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#Archivio di Stato di Rieti
marcogiovenale · 1 year
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oggi alle 15:00, all'archivio di stato di roma: "occupazione e resistenza: roma 1943-44. storie e documenti"
OGGI, mercoledì 31 maggio 2023 alle ore 15:00 sarà inaugurata nella sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, corso Rinascimento 40, la mostra OCCUPAZIONE E RESISTENZA: ROMA 1943-1944. STORIE E DOCUMENTI, frutto della collaborazione tra l’Archivio di Stato di Roma e il Museo storico della Liberazione. La mostra ripercorre i nove mesi dell’occupazione attraverso documenti poco noti…
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lamilanomagazine · 3 months
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Archivi di Stato, Sangiuliano: «Al lavoro per la sede di Matera»
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Archivi di Stato, Sangiuliano: «Al lavoro per la sede di Matera». «Ci stiamo occupando con determinazione degli Archivi di Stato: proprio in queste settimane abbiamo definito due operazioni fondamentali a Rieti, con il conferimento dell’ex filiale della Banca d’Italia a sede del locale Archivio di Stato, e a Forlì, dove verrà riqualificato a tale scopo il convento di Santa Maria della Ripa. Matera, come meridionale, mi sta particolarmente a cuore. Al Sindaco Domenico Bennardi ricordo che il decreto interministeriale 198/2022 del precedente governo non contempla Matera nella programmazione finanziaria di 100 milioni di euro per l’acquisto di sedi da destinare agli Archivi di Stato nel triennio 2023-2025, dal momento che all’epoca era in corso un’interlocuzione per la concessione in comodato d’uso gratuito di una sede civica. Quel provvedimento verrà opportunamente modificato da questo governo per consentire al Ministero della Cultura di colmare tale lacuna. Di pari passo, stiamo già procedendo con l’Agenzia del Demanio alla verifica di un’adeguata sede demaniale per l’Archivio di Stato di Matera e, nell’eventualità di un esito negativo, della congruità dell’offerta di vendita proposta dai privati proprietari dell’edificio in cui è attualmente ospitato». Lo dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo sull’Archivio di Stato di Matera attualmente collocato nell’edificio dell’ex cinema Quinto, sede individuata all’indomani del terremoto del 1980. Il 16 settembre 2022 la Direzione generale Archivi, di fronte alla disponibilità da parte della proprietà di cedere a titolo oneroso al Ministero l’immobile, ha manifestato l’interesse all’acquisto, chiedendo di quantificare il prezzo di vendita, rappresentato in 4,8 milioni di euro, e invitando la direzione dell’Archivio di Stato a predisporre di pari passo un’indagine di mercato per l’individuazione di un nuovo immobile. A esito negativo di tale indagine, la Direzione generale Archivi sta provvedendo ad inviare all’Agenzia del Demanio la manifestazione di interesse e l’offerta per la valutazione di congruità del prezzo, anche alla luce delle infruttuose interlocuzioni intercorse negli ultimi cinque anni con il Comune di Matera per la concessione in comodato d’uso gratuito prima dell’ex Convitto nazionale “Emanuele Duni” e in un secondo tempo l’ex Facoltà di Architettura dell’Università della Basilicata, edificio quest’ultimo non idoneo in ragione delle sue caratteristiche tecniche e dimensionali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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frontiera-rieti · 7 years
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Istituto Luce e Archivio di Stato di Rieti: nasce la rivista online "Didattica luce in Sabina". Il primo numero sarà dedicato al sisma
Istituto Luce e Archivio di Stato di Rieti: nasce la rivista online “Didattica luce in Sabina”. Il primo numero sarà dedicato al sisma
Sarà presentata lunedì 6 marzo alle ore 16 presso l’Archivio di Stato la rivista on line “Didattica luce in Sabina”, frutto di una convenzione tra l’Istituto Luce e l’Archivio di Stato di Rieti. La rivista si pone l’obiettivo di raccontare la storia della Sabina per immagini e di presentare i vari lavori, soprattutto didattici, basati sulla ricerca per immagini sia filmiche che fotografiche. Il…
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all4animals-blog · 7 years
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All4Animals ha pubblicato un nuovo articolo: https://www.all4animals.it/2017/07/11/rieti-lanziana-sbranata-dal-pitbull-la-nipote-no-ha-avuto-un-malore-e-il-cane-non-e-aggressivo/
Rieti: l'anziana sbranata dal pitbull? La nipote: "No, ha avuto un malore e il cane non è aggressivo"
C’è una diatriba, da qualche giorno a questa parte, in merito a una notizia pubblicata sul quotidiano IlMessaggero e relativa alla morte di un’anziana donna che, secondo il giornale, sarebbe stata “sbranata dal cane che aveva appena adottato”. Non sorprende scoprire che l’animale sia un pitbull, razza estremamente vituperata e sulla quale regna ancora oggi sovrana una sconcertante ignoranza.
