Tumgik
#solo così mi piaceranno
arcanespillo · 9 months
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il mio finale perfetto per i simuel sarebbe loro due che non si mettono mai assieme
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seoul-italybts · 6 months
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[✎ ITA] Hope On The Street Vol.1 : Intervista dall'Album Speciale di j-hope (INTERLUDE) | 29.03.24⠸
HOPE ON THE STREET VOL.1
__ Parte 2 : INTERLUDE __
PARTE 1
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3. PLAYGROUND / OSAKA con Gucchon
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j-hope : Intervista 6
- I wonder... (with JUNGKOOK of BTS) -
"Ce l'avevo nel sangue"
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Ti ricordi che, prima del debutto,eri solito postare le analisi"j-hope's Street Dance Overview (Resoconti sulla Street Dance by j-hope)" sul Bangtan Blog?
Certo! Come potrei dimenticarmene? Periodicamente, postavo i miei video di street dance. Era un segmento nato di mia personale iniziativa e per un desiderio genuino. Col senno di poi, è proprio da quella serie di post che è partito tutto. Già allora, ne ero un grande appassionato. Più che appassionato – ce l'avevo nel sangue.
E, come in passato, anche qui inizi dal popping
Non c'è un motivo particolare. Quando stavo pensando a chi coinvolgere, ho pensato il popping si sarebbe ben sposato con Osaka, ed Osaka è dove balla Gucchon. È fin da quando ero ragazzino che, insieme a Boogaloo Kin, facevo ricerche sul suo conto, quindi ho pensato sarebbe stato fantastico poterci lavorare insieme.
Le nostre riprese sono iniziate ad Osaka, quando era ancora tutto piuttosto confuso. "Com'è meglio iniziare?", "Quale approccio dovrei adottare?", "Dovrei iniziare semplicemente ballando?", "No, non credo vada bene.." Quindi alla fine ho deciso di buttarmi e prendere il progetto di petto. È ciò che amo– qualcosa che faccio fin da quando ero ragazzino – andrà tutto bene...no? Ma non appena abbiamo iniziato, mi sono subito reso conto di quanto effettivamente fosse difficile. Però, conoscete il detto, no? "Chi ben comincia, è a metà dell'opera". L'importante è iniziare.
Il tema (musicale) del capitolo dedicato ad Osaka è "i wonder..." Come mai? Cosa significa?
Ho iniziato a chiedermi cosa mi aspetterà in futuro. Chissà se mi piaceranno ancora le stesse cose, se continuerò a coltivare questa passione? Insomma, ho sviluppato una certa curiosità rispetto al futuro in generale – al mio futuro, per come me lo sono sempre prefigurato, e a quello dei miei colleghi ballerini e di gruppo. Ho pensato unire elementi di vita vera e musica col ballo avrebbe dato ottimi risultati – creato una certa sinergia. Dunque "i wonder..." mi sembrava un buon punto d'inizio.
E ora che le riprese sono finite, pensi di aver soddisfatto quella tua curiosità?
In fin dei conti, tutto mi ha ricondotto, ancora una volta, alla musica e al ballo. Ho capito che continuando ad amare ciò che facciamo, a trarne gioia e a divertirci nel processo, il futuro non può essere poi così diverso dal presente. Ovviamente, non posso averne la certezza. Ma fin tanto che continuerò a divertirmi e ad amare il ballo, credo non ci sia motivo di guardare al futuro con ansia. O almeno, questa è la spiegazione che mi son dato.
INTERVISTA con GUCCHON
Popper giapponese, Gucchon è un maestro del popping, abilissimo nel controllo dei movimenti. Ha un suo stile del tutto personale. Il suo è il genere di ballo cui j-hope è particolarmente appassionato.
Il popping è un tipo di ballo che si concentra sul ritmo e sull'isolamento* dei movimenti.
(nota a cura di Boogaloo Kin)
[isolamento: quando si muove solo una parte del corpo indipendentemente dalle altre – sia che il resto del corpo sia fermo o che esegua movimenti completamente differenti.]
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Potresti presentarti brevemente?
Salve, mi chiamo Gucchon e sono di Osaka, in Giappone.
Rappresento lo studio di ballo Co-thkoo, Fab5Boogz
Da dove trai ispirazione per il ballo?
La cosa fondamentale sono i cypher (battaglie di ballo freestyle). I cypher accendono la mia immaginazione, sono una fonte d'ispirazione e mi danno sempre nuove idee creative.
Il tema dell'episodio dedicato ad Osaka è "i wonder...", quindi sarei curiosə qual è il futuro che vorresti?
Il futuro dei miei sogni è una società in cui quando camminando per strada senti una musica, il tuo corpo risponde automaticamente ed è possibile e normale ballare tutti insieme.
In conclusione, cosa significa il ballo per te?
Il ballo è tutta la mia vita. Il ballo è vita e la vita è ballo. Inoltre, il ballo fa parte del mio lavoro, ma non ho mai smesso di amarlo. La danza è il cuore pulsante del modo in cui vivo.
4. MOTIVATION / NEW YORK con Link
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j-hope : Intervista 7
- What if... (dance mix with JINBO the SuperFreak) -
"L'unico modo per sopravvivere"
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A New York hai ballato l'hip-hop, pensi sia lo stile con cui ti trovi più a tuo agio?
Sì, credo il popping e l'hip hop siano i due stili maggiormente radicati nel mio sangue. Ero sicuro non avrei avuto problemi, almeno su questo. Ma il tutto ha preso una piega totalmente inaspettata. Lo vedrete nell'episodio di New York. Guardando, capirete quanto fossi agitato. Non aggiungo altro (ride).
Link è uno dei pionieri dello stile hip hop. Com'è stato vederlo ballare?
Come ho già menzionato, il mio modello è Boogaloo Kin, ma il suo modello è Link. Wow! È un pezzo di storia. È davvero incredibile. È come trovarsi di fronte ad un pezzo di storia della street dance in carne ed ossa. Sono sicuro gli/le appassionatə di ballo ameranno quest'episodio, mentre coloro che non hanno tanta esperienza col ballo, ne rimarranno incuriositə, credo.
Ho saputo che Link ti ha mandato un video, prima che tu partissi per New York. Cos'hai provato quando l'hai visto?
Mi ha buttato parecchio giù, a dire il vero. Conoscevo molte delle cosiddette mosse da dance party, ma in diversi segmenti il ritmo era talmente strano che mi son chiesto se veramente avessi già provato quella routine, beat o stile in precedenza. Quindi, anche se mi ero preparato al meglio mentalmente prima di partire per New York, non appena ho visto le movenze di Link, mi sono sentito come se fino a quel momento io non avessi realmente ballato. Continuavo a chiedermi "Cos'è? Come si fa?" e non riuscivo a stare al passo. Era la prima volta nella mia vita che mi sentivo così, una sensazione del tutto inedita – sì, è stata un'esperienza davvero nuova, per me.
Dunque Link è stato il tuo tutor per il ballo hip hop, ma hai forse imparato anche altro da lui?
Ogni minuto trascorso insieme a lui è stato fonte di nuove conoscenze. Credo sia proprio questione di energia ed aura, quando si è in sua presenza, perché è letteralmente una parte di storia del ballo. È stato una grandissima ispirazione, per me, e credo di averne approfittato per chiedergli tutto ciò che avevo sempre voluto sapere. E non si è trattato solo di imparare cose sul ballo, ma anche sulla vita. L'unica cosa che mi è dispiaciuta è che non abbiamo potuto trascorrere molto tempo insieme. C'erano talmente tante cose che avrei voluto chiedergli! Gli ho chiesto che cosa pensava avrebbe fatto, se non fosse stato un ballerino, ed è stata come una domanda posta a me stesso.
E come credi sarebbe la tua vita senza il ballo?
Non credo sarei la persona che sono oggi, se non fosse stato per il ballo. Non riesco neanche a concepire l'idea di non avere il ballo nella mia vita. È impossibile. Credo né j-hope e neppure il vero Hoseok sarebbero gli stessi. Il ballo, ormai, è tutta la mia vita. È da lì che è iniziato tutto.
INTERVISTA con LINK
Il ballerino americano Link, maestro di ballo hip hop, non ha bisogno di presentazioni. È il primo ballerino cui pensiamo quando si parla di hip hop freestyle ed è sempre stato una grandissima fonte di ispirazione per me, j-hope, ed innumerevoli altrə ballerinə in tuttto il mondo.
(nota a cura di Boogaloo Kin)
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Com'è andata? Come ti è parso j-hope?
Quando provavamo dei passi e coreografie complesse, j-hope non si è mai lamentato, non ha mai detto "Non voglio farlo" o "cambiamo quella mossa", era sempre pronto a mettersi alla prova. È evidente quanto ami il ballo. Credo il suo nome [d'arte, Hope / speranza] la dica lunga sul suo conto. E io "spero" continuerà a coltivare quella passione e che quella sua scintilla non sbiadisca mai. Quello è l'unico modo per continuare e sopravvivere, in ogni aspetto della vita.
La street dance incorpora diversi generi e stili di ballo, come potremmo definire lo stile hip hop, secondo te?
Se spezziamo ed analizziamo la parola, "hip" significa "sapere", tipo.. sapere quali sono i posti e i beat giusti, ma è una consapevolezza che si può applicare a tutto. E "hop" significa "muoversi". Quindi si è "hip" (consapevoli) rispetto alla musica e la si segue, hopping dove ci conduce, per esser parte del divertimento insieme. Quello è l'hip hop.
In conclusione, che cosa significa il ballo per te?
