Tumgik
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Mercoledì oppure Enid? 🌩🐺
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24 novembre.
Per quanto io possa innalzare un muro di pietra per non lasciar trapelare la malinconia di un giorno, che una volta splendeva ed oggi splende lo stesso, ma di una lucentezza nera, triste e non dorata e argentata come quella di una volta, il pensiero ritorna, anche se in minima parte, anche se gli interessi sono cambiati, se i sentimenti sono indirizzati verso altre mete. La felicità di un giorno perduto. Per anni ho aspettato questo giorno per essere felice con te, ora il giorno che mi regala felicità è un altro e non ti appartiene nemmeno.
La memoria di un ricordo resta solo una memoria, non è più un sentimento, è vuota e malinconica.
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depressionofthemoon · 2 years
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Una bottiglia d'acqua al supermercato vale circa 0,80 centesimi.
In un buon ristorante o hotel può valere fino a 3 o 4 Euro.
In un aeroporto o anche dentro un aereo, fino a 5.00.
La bottiglia è la stessa, la marca anche, l'unica cosa che cambia è il luogo.
Ogni luogo dà un valore diverso allo stesso prodotto.
Quando ti senti nullo, o pensi di non valere niente, quando tutto intorno a te ti sminuisce, cambia posto, non stare lì.
Abbi il coraggio di cambiare aria e vai in un posto dove ti diano il valore che meriti e ti considerino per quello che sei.
Circondati di persone che apprezzano davvero quello che vali.
Non accontentarti.🥀
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depressionofthemoon · 2 years
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ANNA, ma che staje creann?🥀
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depressionofthemoon · 2 years
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Non credo di ambire alla gioia massima nella vita, è un'illusione l'idea di poter vivere perennemente in uno stato di grazia. Mi piacerebbe trattenermi invece, il più a lungo possibile, in quella che i greci chiamavano "eutimìa ", una sorta di serenità di fondo che ci permette di sopportare i dolori fisici e morali che comunque arrivano, uno stato di equilibrio, un modo per tenersi lontano dalle estremità delle passioni distruttive .
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depressionofthemoon · 2 years
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Un giorno una persona a cui tenevo mi ha detto "sei troppo impegnativa".
A causa della mia enorme empatia ho provato a mettermi nei suoi panni chiedendomi, sbagliando, cosa non andasse in me.
Dopo mille domande ho trovato la risposta.
È impegnativo tutto quello che è importante e profondo ma cavolo, adesso la maggior parte della gente preferisce la superficie.
Siamo nell'era dei ti amo detti ogni mese ad una persona diversa, delle relazioni lampo e dei dialoghi superficiali.
Ho nominato poche cose per renderla molto breve, ma se non vogliamo parlare di "amore" possiamo parlare di quel ragazzo che di recente si è sentito in tv ed ha ammazzato i genitori per del denaro. Solo dei soldi capite? Forse il mondo non sta neanche più in superficie. La gravità è sparita e tutti questi individui navigano in aria.
Ritornando al discorso principale, quello più leggero...
Non c'è niente di sbagliato nel voler essere tutto, perché a me ciò che viene definito "impegnativo" in realtà non dispiace.
In profondità ci so nuotare, è in superficie che annego.
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depressionofthemoon · 2 years
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(∂ + m) ψ = 0
Paul A.M. Dirac, premio Nobel per la Fisica nel 1933, come teorico viene annoverato tra i fondatori della meccanica quantistica ed è famoso per le sue equazioni. Era un ricercatore solitario, taciturno, al punto che i suoi colleghi, scherzando, avevano coniato una nuova unità di misura, il Dirac, che equivaleva ad una parola l’ora, il minimo che una persona potesse pronunciare in compagnia.
(∂ + m) ψ = 0 è l’equazione forse più famosa di Dirac e significa che: “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma in qualche modo, diventano un unico sistema. In altri termini, quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce».
É il cosiddetto fenomeno quantistico dell’«entaglement», che fornisce la base per la nuova visione filosofica del mondo.
Ma, come succede spesso negli individui schizoidi, anche Dirac, dietro la sua apparente freddezza nascondeva una grande sensibilità. La sua equazione (∂ + m) ψ = 0 è ancora considerata la più “bella” della fisica.
Il vostro pensiero vi riporterà sicuramente all'ebrezza di un amore passato; quell'amore finito da ormai troppo tempo che ristagna ancora nella vostra mente, nel vostro corpo e nel vostro cuore...
Vorrei, vorrei, vorrei... C'è possibilità di riviverlo?
