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#ho adorato tutto
lonelysmile · 1 year
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comunque oggi pomeriggio sono arrivata in pari con ted lasso e sono giunta alla conclusione che è una serie stupenda
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2022 in books
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I discovered I like Sellerio’s collections of detective stories - that’s it, I’m done. This is my new addiction. I already own Una notte in giallo and I already have Un anno in giallo and Una giornata in giallo in my sights. Help?
For context: Sellerio Editore is very well know in Italy for its excellent selection of mystery and detective story authors, the most famous of whom is Andrea Camilleri. They have this very recognizable editorial collection of books in the format you can see above: small, dark blue, with a picture or painting in the middle square and amazing paper for its pages (it smells amazing). One of the cutest phrases I read about Sellerio is that the format is so iconic and the content so reliable that the Italian word for detective story (”giallo”, meaning yellow, because in the 30′s a well-known publisher, Mondadori, started selling a very popular collection of detective stories all with a yellow cover) should become “blu”.
Sellerio regularly publishes this type of collection, with eight to ten of their authors all providing a story with a common theme: in this case, they need to solve a mystery in exactly one week. The titles of the installments of this series are a play on “in giallo” = in yellow. A week in yellow, a night in yellow (each story takes up only one night), a year in yellow (twelve stories, each one in one month from January to December), the holidays in yellow (either the detectives/protagonists or the victims are on holiday at the time of the crime), New Year’s Eve in yellow and so on.
My favorites of the stories in Una settimana in giallo have been:
Alessandro Robecchi’s story, which made me find out the lovely Monterossi mini series on Amazon Prime and convinced me to go buy at least a couple of his books (during the next Sellerio sale, next August - I swear I’ve resisted up to now!); the protagonist is a TV content writer (despite his wishes) and, with his actual-detective-friends, he is tasked with finding a reluctant heir to a furtune; all of Robecchi’s books with Monterossi as a protagonist are noirs set in Milan and, if the miniseries is even remotely close to the first two novels, they are delightful. The style is ironic and quick, a pleasure to read and I am definitely hooked
Santo Piazzese‘s idea was a nice detour from the usual organized crime storiline - it was the funniest story of the bunch, incredibly enough, considering the theme! Basically an up-and-coming mafia family use their influence to have a girl employed as a cook in a restaurant long-loved by the protagonist, Lorenzo La Marca (a university biology professor in Palermo), and owned by an old friend of his - except, she’s terrible at it but she has this idea of being a misunderstood genius and the owner cannot get rid of her without fearing repercussions on his restaurant; basically, La Marca finds a way to get her own relatives to remove her from the restaurant and the ending is particularly satisfying for a little mention of a certain character
Fabio Stassi’s search of missing characters from novels. His protagonist, Vince Corso (not a detective, but a psichologist who treats people by prescribing specific books depending on what ails them), falls asleep and dreams of meeting a dead author, who got a leave of absence from Heaven to come back for a few days and help Corso find the characters who started disappearing from books in protest, so they find, for the announced closing of a little library nearby, in Rome. They also find the time to go be interviewed by Fabio Fazio at Che tempo che fa, but only after saying hello to a very friendly Robert De Niro and starting a brawl
The other stories featured actual investigators/policemen or the usual curious-journalist/writer-who-finds-death-wherever-they-go or random people solving small-scale mysteries. Some were more entertaining than others, but the the three above are totally the winners, for me.
A remarkable thing that was actually very touching is the final editor’s note: this is the first “in giallo” collection designed and published after Camilleri’s death and, to honor him, all authors were asked to slip a reference to him or his work in their stories: sometimes it’s the name of a book, sometimes his most famous police commissioner, Montalbano, is mentioned (or disappears from his own novels), other times it’s a quote (book titles slipped in the dialogue or hidden quotes). That was so sweet!
Anyway, I got hooked both by the format (the stories in this are 50 to 70 pages long, more or less, so readable in a quiet lunch break) and by how this lets you have a little taste of authors’ writing style, so that you can see if you would actually like their novels (I am so glad I never picked up Savatteri’s stuff!). So expect to see more pictures like this in the future!
#2022 in books#una settimana in giallo#alicia giménez-bartlett#(la sua storia: non male la trama ma il fatto che la sua protagonista 'abiti' in altri romanzi e quindi sia fatta e finita#e non abbia bisogno di presentazioni non mi ha dato molte info; ho fatto fatica a immaginarmi sia petra che il suo compare#quindi non ero molto interessata alla risoluzione del mistero né ho trovato la narrazione particolarmente brillante - buono a sapersi)#andrej longo#(la sua: la più triste della raccolta; non mi è dispiaciuto il pov e alcune scene sul lungomare e nel baretto ma non mi ha preso granché)#marco malvaldi#(la sua: una storiella con il barista della serie del bar lume; non ho mai letto uno dei romanzi con lui e con i suoi vecchietti#il suo unico romanzo che ho letto è quello con pellegrino artusi come protagonista e quello fa schiantare dal ridere - c'è il sequel#ma sto aspettando che esca anche lui nelle edizioni promemoria come spero che accada per non averli di formati diversi#che mi darebbe fastidio - mentre questo.. sì aveva i suoi momenti simpatici ma non mi ha fatto affezionare al barista#mentre la vicequestore sua compagna è stata simpatica per lo scazzo assoluto dimostrato dalla pagina n. 1.. vedremo)#antonio manzini#(ho iniziato a vedere 'rocco schiavone' dopo aver letto questo racconto perché il tono mi è piaciuto ma diciamo che lo stile non è di quelli#indimenticabili e con i personaggi non ci sono stati momenti di introspezione o riflessione che mi abbiano fatto dire: voglio saperne di più#insomma - battute simpatiche ma vivo anche senza; è stato carino scoprire la sua corrispettiva francese e il finale è figo ma tutto qua)#santo piazzese#(ho adorato il tono di voce di la marca dall'inizio: è così irriverente ma da una visione colta e scanzonata della vita che ho apprezzato#e poi il fatto che [spoiler] abbia fatto leggermente avvelenare il piatto del cugino della ragazza per sputtanarla davanti alla famiglia#e farla licenziare per punizione - una soddisfazione! - e che poi finisca con la menzione di montalbano nell'operazione#che leva di mezzo definitivamene la famiglia dalla vita del suo vecchio amico - ah che bella stoccata!)#francesco recami#(la sua: divertente scoprire le macchinazioni della sorella e il colpo di culo del fratello ma niente di che non mi leggerei una serie così)#alessandro robecchi#(diciamo che quando carofiglio abbandona definitivamente guerrieri come protagonista - e già ha introdotto penelope#quindi manca poco con una serie nuova già avviata così - so a chi rivolgermi; è una delizia leggerlo e il pov è uno spasso)#gaetano savatteri#(la sua: ugh pov e pesonaggi secondari insopportabili - sono contenta che la serie tv sia fedele perché ho visto una sola puntata
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rosefuckinggenius · 6 months
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Siamo arrivati agli sgoccioli di questa seconda stagione di “Un professore”.
Ci sono state tante cose che mi hanno fatto storcere il naso, tante cose che avrei voluto cambiare e che mi hanno fatto domandare “Perché?”.
Non loro. Per quanto io abbia adorato il rapporto un pò travagliato tra Simone e Manuel, sono stati loro a rapirmi il cuore. Sarà stata la dolcezza che riservavano l’uno all’altro, gli sguardi in ogni loro scena o il fatto che, nonostante tutto, Simone fosse un sostegno per Mimmo e viceversa.
Ho letto tanti pareri, teorie e cose successe nella serie originale che potrebbero accadere anche nella nostra versione e mi si stringe il cuore. Si stringe al solo pensiero che loro non siano endgame, che qualcosa possa accadere negli ultimi due episodi.
Però li ho amati tanto che penso rimarrano nel mio cuore a lungo ❤️
Nicolas e Domenico hanno fatto un gran lavoro con Simone e Mimmo, lo penso davvero 🌸
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dilebe06 · 5 months
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Lighter & Princess
"You don't love someone because they're perfect, you love them in spite of the fact that they're not."
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Mi sono mangiata letteralmente le mani.
Oh...se avessi ascoltato @lisia81 che mi consigliava di vedermi questa serie l'anno scorso, mi sarei evitata l'imbarazzo di cosa dover scrivere nel quiz di fine anno alla domanda "miglior storia d'amore", "miglior bacio" o anche "miglior drama". ma sono quasi convinta che avrei potuto infilare questa serie anche in altre categorie.
Esattamente come per Moving, trovare un difetto in Lighter and Princess (L&P per brevità) è tosta: regia, montaggio, sceneggiatura, ambientazione, dialoghi, ritmo della narrazione, recitazione... ho trovato tutto fantastico.
PS: Ci saranno spoiler.
Partiamo dalla storia: la trama è semplice e non è niente di trascendentale o epico.
