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#sibilla delfica
drkkwv · 1 year
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barbarapicci · 1 year
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Streetart: "3D Sibilla Papera Delfica" by Pongo 3D @ Trezzano sul Naviglio, Italy
More info at: https://barbarapicci.com/2023/06/20/streetart-pongo-3d-trezzano-sul-naviglio-italy/
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nedsecondline · 1 year
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Streetart – Pongo 3D @ Pieve Fissiraga, Italy
Pongo 3D @ Pieve Fissiraga, Italy Title: 3D Sibilla Papera Delfica Location: Pieve Fissiraga, Italy Artist: Pongo 3D (Italy) For: Comune di Pieve …Streetart – Pongo 3D @ Pieve Fissiraga, Italy
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michelangelob · 1 year
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Il profeta Gioele: l'intelligenza
Gioele è uno dei sette profeti che affrescai nella volta della Cappella Sistina nel 1509. Si trova al lato del riquadro dell’Ebbrezza di Noè, proprio al di sotto del grande tino e dalla parte opposta della Sibilla Delfica. Non è un caso che si trovi proprio in quel punto lì dato che proprio proftizzò “Le aie saran piene di frumento e i tini traboccheranno di vino e di olio”. Il profeta Gioele…
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spillingbooks · 6 years
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"Sibilla Delfica", Michelangelo Buonarroti
My head: You should be writing
My heart: Hey, do you remember that wonderful fresco you studied yesterday?
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vecchiorovere-blog · 3 years
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Michelangelo Buonarroti. "Sibilla delfica" particolare dal Giudizio Universale. Cappella Sistina, Roma.
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ambulareinsole · 5 years
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La Sibilla Delfica - Michelangelo
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iridediluce · 2 years
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Pizia e l'Oracolo a Delfi
Pizia e l’Oracolo a Delfi
 La Sibilla Delfica di Michelangelo (1508–1512), Particolare della Volta dei Musei Vaticani. La Sibilla Delfica di Michelangelo su un trono di marmo, con in mano un cartiglio, ma voltandosi a destra per guardare intensamente nella direzione opposta. Portfolio Mondadori L’Oracolo di Delfi era un antico santuario sulla terraferma della Grecia, un santuario di culto al dio Apollo dove per oltre…
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loumargi · 7 years
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1508-1510+Michelangelo Buonarroti, Sibilla Delfica, 1508-1510 circa. Affresco, cm 350 x 380. Cappella Sistina, Musei Vaticani
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luciopicca · 5 years
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Sibilla Delfica https://www.instagram.com/p/BzZyhKhoW3Z/?igshid=1ozl07qwcwe39
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drkkwv · 9 months
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lorenzousa · 6 years
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Michelangelo Buonarroti, Sibilla Delfica, 1508-1510 circa. Affresco, cm 350 x 380. Cappella Sistina, Musei Vaticani https://www.instagram.com/lorenzousa/p/Buv_xj8n7DR-Nm2DUNmPp1nekiEV6Nr6C0js4c0/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1oc3e6zn4wuhu
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nedsecondline · 1 year
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Streetart – Pongo 3D @ Trezzano sul Naviglio, Italy
Pongo 3D @ Trezzano sul Naviglio, Italy Title: 3D Sibilla Papera Delfica Location: Trezzano sul Naviglio, Italy Artist: Pongo 3D (Italy) Year: 2023 …Streetart – Pongo 3D @ Trezzano sul Naviglio, Italy
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michelangelob · 1 year
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Lo sguardo della Sibilla Delfica
La Sibilla Delfica è senza dubbio una delle figure più suggestive, emblematiche ed affascinanti che affrescai nella volta della Sistina. Basta varcare le soglie della Cappella Magna e guardare verso l’alto: la sua presenza scenica non passa inosservata e sarà una delle prime figure che riuscirete a distinguere nettamente, dopo il celebre brano di pittura della Creazione di Adamo.  Lo sguardo,…
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2017/03/24/santa-maria-casole-copertino-le-sue-sibille/
Santa Maria di Casole a Copertino e le sue Sibille
L’ultima fatica della Fondazione Terra d’Otranto riguarda Copertino e il suo convento di Santa Maria di Casole, che ospita nella sua navata sinistra un ciclo completo delle 12 Sibille, come in nessun altro luogo della provincia e forse della Puglia.
Edizione in tiratura limitata, non in commercio, riservata ai soci e alle biblioteche, brossura, formato A/4, 324 pagine, con centinaia di illustrazioni di Sibille nella storia dell’arte.
  il convento di Casole a Copertino
  Dal capitolo II del volume:
La storia di Casole[i] è lunga e travagliata e la leggenda vuole che essa sia stata fatta edificare e donata ai monaci basiliani dalla gente del posto. La conquista normanna rase al suolo l’abitato e parte del convento rispettando solo la chiesa; e qui c’è un buco di quattro secoli, cioè dalla partenza dei basiliani fino al passaggio ai francescani al principio del secolo XVI. È legittimo supporre che poco prima la chiesa e il convento fossero stati completamente rifatti dalla munificenza della famiglia Castriota. Alla fine del XVI secolo Casole passò ai frati riformati che dal 1622 apportarono trasformazioni radicali anche all’interno del tempio. Altri cambiamenti si susseguirono nel corso del secolo successivo finché, con la soppressione del 1812, iniziò l’abbandono[ii].
