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#filmes polemicos
geekpopnews · 4 months
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Tarantino, violência e a polêmica dos seus filmes
Você sabia que Tarantino, um dos maiores cineastas da atualidade, já se envolveu em uma grande polêmica por causa da maneira que faz seus filmes. Entenda aqui! #tarantino #filmes #polemica
Quentin Tarantino é o autor de diversos filmes que marcam a atualidade. Por trás de obras como Pulp Fiction, Django Livre, Kill Bill e diversas outras, muitos consideram o cineasta como um dos maiores nomes do cinema. Entretanto, diante de tanto sucesso, Tarantino acabou se envolvendo em uma polêmica por conta de uma de suas marcas registradas: a violência. Mas afinal, que polêmica é…
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abatelunare · 6 months
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Tanto rumore per poco
Prima di guardarmi l'horror Sorella Morte, decido di leggermi qualche recensione on line. A sentire chi se ne dovrebbe intendere, sto per appoggiare i miei bulbi oculari su un film straordinario, una di quelle robe da non perdere. Non parliamo poi del regista: un autentico gegno. Mi metto subito sulla difensiva. Non mi fido granché dei prodotti artistici magnificati con atteggiamenti acritici. E infatti. Non che sia brutto, eh. Ma è un horror come tanti. Una suora celeberrima per aver visto la Madonna quano era bambina, finisce in un convento che qualche scheletrino nell'armadio lo nasconde. Lei scopre tutto, e qualcuno, purtroppo, non ne uscirà integro e tanto meno vivo. La regia è discreta. Si gioca sugli spaventi improvvisi, su ciò che sembra reale e invece non lo è. La bassa macelleria è ridotta quasi al minimo. Ma non ci sono grandi guizzi: né dal punto narrativo, né da quello orrorifico. E il lieto fine - che in un film horror proprio non dovrebbe esserci - appare un po' banale. Può essere non me ne intenda, ma se volete suscitare le mie aspettative, poi dovete propormi qualcosa all'altezza dell'acquolina che mi avete fatto venire. Lo so, oggi sono lievemente polemico. La colpa, però, non è mia. È di chi mi fa diventar tale. Diversamente io me ne sto buono. E non dico niente.
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Tendenze di gioco per l’inverno
L’inverno potrebbe essere il momento perfetto per accogliere il clima più freddo e scoprire qualche hobby che non necessita di uscire di casa. Il gioco è spesso in cima a questa lista per molte persone e, se vi piace, può offrire una varietà di generi ed esperienze che vi terranno compagnia fino ai mesi più caldi. E se questo non è il vostro primo inverno di gioco? E se avete l’impressione di aver già esplorato tutte le vostre opzioni di gioco abituali? In questo caso, spostare la vostra attenzione verso alcune tendenze popolari potrebbe aiutarvi a rinnovare la vostra esperienza. Rilasci AAA Il termine “gioco AAA” o gioco tripla A si riferisce di solito ai giochi con un grande budget - i titoli per console e PC che fanno notizia e attirano l’attenzione. Il 2023 è stato considerato un anno particolarmente significativo per questo tipo di giochi - Baldur’s Gate 3, Tears of the Kingdom, Diablo 4, Hogwarts Legacy, Resident Evil 4 Remake, Spiderman 2 - ci sono molti titoli spettacolari e molto attesi che stanno finalmente arrivando sugli scaffali. Mentre gli appassionati di analisi dell’industria potrebbero chiedersi immediatamente cosa verrà dopo, i giocatori come voi hanno a disposizione un’ampia varietà di opzioni nel presente. Vi piace immergervi nel mondo dei giochi di ruolo? Se è così, l’acclamato Baldur’s Gate 3 potrebbe essere quello che fa per voi, oppure potreste desiderare qualcosa di più simile a un’avventura narrativa d’azione, che vi porti verso Spiderman 2. Forse volete solo ampliare il vostro interesse per altri franchise, come Harry Potter o Guerre Stellari, spingendovi a provare Hogwarts Legacy o Jedi: Survivor. Non c’è nemmeno motivo di limitarsi a un unico genere, il che significa che c’è molto spazio per la sperimentazione. Giochi per dispositivi mobili Tuttavia, il mondo dei giochi per dispositivi mobili è un elemento più significativo del puzzle di quanto si possa immaginare. Potrebbe persino essere considerato come un’intera industria del gioco parallela, data la quantità di guadagno che ne deriva. Grazie alla trasposizione su mobile di numerosi giochi per console e PC, la distinzione tra i due sta diventando sempre più sfumata, ma rimane una piattaforma accessibile per i potenziali nuovi giocatori, grazie alla disponibilità del proprio smartphone. Le ultime tendenze nel campo dei giochi per cellulari potrebbero includere giochi che un tempo sarebbero stati considerati troppo impegnativi per l’hardware, ma ciò lascia ancora un’intera gamma di esperienze esclusive per cellulari da scoprire. Le slot online sono un perfetto esempio di ciò che le persone cercano nelle loro esperienze di gioco mobile. Jackpot City Casino è una piattaforma capace di offrire le slot in una vasta gamma di stili, dai giochi più tradizionali a quelli ispirati a film o sport, inclusi film famosi come Terminator 2 o Il pianeta delle scimmie. Inoltre, tutto ciò può essere fatto su una piattaforma sicura e criptata che offre la possibilità di pagare nel modo che ritenete più appropriato. Giochi con servizio dal vivo Su un tono più polemico, una tendenza che sembra oscillare all’interno dell’industria è quella dei giochi con servizio live. Questi sono giochi progettati per avere una lunga durata, poiché gli sviluppatori continuano ad aggiungere contenuti all’offerta. Destiny 2 e Diablo 4 ne sono esempi, ma rappresentano anche casi di successo nel genere. Data la possibilità che questi giochi generino un sacco di soldi, sviluppatori ed editori sono desiderosi di creare giochi live service di successo, ma a causa del rischio di fallimenti come i recenti Anthem o Avengers, il successo è tutt’altro che assicurato. Foto di Jill Wellington da Pixabay Read the full article
