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#progetto eretici
sguardimora · 9 months
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Nei giorni scorsi ho assistito a una prova aperta di The Garden, il nuovo lavoro di Gaetano Palermo, con Sara Bertolucci e Luca Gallio, che quest’anno è stato selezionato per la quarta edizione di ERetici_le strade dei teatri, il progetto di accoglienza, sostegno e accompagnamento critico, ideato e curato dal Centro di Residenza dell’Emilia Romagna.
In scena una black box ospita al suo interno un unico fermo immagine che solo alla fine si smaterializza lasciando lo spazio vuoto. Una donna, vestita con una sottoveste rosso mattone, è riversa a terra sul fondo destro del palcoscenico e lì resterà immobile, mossa solo da un respiro lento e profondo.
 La dimensione immaginifica e di spaesamento che si crea per lo spettatore è dettata dalla drammaturgia sonora, che ad ogni cambio di brano amplia l’immaginario in nuove visioni, e dall’impianto luminoso, che resta statico dopo una prima accensione a lampi di neon. Per rifarci al titolo ci troviamo davanti a una natura morta, che fa però permeare di vita quell’immagine statica in ogni attimo che passa.
Fotografia o cinema? Teatro o dj set? Installazione o durational performance? O tutto questo insieme? L’impianto del lavoro è decisamente teatrale: come si diceva in principio, c’è una scena nera che si illumina quasi cinematograficamente per restare così, con la stessa tonalità di colore e luce, fino alla fine. Poi c’è la drammaturgia sonora che è ciò che da movimento a un’immagine altrimenti immobile e fa sì che lo spettatore proceda nella giustapposizione di immaginari e di significati. 
Il dispositivo che il collettivo artistico mette in opera viene così definito da un crash mediale che fa collasse il cinema nel teatro, il teatro nel dj set, la fotografia nell’installazione e così via. Questo meccanismo inoltre sembra operare su quel piano di reinvenzione del medium di cui parla Rosalind Krauss (2005): facendo collassare sulla scena molteplici media il collettivo porta lo spettatore dentro il processo stesso, rendendo percettibile, grazie alla ripetizione all’infinito della stessa immagine, la finzione della rappresentazione e il funzionamento dell’immaginazione. 
La mente così vaga tra le immagini della memoria: da un’apparizione lynchiana a una classica vittima del cinema di Hitchcock, da un corpo collassato durante un rave party al corpo a terra di Babbo Natale nella clip de La Verità di Brunori sas, dai corpi della cronaca nera a quello di Aylan riverso sulla spiaggia greca e così via, continuamente si creano e distruggono immagini nella mente di chi guarda.
In questa pratica mediante la quale si crea un ibrido, per restare anche nella metafora naturale, che incrocia più media, si assiste a una sorta di Iconoclash (Latour, 2005): accade allora che chi guarda si ritrova in una sorta di terra di mezzo, di indecisione dove non sa l’esatto ruolo di un’immagine, di un azione perché, nel caso di The Garden, questo si modifica non appena viene assimilato dell’occhio di chi guarda; e su questa scena ciò che accade è proprio questo: lo spettatore è messo davanti ad un’immagine iconica che cambia costantemente di significato e senso, passando dal sentimento del tragico a quello del comico fino a dissolversi svanendo ironicamente, rompendo il quadro della rappresentazione.
Una delle caratteristiche fondamentali delle immagini è, sempre per Bruno Latour, la loro capacità di scatenare passioni ed è proprio su questo meccanismo che sembra lavorare il collettivo guidato da Palermo che a settembre presenterà al pubblico una prova aperta di questo lavoro presso la Corte Ospitale di Rubiera dove si chiuderà il progetto ERetici.
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*Krauss, R. (2005). Reinventare il medium. Cinque saggi sull'arte d'oggi, a cura di Grazioli E., Mondadori, Milano. 
* Latour, B. (2002). What is iconoclash? Or is there a world beyond the image wars. Iconoclash: Beyond the image wars in science, religion, and art, 14-37.
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lf-celine · 2 years
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a cura di Andrea Lombardi e Miriam Pastorino
PROFETI INASCOLTATI DEL ‘900
Disegni di Dionisio di Francescantonio
Progetto editoriale di Andrea Lombardi
Prefazione di Vittorio Sgarbi
La rassegna “Profeti inascoltati del Novecento” collega pensatori liberi ed eretici, conservatori di valori e non di costumi, e di integrità morale che costituisce l’unica forma possibile di pensiero, a un disegnatore che ne ha eseguito il volto, le ansie e le riflessioni, e ad altri scrittori che ne hanno interpretato lo spirito.  
Da Jünger a Conrad, da Pound a Borges, da Ennio Flaiano a Cristina Campo, da Bernanos ad Albert Camus. Un Olimpo siffatto, e spesso con gli stessi protagonisti, aveva illustrato, impavido, Tullio Pericoli. Oggi tocca a Dionisio di Francescantonio con il disegno e ad altri, come Stenio Solinas, con le parole. L’arte pretende quella libertà di espressione che personaggi scomodi come Louis-Ferdinand Céline, Hannah Arendt, Filippo Tommaso Marinetti, il cardinale Giuseppe Siri, hanno coraggiosamente e diversamente testimoniato, anche divisi dalle violentissime vicende storiche del Novecento. Non posso che guardare con favore, quindi, i ritratti – accompagnati dagli approfondimenti di apprezzati pensatori e amici come Pietrangelo Buttafuoco, Gianfranco de Turris, Luigi Iannone e altri – di Dionisio di Francescantonio, così vivi ed espressivi, lucenti nel buio di un’epoca senza maestri.  
Dalla prefazione di Vittorio Sgarbi
Sessantasei personalità fuori dagli schemi della cultura e dell’arte illustrate dai disegni di Dionisio di Francescantonio e dagli scritti di Eraldo Affinati, Roberto Alfatti Appetiti, Gianfranco Andorno, Giorgio Ballario, Simonetta Bartolini, Davide Brullo, Piero Buscaroli, Pietrangelo Buttafuoco, Antonio Caronia, Alfredo Cattabiani, Riccardo De Benedetti, Alain de Benoist, Gianfranco de Turris, Dionisio di Francescantonio, Rachele Ferrario, Fabrizio Fratus, Luca Gallesi, Alessandro Gnocchi, Luigi Iannone, Andrea Lombardi, Gennaro Malgieri, Gian Ruggero Manzoni, Valerio Alberto Menga, Adriano Monti Buzzetti Colella, Miriam Pastorino, Guido Pautasso, Roberto Pecchioli, Alex Pietrogiacomi, Elena Pontiggia, Marco Respinti, Emanuele Ricucci, Gianni Rondolino, Alberto Rosselli, Andrea Scarabelli, Adriano Scianca, Gian Paolo Serino, Giovanni Sessa, Vittorio Sgarbi, Luca Siniscalco, Stenio Solinas, Armando Torno, Manlio Triggiani, Gianluca Veneziani e Rodolfo Vivaldi.  
Brossura, 19x26, stampato su carta avoriata, 230 pagg. ill. in b/n fotografico e colori, Euro 29,00.
Un libro della collana OFF TOPIC di ITALIA Storica, Genova 2022.
ISBN 978-88-31430-22-7
https://www.amazon.it/inascoltati-Sessantasei-Francescantonio-approfondimenti-intellettuali/dp/883143022X/
#louisferdinandcéline #hannaharendt #georgeorwell #orwell #orwell1984 #albertcamus #borges #ballard #conrad #bergman #dannunzio #orianafallaci #pound #ezra #ezrapound #ppp #pierpaolopasolini #pasolini #tolkien #ilsignoredeglianelli #lotr #lordofhterings
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medusascans · 6 years
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Il Prigioniero nel Giardino in Miniatura — One-Shot
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Buonasera! Come state? Oggi vi portiamo un'altra oneshot, ma con toni differenti dalla precedente. Stavolta infatti, ci distacchiamo dalle atmosfere smielate e spensierate di Massugu Kimi e e ci addentriamo nel piccolo e infelice mondo del protagonista, che vive recluso nella sua piccola stanza da oltre 10 anni. Una sera, viene sorpreso mentre tenta di rubare il sellino di una bici da una ragazza che... gli dichiara il suo amore? Vi ho incuriositi? Bene, perché di più non vi dico sennò vi guasto la lettura. :P L'autrice è Sahara Mizu nota ai più per l'opera "Watashitachi no Shiawase na Jikan" o "My Girl", edito da J-Pop. Per gli eretici quelli che non la conoscono... diciamo soltanto che le sue storie non sono mai a lieto fine. xD Ultimo ma non per importanza, segnaliamo che il progetto è in collaborazione con Mangascan, un gruppo che non credo abbia bisogno di presentazioni dato che è uno dei migliori e più longevi team italiani. Li ringraziamo infinitamente per averci proposto di collaborare a questo piccolo gioiellino!
Buona lettura!
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thepassengertimes · 6 years
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Music & Visions
a cura di clanMC: selezione musicale – Stefano Santoni, selezione progetto visuale – Nicoletta Lolli
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HERETICS – “Dull Jack” Molti sono stati i personaggi storici che sono stati considerati come eretici, soprattutto dalla chiesa cattolica. Spesso e volentieri erano studiosi, intellettuali con l’unica colpa di farsi domande e di voler allontanarsi radicalmente dalle ideologie ufficialmente accettate. Gran parte di loro sono stati perseguitati, oltraggiati o addirittura giustiziati dal potere costituito, in ragione delle loro idee troppo scomode. Le loro ricerche sono state ignorate, derise o addirittura sminuite ad arte affinché risultassero palesemente false. Solo a distanza di anni, se non addirittura secoli, il lavoro di questi “eretici” che hanno avuto il coraggio di contrapporsi alle verità del sapere ufficiale, è stato rivalutato, anche se questo è successo non per tutti e solo in maniera parziale. Sviluppare un tema così controverso ha intrigato così tanto il poeta-vocalist francese Anne-James Chaton, da convincerlo a chiamare di nuovo il suo decennale amico e sodale Andy Moor (chitarrista dei The Ex e fondatore dell’etichetta Unsounds) e ad aggiungere la chitarra abrasiva di Thurston Moore per dare ancora più forza all’approfondimento di una serie di personaggi radicali ed eretici che hanno caratterizzato la storia recente. Testi poetici e improvvisazione sperimentale, melodia e noise si alternano, usando nelle varie tracce tutte le diverse combinazioni tra voce, chitarra ed elettroniche. Siano esse usate in solo, duo o trio, riescono perfettamente ad esplorare un tema tanto complesso e difficile quanto affascinante e oscuro. In tutto questo troviamo la splendida dimensione estetica di “Heretics”, nella combinazione tra chitarra noise-rock e spoken words in grado di creare un universo nuovo, misterioso ed estremamente complesso, capace, grazie ad un diverso livello di accessibilità, di poter conquistare nuova popolarità e nuovi (eretici) adepti.
