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#Giuseppe Simonelli
illustratus · 2 months
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Battle of the Centaurs against the Lapiths by Giuseppe Simonelli
The present painting represents the mythological episode when Hercules battled the Centaurs. Hercules brandishes his club, his typical attribute, at the centre of the scene. He is flanked and framed on each side by Centaurs, one of whom is about to release an arrow.
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neapolis-neapolis · 1 year
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Giuseppe Simonelli, Mosè che fa scaturire l'acqua dalla rupe (1699), tribuna, Chiesa di San Gregorio Armeno, Napoli.
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bebs-art-gallery · 7 months
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Battle of the Centaurs Against the Lapiths
— by Giuseppe Simonelli (1650-1710)
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Lancio di un petardo della curva dell'Ascoli, due Daspo 15 mesi
Daspo di 15 mesi a due tifosi dell’Ascoli calcio per il lancio e l’esplosione di un petardo di grosse dimensioni all’interno dello stadio Del Duca in occasione della partita di serie B Ascoli-Lecco lo scorso 17 marzo. La sanzion è stata inflitta dal Questore di Ascoli Piceno Giuseppe Simonelli ad etrambi i tifosi per il lancio del petardo durante la partita dal settore “Curva Nord” riservato…
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lamilanomagazine · 2 months
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Ascoli Piceno: il Vice Capo della Polizia Vittorio Rizzi intitola il parco giochi di via Verdi alla memoria dell'agente della Polizia di Stato Emanuela Loi
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Ascoli Piceno: il Vice Capo della Polizia Vittorio Rizzi intitola il parco giochi di via Verdi alla memoria dell'agente della Polizia di Stato Emanuela Loi. Ieri mattina ad Ascoli Piceno il Prefetto Vittorio Rizzi Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, ha partecipato alla cerimonia di intitolazione del parco di Via Verdi alla memoria dell'Agente della Polizia di Stato Emanuela Loi, uccisa in via D'Amelio per mano mafiosa e prima donna della Polizia di Stato vittima di attentato. Alla cerimonia hanno partecipato Il Questore di Ascoli Piceno dr. Giuseppe Simonelli, il Sindaco di Ascoli Piceno dr. Marco Fioravanti, il Prefetto di Ascoli Piceno dr. Sante Copponi, l'Arcivescovo Emerito di Pesaro Mons. Piero Coccia, autorità civili e militari, ed inoltre i rappresentanti ANPS delle Sezioni si Ascoli Piceno, Ancona, Macerata e Civitanova Marche. L'intitolazione del parco pubblico alla giovane poliziotta caduta in servizio, il cui nominativo è custodito nel sacrario dell'Istituto Superiore di Polizia, rappresenta motivo di profondo orgoglio per tutto il personale della Polizia di Stato e per l'intera comunità della provincia di Ascoli Piceno. Nel suo intervento, il Vice Capo della Polizia ha ripercorso brevemente la storia di Emanuela Loi: entrata nella Polizia di Stato quasi per caso, è destinata al Reparto scorte della Questura di Palermo e la prima persona che protegge è il futuro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo qualche tempo viene assegnata alla scorta di Paolo Borsellino ed insieme a lui e ad altri quattro colleghi della Polizia di Stato, a soli 24 anni, troverà la morte in via D'Amelio il 19 luglio del 1992. Il Prefetto Rizzi ha ricordato il coraggio di Emanuela che era capace di rassicurare i suoi genitori, preoccupati per i rischi che correva. Quel coraggio e quella passione, saranno ora ricordati da tutte le famiglie che frequenteranno il giardino a lei dedicato, ha concluso il Prefetto.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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hzaidan · 2 years
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01 Painting, Olympian deities, Giuseppe Simonelli's Battle of the Centaurs against the Lapiths, with footnotes # 47
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Art, biography, centaurs, fineart, footnotes, Giuseppe Simonelli, Hellenic, History, Lapiths, mythology, Olympian, Paintings, religion, RELIGIOUS ART, Roman, Zaidan,
Hellenic #Roman #Zaidan #Mythology #Religion #biography #Paintings #Art #History #footnotes #Olympian #fineart
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maertyrer · 2 years
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Attributed to Giuseppe Simonelli Martyrdom of St. Placidus and his companions
oil on canvas, 69.8 x 39.4 cm, 17th or 18th century
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simena · 4 years
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GIUSEPPE SIMONELLI (detail)
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Rossana Podestà.
Filmografía
- Domani è un altro giorno, de Léonide Moguy (1951).
- I sette nani alla riscossa, de Paolo William Tamburella (1951).
- Guardias y ladrones (Guardie e ladri), de Steno (Stefano Vanzina) y Mario Monicelli (1952).
