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#redimersi
pensierodelgiornoblog · 5 months
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“Anche se tu fossi il peggiore tra i peggiori, in verità potrai passare fra tutti i pervertimenti con la nave della sapienza.” – Bhagavad gita
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scogito · 4 days
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Molto, molto, molto vero.
Aggiungo che oltre a essere concentrate soltanto su di loro, hanno spesso il vizio di preoccuparsi per fatti lontani e persone sconosciute, mentre se un proprio caro sta di merda sotto il loro naso spesso gli danno anche il resto. Perché tendono a essere dittatoriali e vendicativi, ovvero: non fai quello che ho detto io? Se ti va male ci metto anche il carico.
Come ho scritto altre volte, sono persone che soltanto in rarissimi casi si accorgono del loro comportamento e possono redimersi in questa vita. Il più delle volte fanno ammalare gli altri (che in ogni caso hanno la loro responsabilità di scelta), muoiono incazzati e soli continuando a maledire qualcuno, o rendendosi conto all'ultimo che la vita era bella.
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lilium-in-blue · 8 months
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Skamit S6 finita <3
Molto carina, mi è piaciuta, anche se non mi è arrivata come altre stagioni precedenti. È ben fatta ma non scalfisce il mio podio emotivo S2-S4-S5.
La storyline sui DCA l'ho percepita ben gestita ma un po' distante - un po' perché non mi è arrivata sempre l'interpretazione di Asia, ma c'entra anche la mia fortuna nel non aver avuto *quel* tipo di problemi (ma sono cose mie).
Invece la storyline di Giulio mi ha spappolata abbastanza (positive) 🥲 io non posso sopravvivere senza pensare che le persone possano cambiare e migliorare e redimersi, e infatti mi becco sempre dell'ingenuotta troppo buona che trova giustificazione anche per chi non se lo merita, quindi m'ha preso in un punto debole - soprattutto perché chi non si fidava aveva delle buonissime ragioni.
Ai nuovi personaggi voglio bene (specialmente Fiorella cutie e Viola topina dolcina) anche se non mi sono (ancora?) affezionata come al vecchio cast. Hanno bisogno di più cazzeggio, più abbracci, più tocchi. -> editino successivo perché mi sono resa conto che questa "distanza" che percepivo è letteralmente un plot point lol (vedi discorso di Rebecca verso la fine) quindi mi aspetto che cambi nelle eventuali prossime stagioni
E (speranza forse un po' vana) vorrei che il vecchio cast tornasse ogni volta per fare da "mentore"/supporto ai nuovi, come Silvia a questo giro. Chissà.
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diluvioaluglio · 5 months
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Su questione bulli vi posso dire che quelli che mi hanno rovinato la vita, l'autostima e la salute possono anche redimersi e vincere il premio nobel per la pace, io non li perdonerò mai nemmeno se strisciano a terra (come le serpi che sono) per chiedermi perdono.
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abatelunare · 6 months
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Dell'ennesimo rifacimento cinematografico
Vite vendute è il titolo italiano del francese Le salaire de la peur. Che significa Il salario della paura. Sotto questo titolo sono state realizzate già due pellicole. Una italo-francese nel 1953. E una del 1977 diretta da William Friedkin (quello de L'esorcista e de Il braccio violento della legge, affinché ci s'intenda). A questa più recente manca lo spessore drammatico che caratterizzava quella del 1953. Però tensione narrativa ce n'è. E anche la giusta componente d'azione. La storia? C'è da impiegare cento chili di nitroglicerina per spegnere un pozzo petrolifero in fiamme. Per farlo viene scelto un gruppetto di persone, tra cui due fratelli. Uno dei due ha messo nella merda l'altro. In pochi arriveranno a destinazione. E il fratello "cattivo" avrà modo di redimersi. Non c'è approfondimento psicologico. Né un gran pathos. Ma siamo davanti a un discreto action. Non troppo assurdo quanto a storia e colpi di scena. E non eccessivamente frenetico. Diciamo che è commestibile. E non se ne parli più.
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Ogni Uomo deve avere qualche vizio, se possibile di classe, altrimenti quando arriva alla vecchiaia non ha nulla da cui redimersi..
