"Contrary to the usual mythological description which, following the song of Demodokos, makes Aphrodite the wife of Hephaistos and the mistress of Ares, the relationship of this goddess with the warrior god is far from being casual, as seems to be on the other hand her marriage with the divine blacksmith. Aphrodite and Ares constitute a couple in Hesiod, are siblings and allies in the Iliad, and find themselves more closely linked to each other in the Odyssey. From Pindar to Aeschylus, from Simonides to the poets of the Palatine Anthology, up to Quintus of Smyrna and Nonnos, Aphrodite is indeed the companion of Ares. The iconographic evidence is consistent, and this from the archaic period: in the processions and the assemblies of the gods, as in the battle of the Olympians against the Giants, Aphrodite and Ares form a couple.
These two divine powers are also found associated in the cult arrangements of the Greek cities, and this in several ways. In Athens, for example, in the temple of Ares, located at the time of Pausanias on the agora, the image of the god was surrounded both by the two sovereign divinities of combat, Athena and Enyo, and by two statues of Aphrodite. In Arcadia, at Megalopolis and at Lykosoura, the altars of Ares were located right next to the temples of Aphrodite. Still according to the Periegetes, on the borders of the city of Argos, Aphrodite and Ares shared a temple with a double cella. On the island of Crete, at Sta Lenika, excavations have uncovered a temple with the same structure, where Aphrodite was honored jointly with Ares. These two examples appear all the more eloquent since temples with double cella are rather rare. The Cretan record concerning this pair of divinities is particularly rich: at Knossos, in the 5th century BC, a common sacrifice was offered to Aphrodite and Ares and they are found next to each other among the gods taken as witnesses in a series of oaths of Hellenistic Crete, including that of Dreros, sworn by the very new citizens. …
Other data deserve mention. Enyalios, a warrior deity so close to Ares that he lends him his name, appears alongside Aphrodite in Achaea, where their altars, as well as those of Artemis and Aphetos, were found in a border wall at Dyme. In Cyrene, among six small altars found along the sacred way, the first is dedicated to Ares Πολυπάλαμος, "of the powerful palm", a second to Hera Πολύτροπος, the "clever", a third to Aphrodite ᾿Αρχέγονος, the "ancestor". These epicleses, which somewhat blur the distinction between cult title and literary epithet, would require a thorough and attentive study of the context. Like the altars of the Teichos of Dyme, the case of Cyrene offers an example of a complex configuration of divinities, from which one cannot extract Aphrodite and Enyalios in one case, or Aphrodite and Ares in the other. Let us simply point out that Aphrodite enters into a relationship with the warrior god in a vast typology of cult arrangements. This is also the case at Tanais, where an inscription from the 2nd century AD mentions a consecration to Zeus, Ares and Aphrodite: in this case, the goddess is associated both with Ares and the sovereign god. In Sparta there was an Aphrodite Areia, the Aphrodite "of Ares": the couple that she forms in other cities with the warrior god is manifested here in the very epiclesis of the goddess."
- Gabriella Pironti, Entre ciel et guerre: Figures d’Aphrodite en Grèce ancienne
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[✎ ITA] The Atlantic : JungKook dei BTS Sta Inseguendo il Suo Sogno d'Essere una Pop-Star | 03.11.2023
JUNGKOOK DEI BTS STA INSEGUENDO IL SUO SOGNO D'ESSERE UNA POP-STAR
“Crescendo, ho dovuto scendere a patti con la realtà”
di LENIKA CRUZ | Twitter
Quando attacco la mia video-chiamata con Jungkook, lui ha lo sguardo di chi è stato strappato troppo presto ad una bella dormita. Oltre la telecamera, il membro più giovane del gruppo pop sud-coreano dei BTS indossa una felpa nera, il cappuccio calato in testa a suggerire che non gli dispiacerebbe un bel pisolino—cosa un po' sorprendente, se consideriamo la sua reputazione tra le/i fan come infaticabile “coniglietto iperattivo”. Mancano meno di due settimane al rilascio del suo primo album solista, Golden, e le sue giornate sono piene di esercitazioni, prove di ballo, riprese ed interviste con la stampa estera. La grande richiesta e le promozioni estenuanti non sono nulla di nuovo, per lui—È più di un decennio che fa parte dei BTS, d'altronde, facendo incetta di album best-seller, No.1 sulla Billboard Hot 100, concerti negli stadi da tutto esaurito e record mondiali. Ma questa è la prima volta che Jungkook rilascia un album completo tutto da solo, ed è pure totalmente in lingua inglese.
