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#Alessandro Merlo
queerographies · 1 year
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[Queer pandèmia. Contaminazioni artistiche di altro genere][AA. VV.]
Queer pandèmia è un progetto transdisciplinare che intende portare maggiore rappresentazione queer nel mondo dell’arte, presentando giovani artist3 e autor3 della comunità LGBTQIA+
Queer pandèmia è un progetto transdisciplinare che intende portare maggiore rappresentazione queer nel mondo dell’arte, presentando giovani artist3 e autor3 della comunità LGBTQIA+ e coinvolgendo realtà e settori creativi differenti in una commistione che promuova il dialogo, l’inclusione e la contaminazione. Queer pandèmia fa parte di Ultraqueer, rassegna sulle espressioni artistiche queer…
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16strings · 1 month
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Lorenzo Perosi (1872 - 1956) Quartetto n.15 per due violini, viola e violoncello (1931) Mosso / Adagio / Presto 
Ensemble "L.Perosi" I violino: Marcello Bianchi II violino: Daniele Guerci viola: Alessandro Ghé violoncello: Claudio Merlo 
Live recording, Tortona 15/10/2000)
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micro961 · 4 months
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Angelo Iannelli: “Elettronica”
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In radio un nuovo singolo per l’artista romano d’adozione, estratto dal nuovo album “Vicini margini” previsto per la fine di maggio
«In un famoso film di Godard, “Fino all’ultimo respiro”, la protagonista Patricia, citando il libro “Le palme selvagge” di William Faulkner, domanda a Michel cosa sceglierebbe lui tra “il dolore” e “il nulla”. Lui risponde che sceglierebbe il nulla, perché “il dolore è idiota” e rappresenta “un compromesso”: “o tutto o niente”, aggiunge Michel. Da questa scena è scaturita una riflessione interiore che mi accompagna da tanto tempo: forse proprio da qui è nata “Elettronica”, la cui protagonista, tra il dolore e il nulla, sceglierebbe una terza via: sé stessa. E non ci pensa più.» Angelo Iannelli
La riflessione interiore di Angelo Iannelli ha portato alla creazione di "Elettronica", un brano che esplora la terza via tra il dolore e il nulla: l'affermazione di sé stessi senza esitazioni, che conduce, inevitabilmente, a “guardare” di meno gli altri; è da qui, infatti, che nasce il grido dell’Io narrante: “Ma ogni tanto guarda pure me”.
Il brano, scritto dallo stesso Iannelli, è stato prodotto dai Fratelli Cosentino, già noti per le loro collaborazioni con artisti come Ariete e Franco 126, e sarà incluso nel suo prossimo album "Vicini margini". L'album è previsto in uscita il 24 maggio 2024 e sarà pubblicato da Matilde Dischi, con distribuzione a cura di Artist First.
Angelo Iannelli è nato a Benevento ma vive a Roma da molti anni. Cantautore, scrittore, attore, nonché autore teatrale e cinematografico è una figura poliedrica nel mondo artistico contemporaneo. Autore del testo dello spettacolo teatrale “Dalla notte del mito all’Eneide, nei luoghi e nei tempi di Virgilio”, interpretato insieme a Michele Placido e Alessandro Haber, ha recitato in numerose serie tv, tra cui “Squadra antimafia”, “R.I.S.”, “L’onore e il rispetto”, “Che Dio ci aiuti” e “Il clandestino” (2024). Ha pubblicato il romanzo “Bar Binario” (Aracne editrice, 2016), il saggio scientifico “L’Io diviso. Dai medici-filosofi alla letteratura, al teatro e al cinema del Novecento” (Aracne, 2013) – presente nel catalogo di alcune tra le più prestigiose Università e biblioteche internazionali (Sorbonne Université, Harvard, Princeton, Library of Congress, New York University) – e il saggio “Il Metodo V.D.A.M. Una pedagogia attorica” (2023). È autore del documentario “Intervista a Carlo Merlo, il maestro delle Star” – in cui sono approfonditi i più importanti metodi contemporanei