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#insediamento neolitico
danieleneandermancini · 6 months
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CANOE NEOLITICHE RINVENUTE A LA MARMOTTA RIVELANO ANTICA TECNOLOGIA NAUTICA NEL MEDITERRANEO
CANOE NEOLITICHE RINVENUTE A LA MARMOTTA RIVELANO ANTICA TECNOLOGIA NAUTICA NEL MEDITERRANEO Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla rivista ad accesso libero PLOS ONE, più di 7.000 anni fa, gli individui navigavano nel Mar Mediterraneo utilizzando imbarcazioni, canoe, tecnologicamente sofisticate. Molte delle civiltà più importanti d'Europa hanno avuto origine sulle...
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Chieti
LA CIVITELLA
Situata nella parte più alta della città, sul colle di Teate.
Civitella significa fortezza perché su questo colle venne costruita per esigenze di difesa una grande fortezza con castello e caserma. Oggi sono rimaste soltanto le mura e una torretta.
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Solo in tempi recenti si è scoperto, a seguito dei lavori per lo stadio del Chieti calcio lì situato, un vero e proprio museo a cielo aperto che viaggia tra epoche differenti come strati di rocce che raccontano diverse ere. Anni e anni prima lì non venivano applauditi calciatori ma squadre di gladiatori infatti la Civitella sorge là dove si trovava una struttura dell'epoca imperiale romana l’anfiteatro della città e prima ancora una necropoli dell'età italica e ancora prima un insediamento risalente all'età del bronzo.
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I TRE TEMPLI
Sono stati scoperti 3 templi e parte dei relativi frontoni e meteope decorati in terracotta da svastiche, cornucopie e foglie. In particolare è stato rinvenuto il Campidoglio di Teate adornato da statue di divinità e muse e le ante fisse raffiguranti Demetra persiana (Diana) e Ercole a riposo, per la cui realizzazione sono stati usati degli stampi in posizioni differenti.
Ercole è il semidio della forza usata però con saggezza, mentre Demetra persiana è la dea della natura e delle fiere, incarna la potenza femminile pertanto è la dea delle donne caste cioè delle donne indipendenti che non soggiaciono alle richieste, all'arroganza e alla violenza del maschio. Demetra inoltre aveva un albero sacro il noce, quindi la sua raffigurazione per i cristiani era un simbolo demoniaco considerandola una strega.
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NEOLITICO
In quest'era l'uomo da cacciatore diventa agricoltore e inizia a lavorare e decorare la terracotta per contenere e conservare le provviste.
Ritrovamento della Grotta dei Piccioni dimora degli uomini primitivi, poi divenuto santuario.
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L'OFFERENTE DI RAPINO
Statuetta raffigurante una donna che porta in offerta un piattino su cui figurano delle spighe.
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CAPPELLA DI UN LIBERTO E I GIOCHI DEI GLADIATORI
Lusius Storax era un liberto diventato poi seviro, sulla sua cappella funebre ha fatto rappresentare in maniera realistica l'organizzazione dei giochi dei gladiatori, dalle trombe che suonano ai gladiatori che combattono in squadre.
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viaggioinamerica · 1 month
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AGOSTO 2024
Matera è una città tra le più antiche del mondo il cui territorio custodisce testimonianze di insediamenti umani a partire dal paleolitico e senza interruzioni fino ai nostri giorni. Rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo attraverso i millenni di questa lunghissima storia.
Matera è la città dei Sassi, il nucleo urbano originario, sviluppatosi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali che sono il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. el 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità
I Sassi di Matera sono il 6° sito in Italia in ordine cronologico, il primo nel meridione.
In occasione di questa iscrizione, per la prima volta l’UNESCO utilizza nei criteri e nelle motivazioni il concetto di Paesaggio Culturale, che in seguito verrà utilizzato per motivare l’iscrizione di altri siti nel mondo.
Il 17 Ottobre 2014 Matera è stata designata Capitale Europea della Cultura per il 2019
Matera è al centro di un incredibile paesaggio rupestre che conserva un grande patrimonio di cultura e tradizioni, ed è sede di eventi espositivi di grande prestigio nazionale ed internazionale. primi insediamenti umani nel territorio di Matera risalgono al paleolitico e si svilupparono utilizzando le grotte naturali che in gran numero definiscono il paesaggio rupestre di Matera. Nel corso del tempo alle grotte naturali si sono aggiunte quelle scavate dall’uomo che ha trovato nella friabile roccia tufacea una eccezzionale possibilità di insediamento al riparo dagli agenti naturali. I complessi rupestri hanno costituito la prima forma del nucleo urbano con ambienti ancora oggi presenti inglobati dentro edifici e fabbricati costruiti fuori terra dal medioevo in poi.
Dopo aver attraversato le fasi della preistoria: il paleolitico, il neolitico e le diverse età dei metalli la storia di Matera verrà fortemente caratterizzata dall’avvento del Cristianesimo. L’impronta cristiana diviene culturalmente dominante in breve tempo. Durante tutto il medioevo il paesaggio rupestre fu sistematicamente trasformato con la costruzione di imponenti luoghi di culto.
