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#cristiano rea
spilladabalia · 2 years
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Cristiano Rea/Pank!
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marcogiovenale · 2 years
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"i nodi al pettine": sostieni il progetto
“i nodi al pettine”: sostieni il progetto
https://www.produzionidalbasso.com/project/i-nodi-al-pettine/ Tra i vari materiali lasciati dall’artista Marcello ‘Pocaluce’ Blasi, scomparso nel 2010, la scorsa estate abbiamo trovato il racconto dattiloscritto, completo e inedito ‘I Nodi al pettine’, una divertente storia in una megalopoli alla vigilia del capodanno del Duemila, tra grandi sconvolgimenti politici. Lì, una famiglia di…
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lamilanomagazine · 7 months
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Firenze: a palazzo del Pegaso presentato il docufilm 'Casca il cielo'
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Firenze: a palazzo del Pegaso presentato il docufilm 'Casca il cielo'. La paura, quando la notte del 2 novembre, nella piana fiorentina, strade, case, capannoni vengono travolti da un'ondata di fango. Il dramma e la perdita di persone, oggetti, memoria, decenni di lavoro. E poi la difficile fase della ripartenza. A raccontarli il docufilm 'Casca il cielo', dei registi Lorenzo Garzella e Roan Johnson, interamente finanziato dal Consiglio regionale, attraverso immagini e testimonianze di chi è stato colpito da quella tragedia. L'opera è stata presentata questa mattina (martedì 13 febbraio) nell'auditorium Spadolini di palazzo del Pegaso: oltre ai due registi toscani, sono intervenuti Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale; Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio; Fabrizio Larini, presidente di Anec (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) Toscana; Gianni Pini, presidente del comitato 'Toscana & Friends. Ricominciamo'; Cristiano Biancalani, provveditore della Misericordia di Campi Bisenzio, e gli alunni della sede associata del liceo 'Enriques Agnoletti' di Campi Bisenzio. "Abbiamo voluto sostenere questa iniziativa per non dimenticare. Quando accadono eventi drammatici come quelli che hanno colpito la Toscana qualche mese fa, c'è la necessità di tenere alta l'attenzione - ha affermato Antonio Mazzeo - . Il docufilm di Lorenzo Garzella e Roan Johnson, che ringrazio, dà il senso della violenza dell'acqua che ha colpito il territorio in quelle poche ore. Dovremmo portarlo dentro le scuole, perché le ragazze e i ragazzi continuino a sentirsi vicini alle popolazioni colpite, a fianco delle quali sono intervenuti in prima linea durante la fase emergenziale dei soccorsi. E portarlo nelle istituzioni, per dire che non devono mai voltarsi dall'altra parte. Ognuno di noi deve fare tutto ciò che può. Come Regione abbiamo già stanziato risorse e lo stesso deve fare rapidamente il Governo. C'è bisogno dell'aiuto di tutti perché le aziende possano ripartire e le famiglie possano tornare nelle loro case". "Nei prossimi 15 giorni il trailer sarà proiettato in tutte le sale cinematografiche della Toscana – ha continuato Mazzeo - , un modo per chiedere alle cittadine e ai cittadini toscani di continuare a dare il proprio contributo e non dimenticare quanto accaduto". Il docufilm, della durata di 18 minuti, è accompagnato dalle musiche originali del cantautore pisano Francesco Bottai e raccoglie le immagini girate nella notte dell'alluvione. Come ha spiegato Lorenzo Garzella, "abbiamo ascoltato le storie delle persone coinvolte in prima persona e, insieme, abbiamo visitato le loro case e aziende per vedere, a due mesi di distanza, cosa ne era rimasto. Ma soprattutto, abbiamo fatto un lungo lavoro di raccolta e restauro dei video girati quella notte. Raccoglierli tutti in una piccola storia dà il senso finale di questo lavoro: conservare la memoria di questo evento affinché non venga inghiottito fra le mille calamità del mondo". "Siamo entrati in queste storie in modo delicato, senza invadere la privacy e i ricordi delle persone – ha commentato Roan Johnson - . Rimane la sensazione di una comunità che, in occasione di tragedie come questa, si riscopre unita, ma anche fragile, di fronte alla natura che si rivolta contro, anche per colpa nostra". "Ci interessava riprendere le memorie e i ricordi - ha aggiunto - perché questa è anche una storia di oggetti che avevano un valore per il vissuto personale, che è stato spazzato via". "Casca il cielo" riporta anche interviste a Marco Massini e Piero Pelù, realizzate durante il concerto 'Toscana & Friends' che si è tenuto il 3 gennaio scorso al Tuscany Hall di Firenze, per sostenere le popolazioni alluvionate e che ha portato sul palco "artisti stellari", per dirla con le parole di Gianni Pini, tra cui Francesco Gabbani, Fiorella Mannoia, Irene Grandi, Gianni Morandi, Danilo Rea e molti altri. "L'evento è andato tutto esaurito – ha raccontato – . Hanno partecipato 1500 cittadini. Nessuno degli artisti e dello staff tecnico ha chiesto niente, neppure il rimborso delle spese di viaggio, e siamo riusciti a raccogliere 75mila euro di fondi che, nei prossimi giorni, saranno destinati ai comuni maggiormente colpiti. Il docufilm risponde alla volontà, con cui abbiamo trovato sinergia d'intenti col presidente Mazzeo, di dare continuità a questo messaggio informativo per sostenere le popolazioni". Anche perché, come ha spiegato Andrea Tagliaferri, sindaco di Campi Bisenzio, la situazione è ancora critica. "Un centinaio di famiglie del nostro Comune sono ancora in sistemazioni di emergenza. Stanno arrivando le e-mail ai cittadini per il primo ristoro da 3.000 euro da parte della Regione Toscana. Ma siamo estremamente preoccupati per i ristori successivi e perché, a distanza di tre mesi, il Governo non ha ancora nominato il commissario per la ricostruzione". Il trailer del docufilm, a partire da domani (mercoledì 14 febbraio), sarà proiettato nelle 200 sale cinematografiche della Toscana. Come ha spiegato Fabrizio Larini, presidente dell'Anec regionale. "è un modo per sensibilizzare il pubblico di tutte le età". Presenti anche il consigliere Diego Petrucci e il consigliere espressione del territorio della piana fiorentina Fausto Merlotti. Il docufilm ha utilizzato gli archivi video di Rtv38, Local Team, Giulio Schoen, Christian Bernardinelli, mentre la produzione esecutiva è di "Acquario della memoria".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ragam0 · 1 year
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Cristiano Ronaldo STYLISH WELCOME at new club Al Nassr, Saudi Arabia REA...