Li Xun è un freddo e calcolatore asso della programmazione informatica che è entrato al college come primo agli esami di ammissione all'università nazionale, guadagnandosi l'ammirazione di tutti i suoi compagni di classe. Tuttavia, non è interessato a partecipare alle normali attività universitarie con i suoi compagni e ha i suoi progetti per il futuro. Questa mentalità lo porta in conflitto con molti dei suoi compagni di gruppo poiché spesso rifiuta di collaborare con loro. #asociale Zhu Yun, nel frattempo, è una giovane donna amichevole e innocente che ha appena iniziato la sua vita universitaria dopo aver fatto tutto ciò che i suoi genitori e la società si aspettavano da lei. Quando incontra Li Xun, si sente in conflitto. Si preoccupa che lui sia un possibile piantagrane, ma si sente comunque in qualche modo attratta da lui. Anche se all'inizio sembrano scontrarsi, iniziano ad apprezzare il tempo trascorso insieme. Ma quando un incidente cambia le loro vite e minaccia di separarli – proprio mentre la storia d’amore stava iniziando ad evolversi – la loro relazione è alla prova finale! [mydramalist]
Come si evince la trama non è nulla di rivoluzionario o lontanamente leggendario. Sono ragazzi dell'università che affrontano i drammi di tutti i giorni mentre crescono piano piano ed imparano sempre di più dalla vita.
Dal punto di vista narrativo ho adorato come L&P avesse un impostazione alla The Untamed, ossia farci vedere una situazione del presente per poi tornare indietro nel tempo e mostrarci come si sia arrivati a quella circostanza. E' una modalità molto furba perché mette lo spettatore in condizioni di sapere già che andrà "tutto a skifio" più va avanti la storia ambientata nel passato...di soffrire più la storia prosegue. E allo stesso tempo da speranza allo spettatore che si torni presto nel presente cosicché l'agonia finisca.
Andando invece alle tematiche del drama esse sono tante e raccontate magnificamente. Come detto sopra la serie è una storia di crescita. I personaggi di L&P ci vengono presentati sin dall'inizio con le loro personalità, convinzioni e desideri per il futuro. Mano a mano che la storia avanza, ognuno di loro dovrà fare i conti con le difficoltà della vita di tutti i giorni, amicizie, decisioni per il futuro... ci saranno scontri, riappacificazioni e tanti sbagli, errori. Come è la vita.
Si perdono amici e se ne trovano altri, si cerca di capire "cosa vogliamo diventare da grandi" e ci sta stretto che qualcuno decida per noi. E quello che pensavamo di volere nel nostro futuro, risulta non del tutto veritiero. Tutti i personaggi di L&P crescono ed imparano dai loro errori: per fare un esempio superficiale, Zhu Yun che sul finire della serie si schiera dalla parte di Li Xun andando contro alla madre e decidendo lei stessa per il suo futuro e con chi vuole passarlo.
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A fare da paio al concetto di crescita, c'è quello dell'essere "il migliore" che riguarda prettamente Gao e Li Xun. Per il marito di Lina essere il migliore vuol dire sconfiggere Li Xun. Che sia al computer o a chi piscia più lontano, l'importante è vincere contro il lead. Un ossessione così forte che lo porta a preferire la morte - letteralmente - piuttosto che lasciar prevalere Li Xun. Anche il lead relega l'essere il migliore alla vittoria su Gao - anche per motivi personali - mostrando all 'ex migliore amico che non riuscirà mai a batterlo, guidato dall'odio e dal risentimento.
Alla fine però entrambi capiscono che il miglioramento non è in relazione verso gli altri, nella competizione. Ma verso se stessi. L'essere una persona migliore rispetto al passato, perdonando vecchi rancori ed imparando ad andare avanti amando le cose e le persone che gli stanno più vicine. Capendo dove si è sbagliato, cercando di fare ammenda e comprendendo che ci sarà sempre qualcuno migliore di te in qualcosa.
Ma se ho adorato come la serie mostri e sviluppi questi due concetti, la cosa che ho amato ancora di più è stata la scrittura dei personaggi: umani, sfaccettati, fallaci. Pieni di insicurezze, rabbia, egoismo, arroganza ed inclini all'emotività.
Zhu Yun, interpretata da una fantastica Zhang Jing Yi, è uno di quei personaggi protagonisti femminili che io adoro. Perché è tosta e determinata senza essere badass o violenta. E' intelligente e coraggiosa, a tratti delicata ed elegante. Non fa scenate, non urla. Lei silenziosamente fa la sue cose ed una volta che ha preso una decisione è molto risoluta nel perseguirla. sposarsi il lead come missione di vita
Ma allo stesso tempo è insicura, cerca continuamente conferme e si lascia prendere dalle emozioni. Ad esempio nella sua relazione con Li Xun e Lina. Non c'è storia: ogni volta che il lead passa dieci secondi con questa ragazza, Zhu Yun va in paranoia totale. Sia nel passato che nel presente della storia. Come dice giustamente @lisia81 sarà poi questa insicurezza a non permettergli di "vedere" il piano di Li Xun nel passato e di stargli davvero vicino nel momento di bisogno. Ed anche se fa male, adoro questa imperfezione della lead che la rende molto umana.
Interessantissima poi la sua relazione con la madre. Io mi lamentavo di quell'altra mamma famosa dei drama cinesi - non dirò il nome perché solo nominarla mi fa salire il crimine e perché @lisia81 deve ancora vederlo e non voglio spoilierargli nulla- ma a ben pensarci, la madre di Zhu Yun è peggio. Almeno quella era malata e depressa e cercava di ammazzarsi a giorni alterni. RIP
Questa invece, ha instaurato con Zhu Yun un rapporto ossessivo e controllante. Lei sa cosa è meglio per sua figlia. Lei decide cosa deve studiare, fare, andare e "provare per il lead". E se da una parte posso comprendere il fatto che voglia le cose migliori per la figlia - tutti i genitori vogliono le cose più belle per i figli - dall'altra inorridisco quando impedisce a Zhu Yun di fare la sua vita, le sue scelte.
Senza parlare poi di come tratta quel povero lead. Nel finale quando gli dice che il marito di sua figlia deve avere una buona famiglia ecc ecc... sapendo benissimo che Li Xun una famiglia non ce l'ha, non è stata cattiva. E' stata meschina. Crudele.
Ma è stata utile. Perché "grazie a lei" Zhu Yun prende in mano la sua vita ed il suo futuro, dimostrando che non gli importa di cosa pensi o provi sua madre e concludendo così il suo percorso di crescita.
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Poi c'è Li Xun che ha il volto di Chen Fei Yu e a cui devo letteralmente inchinarmi. Perché l'avevo già visto in Ever Night e non mi era piaciuto. Avevo trovato la sua recitazione rigida e non mi sembrava che fosse entrato nel personaggio.
Ma in L&P fa il salto di qualità: lui è Li Xun. La naturalezza con cui porta in scena il bel tenebroso mezzo tsundere è encomiabile, così come l'espressività. Li Xun è un uomo di poche parole - una è poca e due sono troppe XD - e spesso mostra i suoi pensieri tramite espressioni: l'alzamento del ciglio, il sorrisetto, il socchiudere gli occhi. Li Xun non parla ma grazie all'ottimo lavoro di Chen Fei Yu tu spettatore puoi supporre cosa sta provando e pensando.
La poca loquacità non è ovviamente un caso: il giovine ha avuto una vita di merda - e soffre di preoccupante artrosi a trent'anni XD @ili91-efp - così come è perfettamente normale che non gli importi nulla degli altri e persegue i suoi piani a prescindere da tutto e tutti. All'inizio di questa storia Li Xun è un blocco di ghiaccio che risponde male a tutti e se ne frega di qualsiasi cosa. Vive per se stesso ed è unicamente interessato a raggiungere i suoi obiettivi. Il resto è nulla.
Poi arriva Zhu Yun. Il suo amore per lei, la loro relazione, gli permette di sciogliersi diventando piano piano più aperto e disponibile tanto che anche la sorella nota il suo cambiamento. Zhu Yun d'altronde è l'unica persona al mondo disposta a combattere al suo fianco, che si fida ciecamente di lui, che si preoccupa per lui...
Ma ahimè tutti i progressi s'infrangono alla morte della sorella e relativa prigione. Li Xun cade nel vortice della vendetta, mandando a puttane la sua relazione con Zhu Yun ed il suo futuro.
Ci sarà modo di parlare della relazione tra i due. Quello che mi preme è mettere in risalto come il protagonista di questa storia non sia minimamente perfetto e che va benissimo così.
Li Xun, anche per via del suo vissuto, può essere cattivo e spietato. Ha ignorato le richieste e le preghiere di Gao per più di metà serie. Ha lasciato la sua ragazza facendo espressamente leva sulle sue insicurezze e paure e facendole volontariamente del male. Li Xun è un genio che può creare piani diabolici senza preoccuparsi di chi ha intorno e come essi reagiranno alla cosa. Una volta che si pone un obiettivo va avanti come uno schiaccia sassi.
Ma allo stesso tempo è capace di grandi gesti d'amore, di gentilezza e rispetto. Intelligentissimo, è sempre un passo avanti a tutti ed è un piacere vederlo spiegare i suoi piani o ammirarlo mentre lavora al pc.
Quando esce di galera pare tornato ai vecchi tempi dell'università. Chiuso, introverso, a tratti scortese. E di nuovo impelagato con vecchi rancori. E' straziante vederlo guardare la lead con gli occhi a cuore e sapere che fosse per lei sareste già sposati con 10 figli non pensa di meritarla e che secondo lui non torneranno più assieme.
Nel finale poi, fa il salto di qualità riuscendo a lasciarsi alle spalle l'odio e la vendetta per vivere felicemente la sua vita. Riconosce i suoi errori con Zhu Yun, accetta che i genitori della ragazza difficilmente daranno la loro benedizione alla coppia ce ne faremo una ragione e comprende finalmente che la sua ex fidanzata è ancora la donna che ama e che vorrà sempre.
