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#esordio TV
jazzluca · 10 months
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BLITZWING ( Leader) Generations LEGACY EVOLUTION
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E con un annetto di ritardo ho infine recuperato pure il famigerato Leader BLITZWING, grazie alla sua reiterazione in Evolution dopo il suo esordio in Legacy, preso appunto senza tanta fretta dato che non sono affatto un fan dei cosiddetti Voyager pompati a Leader, ma il qui presente Triplex 2 è pur sempre uno dei miei Transformers preferiti sin dall'infanzia, e quindi ho approfittato della prima offerta disponibile per accappararmelo senza pentirmene troppo.
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Che uno poi, magari, si aspetta appunto parecchia qualità da un Voyager pagato ( quasi ) quanto un Leader, e ari magari spera che i passi falsi fatti con il collega Astrotrain in Siege siano stati di lezione, e invece si parte subito con un meh! guardando il CARRARMATO sfigurato frontalmente dalla cabina di pilotaggio mozzata della modalità jet.
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E no, onestamente il fatto che "sia così pure nel cartone" non lo giustifica per nulla, che se proprio dobbiamo fare i precisini, almeno in tv quel particolare lì era appena accennato e coperto da un pannello, nonostante fosse un cavolo di errore mostrare quella come la parte anteriore del tank laddove nel giocattolo era quella posteriore.
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Ma appunto qui pare quasi che ci prendano in giro, con le parti laterali del carrarmato scolpite come se fossero quelle del reale muso del giocattolo, con tanto di sagoma degli alettoni laterali ripiegati, ma poi in mezzo hanno messo la cabina mozza PER FEDELTA' AI CARTONI, con questa pure bella pronunciata in avanti di quasi più di mezzo centrimetro! ^^''
E manco, volendo, avrebbe senso ruotarlo, dato che dall'altra parte ci sono i due reattori del jet in bella vista e sempre anch'essi ben pronunciati all'infuori!!
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Davvero un peccato, insomma, che sennò il tank non sarebbe così male, nel suo essere però con design generico e con un paio di pannelli viola ai lati e uno sotto la torretta, questi anche tollerabili, dai.
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Oh certo, per carità, manco il tank della precedente versione Generations, il Titans Return, era perfetto, con lo spazio sempre nel muso e le ali adagiate nella parte posteriore, ma, EHM EHM, quello era "solo" un Voyager, appunto, e questo sarebbe un LEADER, ed ad essere buoni magari bastava che quella cacchio di cabina mozzata ALMENO non fosse così pronunciata e la si potesse far arretrare all'interno!! ^^''
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Per il resto, il carrarmato ha tre fori per armi per lato, uno sulla torretta, che ruota, e la canna di questa si può alzare, anche se a scatti di 45°. Nei fori ai lati possono sistermarsi i fucili gemelli, così come la spada del robot, anche se sarebbe stato interessante invece nasconderla nel tank, mentre ai lati delle torretta si possono aggiungere le due batterie di missili che sarebbero la "marcia in più" per aggiungere un po' di massa ed arrivare alla quota Leader, ma a guardarli si sente davvero la mancanza del vagone / rampa di lancio che invece avevano appioppato al Triplex 1 Siege! ^^'
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Seguiamo le istruzioni e andiamo quindi alla TRASFORMAZIONE in robot, che si ispira al G1 ovviamente ma prende spunto più dal precedente TR, con i cingoli che si ripiegano verso avanti / il torso, esibendo delle ali farlocche con quelle vere che sono parte delle gambe - che anche qui si allungano - ed i due reattori si aprono in due a diventare piede e tallone, le braccia sono quasi belle che pronte e quella cavolo di punta mozza si ribalta rivelando la testa, mentre un ulteriore pannello, che era prima sotto la torretta, va a coprire e diventa l'effettivo petto.
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Ed a vedere il ROBOT un po' ci si dimentica delle magagne del carrarmato di più sopra, dato che è davvero un bel colpo al cuore nella sua somiglianza all'inconografia G1 classica, dopo tutte le numerose precedenti varianti che un po' reiventavano il look del nostro Triplex 2.
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Di sicuro però manco lui è sputato a come appariva in tv, conveniendo prendere ispirazione anche dal giocattolo originale, dato che nel settei quella volta si presero delle libertà niente male, dovendo disegnarlo dal modellino senza foto di riferimento del retro, col risultato di avere un jetpack al posto della torretta del tank sulla schiena e la canna di questa attaccata alla nuca!
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Il Legacy quindi non si risparmia a citare il giocattolo G1 che non il settei dei cartoni, come nei dettagli sul petto e bacino, o anche nella canna del cannone accorciata ( ribaltata all'interno della torreta ), piuttosto che non lasciata allungata, ma anche in piccolezze come il simbolo di fazione nella parte alta del petto piuttosto che non più verso lo stomaco, per dire.
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Nonostante sia "solo" alto quanto un Seeker Generations, come da giusta scala, è assai massiccio, grazie anche alla zainata sulle spalle, ed appare più robusto del collega Astrotrain, anche se pure lui è alto uguale. Infatti Blitzy nudo pesa quei 20 grammi in più dei 185 di 'Train, ma questo grazie agli accessori in più arriva quasi al peso di un altro bel Leader bello corposo come Megatron Tm2 BW sui 300, ma T-2 invece si ferma a soli 250 con quello che gli hanno appioppato.
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E vediamo quindi meglio la robba in più che si ritrova per cercare di arrivare invano alla massa di un degno Leader, ovvero la summenzionata SPADA col particolarissimo design ma con la lama argentata invece che viola o sfumature di questo, e come detto ben due versioni uguali del classico FUCILE, non male grazie alle doppie spine laterali.
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Infine abbiamo le due batterie di missili cubiche che si scompongono diventando delle MANI a 6 dita con avambraccioni da far indossare al robot: l'idea, per quanto inedita e senza riferimenti a citazioni o che, non sarebbe neanche così male, ma le batterie nel tank sono enormi e posticce, e le manone POTREBBERO essere interessanti, se non fossero con 6 dita anonime che possono alzare sole le 4 dita unite.
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Se invece di sta poracciata facevano delle bocche di fuoco che diventavano CINQUE dita tutte abbastanza snodate, il risultato sarebbe stato più accattivante, piuttosto che questa roba approssimativa ed incompiuta, visto che anche per Astrotrain si sono sforzati a fare qualcosa di assai più giocabile e soddisfacente.