(Stefano Santoni)
Lieko Shiga – Rasen kaigan Le immagini di Lieko Shiga sono eretiche, distanti, complesse, mitologiche .  Si interroga sulla vita, sul disordine quotidiano e su come lo si possa ritrarre, su come lo strumento fotografico possa permettere all’istinto di esprimere ciò che vede e all’uomo ciò che vive.   Vi è una certa intimità tra Lieko e i soggetti ritratti, hanno stabilito un rapporto intenso, così profondo che al momento dello scatto l’inesprimibile si palesa senza remore, ha il coraggio di mostrarsi e offre nuda la propria essenza.  Accompagnati da queste immagini, facciamo un viaggio nella cupa oscurità delle nostre paure trasformandole in esperienza emozionale, attraversiamo scenari surreali dove
“there is no past, present or future”
                          il tempo si annulla, siamo nella fase del sogno consapevole, ndove nulla  può essere narrato a parole, si può esprimere solo attraverso l’inevitabile scatto, che  paralizza e lo pone sul rogo dell’ immaginazione, acceso dalla potentissima scintilla creativa di Lieko Shiga. (Nicoletta Lolli)
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螺旋海岸 / RASEN KAIGAN “In winter 2008, I met a place called Kitagama, a village in North East part of Japan, facing pacific ocean. There 372 people with 107 houses lived in. The Rasen-Kaigan series consists of 250 pictures which were taken in this village, while I was living there as a resident photographer: documenting photographs of festivals, ceremonies, and every official activities of the village, collecting oral histories of the village to my body. These works were born with collaboration of residents in Kitagama and I. The bodies of those residents who became subject of the works, represent the all stories which are so delicate and invisible to be written as a history. Through the ritual of the shooting the photographs, their bodies unify to “the land”. On the other hand I tried to photograph, through subsuming and reflecting the ritual of shooting photographs, my body experiences and traces which are related to the land of the Kitagama.
The title “Rasen-Kaigan” means “Rasen= spiral / helical-morphology, Kaigan=coast” in direct translation but I also meant “Past, Present, Future” with this title. In the space of photographs, there is no past, present or future: the value of the photographs swings from being treated as a paper garbage to a same value of the living human being, or more, a subject for a prayer.”.
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Music & Visions project * HERETICS / Lieko Shiga Music & Visions a cura di clanMC: selezione musicale - Stefano Santoni, selezione progetto visuale -
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gesau-it · 5 years
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Mia amata figlia prediletta, la Mia Promessa di venire di nuovo si compirà nel corso della vita di questa generazione. Molte persone nel mondo, in questo momento, sono ignare delle profezie contenute nella Santissima Bibbia riguardanti il Grande Giorno del Signore. Per prepararsi a questo momento, Mio Padre Mi ha incaricato di informarvi che la data per la Mia Seconda Venuta è stata fissata, ma solo Dio, il Padre Eterno, conosce questa data. Anche Io, il Suo Figlio unigenito, non ho alcuna conoscenza di questa data – so solo che sarà presto. 1° Maggio 2014 – La Mia Promessa di tornare si compirà nel corso della vita di questa generazione
Mia amata figlia prediletta, la Mia Promessa di venire di nuovo si compirà nel corso della vita di questa generazione. Molte persone nel mondo, in questo momento, sono ignare delle profezie contenute nella Santissima Bibbia riguardanti il Grande Giorno del Signore. Per prepararsi a questo momento, Mio Padre Mi ha incaricato di informarvi che la data per la Mia Seconda Venuta è stata fissata, ma solo Dio, il Padre Eterno, conosce questa data. Anche Io, il Suo Figlio unigenito, non ho alcuna conoscenza di questa data – so solo che sarà presto.
Molti eventi dovranno avvenire prima, prima del grande rinnovamento, ma sappiate che tutti si svolgeranno velocemente e in rapida successione. Coloro che temono il Grande Giorno devono, invece, avere fiducia in Me e pregare per le anime di quelli che faranno tutto il possibile per impedire la Mia Ricerca delle anime. Il Mio Progetto consiste nel portare anche il più ostinato tra voi nel Mio Regno, perché esso è destinato al mondo. Il Mio Regno verrà perché questo è il piano di Dio, e completerà l’Alleanza Finale secondo la Divina Volontà di Dio.
Pregate con generosità nel vostro cuore per le anime di coloro che hanno maggiormente bisogno della Mia Misericordia e Io li coprirò con il Mio Preziosissimo Sangue. Tutto quello che era in principio si compirà alla fine e allora esisterà un mondo senza fine. Tutto inizia e finisce con il Padre Mio. Nulla impedirà la Mia Seconda Venuta. A nessun uomo che si oppone a Me o che cerca di attirare le anime lontano da Me, sarà consentito di sfidarmi, perché quando Io verrò, tutti i Miei nemici verranno eliminati. Io salverò i deboli, i timorosi, i pentiti, gli eretici, i pagani, i bugiardi, i ladri, gli assassini – tutti i peccatori. Nessuno di voi è escluso dalla Mia Misericordia. Io vi amo tutti.
Il vostro Gesù
https://gesuallumanita.blogspot.com/2014/05/1-maggio-2014-la-mia-promessa-di.html
Per saperne di più http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2018/12/la-mia-promessa-di-tornare-si-compira.html
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francescomassaro · 7 years
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VISIONI La musica che annulla ogni gerarchia Note sparse. Massimo De Mattia è tra i pochi flautisti puri in ambito jazz. Impegnato in diversi progetti multidisciplinari, ha fondato di recente una curiosa comunità artistica Massimo De Mattia Flavio Massarutto EDIZIONE DEL18.01.2017 Che non sia un musicista alla ricerca di facili scorciatoie lo si dovrebbe desumere già dal fatto di essersi scelto uno degli strumenti meno usati nel jazz: il flauto. O meglio, meno usati in modo esclusivo e approfondito perché qualche spruzzata qua e la si trova spesso. Ma è in genere poco più di un abbellimento nei brani e un secondo o terzo strumento per i sassofonisti. Invece Massimo De Mattia, pordenonese classe 1959, è un flautista puro e, tra i pochi, uno dei più interessanti. Inizi fusion e jazz rock, poi jazz e infine l’adesione alla musica improvvisata. La sua discografia è generosa, com’è d’abitudine fra gli improvvisatori che sentono l’urgenza di fermare ogni nuovo passo della loro ricerca. Sinteticamente consigliamo per un approccio alla sua multiforme produzione discografia tre titoli. Una solo performance, disciplina nella quale eccelle, potrebbe essere Meats (setola di maiale, 2015), mentre nelle piccole formazioni il recente Il sogno di una cosa (Caligola, 2016) è un favoloso quartetto con Javier Girotto, Bruno Cesselli e Zlatko Kaucic; per finire il suo lato compositivo e di conduttore di organici ampi è ben documentato in Teatro Arrigoni (Artesuono 2013). Da tempo impegnato in modo particolare in progetti multidisciplinari De Mattia è sempre stato attento all’aspetto sociale e politico della musica. Promotore di appelli, movimenti e azioni collettive in favore della cultura e della solidarietà ha recentemente dato vita ad un progetto denominato Timeframes. «È un luogo, logos, agorà; spazio mentale; l’occasione per coniugare i vari linguaggi e le diverse istanze degli artisti, per ascoltare, immaginare, inventare, rischiare, azzardare, produrre. Nel corso di questo ultimo anno siamo riusciti a mantenere accesa e viva la fiamma della Musica Creativa. Spontaneamente si è costituita una comunità artistica, si va popolando, si è ricostruito un pubblico, curioso, motivato, partecipe, interessato alle forme espressive artistiche più libere e contemporanee». Insieme a Giuseppe Intelisano e all’Associazione Odeia il flautista ha organizzato e condotto laboratori nella Sala Bastia del Castello di Torre e concerti nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Armando Pizzinato di Pordenone. Continua il musicista: «Perché l’improvvisazione? Perché la musica è nata libera e tutto il suo cammino è un ritorno alla libertà. Perché confidiamo nei principi che governano quest’arte che, applicati ai casi della vita, funzionano come la più perfetta delle Costituzioni, le cui regole consentono libertà individuali e collettive sorprendenti. La Musica Libera diventa così il posto più democratico al mondo, dove non esistono gerarchie, dove le differenze diventano pure opportunità. L’Improvvisazione è un’arte estremamente accessibile, si rivolge a tutti, è coinvolgente, inclusiva, armonizza culture. Annulla le gerarchie». Nel 2016, con le ultime elezioni al governo di Pordenone è arrivato, dopo anni di centrosinistra, il centrodestra e si annunciano tempi difficili tra ordinanze contro i musicisti di strada, campagne contro i mendicanti e una aperta ostilità ai migranti. L’approccio del flautista al rapporto tra musica e politica è sempre stato lontano dalle pose barricadere e da un impegno diretto anche se si possono cogliere nel suo percorso costanti riferimenti a pensatori eretici come Pasolini, più volte omaggiato. In tempi di crisi della politica il suo impegno si è fatto più esplicito. «Ad esempio pochi giorni fa ho costituito insieme ad altre persone l’associazione ’in prima persona’ che si prefigge lo scopo di sensibilizzare la società sul tema della violenza sulle donne. Ed è formata solo da uomini. Questo è un esempio concreto di azione culturale e politica. E tra gli strumenti che useremo ci saranno anche l’arte e la musica. Visti i tempi di crisi è fondamentale che l’artista non si rivolga solo alla cura del proprio linguaggio formale ma traduca il suo agire in azione sociale». E questo vuol dire che l’arte, deve necessariamente in questo momento essere confronto: «Dialettico, democratico. La musica creativa non si compone se non c’è un reale e genuino rapporto tra i musicisti. Perciò il musicista improvvisatore deve essere e agire in modo democratico. Questo è il senso dei laboratori che sto conducendo. E vale anche per la comunità degli improvvisatori che lavora in una realtà parallela a quella dei festival e che opera in un tessuto di circoli e luoghi più vicini alle persone e ai giovani in particolare. Questa comunità agisce fuori da logiche commerciali. Marco Colonna a Roma, Francesco Massaro e Mariasole De Pascali in Puglia, Nicola Guazzaloca a Bologna sono alcuni nomi. Fare musica è politica»
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sguardimora · 11 months
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Gaetano Palermo in residenza per “The Garden”
12 Giugno 2023 - 21 Giugno 2023
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E’ iniziato lunedì 12 giugno e proseguirà fino al 21 giugno il primo periodo di residenza creativa per la ricerca e la composizione del nuovo spettacolo di Gaetano Palermo in collaborazione con Sara Bertolucci e Luca Gallio. Il progetto selezionato dalla Chiamata Pubblica ERetici. Le strade dei teatri percorso di accoglienza, sostegno e accompagnamento critico  per giovani artisti under 28 del panorama nazionale – quarta edizione sarà seguito in questa fase dal tutoraggio e accompagnamento critico del professor Gerardo Guccini.
In questa fase di lavoro gli artisti incontreranno per la prima volta anche il gruppo di dieci giovani spettatori dell’Emiila-Romagna, selezionati dallo stesso bando come Custodi delle Residenze che vivranno per un week end in residenza all’Arboreto seguendo e partecipando al processo creativo in corso, seguiti e stimolati alla visione dal percorso pensato per loro da Silvia Ferrari - La Corte Ospitale e Michele Montolli - L’Arboreto Teatro Dimora.
