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#cercare se stessi
nochkoroleva · 14 days
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soprabito · 7 months
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Torrey Peters. Siamo tutti diversi, per questo siamo uguali
Torrey Peters / Siamo tutti diversi, per questo siamo uguali
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ragazzoarcano · 2 days
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“Una volta che inizi ad amare la tua stessa presenza,
smetti di inseguire le persone nella tua vita.”
— Ettore Cardone
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A volte bisogna cercare, altre serve essere trovati e altre ancora bisogna trovare e cercare se stessi nell'anima
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greta1996 · 7 months
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Tutto questo non può essere reale, cercare ogni giorno di sopravvivere per non essere schiacciati, avere paura di essere se stessi per non essere giudicati. Questo non è vivere.
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loganmike · 1 year
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Cercare se stessi tra le pieghe della propria anima…
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ambrenoir · 6 months
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LO SAPEVATE?
"Il cervello del gatto ha la stessa prospettiva umana. Vede gli stessi colori di noi, prova le nostre stesse emozioni.
Il gatto, a differenza del cane, se lo colpisci, ti volta le spalle, perché si sente ferito come te.
Il gatto può vedere tutte le energie che noi vediamo solo attraverso la meditazione e lo yoga.
Il gatto ti guarda dall'interno verso l'esterno! È inutile cercare di fare una faccia carina per il gatto o accarezzarlo, se sei nervoso, se non ti piace il gatto, o ti attaccherà o ti ignorerà completamente. È peggio di un bambino! Quando al gatto non piace qualcuno, è perché la persona è un cattivo personaggio.
Quando il gatto va lì e si strofina, anche se alla persona non piacciono i gatti, è perché è una brava persona! Può essere che il gatto non voglia stare vicino a te, perché sta attraversando una fase molto bassa, stai vibrando con pochissima energia, quindi il gatto scappa!
Il gatto ama gli psicotici, gli ubriachi, i bambini, i malati di mente e tutti coloro che, in qualche modo, sono sfuggiti agli standard della realtà. Le persone che si identificano solo con i cani sono persone di grande autorità.
Perché ti piaccia un gatto, devi essere molto flessibile e capire che nessuno appartiene a nessuno, ma devi capire che l'amore è l'unica cosa che tiene il gatto vicino a te.
Il gatto è tremendamente intuitivo, ha persino superato l'intuizione dell'essere umano. Furono bruciati con le streghe nell'Inquisizione, perché erano sempre vicini a chi lavorava con la forza della natura, delle erbe.
Il gatto ti guarda e vede in modo più naturale, energie, entità, tutto ciò che senti, tutto ciò che ti piace, come sei.
Il gatto ha minerali nel sangue che lo rendono un Reikista naturale. Quando giace sopra di te o in qualsiasi parte della casa, sta trasmutando le energie di quel luogo, perché lì l'energia non è buona..."
Amici per la vita❤
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Quando finisce un amore, non soffriamo tanto del congedo dell'altro, quanto del fatto che, congedandosi da noi, l'altro ci comunica che non siamo un granché. In gioco non è tanto la relazione, quanto la nostra identità; l'amore è uno stato ove per il tempo in cui siamo innamorati, non affermiamo la nostra identità, ma la riceviamo dal riconoscimento dell'altro; e quando l'altro se ne va, restiamo senza identità. Ma è nostra la colpa di esserci disimpegnati da noi stessi, di aver fatto dipendere la nostra identità dall'amore dell'altro.E allora, dopo il congedo, il lavoro non è di cercare di recuperare la relazione dell'altro, ma di recuperare quel noi stessi che avevamo affidato all'altro, al suo amore, al suo apprezzamento.
