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mdidminfoway-blog · 1 year ago
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susieporta · 7 months ago
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Dimostrare.
Quante forze ed energie sprechiamo nel tentativo costante di DIMOSTRARE.
A qualcuno o a noi stessi.
Dimostrare che ce la facciamo, che siamo forti, che siamo corretti, belli, buoni, bravi.
Sforzarsi di non essere l’anello debole del branco, quello che viene additato, emarginato, allontanato, sbranato.
Quando ci muoviamo sull’asse orizzontale siamo poco più che predatori.
Prediamo per piccole cose, ci azzuffiamo o pensiamo di farlo, lo fantastichiamo, per cose che non hanno alcun valore.
Ho visto gente scannarsi per una casa, un tavolo, un giardino, una lampada, un’eredità.
Cose che al momento cruciale e apicale dell’esistenza non varranno niente, non saranno nemmeno dimenticate, saranno polverizzate dalla morte.
L’asse orizzontale ogni tanto ci riacchiappa, ricadiamo, e ci sono persone che hanno questo ruolo nella nostra vita; quello di farci vedere quanto ancora siamo disposti a cedere, a cadere verso il basso.
Dimostrare, a chi? Cosa? Perché?
E anche se riuscissimo? Cambierebbe davvero qualcosa?
Dietro questo spasmodico quanto goffo tentativo c’è sempre, ad attenderci al varco, un’antica ferita, e ti pareva.
Dimostrare.
Che meritiamo l’approvazione dei genitori e della società.
Che meritiamo questo spazio nel mondo.
Meritiamo di respirare.
Che non siamo uno spreco, un passaggio inutile, un errore di calcolo di Dio.
E così in questo sforzo ci dimentichiamo cosa conta davvero, per un attimo o più, perdiamo la rotta, ci scordiamo per cosa vale davvero sforzarci.
Ci scordiamo che quando attraverseremo il varco, porteremo solo noi stessi, e non quella persona tanto odiosa che oggi ci sta rovinando la giornata.
Dimostrare.
Ecco una parola da dimenticare.
ClaudiaCrispolti
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pettirosso1959 · 9 months ago
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Un altro esempio di giornalismo spazzatura.
Un articolo redatto da ignoranti “ECO-ideologizzati” allo scopo di titillare “l’hindinniazzioneh” di “animalati e Gretini vari”.
Già nel titolo usando il termine “raro”si diffonde la fake news metropolitana che gli orsi bianchi siano in estinzione.
Fregnacce!
Negli anni ‘70, la popolazione di orsi polari era pari a circa 5.000 - 10.000 individui.
Attualmente le stime vanno dai 22.000 ai 31.000 orsi polari a livello globale.
Inoltre l’abbattimento dell’orso vien fatto passare come un atto di pura crudeltà umana.
Altra bufala! Casomai è esattamente il contrario!
In merito, vi invito a leggere perché le autorità islandesi sono giunte a tale decisione.
Altrimenti continuate a fidarvi dei “professionisti dell’informazione”!
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Dalla pagina FB "Un Italiano In Islanda":
Le polemiche riguardo all’abbattimento dell’orso polare arrivato in Islanda l’altro giorno e abbattuto dopo essere stato visto da una signora di 83 anni nel suo giardino in un luogo isolato, sono state forti anche qui. È comprensibile che la morte di un animale così fortemente simbolico susciti indignazione, ed è sicuramente un grande peccato. Tuttavia, le autorità islandesi, come di consueto, hanno spiegato molto chiaramente le ragioni dietro alla scelta. Le riassumo qui sperando di placare le polemiche:
— Premessa: gli orsi arrivano molto raramente su pezzi di ghiaccio staccatisi dalla banchisa e trasportati dalla corrente. I più annegano in mare, ma se il ghiaccio è abbastanza grande e non si scioglie in mezzo al mare approdano in Islanda. L’ultimo era stato nel 2016, prima ce ne erano stati uno nel 2010 e due nel 2008, si tratta dunque di eventi rarissimi.
1) l’orso polare non può sopravvivere in Islanda: ha bisogno di ghiaccio sul mare per cacciare foche mimetizzandosi. Le coste islandesi sono scure. Non è dunque possibile sostenere orsi liberi in Islanda. Non riuscirebbero a cacciare, senza contare che non ci sono tratti di costa disabitati abbastanza grandi da poterne ospitare alcuni senza rischi per la popolazione autoctona.
2) gli esemplari che arrivano in Islanda sono smagriti e stremati. Oltre a renderli ancor più pericolosi, ciò fa sì che le chance di sopravvivenza ad un anestetico siano basse. Anestetizzare un animale debilitato significa spesso ucciderlo.
3) A volte lo stress e l’adrenalina rendono l’anestetico inefficace. Per spararlo bisogna essere ad al massimo 30m. Se l’anestetico non funziona e l’orso carica, va abbattuto comunque.
4) Nel 2008, si provò ad anestetizzarne uno, perché un ente privato si era offerto per coprire i costi di trasporto, ma quello scappò verso il mare. Perderlo di vista significava rischiare che sbucasse in zone popolate, uccidendo qualcuno, per cui lo si è dovuto abbattere.
5) L’orso non può comunque essere addormentato e portato subito da qualche parte per poi mollarlo, come si immaginano alcuni. Deve stare per lungo tempo a riprendersi in una struttura apposita. Nessuna struttura di questo tipo esiste in Islanda, e costruirne una per un orso ogni 10 anni non è realistico in un paese grande un terzo dell’Italia ma con sole 380.000 anime a gestirlo. Una volta acclimatato in una struttura, potrebbe non essere più possibile liberarlo senza che muoia perché non più in grado di sopravvivere da solo, se non cercando la presenza umana, il che porta al punto…
6) una volta rimasto a contatto con le persone, l’orso diventa ancor più pericoloso perché si abitua a loro. Significa che riportarlo in Groenlandia implica il piantare ai groenlandesi una predatore apicale che non ha più alcun problema ad avvicinarsi all’uomo. Per questo i groenlandesi non rivogliono orsi indietro. Il veterinario groenlandese contattato immediatamente dalla autorità islandesi aveva immediatamente posto il rifiuto all’ipotesi di rimpatrio “Se mollate quell’orso in Groenlandia andrà dritto a cercare qualche abitato umano”.