La valenza culturale del convento, per quanto non in grado di competere con quella dell’omonimo otrantino è testimoniata dalla presenza di testi di rilievo, alcuni dei quali, poi, confluirono nella Biblioteca Vergari di Nardò, con annotazione della provenienza[iii]. Di alcuni di loro si tratterà in apposito capitolo.
Nel passare alle Sibille ci pare doveroso e corretto sottolineare che il nostro intento è solo documentario, per cui non ci avventureremo in tentativi di comparazione, tanto meno con lo scopo di far emergere per questo ciclo (che, comunque, ci sembra da collocare nella temperie barocca[iv]) un pregio artistico improbabile (sarà per questo che in nessun testo riguardante la chiesa non compare nemmeno un cenno a questo ciclo di pitture?[v]) non solo per lo scadente stato di conservazione che in Italia, purtroppo, costituisce in molti casi un alibi per riservare a queste testimonianze del passato la considerazione di solito riservata, questa volta giustamente, alle croste riconosciute come tali.
una delle Sibille in S. Maria di Casole
Sibilla Europa, in S. Maria di Casole
  Le nostre Sibille sono ubicate nella navata sinistra e ne sono visibili dieci.
Delle quattro raffigurate negli spicchi della volta solo due, cioè la Samia e l ‘Eritrea, sono visibili, delle rimanenti (sicuramente, per esclusione, la Libica e la Persica) sono leggibili pochissimi lacerti, insufficienti, comunque, ad identificarle singolarmente.
In totale, dunque, dodici: un hapax di sopravvivenza per il Salento, per il deterioramento subito dalla presumibile rappresentazione del tema nelle testimonianze pittoriche oggi solo parzialmente leggibili in altre fabbriche (per esempio: nella cappella dei Tolomei nel convento di Santa Maria la Nova a Racale e nella cappella di Santa Caterina dei Francescani Neri a Specchia[vi].
Sibilla Delfica a Specchia (ph Stefano Cortese)
Non è da escludere l’esistenza, in passato, di cicli completi andati poi in parte o totalmente perduti. Quella di Casole rimane, comunque, una testimonianza in comune con non molti altri esempi, tra cui spicca quello della chiesa di S. Bernardino (XVI secolo) a Lallio, in provincia di Bergamo, quello della chiesa di S. Maria del Carmine a Contursi in provincia di Salerno e, su un supporto diverso, quello del santuario della Madonna del Castello nel comune di Almenno San Salvatore, sempre in provincia di Bergamo.di capitolo IV), per cui la lacuna va integrata con e virgine absque umana corruptione (da una vergine senza umana corruzione).
    Sibille sul sottarco di S. Maria di Casole
  [i] Ci permettiamo di correggere un’imprecisione del bel saggio di Cosimo Franco, Santa Maria di Casole tra storia di ieri e cronache di oggi, Edi/Storia 3, Copertino, 2011, dove a pag. 66 si legge parola greca che significa Casupole; in realtà casulae, con lo stesso significato, è parola tutta latina, diminutivo di casa. il greco κάσα di Ateneo, scrittore di meccanica militare del III-II secolo a. C., è lezione dubbia. Comunque, anche se non lo fosse stato, nulla sarebbe cambiato, perché il suffisso diminutivo di casulae è tipicamente latino (cfr. arèola=cortiletto, diminutivo di àrea=spazio libero senza edifici; cùpula=cupola, diminutivo di cupa=botte, etc. etc.).
[ii] Per un dettagliato e documentato excursus sulle vicende storiche della Chiesa e dell’annesso convento vedi F. B. Perrone, I conventi della Serafica Riforma di S. Nicolò in Puglia (1590-1835), Congedo, Galatina, 1981-1982, vol. I, pagg. 83-110 e Cosimo Franco, Santa Maria di Casole…, op. cit.
[iii] Nell’archivio della Basilica Collegiata di Copertino Santa Maria ad nives è custodito un inventario, comprendente anche i libri (326 volumi) , redatto il 18 dicembre 1818 nel corso della soppressione del convento; l’inventario è stato pubblicato da Cosimo Franco, Santa Maria di Casole…, op. cit., pagg. 251-259.
[iv] Tutte le pitture del tempio furono già ascritte dal De Giorgi al XVII secolo (C. De Giorgi, La provincia di Lecce, II, Spacciante, Lecce, 1884, pag. 333).
[v] Nemmeno nel saggio di G. Palumbo, Santa Maria di Casole presso Copertino, in Arte cristiana, t. XLVII (n. 7 e 8, luglio-agosto 1959) pagg. 143-147.
[vi] Si ringrazia Stefano Cortese per la segnalazione della loro presenza nelle due fabbriche e per le foto, sue, gentilmente concesseci.
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Σίβυλλα Δελφικές
Sibilla Delfica... foriera di profezie
dettagli (affresco su intonaco)
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