Tumgik
#cucina di casa
gregor-samsung · 21 days
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“ Yūichi ritornò, facendo dondolare le chiavi dell'auto. "Visto che poteva stare così poco, bastava pure una telefonata," disse, mentre si toglieva le scarpe all'ingresso. Io risposi "Hmm" senza alzarmi dal divano. "Mikage, sei stata colpita dalla mamma?" fece lui. "Beh, non ho mai visto una donna così bella," dissi francamente. "Però sai..." Yūichi entrò nella stanza e sedendosi per terra davanti a me, continuò sorridendo: "Ha fatto una plastica." "Ah." Cercai di nascondere l'imbarazzo. "In effetti avevo pensato che di viso non vi assomigliate per niente." "Ma hai capito?" disse con un'aria come se gli scappasse da ridere. "Lei è un uomo" . Questa volta non ce la feci a fingere. Restai a fissarlo ammutolita, con gli occhi spalancati. Aspettavo che da un momento all'altro dicesse ridendo: 'Scherzavo'. Un uomo lei? Con quelle dita affusolate, quei gesti, quel portamento? Ricordando quella creatura bellissima, aspettavo la smentita col fiato sospeso, ma lui si limitava a guardarmi con aria beata. Fui io a parlare: "Ma tu hai sempre detto 'mia madre... mia madre'..." "Beh, per forza. Tu una così la chiameresti 'papà'?" rispose calmo. Aveva ragione. Era una risposta quanto mai appropriata.
"E quel nome, Eriko?" "Non è il suo vero nome. In realtà si chiama Yūji." Per un momento mi si appannò la vista. Appena riuscii ad articolare le parole, chiesi: "Allora, chi è tua madre?" "Tanto tempo fa Eriko era un uomo," rispose lui. "Quand'era molto giovane. E un giorno si sposò. Sua moglie era la mia vera madre." "Che... che tipo era?" chiesi. Non riuscivo a figurarmela. "Non me la posso ricordare. Ero troppo piccolo quando è morta. Ho una foto però. Vuoi vederla?" Feci di sì con la testa. Senza alzarsi, allungò il braccio per prendere la sua borsa. Tirò fuori dal portafoglio una foto e me la porse. La donna della foto aveva capelli corti e lineamenti minuti. L'età era indefinibile. C'era in lei qualcosa di bizzarro. Dato che restavo in silenzio, disse: " É un tipo stranissimo, non pensi?" Risi, imbarazzata. "Eriko era ancora bambino, quando andò a vivere dalla famiglia di mia madre, quella della foto. In pratica fu adottato. Lui e mia madre crebbero assieme. Anche quand'era un uomo era bello e pare che avesse molto successo. Lei aveva questo faccino buffo. Chissà perché proprio lei..." Sorrise guardando la fotografia. "Voleva molto bene alla mamma e per lei entrò in contrasto con la famiglia. Fuggirono insieme, sai?" Assentii. "Quando la mamma morì, Eriko lasciò il lavoro. Solo e con un bambino piccolo, non sapeva proprio che fare. Allora decise di diventare donna. 'Tanto ormai non mi sarei più potuta innamorare,' dice lei. Pare che prima di diventare donna avesse un carattere molto chiuso. Siccome non è tipo da lasciar le cose a metà si fece fare anche l'operazione al viso e il resto. Coi soldi che le restavano ha aperto il locale e mi ha tirato su. Insomma, mi ha fatto anche da padre...", concluse ridendo. "Che vita incredibile è stata la sua!" dissi io. "Ehi, mica è morta, sai!" fece Yūichi. Potevo credergli o c'era ancora sotto qualcosa? Più ascoltavo, più quella storia mi sembrava incredibile. “
Banana Yoshimoto, Kitchen, traduzione dal Giapponese e postfazione di Giorgio Amitrano, Feltrinelli (collana Universale economica n°1243), 2007³⁴, pp. 17-18.
[1ª Edizione originale: キッチン, Fukutake Editore, 1988]
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omarfor-orchestra · 8 months
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Oddio raga ma se la stanno prendendo davvero con quella pesca
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Filone di pane sfogliato.