Durante il medioevo furono costruiti edifici imponenti tra i quali la maestosa Cattedrale di Matera, la chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di S. Domenico, la Chiesa di Santa Maria della Valle Verde sulla via Appia. Da questo momento in poi prende forma una vero e proprio nucleo urbano concentrato inizialmente intorno alla Cattedrale che si trova in cima alla collina della Civita (Civitas, città) che divide in due i Sassi: il Sasso Barisano rivolto ad est e il Sasso Caveoso rivolto a sud.
Particolarmente interessanti sono le Chiese Rupestri che si possono visitare nei Sassi di Matera.
Questi luoghi testimoniano il passaggio evolutivo dell’uomo dalle fasi preistoriche al cristianesimo.
Le Chiese Rupestri si trovano infatti in luoghi di particolare importanza e con ogni probabilità erano già luoghi di culto nelle civiltà rupestri che hanno preceduto quella cristiana.
Quelle di maggiore interesse e visitabili sono:
NOI ABBIAMO VISTO:
Santa Maria de Idris - San Giovanni in Monterrone
La Chiesa di Santa Maria De Idris è situata all’interno dello sperone roccioso del Monterrone che domina il Sasso Caveoso, nelle vicinanze della Chiesa di San Pietro Caveoso e dell’omonima piazza. La posizione è stupenda e offre un panorama unico, sulla città e sulla Gravina.
Molto interessante il fatto che lanci De Gasperi abbia ordinato trasferimento delle famiglie che abitavano nei sassi questo intorno agli anni 50 perché le condizioni igieniche erano non più idonee. Abbiamo visto dei sassi Teixeira musei di 50 m dove abitavano circa 11 persone insieme agli animali. Ciò che rendeva non igienico l’ambiente è che non esisteva la rete fognaria. Mentre la rete dell’acquaera molto architettonicamente in genere fisicamente costruita attraverso un sistema di reti piovane.
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gaetaniu · 3 months
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Secondo gli archeologi, i mega-siti di Trypillia evitavano le disuguaglianze di ricchezza tra le singole famiglie
Ricostruzione del gigantesco insediamento Trypilliano di Maidanetske, Ucraina. La cultura Trypillia fiorì nell’Ucraina centro-occidentale, in Moldavia e nella Romania orientale per oltre due millenni, dalla fine del Neolitico alla prima età del bronzo (5400-2700 a.C.). La cultura di Trypillia è una cultura europea neolitica sorta in Ucraina tra i fiumi Seret e Bug, con estensioni a sud verso le…
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newsnoshonline · 5 months
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Resti di un vasto insediamento agricolo di 7.000 anni trovati in un “enorme vuoto” in Serbia Scoperta di un insediamento neolitico in Serbia Gli archeologi hanno recentemente scoperto un vasto insediamento agricolo di 7.000 anni vicino a Jarkovac, nel nord della Serbia. Il sito si estende su circa 13 ettari e rappresenta una testimonianza significativa della cultura Vinča. Una scoperta inattesa La scoperta è avvenuta grazie al suggerimento di un residente locale, che ha condotto gli esperti a esplorare un’area inaspettata. La presenza di numerose case bruciate e manufatti ha offerto uno sguardo nel passato di questa antica comunità agricola. Un sito di straordinaria importanza L’insediamento neolitico di Jarkovac rappresenta una scoperta di notevole importanza. La
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stilouniverse · 1 year
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La via Cassia Antica: quinto itinerario da Fiesole a Firenze
Percorsa e descritta dal prof. Giovanni Caselli Fiesole – Area archeologica Faesulae è un insediamento etrusco molto antico, ma se nella città i reperti non vanno più indietro nel tempo del VI secolo a.C., nei dintorni vi sono insediamenti più piccoli che mostrano una continuità dal Neolitico al Bronzo al Protovillanoviano, al Villanoviano e all’Etrusco, come nel sito di Poggio di Firenze, ora…
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lamilanomagazine · 1 year
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Le necropoli romane del territorio varesino raccontate in un libro
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Varese: Le necropoli romane del territorio varesino raccontate in un libro. Viene aggiunto un tassello essenziale per ricostruire la storia del territorio varesino, portando a conoscenza di una serie di necropoli romane presenti, grazie al lavoro che la studiosa Gabriella Tassinari ha raccolto nel volume “I sepolcreti dimenticati: le necropoli romane di Malgesso e di Oltrona al Lago (Varese)”. Il libro sarà presentato il 5 maggio alle 18.00 nella Sala Risorgimento di Villa Mirabello. L'Assessore alla Cultura Enzo Laforgia sottolinea: “Il volume di Gabriella Tassinari costituisce un grande arricchimento per la conoscenza del territorio varesino nell’antichità e questo importante risultato è stato raggiunto anche attraverso lo studio della documentazione conservata nell’Archivio Topografico del Museo Archeologico di Villa Mirabello e dei reperti conservati nel deposito dello stesso museo. Questi materiali