- Strano appuntamento, de Desiderius Hamza (1952).
- Gli angeli del quartiere, de Carlo Borghesio (1952).
- Io, Amleto, de Giorgio Simonelli (1952).
- Il moschettiere fantasma, de Max Calandri (1952).
- Don Lorenzo, de Carlo Ludovico Bragaglia (1952).
- La voce del silenzio, de Georg Wilhelm Pabst (1953).
- La red, de Emilio Fernández (1953).
Nosotros dos, de Emilio Fernández (1953).
- Fanciulle di lusso, de Bernard Vorhaus (1953).
- Viva la rivista!, de Enzo Trapani (1953).
- Addio figlio mio!, de Giuseppe Guarino (1953).
- Le ragazze di San Frediano, de Valerio Zurlini (1954).
- Playa prohibida, de Julián Soler.5​(1955)
- Ulises (Ulisse), de Mario Camerini (1955).
- Canzoni di tutta Italia, de Domenico Paolella (1955).
- Non scherzare con le donne, de Giuseppe Bennati (1955).
- Helena de Troya (Elena di Troia / Helen of Troy), de Robert Wise (1956).
- Santiago, de Gordon Douglas (1956).
- L'isola dei pirati, de Robert Darène (1957).
- La espada y la cruz (La spada e le croce), de Carlo Ludovico Bragaglia (1958).
- Vento di passioni, de Richard Wilson (1958).
- L'isola in capo al mondo, de Edmond Greville (1959).
- Un vaso de whisky, de Julio Coll (1959).
- La furia de los bárbaros (La furia dei barbari), de Guido Malatesta (1960).
- La grande vallata, de Angelo Dorigo (1961).
- Sodoma y Gomorra (Sodoma e Gomorra / Sodom and Gomorrah), de Robert Aldrich (1962).
- L'arciere delle mille e una notte, de Antonio Margheriti (1962).
- La vergine di Norimberga, de Antonio Margheriti (1963).
- La moneda rota (F.B.I. operazione Baalbek), de Hugo Fregonese y Marcello Giannini (1964).
- Le ore nude, de Marco Vicario (1964).
- Siete hombres de oro (Sette uomini d'oro), de Marco Vicario (1965).
- El gran golpe de los siete hombres de oro (Il grande colpo dei sette uomini d'oro), de Marco Vicario (1966).
- Il prete sposato, de Marco Vicario (1970).
- Homo Eroticus, de Marco Vicario (1971).
- L'uccello migratore, de Steno (1972).
-Paolo il caldo, de Marco Vicario (1973).
- Il gatto mammone, de Nando Cicero (1975).
- Il letto in piazza, de Bruno Gaburro (1976).
- Pane, burro e marmellata, de Giorgio Capitani (1977).
- Siete chicas peligrosas (Sette ragazze di classe), de Pedro Lazaga (1979).
- Tranquille donne di campagna, de Claudio Giorgi (1980).
- I seduttori della domenica, de Dino Risi (1980).
- El desafío de Hércules (Ercole), de Lewis Coates (Luigi Cozzi) (1983).
- Segreti segreti, de Giuseppe Bertolucci (1985).
Créditos: Tomado de Wikipedia
https://es.wikipedia.org/wiki/Rossana_Podest%C3%A0
#HONDURASQUEDATEENCASA
#ELCINELATELEYMICKYANDONIE
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succedesoloagiacomo · 4 years
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Via Giuseppe Simonelli
Ma per tutti è la salita delle “Chiache alla Carita’” a Napoli.
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neapolis-neapolis · 4 years
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Luca Giordano e Giuseppe Simonelli, Arrivo a Ischia del corpo di Santa Restituta (1690-92), Basilica di Santa Restituta, Cattedrale di Santa Maria Assunta, Napoli.
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orbiscomunication · 5 years
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Titolo Italiano Pesi Massimi 10x3, Sergio Romano pronto a sfidare D’ortenzi: “Rispetto per lui, ma vado a Ladispoli per vincere”
ALVIGNANO/MARCIANISE. “No fear”, nessuna paura. E’ con questo stato d’animo, tatuato anche sulla pelle, che il campione Sergio Romano parte alla volta di Ladispoli, in provincia di Roma, per affrontare, il prossimo 13 luglio, alle 22:00 presso piazza Rossellini, Luca D’Ortenzi.
