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#jazz in italia
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First stumbled across a version of this song by Sonny Lester from the excellent Twist Italia compilation which led me to the original by Mina Mazzini. It ringed a bell as I had heard Dalida's French version (1960) a few days earlier!
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euro222 · 1 year
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Rome after hours 🍷🥀
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kokeproduction · 2 years
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My new track.
Milano, la culla dove sono nato e cresciuto. La città che mi ha fatto da madre. Tutti assieme "scendo a milaaan"😎
Made in : December 12, 2022
Singer : Gilberto Pessina
Mix & Master : Coyotehouse
video made by : Davide Galloni https://youtu.be/1culcKrnbgY
music made by : Mr. Käfer - Cosmic Harmonies
https://youtu.be/TZ5-bnmSs40
#oldschool #hiphop #hiphopmusic #milano #milannight #brianza #lombardia #jazz
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jukbox · 2 years
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Piero Umiliani, Crepuscolo sul mare, 70′s
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samuelabudiono · 2 years
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BOLOGNA JAZZ FESTIVAL MiX MONK Two of the most interesting musicians of the contemporary Belgian jazz scene meet the legendary drummer with whom they produce an inspired homage to the music of Thelonious Monk. @SamuelABudiono #SamuelABudiono #Music #Architecture #MusicArchitecture @bolognajazzfestival #bolognajazzfestival #bologna #forli #jazz #italia (at Aula Mazzini 1 - Università di Bologna, Polo Forlì) https://www.instagram.com/p/CkXbslfohlE/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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thefeawl · 2 months
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“In good design you have to combine different fields.”  – Ferdinand Alexander Porsche
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thousandisthemaximum · 5 months
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La new wave del jazz italiano
https://www.dlso.it/site/2024/04/23/new-wave-jazz-italiano/
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manuelbazar369world · 11 months
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conexionrock · 2 years
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Rumba de Bodas llega a México con los nuevos sonidos del mediterráneo
El  nombre de este sexteto, más allá de lo sugerente que es, describe un matrimonio entre estilos de música. Rumba como un género poderoso musicalmente hablando y Bodas, bella palabra para describir  fusiones, uniones, mezclas de estilos. Rumba de Bodas es finalmente un juego de palabras que al grupo le gusta mucho como suenan en español. Y ciertamente lo que nos ofrece esta agrupación es una…
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gimiplay · 2 years
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Per chi studia clarinetto in Conservatorio, per chi no, per chi ha esperienze di studio e/o pratica musicale, per chi no, per chi ha voglia di leggere... le mie #pagineallegre oggi sono autobiografiche con le "Memorie di un clarinettista redento". Le mie memorie. Link nelle storie. Citazioni importanti: @officinedellacultura @stefanomassini.official @brunorisas @paolo_benvegnu . Foto di @therealviz . #clarinetto #musica #conservatorio #musicaleggera #music #pop #love #clarinet #italy #artist #jazz #italia #popmusic #concerto #live #classicalmusic #instamusic #livemusic #musicartist #rock #musicadalvivo #swing #photooftheday #arte #musicaclassica #composer #musician #musicians #giannimicheli https://www.instagram.com/p/Cj3I78hqLzJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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aitan · 7 months
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CHARLES MINGUS E ORSON WELLES
CAPODANNO AL FIVE SPOT
Capodanno 1959, seduto in prima fila, proprio sotto il contrabbasso di Mingus c’era Orson Welles, quasi un alter ego del jazzista, per genialità, esuberanza, fierezza, complessità. E anche per le tante disavventure artistiche. Per Mingus era un idolo, lo seguiva dai tempi radiofonici di The war of worlds, adorava Quarto potere (dove in una scena c'era il suo amico d'infanzia Buddy Collette che suonava il sax in una festa sulla spiaggia), ammirava il suo modo di vestire, il suo impegno politico (sempre in prima linea per la difesa dei diritti civili, il suo Macbeth tutto nero è del 1936), la sua voce (“mi ricorda Coleman Hawkins. Potevi sentirla a un miglio di distanza”). E non era il solo jazzista a essere stato sedotto dalla voce radiofonica di Orson Welles, anche Miles Davis lo citava come un’influenza sul suo modo di suonare: “Fraseggio, tono, intonazione: tutte queste cose possono avere come modello un maestro della parola”.