Il personaggio di Li Xun è quello con cui ho avuto più difficoltà ad interpretare i pensieri: avendo il POV bloccato e dovendomi spesso basare sulle espressioni o su poche parole, ho dovuto qualche volta decodificarlo.
Infatti la mia scena preferita è quella dove Li Xun, geloso del pittore, sbrocca malamente con Zhu Yun. In quella scena il lead non riesce a trattenere la gelosia che diviene rabbia quando la ragazza sembra sminuire la loro passata relazione " chi non è mai stato innamorato a 18 anni?" - una cosa cosi. Adoro questo momento perché Li Xun pare un fiume a cui hanno rotto gli argini e dove si mostra la vulnerabilità ed il dolore di questo personaggio.
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Ed infine c'è Gao. A livello di scrittura credo che sia il migliore tra tutti i personaggi. Dovrebbe essere il villain di questa serie ma la narrazione fa in modo che non lo sia fino in fondo.
Gao che voleva battere il lead e dimostrarsi il migliore. Gao che era sempre primo al liceo e non poteva accettare che qualcun altro, senza troppi sforzi, lo superasse. Gao innamoratissimo di Lina anche se lei amava il lead. Gao che consapevole dei propri limiti e desideroso di allontanarsi dall'ingombrante bravura di Li Xun, fa un passo indietro per andarsene all'estero...
Gao, come tutti i personaggi di questa storia, compie azioni non sempre condivisibili ma che sono comprensibili. Tu come spettatore capisci da dove proviene l'odio e la disperata voglia di sconfiggere Li Xun che Gao mostra così sfacciatamente.
Nella prima parte della serie, Gao è un bravo ragazzo. Studia, si impegna ma non riesce a superare Li Xun. Nonostante lavorino assieme c'è un baratro tra loro, spesso perché Li Xun attua scelte che riguardano il lavoro di tutti senza tenere conto di chi ci ha lavorato oltre a lui. Non posso dare torto a Gao quando si arrabbia con il lead per questi motivi.
Finché Gao perde la specializzazione. Nonostante avesse pregato Li Xun di non fare casino per non creargli problemi, Li Xun lo ignora e Gao non raggiunge l'agognato risultato.
Qui c'è forse uno dei pochi appunti che posso fare alla serie, per quanto riguarda la trasformazione di questo personaggio in uno così crudele e che sorride nel vedere Li Xun essere arrestato dopo che gli è morta la sorella. Secondo me, questa trasformazione così lapidaria è stata un po' frettolosa per uno che fino a 3 episodi prima, era impensabile facesse una cosa così cattiva.
Comunque sia, poiché non riesce a sconfiggere il lead per vie normali, Gao usa quelle "traverse", sforando nell'illegalità. Ma finché può battere Li Xun, vale tutto.
Quando lo ritroviamo nel presente, Gao è il Presidente della L&P, copia i giochi degli altri ed è sposato niente popò di meno che con Lina, la donna che ha sempre amato ma che non lo ricambia.
L'uscita di galera del protagonista metterà sotto pressione Gao in tutti i modi possibili ben sapendo che Li Xun rivuole la L&P. E Gao piano piano cadrà nell'ossessione.
E se da una parte godo nel vederlo in difficoltà visto tutti i danni che ha fatto, dall'altra mi dispiace anche un po': alla fine ha raggiunto tutti i risultati che voleva...ma a che prezzo? E davvero questo, era quello che voleva?
Dal finale di serie s'intuisce di no. Una volta venuta fuori la malattia, l'ossessione si acuisce e diventa quasi follia: Gao si rifiuta di operarsi finché Li Xun non si arrende. Che è illogico. E' stupido. Ma è perfettamente comprensibile per il personaggio di Gao.
Ed il finale... da una parte temevo che la malattia di Gao fosse un motivo per darci il buonismo finale con tutti i personaggi che s'abbracciavano felici perché oh...Gao sta male e bisogna fare pace. Lighter and Princess invece, mi stupisce ancora non dando alla malattia il ruolo risolutore dei conflitti ma rendendola un modo per i due di riflettere sulle loro azioni e su cosa sia davvero importante.
Nota a margine sulla espressione felice ed un po' stupida di Gao quando Lina si presenta all'ospedale dicendogli che rimarrà con lui. Non l'ho mai visto così felice come in quella scena. Adorabile. Mi si è stretto il cuore per lui.
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Ma se ho amato come siano stati scritti i personaggi, quello che mi ha davvero preso il cuore è stata la storia d'amore. Spesso i drama romantici scadono nello smielato e nei cliché: perdita di memoria, second lead che fanno gli stronzi, lei che inciampa e casualmente cade tra le braccia del fusto di turno...insomma le solite cose.
L&P non solo non presenta niente di tutto questo ma riesce ad essere adorabile e romantico con una coppia giocosa e divertente, amorevole e davvero piacevole da guardare. Sorridevo involontariamente ogni volta che Li Xun faceva il solletico a Zhu Yun, ad esempio!
I due lead infatti, hanno una chimica spaventosa ed ogni volta che si guardavano negli occhi pare veramente che non esistesse nient'altro che l'altro. Il modo in cui di guardano, toccano, si abbracciano, invadono lo spazio uno dell'altro, è così naturale che sembra che siano sposati da anni.
Inoltre, l'altro motivo per cui ho amato questa coppia è perché sono tutto tranne che perfetti. Sono imperfetti presi singolarmente e sono imperfetti come coppia. Nonostante si amino molto e si sostengano sempre, ognuno di loro porta nella relazione i proprio difetti: Zhu Yun diventando insicura e ansiosa e Li Xun volendo fare tutto da solo. Ricordo ad esempio che sia nel passato che nel futuro, Zhu Yun si lamentava di come il lead non la includesse nei suoi piani e la tenesse sempre all'oscuro di tutto. Gli chiedeva se era inclusa nei suoi piani, del loro futuro ecc ecc....
Questo succede anche nel presente con dei notevoli miglioramenti ma ancora siamo lontani dalla perfezione...e va benissimo così. E' perfetto così!
Le relazioni impeccabili non esistono. E non mi piacciono le storie dove i due protagonisti perfetti si giurano amore eterno e dove sono così bravi uno con l'altro che sai che l'unico motivo per cui si potrebbero lasciare sono per interventi esterni.
Sicuramente Li Xun e Zhu Yun sono una delle mie coppie preferite di quest'anno. Così come lo è questo drama.
Poi oh...ci sarebbe tantissimo altro da dire: dal second lead pittore che non è mai stato veramente un second ma anzi un buon amico. Da Lina che da brava egoista pensa solo ai fatti suoi salvo poi rinsavire nel finale, dai ragazzi della compagnia dei due lead, da Ren Di e la sua storia con il cantante del suo gruppo... ma per adesso basta così.
Consiglio comunque a tutti la visione di questa serie!
Voto: 9
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sofysta · 4 months
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Sanremo si, Sanremo no. Io lo guardo, a me non piace preferirei morire, a me piace finchè non m'annoia ( non la cantante in abito da sposa), io lo preferivo una volta, ma scherzi? Molto meglio adesso, più liberale, meno costruito, più spontaneo. Mah che dirti, non saprei; so solo che quel cantante che danno come vincitore(?), ma si quello che canta in Napoletano, capito chi? Eh quello, quello a me non piace. Ma hai visto John Travolta che ballava il ballo del qua qua? Com'è caduto in basso? Io l'ho trovato carino, è stato autoironico ma con una gran faccia di cazzo! Macchè era tutto organizzato, lui sapeva già cosa gli avrebbero fatto fare! Amadeus non avrebbe dovuto lasciarglielo fare! No ma che c'entra? L'idea è partita da Fiore, sai quant'è figlio di una buona donna quel siciliano no? Vabbè comunque in tutto sto casino ho adorato la co-conduzione di Mengoni e Giorgia, la Mannino diciamo che poteva portarsela meglio da comica non mi ha fatto granché ridere. Faceva più ridere il vestito di Big Mama della prima serata! Smettila questo è bullismo e non dovresti parlare così di lei. Oh ma se non mi è piaciuto? Io non sto a sindacare sul suo brano,ma da esteta ti dico che le stava una merdina. Io invece adoro Big mama è autentica e qualsiasi cosa indossa le sta bene perchè lei è una donna libera. Si perchè un pò come la libertà del Maestro Allevi quando s'è tolto il cappellino per mostrare i suoi capelli bianchi dopo la sua aspra lotta contro il cancro, la libertà e la sua voglia di vivere e di esprimersi ancora sui tasti dopo aver toccato la morte con le mani. Si ok però è stato troppo prolisso e sdolcinato! E quindi ? Lui può è un Maestro. Potrei scrivere all'infinito su questa kermesse.
Chi lo ama e chi lo odia ma checché se ne parli Sanremo è Sanremo.
