#devi stare zitto
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Sono due le occasioni dove capisci che devi stare zitto..quando non hai capito niente e quando hai capito tutto..
No reblog foto mia
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Un dollaro ha raggiunto di nuovo dopo 35 anni il valore di 164¥.
Che sono venuta a fare in Giappone? A fare la povera a casa mia.
I giapponesi piangono come bambini perché, poverini, ora non possono fare viaggi all'estero (quando non ne hanno mai fatto dato che 1. Giappone sempre the best 2. Non hanno manco le ferie per piangere, figuriamoci per fare le vacanze all'estero) e non possono comprare la roba importata (tanto segretamente made in Japan è comunque sempre il prodotto migliore). Poveri veramente.
Chi viene a fare viaggi o permanenza temporanea gioisce.
Noi stranieri che abitiamo qua in pianta stabile invece manco possiamo tornare a casa e goderci le vacanze, ma tanto a loro che cazzo gliene fotte.
Prima sono disperati come la merda perché non hanno forza lavoro per mantenersi e poi quando vedono gli scemi che vengono pure ad abitare qui e a farsi una vita, mica li prendono in considerazione, macchè. Tanto sti stronzi pure se un altro po' superano la stessa popolazione giapponese mica possono votare e toglierci la poltrona, eheh. A loro serve solo che paghiamo le tasse e che rispettiamo la loro "cultura" perché oh guai se non la rispetti, guai se rompi il nostro amato 和 (wa), l'armonia (di sto cazzo) che tutto il mondo ci invidia, perché pure se wa implica che ti devi ammazzare di lavoro, tu ti devi stare zitto e rispettare la nostra cultura sennò sei uno scostumato gaijin di merda.
Quindi, dicevamo, questi ci servono solo per lavorare internamente per farci sopravvivere quindi non l'alziamo st'inflazione altrimenti poi il settore turistico ne risente e la gente dall'estero non viene più a spendere i soldi da noi. Ah poi dici che il potere di acquisto dei nostri cittadini si abbassa troppo? Eeeeeeh oh che ci possiamo fa, non abbiamo proprio altra scelta, stringono i denti, tanto questi mica fanno una manifestazione per strada per lamentarsi un po' ma figurati!
35年ぶりに1ドルは160円。
何をここに来ていただろう。自分の国で貧しくなるため?
大変人材不足の日本は自分の国民だけではなく、ここに住む外国人の為になんことでもやってない。マジで乱暴して欲しいけど、そうすると日本の「和」がなくなるからありえないだもんね。
#my life in tokyo#non io che sto già pensando che non mi potrò godere le vacanze in Italia perchè dovrò stare attenta al portafoglio#Giappone#politica giapponese#economia giapponese#pezzi di merda che non si meritano niente#meritano solo di marcire da soli fino all'estinzione#poi dice che uno li odia#questi sanno dire solo Arigato gozaimasu ma la GRATITUDINE per salvarli dalla rovina non sanno manco dove sta di casa#円安#ヨーロッパに戻りたい#日本
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Vi racconto una cosa di Twitter.
Almeno di quando ci lavoravo, anche se non penso che le cose siano cambiate. Non potrei farlo per via di una questione contrattuale, non potrei neanche dire che ho lavorato su twitter per contratto, comunque. C'è, o c'era ma vi ripeto certe cose non cambiano, una policy che si chiama 'gloryfication of violence' dove chi inneggia ad una qualsiasi violenza facendola passare come una cosa buona va punito, di solito cancellando il tweet ma se è a livello profilo anche il profilo va eliminato, per esempio se io scrivo che il baffetto stava facendo una cosa buona con gli ebrei cado in questa policy. Però mi capitò un caso dove la polizia, americana, uccise un tizio perché gli aveva tirato una molotov nella macchina e il tweet recitava tipo "hanno fatto bene ad ucciderlo sto tizio", levando il fatto che mi sono beccato un errore (ma questo è un altro discorso) e che l'analista mi fece rileggere a voce alta alcuni punti della policy, fastidio, tale policy non è applicabile "alle violenze che la polizia perpreta sui civili", al che ho fatto notare all'analista che non è una cosa buona perché così facendo, cioè lasciando le malefatte dei poliziotti sulla piattaforma si istiga all'odio verso la pula, l'analista era d'accordo con me ma siccome il lavoro era quello di seguire le policy mi sono beccato sto errore e sono dovuto stare zitto nonostante sia una cosa assurda. Questo perché come vi ho già detto in passato la piattaforma, come anche le altre made in usa, sono soggette al volere del governo americano, se il governo ti dice che devi seguire una linea tu lo fai se no ti fanno chiudere. Perché vi racconto sta cosa? Perché oggi ho letto un articolo su Ansa che parla di un assalto da parte di ragazzi ad una macchina della polizia, nel giornalino c'è scritto bene e diverse volte 'antagonisti', ma anche anarchici dei centri sociali, che c'azzecca?, perché nell'articolo si dice che non è tollerabile, perché manganellare dei ragazzi inermi è tollerabile? Poi c'è anche scritto che la dirigente di Pisa la spostano a Pescara, un pò come fa la chiesa con i preti pedofili invece di punirli li sospende per un pò e li sposta in un'altra chiesa, così si allarga il danno. Questa è una deriva regalataci dagli amici yankee? Oppure è solo emulazione da parte del governo attuale verso un sistema che fa gola per via del nazi/fascio che hanno intriso dentro? Sempre gli americani ah! Stiamo andando in quella direzione, o come negli stati uniti, dove poliziotti razzisti picchiano i ragazzini di colore malamente? Visto un video sempre su twitter per lavoro e ho dovuto lasciarlo perché non potevo cancellarlo grazie alla policy sopracitata, quindi le forze dell'ordine saranno usati sempre più per punire comportamenti che non piacciono al governo? Portandoli così ad essere odiati e di conseguenza quando succede qualcosa non li chiami perché potrebbero prendersela con te che in realtà ne hai bisogno. Sempre perché il governo attuale ha bisogno di cani rabbiosi, proprio come gli americani hanno bisogno che i sudditi siano cattivi e seguano una linea che porta al disordine e al caos.
Tutto questo accade dopo le dichiarazioni di ursula sul riarmo europeo, sulla guerra, sulle questioni spinose che in questo momento il vecchio continente sta affrontando, sempre grazie ai nostri alleati tossici. Qualcuno dice che sono mosse politiche pre elezioni, può essere, secondo me Ursula sta cercando di prendersi il posto dello stoltonberg a capo della NATO, quindi deve dimostrare di essere in linea con quegli psicopatici paranoici, perché io che sono europeo, come tutti voi, non la volevo questa guerra, non avrei mai voluto una guerra se pur per procura, non è la nostra guerra, se gli stati uniti vogliono distruggere la russia che vadano loro dalla parte dell'Alaska e non vengano qua a rompere i coglioni a noi che abbiamo già da doverci difendere da politici inutili che minano la nostra società. Nessuno vuole che l'Europa sia libera e indipendente per il fatto che una superpotenza con un grande passato e un futuro roseo potrebbe creare problemi a livello mondiale, quindi gli amichetti yankee non potrebbero fare le loro merdate in giro per il mondo, ma direi che è anche ora di levarci di torno sti adolescenti bulli che sanno solo roteare le loro pistole.
Mi fermo qua, perché potrei anche andare all'infinito e ho tante cose da fare oggi.
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Ricorda che non è cattivo quello che ti dice le cose in faccia, ma quello che ti guarda e sta zitto. A quello devi stare attento...
|| Eduardo De Filippo
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Maturi quando ti rendi conto che a volte devi stare zitto e aspettare che il tempo dimostri che hai ragione invece di lottare per dimostrare qualcosa.
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Mi fermo in pizzeria sotto casa e compro un trancio di marinara. Mentre mangio senza proferir parola con anima viva sento uno dei soci “scherzare” con il nuovo ragazzo ucraino , arrivato la settimana scorsa , e rimango basita.
“ Tu sei peggio degli animali , devi stare zitto!”
“ Ti do un calcio ti faccio arrivare dall’altra parte della città”
“ Ma quando chiudi quella bocca ?”
“ Fallo se sei capace , provaci !”
mi domando se la gente si ascolta quando parla. Sul serio.