Il 1959 sarà un anno d’oro del jazz per quantità, qualità, creatività. Al Five spot, piccolo, fumoso, maleodorante locale di Bowery, scelto come luogo di riferimento da artisti e intellettuali, l'anno comincia con un formidabile double bill: sono di scena, uno dopo l’altro, Sonny Rollins, alla testa di un trio con il bassista Henry Grimes e con il batterista Pete La Rocca, e Charles Mingus con il pianista Horace Parlan, il batterista Roy Haynes (che sostituisce il fedelissimo Dannie Richmond arrestato) e i sassofonisti Booker Ervin e John Handy. È la prima sera dell’anno, ma nel club di Bowery dei fratelli Joe e Iggy Termini è anche l’ultimo impegno di quel prestigioso, favoloso cartellone con Mingus molto irrequieto per tutta la scrittura. Aveva appena registrato la musica per il film di John Cassavetes Shadows, una colonna sonora bocciata nel rimontaggio finale (la stessa cosa sarebbe successa anni dopo con Todo modo di Petri), aveva ripreso i suoi musicisti brutalmente e una volta aveva minacciato violentemente i clienti di un tavolo che, durante il suo set, non smettevano di parlare. Oltretutto ogni sera tendeva ad allargare il suo set e Sonny si inferociva, talvolta rifiutandosi di suonare. Ma era un gran clima, entusiasmante e effervescente. Rollins era in un momento di transizione, alla vigilia di un ritiro clamoroso per rinnovare il linguaggio del suo sax tenore con il leggendario e solitario corso di aggiornamento stilistico sul ponte di Williamsburg: «In un posto tranquillissimo, un angolo morto che oggi sarebbe impossibile ritrovare con il traffico che c’è» il suo racconto, dove poteva esercitarsi liberamente.
Anche Welles, come Mingus, era reduce da una delusione cinematografica: la Universal gli aveva tolto di mano la post-produzione del nuovo film, L’infernale Quinlan, ne aveva tagliato una ventina di minuti e aveva fatto girare nuove scene, modificando il primo montaggio. Più o meno nello stesso periodo era finito in soffitta un documentario intitolato Viva Italia (Portrait of Gina) perché Gina Lollobrigida aveva messo un veto, non gradendo il suo ritratto di giovane attrice ambiziosa e la Abc tv lo aveva bocciato ritenendolo cosi poco ortodosso da non poter essere trasmesso. Era un film di mezz’ora scarsa sull’Italia, paese che Orson ha frequentato per 20 anni (la terza moglie è stata l’attrice italiana, Paola Mori). Dopo un lungo oblio (Orson aveva perduto l'unica copia esistente all'Hotel Ritz di Parigi) è stato riscoperto nel 1986, proiettato al festival di Venezia ma poi di nuovo bandito su intervento della Lollobrigida.
La presenza del regista di Quarto potere al Five spot non era casuale
Nel club di Bowery si poteva incontrare chiunque, da Jack Kerouac che leggeva le sue poesie, alla mitica baronessa Pannonica de Koenigswater scesa dalla sua Rolls Royce, a William de Kooning che voleva respirare la libertà del jazz, a Leonard Bernstein che si divertiva a curiosare nella notte, allo scrittore Norman Mailer con la sua passione per quella musica. Ma la musica da sempre è stata una grande passione di Welles. La mamma pianista gli aveva fatto prendere lezioni di piano e violino e Orson aveva anche mostrato un certo talento, tanto da essere considerato un ragazzo prodigio. In gioventù era stato un grande sostenitore del jazz di New Orleans, ma sicuramente ammirava Charles Mingus per la sua musica e la sua personalità, il suo impegno, il suo agire tellurico.
(Marco Molendini)
Non potevo non condividerlo.
Due miei ingombranti miti nella stessa foto, nello stesso locale, nello stesso articolo.
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world-of-wales · 1 year
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THE WALES DIARIES ♚
4 MAY 2023 || The Dog & Duck Pub, Soho
The Prince and Princess of Wales walked from the distance from Tottenham Court Road to the Dog & Duck pub in Soho.
