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mysibilliniadventure · 3 months
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Istruttore Survival CSEN XIV corso nazionale
Corso di formazione per istruttori base survival CSEN (Sport Orientamento – specialità survival) per l’anno accademico 2024 (XIV edizione). Il corso è organizzato dalla scuola nazionale di survival Sibillini Adventure (fondata nel 2002) in collaborazione con il Comitato CSEN di Ascoli Piceno. Il corso rispetta i canoni previsti dallo SNAQ  (Sistema Nazionale delle Qualifiche Tecnici Sportivi) attuato dalla Scuola Nazionale del CONI. Riconoscimento della qualifica con Diploma Nazionale CSEN. Numero partecipanti a numero chiuso massimo 12 allievi per corso.
Le date del corso sono:
- dal 6 aprile al 14 aprile 2024 (termine iscrizioni 10 marzo 2024) Il programma è il seguente: ABBIGLIAMENTO ED EQUIPAGGIAMENTO SCELTA DEL VESTIARIO PER L’OUTDOOR; COMPOSIZIONE KIT DI SOPRAVVIVENZA; COMPOSIZIONE KIT DI PRONTO SOCCORSO; VIVERI DA PORTARE NELLO ZAINO; SISTEMI E MEZZI PER LA SEGNALAZIONE DI EMERGENZA; TECNICHE DI ORIENTEERING; COSTRUZIONE DI PASSAGGI IN CORDE ORIZZONTALI TIRO CON ARCO RIPARI/RICOVERI SPEDITIVI; TECNICHE DI ACCENSIONE DEL FUOCO CON SISTEMI ELEMENTARI; ACQUA TECNICHE DI POTABILIZZAZIONE; LEGATURE E NODI; TECNICHE DI PRIMO SOCCORSO TECNICHE BASE DIFESA PERSONALE PIANTE ALIMENTARI DI EMERGENZA COME SI ORGANIZZA UN CORSO BASE DI SURVIVAL CREAZIONE DI UN ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA GARE SURVIVAL SPORTIVO Per i diplomati, affiancamento gratuito per i 6 mesi successivi al corso, per la creazione di una start-up.
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supermariofox · 1 year
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In Forma a Piedi : Il FitWalking l’Arte del Camminare in Piemonte in particolare a Rivarolo Canavese 🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🍀🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🍀🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🦊 . . . #istruttori #fitwalking #teambertinofox #corsi #base #uscite #gruppo #camminata #salutare #omaggio #prova #chiamami #starebene #nostress #benessere #nutrizione #opportunity 🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🍀🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️💚🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🍀🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️💚🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🍀🦊 (presso Rivarolo Canavese) https://www.instagram.com/p/Cp5CGV6IQW5/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Sempre così. Segui @ilsupremomacchinista 🚂 #ilsupremomacchinista 🚂 Thanks to @ch_double 🚂 #istruttore #istruttori #corso #corsi #scuola #supremo #supremi #supremomacchinista #macchinista #macchinisti #capotreno #stazione #scuole #binario #treno #treni #ferrovia #ferrovieri #tutor #collega #colleghi https://www.instagram.com/p/CpuigU9IrhB/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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sauolasa · 10 months
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Istruttori della Nato addestrano i soldati ucraini nelle tecniche di combattimento urbano
I soldati ucraini vengono addestrati in molti Paesi della Nato nel maneggio di armi, con veicoli corazzati e carri armati
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firewalker · 5 months
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Una spalla su cui piangere... per fortuna, forse, non troppo
All'età di 16 anni ebbi il mio primo infortunio grave sugli sci: finii contro un muro di roccia, sostanzialmente, sbregandomi (voce del verbo sbregare, ossia aprire malamente) un ginocchio e un avambraccio, spaccando in due il casco e rompendomi l'omero sinistro. Durante la convalescenza, mi accorsi che ogni tanto sentivo dolore alla spalla destra, una cosa passeggera, che io attribuii al cambio di tempo (tipo i dolori ai calli)
Passano gli anni e il dolore alla spalla destra è sempre lì, occasionale, ma mi impedisce, ad esempio, di sdraiarmi di fianco poggiato sul gomito destro, perché poi mi fa malissimo. La cosa nel tempo peggiora tanto che se guido un po' di più il braccio mi fa male.
