Tumgik
#non c'è solo quello rosso
demonecelestiale · 1 year
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cosa ho fatto questo pomeriggio? grazie per averlo chiesto! ho giocato a totk e mi sono "letto" tutti gli episodi di... questa cosa qua
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kon-igi · 10 months
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E ADESSO È IL MOMENTO DELLA RECENSIONE
Finalmente mi è arrivato e sebbene ne avessi già letto in anteprima la bozza posso finalmente parlarvi di NEL GNOME DEL PADRE, il primo romanzo di Matteo Jamunno aka @yomersapiens
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Senza fare alcun spoiler sulla trama posso dirvi che è
UN PREZIOSO PEZZO UNICO
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ELEVERÀ IL VOSTRO SPIRITO
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VI SCONVOLGERÀ
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E ARRIVANDO AL MOMENTO GIUSTO
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VI PROTEGGERÀ DAI COLPI DELLA VITA
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SEPPUR CON QUALCHE SORPRESA INASPETTATA
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Per il resto posso solo riportare le raccomandazioni dell'autore
Scrivetemi, così ve lo spedisco e vi faccio pure una dedica e ci metto dentro qualche pelo di Ernesto. Se invece vi vergognate di scrivermi e lo volete ottenere a mia insaputa beh fate pure, lo potete trovare un po’ ovunque. Qua il link alla casa editrice, diciamo quello ufficiale. È presente anche nel catalogo Feltrinelli IBS quindi che figata, andate in una libreria e ordinatelo da lì che magari crea attenzione e qualcuno mi caga. Noto ora che è già col 5% di sconto. Cioè manco è uscito e già c'è lo sconto. Ho capito, pure sto mese si mangia solo zuppa di cavolo. Vorrei dire che non mi causa rodimento di culo, ma lo trovate anche su Amazon. Non ha abbastanza soldi Bezos, no. Si prende pure la percentuale sul mio libro. Se avete Kindle o cose così, vi basterà fare una breve ricerca scrivendo il mio cognome, Jamunno, e lo troverete. Non so perché col titolo del romanzo non funziona subito ma vabbè, è la prima volta che il mio cognome inusuale serve a qualcosa. Poi boh, se volete scrivermi per parlarne, lo avete letto e volete chiedermi cose o insultarmi, mi piacerebbe molto dato che mi sento sempre solo.
Ah sì, giusto... c'erano pure i peli di Ernesto il Rosso Micio
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e la dedica <3
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Siate i mecenati di questo giovane scrittore esordiente e già che avete le dita sullo schermo rebloggate gentilmente per pubblicizzarlo.
Grazie <3
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sgiandubh · 5 months
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Credo che in questo fandom ci siano persone che seguono le vicende di S e C dall’inizio. Potrebbero collaborare a fare un album fotografico di tutte le ragazze che sono state affibbiate a Sam e vedere come il metodo si ripeta continuamente. La linea che chiamerei “ direttiva “ è ogni volta corredata da vari avvenimenti collaterali. Siamo partiti con una attrice passando per intrattenitrici , figlie di personaggi importanti modelle e ora sportive . Mi convinco sempre più che l’ideatore o gli ideatori di questi amori massmediali siano gli stessi del 2016.Nessuno degli Antis si preoccupa della vita di Caitriona: lei ha diritto alla sua privacy mentre Sam decisamente no.Sam cosa faresti per amore? gli è stato chiesto, tutto farei tutto., ha risposto E sta facendo proprio di tutto per proteggere chi ama.D’altronde se così non fosse queste donne sarebbero apparse al suo fianco in molte occasioni pubbliche essendo lui single alla ricerca del vero amore . Questa noiosa ripetitività come non può colpire anche quelli del lato opposto? E se posso fare un’osservazione S in questi ruoli non recita affatto bene .Una cotta, una passione o anche solamente un’attrazione fisica ti rende felice. Qui non vedo niente di scoppiettante , solo una coppia che sembra clandestina quando l’obiettivo è quello di essere pubblica. Se sei felice non lo puoi nascondere! Scusa la lunghezza di questo intervento ma sono cose talmente assurde e così poco interessanti!!!
Dear @findanserwers,
Sempre un piacere leggerti. Sai, a volte tutta questa farsa mi fa pensare a uno dei nostri programmi di giochi preferiti, su Rai Uno - Affari Tuoi (lo so, lo so, eh? 🤣). Non si sa mai cosa porterà con sé il prossimo pacco - forse un blu, un rosso, forse il Dottore chiamerà 👽... Ma puoi sempre scommettere che l'avidità di denaro e d'attenzione dei 'pacchisti' li terranno lì finché non avranno esaurito tutte le loro possibilità. Boh, anche se sappiamo che gli schemi continuano ad andare avanti, c'è sempre questo strano, quasi perverso senso di anticipazione.
Scrivi:
'I think we have, in this fandom, people who follow S&C's adventures since the very beginning. They could all collaborate and make photo album with all the girls who have been associated with Sam and see the pattern repeating itself over and over again. The line I would call 'directive' is every single time accompanied by all sorts of side events. We started with an actress, passing through entertainers, daughters of important people, models and now athletes. I am increasingly convinced that the creator or creators of these media love stories are the same as in 2016. None of the Antis care about Caitriona's life: she has the right to her privacy, while Sam definitely doesn't. Sam, what would you do for love? he was asked. I would do everything, he answered. And he is doing everything to protect the people he loves. On the other hand, if this were not the case, these women would have appeared at his side on many public occasions as he is officially single and in search of true love. How can this boring repetitiveness not also affect those on the opposite side? And, if I may make an observation, S doesn't act well at all, in these 'roles'. A crush, a passion or even just physical attraction makes you happy. I don't see anything flashy here, just a couple that looks clandestine, when the obvious goal would be to show off freely in public. If you are happy you can't hide it! Sorry for the length of this post but these things are so absurd and so uninteresting!!!'
Isn't it strange that, even if we know it so well, by now, we keep on following all this #shitshow every single time, as if somehow, something might turn out different?
Except it doesn't really, does it? TMcG will always look like he is about to have dental surgery (plus now wearing more make up than Berlusconi or Tutankhamun ever did) and S will always look nervous (who, in their right mind, would think biting his finger was sexy?!), out of place and even sometimes borderline rude. Organic, my foot: I am ready to accept one of their stories might look bizarre and manufactured as fuck, but BOTH? At the SAME TIME?
Yeah. And pigs fly.
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diceriadelluntore · 9 months
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Buoni Propositi
Il far progetti e il formar propositi porta con sé molti buoni sentimenti; chi avesse la forza di essere per tutta la sua vita nient’altro che un fabbricatore di progetti, sarebbe un uomo molto felice.
