Tumgik
#si va sempre avanti
okwhy589 · 1 year
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Una delle mie solite avventure
Salve ragazzi, spero di ritrovarvi bene e che stia tutto andando bene.
Io, d'altro canto faccio molta fatica a tenere l'umore alto, o perlomeno vado a fasi, proprio come la mia diagnosi prescrive.
Mi sento un po' statico, come se la mia vita fosse ferma in un loop, ho come sfogo la palestra e la psicoterapia, ma nonostante ciò, mi sento inferiore a tutti quelli che mi circondano.
Spero che questo periodo passi il prima possibile perché voglio anch'io spiccare il volo...
E riuscire a dire alla fine della mia carriera: "Ce l'ho fatta anch'io!"
Confido nella volontà dei miei lettori di trovare questi post non ridondanti e spero che portino loro gioia, anche se è difficile provarle con queste parole.
Vi lascio dicendovi che in sostanza, sto facendo una bella vita, col supporto dei miei genitori, i miei amici, e tutti gli altri che incrocio durante il percorso.
Ad maiora semper!
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omarfor-orchestra · 7 months
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amespeciale · 7 months
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Non tornare dove un giorno sei stato felice, è una trappola della malinconia, tutto sarà cambiato e niente sarà più come prima, nemmeno tu.
Non cercare gli stessi paesaggi, né le stesse persone, il tempo gioca sporco e si sarà occupato di distruggere tutto ciò che un giorno ti ha reso felice.
Non tornare nel luogo in cui un giorno sei stato felice, tienilo sempre nella tua memoria, com'era, ma non tornare. La vita va avanti e ci sono nuove strade da percorrere… nuovi posti da visitare e altre persone che ci aspettano.
Fernando Garcia
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lady--vixen · 29 days
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l'archivio
Spiegatemi: perché il mio archivio non si vede più? Com'è che dei vostri qualcuno lo vedo e qualcuno no? Qual è la differenza? Pagare la versione premium? Giusto per capire.
Oggi, grazie a un like di non so chi a un post del 2020, seguendo i post a ritroso, ho fatto un tuffo nel delirio di quel periodo. Il reparto di oncologia, la testa pelata, il PICC nel braccio, il covid, gli ospedali, le compagne di chemio, la merdina anonima che mi ha scritto le cose più ignobili (lo stronzo che, da quando ho scoperto chi è, non si è più azzardato) e l'anon (non più anonimo) che mi scriveva parole gentili e mi dava forza ❤️ E ho riletto di quel dolore sordo e cieco in cui mi ero inabissata. Quel pensiero fisso, quell'ossessione che mi stava uccidendo.
Da qui, oggi, a 4 anni e 95 cm di cicatrici di distanza, sarebbe facile dire "ma come ho potuto?" ma sarebbe una domanda stupida. Io lo so come ho potuto. Così come so quanto mi è costato sopravvivere, andare avanti, trovare il MIO percorso.
Una parte di me è irrimediabilmente rotta. Mi spiace per chi ora si trova davanti un enigma fin troppo facile da comprendere: ho paura, quindi cerco di tenere spesso le distanze, perché conosco i pericoli che si corrono. Non sempre ci riesco. Quando mi sciolgo, nascono le emozioni più belle, le giornate più memorabili. Poi mi spavento e scappo a cercare un rifugio che mi protegga. E via di nuovo in loop, come un granchio sotto anfetamina.
Lo so che non esiste rifugio sicuro, se non quello che riesco a creare con le parole. Lì va tutto bene. Lì anche il dolore può diventare arte.
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Vabbè, ma detto questo, perché qualcuno di voi ha l'archivio e qualcuno no?
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ilpianistasultetto · 6 months
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Stamattina anche io ho avuto il mio "colpo di fortuna": sul marciapiede vedo 5cents. Avevo gia' fatto due passi avanti pensando che non valesse nemmeno la pena chinarsi, poi ci ho ripensato. Mi sono detto che la fortuna e' fortuna e non si puo' misurare. Darle un calcio per convenienza non e' mai utile. Va sempre apprezzata, poca, tanta o tantissima che sia.
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kon-igi · 6 months
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LA FESTA DEL PAPÀ È DIVISIVA
Ma oramai non credo che esistano argomenti di condivisione comune sui quali poter fare affermazioni nette e aspettarsi che tutti siano d'accordo.
