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#Franco Pisano
cokeordie · 5 months
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Franco Pisano - Le chiamo tutte... anima mia
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kutmusic · 1 year
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Il film documentario “Raffa”, diretto da Daniele Luchetti e nei cinema fino al 12 luglio, contiene il brano “Mi vesto per te” (da Canzonissima ’70) composto da Franco Pisano, concesso in licenza da Kutmusic.
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realnews20 · 19 days
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Italia, quattro assistenti per Spalletti Marco Domenichini è il vice storico di Spalletti, lo segue da quasi trent’anni, era il 1997/98 ed entrò nel suo staff all’Empoli. Ha proseguito sino alla Nazionale. Spezzino, classe 1958, chiuse a 28 anni la sua carriera di calciatore sviluppata in Serie C con le maglie di Pescara, Empoli, Paganese, Rondinella e Massese. Lucio ha altri due collaboratori tecnici. Marco Baldini, ex difensore centrale, è stato un suo giocatore. Altissimo e pelato, una figura riconoscibile: ai tempi dell’Empoli, Spalletti lo sfruttava negli ultimi minuti per impiegarlo come centravanti aggiunto quando aveva bisogno di recuperare un risultato o di sfruttare la sua statura nel gioco aereo. Nel 2002 era entrato nello staff di Silvio Baldini all’Empoli. Dal 2005 lavora con il ct. Lo ha seguito a Roma, in Russia, all’Inter e al Napoli sino ad entrare nel Club Italia. Salvatore Russo, salernitano, classe 71, è cresciuto nel Napoli, e ha giocato fino a 40 anni tra Serie B e C dopo l’esperienza in Serie A con l’Ancona. È stato il vice di Martusciello a Empoli e di Grassadonia al Foggia. Ha cominciato a lavorare con Spalletti a Napoli nel 2022. Alessandro Pane completa il gruppo degli allenatori. Classe ‘67, ha giocato anche con Spalletti a Empoli. Ha allenato Cuoiopelli, Reggiana, Ascoli, Spezia, Lugano e Pisa. Nel 2013 è entrato nel Club Italia, guidando l’Under 19. Dopo l’esperienza di Rimini, dal 2016-17 fa parte dello staff di Spalletti. Due preparatori per curare i muscoli degli azzurri  Due preparatori atletici seguono la Nazionale. Il prof Franco Ferrini, pisano, classe 62, era transitato dall’Inter nel 2009 ed è tornato in nerazzurro dal 2017 con Spalletti seguendolo sino all’ingresso a Coverciano. Francesco Sinatti, aretino di Policiano, aveva iniziato a Empoli con Sarri, che lo aveva portato al Napoli. Tre anni fa l’incontro con Spalletti, da cui non si è più separato. Durante l’inverno, dopo la chiamata di De Laurentiis e Calzona, ha assorbito il doppio incarico tornando di nuovo a Napoli. Portieri affidati alle cure di Savorani Donnarumma, Vicario, Provedel e Meret sono in buone mani, seguiti da uno dei migliori specialisti della Serie A. Marco Savorani, romano, classe 65, ex numero uno di Lodigiani, Carrarese, Barletta, Como, Pescara, Gualdo, è il preparatore dei portieri. Ha lavorato con Piacenza, Chievo, Atalanta, Siena, Roma e Tottenham. Nell’ultima stagione doppio incarico con Italia e Fiorentina. Spalletti lo aveva conosciuto nella seconda esperienza a Trigoria e lo ha scelto per completare lo staff. Video, due match analyst nello staff Due match analyst sorreggono Spalletti con l’aiuto della tecnologia. Renato Baldi, classe ‘78 di Nocera Inferiore, ha lavorato con Mihajlovic alla Sampdoria, al Milan, al Torino e al Bologna. Da settembre è entrato in Nazionale. Marco Mannucci, livornese, classe ‘88, vanta esperienze con Pistoiese e Tuttocuoio. Dal 2016 fa parte del Club Italia. Medici, fisioterapisti e magazzinieri Lo staff sanitario è composto dai medici Carmine Costabile e Angelo De Carli. Matteo Pincella è il nutrizionista. Walter Martinelli l’osteopata. Cinque fisioterapisti: Mauro Doimi, Emanuele Randelli, Fabio Sannino, Fabrizio Scalzi, Emiliano Bozzetti. Merita di essere citato anche chi lavora dietro le quinte. I magazzinieri sono Angelo Lucantoni, Riccardo Vitale e Antonio Consentino. [ad_2] Sorgente ↣ :