Il pane fatto in casa è meraviglioso e meraviglioso è il profumo che si propaga in tutta la casa. Io lo preparo quotidianamente e mi diverto a impastare nuove ricette. Oggi ho fatto il filone di pane sfogliato con la ricetta di Fulvio Marino. È davvero buono… pronti anche voi con le mani in pasta? Se amate fare il pane vi consiglio anche: Pagnotta casareccia. Ciabattine rustiche di pane. Pane…
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killiandestroy · 7 months
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a giudicare dalle telefonate a mezzanotte o all'una di notte uno direbbe che la madre della mia coinquilina viva in un fuso orario completamente diverso E NON A UN'ORA E MEZZO DI TRENO
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zuccheroaveloblog · 1 year
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PASTA AL PESTO DI CAROTE | PASTA WITH CARROT PESTO. QUANDO PENSIAMO AL PESTO, IN GENERE CI VIENE IN MENTE QUELLO AL BASILICO, MA SE NE POSSONO FARE VARI TIPI CON ALTRETTANTE VERDURE. OGGI VI PROPONGO QUELLO DI CAROTE E NOCI, INSOLITO MA DAVVERO BUONO. PROVATELO CON ME.
PASTA AL PESTO DI CAROTE | PASTA WITH CARROT PESTO. WHEN WE THINK OF PESTO, WE USUALLY THINK OF THE BASIL PESTO, BUT YOU CAN MAKE VARIOUS TYPES WITH AS MANY VEGETABLES. TODAY I PROPOSE THE CARROTS AND NUTS ONE, UNUSUAL BUT REALLY GOOD. TRY IT WITH ME.
