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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Tecnocasa: Quanto si abbassa il prezzo nelle compravendite immobiliari?
Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre del 2024 la scontistica media applicata nelle compravendite immobiliari a livello nazionale si è attestata all’8%, un dato stabile da tre semestri consecutivi.
Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre del 2024 la scontistica media applicata nelle compravendite immobiliari a livello nazionale si è attestata all’8%, un dato stabile da tre semestri consecutivi. Tuttavia, il ribasso varia significativamente a seconda della tipologia di immobile, dello stato di conservazione e della classe energetica. Sconti per tipologia di…
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personal-reporter · 1 year ago
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L'evoluzione del mercato immobiliare nel primo trimestre del 2024: luci e ombre
Il primo trimestre del 2024 ha visto un mercato immobiliare italiano in chiaroscuro. Da un lato, si è registrata una crescita dei prezzi, trainata dalla domanda sostenuta e dall’offerta limitata. Continue reading L’evoluzione del mercato immobiliare nel primo trimestre del 2024: luci e ombre
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abr · 7 months ago
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Siete convinti che Crozza ce l'abbia con @janniksin. In realtà Crozza e autori ce l'hanno con Montecarlo, perché questa cosa che uno Stato possa prosperare senza tasse sul reddito e reggersi solo con imposte mirate (IVA, compravendite etc) , ovvero sulle SPESE non sui RISPARMI e sulle loro fonti: REDDITO, RENDITA o CAPITALI, é per loro totalmente insopportabile.
elab.via https://x.com/SignorErnesto/status/1855943391013425586
Le bestioline ignoranti non capiscono nulla di economia, li spaventa e li schifa.
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lavoripubblici · 3 months ago
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👍 Il 2024 si conferma un anno positivo per il mercato immobiliare
✅ Lo conferma il XII Report Fiaip Monitora Italia
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sbircialanotiziamagazine · 3 months ago
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reportexposed · 3 years ago
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Non sono un truffatore | Centinaia di persone truffate
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Due ore e mezzo di interrogatorio, una domanda dopo l’altra fatta dalla giudice per le indagini preliminari Ermengarda Ferrarese a Roberto Diomedi, accusato di essere la mente di una mega truffa, fatta a cinquemila persone, da 4,5 milioni di euro.
L’uomo, ex broker 51enne, stando alle accuse di Guardia di Finanza e polizia Postale avrebbe architettato una truffa nei confronti di migliaia di investitori utilizzando il “metodo Ponzi”: soldi in più solo a pochi “fortunati”, ottenuti non realizzando profitti leciti ma utilizzando i denari ricevuti da altri malcapitati. Diomedi è a Uta, e dalla sua cella, assistito dall’avvocato Antonello Garau, si è difeso: “Non sono un truffatore. Gli investimenti sono stati fatti, pietre e metalli preziosi, a Dubai e in altri paesi esteri”. Questa, in sintesi, la posizione rimarcata più volte al gip. Nei prossimi giorni la decisione del giudice: o scarcerazione o permanenza in carcere.
“Il mio assistito ha risposto serenamente a tutte le domande, negando ogni addebito di truffa e garantendo l’esistenza dei prodotti acquistati, meno i costi per i progetti effettuati, cioè pietre e metalli, depositati. Ci siamo detti disponibili alla nomina, anche da parte del tribunale, di un ufficiale giudiziario per procedere alla vendita.
Altrimenti, chi ha investito aspetterà e quando si vendono si realizzeranno i profitti, ma non quelli del 5 per cento al mese che non sono mai stati garantiti. Non ci sono mai state compravendite in Italia”, spiega l’avvocato Garau, “le autorizzazioni erano estere. Londinesi, svedesi, come previsto dalle normative. I depositi sono all’estero, anche a Dubai. Attendo la decisione del giudice, sono intenzionato a presentare, o domani o entro lunedì, un’istanza di scarcerazione”.