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cooltivarte · 4 months
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agrpress-blog · 6 months
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Il grande giornalista, conduttore e saggista, noto per programmi di divulgazione scientifica come Quark e SuperQuark, con i quali sono cresciute due generazioni di spettatori/spettatrici, avrebbe novantacinque anni. «Il mio corpo è come una macchina. Il motore avrà anche ottantamila km, ma il guidatore ha solo quarantacinque anni» (Piero Angela) «Il suo perfetto autocontrollo e la sua compassata cordialità riflettono in parte la sua indole schiva e in parte sono inscritte nel codice genetico di questo piemontese educato alla razionalità e alla tolleranza» (Gigi Marzullo) «Ho ricevuto un’educazione molto “piemontese”: molto rigida, con principi molto severi, fra cui quello di tenersi sempre un passo indietro, mai esibire» (Piero Angela) «Gli individui che incontrano il maggior successo […] solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. È un po’ come per il pianoforte. Ricordo sempre quello che mi diceva la mia vecchia insegnante di pianoforte: “Per aver un buon tocco occorrono dita di acciaio in guanti di velluto. Forse anche nella vita è così» (P. Angela) Nato a Torino nel 1928, diplomato in Pianoforte al Conservatorio, fra il 1949 e il 1952 suona in una band. Si produce, con il nome d’arte “Peter Angela”, in varie sessions nei jazz club torinesi. Notato da Sergio Bernardini, viene invitato a suonare nella serata d’inaugurazione del celebre locale di Viareggio “La Capannina”. All’inizio degli anni Cinquanta forma, insieme al batterista Franco Mondini, un trio jazz in cui si alternano vari contrabbassisti. Al trio si aggiungeranno sovente solisti di richiamo (Nini Russo, Franco Pisano, Nunzio Rotondo e Rex Stewart, ex cornettista del grande Duke Ellington). Insieme a F. Mondini, farà poi parte del quartetto di N. Rotondo. Suona anche con l’amico Franco Cerri. Nel ’52 abbandona l’attività musicale professionistica per dedicarsi esclusivamente al giornalismo. Ciononostante rimarrà un cultore del jazz e, ogni volta che una puntata di un programma da lui condotto ha affrontato argomenti connessi con la musica, non ha perduto occasione per esibirsi al pianoforte (da solista o insieme a jazzisti professionisti). «Nella nostra musica c’è la passione, una specie di virus che continua negli anni e non finisce mai. Allora la cosa interessante è che i musicisti che amano il jazz magari fanno il loro lavoro […], ma poi si ritrovano dopo per suonare […]. Questo perché la musica jazz è creativa, mentre la musica classica è esecutiva, cioè i musicisti eseguono la partitura non scritta da loro. Nel jazz si è autori, compositori e improvvisatori in tempo reale. E la musica che esce è sempre diversa. È questo che diverte, la creatività» (P. Angela) Nell’estate ’52 comincia la sua carriera giornalistica in Rai - circa un anno e mezzo prima che la Rai, dal gennaio del ’54, cominciasse a trasmettere in tv – come cronista radiofonico, divenendo poi inviato – prima da Parigi (dal ’56 al ’66) e poi da Bruxelles (dal ’66 al ’68) - ed infine conduttore del telegiornale. Nel ’67-68 è anche inviato di guerra; in Iraq durante la Guerra dei sei giorni – dove viene arrestato insieme ad altri giornalisti e rilasciato poco dopo – e in Vietnam, dove intervista soldati americani e contadini. Nel ’68, insieme al collega ed amico Andrea Barbato (1934-1996), conduce la prima edizione del Telegiornale nazionale delle ore 13.30 e, otto anni dopo, nel ’76, sarà il primo conduttore del Tg2. Alla fine degli anni Sessanta, influenzato dalla produzione documentaristica di Roberto Rossellini, realizza una serie di documentari dal titolo Il futuro nello spazio, sul tema del Programma Apollo. Nel corso delle riprese effettuate negli Stati Uniti realizza anche numerosi collegamenti in diretta per la Rai in occasione del lancio del vettore Saturn V, che, nel luglio 1969, porterà i primi astronauti sulla luna. Ha così inizio così la sua lunga ed intensa attività di divulgazione scientifica che, negli anni Settanta, prima ancora dei celebri