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«devi solo stare fermo dove sei e lasciarti trasfigurare» e picchietta la bacchetta sul palmo sinistro. Easy, no? « Ma in cosa? » «devi dire ai miei genitori che gli voglio bene e che la serra incendiata è stato un inconveniente. Poi a Daemon devi dire che è gay e ad Aurora che invece è molto carina. A Lis dille che va bene anche se c’ha i baffetti, di non vergognarsi che non importa.» «stai zitto» «Fermùto»
Ma è ad un certo punto che al suo posto, sopra quella sedia, compare un gatto rosso dal pelo lungo, un « Miaaaaao » e un successivo « Fuuuuuuuu », un soffio antipatico in direzione di Corine, rizzando appena il pelo, per poi appallottolarsi con la nonchalance che solo i gatti hanno sopra la sedia. [...] La fissa, la coda che inizia a muoversi, ma poi è immediato il muovere il capo rossiccio e chiudere gli occhi mentre accetta quei grattini con un paio di « Miiiiaaaaaooooo » di contorno.
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Stamattina mi sono imbattuta in questo brano di Osho. Richiede qualche minuto, ma vi invito a leggerlo. Un'esortazione a riconoscere che ciò che incontriamo nell'altro, come in noi, e' qualcosa di piu'complesso che richiede una sospensione, un'osservazione. Indagare che cosa ci muove per davvero e conoscerci, abbracciarci sempre di piu'.
VIVERE CON IL MISTERO
Dentro di me non sono mai tranquillo. C'è ancora della rabbia che non comprendo. Qualcosa mi dice di essere calmo, di stare zitto, ma per me è molto difficile ascoltare quella voce interiore che mi dice di stare tranquillo. Mi fa paura.
Semplicemente non reprimere più la rabbia. Tutta quella che è rimasta, dev’essere portata all’esterno, perché questo è l’unico modo di essere veramente tranquilli.
Ti puoi forzare a essere tranquillo, ma questa tranquillità prima o poi verrà turbata perché al di sotto di essa la rabbia bolle, aspettando il momento e l’occasione giusta. Così sei sempre seduto su un vulcano. Tutto è apparentemente tranquillo quando il vulcano non sta eruttando, non è attivo, ma all’interno si sta preparando. Una parte della rabbia è venuta fuori, una parte è ancora lì – e quella che è venuta fuori era superficiale. La rabbia che deve venire fuori è più profonda – ecco perché è difficile da comprendere.
Una parte della rabbia è comprensibile perché è collegata a persone o situazioni. Puoi comprendere il motivo della tua rabbia – la causa è chiara. Ma quando questo strato – lo strato superficiale della rabbia – viene buttato fuori, di colpo arrivi a una sorgente di rabbia che non è collegata a un fatto esterno, che è semplicemente parte di te. Nessuno ti ha insultato, non c’è in realtà alcuna scusa per arrabbiarsi – eppure la rabbia c’è. La comprensione diventa difficile perché non puoi gettare la responsabilità su un altro. Ora è qualcosa che è dentro di te, che appartiene a te. Ci hanno insegnato che la rabbia accade solo in una certa situazione di tensione. Ma questo non è vero.
Nasciamo con la rabbia; è parte di noi.
In certe situazioni viene a galla, in altre è inattiva, ma è sempre presente. Quindi prima devi far uscire la rabbia che è in relazione a qualcos’altro, e poi arriverai alla sorgente più profonda di rabbia che non è in relazione a nessun altro – quella con cui sei nato. È un’emozione non indirizzata a nessuno, e per questo è difficile comprenderla. Ma non occorre comprenderla. Buttala fuori, non su una persona, ma su un cuscino, sul cielo, su Dio, su di me! Buttarla fuori è l’importante.
E dato che non è collegata a qualcosa, è per forza assurda. Non sai su chi o che cosa riversarla, come buttarla fuori. Se la butti su qualcuno, ti sentirai molto colpevole, perché l’altro non se l’è meritata affatto. Questo è il suo mistero, e ti disturba moltissimo, ti sconvolge.
Questo accade con tutte le emozioni. C’è una parte di amore che è in relazione a qualcuno. Poi, se vai più in profondità, un giorno arriverai alla sorgente di amore che non è indirizzato a qualcuno in particolare. Non si muove verso qualcuno; esiste semplicemente, è lì dentro di te. La stessa cosa è vera per tutto ciò che senti. Tutto ha due parti.
Una parte, quella inconscia, quella più profonda, è semplicemente lì dentro di te, mentre la parte superficiale è l’operare di questo livello profondo nelle tue relazioni. Chi rimane in superficie si dimentica sempre completamente dei propri tesori interiori. Quando butti fuori la rabbia interiore, arrivi faccia a faccia con il tuo amore e la tua compassione presenti al tuo interno. La spazzatura dev’essere buttata fuori in modo che tu possa arrivare all’oro puro contenuto dentro di te.
Tienilo come punto fisso – non cercare di comprenderla.
Questo è uno dei problemi fondamentali che l’Occidente, la mente moderna, deve affrontare; cerchiamo di comprendere tutto… ma la vita è di base un mistero.
Puoi viverla, ma non puoi comprenderla. Se insisti a volerla capire, rimarrai superficiale.
L’intelletto funziona solo in superficie, solo fino a un certo punto, ma poi non riesce ad andare più in profondità. La profondità non è la dimensione dell’intelletto; la lunghezza è la sua dimensione. Quindi se vuoi conoscere i dettagli, l’intelletto te ne darà tantissimi, quanti ne vuoi, ma non potrà andare in profondità; non potrà scavare in un fatto nella dimensione della profondità, verticalmente. Lascia perdere; non occorre comprendere.
La rabbia è presente; è sufficiente sapere questo. Dev’essere buttata fuori, perché se rimane in te non ti sentirai mai calmo e tranquillo; continuerà a bruciare come un fuoco dentro di te. Continuerà a trovare pretesti all’esterno e, se non la butti fuori senza alcun pretesto, la butterai fuori con qualche pretesto – e allora il problema sarà ancora più complicato. La butterai sulla moglie, sui figli, sull’amico, su qualcuno. Ma così creerai ancora più complicazioni per te stesso perché non avrai afferrato il punto. Quindi la tua è una buona intuizione; usala.
Osho
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Ma che ti trilli...
Cioè, siamo praticamente al tramonto. (Perché di sole non ce n'è proprio più). E questo uccellino - chiaramente bipolare, altrimenti non si spiega - si mette a gorgheggiare. Manco fosse mattina presto. Ma che ti trilli. Qui non c'è niente da trillare. Devi stare zitto. Che domani ti devi alzare. E pure presto.
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CARLO DEVI STARE
ZITTO
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Non trovo corretto né giusto che chi non fa un emerito cazzo per la comunità abbia il coraggio, la boria, ma a quanto pare si arroghi anche il diritto di lamentarsi di ciò che chi lavora per la comunità fa, perché non è stato fatto come vuole lui/lei. Se non fai un cazzo, stai zitto. E lascia che la gente che lavora per mandare avanti sta comunità lavori. E se vuoi avere il diritto di criticare, ti metti a lavorare pure tu. Altrimenti muto devi stare. O ti ci faccio diventare se scopro chi sei.
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Cap. Precedente: Cap. 1-1
#1-2_otogiri_tobi/ allucinazione borderline
Tobi era sdraiato sul letto nella sua stanza e guardava le pagine di un libro tascabile.
Il titolo del libro era 'Ma gli androidi sognano pecore elettriche?'. Sembrava essere la traduzione di un romanzo di fantascienza americano o di qualche altra parte.
Nella sala ricreativa della struttura c’erano tre scaffali in acciaio, dove erano allineati svariati libri donati dai residenti che avevano lasciato la struttura. I residenti potevano leggerli liberamente. C’era molta concorrenza per i libri che piacevano agli studenti delle scuole elementari e medie, quindi Tobi leggeva principalmente libri impopolari per ammazzare il tempo.
O almeno, pensava di star leggendo un libro. Quando trovava una parola che non conosceva la cercava sul dizionario. Grazie a questo, aveva memorizzato molti kanji, ma per qualche motivo non riusciva a ricordare gran parte del contenuto dei libri che leggeva. Di solito se ne dimenticava poco dopo aver finito di leggerli.
Tobi guardò il suo orologio da polso. Erano le 9:56 di sera.
Le luci nella struttura si spegnevano alle 10 di sera per gli studenti delle scuole medie, quindi mancavano solo 4 minuti. Se si forniva una motivazione valida, come ad esempio il bisogno di studiare, l’orario di spegnimento delle luci poteva essere posticipato. Questa era una mossa che molti residenti usavano regolarmente, ma Tobi non la usava.
“È l’ora della nanna, Tobi?”
Baku si trovava sul pavimento, fece hehe, e rise.