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umi-no-onnanoko · 29 days
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100 domande curiose
1. Libro preferito?
2. Autore preferito?
3. Poesia preferita?
4. Ti piace scrivere?
5. Ti piace leggere?
6. Disegni?
7. Ti piace l'arte?
8. Sei mai stato/a ad un museo?
9. Artista preferito?
10. Film preferito?
11. Attore/attrice preferito/a?
12. Regista preferito?
13. Colonna sonora preferita?
14. Saga preferita?
15. Personaggio preferito di Harry Potter?
16. Personaggio preferito di un libro?
17. Personaggio preferito di un film?
18. Serie tv preferita?
19. Canzone preferita?
20. Cantante preferito/a?
21. Band preferita?
22. Hai mai scritto una canzone?
23. Hai mai scritto una lettera a mano?
24. Hai mai ricevuto una lettera scritta a mano?
25. La pazzia più grande che hai fatto?
26. Ti piacciono le sorprese?
27. La sorpresa migliore che hai ricevuto?
28. La sorpresa più bella che hai fatto?
29. Quale pianeta visiteresti?
30. Preferiresti essere una sirena o una fata?
31. Quale decade preferisci?
32. Sei una persona creativa?
33. Quale lavoro vorresti esistesse?
34. Quali animali vorresti si unisserero per dare vita ad una nuova specie?
35. Pic nic al mare o in montagna?
36. Ti piace il teatro?
37. Hai mai visto un balletto?
38. Sei mai stato/a ad un concerto?
39. Hai mai cantato in pubblico?
40. Hai mai ballato in pubblico?
41. Adotteresti un bambino?
42. Adotteresti un animale?
43. Moto o auto?
44. Preferisci nuotare o volare?
45. Quale personaggio Disney pensi di essere?
46. Quale villain Disney ti rappresenta?
47. Quale cultura ti affascina?
48. Se potessi condividere un senso (tatto, vista,olfatto, gusto,udito) con la tua anima gemella quale condivideresti?
49. Vampiro o licantropo?
50. Credi nella fiamma gemella?
51. Temporale o arcobaleno?
52. Musica classica o rock?
53. Ti piace recitare?
54. Hai mai suonato in pubblico?
55. Hai mai recitato in pubblico?
56. Sai leggere i silenzi?
57. Sai rispettare i silenzi?
58. Soffri il solletico?
59. Riesci a fare ridere gli altri?
60. Sai ascoltare?
61. Ti fidi?
62. Ti piace fare foto?
63. Sei fotogenico/a?
64. Musica in streaming, Spotify, CD o vinile?
65. Anime preferito?
66. Manga preferito?
67. Meglio i manga/anime di ieri o quelli di oggi?
68. Cartone animato preferito?
69. Il tuo cavallo di battaglia in cucina?
70. Il piatto che proprio non ti riesce?
71. Quale colore non sopporti?
72. Cosa non può mancare in casa tua?
73. Quale tua caratteristica vorresti avessero anche gli altri?
74. Cosa "rubesti" da un altra persona?
75. Come organizzeresti il primo appuntamento?
76. Come vorresti fosse il tuo prima appuntamento?
77. Faresti il primo passo?
78. Amicizia uno a uno o gruppo di amici?
79. Le parole che vorresti sentirti dire?
80. Cosa vorresti dire agli altri?
81. Credi nel destino?
82. Credi nella fortuna?
83. Pratichi la gratitudine?
84. Ti senti cambiato rispetto a 10 anni fa?
85. Cosa cambieresti di questi ultimi 10 anni?
86. Come ti vedi tra 10 anni?
87. La famiglia è solo quella di sangue?
88. Gli amici sono una seconda famiglia?
89. Si deve sempre perdonare chi si ama?
90. Cosa non ti perdoni?
91. Vorresti tornare bambino/a o diventare adulto/a?
92. Vorresti essere del sesso contrario al tuo?
93. Balletto preferito?
94. Ballerino/a preferito?
95. Conosci il messaggio dei fiori?
96. Giorno o notte ?
97. Alba o tramonto?
98. Freddo o caldo?
99. Sole o pioggia?
100. Scegli tu questa domanda
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belladecasa · 7 months
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Quando ho saputo dell’ultimo femminicidio ho pensato a tutte le mie Vigilie di Natale, trascorse su due tavoli: uno, grande, alto, di legno, a cui sedevano gli uomini, l’altro, di plastica, smontabile, che veniva tirato fuori nelle occasioni in cui eravamo di più, in cui stavano le donne. Rigorosamente posizionato in modo da rendere più agevole l’accesso alla cucina. Mi ricordo che da quel tavolo veniva un dialetto urlato, grossolano, cose che non capivo che diventavano liti, tra mio nonno e mio zio. Quelle cose ce le siamo trascinate per anni, sullo stesso tavolo, finché un giorno mio zio se ne è andato durante il pranzo e non è tornato più da noi a Natale. Le donne, mia madre, le mie zie, non c’entravano nulla con quelle liti: educate a sopportare le urla, i tavoli squallidi di plastica, l’odore di fritto, la sopraffazione, la violenza, le lacrime. Era normale puzzare di cucina come di sottomissione. Mia nonna me la ricordo sempre infelice, rannicchiata su una sdraio, piangeva spesso, di lacrime mute. Mi diceva che mio nonno era cattivo e io allora non capivo perché, poi è arrivato a darmi della troia e ho capito. Mamma perdeva sempre la voce perché a differenza di mia nonna, all’apparenza, si ribellava, ma le sue grida erano mute come le lacrime della madre. Si è dovuta sposare a 23 anni per uscire di casa, essere concessa da un uomo a un altro uomo, uno che la lasciava con la suocera a togliergli il suo piatto mentre lui se ne andava. L’unica cosa che è cambiata è che oggi la suocera è morta.
Quando ho saputo ho pensato a quella volta che Arianna mi raccontò di quando, fuori dalla sua residenza universitaria, fermarono un ragazzo che stava prendendo a calci la sua fidanzata. A quella volta che Giacomo mi disse di quel ragazzo che aveva diffuso su un gruppo Telegram le foto, foto normali, in costume, della sua migliore amica, per simulare uno stupro di gruppo.
Quando ho saputo ho pensato a Moira, a Valeria, ad Adriana, ad Antonella, ad Arianna, a Luisa, a Chiara, a me. In tutte le relazioni delle mie amiche ho visto: sputi e insulti, divieti di uscire, minacce, richieste di video per controllare che fossero davvero dove dicevano di essere, pretese di tornare a casa e trovare il piatto pronto, commenti sessualizzanti verso altre donne, pressioni per fare sesso anche con la cistite, per fare sesso senza preservativo.
Quando ho saputo ho pensato a mio nonno, al fatto che ancora mi logoro perché non riesco a legargli altri ricordi che non siano, ad esempio, quella sera in cui mi disse che io non esco mai di casa ma quando lo faccio vado vestita come una troia. Che avrebbe voluto una nipote diversa, che ero brutta, che ero troppo magra. Poi sì mi diceva che lui moriva per me e mi voleva bene più di chiunque. Mentre mia zia faceva le radio per il tumore al seno arrivò a insinuare che non andasse dal medico ma “a fare la mignotta”, insieme a mia madre.
Quando ho saputo ho pensato ai quattro anni con Giorgio, a tutte le volte, innumerevoli, in cui mi diceva che ero stupida, inutile, e non sapevo fare un cazzo. E a quella volta che ubriaco mi disse, ovviamente, che ero una troia.
Quando ho saputo ho pensato che sarebbe potuto succedere a me, che potrebbe succedere a me, ora e sempre, e ad Arianna, ad Adriana, Valeria, Antonella, Moira. Ad ognuna delle mie amiche, a mia zia, a mia madre a mia nonna. Pensate che mi sorprenderei, se ci fossero, o ci fossero state, al posto degli insulti, degli sputi, dei racconti, dei tavolini di plastica, le coltellate?