Bisogna farsi alcune domande, tipo 'e se il ballo non mi trasmettesse nulla?', 'Il motivo per cui ballo è davvero perché amo la danza?', 'È fonte di ispirazione, per me?' Se il ballo non conduce a ciò che ci eravamo prefiguratə, è inevitabile rimanere delusə. E poi si finisce per sentirsi inadeguatə. Ma se davvero ti piace ballare, non sarai mai delusə, e tanto basta.
5. ART / PARIGI con Yugson
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j-hope : Intervista 8
- I don't know (with HUH YUNJIN of LE SSERAFIM) -
"Messo di fronte a quelle incertezze,
ho potuto accettarle ed affrontarle"
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Il tema dell'episodio dedicato a Parigi è "I don't know". C'è forse un qualche motivo particolare per questa scelta?
Credo ognunə di noi abbia momenti di insicurezza. Può essere incertezza riguardo la nostra vita o i nostri sentimenti. Di fatto, può essere per qualsiasi cosa, ma io ho affrontato questo tema pensando al ballo e alla mia vita. Può capitare di andare in crisi o sviluppare delle cattive abitudini, senza neppure sapere perché. Nell'episodio dedicato a Parigi, ho cercato di lavorare su quel tipo di sensazioni e risolverle.
Lo stile house ti è poco familiare, dico bene?
È una totale novità, per me. È l'unico che non avevo ancora imparato. Ma credo di aver sempre avuto un po' di house in corpo, sottilmente inscritto nel mio ritmo. Quando ballo la house, mi sento come attraversare da una scossa di entusiasmo. È uno dei miei stili preferiti– non solo per quanto riguarda il ballo, ma anche come genere musicale. Credo sia proprio quell'entusiasmo, quell'ebrezza ed emozione a definire la house e renderla ciò che è. Quindi imparare lo stile house è un must. È un'occasione da non perdere assolutamente.
Qual è stato l'aspetto più memorabile riguardo Parigi?
Non dimenticherò mai le scale. C'era questa scalinata tappezzata di scritte "Paris"– incarnav la vera essenza di Parigi. La musica, l'atmosfera–era tutto fantastico. Ed io ho potuto ballare proprio in quel luogo, non potevo desiderare di meglio. Ballare su quelle scale è il ricordo più memorabile che ho.
L'episodio è iniziato con delle domande riguardo il tuo blocco artistico. Credi di aver risolto quelle emozioni, ora?
Subito dopo il debutto, c'è stato un momento in cui ho iniziato ad avere dubbi riguardo la mia esperienza e gli stili di ballo imparati fino a quel momento. Ero estremamente insicuro e continuavo a rimproverarmi a riguardo. Continuavo a mettere in dubbio le mie capacità, non riuscivo a smettere, e non sapevo neanche il perché. Volevo migliorare nel ballo, ma non è sempre così semplice. Credo quell'esperienza mi abbia davvero aiutato molto quando si è trattato di lavorare ed esplorare il tema di "I don't know". Sicuramente non sono il solo, sono certo tuttə quantə, almeno una volta, abbiano affrontato insicurezze simili riguardo la propria vita o il proprio lavoro.
Quando poi ho riguardato l'episodio di Parigi, a fine riprese, mi son detto che forse ho potuto approcciarmi al genere house proprio grazie a quell'esperienza, al fatto che ho continuato a ballare ed insistere, nonostante i miei dubbi. Messo di fronte a quelle incertezze, ho potuto accettarle ed affrontarle. Cioè, se non si riesce ad accettare qualcosa, si finisce per svilupparne un rifiuto ad un livello emotivo ancor più profondo. Io sono riuscito a lavorarci su, ad accettare ed affrontare quei dubbi, anche a lavorare su me stesso, e penso quello mi abbia portato una maggiore consapevolezza e conoscenza di me stesso.
INTERVISTA con YUGSON
Yugson è un ballerino francese abile non solo nell'house, ma anche, tra gli altri generi, nell'hip hop freestyle. L'house europeo, in particolare, ha un'aura ed unicità diverse rispetto a quello americano o asiatico. Yugson ha vinto diverse edizioni di Juste Debout, un evento internazionale dedicato al ballo, spesso considerato come le olimpiadi della street dance
(nota a cura di Boogaloo Kin)
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La street dance comprende diversi stili di ballo. Tra questi, che tipo di ballo è il genere house, secondo te?
L'house è cultura, è libertà. È l'opportunità per persone appartenenti a culture diverse di condividere idee. È come se il tuo corpo fosse pervaso da una qualche forma d'energia.
Io sono originario del Congo e, grazie alla house, riesco ancora a godere di quella carica. Credo lo si possa chiamare "potere": c'è questo scambio, ricevi questa scarica di energia e ti senti subito a casa (*house), ecco perché si chiama così.
E che cos'è il ballo, per te?
Il ballo è passato, presente e futuro. In altre parole, il ballo è tempo. Prendiamo il passato, vi riflettiamo nel presente e così facendo ci muoviamo verso il futuro– ecco cos'è il ballo per me. È qualcosa d'eterno.
Rimpiangi mai d'essere un ballerino?
Neanche per sogno. Ballo col cuore, quindi non ho rimpianti. Ogni volta che ballo lo faccio come se fosse l'ultima volta. Oggi ballo, ma chissà dove sarò domani. Ecco perché ogni volta do il 100%
Epilogo : Crudo e puro
- Conversazione tra J-Hope e Boogaloo Kin -
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J-HOPE: Boogaloo Kin! Grazie mille per aver fatto quest'esperienza insieme a me. Mi hai davvero aiutato un sacco a far sì che 'HOPE ON THE STREET' filasse per il verso giusto. E, ancora una volta, grazie per tutto l'impegno che hai dimostrato. Cosa hai pensato? Cosa ti ha convinto ad accettare? La mia è stata una richiesta piuttosto improvvisa.
BOOGALOO KIN: Ero in un tumulto da ultima ora, non c'è dubbio. Non c'era nulla di chiaramente pianificato, quindi inizialmente ero un po' preoccupato. Allo stesso tempo, però, non vedevo l'ora. Ci sono tanti documentari dedicati al ballo, ma nessuno passa in rassegna tutti i generi di street dance che conosciamo e pratichiamo noi – popping, locking, hip hop e house. Sul serio, di fatto non ce n'è nessuno così preciso ed approfondito. Ho sempre desiderato, un giorno, poter creare un documentario simile e mostrare al mondo questo nostro bellissimo stile di ballo. E poi, all'improvviso, ecco che mi si è presentata l'occasione di fare di questo sogno una realtà. E, alla fin fine, mi sono preoccupato per nulla perché tu hai deciso di rimanere sul semplice – sul ballo crudo e puro. Sono felice che siamo riusciti a catturare l'essenza della danza per quella che è.
JH: Ma non è semplice catturare e rappresentare al meglio quell'aspetto grezzo. Non ce l'avrei mai fatta da solo. Se non fosse stato per te e per il tuo costante amore per il ballo, non sarei mai riuscito a tenere il progetto in carreggiata. Credo siano state la tua esperienza e la tua guida a rendere il documentario ancor più bello. E la cosa migliore è che tornare a ballare con te, dopo tanto, mi ha dato l'opportunità di riflettere su me stesso. Ti sembra sia cambiato qualcosa, dopo quest'esperienza? Se sì, cosa?
BK: La cosa migliore è stata poter lavorare a questo progetto insieme a te. Per un periodo, non abbiamo potuto lasciare la Corea a causa della pandemia, ma prima di quello, la nostra vita era un costante viaggio. Ogni luogo in cui arrivavamo, trovavamo sempre un qualche ballerino, come Gucchon, Link o Yugson. Ero solito incontrare persone come loro almeno una volta all'anno. È stato davvero fantastico poterli rincontrare dopo tanto, ma di fatto, appunto, non era la prima volta (ride). Però è stato bello poterli incontrare insieme a te e vedere come sono cambiati e che cosa hanno a cuore e quali sono i loro interessi ultimamente. Abbiamo proprio parlato un sacco durante questo viaggio, vero?
JH: Sì, avremo condiviso qualcosa come 30 anni di aneddoti e storie. Cioè, io ora ho 30 anni e mi sembra di aver coperto tutta la mia vita nelle nostre chiacchierate (ride).
BK: È stato bello conoscere questo tuo lato ancor più autentico e ho constatato con piacere che sei proprio cresciuto al meglio. Se c'è qualcosa che è cambiato da dopo il documentario, è che sento un senso di responsabilità ancor più grande nonché una certa pressione perché, con il rilascio di un progetto così bello, credo molte più persone inizieranno a prestare attenzione a ciò che faccio. Quindi, d'ora in poi, farò meglio a riflettere bene prima di parlare. Inoltre, mi sento in dovere di approfondire ancora la conoscenza degli stili di ballo che pratico da oltre 20 anni, imparare per bene tutti i dettagli storici del caso, così da poter passare questa mia conoscenza alle generazioni future.
JH: Credo quello sia un sentimento che abbiamo in comune. Penso di aver lavorato ancor più duramente proprio perché non volevo essere di peso al progetto, e ovviamente questo implica un senso di responsabilità ed una certa pressione. Inoltre, al di là del ballo, credo di aver imparato molto. Col senno di poi, c'è forse qualcosa avresti voluto fosse andato meglio? Adoro tutto ciò che abbiamo fatto, ma mi spiace anche un po' perché sapevo fin dall'inizio del tuo infortunio al ginocchio.