vengono per la prima volta messi a disposizione degli studiosi e del pubblico all’interno di un rigoroso studio scientifico. La collaborazione tra Comune di Varese, Società Storica Varesina e Associazione Culturale "SARISC", che ha portato alla pubblicazione del volume di Gabriella Tassinari dedicato alle necropoli romane del territorio varesino, rappresenta un virtuoso esempio di collaborazione tra enti diversi ma uniti dall'amore per il loro territorio e per la ricchezza della sua storia, una storia importante che merita di essere studiata, valorizzata e resa accessibile ai cittadini, perché questo è il fine ultimo di ogni ricerca”. Presente all'incontro l'autrice Gabriella Tassinari, laureata in Archeologia presso l’Università degli Studi di Milano e specializzata in Archeologia presso la stessa Università, autrice di contributi sulle necropoli romane del territorio lombardo. Presenti inoltre il professor Giuseppe Armocida della Società Storica Varesina, la Dottoressa Isabella Nobile, già conservatore Museo Archeologico di Como, e la Dottoressa Fulvia Butti della Società Archeologica Comense, la Dottoressa Elena Poletti del museo Civico Archeologico di Mergozzo. Le necropoli di Malgesso e Oltrona al Lago si inseriscono in un territorio disseminato di ritrovamenti archeologici. La ricostruzione delle realtà di Malgesso e Oltrona al Lago conferma pienamente la profonda unità archeologica del cosiddetto “comprensorio del Ticino”, nel cui ambito esse si collocano. Degne di nota per più aspetti sono la cisterna di Malgesso e la fornace romana di Besozzo. Grazie ad uno scandaglio minuzioso tra centinaia di oggetti, è stato possibile recuperare i reperti di queste due necropoli conservati nel Museo Archeologico di Villa Mirabello, nel Civico Museo Archeologico “Paolo Giovio” di Como, nel Museum of Archaeology and Anthropology - University of Cambridge e di proprietà privata. Tutti i manufatti, fino ad ora inediti, sono stati disegnati, fotografati, analizzati, inserendoli, in base ai confronti, nel panorama del territorio varesino, nel più ampio lombardo e delle aree vicine. L’autrice ha ricomposto la fisionomia della Malgesso romana, non trascurando i rinvenimenti più famosi dell’età del Ferro (cultura di Golasecca). Tre risultati sono significativi: l’ininterrotta continuità di insediamento dal Neolitico fino a epoca tardoantica-altomedievale e oltre; l’eterogeneità dei materiali romani, che coprono un arco cronologico molto lungo e che indicano diverse produzioni; la pluralità di aree funerarie sia di età romana, sia precedenti. Il sepolcreto di Oltrona al Lago, scoperto nel 1878, è abbastanza esteso, con un periodo di frequentazione piuttosto lungo dall’età augustea ad almeno il III-IV sec. d.C. Il periodo in cui vengono scoperte queste necropoli è fervido di ricerche archeologiche e scoperte di importantissimi siti, in particolare preistorici, nel territorio varesino.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cicciobarbara · 2 years
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“La trasmigrazione dell’anima” Grotta Mangiapane (Custonaci). domenica 30 ottobre 2022 - ore 10:00 Pittura di Piriongo (aka Piergiorgio Leonforte) DJ: Ciccio Barbàra Tecnico audio: Nola Vito Fotografo: Enrico Amodeo Operatore Drone: Federico Fefe Tosto L’evento sarà possibile vederlo esclusivamente in differita. Un particolare ringraziamento al Dott. Luigi Biondo. Sito archeologico. Le Grotte di Scurati sono un antico insediamento preistorico e un geosito speleologico. Sorgono in prossimità della frazione di Scurati del comune di Custonaci, in provincia di Trapani. Accoglie al suo interno un piccolo borgo di case, abitato dal 1819 fino alla metà del '900. La grotta Mangiapane, la più grande, alta circa 70 metri, larga 13 e profonda 50, è chiamata anche Grotta degli Uffizi. La grotta era abitata fino agli anni '50 e apparteneva alla famiglia Mangiapane. Scavi archeologici condotti nel 2004 hanno rivelato la presenza di ceramica preistorica del Neolitico antico e medio. Una seconda grotta, denominata anch'essa Mangiapane (Mangiapane II), si trova un centinaio di metri più ad ovest, lungo la stessa falesia rocciosa. In questa grotta, nel 1925, venne condotto uno scavo archeologico diretto dal paletnologo francese Raymond Vaufrey, coadiuvato dall'archeologo italiano Ugo Rellini. Lo scavo mise in luce i resti di un focolare contenente ceramica della media età del Bronzo (cultura di Thapsos) e abbandonati reperti litici in selce riferibili alla fine del Paleolitico superiore (fase Epigravettiano Finale). Alcuni di questi reperti sono esposti presso il museo Pepoli di Trapani, mentre la restante parte della collezione si trova nel Museo Salinas di Palermo e presso il Museo Etno-Antropologico di Parigi. https://www.instagram.com/p/CkP7BYzNAYr/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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micoldaniels · 4 years