Chiudiamo sul robot dicendo che almeno lui ha i polsi che ruotano, oltre alla solita media di articolazioni post WfC, pure la testa ha parecchio snodo per guardare verso l'alto, e ci sono ovviamente i soliti fori per armi sparsi nei soliti posti, idem i due braccioni che hanno un foro su mano e avambraccio, ma ironicamente fanno pure fatica a stare attaccati alle mani del nostro. ^^''
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La TRASFORMAZIONE in jet del nostro è anche qui interessante, con il pannello del petto che si solleva e torna dietro la schiena, la testa che rientra facendo riemergere il cockpit ( fra l'altro, ci sono DUE cabine di pilotaggio, una per il jet e una sotto per il tank!! ^^'' ) da cui si estrae anche la punta effettiva del muso. Come accenato sopra, interessante è vedere le effettive ali del velivolo dispiegarsi dalle gambe che si accorciano, così le braccia che slittano verso queste.
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Il problema però che rovina la seconda modalità di CACCIA DA COMBATTIMENTO, aggiungendosi al tank già non perfetto, è tutto il modulo dei cingoli ripiegati sotto i già presenti moduli delle braccia sotto le ali, che appesantiscono parecchio un jet che non risulta manco così longilineo.
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E va bene che, ok, RISULTA FEDELE sia al giocattolo originale che al conseguente settei del cartone, ma ribadiamo che questo sarebbe pur sempre un Leader, quindi davvero non sono riusciti a ridigere meglio la massa dei cingoli per rendere il jet più grande e meno goffo? Un po' come hanno fatto nel Titans Return, insomma. ^^'
Sempre con la scusa della somiglianza vengono traquillamente saltati pure gli alettoni posteriori orizzontali, che nella trasposizione nel settei se ne erano dimenticati ed appariva così anche in tv, e quindi non sia mai che correggano la cosa, magari! :D
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Ribadendo che sì, sarebbe perdonabile un jet un po' goffo, viste le premesse del triple changer e volendo somigliare al settei, ma sempre tenendo conto che è pur sempre un Leader da 60 euro con solo un paio di manone in più, il risultato è davvero scarso, ed a paragone si rimpiange decisamente il lavoro criticato a suo tempo su Astrotrain.
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A proposito delle manone, qui per il jet diventano due ingombranti propulsoroni da mettere dietro i razzi effettivi, parecchio pacchiani così come erano le batterie del tank, quindi sorvoliamo, e parliamo dei due fucili che sotto le ali simulano i missili del giocattolo originale, almeno, mentre anche qui per la spada non c'è una posizione ufficiale o decente dove sistemarla, nascondendola giocoforza sotto al mezzo tramite uno dei fori inferiori.
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Certo, c'è il carrello anteriore retrattile, anche se è praticamente piazzato a metà del jet che non sotto il muso, ed il jet è parecchio viola in proporzione, ma pare davvero tozzo e piccolo, e poco imponente insomma: a sto punto era meglio se lo facevano più grande complessivamente,scazzando un po' le scale del robot forse, ma almeno forse la massa si sarebbe ridistribuita meglio.
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Infine, un bel robot con belle trasformazioni ma con alt mode con pugni sugli occhi un po' troppo in vista per la classe per cui è venduto, quasi un passo indietro rispetto al Voyager TR precedente: chi ha questo se lo tenga stretto, direi, che quest'ultimo Blitzwing ha senso solo se esposto come robot, ma è davvero svilente per un triplechanger, per nulla addolcita dalla scarsa giocabilità degli accessori aggiuntivi. Visto l'andazzo, mi tremano le gambe al pensiero della sorte che potrebbe capitare agli annunciati Springer e Sandstorm, sempre Leader e forse pure loro sprecati come questo Triplex 2.
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-Bio ufficiale codice QR: https://legacy.transformers.com/code/K3CHKM
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lostinaflashforward · 10 months
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LIAFF SPECIAL #10: Taylor Sheridan: Il regista con l'anima da cowboy
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Carissimi lettori, ben ritrovati con un nuovo appuntamento con LIAFF SPECIAL, la rubrica dedicata all’approfondimento di personaggi e temi nel mondo dell’intrattenimento. Questo mese parleremo di uno dei sceneggiatori più produttivi e affermati dell'attuale panorama cinematografico e televisivo, vale a dire Taylor Sheridan. In questo articolo parleremo del percorso di Sheridan, dal suo esordio come attore, fino all'approdo come sceneggiatore e regista di film e serie TV, quest'ultime ampiamente apprezzate dal grande pubblico, fino ad arrivare ai progetti futuri, al fine di conoscere e di apprezzare meglio colui che viene definito il regista con l'animo da cowboy.
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"The rare weekend wrangler who was also a theater kid": chi è Taylor Sheridan?
Taylor Sheridan, vero nome Sheridan Taylor Gibler Jr., nasce a Chapel Hill, North Carolina, il 17 Luglio 1969. Ereditando l’identità del cowboy dalla madre, originaria di Waco, Sheridan cresce in Texas, alternandosi fra Fort Worth e il ranch di famiglia a Cranfills Gap. Diplomatosi alla R.L. Paschal High School e avendo lasciato la Texas State University, Sheridan si trasferì ad Austin, dove per vivere tagliava l’erba dei prati e dipingeva case, e mentre cercava lavoro, viene notato da un talent scout, il quale gli propose di seguirlo a Chicago per intraprendere una carriera come attore. Sheridan accettò e iniziò il suo percorso recitativo nel 1995, con piccoli ruoli in serie TV come Walker Texas Ranger, Party of Five, Star Trek: Enterprise, Veronica Mars e Sons of Anarchy, dove ha interpretato lo sceriffo David Hale. Appena compiuti i 40 anni, Sheridan decide di lasciare la recitazione per dedicarsi alla sceneggiatura, dando via alla fase più importante della sua carriera.