Umberto Galimberti
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catsloverword · 1 month
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E penso alle persone che escono dalla nostra vita senza avvisare. Nessuna lite. Nessuno scontro. Nessun motivo specifico. A un certo punto “scompaiono” e tu rimani con addosso un misto di sorpresa, stupore, dispiacere… Un po’ attonita, un po’ confusa, un po’… arresa. “È la vita!”: dici a te stessa. E non puoi fare a meno di accettare senza comprendere. Perché non sempre c’è un motivo… A volte è questione di tempo e tempi. Di senso profondo e valore. Di strade condivise e libertà di esserci o non esserci. Lasciare andare, a volte, è sinonimo d’amore, tanto quanto trattenere… ‘che quello che hai lasciato resta… infilato da qualche parte... In ogni storia che s’incrocia, in ogni anima che ha condiviso istanti. Non sempre si può capire tutto - tantomeno gli altri, che sono universi paralleli e mai abbastanza esplorati - ma accettare… beh… accettare è saggio. E aiuta a vivere meglio. Con se stessi e con il mondo intero.
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~ Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare ~
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aurozmp · 3 months
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stasera proverò ad usare tumblr come quando ero ragazzina, come quando nessuno mi conosceva e il sentirmi giudicata era l’ultimo dei miei pensieri. è da un po’ che sento il bisogno di sfogarmi qui sopra ma sono costantemente frenata da una sorta di paura apparentemente senza senso. mi sono ripromessa più e più volte di non cedere alla tentazione e di non commettere azioni che potessero ferire la mia salute, fino all’altra sera. un paio di giorni prima dell’accaduto la vocina nella mia testa, che tanto mi ha tenuta compagnia per molti anni, si è fatta sentire rumorosamente, impavida come non mai. ho cercato di frenarla, di non ascoltarla e fare finta di niente. ci ho provato, ma è bastato essere un minimo su di giri che ho ceduto all’impulso. io continuo a dire che non so perché l’abbia fatto, che non ho ragioni per aver commesso una cosa simile ma la verità è che aspettavo questo momento da tempo. l’ho assaporato, ho tolto tutto ciò che in mia convinzione mi deforma e continuato finché di me non è rimasto solo ossigeno nei polmoni. inutile dire che io ora sto facendo finta di niente, sto vivendo le mie giornate come se nulla fosse successo, come se io stessi comunque bene. ho paura che questa sia la classica “goccia che fa traboccare il vaso” perché è così che funziona. parlarne è difficile, ammettere agli altri, a voce alta, tutto questo è vergognoso, umiliate. mi sento umiliata da me stessa e questo odio smisurato verso le mie azioni mi costringono a pensare che oramai farlo una, due, tre, cento volte non cambi la situazione. sono delusa del mio comportamento, sono delusa perché ora come ora posso dire con certezza che queste sono scelte prese e ben pensate. che una parte di me sapeva che in quella determinata situazione e circostanza sarebbe stato semplice, che sarebbe andato tutto secondo i piani che la mia parte malata idealizzava da tempo. io non voglio rimproverarmi troppo, ho timore nel farlo. vorrei solo capirmi meglio e cercare di consolarmi ma è così difficile. appena incontro un problema lo scanso, ci passo sopra, lo evito. non riesco ad affrontare niente senza la paura di crollare e questa cosa prima o poi mi si ritorcerà contro. mi sento sola in questa situazione, mi sento non capita da chi mi sta intorno, da chi fa finta di niente nonostante sapesse determinate cose. mi sento presa in giro. mi tengo impegnata il più tempo possibile, mi riempio di cose da fare per non concentrarmi su quanto io, anche se in modo più lento e meno continuativo, mi stia rovinando. la sera a letto, quando sono da sola, non riesco a evitare tutto questo e ogni notte sono terrorizzata da ciò che la mattina seguente dovrò affrontare, per ciò che la mia mente ha pensato nel mentre sono circondata da buio e silenzio, e che la parte razionale quando mi alzo dal letto il giorno dopo deve affrontare.
e niente, tutto qui, per ora
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occhietti · 16 days
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Non ho mai pensato che l'amore
fosse qualcosa di facile.
Non l'ho mai pensato perché, tutto ciò che mi ha reso felice nella vita (e non solo per ciò che riguarda i rapporti e i sentimenti), ha richiesto impegno, determinazione, costanza.