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Amadeus, Salvini polemico? Non guardi il festival
(ANSA) – SANREMO, 08 FEB – “Sono quattro anni che Matteo Salvini se la prende con il festival, ma basta non guardarlo e so che ha fatto sapere che durante la serata finale vedrà un film”. Amadeus ha risposto così agli attacchi del leader della Lega al festival sulla lettera del presidente ucraino Zelensky e sul possibile discorso di Paola Egonu sul razzismo. Salvini aveva anche commentato la…
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londranotizie24 · 1 year
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L’Iic di Londra celebra la prima traduzione inglese de La rabbia di Pasolini
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Di Simone Platania @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND Il 16 gennaio l’Iic di Londra celebra la prima traduzione inglese de La rabbia di Pasolini in una nuova edizione di Tenement Press, a cura di Cristina Viti. L’Iic di Londra celebra la prima traduzione inglese de La rabbia di Pasolini “Perché la nostra vita è dominata dal malcontento, dall'angoscia, dalla paura della guerra, dalla guerra? Per rispondere a questa domanda ho scritto La rabbia, non seguendo un filo cronologico e forse nemmeno logico, ma solo le mie ragioni politiche e il mio senso poetico.” Così parlava riguardo la sua opera Pier Paolo Pasolini. Scrittore, regista, poeta, nonché tra i più importanti e influenti pensatori del ‘900; i suoi lavori, ad oggi, sono stati tradotti in tutto il mondo. Ma ne mancava uno all’appello. Per questo, il 16 gennaio l’Iic di Londra celebra la prima traduzione inglese de La rabbia di Pasolini in una nuova edizione di Tenement Press, a cura di Cristina Viti. L’evento è atteso alle ore 18.30 presso Belgrave Square. All’Istituto Italiano di Cultura ad attendere gli ospiti la traduttrice Cristina Viti per una serata di letture e talks riguardo la traduzione e l’opera di Pasolini. L’ingresso è gratuito e prenotabile qui.  L’opera e la traduttrice: La rabbia-Anger La rabbia di Pasolini nasce in risposta alla richiesta del produttore Gastone Ferranti di commentare una serie di articoli di cinegiornale.  Il film fu prodotto attraverso il montaggio di materiale di repertorio, materiali reperiti in altri archivi riguardanti la storia di diversi Paesi, nonché fotografie da libri d'arte e da rotocalchi. L'opera analizza, in modo fortemente critico e polemico, i fenomeni e i conflitti sociali e politici del mondo contemporaneo. Ne La rabbia (1963), il focus di Pasolini spazia dalla repressione sovietica in Ungheria alla rivoluzione cubana. L'esplorazione spaziale, la prigionia politica in Algeria e la liberazione delle ex colonie europee. Tra i temi toccati anche l’elezione di Papa Giovanni XXIII. Inoltre la morte di Marilyn Monroe si impone come idea in questa marea di riflessioni. La traduzione di Cristina Viti è la prima in inglese riguardante la prosa e poetica di Pasolini ne La rabbia. Il testo tradotto mette in luce l'intreccio di prosa e poesia e la vitalità pasoliniana. ... Continua a leggere su www. Read the full article
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ivanreycristo · 2 years
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En esta foto en el q CLIFORD LUYK (con el q 7-5-13 me fotografié a CONTRA-LUZ a las puertas del BERNABEU justo antes de encontrarme trabajando en la tienda de REAL MADRID a CASANDRA SAINTE-MARIE DEL AGUA a la q conocí en un curso de Parados 6 años antes junto a RAMON VALLE-INCLAN hijo de Ex-presidente de TABACALERA)..en el q parece q vigila q su malogrado hijo SERGIO LUYK (muerto d Leucemia con 36 años en 2008 y al q me presentaron en la sala ROJA o VIP de disco AVE NOX actual POSADA DE LAS ANIMAS=PURGATORIO)..no SE PASE DE LA RAYA ..detrás al fondo se ve con gafas y aplaudiendo al mallorquín Rafa RULLAN (el q más jugó en REAL MADRID BASKET) cuyo hijo adolescente murió en un calentamiento de un partido..x lo q recuerdo q x entonces mi vecino ANGEL ASTUDILLO (padre) nos llevó a mi padre y a mi a un bar JUNTO AL BERNABEU (previo al DERBY MAS POLEMICO en dic'88) donde estaba el jugador de Basket de Real Madrid joe LLORENTE (su hermano JULIO abrió el marcador y luego fue traspasado al TENERiFE o para jugar en SANTA CRUZ siendo el verdugo de REAL MADRID en las 2 ligas consecutivas q perdió en ultimo partido y teniendo un ataque epiléptico conduciendo del q se salvó de MILAGRO..no como al parecer le dio a FERNANDO MARTIN 1er español en NBA q tras salirse de la curva q limita barrio de SAN JUAN BAUTISTA y cruzae 8 carriles se Mato al estamparse contra el marido de MILAGROS Romero q acababa de dar a LUZ y noticia q supe ISO FACTO xq me llamo x teléfono mi vecino Javier SERRANO alias EL SUCIO q me intercambio el CD NOTHING LIKE THE SUN de STING en cuya contraportada sale con una VIRGEN y del q saco el EP NADA COMO EL SOL cn 4 canciones en español y una en portugués ..x el CD I AM YOUR MAN de Leonard COHEN o entre CD VARIOUS POSITIONS del q dijo era más x posiciones políticas q sexuales y CD THE FUTURE q fue BSO de ASESINOS NATOS..y cuyo single fue FIRST WE TAKE MANHATTAN..y q se compro mi padre junto al CD TUNNEL OF LOVE de SPRINGSTEEN a cuya gira con 14 años fue el entonces mi amigo PABLO CONEJO TORRES hermano de LEIVA de PEREZA y Juancho de SIDECARS)..al q meses después le arrancaron la camiseta en un partido amistoso en PUERTO REAL donde FERNANDO MARTIN jugó uno de sus últimos partidos y sin olvidar q con 13 años o en 1985 Fernando ROMAY me firmó un autógrafo en el PARADOR NAZIONAL de CUENCA fotografiandome en MAYO 2020 en su barrio de la PIOVERA cuando venía de fotografiar TORRES BLANCAS=una y gris en C/CORAZON DE MARIA, 2..para días después encontrarme en la calle MADRE DE DIOS un TULI-PERO de VIRGINIA q apadrinó en calle MADRE DE DIOS o junto al HIPERMERCADO "ALCAMPO" (donde estaban los ES-TU-DIOS SEVILLA FILMS donde murió TYRON POWER rodando SALOMON Y LA REINA DE SABA) q arrasó luego la FILO-MENA .