Nuovo round il prossimo ventisei gennaio in tribunale, a Cagliari, per la maxi truffa imbastita da Roberto Diomedi, residente a Sinnai, con la complicità di Valentino Deidda, Erika Lekka e Gianni Da Ros. Quattro milioni e mezzo ottenuti con lo schema Ponzi in più anni. Per la Procura il gruppo avrebbe messo in piedi lo schema con le vittime che venivano attirate a investire con la promessa di interessi anche del 5% mensile, ma poi a fine anno agli investitori non versavano nulla o quasi e non restituivano il capitale investito.
Secondo il metodo utilizzato in sequenza, infatti, alcuni investitori venivano ripagati da iniziali rendimenti particolarmente favorevoli in tempi molto brevi, ma con fondi raccolti dai nuovi clienti. Oggi, il giudice Gianluigi Dettori ha rimesso tutti gli atti direttamente al tribunale collegiale. Il 26 gennaio alle 9 ci sarà la possibilità, per le centinaia di persone che accusano Diomedi di truffa, di costituirsi parte civile.
“L’elenco è lungo, ci sono tantissimi residenti in Sardegna ma anche italiani”, spiega una delle avvocatesse impegnate a difendere una parte dei presunti truffati, Patrizia Orrù, in sostituzione della collega di Oristano, Roberta Pili.
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freefirstbest · 7 months ago
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Strategie Vincenti per Superare il Test Agente Immobiliare con Easy-Quizzz
Guida Completa per Superare il Test Agente Immobiliare con Easy-Quizzz
Affrontare il test agente immobiliare è un passaggio fondamentale per iniziare una carriera nel settore immobiliare in Italia. L’esame valuta le tue competenze su normative, gestione clienti e dinamiche di mercato. Prepararti con gli strumenti giusti, come quelli offerti da Easy-Quizzz, rende il processo più semplice ed efficace. Scopri in questa guida come prepararti al meglio, utilizzando risorse come il quiz agente immobiliare pdf.
Importanza del Test Agente Immobiliare
Perché è Essenziale per la Tua Carriera?
Diventare un agente immobiliare certificato è obbligatorio in Italia. Il test verifica se possiedi le conoscenze necessarie per lavorare in modo professionale e rispettare le normative. Superarlo è il primo passo per costruire una carriera di successo nel settore.
Quali Competenze Vengono Valutate?
Il test copre diverse aree, sia teoriche che pratiche. Le principali competenze richieste sono:
Normative legali: Conoscenza delle leggi per compravendite e locazioni.
Documentazione e contratti: Gestione corretta dei documenti legali.
Analisi di mercato: Capacità di valutare tendenze e prezzi.
Gestione clienti: Comunicazione chiara ed efficace.
Regolamenti regionali: Norme specifiche per aree come Milano.
Prepararti con Easy-Quizzz ti consente di affrontare ogni argomento in modo mirato.
Perché Usare Easy-Quizzz per Prepararti?
Una Risorsa Affidabile e Aggiornata
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Tre Modalità di Studio
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Questa flessibilità ti consente di ottimizzare il tuo studio.
Accesso Semplice Ovunque
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Cosa Aspettarsi dal Test Agente Immobiliare
Struttura dell’Esame
L’esame è composto da domande a risposta multipla. Ogni domanda valuta una specifica competenza. Familiarizzare con il formato ti aiuterà a ridurre l’ansia e a gestire meglio il tempo.
Argomenti Principali
Gli argomenti chiave dell’esame includono:
Normative legali: Regole per le transazioni immobiliari.
Contratti e documenti: Preparazione e gestione corretta della documentazione.
Analisi di mercato: Valutazione del valore degli immobili e delle tendenze.
Comunicazione con i clienti: Offrire supporto chiaro e professionale.
Normative regionali: Aspetti specifici per città come Milano.