Quasi nulla mi è arrivato subito... per magia.
Sarà che le più grandi soddisfazioni, le più immense gioie, sono il risultato di un percorso dove vince chi non molla.
"Vincere" magari non è sempre quello che più vorremmo (si vince anche accettando una sconfitta!), ma se ci siamo messi in gioco e non ci siamo risparmiati... beh... siamo già l'orgoglio di noi stessi.
Anche quando ci si innamora...
beh... non è mica un traguardo!
Tutt'al più è una partenza.
Una partenza del cuore,
dove tutto è un incognita e dove accettare che noi non bastiamo a noi stessi è già di per sé non facile traguardo.
Anche nei meravigliosi casi di reciproco riconoscersi, il piccolo miracolo è solo inizio.
Così non pensate che "facile" sia una situazione più di un'altra, una storia più di un'altra, una vita più di un'altra...
Anche a chi la felicità è caduta dal cielo, poi se l'è dovuta conservare. Accettarlo è presupposto per vivere nella realtà in piena consapevolezza.
Se facile e felice fossero sinonimi,
non avrebbero una lettera di differenza.
- Letizia Cherubino, Se non t’incontro nei sogni, ti vengo a cercare
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ragazzoarcano · 8 months
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“Allora si aspetta di essere cercati di nuovo e si resta a occhi aperti di notte, aspettando il passo di chi torni a reclamarci. Ma, nessuno torna e dopo il giusto tempo si è di nuovo se stessi, sciolti dal possesso, liberi perché si diventa liberi dopo essere stati perduti...”
— Erri De Luca
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unwinkyselvatico · 3 months
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Ghali questa volta ha sbagliato a dire "stop al genocidio" durante il festival di Sanremo. La musica, la notorietà, non sono fatte per quello. E' molto più interessante il litigio nella casa del Grande Fratello. Anche Dargen D'Amico ha sbagliato ha dire che il nostro silenzio è "corresponsabilità" è molto più importante la storia del ballo del Qua Qua. Perchè un'artista dovrebbe parlare di botti che tutte le notti lasciano soli orsacchiotti? Perchè di un babbo che corre con un bimbo freddo in braccio, tenendolo avvolto in uno straccio, ne parlano gli artisti? Lasciamolo fare ai giornalisti, gli stessi che quando intervistano un giovane musicista, in un modo brutale, ci tengono a ricordare che è meridionale. Gli artisti hanno sbagliato ad utilizzare un palco così importante per parlare di quello che accade in Medio Oriente, è molto più facile leggere a Domenica In il comunicato di un'amministratore delegato che cita la strage di Hamas ed i lutti e si scusa con "parole che condividiamo tutti". Non a nome mio. Sentiamo in continuazione discorsi che parlano di Dio, ma in questi discorsi sento solo io, io e mio. E non basterà un po' di censura in televisione, per zittire le urla di mamme che si gettano nelle fiamme per cercare un bimbo che piange e che brucia, guardando in faccia un sogno che si infrange. In fondo, laggiù non ci sono futuri medici e artisti o avvocati, ci sono solo futuri rovinati. GHALI HA SBAGLIATO, PERCHE' HA FATTO LA COSA GIUSTA. Ma nella stessa Italia mafiosa che nasconde la testa dentro una busta, perché se non vedo te, tu non vedi me, se non guardo la guerra, la guerra non c'è. E se lo dici ad alta voce all'Ariston, dai fastidio e nessuno vuole sapere che al di là del mare è in atto un genicidio. Stronzi.
Pietro Morello
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neropece · 5 months
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“unafraid to fall” photo by Fabrizio Pece (tumblr | 500px | instagram)
Il sole stava calando dietro le cime degli edifici, lanciando sfumature di rosso e arancione nel cielo. Sul tetto dell'edificio abbandonato, due ragazzi si tenevano in piedi con il vento freddo della sera tra i capelli.