“Cosa intendi con nanna? Non sono più un marmocchio”
Tobi posò il libro tascabile sul cuscino. La sua stanza era originariamente una camera doppia, quindi c'erano due letti. Ma in realtà era diventata la stanza singola di Tobi.
Tobi non aveva mai chiesto di esser lasciato solo. Una volta venne usata come una camera doppia. Alla fine l'altra persona iniziò a odiarlo, e si lamentò con lo staff. Non sopportava di stare nella stessa stanza con Otogiri Tobi.
"Lascia che te lo dica, uno studente di seconda media è un marmocchio fra i marmocchi, non credi?"
Tobi tolse una gamba dal letto e calpestò leggermente Baku.
“Ahia! Smettila Tobi, bastardo d’un marmocchio”
“Baku, tu sei più giovane di me. Questo non ti rende più marmocchio di me?”
“Io sono un’eccezione. Si può dire che io sia speciale. Addirittura eccezionale. Anzi, piuttosto direi straordinario. Oi. Andiamo Tobi, non calpestarmi, così mi rovini la forma. Te lo dico eh. Ecco……”
Tobi si sentì soddisfatto dopo averlo preso a calci, quindi smise di calpestare Baku. Spense le luci della stanza e si sdraiò di nuovo sul letto.
Per gli studenti delle superiori, l'orario di spegnimento delle luci era alle 11 di sera, anche se alcuni residenti non dormivano fino a mezzanotte perché dicevano di star facendo i compiti o studiando. I muri e le porte non erano mai stati particolarmente spessi. Le notti della struttura erano tutt'altro che tranquille.
Tobi avvolse il corpo nelle coperte e si girò su un fianco.
"Stai pensando a quella donna, Tobi?"
"Non ci ho pensato affatto"
Tobi voleva schioccare la lingua.
"Non mi era nemmeno passata per la mente finchè tu, Baku, non l'hai nominata proprio ora"
"Ah davveeero? È sospetto"
"Sul serio"
Queste furono le parole che uscirono casualmente dalla sua bocca. Non erano uscite perché stava pensando a lei.
"......Per davvero"
Ripeté Tobi, e Baku fece huhuhu, e rise.
"È una strana donna"
"Non chiamarla donna"
"Perché, non è una donna?"
"Beh si, però……"
"Devi aver pensato a lei. Intendo, è sicuramente successa una cosa del genere. Ti sarai ovviamente incuriosito"
"Non mi interessa per niente"
“Sii onesto. Inoltre, anche se non interessa a te, a lei d’altro canto—“
“Ora vorrei dormire. Potresti stare zitto, per piacere?”
“Ho capito, Tobi. Spero tu non abbia una notte insonne”
Tobi chiuse gli occhi e fece finta di russare. Baku rise di nuovo. Era di grande aiuto. Tobi non aveva problemi a dormire. Riusciva ad addormentarsi velocemente. Non stava pensando a quella ragazza. Non voleva pensarci, ma non poté fare a meno di pensarci comunque.
“—C'è qualcosa che vorrei chiederti, Otogiri-kun, e vorrei cogliere questa opportunità"
Dopodiché, Shiratama Ryuuko tirò leggermente indietro il mento e parlò con un tono stranamente formale.
"Per favore, vorresti passare del tempo con me come amico?"
"......Eh?"
Prima di tutto, Tobi cercò di capire il significato di quella domanda. Era davvero una domanda? Non pensava fosse una domanda. Ad ogni modo, Shiratama voleva una risposta da Tobi. Questo era certo.
Però, cosa avrebbe dovuto rispondere?
Incapace di capirlo, Tobi continuava a ripetere cose come "eeeh", "aaah" e "hmmm".
"Ah"
Shiratama si mise la mano destra sulla bocca.
"È stata una richiesta improvvisa, mi dispiace se ti ho causato qualche problema. Non importa se non mi dai subito una risposta"
"Ah…… Quindi è così"
"Naturalmente, o se ti va anche adesso"
"No beh, ecco— Questa è……"
"Vuoi rispondere dopo?"
"......Forse?"
"Capisco"
Shiratama chiuse gli occhi, fiuuu, e prese fiato.
"Sono felice di averlo detto. Ero davvero nervosa"
Anche Tobi aveva le palpitazioni. Non poté fare a meno di sentirsi in una situazione difficile.
"Beh allora, Otogiri-kun, a domani"
Come se si fosse sentita sollevata dopo aver detto quello che aveva da dire, Shiratama salutò, si inchinò e si allontanò, veloce quanto un uccello che lascia un ramo.
Cos'è che ha, quella ragazza?
Nello stesso momento in cui Tobi pensò questo, Baku mormorò.
"Cosa diavolo era quella……?
Alla fine, quella notte non dormì molto bene.
Ovviamente, era colpa di Shiratama Ryuuko.
Aveva iniziato a parlargli all’improvviso e, appena si era chiesto cosa stesse succedendo, iniziò a dire qualcosa di strano.
‘Per favore, vorresti passare del tempo con me come amico?’
Tobi rimase confuso da quella richiesta a sorpresa. Altrimenti avrebbe dato una sorta di risposta sul posto, no? Lo pensò anche lui. Ad esempio, se uno sconosciuto ti chiedesse improvvisamente di ballare con lui, la risposta sarebbe NO. Rifiuteresti con uno schietto rifiuto.
Avrebbe dovuto rifiutare.
Dire di no.
Il motivo per cui Tobi non rifiutò immediatamente era perché era confuso.
Oltre a quello, anche il modo in cui Shiratama si esprimeva era un po’ strano.
‘Come amico’
Tutto bene finora. Era l’altra parte.
‘Per favore, vorresti passare del tempo con me’
C’è qualcosa che non va, no? O era Tobi lo strano a pensarlo? Forse stava pensando troppo. Se si diceva solo la prima parte, 'Per favore, vorresti passare del tempo con me', quel tempo con me assumeva un significato specifico. Però, non poteva far finta che l'altra parte non fosse mai stata detta. Shiratama aveva specificato 'come amico'. Se aveva detto così, le sue parole sarebbero dovute venir interpretate in quel modo.
Alla fine, Shiratama gli aveva chiesto di diventare amici, semplicemente.
Il modo di parlare di Shiratama, però, era in qualche modo unico, poiché parlava con un linguaggio onorifico anche con un compagno di classe. Era comunque meglio non lasciarsi confondere da ciò. Shiratama voleva solamente essere amica di Tobi. Questo era il problema.
Fare amicizia con Otogiri Tobi?
Perché mai?
Poi c'era il problema più grande, probabilmente il più serio.
Shiratama Ryuuko poteva sentire la voce di Baku.
Quando arrivò a scuola senza aver dormito, un insegnante dalla montatura degli occhiali nera lo guardò male davanti al cancello scolastico. Questo insegnante indossava sempre un abito estremamente attillato.
Stamattina non voleva che l'insegnante dagli occhiali dalla montatura nera chiamasse il suo nome. Tobi prese l'iniziativa e chinò la testa.
"Buongiorno, Professore"
"......Oh, sì. Buongiorno"
L'insegnante dagli occhiali dalla montatura nera era chiaramente arrossito. Sin da quando era al primo anno veniva infastidito ogni mattina, ma bastava un saluto di Tobi e nulla succedeva. Aveva solamente detto buongiorno. Era questa la mossa giusta?
"Da dov'è che soffia questo vento?*"
*Detto giapponese che indica un cambiamento improvviso
Chiese Baku mentre cambiava le scarpe nell'armadietto delle scarpe.
"Boh. Credo non soffi alcun vento"
"Stai cambiando stato d'animo? Mi chiedo cosa lo abbia innescato"
"Esagerato……"
Le scarpe erano un po' strette. I suoi piedi erano diventati più grandi? Man mano che il suo corpo cresceva, i suoi vestiti iniziavano a non entrargli più. Sostituirli era però una spesa dolorosa.
Mentre si dirigeva verso la classe un po' triste, una studentessa dai capelli lunghi apparve da dietro la scarpiera. Tobi non poté fare a meno di fare un passo indietro.
"......Shi- Shiratama-san"
"Buongiorno, Otogiri-kun"
Era di nuovo quello sguardo. Shiratama stava fissando Tobi.
"......C-cosa?"
Tobi abbassò lo sguardo e si coprì la metà inferiore del viso con il braccio.
"C'è qualcosa che non va? È ancora mattina presto……"
"In realtà, ti ho fatto un’imboscata qui"
"Eh……Pe-perché?"
"Non te l'ho detto ieri?"