Il fatto è avvenuto a Rieti negli scorsi giorni e IlMessaggero riporta che la donna, un’anziana di 88 anni, sarebbe stata “azzannata al collo” e ritrovata senza vita dalla figlia al suo rientro in casa, e che il cane avrebbe morso con violenza la donna tanto da provocare il distaccamento di alcune vertebre.
Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri, che dovranno fare luce su tutti i dettagli della presunta aggressione che, secondo IlMessaggero, “riconduce all’animale” ma presenta anche “alcuni elementi di dubbio legati al tipo di lesioni che potrebbero non essere solo provocate da morsi”.
La nipote della donna deceduta, tuttavia, non ha amato il tono dell’articolo pubblicato dalla testata e ha espresso chiaramente la propria posizione a commento dello stesso, sulla pagina Facebook del Messaggero: “Mi fa schifo il “giornalista” che ha scritto questo articolo.  La donna in questione è mia nonna. Non è stata sbranata dal cane. Questo è solo un articolo per prendere più click, e purtroppo ci è riuscito, dato che l’ho visto condiviso ovunque. Ovviamente la foto non è di Rocco, che ha un muso troppo dolce, poi non faceva effetto. Nonna è caduta per una caduta, forse provocata da un malore. Purtroppo ha battuto la testa. Quando sono arrivati i carabinieri il cane si è agitato, e forse per proteggerla le è salito sopra, ha cercato di spostarla. I carabinieri si saranno fatti sicuramente impressionare, ma fatto sta che neanche noi familiari sappiamo il risultato dell’autopsia, invece il giornalista sa prima di noi che cosa è successo. Tra l’altro neanche si è premurato di trovare due informazioni un po’ più accurate: mia nonna aveva 88 anni, non una settantina. Mia zia non è “andata a trovarla”, abitava lì, è rientrata in casa e l’ha trovata. Rocco è stato preso per sicurezza dalla Asl in osservazione, ma subito ci hanno detto ‘non è un cane aggressivo’. Rocco amava mia nonna, che lo ha salvato, e comunque questo articolo serve solo a fare soffrire più noi familiari e ad alimentare l’odio verso una razza di animali, senza senso. Mi premurerò di farlo togliere, o denuncerò la testata e il giornalista.”
Al momento attuale, IlMessaggero non ha rettificato né integrato l’articolo, che risulta ancora presente sul suo sito web, né tantomeno ha ritenuto di dover rispondere alla replica della parente della vittima.
Le nostre condoglianze vanno alla famiglia.
Nella foto: un pitbull (archivio).
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frontiera-rieti · 7 years
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L'Archivio di Stato di Rieti presenta "La Sabina di Paul Scheuermeier"
L’Archivio di Stato di Rieti presenta “La Sabina di Paul Scheuermeier”
Si svolgerà venerdì 17 febbraio alle ore 16 presso l’Archivio di Stato di Rieti l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro-catalogo “La Sabina di Paul Scheuermeier. Un pescatore di parole e immagini nella Sabina del primo dopoguerra. I documenti dell’Università di Berna“, edito dall’Archivio di Stato in collaborazione con l’Associazione Storica per la Sabina e l’Istituto Luce.  …
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frontiera-rieti · 7 years
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Archivio di Stato di Rieti: dal Giappone per visionare il lavoro di recupero degli archivi nelle zone terremotate
Archivio di Stato di Rieti: dal Giappone per visionare il lavoro di recupero degli archivi nelle zone terremotate
Una delegazione di professori del National Institute of Japan Literature, sarà a Rieti mercoledì 8 febbraio presso l’Archivio di Stato di Rieti per prendere visione del lavoro svolto dall’Istituto reatino nel contesto del recupero degli archivi storici nei centri colpiti dal terremoto. La visita tutt’altro che formale si inserisce nel vasto progetto “Marega” frutto di un accordo sottoscritto tra…
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frontiera-rieti · 6 years
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L’archivio storico della Camera di Commercio a disposizione del pubblico grazie all’Archivio di Stato
L’archivio storico della Camera di Commercio a disposizione del pubblico grazie all’Archivio di Stato ----------------------- I documenti depositati dall’Ente camerale all’Archivio di Stato coprono un arco cronologico che va dal 1927 agli anni Novanta.