***************************************************************** The Garden, con la regia di Gaetano Palermo, la drammaturgia vocale e performance di Sara Bertolucci, tecnica audio/luci e sound-design a cura di Luca Gallio, è il giardino delle delizie ricercate, delle aspirazioni proibite, un paradiso artificiale tutto da fare. Secondo una parabola rabbinica assai amata da Benjamin, nel regno messianico le cose sono come sulla terra, ma appena un po’ spostate. La performance intende indagare la misura e il senso di questo spostamento attraverso una coreografia del gesto e delle posture su cui si innesta una partitura vocale scritta per e in collaborazione con Sara Bertolucci.Parte fondamentale della ricerca drammaturgica è il Kulning, canto della tradizione svedese e nordeuropea praticato dalle donne non solo per richiamare gli animali e sfuggire alle belve selvatiche ma anche per comunicare alla natura i propri timori, desideri e amori. Questo canto, di cui Sara è interprete specialista, viene ripreso e reinterpretato a scopi espressivi e non filologici e viene utilizzato come leitmotiv dell’intero lavoro, per la sua capacità di evocare il vuoto e la distanza, nonché la fragilità e la potenza della condizione umana nella sua solitudine e gettatezza.Il movimento ma anche la voce diventano strumenti di indagine del sentimento umano dell’angoscia, della tensione costante tra mania e sfinimento, erotismo e noia, desiderio e deiezione. E lo fanno a partire da una prospettiva non logocentrica ma centrata sul corpo e, in particolare, sul corpo femminile, rispetto alla cui rappresentazione si adotta una prospettiva critica e di messa in discussione di modelli socioculturali precostituiti.Sul piano coreografico, infine, l’idea centrale è quella della reiterazione fino all’estenuazione dell’azione e del gesto, su livelli ritmici “naturalistici” per lo più diffusi e piani ma in costante crescendo. Il riferimento principale non è alla danza come movimento a sé stante e astratto ma alla danza intesa concettualmente come articolazione di un dato di movimento attinente al reale e alle sue funzioni quotidiane, come il camminare, il mangiare o il dormire. Questa attinenza al reale del movimento ritorna nel rapporto con gli oggetti, i quali non solo lo influenzano ma anche lo determinano, divenendo quasi soggettività autonome capaci di relazione e dialogo, in una tensione con la performer che rasenta la personificazione e porta con sé i toni impalpabili dell’assurdo.
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1992 Ridley Scott’s “Christopher Columbus” - La (tremenda) trasposizione cinematografica della “conquista del Paradiso” nel cinquecentenario del primo viaggio colombiano
«Cinquecento anni fa, la Spagna era una nazione abbandonata alla paura e alla superstizione, sotto la legge della corona e di un’Inquisizione che perseguitava senza pietà tutti coloro che osavano sognare. Un solo uomo ha sfidato questo potere. Consapevole del proprio destino, ha attraversato il Mare delle Tenebre, alla ricerca di onori ed oro, per la maggior gloria di Dio»
Queste le parole che scorrono a schermo per fare da collegamento tra i titoli di testa e il girato di 1492: La Conquista del Paradiso, il film di Ridley Scott su Cristoforo Colombo uscito nelle sale nell’ottobre del 1992, durante il cinquecentenario dello sbarco del genovese a Guanhani.
In queste parole è condensata, in effetti, buona parte del messaggio di una pellicola che, lungi dal voler restituire la complessità di una figura storica altamente simbolica e problematica, si limita a portare avanti una narrazione celebrativa del navigatore, rifacendosi alle “agiografie” dei discendenti, alla retorica antispagnola anglosassone e all’immagine di un illuminista ante-litteram. Da questo incontro fra secoli di strumentalizzazione ed Hollywood, dunque, quello che nasce non è certo un buon prodotto di ricostruzione storica, ma la conferma dell’appartenenza di Colombo a un pantheon di eroi della sola civilizzazione europea.
 Cristoforo: uomo di scienza e d’azione
Il film ruota attorno al personaggio di Colombo, interpretato da Gerard Depardieu. Sono ben rare le scene in cui il genovese non compare, e ancor meno quelle in cui non è il centro dell’azione. Il ruolo di protagonista che gli viene già affidato dalla sceneggiatura è dopotutto in linea con il tema principale della storia, ovvero quello della lotta di un uomo solo contro tutto e tutti. Quella che viene restituita allo spettatore è l’immagine di un sognatore, che è però sempre pronto a scendere in prima linea per far valere le sue idee non convenzionali.
In quanto uomo di scienza, la sua prima battaglia, in senso figurato, è quella contro gli accademici castigliani. A un Colombo che porta a suo favore dati e ricerche moderne si contrappongono chierici oscurantisti, cultori dell’auctoritas aristotelica, che rifiutano per principio tesi diverse da quelle in disaccordo con la dottrina. A differenza loro il Colombo di Scott non è un uomo che si è fermato allo studio dei libri. Appare pienamente consapevole dell’importanza dell’esperienza rispetto alla teoria, accusando i monaci che lo sostengono, ma che evidentemente non condividono il suo “genio”, di non aver mai abbandonato le loro scrivanie per uscire e vedere «di cos’è fatto il mondo». Sensibilità empirista che è evidente anche quando, durante il viaggio, gli viene chiesto di spiegare in quale modo sapesse orientarsi la notte usando il sestante “come i saraceni”. Ma il film non si limita a suggerire tutto ciò; durante l’edificazione di La Isabela, la voce fuori campo di Colombo stesso, intento a scrivere una lettera, informa il pubblico su come l’impianto urbano che avrebbe preso a modello sia quello della “città ideale” di Leonardo da Vinci. Difficile non scorgere in questo passaggio un tentativo di porre in continuità i due personaggi storici, seguendo il fortunato filone retorico del “genio italico”.
Ma l’azione non si limita alla messa in pratica delle conoscenze scientifiche. Colombo, come ogni esploratore che si rispetti, guida personalmente i suoi uomini nello sbarco a Guanhani e nelle perlustrazioni dell’isola. È un vero leader anche quando si tratta di ultimare il campanile della nuova cattedrale di La Isabela, spingendo carri e tirando funi come tutti gli altri, ma anche quando si tratta di dover dare battaglia agli indigeni che hanno ucciso i guardiani della miniera, o di dare la caccia a Moxica e i suoi compagni rivoltosi.
Il Colombo cinematografico è peraltro disposto a tutto pur di raggiungere questi suoi scopi. Disposto a lasciare la famiglia per anni, a rischiare le vite dei suoi uomini a partire dal primo viaggio, nonché quindi ad impugnare una spada e ad uccidere quando la situazione degenera. Nonostante ciò, non passa mai l’idea di un uomo spregiudicato. Sono piuttosto sempre le circostanze a costringerlo alle azioni più brutali.
 Cristoforo e la Spagna
Come in ogni buona storia che si rispetti, ad un protagonista deve contrapporsi un antagonista. In questo film, il suddetto ruolo è generalmente riconoscibile in buona parte del mondo spagnolo che gravita attorno alla vicenda, trovando poi una personificazione drammatica, per non dire eccessivamente stereotipata, in Adrián de Moxica.
Regia e sceneggiatura danno pieno spazio alla leyenda negra nel dipingere a tinte fosche la Castiglia del 1492: folle esaltate assistono a dei roghi in piazza, non è dato sapere se di eretici o altro, per mano dell’Inquisizione, che “magnanimamente” ricorre alla garrota per chi si è pentito in extremis dei suoi peccati, risparmiandogli la pena delle fiamme. A questa scena assiste, ovviamente disgustato, Colombo, che cerca di allontanare il figlio dalla vista di quell’orrore. Anche dal punto di vista puramente visivo, è facile cogliere la pervasività dell’elemento religioso, tramite l’onnipresenza dell’elemento della croce. Altro tema della parte della storia ambientata in Spagna, è quello della Reconquista appena conclusa. Alla conquista di Grenada si fa più volte riferimento, tanto nei dialoghi quanto visivamente. Molto del girato è ambientato nei suoi palazzi dalle decorazioni moresche e due scene in particolare mostrano la fine dell’esperienza musulmana nella città: la lunga colonna di persone ferme a pregare lungo la via dell’esilio e l’abbattimento di una mezzaluna dal tetto di una cupola mentre una croce di legno viene portata per le strade in processione. Al dogmatismo e al fanatismo imperanti, però, Cristoforo contrappone una religiosità umanista, genuina, che si manifesta nella scena corale dell’innalzamento della campana sulla cattedrale appena realizzata a La Isabela; tutti sono chiamati a partecipare nell’erezione di una nuova chiesa nel Nuovo Mondo.
C’è però chi non intende affatto partecipare alla “conquista del Paradiso” nei termini voluti dal genovese. Ai nobili propositi di Colombo si contrappone infatti l’aristocrazia spagnola, che trova due tipi principali in Gabriel Sánchez e Adrián de Moxica, entrambi personaggi realmente esistiti. Mentre il primo è il principale rivale dell’esploratore in Castiglia e trama per beneficiare a suo discapito delle scoperte oltreoceano, il secondo è l’incarnazione del conquistador violento e arrogante. Un vero e proprio villain, Moxica ne rispecchia i canoni anche a livello estetico; viso affilato, lunghi capelli neri, come pure gli occhi e gli abiti. Un’iconografia chiaramente marcata, resa ancor più evidente nel confronto con un Colombo biondo e spesso in camicia bianca, come nel (mancato) duello finale. Nella finzione cinematografica, sarà proprio l’insubordinazione di Moxica e di altri nobili spagnoli a segnare l’inizio della fine per il progetto colombiano a La Isabela, liberando sostanzialmente Colombo da ogni colpa.
Una delle scene in cui, forse, è resa al meglio la distanza fra Colombo e la società spagnola, che viene messa alla berlina per la sua ipocrisia, è quella dell’esecuzione dei capi della rivolta sopravvissuti a Moxica. Creando un parallelismo con le immagini dei roghi all’inizio del film, lo strumento con cui viene eseguita la pena capitale è ancora una volta la garrota, ma la reazione della folla circostante è ben diversa: ad assordare non sono le grida, accompagnate da una colonna sonora carica di pathos, bensì il silenzio. Nessuno prova piacere alla vista della morte dei nobili spagnoli, anzi; se durante il rogo il clero assisteva compiaciuto, a La Isabela il suo rappresentante più alto, frate Buyl, si alza e se ne va, incapace di assistere. Lo stesso Buyl, che, prima di abbandonare la città per tornare in Spagna, accusa Colombo di trattare alla stessa stregua spagnoli e indigeni, dimostrando, almeno agli occhi dello spettatore moderno, scarso spirito di fratellanza cristiana con questi ultimi.
C’è però un personaggio iberico che sfugge a questa feroce critica antispagnola: la regina Isabella di Castiglia. È lei che permette a Colombo di partire nonostante la contrarietà degli accademici; è lei che gli consente di tornare su Hispaniola nonostante i risultati del primo viaggio non siano stati dei migliori; è lei che gli concede la libertà dopo l’arresto, come pure di partire per il suo terzo viaggio. Questa benevolenza, nel film, è giustificata dal suo essere molto simile a Colombo stesso. Entrambi sono riusciti in imprese da tutti giudicate impossibili ed entrambi hanno molto faticato per questo: se al primo incontro Isabella, reduce della conquista di Grenada, appare più vecchia di quanto non sia realmente, così Colombo, di un anno più giovane della sovrana, sembrerà molto più vecchio di lei nel loro ultimo incontro, dopo le peripezie del secondo viaggio.
 Cristoforo e i Taino
L’altra società con cui Colombo deve misurarsi è quella degli indigeni Taino. Nonostante Colombo, ancora con una voce fuori campo, affermi che essi «non sono selvaggi», il rapporto fra i, de facto, invasori e i locali appare sbilanciato già nelle premesse ideologiche. I Taino non sono davvero riconosciuti dal genovese come soggetti alla pari, ma come persone da trattare «come si tratterebbero le proprie mogli e i propri figli» e quindi poste sostanzialmente sotto tutela, e in quest’ottica paternalistica sono anche stabilite le leggi a divieto di saccheggio e stupro. È dalla religione, con il chiaro riferimento alla futura, possibile, conversione di questi popoli dell’«Eden», che sembrano scaturire le ragioni di questa buona predisposizione verso i Taino.
Nonostante queste premesse esplicitate, la rappresentazione cinematografica degli indigeni finisce per appiattirsi su un dualismo del buono e del cattivo selvaggio di retaggio cinquecentesco. I Taino prima accolgono Colombo e i suoi compagni con curiosità e benevolenza, per poi obbedire placidamente fino alle angherie di Moxica; ma le violenze indigene sono sempre perpetrate da altri; i membri della spedizione che rimangono a Hispaniola al termine del primo viaggio sono uccisi dai Caribes, popolazione rivale dei Taino, mentre l’eccidio di spagnoli alla miniera d’oro è compiuto da una sanguinaria tribù guerriera. Solo tre personaggi vanno a dare un poco di spessore a questo mondo: Juan, il ragazzo spagnolo dal labbro leporino; il “sovrano” dei Taino di Hispaniola; Utapán, guida e interprete di Colombo.