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Parco Urbano "Sa grutta" di Cannas di sotto - Carbonia. necropoli a domus de janas, area funeraria di un insediamento preistorico databile fra la fine del Neolitico (3300-2800 a. C.) e le prime fasi dell’Eneolitico (2800-2400 a. C). Le nostre radici a tre minuti da casa. Chi erano le janas? #mitologia #fate #streghe #fotografia #danielaSulas #domusdejanas #necropoli #cannasdisotto #musei #sardegna #leggende https://www.instagram.com/p/CIXkvBZh9cM/?igshid=19rmjix47p4w4
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sardegnaterraemare · 5 years
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~Sant'Anna Arresi~ 📸Post di @fabrizio_bibi_pinna Nel cuore del paese di Sant'Anna Arresi si trova un gioiello di epoca nuragica. Il magnifico nuraghe Bilobato Arresi. Attorno al nuraghe è sorto il primo nucleo abitato di Sant’Anna Arresi, paese del basso Sulcis che nel suo nome abbina l’origine preistorica alla santa patrona, cui sono dedicate ‘vecchia’ e nuova parrocchiale. Il nuraghe, risalente al XV-XIV secolo a.C. (Bronzo medio), si erge in mezzo alle due chiese e fu costruito su un insediamento più antico, abitato nel Neolitico Recente e nel primo Eneolitico (3200-2600 a.C.). A completare il quadro preistorico dentro il paese sono due fontane nuragiche, a est e ovest del monumento. È un caso di sovrapposizione cultuale: varie ‘fortezze’ spirituali si avvicendarono nel paese nella successione dei millenni. Complimenti per il fantastico post 👏👏👏!!! • • Visitate la nostra pagina e per rimanere aggiornati seguiteci e pubblicate le vostre foto con l'hashtag #sardegnaterraemare oppure il tag @sardegnaterraemare le migliori fotografie verranno pubblicate nella nostra galleria e sulla pagina Facebook • • • #nuraghe #history #sardegna #arkeosardinia #sardinia #sardinien #сардиния #sardaigne #sosbattormorossardegna #focusardegna #unionesarda #lanuovasardegna #italiainfoto #shotz_of_italy #sardinia_people #ovunquesardo #sardegna_amata #don_in_sardegna #huffpostitalia #yallerssardegna #lauralaccabadora #new_photosardegna #sardegna_illife #sardegna_super_pics #sardegnareporter #sardegna_official #volgosardegna #vivosardegna #photography — view on Instagram https://ift.tt/330Muly
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danieleneandermancini · 5 months
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INDIVIDUATO SITO DEL TARDO NEOLITICO A JARKOVAC, NEL NORD DELLA SERBIA
INDIVIDUATO SITO DEL TARDO NEOLITICO A JARKOVAC, NEL NORD DELLA SERBIA Da indagini di fotointerpretazione (remote sensing) e di geognostica,  un team di archeologi dell'Università di Kiel ha individuato e mappato completamente, in una zona remota della Serbia,  i resti di un vasto insediamento neolitico di 7.000 anni. Situato vicino a Jarkovac, un villaggio nel nord della Serbia, l'insediamento neolitico copre circa...
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stiletricolore · 4 years
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Polignano a mare
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Polignano a mare, a molti nota per lo scenario di famosi film, per altri come semplice e fantastica meta turistica estiva e non solo....ad altri nota per aver visto la nascita di personaggi famosi proprio a Polignano. Nonostante l'Italia sia uno dei paesi più belli del mondo in fatto di ambienti e colossi architettonici (da un punto di vista letterale e parafrasato), è anche madre di innumerevoli paesi che affondano le proprie radici nella notte dei tempi, addirittura nell'età antiche e albeggianti della storia umana. Difatti, il nostro magnifico territorio è pregno di luoghi simili,  tutti unici e trasmittenti un'aura di fascino misterioso che difficilmente andrà perduto o dimenticato. Ebbene, la pillola di oggi ha a che fare proprio con uno di questi meravigliosi posti, nonostante sia baciato dal sole e lambito dalle onde fruscianti dell'Adriatico. Sto parlando di Polignano a Mare, ovviamente!  La perla pugliese Polignano a mare  Come già accennato, di questo paese si ha testimonianza fin dagli albori… O quasi, giacché è al remoto Neolitico che risale la prima datazione di un insediamento umano; successivamente, nell’Età del Bronzo, Polignano a Mare divenne un importante centro portuale.   Oggigiorno, Polignano a mare offre una quantità incredibile di monumenti e luoghi di interesse: basti pensare che è tutt'ora percorribile la via Traiana. Antica e famosa strada romana, la quale attraversa la Lama Monachile. Read the full article
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freedomtripitaly · 5 years