"……Aah"
"Voglio sentire la risposta"
"Quuu—"
"Qu?"
“ello……"
All’improvviso, le parole ‘rendere gli occhi bianchi e neri’ vennero in mente a Tobi. L’aveva trovata in un dizionario. Questo, in verità, non stava a significare che gli occhi diventassero bianchi o neri, ma piuttosto descriveva il modo in cui i bulbi oculari si muovevano violentemente. Gli occhi di Tobi erano, in quel momento, continuamente in movimento. Si sentiva come se gli girasse la vista.
Diversi studenti della loro stessa classe si avvicinarono alla scarpiera e sussurrarono qualcosa mentre si cambiavano le scarpe. I compagni di classe sembravano tenere d’occhio i movimenti di Shiratama e di Tobi. Staranno dicendo ‘Cosa c’è? Cosa stanno facendo?’ Sicuramente. A dire il vero, anche una fra le persone in questione, Tobi stesso, si chiedeva cosa stessero facendo.
“Oh”
Inoltre, un custode di passaggio li chiamò, rendendo la situazione ancora più complicata e caotica.
“Otogiri-kun, buongiorno. Shiratama-san, cosa ci fai lì?”
“Haizaki-san”
Shiratama si voltò per vedere il custode e si inchinò educatamente.
“Buongiorno a lei. Grazie per il suo duro lavoro fin dalle prime ore del mattino”
“Grazie”
Haizaki sorrise timidamente. Stava tenendo delle scatole di cartone. Cosa c’era dentro?
Poteva esserci dentro qualsiasi cosa. A Tobi non interessava.
Ma per Shiratama era diverso.
“Sembrano pesanti. Desidera un aiuto?”
“Ma no no, non ce n’è bisogno!”
Haizaki scosse la testa più volte. I suoi occhi a mandorla divennero rotondi.
“No, davvero. Questo è il mio lavoro dopotutto. Io vengo a scuola per lavorare, mentre Shiratama-san ci viene per studiare”
“Io sono abbastanza forte”
Shiratama sollevò il braccio destro e lo piegò ad angolo retto. Aveva il braccio sottile. Troppo sottile. Era veramente così forte? Tobi pensava di no. Aveva la sensazione che i racconti non fossero allineati. Ma se anche avesse avuto una forza sovrumana, non sarebbe stato importante. Haizaki trasportava bagagli come parte del suo lavoro. Una studentessa delle scuole medie come Shiratama non era obbligata a prestare la sua forza ad Haizaki. Questo era ciò che diceva Haizaki. Anche Tobi, a cui Baku aveva attribuito un disturbo della comunicazione, lo capiva.
Shiratama Ryuuko potrebbe essere una persona un po’ pericolosa.
Quella possibilità aveva attraversato brevemente la mente di Tobi la scorsa notte.
I normali studenti delle scuole medie non avrebbero chiesyo a un compagno di classe come Otogiri Tobi di diventare loro amico.
Tobi era anche consapevole di non essere il tipo di persona a cui gli altri si sentivano affini. Tobi non era brillante. Non era gentile. Nemmeno interessante. Aveva un passato difficile da spiegare. Poi portava sempre Baku in spalla, e solo lui poteva parlargli.
Inoltre, a quanto pare Tobi poteva vedere cose che gli altri umani non potevano vedere.
Cosa avrebbe pensato Tobi se ci fosse stato qualcun altro come lui?
Questa persona è pericolosa; avrebbe pensato questo, no?
Sicuramente Otogiri Tobi era visto dagli altri in questo modo, come una persona pericolosa.
Probabilmente anche Shiratama Ryuuko era una persona pericolosa se voleva essere amica di una persona del genere.
Voleva scappare. Voleva scappare furiosamente. Shiratama stava parlando con Haizaki. Non era questa una chance? Esatto. Adesso sarebbe scappato.
Tobi provò a lasciare la scena. Provò a svignarsela lentamente, ma lo notarono.
“Ah”
Shiratama afferrò il braccio destro di Tobi. Vicino al suo polso destro.
“Non ci provare. Non te ne andare, Otogiri-kun. Almeno rispondimi”
“……Eh?”
Il viso di Haizaki si contrasse, come se sembrasse imbarazzato.
“Vi ho per caso interrotti? Mi dispiace. Scusatemi. Beh, immagino che io debba venire preso a calci da un cavallo o qualcosa del genere……”
Perché ci dovrebbe essere un cavallo qui? Lo aveva letto in un qualche libro. Era sicuro esistesse un detto che avesse parole del genere.
‘Chiunque disturbi il percorso amoroso di qualcuno dovrebbe essere mangiato da un cane e morire’
La parte seguente, quella col cane, poteva essere sostituita con il venire uccisi a calci da un cavallo.
Sembrava che Haizaki avesse frainteso qualcosa. Avrebbe dovuto correggerlo? Importava davvero? Quello non era il momento. Shiratama era ancora attaccata al braccio di Tobi.
Ma mi vuoi lasciare andare?
Tobi provò a esprimersi con gli occhi.
Apparentemente non funzionava. Shiratama storse solo la testa meravigliata. Sarebbe dovuto essere lui quello meravigliato.
Non c’era nulla da fare. Tobi, facendo attenzione a non essere troppo violento, si tolse la mano di Shiratama di dosso.
“……Già. Riguardo quella storia, ehm, che ne dici di parlarne mentre camminiamo, tipo……”
Tobi glielo suggerì timidamente, Shiratama annuì. Dovrei seminarla a tutta velocità? Lo pensò per un attimo, ma poi decise di non farlo. Shiratama camminava accanto a Tobi alla sua sinistra.
“Mi piacerebbe sentire la tua risposta”
“……Di già? Non è presto?”
“Ci stai ancora pensando?”
“Eehmm…… Voglio dire, ci sto pensando, ceh, hmm……”
“È uno indeciso”
Baku disse sospirando.
“È una persona indecisa?”
Chiese Shiratama.
“Più che altro, non ha l’abitudine di esprimere correttamente a parole i suoi pensieri e sentimenti. Dal principio. Difficilmente parla con le persone”
“E tu invece?”
“Io sono diverso. E nonostante ciò, ci sono volte in cui mi dico di non fraintenderlo, di capirlo e basta”
"Ti chiede di respirare come A-un*?"
*Detto giapponese che vuol dire "capire qualcosa al volo"
“Immagino si dica così”
“……E basta”
Tobi si colpì la fronte con il pugno. La testa gli cominciò a far male.
“Potreste smetterla di parlare come se fosse normale, per favore? Per chiunque altro, probabilmente suonerebbe solo come se Shiratama-san stesse borbottando tra sé e sé……”
“Mi dispiace, l’ho fatto involontariamente”
Shiratama chinò leggermente la testa.
“Però, non potrebbero pensare che io stia parlando con te, Otogiri-kun? Oppure che ti sto parlando unilateralmente, Otogiri-kun”
“È comunque strano a modo suo”
“Allora parlami, per favore. Questo risolverà tutto”
“……non stiamo parlando?”
“A tal proposito, qual è la tua risposta alla mia domanda?”
“Come ti ho detto, è presto……”
Tobi notò che la sua postura stava peggiorando. Non poté fare a meno di pensare che stesse attirando l’attenzione degli studenti che attraversavano il corridoio.
“Innanzitutto……”
In effetti, stava sicuramente attirando l’attenzione. Era colpa di Shiratama. Era decisamente così.
“Perché?”
Chiese Tobi, mentre Shiratama sbatteva le palpebre.
“Perché, che intendi?”
“……Vorresti essere mia amica. È questa la ragione? Il motivo?”
“Questo perché Otogiri-kun è Otogiri-kun”
“Eh? Cosa intendi……?”
“Hai bisogno di una spiegazione?”
“Se possibile. Se potessi dirmelo così da farlo capire anche a me……”
“Farlo capire”
Shiratama annuì, poi aggrottò la fronte e pensò per un momento prima di fermarsi.
Erano a metà di una scala.
Tobi era dietro Shiratama e si fermò quando salì un altro gradino.
Shiratama stava guardando Tobi. Era quello stesso sguardo che lo teneva fermo e si rifiutava di lasciarlo andare.
“Potresti darmi un po’ del tuo tempo? Se non ti dispiace, posso farlo oggi durante la pausa pranzo. Non posso parlarne a meno che non mi trovi in un posto dove le persone non sono vicine a noi” Quello sguardo nei suoi occhi era il punto debole di Tobi. È difficile da ignorare. Non poteva distogliere lo sguardo.