Per quanto riguarda il primo, il mozzo della Santa Maria è tratteggiato mentre si converte agli usi e ai costumi degli isolani, probabilmente a simboleggiare la possibilità di riscatto individuale che la vita nel Nuovo Mondo può offrire a chi, probabilmente anche a causa della sua deformità, era in patria costretto ai ranghi più bassi della scala sociale. Il capotribù di Hispaniola, invece, trascende l’idilliaca e stereotipica figura dell’indigeno che, buono per natura, fa tutto quello che gli viene chiesto di fare dal conquistatore europeo; è consapevole dei fini di Colombo e lo sembra anche del fatto che non possa fare nulla per impedirne le azioni.
È però Utapán il personaggio Taino più rilevante nel film, perché strettamente legato a Colombo. Come sua guida e interprete gli è sempre al fianco fin dallo sbarco a San Salvador, ma è nell’ultima scena in cui compare che si esplicita l’idea che il film vuole dare del perché il rapporto fra l’esploratore e i nativi non sia andato come sperato; Colombo non ha mai imparato la sua lingua, ovvero non ha mai provato a mettersi nei panni degli indigeni.
 Cristoforo e la natura
Questo dialogo finale fra Colombo e Utapán avviene all’inizio della violentissima tempesta che si abbatte su La Isabela. Come a coronare la serie di ribellioni contro il protagonista, al seguito degli indigeni e degli aristocratici castigliani giunge la natura a dare il colpo di grazia all’esperimento di città ideale avviato nel 1494. Una natura che è infatti l’unico avversario a cui Colombo non può opporre alcuna resistenza.
Introdotta fin dalla comparsa della costa di Guanhani fra le brume dei Sargassi, a dominare è la giungla caraibica. Descritta come l’Eden da Colombo durante la fase iniziale di conoscenza con i nativi, la terra scoperta sembra perfetta per la fondazione di una colonia, dove le sementi crescano rigogliose e gli animali si riproducano in abbondanza. L’ambiente, però, è anche denso di minacce, che siano serpenti velenosi o malattie sconosciute, per l’esploratore e i suoi uomini, che non demordono dalla loro ricerca di tesori fino a che non diventa evidente che Pinzón, il secondo di Colombo, è troppo debilitato e deve essere riportato in Spagna.
Ma è proprio nell’uragano finale che si realizza appieno la potenza di questa natura. Il vento e la pioggia fanno scempio degli edifici, persino di quelli in muratura, penetrando fra le finestre e raggiungendo un Colombo che cerca riparo senza trovarne. La violenza della scena culmina con un fulmine che, colpendo la croce sulla piazza, la incendia.  Al mattino seguente, una colonna di formiche va e viene dalla camera di Colombo: la natura si è ripresa i suoi spazi.
 Alcune conclusioni
Questo film è molto lontano dall’offrire un quadro preciso e affidabile della reale vita di Cristoforo Colombo, ma non è questa la sede in cui evidenziare le pur numerosissime imprecisioni storiche. Ciò che forse è più importante è notare come la figura del genovese sia palesemente ripresa solo da fonti a lui favorevoli.
La cosa è resa palese nei primi e negli ultimi minuti della pellicola, quando si intende che la narrazione si avvale delle memorie scritte dal figlio Fernando. In alcune parole, che scorrono a schermo al termine del girato, è poi evidente che si ritenga che tali memorie famigliari siano da considerarsi più che valide; si dice infatti, nero su bianco, che la biografia di Colombo redatta da Fernando ha «reso [al padre] il suo posto nella Storia». La famiglia Colombo in realtà si impegnò in una battaglia per la riabilitazione di Cristoforo non solo a livello memoriale, ma anche legale, dalle accuse che portarono al suo arresto e alla privazione dei titoli, proprio al fine di riappropriarsi dei privilegi promessi nelle Capitulaciones di Santa Fe e minacciati dal resto della nobiltà spagnola. Considerati quindi gli interessi materiali dei Colombo, è difficile pensare che utilizzare solo i loro scritti come fonte di ricostruzione del protagonista possa essere una scelta onesta.
Dopotutto, però, il fine del film sembra essere più che altro quello di narrare la storia avventurosa di un eroe romantico ante-litteram, lasciando in disparte la simbologia politica, ideologica e culturale che il nome Colombo si porta appresso nella realtà. A dominare è la retorica, toccando livelli altissimi in alcuni discorsi o dialoghi del protagonista. Durante il primo viaggio, ad esempio, Colombo sprona il suo equipaggio, provato dal lungo navigare e propenso a credere in una maledizione divina contro l’impresa, parlando della gloria a loro riservata quando «la gente parlerà del coraggio dei primi uomini che attraversarono questo oceano e tornarono» e loro potranno dire «io c’ero». Al termine di quest’arringa, il vento torna a gonfiare le vele dopo la bonaccia, come a sancire il sostegno divino di cui i marinai avevano dubitato.
Oppure, nella parte finale del film, nel dialogo fra Sánchez e Colombo e fra il nobile castigliano e il prelato Rojas. Il tesoriere accusa Cristoforo di essere un «sognatore», al che il genovese gli fa presente come i palazzi e i campanili, la civiltà che lui e Sánchez possono vedere dalla finestra, siano opera di «uomini come me», altri sognatori che, proprio al pari di Colombo sono riusciti a realizzare le proprie aspirazioni. Rincarando la dose, poi, Cristoforo fa presente allo spagnolo che la differenza che incorre fra i due sia che solo «io ce l’ho fatta. Voi no», lasciandolo interdetto. Sánchez sembra quindi aver compreso quanto dettogli nel momento in cui, poche scene dopo, così risponde a Rojas che, visto Colombo in lontananza, giudica la sua esperienza una «tragedia. Lo spreco di una vita»: «Uno spreco? Se il vostro nome, o il mio, saranno mai ricordati […] sarà solo grazie al suo».
Sembra esserci nei personaggi, dunque, una forse eccessiva consapevolezza del peso che la vicenda di Colombo avrebbe effettivamente ricoperto nei secoli a venire, e soprattutto del peso di Colombo stesso nella Storia. Una consapevolezza più probabilmente propria dello sceneggiatore e del regista.
In ultimo, a coronare l’opera di mitizzazione positiva, è da sottolineare come viene presentata la privazione di Colombo del titolo di viceré e il nulla osta di Isabella a compiere un ultimo viaggio. Il genovese sembra sollevato dal non dover più essere governatore, mentre è subito pronto per una nuova avventura per mare, come se dopo il disastro di Hispaniola abbia ripreso coscienza della sua vera natura: essere un esploratore assetato di conoscenza. Come un novello Ulisse, in sostanza, con il quale l’analogia appare ulteriormente marcata dal rapporto con l’amante Beatrice che, come Penelope è stata fatta oggetto delle proposte di molti uomini durante l’assenza dell’eroe, ma ha atteso sempre l’amato girovago.
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italianaradio · 4 years
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ELEZIONI REGIONALI Il voto nella Locride, tra conferme, “flop” e sorprese
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ELEZIONI REGIONALI Il voto nella Locride, tra conferme, “flop” e sorprese
ELEZIONI REGIONALI Il voto nella Locride, tra conferme, “flop” e sorprese
ELEZIONI REGIONALI Il voto nella Locride, tra conferme, “flop” e sorprese Lente Locale
di Gianluca Albanese
SIDERNO – Dei risultati complessivi delle elezioni regionali abbiamo scritto; dell’unico eletto tra i candidati locridei (Giacomo Crinò della Casa delle Libertà) pure. Non ci resta che analizzare il voto nei centri più popolosi della Locride, cercando di capire dove e quando l’appartenenza territoriale di ogni singolo candidato ha contato e dove, invece, ha disatteso le aspettative dei candidati e dei propri sostenitori.
SIDERNO
Nel centro più popoloso della Locride, con un bacino elettorale di potenziali 16.377 elettori hanno votato appena 6.932, pari al 42,33% degli aventi diritto). Un dato sostanzialmente in linea con l’andazzo regionale e superiore a quello del 2014, quando gli elettori furono 6.489.
Uno solo era il candidato espressione della comunità cittadina: il chirurgo ospedaliero Francesco Rispoli per la Casa delle Libertà. La sua candidatura ha dato la spinta per fare risultare la sua lista la più votata a Siderno, con 1.653 suffragi pari al 25,73%. Di questi, 1.118 sono andati a Rispoli che in tutta la circoscrizione ne ha totalizzati 1.778, risultando il quarto della lista dopo l’eletto Crinò, il cauloniese Cirillo e il sindacalista Princi. Insomma, la campagna elettorale di Rispoli, che in più di un’occasione ha puntato sulla necessità di compattare l’elettorato sulla sua persona, indipendentemente dalle simpatie politiche di ognuno, sembra non aver dato i propri frutti.
Il voto sidernese, infatti, è stato frastagliato e diversificato. Il centrodestra ha stravinto con 4.309 consensi, pari al 64,13% ma a Siderno hanno preso voti quasi tutti i maggiorenti di partito. Da Giacomo Pietro Crinò che ha preso 370 voti a Mimmo Giannetta di Forza Italia (534) che aveva una segreteria politica sul centralissimo corso della Repubblica, così come l’altro forzista Giuseppe Romeo, che di voti ne ha presi 237. Consensi significativi sono stati tributati, inoltre, al locrese Raffaele Sainato di Fratelli d’Italia (284) e all’altro locrese, il leghista Francesco Macrì (121), giusto per citarne alcuni.
Frastagliato, anche oltre il dovuto, il consenso nell’area del centrosinistra, fermo al 22,98%. Al momento, infatti, risulterebbe difficile rinvenire un orientamento elettorale univoco da parte del circolo cittadino del Pd, che ha una dotazione abituale di un migliaio di voti, come confermano i 1.076 consensi presi dalla lista di partito. Il più alto numero dei voti è andato all’eletto Nicola Irto, sostenuto, a quanto è dato sapere, dalla componente socialista del circolo, che fa capo agli ex consiglieri comunali Giorgio Ruso e Pietro Tropiano e da alcuni “eretici” come l’ex presidente del consiglio comunale Paolo Fragomeni e l’ex assessore regionale Federica Roccisano. Le indicazioni di voto della componente maggioritaria del circolo sidernese, invece, erano per l’ex consigliere regionale Mimmetto Battaglia, che però di voti ne ha presi “solo” 250. Probabilmente, i 113 voti raccolti da Antonio Andrea Billari (sostenuto da Nino De Gaetano) sono frutto della scelta di qualche militante democrat sidernese, mentre il resto degli elettori del Pd cittadino, probabilmente, si è orientato altrove, non escluso l’eletto Crinò che godrebbe di un consenso bipartisan. Buono anche il consenso per Ettore Lacopo, della lista “Tesoro Calabria”, che ha preso 260 preferenze.
LOCRI
Qui la situazione si presentava molto più complessa. In un bacino elettorale di potenziali 10.156 aventi diritto, hanno votato poco più della metà: 5.512, per una percentuale del 54,27% , che migliora, di poche decine, il risultato del 2014.
Ben quattro i candidati in lista.