BK: Metterci in gioco ed in mostra per il pubblico è l'essenza del nostro lavoro, è l'unica cosa che possiamo provare a noi stessi, ciò che sappiamo fare e presentiamo a chi ci segue. Non credo il pubblico sia completamente consapevole di quanto sta dietro, ma va bene così. La cosa importante è dare sempre il 120%, ma io non ho potuto dare neppure il mio 100% e mi è dispiaciuto. Immagino ci siano persone perplesse riguardo la nostra collaborazione e, in passato, quel tipo di opinioni mi avrebbe infastidito e ferito, ma ora non me ne curo assolutamente. Chi se ne frega. Ho comunque intenzione di continuare a ballare fino all'ultimo giorno, abbiamo tuttə qualcosa in cui siamo bravə e qualcos'altro meno. Siamo tuttə diversə. Semplicemente, io ballo perché mi piace ballare. Se un giorno il mio ginocchio tornerà al 100%, potremo sempre ripetere l'esperienza. Di questo non mi preoccupo, quindi non importa. E tu?
JH: Grazie a queste riprese ho realizzato che quanto ho fatto finora non è semplice. Ho capito quanto importante sia anche il processo e ora so che ci sono ancora tante cose da imparare. Il mio scopo, in fondo, era proprio quello di imparare. Proprio per questo, ho voluto approcciarmi a questo progetto con serietà ed impegno. Ad ogni modo, è proprio vero che il tempo vola. Sembra solo ieri che abbiamo iniziato le riprese, e ora sono già finite. Grazie infinite per tutto l'aiuto che mi hai dato durante questo progetto.
BK: Grazie a te per aver pensato a me e per avermi proposto di partecipare. È stata l'opportunità di riflettere sulla mia passione per il ballo e su cosa farò ora. Facciamo un brindisi finale.
JH: Brindiamo alla 2a stagione, ad una vita pervasa dal ballo, alla buona guarigione del tuo ginocchio e all'importanza di dare sempre il 120%! (fanno un brindisi).
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scorcidipoesia · 1 year
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Se solo potessi abbracciarti. Sentire di cosa sai, di che delicata grana è la tua pelle chiara, qual è il tuo modo di accarezzare un volto, i capelli, perché so solo immaginarti in mosse delicate e romantiche, attuali. Chissà se è difficile camminarti vicino, se la tua mano stringe o te ne vai avanti, se sai notare i miei stati d’animo e ti basta un sorriso per sentirti meglio come accade a me.
Resterai chiuso come una reliquia nel mio cuore che non sa schiudersi, potrò solo mandarti lettere che mai leggerai e ascoltare musiche che non so nemmeno se ti piaceranno.
Devo stare ferma, in ascolto a me, a te, al mondo circostante. Voglio continuare a vivere così, con quello che non ho ma mi basta perché posso inventare tutto e godere di tutto.
Ora, posso soltanto ringraziare il destino per questa emozione che nasce dove credevo vi fosse la morte , ma la tua presenza mi fa sentire che il mio cuore non è morto ma in attesa di un palpito, non chiede nulla , solo di aspettare.
Verrà un giorno in cui potrò dirti quanto bene mi hai fatto, e che ti ho osservato in ogni tuo istante e apprezzato.
Adesso non è tempo, non è possibile, non sono pronta.
Busserò quando potrò dirmi serena e forte, soprattutto di tutto quello che vivremo anche se in altri modi, ma che ci sarà
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harshugs · 1 month
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Premetto che la penso allo stesso modo, la pancia è l’unica cosa di me che non sono mai riuscita ad accettare. Ma guardando le tue foto e ti ho sempre invidiata proprio perché hai un fisico bellissimo e una pancia stupenda (😭). Probabilmente le nostre pance non ci piaceranno mai in qualsiasi modo siano, dobbiamo solo accettarle per quello che sono e conviverci. Ogni tanto penso che secoli fa lo standard di bellezza erano donne estremamente formose e in carne o che fino a cinquant’anni fa gli standard erano completamente altri e mi viene da sorridere. Ci torturiamo inutilmente, è triste.
Ti sono vicina 🫂🩷
eh purtroppo è sempre una grande rottura, soprattutto quando oltre ad averla e oltre ad essere un’insicurezza magari c’è quella giornata in cui ti senti gonfia, o sai di aver mangiato un po’ di più la sera prima, e quindi per la vergogna eviti di uscire, o di andare a qualche serata convinta che quel pantaloncino o quella maglietta un po’ più stretta che tanto ti piace metterà tutto ancora più in risalto (o almeno, questa è la mia esperienza: esco quando la mia pancia non esce hahaha)
si nelle foto si, capisco quello che intendi, però quello che dico sempre è: luci e posizioni cambiano sempre la prospettiva, e io con il tempo ho imparato a nascondere tutto ciò che non mi piace, provando e riprovando e fotografarmi. non servono le app come photoshop e cazzate del genere, una mano sul punto che non ti convince, un’angolazione, una luce possono cambiare tutto. quindi diciamo che ciò che mostro io è realtà ma una piccola percentuale viene nascosta e/o camuffata. la mia pancia c’è, e dopo il grande sforzo che ho fatto per perdere tanti chili spesso guardandomi penso: “una ragazza normale che pesa come me non ha questa pancia” e quindi un po’ mi dispero. però va bene così, con il tempo ci sarà modo per diminuirla finché non sarò soddisfatta.
non ti conosco ma ti auguro di arrivare presto a quel giorno in cui non invidierai più le ragazze nelle foto e riconoscerai la tua bellezza💕
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Oroscopo di Chirya: dal 5 all'11 Agosto 2024
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Oroscopo di Chirya: Cari tutti, eccoci alle previsioni per la prossima settimana da lunedì 5 a domenica 11 Agosto 2024, una settimana all’insegna dell’armonia per tutti i segni, l’ Ariete è felicemente in coppia, i Gemelli chiusi  in casa, i Leone in cerca dell’amore, i Pesci impegnati in spese folli, il Toro ha nuove opportunità, La Bilancia, invece, troverà un nuovo equilibrio,  mentre il Cancro si sbarazzerà di ciò che non gli è utile, la settimana sarà ricca di emozioni e sorprese e tanta fortuna.  Oroscopo di Chirya: uno sguardo segno per segno Ariete Cari Ariete, la settimana è all’insegna di un Giove favorevole in amore, nella vita di coppia, migliorando la comprensione e l’intimità, per chi è single è possibile un incontro significativo. Sole e Marte che vi spingono all’ entusiasmo, ottima con un’ottima forma fisica. Paradossalmente in questi caldi giorni estivi le cose migliori vi arriveranno anche sul lavoro e nella carriera, pesanti i rapporti di famiglia, quindi, rimanete a lavorare ancora per sfruttare il momento, per riposare c’è tempo. Toro Oroscopo di Chirya: Cari Toro, siete protetti da Venere, e tutto si colora di rosa, sarete più affettuosi e collaborativi con le persone che amate, per i single, Venere favorirà l’amore. Saprete sfruttare le vacanze i sentimenti, e per tanti incontri interessanti. Chi può si concentri su progetti di vita a lunga scadenza. Bellissimo il fine settimana, in cui potrete decidere di voltare pagina e cogliere spunti o nuove idee. In amore, vivrete un momento di sana complicità con chi amate. Per i single, periodo favorevole. Gemelli Cari Gemelli, settimana con qualche incomprensione, ci vorrà tanta pazienza, Marte dissonante vi spinge a correre ed a affannarvi per cogliere o lasciar andare, dipende da voi.  anche se, in teoria sarebbe, un periodo di riposo. Sul lavoro idee brillanti, e stellari, sarete pieni di energia e ottimismo, trovando soluzioni ai problemi. Potreste incontrare una persona capace di farvi perdere la testa, calmatevi e usate sempre la testa, prima di agire. Cancro Oroscopo di Chirya: Cari Cancro, per chi le aspetta ci sono assunzioni, promozioni o aumenti, la settimana è caratterizzata da grande positività. Tante le buone notizie, con qualche colpo di fortuna. Particolarmente favorevole il Giovedì, quando sarete al centro dell'attenzione generale, godetevi le vacanze, perché le conferme che aspettate arriveranno, anzi vi seguiranno, attenzione solo alla salute, in periodi così energici, il vostro punto debole, lo stomaco. reclama più disciplina.  Leone Cari Leone, Venere vi ama in questa parte dell’anno e vi regala grandi soddisfazioni nella vostra vita sentimentale. Sarete sempre più irresistibili, con una   settimana da vivere alla grande, piacevoli sorprese, anche sul lavoro, i risultati vi piaceranno e sarete apprezzati. Tenete gli occhi bene aperti e raccogliete le buone occasioni di crescita che non vi mancheranno.  Auguri per il compleanno e per il futuro, che al momento è facile da vivere. Vergine Cari Vergine, Venere in buon aspetto vi aiuta a realizzare i vostri desideri più segreti, facendovi di superare la vostra reticenza. Sul lavoro, analizzate ogni situazione, prima di prendere decisioni. In amore, usate un approccio meno razionale, evitate i conflitti, la scelta eccellente è la praticità, e attenzione a tasse, pagamenti e scadenze. Anche Mercurio ha da dirvi qualcosa, vi regala complicità e intesa di coppia e conquiste, attirerete le  persone e cuori come calamite. Bilancia Cari Bilancia, Urano e Nettuno si trovano nel vostro settore finanziario. evitate di essere polemici nei rapporti interpersonali, come l’amore e l’amicizia, mi raccomando siate più flessibili. Avete bisogno di una pausa, del tempo per riflettere sui vostri obiettivi e strategie, future, senza stress.  