7) l’orso polare non è come gli orsetti marsicani. È importante capire questo: È una macchina omicida. La convivenza con l’uomo è assolutamente preclusa dal fatto che per esso gli uomini sono prede. Non attacca solo per difendere cuccioli o territorio. Attacca per uccidere e mangiare. Non sono animali pacifici che vivono nei loro territori e attaccano solo se disturbati.
8)gli orsi polari portano malattie pericolose per l’uomo.
9) Riportare un esemplare in Groenlandia significherebbe sottoporlo ad uno stress tale per cui rischierebbe comunque di morire. Non sarebbe un viaggio come quelli fatti per spostare fauna africana. Senza contare che in Africa le operazioni di spostamento sono routine, e sono compiute con mesi di preparazione e su esemplari ben conosciuti.
10) Ammesso poi che si optasse per un rimpatrio e che qualche paese lo accettasse, non è che puoi portarlo in un posto a caso dell’artico e lasciarlo. Se l’habitat è ideale, ci saranno già altri orsi, orsi che lo riconoscerebbero come estraneo e che lo ucciderebbero. Oppure potrebbe essere lui ad uccidere orsi nel luogo dove viene lasciato.
11) la popolazione di orsi polari per ora ha buoni numeri (20-30.000 secondo le stime IUCN), e un esemplare abbattuto ogni dieci anni non rischia di comprometterla (sono molti di più quelli che muoiono in mare prima di riuscire ad arrivare in Islanda). La specie sembra anzi in aumento in alcune zone. Il pericolo che la minaccia è il riscaldamento e la perdita di ghiaccio marino, molto più della caccia, che è portata avanti dagli inuit dell’artico secondo un rigido sistema di quote. Non significa che dobbiamo infischiarcene, ma che non ha senso usare l’argomento del “è in via d’estinzione” per criticare la decisione dell’abbattimento.
Nonostante resti il dispiacere per un animale iconico, spero che, dopo queste spiegazioni, cessino le polemiche in merito e si capisca meglio il perché di questa scelta. Non sono solo ragioni di ordine economico, come spero sia chiaro, ma anche sanitario, sociale e ambientalistico, oltre che di buon senso. Questa non è una guerra tra gente che ha a cuore gli animali e gente che li vuole vedere morti. Non dovrebbe esserlo. Si può tranquillamente tenere al benessere animale e accettare che, talvolta, è la soluzione più di buon senso che se ne abbatta uno, senza che ciò significhi sdoganare l’uccisione indiscriminata di qualsiasi animale. La realtà è complessa, cerchiamo di pensare in modo complesso e non scadere sempre nelle letture in bianco e nero.
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brayantola · 1 year ago
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Examen odontológico 2
Inflamación de origen dentinario
La inflación es una respuesta fisiológica, localizada y protectora de tejidos vascularizados frente a un daño, infección, trauma, etc. Las complicaciones infecciosas de origen dental inician con una caries, patología pulpar, patología periapical que se exterioriza y provoca una tumefacción que se caracteriza por inflamación.
Signos cardinales de la inflamación:
Signos de Celsius (dolor, rubor, tumor y calor)
Signos de Virchow (impotencia funcional)
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Procesos agudos: Todo lo agudo debuta con DOLOR, este proceso tiene evolución de pocos días. El absceso perirradicular agudo es un diagnóstico periapical que ocurre en una pieza dentaria.
Absceso subperióstico
Aspectos clínicos:
Aumento de volumen en el fondo de vestíbulo (frente al ápice).
Cubierto por mucosa normal, límites netos, consistencia renitente (similar a pelota de tenis) y hace cuerpo con el hueso.
Movilidad y extrusión de pieza dentaria.
Dolor espontáneo, localizado, pulsátil.
Edema facial con piel normal.
Compromiso ganglionar
Fiebre
Absceso submucoso
Aspectos clínicos:
Aumento de volumen que, ocupada el vestíbulo en toda su extensión, límites netos.
Mucosa comprometida, a veces transparenta el pus (consistencia fluctuante)
Disminución significativa del dolor espontáneo y a la palpación
Atenuación de edema facial.
Atenuación de fiebre.
Compromiso ganglionar
Absceso subcutáneo
Aspectos clínicos:
Absceso en dermis superficial
Aumento de temperatura local
Dolor atenuado
Consistencia fluctuante
Bien delimitado
Enrojecimiento de la piel
Presenta pus (como un globo de agua)
Celulitis (cara y/o cuello): manifestación temprana de una infección odontogénica diseminada que representa una respuesta inflamatoria difusa que aún no se localiza, puede evolucionar a un absceso y drenar o volverse agresiva y diseminada (inflamación del tejido celular subcutáneo) La propagación de la infección más allá de sus límites anatómicos, a través de planos faciales (espacios), se llama INFECCION EN EL ESPACIO
Aspectos clínicos:
Tumefacción difusa
Consistencia firme (renitente)
Trismus antialgico
Piel inflamada o de color normal
Dolorosa a la palpación
Malestar general
Fiebre
Evolución aguda
Adenitis regional
La celulitis puede ser facial o cervicofacial
Semiología de la región apical
El ápice del diente es la parte terminal de la raíz, conocido también como el foramen apical del diente. El diente está formado por la corona y la raíz; los incisivos, caninos y premolares tienen una raíz, los molares inferiores dos y los superiores tres. A pesar de esto, la anatomía y morfología de las raíces de los dientes puede variar.