Por cierto, a Joe LLORENTE (familia de GENTO o único q ganó 6 CHAMPIONS LEAGUE muerto como presidente de honor de REAL MADRID este 2022) le sustituyó como presidente de la ASOCIACION DE BALONCESTISTAS PROFESIONALES Alfonso REYES (hermano de FELIPE Capitán de REAL MADRID BASKET retirado en 2022) q se puso junto a mí con PUERTO RIQUEÑO Piculin ORTIZ en la barra d pub ZIPANGO (=Japón ) siendo la camarera EVA TUREGANO q luego sería la 1era reportera de fútbol en TV y actual Responsable de Comunicación de LA LIGA..y a ALFONSO REYES le fotografié en la TV siendo entrevistado por FE LOPEZ en 2013
Por último, sobre REAL MADRID BASKET recordar q en el SEMAFORO de la CUESTA del SAGRADO CORAZON (q se une con C/ CAIDOS DE LA DIVISION AZUL en un nudo con COMANDANTE FRANCO, MARIA MAGDALENA Y MADRE DE DIOS) me puse en PARALELO a SABONIS (q con la URSS le rompió en el ANTIGUO PABELLON DE REAL MADRID ..EL TABLERO a DEL CORRAL q intento taponarle siendo 30 centímetros más bajos en el TORNEO DE NAVIDAD de 1984 y cuyo hijo murió aplastado x la PUERTA DEL GARAGE el día q le dieron el doctorado y grababa como médico de REAL MADRID de FUTBOL la liga 97/98 q celebraron los jugadores con camisetas negras y una inscripción al revés en un restaurant..mientras DEL CORRAL tuvo q ir corriendo al hospital LA PAZ al estar atascado el Paseo d la CASTELLANA..luego declaró q se DEJARIA PARTIR LAS PIERNAS AFIRMANDO Q CRISTO RESUCITO a raíz de encontrarse en 3 SITIOS: YO SOY EL CAMINO LA VERDAD Y LA VIDA como en el cuaderno de su hijo)..como copiloto del catalán CARGOL llevando yo a José María González PLANT EL ENGLISH (con el q estaba cuando la NOCHEVIEJA'93 conocimos a OSCAR MOLINA de REAL MADRID q se Mato en VILLA-MESIAS tras decir a su novia q regalará su camiseta a un niño d la Guerra de BOSNIA pues colaboraba en la ESCUELA DE FUTBOL X LA PAZ).. de copiloto en mi Ford FIESTA ROJO XR2i (con asientos RE_CARO como los q tenía el banquillo del BERNABEU donde fotografiaron fumando a PITINA O MARIA ANGELES SANDOVAL la malograda mujer de FLORENTINO Q murió tras un cáncer cuando llegue a CANNES en 2012 xq KYLIE MINOGUE estrenaba HOLY MOTORS donde se SUICIDA saltando de los grandes Almacenes LE SAMARITANE q se llaman así xq están junto al PUENTE NUEVO en el q ENRIQUE IV puso una Bomba de Agua decorada con el Pasaje de JESUS en el POZO)..tras haber entrado detrás del BUS de REAL MADRID BASKET en su antigua ciudad deportiva viniendo del BERNABEU de celebrar su 8va EUROLEAGUE en el PABELLON PRINCIPE FELIPE de ZARAGOZA q no pudo celebrar el director de la sección mariano JAQUOTOT al morir de cáncer fulminante con 44 años
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Minha personagem ela tem problema de aceitação sobre as coisas que ela faz por causa de um parente. Ela só conseguiu agradar ele somente uma vez e essa pessoa acabou falecendo. Ela fica se esforçando em agradar alguém que não existe mais, mas não sei como escrever isso sem ela parecer um pouco "biruta" nesta questão. Ela também se força a ficar triste, porque assim ela acha que escreve canção melhores. E nenhum de seus relacionamentos dá certo, porque ela só gosta de ficar com a pessoa quando está triste também, como se fosse pra esquecer aquilo que aconteceu depois que já escreveu as músicas. Mas ela acabou "gostando" de um rapaz, porque ele faz a se sentir bem, mesmo não sabendo de seus problemas. Ela o vê como o homem ideal, porque ele é gentil com ela, mas eles são apenas amigos.
Eu tenho medo disso ficar muito estranho em uma narrativa, principalmente em primeira pessoa. E eu tenho um pouco de dificuldade em escrever em terceira pessoa por ser inicialmente nessas estórias sobre a personagem, não sobre casal de escola, entende? Você poderia me dar algum conselho? Muito obrigada pela atenção.
Olá, tudo bem? Vamos por partes.
Então, acho interessante esse tema sobre querer agradar à família, algo que todos nós podemos nos identificar, já que toda criança/adolescente passa por essa fase. E, eu, como uma pessoa que fazia isso quando criança de forma muito intensa, entendo muito bem. Seria interessante ver essa personagem evoluir e se desenvolver, amadurecendo quando encontra essa pessoa que ela gosta, mesmo que ela lute contra o sentimento.
Outro tema bom são assuntos inacabados, sabe? Eles sempre deixam aquela sensação do que poderia ter sido. Seria legal ver esse personagem lidando com isso. Talvez com a ajuda dessa nova pessoa? Alguém que a apoie? Ou outros familiares, ou amigos? Até a terapia seria interessante. O importante numa história nunca é o resultado e sim a caminhada, o desenvolvimento desse conflito/problema, ok?
E não se preocupe, o personagem não parecerá um louco, até porque emoções não podem ser racionalizadas. Olhe meu exemplo, lutei muito tempo até me libertar dessa preocupação do que outras pessoas pensariam de mim, mas quando esse momento chegou foi a maior libertação e sensação de liberdade que eu já. Então, sim, acho interessante ver o personagem se desenvolvendo até o ponto em que essa aceitação acontece.^^
Agora, formas disso acontecer poderia ser:
Amadurecimento: Durante a adolescência tudo é dramático e imediato. Tudo o que acontece parece o fim do mundo. Entretanto, chega um momento que temos que ver o que acontece na realidade e isso acaba mudando nossa visão do mundo. Acho que essa morte desse parente poderia ser como um baque para o personagem e, a partir daí, vermos as consequências dessa morte e como a personagem reagiria.
Novidade: Novos conhecimentos ou pessoas novas na vida de uma pessoa pode mudar a forma que nos comportamos e pensamos. E se essa nova pessoa fizesse a personagem repensar tudo o que ela tinha por certo?
Solidão: Essa personagem pode estar cansada de se sentir sozinha e sem perceber, buscar algo de que ela sente falta/necessidade.
Emoção: Conforme vamos ficando mais velhos, coisas que nos agradavam não bastam agora. Assim, novas emoções surgem e a vontade fazer coisas diferentes e mudar também.
E de novo, esse sentimento de culpa pode ser algo muito poderoso. E isso poderia ser algo ótimo, se ela ficasse dividida entre fazer o que ela acha o certo ou fazer algo que seu coração manda.
Também é interessante sobre a música. Poderia ser outro empecilho para ela ficar com essa nova pessoa. Talvez ela possa tentar se afastar dessa pessoa ou magoá-lo de alguma forma, e meio que desistir no meio do caminho quando perceber que vai perde-lo.
E sobre o P.O.V.... é polemico. Geralmente em primeira pessoa pode ficar um pouco imaturo, porque acaba tendo muitos monólogos, sabe? É melhor em terceira pessoa. Entretanto, é sempre melhor escrever como você mais se sentir confortável, claro que praticar também ajuda, experimente e veja como fica, porque no fim, escrita é sobre experimentação e autoconhecimento.
Se você está insegura sobre a personagem, porque não organizar as informações sobre a vida dela? No site estamos com o curso de escrita, já fizemos o planejamento e agora estamos no desenvolvimento. Porque você não dá uma olhada? Penso que quanto mais você saber sobre a vida do personagem, mais fácil é escrever sobre eles, por isso que o planejamento é um passo tão importante, e o melhor de tudo, não se esqueça de imaginar sua história e se divertir enquanto escreve. Por exemplo, eu amo tirar um tempo no meu dia para apenas ficar imaginando as cenas, as visualizando na minha cabeça e me perguntando o que vem depois e porque isso aconteceria, eu literalmente vejo um filme passando na minha cabeça. Só não se esqueça de anotar tudo.
Espero que isso tenha te ajudado e não hesite em questionar se algo não foi respondido.
PS: Eu não entendi o fim da sua pergunta aqui:
... E eu tenho um pouco de dificuldade em escrever em terceira pessoa por ser inicialmente nessas estórias sobre a personagem, não sobre casal de escola, entende? Você poderia me dar algum conselho? Muito obrigada pela atenção.
Se você quiser fazer outra pergunta fique a vontade!
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carocinematv · 4 years
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Odio l’estate
Torna ad essere un umorismo sincero e irresistibile quello di Aldo, Giovanni e Giacomo, nei panni di tre padri di famiglia che affrontano la vita in modi nettamente diversi.
Dai, diciamolo, venivano da un flop colossale!
Sarà magari il ritorno di Massimo Venier alla regia, ma questa è una storia che, oltre a far ridere tanto, offre l'occasione di riflettere sul sempre più difficile ruolo del genitore nel mondo di oggi. Essere adulti non significa smettere di crescere ed i tre protagonisti lo dimostrano.