di recitazione – e di diversi cortometraggi indipendenti di cui ha curato la sceneggiatura e la regia. Nel 2016 è uscito il suo primo album musicale, “Il cannocchiale”, seguito da numerosi singoli tra i quali “Il bambino di Aleppo”, “Comico dell’arte”, “GPB”, “Malbene”, “Così scappi da te” e “Come a Hollywood” (2023). Ha collaborato, tra gli altri, con l’illustratore, animatore e regista Michele Bernardi (Colapesce, Vasco Brondi/Le luci della centrale elettrica, Tre allegri ragazzi morti), che ha realizzato il videoclip de “Il bambino di Aleppo”, con Alessandro Canini (Venditti, De Gregori), con Riccardo Corso (Cristicchi) e con i Fratelli Cosentino (Ariete, Franco 126). Dei brani di Iannelli hanno parlato, mediante recensioni, interviste, live in diretta e brani in rotazione: RAI Isoradio, RAI Sport radio, Tgcom24, Mediaset Infinity, Radio Lattemiele, Il giornale, La Repubblica, Il messaggero, Leggo, TGR Lazio e diverse altre testate. Attualmente insegna Lettere in una scuola superiore di Roma ed è Docente di discipline cinematografiche nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema”. Il 10 maggio 2024 esce in radio “Elettronica”, singolo estratto dal suo nuovo album “Vicini Margini”, in uscita il 24 maggio per Matilde Dischi.
CONTATTI E SOCIAL
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soylazaro · 7 months
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CREDEM - Wellbanking People from Alessandro De Leo on Vimeo.
Directed by Alessandro De Leo
Production Company - Wildframe EP - Ivan Merlo Line Producer - Claudia Ammassari
DP - Karim Andreotti Set Designer - Amos Caparrotta Stylist - Julia Beo Editor - Federica Intelisano Music & Sound Design - Matteo De Marinis Grading - Daniel Pallucca Animation - Robotina VFX - eXchanges
Agency - Leo Burnett Creative Director - Giuseppe Pavone Art director - Paolo Palazzo
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lamilanomagazine · 1 year
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Torna Quarta Repubblica, Porro intervista Crosetto
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Torna Quarta Repubblica, Porro intervista Crosetto. Domani, lunedì 4 settembre, torna l'appuntamento con "Quarta Repubblica", il talk show dedicato all'attualità politica ed economica condotto in prima serata da Nicola Porro su Retequattro. Al centro del primo appuntamento con "Quarta Repubblica" l'intervista al ministro della Difesa Guido Crosetto e il grande nodo immigrazione. Con reportage, cifre approfondimenti e una grande inchiesta da Bruxelles, si tornerà a parlare del tema green. Parteciperanno al dibattito, fra gli altri, Alessandro Sallusti, il prof. Angelo D'Orsi, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, Daniele Capezzone, Giulia Merlo, Ludovica Frasca e Mario Giuliacci.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giancarlonicoli · 1 year
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7 giu 2023 15:33
“BAFFINO” BUSINESS COMPANY – LA LUNGA E SFORTUNATA LISTA DI “MEDIAZIONI” COMPIUTE DA MASSIMO D'ALEMA NEGLI ULTIMI ANNI, DAL COLOMBIA-GATE, CHE ORA LO VEDE INDAGATO INSIEME AD ALESSANDRO PROFUMO, AI VENTILATORI OSPEDALIERI CINESI “PIAZZATI” DURANTE LA PANDEMIA – “IL FOGLIO”: “D'ALEMA PRECIPITA IN TUTTE LE BUCHE. LA FREGATURA È IL SUO GORGONZOLA: EGLI NE SENTE L’ODORE DA LONTANO, PRIMA DI OGNI ALTRO, E VI SI AVVIA OGNI VOLTA CON SICURO ISTINTO. PER FORTUNA CI RISULTA CHE WANNA MARCHI NON ABBIA IL SUO NUMERO” -
Estratto dell'articolo di Salvatore Merlo per “Il Foglio”
Ma non è che pensavamo fosse Machiavelli e invece era Totò, anzi, no: Decio Cavallo, il mister cui il principe De Curtis vende la Fontana di Trevi? E’ notizia di ieri che Massimo D’Alema, in questa sua seconda vita da centralinista telefonico (nel senso che mette in contatto la gente), è indagato a Napoli, assieme all’ex amministratore di Leonardo, Alessandro Profumo.
