Tumgik
soulinvisible · 5 years
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Miss
Tempo fa, circa un anno o poco più, ho incominciato a collaborare con una donna di nome Michela che organizza eventi di moda (concorsi di bellezza per intenderci) e di Motorsport sempre collegati alle ragazze. Non le sono mai piaciuta. Lei aveva le sue ragazze, quelle di sempre e quelle che lei reputava essere belle e brave, quelle ingamba. Un giorno le regalai dei fiori; era il suo compleanno e con le ragazze uscimmo tutte a cena. Lei nemmeno se lo ricorda. Le regalai dei fiori non perché volevo ingraziarmela o cose simili, ma perché pensavo fosse carino dato che lei, seppur un po’ sgarbata, mi aveva dato l’opportunità di lavorare qualche volta. Non passò molto tempo prima che i suoi lievi atteggiamenti meschini si rivelassero davvero cattivi, capaci di un male tremendo. Ero stufa di essere considerata di serie B, di non essere ringraziata per i bei gesti che facevo o per la mia grandissima disponibilità nei suoi confronti. Io volevo entrare a far parte di un gruppo, tutto qui, volevo sentirmi in sintonia con le mie compagne e vivere dei bei momenti, ma lei non fece altro che farmi sentire ancora più sola e sbagliata e quindi mi allontanai. Non andai più ai suoi eventi e lei se la prese: in quel momento LEI si ricordò di ME. Seguirono alcune settimane di silenzio. Sapete cosa face? Parlò male di me. Disse di me che ero una persona inaffidabile, maleducata, una brutta persona con lui lavorare; disse che ero una falsa, di non fidarsi di me e di lasciarmi stare. Lo venni a sapere da una mia amica. Mi mancò un colpo al cuore. Ma perché tanto cattiveria? Perché era così tanto accanimento nei miei confronti? Ci credete che non l’ho mai saputo? Eppure siamo solo a metà della faccenda. Dopo aver detto svariate “belle” parole di me un giorno mi chiamò. Avevo un nudo alla gola, non sapevo nemmeno se volevo risponderle. Risposi. “Sono veramente molto incazzata con te” Esordì così, senza nemmeno un “ciao, come stai?”, non che mi aspettassi un qualsiasi atto di gentilezza, ma di educazione si. Mi disse qualche cosa, che nemmeno ricordo, un sacco di parole buttate lì a casaccio e che si riferivano ovviamente a quanto io facessi schifo come persona e qualcos’altro del tipo che le dovevo delle scuse. Stavo uno schifo. Quella donna mi stava facendo del male, mi spingeva sempre più all’angolo. Ricevetti da lei una pugnalata, dritta al cuore e adesso vi dirò il perchè: “Devi renderti conto che tu non incarni per niente la Miss per eccellenza (la Miss è la ragazza che partecipa ai concorsi di bellezza per intenderci). Non sei alta e non hai nemmeno un gran fisico. Guarda Carola (cita la sua Miss vincitrice del suo concorso) lei si che è una vincente, una da Miss italia. Tu mi ricordi un po’ me, anche io alla tua età ero bruttina, di sicuro non potevo fare la Miss”. Così mi disse. Tutte abbiamo un sogno. Il mio non era certo diventare Miss italia. Ma mi piaceva fare i concorsi, mi divertivo tantissimo e qualche soddisfazione l’ho ottenuta anche io nel mio piccolo, il che significava che non ero tanto pessima. Non le risposi nulla, anzi le diedi ragione, come si fa ai matti. Le sue parole mi fecero un male terribile che ancora adesso porto dentro. Mi sentivo come un foglio di carta stropicciato, schiacciato e frantumato. Mi ha fatto un male terribile sentire quelle sue parole, così piene di cattiveria che non posso descrivere... dovevate sentire il loro suono. Non la vidi più, non la sentii più. Quest’anno ho passato i casting di Miss italia. Questo per dirvi che il male che la gente ci fa a volte è inspiegabile. Quel male ci tortura, si prende parte di noi e tenta di divorarci, ma se glielo permettiamo, se gli permettiamo di ingoiarci, allora non avremo più nulla per cui lottare. Nessuno ci può definire, solo noi sappiamo chi siamo e cosa vogliamo essere. Non lasciate MAI che la cattiveria di una persona possa determinare le vostre scelte perché siete VOI gli unici attori della VOSTRA vita. La gente fa schifo. Forse non sarò alta, nemmeno molto magra, per qualcuno non sarò nemmeno bella. Ma me ne frego perché io bella per me stessa, io valgo tanto, molto di più di chi non ha nulla da fare che puntare il dito contro gli altri. Continuerò a portare dentro di me la ferita di tanta crudeltà, il rimbombo di quelle parole, ma non gli permetterò mai di prendersi tutto il mio cuore. Lì custodisco chi sono e a nessuno è concesso di prendermi. Io sono io, voi stronzi continuate pure ad essere degli infami. Alla fine chi resterà solo non sarò io, ma chi di restare sola me lo ha sempre augurato, insulto dopo insulto.