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3dnan-rma · 7 years
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siempreconcristiano · 7 years
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Now it is officially official, my friends. Congratulations to Cristiano & Gio on expecting their first baby together! 😍 Incredibly happy for them and wishing them all the best in this world from the bottom of my heart. God bless! 🙏💗
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fashionbooksmilano · 4 years
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Grafika 80!
Italian New Wave, Punk, Dark, Industrial
Matteo Torcinovich
Goodfellas, Firenze 2020, 272 pagine, 20.6x2x25.6 cm ISBN  978-8899770211
euro 30,00
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Negli anni Ottanta in Italia prolificano una miriade di gruppi musicali. In un momento di transizione tra l’era analogica e quella digitale dove il computer e il sintetizzatore sono i nuovi protagonisti della musica, nascono case discografiche, fanzines e giornali con diversi concetti di estetica e di contenuto e l’ambiente musicale è in fermento. Il libro "Grafika 80!" si focalizza su questo decennio di produzioni grafiche in stretto legame con la musica e l’estetica è l’indiscussa protagonista. Più di ottocento immagini in duecentosettanta pagine accompagnate da testi scritti da Matteo Torcinovich, Vittore Baroni, Mirco Salvadori, Giorgia Fileni. Indiscriminatamente sono stati messi assieme materiali di varia natura e provenienza: i dischi del mainstream, le autoproduzioni, le grandi etichette e le piccole case discografiche indipendenti, le edizioni limitate, i nastri registrati e rimasti pezzi unici, quei giornali e riviste – mitici pionieri di un’avanguardia nascente e le “fanze” costruite in casa e distribuite tra amici. Ritroverete tra i tanti: Area Condizionata, Bi Nostalgia, Central Unit, Compact Cassette Echø, Cristiano Rea, Diossido di Cromo, Giovani Mondani Meccanici, Ivan Cattaneo, Johnny Grieco, Komakino, Lt. Murnau, Massimo Giacon, Megamagomusic, Mickey and the Mouses, Officine Schwartz, Piermario Ciani, Plexiglass, Produzioni Tecnofobiche, Produzioni VM, Prof. Bad Trip, Rock’ 80, Rosa Luxemburg Corp., Sexual Lobotomy, Slava Trudu!!, The Great Complotto, Toast, Trax, Tribal Cabaret, Xerox Fanzine, Zero Zero...
12/02/21
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spilladabalia · 2 years
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Pank! in Roma: Cristiano Rea | Zero
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Intervista a Cristiano Rea
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viviendopraga · 2 years
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Mayo es el mes por excelencia del Feliz día de la Madre. La mayoría de países escogieron este mes para la celebración de este tan merecido y bonito día. Pero eso no quiere decir que algunos países lo celebren en otras fechas. Concretamente hablando de países hispanohablantes y la República Checa, este es el mes de la mamás. Salvo alguna excepción. ¡FELIZ DÍA DE LA MADRE! A todas las mamás y futuras madres. En España se celebra el primer domingo de mayo, aunque su fecha original era el 8 de diciembre, que corresponde al día de la Virgen de la Inmaculada Concepción.  Pero en el año 1965 se trasladó al primer mes de mayo. En países como Colombia, Ecuador, Honduras, Perú, Puerto Rico, Uruguay, Venezuela se celebra el segundo domingo de mayo. Al igual que en la República Checa. En Belice, El Salvador, Guatemala,  México, tiene día fijo y es el 10 de mayo. Y cinco días después lo celebra Paraguay es el 15 de mayo, Bolivia el 27 de mayo y Nicaragua se celebra el 30 de mayo. República Dominicana cierra las celebraciones de mayo el día 31. Argentina, Panamá y Costa Rica, en octubre, diciembre y agosto respectivamente. ¡FELIZ DÍA DE LA MADRE! A todas las mamás y futuras madres. Los orígenes del Día de la Madre Los orígenes de este día son distintos según cada cultura ancestral. Pero todos rindiendo homenaje a la figura materna como símbolo de fertilidad y vida. Sin ellas nos seríamos nada. Los griegos, de la antigua Grecia rendían homenaje a Rea o Rhea, madre de Zeus, Poseidón y Hades. Mientras que los romanos rendían tributo a Cibeles, diosa de la madre tierra y símbolo de fertilidad. Si dejamos de lado los Dioses y nos acercamos a la religión, los países cristianos honraban a la Virgen María, celebraban el día de la Inmaculada Concepción, el día 8 de diciembre. Aunque hoy en día a excepción de Panamá, todos los países cristianos han trasladado el día de celebración a otro día. Y como hacen los checos. Si eres checo, lo sabrás pero si eres de otro país, seguramente no. Pero posiblemente tengas alguna relación con algún checo o checa. Por eso es interesante conocer como celebran los checos este día. Para ellos la celebración es el segundo domingo de Mayo, como comentamos antes. Ellos adoptaron esta celebración concretamente por la cultura Griega, por la Diosa Rhea. Diosa de la Fertilidad y cuyo nombre siginifica líquido amniótico. Concretamente en los años 20 del siglo 20, ya como Checoslovaquia. Sin embargo los comunistas, tras el golpe de estado del 48, sustituyeron este día festivo por el Día Internacional de las Mujeres festejado el 8 de marzo. Vše nejlepší ke dni matek! ¡FELIZ DÍA DE LA MADRE! A todas las mamás y futuras madres. Recuerda regalar unas flores o un pequeño detalle a tu madre, o a la madre de tu pareja. Pero el mejor regalo que le puede hacer es una visita o una llamada de teléfono y no puedes celebrar este día junto a ella.