Con il supporto di Easy-Quizzz, puoi esercitarti su tutti questi argomenti.
Come Pianificare il Tuo Studio
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Conosci i Tuoi Punti Deboli
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L’Importanza dei Quiz Simulati
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Preparazione Flessibile
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Conclusione
Il test agente immobiliare è un passo fondamentale per costruire la tua carriera nel settore. Con strumenti affidabili come Easy-Quizzz, puoi affrontarlo con maggiore sicurezza. Usa risorse come il quiz esame agente immobiliare milano e il quiz agente immobiliare pdf per prepararti in modo efficace.
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multiverseofseries · 7 months ago
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Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft: ma adattare le icone è possibile?
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Su Netflix è disponibile la serie animata dedicata alla celebre eroina dei videogiochi. Una storia inedita e adatta anche ai non appassionati, ma ben ancorata alla più recente trilogia Survivor.
Che voi siate appasionati di videogiochi o no, che abbiate giocato a buona parte dei numerosi titoli dedicati oppure no, che abbiate chiuso il maggiordomo nella mitica cella frigorifera oppure non sappiate nemmeno di cosa stia parlando, poco importa: Tomb Raider è un brand che non potete non aver sentito almeno una volta nella vostra vita, così come la sua celeberrima protagonista, Lara Croft. Complici i diversi tentativi di adattamento ad opera di Hollywood, la saga dell'archeologa videoludica più famosa del mondo ci ha proposto, nel corso degli anni, diverse incarnazioni in live action ma, si sa, adattare i videogiochi non è per nulla cosa facile. Ci si scontra con storie spesso esili e un immaginario che per essere compreso spesso deve essere vissuto in prima persona.
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Lara Croft durante un combattimento
È per questo che all'annuncio di Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft sino rimasta un po' perplessa, seppur intrigata dal cambio di mezzo espressivo, l'animazione, così vicina al mondo dei videogiochi, scelta che potenzialmente può dare una libertà di espressione pressoché illimitata e che per questo può risultare sia un'occasione ghiotta che un'insidia. Disponibile su Netflix, quindi, questa serie ci presenta una Lara palesemente ispirata alla giovane donna conosciuta nella trilogia Survivor, serie di videogiochi più recente che torna alle origini del personaggio, mostrandoci la sua crescita.
Vivere con il senso di colpa
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Una scena di Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft
In La leggenda di Lara Croft, infatti, scopriamo un'eroina ancora in erba ma che porta sulle spalle il pesante fardello del senso di colpa. Dopo la morte del suo mentore la protagonista si sente persa: dilaniata dal rimorso sente che la cosa migliore da fare è tagliare i ponti col passato per poter lasciare andare quei fantasmi che ancora nei suoi incubi la tormentano. Decide così di mettere all'asta buona parte dei cimeli stipati nell'enorme maniero di suo padre, ed è durante la serata scelta per le compravendite che un pezzo viene rubato davanti a tutti i presenti. L'artefatto sottratto si rivela essere parte di un puzzle che, se completato, potrebbe portare il mondo alla rovina. Lara, anche se restia a coinvolgere i suoi amici in questa situazione, cercherà di venire a capo del mistero che si cela dietro la storia di queste antiche e pericolose reliquie.
Una storia avvincente
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Lara Croft imbraccia l'arco
Se c'è una cosa nella quale Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft riesce è quella di garantire una continuity con la trilogia Survivor rendendo, però, il titolo perfettamente comprensibile e godibile anche ai non videogiocatori. L'impavida Lara, durante gli 8 episodi che compongono la stagione, si troverà a dover combattere, investigare e risolvere enigmi proprio come nei giochi, grazie ad una struttura narrativa che rimane fedele nello spirito alla fonte originaria pur adattando tutto al nuovo mezzo, ovvero il piccolo schermo, e ad una fruizione che incoraggia il binge watching, anche se non lo impone. Dietro, quindi, scelte ben calibrate c'è la mano di Tasha Huo, che aveva già ricoperto questo ruolo per Netflix con la serie The Witcher: L'origine del sangue. Per quanto riguarda adattamento e scrittura, quindi, la serie funziona e centra gli obiettivi dando allo spettatore un prodotto divertente e appassionante perfetto per i momenti di relax.
