#glabro

[dushpshpsh]

This reference is almost a year old, but I still like it, as well as the character herself Glare-on-the-Water, lupus ragabash Shadowlord

[sarahcarapace]

Happy First Werewolf Wednesday circa 2024 >:D This is Cody Cross from the Werewolf the Apocalypse x Forsaken game running in his Dalu/Glabro form.

[chunkleosteus]

Picked up Werewolf 5th and in love with my anxious son.

Here���s all of his forms!

[knuxtiger4]

One more in the books, Marina’s Glabro form! I actually worked on an outfit for her for this one that I like. With that I just have to draw the girl herself as a normal person! I’m likely going to do three different outfits to that since I wanna show off what she has worn before.

If I’m good on my time table that I could have a proper reference sheet for her by end of next week? Work is going to be brutal and I’m also prepping for a D&D game next week too.

[lord-soth-dk]

[worldofdarkness-eyecandy]

Artwork by:  Jarek Nocon

[thededdo]

LoFi scoglionato

[vanbasten]

pioli fa risultati decenti per più di una partita di fila e pensa che può mescolare la formazione a suo piacimento schierando boh suo cugino l’amico del suo meccanico stash e gianluca del volo in un 7-2-1 tipo

[wolf-2099]

found an rough (yikes) concept sketch of Wolf Spider's wolfish form from late july and decided to redo it

[tesshoundi]

From a game I’m running with a couple of IRL friends two NPC’s A Tremere (left) and A singing dog Garou with a Pack totem of Tick in Glabro form (Right) More about them under the read more

On the Left  Fern  Gibson the Childer of the prince and the only Official Childer of the prince (that appear in our game) as his other is an unsanctioned embrace. She’s loyal to the Tremere and Camarilla though she’s  less than skilled in thaumaturgy.

On the right Volz Wyrm-Bound who I’ve posted art of before with some of her story but not all of it and this will be more condensed because I went on some tangents there.

She started working with the Sabbat after the death of her pack at the Camarilla’s hand.

Her Tribe totem is Bird of Paradise while her Pack totem is Tick.

She’s dating Archbishop Sorel.

She believes that even Wyrm born creatures can fight for Gaia though she will kill most vampires because they are not ‘fighting for Gaia’ as she believes the Sabbat inadvertently are. 

Has a sort of odd relationship with Tzimisce Aloise as neither likes each other but because of the Sabbat’s truce with the Baron of the U.S city he visits most often (and where she commonly works) and that Aloise is close with the Baron’s adoptive sire Malo She can’t act on her hatred of him but he can’t act on his either.

She’s a Metis Ahroun and her favorite form is Glabro. 

Her title came after she openly started working with the Sabbat from local Glasswalkers and she does not consider it to truly be her title nor does she take kindly to being called it.

[solovedreidue]

Abbondanza e fame

È la sua abbondanza a scoparsi la fame. A saziarne l'asprezza dura.

Basta guardarli, lo vedi, lo capisci come lei nutre la sua l'erezione con i succhi e come la placa avvolgendola di carne, frattaglie morbide e bagnate, tante, oltre, da riempirgli anche la bocca e sovrabbondargli la necessità.

Le annusa appena entra, appena la vede, appena lei gli mostra con un pudore emotivo che da solo basta ad aizzargli il cazzo.

Una malizia che lui vuole quasi immatura, perchè gli piace così, come quelle tettine acerbe. Una malizia che in realtà mal cela una consapevolezza delle erezioni provocate dal suo essere femmina deliziosa.

A lui piace premere proprio lì ogni volta che entra in quella cucina, ogni volta che sente nell'aria il sapore sapido del sugo, ogni volta che prende a piena mano tra le gambe sapendo cosa trova, sapendo che lì in mezzo placheranno la voglia che ribolle.

Pulito vergine e lurido, litania dei contrasti, il delicato bucato santo del monte di venere glabro e il salato glutammato di piscio e vagina delle labbra gonfie sessuali.

Cucina, salsa e figa, cuoce lenta la voglia che monta nei giorni d'attesa, cresce la fame del digiuno, che diventa gusto al solo odore, mentre si mostra alla finestra, vicina e lontana, lì, domani.

[susieporta]

Il mio cane ha fatto amicizia con Molly, un pastore tedesco che è quasi il doppio di lui e che, incredibilmente, ha il doppio delle sue paure. Tra timorati di Dio, si sono intesi.