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The american frontier: l'approdo come regista e sceneggiatore
Sheridan esordì nel mondo del cinema nel 2011, dirigendo l’horror indipendente Vile, in realtà un progetto nato da un suo amico, il quale gli chiese supporto per la regia, tant’è che Sheridan non considera tale pellicola come esordio alla regia. Nel 2013, Sheridan iniziò a concepire la sceneggiatura di Sicario, primo film di una personale tetralogia sulla “moderna frontiera americana”, che sarebbe stato diretto da Denis Villeneuve, già noto regista di film come Prisoners e Enemy. Il film fu girato nel 2014 in New Mexico, per poi venire presentato durante il 68esimo Festival del Cinema di Cannes e rilasciato nelle sale americane qualche mese dopo, incassando un totale di 85 milioni di dollari. Il film fu un successo di pubblico e critica, acclamato in particolar modo per la regia, la sceneggiatura, la grettezza con cui la storia veniva presentata e soprattutto le interpretazioni di Emily Blunt, Benicio del Toro e Josh Brolin, ma fu al centro di una controversia, dato che prima della sua uscita, il sindaco della città messicana Ciudad Juarez lanciò una campagna per boicottare il film, il quale, a suo dire, dava una falsa e troppo violenta rappresentazione del Messico, mentre Villeneuve afferma che il film si basa proprio sugli episodi avvenuti a Ciudad Juarez nel 2010, descrivendo con occhio attento e drastico la guerra ai cartelli della droga messicani e le dinamiche che la riguardano. Il successo della pellicola, e le nomination ottenute agli Oscar 2016 come miglior cinematografia, miglior suono e miglior colonna sonora originale, portò Lionsgate a produrre un sequel, intitolato Sicario: Day of the Soldado, sempre scritto da Sheridan ma diretto da Stefano Sollima, regista italiano noto per aver diretto Suburra (il quale avrebbe collaborato nuovamente con Sheridan qualche anno dopo in Without Remorse, film tratto dall’omonimo racconto di Tom Clancy e con protagonista Michael B. Jordan), uscito nelle sale tre anni dopo il primo capitolo. Dopo Sicario Taylor Sheridan proseguì con la sua tetralogia sulla moderna frontiera americana con Hell or High Water, film diretto da David Mackenzie e con protagonisti Chris Pine, Ben Foster e Jeff Bridges, presentato in anteprima al 69esimo Festival del Cinema di Cannes, con rilascio limitato al cinema nell’estate 2016. Anch’esso fu un successo di critica, definito come un film rinvigorente per il genere western, ed ottenne quattro nomination agli Oscar 2017 come miglior film, miglior attore non protagonista per Jeff Bridges, miglior montaggio e miglior sceneggiatura originale. Nel 2017 Sheridan torna con Wind River, terzo film della tetralogia, da lui stesso scritto e diretto, a tutt’oggi considerato il suo miglior film da regista. Con protagonisti Jeremy Renner e Elizabeth Olsen, il film tratta come argomento principale gli episodi di violenza e omicidio contro giovani donne native americane negli Stati Uniti e in Canada, moltissime delle quali scomparse e mai ritrovate. Il film fu un clamoroso successo, anche alla luce del tema che tratta, apprezzato per il tono realistico e le interpretazioni dei protagonisti, nonostante il film sia stato criticato per aver scritturato interpreti non nativi per ruoli da nativi. Dopo l’uscita di Sicario: Day of the Soldado, Sheridan decide di dedicarsi al mondo delle serie TV, per poi tornare sul grande schermo nel 2021 con Those Who Wish Me Dead, film da lui stesso diretto e scritto con la collaborazione di Michael Koryta, autore dell’omonimo romanzo da cui è tratto il film, e Charles Leavitt. Come protagonista fu scelta Angelina Jolie, che interpreta un vigile del fuoco che si ritrova a proteggere un bambino da due spietati assassini. Il film non fu un gran successo, nonostante sia stato elogiato per la regia e l’approccio realistico con cui viene affrontata la storia.
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The modern cowboy: l'arrivo di Yellowstone e l'inizio del percorso televisivo
Nel 2017 Taylor Sheridan inizia a concepire la sua opera più importante, nonché la sua prima serie TV, Yellowstone. La serie debuttò nell’estate 2018 su Paramount Network e, in circa due anni, divenne il cavallo di battaglia dell’emittente, nonché una delle serie più popolari e seguite negli Stati Uniti, e in seguito anche in Europa. La serie narra le vicende della famiglia Dutton, composta da John Dutton (Kevin Costner), proprietario dello Yellowstone Ranch in Montana, oggetto del desiderio di chiunque, e dai suoi figli Kayce (Luke Grimes), Beth (Kelly Reilly), e Jamie (Wes Bentley), ma anche di altri personaggi, come il mandriano Rip Wheeler (Cole Hauser), marito di Beth, Monica (Kelsey Asbille), la moglie di Kayce o il capo della riserva indiana Thomas Rainwater (Gil Birmingham), i quali si ritrovano protagonisti di un contorto gioco di potere e della lotta contro il progresso. Con le sue cinque stagioni, la serie ha ridefinito, nel bene e nel male, il genere neo-western in TV e ha confermato il talento di Sheridan quale creatore di opere televisive. Infatti Sheridan negli anni successivi darà vita ad altre serie, alcune più riuscite di altre, fra cui possiamo menzionare Mayor of Kingstown, dramma carcerario con protagonista Jeremy Renner, 1883 e 1923, entrambi prequel di Yellowstone, Tulsa King, serie a tema gangster con protagonista Sylvester Stallone, Special Ops: Lioness, serie a sfondo militare che vanta nel cast Zoe Saldana e Nicole Kidman, e Lawmen: Bass Reeves, miniserie attualmente in onda su Paramount+, incentrata sul celebre sceriffo afroamericano Bass Reeves, impersonato da David Oyelowo.
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What's in store: i prossimi progetti
Nel giro di circa dieci anni, Taylor Sheridan è divenuto uno dei sceneggiatori/registi più prolifici e attivi dell'attuale panorama hollywoodiano e la sua unica abilità nel dipingere mondi ed ambienti pregni di corruzione, rivalità e violenza lo rende anche uno dei più richiesti ed apprezzati dal pubblico sia del grande che del piccolo schermo. Quindi, se siete fra i sostenitori del nostro cowboy moderno, state tranquilli, perchè Sheridan sarà parecchio impegnato nei prossimi mesi, sia al cinema che in televisione. Sul fronte televisivo abbiamo la terza stagione di Mayor of Kingstown, confermata qualche settimana fa, la seconda stagione di Tulsa King e soprattutto la seconda parte della quinta stagione di Yellowstone, le cui riprese sono previste per la prossima Primavera, e con messa in onda prevista per Novembre 2024, la quale sancirà la conclusione della serie principale sulla famiglia Dutton, la cui storia proseguirà con una serie sequel, intitolata 2024 e con protagonista Matthew McConaughey, con il misterioso spin-off sul ranch texano 6666, e con la seconda stagione di 1923, che farà da apripista ad un'altra serie prequel, intitolata 1944. Al cinema invece Sheridan sarà il produttore di FinestKind, film esclusivo di Paramount+ che vanta nel cast Tommy Lee Jones, Ben Foster e Jenna Ortega, in uscita a Dicembre, dirigerà Wind River: The Next Chapter, sequel dell'omonimo film e scriverà Sicario: Capos, terzo capitolo della saga, che vedrà Christopher McQuarrie alla regia e potrebbe vedere il ritorno di Benicio del Toro, Josh Brolin e soprattutto di Emily Blunt, assente in Day of the Soldado. Insomma, se siete fan di Taylor Sheridan e del suoi lavori, c'è davvero tanto per cui essere entusiasti...