Era strafavorito il vicesindaco Raffaele Sainato, sostenuto in maniera massiccia da tutto il gruppo consiliare di maggioranza “Tutti per Locri”, che alle elezioni comunali del 2018 aveva preso 4.598 voti. Ora, sebbene sia difficile traslare i voti di una competizione elettorale comunale su una regionale, molti degli osservatori politici cittadini stimavano per Sainato un consenso di almeno 2.500 voti a Locri. Ne ha presi, invece, 1.643, raddoppiando i consensi personali del 2014, quando, da candidato per la lista “Autonomia e diritti” a sostegno di Mario Oliverio, prese 805 voti. Buona comunque la performance elettorale di Sainato in tutta la circoscrizione, nella quale ha ottenuto 3.897 preferenze. Certo, le speranze di subentro in consiglio regionale sono ridotte al lumicino, nell’eventualità in cui si dovessero presentare prospettive di ingresso in caso di nomina in giunta dei consiglieri eletti. Prima di lui, infatti, ci sono i primi dei non eletti della lista “Fratelli d’Italia” nella circoscrizione Nord (Enrico De Caro, con 7.447 voti) e Centro (Amedeo Nicolazzi con 3.964). Ma non poniamo limiti alla provvidenza. Certo, fa specie constatare che “a casa sua” abbiano preso voti anche gli eletti di Fratelli d’Italia Domenico Creazzo (106) e Giuseppe Neri (52), oltre che i forzisti Mimmo Giannetta (135),  Peppe Romeo (103) e Giovanni Arruzzolo (60), lo stesso Giacomo Crinò (120) e Francesco Rispoli (77) nella casa delle Libertà e Pierpaolo Zavettieri (65) dell’Udc. Ma tant’è. Certo, il progetto di identificare la candidatura di Sainato come espressione dell’intero gruppo di maggioranza consiliare non ha prodotto i frutti desiderati.
Ma Sainato non era l’unico candidato di Locri.
C’era anche l’ex sindaco Francesco Macrì, nella lista della Lega, cui sono andate 404 preferenze, pochissime in più del presidente dell’Ordine dei Commercialisti Ettore Lacopo, il più votato nella lista circoscrizionale di “Tesoro Calabria” che a Locri ha preso 396 voti. L’altro candidato locrese Cosimo Romeo (M5S) ha preso invece 64 voti, 19 in più del secondo della lista Armando Quattrone.
BOVALINO
Anche qui c’erano molti candidati a fronte di un bacino elettorale relativamente ridotto, con 7.213 aventi diritto, di cui sono andati alle urne 3.731. Anche qui ha stravinto il centrodestra, ma il candidato bovalinese più votato è stato Sebastiano Primerano dell’Udc, che ha preso 652 voti, pochi in più di Sandra Polimeno di Fratelli d’Italia (646). “Solo” 94 per il candidato eletto Giacomo Crinò, mentre la giornalista Antonella Italiano di “Liberi di cambiare” ha preso 74 voti.
CAULONIA
In una cittadina tradizionalmente “rossa” il centrodestra ha sbancato, arrivando al 70%. La parte del leone, ovviamente, l’ha fatta il giovane Salvatore Cirillo che ha ottenuto 682 preferenze, più di tutte le liste del centrosinistra messe insieme.
ROCCELLA
Idem come Caulonia. Anche qui vince il centrodestra, anche se la più votata è Mimma Pacifici del Pd, candidata cittadina che ha avuto 459 preferenze.
RIACE
L’analisi del voto nel piccolo centro della zona Nord del comprensorio, sembra, da qualche anno, una sorta di referendum pro o contro Lucano, e ognuno legge il risultato secondo la sua visione politica. Noi ci limitiamo a osservare la netta vittoria del centrodestra, che ha raggiunto il 53% dei voti, anche se la lista più votata è stata quella dell’ex vice sindaco Giuseppe Gervasi (Tesoro Calabria – Carlo Tansi Presidente) che è stato anche il candidato più votato con le sue 135 preferenze, nonostante una campagna elettorale in cui non sono mancati i colpi bassi, compresi gli atti di vandalismo (se non veri e propri dispetti) da parte di chi ha sistematicamente strappato i suoi manifesti elettorali.
ELEZIONI REGIONALI Il voto nella Locride, tra conferme, “flop” e sorprese Lente Locale
ELEZIONI REGIONALI Il voto nella Locride, tra conferme, “flop” e sorprese Lente Locale
di Gianluca Albanese SIDERNO – Dei risultati complessivi delle elezioni regionali abbiamo scritto; dell’unico eletto tra i candidati locridei (Giacomo Crinò della Casa delle Libertà) pure. Non ci resta che analizzare il voto nei centri più popolosi della Locride, cercando di capire dove e quando l’appartenenza territoriale di ogni singolo candidato ha contato e dove, […]
ELEZIONI REGIONALI Il voto nella Locride, tra conferme, “flop” e sorprese Lente Locale
Gianluca Albanese
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pangeanews · 5 years
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“Lo sai che gli dèi generano soltanto unendosi tra fratelli?”: lettere d’amore e di crudeltà, il feuilleton di Veronica Tomassini e Davide Brullo
Vera e Nathan sono soli al mondo, spogli, divisi, in un 1950 livido di tragedia. Lei è rifugiata a Tel Aviv, lui vaga per l’Europa, limpidamente ossessionato, in omaggio al tradimento, vendendo carte stellari di pregio. “Senza gestire l’ignoto” è un progetto letterario di Davide Brullo e di Veronica Tomassini. Sul blog della Tomassini potete leggere la lettera di Vera; qui la risposta di Nathan. Continueremo a fecondare l’ambiguo e l’astrale. Le prime puntate del carteggio le leggete: qui,qui, qui, qui e qui. 
***
Rize, 5 aprile 1950
Forse soppesando la pietra il bambino pensa di cambiare la conformazione del Mar Nero, forse crede di poterlo ridurre a una lettera, a un odore. Mi siedo con lui, gli dico che c’è un serpente annodato in fondo al lago, ed è per questo che il lago esiste, che l’acqua fluttua come velluto. Il serpente impedisce al lago di svanire, a noi di impazzire. Lui mi risponde, “le stelle esistono per potersi specchiare, qui”, e lancia la pietra nel lago; il sasso salta, e affonda un attimo prima di diventare una libellula. Quando gli dico che il mio lavoro è far coincidere ciascuna stella con un atto compiuto su questa terra, il bambino ride, se ne va, mi fa intendere che il tempo è inqualificabile e che continuo a confondere chi dorme con l’unico sognatore, quello che ha l’uomo cucito sulle palpebre e crea la Storia dalle narici.
*
Le tue lettere mi inseguono, le leggo tardi – è come se vivessimo in epoche dispari, in anni imbottigliati dentro cisterne diverse – ecco, è come se ti scrivessi da vent’anni di distanza, e non so chi dei due abbia il pregio del futuro. Vedi, è implacabilmente impossibile un discorso, tra noi.
*
Il bambino si chiama Enoch, è il figlio di Deborah. Ha ancora i segni del Drago che le ho inciso sulla spalla sinistra, intorno alla costola, ne ripasso i contorni con il mignolo, come una parola d’ordine. Ci siamo incontrati a Berlino, molti anni fa – il padre guidava una truppa di falsari, artisti capaci di duplicare con agio Vermeer e Lucas Cranach, Dürer e Rembrandt – non pensi che gli uomini preferiscano troppo spesso una vita virtuosamente falsa, la falsificazione di un’altra vita, presunta, un calco, piuttosto che scoprire la propria? Squali, iene, leopardi riempiono le lettere di Deborah, “inventi un bestiario per scaricarmelo addosso”, le ho scritto. In qualche modo, si attendeva la mia visita – Rize è un luogo anonimo, dove non puoi che domandarti perché l’uomo abbia bisogno di vivere insieme ad altri, forse per perfezionare la propria frustrazione. Ha divorato il mio corpo con gioia, ridendo, ripetutamente, come per retrodatare gli anni, erodere la città, falciando ad erba ogni enigma. Quando il bambino ci ha visto, si è limitata a rimproverarlo, con una singola parola, consapevole che chi svela la nudità della madre non può evitare gli inferi. Più la picchiavo più s’incendiava di gioia, avrebbe voluto che la uccidessi, forse, e ho capito la sua disperazione, e le ho baciato la schiena. Più tardi, ho venduto al marito, che possiede oceaniche piantagioni di tè sulle colline di Rize, una mappa del cielo incisa sul bronzo, fabbricata a Bisanzio, nel V secolo. “A forza di lavorare con le stelle, finirà per perdere la vista, senza riconoscere più il valore delle cose reali”, mi ha detto l’uomo. Toccava con un certo vizio la moglie, Deborah, diceva che le sue mani erano “fuochi freddi, come le stelle”, poi mi ha fatto assaggiare il suo tè, famoso in tutta la Turchia.
Rise, 6 aprile 1950
Una donna mi scrive, “devo slacciarti tutte le maschere, te le leverò a colpi d’unghia, infine, resterà un buco, con le vene sospese, senza sangue, una faccia piena di tentacoli”. La V del tuo nome, Vera, mi fa visita: un giorno è come il becco di un rapace, un giorno è un sussurro.
*
I vetri del furgone, simili a scudi achei su cui sia definito il valore di ogni guerriero. A Pazar, vicino a Rize, nel furgone, c’è un prete che accoglie chi deve confessarsi. La macchina è un residuo tedesco: i copertoni sono stati staccati e il mezzo sembra aver messo radici lì, in quel parco vicino al fiume Hemsin Deresi. I cani, gialli e magri, litigano, come galline, e non sembrano ammettere alcuna possibilità al Regno su questa terra. Il prete ha la faccia di un toro, gli occhi come dracme scurite nell’acido dell’era, e pensa che sia ammissibile una pace raggiunta con la violenza. Sa che il perdono è ferocia, che la redenzione è radioattiva. Entro nel furgone – potrebbe essere una cattedrale: la vastità è uno sbadiglio dell’iride – il prete fa Messa lì dentro – parliamo in francese, ma conosce anche il tedesco, l’inglese, il russo, “predico anche ai cani, ai venti, alle anatre”, dice, senza ridere. Gli chiedo, per sgranchire il dialogo, a cosa alluda l’Apostolo quando nella Prima lettera ai Corinzi parla della “sapienza che non è di questo mondo”, della “sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta”, ma il prete squalifica le mie questioni con una smorfia, “lei pensa di poter dare ordine alle cose, crede che le costellazioni esistano davvero e la riguardino, che il Potente abbia una quantità, una misura, una qualità specificata da aggettivi congrui, teologicamente accertati”. Il prete chiamava Dio il Potente, i cani cominciarono a sbattere contro il furgone, come una falange di eretici o come penitenti venuti a chiedere il dono del pane. Il prete uscì dal furgone, il furgone, privo del suo peso, oscillò, forse era l’Arcangelo Gabriele aggiogato in quel luogo disperso, sulle sponde del Mar Nero, al di fuori della cronaca, ai confini della Storia – poi fece scappare i cani, urlando, “lo vede il Potente?, il Potente non sta in cielo, sta qui, nel mio braccio… cominci ad immergersi febbricitante nel caos, perché il Potente ci fa la grazia di sperimentare tutti i tradimenti per poterlo ammettere”. Ho atteso che dicesse Messa – non sono entrato nel furgone – ci saranno stati una ventina di fedeli, alcuni seduti sul cofano, per lo più donne. L’ostia sembrava l’occhio calcificato di una divinità androgina, arcaica. I cani fiorivano intorno a me, felici, scambiandomi per una pianta.