Il cielo è blu? Ma va'... il cielo è celeste! No, guarda che è nero ed è un fenomeno di rifrazione dei raggi solari sull'atmosfera. Ti sbagli, è giallo! Sì, però togliti quel sacchetto dell'Esselunga dalla testa. Basta! Il cielo è marrone con radici che penzolano. Zitto tu che sei morto!
La scelta del giorno della festa del papà, poi, coincide con quel santo del calendario che credo abbia avuto il peggiore martirio fra tutti, cornuto, mazziato e ringrazia pure. Cioè, come papà sfigato il primo posto se lo prende di sicuro Darth Vader ma perlomeno aveva una spada laser e il suo arco di redenzione è stato più appassionante.
Insomma, la festa del papà è divisiva per due ragioni, una sociale e l'altra personale.
Da una parte, è una ghiotta occasione perché alcuni frignino che non esistono più i papà di una volta, tutti pipa e cinghiate, e che anzi, se andiamo avanti così non esisterano più nemmeno gli uomini, dall'altra è che al netto di tutto, i padri molte volte più che festeggiati spesso vanno perdonati.
Adesso come adesso, i papà sul mercato sono figli o nipoti del patriarcato, nel senso che difficilmente non avranno assorbito per osmosi familiare e sociale l'idea di quello che deve essere il ruolo di un genitore maschio all'interno della famiglia.
In sintesi il pater familias.
[maledetto genitivo ellenico ma sono cose mie]
Quando io e la mia compagna dobbiamo fare cose importanti che implichini decisioni tecniche, burocratiche, meccaniche, matematiche o notarili, il mio gesto preferito è questo
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perché tutte le volte il venditore di auto parla rivolgendosi a me che distinguo le macchine solo per il colore, l'avvocato quando io risolverei tutto con il trial by combat e la commercialista dove io opterei per il baratto.
Io sarei il pater familias, quindi automaticamente il detentore delle decisioni familiari e è invece è la mia compagna quella che prende le migliori, senza spargimenti di sangue o una pila di conchiglie che l'enel non accetta come forma di pagamento.
Sì, vabbè... non sa accendere la motosega o da che parte si impugna un coltello da lanciare e se proprio dobbiamo dirla tutta non riesce neanche ad accendere il fuoco nel camino (cosa che le rimprovero sempre ricordandole che erano le vestali ad accudire il Fuoco Sacro del focolare domestico). Poi però c'è quell'altra che disegna tubi e motori idraulici usando termini strani tipo 'valvola di massima' o 'dislocamento positivo' e quell'altra ancora che snocciola a memoria le caratteristiche di ogni macchina o moto e parla per due ore di maderizzazione e di vendemmia in neve carbonica.
Questo per dire che i ruoli sono solo ruoli ed è solo questione di abitudine... le abitudini cambiano e ci si abitua al nuovo.
Quindi buona festa a quella persona alla quale dovrebbe essere solo chiesto, dopo la fornitura di migliaia di gameti scodinzolanti, di amare in modo vasto e profondo chi non ha mai chiesto di essere portato su questa spaventosa e bella terra, ricordando che amore non è mai possesso, conferma od orgoglio.
L'amore per i propri figli è essere partecipe della gioia che abbiamo insegnato loro a conquistarsi da soli.
E per concludere, si può essere padre amorevole pure senza aver mai partecipato con un singolo spermatozoo.
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francesca-70 · 10 months
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La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
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Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
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La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
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Buon compleanno cuore mio❤
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okwhy589 · 1 year
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La quotidianeità Alessandrina
Domenica 8 Ottobre 2023
Ciao a tutti, spero che questo post vi trovi bene.
Non è cambiato molto dall'ultima volta che ho postato, solo che riesco a studiare meglio e che sia riuscito a trovare un po' di tempo per editare video.
Eh, niente... Mi stanno aiutando moltissimo i miei amici e anche se non sono riuscito ad uscire ieri sono comunque soddisfatto della settimana.
Sono riuscito a perdere peso e sia il trainer che il nutrizionista sono contenti.
Detto questo, spero che questa prossima settimana possano andare ancora meglio e nulla... Grazie a tutti per il supporto, vi mando un abbraccio virtuale
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schizografia · 3 months
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Barnstone: A Cincinnati, quando un ammiratore vi ha det-to: «Possiate vivere mille anni», voi gli avete risposto: «Atten-do ansiosamente e con gioia la mia morte». Cosa volevate dire?