Riuscirete a sentirvi più alleggeriti, Marte vi regala iniziativa, creatività e importanti novità. Siete pronti a mettervi in luce in autunno avrete tante occasioni da prendere al volo. Scorpione Cari Scorpione, Mercurio vi dona una straripante energia e capacità sensitiva, la settimana sarà ricco di novità e momenti piacevoli. Il fine settimana è bello, pieno di amore e passione. In amore sfruttate Luna in Cancro per appianare eventuali divergenze, in questi giorni d’estate potreste ricevere delle occasioni interessanti. Noie sul lavoro, in particolare con colleghi che potrebbero inseguirvi con noie burocratiche. Sagittario Cari Sagittario, dovete prendere in mano la vostra vita, senza permettere agli ostacoli di intralciare il vostro futuro. La settimana è densa di sfide, con la fortuna che sembra sfuggire a ogni passo. per voi l’estate è il momento delle vacanze è quanto di più confacente alla vostra naturale predisposizione. Siete protagonisti della settimana, fate ciò che desiderate, viaggiate, esplorate, e date sfogo alla vostra fame di crescita.  Capricorno Cari Capricorno, settimana piena d’amore e le relazioni amorose sono da sogno, usate il vostro miglior sorriso, uscite di casa e fate incontri fortunati, anche in prospettiva futura. Giove favorevole, vi offrirà incontri importanti, per l’amore e la famiglia, portando armonia e intimità. Un incontro casuale potrebbe donarvi attimi di dolcezza. Sul lavoro, è un buon momento, per la spinta negli affari e per qualche buon investimento, con belle idee, non mancherà certo la possibilità di realizzarle.  Acquario Oroscopo di Chirya: Cari Acquario, vi innamorerete, i rischi saranno notevoli, una cotta importante, ma anche scelte difficili, questo il senso della settimana. Attenzione agli inganni perché, manco a dirlo, non tutti sono sinceri. Sul lavoro, il sestile tra Giove e Marte vi portano buoni affari, e il bilancio della prima parte dell’anno, con tutto quello che ne consegue, via i dubbi, le delusioni, le insoddisfazioni, avete a favore l’energia di  Marte, che vi porta forze soprannaturali per portare a termine i compiti che vi siete prefissati.  Pesci Cari Pesci, settimana da seconda luna di miele, e tanto ritmo, siete più fantasiosi del solito, una bella intuizione vi guiderà verso scelte giuste, ma dovete rimanere pragmatici. In amore usate un compromesso che soddisfi tutti, non trascurare le persone a cui volete bene, perché troppo concentrati su altro. Qualche difficoltà a seguire tutte le attività che avete in campo, non demordete, più avanti andrete, più sarà facile.  Read the full article
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solaconmestessa · 3 months
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non ti conosco, anzi è da poco che ci seguiamo a vicenda, però voglio dirti una cosa
dopo tanto tempo mi sono reso conto che il mio modo di pensare era sbagliato e mi sono come dire svegliato
io credevo di essere brutto, sbagliato, noioso e tante altre cose negative, ma niente di questo era vero
Erano solo quelle brutte voci nella mia mente. Poi ho conosciuto persone che mi hanno amato e apprezzato per quello che sono.
anche se ora sono solo come un cane, sia per scelta mia che degli altri, io credo che siamo tutti meravigliosi e bellissimi a modo nostro
Ci sarà sempre qualcuno a cui piaceranno i nostri difetti perché metterà i sentimenti prima di tutto.
Sappi che non sei sola, perché le persone che non hai accanto sono quelle che non devono far parte della tua vita. Quindi, pensa a te stessa e alle persone a cui vuoi bene.
un abbraccio ~M
Sai ieri ho letto una frase che faceva più o meno così
Non rimuginare sul passato perché non è successo se doveva accendere e non è avvenuto semplicemente non era destinato a te
Sono una persona asociale e senza amici
Le uniche persone che ho al mio fianco sono la mia famiglia ma tu non credi sia quasi un obbligo per lorointendo?
Per quanto il mio essere in carne per dirlo in modo carino può essere una caratteristica che ad alcune persone può piacere perché il mondo è bello perché è vario ho tanti difetti generali non legati al mio aspetto più che altro esteriore
Ho un brutto carattere che no non riesco a cambiare ci ho provato diverse volte
Ho diversi "acciacchi" come li chiamano io semplicemente ho delle patologie non gravi ma che messe insieme possono spaventare una persona non tutti hanno l'apertura mentale adatta soprattutto i miei coetanei
Questi acciacchi insieme al mio brutto carattere mischiato alla timidezza non mi rende la vita facile non è una questione solo fisica
Quindi quello che ti voglio dire si forse non è grave come la descrivo io ma un fondo di verità c'è sempre
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avereunsogno-62 · 10 months
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"Un giorno un coniglietto decise di preparare una torta ma si accorse di non avere lo zucchero, così pensò di andare dal suo grande amico orso per chiederglielo in prestito. Camminando iniziò a pensare: “L’orso è un mio grande amico, sicuramente sarà felice di prestarmi il suo zucchero…anzi, per ricompensarlo preparerò una torta anche per lui!”.
Felice di questa idea continuò a camminare verso la casa dell’orso e durante il tragitto pensava a come sarebbe stato felice l’orso nel ricevere la sua torta. Continuò a camminare con tanta gioia nel cuore dicendosi tra sé: "Ma l’orso è più grande di me... una torta non gli basterà… gliene preparerò cinque!" Così, felicissimo, continuò il suo cammino, ad un certo punto si rese conto che cinque torte erano comunque poche per l’orso allora decise di preparargliene dieci e in cuor suo si diceva “Si, gliene farò 10 così sarà davvero contento!”, immaginando la reazione entusiasta dell’orso davanti alle sue torte.
Il coniglietto sempre più esaltato da questa idea continuò il percorso, ad un tratto però gli venne in mente che preparare dieci torte sarebbe stato troppo faticoso: “Ci vorrà tanto lavoro e poi va a finire che all’orso non piaceranno le mie torte o magari non apprezzerà il mio gesto… e poi in fin dei conti lui mi presta solo un po’ di zucchero… e se non me lo vuole prestare? Ma siamo amici, perché non dovrebbe prestarmelo? Non è che gli chiedo tanto, non è giusto che non me lo presti... io lo consideravo un amico perché si deve comportare così?… No no… non gli farò nemmeno una torta così impara!” Cominciò così ad alterarsi e con questo pensiero si diresse arrabbiatissimo verso la casa del suo amico orso, bussò alla porta e quando l’orso aprì, il coniglietto gli gridò: “Sai che ti dico? Vai a quel paese tu, le torte ed il tuo zucchero!”.
Anonimo
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luubonni · 3 years
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la coltre di nebbia della mia anima
Non riesco a capire se è la realtà o se invece sono io che non capisco e basta come stanno i meri fatti. Tu riesci a comprendermi, forse fin troppo. Ogni volta che mi fermo e mi parli inizi a scavarmi dentro. Vai sempre più in profondità. Non capisco dannazione! Perché quei tuoi occhi sono così pieni quando ci guardiamo. Perché mi fai sentire così fottutamente bene. Perché voglio stare con te anche solo per parlare. Perché sei la prima persona con cui penso di volermi aprire, sento come se non fossi più in grado di nasconderti nulla, anzi direi che quasi non voglio nasconderti qualcosa di me. Poterti raccontare tutto ora, oppure aspettare che tra i sorrisi che mi tiri fuori tu colga anche quelle che sono le linee del mio carattere. Non capisco davvero niente, ma mi piace, forse. Sei la prima persona con cui non devo assumere una delle migliaia di facciate fasulle che so costruire sull’immediato. Con te posso ridere se sono felice ed al contempo far trasparire tutta la mia frustrazione, tanto ci sei sempre tu a riprendermi.
Forse tutta questa mia surreale trasparenza è frutto di un esaurimento, forse non sono semplicemente più in grado di costruire altre maschere, ne avrò usate troppe. O forse con te non ne sento il bisogno perché so che vado bene così per te, forse mi sento davvero come se tu mi proteggessi da tutti quei proiettili a cui prima cercavo di sfuggire nascondendomi. Forse stai tirando fuori la vera me dall’ammasso di fattezze accumulate. Forse è davvero così, sei l’unico che è riuscito a superare la coltre di nebbia che avevo eretto a protezione della mia vera anima, e tu l’hai varcata così facilmente. Non mi era mai successo. Non so come comportarmi. Cosa dovrei fare? Far diradare la nebbia e mostrarmi alla luce del sole? Ci saresti tu a sorreggere la mia inerme anima che si affaccia alla vita per la prima volta? Sicuramente. Ma questo non mi basta, non sono ancora abbastanza forte per potermi abbandonare a me stessa senza esitazioni. Ho paura di infrangermi, o di non sapere come tirare avanti senza le mie maschere illusorie. Forse non piacerà la vera me a chi ormai ha conosciuto uno dei fantocci dal mio incarnato. O forse a me non piaceranno più loro se non potrò più pararmi dietro a uno scudo. Davvero non lo so. Quindi per ora attenderò te, aspetterò quel piccolo istante in cui la tua mano sarà tesa di fronte a me, in mezzo alla foschia, e allora in quel momento mi aggrapperò alla tua forza e capirò come davvero va vissuta la vita. E condividendo quella fiamma che mi hai innescato dentro saprò come andare avanti a testa alta, al tuo fianco. E a quel punto non esisterà più alcuna sfaccettatura di me che per te sarà ancora inesplorata.