Decido quindi di fare un'ecografia nel 2020, che sancisce un'infiammazione degenerativa al tendine sovraspinato. L'ecografista dice "non ci si può fare niente, ti tieni il dolore". E io mi tengo il dolore.
Finché, a dicembre 2023, la spalla non si blocca totalmente. Non riesco più ad alzare il braccio né in avanti, né di lato. Verso dietro è praticamente impossibile arrivare oltre il sedere. L'arco di movimento è di circa 20° in tutte le direzioni. Vado dal medico di base che dice
"o ti si è rotta la cuffia dei rotatori, oppure c'è un'infiammazione molto forte"
e mi spedisce a fare RX, ecografia e visita ortopedica.
La lastra la faccio immediatamente, c'è una clinica che le fa senza prenotazione, vai lì e prendi il bigliettino. Dice che ho i tendini calcificati (la famosa "bella calcificazione" che dicevo giorni fa), riesco a fare l'ecografia dopo soli tre giorni appoggiandomi al poliambulatorio dove lavoro e prenoto, subito dopo, la visita ortopedica in sanità privata.
L'ecografia dichiara che non c'è rottura dei legamenti ma c'è questa famosa calcificazione. Il medico ecografista (fisiatra e medico dello sport) si sbilancia e dice "morbo di Duplay", che non ho idea di cosa sia, ma evidentemente è così che si chiama la mia calcificazione. Suggerisce delle onde d'urto. Meglio dell'operazione e più veloci nel recupero, ma non simpatiche.
L'ortopedico visiona tutto, fa la sua visita e dice "no, mi ci vuole una risonanza". Ora, siccome io a Natale parto, la risonanza la farò come minimo a fine anno, se non nel 2024, prenotazioni permettendo, sperando di farla col pubblico perché costa parecchio. Ha prospettato anche un'altra soluzione, che non ricordo come si chiama ma è praticamente un'aspirazione di questa calcificazione (il fisiatra l'ha definita "morbida", lui dice che ha la consistenza della pasta dentifricia), soluzione forse anche più rapida delle onde d'urto, ma invasiva.
E quindi ecco, per fortuna - forse! - non devo operarmi, e probabilmente riesco a non saltare nulla riguardo al Nordic Walking, nemmeno gli impegni che ho come Maestro a inizio anno (ho in ballo la formazione di alcune persone che vogliono diventare istruttori), ma passare il Natale con la spalla fuori uso era qualcosa che mi sarei decisamente risparmiato.
PS: il 20 era il mio compleanno. Con un braccio solo. Sono stato in convalescenza per tutto il giorno, sul divano. Bellissimo.
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praesidiummilitum · 7 months
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Royal Italian Army Airborne Troops Instructors equipped with IF 40 Military Parachutes pictured before boarding a plane for a jump.
Tarquinia Airborne Troops School,1941.
Istruttori militari del Regio Esercito equipaggiati con paracadute modello IF 40 ritratti prima di imbarcarsi per un lancio.
Scuola Militare di Paracadutismo di Tarquinia,1941.