El ápice del diente es la apertura de la pulpa dental hacia las regiones periapicales. En esta apertura pasan los vasos sanguíneos y las terminaciones nerviosas que nutren la pulpa dental del diente. Cualquier patología de la pulpa dental puede afectar a los tejidos que conectan con el ápice del diente.
Patologia apical (clasificación clínica según Cohen 12ava edición)
Tejidos apicales normales: Diente con tejidos perirradiculares que no están sensibles a la percusión o palpación.
Periodontitis apical sintomática: ocasiona dolor y molestias al morder o al entrar en contacto con los dientes adyacentes. Este tipo de periodontitis apical suele ser aguda, lo cual quiere decir que aparece súbitamente y empeora con rapidez. Sin embargo, también puede ser crónica.
Periodontitis apical asintomática: inflamación y destrucción del periodonto apical de origen pulpar, que se manifiesta radiográficamente con un área radiolúcida apical y no produce síntomas clínicos.
Absceso apical agudo: reacción inflamatoria a la infección y necrosis pulpar caracterizada por un inicio rápido, dolor espontaneo, sensibilidad del diente a la presión, formación de pus y tumefacción de los tejidos asociados.
Absceso apical crónico: reacción inflamatoria a la infección y necrosis pulpar caracterizada por un inicio gradual, ausencia o levedad de molestias y producción de pus intermitente a través del tracto sinusal asociado.
¿Cómo saber si tengo una infección en el ápice del diente? Algunos de los síntomas que pueden indicar una infección en el ápice son:
Cursar un dolor y una sensibilidad en el diente que no cede con el tiempo.
Padecer molestias al masticar y al palpar la zona
Haber sufrido un ligero golpe o traumatismo.
Para realizar un correcto diagnóstico, son importantes las pruebas complementarias. Se puede realizar una radiografía panorámica u otras pruebas más específicas para la zona como una radiografía periapical.
¿Qué sucede si tengo una inflamación del ápice de un diente? La infección en la pulpa dental puede continuar a través del ápice y provocar un absceso en la región periapical del diente. Esta patología se trata mediante la toma de antibióticos y posteriormente el tratamiento de conductos del diente, conocido también como endodoncia.
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Semiología de la oclusión
La oclusión es la relación que se da al colocar ambos maxilares o arcadas dentarias en una relación funcional, es decir, en la masticación.
Para realizar la oclusión intervienen tres articulaciones, que son:
La oclusal.
La alveolo-dentaria.
La temporo-mandibular o ATM.
En la evaluación de la oclusión dental hemos de tener en cuenta la evaluación funcional de todo el sistema masticatorio incluyendo, a parte de los dientes, las articulaciones, los músculos de la cabeza y los del cuello.
Podemos distinguir tres tipos de posición de oclusión dentaria, estos son:
La máxima intercuspidación (MI): Esta aparece cuando hay el máximo de contactos dentarios al ocluir o cuando cierras con tus dientes.
La oclusión céntrica: Cuando tus cóndilos se encuentran en relación céntrica.
La posición de relación céntrica (PC): Es la posición de los cóndilos mandibulares dentro de la cavidad glenoidea, en una posición completamente centrada, superior y posterior en la misma. Es la posición más equilibrada por lo que siempre se hace referencia a esta al realizar restauraciones dentales.
Oclusión ideal. Esta se da cuando la máxima intercuspidación coincide con la oclusión céntrica. Una oclusión ideal te aportará una mejor masticación, estética y fonación.
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anchesetuttinoino · 1 year ago
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I milioni di lavoratori che torneranno al solco dei campi, dopo essere stati nei solchi delle trincee, realizzeranno la sintesi dell'antitesi: classe e nazione
- B. Mussolini
🗓📍24 maggio 1915: viva l'Italia che si schiera!
🇮🇹 In controtendenza a quello che insegnano nelle scuole noi affermiamo che l'Italia è veramente sé stessa quando assume sulle sue spalle un progetto storico, una responsabilità e una visione del mondo. La Grande Guerra non è stata "l'inutile strage" ma il punto apicale della stagione risorgimentale: un momento decisivo per le sorti delle terre irredente e per la creazione di quel popolo che da un secolo si andava aggregando. La guerra è stato un momento rivoluzionario. Non un Re e nemmeno un parlamento decisero l'intervento: ma proprio quelle masse popolari, lavoratrici ed agricole che infuocate dall'attivismo interventista e sindacalista trasformarono per sempre l'idea di nazione e di socialismo.
🇮🇹 Serve una nuova pedagogia nazionale: riallacciamo i fili della nostra identità alla dinamo storica che generò slancio, eroismo e fratellanza.
bloccostudentesco.org
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oraultima · 7 days ago
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 🔥 Un fulmine a ciel sereno scuote il mondo automobilistico? Luca de Meo lascia Renault per il lusso! 🚨 Scoprilo subito su ORA ULTIMA!
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🏎️ La sorprendente uscita di Luca de Meo dal Gruppo Renault ha lasciato molti a bocca aperta. Dopo anni di successi e un rilancio straordinario, il manager italiano si prepara a un nuovo capitolo, lontano dal rombo dei motori. Quali implicazioni avrà questa decisione per l'industria automobilistica e per il settore del lusso?
💼 L'ipotesi di un suo passaggio a Kering, colosso che controlla brand iconici come Gucci e Bottega Veneta, apre scenari affascinanti. Come le sue capacità di leadership e visione potranno influenzare un settore così diverso? Sarà in grado di replicare il successo ottenuto in Renault?