Sappi che il tuo sorriso caldo, i tuoi occhi ramati dal sole, quel tuo essere così particolare e unico. Tutti quegli aspetti che ti rendono tale ormai si stanno scolpendo sul mio cuore in modo doloroso e indelebile. Ma è un dolore accogliente, perché se pur tra fitte e lacrime, il solo pensare a te mi fa sorgere il sorriso. Non mi capitava di sorridere così tanto da anni, e invece con te non faccio altro, e mi piace, cavolo se è bello. Voglio poterti mostrare il mio sorriso per sempre, mentre tu mi avvolgi col tuo, immersi nel mondo, ma riuniti nel nostro piccolo momento di vuoto, sotto i raggi del sole e le fronde al vento. Viviamo fianco a fianco finché non finiremo i giorni con la luce negli animi, e allora inizieremo una nuova storia, scandita dai nostri battiti disordinati e frenetici, presi dall’ebrezza della vita.
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svandrine · 3 years
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Vorrei condividere “solo” un pensiero che mi tormenta da giorni. Riguarda l’emergenza climatica (non l’emergenza “incendi”, non l’emergenza “piogge”, eccetera). Spoiler: depression.
Leggere le conclusioni del report IPCC mi ha gettata nello sconforto. Per la prima volta leggo una denuncia così chiara e senza mezzi termini, per la prima volta la notizia è stata ripresa dai media per più di un giorno, cosa che nell’era dell’effimero è sconvolgente.
Sono tutte cose che sapevo già, ma leggerle per la prima volta anche su media in cui spopolano cazzate, narcisismo e balletti, in un momento in cui l’Europa va a fuoco e i disastri in genere non si contano le ha rese maledettamente reali.
Mi sento come se mi avessero appena comunicato una condanna a morte che forse (forse!) si può evitare… a condizione che TUTTI decidano di seguire una terapia drastica, dolorosa, l’adesione alla quale nel migliore dei casi richiede “solo” rinunce, forza di volontà e grande consapevolezza. Guardando alla collettività non riesco ad essere ottimista.
Ho deciso di avere figli nonostante fossi dolorosamente consapevole di ciò che stava accadendo. Forse ho sbagliato, non lo so; è un atto di speranza che - me ne rendo conto - di razionale ha ben poco e che stupisce anche me. In testa ho un incendio.
Oggi sono triste e preoccupata più del solito per il futuro delle mie figlie, che non hanno chiesto di nascere e che non possono cambiare le cose. Vorrei per loro un mondo diverso, ma ho la sensazione che tutto stia sfuggendo di mano.
So che sono pensieri cupi, sono la prima a volerli scacciare, ma credo che tutti - a maggior ragione chi ha figli - dovremmo accettare fino in fondo la portata di questa emergenza ed agire di conseguenza.
Le piccole cose contano, certo, ma non bastano più. Non bastano gli shampoo solidi, i pannolini lavabili, i viaggi in treno, gli acquisti oculati, la dieta vegana. Non basta riciclare, non basta non sprecare. Non bastano ahimè le cazzate da primo mondo con cui speriamo di fare una differenza (“If it's inaccessible to the poor it's neither radical nor revolutionary”, ho letto da qualche parte).
Bisogna scoperchiare un vaso di Pandora colmo di problemi complessi e avere il coraggio di affrontarli. Bisogna pretendere che chi ci rappresenta prenda decisioni drastiche supportate dalla scienza, accettare che saranno misure impopolari, che non piaceranno nemmeno a chi ne comprende la ratio. Bisogna andare oltre l’egoismo dei singoli, oltre l’ignoranza incolpevole delle masse, capire che la decrescita è necessaria. Bisogna scegliere la cura, e farlo costa fatica.
Mi dico tutto questo.
Poi apro un social a caso.
L’ignoranza fa comodo e a me viene da piangere.
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inadeguata · 4 years
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oggi la vecchia me del passato mi ha tirato un bruttissimo scherzo, ok che a 17 anni siamo dei sottosviluppati, ma davvero? ho ritrovato un ricordo alquanto brutto tra le pagine del mio libro preferito, è stato orrendo, mentre lo tenevo tra le mani tutti i ricordi sono riapparsi, la sofferenza, la solitudine, la ricerca di attenzioni in modo esasperato, le domande che mi pongo del perché successe.
per 10 minuti sono andata in paranoia, ero lì a farmi domande su domande, poi ho parlato con Dy e tutto si è tranquillizzato, è vero che ultimamente mi pongo molte domande su di lui, se non vorrei di più, ma io penso che il modo in cui mi da attenzioni lui sia impagabile.
è un ricordo di 7 anni fa, doloroso, tanto, ma in questi 7 anni sono diventata quello che sono, voglio ancora migliorare, certo magari potrei farmi aiutare da un’analista, però ora è così, sto lavorando io da sola su me stessa.
devo imparare a parlare, a chiedere, a parlare parlare parlare senza tenermi tutto dentro.
e fanculo, ho pure smesso di scrivere sul blog perché qualcuno potrebbe leggere, ma sai che c’è? sti cazzi.
se non vi piaceranno i miei post c’è sempre il tastino ‘non seguire più’.
però voglio bene a tutti e quindi spero apprezzerete anche questo tipo di post e non solo le foto da zoccol🥰
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spettriedemoni · 4 years
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Spettry, 5 blog di ragazze su tumblr che reputi interessanti
Ciao Anon, curioso mi chieda di blog femminili. Stai cercando di acchiappare (rimorchiare)?
No, te dovresti essere la tizia che mi ha chiamato "Spettry" con la "y" finale quindi sei quella che vorrebbe provarci con me ma io non voglio o qualcosa del genere.
Per rispondere alla tua domanda, tutti i blog di donne che seguo sono interessanti. I nomi che mi vengono in mente così a botta calda sono quelli di donne che mi onorano della loro amicizia.
@surfer-osa assolutamente. Una Donna con la D maiuscola.
@myorizuru che ha una delicatezza e una sensibilità fuori dal comune.
@masturdatingwithpanda perché mi mette sempre di buonumore.
@mylifeasaburrito che è dolcissima, simpaticissima e ha un'ironia unica nell'affrontare la sua triplice maternità.
@frauigelandtheboys che trovo molto intelligente e davvero in gamba.
Menzione speciale per @i-puntini-sulle-i davvero garbata e intelligente, poi @morganadiavalon veramente colta e preparata. Infine @linsostenibileleggerezzadiunblog.
Per quest'ultima stai solo attenta a parlare di patate.
Spero di essere stato esaustivo (Madonna esaustivo lo diceva la mia prof di italiano alle superiori, scusatemi).
Fammi sapere se ti sono piaciuti i loro blog. Io dico che ti piaceranno.
Chiedo scusa a tutte le altre che seguo ma nulla di personale: la memoria è quella che è.
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gcorvetti · 4 years
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Odio il natale.
Non è un effetto Grinch, ma è proprio una cosa che mi irrita e non poco, da dove nasce questo odio?  Quando ero bambino, non sto qua a raccontarvi la storia della mia vita, ma ricordo che non vedevo l’ora che arrivasse il natale, come tutti i bambini, per i regali e perché mio nonno comprava un albero enorme e ci riunivamo tutti da loro a mangiare, ridere e giocare a carte o a tombola, era divertente. Poi come capita tutto finì quando mio nonno morì, già, nessuno riuscì più a raggiungere quel picco di unità familiare, che si unì alla mia nomina come pecora nera della famiglia e quindi quasi bannato da riunioni e festività; questo accadeva più o meno quando ero adolescente, si sa i 16enni sono ribelli e antipatici, ma non io, io non ero ribelle, almeno non così tanto, ero solo diverso, e lo sono tutt’ora, diverso nel vestire (l’immagine è il passaporto per fare vedere agli altri dove sei collocato nella società), nel comportamento e non cosa da poco nella cultura, musica in testa, ma anche letture e visioni televisive (fino a quando ne ebbi voglia). Fatto sta che i miei parenti (e qua è da sottolineare serpenti) mi allontanarono perché ero scomodo, senza pensare che questo avrebbe innescato in me una sorta di odio verso di loro, infatti preferisco di gran lunga i miei amici (quelli che avevo) a loro. Ma torniamo al punto della situazione; quindi in quel periodo frequentavo una ragazza dark, ora si dice gothic ma è la stessa cosa, lei mi indirizzò verso questo mondo stupendo pieno di tantissime cose arcaiche e di nuova fattura, e appunto anche il vestiario, per questo venni additato dai serpenti come un becchino, uno che porta male; più o meno avevo tra i 16 e i 17 anni, intorno al 1988/89, passai da allora fino alla mia partenza i natali a casa da solo, visto che sono festività familiari nessuno era reperibile, quindi decisi che non avrei più festeggiato, mio nonno si portò il natale nella tomba. 
Questo è lo strascico che piano piano mi ha fatto notare come il natale è diventato una sagra di falsità e consumismo becero da voltastomaco, persone che non ti cagano di striscio tutto l’anno, perché in realtà sono persone di merda, poi nel periodo natalizio ti salutano, ti inviano gli auguri a te e famiglia (quale?), ti chiedono cosa fai a capodanno, falsi come le banconote da 3€, coerenza zero e faccia di bronzo (volevo scrivere di merda, ma si sa che nella scrittura le ripetizioni sono brutte). Questo non ha niente a che fare con quella superstizione che è la religione, la mia famiglia per quanto si confessa cattolica in realtà non lo è, falsi anche in questo. Quindi anno dopo anno mi sono rifiutato di festeggiare il natale, lo trovo una stupidaggine, una perdita di tempo e odio la gente più del solito. Sarà anche l’imposizione della società a essere per forza felice, a comando, perché tutti devono essere buoni, ma chi cazzo lo dice, poi fate gli stronzi tutto l’anno.