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Amanda Lear nasce come Amanda Tapp il 18 novembre del 1939 a Saigon. Trasferitasi a Parigi dopo aver finito le scuole elementari, studia alla Scuola d'Arte di San Martino di Londra nel 1964. In quel periodo, sale agli onori della cronaca in virtù della sua storia d'amore con Bryan Ferry, frontman dei Roxy Music, e inizia a lavorare come modella per Catherine Harle. La Lear diventa molto richiesta in breve tempo: fa la modella per Paco Rabanne, e viene immortalata dalle macchine fotografiche di Charles Paul Wilp, Helmut Newton e Antoine Giacomoni per testate come "Vogue", "Marie France" ed "Elle". Partecipa, inoltre, a sfilate per Antony Price, Ossie Clark e Mary Quant a Londra, e per Coco Chanel e Yves Saint Laurent a Parigi. Nel frattempo, nel 1965 a Parigi, in un locale chiamato "Le Castel", ha conosciuto Salvador Dalì, eccentrico artista spagnolo che è rimasto immediatamente colpito dall'affinità spirituale che intercorre tra i due. Amanda accompagnerà la vita del pittore surrealista nei successivi quindici anni, passando ogni estate con lui e sua moglie: avrà così l'opportunità di visitare i salotti parigini e scoprire i musei europei, oltre che posare per alcune sue opere quali "Voguè" e "Venus to the Furs". Il nome d'arte Amanda Lear pare sia stato proprio inventato dall'eccentrico pittore, foneticamente affine a amant de Dalí. Protagonista della copertina di "For your pleasure", disco dei Roxy Music del 1973, Amanda appare insieme con David Bowie nella serie tv "Midnight special", sulla Nbc. Sempre con Bowie l'anno successivo registra la sua prima canzone, "Star", che però non viene mai pubblicata. Il suo singolo di esordio sarà, invece, "Trouble", che tuttavia non otterrà il successo sperato, a dispetto delle lezioni di canto frequentate e pagate proprio da Bowie. Del brano, per altro, viene incisa anche una versione francese, che viene notata dall'etichetta Ariola Eurodisc: la casa discografica, tramite il produttore Antony Monn, le propone un contratto di sei dischi e sette anni per una cifra eccezionale. Il disco d'esordio si chiama "I am a photograph", e ottiene un successo strepitoso in Austria e in Germania. In Italia riuscì ad arrivare alla Top 10. Dall'album furono estratti alcuni singoli, tra cui Blood and Honey, Tomorrow e Queen of Chinatown che diventò il suo primo successo a livello europeo. L'album che seguì I Am a Photograph fu Sweet Revenge, un concept album che contiene un medley continuo nel primo lato. L'album riuscì ad arrivare nella Top 10 di alcuni paesi europei e fu certificato Disco d'oro in Germania Ovest e Francia. Dall'album fu poi estratto il singolo di successo Follow Me e la Top 20 Enigma (Give A Bit Of Mmh To Me). Per promuovere l'album Amanda Lear ne cantò le canzoni in varie emittenti televisive in Europa e altrove. In Italia e in Germania la promozione fu continua. Dopo aver preso parte al programma di Raidue "Stryx", dove interpreta il personaggio ambiguo di Sexy Stryx, la Lear nel 1978 ottiene un cameo nella pellicola "Zio Adolfo in arte Fuhrer" e in "Follie di notte", di Joe D'Amato. L'artista, però, non abbandona la carriera musicale, e dà alle stampe "Never trust a pretty face". Negli anni Ottanta, Amanda incide "Diamonds for breakfast", eccezionale successo di vendite in Svezia e in Norvegia, e "Incognito": accolto tiepidamente in Europa, si rivela un successo imprevisto in Sud America; l'unica hit destinata a lasciare il segno, però è "Egal". In Italia conduce "Ma chi è Amanda?" e due edizioni di "Premiatissima" su Canale 5, nel 1982 e nel 1983. Il 1984 è l'anno della pubblicazione di "My life with Dalì", la sua prima autobiografia, intitolata in Francia "Le Dalì d'Amanda". Poi Amanda Lear si dedica nuovamente alla musica dando alle stampe "Secret Passion". La promozione dell'album, tuttavia, va incontro a una pausa forzata, a causa di un incidente automobilistico che coinvolge la Lear, costretta a una convalescenza di diversi mesi.