#s
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falcemartello · 8 months
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Stanno dicendo che devi smettere di usare l'auto, ti devi sbarazzare della cucina a gas, non puoi riscaldare la casa con i combustibili fossili ma lo devi fare con le pompe di calore.
Tutte queste cose sono inefficienti, inefficaci ma molto costose. Insomma stanno praticamente dicendo alla gente di tornare al posto che compete alla plebe.
Non ti meriti la casa, non ti meriti la tua auto.
Le persone che guadagnano centinaia di migliaia o milioni di euro l’anno, non ne risentiranno.
Uno come John Kerry, un personaggio fumettistico, continuerà a muoversi con un jet privato perché serve all’élite.
Tu, invece, non potrai spostarti autonomamente a più di 15 km da casa tua.
Fortunato Nardelli
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focacciato · 4 months
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News sulla mia vita, da una settimana lavoro al Mcdonald sotto casa, mi serviva un secondo lavoro e mi hanno assunto direttamente al colloquio, mi sto trovando veramente bene e penso sia un lavoro tanto stereotipato. Ho trovato una crew giovane, simpatica e che mi aiuta a prescindere dal loro ruolo o no, oggi per la prima volta sono stato in cucina da solo.
Oggi ho attaccato il turno e dal fondo della sala una signora mi chiama per nome e mi chiede di avvicinarmi, mi guarda ed esclama davanti a tutti "tu hai un'anima buona, sei una persona buona, si vede. Che segno sei? (Cancro) ecco! Lo sapevo! Sei una persona buona! Un'anima pura!"
Il lavoro è faticoso, stressante e ha veramente pochi "premi", ma ecco, succede che una signora a caso ti dice una cosa del genere, un collega ti aiuta e non ti fa sentire a disagio quando sbagli.
Poi magari arriva un gruppo di Maranza e butta la roba a terra di proposito, ma i coglioni sono dovunque.
Intanto mi godo la mia anima pura, che a essere umili non si sbaglia mai
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angelap3 · 16 days
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Ho riso così tanto che lo voglio condividere a tutti voi.
😂😅
POESIA:
Quanto sono felice amore mio!
Presto saremo sposati:😍
colazione a letto,
un buon succo e pane tostato.
Con uova strapazzate,
tutto pronto in anticipo.
esco io, verso l'ufficio,
tu veloce al mercato....
Beh, tra solo mezz'ora
devi andare al lavoro,
e sicuramente lascerai
tutto già ben sistemato...
Sai bene che, mi piace cenare presto...
Questo sì, non dimenticarlo mai, che io torno molto stanco sai...
Di notte, teleseries,
cinemateca, comico....
Non andremo mai a fare shopping,
né ristoranti costosi,
né spendere i soldi,
né sprecare stanze...
Cucerai per me,
solo cibo fatto in casa...
Io non sono, come le persone
che gli piace mangiare fuori...
Non credi, cara,
che saranno giorni gloriosi?😍
... non dimenticare che molto presto sarò il tuo amante marito....😍
RISPOSTA SCRITTA DA LEI
Quanto sei sincero amore mio! 🥰
Che tempismo le tue parole!🙏
Ti aspetti tanto da me,
che mi sento intimidita😳
Non so fare le uova strapazzate,
come la tua adorata mamma
Mi brucia il pane tostato...
di cucina non so niente.
A me piace dormire
quasi tutta la mattina,
shopping, shopping,
con la Mastercard dorata...
Bere tè o caffè
in qualche bella piazza,
comprare tutto di design
e i vestiti molto costosi...
Concerti di Luis Miguel
cene a La Guacamaya,
i miei viaggi a Punta Cana
a passare la stagione...
Pensaci bene, 🤔
c'è ancora tempo...
la chiesa non è pagata.😬
Restituisco il mio vestito,
E tu il tuo vestito da sera.😬
E domenica presto
per iniziare la settimana
Metti un annuncio sul giornale,
con un testo ben evidenziato:
"GIOVANE E BRAVO UOMO
CERCA UNA SCHIAVA,
PERCHÉ LA SUA EX FUTURA MOGLIE,
IERI LO HA MANDATO A FAN....CULO
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yomersapiens · 8 months
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Unica regola del buon vicinato: ignorarsi.
Certe cose è meglio non saperle, penso. Cioè, nel mio palazzo io vivo quasi come un'ombra. Non credo che la gente si ricordi di me e quando si ricordano è sempre qualcosa tipo "l'italiano che ci guarda disgustati quando sente l'odore del nostro caffè". È vero, non mi sono fatto tanti amici ma perché lo so quanto è brutto conoscere sul serio i propri vicini.