A Parigi lo amano, ogni casa ha una TV accesa perchè la ns musica Italiana li manda letteralmente in estasi
Sofysta
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ilsalvagocce · 8 months
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io e babbo portiamo i fiori al cimitero, prima che la notte scenda
nonno e nonna assistono al cambio di fiori di stoffa, sì di stoffa e pure di fiori veri. un compaesano in giro di cimitero, che non conosco e chiameremo signor mattone, perché ha un cardigan color mattone, si avvicina e attacca bottone, con mio padre, risaputo cordiale parlatore, ma sai, dico ma non lo dico, anche babbo desidera i silenzi di fronte ai suoi morti, sbuffo dentro, e per tutto il cambio vasi cambio fiori, colpetti di tosse, il signor mattone parla parla parla, dei tempi andati dei parenti suoi che non stanno lì, del chicchessiaqualunquecosa. Nonno Attilio sbuffa, giovane ragazzo quando mio padre aveva un mese soltanto, o non so cosa pensa. Ci guarda col volto basso, un po’ interdetto un po’ faccia di bronzo, capello impomatato sigaretta sospesa sulle labbra, pinces sui pantaloni, james dean prima di james dean, maledetta la vespa, maledetta la strada dell’incrocio dei paesi. Gina, dall’alto del suo gran petto che riempie l'ovale della foto e dal basso della sua minutezza, paziente, paziente per forza per amore, aspetta, che il signor mattone ci lasci soli, con la nipote mai conosciuta e il figlio adorato dagli occhi cerulei come i suoi, in bianco e nero. Sospira, la sento che sospira. Io faccio le faccende dei fiori, magari il signor mattone s’accorge e va via, però non so se ho scelto i fiori giusti per lei, se amava questi o preferiva i cristantemi, ma a me non piacciono tanto nonna, e poi non riesco a concentrarmi sull’ikebana, se non posso stare da sola qui con mio padre e con voi, questo signore marroncino continua a parlare della giunta comunale e di chi ruba i fiori alle tombe.
Mattone poi se ne va e io chiedo a babbo un ricordo di tutti e due, anche inventato, è la nostra preghiera. Poi ci prendiamo sottobraccio e andiamo verso la tomba di Grazia, saliamo le scale, c’è un tragitto da fare per raggiungerla, anche se casualmente, è stato un caso, ma nulla è per caso, nel cimitero la tomba di mamma e quella dei nonni si guardano, mamma dal balcone, loro da basso, attorno all’aiuola verde. Una prende l’alba, loro il tramonto.
C’è un sacco di via vai, tutti sembrano più di me provvisti di fiori speciali acque e spruzzini e lavette, io con le mie rose color malva chiaro, e poi volevo pure le foglie e pure le melagrane dell'orto nostro, ma i vasetti son piccini, e tra poco cala il sole.
Arriviamo da mamma a ovest, e come fantasma urlatore scorgiamo il gomito del signor mattone lì davanti la pietra di mia madre. Non ci credo, ci stava aspettando lì, per parlarti ancora! Facciamo un altro giro, un po’ di silenzio vi prego su questa terra, magari si stufa e se ne va, intanto babbo racconta, saluta di qua, io invidio la nebbiolina fiorita di là, che annuvola i vasetti, passa tempo, cala la luce ancora un po', e poi ritorniamo da mamma, ora addirittura s’è creato crocicchio di altrettanti a me sconosciuti, in quei tre metri quadri di fronte alla parete di piccole lapidi. Sospiriamo, giriamo l’angolo verso mamma, facciamoci vedere, tanto qui non se ne va nessuno mi sa.
Ciao mamma dico piano, perché tutti attorno parlano forte di gente che sta male, di un marito che pensa! imbocca la moglie, e io mi dico ma ma ma, ma no, non dico, io e mamma ci guardiamo, la vedo con gli occhi all’indietro, che dice santa pace e qualche parolina di sarcasmo beffardo, babbo sorride contrito alle mie spalle, costretto alle parole degli Altri, è più silenzioso del solito, è scocciato mio padre, è scocciato anche lui, da signor mattone e signor senape e signora muschio, ma mai dirà Potete un attimo lasciarci soli?, Possiamo un attimo raccoglierci, zitti, zitti vi prego, su questa terra, d'altronde lui è il figlio di quei due là sotto all'aiuola dell'est, è il marito della donna qui davanti che sta di fronte al mare coi capelli al vento, e se ne frega dei capelli scapecciati, lui è quello che sta qui, lui accoglie.
Io invece sono la figlia di questo qui che accoglie, e della donna in foto di fronte al mare in tempesta, metto le tre rose color malva nel vasetto, come graffiare il muro della lavagna, mi avvicino alla pietra faccio quasi per entrare dentro il ritratto, cerco di immaginare le battute di mia madre scaccia-urlatori inopportuni, analfabeti della gentilezza, la guardo, chiedo suggerimenti, la vita fa ridere un sacco, ora mi metto un lenzuolo in testa e faccio BOOOO a tutti, così se ne vanno.
invece no, fingiamo di andarcene noi, salutiamo, gli Altri si dileguano, non c'è più da chiacchierare spettegolare a voce alta, torniamo indietro, zitti zitti, non abbiamo gabbato la morte, gabbiamo l'inopportuno, non è poco. Dai sistema i fiori, dimmi i ricordi.
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haiku--di--aliantis · 3 months
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"I bei libri suscitano in te delle domande. I cattivi lettori si aspettano risposte alle loro domande."
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Per te sono sempre stato un libro aperto. In questo di sicuro ho sbagliato. Devi sempre conservare molto mistero, su te stesso e non bisognerebbe mai svendersi, aprirsi completamente, con una donna. Ti ho consentito in buona fede di capire quanto ti amassi e tu ti sei sdraiata su di me. Ho perso attrazione, ai tuoi occhi. Che scemo totale! Ma comunque ho adorato ogni centimetro quadro della tua pelle a contatto con la mia. E ogni piccola, dolce parola, o frase al cianuro che sussurravi al mio orecchio.
"Tu hai solo bisogno di me."
È vero; e non è cambiato nulla. Solo che tu con me non ci sei più. Tutto qui. Si, si: ci sto attento ai "tutto qui, quo qua", ma ogni tanto uno mi sfugge...
Aliantis
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nusta · 1 year
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Ogni tanto quando vado a trovare i miei faccio qualche foto dal finestrino alla campagna, che in questi anni frequento poco ma che ha fatto da scenario alla mia infanzia e alla mia prima adolescenza e mi è rimasta nel cuore.
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C'è chi ha il mare, chi ha la montagna, io ho i campi verdi e gialli sotto un cielo sproporzionato, la nebbia con gli alberi spogli e sfumati nella foschia delle stagioni fredde, le spighe che si muovono pigre nel vento caldo delle ultime giornate di primavera, l'odore della terra dopo un temporale estivo.
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Capisco che per chi ha il mare o la montagna questo sembri poco, ma non mi importa. Di tante cose sono invidiosa, ma ho amato la mia infanzia e ho adorato la mia adolescenza e questi spazi, questi colori, i loro odori e i loro suoni mi hanno accompagnato per tutto quel periodo e quando mi ritrovo immersa in questo panorama, anche solo dalla macchina in corsa, mi sento a casa.
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diceriadelluntore · 4 months
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Affascinare
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Monoteismo. Monomania. Monogamia. Monotonia. Niente di buono inizia con questo prefisso.
Esiste una parola più mistificante, abusata, fraintesa, più estensibile a livello di significati e di propositi, più contaminata dagli sputacchi di miliardi di lingue bugiarde, della parola "amore"? È c'è qualcosa di più scontato di tutto questo?.
Vorrei suggerire l'idea che il fallimento ci possa raccontare più cose del successo, e un cattivo perdente più cose di un perdente buono.
Cercavo solo di far notare che si arriva quasi sempre all'insulto quando la discussione è persa. E che cerchi di affibbiarmi un'etichetta. Ma io non sono una valigia.
Elizabeth Finch, insieme al suo abbigliamento tanto fuori moda quanto interessante, al modo particolare con cui fumava le sigarette, alle scarpe brogue portate con infinita grazia. Ammetto che le donne che le indossano mi piacciono sempre molto. Come mi è piaciuta Elizabeth Finch.
Julian Barnes tratteggia attraverso Neil, un personaggio così dolce quanto "fallito", il ricordo speciale di questa donna, conosciuta da Neil come professoressa del corso di Cultura e Società. Una classe di studenti in parte affascinata, in parte terrorizzata dal suo modo particolare di insegnare: discutendo, attraverso un approccio maieutico lontanissimo dal comune "infarcire nozioni ad oche da ingrasso" che spingeva gli studenti a vedere le cose da angolazioni del tutte nuove, a buttare luce su tempi ritenuti oscuri, e sui personaggi, spesso colposamente ai margini delle Storie. Va da sé che di un tipo così o ci si lascia affascinare, oppure la si detesta.
Il nostro protagonista appartiene al primo schieramento, tanto che coltiva, con pudore e costanza, il rapporto con la docente, con cui di tanto in tanto si vede per un pranzo, in un ristorante italiano. E lì si continua a discutere, a chiacchierare, a confrontarsi. Ma succederà qualcosa, che non vi svelo, per cui verrà affidato a Neil una sorta di progetto incompiuto, caro a Finch: uno studio su Flavio Claudio Giuliano, Imperatore di Roma, passato alla storia come l'Apostata, ultimo imperatore che tentò di far tornare politeista l'Impero, essendo non cristiano.