Il 1988 vede la Lear tornare in vetta alle classifiche musicali con "Tomorrow (Voulez vous un rendez vous)", reinterpretazione di "Tomorrow" realizzata con Giovanni Lindo Ferretti, cantante dei CCCP Fedeli alla linea. Torna in tv nel 1993 nella serie "Piazza di Spagna", in cui interpreta se stessa, e in "Une femme pour moi", film tv di Arnaud Selignac; nel 1998 è la volta de "Il brutto anatroccolo", programma condotto in prima serata su Italia 1 con Marco Balestri. Nel frattempo, ricompare in passerella, sfilando per stilisti come Thierry Mugler e Paco Rabanne. Il nuovo millennio si apre con una tragedia: il marito di Amanda, Alain-Philippe, nel dicembre del 2000 muore a causa di un incendio divampato in casa. La Lear lo ricorda registrando il disco "Heart". In televisione, l'artista presenta "Cockatil d'amore" e "La grande notte del lunedì sera", condotta con Gene Gnocchi. Dopo aver fatto parte, nel 2005, della giuria di "Ballando con le stelle", nel 2008 appare in Francia in "La folle histoire du disco", in Italia in "Battaglia fra sexy star" e in Germania in "Summer of the '70s". Sempre nel nostro Paese, appare in un curioso cameo all'interno della soap opera di Raitre "Un posto al sole", dove interpreta la Morte. Ma gli anni Duemila di Amanda Lear sono contrassegnati anche dal doppiaggio (nel film "Gli incredibili", presta la voce a Edna Mode) e dall'esposizione delle sue opere d'arte: per esempio con la mostra "Never mind the bollocks: here's Amanda Lear", tenuta nel 2006. Dopo essere stata nominata Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese, nel 2009 pubblica l'album "Brief encounters". In una carriera poliedrica come la sua non può mancare il teatro, e così dal 2009 al 2011 inizia un tour con "Panique au Ministere", spettacolo teatrale che attraversa la Francia, il Belgio e la Svizzera. Dopo aver preso parte, come membro della giuria, a "Ciak, si canta!", varietà in onda su Raiuno, nel 2011 Amanda Lear incide il singolo "Chinese Walk", e interpreta, nuovamente a teatro, la commedia "Lady Oscar". Pittrice, cantautrice, presentatrice, Amanda Lear vive in Francia, a Saint-Etienne-du-Gres, non lontano da Avignone. Dall'inizio della sua carriera, l'artista francese ha dovuto convivere con le dicerie riguardanti la sua sessualità: si diceva, infatti, che Amanda, prima di diventare fotomodella, in realtà fosse un ragazzo, tale Renè Tapp, che si sarebbe sottoposto a un'operazione di cambio di sesso a Casablanca. La stessa Amanda Lear, tuttavia, in più di un'occasione ha smentito le dicerie a tal proposito, sostenendo che si trattava unicamente di una strategia pensata da lei, insieme con Dalì, per attirare l'attenzione e incrementare le vendite dei suoi dischi.
(da:https://biografieonline.it/biografia-amanda-lear)
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Sinner-O'Connell: orario, diretta e dove vedere in tv il tennis live
Dopo aver battuto Griekspoor ai sedicesimi di finale, Sinner scende in campo per giocarsi l’accesso ai quarti del Masters 1000 di Miami contro l’australiano O’Connell. Il tennista numero uno azzurro, testa di serie numero due nel torneo, è arrivato fin qui vincendo anche il derby azzurro contro Vavassori nel suo esordio al torneo. Diverso il cammino di O’Connell che ha sconfitto il ceco Kopriva…
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meridiananotizie · 7 months
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Atp Rotterdam, oggi esordio Sinner: orario e dove vedere partita in tv e streaming
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micro961 · 8 months
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Marco Elba “Batman”
Il cantautore e producer di Savona esce con un nuovo brano pop dal sound moderno ed elettronico che danza al confine con la trap.
Un nuovo tassello che anticipa l’uscita del suo primo Ep
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Batman” ha un significato profondo: l’intera canzone è infatti una grande metafora. Viviamo in un mondo in cui sempre più spesso siamo costretti ad indossare maschere e ostentare una presunta perfezione. I social media hanno amplificato questo fenomeno a dismisura. La fragilità non è contemplata nello scenario d’oggi.
Marco Elba nasce a Savona nell’agosto 2000. Sin da subito è attratto dal mondo della musica. All’età di otto anni inizia a studiare pianoforte, proseguendo poi con gli studi accademici sotto la guida dell'insegnante Elena Buttiero, a cui affianca lo studio del canto con la vocal coach Debora Tamagnini. Una volta terminati gli studi decide di esplorare il pop contemporaneo iniziando a scrivere propri pezzi con uno stile moderno, internazionale e personale. Durante l'estate del 2018 arriva in finale al “Premio Nazionale per la Canzone d’Autore Emergente” e in finalissima al "Liguria West Music Contest”.
Il 19 maggio 2019 si classifica al 1° posto nel concorso interregionale “Coppa Italia”.
Il 31 maggio dello stesso anno si aggiudica la vittoria del “Contest Musicale CPS 2019” di Savona. Il 19 luglio, dopo aver superato tutte le varie fasi del concorso ed essersi guadagnato la finalissima al Priamar di Savona, vince la nona edizione di “VB Factor” nella categoria “Canto Big” con un suo inedito.
Il 1° settembre viene invitato come ospite al “Festival Mare 2019” di Sanremo per l'assegnazione del premio omonimo, a seguito della propria attività artistica e dei successi riscontrati durante l’anno.
Affina parallelamente le proprie capacità di producer e lavora in prima persona alle produzioni dei suoi pezzi, ricercando un sound sempre nuovo, originale ed incisivo.
Nel 2021 pubblica i due singoli di esordio, “Ossidiana” e “Fahrenheit”, seguiti da “Squid Game”, che in breve tempo entrano in rotazione radiofonica sui circuiti nazionali e riscuotono grande successo sulle piattaforme digitali, totalizzando più di 1milione di streams su Spotify.
Nell’estate 2022 ottiene numerosi successi. È tra i vincitori dei concorsi “Contesto Indie” e “Un mare di stelle”.
Il 22 luglio vince il prestigioso “Premio Nazionale per la Canzone d’Autore Emergente”. Il 1° premio gli viene consegnato da big della musica italiana tra cui Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi dei “La Crus”, Cristiano Godano dei “Marlene Kunz” e Paolo Enrico Archetti Maestri degli “Yo Yo Mundi”.
Il 21 agosto vince il rinomato “Premio Ausonia”, guadagnandosi così l’invito al gran galà televisivo del 23 agosto in qualità di ospite d’onore, accanto a celebri artisti e personalità del mondo dello spettacolo italiano.
Il 2 dicembre esce il singolo “Hit invernale”, che in brevissimo tempo entra in rotazione su più di 400 radio tra circuiti nazionali e regionali, viene inserito nel palinsesto di più di 100 format radiofonici in rotazione su più di 350 radio, e raggiunge la posizione numero 29 nella Indie Music Like Classifica nr. 661 del 02/02/2023. Il videoclip del brano, che esce poche settimane dopo, riscuote grande successo e viene trasmesso su più di 150 tv tra emittenti nazionali e regionali.
Il 31 marzo 2023 esce il singolo “XN”, anch’esso accompagnato dal videoclip, che in breve tempo supera tutti i risultati raggiunti dal precedente singolo “Hit invernale”. A maggio dello stesso anno esce il singolo “Rub’ al-Khali” e il 26 gennaio 2024 il nuovo brano “Batman”. Tutti questi pezzi andranno a comporre il primo EP del producer savonese di prossima uscita.