Un match che andrà in onda su “Sky” e che è valido per il “titolo di campione italiano dei pesi massimi 10x3”. In prima linea si sono posti gli sponsor: scuderia “Royalboxingteam” del manager Massimo Brognara, la “Sonny Bono” di Armando Del Giudice,  “Dalmesse Italia Eklogè Nexus” della famiglia Falco, il ristorante Leucio in San Leucio (CE) e la società di costruzioni e  opere autostradali, “Gruppo Simonelli”. L’amministrazione comunale guidata da Angelo Francesco Marcucci ha noleggiato un pullman per permettere ai cittadini di Alvignano di assistere all’incontro.
Una grande fase di preparazione ha accompagnato l’avvicinamento alla sfida, che rientra nel “Campionato Europeo multisportivo LGBTQI” previsto dall’11 al 13 luglio. La conferenza stampa di presentazione ufficiale si è tenuta in Campidoglio lo scorso lunedì 1° luglio e vi hanno presenziato, oltre a Sergio Romano, anche  Alessandro Spigai, Vladimir Luxuria, Adriano Bartolucci Proietti, lo scrittore Fabio Canino, il pugile Luca D'Ortenzi. La manifestazione si pone in contrasto con qualsiasi forma di discriminazione sessuale che possa avere luogo in Italia e nel mondo.
Sergio Romano, storicamente allenato dal maestro Giuseppe Corbo che per distanze logistiche non ha potuto accompagnarlo in questa avventura, ha potuto contare sull’esperienza pugilistica di Angelo Musone, medaglia di bronzo alle Olimpiadi estive di Los Angeles nel 1984: “Abbiamo puntato sul potenziamento muscolare e sul lavoro cardio - dice l’ex pugile -. Sergio è in perfetta forma. E’ dimagrito, perdendo 10 kg. Il suo modo di boxare va bene per D’ortensi, fighter molto valido. Sono convinto che con la sua forza esplosiva può scalfirlo”.
“Sono molto concentrato perché l’obiettivo è vincere, conquistando un titolo che mi sta davvero stretto - dice il pugile originario di Alvignano -. La determinazione mi ha spronato in questa fase di preparazione, sono pronto a dare il massimo sul ring”. Attualmente Sergio Romano, presso il centro sportivo a Caserta “Tatanka Club” di Luigi Nigro, Massimo Panzera, Luigi D’Alessio e Stefano Ianniello, segue diversi progetti riguardanti ragazzi affetti dalla sindrome down. A Sergio Romano sono stati dedicati un Docu-film ad opera del regista di Agropoli, Attilio Rossi, ed una canzone dal rapper Luca Blindo dall’omonimo titolo “Redivivo”.  Inoltre, l’ex capo redattore della testata giornalistica “Il Mattino”, Clodomiro Tarsia, sta scrivendo un libro in cui si parla della sua storia.
A seguire lo special realizzato presso la palestra Tatanka Club di Marcianise in cui Sergio Romano ha posto l’accento sull’aspetto “Redivivo” e sull’incidente che ha cambiato definitivamente la sua vita.
https://youtu.be/qounVqlkGR4
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'Going deep' to measure Earth's rotational effects A group of researchers in Italy developed ultrahigh-precision rotation sensors based on ring laser gyroscope technology to experimentally test Einstein's general theory of relativity Researchers in Italy hope to measure Earth's rotation using a laser-based gyroscope housed deep underground, with enough experimental precision to reveal measurable effects of Einstein's general theory of relativity. The ring laser gyroscope (RLG) technology enabling these Earth-based measurements provide, unlike those made by referencing celestial objects, inertial rotation information, revealing fluctuations in the rotation rate from the grounded reference frame. A group from the Italian National Institute for Nuclear Physics' (INFN) Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) are working with a research program aimed at measuring the gyroscopic precession Earth undergoes due to a relativistic effect called the Lense-Thirring effect. This program, called Gyroscopes in General Relativity (GINGER), would eventually use an array of such highly sensitive RLGS. For now, they have successfully demonstrated its prototype, GINGERino, and acquired a host of additional seismic measurements necessary in their efforts. In this week's journal Review of Scientific Instruments, from AIP Publishing, the group reports their successful installation of the single-axis GINGERino instrument inside the INFN's subterranean laboratory LNGS, and its ability to detect local ground rotational motion. Ultimately, GINGER aims to measure Earth's rotation rate vector with a relative accuracy of better than one part per billion to see the miniscule Lense-Thirring effects. "This effect is detectable as a small difference between the Earth's rotation rate value measured by a ground based observatory, and the value measured in an inertial reference frame," said Jacopo Belfi, lead author and a researcher working for the Pisa section of INFN. "This small difference is generated by the Earth's mass and angular momentum and has been foreseen by Einstein's general theory of relativity. From the experimental point of view, one needs to measure the Earth rotation rate vector with a relative accuracy better than one part per billion, corresponding to an absolute rotation rate resolution of 10-14 [radians per second]." The underground placement of these systems is