They visited the Dog & Duck Pub to hear how it's preparing for the coronation weekend from members of staff and to meet representatives from other hospitality and recreation businesses in the area.
William and Catherine talked to managers from local businesses expecting a boom in trade this weekend with extended opening hours for pubs and bars, music and other events. Among them were representatives from nearby Ronnie Scott's jazz club, the Prince Edward Theatre, Bar Italia, and the Randall and Aubin restaurant.
They were then accompanied by pub managers Chris Watts and Maria Sojkova behind the bar, where William poured a 'perfect pint' as per Bernie Kidson, the shift supervisor. This was the first pint of Kingmaker, a pale ale brewed to celebrate the coronation
Following their visit they spent time meeting well-wishers and posing for selfies with them, many of whom were foreign tourists who are in London for the Coronation.
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samuelabudiono · 2 years
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BOLOGNA JAZZ FESTIVAL MiX MONK Two of the most interesting musicians of the contemporary Belgian jazz scene meet the legendary drummer with whom they produce an inspired homage to the music of Thelonious Monk. @SamuelABudiono #SamuelABudiono #Music #Architecture #MusicArchitecture @bolognajazzfestival #bolognajazzfestival #bologna #forli #jazz #italia (at Aula Mazzini 1 - Università di Bologna, Polo Forlì) https://www.instagram.com/p/CkXZwM7ookP/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Primavera di libri
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Torniamo a suggerirvi nuove letture e film “raccomandati” dai vostri bibliotecari di fiducia.
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Un autentico caso letterario l’inedito di Gabriel García Márquez Ci vediamo in agosto, che, come narra la leggenda a proposito dell’Eneide di Virgilio, l’autore avrebbe voluto distruggere: “un omaggio alla femminilità, una storia di libertà e di desiderio che non si sopisce con l’età e nemmeno con l’amore coniugale”. I figli hanno consentito la pubblicazione di questo breve romanzo, che esce in contemporanea in tutti i paesi e ci delizia come una sorpresa inaspettata, nonostante la volontà del suo artefice, forse troppo esigente con sé stesso.
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Tutt’altro che deprimente, Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna è ormai diventato un classico. Scritto con stile quasi cronachistico, la sua apparente freddezza (che peraltro ben si addice alle gelide lande della Finlandia da cui provengono i personaggi del libro) non fa che accrescere l’ironia, magari un po’ macabra, di cui è pervaso. “… ogni giorno è per ciascuno sempre il primo della vita che gli resta da vivere, anche se siamo troppo occupati per rendercene conto” è la sintesi filosofica di un romanzo divertente, originale, che si risolve in un inno non banale alla vita, alla solidarietà, all’amicizia. Un vero toccasana “per tempi agitati”, citando Mauro Bonazzi, come sono quelli in cui ci troviamo a vivere. Dalla postfazione di Diego Marani: “Una delle cose più belle dei romanzi di Paasilinna è che dopo il tumulto, il fragore e le spericolate rincorse tutto si risolve delicatamente, come una risata di cui resta solo il gioioso ricordo, nell’acqua increspata d’un lago, nel vento della sera, nell’odore di foraggio appena tagliato. … In questo libro la grande beffata è la morte”.
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Ambientato a Bologna durante le festività natalizie tra la fine del 1953 e l’inizio del ’54, Intrigo italiano di Carlo Lucarelli ci ripropone la compagnia del commissario De Luca, sempre ombroso, inappetente e drogato di caffeina. Lo accompagna un giovane poliziotto che lo introduce negli ambienti musicali degli amanti del jazz, di cui era appassionato un noto professore morto in circostanze non chiare. Ma il mistero si infittisce quando anche la vedova viene trovata uccisa e De Luca stesso è controllato dai Servizi Segreti. Non siamo più in tempo di guerra mondiale, ma di guerra fredda e anche i migliori si devono aggiornare. Un giallo di classe, con una ricostruzione storica sempre molto accurata. È del 2022 il ritorno del commissario Marino, segretamente ma attivamente antifascista, in Bell’abissina, dopo l’esordio del 1993 con Indagine non autorizzata, quando era ancora soltanto ispettore. Si tratta di un cold case soltanto apparente, perché la serie di delitti, legati da somiglianze via via sempre più chiare, si protrae dal passato al presente pericolosamente minacciato dall’imminente scontro bellico. Marino ha un temperamento diverso da quello di De Luca e si getta anima e corpo in questa indagine che coinvolge corrotti fiancheggiatori del regime. Un incontro, come dice l’autore stesso nei Ringraziamenti, tra la storia, con la s minuscola, frutto di fantasia, e la Storia, quella del secondo conflitto mondiale che Lucarelli conosce molto bene e che ha trattato anche in diverse trasmissioni televisive.