Aldo è lo scanzonato fannullone ipocondriaco, su una sedia a rotelle per comodità, impegnato in gesti eroici come far canestro al mini-basket nel soggiorno di casa. Vive con la moglie che sorvola su qualsiasi problema, due figlie rumorose e il maggiore appena uscito dal tribunale minorile.
Giovanni gestisce un'attività commerciali di famiglia ed è preciso, pignolo, polemico e in crisi economica. Vive con una moglie, che prova a smussare gli angoli della sua pignoleria e una bella figlia di 18 anni. Uno dei classici fisici belli da veder passeggiare sulla battigia.
Giacomo, il dentista dell'anno, scrupoloso, snob, che rimanda la partenza per le vacanze in Puglia fino all'ultimo giorno possibile per lavorare, o per non spendere. Vive con la moglie, più snob di lui, arrabbiata con il mondo e un figlio che è una sorta di Treccani vivente.
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Tanto per citare un capolavoro di comicità italiana del trio in Chiedimi se sono felice.
La sceneggiatura lascia briciole, poi sapientemente raccolte nel corso del film e come nel film sudetto / appena citato, Aldo si dimostra la guida morale dell'intero film. Crea quell'empatia carnale e sentimentale in grado di tenere lo spettatore incollato allo schermo, genuino, nonostante i suoi segreti, Aldo si emoziona ed emoziona, strappando sorrisi in più occasioni, uno fra tutti l'incontro con Massimo Ranieri. Seppure spiccano i brani affidati al cosentino Brunori Sas: “La Verità” e “La canzone che hai scritto tu”.
Insomma, succede che l'agenzia di viaggi sbaglia, finendo per convogliare questi tre poli opposti in una vacanza forzatamente condivisa. Niente di innovativo come incipit di trama, eppure ne emerge un bilancio della vita, nella quale ognuno ha sbagliato qualcosa, ma in ognuna si nasconde la meraviglia nelle piccole cose.
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rukaa · 4 years
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J’ai tué ma mère
Solidão Tristeza, Depressão. São sentimentos que eu sinto diariamente quando penso em família. Hoje, mais que nunca. Eu realmente não fui e não sou uma pessoa modelo, e particularmente não faço questão de ser… O titulo que você acabara de ler não está incorreto nem tão pouco redundante. Afinal hoje falaremos de algo muito mais significativo que possamos imaginar.  Nossa origem, nosso acalanto e base de caracter. Mãe,  eu não posso ser mãe e nem pai. Acredite, não é mais um assunto tão polemico quanto se parece de ser debatido na sociedade. Eu, simplesmente sou eu mesmo. Pois acredito que o que uma mãe (minha) fez por mim eu nunca conseguiria fazer algo parecido por ninguém.  Mas vamos começar do inicio. Je tué ma mère, é um filme polemico que aborda a relação  de mãe e filho. Um adolescente francês homossexual e muito impulsivo. A relação dos dois é sempre muito atritada e tudo é resolvido com a forma mais pesada possível. Até que muitos fatores levam a reconciliação dos mesmos.
Porém, eu pequeno, e ingenuo, na primeira vez que vi o filme, não notei que o tema era tão mais profundo quanto parecia ser. O filme através da interpretação que tenho de vida hoje fala de um momento de termino. Onde o filho corta os laços (cordão umbilical afetivo) com a própria mãe que ainda o ama. Ainda como se a criança que tirou de seu ventre. No decorrer do filme você sempre dará razão a mãe, mas sempre perdoará o filho. Pois o filho em tese faz com que condiz nosso próprio papel. Hoje, vejo. E vivo de maneira diferente. Ter uma mãe, ou melhor mère. É bem além disso. O termino de uma mãe e filho geralmente é feito pelo filho no ciclo natural da vida. Porém, perder uma mãe ou melhor “mata- la” é sempre difícil porque é quem nos acalenta.
Hoje eu matei minha mãe, ou melhor, ela nos afundou a esse destino, eu sempre fui uma criança pobre e apegada e cheia de problemas psicológicos, emocionais etc…  Desde minha de muito jovem eu tive ciência disso. Não tive um pai, mas sempre tive ela a meu lado. Até que um dia eu condicionei a situação onde não poderíamos viver mais juntos.  E não foram somente uma situação, foram algumas.
Hoje acontece o luto, mas não é um luto comum, e quem dera que fosse, meu luto é de um sentimento onde eu não terei a pessoa que mais amo presente. E tudo que me resta é aceita e seguir em frente, um processo dolorido onde não sei qual melhor forma de lidar. Drogas?  Cigarros? Relacionamentos?  Talvez um pouco de álcool.
Pra ser sincero, eu não acredito que nada disso fará um papel semelhante além da pessoa que te colocou no mundo. Mas a escolha de separação entre e mãe filho não poderia ser tão simples quanto é na minha vida. Tudo é um processo de dor, e adaptação. Hoje eu tenho idade, para sair, para ir aonde quero e como eu quero, apesar das faltas das condições. Mas sempre vou querer voltar para seus braços e contar como foi meu dia.
Tué, matar. quem diria depois de muitos anos brigando por conta do cigarro, hoje em dia eu penso que sentiria até falta do cheiro em casa por saber que você não estaria presente mais aqui. Não é as condições que nos fazem amá-las  e sim o amor no útero.
 Peço perdão, por não ser mais o menino doce que disse que nunca a abandonaria,  e nunca abandonaria ou me afastaria da senhora,  eu sei que as vezes eu preciso de muito espaço; mas nunca quis a senhora distante.  Peço perdão pelo egoismo e pelo excesso de problemas que eu trago. Mas no fim. Talvez morrer seja a melhor forma mesmo. Aujour dui, j’ai tue ma mere.  Uma metáfora, uma poesia, uma despedida.
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bridgetsayshome · 4 years
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Cinequarantena: New York, New York!
Hi guys,
dopo la settimana francese torno con il secondo capitolo della rubrica “Cinequarantena” dedicata ai film di un Paese. Questa volta, però, ho scelto una citt�� e quale più iconica dell’intramontabile Grande Mela?
New York, infatti, è da sempre uno degli scenari più amati per ambientare film e serie TV e talvolta fa padrona alla scena, più dei dialoghi e degli attori stessi. 
Così ho scelto alcuni film ambientati nella tanto amata città americana, forse più oltreoceano in Europa che non negli Stati Uniti, per la sua magia e frenesia che ti fanno venire voglia di abitare nell’appartamento di “Friends” o di Carrie in “Sex and the City”. I film che ho scelto sono principalmente commedie e vicende romantiche e, sebbene non siano i più iconici, a modo loro li ho apprezzati tutti. Qui sotto trovate qualche informazione in più, qualora qualcuno di loro fosse nella vostra wishlist.
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Day 1 - On the rocks (2020)
Ultimo omaggio di Sofia Coppola, in questa vicenda la figlia del celebre regista lascia da parte la sua indole prettamente descrittiva, molto focalizzata sulle immagini e poco sul racconto, e mette in scena lai vita di una donna sulla quarantina, sposata con un uomo brillante e affascinante e madre di due splendide bambine. La protagonista, interpretata da una promettente Rashida Jones, teme che il marito la stia tradendo e ad aiutarla nel suo intento di scoprire la verità sarà suo padre, un Don Giovanni antropologo che gira con l’autista. Ad interpretarlo è Bill Murray, già protagonista di un altro celebre film della Coppola “Lost in translation” che magistralmente incarna il ruolo di un padre per troppo tempo assente che vuole recuperare il rapporto con la figlia. 