Il padrone di Molly è tedesco a sua volta, ha boccoli lunghi e biondi, un viso glabro da ventenne; quando l’ho incontrato, indossava bermuda e maniche corte, mentre io ero coperta con sciarpa e cappello. È venuto a piedi dalla Svizzera, dove ha abitato per un certo periodo e dove si è imbattuto in Molly, e dice che vuole restare qui. Bryan, il mio cane, è andato incontro al suo, e pian piano ne ha scalfito la timidezza. Giorno dopo giorno Molly si è sciolta, ora salta addosso a Bryan, lo lecca e lo morde, si arrotolano l’uno sull’altra con agilità coreografica, noi li osserviamo incantati. Il tedesco dice che Molly si è innamorata. Che sono uguali, loro tre: calmi, e sempre affamati. Forse pensa che io non sia calma – ed è vero – o che abbia meno appetito. Lui mangia alla Caritas e trova il cibo ottimo, dorme in un bosco nei dintorni di Villa Pamphilj; non sapevo sorgesse un bosco nel bel mezzo di Roma, ma forse al tedesco piace romanzare, così non ho indagato.

L’altro giorno, mentre chiacchieravamo, si è avvicinata una signora con un cucciolo in preda all’euforia, che ha interrotto l’idillio dei nostri cani. Mi ha chiesto di tradurre per lei: aveva conosciuto il ragazzo assieme al marito, che parla inglese, ma lei no. Voleva sapere se aveva mangiato, e dove caspita si trova questo bosco in cui dorme; mi ha pregato di avvertirlo che avrebbe piovuto e la temperatura si sarebbe abbassata, doveva procurarsi una giacca, ne aveva una?

Ero stupita da tanta premura, ma il ruolo d’interprete mi piaceva. «È bello, vero?» mi ha detto la signora guardando il ragazzo. Non sapevo se tradurre. Lui era distratto dall’interazione fra i cani – Molly è sensibile, ripete spesso, perciò la protegge. «È alto», ha continuato la signora, «e non patisce manco il freddo». Ho riso dietro la mascherina. «Pure mio figlio era alto così». La risata mi si è spenta in gola. La signora si è girata verso di me, mi ha fissata. «L’ho perso», ha detto, «era l’unico figlio e non ce l’ho più».

Non ho tradotto nulla. Ho sentito tutto il peso di essere in quel momento la sola destinataria di una simile notizia.

Tornando a casa, ho pensato che Bryan non è mica calmo, e che ero stata io a convincere il suo padrone a liberare Molly dal guinzaglio, a provare a fidarsi di lei: non le sarebbe accaduto niente di male, non l’avrebbe perduta. Ho pensato alla signora: non poteva immaginare che il bacio di suo figlio sulla guancia fosse un addio, che sarebbe salito al decimo piano. Ho pensato che, se passi molti anni a prenderti cura di un altro essere vivente, dopo non puoi più smettere. Adotti un cucciolo. O ti preoccupi per la salute di un ragazzo sconosciuto che dorme nel bosco, anche se quel bosco nemmeno sai dov’è.

(Ricordo del 2021)

Rosella Pastorino

[knuxtiger4]

Hard at work drawing up all these forms! This one is Marina's Hispo Form. This one was a challenge to draw put since I had to basically make her a "huge wolf" but also make them look like a tank.

I still have to draw her Glabro, Lupus and her "human" self which hopefully I can form a proper reference sheet for her.

[nonamewhiteee]

ed eccomi seduto sui soliti gradini a fumare la solita Lucky rossa che non smetto di rigirare tra le labbra con delle cuffiette che mi sono costate fin troppo per quel che valgono. le nubi hanno lasciato il posto ad un cielo color pece e il diluvio di prima sembra aver fatto tornare il freddo pungente di un inverno strano. il calore della sigaretta stempera un po' il vento tagliente sul vivo ora glabro dopo che a seguito dell'ennesimo mental breakdown ho strappato via la barba. è un periodo così incerto, solitario in cui la mia unica consolazione, oltre alla nicotina aspirata, è la musica. per adesso si sente bene e le melodie riescono sempre a toccare le corde giuste, vi aggiornerò.

[worldofdarkness-eyecandy]

Artwork by:  Andrew Boog

[ad-ovest-della-luna]

Dice un proverbio sardo che al diavolo non interessano le ossa forse perché gli scheletri dànno una grande pace, composti nelle teche o dentro scenari di deserto. Amo il loro sorriso fatto solo di denti, il loro cranio, la perfezione delle orbite, la mancanza di naso, il vuoto intorno al sesso e finalmente i peli, questi orpelli, volati dentro il nulla. Non è gusto del macabro, ma il realismo glabro dell’anatomia lode dell’esattezza e del nitore. Pensarci senza pelle rende buoni. Per il paradiso forse non c’è strada migliore che ritornare pietre, saperci senza cuore.

Antonella Anedda, Anatomia. Da Historiae, Einaudi, 2018.