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Irresistibile la doppietta di Simenon che vi proponiamo. Gli altri, inedito in Italia fino alla pubblicazione di Adelphi del 2023, è scritto in forma di diario-confessione e ci guida con il suo ritmo irresistibile tra i meandri di un suggestivo castello francese, che racchiude, ça va sans dire, una morte misteriosa, una giovane e affascinante castellana, nonché un burbero e attempato maggiordomo, sospettosamente depositario di ogni segreto… Come sempre, con pochi abili tratti l’autore descrive una serie di personaggi che non potrebbero essere fra loro più diversi, anche se appartenenti alla stessa famiglia: la sua penna riesce a far sembrare del tutto naturali e accettabili legami apparentemente inconciliabili e al limite della moralità. Il finale è riservato all’apertura del testamento: a chi andrà la cospicua eredità del vecchio Antoine Huet? Ma soprattutto: in che modo la ricchezza influirà sulla vita e le abitudini dei protagonisti? A voi il piacere di scoprirlo. Il romanzo La prigione inizia ex abrupto con un misterioso omicidio, su cui la polizia indaga. Ma duplice è la ricerca intrapresa dall’autore: da una parte il movente del delitto, dall’altra la psicologia del protagonista, costretto a scavare nella sua vita per scoprire su sé stesso e sulle persone che gli erano più intimamente vicine segreti che ignorava o che, più probabilmente, cercava di rimuovere per superficialità, paura o inadeguatezza. Così la prigione diventa una metafora per descrivere una vita fasulla che implode in un solo istante di un giorno d’autunno. Al di là del caso limite rappresentato dal fatto di sangue e delle inevitabili differenze di carattere, è talmente accurata l’analisi psicologica che ogni lettore potrebbe ritrovare qualcosa di sé nell’indole del protagonista e comprendere i suoi atti apparentemente privi di logica. Simenon, come sempre, con ritmo inesorabile e accanito vaglio introspettivo ci conduce all’unica soluzione possibile.
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Furio Scarpelli e Agenore Incrocci hanno firmato, sotto la nota sigla di Age&Scarpelli, “le più memorabili sceneggiature dell’epoca d’oro del cinema italiano”, da Totò le Mokò di Bragaglia, a La banda degli onesti di Mastrocinque, C’eravamo tanto amati di Scola, I soliti ignoti, L’armata Brancaleone e La Grande guerra di Monicelli, per citarne solo una minima parte. Tra gli inediti di Scarpelli che Sellerio sta ripubblicando (è del 2019 Amori nel fragore della metropoli) vi consigliamo Si ricorda di me, signor tenente?, romanzo che introduce i protagonisti alternando, con la tecnica del flash back, la narrazione contemporanea al memoriale di guerra. Lo scavo nel complesso passato del personaggio principale porterà alla luce gravi traumi, profondi e rimossi sensi di colpa. Ma chi è lo sgangherato seccatore che apostrofa con la domanda del titolo il vecchio Giulio, tranquillo pensionato che passeggia per le vie della Milano del 1999? Un truffatore, un commilitone o un rigurgito della sua coscienza addormentata? Si legge piacevolmente tutto d’un fiato.
