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#russofobia
gregor-samsung · 1 year
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“ Nel novembre 2014 [Mariagrazia] Bruzzone pubblica [su La Stampa] un altro dettagliatissimo reportage: “I neo-nazi imperversano in Ucraina, ma il nazismo non è più il ‘male assoluto’ (per l’Occidente)”. Parte dal voto contrario di Ucraina, Usa e Canada all’annuale mozione dell’Onu contro l’esaltazione del nazifascismo, e traccia una mappa dei leader e gruppi neonazisti che infestano le istituzioni e le forze armate di Kiev, appoggiati dagli Usa. Purtroppo l’articolo è misteriosamente scomparso dall’archivio digitale del quotidiano torinese, oggi assai prodigo di elogi al battaglione Azov e ad altre opere pie ucraine che, prima dell’invasione, erano descritte per quello che erano: milizie neonaziste. Ma alcuni siti di controinformazione l’hanno rintracciato e pubblicato integrale. [...] Bruzzone racconta poi «l’apparente processo di ‘nazificazione’ in corso nelle scuole, come testimoniato dal tweet del presidente Poroshenko sull’addestramento militare a lezione e dall’immagine dei simboli nazisti in questa classe. Eppure il governo Usa li aiuta e li finanzia. ‘Se solo il pubblico sapesse che il governo US aiuta mostri del genere’, scrive Global Research raccontando di una delegazione Ucraina in arrivo a Washington per reclamare altri soldi e aiuti militari. In realtà armi, anche letali, ne hanno appena ricevute, in coincidenza con la recente visita a Kiev del vicepresidente Usa Joe Biden». L’autrice ipotizza uno scenario inquietante: «E se il partito Svoboda fosse solo il fronte elettorale di organizzazioni neonaziste e ultranazionaliste?… Se queste organizzazioni non fossero tanto espressione dell’opposizione ucraina quanto delle forze segretamente utilizzate dalla Nato che usano l’Ucraina come base, e non da oggi? Se a giocare un ruolo decisivo negli episodi di violenza che portarono al collasso del governo ucraino che era uscito dalle elezioni fosse questa organizzazione militare neonazista legata alla Nato?… A sostenerlo, in un post del marzo scorso rilanciato ora dal solitamente attendibile Global Research, è l’analista geopolitico F. William Engdahl, basandosi anche su fonti personali tra i quali veterani dell’intelligence americana.
Engdahl che scriveva a ridosso di quei primi eventi, ricostruiva l’accaduto, Yanukovich forzato a fuggire come un criminale, accusato di aver rifiutato l’offerta di un ingresso dell’Ucraina nella Ue preferendo un accordo con la Russia che offriva il taglio di 15 miliardi di dollari di debiti ucraini e gas a prezzi ridotti. Ricordava l’accordo di compromesso raggiunto con Yanukovich dai ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia – senza gli US, prova dei diversi punti di vista e metodi europei – la telefonata in cui la Nuland spiegava al “suo” ambasciatore quale governo e quale coalizione volesse a Kiev, col famoso “Fuck the Eu”, l’Europa si fotta, appunto. E arriva al precipitare degli eventi, quel 22 febbraio, quando a piazza Indipendenza la polizia si ritirò in preda al panico, sotto il fuoco incrociato dei cecchini. Chi aveva schierato i cecchini? è la domanda finora senza risposta, si chiedeva l’autore. Secondo fonti di veterani dell’intelligence US i cecchini arrivarono dall’organizzazione militare di ultradestra conosciuta come Ukrainian National Assembly–Ukrainian People’s Self Defense [Una-Unso: una sigla legata al partito-milizia Pravyj Sektor, nda]… Il leader di Una-Unso Andriy Shkil dieci anni fa divenne il consigliere di Yulia Tymoshenko, appoggiata dagli Usa. Durante la “Rivoluzione Arancione” appoggiò il candidato pro-Nato Yushchenko contro il pro-Russia Yanukovich. Si dice anche che abbia legami stretti col Partito Nazionale Democratico in Germania (Ndp). “Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 i membri dell’organizzazione para-militare Una-Unso sono stati dietro ogni rivolta contro l’influenza russa”, afferma Engdahl. Il filo che connette le violente campagne è sempre anti-Russia. L’organizzazione, secondo le fonti di veterani dell’intelligence americana, è parte di una Gladio segreta della Nato, e non è un gruppo nazionalista come quello che viene descritto dai media occidentali… I para-militari dell’Una-Unso sarebbero stati coinvolti in ogni guerra sporca della Nato nel post-guerra fredda. Si tratta di pericolosi mercenari usati ovunque sia per combattere guerre sporche sia per incastrare la Russia, perché pretendono di essere forze speciali russe (per Wikipedia nel ’91 membri di Una-Unso avevano servito nelle forze armate sovietiche). Gli avvenimenti in Ucraina sono andati avanti secondo le linee suggerite da Engdahl (al governo Arseniy Yatsenyuk pilotato dagli Usa, forte ruolo di Svoboda), che chiudeva