Se sembra, infatti, che il racconto sia incentrato sulla crisi di coppia, presto lo spettatore si renderà conto che il filo conduttore è il rapporto tra padre e figlia, tema già trattato dalla regista, come nel successo “Somewhere” che le ha fatto vincere il Leone d’oro dieci anni prima.
Voto: 8
Day 2 - Una giornata di pioggia a New York (2019)
Se si pensa a film ambientati a New York, non si può non dedicare una parantesi al mito di Woody Allen, nonché uno dei miei registi preferiti. Dopo tanto girovagare tra Parigi, Londra, Barcellona, Roma... il regista è tornato nella sua città natale con una commedia romantica che vede come protagonisti giovanissimi attori. Al posto di Mia Farrow e Diane Keaton, troviamo le giovanissime Elle Fanning e Selena Gomez che interpretano rispettivamente Ashleigh, un’ingenua ragazza dell’Arizona che si lascia infatuare da alcuni personaggi del mondo dello spettacolo e Shannon, la sua controparte “cittadina” newyorchese al 100% e sicura di sé. Al centro, un ragazzo, il promettente Timothee Chamalet - di recente avvistato in “Little Women” - che accompagna la fidanzatina Ashleigh in una gita a New York, la sua città natale, ma il suo piano salta a causa di molteplici imprevisti e lo porteranno a riflettere sul rapporto con la famiglia e sulle sue scelte di vita.
Diciamo che con Woody - non mi soffermo sulle vicende personali ma solo sui film - sono di parte e stranamente non avevo ancora visto questo film fino ad ora ma, sebbene sia consapevole non torneremo più al registra di “Manhattan” e “Io ed Annie”, questa commedia newyorchese mi ha ricordato il Woody degli inizi. Manca tanto ma i presupposti ci sono. Poi, devo ammetterlo, mi ha fatto un piccolo regalo scegliendo Jude Law per il cast. 
Voto: 7
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Day 3 - Autumn in New York (2000)
Ok lo so, sono caduta nel sentimentale, ma ogni tanto qualche lacrima ci vuole e, come sapete, io tendo ad averla molto facile. La storia è talmente banale che quasi la si apprezza per la sua banalità e, in questo caso, devo ammettere che le scene in una Central Park tinta di giallo e arancione, aiutano a tenere alto il livello. 
Lui (Richard!) è un uomo di quasi 50 anni, di successo, proprietario di un ristorante alla moda che nella vita ha scelto di non legarsi mai. Lei (Winona!) è una ventiduenne romantica, sognatrice, che crea cappellini, vive sotto la protezione di sua nonna e che, ovviamente, perde la testa per l’uomo più grande. Lui vuole a tutti i costi conquistarla e mette subito in chiaro che tra loro non ci sarà nulla più di una storia di passione. Lei desidera l’amore ma è consapevole di avere i giorni i contati a causa di una brutta malattia al cuore. 
E così nasce e si alimenta un amore tenero ma tormentato che devo fare i conti col tempo che passa troppo velocemente. E mentre le foglie cadono e la neve accarezza i prati, questi due innamorati si mettono in gioco e scoprono molto di più su loro stessi.
Se volete farvi un piantino, questo è il film ideale, inoltre avrete l’occasione di vedere i due attori protagonisti in ottima forma.
Voto: 6.5
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Day 4 - Cercasi Susan Disperatamente (1985)
E dopo avere apprezzato New York ai giorni nostri e agli inizi degli anni duemila, facciamo un salto nei magnifici anni 80, bazzicando sia nei disco bar e varierà cittadini, sia nelle villette del New Jersey, patria delle impeccabili casalinghe.
In una di queste villette vive Roberta, la perfetta sposina educata a servire il marito, al punto che arriva a leggere libri per raggiungere l’orgasmo. L’unico momento di evasione per lei è seguire le cronache amorose di Susan e del suo misterioso amante che lascia annunci sul giornale per incontrarla. “Cercasi Susan disperatamente”, più la data, l’ora e il luogo di incontro. Roberta decide così di recarsi a sua volta al prossimo “appuntamento” per scoprire chi sono Susan e l’uomo che la ama e la rincorre scrivendole sui quotidiani.
Si scoprirà quindi che Susan - la Madonna dei tempi d’oro di “Like a Vergin” - è una donna sfrontata, esibizionista che seduce gli uomini per derubarli. Peccato che questa volta abbia scelto il “pollo” sbagliato e un gangster la stia cercando per riprendersi un gioiello molto prezioso di cui Susan si è inconsapevolmente appropriata.
Ma cosa succede quando Roberta, tanto diversa da lei di carattere ma alquanto simile fisicamente, decide di personificare Susan, viene accidentalmente scambiata per lei, e prende una botta in testa che le fa perdere la memoria? Se siete curiosi di saperlo, guardate questa esilarante commedia, una delle performance ben riuscite sul grande schermo di Madonna, 
Voto: 8
Day 5 e 6 - La scomparsa di Eleanor Rigby Lei / Lui (2013 / 2014)
Questi due film raccontano la medesima vicenda dal punto di vista della protagonista femminile e della sua controparte maschile e l’aspetto più interessante è che non seguono un preciso ordine temporale. Prima è uscito il film “Lei”, ma è possibile vedere prima “Lui” e comprendere e apprezzare comunque la vicenda. Successivamente è uscita anche la versione “Loro” che non ho ancora visto ma che sicuramente non mi perderò per chiudere il cerchio.
La storia è apparentemente semplice e si sofferma sull’allontanamento di una coppia sposata dopo la perdita prematura del loro primo e unico figlio. 
Nei due film è descritto come ognuno di loro affronta il lutto e parte dal momento in cui Eleanor, la mamma e moglie, tenta il suicido lanciandosi dal ponte di Brooklyn, perché incapace di affrontare il dolore. Sceglierà quindi di tornare a vivere dai suoi genitori, di riprendere gli studi e, grazie anche all’aiuto della sua insegnante - una magistrale come sempre Viola Davis - capirà cosa vuole fare ora della sua vita.
Lui, invece, è più concreto - del resto è l’uomo e il suo compito è proteggere la sua amata - ma crolla perché non riesce a stare vicino e a consolare la donna che ama e, nel frattempo, si vede costretto a chiudere il suo ristorante e ad ammettere il fallimento a un padre che, invece, ha ottenuto grandi successi lavorativi dal suo ristorante,
Eleanor e Connor sono due anime perse che hanno paura a ritrovarsi per non dover affrontare di nuovo il dolore che hanno subito insieme. Ma si sa, il destino a volte, riesce ad avere la meglio.
Voto: 7.5
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Day 7: 90 minuti a New York (2014)
E chiudiamo questa insolita rassegna di film ambientati a New York con una tragicommedia che ha come protagonista il compianto Robin Williams. Lui interpreta Henry, un avvocato e padre di famiglia che a causa di un recente lutto è diventato un uomo polemico, sempre arrabbiato e insofferente verso il genere umano.