Etichetta: Volume!
Radio date: 26 gennaio 2024
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agrpress-blog · 8 months
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Trent’anni fa moriva l'attore americano, interprete di film quali Il giardino della violenza e L’uomo di Alcatraz di John Frankenheimer, Il promontorio della paura di Jack Lee Thompson, La battaglia dei giganti di Ken Annakin, La vita corre sul filo e Joe Bass l’implacabile di Sydney Pollack, Quella sporca dozzina di Robert Aldrich, I guerrieri di Brian G. Hutton, Città violenta di Sergio Sollima, Una ragione per vivere e una per morire di Tonino Valerii, Operazione Siegfried di Peter Duffell, e noto per la serie tv poliziesca Kojak. Nato a Garden City - nello stato di New York - nel gennaio 1922 da genitori emigrati dalla Grecia, dopo aver combattuto durante la Seconda guerra mondiale si laurea in Psicologia. Giornalista dell’Abc, arriva alla recitazione in tv alla fine degli anni Cinquanta. Al cinema esordisce due/tre anni dopo. E’ un tenente di polizia in Il giardino della violenza (1961) di John Frankenheimer, con Burt Lancaster, un detenuto amico di B. Lancaster nel carcerario L’uomo di Alcatraz (1962), anch’esso di J. Frankenheimer, tratto dal libro di Tom Gaddis The Birdman of Alcatraz ed interpretato anche da Karl Malden, un detective nel thriller Il promontorio della paura (1962) di Jack Lee Thompson, con Gregory Peck, Robert Mitchum, Polly Bergen e Martin Balsam, un militare in La battaglia dei giganti (1965) di Ken Annakin, con Henry Fonda e Robert Shaw, un folle fanatico nel celebre Quella sporca dozzina (1967) di Robert Aldrich, con Lee Marvin, Charles Bronson, John Cassavetes, Jim Brown, Donald Sutherland, Clint Walker, Richard Jaeckel, Robert Ryan, Ernest Borgnine, Robert Webber e George Kennedy, il capo dei banditi nel western Joe Bass l’impacabile (1968) di Sydney Pollack, con B. Lancaster e Ossie Davis, un militare in I guerrieri(1970) di Brain G. Hutton, con Clint Eastwood e D. Sutherland. Tuttavia, il vero successo arriverà solo in televisione, come protagonista della celebre serie poliziesca Kojak (1973-78, oltre novanta episodi). A partire da fine anni Settanta/inizio Ottanta lavora soprattutto per il piccolo schermo. Fra gli altri film ricordiamo Gangster contro gangster (1961) di Burt Balaban, La pelle che scotta (1962) di David Swift, Il piede più lungo (1963) di Frank Tashlin, Il granduca e Mister Pimm (1963) di D. Swift, con Glenn Ford, Johnny Cool, messaggero di morte (1963) di William Asher, Squadra d’emergenza(1964) di John Rich, A braccia aperte (1965) di Jack Lee Thompson, Gengis Khan il conquistatore (1965) di Henry Levin, La vita corre sul filo (1965) di Sydney Pollack (al suo esordio alla regia), Con le spalle al muro (1968) di Brian G. Hutton, Buonasera signora Campbell (1968) di Melvin Frank, Assassination Bureau (1969) di Basil Dearden, L’oro di MacKenna (1969) di J. L. Thompson, con Gregory Peck e Omar Sharif, Gangster tuttofare (1969) di Jim O’ Connolly, Bruciatelo vivo! (1969) di Nathan Juran, Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà (1969) di Peter R. Hunt, Una città chiamata bastarda (1971) di Robert Parrish, Il piccione d’argilla (1971) di Lane Slate e Tom Stern, I tre del mazzo selvaggio (1972) e Horror Express (1972) di Eugenio Martin, Operazione Siegrid (1975) di Peter Duffell, Killer Commando - Per un pugno di diamanti (1976) di Val Guest, Capricorn One (1977) di Peter Hyams, Amici e nemici (1979) di George Pan Cosmatos, L’inferno sommerso(1979) di Irwin Allen, Ecco il film dei Muppet (1979) di James Frawley, Border Crossing (1980) di Christopher Leitch, La truffa (1982) di Matt Cimber, Lacorsa più pazza d’America n. 2 (1984) di Hal Needham, Ipnosi morbosa (1994) di Fred Olen Ray, Backfire! (1995) di A. Dean Bell, uscito postumo. All’inizio degli anni Settanta lavora anche in Italia, diretto da registi come Sergio Sollima - Città violenta (1970) -, Alberto De Martino - L’assassino... è al telefono (1972), I familiari delle vittime non saranno avvertiti (1972) -, Sergio Corbucci - La banda J. & S. - Cronaca criminale del Far West (1972) -, Tonino Valerii
- Una ragione per vivere e una per morire (1972), con Bud Spencer e James Coburn -, Alfredo Leone - Lisa e il diavolo (1972) -, Silvio Narizzano - Senza ragione (1973). Fa anche un’esperienza dietro alla macchina da presa, dirigendo (e interpretando) Al di là della ragione (1977), con Diana Muldaur.Attivo anche in televisione, è apparso in vari film tv - Morte sui binari (1973) di Herchel Daugherty, La legge di Hellinger (1981) di Leo Penn, Donna di cuori (1984) di Rod Holcomb, Quella sporca dozzina - Missione mortale(1987) e Quella sporca dozzina - Missione nei Balcani (1988) di Lee H. Katzin, Hollywood Detective (1989) di Kevin Connor - ed in alcuni episodi di serie e miniserie - oltre al già citato Kojak, anche in Ai confini della realtà (1961), Indirizzo permanente (1963), Dakota (1963), La legge di Burke (1963-65, tre episodi), Gli inafferrabili (1964), L’ora di Hitchcock (1964), Bonanza (1965), I giorni diBryan (1965), Il virginiano (1966), Il transatlantico della paura(1979) di Douglas Heynes, Alcatraz (1980) di Paul Krasny, Il brivido dell’imprevisto (1981), Love Boat (1985
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kritere · 8 months
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L’esordio di Bonucci con il Fenerbahce è un successo: entra dalla panchina e diventa già leader
DIRETTA TV Lo streaming in diretta di questo programma sarà visibile su KRITERE.COM Kritere.com è il servizio gratuito che permette di guardare anche all’estero tutti i canali TV italiani, film on demande e eventi sportivi. 14 Gennaio 2024 0 CONDIVISIONI Leonardo Bonucci non poteva desiderare un esordio migliore con il Fenerbahce, la squadra che lo ha voluto fortemente per la seconda parte di…
