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#volo su vienna
luigiviazzo · 2 years
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Enrico Ruggeri e God Save the Queen, o meglio la versione by The Sex Pistols, un rapporto possibile? Risposta affermativa e così, dopo le cover di Motörhead et Anthrax eccone una in salsa tricolore per chiudere questa lunga parentesi storico musicale apertasi con la dipartita di Elisabetta II.
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Netto rialzo dei prezzi di petrolio e gas
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Prime immediate conseguenze dell’estensione al 2024 dei tagli alla produzione petrolifera, una misura decisa nel vertice di Vienna, dove si sono incontrati i Paesi membri dell’organizzazione che riunisce i maggiori esportatori al mondo di idrocarburi. Come si legge nel comunicato riassuntivo, la decisione è in linea con l’approccio di anticipare ed essere proattivi, nel tentativo di “offrire una guida di lungo termine per il mercato”. A ritenere il taglio della produzione un’opzione non più rinviabile è stata l’Arabia Saudita, preoccupata per i tentennamenti dell’economia americana ed europea e dalla lenta ripresa di quella cinese post Covid, ottenendo un accordo con gli altri alleati, sudato per via delle frizioni che sono sorte nel corso delle trattative. Con i Paesi africani, ai quali è stata chiesta una riduzione della produzione, accettata non senza accusare Riad di monopolizzare le decisioni più importanti in seno al gruppo. Ma anche con la Russia, da mesi allineata sulla riduzione dell’offerta, nonostante sia costretta a vendere quanti più barili possibili per mantenersi in vita. Lo fa a prezzi bassissimi, andando contro l’esigenza del Regno saudita che ha bisogno di grandi entrate per finanziare i suoi progetti, e per di più ai partner asiatici - Cina su tutti - facendo così concorrenza a Riad. Anche se il dietro alle quinte è più interessante, lo spettacolo portato in scena dall’Opec+ prevede lo stesso copione dei mesi scorsi. Il taglio proseguirà per tutto l’anno prossimo, con la Russia che manterrà una riduzione di 500mila barili al giorno per i primi sei mesi mentre, da questo luglio, l’Arabia Saudita porterà la produzione quotidiana da dieci a nove milioni di barili, con l’avvertimento di un’ulteriore diminuzione. Anche Nigeria e Angola - due delle più restie ad accettare l’accordo saudita -  vedranno ridursi le proprie, rispettivamente di 300mila e 200mila unità. Gli unici a uscire vincitori dalla riunione di domenica sono stati gli Emirati Arabi Uniti, che potranno aumentare la produzione di 300mila barili al giorno. In sostanza, l’Opec+ ha fissato la prodizione giornaliera per il 2023 a 40,46 milioni di barili, aggiungendo al taglio attuale di 3,66 milioni di barili uno ulteriore di 1,4 milioni. Le ripercussioni andranno monitorate nel corso del tempo ma la reazione del giorno dopo vede il petrolio sopra la soglia dei 73 dollari al barile (+1,85%) e il brent oltre i 77 dollari. Tuttavia, per il Fondo Monetario Internazionale l’Arabia Saudita avrebbe bisogno che si assesti sugli 80,90 dollari per fronteggiare le spese delle sue ambizioni, a cominciare dal mega progetto di Neom, la città del futuro, fino all'insieme della strategia Vision 2030. Corre molto più veloce il gas (+8,5%), arrivato a 26 euro al megawattora. La situazione è quindi destinata ad appesantire ancor di più il clima internazionale, con una novità: a protestare non c’è solo l’Occidente. Gli Stati Uniti, seguiti a ruota dall’Europa, hanno fin dal principio accusato l’Opec+ di manipolare a suo piacimento i prezzi del mercato energetico, venendo incontro alle difficoltà riscontrate da Mosca con le sanzioni. Il presidente Joe Biden aveva preso un volo per andare dal principe Mohammed bin Salman e chiedergli di persona di non ridurre il numero dei barili, così da evitare oscillazioni al rialzo sul mercato che insieme all’inflazione avrebbero messo in difficoltà i