Quark (1981-1995) e SuperQuark (1995-2022), lo porterà a produrre numerosi programmi d’informazione: Destinazione uomo (1971, dieci puntate), uno fra i primi programmi televisivi di questo tipo (rivolto non agli “addetti ai lavori”, bensì ad un pubblico generalista), Da zero a tre anni (1971, tre puntate), Dove va il mondo? (1971, cinque puntate), Nel buio degli anni luce (1972, otto puntate), Indagine critica sulla parapsicologia (1978, sette puntate), Nel cosmo alla ricerca della vita (1980, cinque puntate). Pertanto, la sua notorietà è indissolubilmente connessa alla realizzazione di programmi televisivi di divulgazione scientifica di tipo anglosassone, con i quali ha fondato, per la televisione italiana, una solida tradizione documentaristica (i già citati Quark e SuperQuark, ed i programmi derivati). «Il titolo Quark è un po’ curioso, lo abbiamo preso in prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto “quark”, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. Èquindi un po’ un andare dentro le cose» (P. Angela, 1981, nella prima puntata di Quark) La formula di Quark era all’epoca molto innovativa. Venivano messi in campo tutti i mezzi tecnologici a disposizione e le risorse della comunicazione televisiva per rendere familiari i temi affrontati: i documentari della BBC e di David Attenborough, i cartoni animati di Bruno Bozzetto, utilizzati per illustrare i concetti più difficili, le interviste con gli esperti esposte nel linguaggio più chiaro possibile (sia pur trattandosi, ovviamente, di argomenti molto complessi), le spiegazioni in studio. Dal programma base nascono numerosi spin-off: documentari naturalistici (Quark speciale e Il mondo di Quark), finanziari (Quark Economia) e politici (Quark Europa). Nel 1984 il suo progetto Pillole di Quark, spot di trenta secondi su argomenti tecnici, scientifici, educativi, sociali e medici, in onda su RaiUno. Nel 1986-87 conduce, dal Palazzetto dello Sport di Torino, di fronte ad oltre ottomila spettatori, due prime serate su RaiUno sulle questioni del clima: atmosfera ed oceani, cui faranno seguito tre serie televisive che sfrutteranno le nuove tecnologie di rappresentazione grafica tramite computer. Nel 1988 viene realizzato Quark Italiani, una serie di documentari di natura, ambiente, esplorazione, mondo animale prodotti e realizzati da autori italiani, fra i quali suo figlio Alberto (classe 1962), che realizza alcuni documentari in Africa. Seguono viaggi dentro il corpo umano - La macchina meravigliosa (1989, otto puntate) -, nella preistoria – Il pianeta dei dinosauri (1993, quattro puntate -, nello spazio - Viaggio nel cosmo (1998, sette puntate). Tali serie, realizzate in collaborazione con lo stesso Alberto Angela, verranno tradotte in inglese e vendute in oltre quaranta Paesi (in Europa, in America ed in Asia). Nella sua autobiografia (2017) P. Angela descrive le circostanze che portarono alla nascita di SuperQuark, quando per contrastare la concorrenza con Mediaset, era necessario avere in prima serata un programma forte che arrivasse fino al telegiornale della notte: «Alcuni programmi “pigliatutto” erano già cominciati da tempo, e Brando Giordani, allora direttore di Rai1, mi telefonò chiedendomi di fare un Quark di due ore, anziché di una». Nel ’95 nasce così SuperQuark, nel corso del quale, nel giugno del ’99, vengono celebrate le duemila puntate del Progetto Quark. Dello stesso anno sono anche gli Speciali di SuperQuark, serate monotematiche su argomenti di grande interesse sociale, psicologico e scientifico, e la collaborazione al programma Domenica in, in cui P. Angela è stato conduttore di uno spazio dedicato alla cultura. Due anni avanti, nel ’97, da una costola di Quark era nato Quark Atlante - Immagini dal pianeta. A partire dal 2000, Piero e Alberto Angela sono autori di Ulisse, programma a puntate monografiche che riguardano scoperte storiche e scientifiche.