Friedrich Nietzsche
Auguro il rispetto delle proprie opinioni (che ricordo è l'interpretazione di un fatto o la formulazione di un giudizio in corrispondenza di un criterio soggettivo e personale) sapendo che devono essere punto di confronto e non di dileggio; auguro che si perda un po' questo cinismo macabro su ogni cosa; auguro meno autodiagnosi e che le liste d'attesa per averne di una qualificata diminuiscano; auguro più passeggiate, più risate, più cibi buoni; auguro letture che spingano a cercare tutti gli altri libri che la compongono; auguro la visione di quadri che si sognava di vedere, di mare che si sognava di nuotare, di cieli che si sognavano di fantasticare; auguro progetti, sogni, prospettive; auguro di bere bene, mai troppo, e meglio; auguro meno sarcasmo e più ironia (anche autoironia); più = che >>> o <<<; auguro più buone notizie; auguro più foto di fiori che di bimbi bombardati; auguro conferenze di pace; auguro laicità e che si capisca davvero che voglia dire; auguro di trovare un palloncino rosso legato ad un braccio tatuato; auguro di scrivere una commedia che faccia riflettere; auguro di ritornare a casa dal lavoro sempre, e mai del tutto esauriti; auguro carezze e poesie e non più le domande con le X; auguro che sempre meno si sentano a disagio tornando a casa da sole; auguro che un concerto leggendario non costi più come una settimana di vacanza al mare; auguro che ci si ricordi che promettere è importante e non solo robe da campagne elettorali; auguro più maturità e meno vittimismo; auguro di stare bene che per stare male c'è sempre tempo dopo.
Mi auguro che questo rimanga quello strano posto dove si ride, si discute, si scambiano idee, si è in imbarazzo ad aprirlo in pubblico quando non si è soli. Un posto dove continuo a stare bene, dove ho imparato a voler bene a tante persone, dove mi piace stare.
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ma-pi-ma · 20 days
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Mi piacciono le città, le loro piazze,
le loro strade, i loro angoli,
sedermi nella terrazza di un bar
con un caffè davanti
e lasciare che il tempo passi,
senza fare nulla, senza fretta,
osservando questo e quello,
e poi andare in libreria e rovistare
un po' tra gli scaffali,
e se c'è un fiume, attraversare il ponte
e ripetere la stessa operazione dall'altra parte.
Mi piace stare da solo tra la gente,
non essere nessuno, non dover andare in nessun luogo
ma poter andare in tutti.
Mi piace la prima volta che mi guardo
allo specchio del bagno dell'hotel,
quel momento di suspense,
appena arrivato, in cui
non sai se apparirà il tuo viso
o quello dell'ultimo ospite, ancora intrappolato
nel ricordo dell’argento.
Mi piacciono i parchi urbani e i canali,
passeggiarvi accanto,
soprattutto in autunno.
Mi piacciono le città, sì: camminare.
guardare, vivere, innamorarmi
di quella donna col vestito rosso…
Karmelo C. Iribarren, Le città, da Le luci interiori, 2013
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s-a-f-e-w-o-r-d--2 · 1 year
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C'è sicuramente qualcosa che non va in me... So da sempre di essere diversa... Lo so da quando ero bambina... Da quando scappavo di casa per non stare in mezzo alle lacrime... Lo so da quando anche se mancavo a pranzo o a cena non mi cercava nessuno... Lo sapevo quando le maestre a scuola mi scrivevano le note che poi a casa nessuno leggeva e io firmavo di mio pugno... Lo so da quando marinavo scuola per andare a guardare il lago e a far rimbalzare i sassi sull'acqua... Quando guardavo le increspature provocate che si propagavano fino a scomparire... Scomparire come avrei voluto fare io... In quel lago... In silenzio... Erano solo pensieri... Pensieri di una bambina sola che cercava di tenersi il mondo sulle spalle... Erano spalle cosi piccole e il peso del suo mondo troppo grande... Ma ho sempre combattuto pensando che il mio mondo sarebbe stato quello che io avrei saputo essere... E forse fu questo il problema... Vedere i limiti che avevo attorno invece che gli orizzonti... Credere che il mondo fosse solo Ii.. Racchiuso in quella realtà troppo ristretta e desolante... Ad ogni modo ho sempre saputo di essere diversa... Di avere dentro di me troppe sfumature di grigio... E non sapevo ancora di avere anche mille arcobaleni... sto ancora imparando a usare quei colori... Spesso pasticcio con il rosso e il blu.... Pasticcio con le parole e i sentimenti... Coloro il mondo di pensieri... I miei pensieri un po' speciali e dalle mille tonalita... Ho sempre saputo di essere speciale... Ma non ho mai osato pensarlo...
~ Virginia ~
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libero-de-mente · 4 months
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Ultimamente il mio cervello è come il mare.
I miei pensieri come flutti arrivano a onde per infrangersi sugli scogli.
Tra un'onda e l'altra ci sono delle pause, dove i pensieri prendono forma.
Vorrei scrivere, esprimere qualcosa, ma sono molto stanco cerebralmente in questi ultimi tempi.
Mentre ricurvo sul computer cerco di sistemare quella che dovrebbe diventare una bozza di un contratto commerciale, un bagliore di luce attraversa la stanza, il tempo di alzare lo sguardo verso la finestra e sento chiaramente un tuono.
"Arriva un temporale" penso tra me e me.
Lo sguardo si sposta di pochi centimetri, guardo il trespolo per gatti che da qualche settimana vorrei portare in garage.
Del resto era stato acquistato per Alvin e da quando lui non c'è più è rimasto vuoto. Non vederlo più li dentro mi deprime sempre.
Il trespolo è troppo impegnativo per la gatta Milly, dall'alto dei sui quattordici anni e con le zampette claudicanti preferisce accucciarsi negli appositi lettini a terra.
La stanza è buia, ho una lampada da tavolo che illumina giusto la tastiera davanti al monitor, un secondo lampo che precede un tuono mi illumina meglio il trespolo. Rimango senza fiato.
Un miraggio? Mi alzo accendo la luce in sala e mi avvicino.
Quando Alvin arrivò a casa nostra aveva due mesi, oggi Leo compie due mesi e da solo per la prima volta è salito nel trespolo, trovando un luogo morbido dove poter dormire.
Dicono che l'unico modo per andare avanti sia di non guardare indietro.
Eppure può capitare che il tornare indietro ti faccia ripartire da dove eri rimasto, per poter dare un finale diverso da quello che fu.
Non posso non scattare una foto e affiancarla a una del passato, quattro anni di differenza tra i due scatti, eppure è come essere tornati indietro. Anche se in realtà il tempo non si è fermato e inesorabilmente è andato avanti, come da natura del resto.
Il giorno in cui Alvin uscì dalla mia vita mi dissi che mai più avrei rivoluto un gatto, rosso per giunta. Avrei rischiato di paragonarlo sempre ad Alvin, ingiustamente, arrivando magari a non apprezzarlo perché "non come lui".
Invece la vita a volte sa come stupirti. Il piccolo Leo sta ripercorrendo nei modi e negli atteggiamenti la vita del micio rosso suo predecessore, senza nessuna forzatura.
Questo fatto mi ha letteralmente destabilizzato, a tal punto che spesso chiamo Leo "Alvin". Bloccandomi inebetito quando ciò accade.
È come se, prepotentemente, Alvin sia voluto tornare perché il suo "lavoro" con me non era finito. Aveva ancora molte cose da fare. "Maledetta emorragia interna, non l'avrai vinta, io ci torno da lui".