con una frase quasi profetica: “Il dramma non è affatto finito. In gioco c’è il futuro della Russia, le relazioni Europa-Russia e il potere globale di Washington o almeno di quella fazione che a Washington vede ulteriori guerre come primo strumento della politica”.» Nel 2016, al posto di Calabresi, arriva il turbo-atlantista Maurizio Molinari e sulla Stampa articoli del genere non ne escono più. L’Ucraina è sacra e intoccabile. Ma nel 2019, quando viene eletto Zelensky, considerato il “Grillo di Kiev” e per di più sospetto per la sua provenienza dell’Est russofono del Paese, il quotidiano di casa Agnelli lo massacra: «Come tutti i populisti, Zelensky dichiara di voler sconfiggere la classe politica al potere, definita inefficiente e corrotta». Poi invece si rivela un docile strumento in mano a Washington e la Stampa cambia linea anche su di lui. “
Marco Travaglio, Scemi di Guerra. La tragedia dell’Ucraina, la farsa dell’Italia. Un Paese pacifista preso in ostaggio dai NoPax, PaperFIRST (Il Fatto Quotidiano), febbraio 2023¹ [Libro elettronico].
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pedrop61 · 1 year
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цієї ночі переповзла в коридор, але тіки тому що вибухи були після будильника😜👍
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crazy-so-na-sega · 7 months
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Un’escalation in Israele potrebbe innescare una reazione a catena. I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere. La Palestina è tecnicamente territorio israeliano, che non controlla e non può controllare in nessuna circostanza. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi. Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neoconservatori e globalisti. Certamente non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele. Ma è la reazione a catena – e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primis Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo e l’Egitto) – questa potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto. Il multipolarismo si sta rafforzando, l’intensità dell’egemonia occidentale nel collettivo non occidentale si sta indebolendo. Gli alleati dell'Occidente nel mondo islamico – in particolare la Turchia e i sauditi – non seguono automaticamente ogni ordine di Washington. È questa la situazione in cui sarà messo alla prova il polo islamico, che recentemente ha provocatoriamente aderito ai BRICS. Naturalmente, il conflitto potrebbe estendersi ad altri territori. Non si può escludere il coinvolgimento dell’Iran e di Hezbollah, il che significa il potenziale trasferimento delle ostilità nei territori del Libano e della Siria. Nello stesso Israele ci sono abbastanza palestinesi che odiano ferocemente gli ebrei. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze imprevedibili. A mio avviso, gli Stati Uniti e i globalisti cercheranno di chiudere tutto adesso, poiché non otterranno nulla di buono da un’ulteriore escalation. Ancora una cosa: le analogie tra separatismo, irredentismo, ecc. nelle diverse regioni del mondo non sono più valide. L’Occidente riconosce sia l’unità territoriale sia il diritto dei popoli alla secessione quando ne trae beneficio e non li riconosce quando non sono vantaggiosi. Non ci sono regole. In effetti, dovremmo trattare la questione allo stesso modo (e in effetti lo facciamo). Ciò che ci è favorevole è giusto. Nel conflitto israelo-palestinese è difficile, almeno per ora, che la Russia scelga da che parte stare. Ci sono pro e contro in ogni configurazione. I legami con i palestinesi sono antichi e, ovviamente, vittime, ma il fianco destro di Israele cerca anche di perseguire una politica neutrale e amichevole nei confronti della Russia e, così facendo, si discosta dalla selvaggia e inequivocabile russofobia dell’Occidente collettivo. Molto ora dipenderà da come si svolgeranno gli eventi in futuro. Sì, e naturalmente non dobbiamo perdere di vista la dimensione escatologica degli eventi. I palestinesi hanno chiamato la loro operazione 'Al-Aqsa Storm', cioè la tensione intorno a Gerusalemme e l'orizzonte messianico (per Israele) della costruzione del Terzo Tempio sulla Spianata del Tempio (impossibile senza demolire la Moschea di Al-Aqsa, importante santuario musulmano ) è tornato a crescere. I palestinesi stanno cercando di accendere la sensibilità escatologica dei musulmani – sia sciiti, sempre più sensibili a questo tema, sia sunniti (dopo tutto, non sono estranei alle ragioni della fine del mondo e della battaglia finale). Israele e il sionismo sono il Dajjal per i musulmani. Quanto questo sia grave lo vedremo presto, ma in ogni caso è chiaro che chi ignora l'escatologia non capirà nulla della grande politica moderna. E non solo in Medio Oriente, anche se lì è più evidente.