Cosa si perde nell'adattamento
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La protagonista alle prese con la lava
Qualche problema, però, arriva quando si va ad analizzare la resa tecnica. Le animazioni per la maggior parte del tempo presentano una qualità piuttosto in linea con la maggior parte delle produzioni animate seriali americane, se non per alcuni momenti durante i quali subiscono qualche calo significativo risultando all'occhio piuttosto legnose. Va anche detto che se l'adattamento narrativo è sicuramente pregevole quello visivo sortisce quei problemi che spesso si hanno nel trasporre un videogioco: alcune prodezze che con il pad o una tastiera in mano funzionavano alla perfezione qui sembrano un po' eccessive.
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Lara si lancia in un cratere
È tutta questione di punti di vista, ma non intesi come opinioni, bensì come l'effettivo coinvolgimento attivo che il giocatore ha nella storia ma che viene meno quando si parla di serie tv. Il punto di vista passivo dello spettatore rende quindi i salti quasi sovrumani della protagonista esagerati ed improbabili, così come la sua incredibile resistenza agli urti e a diverse problematiche a cui si trova a far fronte. Questa prima stagione, quindi mi ha soddisfatto, anche se con qualche, migliorabile, riserva. Tuttavia, è la dimostrazione che adattare i mostri sacri è possibile, ovviamente se alle spalle si hanno idee originali.
Conclusioni
In conclusione Tomb Raider: La leggenda di Lara Croft è una serie che si prefigge l’arduo compito di far funzionare sul piccolo schermo le vicende dell’avventuriera più famosa dei videogiochi. In linea di massima ci riesce grazie ad una storia ben costruita che riesce ad agganciarsi, anche piuttosto saldamente, alla trilogia Survivor ma che allo stesso tempo risulta assolutamente fruibile anche da chi non conosce nulla dei giochi. Qualche problema arriva con le animazioni che in alcuni momenti presentano un calo significativo della qualità.
👍🏻
Una scrittura intelligente.
La struttura della serie, ben equilibrata.
I riferimenti ai videogiochi che però non ostacolano la visione a chi non conosce il titolo.
👎🏻
Qualche calo evidente nella qualità delle animazioni.
Alcune prodezze di Lara Croft non funzionano nella serie.
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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OSSERVATORIO IMMOBILIARE FIAIP TORINO E PROVINCIA. Nel 2024 compravendite +1,6% e prezzi +4%
Crescono le periferie nord e sud: in testa Lingotto e Mirafiori, seguono Aurora e Madonna di Campagna. Bene il semicentro.  Presidente Gallipoli: “Calo dei tassi sui mutui determinante per la ripresa del mercato” Il mercato immobiliare di Torino è in ripresa. Nel 2024 volumi e valori hanno il segno positivo, in città come in provincia. Torino registra 15.118 compravendite, l’1,6% in…
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ginogirolimoni · 7 months ago
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Ho l’età per aver visto nascere la diceria della sinistra Radical-chic, di quelli che andavano a Capalbio, quella dei Rolex e dell’attico a Manhattan, quella al caviale e champagne, delle barche a vela, delle scarpe che costavano oltre 1000€ e dei maglioni di cachemire.
Non è nata perché alcuni esponenti di quella sinistra facessero la bella vita, non più di altri politici almeno, anzi i DC e i socialisti si davano davvero alla pazza gioia molto più degli altri, non hanno lesinato i leghisti, fra speculazioni con i diamanti in Mozambico, ristrutturazioni di ville personali a Gemonio, compravendite di lauree in Albania, e sussidi a cascata a tutti, e non parliamo dei berlusconiani che non si negavano certo feste e cotillons, e avevano l’abitudine di far eleggere le proprie mignotte in Parlamento, in Regione, nei comuni o negli enti locali, a spese della comunità.
