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#l'arte della felicità
m0str1c1477020 · 2 years
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Dicono che l'anima ritrova sempre la strada di casa, Non importa quanto tempo è passato, non conta se il momento è quello giusto.
L'anima torna.
Ma quello che mi chiedo è: qual è la sua casa?
Questa città? Questa gente? Siamo davvero noi la casa dell'anima? O piuttosto la sua gabbia? E questi pensieri che ci girano in testa, sono forse le sue catene?
- L'arte Della Felicità
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Il desiderio dello studio Mad di continuare a mettere al centro dei film Napoli, e non in modo campanilistico dicendo che è la città migliore, ma che bisogna combattere per lei e che è faticoso ma è dove tutte le nostre storie sono...
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l1beramente · 4 months
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«Autarkeia» è l'arte di bastare a sé stessi, è «autosufficienza», è ricchezza del saggio, è fondamento imprescindibile nella ricerca della felicità.
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princessofmistake · 8 months
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Tutte le lingue che derivano dal latino formano la parola compassione col prefisso “com-” e la radice passio che significa originariamente “sofferenza”. In altre lingue, ad esempio in ceco, in polacco, in tedesco, in svedese, questa parola viene tradotta con un sostantivo composto da un prefisso con lo stesso significato seguito dalla parola “sentimento” (in ceco: soucit; in polacco: wspóƒ-czucie; in tedesco: Mit-gefühl; in svedese: med-känsla). Nelle lingue derivate dal latino, la parola compassione significa: non possiamo guardare con indifferenza le sofferenze altrui; oppure: partecipiamo al dolore di chi soffre. Un'altra parola dal significato quasi identico, pietà (inglese pity, francese pitié, ecc.) suggerisce persino una sorta di indulgenza verso colui che soffre. Aver pietà di una donna significa che siamo superiori a quella donna, che ci chiniamo, ci abbassiamo al suo livello. È per questo che la parola compassione generalmente ispira diffidenza; designa un sentimento ritenuto mediocre, di second'ordine, che non ha molto a che vedere con l'amore. Amare qualcuno per compassione significa non amarlo veramente. Nelle lingue che formano la parola compassione non dalla radice “sofferenza” ( passio) bensì dal sostantivo “sentimento”, la parola viene usata con un significato quasi identico, ma non si può dire che indichi un sentimento cattivo o mediocre. La forza nascosta della sua etimologia bagna la parola di una luce diversa e le dà un senso più ampio: avere compassione (co-sentimento) significa vivere insieme a qualcuno la sua disgrazia, ma anche provare insieme a lui qualsiasi altro sentimento; gioia, angoscia, felicità, dolore. Questa compassione (nel senso di soucit, wspòtczucie, Mitgefühl, medkänsla) designa quindi la capacità massima di immaginazione affettiva, l'arte della telepatia delle emozioni. Nella gerarchia dei sentimento è il sentimento supremo.
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northernsoulblog · 1 month
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Ne deriva che il mio io deve essere un oggetto di amore tanto quanto ogni altro essere. L'affermazione della propria vita, felicità, crescita, libertà è determinata dalla propria capacità di amare, cioè nelle cure, nel rispetto, nella responsabilità e nella comprensione. Se un individuo è capace di amare in modo produttivo, ama anche se stesso; se può amare solo gli altri, non può amare completamente.
- Erich Fromm, L'arte di amare
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somehow---here · 1 year
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La nostra vita è un'opera d'arte – che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l'arte della vita dobbiamo – come ogni artista, quale che sia la sua arte – porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare.
Dobbiamo tentare l'impossibile. E possiamo solo sperare – senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe – di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all'altezza della sfida. L'incertezza è l'habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane.
Sfuggire all'incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità «autentica, adeguata e totale» sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.
Zygmunt Bauman, da "L'arte della vita" 2009
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myborderland · 2 years
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"Come ridire quel pomeriggio d’estate sdraiata sullo scoglio, sfiorata dalle ultime carezze del sole che cala? come ridire la gioia di quella scoperta? come raccontarla agli altri? come comunicare la felicità di ogni atto semplice, di ogni passo, di ogni incontro nuovo… di visi, libri, tramonti e albe e pomeriggi domenicali sulle spiagge assolate?”
Goliarda Sapienza, "L'arte della goia".