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carsfrombefore · 3 years
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COVID-19: com trnsito mais intenso, BH se aproxima do perodo pr-pandemia - Gerais
COVID-19: com trnsito mais intenso, BH se aproxima do perodo pr-pandemia – Gerais
Avenida Cristiano Machado, sexta-feira (16/7): aps exploso de casos em abril, os seguintes meses tiveram alta no nmero de veculos em circulao (foto: Tlio Santos / EM / D.A Press) Quem voltou a perder a conta do tempo gasto em engarrafamentos nas avenidas Amazonas, Afonso Pena, do Contorno e outras deve ter percebido que o volume intenso de trfego nas reas centrais de Belo Horizonte est muito…
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Nuovo post su https://is.gd/0EZDCm
S. Oronzo protettore di Lecce e una sua "economica" rappresentazione iconografica.
di Armando Polito
Non a caso il primo esempio di logo, accompagnato o no da un motto,  dopo l’invenzione della stampa è costituito proprio dalle marche editoriali. In un’epoca in cui il concetto di deposito del marchio e il relativo istituto ancora non esistevano, l’esclusità dell’uso non era assicurata ed erano tutt’altro che rari i casi in cui la stessa immagine era adottata a tal uopo da editori diversi. D’altra parte, anche nei nostri tempi ogni tanto si ha notizia di controversie legali dovute a furti o plagi, reali o presunti che siano. L’ignoranza della legge, si sa, non vale, e da tempo immemorabile, come giustificazione e quella della pubblicità , da qualche decennio a questa parte, ancora meno, sicché è difficile farla valere come sinonimo di buona fede. Ci possono essere, tuttavia, dei casi limite, in cui a due o più persone in un arco di tempo estremamente breve può balenare la stessa idea più o meno sfruttabile economicamente. Risulta difficile in tal caso ricostruire la paternità prioritaria in assenza di documenti datati o databili con certezza e fa testo la data di deposito (ma non è detto che il depositante non sia stato uno spione …). Lo stesso, però, può avvenire anche nel caso in cui il divario temporale tra due o più creazioni sia notevole, sicché l’idea è unica pur non essendoci nessun legame, né d’influenza, né d’imitazione fra i singoli ideatori.
Dopo questa premessa teorica passo al concreto con una domanda: come articolereste la rappresentazione di un santo, volendo sottolineare la sua caratteristica di protettore di una determinata città? Molto probabilmente prevarrebbero le risposte in cui il santo appare nell’atto di benedirla da posizione elevata, possibilmente il cielo … o una nuvola.
Com’è noto, s. Oronzo, quale protettore di Lecce, subentrò nel 1656 a s. Irene, rea a quanto pare, di avergli lasciato il compito di proteggere la città dalla peste che infuriò quell’anno in tutto il regno, risparmiando solo quella provincia. Il frontespizio che segue è di una pubblicazione del 1526, della quale mi sono già occupato in https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/03/28/lecce-sua-veduta-cinquecentesca-14/
Qui voglio solo mettere in risalto l’eloquenza di ogni dettaglio: SANCTA ERINA D(OMINA) LICII (S. Irene patrona di Lecce) per evitare qualsiasi problema di attribuzione, la proporzione volutamente esagerata della sua figura rispetto a quella della città,  i tre oranti a sinistra in primo piano: un frate (a rappresentare la comunità clericale), una donna ed un uomo quella laica. Del cielo e di tutto quello che si soprannaturale esso evoca qui non c’è nemmeno l’ombra.
Poi, come ho anticipato, ci fu il passaggio delle consegne e la sua prima rappresentazione fu quella del gallipolino Andrea Coppola con un dipinto che entrò nella cattedrale di Lecce il 17 dicembre 16561.