Contemporaneamente all’attività divulgativa in televisione, P. Angela ha anche svolto attività editoriale, sempre a contenuto informativo. È stato per lungo tempo curatore della rubrica “Scienza e società” sul settimanale «TV Sorrisi e Canzoni»; è stato inoltre curatore e supervisore del mensile «Quark», da lui stesso fondato nel 2001 e che ha cessato le pubblicazioni nel 2006 per mancanza di fondi. Il mensile, ispirandosi al programma televisivo omonimo, affrontava argomenti scientifici in maniera accessibile al pubblico. È anche autore di oltre trenta libri, la maggior parte fra i quali tradotti in inglese, in francese, in tedesco ed in spagnolo, con una tiratura complessiva di più di tre milioni di copie. «Ho sempre cercato, nelle mie trasmissioni, di inserire elementi di “incontro” con il pubblico, dal linguaggio alle “trovate”, dagli esempi alle “battute”, rifiutando quella finta “serietà” tanto cara all’ufficialità italiana in ogni campo. Io credo che la serietà debba essere nei contenuti, non nella forma» (P. Angela) «Quando un lettore (o ancor più un telespettatore) non capisce, la colpa non è sua, ma di chi non ha saputo comunicare. Cioè dell’autore. È stato lui a cacciarlo via […] quando sono in moviola, se ho dei dubbi sulla chiarezza di un passaggio o di una sequenza, chiamo il primo che passa nel corridoio (un montatore, una segretaria, un passafilm), mostro la sequenza e chiedo il loro parere. Se vedo un’ombra di dubbio nei loro occhi, rismonto e ricomincio da capo. Perché vuol dire che avevo sbagliato io» (P. Angela) «Per comunicare la divulgazione deve saper affrontare alcuni problemi. Da un lato comprendere nel modo giusto le cose interpretandole adeguatamente per trasferirle in un diverso linguaggio. Dall’altro essere non solo chiari, ma anche noiosi, pur mantenendo integro il messaggio (anzi, non aver paura di essere divertenti: l’umorismo è uno sei compagni di strada dell’intelligenza). Per queste ragioni, paradossalmente, si può dire che è più difficile… essere facili. Tutti, infatti, sono capaci di parlare o di scrivere in modo oscuro e noioso […], Non solo, ma alla chiarezza, solitamente, deve accompagnarsi un’ulteriore fatica: la concisione. Curiosamente oggi si parla molto di partecipazione, intesa come uno strumento di sviluppo democratico, ma raramente si parla di divulgazione come condizione essenziale per capire e quindi per partecipare. La democrazia non può basarsi sull’ignoranza dei problemi, perché uno dei suoi grandi obiettivi è proprio quello di rendere i cittadini responsabili e consapevoli, in modo che possano esercitare i loro diritti utilizzando al meglio la loro capacità di capire» (P. Angela) Fra i suoi numerosi libri, tutti di carattere scientifico-divulgativo, ricordiamo Nel cosmo alla ricerca della vita (1980), La macchina per pensare (1983), Oceani (1991), La sfida del secolo (2006), Perché dobbiamo fare più figli (2008), scritto con L. Pinna, A cosa serve la politica? (2011), Dietro le quinte della Storia. La vita quotidiana attraverso il tempo (2012), scritto con A. Barbero, Viaggio dentro la mente: conoscere il cervello per tenerlo in forma (2014), Tredici miliardi di anni. Il romanzo dell’universo (2015), Gli occhi della Gioconda (2016). Nel 1986 scrive il soggetto e collabora alla sceneggiatura del film Il giorno prima (1987) di Giuliano Montaldo, con Burt Lancaster, sulla minaccia della guerra atomica. Nel 2004 riceve il titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2017 pubblica il libro autobiografico Il mio lungo viaggio. «Ho sempre avuto reticenza a parlare di me. Ora che mi avvicino ai novant’anni comincio a pensare che sono stato testimone diretto di tanti eventi piccoli e grandi e forse alcuni di questi potevano interessare». Ancora molto attivo nonostante l’età avanzata, fino all’ultimo conduce SuperQuark estate (tutti i mercoledì sera di giugno, luglio e agosto). Nel corso della puntata del 6 luglio 2022 annuncia
di aver raggiunto il traguardo dei settant’anni di carriera in Rai: «C’è da dire una cosa. Perché se è vero che la regina Elisabetta ha festeggiato da poco il suo giubileo di settant’anni dall’incoronazione, dobbiamo dire cha anche noi, molto più modestamente, festeggiamo settant’anni. Io in particolare con il programma di oggi arrivo a un dato preciso. Saranno settant’anni che lavoro ininterrottamente per la Rai. Dal 1952, quando non c’era ancora la televisione, sono qui al lavoro». Il 13 agosto 2022, poco dopo la sua morte, la Rai ha pubblicato un messaggio di congedo di Piero Angela ai suoi telespettatori/telespettatrici, scritto nei giorni precedenti e destinato ad esser diffuso tramite i canali social di SuperQuark: «Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo settant’anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia, sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco jazz al pianoforte…). Ma anche sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio. Piero Angela».