“……Va bene. È uguale”
Non aveva altra scelta che rispondere. Cos’altro avrebbe dovuto fare?
Subito dopo l’ora della pausa pranzo, l’edificio dedicato alle aule speciali è deserto. Tobi decise di incontrarsi con Shiratama alla sua scala di emergenza esterna.
Mentre era seduto sul pianerottolo tra il secondo e il terzo piano in attesa, Shiratama aprì la porta e salì le scale.
Tobi si sentiva un po' strano. Questo perché Shiratama portava una borsa sulla spalla. Era diversa dallo zaino designato dalla scuola. Si chiama tipo pochette. Era una borsa più piccola.
"Ciao"
Shiratama si avvicinò al pianerottolo e salutò educatamente.
"Hey……"
Tobi annuì vagamente. Shiratama è così educata che rimaneva stupito.
"Quindi, qual è questo……motivo? La ragione per cui Shiratama-san vuole essere mia amica"
"Da molto tempo si dice che la prova è migliore della teoria"
"......Già, è così. Esiste qualcosa del genere, tipo un detto"
“Ecco perché l’ho portata”
“Portata……?”
Tobi fece una smorfia. A quanto pareva, Shiratama era sola. Non c’era nessuno con lei.
Shiratama alzò la pochette e la aprì.
“Vieni fuori, Chinurasha”
Shiratama ha chiamato qualcuno dalla pochette, per caso? Se fosse davvero così, sarebbe a dir poco una mossa piuttosto strana. Già pensava fosse strana, ma non avrebbe mai immaginato che lo fosse così tanto. Tobi stava davvero iniziando a preoccuparsi per Shiratama. In ogni caso, stava bene?
O forse c’era una specie di piccola creatura simile ad un animale all’interno della pochette. Questo sarebbe piuttosto un comportamento problematico e folle. Non si possono portare a scuola piccoli animali. Perfino Tobi lo sa. Però, sembra proprio che sia così.
Qualcosa strisciò fuori dalla pochette.
“Hmmm……”
Baku emise un piccolo suono.
Guarda.
Era un piccolo animale.
L’interno di quella pochette doveva essere estremamente angusto per quella creatura. Vista la sua taglia doveva essere stato davvero stretto là dentro. Tuttavia, era piuttosto soffice, quindi sarebbe riuscito a inserirsi in degli spazi che a prima vista sembravano non adattarsi.
Era un gatto? Forse un gattino? Probabilmente no. Anche dire ‘probabilmente’ è sbagliato.
Quella creatura aveva le corna. Naturalmente i gatti non hanno le corna.
Un piccolo animale, con due corna-
Esiste?
Una cosa così?
Non credeva che fosse elencato nell’enciclopedia degli animali della struttura. Tobi era stato diverse volte allo zoo della città per degli eventi della struttura. Non ricordava di aver mai visto un piccolo animale con le corna. Tuttavia, potrebbero esserci piccoli animali come quello che vivono da qualche parte nel vasto mondo di cui Tobi non è a conoscenza. O forse è il cucciolo di una creatura con le corna?
Non appena la creatura uscì dalla pochette, iniziò ad arrampicarsi sul corpo di Shiratama. Non si muoveva rapidamente, ma non era nemmeno lenta. Sembrava ci fosse abituato. Quando la creatura raggiunse la sommità della spalla destra di Shiratama, si voltò verso Tobi.
Gli occhi, li aveva oppure no? Non si riuscivano a vedere. Erano sepolti nella pelliccia?
Eppure, sentiva qualcosa come uno sguardo.
“Chinu, saluta”
Quando Shiratama la chiamò, la creatura inclinò la testa. Forse aveva chinato la testa di lato. Inoltre, una minuscola bocca spuntava dalla pelliccia.
Yuu—.
Uyuu—.
Kuchuu—.
Questo era ciò che sentiva Tobi. Era il grido di quella creatura?
“……Piacere”
Tobi non poté fare a meno di inchinarsi.
Shiratama accarezzò la parte inferiore del mento di Chinu o Chinurasha con la punta delle dita.
“Brava bimba”
“Oi, Tobi—“
Sussurrò Baku.
“Non posso credere che tu non l’abbia notato”
“……Eh. Cosa?”
“Quella roba non è normale”
“Beh, quella……sembra una creatura rara. Ha anche le corna”
“Non intendo questo”
Baku sembrava piuttosto seccato. A parte la possibilità di parlare con Tobi, Baku è fondamentalmente solo un grande zaino. Tuttavia, a volte si apre da solo quando si arrabbia. Era diverso da come quando la cerniera si apriva. Sembrava che nessuno tranne Tobi potesse vederlo, ma era come se la cerniera diventasse la sua bocca.
Proprio come adesso.
“Non capisci, Tobi?! Sei una persona così ottusa, dannazione!”
Baku parlò con la bocca aperta. Quello sembrava più turbamento che fastidio.
“Chinu è”
Shiratama alzò le spalle e appoggiò la guancia contro Chinu.
“un qualcosa che solo io posso vedere”
“……Ma—“
Poteva vederlo.
Tobi ci riusciva, chiaramente.
Chinu sembrava essere molto affezionato a Shiratama. Anche Chinu strofinò la testa contro la guancia di Shiratama, chiudendo gli occhi in maniera amichevole. Hyuruu, yuu, uu, era come se emettesse dei suoni a bassa frequenza, o meglio, era come se non riuscisse a trattenere quei suoni e questi fuoriuscissero. Le corna di Chinu colpivano Shiratama, ma non sembrava farle male. O almeno, Shiratama non stava soffrendo. Forse quelle corna non sono abbastanza dure da trafiggerla?
“È una mia simile!”
Disse Baku quasi sputandolo fuori. Sembrava molto riluttante. Oppure, non riusciva più a trattenersi.
“Tobi, solo tu potevi sentire la mia voce. E solamente Shiratama Ryuuko riusciva a vedere la figura di Chinurasha. Non posso dire che sia esattamente lo stesso, ma è simile!”
“……Quindi— Shiratama-san può sentire la voce di Baku, io posso vedere Chinu”
“Esatto”
“Hm?”
Le sopracciglia di Tobi si corrugarono. Si colpì la fronte con il pugno.
“Quindi, questo— che cosa significa? Eh……? Come è successo?”
“In realtà, è una novità anche per me”
Disse Shiratama con nonchalance.
"È da un po' che ho notato che tu, Otogiri-kun, parlavi con Baku-chan. Questo perché io sentivo la voce di Baku-chan. Apparentemente, io ero l'unica. La voce di Baku-chan può essere sentita solo da me e da te, Otogiri-kun. Ho pensato che dovesse essere qualcosa di speciale"
"......Speciale—"
Tobi scosse debolmente la testa.
"Oppure, è semplicemente una cosa anormale……"
"Io e te, Otogiri-kun, siamo gli unici a essere anormali?"
"Beh…… È più probabile del pensare che io e te, Shiratama-san, siamo sani di mente……"
"Aspetta un attimo, oi, Shiratama Ryuuko!"
Baku intervenne, questa volta con la dovuta riluttanza.
"Non chiamarmi con il chan"
Shiratama rimase immobile.
"Baku-chan?"
"È quello, quello! Mi dà il prurito. Non mi sembra giusto. È inquietante"
"Scusami"
Shiratama sembrò dispiaciuta e abbassò la testa con le sopracciglia all'ingiù*, Chinu fece la stessa posa.
*In giapponese scritto letteralmente come "A forma di otto", poiché il kanji del numero otto è simile a delle sopracciglia inarcuate all'ingiù (八)
Che carina.
—Tobi rimase scioccato nel ritrovarsi, per un momento, a pensarlo.
A proposito, pensava che solo Chinu fosse carina. Per essere più precisi, si riferiva al fenomeno che Shiratama e Chinu avessero fatto la stessa cosa contemporaneamente.
“Bene allora, Baku-san?”
Chiese Shiratama, e Baku fece “Aham” e si schiarì la gola.
“Non sono soddisfatto nemmeno dell’aggiunta di san. Che ne dici se mi chiami solamente Baku?”
“Perché sei così prepotente?……”
Tobi aveva voglia di buttare via Baku. Baku si oppose immediatamente.
“Cosa c’è di prepotente in ciò che ho detto? Ho solamente detto che era ok chiamarmi senza suffissi onorifici. Piuttosto, non è essere umile? O no, Shiratama Ryuuko?”
Shiratama annuì. Poi, anche Chinu.