❓ Questa mossa è un segnale di un cambiamento più ampio nel panorama industriale o una scelta personale audace? E tu, cosa ne pensi di questo inatteso trasferimento? Condividi la tua opinione nei commenti!
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claudiotrezzani · 3 months ago
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Con Brigitte Monjaux Αιολος si è fatto da divinità servitore.
Perché le ha mandato gli Ανεμοι, nel deserto.
Lo ha fatto perché a Brigitte importa cosa il vento incide ed erige, nel deserto.
Ecco, erige:
Montagne in sedicesimo, ed edifici.
Sì, edifici.
Quello in primo piano, da ombra delimitato.
Sapete, è come uno di quei grattacieli bassi - se mi concedete l'ossimoro - che recano apicale protusione.
Anche Mani Shahzadeh ha fotografato un edificio.
In muratura, epperò.
Che con sua ombra pare il il castello dei destini incrociati, d'Italo Calvino.
A noi eccomunque interessa il positivo, dell'edificio.
Non ha la poesia del sogno, come la sua ombra.
Ha la poesia dell'astrazione.
Tutto qui, il paradosso:
un edificio vero che pare astratto per come è forma in concerto con forme.
Brigitte, Mani.
Ispirati cantori d'aligera trasfigurazione, sono.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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brucekee135711 · 4 months ago
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Routine di successo: Post-estrattivo immediato ed espansione apicale
È importante comprendere che hai il potere di avere un impatto significativo sulla vita del tuo paziente. Devi sforzarti per cercare di garantire un esito positivo utilizzando le tue abilità come chirurgo orale e maxillofacciale scegliendo un impianto adeguato. Ricorda che i principi dell’osseointegrazione sono essenziali per il successo. Nella mia mente, la stabilità primaria e la posizione…
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theunfinishedgarden · 5 months ago
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Faire son propre composte
Faire son propre engrais naturel à partir de déchets de cuisine est une excellente manière de recycler tout en enrichissant ton sol de manière écologique et économique. Voici quelques méthodes simples pour fabriquer ton engrais à partir de ce que tu as sous la main.
1. Le compost maison
Le compost est l'une des façons les plus populaires de recycler les déchets de cuisine et de créer un engrais naturel.
Ce que tu peux y mettre :
Déchets de légumes et fruits : épluchures, trognons de légumes, fruits abîmés.
Marc de café et filtre de café.
Coquilles d'œufs écrasées.
Peaux de bananes.
Restes de thé (sans sachets en plastique).
Coupures de légumes et feuilles mortes.
Cendres de bois (en petite quantité, pour éviter d’alcaliniser trop le sol).
Ce qu’il faut éviter :
Viande, produits laitiers, huiles, graisses, et aliments cuits.
Les épluchures d'agrumes en trop grande quantité (elles peuvent acidifier le compost).
Étapes pour créer un compost :
Choisir un emplacement : trouve un coin dans ton jardin ou un bac de compost. Tu peux même utiliser un composteur en intérieur si tu manques d’espace.
Mélange les déchets verts et bruns : les déchets "verts" comme les restes de fruits et légumes et les déchets "bruns" comme les feuilles mortes ou le carton déchiqueté.
Retourner régulièrement le compost pour aérer et accélérer la décomposition.
Utiliser quand il est prêt : le compost sera prêt quand il aura l’apparence d’un sol noir, friable et aura une odeur agréable. Il faudra en général 6 mois à 1 an pour que cela soit prêt.
2. Engrais liquide à base de déchets de légumes
Tu peux créer un engrais liquide très riche en nutriments avec des épluchures de légumes.
Ingrédients :
Épluchures de pommes de terre, carottes, courgettes, tomates, etc.
Eau.
Étapes :
Faire bouillir les épluchures de légumes dans une grande quantité d'eau pendant environ 30 minutes.
Laisser refroidir l’eau. Une fois que l’eau est froide, elle contient de nombreux minéraux et nutriments.
Filtrer l’eau et l’utiliser comme engrais liquide pour arroser tes plantes.
Si tu as des épluchures supplémentaires, tu peux aussi les ajouter directement au compost.
3. Engrais à base de coquilles d'œufs
Les coquilles d'œufs sont riches en calcium et peuvent aider à prévenir les maladies de certaines plantes, comme la pourriture apicale des tomates.
Comment faire :
Rincer les coquilles d'œufs pour enlever les restes de nourriture.
Écraser les coquilles avec un marteau ou un pilon pour les réduire en morceaux plus petits.
Ajouter les coquilles écrasées directement dans le sol autour des plantes ou mélanger à ton compost.
Alternativement, faire un engrais liquide en faisant bouillir les coquilles dans de l’eau pendant environ 10 minutes et en utilisant l’eau pour arroser les plantes.
4. Le thé de compost
Le thé de compost est une solution liquide que tu peux faire en trempant du compost mûr dans de l'eau.
Comment faire :
Mettre du compost mûr dans un sac en tissu (comme un vieux collant ou une toile de jute).
Tremper le sac dans un seau d'eau pendant 1 à 2 jours.
Filtrer l'eau et utiliser cette solution pour arroser tes plantes. Ce "thé" contient une bonne quantité de nutriments liquides qui sont rapidement absorbés par les racines.
5. Les cendres de bois
Les cendres de bois contiennent du potassium, du calcium et du phosphore, ce qui en fait un excellent engrais pour certaines plantes.
Comment faire :
Récupérer les cendres des poêles à bois ou du barbecue (en petites quantités).
Saupoudrer les cendres directement sur le sol ou les ajouter à ton compost. Évite d’en mettre trop, car cela peut rendre le sol trop alcalin.
Utilise-les principalement pour les plantes qui aiment un sol plus alcalin, comme les tomates, les poivrons ou les aubergines.