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Per una lettura diversa dal solito vi proponiamo Nightmare Alley, La fiera delle illusioni di William Lindsay Gresham, “una tipica storia noir”, da cui sono stati tratti ben due film: un classico con il fascinoso Tyrone Power in una veste per lui inedita e il recentissimo remake di Guillermo Del Toro con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Willem Dafoe. Diviso in due parti (con un finale ad anello): da un lato il fantastico, bizzarro, grottesco mondo del circo, con i suoi misteri e le sue crudeltà; dall’altra quello dell’alta borghesia, non meno pericoloso. In sintesi, il libro e i due film sono “Tre facce della stessa storia che presentano tutte letture degne di essere lette e viste per una storia che potrebbe benissimo svolgersi anche al giorno d’oggi. I prestigiatori, che siano o meno appassionati di mentalismo/spiritismo, vi troveranno molti spunti interessanti.”
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Un prezioso suggerimento dal passato: se vi fosse sfuggito, potete rimediare cogliendo dai nostri scaffali Il peso falso di Joseph Roth. Un autentico gioiello che mischia allo stile formulare dei poemi omerici, un’autentica passione d’amore e una finissima riflessione sull’essere umano, dominato dai suoi difetti, quasi deterministicamente volto verso il male, incapace di sfuggire alla tentazione del peccato, anche quando è mosso dalle migliori intenzioni. I temi sono quelli consueti della poetica di Roth, e spesso tornano anche gli stessi personaggi, che inevitabilmente cadono nella colpa: il tutto senza pessimismo né amarezza, anzi forse con una leggera sfumatura di fatalistica ironia.
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Come una diabolica matrioska le vicende biografiche dell’autore, Herbert Clyde Lewis, giornalista e scrittore americano, nato a New York da ebrei russi emigrati, si ripercuotono sul protagonista del romanzo per poi accanirsi inspiegabilmente sulle vicissitudini editoriali dell’opera che vi vogliamo consigliare, Gentiluomo in mare. Sì, perché come l’autore ebbe una vita difficile, nonostante gli incessanti sforzi profusi per affermarsi e l’indubbio talento, così il protagonista di questo delizioso romanzo breve è vittima di “una sorte bizzarra e cattiva”, per citare la splendida canzone di Lauzi-Conte, e infine la novella fu ingiustamente ignorata alla sua prima pubblicazione nel 1937 per essere poi “ripescata” (è proprio il caso di dirlo) dall’abisso dei libri dimenticati per la prima volta in Argentina nel 2010: da quel momento il successo, più che meritato anche se postumo, divenne planetario. Davvero “una perlita”, come fu definito nella recensione argentina.
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flipatravel · 8 months
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El carnaval es una celebración vibrante y llena de alegría !!! 🥳
Algunos de los carnavales más famosos son:
1. Carnaval de Río de Janeiro, Brasil: Este es uno de los más representativos y famosos del mundo. La mágica energía brasileña y las sensuales sambas hacen que sea una experiencia inolvidable.
2. Carnaval de Venecia, Italia: Con un origen que se remonta al siglo XI, este carnaval es conocido por sus elegantes máscaras y trajes. Las calles de Venecia se llenan de color y misterio durante esta festividad.
3. Carnaval de Niza, Francia: Durante dos semanas en febrero, Niza se convierte en un escenario lleno de flores y música. Además de los desfiles, los jóvenes lanzan capullos en la “Batalla de flores”.
4. Carnaval de Santa Cruz de Tenerife, España: Declarado Fiesta de Interés Turístico Internacional, este carnaval atrae a millones de turistas. Más de 100 grupos de murga, comparsa y rondallas participan en las festividades.
5. Carnaval de Barranquilla, Colombia: Con más de cien años de antigüedad, este carnaval obtuvo el certificado de Patrimonio de la Humanidad en 2003. Cuatro días de auténtica fiesta, diversión y desenfreno lo caracterizan.
6. Carnaval de Oruro, Bolivia: Declarado Patrimonio Oral e Intangible de la Humanidad por la Unesco en 2001, este carnaval combina elementos religiosos y paganos en una celebración única.
7. Carnaval de Mardi Gras, Nueva Orleans, Estados Unidos: Este vibrante carnaval es famoso por sus desfiles, disfraces extravagantes y música jazz. Una verdadera fiesta en las calles de Nueva Orleans.
Estos carnavales son una muestra de la diversidad cultural y la alegría que se vive en todo el mundo durante estas festividades. ¡Disfruta de la magia y la fiesta! 💃🕺
Ven a disfrutar de los carnavales 👉 www.flipatravel.com
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