E i fasci? Affamati dal lungo digiuno della prima repubblica, quando non toccavano palla, anche loro ne hanno approfittato appena hanno potuto; Gianfranco Fini e i suoi colonnelli hanno fatto man bassa del potere e del benessere che cadeva dalla mensa di Silvio Berlusconi, sostenendo acriticamente il suo ego e salvandogli il fondischiena dagli innumerevoli guai giudiziari che questo attirava come se fosse una calamita.
Il problema di chi agita lo spettro del caviale e del radical-chic di sinistra è che deve stornare i sospetti su di sé, evitare un’accusa ben più centrata al proprio stile di vita, accusando preventivamente altri di quello che lui non si nega, e di cui anzi abusa.
Vi siete chiesti quanti chili di caviale sarebbe costata una sola notte che Giorgia Meloni e il suo clan allargato hanno trascorso al resort pugliese questa estate, affittato tutto da loro?
Il fatto è che pensano che l’elettore medio di sinistra si scandalizzi per le spese e per lo stile di vita adottato dai suoi politici di riferimento (il PCI e Berlinguer ci avevano abituati ad uno stile sobrio e moderato), e questo è in un certo senso avvenuto, almeno all'inizio.
Ma ora nessuno più si scandalizzerebbe per un maglione di cachemire o per una barca a vela, purché te la paghi con soldi tuoi, onestamente guadagnati, purché paghi le tasse, non chiedi tangenti, non approfitti della tua carica per ottenere dei benefici, purché sei onesto e porti avanti le idee, i valori e le speranze di chi ti ha votato.
E tutto questo è già straordinario in questo ambiente, in questo contesto e in una situazione in cui alcuni partiti o movimenti hanno elettori che rimarrebbero delusi se i loro politici non si arricchissero a spese dello Stato e non abusassero quanto possono del loro potere.
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alephsblog · 9 months ago
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Il rapporto tra Islam e schiavismo è una storia dimenticata, sovrastata dal senso di colpa dell’Occidente. Eppure parliamo di un sistema che parte dal VII sec e arriva ai giorni nostri, la storiografia recente non ha voluto indagare pur avendo una mole impressionante di dati.
Facciamo una brevissima sintesi.
Subito dopo la morte del Profeta Maometto (632 d.C.) l’Impero islamico estende i suoi confini oltre le zone i cui abitanti sono già sottomessi all’Islam – definite “Dar el Islam”, casa dell’Islam – e si spinge sempre più a Ovest per conquistare fedeli, territori e ricchezze. I territori al di fuori del “Dar el Islam”, abitati cioè da infedeli, detti “Dar el Harb” – casa della guerra -, erano, almeno in linea teorica, i soli dai quali i musulmani potessero prelevare i loro schiavi. Così successivamente alla prima invasione araba dell’Africa avvenuta alla fine del VII secolo inizia un percorso di conquista dove l’Islam e l’arabismo prendono il sopravvento su quel territorio che chiamano Ifriqiya – provincia del califfato Omayyade3 – coincidente col Maghreb orientale, per poi estendersi verso la “Bilad es Sudan”, ovvero la “Terra dei Neri”, le zone sub-sahariane.
Seguendo le prescrizioni delle “sure” medinesi4 e l’esperienza delle prime conquiste del Profeta, lo schiavismo è già una pratica ben consolidata nella cultura dei muharibin e yakhruju – letteralmente “combattenti” e “coloro che scendono in campo” per l’Islam -, inaugurata con la strage della tribù giudaica medinese dei Banu Qurayza, del 627 che regala almeno 800 schiavi a Maometto tra donne e bambini, e come tali sono venduti.