6. L’engrais liquide au marc de café
Le marc de café est riche en azote, ce qui est parfait pour stimuler la croissance des plantes à feuilles.
Comment faire :
Récupérer le marc de café après chaque préparation.
Diluer le marc dans de l’eau : une cuillère à soupe de marc pour 1 litre d'eau.
Utiliser la solution pour arroser tes plantes. Le marc de café peut également être ajouté directement au compost pour améliorer sa teneur en azote.
7. Infusion de peaux de banane
Les peaux de banane sont riches en potassium, ce qui est essentiel pour la floraison et la production de fruits.
Comment faire :
Couper les peaux de banane en petits morceaux.
Les faire infuser dans de l'eau chaude pendant 24 à 48 heures.
Filtrer et utiliser l’infusion pour arroser les plantes, surtout les tomates et les fleurs.
En résumé :
Les déchets de cuisine, comme les épluchures, les coquilles d'œufs ou le marc de café, sont d'excellentes ressources pour fabriquer un engrais naturel. Que tu choisis de faire du compost, un engrais liquide ou d'autres méthodes, cela permet non seulement de réduire les déchets mais aussi de nourrir ton sol de manière durable et écologique.
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danielgonzalesblog · 7 months ago
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EXAMEN ODONTOLOGICO
Inflamación de origen dentinario
La inflación es una respuesta fisiológica, localizada y protectora de tejidos vascularizados frente a un daño, infección, trauma, etc. Las complicaciones infecciosas de origen dental inician con una caries, patología pulpar, patología periapical que se exterioriza y provoca una tumefacción que se caracteriza por inflamación.
Signos cardinales de la inflamación:
Signos de Celsius (dolor, rubor, tumor y calor)
Signos de Virchow (impotencia funcional)
Procesos agudos: Todo lo agudo debuta con DOLOR, este proceso tiene evolución de pocos días. El absceso perirradicular agudo es un diagnóstico periapical que ocurre en una pieza dentaria.
Absceso subperióstico
Aspectos clínicos:
Aumento de volumen en el fondo de vestíbulo (frente al ápice).
Cubierto por mucosa normal, límites netos, consistencia renitente (similar a pelota de tenis) y hace cuerpo con el hueso.
Movilidad y extrusión de pieza dentaria.
Dolor espontáneo, localizado, pulsátil.
Edema facial con piel normal.
Compromiso ganglionar
Fiebre
Absceso submucoso
Aspectos clínicos:
Aumento de volumen que, ocupada el vestíbulo en toda su extensión, límites netos.
Mucosa comprometida, a veces transparenta el pus (consistencia fluctuante)
Disminución significativa del dolor espontáneo y a la palpación
Atenuación de edema facial.
Atenuación de fiebre.
Compromiso ganglionar
Absceso subcutáneo
Aspectos clínicos:
Absceso en dermis superficial
Aumento de temperatura local
Dolor atenuado
Consistencia fluctuante
Bien delimitado
Enrojecimiento de la piel
Presenta pus (como un globo de agua)
Celulitis (cara y/o cuello): manifestación temprana de una infección odontogénica diseminada que representa una respuesta inflamatoria difusa que aún no se localiza, puede evolucionar a un absceso y drenar o volverse agresiva y diseminada (inflamación del tejido celular subcutáneo) La propagación de la infección más allá de sus límites anatómicos, a través de planos faciales (espacios), se llama INFECCION EN EL ESPACIO
Aspectos clínicos:
Tumefacción difusa
Consistencia firme (renitente)
Trismus antialgico
Piel inflamada o de color normal
Dolorosa a la palpación
Malestar general
Fiebre
Evolución aguda
Adenitis regional
La celulitis puede ser facial o cervicofacial
Semiología de la región apical
El ápice del diente es la parte terminal de la raíz, conocido también como el foramen apical del diente. El diente está formado por la corona y la raíz; los incisivos, caninos y premolares tienen una raíz, los molares inferiores dos y los superiores tres. A pesar de esto, la anatomía y morfología de las raíces de los dientes puede variar.
El ápice del diente es la apertura de la pulpa dental hacia las regiones periapicales. En esta apertura pasan los vasos sanguíneos y las terminaciones nerviosas que nutren la pulpa dental del diente. Cualquier patología de la pulpa dental puede afectar a los tejidos que conectan con el ápice del diente.
Patologia apical (clasificación clínica según Cohen 12ava edición)
Tejidos apicales normales: Diente con tejidos perirradiculares que no están sensibles a la percusión o palpación.
Periodontitis apical sintomática: ocasiona dolor y molestias al morder o al entrar en contacto con los dientes adyacentes. Este tipo de periodontitis apical suele ser aguda, lo cual quiere decir que aparece súbitamente y empeora con rapidez. Sin embargo, también puede ser crónica.
Periodontitis apical asintomática: inflamación y destrucción del periodonto apical de origen pulpar, que se manifiesta radiográficamente con un área radiolúcida apical y no produce síntomas clínicos.
Absceso apical agudo: reacción inflamatoria a la infección y necrosis pulpar caracterizada por un inicio rápido, dolor espontaneo, sensibilidad del diente a la presión, formación de pus y tumefacción de los tejidos asociados.
Absceso apical crónico: reacción inflamatoria a la infección y necrosis pulpar caracterizada por un inicio gradual, ausencia o levedad de molestias y producción de pus intermitente a través del tracto sinusal asociado.
¿Cómo saber si tengo una infección en el ápice del diente?
Algunos de los síntomas que pueden indicar una infección en el ápice son:
Cursar un dolor y una sensibilidad en el diente que no cede con el tiempo.
Padecer molestias al masticar y al palpar la zona
Haber sufrido un ligero golpe o traumatismo.