La parte commerciale è quella che mi da fastidio di più, perché subito dopo halloween tutto attorno diventa rosso e pieno di lucine e cagate simili, tutti pensano a comprare cazzate che non piaceranno a chi le riceve, sprecando tempo e denaro, poi si pentono di cose che hanno fatto come se la loro stronzagine possa sparire come per magia, tutta falsità amplificata, invece di spendere soldi per cazzate potrebbero aiutare i bisognosi, chi vive per strada, chi non ha avuto fortuna nella vita, ma non solo per il mese di dicembre, sempre, ma no, l’ipocrisia è il male che distruggerà questa società malata terminale. FANCULO IL NATALE.
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merrowloghain · 4 years
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16.07.76
La nonna invece li invita tutti cordialmente ad accomodarsi in salotto dicendo loro qualcosa su Cadel, che sta bene, ma che impiegherà un po’ a scendere e che non dorme bene. Al nome di Merr si illumina stringendole la mano e ringraziandola più volte per quella penna miracolosa che le permette di leggere così facilmente le lettere del nipote. Le chiede infine se i guanti le siano piaciuti o se avrebbe preferito qualcos’altro prima di salutare anche tutti gli altri uno ad uno. Sorride al fatto che tutti salutino Poldo e rassicura Becks prima di lanciare un urlo dalle scale “CADEEEEEEEL” e come se niente fosse concludere in tono serafico che porterà loro una merenda.
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C: Prima una botta, poi un’altra più trascinata; due per ogni gradino. E alla fine sulla soglia del salotto, con aria stupita e incredula vedrebbero Cadel. Le occhiaie sono ai tempi di gloria, i capelli arruffati, ha addosso una maglietta con le sagome di due cavalieri medievali che si stanno fronteggiando e un paio di pantaloncini. La parte più sconvolgente però è sicuramente che, accanto alla gamba sinistra, bianca e striminzita e senza scarpe, c’è la gamba destra stretta nel gesso babbano fin sopra il ginocchio. Le mani ovviamente stringono le stampelle, grigie, che lo aiutano ad avanzare verso il salotto con movimento ondulatorio «Che cosa… ci fate …» gli occhi nocciola finiscono la carrellata dei presenti su Merr «qui?» ciao vvb.
M: Prima di sentire dei tonfi minacciosissimi (?) provenire dalle scale. Resta a fissarle con aspettativa, e finalmente quando sulla soglia compare Wallace con l`aria di morte e quel gesso vistosissimo, la Loghain lancerebbe il regalo sul divano morbido per poi mezzo corricchiare incontro al Grifondoro, nel tentativo di abbrancarlo li dov`è, in un abbraccio fatto di slancio, pepe nero e cannella, ed un sorriso grosso come un Erumpent «Cadel!» esclama lei tutta felice «Siamo venuti a trovarti per il tuo compleanno! Tanti auguri, Wallace! Abbiamo portato degli Gnomi in gabbia da catturare, per l`occasione!» ciancia lei, nella speranza di stringerlo, impattando contro di lui ma sostenendolo se dovesse sbilanciarsi troppo a causa del gesso.
Lo vede bene solo ora con tutto quel trabiccolo tra aste a sostenerlo e quella gamba mummificata dentro un carapace duro «Ma che...schiopodo...» mormora piano, mentre Wallace si muove nel salotto, parlando in maniera così pacata e sicura, tant`è che lei resterebbe perplessa in centro stanza con le braccia lungo i fianchi, la testa inclinata verso sinistra, lo sguardo dubbioso e le labbra increspate in una sorta di smorfietta confusa. Continua a rimirare il Grifondoro, con le sopracciglia che si crucciano «Ma perchè non ti sei fatto aiutare dalla magia?» lei proprio non capisce quella scelta «E si può disegnare su questo "cesso"?» forse voleva dire gesso, ma lei pare avere le stesse difficoltà di Wallace a capire i nomi di cose che non conosce. Uno sguardo dal basso verso l`alto e poi un nocchino su quel bianco candido, in un unico bussare «Ti fa male?» lei e la delicatezza: due rette parallele.
R: «Nessun disturbo, davvero!» rassicura Wallace, prima di concentrarsi su Miss delicatezza 2076. «Merrow, fai piano, potresti fargli male!» dice allarmata all`amica, prima di scuotere la testa sconsolata nel vederla battere sul gesso. Si alza nuovamente dalla sedia, per avvicinarsi a Cadel e porgergli il sacchetto contenente un pacchetto rosso rettangolare, con una grande coccarda dorata. Un biglietto vergato nella grafia elegante e piccola della Corvonero accompagna il regalo. Su di esso c`è scritto: "Merrow mi ha detto che le racconti spesso delle storie. Questo potrà farlo al posto tuo quando non ne avrai voglia. Buon compleanno! Rebecca" «Ti ho portato un pensierino. Spero sia di tuo gusto!» Se il ragazzo prendesse il sacchetto, si fermerebbe lì davanti solo per il tempo di vedere la sua reazione e tornerebbe poi a sedere composta.
L: Porge quindi anche lui il suo regalo con un energico «tanti auguri!». Aprendo il pacchetto potra’ trovare al suo interno una maglietta con dei piccoli gnomi animati che cercando di nascondersi dallo sguardo dei presenti. Qualora non dovessero riuscirvi uno di loro si finge panchina con altri due gnomi seduti sopra, mentre un altro si finge un cartello con mappa con altri due gnomi che puntano il dito sopra come ad indicare un percorso. In tutto questo lancerebbero occhiate nervose verso l’esterno come a voler verificare se il loro travestimento stia reggendo. Se Cadel fosse troppo spaventato/infastidito dagli gnomi tossicchierebbe prendendo la maglietta «ehm l’idea è che cosi’ potresti iniziare a prendere confidenza con loro. Normalmente…» ed eccolo srotolare la maglia verso di lui scatenando il panico tra gli gnomi che corrono nel di dietro, incontrando pero’ Lance che li costringe a fermarsi nella loro posa mimetica «… sono nascosti ma puoi andarli a cercare se ti senti in vena» ed eccolo rigirare la maglia causando nuovo scompiglio con gli gnomi che corrono ora da tutti le parti strattonandosi tra loro nel panico più totale.
C: «Grazie davvero, siete stati troppo gentili» e la felicità si mescola ancora a una sorta di incredulità «Non serviva che veniste fino a qui…» anche se non sa bene di dove siano…. Will di Londra, Merr Irlanda e Rebecca e Lance? In realtà non ricorda nemmeno chiaramente il come di Lance, ma andiamo oltre. Legge il biglietto spostando gli occhi nocciola sulla Terzina, incuriosito, e poi spacchetta anche quella coccarda dorata. Apre per ultimo il regalo di Lance e quando vede la maglietta scoppia a ridere «Ma è bellissima!» e comincerebbe a scuoterla cercando di far scappare gli gnomi o fissandoli all’improvviso per farli fermare in posizione panchina. «Grazie!» e dato che non si può alzare gli porge la mano. Gli gnomi vanno bene solo in rappresentazione grafica animata.
W: Comunque, a proposito di regali di compleanno, dalla busta terribilmente larga emergono quattro pacchetti, ciascuno accuratamente incartato in una carta da regalo rossa con dei piccoli leoni dorati a decorarla. Ed una busta. Il biglietto in essa contenuto recita, nella grafia stretta e maniacalmente ordinata di William "Nella speranza che tu possa passare un bellissimo compleanno, i miei migliori auguri. William" Il contenuto dei quattro pacchi è presto detto: il più largo e sottile è un album da disegno di formato molto grande, dalla carta spessa e pregiata, ideale per i disegni in grande stile, ed in grado di tollerare anche pittura ad olio ed acquerelli. Il secondo, un blocco da disegno più spesso in un più semplice formato A4. Il terzo, è un set da disegno: ci sono due matite da disegno di cinque tipi diversi, dalla B2 alla H2, e quattro sottili pastelli di carboncino. Completa il set una gomma pane. «Merrow mi ha accennato che sei piuttosto bravo nel disegno» la pacata quanto timida spiegazione di William. Quanto all`ultimo pacco, di dimensioni più standard, si tratta di una selezione Deluxe di fuochi forsennati Weasley. «Quelli dovrai aspettare di essere a scuola o in un centro magico per accenderli, ma spero ti piaceranno lo stesso» altra spiegazione disagiata.