La risposta è no;
O forse si;
Dipende dalla stessa vita.
Amori finiti non sono mai ricominciati, altri si sono rincontrati a distanza di anni, a distanza di vite. Il pensiero dell'influenza, del ritorno non deve macchiare lo scorrere della vostra esistenza; non dovete star lì a pensare che prima o poi si presenti alla vostra vista col cuore poggiato in mano pronto a donarvelo.
Magari quello non era l'amore giusto, forse quella meraviglia che intendete la incontrerete più avanti nel vostro cammino.
Magari non è un amore umano, forse siete destinati ad un altro tipo di amore, infondo ha infinite forme.
Lui/lei non torna indietro e se torna non sarà come prima, un po' come se prendi una patata dalla sua terra, avete fame e quindi la trasformate in patatine fritte. Immaginate uno scenario in cui voi vi pentite di aver cambiato quella patata, che la rivolete com'era prima. È ovvio che non si può.
Il tempo passa
Cambiano le persone, le situazioni, i luoghi.
Pánta rheî no?
...
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depressionofthemoon · 2 years
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È l'animo che devi cambiare , non il cielo."
[Seneca]
Non ha senso guardare al futuro se il presente non sta in piedi , non ha senso fuggire altrove se il problema si sposta con te. <<Credi che questo sia capitato soltanto a te?>> Ti meravigli di come nonostante tu abbia viaggiato così a lungo, in ogni dove, non ti sei sei scrollato di dosso la tristezza e il peso che opprimono la tua mente? Devi cambiare l'animo, non il cielo. Puoi anche attraversare il mare [ ... ] i tuoi difetti ti seguiranno dovunque andrai.
Socrate disse : " Perché ti stupisci, se i lunghi viaggi non ti servono, dal momento che porti in giro te stesso ? Ti insegue il motivo che ti ha spinto fuori di casa. " [ ... ] Domandi come mai questa fuga non ti è utile ? Tu fuggi con te stesso! Devi deporre il fardello che grava sul tuo animo , altrimenti non ti piacerà alcun luogo."
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depressionofthemoon · 2 years
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Fallimento
Si fallisce.
Lo si fa ogni giorno, nelle piccole e grandi cose. No, non è un dramma.
In realtà occorre comprendere il significato di fallimento. Potrebbe esistere una definizione unica di un così usato e diffuso termine, con il quale si abbracciano infinite circostanze e variegate vite, quello che per un individuo può essere considerato tale potrebbe non esserlo per un altro.
Il fallimento è solo una misura con la quale valutiamo lo stato di avanzamento del nostro futuro, dei nostri sogni. Crediamo di aver fallito quando, fissato un termine di scadenza per la realizzazione di un certo obiettivo, non riusciamo a portarlo a termine. Chi ha detto di non riprovarci? Chi ci ha detto che è finita, se non noi stessi? Il fallimento non è la fine di tutto, bensì un semplice tentativo andato male, uno dei tanti che abbiamo a disposizione. Se quello invece fosse l'unico possibile, il suo risultato negativo non decreterebbe il termine del nostro futuro, nessuno nega la possibilità di cambiare strada, di generare nuovi sogni. Alla fine cos'è la vita se non un inestricabile alternarsi di desideri e realizzazione di essi, attimi impercettibili di cui non si crede di aver bisogno, ma che una volta fuggiti via lasciano un vuoto incolmabile. Non demoralizzarti per un misero fallimento, poiché esso fa parte della miriade di tentativi che hai a disposizione nella tua vita.
Il fallimento è un anticipazione del futuro successo.
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depressionofthemoon · 2 years
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Paura del vuoto (concetto).
Horror vacui = "Paura del vuoto"
Sinonimo di gelo, assenza di calore, assenza di vita, morte termica, arido abbandono.
Lo si teme perché l'uomo è nato per vivere in comunità, mai solo, per cui gli risulta difficile sentirsi distaccato, solo, privato del calore tipico dello stare in comunità, o più semplicemente, lo temiamo poichè siamo parte di un tutto collettivo, inclusivo di animali e vegetazione, di un ecosistema che banalmente chiamiamo Terra? Cosa c'è di così terribile nel vuoto?
Non è il vuoto a spaventarci, bensì le sue conseguenze, il timore di essere sradicati da una realtà che, per convenzione, percepiamo come "piena", ma forse, la sensazione più terribile si ritrova nella paura di restare soli. C'è chi sceglie di esserlo, ma, in realtà quella non è solitudine, poiché si ha la consapevolezza che al di fuori della bolla di sicurezza e indipendenza che usiamo per ritenerci "soli", c'è un mondo pulsante e dinamico pronto ad accoglierci.