Nick fissava il tramonto, le mani infilate nelle tasche della giacca sbiadita. Era alto e magro, con i capelli corti e gli occhi che sembravano trattenere un segreto. Al suo fianco, Edo, più piccolo ma dal viso determinato, sfoggiava una giacca di pelle logora.
Non avevano molto da dire, ma c'era un'intesa silenziosa tra loro. Erano fuggiti dalla monotonia della vita quotidiana, cercando qualcosa di più, qualcosa di diverso. Avevano scelto questo vecchio edificio, una sorta di monumento decadente, come loro rifugio. Una fuga dalla realtà, una ribellione silenziosa.
"Guarda là", disse Edo, indicando l'orizzonte. "Sembrano pennellate di un pittore ubriaco."
Nick annuì, senza staccare gli occhi dal cielo in fiamme. "È strano come il mondo possa sembrare diverso da quassù."
Si sedettero sul bordo del tetto, le gambe penzoloni nel vuoto. L'asfalto disegnava la città sotto di loro come un mosaico di luci tremolanti. Il suono della città notturna si faceva sentire lontano, come un sottofondo costante.
Edo tirò fuori una sigaretta dal pacchetto sgualcito e la accese offrendone una a Nick. Fumarono in silenzio, osservando la luce del giorno svanire gradualmente.
"Che ci fai qui, Nick?" chiese Edo alla fine, rompendo l'assenza di parole.
Nick esalò il fumo lentamente. "Sto cercando di capire cosa voglio dalla vita. E tu?"
Edo sorrise debolmente. "Stesso motivo, suppongo. Solo qui sembra che tutto abbia più senso, anche se so che è solo un'illusione."
I loro sguardi si incrociarono per un istante, e capirono. Quel tetto, privo di barriere, era una metafora della loro vita in quel momento. Senza regole, senza confini.
"Abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo, Edo. Qualcosa di più grande di noi stessi", disse Nick, fissando l'orizzonte ora oscurato dalla notte.
Edo annuì, la città sotto di loro si animava sempre di più. "Forse è ora di iniziare a cercare."
Si alzarono in piedi, guardando l'infinito davanti a loro. I due ragazzi, in bilico tra il passato e il futuro, senza paura di cadere.
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susieporta · 3 months
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L'impronta dei nostri genitori dentro di noi lascia un segno nella nostra anima che è difficile da cancellare.
Ci appoggiamo ancora sui loro piedi, con i nostri, per camminare, senza rendercene conto.
Ci aggrappiamo alle loro gambe, quando siamo sconvolti dal terrore, come se potessero davvero aiutarci.
I loro modi di essere e di fare, più o meno sottili, ci vengono trasmessi quasi per osmosi.
Spesso fisicamente, a livello non verbale, e quindi in modo inconscio.
Così come ci hanno trattato loro da piccoli, così noi tratteremo gli altri, e noi stessi, da grandi.
Tuttavia, contrariamente a quello che si pensa, non sarebbe neanche auspicabile liberarsi di questi modi di fare e di essere, come quando ci liberiamo in quattro e quattrotto di qualche vecchio scatolone buttandolo in soffitta.
Questi schemi genitoriali, vanno in realtà elaborati, integrati e rinegoziati, per trovare dentro di noi altre modalità di essere nel mondo, che rispecchino maggiormente la nostra essenza.
Non è auspicabile sbarazzarsene in primis perché non è possibile farlo subito, né completamente, né in profondità.
Neanche con cinquant'anni di terapia.
E due, essendo state le nostre ancore di salvezza per vivere, in un periodo della nostra vita molto delicato, rimarremmo come vermi nudi nella terra se esse ci venissero tolte di botto.
Essere significa divenire.
Diventa ciò che sei significa infatti questo: creare se stessi dal passato, continuamente, cercando di avvicinarci sempre di più alla verità nel presente, per un futuro migliore.
Non basta togliere il velo da ciò che non ci appartiene.
Occorre scolpire la nostra vera identità giorno dopo giorno, come si scolpisce un sasso quando lo si fa diventare una statua.