  Rispetto a quella di S. Irene direi che il pittore, interpretando forse un sentimento popolare in cui la paura che la santa spodestata potesse in qualche modo mostrare il suo spiacevole disappunto trovava conforto nel credere che il passaggio fosse stato deciso da un potere superiore a quello dei santi, ha introdotto interpreti tutti celesti  relegando allo sfondo, peraltro molto arretrato, l’immagine della città, con un distacco gestuale e, direi, sentimentale, nei suoi confronti assente nella tavola di S. Irene; e non è un caso che l’iconografia del secolo successivo abbia seguito questo modello.  Che la parte “ideologica” dell’inventio  sia quella mi pare evidente, per esempio,   nel dipinto attribuito a Giuseppe da Brindisi (XVIII secolo) custodito nello stesso tempio
o, e siamo già più avanti nel tempo, in quello del leccese Serafino Elmo (1696-1777), custodito, sempre a Lecce, nella chiesa di S. Croce,
oppure, dello stesso artista, in quello dell’altare del santo nella chiesa di S. Matteo.
Chissà se tra i preziosi ricami in filo incollato in alcuni dei quali la figlia Marianna riprodusse i suoi dipinti non ce ne sia pure uno che si riferisca a quest’ultimo. Il sospetto nasce dalla parziale affinità dei quattro che di seguito riproduco (solo il primo reca la firma dell’artista; gli altri, comunque, sono riferibili alla sua scuola), nonostante nei primi due librata su Lecce appaia s. Irene e  nel terzo l’identificazione con s. Oronzo del vescovo raffigurato contrasti con l’assenza della barba.
Ho parlato prima di sentimento popolare, ma ho il dovere di precisare che in questo, come in altri casi consimili, tale sentimento è indotto da un intervento più o meno condizionante e che il condizionamento è tanto più spinto quanto maggiore è l’autorevolezza di chi lo procura e di chi, poi, consapevolmente o meno, lo rafforza. Nel nostro caso il corresponsabile secondario sarebbe Domenico Schinia, un sacerdote di origini calabrese ricordato da Carlo Bozzi  nel suo I primi martiri di Lecce. Giusto, Oronzio e Fortunato, Micheli, Lecce, 1672. Cito, anche per alcuni dettagli, che ho evidenziato con sottolineatura perché evocano analoghi interrogativi attualmente suscitati dal Covid-19,  dall’edizione Mazzei, Lecce, 1714, pp. 104-106: Or queste memorie già tutte smemorate, e perdute dalla mente dei fedeli, piacque al Signore Iddio di ravvivarle, per accrescere le glorie di questi suoi santi servi, e particolarmente del glorioso vescovo S. Oronzio, allorquando nell’anno 1656 per punire le colpe del regno di Napoli, avendo attaccato una fierissima peste nella città Metropoli del medesimoRegno, e da quella essendo andata serpeggiando per l’altre città e provincie, doveva per ogni ragione restarne anco infetta quella di Lecce: particolarmente per li molti forastieri, e paesani, che fuggendo dal contagio di Napoli ne vennero appestati a ricovrarsi nella propria Patria. Ma essendo rimasta servita la Divina Misericordia di privilegiare ad intercessione dei nostri santi, non solo la città ma la provincia tutta di Lecce, con esimerla da un male così grande, volle anche il mondo tutto, e singolarmente i preservati conoscessero per qual mano venuta le fosse la grazia: che però dispose, che ritrovandosi in napoli per lo spazio di molti anni trattenuto dalla sacra Congregazione del Santo Officio in prova del suo spirito un venerando sacerdote Calabrese, della terra di Biatico, della Diocesi di Mileto, per nome D. Domenico Schinia, con lettera del Cardinal Francesco Barbarino de’ 19 giugno 1655, e dal Vescovo di Sora a 26 di Giugno dell’istesso anno, che fu pochi mesi prima del contagio, inviato ne fusse per decreto della medesima Congregazione a Monsignor Luigi Pappacoda nostro Vescovo, acciò come Prelato di gran senno, e sapere facesse nuova esperienza della sua celebrata virtù. E piacque al Signore Iddio, ancora che la venuta in Lecce di questo buon sacerdote molto tempo prima fosse stata predetta da una buona serva di Dio, monaca del terzo ordine di S. Domenico, per nome suora Massimilla Celonese di Lecce, morta nel primo febbraio dell’anno 1652, della quale scrivendo la vita il R. P. Baccelliere Fr. Domenico Maria Marchese dell’ordine de’ padri predicatori, nel suo sacro diario domenicano nel tomo primo delle vite de’ santi Padri dell’ordine de’ predicatori, racconta il fatto con queste parole: Il glorioso S. Oronzio, tutto che fosse stato il primo cristiano, e Vescovo della città di Lecce, permise nondimeno il Signore che stasse incognito, a segno che, non che altri, ma gli stessi Leccesi ne avevano perduto affatto la memoria,acciò con maggior gloria del santo, ed utile non solo di quella illustrissima città, ma di tutta la provincia d’Otranto si rendesse chiaro nell’anno 1656 difendendola, e liberandola dal fiero contagio, che in quell’anno infettò tutto il vasto regno di Napoli, con mortalità così grande, che si renderà incredibile a posteri. OR questa serva di Dio molti anni prima che ciò succedesse, esortava le signore Leccesi sue famigliari, che