consumatori. Promessa accordata da Riad ma non mantenuta, scatenando le ire di Washington che si sono moltiplicate a ogni nuovo taglio. Compreso quello inaspettato di aprile, che ha portato l’amministrazione statunitense a ipotizzare il sequestro dei beni Opec+ sul territorio americano qualora fosse stata confermata la collusione di mercato. Da Riad continuano a ripetere la stessa cantilena: le decisioni del gruppo sono una risposta al continuo stampare moneta da parte dell’Occidente nell’ultimo decennio e, pertanto, non contribuiscono all’aumento dei prezzi. Le accuse reciproche rientrano nel gioco. Molto meno lo sono invece le tensioni interne al gruppo. Fino ad oggi l’Opec+ ha mostrato unità e compattezza nonostante il peso delle sue decisioni. A fare la voce grossa questa volta sono stati alcuni Paesi africani, infastiditi dalle richieste saudite quando avrebbero necessità di incassare, tanto da mettere a repentaglio la conclusione dell’accordo. Alla fine ha predominato la volontà di Riad, ma ai lamenti africani si aggiungono anche quelli russi, nonostante Mosca sembri essere d’accordo. Ma solo di facciata. Alexander Novak, vice primo ministro con delega alle risorse energetiche, vede nell’estensione del taglio una stabilizzazione del mercato rispetto all’altalena a cui è soggetto. Soprattutto, ha chiarito che non c’è stata alcuna frizione con Riad. Da quanto emerso, al contrario, una discussione piuttosto accesa tra i membri più importanti dell’organizzazione c’è stata eccome, basata su reciprochi interessi. Riad vuole cavalcare l’onda del momento per cercare in ogni modo di raggiungere uno status quo che la renda davvero una superpotenza energetica. Per riuscirci, deve inevitabilmente dettare legge in materia, anche a costo di inimicarsi partner come gli Stati Uniti. Dall’altra parte, invece, la Russia deve pur sopravvivere. Le sanzioni stanno avendo i loro effetti, forse non come ce li si aspettava, ma Mosca è costretta a continuare a pompare petrolio e venderlo a chiunque lo voglia a prezzi bassissimi, contrariamente a quelli che erano gli accordi presi con gli altri alleati del gruppo. Una beffa per Riad, che diventa doppia nel momento in cui la Russia ha superato l’Arabia Saudita nelle forniture di petrolio verso la Cina e l’India. Dal loro punto di vista, entrambe si dichiarano nella ragione ed oggettivamente ognuna ha i suoi motivi per affermarlo. Così come l’Occidente non ha torto quando afferma che queste decisioni, maturate per questioni di interesse nazionale, contribuiscono alla crisi dell’intero comparto energetico, per cui esistono altre concause. Fatto sta che Riad si è messa al timone dell’Opec+. Un’autoinvestitura lecita, visto che parliamo del maggior produttore del gruppo, ma non intende mollare il ruolo di capitano né tantomeno ascoltare le richieste che arrivano dalla ciurma. Riferendosi all’accordo raggiunto, il ministro degli Esteri Abdulaziz bin Salman non ha nascosto l’entusiasmo. “Dovrei chiamarlo il lecca-lecca dell’Arabia Saudita. È davvero un grande giorno per noi perché, devo dire, la bontà dell’accordo e della cooperazione è senza precedenti”. Non è del tutto vero, ma per l’Arabia Saudita ad ora va bene così. Read the full article
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eugeniocaruso · 2 years
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ANSALDO ENTRA NEL SETTORE AERONAUTICO. LO SVA USATO DA D'ANNUNZIO PER IL VOLO SU VIENNA. https://www.instagram.com/p/CfLZtyJKuP-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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italian-malmostoso · 5 years
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Enrico Ruggeri - Il volo su Vienna
Il volo su Vienna del 9 agosto 1918 fu una trasvolata compiuta da 8 Ansaldo S.V.A. dell'87ª Squadriglia Aeroplani, ideata dal poeta italiano Gabriele D'Annunzio, con la quale vennero lanciati nel cielo di Vienna migliaia di manifestini tricolori contenenti una provocatoria esortazione alla resa.