Ci sono due questioni che ho adorato: la prima riguarda il come Neil descrive il suo rapporto con Elizabeth, e tutti i dubbi che vengono al pettine quando si costruisce un'idea su un altro nel momento in cui ne conosciamo solo una parte, una dimensione. Si notano tutti gli scoramenti, i passi indecisi, che ognuno di noi fa quando vorrebbe, ma non può, conoscere meglio l'altro. La seconda è più sottile, e riguarda appunto il fascino: fascino è probabilmente il miglior esempio di enantiosemia, cioè quando acquisite condizioni polisemiche, una parola può avere un significato opposto a quello etimologico. Infatti il fascinus era un amuleto contro l'influenza malefica che si ritiene possa emanare dallo sguardo degli invidiosi, degli adulatori, degli affetti da qualche morbo. Era in pratica una sorta di malia. Con lo stesso termine, si indicava il dio Priapo, e i Romani chiamavano con lo stesso modo il suo attributo sessuale, il pene di dimensioni gigantesche, simbolo di fertilità e di ricchezza. Tanto è vero che era pratica comune indossare dei piccoli amuleti a forma fallica contro la negativa malia. Solo in tempi molto più recenti, il fascino diventa un'attrattiva seduttiva, che seppur "funzioni" allo stesso modo, non è più legato all'allontanare lo sguardo dell'invidioso, ma a catturare colui che si vuole far rapire. Come lo fa, leggendo le considerazioni di Neil, Elizabeth Finch.
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larmegliamori · 5 months
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What were my 2023 favourite books?
Grazie a @transaeneas per il tag!
Molto rumore per nulla, William Shakespeare Avendo avuto occasione di interpretare Beatrice per il saggio teatrale di Natale ed essendomi piaciuta molto come personaggio, non potevo non leggere tutta l'opera in cui compariva. Giustamente, essendo una commedia, mi sono molto divertita! Ho adorato i personaggi (secondari) di Beatrice e Benedetto e i loro graffianti scambi di battute, così come non ho disprezzato la sottotrama di Dogberry e Verges. Forse l'antagonista e la trama principale sono un po' deboli, ma nonostante tutto una lettura gradevolissima! (Senza contare che ho avuto modo di vedere la trasposizione teatrale con David Tennant e Catherine Tate, che mi ha fatta spaccare dal ridere.)
Trotula, Pietro Greco Un saggio super interessante, dalla scrittura che scorre via come acqua, su una figura altrettanto interessante: la prima medica della Scuola di Salerno. Si tratta della sua vita, delle sue (presunte) opere, del contesto storico-geografico in cui ha operato, della sua ricezione, ed ho imparato tantissimo. Mai sottolineato così tanto un libro.
Il cognome delle donne, Aurora Tamigio Sarò sincera, non sono una grande fan delle saghe familiari, e generalmente neanche di quelle storiche. Eppure, sarà stata l'ambientazione abbastanza vicina temporalmente (il Novecento), sarà stata la costruzione dei personaggi o la scrittura, ma ho divorato questo romanzo. Aurora Tamigio descrive la storia di una famiglia dal punto di vista delle sue donne (nonna, madre e tre nipoti), creando personaggi memorabili e tutti distinti, evitando anche (secondo me) di cadere in cliché fastidiosi. Una lettura che mi ha tenuta incollata e piacevolmente intrattenuta durante le vacanze.
Preludio alla Fondazione, Isaac Asimov In realtà è una rilettura, anche abbastanza dilatata nel tempo visto che avevo letto questo romanzo durante il mio secondo anno di università. Ma quest'estate ho rispolverato un po' della collezione asimoviana di mio padre, e Preludio è senza dubbio il mio preferito. Adoro la dinamica tra i due protagonisti, Hari e Dors (lei in particolare, è uno dei miei personaggi femminili preferiti in assoluto), l'esplorazione del pianeta-ecumenopoli di Trantor, le sue diverse culture, i vari capitoli dal punto di vista dell'antagonista e il colpo di scena finale. Alla fine, è diventato un vero e proprio comfort book e lo rileggo sempre volentieri!
Taggo a mia volte @hercorrupterofwords, @moi-ennepe, @headofmars, @anniegamgee e @dakovas-basette, ma non sentitevi obbligat*!
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SEI DEGNO, DEGNO, SEMPLICEMENTE PERCHÉ ESISTI
L’incapacità di ricevere supporto dagli altri è una risposta al trauma.
Il tuo condizionamento "Non ho bisogno di nessuno, farò tutto da solo" è una tattica di sopravvivenza.
Ne avevi bisogno per proteggere il tuo tenero cuore da abusi, negligenza, tradimento e delusione da parte di coloro che non potevano essere lì per te.
Dal genitore assente che per scelta o per circostanza ha svolto tre lavori con l’intento di sfamarti e accudire la famiglia.
Dagli amanti che hanno offerto intimità sessuale ma non hanno offerto alcun rifugio sicuro che onorasse il tuo cuore.
Dalle amicizie che hanno sempre richiesto più di quanto hanno dato.
Da tutte le situazioni in cui qualcuno ti ha detto "siamo in questo insieme" e poi ti ha abbandonato, lasciandoti a raccogliere i pezzi quando è diventato reale, lasciandoti a gestire la tua parte e anche la loro parte.
Dalle bugie. I tradimenti.
Ti sembra di aver imparato lungo la strada che non puoi davvero fidarti delle persone. O che ti puoi fidare delle persone, ma solo fino a un certo punto.
L'estrema indipendenza è un * problema di fiducia. *
Hai imparato: “se non mi metto in una situazione in cui mi affido a qualcuno, non dovrò rimanere deluso quando non si presenta per me, o quando lascia cadere la palla ... perché lo faranno sempre far cadere la palla prima o poi, giusto?”
Potresti persino aver imparato intenzionalmente questa strategia di protezione da generazioni di donne ferite che sono venute prima di te.
L'estrema indipendenza è un attacco preventivo contro il crepacuore.
Quindi, non ti fidi di nessuno.
E non ti fidi nemmeno di te stesso nello scegliere le persone.
Fidarsi è sperare, fidarsi è vulnerabilità.
“Mai più", hai giurato.
Ma, non importa come lo vesti e lo mostri con orgoglio per far sembrare che questo livello di indipendenza sia quello che hai sempre voluto essere,
in verità,
è il tuo cuore ferito, sfregiato e spezzato dietro un muro di mattoni protettivo.
Impenetrabile. Non entra niente. Non entra alcun dolore. Ma nemmeno l'amore.
Le fortezze e le armature sono la risposta al trauma.
La buona notizia è che il trauma riconosciuto è un trauma che può essere curato.
Sei degno di avere supporto.
Sei degno di avere una vera partnership.
Sei degno d'amore.
Sei degno di tenerti stretto il cuore.
Sei degno di essere adorato.
Sei degno di essere amato.
Sei degno che qualcuno dica: "Riposa. Ho capito." E mantenere effettivamente quella promessa.
Sei degno di ricevere.
Sei degno di ricevere.
Sei degno di ricevere.
Sei degno.
Degno, sorella.
Sei degno.
Non devi guadagnartelo.
Non devi dimostrarlo.
Non devi contrattare per questo.
Non devi mendicare per questo.
Sei degno.
Degno.
Semplicemente perché esisti.
Francesca Gussoni
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libero-de-mente · 6 months
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È arrivato un pacco da Amazon.
Un pacco piccolo e leggero, ordinato da mio figlio Daniele.
All'interno c'era il regalo di Natale per Alvin.
Una pallina illuminata che rotola e vibra automaticamente.
Avrebbe adorato quel gioco, ne sono sicuro.
Chissà quante volte lo avrei visto steso sul pavimento, mentre miagolando mi indicava che sotto un mobile si era infilato qualcosa. Con gli elastici dei capelli ne ha fatto una strage, tutti sotto i mobili con qualche centimetro di rialzo.
Un tempo sotto quei mobili lui ci si infilava, recuperava tutto.
Era un batuffolo di pelo.
Quando Daniele ha scartato il pacco e visto la pallina si è commosso, ha pianto.
La gatta Milly nella sua indolente indifferenza non mostra interesse a quel gioco. Anzi, si è appropriata del posto deve lui dormiva, come a ribadire che è lei l'unico felino della casa.
Sembra un affronto.
Qui ancora tutto parla di lui, qui ancora tutti ci chiediamo come sia potuto morire così.
Sentendoti dire "quando lo abbiamo dimesso non aveva nulla".
Ed era passata solo qualche ora.
Non ho pace.
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wolferetic · 1 year
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ɢᴏᴏᴅʙʏᴇ ꜰʟᴀꜱʜ ⚡ Pur non avendo molto tempo da dedicare alle fan art personali, ci tenevo tantissimo a fare un veloce sketch sul mio velocista scarlatto preferito dell'intero multiverso DC, avendo finalmente potuto visionare la stagione conclusiva di questa serie. Ho amato The Flash, è stato il primo telefilm dell'Arrowverse in cui mi sono imbattuta, e non finirò mai di ringraziare abbastanza @andreabroccardo per avermi fatto vedere alcune puntate della prima stagione tanti anni orsono. Mi ha trasmesso tantissimo il personaggio di Barry Allen, mi sono entusiasmata per le sue avventure, emozionata, ho pianto e riso tantissimo, certo, ci sono stati alti e bassi, nove anni sono tanti e lo staff ha dovuto superare molti ostacoli durante la creazione della serie ma, ciononostante, l'episodio finale è stato incredibile! Ho avuto l'ultimo colpo di scena che mi ha commossa, ho adorato gli easter egg, certi personaggi mi hanno sorpresa e il finale, nonostante tutto, mi ha lasciato con quella voglia perenne di continuare a sognare di nuove avventure per il team Flash. Non saprei bene cosa altro aggiungere se non 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄 agli attori, allo staff e alla DC per avermi regalato questo telefilm che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. ❤️ Per l'ultima volta voglio sussurrare al vento... 𝒸𝑜𝓇𝓇𝒾 𝐵𝒶𝓇𝓇𝓎, 𝓬𝓸𝓻𝓻𝓲.
