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#Francesco Zanot
fashionbooksmilano · 7 months
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Paparazzi Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi
Photographer and Stars: from the Dolce Vita to the Present
a cura di Walter Guadagnini, Francesco Zanot
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2017, 136 pagine, 190 illustrazioni, 23x28cm, ISBN 9788836637874, Brossura con alette,
Italiano, Inglese
euro 38,00
email if you want to buy [email protected]
Pubblicato in occasione della grande mostra a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, il volume ripercorre la storia e la leggenda dei “paparazzi”, fenomeno fotografico e di costume nato negli anni in cui Roma era diventata “Hollywood sul Tevere”. Attraverso oltre 190 immagini, si susseguono le figure dei protagonisti di quella stagione, soprattutto i divi e le divine del cinema, e i racconti fotografici delle notti brave di Via Veneto tra gli anni cinquanta e sessanta. Le fotografie di Tazio Secchiaroli, Marcello Geppetti, Elio Sorci, Ron Galella e di tanti altri protagonisti di quelle vicende compongono – insieme alle pagine delle riviste in cui furono pubblicate – un affresco della comunicazione popolare del tempo. Terminata la stagione eroica dei paparazzi, quel linguaggio diviene un codice, utilizzato in diversi contesti artistici e commerciali, come dimostrano le immagini di protagonisti della scena fotografica odierna come Alison Jackson, Armin Linke e Ellen von Unwerth, che chiudono il volume.
Torino, Camera, settembre 2017 - gennaio 2018
08/03/24
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Tagadà di Paolo Zerbini
[Skinnerboox, 2024]
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C'è stato un tempo in cui la socialità non era appannaggio dei social network. Un tempo in cui per essere figo non potevi fare affidamento sui filtri Instagram ma dovevi impiastricciarti i capelli di brillantina, indossare i tuoi jeans Angeldevil e sperare che San Topexan riparasse il viso segnato dall'acne della pubertà.
Anche il rituale del corteggiamento obbediva a dinamiche assai diverse, perché diverso era il palcoscenico. Sto parlando delle giostre delle fiere itineranti che hanno segnato l'adolescenza di chi, come me, l'ha vissuta nella realtà di una piccola provincia. Le giostre erano una sorta di Isola che non c'è, uno spazio in cui gli adulti non erano ammessi e a noi ragazzi era concessa la libertà di fingerci orgogliosamente indipendenti.
Quando mi sono trovato a sfogliare l'opera di Paolo Zerbini Tagadà ho ritrovato tutti questi ricordi immortalati in scatti che sembrano riemergere da un passato lontano. Le giostre sono state per molti il terreno delle prime volte, le prima scappate, i primi baci, i primi tiri di sigaretta. Era lì che potevamo dare libero sfogo agli impulsi che animavano il nostro corpo. Erano un'estensione della nostra cameretta, erano la realizzazione del nostro desiderio di emergere e dimostrarci coraggiosi - maturi. Alle giostre ci si guardava, alle giostre ci si abbracciava. Oggi tutto questo appare anacronistico, oggi la nostra vita è regolata dai dispositivi che teniamo in tasca, le nostre emozioni sono ridotte a stupide emoji. Il nostro coraggio? A che serve parlare di coraggio, internet ne ha regalato a chi è (e resterà) comunque un codardo.
Quant'è bello allora perdersi nelle foto dai colori caldi in cui Zerbini ha catturato le giornate al luna park dei giovani della sua provincia: il mantovano. Corpi abbronzati, sudore e sorrisi, tutto è giocoso perché tutto è in movimento. La socialità nella sua dimensione più genuina, quella cioè privata di schermi in cui le luci non sono quelle dei cellulari ma delle lampade al neon. Ecco allora le foto rivestite di quella patina gialla, come un abito da sera che dona l'aspetto pingue della salute, della gioia di esserci e di farlo in presenza. Il brivido di un contatto fisico, di una mano che non si vergogna a trovare il fondo della tasca dei pantaloni della propria ragazza.
Come affermato da Francesco Zanot, le giostre sono una bolla in cui si svolgono le prove generali di una società organizzata secondo un modello tribale. E in questo contesto il Tagadà diventa la regina del luna park, la prova di forza e coraggio più difficile da affrontare, il preludio a ciò che verrà.
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L'opera di Zerbini è un'esperienza visiva che sollecita emozioni sopite. Perdonate il gioco di parole se lo paragono a un ultimo giro di giostra, ma è effettivamente così. La nostalgia gioca un ruolo importante e non vi nascondo che anche la presenza della sovracoperta rosso-trasparente in pvc del tipo che si usava per i quaderni e i libri di scuola mi ha fatto scendere una lacrimuccia.
Perché Tagadà è anche un bell'oggetto valorizzato dalla scelta, per la stampa, di una carta ultra-glossy. In fondo è giusto così, se al cuore si è pensato è giusto dare anche all'occhio la sua parte.