Para realizar un correcto diagnóstico, son importantes las pruebas complementarias. Se puede realizar una radiografía panorámica u otras pruebas más específicas para la zona como una radiografía periapical.
¿Qué sucede si tengo una inflamación del ápice de un diente?
La infección en la pulpa dental puede continuar a través del ápice y provocar un absceso en la región periapical del diente. Esta patología se trata mediante la toma de antibióticos y posteriormente el tratamiento de conductos del diente, conocido también como endodoncia.
Semiología de la oclusión
La oclusión es la relación que se da al colocar ambos maxilares o arcadas dentarias en una relación funcional, es decir, en la masticación.
Para realizar la oclusión intervienen tres articulaciones, que son:
La oclusal.
La alveolo-dentaria.
La temporo-mandibular o ATM.
En la evaluación de la oclusión dental hemos de tener en cuenta la evaluación funcional de todo el sistema masticatorio incluyendo, a parte de los dientes, las articulaciones, los músculos de la cabeza y los del cuello.
Podemos distinguir tres tipos de posición de oclusión dentaria, estos son:
La máxima intercuspidación (MI): Esta aparece cuando hay el máximo de contactos dentarios al ocluir o cuando cierras con tus dientes.
La oclusión céntrica: Cuando tus cóndilos se encuentran en relación céntrica.
La posición de relación céntrica (PC): Es la posición de los cóndilos mandibulares dentro de la cavidad glenoidea, en una posición completamente centrada, superior y posterior en la misma. Es la posición más equilibrada por lo que siempre se hace referencia a esta al realizar restauraciones dentales.
Oclusión ideal. Esta se da cuando la máxima intercuspidación coincide con la oclusión céntrica. Una oclusión ideal te aportará una mejor masticación, estética y fonación.
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camilafern · 7 months ago
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Examen odontologico II
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La semiología de la región apical se refiere al estudio de los signos y síntomas que se presentan en la región apical del diente, es decir, la zona que rodea el ápice del diente.
Signos de la Región Apical
1. Dolor a la percusión: Dolor al golpear el diente.
2. Sensibilidad a la temperatura: Dolor al consumir alimentos o bebidas calientes o frías.
3. Sensibilidad a la presión: Dolor al masticar o presionar el diente.
4. Fistula: Presencia de una fistula en la encía.
5. Absceso: Acumulación de pus en el tejido alrededor del ápice del diente.
Síntomas de la Región Apical
1. Dolor agudo: Dolor intenso y repentino.
2. Dolor crónico: Dolor persistente.
3. Sabor desagradable: Presencia de un sabor desagradable en la boca.
4. Halitosis: Mal aliento persistente.
5. Hinchazón: Hinchazón en la encía o la cara.
Clasificación de las Lesiones Apicales
1. Absceso periapical: Acumulación de pus en el tejido alrededor del ápice del diente.
2. Ciste periapical: Cavidad llena de líquido en el tejido alrededor del ápice del diente.
3. Granuloma periapical: Acumulación de tejido inflamatorio en el tejido alrededor del ápice del diente.
Factores de Riesgo para las Lesiones Apicales
1. Caries dental: Presencia de caries dental.
2. Traumatismo dental: Golpe o lesión en el diente.
3. Restauraciones defectuosas: Restauraciones que no ajustan correctamente.
4. Genética: Historia familiar de enfermedades de la pulpa.
Diagnóstico
1. Examen visual: Inspección visual de la boca.
2. Radiografías: Imágenes de rayos X para evaluar la estructura dental.
3. Pruebas de sensibilidad: Pruebas para evaluar la sensibilidad dental.
4. Test de vitalidad: Pruebas para evaluar la vitalidad de la pulpa.
Tratamiento
1. Endodoncia: Tratamiento de la pulpa dental.
2. Extracción: Extracción del diente si está muy dañado.
3. Drenaje: Drenaje del absceso o ciste.
4. Medicación: Uso de antibióticos o analgésicos según sea necesario.
Inflamación e infección de origen dental
La inflamación e infección de origen dental pueden ser causadas por diversas condiciones, como caries, periodontitis, pulpitis, entre otras.
Causas de Inflamación e Infección Dental
1. Caries dental: La caries puede causar inflamación e infección en la pulpa dental.
2. Periodontitis: La inflamación de las encías puede extenderse a los tejidos circundantes.
3. Pulpitis: La inflamación de la pulpa dental puede causar dolor y sensibilidad.
4. Absceso dental: Acumulación de pus en el tejido alrededor del ápice del diente.
5. Quiste periapical: Cavidad llena de líquido en el tejido alrededor del ápice del diente.
La semiología oclusal
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Es el estudio de los signos y síntomas relacionados con la oclusión dental, es decir, la relación entre los dientes superiores e inferiores. A continuación, te presento los detalles:
Signos de Desorden Oclusal
1. Desgaste dental: Desgaste excesivo de los dientes.
2. Movimiento anormal: Movimiento anormal de la mandíbula.
3. Clics: Sonidos al abrir o cerrar la boca.
4. Dolor en la articulación temporomandibular (ATM): Dolor en la articulación que conecta la mandíbula con el cráneo.
5. Dolor en los dientes: Dolor en los dientes o las encías.
Tipos de Desordenes Oclusales
1. Maloclusión: Mala alineación de los dientes.
2. Oclusión cruzada: Oclusión anormal en la que los dientes superiores e inferiores no se encuentran correctamente.
3. Oclusión abierta: Espacio entre los dientes superiores e inferiores.
4. Bruxismo: Apretamiento o rechinamiento de los dientes.
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Diagnóstico
1. Examen visual: Inspección visual de la boca.
2. Radiografías: Imágenes de rayos X para evaluar la estructura dental.
3. Registros oclusales: Registros de la oclusión para evaluar la relación entre los dientes.
4. Pruebas de movilidad: Pruebas para evaluar la movilidad de la mandíbula.
Tratamiento
1. Ajustes oclusales: Ajustes para corregir la oclusión.
2. Ortodoncia: Tratamiento para corregir la alineación de los dientes.
3. Prótesis dental: Prótesis para reemplazar dientes ausentes.
4. Relajación muscular: Técnicas para relajar los músculos de la mandíbula.
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dropsofsciencenews · 9 months ago
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Reconocerse en el otro… ¡Literalmente!