Di sera
Vengo a tuo padre. Iacob è un uomo destinato ad avviare più generazioni, a provare conforto per la perdita dei figli migliori. Parlargli di te sarebbe stato inutile – crede, come le creature carnali, che basti infangarsi in una donna per fuggire dolori che lo sigillano al passato. Piuttosto, gli ho parlato di me. Iacob ha conosciuto mia madre a Reims, poco dopo la Prima guerra – mia madre, figlia di un archeologo di pregio, era già sposata. Iacob anche. Si sono amati, con scabro candore – mia madre è rimasta incinta – sono nato io. Mia madre non sa mettere tenda nella menzogna: il marito ha permesso di cauterizzare l’infamia dandomi il suo cognome, ma ha fatto obbligo a mia madre di farmi crescere con la sorella, mia zia Ruth, e così è stato. Forse nelle stelle cerco una paternità ulteriore, una leggenda. La zia si è scritta con Iacob per una manciata di anni – poi vita, oblio e consuetudine consolidano la stessa melma. “Da lei non desidero il pegno di un sorriso”, ho detto a tuo padre, specificando, “lei non mi è padre, io non le sono figlio, sono venuto a liberarla dalla memoria – ciò che volevo, l’ho avuto”. Tuo padre mi è sembrato sereno – ciò che torna dal passato è sempre una condanna. Riferendomi a ciò che volevo, l’ho avuto, parlavo di te. Sfatare l’incesto con l’amore – possedere, carnalmente, la vita da cui mi hanno abolito, con ogni desunta cronaca di genitori, anni, cugini – ti ho seguita per anni – lo sai che gli dèi generano soltanto unendosi tra fratelli?
Nathan
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gesau-it · 5 years
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La Mia Promessa di tornare si compirà nel corso della vita di questa generazione
Mia amata figlia prediletta, la Mia Promessa di venire di nuovo si compirà nel corso della vita di questa generazione. Molte persone nel mondo, in questo momento, sono ignare delle profezie contenute nella Santissima Bibbia riguardanti il Grande Giorno del Signore. Per prepararsi a questo momento, Mio Padre Mi ha incaricato di informarvi che la data per la Mia Seconda Venuta è stata fissata, ma solo Dio, il Padre Eterno, conosce questa data. Anche Io, il Suo Figlio unigenito, non ho alcuna conoscenza di questa data – so solo che sarà presto.
1° Maggio 2014 – La Mia Promessa di tornare si compirà nel corso della vita di questa generazione
Mia amata figlia prediletta, la Mia Promessa di venire di nuovo si compirà nel corso della vita di questa generazione. Molte persone nel mondo, in questo momento, sono ignare delle profezie contenute nella Santissima Bibbia riguardanti il Grande Giorno del Signore. Per prepararsi a questo momento, Mio Padre Mi ha incaricato di informarvi che la data per la Mia Seconda Venuta è stata fissata, ma solo Dio, il Padre Eterno, conosce questa data. Anche Io, il Suo Figlio unigenito, non ho alcuna conoscenza di questa data – so solo che sarà presto.
Molti eventi dovranno avvenire prima, prima del grande rinnovamento, ma sappiate che tutti si svolgeranno velocemente e in rapida successione. Coloro che temono il Grande Giorno devono, invece, avere fiducia in Me e pregare per le anime di quelli che faranno tutto il possibile per impedire la Mia Ricerca delle anime. Il Mio Progetto consiste nel portare anche il più ostinato tra voi nel Mio Regno, perché esso è destinato al mondo. Il Mio Regno verrà perché questo è il piano di Dio, e completerà l’Alleanza Finale secondo la Divina Volontà di Dio.
Pregate con generosità nel vostro cuore per le anime di coloro che hanno maggiormente bisogno della Mia Misericordia e Io li coprirò con il Mio Preziosissimo Sangue. Tutto quello che era in principio si compirà alla fine e allora esisterà un mondo senza fine. Tutto inizia e finisce con il Padre Mio.
Nulla impedirà la Mia Seconda Venuta. A nessun uomo che si oppone a Me o che cerca di attirare le anime lontano da Me, sarà consentito di sfidarmi, perché quando Io verrò, tutti i Miei nemici verranno eliminati. Io salverò i deboli, i timorosi, i pentiti, gli eretici, i pagani, i bugiardi, i ladri, gli assassini – tutti i peccatori. Nessuno di voi è escluso dalla Mia Misericordia. Io vi amo tutti.
Il vostro Gesù
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 Abbiamo aggiornato le informazioni da non perdere per il  mese di Dicembre,  qua
- NOVITÀ: Citazioni del Libro della Verità, in immagini da condividere sui social media, qua e qua 
- "Fate attenzione alle false preghiere che potranno esservi presentate, perché non saranno ispirate dallo Spirito Santo e, pertanto, dovranno essere evitate. Una piccola parola, poche frasi o semplici omissioni qua e là, riusciranno a trasformare una preghiera in una falsità. Il male è un silenzioso assassino dello spirito e non è facile da identificare quando viene mascherato tanto da sembrare la Verità", per saperne di più qua  - "Questa è la desolazione di cui parla il profeta Daniele. Questa è la fine della Mia Santa Eucaristia e la fine, in molti luoghi, della Messa come la conoscete. Ma i Miei amati fedeli servitori prepareranno ora la produzione delle Sante Ostie. Essi devono conservare i Santi Messali, i paramenti, la Sacra Bibbia e le Sante Croci. Questi saranno tutti sostituiti",  per saperne di più qua
-  ✿◕ ‿ ◕✿ Questo blog nostro (sulla piattaforma di tumblr) è sincronizzato con il blog principale del gruppo, così abbiamo una seconda opzione, qua - ☆☆  Mia amata figlia prediletta, devo chiedere a tutti i Miei sacri servi di fare attenzione alle convocazioni per partecipare a ritiri, che saranno introdotti per persuaderli ad accettare un nuovo giuramento di fedeltà, che renderebbero inutili – dovessero convenire di fare questo – i loro più sacri voti fatti a Me, Gesù Cristo, qua- ✿❀✿ Questo è il gruppo della anime più piccole del Esercito Rimanente di Gesù in Italia, e siamo sotto la protezione della nostra Santa Patrona: Santa Teresa di Lisieux, qua   -.•*¨`*•✿ TUTTO QUELLO CHE DOVETE FARE È DARE LORO LE PREGHIERE E POI CHIEDERMI DI CONDURRE QUESTE ANIME A ME. PERCHÉ IO NON RESPINGERÒ MAI IL PECCATORE CHE HA MAGGIOR BISOGNO DELLA MIA MISERICORDIA, qua  (Gesù, Libro della Verità, 23 marzo 2014).
-Secondo Seminario Nazionale in Italia sul Libro della Verità, settembre 2018 (trascrizione basata sulla registrazione), qua - ✉ ●̮̑۰۰̮̑ URGENTE! Nuovo RICHIAMO per i gruppi "Gesù all'umanità" e per i soldati di questa Missione, qua - ❤¯`•.¸☆•"Sono i più importanti messaggi per l’umanità oggi. Sono stati dati per istruire l’umanità sul vero cammino che porta a Me ancora una volta", qua 
-   Si fa una volta al mese, comincia il lunedì mattina  NOVENA DELLA SALVEZZA, qua - ☆★ In completa obbedienza alle istruzioni ricevute ♥´´¯`•.¸¸.☆Tutto ciò che abbiamo fatto nel nostro gruppo Gesù all'umanità (Italia) è in completa obbedienza alle istruzioni ricevute attraverso persone autorizzate e che Gesù ha impartito a MDM.
- ✞ ✞ Preghiamo la Crociata di preghiera (83) per attenuare le inclemenze del tempo che si stanno patendo in diversi luoghi, qua - *✿ LA PREGHIERA, E TANTA, PUÒ ATTENUARE GRAN PARTE DEI DANNI CHE TENTERANNO DI INFLIGGERE. QUINDI, PER FAVORE, NON DIMENTICATE DI PREGARE IL SANTO ROSARIO E LA CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA, PERCHÉ ABBINATI INSIEME, AIUTERANNO A SPAZZARE VIA GRAN PARTE DI QUESTO MALE INCOMBENTE,qua- ✿◕ ‿ ◕✿ In questa pagina del nostro gruppo, si possono leggere tutti i nostri posts, qua - ★。☆。★。☆。★· Abbiamo ricevuto nuove intenzioni,  Richieste di preghiera,  qua
 - Ogni Venerdì offriamo il digiuno:  Crociate per offrire il digiuno 34; 42; 58; 103, qua
 - L’importanza del digiuno e dell’abnegazione, qua- Avviso importante ❢❢ Per favore pregate per la protezione di questa Sacra Missione di Salvezza, qua - * ° ˚ • ♥*˚•。* ˚ ˚✰˚ ♥*  Crociate di preghiera suddivise per i giorni della settimana: “Queste preghiere sono state scritte in Cielo e promettono Grazie straordinarie”,qua 
-✿*✿ IMPORTANTE: è necessario pregare ogni giorno per questa Missione perché è sotto attacco forte del nemico. Vi invitiamo a non mancare all'apputamento di preghiera delle ore 20,30, qua - COMUNICATO: Ai crociati e credenti dei Messaggi di Gesù all’Umanità, cioè del Libro della Verità, qua - ▅ ▆ █ •♥• La Mia Santa Eucarestia deve continuare ad essere ricevuta. Non dovete interrompere il Sacrificio quotidiano, poiché non sarete voi ad essere costretti a prendere questa decisione, qua -  ★ * ˚♥* ✰ “In questo momento, ascoltateMi solo attraverso questi Messaggi”, (Gesù, Libro della Verità, 6 maggio 2015 ), qua - (¯♥♥¯) ¯¯-:¦:-¯¯¯¯-:¦:-¯¯(¯♥♥¯) Cerchiamo 100 persone che recitino 3 Rosari ogni giorno per salvare l'Italia,qua Vorremmo sapere il numero effettivo delle persone che lo stanno  realmente ancora facendo, perciò se vi siete inscritti in precedenza vi preghiamo di confermare la vostra adesione,  in modo da capire quanti siamo  al giorno d'oggi. Se ancora non vi siete decisi, vi invitiamo calorosamente ad iscrivervi,  per il bene dell'Italia. Fino al 15 ottobre 2018 hanno aderito,  confermando le iscrizioni precedenti ed includendo nuovi iscritti, 34 persone. - ❀ ◕‿◕ ❀ Cerchiamo di formare il nostro gruppo della crociata di preghiera, anche solo di due persone,  qua  -   ….•*✿./•. *✿ Ci sono aggiornamenti importanti nella  nostra Rassegna Stampa, qua
- SAPPIATE CHE LE MEDAGLIE DELLA SALVEZZA COLORATE NON SONO AUTENTICHE, E QUINDI NON OFFRONO LA PROTEZIONE DELLE MEDAGLIE VERE.  Le medaglie della Salvezza autorizzate sono quelle che si acquistano su questo sito https://www.christogifts.com/45-medals