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unita2org · 6 months
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PER ANTONIO GRAMSCI LA VERITA' E' SEMPRE RIVOLUZIONARIA
di Andrea Montella Martedì 19 dicembre 2023 presso la Biblioteca Franco Serantini è stato presentato un lavoro di catalogazione e ricerca archivistico molto interessante dal titolo Luoghi, persone e carte della storia del PCI pisano. Alla fine della presentazione del lavoro svolto e delle interazioni che questa ricerca sul P.C.I. poteva creare con altri archivi e centri di documentazione è stata…
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tactusfestival · 8 months
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TACTUS RADIO FESTIVAL \ 1-3 DICEMBRE 2023 \ REPUBBLICA DI SAN MARINO
Da venerdì 1 a domenica 3 dicembre 2023, l'Antico Monastero Santa Chiara si trasformerà in un santuario di Radio Art, Performance, Talk, Ascolto, Podcast e Narrazione █ TACTUS Radio Festival, a cura di Usmaradio – Centro di Ricerca per la Radiofonia dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, vi invita ad una tre giorni in cui sarà possibile incontrare alcuni tra i protagonisti della scena radiofonica istituzionale e indipendente, del podcasting e della sound art internazionale ◾Cosa significa Tactus: nella musica dei secoli XV e XVI tactus è l'unità di misura del tempo, espressa dal gesto della mano. La durata effettiva fa riferimento al battito del polso connettendo così fortemente musica, corpo e sensorialità ▄ SARANNO CON NOI:
alien productions (Andrea Sodomka, Norbert Math)
Andrea Borgnino
Anna Friz
Bauhaus Radio Ensemble
Carola Haupt
Daria Corrias
David Monacchi
Elisabeth Zimmermann
Franco Masotti
Gabriele Frasca
Gaia Ginevra Giorgi
Giacomo Fronzi
Gianluca Nicoletti
Gianni Gozzoli
Graciela Martínez Matías
Ilaria Gadenz
Johann Merrich
Katatonic Silentio
Leandro Pisano
Lefteris Krysalis
L’Impero della Luce
Lucia Amara
Mariachiara Troianiello
Matteo Cavezzali
Meira Asher
Nathalie Singer
NicoNote
Pier Luigi Capucci
Radioimmaginaria
Roberto Paci Dalò
Tiziano Bonini
Tobia Bandini
Vittoria Assembri
Alcuni degli interventi faranno parte di un volume curato da Usmaradio, dedicato alla Radiofonia e alla Radio Art, in uscita nel 2024 per CUE Press 📍 LUOGO: Antico Monastero Santa Chiara, Contrada Omerelli 20, Repubblica di San Marino Ingresso libero Il programma completo sarà disponibile sul sito usmaradio.org
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usmaradiomagazine · 8 months
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TACTUS RADIO FESTIVAL \ 1-3 DICEMBRE 2023 \ REPUBBLICA DI SAN MARINO
Da venerdì 1 a domenica 3 dicembre 2023, l'Antico Monastero Santa Chiara si trasformerà in un santuario di Radio Art, Performance, Talk, Ascolto, Podcast e Narrazione █ TACTUS Radio Festival, a cura di Usmaradio – Centro di Ricerca per la Radiofonia dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, vi invita ad una tre giorni in cui sarà possibile incontrare alcuni tra i protagonisti della scena radiofonica istituzionale e indipendente, del podcasting e della sound art internazionale. ◾Cosa significa Tactus: nella musica dei secoli XV e XVI tactus è l'unità di misura del tempo, espressa dal gesto della mano. La durata effettiva fa riferimento al battito del polso connettendo così fortemente musica, corpo e sensorialità.