Borges: Voglio dire che quando sono infelice - e questo succede molto spesso a tutti noi - mi consola veramente il pensiero che tra pochi anni, o forse tra pochi giorni, sarò morto e quindi nulla avrà più importan-za. Non vedo l'ora di essere cancellato. Ma se pensassi che la mia morte sarà solo un'illusione, che dopo la morte continuerei ad esi-stere, allora mi sentirel molto, molto infelice. Perche sono veramente stanco e nauseato di me stesso. Naturalmente però, se continuassi a esistere senza ricordarmi di essere mai stato Borges, allora e solo allora non mi importerebbe, perché potrei essere stato centinaia di persone strane prima di nascere, ma tutto questo non m'importerebbe dal momento che li avrei dimenticati. Quando penso alla morte, lo faccio con fiducia, con un senso di attesa. Direi che desidero la morte, che voglio smettere di svegliarmi ogni mattina per dirmi: «Bene, eccomi qua, devo ricominciare a essere Bor-ges». C'è una parola in spagnolo, che presumo voi conosciate. Mi chiedo se si usi ancora. Invece di dire «svegliarsi» si dice recordar-se, cioè ricordare se stessi. Mia madre era solita dire Que me recuerde a las ocho, cioè: voglio essere ricordata a me stessa alle otto. Ogni mattina provo questa sensazione, perché mi trovo più o meno in uno stato di non esistenza. E così, quando mi sveglio, mi sento sempre come se venissi abbandonato, perché, ecco, sono ancora qui, c'è ancora lo stesso stupido e vecchio gioco che va avanti: devo essere qualcuno, devo essere esattamente quel qualcuno. Ho certi impegni da rispettare: uno di questi è sopravvivere tutto il giorno.
Jorge Luis Borges, Conversazioni americane
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vividiste · 2 months
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Immagina di essere nata femmina, tua madre ti ha messo al mondo e, insieme a tuo padre, hanno voluto chiamarti Imane, fede.
Immagina che, mentre cresci, capisci di avere una passione, la Boxe. Ti alleni, gareggi, vinci, hai un dono.
Sei molto forte ma crescendo noti che il tuo corpo non è come quello di tutte quelle che ti circondano, e capisci che hai qualcosa di diverso. Un livello ormonale di testosterone più alto.
E non lo noti solo tu, ma te lo fanno notare ogni volta che sali sul ring misurandolo.
Immagina di esserti sentita sempre donna, di non aver mai modificato niente nel tuo corpo. Tra l'altro cresciuta in un paese dove la transizione è illegale, ma a te che importa? Sei donna e lo sai.
Immagina di gareggiare più volte, prenderti tutti quei pugni, cadere, rialzarti ed essere squalificata. Più volte, tante volte. Un sorriso, e si va avanti, sperando nella prossima.
Immagina di salire sul ring con una Irlandese, Kelly Herrington (tanto per citarne una) 1-0 per lei, la prima, la seconda, la QUINTA VOLTA. Hai perso ancora, ti sei presa i pugni più forti della tua vita e non sei riuscita a mettere nemmeno una volta k.o. quell'altra donna davanti a te che ti ha massacrato.
Eppure, lei non aveva tutto questo testosterone di cui parlano, nessuno si è chiesto come mai ti abbia battuto.
Immagina di essere squalificata perchè quella volta avevi un livello di testosterone più alto rispetto ai criteri richiesti.
Immagina di andare alle olimpiadi, anni di lavoro, di allenamento, di sacrifici, un sogno. Questa volta il livello di testosterone è nella norma, va tutto bene. E immagina poi di essere definita "Uomo algerino" dai giornali italiani. Di ritrovarti oggetto di un'ondata di odio e discriminazione di cui non volevi far parte e di essere chiamata trans, solo perchè per qualcuno non sei abbastanza donna.
Dai il primo pugno, circa 30 secondi, ancora non ti sei nemmeno caricata per il round. Vedi la tua avversaria andare all'angolo, piangere, dire che fa male. Sei confusa, certo che fa male, è un pugno, ne hai presi migliaia anche tu.