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Se siete amanti della Spagna e, ancor di più, adorate trascorrere la maggior parte del tempo in mezzo alla natura, la città di Vigo è la meta che fa per voi. Questa città, totalmente immersa nella natura, sorge sulla costa nord-occidentale della Spagna, nella comunità autonoma della Galizia. Vigo, poi, è un importante porto commerciale e di pesca della costa atlantica spagnola, oltre ad essere molto celebre per la squadra popolare di calcio. Sicuramente, una delle cose più belle da fare a Vigo è camminare per le vie della città e notare come gli aspetti antichi si combinino così perfettamente con i più moderni, dando vita ad una combo assolutamente equilibrata. Vigo è una città che ha moltissimo da offrire e non vi lascerà sicuramente indifferenti: infinite spiagge, morbide colline, enormi parchi verdi, una temperatura piacevole per la maggior parte dell’anno ed uno stile di vita vivace e contagioso. Questa città, come molte altre spagnole, è suddivisa in distretti; sviluppatasi fra il XIX ed il XX secolo, Vigo, e ad oggi divisa fra centro storico e le cosiddette ensanche, ossia un prolungamento di piccoli villaggi che le fanno da corona. Come abbiamo affermato in precedenza, oggi la città di Vigo, è un connubio perfetto fra tradizione e modernità: soprattutto per quanto riguarda la pesca, se consideriamo che si tratta di una delle attività commerciali più importanti in assoluto. Se vi trovate in zona, vi consigliamo fortemente di visitare l’Estuario, un vero e proprio paradiso naturale sull’Oceano Atlantico, insieme alle Isole Cies. La storia di Vigo La città di Vigo è stata, e per sempre sarà, una città dettata dal mare; sin dal neolitico, questa zona, fu abitata da popolazioni centro iberiche. In passato ci fu anche un insediamento romano e, sin dai giorni dell’occupazione romana, Vigo, non era altro che un insieme di piccoli villaggi e parrocchie affacciati sul mare. Purtroppo, come buona parte delle città europee affacciate sul mare, anche Vigo, ha dovuto fare i conti con gli attacchi dei Vichinghi e più tardi di inglese e olandesi. Subito dopo il XIX secolo, la città di Vigo, visse un periodo storico di fioritura e forte benessere ed uno degli eventi che esemplificò al meglio questo momento, fu la sconfitta dell’esercito francese da parte dei soldati spagnoli. A partire dalla fine del XIX secolo, Vigo, conobbe l’espansione dei propri confini e della propria popolazione, diventando la bella e conosciuta città che è oggi. Unitamente a ciò, ci fu una forte espansione industriale, la quale garantì un periodo di prosperità alla città: il porto acquisiva sempre più importanza e la popolazione crebbe moltissimo. Insomma, Vigo era diventata un vero e proprio centro commerciale, per il trasporto e per lo smistamento con le Americhe ed il resto della Spagna. E fu proprio in questo particolare periodo che moltissimi edifici e monumenti vennero costruiti: architetture uniche in tutta la Galizia. Oggi, Vigo, conta con moltissimi musei ed opere architettoniche, oltre a diversi parchi naturali e spazi verdi ideali per chi ama passeggiare ed immergersi nel bel mezzo della natura in totale relax. La zona pianeggiante di Vigo è un meraviglioso connubio di stili architettonici: regionalismo ed eclettismo e, nonostante lo scorrere del tempo, le vecchie case ed i vicoli hanno mantenuto le loro caratteristiche originarie. I segni di un passato molto ricco sono visibili ovunque: il centro storico che ospita la meravigliosa Chiesa di Santa Maria, il famoso Mercado do Pedra, lo spettacolare Castello O Penso, le Isole Cies, i parchi naturali e molto altro. Cosa vedere a Vigo: il centro storico Vigo è una città che offre moltissimo da vedere e sicuramente riuscirà ad affascinarvi con la sua enorme offerta culturale. Nel centro storico i palazzi sono molto antichi e, buona parte di essi, sono stati rimpiazzati con edifici nuovi e moderni che si mixano perfettamente con la storia della città. Passeggiando per il centro, per gli antichi viottoli, potrete scoprire ancora moltissime costruzioni che rievocano il passato e qui assaporerete la cosiddetta “città vecchia”. Il centro storico si caratterizza, appunto, per gli stretti vicoli che si dipanano attorno al porto e alla marina, i quali si sono conservati nonostante le intemperie del tempo: nel sobborgo di Bouzas vi farete un’idea di come era Vigo originariamente. Molto interessante è la scultura di un uomo seduto su una grossa piovra che incontrerete facendo una rilassante passeggiata sul lungomare: si tratta di un omaggio ad una delle più famose specialità locali, ossia il polpo. Fra gli edifici storici da ricordare, vi è il Municipio, il quale è attualmente Casa Galega da Cultura e ospita i tesori della lingua gallega; casa di D. Casto Méndez, importante ufficiale della marina spagnola. Nel centro storico della città di Vigo potrete ammirare anche la maestosa chiesa di Santa Maria, la quale risale al XII secolo. Si tratta di un importante edificio costruito in stile gotico caratterizzata da numerose cappelle e transetti ed elevata, in seguito, a collegiale. Di questa chiesa non sappiamo moltissimo se non che, a causa di una devastante esplosione, venne completamente distrutta e saccheggiata dal pirata Franics Drake; i lavori di ristrutturazione iniziarono nel lontano 1816 e terminarono nel 1838 con la costruzione del tabernacolo e degli altari laterali. Mercado do Pedra di Vigo Anch’esso rientra nella lista delle cose da vedere a Vigo. Si tratta propriamente di un mercato, nel centro storico della città, molto popolare per la vendita dell’ottimo pesce, frutta, verdura, abbigliamento e prodotti tipici del luogo. Vi consigliamo di