Una storia che sembra uscita, appunto, dal celebre film di Totò. Anche se, per la verità, ancora non è ben chiaro se D’Alema sia in effetti quello che la Fontana di Trevi la vende, o quello che invece al contrario se la compra. 
Bisogna infatti proprio immaginarsi questo ex presidente del Consiglio che a marzo del 2022 viene avvicinato da due tizi pugliesi che si spacciano per “broker” e gli dicono che vogliono acquistare aerei militari e sommergibili da vendere al governo (di estrema destra) colombiano.
[…]
Succede che l’intelligentissimo e diabolico, la faina della politica italiana, mette subito in contatto questi due tizi con Leonardo, la nostra maggiore industria bellica. Senza battere ciglio. Solo che, trattandosi a quanto pare di due truffatori, la cosa viene scoperta e presto  bloccata. L’affare va a monte
[…]
E alla fine interviene pure la magistratura, che adesso ha messo sotto indagine anche D’Alema. Cose che capitano a tutti, direte voi. Solo che a D’Alema capitano un po’ più spesso. A marzo del 2021, in piena pandemia, per dire, aveva messo in contatto – di nuovo – un’azienda cinese con la Protezione civile italiana. Aveva fatto acquistare al governo un centinaio di ventilatori ospedalieri. Quasi tre milioni di euro.
Ma ecco che ad aprile, secondo la Verità, quei ventilatori vengono ritirati dalla regione Lazio perché privi del marchio Ce. Non erano a norma.  E forse nemmeno funzionavano.
Il punto è che quest’uomo circolare, il cui motto è “dalle Alpi alla Grande Muraglia”, è diventato uno sfianca telefoni intercontinentale. E se un tempo aveva una camminata saltellante, dovuta alla sua fissa preoccupazione di evitare i trabocchetti che preparava per gli altri, adesso precipita lui in tutte le buche. In pratica la fregatura è il suo gorgonzola: egli ne sente l’odore da lontano, prima di ogni altro, e vi si avvia ogni volta con sicuro istinto.
Per fortuna ci risulta che Wanna Marchi non abbia il numero di D’Alema, e questo ci rassicura. Almeno siamo sicuri che non comprerà i numeri del lotto né lo sciogli pancia. Può darsi sia sfortuna, chissà. Pochi mesi fa, proprio quando il Nostro stava per far vendere la raffineria di Priolo a una non meglio precisata entità del Qatar, sapete che è successo? E’ scoppiato il Qatar gate al Parlamento europeo. Il tempismo è tutto.
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infosannio · 1 year
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Breve storia di Massimo D'Alema, un Totò scambiato per Machiavelli
Nella sua seconda vita da centralinista telefonico l’ex premier è stato indagato a Napoli assieme all’ex amministratore di Leonardo, Alessandro Profumo. Il suo motto è “dalle Alpi alla Grande Muraglia” (SALVATORE MERLO – ilfoglio.it) – Ma non è che pensavamo fosse Machiavelli e invece era Totò, anzi, no: Decio Cavallo, il mister cui il principe De Curtis vende la Fontana di Trevi? È notizia di…
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extalk · 3 years
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GIRLI by Alessandro Merlo
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2maul · 6 years
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raga woods by alessandro merlo
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pastart · 7 years
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Please Leave Your Message After The Tone
Alessandro Merlo (2017)
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birdjob · 2 years
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Valentino Garavani TanGo Campaign shot by Alessandro Merlo
Villa Arconati, Italy - June 2022
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revolutionmag · 2 years
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"TanGo: Valentino Garavani"
Alessandro Merlo for Dazed Magazine, July 2022
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noodlesinbroth · 5 years
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Scorching
(creds in captions)
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blogleadon · 5 years
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venha, vinte-vinte.