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arreton · 6 months
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L'ambiente da palestra lo trovo abbastanza desolante e pure abbastanza sessista: se non si parla di esercizi e diete, argomenti comprensibili dato il contesto e pure interessanti, si parla di auto e calcio; i maschi sono machi montati, un esempio uno degli istruttori che ha sempre una faccia scocciata ed i muscoloni sempre ben in vista; le femmine quando non sono delle foglioline fragili sono delle femme fatale forzute che ci provano con gli istruttori e che si truccano pesante per andare in palestra, ma ci sono anche le donne in carriera/casalinghe annoiate che vanno in palestra per correggere non so che cosa e socializzare. L'istruttore che dovrebbe essere anche posturologo ecc sembra un bufalotto scemo con la panza e le spallone da ex allenato; l'unica istruttrice femmina è a metà tra l'esaltata e la scocciata quindi alterna momenti da discoteca a momenti dove le si legge in faccia che le scoccia da morire. I ruoli sono abbastanza fissi: i maschi fino ad una certa età sono virili, muscolati, uomini in carriera che vogliono mantenersi belli o maschioni col bicipite che scoppia e poi gli anziani; le femmine a parte le anziane e le casalinghe o quelle fragiline sono delle femme fatale in cerca di maschioni. A questo proposito ho trovato abbastanza patetico da parte della istruttrice dire ad un ragazzo – credo sui vent'anni, alto e slanciato ma mingherlino, corpo insomma non "virile" culturalmente inteso come "maschio" – dirgli: forza con quell'esercizio, mettici più energia, fallo più da maschio.
E tutto questo negli orari in cui solitamente c'è poca gente, quasi nessuno. Non so immaginare a che spettacolo assisterei se frequentassi gli orari dove c'è più gente. Per curiosità scientifica forse dovrei fare questo esperimento.
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ross-nekochan · 1 year
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Oggi in ufficio le colleghe hanno detto:"Nella palestra dove andiamo noi siamo tutte femmine, più qualche vecchietto". E invece proprio qualche giorno fa mi sono accorta che nella mia sono TUTTI maschi (con qualche femmina sparsa qua e là) e questo è proprio indice di una palestra perfetta per me.
Però questo mi porta a non saper fare conversazione. Io già di solito non guardo in faccia a nessuno quando mi alleno, però sto notando che pure quelle quattro parole che mi dicevano gli istruttori non me le dicono più e mi dispiace, sia perché non vorrei risultare così "antipatica" sia perché in verità vorrei che le parole aumentassero e non l'opposto. Ma come si fa?
E di quelle poche femmine che ci sono 3/4 si allenano una chiavica e con intento zero e il restante 1/4 (tipo solo due in totale) l'intento ce lo mette pure ma si allena comunque una merda e devono venire a cacare il cazzo e occupare le cose che servono proprio A ME. Brutte stronze bagasce andate a zappare la terra invece di cacare il cazzo.
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fatticurare · 1 year
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L'OLANDA HA APPROVATO LA LEGGE "RIDE FOR A RIDE": ORA GLI ISTRUTTORI DI GUIDA POTRANNO FARSI PAGARE IN NATURA DAGLI ALLIEVI MAGGIORENNI.
(IL MESSAGGERO)
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gregor-samsung · 1 year
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“ Alcuni anni fa Marc, un bambino di dieci anni, è venuto in ospedale per un colloquio. Come accade spesso in questi casi, il bambino preoccupava molto le persone che lo circondavano. La famiglia si era decisa a chiedere un colloquio in seguito a un’esperienza negativa in una colonia di vacanze dove un certo comportamento, che fino a quel momento era passato più o meno inosservato, era “esploso”. Un lunedì mattina accolgo quindi questo bambino con i suoi genitori, visibilmente agitati (come la maggioranza dei genitori che accompagnano il figlio in un servizio di psichiatria, la loro angoscia è raddoppiata dalla paura implicita di essere giudicati: “Siamo dei bravi genitori? O saremo considerati delle persone che non hanno saputo educare i loro figli al punto che adesso, per il loro bene, la società dovrà occuparsi di loro?”). Mi raccontano che tutto è cominciato nella colonia di vacanze in cui Marc rifiutava di lavarsi nudo di fronte agli altri bambini. Poi Marc stesso mi spiega che, anche a casa, si fa la doccia vestito con una specie di camicione e che si insapona