“Ti inizierò a chiamare Baku allora”
“Esatto. Bene. Non mi piacciono le cose formali”
“Non mi dispiace nemmeno che tu, Baku, mi chiami Ryuuko”
“Naturalmente, sarà fatto. Anche qualcosa come Oryuu andrebbe bene. Sì. Non è male. Che ne pensi?”
“Non mi dispiace, quindi dipende da cosa preferisci tu, Baku”
“In tal caso, decido di usare Oryuu. Oryuu”
“Sì”
“……Vi state avvicinando sempre di più”
Forse Tobi dovrebbe spingere Baku contro Shiratama invece di buttarlo via.
“Ooh? Cooosa c’è? Sei geloso, Tobiii?”
Baku fece hehehe, e rise.
“Non preoccuparti. Solo perché è arrivata Oryuu non significa che il rapporto tra me e te cambierà”
“Il mio e di Baku……inseparabile rapporto marcio”
“Andiamo, non è marcio!”
“Allora, che tipo di relazione è?……”
“È un po’ scortese dirlo a parole, però. Se dovessi dirlo, ti definirei un partner?”
“Anche io e Chinurasha siamo come delle partner”
Shiratama sorrise, disse “Vero?” e guardò Chinu.
“Non può parlare come Baku, ma resta al mio fianco. Io e Chinu stiamo insieme da sempre”
“……Però ho un dubbio. Se non fossi stato in grado di vedere Chinu, Shiratama-san, cosa diavolo avresti fatto?”
“Se fosse successo questo, sicuramente—”
Shiratama increspò e incurvò le labbra, confidando leggermente le guance.
“Penso che saremmo stati in una situazione che poteva essere definita solo come strana. Una patetica studentessa delle scuole medie si comporta come se una piccola creatura che non può essere vista fosse effettivamente lì……”
“Meno male allora, io Chinu l’ho vista……”
“Ad essere onesti, è stata una scommessa. Però, pensavo che tu potessi vederla, Otogiri-kun”
“Il risultato è stato alright allora, non credi?”
Baku lo dice con nonchalance, ma se Tobi fosse stato al posto di Shiratama, non avrebbe corso un rischio del genere.
C’è qualcosa che non va in me?
Tobi se l’era chiesto molte volte. Essere in grado di parlare con uno zaino non è normale, non importa come la si guardi.
Sentiva suoni che le altre persone non potevano sentire.
Riusciva a vedere cose che non dovrebbero essere visibili.
Erano illusioni? C’era qualcosa che non andava nel suo cervello? Era una sorta di malattia mentale? Forse dovrebbe vedere un dottore, una volta. Ci aveva pensato così tante volte.
Tobi si sentiva debole. Si sentiva come se stesse per cadere dalla ringhiera. Perché era così esausto? C’era stato un momento memorabile effettivamente.
Non era solo lui. Tobi si sentì sollevato. Non era un’illusione.
Baku era lì.
Non era un’illusione creata da Tobi.
Esiste veramente.
“……La voce di Baku che io sento, può essere sentita anche da Shiratama-san. Shiratama-san può vedere Chinu, che anch’io posso vedere. Qualcosa che le altre persone non possono vedere—“
Se era così, anche quelli?
Tobi fece il grande passo e lo chiese a Shiratama.
“Allora…… Anche tu, Shiratama-san, li vedi? A volte le persone le portano, quelle strane creature……”
Shiratama stabilì un contatto visivo con Tobi, assicurandosi di fare incrociare i loro sguardi.
Poi, annuii leggermente.
Cap. Successivo: Cap. 1-3
#inochi no tabekata#light novel#manga#anime and manga#anime#tobi otogiri#e ve utaite#e ve#italiano#traduzione italiana
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Movements - Ruckus!, traduzione testi

Non so mai bene che cosa dire, per cui resto zitto È come se avessi sempre troppa paura di impallarmi
(da: Tightrope)
1. Movements – You’re One of Us Now, traduzione
Sei uno di noi ora Segui il suono, devi solo fidarti di lui
Unisciti alla folla
Unisciti al putiferio
Segui il suono, devi solo fidarti di lui
Unisciti alla folla
Unisciti al putiferio
Segui il suono, devi solo fidarti di lui
Unisciti alla folla
Unisciti al putiferio Mettetevi seduti, mettetevi seduti
Vi porto via dalle cose in cui credevate prima
Ditemi che io sono l’unica cosa di cui avete bisogno
Che io sono gli unici occhi che vedete
Riunitevi, riunitevi
Non avete mai visto una cosa così profonda
Non le sentite quelle voci che rimproverano?
Parlate lingue misteriose e parlatele forte
Non lo sapete che non c’è via d’uscita? E mi sono smarrito cercando di convincerti a sputarmi fuori
Ci ho messo la mia mente e ci ho messo la mia salute
Sembra di vedere il paradiso ma di stare all’inferno
Tu mi hai masticato fino a disintegrarmi
E mi hai fatto diventare un’altra persona e non mi riconosco Unisciti al putiferio
Unisciti al putiferio Buttate giù, buttate giù
“Dimenticatevi della vostra vita e di tutti quelli che avete lasciato”
Non si può tornare indietro se non si saldano i propri debiti
Non si può tornare indietro se non si scavalca la recinzione
“E ti ho dato un po’ di pace mentre ti passava l’effetto
E ho dato il mio sangue per il tuo passato
È troppo tardi, perché sei uno di noi ora”
Non si può tornare indietro, non si può tornare indietro
Non lo sapete che non c’è via d’uscita? E mi sono smarrito cercando di convincerti a sputarmi fuori
Ci ho messo la mia mente e ci ho messo la mia salute
Sembra di vedere il paradiso ma di stare all’inferno
Tu mi hai masticato fino a disintegrarmi
E mi hai fatto diventare un’altra persona e non mi riconosco “Resta in fila, occhio a come parli”
“Dimostra la tua fede e dimostrala ora”
Non si può essere umani, non si può essere orgogliosi
È amore solo se è “consentito”
Io non ho bisogno di fede, ho bisogno di venire via Mi sono smarrito cercando di convincerti a sputarmi fuori
Ci ho messo la mia mente e ci ho messo la mia salute
Sembra di vedere il paradiso ma di stare all’inferno
Tu mi hai masticato fino a disintegrarmi
E mi hai fatto diventare un’altra persona e non mi riconosco 2. Movements – Killing Time, traduzione
Tempo di uccidere Tu mi punti la pistola alla testa e mi fai premere il grilletto
Il percussore scende ma scatta e basta
Però io alla fine una pallottola me la prenderei anche solo per sentirti sussurrare
Farei qualsiasi cosa per farti emozionare E questo amore mi crea delle ferite
E so che a volte peggioro le cose
Il tuo contatto, penso di averne bisogno
Penso mi piaccia quanto mi fa male Dev’essere voluto
Nessuno può amarmi come te, come te
E non ne uscirò vivo
Ma nessuno può amarmi come te, come te Non ho proprio mai avuto possibilità
Tu non hai proprio mai avuto motivo
Ho trovato la porta aperta e sono entrato
E adesso sono finito nella tua trance
Però magari posso prendermi la bastonata
Forza, picchiami più forte, insisto Dev’essere voluto
Nessuno può amarmi come te, come te
E non ne uscirò vivo
Ma nessuno può amarmi come te, come te
Premimela contro la testa
Puoi sparare e ammazzarmi
Dammi il tuo che io ti do il mio
Per te io morirei
Nessuno può amarmi come te, come te Lo desideri?
È tempo di uccidere?
Ti invita a strappare una vita?
(Posso darti la mia)
Se devo essere sincero credo di volerlo
Basta parlare, basta assurdità
Lo desideri?
È tempo di uccidere?
(Posso darti la mia) Premimela contro la testa
Puoi sparare e ammazzarmi
Dammi il tuo che io ti do il mio Dev’essere voluto
Nessuno può amarmi come te, come te
E non ne uscirò vivo
Ma nessuno può amarmi come te, come te
Premimela contro la testa
Puoi sparare e ammazzarmi
Dammi il tuo che io ti do il mio
Per te io morirei
Nessuno può amarmi come te, come te 3. Movements – Lead Pipe, traduzione
Tubo di piombo Ah, ecco qua, ecco qua, ripartiamo dalle basi
Un altro round di tutte le cose che ho già sentito
Resto giù, resto giù, giro le pagine
Pensavo di averti ucciso, adesso sei qui che mi bussi alla porta Farò le cose per bene
Cosa ci vuole stavolta per metterti a tacere?