Il round finisce ancora prima di iniziare, ti dispiace, giorni prima sei stata inondata di polemiche, di dubbi, di ansie. Ti avvicini a lei, per salutare, per dare una mano, quella famosa solidarietà femminile. Ma no, tu non sei donna, non sai cosa sia. Infatti, ti gira le spalle, piange, se ne va e tu rimani lì, non sai che fare.
Che colpa hai?
Nessuna. Sei nata donna, con qualche anomalia, ma sei donna. Eppure per i politici italiani non lo sei, uomo algerino, trans.
Non vorrei entrare nel merito, mi dispiace per la Carini. Sicuramente il tormento mediatico ha avuto un grosso impatto. Però, dai, stiamo parlando di olimpiadi di Boxe, in cui ha partecipato una campionessa italiana chiamata Tiger, fiamme oro della Polizia di Stato, mica danza classica.
(Grazie a Monia Ben R’houma per questo testo bellissimo e pieno di empatia)
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Fonte fb
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smokingago · 1 year
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🍀
I giorni difficili.
Quelli che iniziano con un pensiero e finiscono con lo stesso identico pensiero. Irrisolto.
I giorni in cui, quando ti svegli, non ti ricordi bene dove sei. Forse nemmeno chi sei.
I giorni in cui percorri chilometri con lo sguardo fisso verso il finestrino e ti passano davanti le strade, la campagna, la vita di prima, quella di adesso.
I giorni in cui torni a casa ma non sai più qual è la destinazione. I giorni in cui hai l'impressione che la testa non possa contenere tutte le domande che ti sgorgano dal cuore, in cui vorresti fare ordine ma il caos avvolge tutto.
I giorni in cui guardi un luogo, un tempo, una sedia. E ti rendi conto che non sei al tuo posto, dove dovresti essere, sei nel posto sbagliato, un posto che non è fatto per te.
I giorni in cui alcune distanze ti rivelano troppo. Di te, degli altri. I giorni in cui ti rendi conto che hai riposto male la fiducia, che le persone racconteranno sempre e solo quello che credono di sapere, non la verità. Ma non ti va più nemmeno di spiegare, di precisare, di fare proclami. Che ognuno creda ciò che gli fa comodo, quello che mette in maniera fittizia in pace la coscienza. Del resto, ai più non interessa conoscere, ai più non interessa nulla.
I giorni in cui le lacrime scelgono di scendere, anche se non vuoi. Scendono e portano via alcune cose, le affidano a chi si trova lì a raccoglierle senza nemmeno pensarci. A chi vuole esserci.
I giorni in cui sei allo specchio. E lo specchio sono gli occhi della persona che hai di fronte.
I giorni in cui sai di avere degli sguardi addosso e, senza nemmeno ricambiarli, conosci ad uno ad uno, esattamente, i sentimenti di chi ti sta osservando.
Le sere in cui raccogli. Anche se non hai abbastanza forze per sistemare le esperienze, le parole, gli attimi.
Le sere in cui l'unica cosa che sai è che andrai avanti, sempre e comunque, nonostante gli sbagli, nonostante le delusioni atroci, nonostante le mancanze strazianti, nonostante tutto.
Le sere in cui devi rimettere i pezzi insieme.
Le sere come questa.
Laura Messina
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kon-igi · 9 months
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Ogni anno mi sforzo sempre di più per fare degli auguri originali, non tanto per farvi esclamare 'Oh! Wow! Groovy!' ma più che altro per condividere con voi in modo non scontato la gioia del ritrovarsi, scevra - almeno per me - da qualsiasi connotato religioso.
Potrei dirvi che è stato un anno faticoso e difficile ma se da un lato mi parte subito il coro greco di baccanti che intonano 'ESTICAZZI!' dall'altra mi rendo conto che invece è proprio così... e per così intendo
ESTICAZZI
Evidentemente possiedo molta di quella dote psichica che durante la pandemia era molto inflazionata come termine (quella che fa rima con delinquenza) e in più un innato senso di stoico martirio che mi chiude la bocca nell'attimo in cui mi sto per lamentare e poi vedo che puntualmente l'interlocutore sta messo peggio di me.
Questo è un grosso errore o perlomeno, se portato agli estremi ti strippa emotivamente come una pentola a pressione saldata ma riconosco i miei limito e - mi dico - perlomeno non faccio a gara di sciagure per essere citato nel remake dei Miserabili.