Mi piace pensare che lo abbia detto lui, in gattese ovviamente.
Tutti vogliono andare avanti, io invece sto magnificamente vivendo un pezzetto di vita a ritroso. Avrà tempo Leo per riempire quella tana con la sua presenza fisica, per ora anche se più piccolo sta riempiendo tantissimo il mio cuore.
Se si è felici si può guardare al passato, poiché lo faremmo con sguardo benevolo e magari di rivincita. Diversamente il nostro sarebbe uno sguardo di rimpianto. E i rimpianti pesano molto.
Guardo fuori dalla finestra la pioggia, che da giorni è quasi incessante. Eppure è anche grazie alla pioggia che in giardino sono sbocciati fiori meravigliosi, come le lacrime posso far sbocciare nuovi momenti di vita meravigliosi. Per ricominciare da dove si credeva tutto fosse finito.
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angela-miccioli · 2 years
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"L'ho anche frequentato per un periodo, uno tutto muscoli e addominali. Uno di quelli che quando ci sedevamo al ristorante faceva il conto delle calorie che gli mancavano da ingurgitare per completare il percorso ottimale segnato dal personale trainer. Uno di quelli che ordinava un filetto scondito. E che quando esordivo con la mia carbonara, mi guardava come se avessi arrotato un pedone sulle strisce.
"Ma di sera non è troppo pesante?".
Così mi disse, e io ripiegai con un finto sorriso su di un'ottima caprese.
Uno di quelli che poi, quando arrivi al dopo cena, ti toglie il vestito, lo ripiega, lo appoggia sull'appendino e volendo ci passa anche un po' di Stira e ammira.
Fu drammatica la serata e la ricordo ancora. La ricordo così tanto che da allora sono stata molto più accorta. Ho capito che un uomo (come una donna del resto) lo si capisce e lo si conosce a tavola.
Uno che ti ordina una bistecca con l'osso e magari ci sorseggia un brunello e quando ti versa il vino ti guarda negli occhi. Poi taglia il primo pezzo di Fiorentina e ti guarda ancora. E mica ti guarda. Ti spoglia. E ti spoglia mentre mastica e gode. Per il piacere della carne, per il sapore del rosso.
Uno che si siede e si ordina un'amatriciana. E alla prima forchettata ti fa il piedino, quasi a dirti "cazzo, ora ti metto al posto della pancetta".
Uno che si prende un tiramisù, e col cucchiaino ti imbocca, lasciando a te il pavesino più buono.
Uno che a tavola gode. E gode perché mangia e perché mentre mangia ti guarda.
E non vale solo per gli uomini. No la tavola è unisex.
Ma che son donne quelle che si siedono ed ordinano un'insalata? Ma che son donne quelle che guardano ad un pezzo di salame come se fosse un testimone di Geova? No, che non lo sono. E sono quelle che se poi ti invitano per un drink nella loro casa dopo cena, sull'uscio ti fanno levare le scarpe e ti infilano le pattine.
Le donne sexy sono altre. Sono quelle che un bicchiere di vino lo gustano e una pastasciutta la seducono.
Ricordo una scena, del film Flashdance. Lei un'operaia, lui il grande capo. La prima cena. Lei si toglie la giacca mostrando una schiena che vabbè. Si arriva fino lì. Ma poi inizia a mangiare aragosta. Con le mani. E si lecca pure le dita. Ma lo fa con una grazia, con una eleganza con una sensualità, che lui era già andato, era suo, che nemmeno quando lei ballava mezza nuda nel night.
Perché il buon cibo è come il buon sesso. E non c'è l'uno senza l'altro.
Ed io se parlo degli uomini, è perché donna sono.
E allora dico che va bene il romanticismo, la canzone ed il tramonto. Ma quando c'è da amare, come da mangiare, il maschio deve essere maschio.
E deve essere quello che ordina l'amatriciana e il vino rosso.
Perché poi noi donne siamo così. E ci piace essere prese così. Con passione con forza ed impeto. Con voglia ed irruenza. Così come si agguanta e si gusta un pezzo di rosticciana. Con le mani, mica con la forchetta."🍀
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bicheco · 7 months
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- Bicheco posso farti un test?
- Prego, tanto non ho un organo genitale maschile da fare
- Sei l'uomo degli eufemismi
- Anche quello, ma non solo. Vai con il test.
- È un test importante, quasi un testone, quindi pensaci bene prima di rispondere
- Io penso sempre bene prima di rispondere, e anche dopo aver risposto continuo a pensare bene
- Vabbè, andiamo avanti. Allora in questo test sei chiamato a fare una scelta.
- Ottimo, io amo le scelte e le scelte amano me, anzi le prescelte. Non so se hai colto la raffinata allusio...
- Sì l'ho colta, ma avrei preferito di no. Dicevamo, una scelta tra due opzioni.
- Fantastico, io adoro le opzioni e le opz...
- Bichè, cazzo di Buddha, fammi finire.
- Ok, però you are very permalos!
- Due opzioni: da una parte hai un pulsante rosso che farebbe scoppiare una guerra termonucleare che annienterebbe l'intero mondo ponendo fine alla razza umana. E dall'altra c'è ...
- Ti interrompo subito: premo il pulsante! Senza discussioni
- Non vuoi sapere l'altra ipotesi?
- È qualcosa di peggiore dell'estinzione dell'intera razza umana?
- No, è invece la poss...
- Pulsante rosso!!! Dove sta sto pulsante che lo premo adesso?! Portatemelo.
- Non esiste, era solo un test. Comunque bicheco mio, stai incarognito parecchio con l'universo, che ti è successo, che ti hanno fatto?
- Te lo dirò in un altro post. Per il momento ribadisco: pulsante rosso.
- Abbiamo capito. Ti và un caffè, così ti calmi un po'?
- Il caffè mi rende nervoso. Facciamo una bella bomba.... con la crema!
- A te ti salva l'ironia, sennò saresti da rinchiudere. Andiamo al bar va'.
- Ovviamente offri tu.
- Ovviamente. Ah, voi di Tumblr che siete arrivati a leggere fin qui, mettete il like. Grazie.
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davidewblog · 1 month
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L'appartamento dove sono in affitto è in una palazzina relativamente nuova, quindi rispetto ad altre case-di-studenti è un po' più moderno, e devo dire che questo è un sollievo, perché una delle cose che temevo quando ancora cercavo la stanza, era di finire in una casa vecchia e decadente.
Poi, il fatto che sia moderno non vuol dire che tutto sia perfetto, anzi, certe cose si rompono più da noi che in certi palazzi più antichi, soprattutto nei bagni e in cucina, e ne sa qualcosa il padrone di casa perché piuttosto spesso io e le ragazze lo chiamiamo nella disperazione più totale per chiedergli di far riparare qualcosa che si è rotto (io e le mie coinquiline entriamo facilmente in panico per queste cose).
Però, di aspetto, è una bella casa, dove in quattro stiamo più che comodamente (prima che arrivassi io, quando erano solo ragazze, sono state anche in cinque, e mi dicono che allora erano un po' più strette).