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grandeguerra100 · 6 years
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La Grande Guerra, giorno dopo giorno: 9 Agosto 1918, il "folle volo" su Vienna Sono le 5:30 del mattino quando, dal campo di aviazione di San Pelagio, vicino Padova, decollano 11 monoposto SVA . Uno di questi è stato modificato per ospitare oltre al pilota, Natale Palli, anche il poeta soldato Gabriele D'Annunzio. L'obiettivo di questa ardita squadriglia è la capitale nemica, Vienna, un idea su cui D'Annunzio riflette dal Settembre 1915. Nel frattempo il progettato bombardamento si è trasformato in qualcosa di diverso, un'azione di propaganda, non verranno infatti gettate bombe ma volantini. Degli undici aerei partiti, sette riescono ad arrivare sull'obiettivo, sganciando 40.000 volantini con un messaggio in Italiano scritto da D'Annunzio - ritenuto intraducibile in tedesco - e 350.000 volantini con un messaggio in tedesco scritto da Ugo Ojetti. I messaggi incitano il popolo austriaco alla resa. L'impresa, al pari della Beffa di Buccari, è un grande colpo di propaganda. Nella foto, i volantini vengono lanciati su Vienna. ENGLISH - The Great War, day by day: 9 August 1918, the flight over Vienna It's 5:30 a.m. when 11 Ansaldo S.V.A. airplanes take off from the San Pelagio airfield. Their objective is the the enemy capital: Vienna. The airplanes are single-seater but one has been modified to host not only the pilot but also the soldier poet Gabriele D'Annunzio, who planned the raid. After a flight of 1200 km, 7 airplanes reach the Austrian city where they do not drop bombs but leaflets: 40.000 copies of a message in Italian - considered to be untranslatable in German - written by D'Annunzio and 350.000 copies of a message written by Ugo Ojetti and translated into German. The messages incite the Austrians to surrender. It's a huge propaganda success for the Italians and for the Entente. In the picture, the leaflets are dropped over Vienna.
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yomersapiens · 2 years
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Una di quelle cose che scrivi perché pensi che tanto sei a momenti dal morire.
Dopo molti anni ho preso un aereo e diciamocelo, non ho paura quando si tratta di interventi pericolosi tipo aghi negli occhi ma se mi dite che devo volare io vado nel panico più totale.
Ma non lo do a vedere. Anzi. Sembro quasi stoico. Mentre dentro mi consumo di ansia e penso a tutto quello che può andare storto e ascolto con attenzione ogni rumore minimo perché sicuro è un bullone che si allenta e morirò su un mezzo decisamente troppo pesante per stare in aria come una farfalla.
Ero in aeroporto insieme a mio fratello e nipote. Prima dell’imbarco notiamo un piccione tutto bello fiero che cammina su una balaustra proprio vicino a dove stava per parcheggiare il nostro aereo. Ho pensato cavolo, lui si che deve sentirsi un figo. Cioè. Può dire in giro agli altri piccioni, quando glielo chiedono, che lui vive all’aeroporto. Dove ci sono quei giganti di ferro che volano ancora più in alto di noi. Quel posto pericoloso dove puoi finire in una turbina e diventare un sbuffo di piume che farà fare un sussulto a un passeggero troppo nervoso, tipo me. Ecco perché zompettava così baldanzoso, col petto in fuori, un passetto dopo l’altro. Era proprio imbarazzante.
Per noi sarebbe come vivere in una valle piena di gargantueschi robottoni dal profilo umano che corrono di qua e di là e noi dovremmo evitare di finire spiattellati sotto uno di quei piedoni facendo salti costanti. Una vita stressante.
Mi sono distratto. Saliamo sull’aereo e per fortuna c’era mio nipote così mi sono concentrato su quanto sono cicciotte quelle gambe che si ritrova. Ridicole. Ma dove vuole andare questo. Manco riesce a salire le scale da solo, vuole sempre essere preso in braccio e poi mi abbassa la mascherina per rubarmi il naso per mangiarlo ma io so che fa finta perché quando mi giro per controllare allo specchio se è ancora lì lo trovo ancora lì. Che scemo. Pensa proprio di fregarmi.
Durante il volo ho notato che stavamo trasportando, oltre ad una serie di umani discutibili, anche una falena. C’era davvero una falena di discrete dimensioni che svolazzava in giro. Un volo nel volo. Che poi chissà se è salita a Vienna oppure era su dal giro precedente e ora stava tornando a casa con una storia incredibile da raccontare alla moglie.
Carmé, m’agg fatt nu viagg! Non pui capire!!!
Comm no! O sacc i addò si juto!!! A jiucà e’ machinett tutt’o juorn!
Nun è o’ ver!!! T’o ggiur!!!