Un amore come un tubo di piombo, di quelli freddi e insensibili
Ti detesto dal profondo E non ti darò mai quello che vuoi farmi dare
Non giocherai mai, non mi farò giocare da te un’altra volta
So che cercherai di fregarmi se ti lascio entrare
Per cui non ti lascio vincere Ah, ecco qua, ecco qua, in un vicolo cieco
Un’altra lezione di confessioni come se mi fossi venduto l’anima
Voglio sapere, voglio sapere come fa quella storia
Perché se c’è da scommettere, io punto sul fatto che vendi fumo Sei lì che parli e parli dicendomi tutte le cose che io non sono
Sei lì che parli e parli, ma entro la fine della notte non ci sarai più E non ti darò mai quello che vuoi farmi dare
Non giocherai mai, non mi farò giocare da te un’altra volta
So che cercherai di fregarmi se ti lascio entrare
Per cui non ti lascio vincere
E non ti darò mai quello che vuoi farmi dare
Non giocherai mai, non mi farò giocare da te un’altra volta
So che cercherai di fregarmi se ti lascio entrare
Per cui non ti lascio vincere, non ti lascio vincere Farò le cose per bene
Cosa ci vuole stavolta per metterti a tacere?
Farò le cose per bene
Farò le cose per bene
Un amore come un tubo di piombo
Un amore come un E non ti darò mai quello che vuoi farmi dare
Non giocherai mai, non mi farò giocare da te un’altra volta
So che cercherai di fregarmi se ti lascio entrare
Per cui non ti lascio vincere
E non ti darò mai quello che vuoi farmi dare
Non giocherai mai, non mi farò giocare da te un’altra volta
So che cercherai di fregarmi se ti lascio entrare
Per cui non ti lascio vincere, non ti lascio vincere 4. Movements – Heaven Sent, traduzione
Dono del cielo Sto vivendo con le luci spente
Poi arrivi tu e mi accendi, amore
Ti sento cantare la mia canzone in doccia quando ti sciogli con la mente annebbiata Puoi insegnarmi tutto quello che sai?
Dovunque tu voglia andare
Tu di’ la parola e ci possiamo andare Trattieni il respiro
Prenditi il tempo di capire per bene, capire per bene
Dono del cielo ogni volta che passi di qua Chiamo anche se so che è tardi
Ho capito subito che stavi dormendo quando hai risposto
Io sono oltreoceano in un bar
Ma quando ti vedo in sogno balli dolcemente Puoi insegnarmi tutto quello che sai?
E dovunque tu voglia andare
Tu di’ la parola e io sono a casa, sono a casa Trattieni il respiro
Prenditi il tempo di capire per bene, capire per bene
Dono del cielo ogni volta che passi di qua
Mi fai diventare ossessivo
E io voglio solo farti godere
Il tuo tocco è elettrico
Pensavo di averle viste tutte
Sei un dono del cielo, ah, sei un dono del cielo Non ti fermare, tieni il ritmo
Non esitare mai
Hai il tocco più caldo, sei la cosa più dolce
Non ti fermare, tieni il ritmo
Lo sai che mi fai provare dolore
Voglio arrivare fino alla fine Trattieni il respiro
Prenditi il tempo di capire per bene, capire per bene
Dono del cielo ogni volta che passi di qua
Mi fai diventare ossessivo
E io voglio solo farti godere
Il tuo tocco è elettrico
Pensavo di averle viste tutte
Sei un dono del cielo, ah, sei un dono del cielo 5. Movements – Tightrope, traduzione
Fune Sto fissando il mondo da sopra una fune
Sto male dalla preoccupazione ma mi aggrappo a grandi speranze
E picchio sodo, sempre nella speranza di trovare l’oro
Ma tu mi passi accanto ed è come se avessi gli occhi chiusi E non per intromettermi, ma muoio dalla voglia di arrivare a te Posso provare a essere una persona a cui potresti voler bene?
Non so se potrei mai essere all’altezza
E tu mi hai tolto il fiato tipo acqua nei polmoni
Ma io darei la vita per essere una persona a cui potresti voler bene Non so mai bene che cosa dire, per cui resto zitto
È come se avessi sempre troppa paura di impallarmi
E se ce la metto tutta è troppo
Ma se non comincio presto, resterò tagliato fuori
È che tu mi dai una scelta troppo ampia E non per intromettermi, ma muoio dalla voglia di arrivare a te Posso provare a essere una persona a cui potresti voler bene?
Non so se potrei mai essere all’altezza
Ma tu mi hai tolto il fiato tipo acqua nei polmoni
E io darei la vita per essere una persona a cui potresti voler bene Non ricordarmi che non potrei mai essere abbastanza
Restami accanto perché io voglio solo il tuo amore
Non ricordarmi che non potrei mai essere abbastanza
Restami accanto perché io voglio solo il tuo amore Sto fissando il mondo da sopra una fune
Sto male dalla preoccupazione ma mi aggrappo a grandi speranze Posso provare a essere una persona a cui potresti voler bene?
Non so se potrei mai essere all’altezza
Ma tu mi hai tolto il fiato tipo acqua nei polmoni
E io darei la vita per essere una persona a cui potresti voler bene
Già, tu mi hai tolto il fiato tipo acqua nei polmoni
E io darei la vita per essere una persona a cui potresti voler bene 6. Movements – I Hope You Choke!, traduzione
Spero che ti strozzi! Sei proprio pieno di coraggio
Passi tutta la serata ad attaccare lunghe risse
E adesso ti bruciano gli occhi
Ma è tutto a posto, già, è tutto a posto
Il messaggio l’hai proprio mandato odiando e scaricando le colpe
E siamo tutti davvero colpiti dalla tua dedizione
Mi sa che ce l’hai proprio fatta E spero che ti strozzi con ogni parola che emetti
Spero che ti divori l’anima
E quando ringrazi il cielo
Spero che ti strozzi, spero che ti strozzi, spero che ti strozzi
Con ogni parola che emetti
Sei il più infimo degli infimi
Prosciugheresti il mondo interamente
Spero che ti strozzi, spero che ti strozzi, spero che ti strozzi Ecco qua la tua vita
Troppo fiero di tutti i tuoi progressi
Sul tuo piedistallo altissimo
Ma secondo me sei morto dentro E ti vuoi vantare della tua superiorità
Preferirei strapparmi tutt’e due gli occhi
Non le sopporto queste continue aggressioni
Ho bisogno di stendermi
Sotterrare la testa nel deserto giusto per ripicca E spero che ti strozzi con ogni parola che emetti
Spero che ti divori l’anima
E quando ringrazi il cielo
Spero che ti strozzi, spero che ti strozzi, spero che ti strozzi
Con ogni parola che emetti
Sei il più infimo degli infimi
Prosciugheresti il mondo interamente
Spero che ti strozzi, spero che ti strozzi, spero che ti strozzi Per giorni e giorni, sei senza vergogna
Abbassa la testa
Trovati il tuo passo e fallo E spero che ti strozzi con ogni parola che emetti
Spero che ti divori l’anima
E quando ringrazi il cielo
Spero che ti strozzi, spero che ti strozzi, spero che ti strozzi
Con ogni parola che emetti
Sei il più infimo degli infimi
Prosciugheresti il mondo interamente
Spero che ti strozzi, spero che ti strozzi, spero che ti strozzi 7. Movements – Fail You, traduzione
Deluderti Parte in modo semplice – gradevole e rilassato
Ma la corrente aumenta in fretta
Facendo rimbalzare sassi che io non ho lanciato
Tu sprofondi sotto di me
Io faccio del mio meglio per tirarti dentro
Io pesto i piedi, tu scivoli E mi sveglio in un bagno di sudore e vedo che tu sei ancora di fianco a me a letto tranquilla Ma io so che ti deluderò di nuovo
Ho questo peso sul petto
Cerco disperatamente di respirare
So che ti deluderò di nuovo
E mi sento quella mano sul collo
Ed è solo un sogno
Ma so che ti deluderò di nuovo La cosa peggiore è che succede sempre due volte
Perfetto proprio
Sono terrorizzato, una sequenza super violenta che mi si ripete davanti agli occhi
Non può essere vero, sono indebolito e senza parole E quando finisce mi sveglio in un bagno di sudore e vedo che tu sei ancora di fianco a me a letto tranquilla Ma io so che ti deluderò di nuovo
Ho questo peso sul petto
Cerco disperatamente di respirare
So che ti deluderò di nuovo
E mi sento quella mano sul collo
Ed è solo un sogno E ho paura di dormire la notte
Perché ogni volta che chiudo gli occhi è una lotta
Fatemi uscire, fatemi uscire