Il copioso archivio storico della Camera di Commercio di Rieti sarà fruibile al pubblico grazie alla convenzione siglata tra l’Ente camerale e l’Archivio di Stato di Rieti presso il quale è ora disponibile. I documenti depositati dall’Ente camerale all’Archivio di Stato sono quelli elencati nella Pubblicazione degli Archivi di Stato – Quaderni della rassegna degli archivi di Stato 83 – dal titolo…
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frontiera-rieti · 7 years
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Archivio di Stato di Rieti, presenta il nuovo fascicolo della rivista «Passaggi»
Archivio di Stato di Rieti, presenta il nuovo fascicolo della rivista «Passaggi» --------------------- Mercoledì 15/11 alle ore 16 presso la sala delle conferenze dell’Archivio di Stato di Rieti sarà presentato il nuovo fascicolo della Rivista Passaggi.
Mercoledì 15/11 alle ore 16 presso la sala delle conferenze dell’Archivio di Stato di Rieti sarà presentato il nuovo fascicolo della Rivista Passaggi, edito a cura della Fondazione Ranieri di Sorbello, dedicato prevalentemente al tema: “Convivere col terremoto – Progetti per ricostruire contro il rischio di abbandono”; ma che contiene la trattazione di ulteriori temi di grande attualità. La…
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frontiera-rieti · 7 years
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È stata presentata il 30 ottobre, nella Sala Marconi di Radio Vaticana, la partnership di Autostrade per l’Italia e Regione Lazio con il progetto “La Valle del Primo Presepe”, prodotto dalla Chiesa di Rieti in collaborazione con i Comuni di Greccio e Rieti, il sostegno della Fondazione Varrone, la partecipazione di Ascom Rieti e della Associazione Italiana Amici del Presepio. Il tutto con il coordinamento di Fondaco. A presentare la collaborazione sono stati il vescovo Domenico Pompili, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e Francesco Delzio, direttore Relazioni esterne, Affari Istituzionali e Marketing di Atlantia e Autostrade per l’Italia Spa.
Dietro il progetto la riscoperta del vero volto di san Francesco
Mons. Pompili ha presentato il contesto spirituale e culturale entro cui va letta l’iniziativa, che «intende rimettere in luce l’intuizione di san Francesco nella notte del Natale del 1223». Il poverello infatti, «non intendeva inscenare una sacra rappresentazione, come all’epoca già si faceva, ma voleva concentrale l’attenzione dei presenti su quello che era stato il “fatto” dell’incarnazione». Il gesto di san Francesco è poi entrato nell’immaginario collettivo, ma proprio per questo, secondo il vescovo «merita di essere rimarcato nei suoi aspetti originari», a partire da «due significati che non cessano di restare spiazzanti anche ai nostri giorni». Da un lato c’è il significato spirituale, perché mettere al centro della salvezza cristiana un bambino «non è solo un dato della Rivelazione. La mangiatoia, l’aspetto della povertà inerme, significa infatti porre l’accento sul fatto che Dio viene proprio nella forma del “povero”»: una provocazione per la Chiesa di allora, presa in tante faccende temporali, che non manca di interrogare il presente. Dall’altro lato, Francesco intendeva fare del povero villaggio di Greccio una “nuova Betlemme”: una vera e propria contestazione delle violenza delle crociate organizzate per conquistare la Terra Santa. «Questo insieme di significati spirituali e sociali – ha sottolineato mons Pompili – con il tempo sono andati trascolorando in un effetto estetizzante che ha distolto l’attenzione dalla mangiatoia».