E niente poi lei gli crede perché lui ha portato della cioccolata viennese comprata all’hotel Sacher e tutti sanno che le falene le corrompi facilmente con un dolcetto buono o con una lampada molto luminosa.
Scrivere mi aiuta a non pensare che forse morirò terribilmente insieme a tutta la famiglia.
Ma qualcuno compra davvero i profumi a diecimila metri d’altezza? Perché? Non posso credere sia solo per il prezzo conveniente deve esserci qualcosa dietro. Anche perché al massimo dovrebbero vendere cioccolata per umani che si devono far perdonare. Non solo per falene. Se quella falena fosse tornata a casa con un profumo sicuro adesso starebbe firmando le carte per il divorzio.
Proprio non mi va di precipitare oggi perché vorrei vedere come cresce mio nipote. Adesso per distrarlo stiamo cantando “Tanti auguri a te” e lui dice solo qualche parola. Che vergogna. Cioè con uno zio arrogante musicista del cazzo come me questo non sa nemmeno fare la cover della canzone più semplice del mondo.
Però la sua testa profuma di buono. Non buono quanto una Sacher, ma ci siamo quasi.
Per lui forse io sono grande quanto un aereo lo è per un piccione. Sicuro anche lui si vanta di camminare vicino a me quando va all’asilo. Dice “Eh io vivo vicino a mio zio che è altissimo e fortissimo” e tanto mica lo sa che non sono poi così alto, cioè per un italiano certo ma per un austriaco no, gli austriaci sono fastidiosamente capaci di raggiungere ogni ripiano di un supermercato. Poi forte proprio non direi. Dopo cinque minuti che lo tengo in braccio ho voglia di lasciarlo cadere e stendermi per terra urlando dal male ai muscoli. Insomma, spero mio nipote abbia un'opinione di me davvero alta perché non vedo l'ora, con il tempo, di fargli cambiare idea su moltissime cose. Ad esempio che non sono così forte ma almeno sono coraggioso, ah no, sto scrivendo su un aereo perché mi caco sotto.
Stavolta mi ha proprio fregato, è colpa sua se sono quassù. Per andare in vacanza insieme e fare una sorpresa al nonno che non ci aspetta. Chissà che faccia farà. Chissà se la nonna è diventata ancora più piccola e adesso mio nipote pesa più di lei. Temo di sì.
Stiamo quasi per atterrare. Cerco di godermi il tramonto fuori dal finestrino.
Che bello sarebbe se ora ci affiancasse il piccione visto prima in aeroporto che vuole vendicarsi con me per averlo sfottuto. “Così impari a parlare male di me nei tuoi stupidi post dove pensi di stare per morire!!!” mi guarderebbe schifato prima di lanciarsi nella turbina per farla esplodere. Non mi potrei lamentare. Sarebbe un bel modo per andarsene. Morto a causa di un piccione bulletto kamikaze suicida.
Gli chiederei solo di risparmiare mio nipote e la falena. Loro hanno tanto da fare ancora.
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italianiinguerra · 5 years
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9 agosto 1918, il “poeta soldato” bombarda Vienna «Zona di guerra, 9 agosto 1918. Una pattuglia di otto apparecchi nazionali, un biposto e sette monoposti, al comando del maggiore D'Annunzio, ha eseguito stamane un brillante raid su Vienna, compiendo un percorso complessivo di circa 1.000 chilometri, dei quali oltre 800 su territorio nemico.