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intotheclash · 7 months
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“Che c'è, Pietro, non sai cosa dire?”
“No.” Risposi con una vocetta appena udibile. Davvero non sapevo cosa cazzo dire. Guardai anche mia sorella, in cerca di una qualche illuminazione, di un appiglio qualsiasi, mi sarei aggrappato a tutto, pur di uscire indenne da quella pericolosa e niente affatto chiara situazione, ma lei rispose picche. Si voltò verso il televisore e mi lasciò solo contro tutti. Non voleva immischiarsi e non si sarebbe immischiata. Se se la prendevano con me, avrebbero lasciato in pace lei; la legge della giungla. Schifosa di un'egoista! Ma, alla prima occasione, me l'avrebbe pagata. Come si suona si balla.
“Allora, visto che non sai cosa dire,” Iniziò mio padre, “Lo faccio io per te. Ti racconto la mia parte di storia, quella che ho dovuto ascoltare stasera, prima di cena. Dopodiché sarai tu a raccontare la tua e bada bene di raccontarla tutta. E soprattutto precisa. Se mi accorgo che mi stai fregando, o soltanto me lo fai pensare, ti darò una di quelle strigliate che te la ricorderai finché campi. E potrai anche dire addio ai tuoi amici per tutta l'estate, visto che non ti farò più uscire di casa. Ci siamo intesi?” Dovetti acconsentire. Non è che fossi poi tanto d'accordo, ma cosa potevo farci? Avevo solo tredici anni. Comandava lui! Lui prendeva le decisioni e io le subivo. Non avevo alternativa. Per quanto riguarda il dove volesse andare a parare era ancora buio totale. Dovevo pazientare.
“Stasera, prima di venire a cena,” Iniziò, “mi sono incontrato al bar con Mario, il papà del tuo amico Sergio, abbiamo deciso di giocarci l'aperitivo a scopa. Una partita secca, chi perde paga, naturalmente. Consuetudine, lo facciano sempre. Ad un certo punto entra nel bar quella gran testa di cazzo dell'avvocato Terenzi…”
Quel cognome mi scoppiò in testa come una bomba a mano. Ora si che era tutto chiaro. Riuscivo a vedere solo disgrazie. Pensai al sangue che zampillava dal naso di Alberto Maria, il figlio dell'avvocato, pensai… Oh no! Peloroscio! Sembrava che si fosse ripreso, che stesse meglio quando lo avevamo lasciato al campo. Invece… Invece doveva essere morto, porco cane! Ecco perché mio padre era incazzato nero! Era finita! Sarei stato sbattuto in prigione per tutta la mia miserabile vita.  Probabilmente anche i carabinieri sapevano già tutto e stavano venendo a prendermi. Forse i miei amici li avevano già rinchiusi. Ero disperato, avevo voglia di piangere. Gli occhi mi si arrossarono e iniziò a tremarmi il labbro inferiore. Era finita! Il vecchio se ne accorse, fece un mezzo sorriso di vittoria e proseguì: “Vedo che non sei del tutto stupido, che stai iniziando a riflettere. Ma non è ancora il tuo turno di parlare, prima devo finire io. Dicevo: entra nel bar l'avvocato Terenzi. Un fatto strano, perché quel figlio di una puzzola è tirchio come un genovese di origini ebraiche e, là dentro, non ci mette mai piede, neanche per un caffè. La cosa ancor più strana, però, è stata che, appena entrato, si è diretto deciso verso il nostro tavolo. Sputava fiamme come un drago. Prima ci ha vomitato addosso una catasta di insulti, almeno dal tono sembravano insulti,  le parole non si capivano bene, quel borioso idiota parla una lingua che solo lui capisce. Ed è stata la sua fortuna, altrimenti sarei tornato a casa con una collana fatta con i suoi denti. Ma quando ha deciso di farsi capire, si è fatto capire bene e ci ha raccontato una storia. Una storia che tu dovresti conoscere bene e che, tra poco, sarai costretto anche tu a raccontare. L'avvocato ha detto che, giù al campo sportivo, tu e i tuoi amici siete saltati addosso a quel bastardo del suo adorato figliolo, lo avete caricato di botte e, non contenti, gli avete pure fregato il pallone. Adesso sta all'ospedale di Civita Castellana con il naso rotto e tutto gonfio. Un bel lavoro, non c'è che dire. Ha detto anche vi denuncerà tutti e a noi ci toccherà pagare una barca di soldi. Il Bastardo!”
Le lacrime trovarono finalmente la strada e sciamarono fuori. Un torrente di montagna dopo mesi di pioggia intensa. Portava con se un sacco di detriti, paura, rabbia, ma anche sollievo. A pensarci bene, soprattutto sollievo. Peloroscio non era morto e, per la seconda ed ultima volta nella mia vita, ne fui felice. Ero scampato di nuovo alla prigione. Subito dopo venne la rabbia. Ci mise un attimo a prendere il sopravvento.
“Non è vero!” Urlai “E’ un bugiardo! Bugiardo lui e bugiardo suo figlio! Il pallone era mio. Quello che mi hai regalato tu, quello di cuoio. Noi stavamo già giocando, poi è arrivato il figlio dell'avvocato, insieme a Peloroscio e a Ringhio, mi hanno gettato in terra e mi hanno fregato il pallone. Il mio pallone, non il suo!
"Se le cose stanno in questo modo, allora avete fatto bene a suonargliele. Domani mi sente quel lurido verme! Erano pure in tre i figli di bagascia. E tutti più grandi di voi.” Vidi lo sguardo del mio vecchio e capii che stava rispolverando l'idea della collana fatta con i denti dell'avvocato Terenzi. La cosa non mi dispiaceva affatto.
“Veramente, papà, non siamo stati noi a dargliele…”
“Ascolta, stronzetto, ho detto niente bugie! Cosa vorresti farmi credere? Che si sono picchiati tra di loro? Che il naso a quel prepotente figlio di prepotenti lo hanno rotto i suoi compari?”
“Non dico bugie! E non ho detto neanche questo! Il naso all'avvocatino lo ha rotto Pietro il Maremmano. E le ha suonate anche ai suoi amici. Anzi, solo a Peloroscio, perché Ringhio se l'è fatta sotto ed è rimasto paralizzato dalla paura.” Dissi tutto d'un fiato.
Mio padre non ci stava capendo più un cazzo. Guardò prima me, poi mia madre, che lo mise al corrente su chi fosse questo Maremmano, che lui non aveva mai sentito nominare, né aveva idea di chi fosse figlio, o dove abitasse. Volse ancora una volta lo sguardo verso di me e, con una calma che proprio non gli riconoscevo, disse: “Ascolta, piccolo, raccontami di nuovo tutto daccapo, senza tralasciare nulla. Poi deciderò il da farsi.” Ed io raccontai. Daccapo. Con dovizia di particolari. Dalla mattina. Raccontai delle biciclette, del pranzo, della partita e infine dello scontro. Il vecchio non mi interruppe mai. Si limitò a seguire il racconto, accompagnandolo con cenni di approvazione, o di disapprovazione, a seconda dell'evolversi degli eventi. Alla fine ero stremato. Stremato ma sollevato. Mi sentivo stranamente leggero. La paura era scomparsa. Mi sentivo bene.
La risata di mio padre piombò giù dalla cima del monte, come una valanga, con lo stesso frastuono e la stessa forza dirompente. Dapprima, io, mia madre e mia sorella, restammo pietrificati, poi ci lasciammo contagiare e fu risata liberatoria per tutta la famiglia. Non capivo bene cosa ci fosse tanto da ridere, ma me ne guardai bene dal protestare; poi era bello ridere tutti insieme. Non riuscivamo più a smettere e papà era quello che rideva più forte. Come suo solito, rideva e piangeva e menava delle manate sul tavolo e sulle mie spalle, facendomi anche male, ma non protestai.
“Certo che questo ragazzino deve essere un bel fenomeno!” Disse quando si fu calmato, “Hai detto che ha la tua stessa età, vero?”
“Si.”
“E ha lisciato il pelo a tre ragazzi più grandi di lui?”
“Si.”
“Davvero un bel fenomeno. Solo mi sfugge una cosa: nel frattempo, tu e quegli altri stronzetti dei tuoi amici, cosa facevate? Non gli avete dato una mano? Anche se, da quanto ho capito, non è che ce ne fosse bisogno. Casomai potevate darla a quegli altri tre perdigiorno!” E giù un'altra mitragliata di risate.
“No.” Risposi molto timidamente.
“No? E perché no? Se le avesse buscate?” Era di nuovo serio.
“Perché avevamo paura! Lui non è di qui. Lui non sa come vanno le cose. Quelli erano più grandi e quelli grandi si approfittano sempre dei piccoli. Guai a protestare. Non era la prima volta che ci fregavano il pallone. Lo fanno sempre. E se ti azzardi a protestare, giù botte.”
Aveva capito. Fece segno di si con la testa. Sicuramente anche quando era un ragazzino lui funzionava così. “Capisco, ci sono passato anch'io. E’ così che va il mondo, perdio! Pesce grosso mangia quello piccolo. E’ una legge di natura. Non ci sono santi. O, forse, no, sembra che il meccanismo si sia inceppato. Credo sia un buon segno.” Sentenziò. Si alzò dalla sedia, si infilò una camicia a quadri sopra la canottiera d'ordinanza, mi fece l'occhiolino e: “Infilati una maglietta pulita e andiamo.” Disse.