C'era la vicina piccina che mi guardava in casa (c'è ancora, non è morta), un'anziana signora che monitorava lo spostamento delle visite nel mio appartamento e mi chiedeva perché non avessi una fidanzata fissa. Ecco, lei. Per descriverla, sembra una piccola prugna secca con labbra e occhi che parla gracidando e ti chiede di aiutarla a portare su e giù la spesa. L'altro giorno mi ha persino bussato per chiedermi di accompagnarla alla fermata del bus. L'ho fatto, perché comunque a me i vecchietti piacciono, anche quando sono spioni. A me non serve installare delle videocamere di sicurezza io ho lei che mi guarda in casa e mi avvisa se entrano i ladri per rubarsi quel ciccione di Ernesto. Mentre la accompagnavo ho notato che il sacchetto era pieno di viveri, così le ho chiesto dove stesse andando con tutto quel cibo. Mi ha risposto che c'era un'offerta al discount locale e che aveva fatto scorta da portare al figlio e i nipoti. Perché il costo della vita a Vienna adesso è insostenibile e quindi è il suo ruolo di nonna provvedere al benessere della famiglia. L'ho ammirata molto, mentre si spiegava in un tedesco scalcinato. Poi però siamo stati in contatto per più di due minuti e dopo due minuti le persone rovinano sempre tutto. Infatti al 2:01 ha aggiunto "E poi in questa città non funziona nulla! Ci sono troppi immigrati! Si stava meglio una volta!" allora io mi sono incupito. Mi stava simpatica accidenti. Le ho detto "Questi immigrati sono insopportabili, i peggiori sono quelli che la aiutano a portare la spesa e la accompagnano alla fermata del bus! Vero?". Lei ha sorriso e ha detto che no, io ero diverso. Forse perché sono bianco. Poi le ho chiesto "Ma mi tolga una curiosità, lei da dove viene?" e vai a scoprire che è mezza serba, mezza sinti, mezza puffo date le ridotte dimensioni. Mai parlare per più di due minuti con nessuno. Io non voglio sapere.
C'era un ratto nel palazzo. Si aggira da qualche giorno senza essere stato fermato. Io mi sentivo al sicuro, Ernesto ha bisogno di un amico e tanto mica riesce a fargli del male, al massimo lo abbraccia e ci dorme assieme. Ernesto odia solo me. Un po' ho sperato che bussasse alla mia porta, chiedendo ospitalità. Invece era la vicina prugna secca di nuovo a chiedermi di aiutarla a prendere un barattolo messo troppo in alto nella sua cucina. Questi immigrati alti più di 1.80, quanto sono fastidiosi eh?
Un altro vicino sta traslocando. Un tipo strambo, ma divertente. Sicuramente ha più di sessantanni ma non ha voglia di dimostrarli. Sembra in forma, nonostante la pancia pronunciata e i capelli grigio argento. Quelli che abitano dall'altro lato del palazzo hanno il bagno fuori dall'appartamento e quindi per usare la tazza devono uscire di casa, camminare nel giroscale e giungere nella loro toilette. Inutile dire che si sente tutto e molto spesso, quando escono, sono mezzi nudi. Il vicino in questione era il re del catarro mattutino. Si svegliava presto e andava a raschiare i fondali della gola tenendo la porta del bagno esterno aperta, non sia mai che non mi rendeva partecipe dei suoi ritrovamenti. Quindi quando ho capito che si stava trasferendo, non mi sono preoccupato più di tanto. Ho pensato "Dai, magari il ratto che sta girando nel palazzo può andare a vivere a casa sua!". Lui era un tipo atletico, durante la pandemia aveva costruito una palestra nella stanza adiacente al deposito bici e lo aveva fatto per tutto il palazzo! Non solo per lui, cioè ok principalmente per lui, ma era passato porta a porta per invitare tutti a usarla. Io c'ero stato una volta e vedendo le condizioni igieniche dei manubri ho optato per tornare a fare il mio sport preferito: piangere sul divano. Però qualcosa di buono l'aveva fatta, per questo quando ieri l'ho incontrato casualmente sul bus ho pensato di andare a salutarlo e chiedergli i programmi per il futuro.
Ma quindi te ne vai?
Sì, mi trasferisco, non so ancora dove di preciso, o in Ungheria o negli USA.
Beh dai, non male!
Sì! Ho bisogno di libertà! Qua mi hanno tolto tutto.
In che senso?
Durante il Covid, quando hanno chiuso le palestre!
Senti sono passati appena dieci secondi, questi discorsi dovresti iniziare a farli dopo due minuti.
Cosa?
No non ti preoccupare, una roba mia.