📖🌹
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roxan-world · 10 months
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E se un sogno sembra non avverarsi, è solo per dar tempo alla realtà di redimersi 🖤
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southernlonewolf · 2 years
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Le persone dovrebbero avere qualche vizio, possibilmente di classe…altrimenti quando arrivano alla vecchiaia, non hanno nulla da cui redimersi.
Carlos Ruis Zafon
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incamminoblog · 2 years
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Luca De Santis Commento Domenica 30 ottobre
Luca De Santis Commento Domenica 30 ottobre
XXXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (30/10/2022) Vangelo: Lc 19,1-10 Dio è un continuo recupero, nessuno è fuori dal suo abbraccio di misericordia. La speranza che deve risiedere nella società è che l’uomo, ogni persona, può sempre redimersi, nonostante le bassezze raggiunte nella propria vita. Sarebbe interessante effettuare una lettura di questo brano del Vangelo rivolgendolo su noi…
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m2024a · 3 months
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"Mio nonno ordinò il massacro nazista di San Polo. Ora io chiedo perdono" Roma, 10 luglio 2024 – L’attimo in cui scoprì che uno degli uomini più importanti della sua vita, quello che l’aveva consolata, le aveva raccontato le favole da bambina e insegnato a costruire sogni pieni di speranza, suo nonno, era stato un boia nazista durante la seconda guerra mondiale in Italia, fu il più atroce della sua esistenza. Fu come se anche lei, oggi madre e giornalista affermata, Laura Ewert, fosse stata ammazzata insieme ad altri 64 innocenti tra cui donne e bambini dagli uomini del tenente Wolf Ewert, il suo carissimo nonno, all’alba di un pallido mattino di sole del giorno 14 di un luglio ormai lontano, nel 1944, nel piccolo paese di San Polo, vicino ad Arezzo. Aveva un tono dimesso, velato dalla tristezza e dalla commozione Laura, quando pochi giorni fa, in collegamento web dalla Germania con la sala consiliare del Comune di Civitella della Chiana, in occasione di un convegno sulle stragi naziste dimenticate organizzato dal Comune con il giornalista Udo Gümpel e lo storico Carlo Gentile, è stata chiamata ad intervenire per portare la sua diretta testimonianza. “Quando ho scoperto cosa era accaduto a San Polo sono stata sommersa da sentimenti di tristezza, dolore e vergogna – ha detto –. Mi sono fatta molte domande sulla mia famiglia, sul perché non abbiamo mai parlato o affrontato questo argomento. Perché non siamo mai andati a San Polo per parlare con chi ha vissuto quella tragedia, chiedere perdono, immedesimarci per un qualcosa per il quale è difficile trovare parole adeguate". Già. Difficilissimo scavare nel vocabolario e trovare le parole giuste per definire crimini di questa portata che in Italia tra il 1943 e il 1945 hanno causato circa venticinquemila vittime innocenti, la maggior parte senza giustizia. Altrettanto complesso però è trovare quelle che descrivano la forza di questa donna che si porta addosso senza colpe l’eredità sanguinosa di un nonno criminale impunito, e riesce a redimersi pubblicamente dopo ottanta anni e a chiedere, in un atto d’amore sincero ed estremo, umilmente perdono alle vittime ed ai loro familiari. Lei che addosso non porta nessuna macchia, lei che però, con una dignità infinita, chiede scusa al posto del nonno ormai morto tanti anni fa. Perché se lui fino in fondo non comprese la gravità dei gesti compiuti e mai si pentì, lei ha almeno carpito la portata catastrofica che hanno avuto quei massacri sui sopravvissuti e sulle comunità colpite. È impossibile conoscere davvero cosa si celi nel fondo del pozzo dell’abisso dei familiari delle vittime che fino alla tomba si sono portati dentro l’ergastolo del dolore senza aver mai ottenuto giustizia. Più facile districarsi nella storia e tornare a quel drammatico giorno di luglio, due giorni prima della liberazione di Arezzo, quando Wolf ed i suoi uomini, con un improvviso attacco, liberarono alcuni commilitoni prigionieri, catturarono numerosi partigiani e le persone sfollate nella zona, uccisero alcuni civili, tra cui