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fioredialabastro · 1 year
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"Anche sotto l'aspetto individuale l'arte è una vita più intensa. Essa dona felicità più profonda, e divora più in fretta. Scava nel volto del suo servo le tracce di avventure spirituali e immaginarie, e anche nella pace claustrale della vita esteriore porta a lungo andare un'ipersensibilità, un raffinamento, una stanchezza e una curiosità di nervi che nemmeno la vita più piena di sfrenati godimenti e passioni saprebbe suscitare."
- Thomas Mann, La morte a Venezia, 1912
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gcorvetti · 11 months
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Monotonia.
Sgradevole ripetizione o insistenza di un motivo invariabile. Tedio provocato da una piatta uniformità. Definizioni dall'Oxford language dictionary. Oggi si chiude il mese di Ottobre, tutti amminchiati con halloween e da domani si parte con la trafila del natale, nessuna novità, tutto come da programma degli ultimi 20 anni o forse più, tutto regolare come le lancette dell'orologio che instancabilmente girano sempre allo stesso modo, ma non vi annoiate? Non vi viene il vago presentimento che sia tutto maledettamente ripetitivo? La stabilità che volete è una prigione in cui vi rinchiudete da soli, Huxley docet, credendo che sia la vita reale. Spesso il tubo mi propina video di tizi che parlano del fatto che viviamo in una simulazione, che non guardo figuriamoci, ma non è una cosa stile Matrix dove il nostro corpo è rinchiuso in un baccello e noi crediamo di vivere una realtà virtuale così vera che solo gli eletti possono comprendere che è tutto finto, no non lo è, è la realtà di una vita dentro un recinto mentale dove i passi per raggiungere una felicità ci portano nel loop di una vita scandita da eventi ciclici che di anno in anno sono sempre gli stessi, non vi rendete conto? Il tizio che ho postato l'altro giorno, il disegnatore, è incazzato e posso capirlo perché nell'arte oramai è la stessa cosa, un circolo in cui se fai i tuoi pezzi come dice il sistema forse puoi arrivare ad un 'successo', mentre se pensi con la tua testa e fai quello che ti senti o che la tua visione ti fa fare non arrivi da nessuna parte, internet è una trappola per questo con i suoi standard e le sue faccine sorridenti da perbenisti finti come gli scheletri di plastica di questo periodo. Certo a fare di tutta l'erba una canna ci si sballa di brutto ma poi non resta più niente, parafrasando il detto. Sarà che sono vintage e quindi cresciuto in maniera diversa, ma vedo i miei sogni svanire per via della diversità che sparisce, quella diversità che era alla base della nascita di una miriadi di artisti che davano vita a opere, di qualsiasi arte, diversificate.
Adesso i giovani, diciamo dai millenials in poi quindi i 30enni anno più anno meno, che sono quelli che dovrebbero avere più forza fisica e mentale, sono tutti indirizzati verso una cosa sola, guadagnare e per farlo si inseriscono in uno dei binari prefabbricati di questa monotonia, li vedi tutti sorridenti e ben vestiti, anche quelli che si definiscono alternativi al mainstream sono comunque fighetti mollicci, in realtà recitano una parte quella dei bravi ragazzi/e che pur di guadagnare, che siano soldi o visualizzazioni in un social, si adeguano a questo status moderno, poi magari nei fuori onda o nel loro intimo sono dei pezzi di merda che insultano i loro followers o che trattano male la madre o la partner, ma sono sicuro che non sono come si mostrano in pubblico, certo qualcuno che è riuscito a cancellare il suo core mentale ed è diventato così perbenista da risultare sempre e comunque finto ci sarà. Dico questo perché spesso nella vita reale mi è capitato di prendere merda da personcine a modo, tutti simpatici e con le frasi giuste al momento giusto, una confezione niente male, ma vuota all'interno. Nella musica poi non ne parliamo, non è stato mai un ambiente sano, vorrei vedere tra alcolizzati, tossici e psicopatici (si spesso i musicisti sono così) non si ha mai la certezza di cosa possano fare le persone, almeno una volta era così e ci stava perché l'imprevedibilità era all'ordine del giorno e poteva capitare di tutto in qualsiasi momento. Gli artisti si sono venduti al sistema e non lo combattono più, anzi non hanno più il coraggio di combatterlo perché non gli conviene, sono tutti ristretti nei loro loculi di stile, di tecnica, di foglietti di carta, di apparire 