“Dove?” Chiesi. La paura stava tornando a farsi sotto. Non ero mai uscito con lui dopo cena.
“Voglio conoscere questo fenomeno del tuo amico. Subito.”
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seoul-italybts · 6 days
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[✎ ITA] BTS FESTA 2024 : Lettere BTS x ARMY⠸ 13.06.2024
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BTS FESTA 2024
LETTERE dei BTS per l'ARMY
__13. 06. 2024__
🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨🐨
RM
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Ciao.
Invece di dilungarmi con troppi giri di parole, starò sul semplice. Ho una voglia matta di rivedervi.
E mi mancate tuttə moltissimo.
Manca circa un anno a quando potremo ritrovarci.
Vi sta piacendo il mio album 'RPWP', rilasciato il mese scorso?
State tuttə bene? Se penso al mio ritorno, il tempo sembra non passare mai, ma sto tenendo duro. Insieme alla mia anima gemella, il mio adorato sassofono tenore..
Quando tornerò, vi suonerò 'Dynamite'. ♫ ♪~~
Mi raccomando, riguardatevi durante quest'estate afosa.. In questo nuovo ambiente, ho la mente piena di pensieri ed emozioni, vecchi e nuovi.
Mi chiedo come debba essersi sentito Jin hyung, allora, che è stato il primo ad iniziare ed era solo. [Jin,] Sei stato davvero forte, congratulazioni! Hyung, per favore, mostra tanto amore [all'ARMY] anche per noi. Mi spiace solo che stiamo lasciando questa responsabilità tutta sulle tue spalle. Ma, ad ogni modo, presto tornerà anche Hoseokie!
Il mio amore per tuttə voi è costante ed invariato. Chissà quanto più forti sarà/saremo e quanto più bello sarà tutto, quando ci riuniremo.
L'attesa non è semplice, ma sicuramente questa non è una prova priva di significato. E il nostro tempo insieme non è sicuramente finito. Siamo appena appena alle prime battute del secondo atto. Nonostante mi manchiate tuttə moltissimo, sto facendo e continuerò a fare del mio meglio per tenere duro.
Sono passati 11 anni dal nostro primo incontro, e ne manca solo 1 al nostro ricongiungimento.
ARMY__ era da tanto che non chiamavo il vostro nome ad alta voce.
È una cosa che mi riempie d'emozione e mi ricorda la nostra storia insieme.
Vi voglio un sacco di beneeee!
Namjoon, maggio.
🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹🐹
JIN
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Ciao. Sono Jin.
Spero stiate tuttə bene. Era da un po' che non vi scrivevo così.
Avrei voluto contattarvi e salutarvi più spesso, ma purtroppo la situazione non me lo consente.
Più il giorno del mio congedo si avvicina, più sono emozionato ahah
Ma ho saputo che i membri vi hanno tenuto compagnia egregiamente, in mia assenza. Che bravi...
Ora è il mio turno di essere fonte di gioia per tuttə voi, ARMY.
Sebbene non sarà lo stesso, da solo, farò del mio meglio per tenervi compagnia.
È dall'anno scorso che penso e programmo il da farsi e, non appena sarò congedato dall'esercito, vi mostrerò tutto ciò che ho preparato, una cosa alla volta.
Grazie per tutto il tempo trascorso al nostro fianco,
vi voglio bene, ARMY ♡
P.S.: Ragazzi (BTS), coraggio, continuate così ~
🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱🐱
SUGA
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Ciao, ARMY!! Sono SUGA!!
Quanto tempo, vero? Era tanto che non scrivevo una lettera come questa, quindi è tutto un po' strano ed imbarazzante ahahah
Io sto benone.
In mia assenza, è uscito il mio film[/concerto] ed io ho finito l'addestramento di base. Di questi tempi, sono molto impegnato. ARMY, anche voi state trascorrendo al meglio le vostre giornate, vero? Eh eh
E siamo di nuovo al 13/6. Ogni anno, quando arriva questo giorno, è sempre carico di bei ricordi.
Non mi sembra ancora vero non potervi vedere in questa giornata, ma sono sereno perché so che Seokjinie hyung la trascorrerà in allegria insieme a tuttə voi eh eh
Spero vi divertirete tuttə un mondo all'evento preparato per la nostra FESTA del 13/6!!
Anche io non faccio che contare i giorni che mi separano dal ritrovarvi!
Fino ad allora, vi prego di riguardarvi, non stancatevi ed abbiate cura di voi.
Continuiamo ad aspettare con trepidazione il giorno in cui ci rivedremo!
Mi mancate, ARMY!!
A presto. Ciao~!!
- SUGA -
🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿🐿
j-hope
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Ciao, ARMY, come state??
Io sto continuando il mio lavoro di caposquadra, in qualità di sergente.
Ora che mancano 4 mesi al mio congedo, sto iniziando a pensare al mio ritorno in società, mi sto allenando per perdere qualche chilo e, a modo mio, ho cercato di studiare un po' di inglese parlato, mentre portavo avanti la mia vita da militare.
Quindi, sì, anche qui... ecco, la mia routine non è poi così diversa da quella di una celebrità...
Ahahahahah
Non so se sarete d'accordo con me, ma... credo di esser diventato un po' più calmo.
Sarà forse che sono finalmente maturato e diventato un vero adulto??
Buahahah! ⭠ A giudicare da comportamenti simili, forse no,
non credo d'esser cambiato molto.
Ad ogni modo, il tempo vola davvero, è già giugno, mese in cui festeggiamo tutto il nostro universo [dei BTS e dell'ARMY], e sono sicuro che quando vedrete Jin hyung, sarete ancor più felici perché significa che il momento in cui saremo ancor più uniti e di nuovo tuttə insieme è sempre più vicino.
Ma basta parlare di me. Ora voglio sentire le vostre storie.
Come ve la state passando?
State mangiando come si deve, vero??
Dormite quanto basta?
Che interessi avete, di questi tempi?
La vostra vita, in nostra assenza, procede bene?
Che cosa vorreste dirci, quando ci ritroveremo?
Siate sincerə, ci avete già traditi~?
Ve la siete già data a gambe con Sunjae* in spalla~?
[* rif. al recente e popolare K-drama "Lovely Runner". Il titolo coreano (선재업고 튀어) lett. significa "Darsela a gambe con Sunjae in spalla"; Ryu Sunjae è il protagonista maschile della storia, interpretato dall'attore Byeon Woo-seok, n.d.t.]
Ora che sono arrivato ai 30 anni, ho un sacco di nuove curiosità e domande per voi! ♡ ♡
No, ma in realtà credo sia perché ho una voglia matta di sentire di nuovo le vostre voci, di persona, e credo che quel momento non sia poi così lontano..!!
Non vedo l'ora...
Però, onestamente.. Ultimamente ho come l'impressione il tempo non passi mai..
Non faccio che sognare.. un sacco e.. cerco di aver pazienza, ma è difficile..
Mentre vi scrivo questa lettera, non sono sicuro ciò che provo sia espresso al meglio. Spero i sentimenti del sergente Jung Hoseok, in questo giugno, vi arrivino forte e chiaro, in tutta la loro onestà~
Mi mancate~
Voglio vedervi~
Cercate di non ammalarvi, godetevi giugno e continuiamo ad aspettare insieme ottobre!
Allora ci rivedremo~~
Vi voglio bene!♡ ♡
- Il vostro Hope -
P.S.: Ovviamente, nell'attesa del prossimo anno...
Vi voglio bene, "BTS" Vi voglio bene, "ARMY"
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Jimin
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Per l'ARMY
ARMY, ciao, sono Jimin.
È passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che sono passato a lasciarvi un saluto.
Lasciate che vi scriva tutto ciò che mi passa per la mente!
Ragazzə.. mi mancate davvero un sacco!
Non è affatto semplice.. sul serio, eheh ahahahahahahah
Non passa giorno in cui io non cerchi di immaginare come sarà rivedervi.
Quando sono a letto, perso nei miei pensieri, mi chiedo tipo
'Quando ci ritroveremo, con che colore di capelli potrei venire a trovarvi?'
'Allora, sarò già più in forma, vero?'
'E poi, per quanto tempo dovrò lasciarmi crescere i capelli, prima di venire a trovarvi?'
'Che orecchini potrei indossare, quali vestiti mettere?'
'Quali canzoni potrei cantare?'
Ed inizia a battermi fortissimo il cuore, tant'è pieno di emozioni, al punto da non riuscire a chiuder occhio.
Mi chiedo come stiano le/i nostrə ARMY
Se state mangiando come si deve, se state facendo esercizio fisico.. beh, immagino quello no, vero? Ihihihihihihih (ma fareste bene a farlo, dico sul serio). Non è successo nulla di preoccupante [nelle vostre vite], vero? Se così fosse, spero non stiate attraversando un periodo troppo difficile.
Le/i nostrə ARMY si meritano d'essere sempre felici.
Vorrei potervi rendere anche solo un goccio più felici, ma purtroppo [al momento non mi è possibile]..
Ciononostante, sto facendo del mio meglio e qui il servizio procede bene, quindi non preoccupatevi per me, e tanto presto Jin hyung sarà congedato, no?!
Per ora, divertitevi con Jin hyung e, poco alla volta, torneremo tutti quanti da voi.
Dobbiamo ritrovarci e divertirci insieme al più presto.
Tornerò ancora a salutarvi sotto forma di lettera.
Vi voglio bene, ARMY. Mi raccomando, abbiate cura di voi!