Alessandro Michele, estilista da Gucci, retratou esse ano a imagem do branco de volta à tona na moda como “uma chamada para a causa doa problemas mentais dos nossos tempos”. Paula Merlo, diretora de conteúdo da Vogue Brasil, contracenando com o mesmo cenário de Michele, já indagou que “desacelerar virou palavra de ordem e a busca por um estilo de vida mais saudável, prazeroso e focado no presente é uma urgência”. Todo esse ambiente influencia, obviamente, a moda de maneira drástica. A realidade difundida hoje apresenta caos e pressa, causando marcas claras na sociedade. E estamos refletindo-as.
Durante a Paris Fashion Week desses anos, foi observada uma constante instigante a medida em que os desfiles aconteciam: o throwback. Não seria surpresa alguma os modelitos mais românticos e fantasiosos, dada as provocantes peças já antes apresentadas, inspiradas em séculos passados. A curiosidade se desperta, porém, na volta estrondosa de tendências dos anos ’80 e principalmente ’90 nas passarelas de marcas como Chanel, Saint Laurent, Balenciaga e Valentino.
As traduções e reflexões para esse perfil são várias, mas, para mim, está claríssimo: estamos nos refugiando, levando nosso pensamento em épocas mais “simples”. Mas seriam essas épocas realmente mais simples? O trabalho árduo dos nossos estilistas agora é descobrir isso, para sua nova coleção 2020. Até lá, vamos nos divertindo e relembrando músicas, danças e estilos das fervorosas últimas décadas – aguardando ansiosamente essa que estar por vir.
Livia Tolentino
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: La Milanesiana presenta quattro appuntamenti dedicati al diritto
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Milano: La Milanesiana presenta quattro appuntamenti dedicati al diritto.  Martedì 13 giugno l’incontro dal titolo “LA VERITÀ DELLA STAMPA, LA VERITÀ DEL DIRITTO: FAKE NEWS, PUBBLICITÀ INGANNEVOLE, DIRITTO DI CRONACA” (in collaborazione con Intesa Sanpaolo) si tiene al Santuario di San Giuseppe e comincia alle ore 12.00 con un’introduzione di Piergaetano Marchetti a cui segue il dibattito, moderato dallo stesso Marchetti, tra il giornalista d’inchiesta Fabrizio Gatti, l’avvocato specializzato in Diritto penale dell’Economia Umberto Ambrosoli, e il magistrato, ex Procuratore della Repubblica di Milano ed ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Edmondo Bruti Liberati. Segue la discussione un concerto del pianista e direttore d’orchestra Antonio Ballista. Mercoledì 14 giugno l’evento intitolato “LEGGI BUONE E LEGGI CATTIVE. LE LEGGI RAZZIALI” (in collaborazione con Intesa Sanpaolo, Fondazione Aem), sempre presso il Santuario di San Giuseppe, inizia alle ore 12.00 con un’introduzione di Piergaetano Marchetti. Segue un dialogo tra la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiana (UCEI) Noemi Di Segni, la scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal e il professore emerito di Sociologia e Scienza Politica all’Università degli Studi di Milano Alberto Martinelli. Conclude l’incontro un concerto del pianista Antonio Ballista. Giovedì 15 giugno l’appuntamento dal titolo “LE LEGGI E LE GRIDE. ALESSANDRO MANZONI” (in collaborazione con Intesa Sanpaolo) si tiene dalle ore 11.00 al Santuario di San Giuseppe ed è organizzato in occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni (1785-1873). Dopo un’introduzione di Piergaetano Marchetti si prosegue con il prologo dell’avvocato e autore di numerosi articoli e pubblicazioni nell’area del diritto del lavoro Franco Toffoletto e il dialogo tra il giornalista e scrittore Francesco Merlo e lo scrittore, giornalista e drammaturgo Luca Doninelli. Alle ore 12.00 il linguista e filologo Angelo Stella modera il dialogo tra Piergaetano Marchetti e il critico cinematografico, giornalista e scrittore Pino Farinotti