M:In realtà gli occhi sono tutti per Cadel, che continua a scrutare dal basso verso l`alto con un crescente sospetto. Non ci pensa nemmeno ad alzarsi quando Cadel le indica il divano, concentrandosi piuttosto a muovere la sinistra in aria come se scacciasse una mosca «Andrà bene per forza, o ti rompo l`altra gamba e così ti portano al San Mungo per forza.» la logica Loghain colpisce ancora. Sta li, accoccolata ai piedi di Wallace con Lance che ispeziona il "cesso", ahem, "gesso" tanto quanto ha fatto lei, che viene distratta dal dire sui pennarelli di Cadel «Uh!» e scappa in uno scatto verso la madia, acchiappando tutta la tazza e riportandola in direzione di Cadel, tornando ad inginocchiarsi li «Fammi spazio» gli intima senza troppa grazia, praticamente infilandosi tra le sue gambe con la schiena che cerca di mettersi a spingere via il polpaccio sinistro, mentre si posiziona a fronteggiare il gesso lateralmente. Acchiappa un pennarello arancione e gli leva il tappo con un piccolo *pop* accompagnato da un mordere di labbro inferiore «Bene.» eppure il tono non lascia presagire niente di buono : "Tanto tempo fa, nella contea di Wallace, viveva un giovane, sempre triste perchè non riusciva a vivere la vita tranquilla che facevano i ragazzi come lui nel villaggio. Gli amici parlavano di grano che matura, del raccolto di mele e della pesca più o meno abbondante, mentre lui sognava solo di poter affrontare anche solo un nemico, per poter dimostrare a loro, ma soprattutto a se stesso, di non esser nato per fare il contadino". Wallace scarta il proprio regalo, con quei boccini che schizzano qui e lì con velocità, fuggendo ai suoi gesti, per rivelare quello che è un grosso libro rilegato a mano in pelle di Drago, marrone, dagli angoli rinforzati da lamelle in ottone, e chiuso con un gancetto in ottone a sua volta. Pergamena con fili dorati, è ciò che compone le pagine, simile alla carta da lettere che solitamene invia lei stessa «Spero ti piaccia...» si ferma a mezz`aria con il pennarello, guardandolo da sotto in su leggermente imbarazzata «E` per scriverci le tue storie, così non le dimentichi e poi magari posso rileggerle anche io. Così non ti scordi del fratello della giornalista morta, quello che faceva il prete.» e se qualcuno, oltre a lei ed a Cadel, fosse riuscito a capirci qualcosa, sarebbe un dannatissimo genio. Chiude il pennarello arancione, afferrandone un blu ed aprendolo, pronta a continuare le sue scritte sul gesso, dopo aver guardato estasiata i regali altrui «Questa maglietta è un bombàrda, Lance!» esclamerebbe, sbirciando poi il regalo di Rebecca e quello di William. Il fatto che siano tutti così azzeccati, non hanno assolutamente niente a che vedere con lei. Nonnò.
C: Non si è accorto della Divina Commedia che sta prendendo forma sul suo gesso «Ehi ma…» si piega, ma vede solo lettere quindi si raddrizza sperando non siano oscenità. In ogni caso è troppo tardi. Scarta anche il regalo di Merrow e questa volta lo apre con ancora più attenzione sfogliando le pagine bianche prima di farsi sfuggire un «E’ troppo bello per le mie storie…» che lo fa tornare il ragazzino insicuro di sempre. Poi torna la nonna e offre la merenda a tutti e i ragazzi potranno rimanere a loro piacimento quanto desiderano prima che Cadel li saluti dalla porta su una zampa come le gru e Poldo si compiaccia di come finalmente non ci sia più odore di gatto in giro.
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weirdesplinder · 4 years
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Fierce heart di Tara Gray
Anche se cerco di evitarlo non so come finisco sempre per imbarcarmi in serie ancora in corso che si vanno a sommare a quelle che già seguo e poi finisco per perdere il filo e dimenticarmi di seguire tutte le nuove uscite....e quindi eccomi oggi a parlarvi della nuova serie che ho inziato. Era da tantissimo che non leggevo un fantasy quest'anno non avevo la concentrazione necessaria per farlo, per imparare le regole di un nuovo mondo e conoscere miriadi di personaggi ecc...ma quando sono stata attirata da Fierce heart di Tara Gray mi è stato subito chiaro che si trattava di un libro molto semplice di un'autrice non famosa perciò ho creduto di essere in grado di gestirlo. E non mi sbagliavo è estremamente semplice e si legge in una giornata se avete un poco di tempo libero.
Questo è uno di quei libri che so che a me piacciono ma che alla maggior parte della gente probabilmente non piaceranno perché non succede quasi niente ma è un niente che a me rilassa e ogni tanto un libro così semplice e basico a me serve.Tipo come un sorbetto tra un romanzo e l'altro per sgombrare la mente.
La trama è semplicissima. Una principessa umana sposa un principe elfo per creare un alleanza tra i loro due regni che anche se non sono piu in guerra tra loro da circa venti anni non sono proprio amici amici. Lei è solare e decisa a essere felice in questo matrimonio combinato, lui è ugualmente deciso a sacrificarsi per il suo popolo e visto che già ha un sacco di difetti per gli elfi sposare un umana non gli cambierà certo la vita in peggio anzi magari a lei piacerà più che non al suo popolo...perciò abbiamo due persone già decise a far funzionare il matrimonio entrambe belle brave buone e si innamorano quasi subito. Niente conflitti giusto solo un poco di incomprensioni ma nulla di grave, verso la fine i troll nemici di entrambi i regni creano problemi ma di nuovo nulla di grave e il libro si chiude senza finale in attesa del libro due che ho già iniziato....Una storia semplice romantica carina e piacevole che a me è piaciuta molto. Cetor il libro ha un sacco di difetti formali a partire dal linguaggio troppo semplice per tutti questi personaggi reali, ai dialoghi troppo scarsi, è quasi tutto un monologo....ma non mi aspettavo di più da quest'autrice e la trama è talmente rilassante che leggero volentieri il libro due e forse anche il tre...il quattro non so se ci sarà e non so se lo leggero il mio cervello aveva bisogno di una pausa ma non così lunga. Una frase che mi è particolarmente piaciuta del romanzo è questa: entrambi abbiamo deciso di amarci dal giorno in cui ci siamo sposati. L'amore è una scelta e noi l'abbiamo fatta e mantenuta da quel giorno. (libera traduzione fatta da me dal-inglese originale)
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maximumdante · 5 years
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Ciao! Prima di tutto volevo ringraziarti per il tuo essere shipper convinta e per farci sperare sempre un po' di più su quei due, poi volevo sapere una curiosità. Quali sono i tuoi album preferiti di Ermal e Fabrizio e come ti sei avvicinata a loro, se ti va di raccontarlo? 💙💛
Ma ci mancherebbe.
Abbiamo avuto per oltre un anno (e ancora abbiamo) dettagli assolutamente non trascurabili che la dicevano lunga su quei due, che la gente non ha mai voluto realmente vedere. 
Se al posto di uno dei due ci fosse stata una donna avremmo già delle persone accampate fuori dalla chiesa.
Quindi non si tratta di sperare o meno, si tratta di osservare tutta la situazione attuale per notare un sacco di cose e farsi eventualmente una risata sulla piega che sta prendendo.
Passando alla tua domanda (adoro questo tipo di curiosità, non fatevi problemi a chiedermi certe cose :3 ) ti dico la verità, non ho davvero un album preferito, perchè parto sempre dal presupposto che in ogni album possano esserci quelle due o tre canzoni che magari non mi piaceranno mai, anche se indubbiamente se parliamo di Fabrizio Pace e FdN hanno lasciato un grosso impatto dentro di me. Un posto d’onore poi lo merita Via delle Girandole 10 perchè in esso vi è contenuta la mia canzone preferita, Alessandra sarà sempre più bella. 
Riguardo a Ermal il discorso non cambia, anche se certamente Umano e Non abbiamo armi mi colpiscono molto per la loro introspettività. Senza contare che le canzoni che più mi piacciono per la maggior parte sono contenute in questi due album.
Fabrizio  ho iniziato a seguirlo grazie alla collaborazione con Ermal. E’ un po’ imbarazzante da dire, ma prima del 2018 conoscevo giusto Pensa. Non sono mai stata una persona molto attaccata alla musica, e anche gli artisti che mi piacevano alla fine sì li seguivo ma in maniera molto passiva, diciamo (compreso Mika, il mio grande amore che seguo dall’età di 17 anni).
Inutile dire che in vita mia avevo guardato Sanremo solo una volta, l’anno in cui vinse Marco Mengoni, fai te ahahahah.
Infatti Ermal penso di averlo conosciuto in un modo abbastanza bislacco. L’ho conosciuto grazie al festival ma non perchè nel 2017 mi era venuta voglia di seguirlo, semplicemente quella sera mi stavo annoiando davanti alla tv e nel fare zapping sono capitata proprio nel momento in cui stavano partendo le prime note di Vietato Morire. 
Quello è stato l’inizio, l’ho trovato davvero in gamba sin da subito ma anche in quel caso lo seguivo passivamente, ti dico solo che Twitter non lo stavo usando da anni (infatti ho ripreso a usarlo a giugno 2018) e su instagram non seguivo ne cantanti ne attori… insomma il 2018 è stato comunque una svolta in tutti i sensi.
Probabilmente non avrei neppure seguito Sanremo 2018 se non fosse scoppiata la polemica, ma ciò che hanno vissuto è stato così ingiusto e vergognoso che poi alla fine mi sono messa a seguirlo sperando di vederli vincere alla faccia di chi ha tentato di affossarli.
E così è stato.
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artcast · 5 years
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IL SEME DELLA FOLLIA (#WeAreTheHumanBot) Guida rapida alla comprensione del mondo digitale e dei suoi fenomeni chiave.
Versione Podcast della Live Facebook (25 marzo 2020)
Clicca qui per ascoltare il #Podcast: https://t.me/ArtlandisPodcast/892
Video: https://youtu.be/ZeoEUV8_Xe4
Sinossi (formato grezzo):
IL SEME DELLA FOLLIA (#WeAreTheHumanBot) Guida rapida alla comprensione del mondo digitale e dei suoi fenomeni chiave.
Premessa
Prenditi il tempo per ascoltarmi, non perché io stia per dire chissà quale verità. Sono un utente come te.
Ma perché il primo modo per capire il mondo digitale, soprattutto quello dei Social Media, è prendersi del tempo per leggere, ascoltare e poi riflettere.
In più ci tengo a sottolineare che potrei citare conversazioni ed elementi, più o meno recenti, che NON vanno presi come momento ilare, ma che, al contrario, ci spingono a chiederci quale siano le ragioni dietro alcune dinamiche.
Io non sono nessuno per definire in assoluto, i fenomeni che descriverò, ma condivido la mia esperienza da utilizzare, appassionato e professionista dei Social Media.
Il tema di oggi è fondamentale.