fare un giro al mercato in modo da potervi immergere completamente nei profumi e nei colori tradizionali di questa meravigliosa città. Inoltre, potrete trovare occasioni davvero uniche: capi d’abbigliamento di ottima qualità a prezzi davvero imperdibili. Concedetevi anche una rilassante pausa pranzo presso i ristoranti tipici della zona, troverete sicuramente ciò che più aggraderà il vostro palato! Vicino al mercato si trova anche Rùa Da Laxe, dove potrete trovare le pulpeiras che preparano il polpo e Praza de Almeida, sede importante di alcune gallerie d’arte. Cosa vedere a Vigo: Castello do Castro A sud della città di Vigo, è situato il grande Parco Do Castro insieme all’omonimo castello risalente al III secolo a.C., costruito per volontà di Filippo IV. O Castro, invece, è il parco con la miglior vista sull’Estuario di Vigo: non è un semplice giardino, bensì una collina dalla quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato di tutta la città. La fortezza, visitabile gratuitamente, vi lascerà senza fiato! Il cammino che porta in cima alla collina non è dei più semplici, ma la ricompensa è sicuramente gratificante e, lungo la strada, potrete ammirare meravigliose ancore che commemorano la famosa Battaglia di Rande; da qui potrete fare un delizioso spuntino, abbandonandovi alla meravigliosa vista della città. Se siete amanti dello sport, non potrete certamente perdervi le interessanti aree sportive del luogo, quali piste di pattinaggio e svariati parchi giochi per i più piccoli. Cosa vedere vicino a Vigo: Isole Cies A largo della costa galiziana, sorge il meraviglioso arcipelago delle Isole Cies: esse fanno parte del Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia e dal 2002 sono un territorio protetto. Qui sono presenti infinite spiagge bianche, proprio come ai Caraibi, ed il lago di fronte al mare è trasparente come la piscina di un resort a cinque stelle. Se siete amanti della natura, questo è il posto giusto per voi, in quanto avrete la grande possibilità di intraprendere appassionanti passeggiate e percordi di trekking. Questo arcipelago è composto da tre isole bellissime: S. Martino, la più piccola, Monteagudo e Faro. Tra le spiagge più famose vi è Figueras, rivolta prettamente ai turisti, e Nosa Señora, forse la più selvaggia. Per chi ama la natura, vogliamo ricordare il Lago de los Niños, situato fra le due isole più grandi ed interessante luogo con un ecosistema unico al mondo. Se amate lo sport, proprio qui potrete praticare il birdwatching, oltre a visitare un villaggio preromano ed i resti dell’antichissimo monastero di S. Estevo, nei pressi del Centro Interpretativo. Se invece siete più temerari e desiderate immergervi nelle acque cristalline di questo luogo suggestivo, dovrete richiedere l’autorizzazione specifica sul sito dei Parchi Nazionali. Vi starete chiedendo come raggiungere questo paradiso terrestre e la risposta è molto semplice: una volta arrivati nella città di Vigo, vi basterà prendere un traghetto in direzione delle Isole Cies. Il primo passo per visitare la meravigliosa Vigo è trovare il mezzo più adatto per raggiungere la destinazione: il più comodo è sicuramente l’aereo e ci sono moltissimi siti che offrono biglietti a prezzi molto convenienti. Se invece amate i viaggi “on the road”, vi consigliamo di studiare un percorso ben preciso in auto, attraversando i luoghi più suggestivi della Spagna. Per chi, infine, ama il mare, la crociera potrebbe sicuramente essere il modo migliore per raggiungere la città: un’elegante nave vi porterà a destinazione. https://ift.tt/2S53LGK Alla scoperta delle bellezze di Vigo, in Spagna Se siete amanti della Spagna e, ancor di più, adorate trascorrere la maggior parte del tempo in mezzo alla natura, la città di Vigo è la meta che fa per voi. Questa città, totalmente immersa nella natura, sorge sulla costa nord-occidentale della Spagna, nella comunità autonoma della Galizia. Vigo, poi, è un importante porto commerciale e di pesca della costa atlantica spagnola, oltre ad essere molto celebre per la squadra popolare di calcio. Sicuramente, una delle cose più belle da fare a Vigo è camminare per le vie della città e notare come gli aspetti antichi si combinino così perfettamente con i più moderni, dando vita ad una combo assolutamente equilibrata. Vigo è una città che ha moltissimo da offrire e non vi lascerà sicuramente indifferenti: infinite spiagge, morbide colline, enormi parchi verdi, una temperatura piacevole per la maggior parte dell’anno ed uno stile di vita vivace e contagioso. Questa città, come molte altre spagnole, è suddivisa in distretti; sviluppatasi fra il XIX ed il XX secolo, Vigo, e ad oggi divisa fra centro storico e le cosiddette ensanche, ossia un prolungamento di piccoli villaggi che le fanno da corona. Come abbiamo affermato in precedenza, oggi la città di Vigo, è un connubio perfetto fra tradizione e modernità: soprattutto per quanto riguarda la pesca, se consideriamo che si tratta di una delle attività commerciali più importanti in assoluto. Se vi trovate in zona, vi consigliamo fortemente di visitare