Ah ok. Dicevo, hanno chiuso le palestre, a noi sani! Capito? Io ero sano e non potevo andare a fare sport! Assurdo! I malati non vanno in palestra, non hanno le forze, guarda me, io sono pieno di forza! Non sono malato! Però io dovevo stare in casa!
Ma avevi costruito la palestra per tutti, abbiamo apprezzato.
Io voglio la mia libertà!
Vabbè ma è passato tanto tempo dai...
Non abbastanza, torneranno a prendersi tutto, vedrai.
Ok, come dici tu, va bene, fai buon viaggio.
Guardo fuori dal bus, non era la mia fermata ma sapevo che sarei dovuto scendere e invece no, pioveva e ha vinto la pigrizia, errore terribile. Così sono rimasto su e l'attempato vicino negazionista ha deciso di proseguire.
Tu sei italiano, vero?
Sì, dalla nascita più o meno...
Bene bene, mi piace la tua nazione, e quella vostra presidente. Come si chiama?
Ma come, ti piace la Meloni?
Certo! È una grande!
Ma è una cazzo di fascista.
Dice le cose come stanno, non si nasconde dietro a nulla!
Ok questo glielo posso riconoscere. Era fascista da giovane e lo è ancora oggi, non lo ha mai nascosto. Almeno è coerente. Se l'hanno eletta sapevano a cosa andavano incontro. Mica come quel deficiente di Salvini, lui era un cazzo di idiota completo.
Lui anche mi piaceva!
Ovviamente ti piaceva.
Certo! Lui. Non sento più parlare di lui.
E meno male, prima odiava noi terroni, poi l'hanno eletto ed era tutto Italia Italia Italia e se la prendeva con chi immigrava. Sempre a parlare alla pancia delle gente, a cercare nuovi nemici, a bere cocktail in discoteca e mangiare alla sagra della porchetta.
Un grande!
Ma proprio no. Sai una cosa, ti dirò questo, paragonato a questi suoi scarsi derivati, ecco, mi manca quasi Berlusconi. Lui al confronto era un genio.
E poi lui si scopava le quattordicenni! Io pure mi vorrei scopare le quattordicenni!
Scendo dal bus senza nemmeno salutare. Non avevamo parlato per dieci anni di vicinato, perché ho rovinato tutto alla fine? Non potevo farmi gli affari miei? No. Dieci stupendi anni di reciproco ignorarsi gettati nella spazzatura dopo due minuti di conversazione.
Apro il portone del palazzo, visibilmente afflitto. Davanti a me, per terra, giace il cadavere del ratto che girovagava da qualche giorno. Lo guardo e gli dico: "Ti capisco amico mio, ti capisco davvero. Non sai quanto ti capisco". Salgo in casa, prendo la paletta che uso per travasare le piante e torno giù. Vado a seppellirlo nel retro del cortile. Canto "Amazing grace". Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, perché purtroppo i peggiori traslocano solamente.
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madonnaaaddolorata · 2 months
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ho avuto nelle settimane passate la vaga e brillante idea che forse avrei dovuto cambiare terapista (spoiler non accadrà), così ieri decido di avere questo primo incontro conoscitivo con uno nuovo.
arrivo in ritardo, e questo punto voglio pensare sia stata la divina provvidenza, questo riceve in casa sua tra la cucina e un mezzo soggiorno. secondo me avrebbe più bisogno lui di me. racconto in breve, mi guarda imbambolato, poi mi fa vabbè “questo me lo dici la prossima volta ora il tempo è scaduto. prima di capire se possiamo procedere o meno dobbiamo fare 3 incontri conoscitivi tutti dal costo di 70 euro, niente carta puoi pagare direttamente con bonifico se vuoi tracciabilità altrimenti contanti non tracciabili”. ma voi state fuori, ma che roba è. ma non è una professione è lucro in certi casi.
ci credo che poi c’è gente che desiste e non ci va e continua a star male e far danni. come ti puoi fidare di gente simile? sto bene con chi sto.
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happypolicewhispers · 2 years
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Pasta violada.
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fridagentileschi · 6 months
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Odio il cappotto termico nelle case.
Per me devono respirare. Punto.
Ma ecco cosa dice un esperto muratore.
"Il vostro appartamento sarà una raccolta di umidità, tra muro esterno e pannelli di polistirene (scarto derivato dalla lavorazione del petrolio, materia prima in mano alla multinazionale americana 3M).
Più o meno come mettersi un sacchetto della spesa in testa, provate a respirare.....
certamente non entrerà il freddo, non entrerà il caldo, ma di sicuro quello che produce dentro casa:
docce, cucina, panni stesi, il semplice sudare e respirare di notte, rimarrà tutto dentro casa.