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Ho parlato di: Tagadà Paolo Zerbini Editore: Skinnerboox 150 pagine, colori Copertina morbida con sovra-coperta in pvc ISBN 978-88-94895-63-6
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telodogratis · 2 years
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L'immagine del capitale
L’immagine del capitale
«Nella società capitalistica la fotografia non domina soltanto l’immaginario, ma molto di più. Dentro questo circuito le immagini fotografiche sono una vera e propria forma di capitale». Parole di Francesco Zanot, immagini di Armin Linke, rispettivamente curatore e fotografo di Image capital. La mostra allestita fino all’8 gennaio 2023 negli spazi espositivi del Mast, la “manifattura di arti,…
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garadinervi · 5 years
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Luigi Ghirri, (1974), Colazione sull'Erba, Texts by Massimo Mussini and Roberto Salbitani, Essay by Francesco Zanot, Mack Books, London, 2019
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sometimes-now · 7 years
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Questioning Pictures, from Stefano Graziani by Francesco Zanot. Fondazione Prada
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zurich-snows · 2 years
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Boris Mikhailov, Diary
By Loring Knoblauch / In Photobooks / June 13, 2016
JTF (just the facts): Published in 2015 by Walther König (here). Hardcover, 430 pages, with 900 color and black and white illustrations. Includes an essay booklet with a text by Francesco Zanot and a short text by the artist. The book was published in conjunction with the exhibition Boris Mikhailov: Ukraine organized by Camera-Centro Italiano per la Fotografia, Turin (here). (Cover and spread shots here.)
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myborderland · 5 years
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“Le piante hanno bisogno di luce. Come le fotografie. [...] Le piante crescono, si espandono, si muovono a cercare il sole, si ritraggono in caso di pericolo. Ghirri applica il codice della natura morta a una serie di organismi vivi.”
[Con saggi critici dall’edizione originale di Massimo Mussini, Roberto Salbitani e un nuovo testo di Francesco Zanot]
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womanbride · 7 years
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A CAMERA Torino "Arrivano i paparazzi!"
A CAMERA Torino “Arrivano i paparazzi!”
“Arrivano i Paparazzi! – Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi” a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, in mostra dal 13 settembre al 7 gennaio, annuncia il Presidente di CAMERA, Emanuele Chieli.
“Roma, l’Italia e il mondo, da La Dolce Vitaa oggi, una mostra che intende documentare, con un taglio originale e con molte immagini mai esposte in precedenza, la lunga, vitale stagione dei…
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culturame · 7 years
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Camera presenta Erik Kessels
Camera presenta Erik Kessels
CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia presenta The Many Lives of Erik Kessels 1 giugno – 30 luglio 2017 A cura di Francesco Zanot The Many Lives of Erik Kessels, a cura di Francesco Zanot, aperta a CAMERA dal primo giugno al 30 luglio 2017, è la prima mostra retrospettiva dedicata al lavoro fotografico dell’artista, art director ed editore olandese Erik Kessels. Come si ricorderà, CAMERA –…
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paoloferrarini · 8 years
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Osservatorio Prada: observing from both sides of the camera
Osservatorio Prada: observing from both sides of the camera
Osservatorio is the most recent addition to Fondazione Prada. Opened on December 21, 2016 it is located in the very heart of Milan and is meant to showcase “photography and visual languages” today. Curated by Francesco Zanot, the opening exhibition is “Give me yesterday”. Fourteen Italian and international artists are the protagonists. Their names? Melanie Bonajo, Kenta Cobayashi, Tomé Duarte,…
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kentacobayashi · 5 years
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jam-esc · 6 years
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Luigi Ghirri - 'Kodachrome' and 'The Complete Essays 1973-1991'
Luigi Ghirri – ‘Kodachrome’ and ‘The Complete Essays 1973-1991’
By all rights, these two books should be reviewed separately. Sadly, though, they arrived in the same box and I unboxed them together, so here we are.
Kodachromeis MACK’s 2013 reprint of Ghirri’s 1978 classic. From what I understand, it’s a facsimile of the original, albeit with the inclusion of a pamphlet containing a new essay by Francesco Zanot and translations of the original introductions…
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mauriziomarinelli · 2 years
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Lo spazio espositivo del MAST è dedicato ad una mostra che non ti aspetti. È il risultato del lavoro di due anni tra una ricercatrice sull’immagine, Estelle Blaschke, e un artista che usa le immagini per comunicare la sua ricerca, Armin Linke. A cura di Francesco Zanot. Da visitare come si visita un orto botanico o come un videogame. Per accendere le nostre riflessioni. Arte per la mente. Come diceva Duchamp. SlowView. #fondazionemast MAST.org (presso MAST) https://www.instagram.com/p/CizuqHcNULW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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sinsentidono · 3 years
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Alec Soth: Fotografía y fracaso
Para mí la fotografía lleva el fracaso dentro de ella. Trata del deseo de poseer el tiempo, pero nunca puedes, nunca puedes preservar un momento. Es un medio de deseo y de intentar completar ese deseo, sin nunca alcanzarlo.
Alec Soth, en conversación con Francesco Zanot: Ping Pong Conversations (Contrasto, Roma 2013).
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zurich-snows · 4 years
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THE MANY LIVES OF ERIK KESSELS
The Many Lives of Erik Kessels presents the highly anticipated first illustrated survey of this pioneering and influential curator, editor, and artist whose varied experiments with photography and photographic archives have allowed us to reconsider the medium’s vernacular and narrative possibilities in today’s inundated image landscape. “People consume photographs,” says Kessels, “they don’t look at them anymore.” This volume is a primer on how to look—and how to better understand the hybrid practice of this artist who defies categorization. Including more than twenty of the artist’s series and features essays by Simon Baker, Hans Aarsman, and curator Francesco Zanot, The Many Lives of Erik Kessels is published in conjunction with a major mid-career retrospective at Camera: Italian Centre for Photography in Turin, Italy.
Texts by Francesco Zanot, Hans Aarsman, Simon Baker, and Sandra S. Phillips
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ilariasperi · 7 years
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‘Non sono un fotografo’ [I’m Not a Photographer] in Klat, July 2017. A conversation with Erik Kessels on the occasion of his exhibition The Many Lives of Erik Kessels at Camera, the Italian Centre for Photography in Turin, curated by Francesco Zanot.
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