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soulinvisible · 5 years
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Incazzata
Beh lo dico senza veli, lo dico senza vergognarmi della volgarità della parola: sono incazzata. Lo vorrei urlare al mondo quanto lo sono tremendamente. Ho riaperto QUEL cassetto che nemmeno mi ricordavo contenesse QUELLE foto, quelle nostre. Mi chiedo: “come hai fatto a gettare tutto al vento? Così: dall’oggi al domani” Io non ce l’ho fatta, tant’è che quello foto sono ancora lì, con tanto di date. Ho ancora tutte le nostre chat. Ho ancora quelle cazzo di foto. Eppure non le cancello e non do fuoco a nulla. È lacerante quello che provo ogni santa volta che ripenso a te e a noi e ancora ora non riesco a darmi una spiegazione di come tu abbia potuto gettare anni di amicizia all’aria. Io ci credevo. Io ci credo per davvero. Ma nemmeno te li ricordi i sorrisi che facevi? Perché te ne sei andata? Io non ci credo. Io non ci credo che sia tutto per davvero. La tristezza con il tempo ha lasciato spazio alla rabbia sconfinata; ogni giorno penso al male che vorrei farti per farti provare quello che ogni giorno (ormai da anni) sto provando io. Ti chiamo cagna, stronza, puttana e te le meriti tutte queste parole, anche di peggio. Penso ai torti che potrei farti, ai segreti che di te potrei sbandierare ai quattro venti; eppure non ho MAI fatto nulla di questo. Se lo facessi magari mi sentirei meglio? Non so darmi una risposta. In realtà non mi so dare una risposta a tante cose perché tu a me, del motivo per cui te ne sei andata, non me lo hai mai detto. Te le ricordi ancora le bugie dietro cui ti sei protetta? Io si, tutte e fanno tanto ridere, ma non fa ridere il fatto che andandotene mi hai fatto male... senza un motivo. Vorrei scriverti a volte, sai? Alcune per insultarti, altre per chiederti di parlare, ma tanto non risponderesti: io gli auguri di compleanno te li ho fatti, i primi anni, almeno per educazione, tu nemmeno quelli, e siamo ferme qui. Ma tu ci pensi mai a me? Le riguardi mai quelle foto o le hai distrutte? Ma a te non fa male? È tutto un grandissimo interrogativo. Mi nascondo dietro alla rabbia perché è più facile così, mi fa sentire un po’ meglio, ma sempre e ugualmente senza delle risposte. A volte vorrei dirti “vaffanculo”, ma dietro tutte queste parolacce si nasconde un solo grandissimo “mi manchi”... perché io... io si che ci credevo.
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soulinvisible · 7 years
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mi svegliai affannato, con l'ansia, i ricordi e le memorie ancora arruffate per la testa.
avevo passato una vita intera a tentare di non sentirmi sola, a cercare di non essere sola, eppure, ero sola.
potevo gridare la disperazione della mia vita, la mia stressante e incessante richiesta d'aiuto, ma niente, tutti sarebbero stati sordi.
dovevo gridare più forte? dovevo pregre che un'aiuto piovesse dal cielo? potevo provarci, ma niente sarebbe cambiato.
si lotta una vita per cercare di essere cio che si vorrebbe, si lotta una vita per non essere chi gli altri vorrebbero che noi fossimo, poi alla fine non vince nessuno dei due, non diventi nulla e ti rirovi solo, svuotato, senza nemmeno una lacrima da versare.