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stranotizie · 9 months
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La serie interpretata da Jasmine Trinca e tratta dal libro omonimo di Elsa Morante vince il prime time con il 23,5% di share Telecomando Esordio vincente per prima puntata de 'La storia' andata in onda ieri sera su Rai1. La serie interpretata da Jasmine Trinca e tratta dal libro omonimo di Elsa Morante, infatti, è stata vista da 4.459.000 telespettatori pari a uno share del 23,5% superando la concorrenza. Secondo gradino del podio per Canale 5 con 'Il Grande Fratello' seguito da 2.562.000 telespettatori (share del 18,4%). Terzo posto per Italia1 con il film 'Aquaman' che è stato visto da 1.525.000 telespettatori (share dell'8,59%). Fuori dal podio su Retequattro 'Quarta Repubblica' ha interessato 879.000 telespettatori (share del 5,62%) mentre su La7 'La torre di Babele' ha registrato 821.000 telespettatori e uno share del 4%. Su Rai2 il film 'Moonfall' ha ottenuto 792.000 telespettatori (share del 4,2%) mentre su Rai3 'FarWest' ha totalizzato 681.000 telespettatori e uno share del 3,9%. Chiudono gli ascolti del prime time Nove con il film 'Aldo, Giovanni e Giacomo – Abbiamo fatto 30', seguito da 575.000 telespettatori (share del 3,1%) e Tv8 con il film 'Nonno, questa volta è guerra' seguito da 434.000 telespettatori (share del 2,2%). Fonte
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giancarlonicoli · 10 months
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21 nov 2023 19:37
SE NE VA A 61 ANNI ANNA KANAKIS – L’ATTRICE E MODELLA, CON PADRE GRECO E MADRE SICILIANA, FU ELETTA MISS ITALIA AD APPENA 15 ANNI - DEBUTTÒ NEL CINEMA, CON PICCOLI RUOLI NELLA COMMEDIA BRILLANTE PER POI RECITARE IN UNA TRENTINA DI FILM - EBBE ANCHE UNA BREVE CARRIERA POLITICA E DIVENTÒ RESPONSABILE NAZIONALE CULTURA E SPETTACOLO DELL’UDR – HA AVUTO DUE MATRIMONI, IL SECONDO CON L’ATTUALE COMPAGNO MARCO MERATI FOSCARINI CHE HA DATO NOTIZIA DEL DECESSO… -
Da www.adnkronos.com
E' morta Anna Kanakis. L'attrice e ex modella aveva 61 anni. A confermarlo all'Adnkronos, il marito Marco Merati Foscarini. I funerali si terranno a Roma il 23 novembre alle 15 nella chiesa di San Salvatore in Lauro. Era stata Miss Italia 1977, poi modella, quindi attrice in quasi trenta tra film e fiction, quindi politica e infine scrittrice.
Al cinema era stata richiestissima nelle commedie anni '80, diretta più volte da Castellano e Pipolo e da Sergio Martino in film come 'Attila flagello di Dio' (1982), 'Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio' (1983), 'Acapulco, prima spiaggia... a sinistra' (1983). Poi anche la tv l'aveva voluta spesso con ruoli da coprotagonista come in 'Vento di ponente' (2002) e in 'La Terza Verità' (2007). Ma negli ultimi anni, la sua occupazione principale era diventata la scrittura.
Figlia di padre greco, nativo di Creta, ingegnere, e di madre originaria di Tortorici (nella parte messinese dei Nebrodi) avvocato, a soli 15 anni nel settembre 1977 fu eletta Miss Italia a Sant'Eufemia d'Aspromonte: fu la prima Miss Italia così giovane ad essere eletta, dopo una modifica del regolamento. Nel 1981 partecipò a Miss Universo. Debuttò nel cinema, con piccoli ruoli nella commedia brillante. Poi, con Luigi Magni, ebbe il primo piccolo ruolo drammatico nei panni di una brigantessa nella pellicola ''o Re', con Giancarlo Giannini e Ornella Muti. Seguiranno oltre 30 tra film e fiction per la tv, in Italia e all'estero.
Anna Kanakis ebbe anche una breve carriera politica: diventò responsabile nazionale Cultura e Spettacolo dell'Unione Democratica per la Repubblica (UDR), il partito fondato da Francesco Cossiga. Nel 2010, con il romanzo 'Sei così mia quando dormi. L'ultimo scandaloso amore di George Sand' (Marsilio Editori), fece il suo esordio come scrittrice.
Nel 2011 pubblicò il secondo romanzo 'L'amante di Goebbels' (Marsilio Editori), dove narrava la storia vera di Lída Baarová, attrice cecoslovacca che fu amante di Joseph Goebbels nel 1938. Infine, nel 2022, aveva pubblicato con Baldini&Castoldi 'Non giudicarmi', romanzo storico in cui il protagonista, il barone Jacques d’Adelsward Fersen, personaggio realmente esistito, che lotta contro i suoi demoni: la mancanza di talento per diventare lo scrittore che avrebbe voluto essere e l'omosessualita, che gli ha provocato un isolamento dalla famiglia, il carcere e una profonda malinconia.
L'attrice ha avuto due matrimoni. Nel 1981 sposò il musicista Claudio Simonetti, da cui divorziò pochi anni dopo. Nel 2004 sposò il veneziano Marco Merati Foscarini, discendente di Marco Foscarini, uno degli ultimi dogi di Venezia.
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umbriajournal · 10 months
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Esordio nel proprio stadio per il Pineto - Superlega, esonerato allenatore colpa della Sir from Umbria Journal TV on Vimeo.
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atomheartmagazine · 11 months
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Nuovo post su Atom Heart Magazine
Nuovo post pubblicato su https://www.atomheartmagazine.com/morto-evan-ellingson/
Morto a 35 anni Evan Ellingson, l'attore noto per 'Csi: Miami' e '24'"
Il mondo dello spettacolo piange la perdita di Evan Ellingson, noto per i suoi ruoli in serie TV di successo come “Csi: Miami” e “24“. L’attore è morto all’età di 35 anni nella sua residenza in California. Sebbene le cause del decesso siano ancora sconosciute, emergono dettagli sulla sua lotta passata contro i problemi legati alle droghe.