per introdurre la proiezione di “Alessandro Manzoni Milanese d’Europa. L’immagine della parola” (2016, 55’). Il documentario di Andrea Bellati è scritto da Stella e Farinotti e prodotto dal Centro Nazionale Studi Manzoniani con il contributo di Fondazione Cariplo. Venerdì 16 giugno l’evento “DIRITTO ALLA SALUTE” (in collaborazione con Intesa Fondazione Aem) si tiene presso la Fondazione AEM inizia alle ore 12.00 con l’introduzione di Piergaetano Marchetti a cui segue il prologo letterario della scrittrice, giornalista e conduttrice televisiva Antonella Boralevi. Marchetti modera il dialogo tra il cardiochirurgo Senior consultant presso l’Ospedale San Raffaele di Milano Ottavio Alfieri, il Professore emerito di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano Massimo Clementi, il medico e ricercatore nel campo dell’epatologia e della gastroenterologia Massimo Colombo, l’avvocato Franco Toffoletto e il professore emerito Alberto Martinelli.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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paoloxl · 5 years
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26 Ottobre 2019 Redazione
di Gian Mario Gillio (*)
Marco Bazzoni documenta la tragedia delle morti sul lavoro compilando una lunga e triste lista dei decessi «illuminando» le storie come quella di Alessandro Rosi e di sua moglie Paola
«Sono oltre 600 i morti sul lavoro dall’inizio dell’anno. Un bollettino di guerra, una “mattanza” quotidiana che non conosce soste. Le chiamano “le stragi nell’indifferenza” e mai parole furono più vere. Morti che avvengono, dicono, per “tragiche fatalità”. Non esistono “fatalità” solo responsabilità» afferma Marco Bazzoni, operaio metalmeccanico e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza a Firenze.
Da anni Bazzoni documenta la tragedia delle morti sul lavoro compilando una lunga e triste lista dei decessi e mantiene i contatti con le famiglie delle vittime, alcune di queste si mettono in contato con lui per cercare aiuto e solidarietà: «Paola Batignani – dice Bazzoni a Riforma.it  dopo l’articolo proposto ai nostri lettori lo scorso 12 settembre – è la moglie di Alessandro Rosi, operaio fiorentino morto schiacciato da una trave di acciaio alle acciaierie Arvedi di Cremona il 9 Agosto 2019. Aveva solo 44 anni. Paola mi ha contattato su Facebook chiedendomi di portare di nuovo l’attenzione dei
mezzi d’informazione il dramma delle morti sul lavoro e provare così a lenire un po’ del suo dolore per la perdita di marito Alessandro. Un dolore enorme».
Un dramma quello delle morti sul lavoro ben documentato ma del quale poco si parla, se non quando vi è un decesso da segnalare o in occasioni di giornate dedicate come avvenuto lo scorso 13 ottobre, in occasione della 69° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
Stime recenti dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), infatti, ci dicono che ogni anno nel mondo sono circa 2,78 milioni le persone (tra le quali 12.000 bambini) che muoiono mentre svolgono un’attività lavorativa; in Italia si contano mediamente 1 milione di infortuni e circa 1300 decessi sul lavoro (17 mila morti negli ultimi dieci anni, ricordava qualche giorno fa Roberto Ciccarelli su il manifesto); dunque, facendo una media, quasi 4 morti al giorno.
Eppure, nel corso degli anni la diffusione di nuove tecnologie nei processi produttivi e i risultati della ricerca in questo settore, così come l’applicazione di nuove norme in materia di salute e sicurezza, hanno consentito di ridurre l’incidenza del fenomeno.
Negli ultimi cinquant’anni è stato registrato un calo progressivo di infortuni (nel 1963 i morti del lavoro erano 4644, un picco altissimo). Dal 2000 al 2016 il numero si è progressivamente ridotto, ma negli ultimi tre anni i decessi sono tornati a crescere.