Episodio che così ricorda l’islamista prof. Francesco Gabrieli nel suo libro Gli Arabi: “[…] questo inutile bagno di sangue resta come la più perturbante macchia nella carriera religiosa del Profeta.
La “Terra dei Neri” è una fonte di schiavi quasi illimitata: la risorsa e il commercio che frutterà grande potere alle etnie autoctone berbere degli Almoràvidi5 e Almohadi6. Dinastie che succedono a quelle orientali degli Omayyadi e Abassidi7 di Damasco e Bagdad, e che regneranno con forti e energici eserciti, spietati ma capaci generali e governatori che promuovono la vita intellettuale – in Spagna tra l’XI e XIII secolo – partendo dal loro deserto per le conquiste africane e nel Mediterraneo in nome della fede sostituendosi all’arabismo e al califfato d’Oriente.
È sotto uno dei più grandi generali omayyadi, il governatore d’Africa Musa ibn Nusair, che inizia in grande stile lo schiavismo arabo-islamico nel continente africano: gli uomini alla guida del comandante Tariq, uno spietato berbero, nel 710, in pochi mesi, riducono in schiavitù 300.000 berberi infedeli, di cui 30.000 diventeranno schiavi-soldato. Successivamente, durante la campagna “jihadista” – termine che proviene dalla radice araba JHD, che significa “lotta” e che nelle sure coraniche medinesi prende forma come JIHAD “lotta agli infedeli” – che lo vede confrontarsi vittoriosamente con il regno Visigoto (711–715), Musa riesce a riportare in nord-Africa 30.000 vergini gote.
Il mercato di esseri umani, dopo il VII secolo, diviene così fiorente per gli arabi che il commercio si struttura in un sistema: i procacciatori di schiavi sono dei mediatori autorizzati dal governatore su concessione del Califfo.
Gli schiavi vengono catturati direttamente, con incursioni nei villaggi sub-sahariani – sono gruppi berberi organizzati con piccoli eserciti, solitamente formati da tribù nomadi, squadre di “cacciatori di schiavi” di trenta-quaranta persone bene armate “per avere ragione di centinaia di indigeni nudi et ululanti” -, oppure tramite compravendite con i regni locali, come quello dell’Impero del Mali, nei vari mercati locali come quelli della città di Gao (Mali), Agordat (Eritrea) Zeila (Etiopia), Mogadiscio, Cipro, Tripoli, e anche successivamente Marrakech. Ma un altro mercato affermato di schiavi è Zanzibar, di cui si dirà in seguito.
Dal libro Slavery in Africa, Henry Drummond ci racconta un episodio che vede protagonista una di queste “squadre”:
Le genti con le lunghe vesti bianche e con il turbante erano state lì con il loro capo, chiamato Tippu Tib. All’inizio era giunto per commerciare, poi aveva iniziato a rubare e a portare via le donne. Chiunque si opponeva veniva fatto a pezzi o abbattuto con le armi da fuoco, e la maggior parte della popolazione fuggì quindi nella foresta. Gli Arabi rimasero lì in forze fino a che rimase qualche chance di cacciare e catturare i fuggitivi. Tutto ciò che non potevano usare lo distrussero o lo diedero alle fiamme, in breve, il villaggio fu raso al suolo. Poi gli Arabi andarono via. I fuggitivi ritornarono a ciò che rimaneva delle loro case e provarono a ricostruirle e rimettere in sesto le coltivazioni. Dopo tre mesi, le orde di Tippu Tib apparvero di nuovo, e si verificarono le stesse scene.
Sempre Drummond e altri esploratori e militari come R. Burton o anche il più conosciuto Livingstone, testimoniano nei loro scritti che per catturare 50 donne le vittime sacrificate sono tra 1000 e 2000, chi invece scrive di aver contato non meno di 30000 morti per la cattura do 5000 schiavi.