Sto rivalutando il concetto di salute mentale perché dopo averne parlato parecchi ad altri mi sono reso conto che, nel mio caso, la salute mentale non necessita di cure ma di salvaguardia.
Devo scegliere con cura le mie battaglie.
E sebbene battaglie evochi una presunta contrapposizione tra me e chi si frappone davanti a ciò che voglio ottenere, in realtà lo scontro avviene sempre e solo nel mio cuore ed è per questo che in un prorompente scoppio della succitata originalità voglio, come l'anno scorso, ringraziare ancora @autolesionistra che sempre in modo involontario mi ha restituito il senso di quello che provo, parlandomi di una canzone che mi ha fatto fare pace con una parte di me che mi accompagna da più di 50 anni.
Ve la voglio riproporre, scegliendo la versione sottotitolata (ha un testo molto denso e fitto) ma credetemi se vi dico che per quanto dolorosa, molti potrebbero riconoscercisi e proprio perché dolorosa potrebbe sembrare strano che io ve la faccia vedere (non ascoltare... vedere) per augurarvi buon natale e serene feste.
Poi vi dirò il perché...
Il motivo è che siamo tutti piccoli e persi nella continua ricerca di calore e conforto, quotidianamente tormentati dal ricordo di ciò che non è più e nella flebile speranza che il domani abbia meno nubi.
Eppure si va avanti lo stesso, con l'enorme peso dei nostri vuoti e la fragile leggerezza di inutili bagagli, perciò vi dico di volervi bene, di voler bene anche a quella parte di voi che disprezzate perché se siete qua a leggere ciò che scrivo è anche per il desiderio di fuggire da un qualcosa che invece vi seguirà per sempre.
Siamo esseri umani... e se questo a volte può sembrare una dolorosa dannazione io credo che invece sia un degno tributo a chi non è più e un meraviglioso lascito a chi sarà dopo di noi.
Ok... tutta 'sta roba omerica per augurarvi Buon Natale (!) ma prima di andare a filtrare il brodo per i cappelletti vi lascio un'ultima cosa
E se vi debbo dire ancora una cosa, è questa: non crediate che colui che tenta di confortarvi viva senza fatica in mezzo alle parole semplici e calme, che qualche volta vi fanno bene. La sua vita reca molta fatica e tristezza e resta lontana dietro a loro. Ma, fosse altrimenti, egli non avrebbe potuto trovare queste parole.
Rainer Maria Rilke
<3
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diceriadelluntore · 19 days
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Platee Sconfinate
Chi ha frequentato il Liceo Classico, probabilmente, ricorderà una versione tratta da un testo di Plutarco dal titolo Il Teatro di Euripide salva gli Ateniesi prigionieri a Siracusa. Si racconta infatti che dopo la disfatta, inaspettata, dell'esercito ateniese giunto in Sicilia per conquistare le colonie dell'Isola, i prigionieri guerrieri vennero stipati nella latomie: cave di pietra prima, furono poi "convertite" a mega carcere per le centinaia di prigionieri. Fredde d'inverno e torride d'estate, essere imprigionati nelle latomie equivaleva a una condanna a morte: i prigionieri ateniesi furono lasciati morire di fame e di stenti, senza alcuna possibilità di fuga. Plutarco racconta però che i Siracusani, popolo colto e ricco, "amavano Euripide più di tutti gli altri Greci delle colonie" dando ristoro, o addirittura liberando, i guerrieri che ne conoscevano a memoria qualche brano. I sopravvissuti, narra l'aneddoto, quando fecero ritorno a casa, andarono a ringraziare persino il grande drammaturgo.
Questa vicenda ha una parte vera e una falsa: la vera, è che i prigionieri ateniesi davvero morirono di fame nelle latomie di Siracusa. La falsa è che l'aneddoto, divenuto celeberrimo, è appunto falso, e prima di Plutarco ne scrisse uno simile un biografo di Euripide, Satiro di Callatis, autore di molte biografie, quasi tutte perdute, ma di cui è rimasta una parte di quella di Euripide. Tuttavia il nostro Satiro è famoso principe del Metodo Cameleonte, dal nome del peripatetico Cameleonte di Eraclea, che iniziò a scrivere biografie basate a pure combinazioni e deduzioni, ai pettegolezzi e alle cronache scandalose della commedia, e al romanzesco e al leggendario (che non vuol dire che sia sempre fonte inattendibile, ma che va presa con non una ma tre pinze).