Autostrade, tra Greccio e Rieti: «Sei in un Paese meraviglioso»
Su questo nucleo si innesta una più generale riscoperta del volto autentico di Francesco, il cui potenziale spirituale non manca di risvolti di promozione turistica del territorio della “valle”. È questo l’aspetto che ha portato alle collaborazioni con Autostrade per l’Italia e con la Regione Lazio. La prima, ha spiegato Francesco Delzio, ha infatti «sposato con entusiasmo istintivo questa idea, fondamentalmente perché risponde a tutto quello che avevamo immaginato per il nostro “Sei in un Paese meraviglioso”». Si tratta di una campagna che riguarda tutta la rete autostradale nazionale, pensata per raccogliere «la ricchezza della provincia italiana, dal punto di vista turistico e ambientale». Una ricchezza troppo spesso trascurata perché i territori «non hanno finora avuto la capacità di raccontarsi» e restano così tagliati fuori dai grandi tour operator. Eppure ci sono turisti «che non cercano un monumento o un bene da visitare, ma una esperienza, un racconto. E non c’è racconto più bello di quello che viene offerto dal “La Valle del Primo Presepe”».
Una forte campagna mediatica di promozione territoriale e turistica
Di conseguenza Autostrade ha deciso di dare risonanza all’iniziativa con maxi affissioni, cartelli pedonali e cartelli retroilluminati in 7 aree di servizio (Tevere Ovest – Giove Ovest – Flaminia Ovest – Feronia Est – Mascherone Est Prenestina Est – La Macchia Est), ma anche attraverso spot mandati a rotazione sui 187 schermi del circuito nazionale “Infomoving” presenti nelle aree di servizio delle Autostrade.
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Un sostegno informativo che verrà ulteriormente potenziato dalla Regione Lazio, che sosterrà l’operazione con una massiccia opera di promozione del territorio. Sono infatti previste pubblicità nel circuito “social” della Regione e sul portale visitlazio.com per il mese di dicembre, oltre alla pubblicità radiofonica su 19 emittenti e numerosi passaggi giornalieri di promozione multimediale nella Metro romana, attraverso i 130 schermi delle stazioni e gli oltre 3000 presenti sui treni.
Zingaretti, fondamentale promuovere un territorio piccolo ma di grande valore
Da parte sua, il governatore Zingaretti ha lodato la «tessitura» del progetto, che mette insieme tanti soggetti diversi: «il successo dell’iniziativa – ha spiegato nel suo intervento – dipenderà da quanto tutti si sentiranno investiti dalla sua missione culturale, sociale ed economica». Una sfida ai territori «molto importante», ha spiegato Zingaretti collegandosi al discorso di Autostrade, «perché il “viaggio” è una metafora della conoscenza. La forza del “cammino” nella promozione del territorio ha questo come grande valore: spinge all’incontro, alla costruzione di comunità. L’obiettivo è dunque quello di conoscere, di apprendere, di apprezzare, approfondire la spiritualità e la bellezza» dell’area compresa tra Greccio e Rieti. Una forma originale di promozione possibile in una porzione dell’Italia «piccola, ma assolutamente ricca di storia e di una cultura che lascia il segno».
L’«anno zero» tra iniziative e cultura
Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le iniziative dell’«anno zero» del progetto de “La Valle del Primo Presepe” e annunciati nuovi fronti sui quali si sta lavorando. È ad esempio nelle corde dell’iniziativa la creazione di un «Archivio Mondiale Documentale del Presepe»: una vera e propria “enciclopedia” digitale (ma non solo) del presepe che possa riunire in un solo luogo le immagini dei presepi di tutto il mondo, documenti e studi sull’argomento, e ogni altro tipo di informazione sul tema. Una operazione da costruire sulla base del modello collaborativo “wiki” per la quale si sta costruendo una collaborazione con un importante partner tecnologico.
Oltre a comprendere gli eventi prodotti ogni anno nei Comuni di Rieti e Greccio per il periodo natalizio, il progetto de “La Valle del Primo Presepe” darà vita a un ricco percorso espositivo tra Greccio e Rieti di presepi di ogni tipologia e provenienza realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Amici del Presepio, vedrà svolgersi tre competizioni a tema, la presenza di un grande presepe di un Paese straniero (quest’anno s’inizia con la Germania), e installazioni di arte contemporanea.