La certezza di non avere scampo, invece, dalla solitudine, è davvero il catalizzatore dell'horror vacui, la miccia che incendia il terrore.
In realtà, però, il vuoto è l'occasione più grande di cui si possa disporre, poiché, esso, non vieta a nessuno di riempirlo, mai.
È la tabula rasa che ognuno vorrebbe avere, la possibilità di rinascita, la più grande manifestazione di libertà a cui si possa assistere.
Si è sempre in tempo per i vuoti, si è sempre in grado di farlo, poiché, essi non sono vincolanti né eterni, probabilmente, per loro stessa natura, sono fatti per essere riempiti, perché, niente, mai, potrà essere "tecnicamente "vuoto. Forse l'esistenza è vuota, ma l'intelletto ci permette di colmarla di persone, cose, emozioni, ed è nostra la scelta di rendere questo vuoto il più accogliente possibile.
Non temere il vuoto, ma accettalo come possibilità di rinascita.
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depressionofthemoon · 2 years
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Le diverse traduzioni di Odi et Amo❤️‍🔥
Odi et amo quare id faciam, fortezza requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Non sono state poche le difficoltà riscontrate nella traduzione, a cui hanno lavorato numerosi poeti e importanti latinisti.
Ne voglio citare alcune:
La seguente traduzione rispetta il più possibile il significato del carme:
"Odio ed amo. Perché lo faccia, mi chiedi forse./ Non lo so, ma sento che succede e mi struggo".
Quella di Giovanni Pascoli è invece rispettosa della metrica catulliana:
"L'odio e l'adoro. Perché ciò faccia, se forse mi chiedi,/ io, non so: ben so tutta pena che n'ho".
Quasimodo offre una traduzione più letterale e moderna rispetto a Pascoli:
"Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile, non so, ma è proprio così e mi tormento"
Il latinista Francesco Della Corte, nella sua traduzione, pone l'accento sul significato etimologico del verbo excrucior:
"Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia. Non so, ma sento che questo mi accade: qui è la mia croce".
Stefano Benni, invece, propone una simpatica traduzione che cerca di mescolare italiano e napoletano, in rima:
"Odio e amo: / fusse che chiedi/ comme faccio? / nunn 'o ssaccio / ma lo faccio / e mme sent' 'nu straccio!"
Qual' è la vostra preferita?
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depressionofthemoon · 2 years
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cosa distingue l'uomo da una macchina o da una bestia? Cosa fa di un uomo UN UOMO?!
perchè nel 2022 mi ritrovo a parlare di questo?
Minacciarsi l'uno con l'altro vi sembra la soluzione al problema?
Avete preso tutto quello che noi, giovani d'oggi, stiamo provando a costruire e lo avete buttato nella spazzatura.
Mi sento così spaventata da ciò che sta succedendo; a che punto arriveremo?
Inutile incolpare stati o persone specifiche, la colpa è solo dell'uomo.
Uomo stai distruggendo questo mondo, stai mettendo benzina sul fuoco. Vuoi autodistruggerci?
Guarda il mondo odierno con occhi innocenti di un bambino: da colorato diventa bianco e nero, si scurisce sempre più fino a diventare totalmente buio. L'unico pensiero: SCAPPA. il cielo si illumina d'improvviso, è una bomba che fa luce; capisci, intuitivamente, che era meglio l'incertezza dell'oscurità.
Si dice, anzi, è affermato che l'uomo sia una specie evoluta. Davvero? non mi sembra di provenire dalla scimmia; che la scimmia provenga da noi è quasi affermato nella mia mente.
FERMATI UOMO PRIMA CHE CI DISTRUGGERAI.
SMETTILA , UOMO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI. (anche se purtroppo magari, già lo è).
Vorrei scrivere e cantare una canzone che portasse la pace nel mondo e rendesse tutte le persone felici e serene, vorrei piangere, innamorarmi, vivere... Ma ho finito le lacrime e nessuno ascolterebbe quella canzone.
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🏳���
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depressionofthemoon · 2 years
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Si può comprendere l'insegnamento nascosto di questa storia?
The green ribbon (il nastro verde).
C'era una volta una ragazza chiamata Jenny, lei era come tutte le altre ragazze eccetto per una cosa: indossava sempre un nastro verde attorno alla sua gola.
c'era un ragazzo chiamato Alfred nella sua classe. Ad Alfred piaceva Jenny e a Jenny piaceva Alfred.