Inizialmente, Jungkook non era del tutto sicuro riguardo questa scelta. “Mi son chiesto, Andrà davvero bene che un coreano non rilasci neppure una singola canzone nella sua lingua?”, mi ha confidato l'artista 26enne - con il supporto di un'interprete – dall'ufficio della sua etichetta musicale a Seoul. La fama conquistata dai BTS è merito di una discografia eseguita quasi totalmente nella loro lingua madre, ad eccezione di alcuni successi inglese, quali “Dynamite” e “Butter”. Ma d'altronde, lo scopo di questo suo progetto individuale era mettersi alla prova — e cantare esclusivamente in inglese gli è sembrato il modo migliore per approcciarsi a questa sfida. Ciononostante, Jungkook spera di arrivare al pubblico ad un livello più profondo che quello determinato dalla sola lingua usata. “Quando pensiamo alle star del pop, ci vengono in mente tuttə questə artistə fighissimə che seguiamo come modelli fin dalla nostra infanzia”, ha detto. “Ovviamente, ora il panorama è molto cambiato. Ma io ho ancora sempre quell'immagine delle pop star, la stessa che mi porto dietro da quando ero piccolo. E voglio diventare altrettanto figo, un artista con quel tipo d'aura.”
La sua concezione di pop star è quasi disarmante nella sua semplicità: una persona figa con un'aura incredibile. Ma questa è un'immagine cui Jungkook mira già da tanto tempo. Quando era adolescente, ha deciso di unirsi ai BTS perché estremamente impressionato dall'inglese e dalle abilità di rapper di RM, il leader del gruppo. Allora, era solito caricare cover delle sue pop star preferite su Soundcloud e non mancava di entusiasmarsi per artistə quali Justin Bieber, Usher e Ariana Grande. La prima volta che sono andata a vederlo in concerto, lui ha solcato lo stadio, volando - assicurato ad un gancio - sospeso sopra le teste di decine di migliaia di fan, la voce talmente stabile – nonostante tutto – quasi fosse semplicemente rilassato su una sdraio. Ma alla base di questo desiderio di grandezza, c'è una altrettanto antica ossessione per l'eccellenza. Il titolo dell'album, Golden, evoca immediatamente uno dei suoi soprannomi più noti: il 'golden maknae (*maknae d'oro)'. Coniato da RM, unisce il suo status di membro più giovane (“maknae”, in coreano) alle sue doti, apparentemente innate, che lo rendono straordinariamente capace in tutto ciò che fa. Jungkook, infatti, non è solo forte nel ballo ed incredibile nel canto, ma è bravissimo anche nel disegno, nella pittura, nella composizione musicale, nel tiro con l'arco, nel wrestling, nella corsa, nel nuoto ecc.—per dire, una delle compilation YouTube relative alle sue tante doti ha raccolto oltre 18 milioni visualizzazioni. Nella sua carriera di performer, Jungkook è noto per essere un perfezionista, estremamente esigente sul lavoro. Dunque le aspettative per Golden sono alle stelle, ma al suo rilascio sono preceduti due singoli, la canzone in stile U.K. garage, “Seven (feat. Latto)”, che ha stabilito il record come traccia più veloce nel raggiungere il milione di stream su Spotify, e “3D (feat. Jack Harlow)”, che è un po' un omaggio alle sonorità dei primi anni 2000. Però, evidentemente non ero pronta per la magnifica title track, “Standing Next to You”, che mi fa pensare ai Parliament-Funkadelic e a Michael Jackson. Di fatto, è piuttosto diversa da qualsiasi altra canzone mai scritta da Jungkook, con i BTS.
Jungkook racconta che ha talmente adorato la demo di “Standing Next to You” che l'ha registrata tutta subito il giorno successivo al primo ascolto. Per poter meglio sperimentare con le varie sfumature di pop, e farlo cantando in inglese, ha ingaggiato autori, compositori e produttori professionisti. Golden vede infatti la partecipazione dei produttori Andrew Watt e Cirkut, che hanno lavorato a “Standing Next to You”, nonché l'apporto di nomi quali Major Lazer, Ed Sheeran e David Stewart. Le 11 canzoni dell'album sembrano un'ampia carrellata di ciò che potremmo sentire sulle radio americane—del trendy R&B, brani acustici, tormentoni synth-pop e ritornelli da canticchiare insieme—ma in pura chiave Jungkook-iana, con la sua voce liscia, avvolgente e versatile.