Da Greccio a Rieti, la Valle del Primo Presepe: presentata in Vaticano la partnership con Autostrade e Regione Lazio ---------------------- È stata presentata il 30 ottobre, nella Sala Marconi di Radio Vaticana, la partnership di Autostrade per l’Italia e Regione Lazio con il progetto “La Valle del Primo Presepe”, prodotto dalla Chiesa di Rieti in collaborazione con i Comuni di Greccio e Rieti, il sostegno della Fondazione Varrone, la partecipazione di Ascom Rieti e della Associazione Italiana Amici del Presepio, e il coordinamento di Fondaco. È stata presentata il 30 ottobre, nella Sala Marconi di Radio Vaticana, la partnership di Autostrade per l’Italia…
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frontiera-rieti · 7 years
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Affollata la sala conferenze dell’Archivio di Stato di Rieti per l’inaugurazione della mostra Le carte tra le macerie, esposizione al pubblico di una selezione del patrimonio storico- documentario recuperato ad Accumoli e Amatrice dopo il devastante terremoto del 24 agosto 2016. Quasi tremila pezzi storici tra registri, cartoline, carte parrocchiali e molto altro, documenti datati dal XVI al XX secolo messi in sicurezza a pochissimi giorni dal sisma con straordinaria efficienza e sinergia tra diversi enti.
Mibact, Archivio di Stato, Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, Soprintendenza archivistica e bibliografica, Istituto centrale per il restauro del patrimonio librario, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali hanno lavorato instancabilmente e spesso in condizioni proibitive per salvaguardare la memoria storica dei paesi colpiti dal tragico evento. Tra macerie e calcinacci sono emersi i registri parrocchiali, le pagelle degli studenti dell’Istituto Don Minozzi, i breviari, le foto dei caduti di guerra, molti epistolari ed alcune preziose cinquecentine.
Il voluminoso materiale ora è al sicuro nelle teche dell’Archivio di Stato di Rieti, «per il più breve tempo possibile – ha detto il direttore Roberto Lorenzetti – perché tutti non vediamo l’ora che questi documenti tornino nei propri luoghi di origine, e servano da memoria per le successive generazioni». Le carte parrocchiali e i documenti religiosi e diocesani sono stati invece collocati nel luogo più consono, negli archivi della curia vescovile di Rieti, in via Cintia, messi a disposizione dal vescovo Domenico Pompili.
Parte integrante della mostra è anche il catalogo fotografico, un interessante volume curato da Roberto Lorenzetti e dal Soprintendente Archivistico e bibliografico del Lazio Mauro Tosti Croce. Alla realizzazione della mostra hanno collaborato, per la diocesi di Rieti, Alfredo Pasquetti e Barbara Fornara e per l’Archivio reatino Maria Giacinta Balducci e Liana Ivagnes, con il prezioso aiuto dei volontari del servizio civile Giada Cassar e Federico Vella.
Le immagini del volume raccontano le varie fasi del recupero e documentano il lavoro di messa in sicurezza e catalogazione del materiale effettuato anche grazie alla fattiva collaborazione di giovani studenti grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro. Particolarmente soddisfatti dello straordinario lavoro messo in campo dall’Archivio di Stato di Rieti Mauro Tosti Croce, soprintendente archivistico del Lazio, e il prefetto Fabio Carapezza Guttuso, responsabile nazionale dell’unità di crisi del Mibact, che per mesi hanno lavorato per la salvezza dei beni culturali alla Dicomac di Rieti, cuore pulsante delle fasi di emergenza post-terremoto.