Magari, per rendere più facile capire come è fatta la casa, metto una piantina, è fatta da me, in modo approssimativo, quindi è un po' imprecisa, ma dovrebbe rendre l'idea.
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Praticamente, come si entra c'è un salone-soggiorno grande, con angolo cottura e tavolo dove mangiamo. La caratteristica più importante è però il divano rosso, che è un po' il centro di tutta la vita in casa. È davanti alla TV, e larga parte del tempo lo trascorriamo lì. Avrebbe tre posti, ma se alla TV c'è qualcosa che piace a tutti noi, riusciamo a starci anche in quattro, stringendoci bene (e si tratta dei momenti in cui raggiungo la massima vicinanza "corporea" con le ragazze).
Il soggiorno ha una vetrata scorrevole che da su un piccolo terrazzino, dove, un po' stretta, c'è una sedia-sdraio nella quale d'estate le mie compagne di casa a volte prendono il sole.
Dal soggiorno si va direttamente in una delle camere, e in un corridoio che porta ai bagni e alle altre due camere.
La camera che dà direttamente sul soggiorno è quella di Veronica e Violetta, l'unica attualmente doppia.
Invece, per il resto della casa si passa dal corridoio, che porta prima di tutto alla camera di Annarita, che è singola come la mia ma più grande, infatti c'è un secondo letto e sarebbe potenzialmente una doppia, ci sono anche due scrivanie, e per questo Annarita paga un po' più di me di affitto. La mia camera è di fronte alla sua ed è una singola "vera e propria", cioè più piccola. In realtà anche in camera mia c'è un secondo letto, ma non ho mai capito perché: a quanto ne so è mai stata doppia, e due persone ci starebbero davvero troppo strette. Quello della mia camera sembrerebbe solo un secondo letto messo in più perché il proprietario non sapeva dove sistemarlo.
Però per almeno un motivo il secondo letto è comodo, perché quando viene una delle coinquiline a studiare in camera da me, tipo a farsi interrogare prima di un esame, ci sediamo nei due letti e stiamo più comodi che seduti sulla scrivania.
Poi, infine, ci sono i due bagni: quello grande, con la vasca-doccia, e quello piccolo, che non ha la doccia, ma è utilissimo, perché ci permette di non aspettare se la doccia è occupata e ci scappa da fare la pipì. Che, diciamolo, per me è una benedizione, perché fra le nove e le undici di mattina, di solito, la doccia è tutta delle ragazze (io la faccio presto prima di colazione), e posso lasciarla a loro senza dovermi trattenere per due ore in caso di emergenza.
Questi sono tutti piccoli equilibri che, vivendo in casa insieme, soprattuto in un appartamento misto maschio+femmine, si imparano e si raffinano sempre di più con il tempo.
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firewalker · 1 year
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E il famoso bicchiere di vino rosso che fa bene al cuore?
Il famoso bicchiere di vino rosso che fa bene al cuore è il titolo perfetto per un libro sulle leggende metropolitane alimentari.
Il vino contiene etanolo, comunemente chiamato alcol etilico o semplicemente alcol dai più. Questa molecola è una tossina che non ha alcun effetto positivo netto sull'organismo. Tra gli effetti positivi possiamo vedere una diminuzione (momentanea) della pressione arteriosa e poco altro, ma gli effetti negativi sono di gran lunga più importanti.
Qui dobbiamo recuperare il concetto di rischio. Il rischio è calcolato in questa maniera:
R=PxF
Dove R è il rischio, P è il pericolo, ovvero il danno (o comunque l'effetto) che una certa cosa porta di per sé, ed F è la frequenza con cui questo pericolo si manifesta. Facendo questo rapido conto, ti accorgerai che la R del fattore bassa pressione è enormemente più piccola della R data da cancro allo stomaco, cancro all'intestino, cancro al fegato, cancro alla mammella, cancro al pancreas, cancro ai polmoni, cancro alla prostata, cancro all'esofago, cancro alla laringe e forse mi sto scordando pure qualche altro cancro. Per non parlare poi di problemi cardiovascolari, infarto, ictus, malformazioni fetali e tutto quello che ancora mi scordo
Ma io ho detto un solo bicchiere!
Accidenti, mi hai fregato. Se parliamo di un solo bicchiere allora posso solo citare bruciori di stomaco, freni inibitori diminuiti, rallentamento dei riflessi, perdita di calore corporeo, problemi di relazione vari (dal dire cose inopportune al fare incidenti stradali).
La realtà è che non esiste una dose sicura di vino, o di alcol in generale, c'è solo una dose tollerata, e generalmente è fissata a un bicchiere di vino al giorno per le donne, due per gli uomini, ma è una questione molto variabile e dipende dal contesto di chi beve (se anche solo hai il diabete, la quota tollerata è zero).
Bevi per festeggiare, bevi per goderti il bicchiere con gli amici, bevi per assaporare un alimento alla fine piacevole... ma non bere per bere, non bere su base quotidiana, non bere perché fa bene e soprattutto non bere se non hai mai bevuto.
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intotheclash · 1 year
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Il grande capo di Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli non ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta perché sappiamo che se non venderemo, l'uomo bianco potrebbe venire con i fucile a prendere la nostra terra. Quello che dice capo indiano Seattle, il grande capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni. Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell'aria o dello scintillio dell'acqua: come potete comprarli da noi? Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi scuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell'uomo rosso. I morti dell'uomo bianco dimenticando il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l'aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l'uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò quando il grande capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremmo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i figli. Quindi noi consideriamola vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile, perché questa terra per noi è sacra. L'acqua che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell'acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo. Il mormorio dell'acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono nostri fratelli e anche i vostri, perciò dovete usare la gentilezza che usereste con un fratello. L'uomo rosso si è sempre ritirato davanti all'avanzata dell'uomo bianco, come la rugiada sulle montagne si ritira con il sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono terreno sacro e così queste colline e questi alberi. Questa porzione di terra è consacrata, per noi. Noi sappiamo che l'uomo bianco no capisce i nostri pensieri. Un porzione di terra è la stessa per lui come un'altra, perché egli è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra qualunque cosa gli serva. La terra non è suo fratello, ma suo nemico e quando l'ha conquistata, egli si sposta lascia le tombe dei suoi padre i diritti dei suo figli vengono dimenticati. Egli tratta sua madre, la terra e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate e vendute, come fossero pecore o perline colorate. Il suo appetito divorerà la terra e lascerà dietro solo un deserto. Non so, i nostri pensieri sono differenti dai vostri pensieri. La vista delle vostre città ferisce gli occhi dell'uomo rosso. Ma forse questo avviene perché l'uomo rosso è selvaggio e non capisce. Non c'è alcun posto lieto nelle città dell'uomo bianco. Alcun posto in cui sentire lo stormire di foglie in primavera e il ronzio delle ali degli insetti. Ma forse io sono un selvaggio e non capisco. Il rumore delle città sembra quasi che ferisca le orecchie. E che cos'è mai li la vita, se un uomo non può ascoltare il rumore del succiacapre o delle rane attorno ad uno stagno di notte ? Ma io sono un uomo rosso e non capisco. L'indiano preferisce il dolce sapore del vento che soffia sulla superficie del lago o l'odore del vento stesso, pulito dalla pioggia o dagli aghi di pino. L'aria è preziosa per l'uomo rosso poiché tutte le cose partecipano allo stesso respiro. L'uomo bianco sembra non accorgersi dell' aria che respira e come un uomo da molti giorni in agonia, egli è insensibile alla puzza. Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che, per noi,  l'aria ha lo stesso spirito che essa sostiene. Il vento che ha dato ai nostri padri il primo respiro, riceve anche il loro ultimo respiro. E il vento deve dare ai nostri figli lo spirito della vita. E se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla da parte come sacra, come un posto dove anche l'uomo bianco possa andare a gustare il vento addolcito dei prati. Perciò noi considereremo l'offerta di comprare la nostra terra, ma se decideremo di accettarla, io porrò una condizione: l'uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come suoi fratelli. Io sono un selvaggio e non capisco altri pensieri. Ho visto centinaia di bisonti marcire nelle praterie, lasciati lì dall'uomo bianco dal treno che passava. Io sono un selvaggio e non riesco a capire come un uomo bianco preferisca un cavallo di ferro sbuffante che un bisonte che noi uccidiamo solo per sopravvivere. Che cos'è l'uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perché qualunque cosa capiti agli animali in seguito capiterà agli uomini. Tutte le cose sono collegate. Voi dovete insegnare ai vostri figli che la terra sotto i loro piedi è la cenere dei nostri antenati. Affinché rispettino la terra, dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: LA TERRA E' NOSTRA MADRE. Qualunque cosa capiti alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano in terra, sputano a se stessi. Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all'uomo ma è l'uomo che appartiene alla terra.Questo noi sappiamo.Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce la famiglia..Qualunque cosa capiti alla terra, capita anche ai figli della terra.Non è stato l'uomo a tessere la tela della vita, egli è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Ma noi consideriamo la vostra offerta di andare nella riserva da voi stabilita per il mio popolo. Noi vivremmo per conto nostro e in pace.Importa poco dove spenderemo la fine dei nostri giorni. I nostri figli anno visto i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri guerrieri hanno provato la vergogna. E dopo la sconfitta, essi passano i giorni nell'ozio e contaminano il loro corpo con cibi, dolci e bevande forti. Poco importa dove passeremo il resto dei nostri giorni: essi non saranno molti. Ancora poche ore, ancora pochi inverni, e nessuno dei figli delle grandi tribù, che una volta vivevano sulla terra e che percorrevano in piccole bande i boschi, rimarrà a piangere le tombe di un popolo, una volta potente e pieno di speranze come il vostro. Ma perché dovrei piangere la morte del mio popolo? Le tribù sono fatte di uomini e nient'altro. Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Anche l'uomo bianco, il cui dio cammina e parla con lui da amico ad amico, non può sfuggire al destino comune Può darsi che siamo fratelli dopo tutto. Vedremo. Noi sappiamo una cosa che l'uomo bianco forse un giorno scoprirà: il nostro dio è lo stesso dio. Può darsi che voi ora pensiate di possederlo, come desiderate possedere la nostra terra. Ma voi non potete possederlo. Egli è dio dell'uomo e la sua compassione è uguale sia per l'uomo rosso che per l'uomo bianco. Questa terra è preziosa anche per lui. E far male alla terra è come far male al suo creatore. Anche l'uomo bianco passerà, forse prima di altre tribù. Continuate a contaminare il vostro letto e tra qualche notte soffocherete nei vostri rifiuti.
(Lettera del capo Sethl al presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce 1855)
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“Ma tu dove hai casa adesso esattamente?”
Ogni volta che qualcuno mi fa questa domanda non so mai cosa dire. È quell'avverbio – "esattamente" – che mi ammutolisce, e non solo perché io una casa esattamente non ce l'ho, ma anche perché non sono sicura che la casa rientri nel novero delle realtà esatte.
Se per casa si intende il posto in cui arrivano le multe dell'auto, in cui faccio le lavatrici e in cui il gatto mi riconosce, allora casa mia è Cabras, è Torino, è Roma. Se invece per casa si intende quell'approdo da dove anche chi parte per mille destinazioni ha la tendenza segreta a ritornare, allora l'esattezza va del tutto a farsi benedire e subentra la molteplicità, la sovrapposizione, l'abbraccio tentacolare di mille familiarità.
Perché casa mia è una donna con un rossetto da ragazza che sforna una torta al cioccolato prima di uscire con me, ancora profumata di lievito e vaniglia. È una signora di settant'anni che scova in un armadio un caftano mai messo e se lo infila, perché crede che di feste nella vita gliene spettino ancora. È un gruppo di whatsapp dal titolo surreale che mi regala leggerezza proprio quando il mondo fa di tutto per portarmi a fondo.
Casa mia è un treno che si ferma a Oristano e la donna che scende col cappello rosso lo fa per me. È un amico timido che mi manda sms preziosi, perché un “ti voglio bene” così vero si può confessare solo se non lo sente nemmeno chi lo dice. È una coppia di amici in moto che viaggia verso il mare di notte per fare un bagno con te, nudi come trent'anni fa, lasciando a casa figlie, nipoti e cane.
Casa mia è un fratello capace di prendere in mano il posto che si è divorato la sua adolescenza e trasformarlo nel giardino in cui far fiorire le piante grasse, la sua maturità e i sogni dei suoi figli. È una bambina bionda che mi si addormenta addosso perché non conosce altri modi di dirmi che per lei io sono un luogo sicuro. È la chiave di un appartamento dove un gatto grigio può decidere che, in assenza dei padroni, nel letto gli vado bene pure io.
Casa mia è un amico che ride e canta gli U2 a squarciagola al mio fianco mentre corriamo brilli per le strade della Marmilla. È una donna che sa insegnare alla sua bimba che crescere significa anche accettare di essere misurate da chi ti ama. E' una scritta temeraria col gessetto lasciata di nascosto su una lavagna da una mano che aveva fretta, ma il tempo per quello l'ha trovato.
Soprattutto è l'uomo amato che si sveglia in un'alba di Salisburgo e sa che la sua casa ovunque resto io.
Non c'è niente di esatto in tutto questo ed è meglio così.
Infatti non è utile che mi chiediate dove ho casa.
Io so dire solo in chi.
Michela Murgia, post dell' 11 agosto 2016
da una pagina fb
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shywyrdarticles · 6 months
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Nex Benedict e il terrorismo stocastico
Per le poche persone che leggeranno ecco una discussione sul "Terrorismo stocastico"
Scrivo questo testo al fine di mettere chiarezza, per quello che posso, su quello che è stato un crimine d'odio che tristemente spesso non viene riconosciuto come tale. Il mio obiettivo in questo articolo è di parlare di Nex Benedict e la prevenibile tragedia avvenuta e di come questi eventi siano tristemente parte di una catena più grande e sistematica di eventi, tentando di mettere luce sul significato di Terrorismo Stocastico che spesso viene sorvolato o volontariamente ignorato. Il fatto che anche a seguito di un evento così chiaro ed eclatante ci siano ancora persone che mettono in dubbio gli avvenimenti rende necessario averne una discussione seria, e nonostante comprenda che in Italia tristemente è un argomento di cui si parla poco, penso sia utile e quantomeno umano provare a vedere come queste dinamiche vengono messe in atto sempre contro le categorie più vulnerabili e bisogna prendere atto di come e quando succede.