Quindi a traspirabilità già eravate scarsini, ora siete a zero.
Quel che è dentro, sta dentro. Umidità di risalita inclusa.
Poi forse vi sfugge, ma siete giustificati perchè non fate il mio mestiere, ma quei pannelli, chiamati polistirene espanso (espanso con un gas), quando avranno esaurito la loro tenuta o durata del gas che li rende leggeri e apparentemente traspiranti, sarà nociva come oggi vengono classificati alcuni materiali come le guaine bituminose, il cartongesso, le resine e tanti bei materiali che, guarda caso, le discariche/stazioni ecologiche, non accettano più.
L'amianto/eternit in tempi non lontani era il materiale del futuro, dimenticate?
Quindi sappiate che tra "tot" anni, appena lor signori dovranno vendere altro (tipo elettrico al posto della benzina), anche i vostri cappotti dovranno essere smaltiti come l'eternit oggi. Obbligatorio.
Sempre che chi li ha montati oggi si sia ricordato di risanare prima i muri, eliminare le parti cedevoli di pittura e di intonaco (altrimenti a cosa si attaccano?).... ripristinare il livello, dare un primer, un rasante di presa, applicare a regolari "patacche" della colla specifica i pannelli e assicurarli con cura con funghi a battere o tasselli particolari e verificarne la tenuta uno ad uno. Poi rasante, rete, ancora rasante, tonachino colorato a finire. Ai prezzi che vedo in giro dubito, quindi auguratevi anche che resti attaccato".
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libero-de-mente · 5 months
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La notte di Natale
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I passi frettolosi della gente, chi corre e chi annaspa.
Si è sempre in ritardo con qualcosa.
Osservo e mi faccio piccolo, passo inosservato, va bene così.
Sono come un essere invisibile, chi mi sfreccia accanto non mi nota.
La casa è addobbata come ho potuto, forse è meglio dire come ho voluto. Al minimo per non rovinare l'atmosfera ai miei figli. Va bene così.
La cucina, l'acqua che bolle nella pentola. Lo sfrigolio dalla padella mi fa capire che ci siamo. Preparo con cura le pietanze. Questa sera della vigilia di Natale, in parte, la passerò da mia madre.
Lei, essere debole, rassegnato, che non vuol più reagire ai dolori della sua esistenza. Le ho preparato da mangiare, finirò di scaldare il tutto da lei. Mia madre apparecchia la tavola, la tovaglia rossa è d'obbligo in casa sua. Come ai tempi in cui la tavola era un altare della convivialità, ricca di pietanze e di persone, di voci e di risate, di spensieratezza e calore umano.
Le taglio il cibo, pezzetti piccoli mi raccomando, e la guardo mentre mangia soddisfatta il cibo preparatogli da suo figlio. Mi fa strano essere io a prepararle da mangiare. Ma va bene così.
Torno a casa, la cena. Manca un figlio. Ha deciso di lavorare questa sera, per essere un po' indipendente. E va bene così.
Esco per andarlo a riprendere. Aspetto fuori. Guardo la Luna, il cielo e limpido, non fa freddo colpa dell'alta pressione dicono.
Penso. A quante volte ho detto a me stesso "va bene così". Troppe volte, davvero. Penso a quanti questa notte, nonostante mille sforzi, diranno va bene così. Mentre altri avranno di che lamentarsi, nonostante abbiano tanto di più.
La gente dovrebbe scambiarsi gli occhi, per guardarsi con gli occhi in un altro, con altre possibilità e stile di vita.
Questa notte in cui qui da noi si pensa a essere più buoni, mentre la realtà è che spesso si è solamente un po' meno egoisti.
Interrompo i miei pensieri, un trillo di telefono. "Madre" sussurro, la paura che stia male mi prende la gola. La sua voce commossa mi ripete che era tutto buono, che si sente felice. Che io sono il "suo Albero di Natale". La saluto.
Arriva mio figlio, mi chiede perché piango, gli dico una innocente bugia: manca Alvin e manca Minù.
In parte è vero, ma quello che più mi manca è di essere sereno. Mi manca quella telefonata che vorrei ricevere, che vorrei fare. Ma di cui non ho il coraggio. Ma va bene così.
Buon Natale, a chi con pazienza mi legge, a chi dopo due righe scorre e va oltre e a chi sa invece interpretare a fondo i miei pensieri.
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Siamo di ritorno da una cena fuori, io e daddy, abbiamo festeggiato un mio traguardo!
Appena rientriamo a casa mi dirigo in bagno per andare a cambiarmi e mettermi finalmente comoda ma quando entro in camera da letto trovo daddy appoggiato al muro e con indosso ancora camicia e giacca.