A causa di un perenne mal di testa si reca in ospedale. Tuttavia, al posto del suo medico, di ritrova una giovane collega, particolarmente stressata e inconsolabile che, perdendo la pazienza a causa del difficile modo di fare del suo paziente, gli comunica accidentalmente che ha un’aneurisma al cervello e gli restano solo 90 minuti di vita. 
Henry è consapevole che la prognosi di avere un’aspettativa di vita di poco più di un’ora è assurda, ma ciò lo porta a mettere in discussione il suo atteggiamento e i suoi affetti. “La cosa più importante che abbiamo è la nostra famiglia” gli dice uno dei clienti del suo studio legale, e Henry realizza che a causa del suo comportamento ha perso la sua e forse è troppo tardi per riconquistarla.
Nel frattempo la giovane dottoressa cerca di rimediare al suo errore rincorrendo Henry per la città, con l’obiettivo di portarlo subito in ospedale. Ma questa ora e mezza regalerà molti spunti di riflessione anche a lei, facendole capire cosa non va nella sua vita e che deve assolutamente cambiare. 
Un po’ di ride, un po’ si piange e soprattutto si riflette su quanto è importante non farsi sopraffare dal dolore e dalla rabbia perché il risultato a cui può portare è perdere ciò che veramente conta.
Voto: 7.5
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Chiudo cosi questa parantesi americana, e penso che tornerò in Europa per la prossima settimana, magari nel nostro Bel Paese. Spero di avervi regalato qualche suggerimento per film da vedere o, semplicemente, di avervi fatti venire voglia di visitare New York (spero molto presto).
Buona serata
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ideeperscrittori · 5 years
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NOTRE-DAME E L'AMAZZONIA L'Amazzonia brucia. É una notizia terribile per l'ambiente, per il genere umano, per il Pianeta Terra. Durante l'era di Bolsonaro gli incendi si sono moltiplicati. Il leader brasiliano nega l'evidenza. Parla di bufale. Ma ci sono satelliti della Nasa che documentano la spaventosa escalation degli incendi. La notizia ha scatenato indignazione a livello mondiale. A prima vista sembra una cosa positiva. Vuoi vedere che dopo il diluvio di critiche contro Greta Thunberg, colpevole di essere in ansia per le emissioni di anidride carbonica, l'umanità sta migliorando? Vuoi vedere che un'invasione aliena non è più necessaria? Nemmeno per sogno. Anzi, ne approfitto per rivolgere un accorato appello agli alieni. Fate presto. Colonizzateci subito. Se avete ancora qualche dubbio, seguite su Twitter uno degli hashtag dedicati agli incendi in Amazzonia. Migliaia di persone stanno scrivendo la stessa cosa: "Per Notre-Dame si mobilitano i miliardari. Dell'Amazzonia che brucia non parla nessuno". Si tratta di tweet tutti uguali, cari alieni. In realtà dell'Amazzonia qualcuno parla, e non solo su Twitter. Ne parlano giornaloni e professoroni. Ne parlano gli odiati radical chic. Ne parla addirittura un nutrito gruppo di star hollywoodiane, a cominciare da Leonardo DiCaprio. Ne parla il Papa. Ne parlano tutti i media mainstream. E naturalmente ne parlano quelli che dicono: "Non ne parla nessuno perché a tutti interessa solo Notre-Dame". Ne parlano i sovranisti, che poi magari dicono: "Bolsonaro è un eroe che si batte contro i poteri forti e difende la famiglia tradizionale". Per quanto riguarda l'indignazione per i soldi che piovono su Notre-Dame e non sull'Amazzonia, basta leggere qualche articolo di giornale per comprendere che la faccenda è intricata. Perché è difficile seguire i percorsi del denaro, soprattutto quando un paese è gestito da un sovranista megalomane che disprezza la cooperazione internazionale. Bolsonaro è uno che dice: "L'Amazzonia è nostra, non del mondo". La verità è che l'attuale leader del Brasile non offre garanzie politiche di tutela ambientale. Cosa consigliereste a un'ipotetica organizzazione filantropica? Nell'eventualità di una cospicua donazione, c'è un modo per esser certi che quei soldi siano usati in modo corretto? Sembra di no. Esiste un Fondo Amazzonia che ottiene finanziamenti a livello mondiale, ma come vengono investiti quei soldi? Avete la risposta in tasca? Io so solo che la questione è più complicata di come la immagina chi dice: "Miliardi per Notre-Dame e niente per l'Amazzonia". Ci sono interessi economici in gioco, ma vi risparmio il solito bla bla. So che Bolsonaro è un essere spregevole. So che divampano incendi. So che nel luglio scorso la deforestazione è cresciuta del 278 per cento rispetto al luglio del 2018. Non ho facili risposte in tasca. Mi limito a mettere in guardia gli alieni che corrono il rischio di sopravvalutarci. Cari alieni, interrogatevi sugli inquietanti risvolti sociologici di tutti quei tweet scritti da gente indignata perché siamo troppo affezionati alle cattedrali francesi. Quale visione del mondo c'è dietro il grottesco riferimento polemico a Notre-Dame? Perché una moltitudine internautica contrappone in modo aberrante l'ambiente alla cultura? Qualcuno ha tentato di far ragionare gli indignati con argomenti razionali, come il fatto che ci si possa preoccupare per diverse cose contemporaneamente. Nessuna legge per ora lo vieta. Per quanto possa sembrare strano a tante persone, ci si può preoccupare per l'Amazzonia, per le emissioni di anidride carbonica e per Notre-Dame. Ci si può preoccupare persino per la qualità del doppiaggio di un film di animazione senza togliere nulla all'Amazzonia. Niente da fare, non ce la fanno. Non credono all'esistenza di questa incredibile capacità del cervello umano. Forse perché il loro cervello non la possiede. Portando i loro presunti ragionamenti alle estreme conseguenze, chi si preoccupa della cultura e dell'arte toglie sempre qualcosa alla soluzione di altri problemi. Siamo di fronte a una versione particolarmente feroce del benaltrismo da bar. Il pensiero corre a Di Battista, che a suo tempo non perse la ghiotta occasione della tragedia parigina per scrivere: "Tanti soldi a Notre-Dame. Nessuno per la Libia". Anche lui sentiva il bisogno di contrapporre qualcosa alla cultura e scelse la Libia. Tra l'altro si sbagliava. Sulla Libia sono piovuti soldi. Ma purtroppo sono finiti nelle mani sbagliate. Tanto per dirne una, il governo sostenuto dal M5S ha aumentato i finanziamenti alla guardia costiera libica che deporta profughi in centri di detenzione. E questi centri, a ben guardare, sono veri e propri lager. Sorge il sospetto che a questa gente dell'Amazzonia, della Libia e di tante altre questioni non freghi un emerito cazzo. Perché la loro vera preoccupazione è combattere certe cose che considerano di scarso valore (o addirittura pericolose), come arte e cultura. Alieni, mi raccomando, fate presto.