Le carte tra le macerie: grande interesse per la mostra all'Archivio di Stato ---------------------- Affollata la sala conferenze dell'Archivio di Stato di Rieti per la mostra «Le carte tra le macerie» realizzata con i documenti recuperati dopo il sisma. Affollata la sala conferenze dell'Archivio di Stato di Rieti per l'inaugurazione della mostra Le carte tra le macerie…
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frontiera-rieti · 7 years
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Il teatro musicale protagonista dell’edizione 2017 con repertori di rara esecuzione e grande interesse. Inaugurazione con due atti unici di Nino Rota, il compositore delle colonne sonore dei film di Fellini, Visconti e Zeffirelli, su testi della straordinaria sceneggiatrice della grande stagione del cinema italiano, Suso Cecchi D’Amico, e dello scrittore Riccardo Bacchelli. Ancora Rota nel Trittico di chiusura del Festival, insieme a Menotti e Dall’Ongaro, Monteverdi per festeggiare l’anniversario affiancato da opere contemporanee, l’attore Fabrizio Gifuni in musiche di scena da Amleto di Sostakovich, Il Flauto Magico di Mozart in una versione per il pubblico degli studenti, i tradizionali immancabili concerti organistici sul grande strumento Dom Bedòs-Roubo
Omaggio a Nino Rota
Teatro musicale protagonista come sempre al Reate Festival, questa volta in un nuovo ambito cronologico, quello del ‘900, meno consueto, ma con forti radici nel passato. È con un omaggio a Nino Rota, non solo autore di fortunatissime musiche da film, ma compositore solido e fecondo della produzione colta, continuatore della grande tradizione operistica italiana, che al Teatro Flavio Vespasiano l’edizione 2017 del Festival si inaugurerà sabato 30 settembre alle 21 (replica domenica 1 ottobre alle 18 e per le scuole venerdì 29 settembre ore 11). Due opere di teatro musicale di grande pregio e di rara esecuzione, I due timidi – su testo di Suso Cecchi d’Amico – e La notte di un nevrastenico su testo di Riccardo Bacchelli verranno presentate in una nuova produzione del Festival con la regia di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa, i costumi di Anna Biagiotti e la Reate Festival Orchestra diretta da Gabriele Bonolis.
Una personalità musicale, quella di Rota, nella quale convogliano le reminiscenze dei più diversi linguaggi del passato e l’immediata comunicabilità dello stile, uniti ad un’originalità di pensiero e di concezione che lo pongono tra i grandi musicisti italiani del Novecento. Il dittico che verrà presentato, nella scia della tradizione dell’opera buffa italiana, è caratterizzato da una scrittura vivacissima e di forte ascendenza contrappuntista, ma sempre attenta alle esigenze sceniche e intrisa di un affascinante respiro melodico. Interessante notare l’assiduità di Rota oltre che con i massimi registi del tempo (Fellini, Visconti, Zeffirelli), anche con alcuni dei più grandi scrittori italiani del Novecento, da Eduardo De Filippo a Mario Soldati, da Riccardo Bacchelli a Suso Cecchi d’Amico, questi ultimi due autori rispettivamente del libretto de La notte di un nevrastenico e de I due timidi.
L’omaggio a Nino Rota, così vicino al mondo del cinema, si inserisce in maniera ottimale nella collaborazione ormai stabilitasi fin dallo scorso anno con la Fondazione Alberto Sordi per i Giovani, creata con l’intento di favorire l’inserimento di nuovi talenti nelle professioni artistiche legate al mondo dello spettacolo. Ancora una volta la collaborazione consentirà di dar vita alla Reate Festival Orchestra, una compagine orchestrale formata dai migliori elementi provenienti dai corsi di perfezionamento dell’Alta Formazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dal Dipartimento della Didattica e Formazione del Teatro dell’Opera di Roma, due istituzioni di assoluto prestigio con cui il Reate Festival collabora fin dalla sua creazione. Inoltre, con il Teatro dell’Opera la collaborazione si estenderà anche alla parte relativa all’allestimento scenico con un apporto rilevante da un punto di vista tecnico e produttivo.
Monteverdi a 450 anni dalla nascita
Se Nino Rota rappresenta uno sviluppo novecentesco della grande scuola vocale italiana, al polo opposto cronologico si colloca Claudio Monteverdi di cui ricorrono nel 2017 i 450 anni dalla nascita (1567-2017). Per un festival incentrato sul Belcanto un anniversario importante, festeggiato incorniciando l’esecuzione del Combattimento di Tancredi e Clorinda su versi della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso – uno dei vertici del teatro musicale – con due proposte di musica contemporanea (17-18 ottobre, matinée). Una conferma dello stretto legame che unisce la creatività dei nostri giorni con l’illustre tradizione antica: di Giorgio Battistelli verrà infatti eseguita l’Azione per due percussionisti Orazi e Curiazi del 1996, che ripropone con un linguaggio di forte coinvolgimento emotivo il tema del “combattimento”, mentre la conclusione dello spettacolo sarà affidata a una commissione in prima esecuzione assoluta al compositore Claudio Ambrosini intitolata Tancredi appresso il Combattimento, madrigale drammatico su versi di Torquato Tasso. L’Ensemble In Canto e il Tetraktis Percussioni Ensemble saranno diretti da Fabio Maestri, con la partecipazione del Gruppo Danza Oggi, la regia di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa e le proiezioni con la particolare tecnica motion capture di Flaviano Pizzardi. Anche questo trittico nasce dalla collaborazione con altre istituzioni, la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, l’Associazione In Canto di Terni, l’Associazione Nuova Consonanza e l’Associazione Roma Sinfonietta con l’apporto dell’Università Roma Tre e dell’Università Roma Due Tor Vergata.