"Che cavolo fai ancora vestito così?" gli dico, mentre la visione di lui con quella roba addosso inizia a farmi sentire del calore diffuso.
Vedo un sorriso malefico aprirsi sulle sue labbra mentre si siede sul letto e inizia a battere, ritmicamente, la mano sulla sua coscia
"Vieni qui, bambina"
Per quanto l'eccitazione inizi a salire prendo a ridacchiare e mi oppongo, con poca credibilità.
"Vieni qui bambina, o mi arrabbierò e sarà peggio"
Mi avvicino lentamente e rimango di fronte a lui, mi toglie lentamente i pantaloni del pigiama, le mutandine e mi sistema sulle sue ginocchia.
So che sarà una notte intensa...
"Conta bambina!"
Prende a sculacciarmi e quando, presa dall'eccitazione, smetto di contare mi prende per i capelli e mi ordina di tenere il conto!
Tra una sculacciata e l'altra mi accarezza tra le cosce e mi fa notare quanto io sia già un lago.
"Stenditi sul letto"
Obbedisco, lui si stende accanto a me e inizia ad accarezzarmi tra le gambe per poi infilarmi un dito dentro e muoverlo sempre più velocemente fino a strapparmi un gemito di piacere
"Cosa bambina? Non dirmi che ti piace.."
Mentre continua a penetrarmi velocemente accende il lush, che non mi ero accorta avesse tirato fuori dal mio cassetto del piacere, e lo muove sul mio clitoride impostandolo ben presto al massimo della potenza.
Inizio a muovermi sempre di più, sempre più disperata per avere quel piacere che tanto agogno.
Gemo e lo prego non so bene neanche io per cosa.
"Cosa c'è bambina?" mi dice ridacchiando soddisfatto nel vedermi ridotta così.
Gemo e mi aggrappo alle lenzuola mentre il piacere sale e diventa sempre più intenso.
"Vieni per il daddy, fammi sentire quanto mi piace"
E a quelle parole l'orgasmo esplode e mi travolge totalmente strappandomi gemiti di piacere che lui zittisce con un bacio appassionato ed affamato.
Ancora scossa dagli spasmi mi rannicchio addosso a lui che mi abbraccia e accarezzandomi i capelli mi dice
"Non penserai che sia finita qui vero? Daddy non ha ancora finito con te"
Un brivido mi percorre tutta e qualcosa in me scatta nonostante fossi pienamente appagata.
"Dammi solo un attimo" dico, mentre faccio per alzarmi e uscire dalla stanza, lui si spoglia e mi aiuta a indossare la sua camicia per non prendere freddo. È così lunga da arrivarmi a metà coscia, mi fa da vestito e indossare solo quella mi fa sentire molto in un film americano e questo pensiero mi fa sorridere.
Mi dirigo in cucina, bevo e dopo essermi ricomposta torno in camera pronta a scoprire quale altra diavoleria possa avere in mente stavolta.
"C'è una cosa che voglio provare"
Mi dice mentre mi attira a se e mi bacia con forza, spingendomi sul letto e mettendosi seduto proprio nel centro.
Sono in ginocchio tra le sue gambe e mi basta uno sguardo per capire che ha voglia della mia bocca.
Mi chino e inizio a leccare e succhiare con quanta più passione possibile e so di star riuscendo nel mio intento quando lo sento crescere tra le mie labbra e gemere. Mi poggia una mano sulla testa e guida così i miei movimenti, cosa che trovo estremamente eccitante.
Con una nota di disperazione nella voce mi ferma e dopo aver indossato il preservativo mi chiede di cavalcarlo, sto per impalarmi su di lui ma chiede di farlo dandogli le spalle
Lo asserendo e scopro quanto possa essere intenso sentirlo così in fondo
"Muoviti, balla per me bambina"
Non posso far altro che muovermi con quanta più foga possibile, muovo il bacino cercando di sentirlo sempre di più dentro di me.
Più i miei movimenti si fanno profondi e veloci, più daddy geme e più voglio portarci al limite..
"Usalo e godi" mi dice passandomi il lush.
Lo posiziono sul clitoride e lo muovo in circolo sempre più velocemente mentre mi impalo sul suo cazzo, sento il piacere montare di nuovo dentro di me, i miei affondi si fanno sempre più disperati, disperati tanto quanto i gemiti di daddy che mi tiene stretta per i fianchi e mi spinge su di lui con foga.
Arriviamo all'orgasmo insieme, il piacere ci travolge e ci scuote con forza facendoci gridare all'unisono il nostro piacere, un grido a metà tra una supplica e i nostro nomi.
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