- Nuovo volantino sull'Avvertimento - da diffondere, Per favore diffondete questo volantino il più possibile, attaccatelo  nella via pubblica, o chiedete  permesso nei negozi e così via, qua - ATTENZIONE utilizzate solo le immagini della Madre della Salvezza autorizzate, stanno circolando immagini alterate dal male, qua - ❤• ✜ ✞ Figlia mia, è importante ricordare di recitare il mio Santissimo Rosario ogni giorno , qua- IMPORTANTE: La Madre della Salvezza: Chiedo a coloro che seguono questi Messaggi di pregare per questa Missione, qua - Sette angeli caduti attaccheranno questa MissioneMia cara figlia, sette angeli caduti attaccheranno questa Missione e cercheranno di ingannare i figli di Dio perché non rimangano fedeli al suo Esercito Rimanente. Essi appariranno a coloro che ingannano dicendo di essere angeli della Luce, quando, in realtà, sono tutt’altro,qua 
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 - •*✿./•. *✿La sola preghiera distruggerà l’influenza del diavolo, perciò Io chiedo che voi incrementiate il tempo da dedicare alla preghiera, qua - ●̮̑۰۰̮̑●̮̑۰۰̮̑●̮̑۰Nuovo Ebook Messaggi per i Sacerdoti, estratti dal Libro della Verità, per favore fate questo dono ai vostri carissimi parroci . qua - .●.·˙˙·.●.·˙’˙· .●.·˙˙·●●.·˙˙·. Nuovo Video: La potenza della Preghiera e Nuovo Volantino sull'Avvertimento, per favore li diffondiamo molto, qua -  *.:。✿*゚¨゚✎ Da sapere: Ciò che dobbiamo sapere i membri di Gesù all'umanità,  qua - ☆┊★┊☆┊★┊☆┊★┊Appuntamento di preghiera delle ore 21: Vi aspettiamo alle ore 21 per recitare insieme delle Crociate di preghiera su questa pagina del nostro gruppo, qua- ●̮̑۰۰̮̑●̮̑۰۰̮̑●̮̑۰ Crociate da recitare alle 20.55 per i coordinatori dei gruppi Gesù all'Umanità di tutto il mondo , qua- ƸӜƷ`*•.¸¸.•* ƸӜƷ*•.¸¸.•*`*•.¸.ƸӜƷ`*•.¸ ♥Appuntamento delle ore  20.30:  PER SALVAGUARDARE QUESTA MISSIONE CONTRO  LA MALVAGITÀ DI SATANA, qua            - ◊⋱⋰⋱⋰⋱⋰⋱⋰⋱♥⋰ Cerchiamo persone che possano dedicare un’ora al giorno per diffondere il Libro della Verità inviando email ai sacerdoti, qua - ❀ ✿ ❁ Si consiglia di seguire ogni giorno il nostro gruppo su TWITTER, IN MODO MOLTO SEMPLICE E VELOCE, ANCHE SU SMARTPHONE E TABLET, qua                                                                               -  ╰☆╮♠♤ ♥♠╰☆╮  È molto  importante che ognuno formi il suo gruppo con persone fidate, anche di solo due persone, qua "Per ogni gruppo di preghiera costituito, per recitare le preghiere della Crociata, vi sarà data una grazia speciale da Mio Figlio prezioso. Egli è presente in ogni gruppo e vi renderà consapevoli di questo", per saperne di più qua.  Cerchiamo di formare il nostro gruppo della crociata di preghiera con persone fidate, anche solo di due persone, qua- Cari fratelli queste parole sono rivolte proprio a noi, forza ci impegniamo a costituire i gruppi Gesù all'umanità, accogliamo questo appello urgente del nostro Signore Gesù, raddoppiamo gli sforzi che ognuno si metta in contatto con le persone della sua Diocesi: "MOLTO PRESTO UNA DIVISIONE SI VERIFICHERÀ IN EUROPA, OGNUNA DELLE QUALI È COLLEGATA ALL’UNIONE EUROPEA E AL PAESE IN CUI SI TROVA LA CATTEDRA DI PIETRO. CIÒ SI TRADURRÀ IN UNA GUERRA, CHE SARÀ DI TIPO DIVERSO DALLE ALTRE GUERRE. MA SARÀ VIZIOSA. LA GENTE SI LEVERÀ L’UNO CONTRO L’ALTRO IN GERMANIA, ITALIA E FRANCIA. DOVETE PREGARE CHE I MIEI SEGUACI RIMANGANO FORTI E GARANTISCANO CHE I GRUPPI DI PREGHIERA DI GESÙ PER L’UMANITÀ SIANO COSTITUITI RAPIDAMENTE IN QUESTI PAESI", qua  - Ho bisogno del vostro aiuto. Proprio come ebbi bisogno dei Miei apostoli e discepoli quando camminai sulla terra, qua - Promesse del Sigillo del Dio Vivente e della Medaglia della Salvezza, files da stampare, qua - Nuovo Video: L'Avvertimento, l'illuminazione della coscienza (per favore diffondete molto, tutti devono preparsi per l'Avvertimento), qua - ATTENZIONE a falsi veggenti che cercano di collegarsi a questa missione e a libri contraffatti, qua - Lo spirito maligno di Gezabele ha programmato un grande assalto contro la Mia Missione per salvare le anime, qua 
- Poi, ci sarà l’introduzione di una vaccinazione globale che vi ucciderà se la accetterete, qua - Il Sigillo del Dio Vivente deve essere diffuso ovunque andiamo, qua - Il Sigillo del Dio Vivente, messaggi da tenere presenti, qua                 - Sui gruppi Gesù all'umanità, messaggi da tenere presenti, qua  -Ebook Le Crociate di preghiera per i Sacerdoti, fate questo dono a tutti i preti , qua - Il minimo di preghiere che deve recitare un membro di Gesù all'umanità ogni giorno, qua - L’amore e l’adorazione in abbondanza vi rendono più forti e più calmi, qua-I favori concessi quando ricevete il Corpo di Mio Figlio, qua.-  Le nostre pagine, qua  (in particolare vi aspettiamo per pregare insieme su questa pagina dove ci sono appuntamenti di preghiera ) - Preparatevi sempre, ogni giorno, come se l’Avvertimento fosse domani, perché scenderà su di voi improvvisamente, qua          - "Il Mio amato Papa Benedetto XVI è stato perseguitato ed è fuggito, come era stato predetto. Io non ho designato questa persona che sostiene di venire nel Mio Nome.Egli, Papa Benedetto, guiderà i Miei seguaci verso la Verità. Io non l’ho abbandonato e lo tengo vicino al Mio Cuore e gli offro il conforto di cui ha bisogno in questo momento terribile. Il suo Trono è stato rubato. Ma non il suo potere", qua- L’anticristo verrà da Oriente, non da Occidente, qua- Come assicurarvi che la vostra famiglia e i vostri amici possano entrare in Paradiso, qua                                -   ░♥░♫░░♥░░ Dice Gesù: Pregate, pregate la Mia Divina Misericordia alle 15 di tutti i giorni e potrete salvare il mondo. (Libro delle Verità, 30 aprile 2011), qua- "Figlia Mia, i figli di Dio saranno in grado di proteggere la loro fede, il loro coraggio e la loro sicurezza durante tutte le guerre, se continueranno a pregare la Crociata di Preghiera del Sigillo del Dio Vivente. Questo è uno degli ultimi e il più grande Sigillo di Protezione inviato dal Cielo, di tutte le preghiere date all’umanità", qua- ☆.☆.☆.☆.☆.Siete tutti calorosamente invitati a seguire il programma di preghiera del nostro gruppo qua e qua- .•*`*•.¸.ƸӜƷ`*•..•*`*•.ISCRIVETEVI ALLA NOSTRA NEWSLETTER o SEGUICI ATTRAVERSO I FEED RSS : Il sistema avvisa che manca la conferma di alcune persone e perciò non si è attivata per loro la newsletter qua. Si consiglia fortemente di seguire ogni giorno  tutti gli aggiornamenti del nostro gruppo su Twitter.  - La nostra newsletter si sta inviando regolarmente, se non la ricevete i filtri anti-spam la stanno fermando, qua - Nei nostri blog il Libro della Verità ebooks gratis da scaricare e Prepararsi per la Seconda Venuta potete leggere tutti i messaggi ricevuti da Maria della Divina Misericordia e scaricare diversi file stampabili che contengono diversi formati del Libro della Verità.
source http://messaggidivinamisericordia.blogspot.com/2018/12/la-mia-promessa-di-tornare-si-compira.html
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Nessuno di voi è escluso dalla Mia Misericordia. Io vi amo tutti.
Gesù confido in te
Pregate con generosità nel vostro cuore per le anime di coloro che hanno maggiormente bisogno della Mia Misericordia e Io li coprirò con il Mio Preziosissimo Sangue. Tutto quello che era in principio si compirà alla fine e allora esisterà un mondo senza fine. Tutto inizia e finisce con il Padre Mio.
Nulla impedirà la Mia Seconda Venuta. A nessun uomo che si oppone a Me o che cerca di attirare le anime lontano da Me, sarà consentito di sfidarmi, perché quando Io verrò, tutti i Miei nemici verranno eliminati. Io salverò i deboli, i timorosi, i pentiti, gli eretici, i pagani, i bugiardi, i ladri, gli assassini – tutti i peccatori. Nessuno di voi è escluso dalla Mia Misericordia. Io vi amo tutti.
1° Maggio 2014 – La Mia Promessa di tornare si compirà nel corso della vita di questa generazione
Mia amata figlia prediletta, la Mia Promessa di venire di nuovo si compirà nel corso della vita di questa generazione. Molte persone nel mondo, in questo momento, sono ignare delle profezie contenute nella Santissima Bibbia riguardanti il Grande Giorno del Signore. Per prepararsi a questo momento, Mio Padre Mi ha incaricato di informarvi che la data per la Mia Seconda Venuta è stata fissata, ma solo Dio, il Padre Eterno, conosce questa data. Anche Io, il Suo Figlio unigenito, non ho alcuna conoscenza di questa data – so solo che sarà presto.
Molti eventi dovranno avvenire prima, prima del grande rinnovamento, ma sappiate che tutti si svolgeranno velocemente e in rapida successione. Coloro che temono il Grande Giorno devono, invece, avere fiducia in Me e pregare per le anime di quelli che faranno tutto il possibile per impedire la Mia Ricerca delle anime. Il Mio Progetto consiste nel portare anche il più ostinato tra voi nel Mio Regno, perché esso è destinato al mondo. Il Mio Regno verrà perché questo è il piano di Dio, e completerà l’Alleanza Finale secondo la Divina Volontà di Dio.
Pregate con generosità nel vostro cuore per le anime di coloro che hanno maggiormente bisogno della Mia Misericordia e Io li coprirò con il Mio Preziosissimo Sangue. Tutto quello che era in principio si compirà alla fine e allora esisterà un mondo senza fine. Tutto inizia e finisce con il Padre Mio.
Nulla impedirà la Mia Seconda Venuta. A nessun uomo che si oppone a Me o che cerca di attirare le anime lontano da Me, sarà consentito di sfidarmi, perché quando Io verrò, tutti i Miei nemici verranno eliminati. Io salverò i deboli, i timorosi, i pentiti, gli eretici, i pagani, i bugiardi, i ladri, gli assassini – tutti i peccatori. Nessuno di voi è escluso dalla Mia Misericordia. Io vi amo tutti.
Il vostro Gesù
http://gesuallumanita.blogspot.it/2014/05/1-maggio-2014-la-mia-promessa-di.html
Promettete la vostra fedeltà alla Mia Divina Misericordia, qua 
La festa della Divina Misericordia
“Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la festa della Misericordia” (Diario, 299) – disse Gesù a suor Faustina. Egli esprimeva questo desiderio ben 14 volte, specificando non solo la sua collocazione nel calendario liturgico, ma anche lo scopo dell’istituzione della festa, la preparazione e la solennità della celebrazione.
“Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa passione – disse Gesù, dando il motivo dell’istituzione della festa – concedo loro l’ultima occasione di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre” (Diario, 965). La festa deve essere un giorno di particolare adorazione a Dio nel mistero della sua Misericordia, la quale è la sorgente di tutte le Sue opere fatte all’uomo, in particolare l’opera della redenzione. La festa è inoltre – per volere di Dio – un giorno di grazia particolare per tutte le anime, specialmente per i peccatori, quelli che hanno più bisogno della Divina Misericordia. “La festa della Mia Misericordia – disse Gesù – è uscita dalle Mie viscere a conforto del mondo intero” (Diario, 1517). A questo giorno, e più esattamente all’Eucarestia che i fedeli ricevono in questa solennità, è legata la promessa maggiore, ossia la remissione totale delle colpe e delle pene (Diario, 300). Tale grazia è una realtà molto più grande rispetto all’indulgenza totale. Poiché la seconda consiste solo nella remissione delle pene temporali, dovute ai peccati compiuti, ma non è mai una remissione delle stesse colpe. La più peculiare delle grazie, è sostanzialmente superiore alle grazie dei sei sacramenti, ad eccezione del sacramento del battesimo, dato che la remissione delle colpe e delle pene è una grazia sacramentale del solo battesimo. Nelle promesse menzionate, invece, Cristo ha vincolato la remissione delle colpe e delle pene alla santa comunione, ricevuta nel giorno di festa della Misericordia. E’ evidente che la comunione deve non solo essere ricevuta degnamente, ma deve inoltre rispondere alle esigenze fondamentali della devozione alla Misericordia (don I. Różycki). Il Signore Gesù non limitò la sua generosità ad una sola, seppur particolare, grazia, ma promise che riverserà “un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia (...) in questo giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine” (Diario, 699). La grandezza di questa festa consiste, tra l’altro, nel fatto che tutti gli uomini, anche se appena convertiti in quel giorno, possono partecipare a tutte le grazie e ai benefici temporali, preparati dal Signore Gesù per la festa. Queste grazie possono riceverle sia le singole persone che le comunità, ad una sola condizione di chiederle con una grande fiducia. La preparazione alla festa della Misericordia è costituita da una novena di 9 giorni, durante i quali – a cominciare dal Venerdì Santo – si recita la Coroncina alla Divina Misericordia. Molto diffusa è anche la novena dettata dallo stesso Gesù a suor Faustina per la sua preghiera personale. I fedeli possono recitarla con devozione. Tuttavia è la novena composta dalla Coroncina alla Divina Misericordia, voluta dal Signore Gesù e alla quale Egli ha legato la promessa di ogni grazia (Diario, 796), ad essere una vera e propria preparazione alla festa. Per ciò che riguarda la celebrazione della festa, Gesù desidera che in quel giorno sia venerata pubblicamente, cioè liturgicamente l’immagine della Misericordia, che i sacerdoti parlino della grande e insondabile Misericordia di Dio, che tutti compiano atti di misericordia verso il prossimo e si accostino con fiducia ai sacramenti della riconciliazione e dell’Eucarestia. I fedeli adorano la Divina Misericordia in maniera spontanea nella prima domenica dopo Pasqua sin dalla II Guerra Mondiale. La festa fu istituita ufficialmente dal Metropolita di Cracovia, card. Franciszek Macharski, che la introdusse nella propria diocesi con la lettera in occasione della Quaresima nel 1985. In seguito, anche gli altri vescovi la introdussero nelle rispettive diocesi. A richiesta dell’Episcopato Polacco, la Santa Sede promulgò il decreto di consenso nei riguardi della celebrazione della festa in tutte le diocesi della Polonia, mantenendo tutte norme liturgiche obbligatorie di quel giorno.
Per saperne di piú visitare questo  link  http://www.milosierdzie.pl/index.php/it/la-devozione.html  del Sito ufficiale del Santuario della Divina Misericordia a Cracovia, Polonia.
Promemoria
- Crociate per argomento: Per supplicare e accettare la misericordia di Dio, qua 
- Domattina cominciamo la Novena della Salvezza, qua 
- Tre giorni di preghiera per l'Esercito Rimanente, Benedetto XVI e MDM (venerdì, sabato e domenica) , qua
-  Dio Padre: promessa di immunità per coloro che rifiutano Gesù, qua
-Vi prego di dire la Mia Divina Misericordia e iniziare la Mia novena, il Venerdì Santo (Nono giorno), qua -  Grazie Speciali promesse per chi invoca Gesù anche solo per un giorno, qua
- Preparatevi sempre, ogni giorno, come se l’Avvertimento fosse domani, perché scenderà su di voi improvvisamente, qua
- Libro della Verità- Mini webcast parte 6-  La Medaglia della Salvezza e il Sigillo del Dio vivente, qua
- "Il Mio amato Papa Benedetto XVI è stato perseguitato ed è fuggito, come era stato predetto. Io non ho designato questa persona che sostiene di venire nel Mio Nome.Egli, Papa Benedetto, guiderà i Miei seguaci verso la Verità. Io non l’ho abbandonato e lo tengo vicino al Mio Cuore e gli offro il conforto di cui ha bisogno in questo momento terribile. Il suo Trono è stato rubato. Ma non il suo potere", qua.
- L’anticristo verrà da Oriente, non da Occidente , qua
- Come assicurarvi che la vostra famiglia e i vostri amici possano entrare in Paradiso, qua
- Dice Gesù: Pregate, pregate la Mia Divina Misericordia alle 15 di tutti i giorni e potrete salvare il mondo. (Libro delle Verità, 30 aprile 2011), qua
-  Cerchiamo 100 persone che recitino 3 Rosari al giorno per salvare l'Italia, qua 
- Applicazione per Android:"Crociata di preghiera" ed Ebooks Programma di Preghiera in formato ePUB per per tablet e smartphone, qua 
- La preghiera può salvare e salverà l’umanità, qua.
- "Figlia Mia, i figli di Dio saranno in grado di proteggere la loro fede, il loro coraggio e la loro sicurezza durante tutte le guerre, se continueranno a pregare la Crociata di Preghiera del Sigillo del Dio Vivente. Questo è uno degli ultimi e il più grande Sigillo di Protezione inviato dal Cielo, di tutte le preghiere date all’umanità", qua
- Siete tutti calorosamente invitati a seguire il programma di preghiera del nostro gruppo qua e qua
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allmadamevrath-blog · 6 years
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L'Inquisizione in Italia. La nuova organizzazione dell'ufficio inquisitoriale
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L'INQUISIZIONE IN ITALIA
L'eliminazione degli ultimi catari nel secondo Duecento
La lotta finale contro i catari
La nuova organizzazione dell'ufficio inquisitoriale
La nuova organizzazione della rete inquisitoriale in Italia fu stabilita da Innocenzo IV con la lettera Cum super inquisitione dell'8 giugno 1254. Vennero istituiti sotto grandi distretti: Lombardia e Regno di Napoli affidati ai domenicani; Marca trevigiana, Romagna, Tosccana, Umbria, Lazio affidati per la prima volta ai frati minori. I motivi di questa sostituzione dei domenicani con i francescani nella maggior parte delle sedi inquisitoriali non sono chiari: forse si cercava di avviare in questo modo alla ostilità che i primi avevano suscitato con il loro rigore, forse il papa voleva servirsi anche della popolarità e della competenza dei secondi nella lotta così importante contro i catari. Il <<progetto di persecuzione sistematica dell'eresia>> atuato da Innocenzo IV infati utilizzò le strutture provinciali degli ordini mendicanti, accomunando la responsabilità dei priori e ministri provinciali e degli inquisitori e determinando la fine pratica di quella poca collaborazione tre vescovi e inquisitori che pur c'era stata. Ora gli inquisitori venivno in genere nominati dai superiori provinciali e cominciavano a operare come titolari di una struttura istituzionale interna all'ordine. Nella Lombardia domenicana, che si estendeva da Bologna a Ferrara fino alla Marca di Genova e al Piemonte, oltre naturalmente alla odierna Lombrdia, all'inizio gli inquisitori erano quattro, ma nel 1256 con la bolla Olim presentientes felicis furono portati a otto e furono dotati di uuna maggiore autonomia nei confronti dei vescovi. Nel Regno di Napoli, Campania, Abruzzo, Puglia, Calabira e Sicilia, l'azione antiereticale fu proomossa da Carlo d'Angiò dopo la battaglia di Benvenuto nel 1268 con l'appoggio concesso a quattro inquissitori domenicani, seguendo le linee adottate nel Tolosano dal fratello Alfonso, conte di Potiers e Tolosa, ce aveva fatto riservare le entrate delle confische inquisitoriali alle cose regie. Nella Marca Trevigiana, che comprendeva tutto il Veneto e il Friuli, si ha notizia di due inquisitori nominati a Venezia nel 1251, ma in realtà l'innquisitore poté operare nella capitale della Serenissima Repubblica soltanto dal 1289. Il papa delegò i francescani per tutta la provincia nel 1254, ma solo dal 1262 si ha l'elenco dei loro nomi. Nella Romagna vi fu un solo inquisitore fino al 1259, poi due. Anche nelle Marche l'inquisitore fu unico fino al 1258, e in seguito i documenti pontifici si rivolgono agli inquisitori al plurale. In Toscana il papa nel 1254 autorizzò il provinciale a nominare due inquisitori, ma si conoscce il nome di uno di loro  solamente nel 1258. fra Giovanni Oliva, che fu molto attivo tr Siena, Montieti, San Gimignano, Firenze, altri inquisitori sono nti più che altro per i contrasti con i comuni di orientamento sia gibellino sia guelfo. Nel Lazio gli inquisitori furono due fin dall'inizio e in Umbria a partire dal 1258, talvolta avevano competenza sulle due province, come fra Andrea da Todi, attivo tra 1259 e 1262. Particolare rilievo ebbe l'attiva di fra Bartolomeo da Amelia e fra Benvenuto da Orvieto nel 1268-1269 a Orvieto: essi emisero sentenze contro 87 persone tra perfetti catari, credenti, fautori e ricercatori di eretici recidivi; le pene inflitte comprendevano inabilitazioni, confische di beni, multe, pellegrinaggi, distruzione delle cose, bando, carcere, ma nessuna condanna capitale. In generale si può rilevare una ritrosia iniziale dei francescani a impegnarsi nel nuovo compito: durante il generalato di fra Giovanni da Parma (1247-1257) presero parte all'attività inquisitoriale solo marginalmente, mentre vi furono pienamente implicati durante il generalato di fra Bonaventura (1257-1274), soprattutto a partire dal 1258. Alessandro IV nei due anni e mezzo che seguirono questa data rivolse oltre ottanta bolle agli inquisitori francescani, segno che solo allora questi sostituirono veramente i domenicani nei distretti loro assegnati. L'appoggio pieno dei francescani nella lotta contro i catari dipese probabilmente da più fattori: dalla volontà di cancellare ogni dubbio di eterodossia, dopo che lo stesso fra Giovanni da Parma era stato accusato di gioachinismo, dalla durezza con cui la Bonaventura trattava le questioni della fede e da una probabile ambizione ed emulazione nei confronti dell'altro ordine mendicante. Le scelte di fra Boonaventura furono condivise dall'ordine, che cercò a ogni modo di stabilire dei controlli sul potere degli inquisitori, come dimosrano le norme approvate nel capitolo generale di Lione del 1272: esse prevedevano che gli inquisitori rendessero conto delle entrate e delle spese dell'ufficio ai capitali provinciali, rafforzando così i legami istituzionali tra inquisitori e ordine. Non è facile delineare quale fosse in concreto l'atttività repressiva esercitata contro i catari e gli altri eretici. Nella generale carenza di studi sistematici sull'Inquisizione medievale in Italia, sembra accertato che i casi di grande attività come Orvieto o a Verona fossero sporadici, e che solo raramente i processi si concludessero con i roghi. Gli storici tuttavia oscilano tra il ritenere <<piuttosto modesta>> l'attività corrente degli inquisitori, punteggiate da scontri con le autoità secoolari, e il ritenerla sostenuta e decisa. L'opposto giudizio dipende da opzioni generali diverse, ma ance da una diversa valutazione degli stessi scarsi documenti. E' molto utile quindi entrare nel dettaglio per vedere direttamente quali sono i dati disponibili.
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