Come può una vita essere stravolta in un istante? Lo racconta Batignani nel suo messaggio di dolore inviato a Bazzoni: «Una telefonata mi ha portato via la vita».
Il 9 Agosto alle 9,50 Paola Batignani chiama il marito, che non risponde: «non ci faccio più di tanto caso – dice lei –  perché a volte succede. Al lavoro però ricevo una telefonata da mia suocera e la mia vita sprofonda nel più nero dei dolori, nella più forte disperazione. ALESSANDRO mio marito, Alessandro papà di un bambino di 10 anni, Alessandro il mio miglior amico, Alessandro il mio rassicurante amore È MORTO. Alle 10, una trave di 86 tonnellate ha deciso di ucciderlo. Il 9 Agosto Alessandro è morto a causa di un incidente sul lavoro nell’area esterna di una delle più grandi acciaierie di Cremona e d’Italia e a soli 44 anni».
Alessandro era un gruista di una ditta di Firenze, ricorda ancora la moglie, «Alessandro ha smesso di vivere a causa del profitto, della poca attenzione, della non curanza di regole, della poca attenzione nel gestire il lavoro in appalto».
Tra i sentimenti che oggi albergano in Paola Batignani, «la vergogna, la rabbia, l’odio, il dolore, la disperazione, la paura, l’incredulità» ricorda ancora Bazzoni, sentinella della legalità e del contrasto alle morti sul lavoro chiedendosi ogni volta, «quanto vale la vita di un uomo nell’Italia di oggi?».
Nel nostro Paese, infatti, ma non solo nel nostro, tra i nodi ancora da sciogliere in materia di prevenzione c’è certamente quello di poter giungere al più presto a una corretta applicazione del Decreto 81 (9 aprile 2008 – Testo unico sulla salute e la sicurezza) che prevede come attraverso le sanzioni riscosse dalle aziende siano attuati investimenti per la prevenzione, allestiti progetti dedicati, fatte assunzioni di nuovi ispettori, sempre carenti; che siano programmati incontri formativi.
Troppo spesso, invece, questi introiti da sanzioni finiscono nel calderone generico della Sanità.
Altra questione è la mancanza di un’identità nazionale omogenea nei servizi di controllo degli ambienti di lavoro e il fatto che la maggior parte degli ispettori al controllo sia destinato ad accertamenti contributivi, raramente alla sicurezza nei luoghi di lavoro».
I media generalisti inoltre riservano poca attenzione al tema delle morti sul lavoro denuncia ancora Bazzoni: «Sarebbe importante proporre servizi e approfondimenti regolari. Non basta raccontare i casi di morte quando avvengono, inserendoli nella cronaca. La prevenzione e la comunicazione sono le uniche vie maestre per prevenire questo tragico fenomeno. Prevenire è meglio che curare, dice un vecchio detto. Se qualcuno non la pensa così gli ricordo che dovrebbe essere così!».
Anche i numeri sono importanti, «non tutte le morti sul lavoro sono riconosciute dall’Inail. Resta il dato che anche le morti effettivamente riconosciute sono inaccettabili», chiosa Bazzoni.
«Il giorno in cui è morto mio marito Alessandro Rosi – conclude la moglie – nessuno ha fermato il lavoro, nessuno ha rispettato il nostro dolore con una parola di conforto, nessuno. In nome di Alessandro e di tutte le vittime sul lavoro sono disposta a tutto, purché se ne parli e si denunci».
La battaglia di Paola Batignani dev’essere un esempio e una sfida per tutti noi che ci occupiamo d’informazione spingendoci a illuminare le morti sul lavoro e per far sì che si potenzino tutte le azioni volte alla prevenzione e alla sensibilizzazione.
Il nostro abbraccio lo inviamo anche alla moglie e ai due bimbi di Andrea Barale di 33 anni, morto quattro giorni fa nello stabilimento Merlo a Cervasca (Cn).
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