-Alexander Dugin
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chi ignora l'escatologia s'attacchi.
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arcobalengo · 11 months
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La NATO celebra la "Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia". Qualsiasi cosa significhi. Nel frattempo, promuove attivamente la russofobia e la sinofobia.
Laura Ruggeri.
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multipolar-online · 2 months
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antoniodatsch · 2 months
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O presidente Putin disse hoje: "A russofobia priva alguém da razão". Na verdade, a "ameaça militar russa" está se tornando para alguns analistas e meios de comunicação ocidentais uma verdadeira doença psiquiátrica e, além disso, contagiosa. A histeria na Europa cresce a cada dia. E o mais surpreendente é que a Rússia não está fazendo nada para inflamá-la. Eles Eles próprios tentam e até fazem o trabalho para o nosso Estado-Maior, eles próprios elaboram planos para o ataque da Rússia à Europa, como se estivessem a sonhar. O jornal Bild publicou um plano para o ataque da Rússia à Alemanha. Bastante detalhado, em três fases. O primeiro é um ataque híbrido à Alemanha: a disseminação de desinformação. A segunda é a concentração de tropas (secretas, claro), bem como a sabotagem do coletivo Petrov e Boshirov, inclusive em instalações nucleares. A terceira fase é um avanço maciço no território da República Federal da Alemanha em todos os ambientes: terra, mar e ar. É claro que haverá um ataque no espaço, contra satélites da OTAN, para cegar e ensurdecer as tropas ocidentais. Isto é surpreendente: a Rússia afirmou repetidamente que não precisa de uma guerra com a Europa e que, em geral, seria melhor ser amigo e cooperar. Mas na Europa eles não o ouvem, mas traçam planos para um ataque. Lembrei-me de uma piada. Uma mulher diz a um homem no pátio da varanda que ele está prestes a estuprá-la, e quando o homem tenta descobrir como ele vai fazer isso, a mulher responde que ele vai descer e mostrar para ele. Seria engraçado, mas de certa forma não é, dada a presença dos países bálticos, por exemplo, nas fronteiras da Rússia. E eles estão apenas sonhando com o nosso ataque. Eles querem e podem fazer tudo o que puderem para que isso aconteça. Os líderes desses países não se importam com o que acontece com seu povo em caso de guerra. Eles estão dispostos a sacrificá-los ao seu principal deus: a russofobia. E não apenas seu próprio povo, mas o mundo inteiro, dado que um confronto direto entre a Otan e a Rússia quase inevitavelmente se tornará nuclear. Mas estes são os Estados Bálticos, mas as pessoas mais inteligentes e sérias, os próprios alemães comuns, dificilmente acreditam que um ataque russo à OTAN seja possível. Toda essa retórica visa antes preparar o povo para uma vida difícil diante dos crescentes problemas econômicos. O que importará para os burgueses que salsichas e cerveja tenham ficado mais caras se os russos podem atacar a qualquer momento?
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ciintusa-blog · 2 months
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!! Putin lo Hiso !! la logica de Occidente, Otra Inyeccion de Russofobia... Buen video véanlo amigos, amigas
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ilsimplicissimusblog · 3 months
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L'intervista a Putin, ecco in anticipo la trascrizione
E’ stata diffusa una trascrizione dell’ intervista a Putin del giornalista Tucker Carlson che tutto il mondo sta aspettando con ansia, sia per avere qualche ragione di speranza, sia – nei circoli del potere –  per il timore che quella ragione raggiunga il cuore e renda consapevoli molte persone degli ottusi e miserabili meccanismi con cui viene suscitata la russofobia. Perché presento la…
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ninocom5786 · 4 months
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Lo sdoganamento del razzismo, del fascismo e dell'oscurantismo, la russofobia, l'apologia al neonazismo ucraino, il politically correct e le liberalizzazioni selvagge portate avanti dal Partito Democratico, dalla sinistra, dai radicali e dai liberali per favorire i padroni e le banche hanno favorito l'ascesa al potere dei ratti fascisti e filomafiosi come Meloni, Salvini, La Russa e via dicendo.
Grazie a loro che abbiamo al governo una destra sempre più ereditaria del fascismo e portabandiera della cultura eteropatriarcale, fallocentrica, fallocratica e oscurantista.