▄ SARANNO CON NOI:
alien productions (Andrea Sodomka, Norbert Math)
Andrea Borgnino
Anna Friz
Bauhaus Radio Ensemble
Carola Haupt
Daria Corrias
David Monacchi
Elisabeth Zimmermann
Franco Masotti
Gabriele Frasca
Gaia Ginevra Giorgi
Giacomo Fronzi
Gianluca Nicoletti
Gianni Gozzoli
Graciela Martínez Matías
Ilaria Gadenz
Johann Merrich
Katatonic Silentio
Leandro Pisano
Lefteris Krysalis
L’Impero della Luce
Lucia Amara
Mariachiara Troianiello
Matteo Cavezzali
Meira Asher
Nathalie Singer
NicoNote
Pier Luigi Capucci
Radioimmaginaria
Roberto Paci Dalò
Tiziano Bonini
Tobia Bandini
Vittoria Assembri
Alcuni interventi faranno parte di un volume curato da Usmaradio, dedicato alla Radiofonia e alla Radio Art, in uscita nel 2024 per CUE Press Il programma completo sarà disponibile sul sito www.usmaradio.org 📍 LUOGO: Antico Monastero Santa Chiara, Contrada Omerelli 20, Repubblica di San Marino Progetto grafico: Davide Di Gennaro
Salva la data e preparati ad un viaggio nel mondo della radiofonia! Ingresso libero
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jacopocioni · 11 months
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Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio.
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Questo proverbio ha una chiara derivazione medievale ma è incerto il luogo di origine poiché tante erano le avversarie della Repubblica di Pisa. I pisani infatti in tempi diversi hanno attaccato e saccheggiato Lucca o intrapreso violente dispute con Firenze e Genova, che spesso degeneravano e si trasformavano in cruenti battaglie. Occorre dire che ai tempi delle Repubbliche Marinare, nel momento di massimo splendore della sua storia, Pisa inviava i propri esattori a riscuotere i dazi nelle altre città. Ma quando un messo si presentava in una casa dove era si era verificato un decesso nel corso dell’anno solare, la famiglia veniva esentata dal pagamento delle tasse. Per questo motivo la frase “meglio un morto in casa che un pisano all’uscio” significava alla lettera che, per assurdo era preferibile che fosse morto uno di famiglia piuttosto che dover pagare le imposte quando l’esattore pisano batteva all’uscio di casa. Si tratta comunque di un detto nato spontaneamente con il trascorrere del tempo dai diversi popoli della Toscana per celebrare le rivalità che si sono cementate nei secoli tra Pisa e le altre città. Quando si enuncia il proverbio, di solito i pisani rispondono: “che Dio t’ascolti”! (da "ADAGI CON BRIO" di Franco Ciarleglio, Sarnus Editore)
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Franco Ciarleglio Read the full article
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organisationskoval · 1 year
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571) Falange Española de las Juntas de Ofensiva Nacional Sindicalista, Falange Española de las JONS, FE de las JONS, FE-JONS, Spanish Phalanx of the Councils of the National Syndicalist Offensive, Hiszpańska Falanga Hunt Ofensywy Narodowo-Syndykalistycznej - hiszpańskie ugrupowanie faszystowskie, założone w roku 1933. W latach 1937–1975 główna i jedyna legalna siła polityczna Państwa Hiszpańskiego. Partia polityczna Falange Española została założona 29 października 1933 roku przez Joségo Antonia Prima de Riverę. Z początku była mało znaczącą partią głoszącą raczej niejasny program oparty na nacjonalizmie i solidaryzmie społecznym, jednakże zbliżony do faszyzmu. José Antonio choć początkowo był przeciwny używania terminu „faszyzm”, przyjął postulaty faszyzmu włoskiego, popierał autorytaryzm, naśladował i przyjął symbolikę i hasła faszystowskie. W 1934 połączyła się z inną niewielką radykalną partią Junty Ofensywy Narodowo-Syndykalistycznej, założoną w 1931 roku przez Ramiro Ledesma Ramosa, i przyjęła jej program nacjonalistyczno-syndykalistyczny. Junta opowiadała się za stosowaniem przemocy jako narzędzia walki politycznej i jawnie okazywała sympatię dla Mussoliniego i Hitlera. Nowy program polityczny znalazł pełny wyraz w