attraverso il sottile tessuto. Mi spiega poi che gli istruttori della colonia erano molto turbati per quello che raccontava. Marc aveva infatti spiegato, riprende la madre, di essere l’imperatore di un pianeta chiamato Orbuania e che, come imperatore di questo pianeta, veniva ogni giorno sulla terra in osservazione. Ma ogni notte lasciava il suo corpo e tornava nel suo pianeta dove riprendeva la sua normale vita di imperatore. A quel punto chiedo ai genitori se Marc avesse già parlato loro di tutto questo e rispondono che sì, naturalmente gliene aveva parlato. Marc aveva inoltre scritto una serie di quaderni in cui descriveva la vita di Orbuania, che aveva fatto leggere ai suoi insegnanti, i quali trovavano, come del resto i genitori, che sebbene il bambino fosse un po’ ossessionato dalla sua storia, rivelasse in fondo solo di possedere un’immaginazione un po’ troppo fervida. È necessario precisare che Marc aveva rivelato, nei vari test a cui era stato sottoposto in ospedale, un’intelligenza superiore alla media. E agli psicologi che gli avevano sottoposto i test aveva dichiarato di voler parlare del suo impero con qualcuno, ma che non voleva essere trattato “psicologicamente”. Gli ho chiesto perché. Dall’alto dei suoi dieci anni, mi ha risposto che gli psicologi sono persone che non capiscono nulla delle cose, che interpretano tutto e che lui invece desiderava parlare, ma in modo più complesso e profondo, con un adulto che non lo catalogasse. Non credevo alle mie orecchie: quel bambino mi stava dicendo che non voleva essere trattato come un sintomo. Mi diceva molto chiaramente che desiderava parlare, ma che quella conversazione non doveva cadere in un riduzionismo tecnico. Gli dissi immediatamente che io ero uno psicologo, ma che ero anche un filosofo, che la sua storia mi interessava molto e che desideravo parlare con lui anche se non capivo bene perché volesse parlare con qualcuno.
Penso che all’inizio il desiderio di comunicare la sua visione delle cose nascesse da due ragioni ben distinte: da una parte, le persone reagivano male quando lui parlava del suo impero; e dall’altra, siccome in questa storia non tutto gli era completamente chiaro, l’opinione di qualcuno che non lo giudicasse gli era preziosa. Tale fu il nostro primo patto, che restò intatto per oltre dieci anni di lavoro comune e di amicizia reciproca. “Signor imperatore”, è così che ho cominciato molto presto a chiamarlo. Quell’appellativo è diventato il suo nome, o meglio il suo soprannome, che accettava con un certo piacere. E non ero il solo a chiamarlo così: le segretarie, vedendolo arrivare per la sua ora di discussione (non è mai stata una seduta), lo salutavano, senza alcun tono di scherno, dicendogli: “Buongiorno signor imperatore! Un po’ alla volta, Marc mi descriveva il suo pianeta. Parlavamo anche della difficoltà di vivere sulla Terra, una difficoltà che sotto molti aspetti ci accomunava — con lo svantaggio per me che io, contrariamente a lui, non sono imperatore neanche per qualche ora al giorno. Fin dai primi incontri ho chiesto a Marc cosa pensasse della realtà di Orbuania. Sviluppò a questo proposito una teoria che non è mai cambiata nel corso degli anni, anche se con il tempo si è affinata. Orbuania e le sue costellazioni, i pianeti che dipendevano dal suo impero e i suoi nemici esistevano davvero, ma non poteva dimostrarlo. Mi proponeva quindi di adottare, a proposito dell’esistenza del suo impero, la “scommessa di Pascal” riguardo all’esistenza di Dio. Si può immaginare il mio stupore (e non sarebbe stato l’ultimo!) quando udii una tale proposta uscire dalla bocca di un bambino di quell’età! La realtà di Orbuania non dipendeva da una credenza personale, ma dal grado di esistenza determinato dalla necessità che un tale oggetto esistesse... Qualche anno dopo, quando Marc cominciava ad avere il profilo del matematico che è oggi, ha partecipato come uditore ad alcune riunioni, da me coordinate, con due ricercatori (un matematico e un fisico), in vista della stesura di un libro di logica matematica. Tra i soggetti che affrontavamo c’era il problema ontologico dello statuto di esistenza dell’oggetto della scienza. L’imperatore offriva il suo parere sui teoremi fondamentali di Gödel e di Cohen, tra gli altri. E appena poteva ci dava notizie di Orbuania, cosa che incuriosiva al massimo, come si può immaginare, gli scienziati miei complici, assolutamente incapaci di definire ciò che “esiste” o meno, e perfino di saper dire più o meno cosa questa parola significhi. Un giorno ho vissuto un episodio piuttosto comico con l’imperatore. Era un pomeriggio d’estate e faceva molto caldo al Centro; quando Marc arrivò gli proposi di andare a bere qualcosa al bar, come facevamo abbastanza spesso. Al bar quando il cameriere viene a prendere l’ordinazione, chiedo a Marc: “E lei, cosa desidera, signor imperatore?”