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somehow---here · 4 years
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Era quasi l'ora di andare al Café Orquidea, ma prima voleva leggere la ricorrenza su D'Annunzio che non aveva avuto il tempo di leggere la sera prima. Pereira è in grado di produrla come testimonianza, perché l'ha conservata. Diceva: «Esattamente cinque mesi fa, alle otto di sera del primo marzo 1938, moriva Gabriele D'Annunzio. In quel momento questo giornale non aveva ancora la sua pagina culturale, ma oggi ci sembra venuto il momento di parlare di lui. Fu un grande poeta Gabriele D'Annunzio, il cui vero nome per inciso era Rapagnetta? È difficile dirlo, perché le sue opere sono ancora troppo fresche per noi che siamo suoi contemporanei. Forse converrà piuttosto parlare della sua figura di uomo che si mescola con la figura dell’artista. Innanzitutto fu un vate. Amò il lusso, la mondanità, la magniloquenza, l'azione. Fu un grande decadente, dissolutore delle regole morali, amante della morbosità e dell'erotismo. Dal filosofo tedesco Nietzsche desunse il mito del superuomo ma lo ridusse a una visione della volontà di potenza di ideali estetizzanti destinati a comporre il caleidoscopio colorato di una vita inimitabile. Fu interventista nella grande guerra, convinto nemico della pace fra i popoli. Visse imprese bellicose e provocatorie come il volo su Vienna, nel 1918, quando lanciò manifestini italiani sulla città. Dopo la guerra organizzò un'occupazione della città di Fiume, dalla quale fu successivamente sloggiato dalle truppe italiane. Ritiratosi a Gardone, in una villa da lui chiamata Vittoriale degli Italiani, vi condusse una vita dissoluta e decadente, segnata da amori futili e da avventure erotiche. Guardò con favore al fascismo e alle imprese belliche. Fernando Pessoa lo aveva soprannominato 'assolo di trombone', e forse non aveva tutti i torti. La voce che di lui ci giunge non è infatti il suono di un delicato violino, ma la voce tuonante di uno strumento a fiato, di una tromba squillante e prepotente. Una vita non esemplare, un poeta altisonante, un uomo pieno di ombre e di compromessi. Una figura da non imitare, ed è per questo che lo ricordiamo. Firmato Roxy»
Antonio Tabucchi, da Sostiene Pereira, cap. 13
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j3p85 · 5 years
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Sul vento la vittoria che si leva dai fiumi della libertà, non siamo venuti se non per la gioia dell'arditezza, non siamo venuti se non per la prova di quel che potremo osare e fare quando vorremo, nell'ora che sceglieremo.
G. D’Annunzio
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floweredalmond · 2 years
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Monumento a Maria Cristina d'Austria, Antonio Canova, 1798-1805, marmo scolpito a tutto tondo.
L'opera è strutturata su un'imponente piramide bianca, simbolo massonico che contiene il punto focale della composizione: l'oscura apertura sovrastata da un massiccio architrave su cui leggiamo uxori optimae Albertus («Alberto alla sua ottima moglie»). Questo è sostenuto da stipiti inclinati, che accentuando sapientemente l’effetto prospettico, conferiscono una maggiore inclinazione virtuale alla parete. Il buio ingresso è il varco per cui si può entrare nella camera sepolcrale e, idealmente, allude alla soglia che separa l'Oltretomba dal mondo dei vivi. Verso quest'apertura si sta avviando una mesta processione che, percorrendo una breve gradinata di tre livelli, reca le ceneri della defunta; per essere precisi, queste sono contenute entro un'urna retta da una donna con due fanciulle al suo fianco. Tra i partecipanti si nota anche il Genio del Dolore alato, dai dolci lineamenti (a simboleggiare la tenerezza del duca Alberto), compassionevolmente poggiato sul dorso di un leone accovacciato e malinconico, in rappresentanza quest'ultimo della forza morale; vi è anche la Beneficenza (o Pietà), resa dalla giovane donna che accompagna verso il sepolcro una bambina seminascosta e un vecchio cieco, tenendo quest'ultimo per braccio. In alto il funebre corteo è assistito dalla Felicità che, accompagnata da un bambino alato in volo con una palma in mano, regge un medaglione recante il volto di Maria Cristina: questo elemento è il sostituto neoclassico della statua del defunto visibile nei monumenti barocchi. Il medaglione è inoltre contornato dall'uroboro, il serpente che si morde la coda, simbolo esoterico massonico che allude all'infinito. Tutti i componenti di questa dolente processione sono legati tra di loro da una ghirlanda di fiori e sono invitati a camminare su un telo che, precariamente steso sulla gradinata come un velo leggerissimo e impalpabile, sottolinea la continuità tra la vita e la morte.
L'opera scultorea è custodita all'interno dell'Augustinerkirche (Vienna).
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luigiviazzo · 3 years
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Il Volo su Vienna andò in scena il 9 agosto del 1918 a cura di Gabriele D'Annunzio e, nonostante la sua valenza puramente simbolica, è considerato una delle imprese decisive per le sorti della Grande Guerra.  
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francescophotolover · 6 years
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Il matrimonio del mio miglior amico...
...l’ho fotografato io. 
Barbara e Giuseppe si sono sposati alla Lusthaus di Vienna lo scorso 11 maggio e mi hanno gentilmente chiesto di essere io il loro fotografo, cosa che ho fatto molto volentieri.