FINE
— L’Ideota
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attiliocaliendo · 5 years
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DECOSTRUZIONE DI UNA STORIA LINEARE
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1. IL VESTITO
La locandina e il titolo di questo film ci aiutano a capire gli elementi principali della storia, nonostante ciò è prematuro ipotizzare sulla trama poiché ci lascia sul vago. Ritrae un Clint Eastwood particolarmente infastidito con in braccio il proprio fucile e subito, alle sue spalle la sua amata Gran Torino del ’72. La sua figura è resa particolarmente tenebrosa, lo sfondo nero che prevale sullo sfondo, la luce chiara che di taglio illumina l’eroe, che in questo caso non rispecchia i canoni d’età, il che rende tutto più misterioso ed interessante, oltre lui gli unici oggetti presenti sono in contrasto, non sarà un film solo sulle auto, così come non sarà un film sulla guerra, i due significati si annullano l’un l’altro creando interesse per la trama. Inoltre il font è serioso e ben definito, ricorda quasi le placche in rilievo con cui scrivono il modello sulle auto.
2. IL GANCIO
Il rapporto con il pubblico viene creato grazie alla figura anziana di questo strano eroe che ci lascia spiazzati poiché non vediamo il classico uomo dal fisico granitico che salva l’umanità, bensì un uomo attempato e minaccioso che, quasi con stanchezza, afferra quel fucile con aria cinica e indignata. Il pubblico è incuriosito dal rapporto di lui con la violenza e di conseguenza se è in relazione al mondo delle auto.
3. LA MOTIVAZIONE
Walt è ormai solo, è da poco deceduta sua moglie e l’unica cosa che vuole è trascorrere la propria vita in maniera tranquilla e priva di increspature, condurre la sua classica routine quotidiana da pensionato. Ciò che gli impedisce di godersi i suoi momenti di solitudine sono le persone che gli stanno atto questo è dovuto principalmente dalla sua forma mentis, la guerra e gli avvenimenti della sua vita l’hanno duramente segnato. Odia la società moderna e disprezza qualsiasi razza diversa da quella tradizionale americana o comunque qualsiasi individuo moralmente distante da lui, crede di vivere ancora con la mentalità e le leggi imposte in esercito perciò non riesce ad instaurare un buon rapporto con le persone.
4. IL BISOGNO
Il bisogno primario di Walt è condurre una vecchiaia agiata, vuole bastare a se stesso nonostante la sua età, rifiuta la sua attuale forma fisica e le limitazione che ne consegue, non tiene sotto controllo la sua salute perché vuole sentirsi di nuovo un giovane combattente che silenziosamente incassa ogni colpo.
5. IL DILEMMA
Per Walt il dilemma è facilmente individuabile, sono i due ragazzi suoi vicini di casa, unici individui con cui riesce ad essere paterno e affettivo, con cui stabilisce un rapporto rispettoso e pacifico, vengono quasi addestrati dall’uomo che ne fa di loro due persone mature e responsabili grazie all’educazione impartita, è il loro mentore. Loro sono le uniche persone che smuovono il cuore di Walt e lo spingono ad essere migliore e aperto ad un cambiamento di veduta.
6. LA MORALE
Questo punto è fondamentale per comprendere Walt, la sua morale è fitta di regole rigide e invalicabili, scandiscono i suoi pensieri e i suoi atteggiamenti con l’esterno. La sua condotta deriva direttamente dal suo background, una vita trascorsa in officina a assemblare automobili, e un'altra metà a combattere in frontiera l’hanno reso molto selettivo e schivo verso le persone, ha uno sguardo polemico e cinico con chiunque non gli dimostri di essere motivato e socialmente utile.
7. L’ANTAGONISTA
Walt vive di preconcetti verso il mondo esterno, l’antagonista inizialmente è la società, in particolare il suo quartiere, che ogni giorno osserva giudiziosamente dall’uscio della sua casa. Nel progredire della storia l’antagonista si incarna in alcuni ragazzacci appartenenti a una gang che minacciano continuamente il quartiere,in particolare Thao, prediletto di Walt. I ragazzi sono senza controllo e comandano l’area, da quando provano a rubare l’auto di Walt entrano nel suo mirino, e viceversa.
8. PUNTI DI SVOLTA
I momenti di svolta sono tanti e tutti legati all’arco del personaggio principale. Il primo è quando Thao prova a rubare l’auto a Walt, poi quando la gang cerca di rapire Thao e lui sventa il rapimento puntando il fucile sui teppisti, questi passi avvicineranno il protagonista alla famiglia orientale. Durante il giorno del suo compleanno prende parte ad una festa a casa loro mangiando cibo straniero e trascorrendo la giornata circondato da persone di etnie diverse. Altri momenti importanti sono l’intervento nella rissa in cui si sono imbattuti Sue e il suo ragazzo Walt risolve la situazione spaventando gli aggressori. Il rapporto con i due ragazzi si fortifica quando Thao inizia a aiutare Walt in lavori casalinghi, lo instrada nel mondo degli adulti portandolo dal suo barbiere e trovandogli un lavoro.
9. L’ARCO DEL PROTAGONISTA
Walt compie un lungo percorso caratteriale nel corso della narrazione. Parte in negativo con la morte della moglie, inizia a avere picchi di positività solo nel momento in cui capisce di essere necessario nel suo quartiere, che viene rispettato e dipinto proprio come un eroe che sventa le minacce dei criminali. Sale drasticamente quando inizia ad affezionarsi a Sue e Thao quasi come suoi figli, li protegge e li forma proprio come un padre farebbe, capisce che a loro manca un impostazione ed una buona educazione e inizia ad essere il loro punto di riferimento, inizia a crescere e migliorare anche lui, iniziando ad apprezzare anche chi è diverso da lui, lo notiamo quando inizialmente rifiuta e manda via i doni spediti dalle signore del quartiere, e poi dopo essere stato alla festa e aver provato le loro pietanze accetta i loro regali e le loro attenzioni smodate. Inizialmente odia Thao per il tentato furto e per la sua inadeguatezza, ma poi capisce le motivazioni e sceglie di essere il suo punto di riferimento permettendogli una grande crescita interna sul punto di vista lavorativo e sentimentale.
10. IL FINALE
La fine del film è molto straziante, vediamo crescere e maturare personaggi come Sue e Thao, Walt che se ne prende cura e li protegge nel loro pericoloso quartiere, anche questa volta senza l’aiuto di nessuno vuole rendere giustizia all’atto di violenza della gang nei confronti della famiglia orientale, ma affronta un qualcosa più grande di lui, completamente disarmato, le motivazioni possono essere tante, sarà stato per avere una fine eroica, per sfidare la gang in maniera esageratamente superficiale o per farsi uccidere mandando in galera i criminali e facendo terminare per sempre le minacce nei confronti di Sue e Thao?
11. COSA HA IMPARATO IL PROTAGONISTA?
Walt ha imparato ad apprezzare le persone, la diversità che caratterizza ognuno di noi, ha messo a repentaglio la propria vita per due ragazzini, ha dato in eredità la sua amata Gran Torino a Thao, ‘’il msuogiallo tardo’’ questo ci fa capire quanto abbia rivalutato la società o comunque una parte di essa poiché darà la sua vita in sacrificio pur di far regnare la pace sul suo quartiere.
12.  COME CI SENTIAMO?
Il finale ci intristisce molto, ma è pienamente coerente con il resto del film, è triste vedere la morte di Walt ma è soddisfacente vedere i frutti dei suoi insegnamenti sulle persone con cui ha avuto a che fare, chiudono perfettamente il ciclo della sua vita, restituendogli onore e rispetto, proprio come si era guadagnato sul campo di battaglia, ha combattuto la sua guerra e anche se morto ha ottenuto il risultato sperato, venendo ricordato a vita come un grande eroe buono.