-La Vicenda
L'8 febbraio di quest'anno sono stati(presumibilmente) uccisi Nex Benedict(they/them , he/him), studente trans, nonbinary, due spiriti, che frequentava il liceo di Owasso, Oklahoma Le indagini sono ancora in corso¹ ma mi baserò sui dati ad ora disponibili, basti che sono stati assaliti nei giorni precedenti nel bagno scolastico, essendo passata la legge in alcuni stati in America per la quale è obbligatorio andare nel bagno del genere assegnato alla nascita. Le 3 ragazze con le quali è avvenuto l'attacco avevano cominciato nei giorni precedenti ad attuare comportamenti di bullismo, iniziando l'interazione insultandoli, usando nomignoli, e poi quando Nex hanno rovesciato dell'acqua su una delle ragazze, hanno assalito Nex in 3 lasciandoli svenuti e facendo interrompere il conflitto da amici di Nex e operatori scolastici (le dinamiche sono più dettagliate nella fonte)¹
Non era stata chiamata la polizia ne il pronto soccorso bensì la famiglia, e la madre ha quindi portato Nex all'ospedale dove hanno parlato con la polizia che ha detto che entrambe le parti avrebbero probabilmente la stessa colpa, essendo che Nex hanno lanciato l'acqua, invitando a non denunciare.² [Tra le risorse c'è una registrazione video della polizia con assieme un trascritto che spiega gli avvenimenti.²] Nex sarebbero tornati a casa per poi il giorno seguente avere uno svenimento e in seguito essere dichiarati morti. Dettagli sull'autopsia verranno rivelati questi giorni anche se la famiglia sta tentando di contattare medico legale privato per l'autopsia oltre che quello fornito dalla polizia.³
Reazioni e personalità di rilievo
Nex sono stati vittima di un crimine d'odio ma questo genere di crimini non nasce casualmente. Oklahoma è un paese "rosso" ossia nel sistema politico americano, dominato da una destra estremista. Una di queste leggi era appunto quella sulla divisione dei bagni per genere di nascita, evento che se di per sé è osceno, nel contesto delle costanti leggi anti trans e anti lgbtq+ in America serve a creare divisione e radicalizzazione nel paese creando l'immagine che vi sia un dibattito dove il dibattito non c'è. Mettendo spesso minoranze nella situazione di doversi difendere, di dover spiegare che le persone non-binary esistono, che le persone trans non sono adescatrici etc. creando quindi una dinamica dove sembra esserci un confronto, rendono appetibile anche ignorare la scienza o rinnegare le persone di fronte a loro a prescindere da qualsiasi tipo di prova.¹²
Il preside della scuola, Ryan Walters(repubblicano, ossia partito conservatore), ha preso tempo addirittura per parlare di come Dio ha creato solo due generi e di come la sinistra stia tentando di usare la morte di questo studente per motivi politici. È utile far notare che a causa della sua retorica studenti transgender che sono stati intervistatə hanno dichiarato come la sua retorica sia stata vista dagli studenti come permesso al fine di infastidire e attuare atti di bullismo contro di loro.⁸
Il preside della scuola aveva anche da poco contattato una creatrice di Tiktok chiamata nella piattaforma "Libs of tiktok" come supervisore dei media della libreria in Oklahoma al fine di bandire qualsiasi libro che contenga contenuti lgbtq+ friendly o che reputi dannoso per gli studenti. Per chi non lo sapesse "Libs of tiktok" è un canale basato sul ripubblicare eventi considerati "cringe","estremi", etc. E mostrare di cos'è fatta davvero la sinistra(quindi si prende in giro le persone trans e lgbtq+ in generale per lo più) Non andando troppo nei dettagli la presenza di "Libs of Tiktok" ha causato più volte(probabilmente più di quante si voglia ammettere) reazioni violente nella vita reale(esempio di come ha fatto dimettere Tyler Wrynn, insegnante che ha avuto la "colpa" di dire in un tiktok "se i tuoi genitori non ti amano e accettano per come se questo natale, si fottano, sono io i tuoi genitori sono fiero di te bevi un po' d'acqua, ciao!" causando un onda di video e scalpore dalla destra che l'hanno infine fatto dimettere(non è neanche il primo a perdere il lavoro per ragioni del genere a causa di libs of tiktok)⁴'⁵ Altri eventi significativi sono i costanti allarmi bomba che seguono l'account, spesso infatti capita che a seguito di aver rivelato scuole nelle quali "libs of TikTok" ha trovato motivo critica, spesso seguono nei giorni seguenti allarmi bomba anonimi, solitamente falsi ma che costringono le scuole a chiudere anche per vari giorni.¹⁰'¹¹
-Cominciamo quindi a parlare di terrorismo stocastico. Cos'è quindi?