'normali' (irritazione istantanea ogni volta che mi esce sta parola), l'appiattimento di tutta l'arte. Si ovvio ci sono quelli che hanno qualcosa in più, quelli bravi, quelli che creano qualcosa di artistico, che non deve essere per forza critico della società, ma in questo mondo nuovo mancano gli artisti che si ribellano, quelli che fanno quadrato creando un movimento e che vanno contro qualcosa, se lo fai sei fuori dal circolo e rischi anche di morire di fame o di non riuscire a sbarcare il lunario perché vieni esiliato dalla società, ti cancellano. Mi ricorda molto i video degli Outsider che vidi tempo fa, persone che nonostante la loro condizione, spesso mentale, non creavano arte per diventare famosi o ricchi, ma solo per terapia o per proprio piacere, molti di loro sono morti e i parenti scoprendo una quantità di materiale valido lo hanno venduto ai musei o a qualche gallerista che li ha pagati poco e ci ha guadagnato tanto perché ha in mano la chiave che apre determinate casseforti, un pò come i produttori del mainstream che se sei bravo e fai quello che ti dicono, guardate i maneskin, diventi famoso non so ricco, forse a lungo andare, ma quello è un mistero un pò per tutti fino a quando qualcuno non tirerà fuori i numeri, quanto guadagna va, non sapremo mai se i ragazzetti famosi sono anche ricchi. Tutto questo uccide l'arte non solo di adesso ma quella del futuro perché chi ha 13 anni ora e vede la situazione vuole fare anche lui così perché è in quel modo che si guadagnano i soldi. Nella mia vita, aimè, ho sempre pensato che fare un buon lavoro e sfornare qualcosa di valido artisticamente fosse più soddisfacente che prostituirsi, "Tanto se il lavoro è valido in qualche modo rientra qualcosa, no?", forse, resta la soddisfazione personale di restare integro e fedele a me stesso, alla mia arte e al portafoglio vuoto.
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
LA SINDROME DI STENDHAL
L'arte non può esaurirsi nell'atto del vedere: l'arte è un'estetica che si compie nell'ineffabile che suscita, in un'emozione indicibile, in un apparire che rimanda a un invisibile, a un sentimento profondo, insperato, struggente e implacabile. L'oggetto diviene un tramite, l'immagine il luogo di un mondo nascosto. Così, l'arte è opera d'incanto, allo stesso modo di un paesaggio nel quale la potenza senza scopo della natura, appaia espressione del sublime. In questa scia, la verità dell'arte non può essere commentata fino in fondo, perchè le parole possono solo immergersi nell'eco di una presenza palpitante, possono limitarsi a suggerire, silenziose, l'avventura dei sensi riflessa nell'anima. "La bellezza non è che una promessa di felicità", affermò Stendhal a proposito dell'arte. Dunque, una promessa inattingibile poichè segnata dalla necessità di attraversare il tempo, di essere un avvento. Il tempo dell'uomo e del suo sguardo, lì, in quel preciso istante di luce.
- Giorgione (1478 - 1510): "La tempesta", 1504 -1505 circa, Gallerie dell'Accademia, Venezia - In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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Il Feng Shui: L'Arte Antica di Armonizzare gli Ambienti
Il Feng Shui, una pratica millenaria originaria della Cina, è un sistema complesso e affascinante che si concentra sull'armonizzazione degli ambienti al fine di migliorare la qualità della vita, la salute e la prosperità delle persone. Questa antica arte, che combina principi di architettura, filosofia, scienze naturali e spiritualità, è stata tramandata attraverso le generazioni ed è diventata una disciplina sempre più popolare in tutto il mondo. Origini e Significato Il termine "Feng Shui" è composto da due parole cinesi: "feng" che significa "vento" e "shui" che significa "acqua". Questi due elementi naturali sono fondamentali nella pratica del Feng Shui poiché rappresentano il flusso dell'energia vitale o "qi" che circola attraverso gli spazi e influenza la nostra vita quotidiana. Le origini risalgono a più di 3.000 anni fa nella Cina antica, dove veniva utilizzato per determinare la posizione ideale delle tombe e degli edifici. Si credeva che posizionare in modo armonioso gli ambienti potesse portare prosperità, salute e felicità. Nel corso dei secoli, il Feng Shui si è evoluto, incorporando influenze filosofiche come il confucianesimo e il taoismo, nonché principi scientifici come l'astrologia cinese e la topografia. Principi Chiave del Feng Shui Il Feng Shui è basato su una serie di principi chiave che guidano la creazione di ambienti