L’esperienza di scatto è stata trascinante: non ho avuto modo di fermarmi troppo dovendo seguire quanti aspetti possibile dell’evento e sono arrivato a notte fonda con la schiena quasi bloccata, ma soddisfatto del lavoro svolto. 
Il lato del viaggio, invece, è stata tutta un’asperità iniziata con la perdita del volo di andata, il salato rimedio a cui sono dovuto ricorrere per arrivare a Vienna, la distruzione della mia valigia durante la tappa Malpensa-Parigi del mio viaggio d’andata, mentre il lusso che mi ero concesso di arrivare il giorno prima per dormire in albergo in città - di modo da poter arrivare riposato al cimento - è stato vanificato da cori e altri rumori notturni offertimi da “generosi” ubriachi locali. Poi, con la metro viennese non mi sono raccapezzato e il taxi mi ha portato al palazzo della cerimonia solo 2 minuti prima dell’inizio del matrimonio. 
E non vi dico le scene da spy story che ho dovuto vivere all’aeroporto di Vienna per poter tornare a casa, merito di un malfunzionamento del programma di prenotazione di una nota compagnia aerea teutonica.
E insomma, oramai lo sapete: vivo tendendo sempre alle stelle, dovendo affrontare prima parecchie asperità.
Non importa. Il mio dovere fotografico l’ho svolto comunque con piacere (sebbene non fossi esattamente riposato a inizio della cerimonia) e quelle che sto condividendo sono alcune foto fatte da me che gli sposi mi hanno autorizzato a condividere. 
Un’avventura. Un’altra prova superata. Un altro scalino in su fatto per raggiungere il sogno della professione fotografica.
Ad Majora!
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weirdesplinder · 3 years
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Liala e Barbara Cartland
Sono mesi che pensavo a come strutturare dei post di approfondimento su due autrici capostipiti del genere romance, Liala e Barbara Cartland e alla fine ho deciso di fare un post unico per entrambe, in modo da poterle anche confrontare.
Entrambe sono donne la cui vita è stata riflesso, o si è riflessa nelle loro opere letterarie e per cui l’amore è stato al centro delle loro esistenze.
Barbara Cartland autrice inglese e capostipite di tutto il genere romance in lingua inglese (quindi anche dell’americano) viveva quasi una fantasia in rosa nella sua vita di tutti i giorni, e questo è un buon modo per descrivere i suoi romanzi: delle fantasie perfette, delle favole con lieto fine.
Brevi, poco realistici, molto scorrevoli e soprattutto delle vere e proprie fiabe, dove di solito la protagonista femminile è socialmente inferiore al protagonista maschile, o ha altri problemi di parenti orribili o altro, e quando incontra l’amore, non solo il suo lui l’innalzerà socialmente, ma anche gli latri problemi si risolveranno e lei in cambio renderò lui un uomo moralmente migliore. Questa più o meno la trama base, ma poi ci sono molte varianti più o meno vivaci. Di solito i protagonisti sono aristocratici (almeno uno dei due), qualche volta ci sono anche personaggi secondari simpatici, animali o comprimari che vivacizzano il tutto, il misundertstanding, l’equivoco è spesso usato, così come il mistero, per creare un poco di azione nella trama, ma tutto si risolve in modo perfetto con il classico lieto fine da favola.
Non cercate realismo in Barbara Cartland, cercate il sogno che sia avvera, un mondo edulcorato, Cenerentola. Certo ci sono trame dove ha dovuto dare un’approfondimento in più ai personaggi, ma mai niente di troppo realistico. Lei vuol far vivere un sogno ai suoi lettori. E anche per questo io trovo sia un’autrice adatta a tutti e a tutte le età. Molto semplice e godibile. Non per niente ancora oggi molte scrittrici di romance si ispirano alla favole per i loro romanzi, addirittura costruiscono serie su questo.
Ha scritto 700 romanzi nella sua carriera, e dai suoi libri sono stati tratti anche film e serie tv. Era ed è ancora un mito che bisognerebbe conoscere se si ama il genere romance.
Io, per quanto mi riguarda ho letto i suoi libri grazie a mia madre e mia zia che ne avevano una collezione e anche se ero molto giovane me li sono goduti senza problemi proprio perchè erano come delle favole.