donne, anziani e bambini, e condussero il resto a San Polo. Li massacrarono dopo ore di spietate violenze. In quarantotto furono obbligati a scavarsi la fossa nei giardini di Villa Gigliosi, furono seppelliti vivi e fatti saltare in aria con la dinamite. Tra loro anche il ragazzo che portava i panini ai tedeschi. Gli altri furono portati fino a San Severo e massacrati tutti. L’operazione repressiva nella zona si concluse con la morte di 64 persone, in uno scenario di raccapricciante brutalità. Sono passati ottant’anni. La morte per gli indagati è arrivata prima della Procura e quindi della giustizia. A differenza delle sue vittime, il tenente Ewert ha fatto in tempo a ricostruirsi una vita dopo la guerra e a veder crescere la nipote Laura. È morto prima di trovare la forza di raccontare. Ma siccome la vita si rigenera nel grembo materno, sarà proprio lei, sua nipote, domenica prossima, a venire a San Polo di Arezzo appositamente dalla Germania, ad abbassare lo sguardo e a chiedere perdono per una colpa che non è sua. Perché se per la giustizia può esserci un tempo, la forza del perdono è come quella dell’amore: può non morire mai, può rigenerarsi e tramandarsi di padre in figlio. E questo dà alle famiglie ed ai popoli la forza di non perdere mai la speranza nell’umanità.
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wdonnait · 6 months
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Bestemmiare è peccato mortale. Ecco le gravi conseguenze:
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Bestemmiare è peccato mortale. Ecco le gravi conseguenze:
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Nella dottrina cristiana, è essenziale comprendere la distinzione tra “peccato mortale” e “peccato veniale”, termini che delineano rispettivamente una rottura grave e una lieve del legame di amicizia con Dio. Analogamente alle relazioni umane, dove un grave torto può distruggere un’amicizia, così i peccati mortali infrangono il nostro rapporto con il Divino, mentre i peccati veniali lo danneggiano senza però reciderlo completamente.
La narrazione cristiana insegna che, nonostante la gravità del peccato, l’amore incondizionato di Dio resta immutato. Questo viene esemplificato dalla morte di Cristo per i peccatori, come testimoniato nella Lettera ai Romani, che afferma come Dio dimostri il suo amore verso noi morendo per i nostri peccati, garantendoci la salvezza e invitandoci a una riconciliazione continua.
Bestemmiare : quanto è grave?
Questa visione dell’amore misericordioso di Dio non diminuisce la nostra responsabilità morale ma rafforza la consapevolezza della libertà umana di accettare o rifiutare questo dono divino. Il rifiuto si manifesta nel peccato, che può compromettere il legame con Dio. Inoltre, esiste una varietà e una gerarchia tra i peccati mortali, riflessa emblematicamente nella Divina Commedia di Dante, che illustra la complessità del concetto di peccato attraverso i diversi livelli di inferno.
Riflettendo sulla gerarchia dei peccati, è fondamentale considerare la gravità delle azioni basandosi sulla loro irreversibilità e impatto sulle persone. Ad esempio, un blasfemo può redimersi e diventare testimone di conversione, mentre un omicida, sebbene possa trovare il perdono divino, non può annullare le conseguenze irreversibili dei suoi atti. Questo sottolinea la sacralità della vita umana, un valore fondamentale per la Chiesa, e indica che i peccati contro la persona sono gravemente più significativi rispetto a quelli contro le cose.
In definitiva, la sfida spirituale non sta nel ponderare la severità delle punizioni divine, ma nel riconoscere che, attraverso le nostre scelte libere, possiamo compiere azioni che alterano irreparabilmente la nostra esistenza e quella degli altri, evidenziando l’importanza di vivere in armonia con gli insegnamenti divini per preservare il benessere comune.
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lettieriletti · 8 months
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Thor 13 (246)
• La Guerra dei Regni continua: la missione di Cal, figlio di Bor, dio della paura!• Alla ricerca del Bifrost Nero, nel cuore di Svartalfheim, il regno di Malekith!• Riuscirà a redimersi, questa volta, il fratello di Odino?• O si tratta dell’ennesimo errore di valutazione del Padre di Tutti?