Chi Era Evan Ellingson
Evan Ellingson, un volto noto fin da giovane, aveva impressionato il pubblico con le sue interpretazioni in serie televisive di successo come “Csi: Miami” e “24“. La sua carriera sembrava promettente, ma in seguito aveva scelto di allontanarsi dalle luci della ribalta.
Le Circostanze della Morte
Il corpo di Evan Ellingson è stato trovato nella sua camera da letto nella contea di San Bernardino in California. Al momento, non sembrano esserci coinvolgimenti di terzi nelle circostanze del suo decesso. Le cause esatte della morte rimangono sconosciute.
Evan Ellingson e Le Droghe
Il padre di Evan, Michael, ha rivelato che il figlio aveva avuto problemi legati alle droghe in passato. Tuttavia, ultimamente stava meglio e si trovava in una struttura di supporto per coloro che uscivano da programmi di riabilitazione. La sua morte è stata un duro colpo per la famiglia, che aveva sperato in un futuro luminoso per l’attore.
Una Carriera Promettente
Nato nel 1988, Evan Ellingson aveva fatto il suo esordio in serie TV come “MADtv” e aveva ottenuto riconoscimenti per il suo ruolo in “Selvaggi,” ricevendo una candidatura agli Young Artist Award. La sua interpretazione come il figlio del tenente Horatio Caine in “Csi: Miami” e il nipote di Jack Bauer in “24” avevano catturato l’attenzione del pubblico.
La morte di Evan Ellingson rappresenta una triste perdita per il mondo dello spettacolo, e le circostanze del suo decesso rimangono ancora avvolte nel mistero. La sua carriera e il suo talento resteranno nei cuori dei suoi fan e di coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui.
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newsintheshell · 1 year
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▶️ RAGNA CRIMSON: SVELATI DATA DI DEBUTTO E NUOVO TRAILER DELL'ANIME! ⚔️
La serie action fantasy, tratta dal nuovo shonen manga di Daiki Kobayashi (Sky Blue, Satsui no Senki), edito in Italia da Panini Comics, farà il suo esordio sulle tv giapponesi il 30 settembre, con un primo episodio di quasi un'ora.
L’adattamento è diretto da Ken Takahashi (Fate/kaleid liner Prisma☆Illya 3rei!!) e in produzione presso SILVER LINK (Il re dei demoni di livello 1 e il prode guerriero del monolocale, BOFURI). In tutto sono in programma 24 puntate.
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queerographies · 1 year
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[Pedro, in teoria][Marcos Gonsalez]
Marcos Gonsalez elabora la teoria di Pedro: un nome che racchiude in sé lo stereotipo del clandestino, l’emarginato, il respinto. Pedro dalla pelle scura, Pedro il diverso
Al suo esordio, Marcos Gonsalez esplora il memoir autobiografico e lo mescola al saggio. Il risultato è un libro di auto-teoria in cui ogni capitolo si allarga a diventare manifesto di cosa voglia dire essere figlio di immigrati negli Stati Uniti. Gonsalez cerca nelle immagini, nelle fotografie, nei filmati della propria infanzia – e poi tra le pagine dei romanzi, nei film, nei documentari in tv…
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The Bear: pronti per il bis? In arrivo la terza e la quarta stagione
L’America ordina (giustamente) il bis. Dopo un esordio cult e un sequel che aveva superato le (già altissime) aspettative, la serie tv The Bear si prepara a tornare con ben due stagioni di fila. Una quasi di seguito all’altra. A rivelarlo è Variety: secondo il sito bibbia di Hollywood, in coda alle riprese della terza stagione sarebbero stati programmati in segreto altri ciak. Quelli per…
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lamilanomagazine · 1 year
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Football Americano, i Milano Seamen debuttano nel campionato europeo: sabato 10 giugno la prima partita al Vigorelli
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Football Americano, i Milano Seamen debuttano nel campionato europeo: sabato 10 giugno la prima partita al Vigorelli. abato 10 giugno, alle ore 19, il velodromo Maspes-Vigorelli sarà teatro di un importante evento sportivo internazionale: il debutto dei Milano Seamen nel campionato europeo di football americano, l'ELF - European League of Football. L'appuntamento è stato presentato questa mattina nell'impianto di via Arona gestito da Milanosport, alla presenza dell'assessora allo Sport Martina Riva, del presidente dei Milano Seamen Paolo Mutti, del General Manager Marco Mutti, dei coach e di alcuni giocatori. I cinque volte campioni italiani di football americano scenderanno in campo per la loro prima partita nel campionato professionistico europeo contro i Barcelona Dragons il prossimo sabato. L’incontro si terrà a due settimane dalla presentazione della squadra e del campionato avvenuta sul campo allestito in piazza Duomo il 27 e 28 maggio, con il patrocinio del Comune di Milano. Si tratta di un grande salto di qualità e di un impegno notevole per i Milano Seamen, una squadra di 65 giocatori provenienti da tutta Italia e sostenuta da una struttura organizzativa di oltre 130 persone. Con le sue 12 partite di stagione regolare, trasmesse in Tv e in streaming in tutto il mondo, la European League of Football, forte di 17 squadre radicate in nove nazioni, è alla sua terza stagione e si impone come il principale punto di riferimento per i milioni di appassionati di football americano nel continente. I Milano Seamen giocheranno le partite casalinghe nello storico velodromo Maspes-Vigorelli. "Siamo orgogliosi di assistere a questo esordio internazionale che ha un duplice merito: da un lato darà visibilità e farà riscoprire il football americano e dall'altro valorizzerà lo storico velodromo Maspes-Vigorelli, che ospiterà sei partite in programma  - ha commentato l'assessora Riva -. Milano sta vivendo una bella stagione di soddisfazioni sportive: il debutto dei Milano Seamen nel campionato europeo di football americano è senza dubbio tra queste". "Dopo aver vinto in Italia per anni ci siamo detti: quale prossimo traguardo? La ELF, nove nazioni, 17 squadre ci è parso quello giusto - ha dichiarato Paolo Mutti, presidente dei Milano Seamen -. Con l'aiuto di oltre cento volontari, del supporto del Comune di Milano, grazie alla convinta assistenza dell'assessora Riva e al lavoro delle maestranze di Milanosport, eccoci qui, pronti a farci valere! Questo nuovo impegno ci fa insistere ancora di più nel lavoro con le giovanili, con gli oltre cento ragazzini dai sei anni in su che saranno i campioni di domani".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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