¿Alguna vez has observado algo y de repente notaste un detalle que no encaja? A veces, este tipo de sorpresa puede llevar a un descubrimiento increíble, especialmente si estás observando un tanque lleno de ctenóforos.
Pero, ¿qué son los ctenóforos? Son organismos marinos transparentes, delicados y hermafroditas que se reproducen sexualmente. Viven principalmente en mar abierto y son conocidos por su belleza luminosa y bandas iridiscentes. El nombre "Ctenophora" proviene del griego "ktenos" (peine) y "phoros" (portador), refiriéndose a los característicos cilios en forma de peine que utilizan para moverse. Aunque a menudo se les confunde con las medusas, pertenecen a un filo diferente.
Ahora imagina estar en un laboratorio, frente a un tanque lleno de Mnemiopsis leidyi, conocida también como la nuez de mar, una de las especies invasoras de ctenóforos más notorias del mundo. Esta especie puede comer hasta diez veces su peso corporal al día, matando de hambre a ecosistemas enteros al devorar todo lo que está en la base de la cadena alimentaria. Mientras observas detenidamente, algo llama tu atención: un individuo inusualmente grande con dos extremos posteriores y dos órganos apicales en lugar de uno. No, no estás viendo doble, es un solo ctenóforo. Esta peculiar observación llevó a un grupo de científicos japoneses a hacerse una pregunta: ¿es posible que estos ctenóforos, probablemente heridos durante la recolección, hayan fusionado sus cuerpos durante la curación, aprovechando el espacio limitado en el tanque?
Para responder a esta pregunta, los científicos decidieron probar su hipótesis con un experimento. Removieron parcialmente los lóbulos de otros individuos, colocándolos en estrecho contacto y fijándolos en platos de disección. ¿El resultado? En nueve de cada diez casos, las lesiones se fusionaron durante la noche, creando un tejido continuo. Estos animales fusionados lograron sobrevivir al menos tres semanas.
Pero el descubrimiento no termina aquí. Después de una sola noche, los dos individuos originales se habían convertido en uno solo, sin signos visibles de separación. Cuando los investigadores estimularon un lóbulo, todo el cuerpo fusionado reaccionó con una contracción sincronizada. Además, ¡sus sistemas digestivos también se habían fusionado! Cuando una de las bocas ingería comida coloreada con fluorescencia, se podían observar las partículas pasar a través del canal fusionado y ser expulsadas por ambos orificios anales, aunque no de manera simultánea.
Estos resultados demuestran no solo el comportamiento único de estos extraordinarios animales, sino también sugieren que M. leidyi podría carecer de alorreconocimiento—la capacidad de distinguir entre uno mismo y los demás—un mecanismo que previene la fusión entre individuos de la misma especie. En los seres humanos, esta capacidad es lo que causa el rechazo de los órganos trasplantados. Los ctenóforos se encuentran entre los grupos de animales más antiguos entre los metazoos actuales, poseen un sistema nervioso único, y su falta de alorreconocimiento podría ayudarnos a entender mejor cuándo evolucionó este mecanismo en los animales.
¡Hasta pronto y buena ciencia!
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yo-sostenible · 9 months ago
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Sincronización de la contracción muscular en el ctenóforo americano. / Mariana Rodriguez-Santiago El ctenóforo americano, una de las especies exóticas invasoras más dañinas del mundo, tiene esta capacidad al sincronizar rápidamente sus contracciones musculares y fusionar sus tractos digestivos para compartir los alimentos. Por Eva Rodríguez A diferencia de las medusas, los ctenóforos tienen una forma ovoidal y no pican, al no tener células urticantes. Estos seres con bandas ciliadas en forma de peine cuentan con más de cien especies descritas, de las cuales el ctenóforo americano (Mnemiopsis leidyi) figura entre las 100 exóticas invasoras más dañinas del mundo, según la Unión Internacional para la Conservación de la Naturaleza. Una nueva investigación publicada en la revista Current Biology describe que estos animales marinos tienen la capacidad de fusionarse, de modo que dos individuos se convierten fácilmente en uno tras una lesión. Después, sincronizan rápidamente sus contracciones musculares y fusionan los tractos digestivos para compartir los alimentos. “Lo que hace notable nuestro descubrimiento es que el proceso de fusión se completa en solo unas dos horas, con una tasa de éxito del 90 %. Además, una vez fusionados, las contracciones musculares se sincronizan, e incluso los tractos digestivos se fusionan, lo que resulta bastante sorprendente”, argumenta a SINC Kei Jokura, investigador de la Universidad de Exeter, Reino Unido, y los Institutos Nacionales de Ciencias Naturales en Okazaki, Japón. Llegaron a esta conclusión al mantener a una población de estos animales en un tanque de agua de mar en el laboratorio. De esta forma, se dieron cuenta de que un individuo inusualmente grande parecía tener dos extremos traseros y dos estructuras sensoriales –conocidas como órganos apicales– en lugar de una. Al observarlo, se preguntaron si este inusual individuo surgió de la fusión de dos ctenóforos heridos. Para averiguarlo, extrajeron lóbulos parciales de otros individuos y los colocaron juntos en parejas. Resultó que, 9 de cada 10 veces, se fusionaron y sobreviviendo durante al menos 3 semanas. “Ambos lóbulos se extirpan cuando se fusionan. Creemos que la fusión se produce cuando se activan los programas regenerativos de ambos individuos”, apunta el científico. Sincronización de la contracción muscular. / Mariana