I miei libri preferiti della sua produzione sono quelli con protagonisti dei reali: principi, re o principesse, perchè già che si tratta di leggere delle favole, facciamo sul serio e facciamo tutto in stile Principessa Sissi, per intenderci.
Ma tra le mie amiche sembra che siano imprescindibili "Pantera Nera" e "Passione sotto la Cenere", che hanno trame un poco più complicate ed avvincenti.
Il valzer dell’amore
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Trama: Vienna, 1814 - Il principe austriaco Metternich è preoccupato per i risvolti che il congresso di Vienna potrebbe avere, soprattutto per le mire espansionistiche dello zar Alessandro. Per questo ha bisogno di una spia che si avvicini a lui e carpisca le informazioni che gli servono. La bella e innocente Miss Wanda fa al caso suo. Lei ha bisogno di denaro e giocare il ruolo della spia le può tornare utile. Peccato che anche lo zar abbia pensato di muovere le stesse pedine per paura di un complotto e chiede a un suo lontano parente che gli somiglia, Richard Melton, di sostituirlo. La finzione sembra funzionare da entrambe le parti finché un sentimento vero e inaspettato sorprende i due sotto copertura, che dovranno fare i conti con nemici pericolosi e onestà patriottica.
Pantera nera
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Trama: Sin dalla prima volta che Lady Gwendolyn Scherbrooke incontrò Sir Philip Chadley, l’affascinante ed intelligente membro del Parlamento inglese, rimase alquanto perplessa. C’era in lui qualcosa di stranamente familiare, eppure lei era certa di non averlo mai visto prima. C’era forse qualche misterioso legame tra la nascita di Gwendolyn e la morte dell’unico grande amore di Sir Philip, eventi accaduti a pochi minuti di distanza in due palazzi adiacenti? La risposta in quest’avvincente romanzo che affronta l’antico problema della possibile reincarnazione.
La ballerina e il Principe
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Trama: 1867 Vi è un mistero sulla nascita e le origini dell'affascinante Lokita, costretta dopo la morte del padre a guadagnarsi la vita come ballerina in teatro.  Un mistero che il principe Ivan Volkonski, innamoratosi della fanciulla, giura di scoprire a tutti i costi. Un mistero che, dopo inseguimenti e viaggi tra Parigi e Londra, verrà svelato e donerà a Lokita ed Ivan la felicità.
Nelle mie ricerche ho trovato solo 4 dei film tratti dai suoi libri disponibili anche in italiano, potete vederli anche su you tube:
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- Passione sotto la cenere con una giovanissima Helena Bonham Carter
Link: https://www.youtube.com/watch?v=Hlr0R8IoU58
- La bella e il bandito con Hugh Grant
Link: https://www.youtube.com/watch?v=SYVzgfajeFc
- Duello d’amore
https://youtu.be/quTexPGszUs
e Un fantasma a Montecarlo.
https://www.youtube.com/watch?v=B-to1Q7fSW8
Furono trasmessi dalla RAI molti hanno fa e credo ne circolassero anche delle videocassttte, non credo che in italiano siano mai stati riversati su DVD
Amalia Liana Negretti Odescalchi, scrittrice sotto il nome di Liala, si pone in modo molto diverso dalla Cartland. Anch’essa riflette la sua vita nei suoi romanzi, ma in modo molto più realistico (tra virgolette, poichè parliamo di genere rosa e perciò pur sempre di realtà edulcorata), infatti è facile riconoscere nei protagonisti dei suoi romanzi del periodo che va dal 1931 al 1948 (la sua prima fase per così dire) sia lei che il suo grande amore  il marchese Vittorio Centurione Scotto, un ufficiale della Regia Aeronautica, che fu il grande amore della sua vita.  E anche l’ambientazione dei suoi libri al contrario di quella standard storica e mai troppo messa a fuoco della Cartland, è un’Italia precisa a cavallo delle due Guerre, e i suoi personaggi sono quasi sempre rappresentanti della piccola nobiltà/alta borghesia italiana dell’epoca. Non possiamo cercare verismo nei suoi romanzi, o vedere rappresentata l’intera popolazione, ma una sua piccola fetta, seppur edulcorata sì. Ed è uno specchio di una classe sociale e di un’epoca che esaltava la guerra, le sue figure eroiche  e vedeva nella carriera militare la possibilità di elevarsi socialmente per l’uomo stavolta. Inaftti nei romanzi di Liala è spesso l’uomo che deve elevarsi socialmente non la donna. Nei suoi libri si trovano tracce di patriottismo e molta moralità borghese, ma alla fine sono romanzi d’amore dove il sentimento è sempre al centro.