E’ un nodo gordiano legato a fenomeni, fenomenologie e cultura digitale che in questa era tocca tutti sciogliere.
Si parla di analfabetismo funzionale, di fake news ma soprattutto di dinamiche che osserviamo e viviamo anche nei giorni del virus.
Eviterò di toccare gli aspetti del tema legati alla politica, nel rispetto delle idee di tutti, sebbene sia ovvia il legante con alcuni accadimenti (italiani e non solo).
Partiamo dall’inizio
La crisi del Covid ci ha spinti a capire che non eravamo così evoluti, a livello digitale, come credevamo.
Non fatevi ingannare dalla quantità di utenti online, tra whatsapp e Instagram.
Saper pubblicare un commento non determina la reale comprensione della piattaforma.
Durante questa crisi abbiamo osservata un’impennata di bufale e fantasie di complotto di ogni genere.
Le solite, in effetti, più pericolose con il Covid19 perché hanno spinto tanti, troppi, a sottovalutare il virus, a fare festa, a mettere il naso fuori.
Innesco, ragioni e dinamiche le spiegherò tra poco, secondo il mio personale punto di vista
Facciamo però un passo indietro
Il passato recente: la ragioni nascoste
Negli ultimi anni, mentre ci riversavamo in miliardi online, tutti nello stesso “luogo virtuale” come mai nella storia del mondo,
Abbiamo scoperto che il digitale è un nuovo livello della nostra esistenza.
Un nuovo livello nel quale siamo tutti adolescenti (la società) nel vivere e comprendere il digitale che viviamo a percepiamo come “la vita vera”, in assenza però di una reale comprensione: responsabilità su ciò che si scrive, validità delle informazioni disponibili e attendibilità dell’apparenza vanno ben oltre ciò che il mondo ha vissuto con il mass media televisivo.
Le elezioni, cambridge analitycs, la Bestia italiana, le raffiche di hatespeech sostenuto da fabbriche di troll (utenti fasulli generati meccanicamente).
Poi abbiamo scoperto la falsità dei profili fake su Instagram,
le “bolle social lato advertising” e abbiamo scoperto il concetto di “influencer”, rivedendolo al ribasso, nei tempi recenti.
In effetti dobbiamo capire bene un presupposto: la moneta sonante dell’era digitale è il numero, il dato, il contatto, la visita.
Io “sono”, in ragione del numero di contatti che possiedo.
Il numero si traduce in soldi veri grazie alla pubblicità (principalmente, ma non solo).
Quindi è necessario capire che una delle ragioni per le quali quotidiani, riviste online, blog, blogger e così via lanciano notizie strillate,
con titoloni da paura (ciò che si definisce anche “clickbait”) per attirare l’utente a cliccare e, quindi, diventare un numero.
Più la notizia è esplosiva, più utenti cliccheranno e grazie alle dinamiche da Analfabeta funzionale il seme del caos si propagherà per riempire le casse dell’autore.
Questa “legge dei numeri, dei soldi e dell’audience” La conoscono bene, da sempre anche le piattaforme social che,
lo ricordiamo sono aziende che realizzano un fatturato e hanno valore direttamente proporzionale al numero di utenti ed al numero di scambi (attività o reaction) al loro interno.
Va da sé che persino l’annoso problema degli utenti fasulli porta vantaggi alle stesse piattaforma.
Sia chiaro: questa non è una filippica contro “i social cattivoni che fanno soldi”, al contrario. L’evoluzione delle piattaforme è spinta dall’orizzonte economico.
Per adesso va bene così.
Ma è giusto e sano capire che tutti noi siamo ospiti in una casa fatta di regole a vantaggio del padrone di casa, che può essere magnanimo, avido o una via di mezzo. E’ irrilevante.
Ma andiamo oltre.
Nel 1938 Orson Welles scateno il panico con un radio.
Grazie ad un mix di ignoranza, superstizione, percezione e poi suggestione.
Suono moderno, molto moderno, vero?
Proviamo ad identificare le variabili di un sistema, di un meccanismo, di cui facciamo parte tutti noi e che è ancora lo stesso del 1938
e poi semplifichiamo i 2 cardini che oliano le ruote di questo immenso e problematico motore digitale
1) Utenti, che da pochi anni vivono un mondo digitale che ancora devono comprendere.
2) La società che ha non poche difficoltà ad individuare regole eque e seguire la rapida dell’evoluzione del panorama.
Tema che considera le responsabilità e penali (dal revenge porn alla diffamazione online, passando attraverso alla blue-whale challenge e altre sfide sceme)
3) L’analfabetismo funzionale e gli algoritmi di piattaforma
4) I parassiti e gli speculatori (che si basano sui primi e che, per soldi, audience o mera soddisfazione personale sfruttano dinamiche note)
5) La natura umana che fa da collante, volano e orizzonte a tutti i punti precedenti.
Alcuni attori sulla scena sono noti.
Esistevano prima, esistono oggi, esisteranno domani.
Il loro impatto sulla scena oggi, però, ha il potere di innescare deflagrazioni a catena molto pericolose e, per questo, assisteremo nel tempo all’avvento di regole che a molti non piaceranno, che suoneranno persino come regole troppo severe ma che inevitabilmente servono ad arginare caos ed anarchia assai pericolosi online.
Mi soffermo invece su due punti.
Analfabetismo funzionale, algoritmi a sostegno di uno scopo e la natura umana, presa tra le parti.
Analfabetismo funzionale: essere troppo pigri o non educati ad andare oltre un titolo o un’informazione priva di riferimento o fondamento.
L’analfabeta funzionale ripudia persino il rigore dei presupposti scientifici che sono alla base dello stesso canale che lui usa quotidianamente o che gli permettono un’aspettativa di vita migliore e superiore.
Algoritmi di piattaforma che per fare numero o per crescere non sanno moderarsi o hanno bisogno di tempo per farlo.
Sapete come funziona un algoritmo?
Quando cliccate su un video o altrove oppure quando usate dei termini, dei link o altre funzioni dei motori di ricerca o dei Social media la piattaforma impara,
Apprende cioè cosa ci piace di più e, per stimolarci ad essere più attivi, continua ad offrirci temi affini alla prima scelta.
Più scelgo, più suggerimenti ottengo.
E’ un effetto farfalla perpetuo, dilagante e devastante.
E’ nota la relazione con il fenomeno più rappresentativo: il terrapiattismo.
Infine, la natura umana:
Origine e punto di arrivo di questa sceneggiatura
Oggi parliamo di digitale, eppure, in realtà, stiamo parlando della natura umana.
La nostra civiltà è la nostra storia.
La nostra storia dimostra e descrive ciò che online diventa fenomeno, diventa sostegno alla Terrapiatta, ad ogni stramba teoria di complotto, ad ogni Ufo che prima degli smartphone comparivano ovunque e che adesso invece, mentre abbiamo milioni di telecamere a portata di mano, svaniscono via.
Innumerevoli guru, fantasisti e creativi di terapie alternative, cospirazioni sorosiane, scie chimiche e guerre batteriologiche alla Resident Evil (per poi scoprire che nessuno è al sicuro).
La nostra civiltà, tutti noi, viviamo di sentimenti e sensazioni umane:
La paura
la necessità di evadere da una realtà che non ci soddisfa,
la “percezione” egocentrica di un “io” isolato dal resto del mondo,
E l’identità schiacciata dal concetto di popolarità.
Ingredienti umani che mescolati a piacere alle variabili di cui sopra producono mostri della ragione incontrollabili.
Le prove di questi mostri?
Inegazionisti della Shoa, dello sbarco sulla Luna, della rotondità della Terra, dell’importanza dei vaccini e persino del rischio Covid19.
Gli effetti?
Persone che ritengono che il virus abbia avuto origine in laboratorio, perché “il cinema o Bill Gates l’avevano predetto”.
Se fossimo ad inizio secolo imputeremmo la cosa ad un Dio mascolino, nerboruto e sempre incazzato, con il colore della pelle che ci piace di più, barba lunga e ovviamente vendicativo.
Aver capito come nasce un virus, come si diffonde o in quanti modi esso possa svilupparsi (grazie a cattive abitudini) è un dettaglio.
Oppure che questa sia una simulazione e non ci sia nulla di vero. Del resto, Matrix a qualcosa si sarà ispirato.
Che ci sia una guerra segreta in corso o Nostradamus l’aveva detto ma forse no, mentre aspettiamo l’ennesimo asteroide e la nuova fine del mondo, che l’ultima avevano fatto male i calcoli i Maya a cavallo di un pianeta nascosto.
Ecco.
Non c’è da ridere.
E’ la percezione che abbiamo della vita, del mondo, del Creato.
Abbiamo tutti bisogno di legarci ad un senso che risulti logico, che dia una spiegazione che non richieda troppi sforzi mentali.
Uccidiamo volentieri la ragione per interesse personale, per egoismo, per ignoranza, per superstizione, per limitazioni personali o anche per pura e semplice paura.
Siamo esseri umani, funzioniamo così.
Siamo gli eroi incompresi della nostra storia personale, in attesa del riscatto e alle prese con SCENARI CHE NON HANNO PRECEDENTI NELLA STORIA UMANA.
Un argomento infinito che può essere approfondito ancora, ancora e ancora.
CHIUDO CON ALCUNE REGOLE
Ci piace che abbia ragione chi ci piace: ricordatelo spesso.
ABBIAMO SEMPRE VOGLIA DI EVADERE E PIU’ FANTASIOSA è LA FUGA, MEGLIO E’.
Tutto è percezione, ma senza conoscenza e con l’arroganza delle chiavi di lettura di cui sopra
La percezione si fa paura (e viceversa).
Paura.
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