Manifeście Falangi, który José Antonio Primo de Rivera napisał w listopadzie 1934. W 27 punktach Manifest głosił doktrynę mocarstwowej Hiszpanii, planował wprowadzenie totalitarnego państwa, zastąpienie rynku organizacją państwowych syndykatów wytwórczych, reformę rolną i głosił podporządkowanie kościoła katolickiego interesom państwa. Falanga była wspierana subsydiami z faszystowskich Włoch. W oficjalnym organie prasowym jakim był kwartalnik „Jerauia. La revista negra de la Falange” pisano: „Nasze czasy przynoszą nam narodziny epoki klasycznej, nowego średniowiecza, epoki faszyzmu, której dobrodziejstw doświadcza Hiszpania za sprawą Falangi". Partia nie bazowała politycznie na antysemityzmie, chociaż w prasie partyjnej pojawiały się antysemickie artykuły i nigdy nie miało miejsce oficjalne odcięcie się jej przywódców od antysemityzmu. Przeprowadziła antysemicką akcję skierowaną przeciwko żydowskim uchodźcom z III Rzeszy: w pierwszym numerze falangistowskiego pisma „Arriba España de Pamplona” z 1 sierpnia 1936 roku padł slogan nawołujący do walki z judaizmem, masonerią, marksizmem i separatyzmem. Falanga przewodziła wiosną 1935 roku w jednej z niewielu antysemickich akcji jakie miały miejsce w Hiszpanii w tamtych czasach. był to napad dokonany przez falangistów z użyciem broni palnej na nowo otwarte SEPU przez żydowskich uchodźców z III Rzeszy. Falangistowskie czasopismo „Arriba” pisało 18 kwietnia 1935 roku: „Finansowe monstrum wbija swoje szpony w narodową ekonomię. SEPU, wielka żydowska firma, nadal wykorzystuje obrzydliwie swoich pracowników i coraz bardziej tłamsi małe przedsiębiorstwa”. Do 1936 Falanga nie odgrywała istotnej roli. W wyborach z lutego 1936 poniosła wręcz klęskę zdobywając zaledwie 0,7% głosów. Jedynie jej bojówki były widoczne na ulicach miast, gdzie toczyły zażarte starcia z bojówkami lewicy. Dopiero po przejęciu władzy przez Front Ludowy, Falanga zaczęła zyskiwać zwolenników wśród stronników konserwatystów i prawicowych ugrupowań katolickich. Wydatnie pomogło jej w tym aresztowanie (6 lipca 1936) i rozstrzelanie (20 listopada 1936) jej założyciela J. A. Primo de Rivery, który stał się w opinii prawicy męczennikiem. Po aresztowaniu J. A. Primo de Rivery, Falanga nawiązała kontakt z wojskowymi spiskującymi przeciwko Republice. Po wybuchu wojny domowej w lipcu 1936 Falanga udzieliła rebeliantom poparcia i wkrótce stała się najważniejszą z sił politycznych popierających stronę nacjonalistyczną. W momencie wybuchu wojny (lipiec 1936) Falanga miała 36 tys. członków, w 1937 – 240 tys., w 1938 – 362 tys., w 1939 – już 650 tys., a po wojnie w 1942 – milion. W czasie wojny domowej w armii Franco służyło 150 tys. falangistów, którzy tworzyli zmilitaryzowane oddziały tzw. Chorągwie Falangi (Banderas de Falange). Falanga zajęła miejsce rozpadających się tradycyjnych partii prawicowych – CEDA i Hiszpańskiego Odrodzenia (Renovación Española) – które wcześniej poparły rebelię. W 1937 generał Franco uznał, że rosnąca w siłę, mimo utraty głównych przywódców, Falanga, z ideologią zgodną z jego celami, może być podstawą do zjednoczenia całego wspierającego go zaplecza politycznego. 19 kwietnia 1937 generał Franco połączył Falangę z karlistowską organizacją Comunión Tradicionalista i monarchistami w ruchu pod nazwą Tradycjonalistyczna Hiszpańska Falanga oraz Junty Ofensywy Narodowo-Syndykalistycznego (Falange Española Tradicionalista y de las Juntas de Ofensiva Nacional-Sindicalista,  FET y JONS). Za oficjalną podstawę ideową FET y JONS przyjęto 26 punktów historycznego Manifestu, ale z pominięciem punktu 27, zakładającego pełnię władzy Falangi w przyszłym państwie. Nowo powstałe ugrupowanie miało o wiele mniej radykalne oblicze, ponieważ w rzeczywistości było szeroką koalicją ugrupowań nacjonalistycznych. Na czele ugrupowania, liczącego w momencie zjednoczenia 250 tys. członków, stanął generał Franco jako caudillo (z hiszp. wódz, przywódca). Po zwycięstwie dominujące wśród falangistów faszystowskie idee, generał Franco podporządkował konserwatywnym i tradycjonalistycznym ideom nowego hiszpańskiego państwa. Członkostwo w FET y JONS stało się niezbędnym wymogiem kariery politycznej w Hiszpanii jako akt lojalności wobec reżimu. Chcąc przekonać ostatecznie do siebie te konserwatywne środowiska, dla których nie do przyjęcia była faszystowska przeszłość Falangi, caudillo stopniowo oczyszczał ją z radykalnych działaczy. Podkreślając ponadpartyjny charakter organizacji ostatecznie przekształcił ją w 1958 w Ruch Narodowy (Movimiento Nacional).  