Oltre al “prelievo coattivo” e all’acquisto sui mercati locali, le forniture di schiavi avvengono anche dai regni vassalli conquistati dalle guerre islamiche, spesso costretti a pagare un tributo in risorse umane. Il primo tributo in questa forma è imposto a carico del regno di Nubia (tra l’Egitto e il Sudan) che contribuisce dal 652 d.C. con circa 400 te schiavi l’anno per tutta l’esistenza del regno stesso.
Nella maggior parte dei casi il “prelievo coattivo” si effettua in territorio subsahariano: per gli schiavi inizia la marcia verso i mercati locali o i porti dove vengono trasferiti in Oriente: normalmente non sono meno di 1000 chilometri a piedi, una calvario che dura anche 60 giorni.
A causa della lunghezza del viaggio, delle condizioni atmosferiche terrificanti e della scarsità d’acqua e di cibo, il numero di schiavi morti nel tragitto è enorme. Gli autori Allan G.B. Fisher e Humphrey J. Fisher nel libro Slavery and Muslim Society in Africa e altri studiosi come Paul Lovejoy calcolano che circa il 50% degli schiavi non giungevano nei mercati, mentre altri parlano di una percentuale di decessi intorno all’80%. Una vera e propria carneficina, specie se paragonata al 10% di morti complessivi calcolato per i traffici della tratta atlantica. Un dato, quest’ultimo, molto attendibile, riportato nel 1785 da Thomas Clarkson’s nel libro Slavery and Commerce In the Human Species.
La pratica delle castrazione è poi un’altra delle cause che devono aggiungersi ai numeri dell’olocausto dei neri. Nel mondo islamico c’è sempre stata un’alta richiesta di eunuchi, non solo usati per la gestione degli harem, ma anche per servire i militari di alto rango, formando una vera e propria aristocrazia tra gli schiavi. Così per lucrare un compenso decisamente più alto – si parla di compensi 20-30 volte più alti di un normale schiavo – i mercanti di schiavi fanno eseguire l’asportazione del pene e dello scroto sui bambini di età fra i 7 e i 12 anni, a cui sopravvive solo il 10%.
Inizia quindi a incrociarsi il traffico arabo-islamico con quello della tratta atlantica degli schiavi, una contaminazione che darà un’accelerazione al commercio degli schiavi dei neri d’Africa, aggiungendo altre rotte come quelle con cui dai due porti di Muscat e Sur in Oman, gli schiavi raggiungono i porti di “Kathiawar” nel Sindh (una provincia dell’attuale Pakistan) e della provincia indiana di Bombay (l’attuale Mumbai).
L’Oman costruisce, a partire dal XVI secolo, un impero coloniale con l’intenzione di controllare i ricchi traffici commerciali fra Mar Rosso, Golfo Persico e India.
Il crocevia si realizza nel XVI secolo, quando gli interessi delle potenze coloniali europee si incontrano con quelli degli spietati procacciatori di “Abeed”, gli schiavi di pelle nera, e l’espansionismo ormai conclamato dell’Islam in Occidente.
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visuraclick · 9 months ago
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Catasto on line
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Con la visura catastale, puoi ottenere informazioni dettagliate su qualsiasi immobile registrato nel Catasto Online. Questo documento fornisce dati fondamentali come la rendita catastale, la categoria dell'immobile e la sua ubicazione. Che tu sia un privato o un professionista del settore immobiliare, questo servizio ti permette di avere un quadro chiaro e preciso delle proprietà.
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La visura Pra ACI è uno strumento essenziale per verificare la proprietà di un veicolo e la sua situazione amministrativa. Attraverso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), puoi scoprire se un veicolo è soggetto a fermi amministrativi, ipoteche o altri vincoli. Questo è fondamentale sia per chi acquista che per chi vende veicoli usati.