armonici: - Flusso di Qi: Il flusso di energia vitale, chiamato "qi" o "chi," è centrale nella pratica del Feng Shui. Gli ambienti devono essere progettati in modo che il qi possa fluire liberamente, evitando blocchi o ostacoli che potrebbero causare stagnazione. - Yin e Yang: si basa sul concetto di equilibrio tra il yin (energia passiva, femminile) e il yang (energia attiva, maschile). Gli ambienti dovrebbero essere armonicamente bilanciati tra queste due polarità per promuovere il benessere. - Cinque Elementi: La pratica del Feng Shui si basa anche sui cinque elementi - legno, fuoco, terra, metallo e acqua - che rappresentano diverse qualità energetiche. Gli ambienti dovrebbero incorporare questi elementi in modo equilibrato per garantire armonia. - Bagua: Il bagua è una mappa energetica utilizzata per identificare le aree della vita, come carriera, amore, famiglia e salute. Posizionando il bagua su una pianta di casa, è possibile individuare le aree che richiedono attenzione e riequilibrare l'energia. Applicazioni Pratiche Il Feng Shui può essere applicato a molteplici aspetti della vita, tra cui la progettazione di interni, il paesaggismo, la scelta di colori e materiali, la disposizione dei mobili e persino la scelta delle date per eventi importanti. Nell'ambito dell'architettura e del design, il Feng Shui può influenzare la posizione e l'orientamento di una struttura, nonché la disposizione degli spazi interni. Un esempio comune dell'applicazione è l'orientamento di una casa o di un edificio in modo da sfruttare al meglio la luce solare e il flusso d'aria naturale. Inoltre, la scelta di colori e materiali per gli interni può essere influenzata dalla teoria dei cinque elementi per creare un ambiente equilibrato ed energetico. Benefici I sostenitori del Feng Shui credono che questa pratica possa portare una serie di benefici, tra cui: - Miglioramento del benessere e della salute: L'armonizzazione degli ambienti può contribuire a ridurre lo stress e promuovere una sensazione generale di benessere. - Miglioramento delle relazioni: può aiutare a migliorare le relazioni familiari e sociali creando ambienti che favoriscono l'armonia. - Prosperità finanziaria: Un ambiente equilibrato può promuovere il successo e la prosperità finanziaria. - Successo professionale: Il posizionamento strategico degli spazi di lavoro può aumentare la produttività e il successo professionale. In copertina foto di Monoar Rahman Rony da Pixabay Read the full article
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m0str1c1477020 · 2 years
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Siete tutti cosi vicini al vero: la realtà non si scosta di un centimetro dai vostri discorsi. Ma il punto è che i vostri discorsi non spostano la realtà di un centimetro.
Amo mille volte di più le menzogne, le cazzate, i buffoni, i ciarlatani, le favole per i bambini, le promesse da marinaio; amo quelli che non si conformano, quelli che le vostre ovvietà non le tollerano perchè io non l'ho votata questa realtà.
- L'arte Della Felicità
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L'arte della felicità e l'alienazione dal mondo tramite il lavoro e i problemi che vengono passati alle nuove generazioni e l'impossibilità di pensare al proprio lutto mentre si è circondati da spazzatura e la famiglia che non capisce e il Vesuvio che potrebbe eruttare ogni giorno.
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thebeautycove · 1 year
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JAZEEL - AMSTERDAM INTENSE - Imperial Collection - Parfum - Novità 2023 -
Green therapy. Part III.
The green labyrinth. Green as an intricate labyrinth, a place that is an irresistible temptation to transit, seemingly impregnable but harbinger of profound meanings. A challenge to mind and thoughts, promise of new discoveries, courage to measure yourself against unexpected events, strength of hope, goal achieved in the knowledge that you're not gone astray, having been able to face every risk, overcoming your own limits.
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Verde come intricato labirinto, luogo che è irresistibile tentazione al transito, all'apparenza inespugnabile ma che contiene profondi moniti e significati. Una sfida per mente e pensieri, promessa di nuove scoperte, coraggio di misurarti con eventi inaspettati, forza della speranza, traguardo raggiunto nella consapevolezza di non esserti smarrito, nell'aver saputo affrontare ogni rischio, abbattendo i tuoi limiti.