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privateclubcultura · 8 months
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Perché salvarsi e togliere al piacere di perdersi quell'ossessione di redimersi per poi smarrirsi ancora per quel gusto di riprovarci!
RelaxBeach© (Tutti i Diritti  Riservati.) 31/01/2024
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enjoymusicandbeauty · 10 months
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Inghilterra, XVII secolo. John Wilmot, secondo conte di Rochester, rinchiuso nella Torre di Londra per aver offeso il re Carlo II con dei versi poetici, viene richiamato a corte dallo stesso sovrano per riuscire a risollevare il prestigio internazionale della nazione nella quale i cittadini sono avvezzi soltanto ai vizi e alle passioni. Il conte è il primo rappresentante del libertinismo aristocratico dell'epoca, esperto, come ammette egli stesso, nelle tre più importanti occupazioni del suo tempo: la scrittura di versi, lo svuotamento di bottiglie ed il riempimento di fanciulle. Nonostante la sua raffinatezza e genialità nel comporre opere poetiche, la sua carriera non arriverà mai ad un apice di successo a causa del suo dedicarsi quasi esclusivamente ai piaceri. Viene incaricato dal re di progettare e dirigere un sontuoso spettacolo teatrale per mostrare la bellezza dell'Inghilterra al re di Francia, una vera e propria epopea al Regno di Carlo II. John, assiduo frequentatore di teatri, inizia ad interessarsi alla carriera di un'attrice emergente: Elizabeth Barry, detta Lizzie, per il cui amore e successivo abbandono cadde definitivamente in rovina. Intenzione del conte era, infatti, di aiutare Lizzie a diventare la più popolare attrice di teatro di Londra, cosa che, a dispetto delle aspettative dei suoi compagni, gli riesce. Quando arriva il giorno della prima dell'opera commissionata da Carlo II, di fronte ad un ambasciatore venuto direttamente da Parigi, il re ed il pubblico tutto si aspetta un grande successo: John, invece, propone una sorta di parodia pornografica che mostra apertamente la reale situazione della città in quel tempo. L'opera viene bruscamente interrotta e il Conte è costretto a darsi per 6 mesi alla macchia per riuscire a sfuggire all'ira del re, che, dopo aver riposto in lui tutta la sua fiducia e le sue attenzioni, decide di non ucciderlo, bensì di condannarlo a vivere fino all'ultimo il poco tempo che gli rimane (John è malato di sifilide). John, ormai debilitato dalla sifilide, decide, in punto di morte, di redimersi pubblicamente dai suoi peccati convertendosi al cristianesimo, dichiarando il suo amore a Lizzie che nel frattempo aveva dato alla luce una bimba figlia del conte stesso ed aiutando il re, forse per far sì che alla sua morte di lui rimanesse non solo il ricordo del suo essere un libertino, ad ottenere dal Parlamento i voti necessari affinché una legge contro lo stesso sovrano non fosse approvata. Infine muore tra le braccia della moglie Elizabeth che, nonostante l'amore di John non fosse più per lei, è rimasta vicino al poeta lungo tutta la sua vita, come unica figura a cui aggrapparsi alla fine della propria esistenza. (fonte it.wikipedia.org)
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alonewolfr · 10 months
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Un uomo deve avere qualche vizio, se possibile di classe, altrimenti quando arriva alla vecchiaia non ha nulla da cui redimersi..
|| Carlos R. Zafón
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kritere · 1 year
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Il sindaco di Castelvetrano, patria di Messina Denaro: “Ha fatto male alla sua terra. Doveva redimersi”
DIRETTA TV Matteo Messina Denaro 25 Settembre 2023 Il sindaco di Castelvetrano, Enzo Alfano, ha commentato la morte di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa Nostra deceduto stanotte a L’Aquila: “Ci vorranno decenni ancora prima che culturalmente si ponga fine ad una mentalità di illegalità e di impunità. Un pensiero alla figlia Lorenza, che reputo vittima innocente della situazione”. 17…
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