è ironico pensare quanto belli siano i colori, quanto gioia ti portino e poi nascere per chissà quale disgrazia non vedenti; destinati ad una vita di buio tremendo, a una solitudine profonda, incolmabile.
non l'hai voluto tu, l'ha voluto la vita per te, ma chi le ha dato il permesso a quella stronza bastarda?
mi sentivo sola, davvero sola, nome il punto alla fine di una frase, mi sentivo sola cosi.
mi sentivo minuscola, mi sentivo con il peso di non aver avuto la possibilità io stessa di terminare le frasi della mia vita.
la vita, quella schifosa...
ero un punto e per me poteva esserci solo quella fine, di essere obbligato di non aver la libertà di fare nulla, nemmeno di decidere di mettermi in mezzo a due parole qualsiasi, io per forza dovevo avere quel senso: il senso della fine.
mi sentivo così: finita. finita, morta, sconfitta, relegata, obbligata, frustrata, stressata, incatenata e terribilmente finita; finita in una vita che nemmeno avevo incominciato perchè non me ne era stata data la possibilità, quella maledetta aveva gia deciso tutto per me.
-soulinvisible
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soulinvisible · 7 years
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se i pensieri avessero un suono, ci sarebbe un chiasso impressionante
soulinvisible
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soulinvisible · 8 years
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soulinvisible · 8 years
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Historic Bike Flip
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soulinvisible · 8 years
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Feel it!
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soulinvisible · 9 years
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le cose stanno cambiando.. in peggio
soulinvisible
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soulinvisible · 9 years
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sento che sta succedendo qualcosa di diverso
soulinvisible
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soulinvisible · 9 years
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Non sei una persona di merda, sei una pervertita zozzona; sei troppo impegnata a fare le schifezze con cliff per avere rapporti stabili con qualcosa che non sia la sua cliffaconda 😘
Ora ne ho la certezza: non sono in grado di avere un rapporto stabile con la gente perché sono una persona di merda.
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soulinvisible · 9 years
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La psicologia dice che:
Se una persona dorme tanto, è triste Se una persona parla poco, ma veloce è perché si tiene molte cose dentro Se una persona non riesce a piangere, è debole Se una persona mangia in una maniera assurda, è nervosa Se una persona piange per ogni minima cosa, è innocente e di buon cuore Se una persona si arrabbia per cose sciocche, ha bisogno di amare Se una persona ride molto, anche per le cose più stupide si sente molto sola
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soulinvisible · 9 years
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soulinvisible · 9 years
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☾ Grunge | Astronomical Twilight ☽
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soulinvisible · 9 years
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Scrivere solo per vendere è la più alta forma di prostituzione mentale.
Sara Cassandra (via cassandrablogger)
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soulinvisible · 9 years
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Mi ha avuta troppo e non se n'è mai reso conto. Per una così fredda, egoista e sua, mi ha avuta troppo e non ha nemmeno saputo apprezzarlo. L'ho raccolto da terra e gli ho curato ogni ferita, l'ho protetto da ogni pugnalata alle spalle, mi sono presa i suoi affanni. L'ho accontentato in ogni modo possibile, mi sono presa ramanzine, insulti e graffi solo affinché stesse bene ed alla fine, io sono stata la stronza e lui l'innocente col cuore spezzato. Perché quando dai troppo poi arriva il momento in cui qualcosa vuoi anche riceverlo e a quel punto devi sentirti dire di chiedere più del dicibile.
About a moonlight (via aboutamoonlight)
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soulinvisible · 9 years
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Ti aspettavi delle rose, lui invece ti ha dato solo le spine.
-Soulinvisible
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soulinvisible · 9 years
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