. Marc risponde e, quando il cameriere si allontana, mi dice in tono protettivo: “Vede, Benasayag, a me non dà nessun fastidio, ma se continua a chiamarmi ‘signor imperatore’ in pubblico, finiranno per pensare che lei è un po’ matto” — e accompagna l’affermazione con un gesto esplicito, puntando l’indice sulla tempia e facendolo ruotare su se stesso. Poco per volta imparavo a capire quando potevo chiamarlo signor imperatore. E lui da parte sua imparava, probabilmente insegnandolo a me, che non tutti sono in grado di capire le interessanti informazioni sul suo pianeta, per la semplice ragione che poche persone sono in grado di comprendere d’acchito i Pensieri di Pascal. Questa storia non deve farci dimenticare ciò che non è ancora stato detto, cioè che Marc non è mai stato medicalizzato, che non è mai stato ospedalizzato in un reparto di psichiatria, né etichettato e non è nemmeno mai rientrato in un programma di integrazione... Solo quando è entrato all’École normale supérieure, dopo aver fatto Matematica superiore e Matematica speciale, gli ho suggerito di dedicarsi alla ricerca anziché all’insegnamento e lui, condividendo il mio parere, ha seguito il mio consiglio. A un certo punto di questa storia con Marc, gli ho proposto di realizzare un breve filmato in cui lui avrebbe descritto il suo impero e spiegato i delicati meccanismi di quel mondo in cui i due sessi non si distinguevano per alcun segno esteriore, essendo entrambi identicamente “piatti”, in cui il partito maggioritario era misogino, in cui le donne (che lui era il solo a poter identificare) erano geneticamente inferiori agli uomini e in cui i membri di un partito anarchico venivano sovvenzionati come clown ufficiali dell’impero. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, i racconti di Orbuania non assomigliavano affatto a un romanzo di fantascienza. L’imperatore mi informò piuttosto dettagliatamente, nel corso degli anni, sulla circolazione delle auto, sulle tasse, sull’educazione eccetera. E mi teneva informato sulle interminabili guerre e conflitti che il suo impero intratteneva con le colonie, perché il signor imperatore non era propriamente di sinistra... Marc era molto interessato a realizzare un documentario audiovisivo, a patto che fosse rispettata una condizione preliminare, ovvero che il film non fosse utilizzato come “materiale psichiatrico”. Il documentario poteva essere mostrato a filosofi, ad antropologi o ad altri intellettuali, ma in nessun caso a dei tecnici che non vi avrebbero riconosciuto altro che sintomi, cioè che non vi avrebbero visto, per usare le parole di Marc, “niente”. “
Miguel Benasayag, Gérard Schmit, L'epoca delle passioni tristi, Feltrinelli, 2004 [Libro elettronico]
[ Edizione originale: Les Passions tristes. Souffrance psychique et crise sociale, La Découverte, 2003 ]
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supermariofox · 1 year
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Camminare fa bene, se poi lo fai con belle persone energiche, non ci sono paragoni. . . #camminare #fabene #atutti #istruttori #fitwalkingioscelgoloriginale #teambertinofox #freddo #perditapeso #bruciagrassi #nutrizione #naturale #chiedimisesonofelice #supermariofox 🏃🏼‍♂️🏃🏼‍♀️🍀💚🏃🏼‍♀️🏃🏼‍♂️🦊 (presso Turin, Italy) https://www.instagram.com/p/CnP02HINpfl/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Ops… @ilsupremomacchinista 🚂 @ilsupremomacchinista 🚂 @ilsupremomacchinista 🚂 #ilsupremomacchinista 🛸 Thanks to @il_maestro90 🛸 #treno #treni #tutor #istruttore #maestro #macchinista #macchinisti #train #trains #ferroviere #ferrovieri #capotreno #stazione #istruttori #affiancato #affiancamento #trainspotter #traindriver #meme #memes #rfi #memeita #memesespañol #collega #traispotting #rotaia #binario #capostazione #capotreno https://www.instagram.com/p/CisBftuoeYD/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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scogito · 1 year
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Secondo Remotti "l'uomo è un animale biologicamente carente. Se si affidasse alle sole capacità biologiche, ben difficilmente saprebbe sopravvivere".