fossero divote di S. Oronzio, e non tenessero più scordata la sua memoria, che col tempo ne doveano avere di bisogno, ed allora sarebbe pubblicato il suo nome da un sacerdote forestiero. E ciò si esperimentò vero, quando un sacerdote Calabrese per nome D. Domenico, e di buona vita, trovandosi in Lecce l’anno del contagio pubblicò in nome di Dio le glorie di questo santo, e che già Dio pe’ suoi meriti volea liberare quella provincia da quella comune infezione, come successe, donde cominciò in tutta la Provincia la divozione verso il glorioso S. Oronzio, prima pubblicata da Suora Massimilla. Or questo servo di Dio D. Domenico Schinia mosso, come si pensa, da divino impulso per glorificare il gran martire Oronzio, predicendo da per tutto la immunità della peste, non solo alla città ma a tutta la provincia di Lecce, per intercessione del prenominato santo, prese con apostolico spirito a riscuoter dal seno dell’oblio, e la memoria,e la divozione di sì glorioso protettore, e secondando il Signore le predizioni del buon sacerdote con gli eventi d’una perfettissima salute per tutt’i luoghi della provincia, anche tra gli evidenti pericoli della peste, già introdotta da alcuni in più d’una parte ne’ loro medesimo corpi, quali però ne rimasero tosto liberi, cominciò a crescere in modo la pietà de’ popoli verso di S. Oronzio …    
Il manoscritto n. 9 della Biblioteca Provinciale di Lecce reca il titolo Rivelazioni di D. Domenico Aschinia e contiene il resoconto delle ventotto visioni apparse al sacerdote calabrese tra l’aprile ed il dicembre del 1656, in base alle quali egli è certo che la salvezza della provincia di Lecce dalla peste è dovuta al Signore per l’intercessione di s. Oronzo. Il manoscritto, datato 1756, è la copia di un originale  a firma di Giovanni Camillo Palma, letterato leccese del XVII secolo, arcidiacono della cattedrale e restauratore dell’Accademia dei trasformati. A sua volta il testo del Palma è traduzione dell’originale in latino andato perduto, a parte le pp. 33-39 che nel volume del Bozzi sono citate alle pp.  128-131.
Abbiamo letto Schinia nel Bozzi e Aschinia nel manoscritto, troviamo Schinnì in Bonaventura da Lama, Cronica de’ Minori Osservanti Riformati della Provincia di S. Nicolò, parte seconda, Chiriatti, Lecce, 1714,  dove al sacerdote calabrese sono dedicate le pp. 30-33.
Con un frontespizio ho cominciato e con un altro continuo.
Si tratta di una pubblicazione del 1658, dunque posteriore di appena due anni alla peste del 1656 ricordata, d’altra parte, nello stesso titolo. L’editore è Pietro Micheli attivo a Lecce dal 1631 al 1688 (anno in cui gli subentrarono gli eredi). La produzione dei suoi torchi è stata oggetto da parte mia di uno studio  che a a breve comparirà su questo blog; qui basta dire che accanto ad edizioni scarne ve ne sono altre impreziosite da frontespizi o da antiporte di un certo spessore2. È vero che all’epoca un rame aveva il suo costo, ma mi pare strano che Nicolò Perrone non abbia deciso e concordato con l’editore una riduzione del numero di pagine (sono ben 198; le prime 22, non numerate, contengono, nell’ordine, la dedica, l’argomento, l’indice degli autori citati da Abramo Ortelio a Zonario, l’imprimatur del vescovo Luigi Pappacoda e l’avviso al lettore) per rendere possibile di includere nel frontespizio un’immagine meno “economica” di quella che si vede prima degli estremi editoriali e replicata in calce all’ultima pagina.
Insomma, forse meritava di più un santo, come dice lo stesso autore nell’esporre l’argomento, tirato dalle ingorde fauci dell’ottenebrata oblivione, ove giacea sepolto, ed invocato con applausi universali, à voci di Viva tributate al suo nome per PROTETTORE contro la Pestilenza. E a p. 123, quasi a conferma della mia interpretazione di una pretestuosa giustificazione del passaggio dal culto di un santo a quello di un altro in nome di ragioni di ordine superiore : … laonde sorta orrida, e funesta Pestilenza, che sfiorisce con suoi squallidi fumi  le più belle, e vaghe Città dell’Europa, abbiamo avuto risposta da un’3 Oracolo Celeste, che si dovessero à questo Gran Martire trascurato celebrare le pompe  del suo Martirio, se illesi bramiamo mantenerci à gl’orridi fossi delle sue crude tempeste; e credo di certo, (e già te ‘l dissi) che come Atene all’indomito orgoglio di questo Mostro maligno, ergendo un’Ara, Ignoto Deo, fu libera dalla sua crudeltà, o Lecce, alzando magnifici Altari , e Tempi ad un Santo sconosciuto, (cioè per molto tempo non riverito, ed il suo culto trascurato à fatto) ti renderai esente dalla sua malignità.
Questa lacuna editoriale verrà colmata, stando a quanto son riuscito a reperire, solo con l’antiporta dell’opera del Bozzi nell’edizione uscita per i tipi degli Eredi di Vincenzo Marino a Lecce nel 1835.
L’incisione è del napoletano Raffaele D’Angelo, come si legge fuori campo in basso a destra. Manca il nome del disegnatore4. Faccio notare come la composizione sembra articolata allo stesso modo dell’ultimo dei ricami di Marianna Elmo prima presentati.