L'ultima sparata di una senatrice fascista che per le ragazze 18enni è cool sposarsi e fare figli è la conseguenza di quelle forze "democratiche" e "progressiste" che hanno ignorato i lavoratori e le lavoratrici che gli stavano tanto a cuore per poi voltarli alla spalle. Adesso che sono all'opposizione di questo governo liberal nazifascista e filomafioso, lagnano tutto il giorno.
Godiamoci questo periodo oscuro e di ritorno al regime fascista.
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intpatypical · 4 months
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Thomas Mann era un patriota, perché si augurava la sconfitta della sua patria. Nei suoi messaggi radiofonici Deutsche Hörer! giustificò il bombardamento della Germania: Duemila caccia aerei al giorno su questa palude di menzogne - non c'è altro. Questa intemperante bassezza, questa rivoltante e stomachevole falsità, questa immonda profanazione della parola e dell'idea, questa lussuria sovradimensionata contro la verità deve essere distrutta, deve essere estinta ad ogni costo e con ogni mezzo. Assassini e sciocchi speculano sul patriottismo da troppo tempo. Credo che la migliore definizione di patriottismo venne data dal pubblicista e dissidente polacco Adam Michnik: Il patriottismo dipende direttamente dal grado di vergogna che una persona prova per i crimini commessi in nome del suo popolo. I "patrioti russi" mi accusano di russofobia. Credo che la risposta sia nei miei libri. I miei romanzi sono la mia dichiarazione d'amore per la mia mostruosa patria.
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gregor-samsung · 1 year
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“ Gli estoni, i lettoni e i lituani ricordano la brutalità con cui i sovietici, dopo la firma del patto tedesco-sovietico dell'agosto 1939, s’impadronirono del loro territorio, imposero nuove istituzioni, collettivizzarono la terra, spensero il dissenso, stroncarono qualsiasi forma di resistenza, trasferirono al di là degli Urali una parte della popolazione e cercarono di russificare i tre Paesi con l’arrivo di una importante immigrazione sovietica. I russi invece ricordano che la Lituania, dopo l’invasione tedesca dell'Urss nel giugno 1941, divenne un satellite tedesco, che i lituani, come avrebbe detto Daniel Goldhagen, furono nella caccia agli ebrei (erano circa 220.000) «i volenterosi carnefici di Hitler», che i loro corpi militari combatterono a fianco della Wehrmacht contro l’Armata Rossa; che gli estoni seguirono, anche se su scala minore, una stessa politica. Quello che ha maggiormente colpito nel corso degli ultimi vent’anni è stata, se mai, la prudenza di cui Mosca ha dato prova nei casi in cui i cittadini russi del Baltico erano trattati come un corpo estraneo a cui occorreva fare capire, con una certa durezza, che i padroni erano cambiati. A Mosca sembrarono rendersi conto che certi atteggiamenti anti-russi, là dove lo stalinismo era stato particolarmente tirannico, rientravano nell'ordine delle cose e dovevano essere pazientemente accettati. Non era difficile immaginare invece che le reazioni di Mosca sarebbero state molto diverse il giorno in cui il problema da affrontare fosse stato quello delle comunità russe in Crimea e nell'Ucraina orientale. Alcuni Paesi europei (quelli che volevano annettere l’Ucraina alla Nato) sembrano avere trattato la questione con superficiale leggerezza. Avrebbero dovuto chiedersi anzitutto se all'organizzazione militare dei Paesi atlantici convenisse avere fra i soci del club un Paese in cui vi sarebbe stata una quinta colonna russa forte di circa sei o sette milioni di persone. Se avessero riflettuto, si sarebbero resi conto che la migliore delle soluzioni possibili, anche e soprattutto per gli ucraini, sarebbe stata un’Ucraina neutrale, né russa né atlantica. “
Sergio Romano, Putin e la ricostruzione della grande Russia, Longanesi, 2016¹. [Libro elettronico]
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Piero San Giorgio: il collasso economico viene con la russofobia
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Накрала мемів і сплю😔😔
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*God, the pussies use heroin so hard
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*vasily
I am in crocus. They are shooting here. Everyone ran out
ogata
Tell them to come back
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*the one who massacre out russians...))
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Cremlino, tensioni tra Kiev e alleati europei aumenteranno
“Le tensioni tra Varsavia e Kiev cresceranno”. E’ la previsione del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo il quale comunque la Polonia e l’Ucraina rimangono “il centro principale della russofobia”. “Monitoriamo da vicino tutto questo”, ha aggiunto Peskov, dicendosi convinto che “anche le frizioni tra Kiev e le altre capitali europee cresceranno con il tempo, è…
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robyeciubino · 8 months
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Una deputata lettone si esprime contro la russofobia.
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