In altre parole l'uomo ha bisogno della cultura per colmare queste sue carenze e ciò vale anche per la costruzione della propria identità.
Inoltre: "Nel rapporto tra biologia (o natura) umana e cultura, ciò che vi è di mezzo è il cervello. La tesi più ovvia è sempre stata quella secondo cui dapprima l'uomo conquista evolutivamente la propria attrezzatura organica (tra cui il cervello) e poi sviluppa la cultura. Le indagini paleoantropologiche degli ultimi decenni hanno invece posto in luce che lo sviluppo cerebrale tipicamente umano è avvenuto in un ambiente già ampiamente caratterizzato dalla cultura".
E questo spiega che ne è dunque un suo prodotto.
Perciò chi avrebbe inserito il modello culturale?
Testimonianze antiche evidenziano altri popoli (altre specie) venerati o ritenuti persino divinità. Come se dalla creazione del tempo in questa dimensione ci siano sempre stati istruttori, antichi potenti e controllori.
Registi superiori alla specie che hanno creato.
La genetica inoltre ancora non sa spiegare il "come" sia avvenuto il passaggio da scimmia a uomo; ma risolve con la supercazzola del salto evolutivo.
L'uomo per quanto mi riguarda è un progetto genetico. Inquinato. Volontariamente manipolato da altre razze che agiscono su questo piano, attraverso le credenze, ovvero le false identità della gente, il pensiero: il cervello.
Strutturano e destrutturano modelli comportamentali e culturali a seconda delle (loro) esigenze.
Il cervello medio di un uomo è il frutto di un inserimento di dati e poco più. Per questo chi si identifica nella sua personalità, sta praticamente sostenendo che si identifica in una provetta.
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bucciadiarancia · 1 year
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Non mi masturbo da tre giorni. Io e Luca siamo a letto, nuda io, nudo lui, che non ci calcoliamo. Voglio uno di quegli istruttori che insegnano ai panda come fare sesso, dove mettere le gambe, mentre tutti gli schermi della gabbia mandano del porno esplicativo.
Ho fatto gli auguri a mio padre, mi ha risposto "Stai attenta".
#r
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omarfor-orchestra · 6 months
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Esatto anche io guido in un modo a casa e con loro in un altro per cui mi confondo anche per cose banali. Anche tra gli istruttori banalità uno dice di incrociare le braccia e una no e io -> panico ahahah grazie comunque cla che carinə
Io ad una certa ho dovuto dire a mio padre "finché non passo l'esame guido come mi dice lei, quando prendo la patente mi insegni come vuoi tu" altrimenti mi confondevo troppo. Comunque se hai dei dubbi anche tra le cose che ti dicono loro diglielo, fidati che si approfittano del fatto che devi pagare ogni guida in più che fai
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not-over-yet21 · 11 months
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Ho avuto un attacco di panico in palestra, il mio istruttore mi ha portata fuori e lasciata da sola
Sono svenuta in palestra, sono accordi due istruttori che non mi hanno lasciata stare da sola e mi hanno preso l’acqua
Questo penso sia emblematico di come venga percepita la salute mentale, ah si dopo quell’attacco di panico sono finita in pronto soccorso per pensieri autolesivi, mentre dopo lo svenimento ho ripreso l’allenamento
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