E, per tornare all’assunto iniziale e non risparmiarci fino in fondo nessuna domanda, concludo chiedendo: siamo veramente sicuri che l’anonimo autore del disegnino del nostro frontespizio non sia stato suggestionato, mutatis patrono eventuque5, al di là della soluzione compositiva più o meno banale che a parecchi verrebbe in mente, dalla tavola che segue incisa da Nicolas Perrey e che è a corredo di Gianbernardino Giuliani, Trattato del Monte Vesuvio e de’ suoi incendi, Longo, Napoli, 1632?
E  la rappresentazione dell’Elmo sarà stata totalmente indipendente, mutato patrono locoque6, da quella di Luca Giordano (1634-1705) custodita a Napoli nel museo di Capodimonte (di seguito in vista comparativa)?
___________
1 Luigi Giuseppe De Simone, Lecce e i suoi monumenti descritti ed illustrati, p. 101 nota 8.
2 La figura del santo, fra l’altro, era apparsa ventiquattro anni prima nel frontespizio di Lecce sacra dell’Infantino.
3 Sic; s’incontra spesso in testi a stampa di quell’epoca, ma non è una buona scusa, ora che l’ho detto, per ripristinarlo …
4 Il D’Angelo, comunque, lavorò molto in tandem con il romano Luigi Agricola. Di seguito tre loro opere.
5 Inutile cercare questa locuzione latina da qualche parte. L’ho inventata io e la traduzione è: cambiati il protettore (qui è S. Gennaro) e l’evento (qui è l’eruzione del Vesuvio del 1631).
6 Mutato il protettore e il luogo (s. Oronzo invece di s. Gennaro e Lecce invece di Napoli).
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glorychc · 4 years
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🚨🚨🚨MUCHO CUIDADO🚨🚨🚨 Primero hay que averiguar de dónde viene o cuál es el origen de cada fiesta pagana. 🙌CON MUCHO RESPETO🙌 Muchos que dicen ser HIJOS de Dios y dicen que predican la "🔴sana DOCTRINA 🔴" Le están rindiendo culto a los mismos demonios. 🛑Las primeras celebraciones del Día de la Madre se remontan a la antigua Grecia, donde se le rendían honores a Rea, la madre de los dioses Zeus, Poseidón y Hades. Igualmente los romanos llamaron a esta celebración La Hilaria cuando la adquirieron de los griegos y se celebraba el 15 de marzo en el templo de Cibeles y durante tres días se hacían ofrecimientos. Los primeros cristianos transformaron estas celebraciones en honor a la Virgen María, la madre de Jesús. En el santoral católico el 8 de diciembre se celebra la fiesta de la Inmaculada Concepción, fecha que se mantiene en la celebración del Día de la Madre en algunos países como Panamá. 🛑En Inglaterra hacia el siglo XVII, tenía lugar un acontecimiento similar, también a la Virgen, que se denominaba Domingo de las Madres. Los niños concurrían a misa y regresaban a sus hogares con regalos para sus progenitoras. Su reclamo, de gran alcance, provocó que fuera arrestada por disturbios durante una reunión de madres de soldados en lucha, que vendían claveles blancos, el símbolo que Jarvis había impulsado para identificar la fecha. Ana luchó con insistencia contra la idea que ella misma había impulsado, perdiendo todo el apoyo de aquellos que la acompañaran inicialmente. La mayoría de los países lo festejan en mayo, frecuentemente un segundo domingo de mayo. 📌🛑📍 Averigüen por favor quiénes son estos personajes: 1️⃣ Rea 2️⃣ Zeus 3️⃣ Poseidón 4️⃣ Hades 🛑JESUCRISTO vendrá por su NOVIA 👰 sin manchas, sin arrugas NI CONTAMINACIÓN del MUNDO 🌎 🛑Vivimos en este MUNDO 🌎 Pero NO SOMOS de este MUNDO 🌎 🛑El que tiene oído, oiga lo que el ESPÍRITU dice a su iglesia o novia 👰 ESCOGIDA y ELEGIDA. (at New York, New York) https://www.instagram.com/p/CABFBoUhtFI/?igshid=1gc3uau8blbrm
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womanbride · 5 years
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AltaRoma, Accademia protagonista
Domenica 26 gennaio “CartaModelle – Installation de mannequins”
Ingresso libero, dalle 11 alle 18.
Presso l’ex Caserma Guido Reni, in via Guido Reni 7 a Roma
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Abito di Samantha Caponera
Un racconto di recupero sostenibile tra il mondo della decorazione e quello della moda. Manichini feriti dal tempo e dall’usura rivivono grazie alla bellezza di un foglio di carta, di un bottone, di un cartamodello.
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Abito di Martina Patella
Decoro come abbellimento e riuso di materiali per renderlo nuovo. Un pezzo unico di fattura artigianale. La scuola di Decorazione e la scuola di Fashion design dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone presentano una collaborazione nuova per ritrovare bellezza in ogni sua forma.
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Abiti e accessori Carmen Moffa
Abiti e accessori, contaminati e contemporanei, accompagnano silhouette statiche, oggetto loro stesse di un’estetica differente. Studenti ed insegnanti saranno protagonisti domenica 26 gennaio, dalle 11 alle 18, alla Settimana della Moda in programma a Roma, presso l’ex Caserma Guido Reni.
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Abito di Anna Reali
Per la partecipazione alla Fashion Week Romana è sempre presente la sinergia avviata tra l’Accademia e la Camera di Commercio di Frosinone, al fine di promuovere la collaborazione tra Istituzioni e Aziende del territorio.