Essere significa spogliarsi dei vecchi abiti che non ci appartengono, e rivestirsi di nuovi abiti che sentiamo più nostri.
Significa cercare, dismettere, e creare di nuovo.
Il lavoro da fare segue queste due vie all'unisono.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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lostaff · 3 months
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Ch-ch-changes
🌟 Novità
Ora puoi aggiungere i sondaggi ai reblog!
Da ora, quando userai # come prefisso per cercare in un blog specifico, riceverai solo tag come risultati. Quindi se cerchi #gatti in un blog, ti mostreremo solo i post che usano quel tag. (Che sarebbe poi anche quello che succede quando cerchi in tutto Tumblr usando un # prima di ogni termine di ricerca.)
Abbiamo eliminato la tab Oggi in Esplora su web, ora Popolari è di nuovo l'esperienza principale.
Su web, abbiamo aggiunto “Vedi reblog precedenti” al menu del post. Lo puoi trovare cliccando le tre lineette nell'angolo in alto a destra di un post!
Già che c'eravamo, abbiamo fatto un po' d'ordine anche tra gli altri elementi del menu del post su web. L'ordine di alcuni elementi è stato cambiato e “Segui la conversazione” adesso si chiama “Segui post”.
Su Android, “Vedi reblog precedenti” adesso è stato inserito nel menu di reblog per tutti gli utenti con l'ultima versione dell'app.
Come da Normativa sui servizi digitali della Commissione Europea, ora potrai indicare quando un post presenta contenuti commerciali. Così facendo, verrà aggiunto al post il banner "Contenuti commerciali" senza influenzare la visibilità del tuo post ne il posizionamento su Tumblr.
🛠 Correzioni
Ultimamente, postare su Tumblr da IFTTT (EN) è stato molto limitato, causando il fallimento di alcune azioni, ma abbiamo risolto il problema.
Stiamo sistemando molti problemi visivi con Tumblr Patio (EN), per coloro che ci stanno aiutando a testarlo.
Su Android, un piccolo gruppo di utenti non riusciva ad accedere ai messaggi sulla versione 32.9 dell'app. Questo problema è stato risolto nella versione 33.0.
Abbiamo rilasciato un fix per l'app iOS per il problema che alcuni avevano a editare i post in bozze.
Gli utenti non possono più mandare domande ai blog che li hanno bloccati, o che loro stessi hanno bloccato.
Su web, il selettore blog del post editor appariva erroneamente in alto nella barra di formattazione testo. Il problema è stato risolto.
Su web, la pagina impostazioni del tuo blog (tumblr.com/settings/blog/blogname) mostrava il menu impostazioni account nella barra laterale di destra. Abbiamo aggiornato l'area mostrando la barra laterale del blog. (Post, bozze, coda, ecc).
Abbiamo fatto qualche modifica per risolvere il problema di visualizzazione nella inbox quando non c'erano messaggi non letti. Per cui cliccavi sulla inbox ma non trovavi nulla. Facci sapere se il problema persiste.
🚧 In corso
Abbiamo tentato di eliminare quell'odioso bug che continuava a mostrare 1 messaggio non letto nell'inbox delle domande quando in realtà non c'era proprio nulla. Di solito succede quando qualcuno invia una domanda che viene poi sospesa per qualche motivo, oppure si blocca impendendo di vedere la vera domanda. Purtroppo per qualcuno lo abbiamo perfino peggiorato aumentando addirittura il numero di messaggi non letti anche se poi non ce n'erano affatto. Sebbene il secondo sia stato eliminato, stiamo ancora cercando di sistemare la situazione generale.
🌱 In arrivo
Abbiamo appena riepilogato un'altra Hack Week, in cui abbiamo creato qualunque funzione volessimo! Segui @engineering (EN) per vedere cosa siamo riusciti a fare. 👀
Hai riscontrato un problema? Invia una richiesta di supporto e ti risponderemo il prima possibile!
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