Apritemi a metà, prosciugatemi il sangue
Preferirei così che doverti veder piangere
Fatemi uscire, fatemi uscire da tutti questi sogni in cui tu muori Ma io so che ti deluderò di nuovo
Ho questo peso sul petto
Cerco disperatamente di respirare
So che ti deluderò di nuovo
E mi sento quella mano sul collo
Ed è solo un sogno E ho paura di dormire la notte
Perché ogni volta che chiudo gli occhi ti deluderò di nuovo
E mi sento quella mano sul collo
Ed è solo un sogno
Ma so che ti deluderò di nuovo 8. Movements – A.M.P., traduzione
A.M.P. Quando l’aria diventa fredda e la notte cambia marcia
Io so che sogni il mondo della porta accanto
E ti arriva come premere l’interruttore della luce
Perché al buio puoi essere ben altro Hai quel passo indolente
Tutti i semafori diventano rossi
Determinata ad arrivare a sfiorare la morte
Hai quella forma sacra
Alimento la tua dose per poi pagarla continuamente Usi l’attenzione come fosse profumo
E sei la più sballata dell’intera stanza
Ma dimmi perché te ne vai così presto
Non ti conosce nessuno però vorrebbero
Lo sai che ti vogliono
Fagli vedere tutte le tue mosse migliori
Stendili tutti e fai restare anche loro senza soldi
La vecchia dipendenza ha un sapore nuovo
Ti sballi perché vuoi tu
Lo so che lo vuoi Mi hai fatto cadere in ginocchio, sei la mia ossessione
E non so nemmeno come ti chiami
Ti racconto i miei segreti come fosse una confessione
Il corpo di un angelo, fammi pregare Mi fai venire dei colpi al cuore, ma mi piace così
Ti sei portata via un pezzo di me e non lo rivoglio
Mi fai sfidare la sorte
Di’ pure un prezzo e io lo pago continuamente Usi l’attenzione come fosse profumo
E sei la più sballata dell’intera stanza
Ma dimmi perché te ne vai così presto
Non ti conosce nessuno però vorrebbero
Lo sai che ti vogliono
Fagli vedere tutte le tue mosse migliori
Stendili tutti e fai restare anche loro senza soldi
La vecchia dipendenza ha un sapore nuovo
Ti sballi perché vuoi tu
Lo so che lo vuoi Usi l’attenzione come fosse profumo
E sei la più sballata dell’intera stanza
Ma dimmi perché te ne vai così presto
Non ti conosce nessuno però vorrebbero
Lo sai che ti vogliono
Fagli vedere tutte le tue mosse migliori
Stendili tutti e fai restare anche loro senza soldi
La vecchia dipendenza ha un sapore nuovo
Ti sballi perché vuoi tu
Lo so che lo vuoi 9. Movements – Dance with Death, traduzione
Danza con la morte Avevo un peso sulla coscienza quella notte che abbiamo girato in macchina le colline
Probabilmente dovrei andarci più cauto
Perché sto pensando che i miei pensieri possono uccidere Facciamo la curva volando sull’orlo del precipizio
È una danza con la morte
Ma sono qui con i miei amici
Per sempre in debito nei loro confronti
Perché non è la prima volta che ne usciamo vivi E scotto, sento la febbre del viaggio
Una preghiera sulle labbra, non lascio nulla al caso se moriamo
E qualunque cosa accada, so di avervi al mio fianco
Escano pure i titoli sui giornali:
“Giocavano con la propria vita: tre morti”, giocavano con la propria vita E quando è successo eravamo lì che ridevamo, sputavamo controvento
Che cosa direbbero se morissimo tutti quanti e finita lì?
Uno dei tanti incidenti sul crinale
Io sorridevo sul sedile di dietro
Vivevo da povero e mi sentivo ricco
Ripenso a quando avrei potuto smettere
Non ricordo l’ultima volta che mi sono sentito così
Perché in questo momento io sto bene
Ne siamo usciti vivi Scotto, sento la febbre del viaggio
Una preghiera sulle labbra, non lascio nulla al caso se moriamo
E qualunque cosa accada, so di avervi al mio fianco
Escano pure i titoli sui giornali:
“Giocavano con la propria vita: tre morti”, giocavano con la propria vita E sembravamo degli angeli
Ma a volte non si è proprio così puri
Mi sa che non abbiamo mai imparato a fare diversamente
Però siamo rimasti davvero fedeli quando abbiamo girato quelle curve
E il ricordo è tutto confuso Il tempo può sembrare pesantissimo quando lo tieni in mano
Come un colpo di calore
Preso dal momento
Il tempo può sembrare pesantissimo quando lo tieni in mano
Come un colpo di calore E scotto, sento la febbre del viaggio
Una preghiera sulle labbra, non lascio nulla al caso se moriamo
E qualunque cosa accada, so di avervi al mio fianco
Escano pure i titoli sui giornali:
“Giocavano con la propria vita: tre morti”, giocavano con la propria vita 10. Movements – Coeur d’Alene, traduzione
Coeur d’Alene Mi ricordo, dicembre freddo
Prudente in autostrada, tragitto piovoso
Ho perso le mie faglie nei tuoi occhi luminosi Tu sei il mio riparo, contastorie
Sto rivelando troppo? Sei sicura?
Totalmente indifeso
Mi hanno buttato nella mischia Inondazione dirompente
Affondo nel tuo amore Ed era a malapena gennaio
Gallerie d’arte, telefonate, Coeur d’Alene
Mi hai fatto girare la testa, inaspettata Succede quando succede
E io affondo nel tuo amore Infuria come se mi stessi mettendo alla prova
Non mi lasciare qua così
Io mi metto lì nell’angolo con te
La tua battaglia è la mia
Tira fuori il meglio di me
Raddrizzami la schiena
Il tuo amore mi fa progredire
La tua vita è la mia, la tua vita è la mia E quando il mondo si è fermato c’eravamo solo noi
E né Atlante né le sue spalle potevano reggere il peso di quell’altro mondo
Ci siamo allontanati dalla città
Abbiamo varcato i confini statali e fatto notte fonda
E quasi tutti i giorni vorrei che non ce ne fossimo mai andati
Voglio sognare quella vita che sognavamo Per cui ti prego, non mi svegliare
E io affondo nel tuo amore Infuria come se mi stessi mettendo alla prova
Non mi lasciare qua così
Io mi metto lì nell’angolo con te
La tua battaglia è la mia
Tira fuori il meglio di me
Raddrizzami la schiena
Il tuo amore mi fa progredire
La tua vita è la mia, la tua vita è la mia
La tua vita è la mia, la tua vita è la mia Mi hai fatto sprofondare l’anima, risacca
Tu sei casa, un delizioso punto basso
Mi hai fatto sprofondare l’anima, risacca
Tu sei casa, un delizioso punto basso
#movements#ruckus#you're one of us now#killing time#lead pipe#heaven sent#tightrope#i hope you choke#fail you#amp#dance with death#coeur d'alene
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Occhi di ghiaccio, e surfista, io ho le lenti, e il suo è solo un soprannome, che idiota, ci ricado puntualmente ogni volta, anche se già dal titolo mi sembra tutto chiaro, e tutto finto, e tutta una messa in schena, entrambi fingiamo e giochiamo a questo strano gioco, non ci capisco più niente, perché mi piace così tanto? È solo un ragazzetto che si crede uomo perché ommio dio ha avuto le sue esperienze di vita, io sono solo una ragazzina che nom sa come si sta al modo, ma è un idiota, lui è un uomo ha avuto la strada facile, per carità con i suoi problemi, ma non ha la più pallida idea del terrore che una donna prova, che poi son sicura che è uno dei primi che "ma voi donne avete la strada più facile, qualcuno vi aiuterà sempre" si ma sai allora anche chi, perché o hai la fortuna di beccare una donna sola, o devi sperare che il marito non ci provi, perché di fronte alla moglie la scelta più facile da incolpare sei tu. Se invece ti ospita un uomo c'è sempre un prezzo da pagare, e ogni santo cazzo di giorno ti odi di più. Bello quando la tua unica paura sono i carabinieri e se sai farti i cazzi tuoi e stare zitto puoi pure dormire in giro.
Sto giro mi sono decisa, lascio il comando a Caterina e non gli rispondo più, e un fottutissimo idiota come gli altri, che cazzo ne sa lui della mia vita, gli ho solo raccontato un paio di cose da ubriaca nulla di più, non sa cosa si prova, il nostro è un giochino contorto, che avrà fine molto presto, stupido cazzone
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