Per il progetto “Cartamodelle – Installation de mannequins” hanno lavorato i docenti Alessandra Di Pofi, Giuseppe Iaconis e Donatella Spaziani. Protagonisti gli studentiAdrian Macari, Anastasia Guantini, Martina Midea, Martina Giacomobuono, Francesca Marrocco, Desirè Marrocco, Maria Macera, Veronica Neri, Siria Quattrociocche, Denise Cristiano, Silvia Colapietro, Simone Cagiati, Samantha Caponera, Carmen Moffa, Martina Patella e Anna Reali.
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Insegnanti e Studenti
IL CORSO DI DECORAZIONE
Il corso di studi per il conseguimento del Diploma accademico in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, con indirizzo Decorazione, ha l’obiettivo di formare artisti e professionalità qualificate nel campo delle arti visive in grado di sviluppare la ricerca nell’ambito della progettazione dell’ambiente e dell’habitat territoriale sia con l’utilizzazione di metodi tradizionali che attraverso l’elaborazione e sperimentazione dei nuovi linguaggi.
Il CORSO DI FASHION DESIGN 
La scuola di fashion design dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone si presenta come il primo corso sperimentale statale in Italia dal 2001.
Triennio e biennio specialistico caratterizzano un percorso formativo che accompagna lo studente attraverso le diverse materie teoriche e laboratoriali per una formazione completa. Contemporaneità e ricerca, uno stretto rapporto tra la fase progettuale, la realizzazione pratica e la comunicazione sono il segno distintivo di un’offerta formativa specifica, che ha come obiettivo la creazione di un prodotto seguito in tutto il processo evolutivo e pubblicato attraverso la partecipazione a fashion week, esposizioni e concorsi internazionali.
ART IN PROGRESS 
L’Accademia di Belle Arti di Frosinone è il luogo privilegiato per imparare a coniugare le conoscenze specialistiche e i principi teorici e, soprattutto, per innescare uno scambio proficuo tra creatività, tecnologia ed estetica attraverso adeguate metodologie di insegnamento. È l’Istituzione statale preposta alla formazione artistica terziaria di riferimento per il Lazio Meridionale. Si distingue per un’equilibrata proporzione numerica docenti/studenti, tale da consentire la fruizione dei laboratori, la frequenza di percorsi individuali di formazione e crescita e da stimolare una significativa produzione culturale, che negli ultimi anni ha permesso la realizzazione di una serie importante di progetti di intervento sul territorio e di respiro internazionale.
L’offerta formativa vanta eccellenze ampiamente riconosciute nell’ambito dell’Alta Formazione Artistica. Sono attivi corsi di primo e secondo livello in Pittura, Scultura, Decorazione, Scenografia, Grafica d’Arte, Media Art, Graphic Design, Fashion Design, Arte sacra contemporanea, Comunicazione e valorizzazione del patrimonio artistico, Pittura – Arte pubblica, Grafica d’Arte – Illustrazione. I numerosi workshop e seminari, attivati annualmente, ampliano la specificità delle competenze favorendo confronti diretti con professionisti di chiara fama.
L’internazionalizzazione è cresciuta progressivamente nell’ultimo decennio, affidata non solo all’azione dell’ufficio Erasmus, ma anche a un numero rilevante di protocolli d’intesa e convenzioni, stipulate con istituzioni universitarie e culturali di paesi stranieri. La presenza di studenti provenienti dall’Europa, dal Medio e dall’Estremo Oriente ha consentito, infatti, l’apertura di collaborazioni di studio e di lavoro, consolidando il ruolo trainante per la crescita del territorio.
accademiabellearti.fr.it 
UFFICIO STAMPA:
Laura Collinoli – [email protected]
ACCADEMIA di BELLE ARTI di FROSINONE 
Presidente: Ennio De Vellis
Direttore: Loredana Rea
Direttore amministrativo: Emanuela Tata
Con il contributo di: 
Camera di Commercio Frosinone.
  L’Accademia di Belle Arti di Frosinone presenta CartaModelle – Installation de mannequins AltaRoma, Accademia protagonista Domenica 26 gennaio “CartaModelle – Installation de mannequins” Ingresso libero, dalle 11 alle 18.
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eurobongda · 5 years
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Thu nhập của Ronaldo: tiết lộ cực sốc về lương, thưởng và hợp đồng quảng cáo trong năm 2019
Là một ngôi sao hàng đầu trong làng bóng đá thế giới thì thu nhập của Ronaldo bao nhiêu là vấn đề được rất nhiều người quan tâm. Mức thu nhập của Ronaldo ở Juventus cho thấy độ chịu chơi của CLB này như thế nào khi sở hữu được “cỗ máy ghi bàn huy diệt”. Trong bài viết dưới đây, bạn đọc hãy cùng Ẻuobongda tìm hiểu thêm về mức thu nhập của Ronaldo “khủng” đến mức nào nhé!
Bật mí mức lương khủng trong thu nhập của Ronaldo ở Real
Theo thống kê mới nhất năm 2018, mức thu nhập của Ronaldo đứng thứ 2 trong làng bóng đá thế giới và chỉ xếp sau Lionel Messi. Với một mùa giải đầy thành công tại World Cup 2018, Ronaldo sở hữu trong tay mức tiền lương và thưởng khoảng 61 triệu USD.