Po demontażu dyktatury w roku 1975 Ruch Narodowy zaprzestał działalności i 1 kwietnia 1977 został rozwiązany. Falanga wystąpiła z Ruchu Narodowego wraz z jego rozwiązaniem, a w 1976 ukonstytuowała się Falange Española de las J.O.N.S. (nazwa organizacji z roku 1934) z pierwotnym programem, założeniami, umundurowaniem, działająca do dzisiaj. Po 1975 roku nastąpiły podziały w organizacji. Symbolem partii było Jarzmo i Strzały (hiszp. Yugo y Flechas) – symbol Królów Katolickich (hiszp. Los Reyes Católicos), zaadaptowany jako logo partyjne Falangi. Hymnem partii Falange Española de las J.O.N.S. była i jest pieśń Cara al Sol ("Twarzą ku Słońcu"). Po zakończeniu rządów generała Franco w 1975 (dokładniej jego śmierci) i powrotu demokracji do Hiszpanii, Falanga Española Tradicionalista y de las Juntas de Ofensiva Nacional-Sindicalista podzieliła się na kilka ugrupowań.
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NENNELLA - FRANCO RICCI - (Pisano - Cioffi ) - 78 Giri - RESTAURO ANTON...
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b1e2t3t4a1 · 2 years
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Nanotecnologie nel corpo umano: scienza o fantascienza? Marianna Maior: Intervista ai dottori Franco Giovannini e Gianpaolo Pisano (ndr a proposito di quanto detto in "Zona Bianca" da Brindisi e ospiti sulle nanotecnologie presenti nel sangue wáx)
Nanotecnologie nel corpo umano: scienza o fantascienza? Marianna Maior: Intervista ai dottori Franco Giovannini e Gianpaolo Pisano (ndr a proposito di quanto detto in “Zona Bianca” da Brindisi e ospiti sulle nanotecnologie presenti nel sangue wáx)
https://mariannamaior.com/nanotecnologie-nel-corpo-umano-scienza-o-fantascienza/ (BRINDISI È PER ESEMPIO COLUI CHE HA FATTO FARE ALL’ITALIA … Sorgente: Nanotecnologie nel corpo umano: scienza o fantascienza? Marianna Maior: Intervista ai dottori Franco Giovannini e Gianpaolo Pisano (ndr a proposito di quanto detto in “Zona Bianca” da Brindisi e ospiti sulle nanotecnologie presenti nel sangue wáx)
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kutmusic · 1 year
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The soundtrack to “Johnny Sera” – a TV show in 7 episodes from 1966 host by singer and actor Johnny Dorelli – featuring lots of funny, cool original compositions by maestro Franco Pisano (1922-1977), plus a few silly arrangements of classics.
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agreenroad · 2 years
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Microscopy review finds that 94% of covid-vaccinated people with health issues have distinctly abnormal blood – Dr. Eddy Bettermann MD
Microscopy review finds that 94% of covid-vaccinated people with health issues have distinctly abnormal blood – Dr. Eddy Bettermann MD
Drs. Franco Giovannini, M.D., Riccardo Benzi Cipelli, M.D., and Giampaolo Pisano, M.D. – all surgeons – conducted a microscopy analysis on blood samples collected from people who got “fully vaccinated” for the Fauci Flu. They found that 94 percent of the samples were clearly unhealthy, suggesting that the shots leave behind permanently unclean blood. Describing the tainted blood as “abnormal,”…
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brusiocostante · 4 years
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Gabriella Ferri - Sempre
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musichedi · 4 years
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