Racconti olfattivi che possiedono l'incanto e un destino di beatitudine.
Jazeel porta in dote il dono supremo della raffinatezza compositiva e la fierezza di una tradizione profumiera esclusiva coltivata da secoli nel cuore dell'Oriente.  Ali Alzaabi, il fondatore, ha scoperto la passione per l'arte di armonizzare le essenze in tenera età e, nel tempo, ha destinato studio, esperienza e savoir faire alla sua esclusiva collezione fragranze. 
Materie prime di impareggiabile qualità selezionate per pregio e rarità, cura minuziosa di ogni dettaglio, sono dovute ad un pubblico devoto, esigente, educato al bello e all'eccellenza, che scorge in queste vibranti creazioni, in equilibrio tra leggenda e contemporaneità, un tratto della propria personalità.
Amsterdam Intense, la nuova creazione per la Imperial Collection, è un labirinto di emozioni. Potente e loquace nella sua espressività olfattiva, è un invito a penetrare meandri odorosi inesplorati.  Potresti sentirti un novello Teseo, avvertire il rischio dell'ignoto, inoltrarti senza paura (e senza il filo rosso di Arianna) tra brume dense e narcotiche, lasciarti travolgere da una raffica d'euforia, da una repentina sensazione di pienezza sensoriale.
Un privilegio sentire questa ricchezza aromatica dispiegarsi su pelle, un dardo di felicità irrompe tra le note iniziali fresche verdi aromatiche di menta e pompelmo, insolitamente ipnotiche di cannabis e zafferano, poi lentamente seguirle nel tragitto più solenne e penetrante attraverso l'amabile consistenza dei legni, sandalo e guaiaco, la levità floreale di rosa e mughetto. 
Sei già in piena meraviglia quando scorgi il finale e ti prende l'estasi del piacere assoluto, audace come la vittoria in pugno l'accordo vetiver patchouli avvolto in un velo d'incenso, caldo e di abissale eleganza l'abbraccio boisè con ambra e oud cambogiano.
Verde che tutto può.
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©thebeautycove   @igbeautycove
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Non gettare via la tua sofferenza, tocca la tua sofferenza. Affrontala direttamente e la tua gioia diventerà più profonda.
Sai che la sofferenza e la gioia sono entrambe impermanenti: impara l'arte di coltivare la gioia
Pratica in questo modo e arriverai alla terza svolta della Terza Nobile Verità.Quella realizzazione che la sofferenza e la felicità non sono due.Quando raggiungi questo stadio, la tua gioia non è più fragile.È vera gioia.
Thích Nhất Hạnh
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inesistenzadellio · 2 years
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Io sono lo specchio di un mondo vuoto e il mondo è lo specchio del mio vuoto. Non esiste altro all'infuori di me e non esisto per il mondo. Riempirsi non è un'operazione semplice perché consta di lasciarsi attraversare dalle cose dell'esistenza senza però trattenerle perché aggrapparsi vuol dire farsi possedere, e come vedete, anche qui si tratta sempre di un gioco di specchi.
Riempirsi, a dirla tutta, risulta essere un'illusione. Noi siamo fattu per sentire costantemente quel vuoto, è probabilmente la condizione umana che è così, solo che siamo stati capaci nel tempo, o addirittura quasi dagli albori della nostra coscienza, di non pensarci, di distrarci, cercando un senso alle cose che facciamo, inseguendo il divertimento, il fare, l'oblio, l'arte, la cultura, l'innamoramento, la felicità.
Mi sono fatto l'idea, dopo tante vicissitudini tribolate, che niente di tutto questo esiste di per sé. Non esiste un senso definito, come non esiste nient'altro di specifico, preciso, matematico.
Ecco, dovremmo lasciare da parte la ragione, il ragionamento logico-matematico che ci hanno insegnato a riconoscere come l'unica verità, come la via da seguire per il essere nella norma.
Lasciar perdere tutto in realtà: senso, felicità, raziocinio, e qualunque altra cosa potrebbe venire in mente di perseguire.
Le cose, e tutti lo abbiamo sperimentato, arrivano nella misura in cui ci ascoltiamo prima di decidere cosa fare, senza l'idea di dover raggiungere qualcosa.
Lasciamoci attraversare.
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