Vậy lương Ronaldo bao nhiêu 1 tuần? Và thu nhập 1 năm của Ronaldo là bao nhiêu khi tính ra tiền Việt Nam.
Lương tuần của Ronaldo ước tính khoảng: 48.490.960.712 VNĐ.
Lương tháng của Ronaldo vào khoảng: 210.127.496.420 VNĐ.
Lương của Ronaldo tính theo năm rơi vào khoảng: 2.521.529.957.036 VNĐ.
Con số trên đã được chúng tôi tính theo mức lương của Ronaldo sau khi quy đổi ra tiền Việt thật sự là một con số khủng phải không.
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Thu nhập của Ronaldo 2018
Nhìn vào những con số biết nói trên, đặc biệt là với mức lương Ronaldo 1 tuần thì ai cũng có thể nhận ra chàng cầu thủ điển trai này chính là cầu thủ có thu nhập khủng nhất tại Serie A của Italia. Thậm chí, thu nhập của Ronaldo 2018 còn cao hơn thu nhập của một vài đội bóng nhỏ.
Đầu mùa giải 2018 với phong độ thi đấu cực kỳ ấn tượng Ronaldo đã được ban lãnh đạo Real nâng mức tiền lương Ronaldo từ 21 triệu euro/năm lên 30 triệu euro/năm.
Theo tiết lộ của tờ nhật báo AS. Từ cuối năm 2017, Giám đốc điều hành của Real đã bắt đầu đàm phán về mức lương của cầu thủ Ronaldo ở Real. Theo đó, chủ tịch của “Kền kền trắng” cho biết sẽ chấp nhận việc tăng tiền lương của Ronaldo tại Real nếu ngôi sao sân cỏ giúp họ giành chức vô địch tại Champions League 2017 – 2018.
Đồng thời, ban lãnh đạo cũng đặt ra điều kiện Ronaldo phải giành được danh hiêu Quả bóng Vàng châu Âu cùng giải thưởng The Best FIFA 2018. Tuy nhiên, trước điều kiện có phần khắt khe này, Ronaldo đã thẳng thắn từ chối.
Choáng với mức thu nhập của Ronaldo tại Juventus
Ngày 10/07/2018, Ronaldo đã chuyển sang thi đấu trong màu áo của Bà Đầm Già Juventus để hưởng mức lương cao nhất thế giới. Đây được coi là “bom tấn” chuyển nhượng trong mùa hè năm 2018. Với việc sở hữu “cỗ máy ghi bàn” có thể thấy Juventus mạnh tay chi tiền để thể hiện độ chịu chơi đến mức nào.
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Thu nhập của Ronaldo 2019
Theo thông tin từ tờ Marca, Juventus đã ký hợp đồng 4 năm với siêu sao người Bồ Đào Nha và hứa hẹn sẽ biến CR7 trở thành cầu thủ có mức lương cao nhất thế giới. Lương của Cristiano Ronaldo ước tính khoảng 500.000 bảng/tuần.
Thu nhập của Ronaldo từ mảnh đất quảng cáo màu mỡ
Về thành tích sân cỏ Ronaldo có thể thua kém Messi. Nhưng xét về mặt thương mại, chắc chắn CR7 vượt trội hơn hẳn đối thủ. Bằng chứng có thể thấy từ nguồn thu nhập Ronaldo từ việc quảng cáo và đại diện thương hiệu cho những nhãn hàng lớn trên thế giới.
Khi còn khoác áo của M.U, Ronaldo đã mang về những bản hợp đồng béo bở. Tuy nhiên, kể từ khi chính thức thi đấu cho Real, CR7 mới thực sự trở thành “ông hoàng” quảng cáo trong làng bóng đá thế giới.
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Thu nhập của Ronaldo từ quảng cáo
Một yếu tố khác cũng quan trọng không kém chính là mức độ nổi tiếng của Ronaldo trên các trang mạng xã hội. Tài khoản facebook của có 100 triệu lượt theo dõi. Trong khi đó, tài khoản twitte cũng có 30,6 triệu người theo dõi. Con số này đã làm cầu nối giữa Ronaldo với các nhãn hàng nổi tiếng trên thế giới. Nhiều thương hiệu tìm mọi cách để gắn chặt sản phẩm của mình với đứa “đứa con cưng” của Juventus.
Có thể nói, mức độ nổi tiếng và phong độ đỉnh cao của chân sút người Bồ Đào Nha chính là yếu tố mà các nhãn hàng nhắm tới. Với những gì đã thể hiện trên sân cỏ, Ronaldo nghiễm nhiên trở thành ngôi sao bóng đá được yêu thích nhất và là thần tượng của thế hệ trẻ trên khắp thế giới.
source https://eurobongda.info/thu-nhap-cua-ronaldo.html
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spilladabalia · 2 years
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Cristiano Rea (1962-2023)
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madridcampeon · 7 years
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What do you think about rea madrid's group? I think not bad. But damn bvb again? 😂
ok i’m like SULKING highkey over sporting and forgetting thAT SPURS AND REAL ARE GOING TO PLAY EACH OTHER WHICH MEANS !!!! DELE AND CRISTIANO UNDER THE SAME ROOF so that’s pretty cool hahaha but it also means tough chances for tottenham but tbh that second place is very realistic so they better get that!!!! As for BVB........ why are they stalking us lmfao (at least it’s not atleti LOL)
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