Amleto da Shakespeare a Šostakovich
Ancora teatro musicale, ma questa volta con le musiche di scena, genere non molto frequentato ma di grande interesse. Il titolo scelto è Concerto per Amleto (8 ottobre ore 18) dalla tragedia di William Shakespeare per la quale Dmitrij Šostakovich ideò in due diverse occasioni un potente affresco sonoro. La prima, datata 1932, è una suite tratta dalle musiche di scena per un’edizione teatrale dell’Amleto firmata dal regista Nikolaj Akimov; la seconda opera, del 1964, fu commissionata dal regista Grigorij Kozincev come colonna sonora per il suo film Hamlet, e si avvale del prezioso adattamento di Boris Pasternak. Punto di forza di questa esecuzione sarà la presenza del celebre attore Fabrizio Gifuni, che non si limiterà a interpretare il dramma, ma ne curerà una sua personale versione realizzata in collaborazione con Rino Marrone per la parte musicale. Sarà lo stesso Marrone a dirigere l’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, partner privilegiato del Festival da alcuni anni. Da segnalare inoltre la collaborazione con l’Archivio di Stato di Rieti che in concomitanza inaugurerà la mostra Le carte tra le macerie, Il patrimonio documentario recuperato dopo il sisma di Amatrice-Accumoli (Archivio di Stato di Rieti, ore 15.30).
Mozart per i giovani con il Flauto Magico
L’attenzione per il pubblico giovanile e per una programmazione integrata in un progetto didattico vero e proprio è una vocazione del Reate Festival che negli ultimi anni ha trovato riscontri notevoli nel tessuto scolastico del territorio. In questo contesto verrà proposta una particolare edizione del Flauto Magico di Mozart, nella versione italiana di Giovanni Da Gamerra del 1794 (6-9 novembre, matinée). Si tratta di un innovativo progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione Europa In Canto, strutturato su un metodo didattico che tramite incontri, seminari e laboratori è in grado di avvicinare e appassionare i giovani al mondo della musica, del teatro, dell’opera lirica. La direzione è di Germano Neri, la regia di Elisa Capaccioli. In questo stesso contesto di attenzione ai giovani si colloca la collaborazione con il Liceo Musicale di Rieti “Elena Principessa di Napoli” e con la sede delocalizzata a Rieti presso Villa Battistini del Conservatorio di Musica “Santa Cecilia” di Roma che consentirà agli studenti più meritevoli di esibirsi in due concerti appositamente dedicati nel cartellone del Festival (20 e 27 ottobre, matinée).
Concerti per organo
Completano la programmazione due concerti organistici, solisti Marco Cadario e Leonardo Ciampa, che si terranno nella chiesa di San Domenico di Rieti sul grande organo pontificio Dom Bedos-Roubo, un enorme strumento di quattordici metri che costituisce in assoluto uno dei maggiori risultati artistici della moderna arte organaria (6 e 13 ottobre ore 21).
Chiusura con un trittico del Novecento
Infine il teatro musicale italiano del Novecento ancora in chiusura del Festival con un trittico che impagina composizioni teatrali di Nino Rota, Giancarlo Menotti e Michele dall’Ongaro (17 novembre ore 11:00 e ore 21). La scuola di guida di Rota su libretto di Mario Soldati rivela evidenti affinità con Il telefono di Giancarlo Menotti, sia per l’argomento trattato che per una vena musicale tanto accattivante quanto ispirata; entrambe sono pièces teatrali di brevissima durata e di immediata godibilità. Accanto a questi due lavori ben si colloca l’opera di Michele dall’Ongaro Bach Haus, musicalmente fruibile e con un bel senso del teatro. Un divertissement che rievoca la famiglia di Bach con i suoi tanti talenti musicali a cui un “impresario in angustie” chiede la composizione di un’opera lirica. La regia è di Cesare Scarton, le scene di Michele Della Cioppa, le proiezioni video di Flaviano Pizzardi, i costumi di Giuseppe Bellini, la Reate Festival Orchestra sarà diretta da Federico Amendola.