Mi ha raccontato che ha sempre pensato fosse importante per un artista scrivere e comporre la propria musica (come hanno scelto di fare alcuni membri dei BTS per i loro album solisti). In precedenza, Jungkook ha già scritto e prodotto canzoni per i BTS, brani che includono ballate più tranquille ma anche veri e propri inni electropop; e, da ciò che sappiamo, almeno due tracce tra quelle scritte per questo progetto, alla fine sono diventate brani di gruppo. “Crescendo, ho dovuto scendere a patti con la realtà ed accettare che ci sono cose in cui non sono bravo o che, comunque, non è obbligatorio io sappia fare”, mi ha confidato. “Ora come ora, non ho niente in particolare di cui scrivere. Quindi mi son chiesto, vale davvero la pena usare il mio tempo per scrivere una canzone di mio pugno dall'inizio alla fine?”. Nel caso di Golden, non ne ha sentito l'urgenza, e forse non era neppure il momento più adatto. (La reunion dei BTS è prevista per il 2025, dopo che tutti e 7 i membri avranno concluso il servizio militare obbligatorio; Jungkook non l'ha ancora iniziato.) Quindi, piuttosto che scrivere testi e comporre melodie, Jungkook ha scelto di sperimentare nuove tecniche canore e perfezionare le sue doti di performer dal vivo.
I brani contenuti in “Golden” presentano riferimenti a tematiche più adulte—ovvero, uso di sostanze [*alcol ecc.] e sesso—molto più espliciti dei suoi lavori precedenti, cosa in parte dovuta al tradizionalismo culturale del suo paese e dell'industria idol. Jungkook non ha fatto segreto di questo cambiamento (e non si è lasciato neppure scalfire dalle reazioni più costernate), però dice che non sta cercando di cancellare il suo passato. “Il Jungkook di allora è quello che è, ma il me stesso di adesso è questo. Colui che ha il potere decisionale sulla mia vita sono solo io, il Jungkook presente, il me stesso di adesso.” ha detto “Ma non penso cose del tipo, Oh, dovrei proprio distanziarmi dalla mia immagine tenera di membro più giovane... I testi sono solo testi e le immagini usate, puramente immagini/metafore.” E ha aggiunto che ha scelto di cantare brani d'amore perché sono universali, ma che non sono da interpretarsi come autobiografici.
Nel corso della nostra conversazione, Jungkook ha mostrato cenni di ciò che le/i fan che lo seguono da anni chiamerebbero come il suo tipico comportamento da maknae: come bere la sua acqua, dopo aver sollevato il tappo e la bottiglia con entrambe le mani – una tatuata e l'altra infossata sotto la manica della sua felpa; fare ciao ciao per 15 buoni secondi con un sorriso gigante in viso, di nuovo con entrambe le mani. Ma il modo in cui parla—il modo in cui si destreggia anche con le domande più complesse, correggendosi o aggiungendo accoratamente pensieri nel corso della risposta—e la sua compostezza sono chiari segni di consapevolezza creativa e di una sudata e meritata maturità.
Sono elementi che possiamo notare anche nel suo album: nella sua enunciazione così limpida, nel modo in cui scivola da un leggiadro falsetto in un registro più basso in “Closer to You” o nei giochi di tonalità e volume che troviamo in “Hate You”. Insomma, il tipo di maturazione che mostrano coloro che non hanno mai smesso di correre.
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A love letter to Korean pop sensation BTS and an ode to fandom. An Atlantic Edition, featuring long-form journalism by Atlantic writers, drawn from contemporary articles or classic storytelling from the magazine’s 165-year archive.
The supersonic rise of the Korean pop group BTS may seem enigmatic to some, but for Lenika Cruz, senior culture editor at The Atlantic, their worldwide fame is obvious. As Cruz argues in On BTS: Pop Music, Fandom, Sincerity, the group’s trajectory—debuting on a relatively obscure label in Korea to becoming a global household name in just a few years—is a natural result of their authenticity, artistry, energy, social conscientiousness, and general coolness. As a non-English-language band finding record-breaking international success, BTS is helping usher in a fresh, more inclusive era in the music industry. In this love letter to the once-in-a-generation pop sensation, Cruz narrates her own unexpected journey into the fandom, and in doing so might welcome you in, too.