Eppure questa leggenda ha ispirato un filologo libano-irlandese, Ferdia Lennon, per scrivere un romanzo, che ho amato tantissimo, che tramite il Mito affronta situazioni davvero profonde, attualissime, usando una scrittura vivace, elettrica e piena di soprese.
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Lennon immagina che due vasai disoccupati, il brillante Gelone e Lampo, zoppo e frugale, presagendo che la sconfitta di Atene possa portare alla perdita del grande patrimonio culturale della stessa, si mettano in testa di fare una rappresentazione teatrale con gli atenesi prigionieri nella latomie. Ma non una cosa qualsiasi, bensì un pastiche tra Medea e Le Troiane, le due tragedie leggendarie di Euripide, opere che furono rappresentate la prima poco prima della Guerra del Peloponneso nel 431 a.C., la seconda ebbe la prima ad Atene nel 415 a.C., proprio pochi mesi prima della disfatta di Siracusa. Il progetto è già arcigno, dato lo stato cadaverico degli Ateniesi prigionieri, delle pressioni dei Siracusani e dalle difficoltà nell'allestimento, ma con una serie di imprese al limite dell'eroico, i nostri riescono a farsi fare i costumi, le maschere, le scene e mettono su lo spettacolo. Non vi dico di più, perchè la storia va avanti e di molto, e spero di incuriosirvi con questi altri aspetti per andare da soli a leggere come va a finire.
Innanzitutto la lingua di Lennon, resa magnifica dalla traduzione di Valentina Daniele: peculiare per ogni protagonista, ricca di immagini potentissime, a volte aulica a volte sporca, le invenzioni di traduzione (gli aristo, per definire le classi ricche, o l'uso del mi' ma', mi' pa' per definire colloquialmente i genitori) rende la lettura piacevolissima. La costruzione dei personaggi, soprattutto i principali, il retto e saggio Gelone contro lo spirito intraprendente, al limite del furbesco, di Lampo. Le metafore che quell'impresa offre: il rapporto con l'altro, il ruolo del ricordo, la guerra e le sue conseguenze, persino il ruolo e la potenza dell'Arte come linguaggio universale. Ne esce fuori un libro gioiello, edito tra l'altro da una casa editrice, NN, che nella quarta di copertina ha questo passo: In questo libro c'è un Uomo Nudo. Ciò vuol dire offrire ai lettori storie di uomini che si concepiscono diversi e lottano per questa diversità, lontano da modelli e maschere di padri e pari. C’è, in sostanza, la volontà di stimolare una riflessione collettiva sul maschile, quindi quando troverete questo segnale in copertina, sapete a cosa state per andare incontro.
Che è un ulteriore buon motivo per leggere un libro che mi ha affascinato come pochi.
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ilpianistasultetto · 1 year
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RIFLESSIONI A VOCE ALTA
Ogni volta che succede uno stupro abbastanza raccapricciante (come quello di Palermo), qualche politico riprende per i capelli cio' che sta sul fondo del fiume, lo riporta a galla e mostra la testa al popolino inferocito, urlando: "castazione chimica! castrazione chimica". La cosa e' vecchia visto che va avanti dai tempi degli antichi romani e forse prima. Nell'arena, a combattere contro i leoni o ad aspettare il pollice verso, solo schiavi e miserabili. Perche' il punto e' proprio questo. I ricchi, i potenti, tutto quel mondo benestante che ha i soldi per pagarsi ottimi avvocati, subiranno mai la castrazione chimica? La subira' il figlio di Grillo o il figlio di Larussa? E quando arriveranno, come sono arrivate, denunce verso produttori cinematografici, attori, manager, gente di potere che ricatta per un posto di lavoro? Silvio Berlusconi come lo vogliamo considerare? Un play-boy irresistibile o un ricattatore sessuale? Quindi, io ci andrei piano con certe proposte che parlano alla pancia di chi vuole veder scorrere subito il sangue. Una soluzione ci sarebbe visto che il fenomeno sta dilagando (uno stupro ogni 200min, 11 al giorno, dice il Ministero degli Interni). Castrazione chimica per tutti alla denuncia. Poi, a processi conclusi, fine della pratica chimica visto che ci sara'una sentenza. Tornera' libero l'innocente e scontera' il carcere il colpevole. Ah, dimenticavo. Meglio sarebbe che avvocati e periti vengano ammessi e scelti solo tra gli iscritti ad un apposito albo di professionisti che si prestano alla causa, altrimenti saremmo alle solite, il ricco assolda il principe del foro e se la cava, il povero no..@ilpianistasultetto
P.s. ho omesso i viaggi a scopo sessuale. I ricconi che fanno turismo sessuale in Thailandia o in altri paesi asiatici e del centro america con bambine di 10-11 anni, quelli sono stupri o vogliamo dargli una medaglia? Questo per dire di andarci calmi con le decisioni di pancia altrimenti saranno sempre e solo gli stracci a volare in aria.