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lultimoscemurai · 5 years
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La tecnologia ha dato al Ronin l’internet, ora il Ronin è un uomo libero!
Che bello avere uno spazio illimitato per poter sparare minchiat… Volevo dire per scambiarsi informazioni ed esperienze! Per questa ragione è nato Internet, per permettere il libero scambio delle informazioni (e il download illegale di film, lo scambio di riassunti molto comodi per noi studenti universitari, i pornazzi, la musica gratis, i pornazzi, le enciclopedie, ho già parlato dei pornazzi?) . Sotto le tonnellate di munezza e liquami tossici che hanno nome “Leoni da Tastiera”, “haters”, grillini, si nasconde un mezzo meraviglioso, capace di farci scoprire nuove realtà e possibilità al di là dell’immaginabile. Un mondo di infinite meraviglie, insomma!
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A saperlo usare questo mezzo, che come detto appena sopra, molti tendano ad abusarne per gli scopi più biechi e abietti, ma non è questo il post giusto per parlarne, Il “post” he… Che fine umorista che sono!
Il punto è, che “qualcuno” si è accorto che concedere al popolo la libertà di espressione senza controllo governativo (guardiamo la Korea del Nord, dove i cittadini sono quasi completamente ignari che esista un mondo, al di fuori di me... Ehm, dei loro confini, Phil Collins mi perdoni! XD) può rivelarsi una gatta difficile da pelare.
Insomma…
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E qui giù pesante di censura, Articolo 13, Regola34, Articolo 18... Ma che cavolo sto scrivendo?
Ora, un minimo di controllo statale è necessario, dato che l’eccessiva libertà di espressione diventa, fin troppo spesso, libertà di insulto immotivato a manetta e, come dice quel vecchio adagio: la mia libertà finisce dove inizia quella altrui.
Il controllo, però, non dovrebbe mai essere esercitato con la forza o con la soppressione dell’individualità, bensì tramite l’educazione, e no, non mi riferisco alla buona creanza, quella serve sempre e ce ne è troppo poca, ma alla scuola (sperando che anche quest’ultima non finisca in mano a “qualcuno”, se non è già successo)
E proprio in merito all’educazione ricevuta un sistema scolastico forte, che oltre ad insegnare cose di cui non frega una cippa a nessuno, (perché sì, di dove diamine sia finita la X non ce ne è mai fregato un Sarlacc!), insegni ai giofani a vivere, a comportarsi, a supportare il prossimo invece di schiacciarlo in un’assurda gara a chi è più “grande”, a essere onesti e pensare con la propria testa, cosa assolutamente necessaria per avere uno stato, una cultura e un popolo forte. Altrimenti si finisce beh, come noi, spaventati da tutto ciò che è esterno e “diverso”.
Ricordate che i giovani di oggi sono i capi di domani e nessuno vuole un altro Berlusconi, mi consentano!
Ma anche questo è un problema: le persone che pensano fanno domande e le troppe domande possono mandare a gambe all’aria se non si hanno le risposte.
Sarà per questo che il sistema scolastico italiano fa acqua da tutte le parti?
Fortunatamente, almeno a mio avviso, la maggior parte delle persone che abitano questa nostra minuscola biglia sperduta nella vastità del Cosmo, nonostante un buon sostrato di ignoranza generale, ha buone intenzioni e un cuore d’oro inoltre, come disse il buon Hercule, si ricorda ancora come usare le sue celluline grigie.
Tutti questi dissensi di cui puntualmente sentiamo alla Tv e leggiamo sui giornali sono generati proprio da queste persone. Sono sicuro che con questo andazzo, i nostri cari rappresentanti politici (che assomiglino o meno a dei doritos col ciuffo di una pannocchia) e i loro amichetti che producono lampadine (no, non credo agli “Illuminati”, fiaba inventata per distrarci dal vero problema: l’inettitudine dei governanti che NOI STESSI eleggiamo da bravi zucconi) si accorgeranno a breve di cosa hanno ottenuto, e non parlo del consenso.
Chissà se metteranno in vendita le famose macchine blu, quando non saranno più rieletti e faranno la fame? Quanto mi piacerebbe vedere i nostri politici a fare dei lavori veri! HA!
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P.S. Non fatevi venire in mente di far saltare qualche parlamento eh! Le rivoluzioni le si fanno studiando, facendosi una cultura e pensando positivo, non con la viulenza!
Violenza genera solo altra violenza, è un circolo vizioso, vizioso come il fumo dei miei sigari.
Insomma: meno violenza, più cultura, più carlini… Che magari si ricordano pure di darci il Resto (questa è una battuta per pochi)
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Con questo breve post un po' polemico, bavoso e teneroso pieno di cagnolini si crea un incipit per qualcosa di ben più succulento, il Ronin vi saluta, in bocca al lupo e non dimenticate di prendere la vostra cadrega quando uscite! :3 
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Semper Securus! - Il Ronin
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FILMES GAYS QUE VOCÊ VAI AMAR VER!!!!
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Romantica come una "Bohème", strabiliante come un'"Aida", avvincente come un film di Hollywood. La vita di Franco Zeffirelli è talmente spettacolare che pare ne abbia curato lui stesso la regia. Nato a Firenze come un artista del Rinascimento e come qualche amico altrettanto geniale e polemico (una fra tutti Oriana Fallaci), cresce con il difficile bollo di 'figlio di N.N.' e un cognome cucito addosso un po' per caso e un po' per destino. La guerra lo porta in montagna, partigiano, a vedere la morte da vicino e a schivarla grazie a un colpo di teatro degno del Trovatore. L'incontro con Luchino Visconti dà il via libera a un grande talento covato negli anni dell'Accademia di Belle Arti: il mondo dello spettacolo gli si spalanca davanti e lo getta ancora giovanissimo in un turbine di eventi, incontri e successi che a sentirli raccontare sembra impossibile che riescano a stare tutti dentro una vita sola. Teatro, cinema, opera. Parigi, Londra, Milano, Los Angeles. E in ordine sparso: il jet set mondiale che si dà appuntamento nella sua villa di Positano, Coco Chanel che gli regala dei disegni di Matisse, Maria Callas vista da vicino nello splendore del suo apice e nella fragilità della sua caduta, l'incidente in macchina con Gina Lollobrigida al volante... L'elenco dei suoi amici, compagni di lavoro e di ventura, assomiglia in modo impressionante all'indice di un'enciclopedia dello spettacolo del Novecento. Vive d'arte, Franco Zeffirelli, vive d'amore e di un "ottimismo a qualunque costo" che ancora lo spinge a gettarsi nelle sue imprese (l'ultima in ordine di tempo l'"Aida" per l'apertura della stagione operistica alla Scala) con l'entusiasmo di un ventenne. In questa autobiografia il Maestro mette in scena tutta la sua vita con l'abilità di chi sa tenere il pubblico attaccato ai fatti e immerso nelle atmosfere. E con una franchezza rara per chi, come lui asceso al mito, decide di raccontarsi... #libridisecondamano #ravenna #bookstagram #booklovers #bookstore #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #francozeffirelli (presso Libreria Scattisparsi) https://www.instagram.com/p/ByzFHxCIPxL/?igshid=owg0z73592d6
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