Se personalmente trovo la Cartland e i suoi libri (a parte quelli di gusto più gotico) allegri, ho sempre riscontrato in Liala invece come una specie di malinconia. Ma questo è totalmente soggettivo.  Ed è innegabile che i personaggi di Lila spesso siano più approfonditi psicologicamente di qyelli della Cartland.
Se nel primo periodo di scrittura di Liala (1931-1948), l'ambiente dell'Aeronautica Militare costituisce spesso lo sfondo dei suoi romanzi e delle sue novelle, a partire dagli anni cinquanta, l'opera della scrittrice si rivolge al mondo della pura fantasia narrativa e non fa più riferimento a luoghi, fatti o personaggi di realtà, salvo qualche caso sporadico. Ma resta comunque lgata la mondo della borghesia e ad un certo ambiente sociale italiano. Sono pochi i romanzi, tra cui ad esempio il  Pianoro delle ginestre, in cui parla di ambienti più provinciali e meno altolocati. Mentre sono comuni a quasi tutta la sua produzione i temi del ritorno, dell’attesa, della speranza nel domani.
Personalmente se considero la Cartland una lettura adatta a tutti, non posso dire lo stesso di Liala, che penso possa essere apprezzata solo da lettori con un certo gusto e con la capacità di apprezzare quella data epoca storica di ambientazione.
Non ho dei libri prefriti che la riguardano, ho letto qualcosa di suo, ma non è nelle mie corde, perciò ho chiesto alle mie amiche che sugeriscono tra le sue opere di leggere:
Signorsì
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Trama: Questa è la storia di un ufficiale pilota, Furio, la cui vita si divide tra impegno aviatorio e amori facili fino a quando l'incontro con Renata cambia la sua esistenza. Grande amico di Furio è Mino, legato ad una donna sposata da cui ha avuto una figlia. L'amore appassionato tra Furio e Renata fa affiorare un'antica ossessione della donna: il timore di somigliare alla madre reputata una poco di buono. Un incidente scatenerà la tragedia. Renata perde il bambino che stava aspettando da Furio assistendo ad una esercitazione di volo. Un aereo disperso la fa temere per la vita dell'amico di Furio, Mino. Trovata conferma della sua strada di perdizione, a Renata non resta che percorrerla.                    
Tempesta sul lago
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Trama: Durante l'ultima guerra sbocciano, accanto a una nonna aristocratice e dura, le giovinezze di Ubalda e Cipriana Làrici Drei. Una, energica e coraggiosa, corre verso il suo destino incurante dell'obbligo di ubbidienza cui la dovrebbe tenere avvinta il suo nome gentilizio; l'altra, pur dolce e remissiva, torverà la forza, attraverso lotte non lievi, di vivere accanto all'uomo che per primo le aveva offerto l'amore in tutta la sua smagliante bellezza.
Il vento inclina le fiammelle
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Trama: Tre fratelli, Michele, Roberto e Loni Sarteana, vivono la loro irripetibile stagione degli amori che possono rivelarsi fonte di gioia infinita o di infelicità. Amori che, come sostiene l'autrice, se avranno diritto a essere considerati come tali riusciranno a sopravvivere, ma che in caso contrario saranno inesorabilmente spenti dal soffio implacabile della vita.
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italian-malmostoso · 5 years
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Il volo su Vienna avvenne il 9 agosto del 1918 (fonte Wikipedia)
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Il futuro del Futurismo: 3 domande a Roberto Guerra
Il futuro del Futurismo: 3 domande a Roberto Guerra
“Futurismo” è sempre stato sinonimo di entusiasmo tecnologico, rilancio, proiezione dell’inventiva umana verso nuovi obiettivi sociali e culturali; lo scorso 9 agosto è stato l’anniversario del “folle volo” di D’Annunzio su Vienna (1918), che fu per certi versi più futurista dei futuristi. Quali voli neofuturistici intravedi per questa Italia post-pandemica?  Il futurismo (aggiornato) è stato il…
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letizia-bollini · 6 years
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Cose di famiglia
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#100 anni del Volo su Vienna 1918-2018
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