Un giorno le ha chiesto: "perchè indossi quel nastro tutto il tempo?"
"Non posso dirtelo" rispose Jenny, ma Alfred continuò a chiedere: "perchè lo indossi?"
E Jenny gli disse "non è importante."
...
Jenny e Alfred crebbero e si innamorarono.
...
Un giorno si sposarono.
Dopo il suo matrimonio Alfred disse: "ora che siamo sposati dovresti dirmi del nastro verde"
"Devi ancora aspettare" rispose Jenny.
"Te lo dirò quando arriverà il momento giusto."
...
Gli anni passarono, Alfred e Jenny crebbero.
Un giorno Jenny si ammalò molto, il dottore le disse che lei stava morendo.
Jenny chiamò Alfred al suo fianco.
"Alfred", lei disse, "ora posso dirti del nastro verde, slegalo e vedrai perchè non potevo dirtelo prima."
Lentamente e con attenzione Alfred sciolse il nastro e la testa di Jenny, cadde.
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depressionofthemoon · 2 years
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La condizione delle donne in Grecia: la storia di Timoclea, colei che si ribellò al suo stupr4tore rischiando la propria vita.
Nel 335 a.C., durante la campagna di Alessandro Magno nei Balcani, la città di Tebe venne conquistata. Il capo di una banda Tracia, anche lui chiamato Alessandro, occupò la casa di Timoclea, si fece servire da mangiare e poi afferrò la donna, la portò in una delle stanze e la violentò.
Al termine della violenza, la sottopose ad un interrogatorio per sapere dove fossero nascoste ulteriori ricchezze.
Timoclea intravide la possibilità di vendicarsi, così, la notte stessa, condusse Alessandro verso un pozzo dove disse di aver nascosto i suoi beni.
Lui si sporse, cercando il tesoro. A quel punto, Timoclea lo spinse facendolo precipitare sul fondo. Subito dopo gli lanciò addosso tutte le pietre che aveva a portata di mano, finché non lo uccise.
I soldati della banda Tracia la scoprirono ma, avendo ricevuto l'ordine di fermare le uccisioni, la portarono davanti al loro generale: Alessandro Magno.
Plutarco racconta che la donna «apparve, nell'aspetto e nell'incedere, ricolma di dignità e coraggio, mentre, senza turbamento né timore» e diceva:
«Mio fratello era Teagene, che cadde contro di voi a Cheronea per la libertà dei Greci, affinché noi non subissimo questa violenza, ma poiché ho subito questa indegnità non mi rifiuto di morire. Infatti forse è meglio che io non sopporti, sopravvivendo, un'altra notte come questa».
Alessandro rimase ammaliato dal discorso della donna al punto da lasciarla libera.
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depressionofthemoon · 2 years
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Avete mai provato "simpatia" per qualcuno?
In passato, quando io e il mio ragazzo iniziammo a frequentarci, ho avuto sempre la curiosità dei sentimenti che provasse nei miei confronti.
Una volta mi scrisse dei messaggi un po' particolari che mi rimasero lì, pensante.
Vi lascio le sue parole:
"Mi cominci a stare simpatica; simpatica per me significa tanteee coseee a volte, tipo può essere simpatica e basta, oppure che mi stai a cuore, o per dire che sei brutta ma simpatica, o che mi sto affezionando, tanteee coseee"
Leggendo ciò mi concentrai maggiormente sulla parola "simpatia" e andando in fondo alla mia curiosità (che non ha mai limite) ho scoperto che tale termine ha un significato davvero romantico.
La parola "simpatia", da «sympatheia», significa «sentire insieme», e indicava che due persone erano così affini da provare le stesse emozioni, al punto che se una soffriva anche l'altra soffriva a sua volta.
L'etimologia parla chiaro: syn (insieme) + pathos (affezione, passione). È un termine dunque che si usava in contesti diversi dalla nostra "simpatia", perché in parte aveva anche il significato che noi oggi riconosciamo in "empatia", parola risemantizzata nell'Ottocento e che per i greci indicava il "sentire dentro", cioè stare male fisicamente o emotivamente.
La "simpatia" antica significa "affinità, affetto reciproco, compassione", e non a caso è un termine che si usava per riferirsi a quando le corde di una lira vibravano all'unisono.
Per Platone in primis, e poi per gli epicurei, ma infine e specialmente per gli stoici, tuttavia, assume un significato ancora più profondo, perché "simpatia" non è intesa come un legame esclusivamente umano, bensì come un intreccio cosmico, vale a dire che coinvolge l'intero universo: Anima Mundi, l'Anima del Mondo.