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idettaglihere · 6 months
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Sono abbattuta, triste, piena di solitudine, frustrata. È un periodo strano, ma strano da essere brutto. L'ansia è tornata ed io cerco di nasconderlo a tutti, fallendo miseramente quando dal nulla scoppio in delle crisi di pianto incontrollabili. Non so più cosa voglia dire pensare a me, mi preoccupo e occupo solamente degli altri, nonostante tutto questo non venga mai apprezzato o, anzi, porta gli altri ad approfittarsi di me. Giusto oggi mi è stato detto che sono troppo gentile e buona, quindi sono arrivata alla conclusione che sono solo fessa e inguenua. Mi sento un essere miserabile, le persone vicine a me si stanno realizzando nella vita, hanno degli obiettivi con un'altra persona o comunque organizzano un futuro mentre io mi trovo ad avere solo esperienze da dimenticare, con persone le quali arrivano a mettermi paura con il loro comportamento, ma la cosa peggiore è che in fin dei conti il problema è mio se attiro nella mia vita solo persone del genere. Mi rende ancora più miserabile il provare sentimenti per una persona che ha già una sua famiglia e per la quale io sono solo una mera distrazione per farsi due risate in ambito lavorativo, perché poi alla fine sempre questo sono: una distrazione. Sono temporanea, di poco conto, una nullità da dimenticare in un angolo finche non ne hai bisogno la volta successiva. Mi aggrappo alle attenzioni prive di genuinità, sperando in cuor mio che possano essere veritiere ma sono solo un'illusione. A lavoro ormai vengo trattata come una scema praticamente da tutti ma devo mandare giù e va bene così, perché Jessica sopporta sempre tutto. Mi guardo allo specchio e vedo solo un ammasso di difetti, un fallimento, brutta e non meritevole di qualsiasi tipo di amore. Vado avanti per inerzia, e se penso al fatto che la psicologa vuole vedermi molto meno perché pensa io stia bene, mi fa sorridere, ma va bene così, deve andare bene così. Ma io vorrei solo sparire.
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okwhy589 · 1 year
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Quotidianeita? No, Episodi Alessandrini
Martedì 11 Luglio 2023
Dove comincio? Scusate l'assenza ma la vita ha avuto la meglio su di me.
Vorrei solo dirvi che una serie di episodi potrebbero essere riassunti con : Ale che cerca la sua strada e si barcamena tra persone che pensano sia stupido o pazzo e persone che effettivamente ascoltano.
Per non portarvela lunga, sono bisessuale, 99% gay, ma 1% etero, cioè l'attrazione c'è per il sesso opposto ma non prevale.
Detto ciò, vi dico che ce n'è voluta affinchè tutti nella famiglia lo accettassero.
Ero talmente disperato che ho cercato sostegno nelle live di TikTok, dove ho conosciuto persone splendide e candide che mi hanno ascoltato e capito.
Da lì ho riso, scherzato e cantato e mi son sentito come in una famiglia.
Parlando di ciò, sto anche uscendo con una mia amica e la sto sostenendo.
Inoltre, vado in palestra e faccio la dieta così sto anche meglio con me stesso.
Infine, sto scrivendo una piccola autobiografia dei miei anni peggiori dal 2018 al 2023 includendo una volta in cui tentai il suicidio... Ma ora sto bene, sto ascoltando Smile di Katy Perry e mi sento meglio.
Oggi sono stato all'università, al bar, in palestra e poi a casa mia.
E' stata una giornata impegnativa che non sembrava finisse più.
Detto questo, vi saluto, e vi voglio un mondo di bene, soprattutto se arrivate fin qui e mettete un cuoricino.
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