Sotto le foto della conferenza stampa di presentazione. Immagini di Massimo Renzi
Reate Festival: si inaugura con due atti unici di Nino Rota ------------------ Si è svolta nella mattinata del 26 settembre, nella sala consiliare del Comune di Rieti, la presentazione dell'edizione 2017 del Reate Festival. Il teatro musicale protagonista dell’edizione 2017 con repertori di rara esecuzione e grande interesse. Inaugurazione con due atti unici di Nino Rota, il compositore delle colonne sonore dei film di Fellini, Visconti e Zeffirelli, su testi della straordinaria sceneggiatrice della grande stagione del cinema italiano, Suso Cecchi D’Amico, e dello scrittore Riccardo Bacchelli.
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frontiera-rieti · 7 years
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La rivista “Didattica luce in Sabina" dedica il suo secondo numero al cinema
La rivista “Didattica luce in Sabina” dedica il suo secondo numero al cinema
Sarà presentato venerdì 9 giugno alle ore 16 presso la sala conferenze dell’Archivio di Stato di Rieti il secondo numero della rivista online “Luce per la didattica in Sabina”. La seconda uscita del trimestrale, nato dalla convenzione tra Istituto Luce e Archivio di Stato di Rieti, sarà tenuta a battesimo dalla professoressa Gilda Nicolai, docente presso l’Università della Tuscia, ed avrà come…
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all4animals-blog · 7 years
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All4Animals ha pubblicato un nuovo articolo: https://www.all4animals.it/2017/05/31/ancora-sul-lupo-impiccato-a-rieti-enpa-responsabilita-politica-e-della-campagna-dodio/
Ancora sul lupo impiccato a Rieti. ENPA: "Responsabilità politica e della campagna d'odio"
“«Apprendiamo da fonti di stampa che un altro lupo sarebbe stato impiccato e ucciso, nel Reatino, con modalità che ricordano la brutale esecuzione avvenuta poche settimane fa a Soverato. Come in quella occasione, quando l’animale venne addirittura scuoiato, anche stavolta gli animalicidi avrebbero “firmato” il loro delitto con gli slogan tanto cari a certa parte del mondo degli allevatori».
Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali.
«Restiamo in attesa di conferme da parte degli inquirenti, riteniamo tuttavia che sia ormai stata oltrepassata la soglia di guardia: anche se la notizia non dovesse essere confermata dagli investigatori che stanno lavorando sul caso è comunque indicativa del clima fin troppo avvelenato, contro i lupi e più in generale contro i selvatici che si respira ormai nel nostro Paese».
Secondo l’Enpa, il principale responsabile politico di questa situazione è il Ministro Galletti, il quale, spalleggiato dalla fazione più estremista degli allevatori, è stato tra gli artefici di essi di una vera campagna di terrore che ha finito per incendiare gli animi e che evidentemente ha fatto perdere il senso della misura a qualcuno.
«Se il Ministro dell’Ambiente, istituzionalmente preposto alla tutela delle biodiversità e non certo alla programmazione di uccisioni contro una specie particolarmente protetta, è veramente sensibile come dice alla protezione del più grande predatore italiano ci dica che fine ha fatto il Piano di Tutela del Lupo. Fino a quando si parlava di uccisioni di animali, il Piano sembrava essere la prima emergenza del Paese, poi – aggiunge Enpa – una volta bocciata la norma ammazzalupi, affossata dalle Regioni e da una campagna di mobilitazione senza precedenti, è finito nel dimenticatoio; è stato insabbiato».
Per questo, Enpa chiede di calendarizzare il prima possibile nella della Conferenza Stato-Regioni l’approvazione del Piano di Lupo, depurato ovviamente della possibilità di uccisioni. E chiede ciò avvenga prima di una ulteriore escalation di sangue e di gesti emulativi.”
Comunicato stampa pubblicato da ENPA sul proprio sito web, a questo link.
Nella foto: il lupo ucciso a Rieti (archivio blog).
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frontiera-rieti · 7 years
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