Il terrorismo stocastico è un tipo di terrorismo che si attua senza effettive ordini, capi o strutture dirette di potere. Detto in breve dei terroristi stocastici sarebbero estremisti che non attuano strumenti di radicalizzazione come culti o direttamente chiamando le persone ad agire, bensì rendendo l'ambiente politico/sociale sempre più radicalizzato e sempre più incline a episodi di violenza contro minoranze, creando allo stesso tempo una distanza tra il terrorista stocastico e gli avvenimenti effettivi. Stocastico significa di base un sistema di probabilità casuale(per non andare troppo nello specifico), in questo contesto si basa sul fatto che un terrorista stocastico non sa chi effettivamente farà il gesto,né quando, però costruisce un ambiente dove questo gesto avverrà. Praticamente se io attuo un costante attacco verso un determinato gruppo di persone, rendo il mio pubblico sempre più radicalizzato, o comunque faccio da ponte a contenuti molto più radicalizzanti, è ovvio che prima o poi sfoci in atti violenti. Un esempio è il Buffalo Shooting, dove il ragazzo diciottenne colpevole di aver ucciso 10 persone di colore era stato radicalizzato¹⁴ dalla destra americana a credere alla teoria del rimpiazzamento(che vogliono sostituire la razza bianca, non andrò più a fondo essendo che il più delle persone penso capiscano già dove vadano a parare discorsi del genere) e questo è solo un esempio ma penso sia facile capire cosa si intende ora⁹. Si sta creando un ambiente dove non vanno direttamente a dire ai ragazzi che devono andare a compiere atti di violenza, bensì dove questi atti di violenza sono sottintesi, dove i ragazzi stessi ci penseranno perché sono stati radicalizzati, spesso fa forum anonimi online quali 4chan, al punto da crederci effettivamente, sfruttando la loro debolezza essendo stati praticamente adescati in questo da personalità famose e la comunità stessa.¹⁴'¹⁵ Una sorgente utile aiuta a spiegare vari modi come la destra alternativa americana spesso usa tattiche di reclutamento e quali. ⁶
-La Pipeline
È importante notare che non sono solo i più estremi ad essere colpevoli, è bensì una "pipeline", ossia un percorso che inizia da comportamenti e da video più leggeri e che col tempo porta una persona a radicalizzarsi sempre di più. Può iniziare con dei semplici video di self-help(aiuto personale), che però spesso fungono da ponte a personalità sempre più estreme, ed essendo questo tipo di pipeline quasi sempre rilegata a youtube o piattaforme simili penso sia giusto farsi la domanda di perché questi servizi indirizzano una serie di contenuti che costituiscono una discesa sempre più ripida verso personalità estremiste.¹³ Sono colpevoli di questo anche appunto anche creatori più non esplicitamente estremisti di destra o che verrebbero considerati quasi apolitici. Basta un certo tipo di ambiente e comunità di un creator può divenire un fervente punto di riunione per opinioni di destra, basti vedere la popolarità, soprattutto durante il periodo di Gamergate¹⁶, dei video anti "femministe sjw"¹³. Ci sono molti esempi in questi video che se avrete il tempo di vedere è molto informativo sull'argomento e anzi ho preso molto io stessa dal video per parlarne.⁷
-Fine
Dico tutto ciò soprattutto per tentare di far conoscere la storia di Nex, far vedere quanto viscide possano essere le persone dietro a questo crimine d'odio, ma allo stesso tempo di tentare di capire il contesto nel quale questa violenza sfocia e di come probabilmente è venuta a nascere. Qua è il gofundme della famiglia di Nex Benedict, per favore se potete date qualcosa: https://www.gofundme.com/f/dagny-benedict
Grazie per aver letto, ci saranno molte cose che probabilmente sono al minimo inaccurate però volevo esprimere i miei pensieri sull'argomento. Normalmente preferirei starmi zitta davanti a una cosa del genere però penso sia necessario almeno per quei pochi che leggeranno di non farsi convincere che è un dibattito o una discussione, questo è stato un crimine d'odio, Nex avevano solo 16 anni erano andati in bagno e c'è qualcosa di così terrificante nel pensare che in un contesto del genere le persone trans debbano temere della propria vita. Vederli dire al poliziotto con così tanta certezza che l'attacco era per come erano vestiti e come il poliziotto ignora completamente la cosa, il sapere che anche la scuola stessa in cui andavano è stata così fredda di fronte a una cosa del genere, queste cose mi lasciano onestamente distrutta.
P.S. So che usare i pronomi plurali può causare confusione ma mi sembrava la maniera più adatta di parlare di Nex. P.P.S Aggiornamento sull'articolo: Alcune fonti hanno fornito alcune informazioni riguardo la morte di Nex, è stato dichiarato(anche se l'autopsia non è stata pubblicata) che Nex possano essere morti per suicidio(assunzione eccessiva farmaci) mentre questo non cambierebbe comunque alcuna dinamica penso sia giusto fornire l'informazione, assieme al fatto che la famiglia di Nex, in particolare la nonna, Ms.Benedict, abbia detto che nonostante gli annunci della polizia non bisognerebbe agiungere a conclusioni affrettate riguardo al crimine, e neanche sulla severità dell'aggressione e il ruolo di essa nella vicenda¹⁷'¹⁸, avendo la polizia già ammesso di star velocizzando il caso e di farlo al fine di sviare l'attenzione dei media.¹⁹
Sorgenti:
https://abcnews.go.com/US/nex-benedict-body-camera-footage-interview/story?id=107516210
3. https://www.independent.co.uk/news/world/americas/nex-benedict-death-cause-investigation-b2501551.html
4. https://eu.oklahoman.com/story/news/2024/02/21/libs-of-tiktok-chaya-raichik-oklahoma-under-fire-after-nonbinary-oklahoma-students-dies/72682329007/
5. https://news.yahoo.com/preschool-worker-lost-her-job-134720746.html
8. https://www.nytimes.com/2024/02/23/us/oklahoma-nonbinary-student-superintendent.html
9. https://www.bradyunited.org/fact-sheets/hate-crimes-and-gun-violence
10. https://www.nbcnews.com/tech/internet/libs-tiktok-x-chaya-raichik-bomb-threat-twitter-of-libsoftiktok-rcna102784?cid=sm_npd_nn_tw_ma&taid=65c392be0e6a9c00011984ba
11. https://www.losangelesblade.com/2024/02/08/labeled-stochastic-terrorism-libs-of-tiktok-attacks-nbc-for-same/
12. https://www.youtube.com/watch?v=wmVkJvieaOA
13. https://firstmonday.org/ojs/index.php/fm/article/view/10108/7920
14. https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_manifestos_of_mass_killers
15. "You Wait for a Signal While Your People Wait for You" Manifesto di Payton Gendron
16. https://www.theguardian.com/technology/2016/dec/01/gamergate-alt-right-hate-trump 17. https://twitter.com/mollyhf/status/1768421641132892566 18. https://glaad.org/nex-benedicts-family-releases-statement-with-new-information-about-medical-examiners-findings/ 19. https://popular.info/p/nex-benedicts-mom-raises-doubts-about Risorse relative al testo: 2. https://www.kjrh.com/news/local-news/owasso-police-release-audio-video-recordings-from-investigation-into-nex-benedicts-death 6. https://www.youtube.com/playlist?list=PLJA_jUddXvY7v0VkYRbANnTnzkA_HMFtQ 7. https://youtu.be/pnmRYRRDbuw?si=065sr3iwPWzFRceh
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fantasticazioni · 1 year
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“Ma tu dove hai casa adesso esattamente?”
Ogni volta che qualcuno mi fa questa domanda non so mai cosa dire. È quell'avverbio – "esattamente" – che mi ammutolisce, e non solo perché io una casa esattamente non ce l'ho, ma anche perché non sono sicura che la casa rientri nel novero delle realtà esatte.
Se per casa si intende il posto in cui arrivano le multe dell'auto, in cui faccio le lavatrici e in cui il gatto mi riconosce, allora casa mia è Cabras, è Torino, è Roma. Se invece per casa si intende quell'approdo da dove anche chi parte per mille destinazioni ha la tendenza segreta a ritornare, allora l'esattezza va del tutto a farsi benedire e subentra la molteplicità, la sovrapposizione, l'abbraccio tentacolare di mille familiarità.
Perché casa mia è una donna con un rossetto da ragazza che sforna una torta al cioccolato prima di uscire con me, ancora profumata di lievito e vaniglia. È una signora di settant'anni che scova in un armadio un caftano mai messo e se lo infila, perché crede che di feste nella vita gliene spettino ancora. È un gruppo di whatsapp dal titolo surreale che mi regala leggerezza proprio quando il mondo fa di tutto per portarmi a fondo.
Casa mia è un treno che si ferma a Oristano e la donna che scende col cappello rosso lo fa per me. È un amico timido che mi manda sms preziosi, perché un “ti voglio bene” così vero si può confessare solo se non lo sente nemmeno chi lo dice. È una coppia di amici in moto che viaggia verso il mare di notte per fare un bagno con te, nudi come trent'anni fa, lasciando a casa figlie, nipoti e cane.