- Jimin
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V
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ARMY, mi mancate! Ah! State davvero tuttə bene, siete in buona salute, vero?
Io sto mangiando a volontà, dormo bene e, durante questo periodo d'addestramento, sto vivendo una vita sana, diciamo.
Sto ricevendo tanta buona energia positiva sia dagli amici più giovani [*ma che hanno iniziato il servizio insieme a lui] che dai colleghi con più esperienza, e grazie a loro sto vivendo tante nuove avventure e mi sto divertendo tanto. Non per vantarmi, ma ci sono diverse cose in cui sono arrivato anche primo ahah
Me la cavo anche con le armi da fuoco! Ho ricevuto molti complimenti in quel campo, e sto anche imparando il nogi judo ed il ju-jitsu dai nostri valorosi commilitoni.
Mi sento davvero rinato!!
Nel vedere il fisico dei nostri soldati, sono grato già solo di potermi addestrare al loro fianco, e sto lavorando sodo per rimanere al passo [con loro]! Sono davvero una grandissima motivazione/ispirazione per me. Nonostante qualche infortunio qui e là, prometto che non mi spingerò troppo oltre/che avrò cura di me!!
Ma il fatto è che sono davvero su di giri. Vi prego di capire, eheh
Ultimamente, quando ho del tempo libero, mi metto in un angolino e.. ballo.. era già un po' che ne avevo voglia.
È ciò che sto facendo con calma, poco per volta, per evitare anche la più piccola eventualità di dimenticare chi sono e perdere il mio tocco.
Non soffro più di vertigini! Niente di che, alla fine!... Non è vero! Ho avuto una paura matta, ma alla fine sono riuscito a superarla.
E ora che vi ho detto come va, anche voi dovete assolutamente stare bene, ARMY.
Spero non vi ammaliate e che non siate troppo preoccupatə/ansiosə.
Perché è tipico nostro, mio, dei BTS e di voi ARMY, preoccuparci sempre gli uni delle/gli altrə, anche se da lontano, ma cerchiamo di stare serenə e speriamo di ritrovarci presto.
Quando io, i membri e l'ARMY ci rivedremo, dobbiamo assolutamente lasciar liberi tutti questi sentimenti di affetto e disfarci del senso di mancanza [che stiamo provando ora]! Non vedo l'ora di ritrovarvi. Vi voglio un sacco di bene.
AFoBangFo. Borahae. Ciao ciao~
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JungKook
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Per l'ARMY
ARMY, ciao, sono JungKook.
È un sacco di tempo che non scrivo una lettera a mano e credo la mia calligrafia sia peggiorata. Scusate eheh
Ragazzə!! Sto bene.
Ovviamente dire che non c'è nulla di difficile sarebbe una bugia, ma me la sto cavando bene e non faccio che pensare al giorno in cui potrò rincontrarvi e, qui e là, di tanto in tanto, ci sono anche momenti divertenti che mi aiutano a non pensare alla fatica eh eh
A proposito, vi è piaciuta la mia fan song, "Never let go", rilasciata a giugno?
Fin da quando ho iniziato a lavorarci, ci tenevo fosse una canzone per le/i fan.
Spero io sia riuscito ad esprimervi al meglio ciò che provo per voi ihih
L'idea originale era mostrarvi anche una performance, insieme alla canzone, ma non c'è stato tempo sufficiente e non ho potuto farlo.
Se ce ne sarà l'opportunità, mi piacerebbe – anche se in futuro – eseguirla dal vivo sul palco eheh (ma non c'è ancora nulla di preparato)
Però vorrei veramente esibirmi..
Non vedo l'ora di sentire di nuovo le grida delle/gli ARMY..
Voglio tornare ad esibirmi con belle canzoni e performance...
Anche se lo scorso inverno è stato davvero gelido, e l'estate afosa non è neppure ancora iniziata, non vedo l'ora sia di nuovo inverno...
Il tempo sta scorrendo estremamente lento ㅜㅜ ahah
Immagino sia perché il senso di mancanza che provo nei vostri confronti è troppo grande.
Se continuerò semplicemente a fare ciò che devo fare, senza pensarci troppo, presto sarà di nuovo il momento di ergermi di fronte a voi, giusto?
A-ja a-ja [*su, su / coraggio]...! Ad ogni modo, ragazzə!
Fino a quando non ci rivedremo, mi raccomando non ammalatevi ed abbiate cura di voi!
Così, quando ci ritroveremo, la gioia sarà ancor più grande, non trovate?!
Mi mancate un sacco.
E vi voglio un mondo di bene!
Detto ciò..Sono davvero pessimo nel scrivere lettere ahah..
Ora vado!! Ciao!!!
- JungKook -
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng : trad ufficiale, © btsbaragi_jk⠸ Twitter
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diceriadelluntore · 1 year
Text
La costruzione di un dolore
Un maestro zen vide uno scorpione annegare in uno stagno e decise di trarlo in salvo. Quando lo fece, lo scorpione lo punse. Per l’effetto del dolore, il maestro lasciò l’animale che di nuovo cadde in acqua in procinto di annegare. Il maestro tentò di tirarlo nuovamente fuori dall’acqua e l’animale lo punse nuovamente.
Un giovane discepolo che vide la scena gli si avvicinò e gli disse: – Scusate, maestro, ma perché continuate? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua, lo scorpione vi punge? Il maestro gli rispose: – La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare.
Allora il maestro rifletté e con l’aiuto di una foglia, tolse lo scorpione dell’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
– Non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è ciò che sei, mentre la tua reputazione è solo ciò che gli altri pensano di te. Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere.
Ho una collezione enorme di racconti zen. Eppure zen non lo sono affatto: per me è davvero complicato superare l’attaccamento, accettare il superamento di sé stessi e altri insegnamenti per l’illuminazione. Ma adoro gli insegnamenti morali che da quasi tutte si traggono, soprattutto nel rapporto con gli altri.
Dopo anni ho usato questo posto per parlare di una situazione personale. Non che la musica che mi piace, i miei libri, le curiosità, le citazioni, le mie amate etimologie non lo siano. Stavolta ho deciso di parlare di un dolore mio, di un dolore che mi è successo. Un dolore che non ho mai provato. Che lo voglio dire subito: è stato frutto di una legittima scelta di un’altra persona, che accetto per il rispetto che mi impongo verso le persone che ho voluto (voglio e vorrò) bene. Non lo contesto, per quanto per me sia insensato. La questione che ho voluto esprimere è stata di esternarlo in un posto per dirlo indirettamente a tante persone. Non ho accusato, ho raccontato. Un risultato che mi ha fatto tanto bene: l’empatia che mi è stata data, in maniera persino sorprendente, da coloro che dietro un nome di un blog celano una persona che a volte conosco, di altri di cui so il nome e la voce, di altri ancora, per un meraviglioso tacito accordo, che non so, ma è come se lo sapessi, ma soprattutto messaggi da coloro che non conosco affatto, che hanno solo letto e hanno sentito il bisogno di scrivermi un pensiero. Che tra l’altro, ed è una soddisfazione, arrivano tutti ad uno stesso punto su di me, che mi scalda il cuore.
Non ho scritto né per vittimismo, né per far apparire una persona che ho adorato profondamente una carnefice. Non è mai stato quello il mio fine. Ho scritto per egoismo, ecco perchè non sono del tutto zen. Ho scritto per il principio che un’altra storia Zen racconta:
Un allievo chiede al suo maestro: “Come posso superare il dolore?”. Il Maestro con un sorriso gli ordina di prendere un pugno di sale e di versarlo in una ciotola di acqua. Gli chiede di berla. “Come è?” chiede. “È aspra, è cattiva!”. Ordina al discepolo di prendere un nuovo pugno di sale e di seguirlo. Lo porta ad un lago, entra con lui dentro l’acqua per 4 passi, e gli chiede di versare il sale nell’acqua. Dalla tunica prende la ciotola, la riempie di acqua e chiede di berla. “Come è?”. “È fresca, è buona”. “Ecco la via per superare il dolore: trasformati da ciotola in lago”.
Nel cercare le storie, ho ascoltato questa canzone, che è una gemma lucente in un disco che all’epoca fu bistrattato, ma che a distanza di tanti anni suona nuovissimo, anticipando tendenze e visioni della musica a lui futura. Lo lascio come ringraziamento a chi è arrivato a leggere fino a qui, e a chi mi sta aiutando a diventare un lago.
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Please
So you never knew love Until you crossed the line of grace Then you never felt wanted 'Till you had someone slap your face So you never felt alive Until you almost wasted away You had to win You couldn't just pass The smartest ass At the top of the class Your flying colors Your family tree And all your lessons in history Please Please Please Get up off your knees Please Please Please Please So you never knew How low you'd stoop to make that call And you never knew What was on the ground 'till they made you crawl So you never knew that The heaven you keep you stole Your catholic blues Your convent shoes Your stick on tattoos Now they're making the news Your holy war Your northern star Your sermon on the mount From the booth of your car Please Please Please Get up off your knees Please Please Please Leave me out of this So love is hard and love is tough But love is not what you're thinking of September Streets capsizing Spilling over Down the drain Shards of glass splinters like rain But you could only feel Your own pain October Talking getting nowhere November December Remember Are we just starting again? Please Please Please Get up off your knees Please Please Please Please So love is big, bigger than us But love is not what your thinking of It's what lovers deal It's what lovers steal You know I've found it hard to receive 'Cause you my love I could never believe
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