Publisher : Atlantic Editions (10 January 2023)
Language : English
Paperback : 112 pages
ISBN-10 : 1638930643
ISBN-13 : 978-1638930648
Item Weight : 68 g
Dimensions : 11.43 x 0.66 x 18.42 cm
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A rainy hour well wasted with discussing soap spoilers… hoping, dreading, damning… wishing for stronger women and some exits… agreeing that some things that are to come could have been one of the best storylines Unter Uns had in a while but being doubtful about the way they’ll handle it… re-writing in our heads… placing bets on a possible Till/Ute-reunion… trying to figure out Luke and hoping for as many frontlines as possible in the conflicts Huber/Huber, Weigel/Weigel, Huber/Weigel… now back to the real world… Monday’s coming
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[✎ ITA] Articolo : The Atlantic
RM dei BTS Ha Deciso di Accettare il Silenzio __Lenika Cruz - 02.12.22
RM dei BTS HA DECISO di ACCETTARE il SILENZIO
Nel suo album solista di debutto, Indigo, il rapper sud-coreano trova un senso al di là del successo globale
Lenika Cruz @ The Atlantic - 02. 12. 2022
Ascoltare Indigo è come assistere al momento in cui una persona incide il proprio nome in cima ad una montagna, non solo come a dire 'Sono statə qui', ma anche 'Sono felice che ce l'abbia fatta anche tu'.
Quando, 2 settimane fa, ho parlato con RM via Zoom, mi è sembrato agitato rispetto all'imminente rilascio di Indigo: “Vorrei solo che il tempo scorresse più velocemente”, mi ha confidato. Eppure quella che emanava dal mio schermo era un'aura dalle tonalità terra e molto serena. I suoi capelli erano di un castano scuro naturale, portava degli occhiali dalla montatura nera ed un'ampia maglietta verde oliva. Questo mi ha ricordato che, pur essendo una pop star, RM sembra essere più attratto da forme d'arte e di intrattenimento più pacate e riflessive. È un avido lettore (nonché un influencer letterario), un amante della natura ed un habitué delle gallerie d'arte, ed ognuno di questi aspetti è chiaramente riscontrabile in Indigo. Ad esempio, la traccia d'apertura è ispirata al pittore coreano Yun Hyong-keun, e la seconda canzone va ad approfondire ironicamente il concetto di “natura morta” per parlare di immobilismo e slancio.
Per RM, Indigo è un modo di “parlare senza far rumore”—in pratica, esprimere se stesso il più onestamente possibile senza crear clamore o confusione.
“Quando si è una celebrità, o comunque un membro di una boy-band famosa... è molto difficile essere schietti ed onesti”, mi ha detto. “La gente, a volte, ci fraintende. Tipo, ‘Ciò che hai detto è davvero privo di tatto’ o ‘Ti odio’… E non si può mai veramente porre l'accento sul silenzio perché abbiamo tutte queste piattaforme, come Instagram, Facebook e YouTube; La gente pensa di testa sua, ma è facile lasciarsi manipolare da algoritmi, da articoli o da ciò che dicono gli altri”. In questo tipo di contesto, saper quando parlare e quando restare in silenzio è ancor più prezioso.
Ecco perché era titubante nello svelare troppo riguardo il significato delle sue canzoni.
“Ultimamente, sono sempre più convinto che gli spazi bianchi, i non detti, siano molto importanti per il pubblico... il poter digerire e interpretare la musica per conto proprio”, ha osservato RM. “Quindi non voglio svelare troppi retroscena”. Di conseguenza, non abbiamo parlato del perché le sue prime parole in Indigo siano “Fanculo alle tendenze”; e non abbiamo neppure approfondito la ricerca di intimità che troviamo in “Closer” o la solitudine di “Lonely”. Però gli ho posto qualche domanda riguardo il bellissimo singolo principale, “Wild Flower”, in cui troviamo la voce esplosiva di Cho You-jeen, cantante della rock band Cherry Filter. (“Personalmente, la considero la rock star coreana numero 1. È una vera e propria leggenda.”). La canzone è piuttosto diversa da tutti i precedenti lavori di RM; è una ballata epica che spiraleggia come un uragano, è sincera, supplichevole e piena di sudata accettazione di sé. Nel testo troviamo una memorabile contrapposizione tra i fuochi d'artificio (fireworks) e quelli che lui definisce “fiori d'artificio” (flowerworks): i primi si spengono rapidamente in un tripudio di scintille, mentre i fiori (r)esistono umili e pacifici molto più a lungo.