l’Estuario, un vero e proprio paradiso naturale sull’Oceano Atlantico, insieme alle Isole Cies. La storia di Vigo La città di Vigo è stata, e per sempre sarà, una città dettata dal mare; sin dal neolitico, questa zona, fu abitata da popolazioni centro iberiche. In passato ci fu anche un insediamento romano e, sin dai giorni dell’occupazione romana, Vigo, non era altro che un insieme di piccoli villaggi e parrocchie affacciati sul mare. Purtroppo, come buona parte delle città europee affacciate sul mare, anche Vigo, ha dovuto fare i conti con gli attacchi dei Vichinghi e più tardi di inglese e olandesi. Subito dopo il XIX secolo, la città di Vigo, visse un periodo storico di fioritura e forte benessere ed uno degli eventi che esemplificò al meglio questo momento, fu la sconfitta dell’esercito francese da parte dei soldati spagnoli. A partire dalla fine del XIX secolo, Vigo, conobbe l’espansione dei propri confini e della propria popolazione, diventando la bella e conosciuta città che è oggi. Unitamente a ciò, ci fu una forte espansione industriale, la quale garantì un periodo di prosperità alla città: il porto acquisiva sempre più importanza e la popolazione crebbe moltissimo. Insomma, Vigo era diventata un vero e proprio centro commerciale, per il trasporto e per lo smistamento con le Americhe ed il resto della Spagna. E fu proprio in questo particolare periodo che moltissimi edifici e monumenti vennero costruiti: architetture uniche in tutta la Galizia. Oggi, Vigo, conta con moltissimi musei ed opere architettoniche, oltre a diversi parchi naturali e spazi verdi ideali per chi ama passeggiare ed immergersi nel bel mezzo della natura in totale relax. La zona pianeggiante di Vigo è un meraviglioso connubio di stili architettonici: regionalismo ed eclettismo e, nonostante lo scorrere del tempo, le vecchie case ed i vicoli hanno mantenuto le loro caratteristiche originarie. I segni di un passato molto ricco sono visibili ovunque: il centro storico che ospita la meravigliosa Chiesa di Santa Maria, il famoso Mercado do Pedra, lo spettacolare Castello O Penso, le Isole Cies, i parchi naturali e molto altro. Cosa vedere a Vigo: il centro storico Vigo è una città che offre moltissimo da vedere e sicuramente riuscirà ad affascinarvi con la sua enorme offerta culturale. Nel centro storico i palazzi sono molto antichi e, buona parte di essi, sono stati rimpiazzati con edifici nuovi e moderni che si mixano perfettamente con la storia della città. Passeggiando per il centro, per gli antichi viottoli, potrete scoprire ancora moltissime costruzioni che rievocano il passato e qui assaporerete la cosiddetta “città vecchia”. Il centro storico si caratterizza, appunto, per gli stretti vicoli che si dipanano attorno al porto e alla marina, i quali si sono conservati nonostante le intemperie del tempo: nel sobborgo di Bouzas vi farete un’idea di come era Vigo originariamente. Molto interessante è la scultura di un uomo seduto su una grossa piovra che incontrerete facendo una rilassante passeggiata sul lungomare: si tratta di un omaggio ad una delle più famose specialità locali, ossia il polpo. Fra gli edifici storici da ricordare, vi è il Municipio, il quale è attualmente Casa Galega da Cultura e ospita i tesori della lingua gallega; casa di D. Casto Méndez, importante ufficiale della marina spagnola. Nel centro storico della città di Vigo potrete ammirare anche la maestosa chiesa di Santa Maria, la quale risale al XII secolo. Si tratta di un importante edificio costruito in stile gotico caratterizzata da numerose cappelle e transetti ed elevata, in seguito, a collegiale. Di questa chiesa non sappiamo moltissimo se non che, a causa di una devastante esplosione, venne completamente distrutta e saccheggiata dal pirata Franics Drake; i lavori di ristrutturazione iniziarono nel lontano 1816 e terminarono nel 1838 con la costruzione del tabernacolo e degli altari laterali. Mercado do Pedra di Vigo Anch’esso rientra nella lista delle cose da vedere a Vigo. Si tratta propriamente di un mercato, nel centro storico della città, molto popolare per la vendita dell’ottimo pesce, frutta, verdura, abbigliamento e prodotti tipici del luogo. Vi consigliamo di fare un giro al mercato in modo da potervi immergere completamente nei profumi e nei colori tradizionali di questa meravigliosa città. Inoltre, potrete trovare occasioni davvero uniche: capi d’abbigliamento di ottima qualità a prezzi davvero imperdibili. Concedetevi anche una rilassante pausa pranzo presso i ristoranti tipici della zona, troverete sicuramente ciò che più aggraderà il vostro palato! Vicino al mercato si trova anche Rùa Da Laxe, dove potrete trovare le pulpeiras che preparano il polpo e Praza de Almeida, sede importante di alcune gallerie d’arte. Cosa vedere a Vigo: Castello do Castro A sud della città di Vigo, è situato il grande Parco Do Castro insieme all’omonimo castello risalente al III secolo a.C., costruito per volontà di Filippo IV. O Castro, invece, è il parco con la miglior vista sull’Estuario di Vigo: non è un semplice giardino, bensì una collina dalla quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato di tutta la città. La fortezza, visitabile gratuitamente, vi lascerà senza fiato! Il cammino che porta in cima alla collina non è dei più semplici, ma la ricompensa è sicuramente gratificante e, lungo la strada, potrete ammirare meravigliose ancore che commemorano la famosa Battaglia di Rande; da qui potrete fare un delizioso spuntino, abbandonandovi alla meravigliosa vista della città. Se siete amanti dello sport, non potrete certamente perdervi le interessanti aree sportive del luogo, quali piste di pattinaggio e svariati parchi giochi per i più piccoli. Cosa vedere vicino a Vigo: Isole Cies A largo della costa galiziana, sorge il meraviglioso arcipelago delle Isole Cies: esse fanno parte del Parco Nazionale delle Isole Atlantiche della Galizia e dal 2002 sono un territorio protetto. Qui sono presenti infinite spiagge bianche, proprio come ai Caraibi, ed il lago di fronte al mare è trasparente come la piscina di un resort a cinque stelle. Se siete amanti della natura, questo è il posto giusto per voi, in quanto avrete la grande possibilità di intraprendere appassionanti passeggiate e percordi di trekking. Questo arcipelago è composto da tre isole bellissime: S. Martino, la più piccola, Monteagudo e Faro. Tra le spiagge più famose vi è Figueras, rivolta prettamente ai turisti, e Nosa Señora, forse la più selvaggia. Per chi ama la natura, vogliamo ricordare il Lago de los Niños, situato fra le due isole più grandi ed interessante luogo con un ecosistema unico al mondo. Se amate lo sport, proprio qui potrete praticare il birdwatching, oltre a visitare un villaggio preromano ed i resti dell’antichissimo monastero di S. Estevo, nei pressi del Centro Interpretativo. Se invece siete più temerari e desiderate immergervi nelle acque cristalline di questo luogo suggestivo, dovrete richiedere l’autorizzazione specifica sul sito dei Parchi Nazionali. Vi starete chiedendo come raggiungere questo paradiso terrestre e la risposta è molto semplice: una volta arrivati nella città di Vigo, vi basterà prendere un traghetto in direzione delle Isole Cies. Il primo passo per visitare la meravigliosa Vigo è trovare il mezzo più adatto per raggiungere la destinazione: il più comodo è sicuramente l’aereo e ci sono moltissimi siti che offrono biglietti a prezzi molto convenienti. Se invece amate i viaggi “on the road”, vi consigliamo di studiare un percorso ben preciso in auto, attraversando i luoghi più suggestivi della Spagna. Per chi, infine, ama il mare, la crociera potrebbe sicuramente essere il modo migliore per raggiungere la città: un’elegante nave vi porterà a destinazione. Vigo è una bella cittadina spagnola ricca di attrazioni, natura e paesaggi mozzafiato, adatti a grandi e piccini così come agli amanti dello sport.
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newsnoshonline · 6 months
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Le canoe più antiche mai rinvenute nel Mar Mediterraneo, rinvenute al largo delle coste italiane La scoperta delle antiche canoe nel Mar Mediterraneo Cinque antiche canoe sono state scoperte sul fondo del Mar Mediterraneo, utilizzate più di 7.000 anni fa per la pesca e il trasporto vicino a un villaggio neolitico vicino all’attuale Roma. Gli archeologi hanno individuato le barche al largo delle coste italiane presso La Marmotta, un insediamento preistorico sommerso, durante scavi archeologici, come riportato da uno studio pubblicato su PLOS Uno. La datazione e le caratteristiche delle barche Le canoe, costruite tra il 5700 e il 5100 a.C., sono le più antiche mai trovate nel Mediterraneo, realizzate con ontano, quercia, pioppo e
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gaetaniu · 5 years
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Scoperta una antica diga del neolitico costruita per proteggere un villaggio contro l'innalzamento del livello del mare.
Scoperta una antica diga del neolitico costruita per proteggere un villaggio contro l’innalzamento del livello del mare.
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Mediterraneo orientale e costa israeliana: Insediamenti neolitici sommersi al largo della costa del Carmelo.
Gli antichi abitanti del Neolitico sulla costa del Carmelo in Israele costruirono una diga per proteggere il loro insediamento dall’innalzamento del livello del mare nel Mediterraneo, rivelando che la lotta dell’umanità contro l’innalzamento degli oceani e le inondazioni risale a…
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foxpapa · 7 years
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Scatto Mio Della Crociera Sul Danubio Fatta A Luglio
My Photo Of The Cruise On The Danube I did In July
DONIJ MILANOVAC - SERBIA
LEPENSKI VIR
ROVINE DI UN INSEDIAMENTO NEOLITICO SUL FIUME
La Montagna Sacra - ha sostanze ferrose che attirano i fulmini e la fanno risplendere durante i temporali
RUINS OF A NEOLITIC SITE ON THE RIVER
The Sacred Mountain - has ferrous substances that attract lightning and make it shine during thunderstorms
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