Secondo questa prospettiva (così chiamata in occidente, ma è concetto che è comune a tantissime culture, orientali specialmente) l'intero universo è visto come un organismo vivente in cui ogni anima risuona all'unisono con le altre delle sue vibrazioni.
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depressionofthemoon · 2 years
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"amore e amicizia" .
La philia è uno dei dodici tipi di amore, un ulteriore sfaccettatura di un sentimento che è molto complesso, ma contemporaneamente sorprendente.
Tale significato si riferisce ad un amore disinteressato, un rapporto di amicizia, senza avere aspetti fisici, ma puramente emozionali.
Essa è una tendenza, un'affinità verso qualcosa o qualcuno. In altri termini è una forma di amore molto comune, ma difficile da riconoscere a meno che non si tratti dell'affetto per i propri cari.
La philia può riferirsi a una determinata disciplina, ad uno sport, ad una passione, perciò anche a oggetti materiali e non. Inoltre può essere comune se riferita ad amici, parenti, ma non necessariamente occorre avere una conoscenza specifica e approfondita di una certa persona.
Si può provare un sentimento forte per chi è affetto da particolari patologie, tanto da fare molte donazioni al fine di aiutare nello sconfiggere tale problema; ecco, questa è una forma di philia.
Pensa alla parola filantropo, cioè letteralmente un amico dell'uomo, che si prodiga al benessere altrui. Molti di noi hanno difficoltà nel riconoscere questo sentimento. Il mondo attuale tende sempre più a polarizzare, per cui, ad esempio, in una relazione eterogenea il fine può essere o il fidanzamento o l'essere sconosciuti. La via di mezzo, quella più complessa, quella della philia, è rara. Ciò non implica che non sia possibile, ma quanto spesso sentiamo dire che in realtà un uomo e una donna non possano essere migliori amici?
Amare con empatia, dimenticando la carnalità, ma percependo unicamente la passione e la responsabilità verso l'amato è uno dei livelli più alti di tale sentimento, poiché trascende il nostro più grande limite: il corpo.
Lottiamo per la philia, costruiamo relazioni di rispetto e reciprocità, perché questo è ciò che ci rende migliori.
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depressionofthemoon · 2 years
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Vi siete mai chiesti come si senta una persona nell'esatto momento in cui vive un ATTACCO DI PANICO?
Una persona affetta da questa tipologia di problemi subisce molte "fantastiche risposte" del tipo:
"hey, vedrai che passa, non è nulla";
"è tutto nella tua testa, te lo stai immaginando";
"Stai calmo/a, non vedi che stai facendo un inutile sceneggiata?";
non sto quí ad elencarne altre per non urtare la sensibilità altrui.
Immaginatevi l'attacco di panico come l'esatto momento in cui avviene un parto.
Siete quel bambino che sta per nascere, vedete, proprio lì, la luce in fondo al poco spazio che fino ad ora vi è stato concesso. Siete entusiasti, non vedete l'ora di scoprire, vivere, esplorare... Improvvisamente il piccolo buchino da dove la luce proviene si chiude, è buio, le viscere si stringono a te sempre di più, il cordone ombellicale, prima tuo amico,ora ti stringe al collo quasi come se volesse staccarti la testa e impregnarsi nel tuo sangue.
Non c'è più acqua, non c'è aria, stai affogando.
Tu eri così contento di vedere quella luce, cerchi di spingerti nel posto dove prima l'avevi anche solo intravista; non c'è, non la trovi, non trovi via di uscita, vai in panico e la tua stessa paura ti ammazza più rapidamente di quanto lo avrebbe fatto il resto.
Uno psicologo, un amico, un genitore, un fidanzato che realmente tengono a te e alla tua salute posso paragonarli alle mani amiche dell'ostetricia o del ginecologo durante un cesareo.
"stai tranquillo, se non c'è via d'uscita per te la creiamo noi"
Esatto. Io credo che chi soffra non debba essere denigrato, non deve sentirsi dire " non è niente, te lo stai inventando" perché chi ha un disturbo del genere va aiutato in tutti i modi possibili.
Tu che stai leggendo, se è proprio così che ti senti, non avere paura, chiedi aiuto a chi ritieni possa essere capace di aiutarti, non isolarti, apriti. Persone come te, che hanno superato questa tipologia di problemi, sanno il dolore che provi e sanno, in parte, come aiutarti, quindi, se volete, sono qui per ascoltarvi.
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