RM ha trascorso molto tempo—sette anni, a voler essere precisi—a riflettere su questa metafora e le sue intriganti contraddizioni. Ha osservato che i fuochi d'artificio possono attrarre anche milioni di persone desiderose di assistere alla loro bellezza anche solo per uno spettacolo di una 30ina di minuti. (E io ho subito pensato a quelli che concludono molti concerti dei BTS). Lo spettacolo dato dai “fiori d'artificio”, invece, è più semplice ed anonimo. “Penso, ad esempio, ad un campo pieno zeppo di fiori selvatici di cui non conosciamo neppure il nome. Se li raccogli e lanci in aria, poi ricadono subito in, tipo, soli 5 secondi”, ha detto, una nota di meraviglia nella voce. “Voglio la mia vita sia più simile a quella dei fiori selvatici”.
In un certo senso, però, potremmo paragonare la sua carriera ad una serie infinita di fuochi d'artificio: diversi successi alla posizione n.1 della Hot 100, concerti e stadi sold out, vendite album monumentali, record storici ed una caterva di successi sia a premiazioni coreane che americane. Il giorno prima della nostra chiacchierata, i BTS avevano ottenuto 3 nomination ai Grammys: due per la loro collaborazione con i Coldplay alla canzone “My Universe” ed una terza per il video musicale della loro “Yet to Come” che, come ha notato anche RM, è la prima traccia coreana del gruppo ad essere nominata. Quando gli ho chiesto come si sentisse a riguardo, mi ha risposto talmente a bassa voce che quasi non l'ho sentito: “Non me lo sarei mai aspettato” Poi, dopo una pausa, ha aggiunto, “Credo, beh, che sia merito dei Coldplay”, e trovo questo sia proprio ciò che direbbe un fiore di campo.
Come molti tra gli altri lavori solisti di RM, anche Indigo è autobiografico seppur non fedele alla lettera. Lui è ampiamente consapevole che la maggior parte della sua giovinezza è ormai eternamente immortalata in innumerevoli video, foto e post online. Quella disponibilità a mostrarsi e ad entrare in sintonia è proprio l'aspetto che ə fan dei BTS, notə come ARMY, amano di più del gruppo. Ma, ad un certo punto, RM ha avuto come un'epifania rispetto a questo svelamento: “Tutta la mia vita non è stata che una mostra”, mi ha detto. “Sono 10 anni che inconsciamente, o forse consapevolmente, metto in mostra la mia vita. Quindi [mi son detto], Okay, allora che sia una vera e propria mostra”. Trova che le canzoni contenute in Indigo siano un insieme unitario di vari spaccati della sua vita negli ultimi anni, nonché espressione delle sue diverse personalità.
“Se pensiamo alle opere di Piet Mondrian, sono tutte intitolate Composizione, giusto?” Ha osservato, facendo riferimento alle opere astratte del pittore olandese. “E, ad un certo punto, ho realizzato che [la mia identità], a suo modo, non è che una composizione creata da me … Voglio che quest'album sia una composizione di tutto quanto.”
youtube
E il desiderio di creare coesione tra diverse parti si riflette anche nelle collaborazioni che troviamo in Indigo. RM ha dichiarato che ogni singolə artista ha apportato “le proprie frequenze” e che moltə di loro erano “le stelle della mia giovinezza” che lui ascoltava quando attraversava momenti difficili. È probabile quest'album acquisirà lo stesso valore per moltə tra coloro che l'ascolteranno, nei prossimi mesi. Ad ottobre, l'etichetta dei BTS, la Big Hit, ha annunciato che i membri si stanno preparando ad una pausa dalla loro carriera per poter ottemperare all'obbligo di servizio militare previsto dalla legislazione sud-coreana, per poi auspicabilmente ricongiungersi come gruppo nel 2025. Indigo dovrebbe dunque essere l'ultimo album di RM, almeno fino alla fine del suo periodo di arruolamento e, sotto molti punti di vista, possiamo considerarlo come un arrivederci. Ma suona anche un po' come un sospiro di sollievo prima che l'artista esplori ed immagini quella che potrebbe diventare la sua carriera tra cinque, 10 o 15 anni. Sa già cosa si prova a stare tra esplosioni di luci e colore. Ora è il momento di provare una pioggia di petali.