Certificato di Iscrizione Camerale
Il certificato di iscrizione camerale è un documento rilasciato dal Registro delle Imprese, che attesta l'iscrizione di una società o di un'impresa individuale presso la Camera di Commercio. Questo certificato è indispensabile per dimostrare la legalità e la regolarità di un'attività commerciale.
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Vuoi sapere chi è il proprietario di un'auto? Grazie al servizio proprietario auto da targa, puoi ottenere tutte le informazioni necessarie semplicemente inserendo il numero di targa del veicolo. Questa ricerca è particolarmente utile in caso di acquisto di veicoli usati o per verificare la proprietà di un'auto coinvolta in incidenti.
Visura Partita IVA
La visura partita IVA consente di verificare l’esistenza e la regolarità fiscale di un'azienda o di un libero professionista. Questo documento attesta che un soggetto è regolarmente registrato presso l'Agenzia delle Entrate e che opera in conformità alle normative fiscali vigenti.
Catasto Online
Il Catasto Online è il portale che permette di accedere a tutte le informazioni relative agli immobili registrati presso il Catasto. Oltre alle visure catastali, puoi ottenere mappe catastali e planimetrie, essenziali per operazioni di compravendita, successioni, e valutazioni immobiliari.
Pra Targa
Il servizio Pra Targa ti permette di ottenere tutte le informazioni necessarie relative a un veicolo registrato presso il Pubblico Registro Automobilistico. Attraverso la targa del veicolo, puoi verificare il proprietario, eventuali ipoteche, e lo stato giuridico del mezzo.
Pubblico Registro Automobilistico (PRA)
Il Pubblico Registro Automobilistico gestisce e conserva tutte le informazioni relative ai veicoli in circolazione sul territorio italiano. Attraverso una visura PRA, puoi ottenere dati fondamentali per l'acquisto o la vendita di un'auto, come il proprietario, eventuali vincoli o ipoteche e molto altro.
Conservatoria Registri Immobiliari
La Conservatoria dei Registri Immobiliari è l'ente che custodisce e aggiorna tutti gli atti notarili relativi a proprietà immobiliari, come compravendite, donazioni, e mutui. Una visura presso la Conservatoria è fondamentale per chiunque desideri acquistare o vendere un immobile, garantendo la sicurezza giuridica delle transazioni.
Registro Imprese
Il Registro delle Imprese è la banca dati ufficiale delle società e delle imprese attive in Italia. Attraverso una visura presso il Registro Imprese, è possibile verificare lo stato legale di un’azienda, i dati dei soci, la partita IVA e molte altre informazioni utili.
Mappa Catastale
La mappa catastale è un documento che rappresenta graficamente i confini e l’estensione di un immobile o di un terreno. Questa mappa è indispensabile per procedere con interventi edilizi o per la corretta valutazione di un bene immobiliare. Grazie al servizio online di VisuraClick, puoi ottenere la mappa catastale del tuo immobile in pochi clic.
In conclusione, VisuraClick ti offre una vasta gamma di servizi per semplificare le tue pratiche burocratiche, garantendo velocità, precisione e affidabilità. Scopri di più sui nostri servizi visitando VisuraClick e inizia subito a utilizzare i nostri strumenti per le tue esigenze quotidiane.
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lavoripubblici · 5 months ago
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❓ Quali sono le responsabilità del venditore in caso di compravendita di un immobile affetto da #abusiEdilizi?
🔎 Lo chiarisce la Cassazione
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sbircialanotiziamagazine · 3 months ago
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paolosala · 10 months ago
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Cos'è il cassetto fiscale? Come si accede e come si utilizza?
E’ uno strumento gratuito con il quale consultare la propria posizione fiscale, le dichiarazioni presentate, i versamenti, i dati delle registrazioni dei contratti d’affitto e delle compravendite immobiliari. Questi sono alcuni dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate cui si accede con SPID, l’identità digitale ormai indispensabile per dialogare con la pubblica amministrazione. via:…
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