Rodriguez-Santiago Pruebas de estimulación mecánica Un estudio posterior mostró que después de una sola noche, los dos individuos originales se convirtieron sin problemas en uno, sin separación aparente entre ellos. Cuando los investigadores pincharon un lóbulo, todo el cuerpo fusionado reaccionó, lo que indica que sus sistemas nerviosos también estaban completamente unidos. “Nos sorprendió observar que la estimulación mecánica aplicada a un lado del ctenóforo fusionado resultó en una contracción muscular sincronizada en el otro lado”, apunta Jokura. Observaciones más detalladas mostraron que los animales fusionados tenían movimientos espontáneos durante la primera hora. Tras esto, el tiempo de las contracciones en cada lóbulo comenzó a sincronizarse más. En dos horas, el 95 % de las contracciones musculares del animal fusionado fueron completamente sincrónicas. Para que se produzca la fusión, las zonas lesionadas deben permanecer próximas durante un tiempo considerable. Este caso sería algo poco frecuente en entornos naturales”, señala Jokura. Acoplamiento del sistema digestivo También observaron de cerca el tracto digestivo para descubrir que también se había fusionado. Cuando una de las bocas ingirió camarones en salmuera marcados con fluorescencia, las partículas de comida se abrieron camino a través del canal fusionado. Los científicos no tienen claro cómo funciona esta estrategia de supervivencia. Consideran que estudios futuros ayudarán a llenar estos vacíos de conocimiento, con implicaciones potenciales en investigación regenerativa. “Aún existen muchas incógni...
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siciliatv · 10 months ago
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In carcere un anno e mezzo poi assolto: rigettata domanda di risarcimento per ingiusta detenzione a favarese
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E' stata rigettata la domanda di riparazione per ingiusta detenzione, con relativo risarcimento del danno, presentata da un uomo di Favara, arrestato e finito in carcere nell’ambito della maxi inchiesta antimafia “Montagna”, poi assolto da tutte le accuse e rimesso in libertà. Lo hanno deciso i giudici della Cassazione che hanno rigettato l’istanza della difesa e confermato il verdetto della Corte di appello di Palermo. Il favarese ha trascorso in carcere un anno e mezzo: dal 22 gennaio del 2018 al 25 luglio dell’anno successivo, dopo essere stato raggiunto dall’ordinanza del Gip del Tribunale di Palermo. L'uomo è stato assolto dalle imputazioni sollevate a suo carico con sentenza del 2021. La domanda di riparazione per ingiusta detenzione non ha trovato accoglimento poiché sono stati individuati ‭"comportamenti colposi – scrivono i giudici –, ritenendo sussistente un grave quadro indiziario in ordine al coinvolgimento apicale dell'uomo nella consorteria mafiosa sulla base dei servizi di osservazione e dell'attività di intercettazione ambientale e telefonica, che avevano consentito di accertare almeno otto incontri tra il favarese ed altri esponenti mafiosi". Read the full article
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exhibitart · 10 months ago
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In una camera da letto un uomo e una giovane donna si atteggiano a Marte e Venere. Lei si presenta di schiena: si volta e fissando lo spettatore porge un fiore di narciso. Lui, con l’elmo in testa e un drappo che ne copre le parti intime la ammira, approcciandosi timidamente alle sue grazie. Questa scena è stata ideata verso il 1595 dalla pittrice bolognese Lavinia Fontana - nata il 24 agosto 1552 - all’epoca una delle pittrici più celebri d’Europa. Costituisce il punto apicale di un processo di rinascita figurativa del tema, di origine classica, della Venere Callipigia, che significa “dalle belle natiche”. Dall’inizio del XVI secolo decine di artisti si erano cimentati nell’immaginare come dar forma esplicita a questo particolare ‘lato’ della dea – da Giorgione a Tiziano, da Paolo Veronese ad Annibale Carracci – ma nessuno aveva mai osato una trasgressione così sorprendente come quella proposta dalla talentuosa pittrice, in questo dipinto conservato a Madrid, nella Fundación Casa de Alba.
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claudiotrezzani · 3 months ago
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Places des Vosges, a Parigi.
Prima regnanti ed aristocrazia, lì.
Oggi, sotto i portici, varia umanità.
Finestre bianche, blu, qualche vaso appeso.
E portoni più o meno conservati.
In quale portone è entrata Eléanor le Gresley?
Dentro, eccomunque adorabile misurata fatiscenza.
Adorabile perché contenuta.
Non cadente ma vissuta.
E sta qui l'addizione.
L'addizione?
Sì, proprio quella.
Perchè ci sono quadri astratti, ora, alle avvolgenti pareti della tromba delle scale.
Costa meno al metroquadro, ora, vivere lì.
Ma vi è più lusso, non meno.
Sì, proprio per i quadri astratti.
Ciò che erano geometrici fregi, sono divenute  figurative astrazioni, se mi concedete l'ossimoro.
Il tempo ha stemperato confini e si è fatto artefice d'arte.
Sì, Artefice d'Arte, il Tempo medesimo.
Inconsapevolmente dipingendo quadri - affreschi - con stile di tre secoli posteriore all'edificazione dell'architettonico complesso.
Eppoi, quella luce.
Calda, eppur severa.
E il pomo, e il corrimano.
Deliziosa ruggine con apicale coronamento di pudico ottone.
Ecco, Eléonor ha saputo cogliere l'azione rivivificante del tempo.
Con sicurezza di mano e fervorosa sensibilità di spirito.
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Claudio Trezzani
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