ビデオ通話が始まるとジョングクは心地よい眠りから早々に起きた人のような表情をしていた。カメラに映る韓国のポップグループ、BTSの最年少メンバーは、黒いジップアップを着ていて昼寝を楽しんだことを示唆するようにフードを頭に被っている。ファンの間では疲れ知らずの「エナジャイザー・バニー」として知られているだけに、少し意外だ。初のソロアルバム『Golden』のリリースまで2週間を切ったが、彼の毎日はダンスの練習、リハーサル、ビデオ撮影、海外プレスとのインタビューなどで詰まっている。10年以上BTSのメンバーとして活動し、ベストセラーアルバム、複数のBillboard Hot 100第1位、完売スタジアムコンサート、そして世界記録を積み重ねてきた彼にとって、プロモーションの過酷さは今に始まったことではない。しかし、ジョングクが単独でフルアルバムをリリースするのは今回が初めてのことで、しかも全曲が英語である。
しかし、このかっこよさへの欲求の根底にあるのは、それと同様に昔から存在する卓越性への執着である。『Golden』というタイトルは、ジョングクの最もよく知られたニックネームである「黄金のマンネ」をすぐに想起させる。RMの考案したこのニックネームは、メンバーの中で末っ子(韓国語で「マンネ」)であり、何をするにも天才的な才能を発揮する彼のことを表している。ジョングクは迫力あるダンサーであり、強力なボーカリストであるだけでなく、絵を描くこと、作詞作曲、アーチェリー、レスリング、短距離走、水泳にも秀でている。彼が得意なことを集めた動画はYouTubeで1800万回以上再生されている。本業であるパフォーマーとしては、完璧主義者として知られ、自分の仕事に厳しく取り組む。それだけに『Golden』への期待は高まっている。本作の前には、Spotifyで10億ストリーミング最速記録を樹立したUKガラージ・トラック『Seven (feat. Latto)』と、2000年代初頭を彷彿とさせる『3D (feat. Jack Harlow)』の2枚のシングルが先行リリースされた。しかし、私はパーラメント・ファンカデリックとマイケル・ジャクソンを思い起こさせる圧巻のメイン・トラック『Standing Next to You』には心の準備ができていなかった。この曲は、ジョングクやBTSがこれまでに発表したどの曲とも似ていない。
ジョングクは『Standing Next to You』のデモがあまりに気に入ったため、翌日にフル・トラックをレコーディングしたという。英語で歌いつつ、さまざまな色合いのポップに挑戦するために彼がトレードオフしたことのひとつが、プロのソングライターとプロデューサーを起用することだった。『Golden』には『Standing Next to You』を手がけたプロデューサー、アンドリュー・ワットとCirkutをはじめ、メジャー・レイザー、エド・シーラン、デヴィッド・スチュワートが参加している。このアルバムに収録されている11曲は、アメリカのラジオでよく耳にするような幅広いジャンルの音楽を網羅している。トレンドを押さえたR&B、アコースティック、歌いやすいフックのある耳に残るシンセ・ポップなどだが、ジョングクの滑らかで多彩なヴォーカルによって変貌を遂げている。
インタビュー全体を通して、ジョングクは長年彼を追ってきたファンが、典型的なマンネの行動だと思うようなことをしていた。萌え袖姿のタトゥーの入った両手でカップを持ち上げて水を飲んだり、これまた両手で満面の笑みを浮かべながら15秒間もバイバイと手を振ったり。しかし、厄介な質問に答えながら自分で訂正したり、考えを付け加えるために話を切り出したりする彼の話し方や落ち着いた物腰は、クリエイティブな意図と努力の末に勝ち取った成熟のしるしだ。こうした、しるしはアルバムにも表れている。自然な響きの発声の『Closer to You』ではヒラヒラとしたファルセットと温かみのある低音域の間をすり抜け、『Hate You』では声量と音色で遊んでいる。これこそ、走ることを止めない人間の成長なのだ。
"I’ve learned, though, that being a fan of BTS means becoming intimately familiar with the many prejudices and hierarchies of taste that casually belittle the thing you love—and then deciding that none of it has any real power over you."