Casa mia è un fratello capace di prendere in mano il posto che si è divorato la sua adolescenza e trasformarlo nel giardino in cui far fiorire le piante grasse, la sua maturità e i sogni dei suoi figli. È una bambina bionda che mi si addormenta addosso perché non conosce altri modi di dirmi che per lei io sono un luogo sicuro. È la chiave di un appartamento dove un gatto grigio può decidere che, in assenza dei padroni, nel letto gli vado bene pure io.
Casa mia è un amico che ride e canta gli U2 a squarciagola al mio fianco mentre corriamo brilli per le strade della Marmilla. È una donna che sa insegnare alla sua bimba che crescere significa anche accettare di essere misurate da chi ti ama. E' una scritta temeraria col gessetto lasciata di nascosto su una lavagna da una mano che aveva fretta, ma il tempo per quello l'ha trovato.
Soprattutto è l'uomo amato che si sveglia in un'alba di Salisburgo e sa che la sua casa ovunque resto io.
Non c'è niente di esatto in tutto questo ed è meglio così.
Infatti non è utile che mi chiediate dove ho casa.
Io so dire solo in chi.
Michela Murgia
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abitudinidellamente · 6 months
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il tabacco si è incastrato nella gola e ora non riesco a parlare, quindi scrivo.
il cibo non riesce ad essere relegato in quel luogo scuro e acido che è il mio stomaco. lo sento ribellarsi, dimenarsi.
mi gira la testa e ho gli occhi spalancati. un pittore curioso, un gaugin, ha intinto i polpastrelli nel nero della tavolozza e l'ha messo nelle mie pupille, si sollazza a deturparmi. anche io sto deturpando qualcosa: un libro, delle parole, le sto evidenziando di verde. lolita, mi ha delusa lolita, lo ricordavo meglio.
è tutto obnubilato, non vedo. il pittore deve aver deciso di affondare di nuovo le dita nei miei occhi cagionevoli e adesso è tutto rosso.
sangue, forse. chissà se il mio sangue è sempre uguale dappertutto, chissà se è dello stesso colore delle cadute flautate che avvenivano quando acceleravo in discesa con la bici o di quando cadevo dall'albero di nespole del nonno, chissà se è dello stesso colore dei primi tagli, delle rose, della penna che uso per annotare quello che penso in una copia della nausea di sartre, dello smalto sulle unghie.
odio dover mettere lo smalto, odio dover aspettare che si asciughi, non ho pazienza. odio che se non lo faccio mangio e spezzo strati di pelle lì attorno.
non ho mai avuto una cicatrice fino a 12 anni, in quegli anni ero convinta che nessuno avrebbe saputo, mai. ora non m'importa, non sono un segreto, sono l'opposto, una bara profanata.
ci sono e non ci sono, sto scrivendo. quello sì. senza sosta. però non ricordo di aver scritto il paragrafo precedente. gli uomini sono infelici, lo dice pure bernhard. perché un essere infelice continua a procreare?
non mi piace scrivere per rendere le persone felici, non mi piace scrivere per avere un senso, non mi piace scrivere bene. mi piace scrivere e dare fastidio. sei stato male leggendo post precedenti? bene così, quello volevo, devi provare fastidio. che senso ha leggere qualcosa che non infastidisce? se non ti buca il petto perché lo leggi?
ogni tanto penso di scrivere qualcosa che stupri la mente di chi legge. lo farei, ne fossi capace.
incapace, ecco qual è il problema. l'ha detto anche quel ragazzo, ha detto che non prendo seriamente né il bene né il male, né la droga né la terapia.
il pittore si è stufato.
anche gli alcamesi sono stufi, anche gli italiani. non c'è la boheme qui, siamo in un quadro di hopper e forse non ci sono nemmeno bernhard, gaugin e sartre. c'è solo verga. forse non ci sono nemmeno io e forse nemmeno a me frega un cazzo della piega dittatoriale che sta prendendo la rai.
e se la mia sensibilità fosse solo eccentrica ribellione? "ah sì è così che va? e io estremizzo a forza i tuoi sensi, finché non li percepisci tutti, devono essere una scarica elettrica per la tua mente dormiente"
e non importa se la scarica è
così forte da essere letale,
non m’importa se muori. sarebbe il sacrificio di uno zombie.
mentre lo penso il battito cardiaco comincia a fare una maratona, non dovrei fumare tanto ma sono stressata e ho promesso alla psichiatra di non bere e al dottore che non sarei finita di nuovo in overdose, ho l'ansia, se papà scoprisse che volevo se ne andasse?
ho fallito, ogni cosa che pubblico è un fallimento e voi nemmeno lo sapete, quindi va bene, la società non si accorge del fallimento ma acclama lo spettacolo. acclama l'ennesimo scritto disturbante senza chiedersi come una cosa simile sia potuta nascere. "che persona sana di mente concepirebbe una cosa del genere?" nessuna, nemmeno una.
la cosa che non capisco è: perché addolcisco la pillola? perché m'importa di non mettere a disagio sconosciuti con la mia psiche? voglio rimanerti indigesta.
non sono uscita di casa e non ho mangiato per due mesi la scorsa estate, andavo solo al mare e guardavo film, loro non mi fanno sentire plumbea.
"sei un libro aperto, con quel che dici e quel che fai" ne sei sicuro? e anche se lo fossi, non potresti e non vorresti leggerlo comunque
il cuore martella, non riesco a respirare, rivoglio i miei occhi in ordine. nausea. è colpa del tabacco? è colpa del ragnetto che non riesco ad uccidere? è colpa del caffè latte? è colpa di quella volta in cui le coinquiline hanno chiamato troppo presto i soccorsi?
è colpa mia?
ogni tanto ho lo stesso impulso del protagonista di fight club, quello di rovinare l'arte, distruggerla.
cancellare le poesie, coprire mondrian di nero, decapitare il david, giocare a calcio tra le rovine del tempio dorico di taranto, ricoprire di graffiti la loggia del lionello di udine.
scrivere dell'arte solo per ucciderla.
tutto è un gioco, io sto avendo un attacco di panico da cinque minuti e tu te lo sei pure letto, scusami, non volevo.
voglio una seconda chance, non voglio intimorire, voglio che mi capiscano. voglio che qualcuno si innamori delle mie parole, voglio ammaliare per la magnificenza che può portare il disastro.
sento il fumo in bocca, ho il fumo in bocca. voglio toglierlo, non lo voglio più.
voglio chiedere al pittore maldestro di non deturparmi, voglio smetterla di sentirmi di troppo, voglio che qualcosa mi stupisca invece di anticipare sempre tutto, non voglio che gli altri mi diano un'occhiata e abbassino subito lo sguardo. non voglio parlare e far sentire gli altri stupidi. voglio riuscire a studiare e parlare del perché ami così tanto il mio corso di università e voglio degli amici che amino qualcosa, che amino tutto, che riescano ad amare, voglio dare un'altra possibilità agli stoici e la loro pantomima sulla disciplina.
voglio voglio voglio,
voglio un'altra sigaretta
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