essential for getting far enough away from external disturbances from hydrology, temperature or barometric pressure changes to carry out these types of sensitive measurements. This pilot prototype is expected to reveal unique information about geophysics, but, according to Belfi, "underground installations of large RLGs, free of surface disturbances, may also provide useful information about geodesy, the branch of science dealing with the shape and area of Earth." The ultimate goal for GINGERino is to achieve a relative precision of at least one part per billion, within a few hours' time, to integrate with the less precise information of Earth's changing rotation provided by global positioning system data and the astronomically based measurements of the International Earth Rotation System. "RLGs are essentially active optical interferometers in ring configuration," Belfi said. "Our interferometers are typically made of three or four mirrors that form a closed loop for two optical beams counter propagating along the loop. Due to the Sagnac effect, a ring interferometer is an extremely accurate angular velocity detector. It's essentially a gyroscope." The group's approach enabled the first deep underground installation of an ultrasensitive large-frame RLG capable of measuring the Earth's rotation rate with a maximum resolution of 30 picorads/second. "One peculiarity of the GINGERino installation is that it's intentionally located within a high seismicity area of central Italy," Belfi said. "Unlike other large RLG installations, GINGERino can actually explore the seismic rotations induced by nearby earthquakes." One of the biggest challenges during GINGERino's installation was controlling the natural relative humidity, which was above 90 percent. "With this humidity level, long-term operation of GINGERino's electronics wouldn't be viable," Belfi said. "So to maneuver around this problem, we enclosed the RLG inside an isolation chamber and increased the internal temperature of the chamber via a set of infrared lamps supplied with a constant voltage." By doing so, the group was able to drop the relative humidity down to 60 percent. "It didn't significantly degrade the natural thermal stability of the underground location, which allows us to keep GINGERino's cavity length stable to within one laser wavelength (633 nanometers) for several days," he said. GINGERino is now operating, along with seismic equipment provided by the Italian Institute of Geophysics and Volcanology, as a rotational seismic observatory. "GINGERino and one co-located broadband seismometer make it possible to retrieve, via a single station, information about the seismic surface wave's phase velocity that in standard seismology requires using large arrays of seismometers," said Belfi. ### The article, "Deep underground rotation measurements: GINGERino ring laser gyroscope in Gran Sasso," is authored by Jacopo Belfi, Nicolò Beverini, Filippo Bosi, Giorgio Carelli, Davide Cuccato, Gaetano De Luca, Angela D. Di Virgilio, André Gebauer, Enrico Maccioni, Antonello Ortolan, Alberto Prozio, Gilberto Saccorotti, Andreino Simonelli and Giuseppe Terreni.. The article will appear in the journal Review of Scientific Instruments March 14, 2017 (DOI: 10.1063/1.4977051). After that date, it can be accessed at http://aip.​scitation.​org/​doi/​full/​10.​1063/​1.​4977051.
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sciscianonotizie · 6 years
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calabriawebtvcom · 5 years
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Gianfranco Valenti al Festival d'Autunno
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Gianfranco Valenti al Festival d'Autunno
Prima la televisione e poi il web sono state considerate una minaccia per la radio. Ma niente ha scalfito il fascino e l’amore del pubblico per questo mezzo di comunicazione che, nell’epoca dei social, non conosce crisi.
Il perché è forse spiegato nella capacità della radio di raccontare e far immaginare il proprio ascoltatore, sollecitando quell’elaborazione personale che forse nessun altro media riesce a stimolare. Anche di questo si parlerà nel prossimo appuntamento del Festival d’Autunno, fissato per mercoledì 23 ottobre, alle ore 18:30, al Museo del Rock di Catanzaro.
“Il ritorno della radio parlata” è il titolo dell’evento che avrà come protagonista Gianfranco Valenti. Catanzarese doc, autore, conduttore Rai Radio 2 e docente di “Tecniche dell’intrattenimento radiofonico” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Valenti illustrerà le sue idee sul perché la radio resiste al cambiare dei tempi, confrontandosi con alcuni speaker storici delle radio locali.
Come è nata la tua passione per la radio?
E’ nata quasi per caso, come tutte le cose belle. Avevo 20 anni e mi trovavo in gita a Roma. La sera andai con un caro amico al Teatro Brancaccio a vedere il musical “Full Monty” per la regia di Gigi Proietti. E il giorno seguente lo stesso amico (tra l’altro di Catanzaro) mi convinse ad andare con lui negli studi di Radio Rai ad assistere al programma di Fiorello, Viva Radio 2. Mi innamorai subito di quel palazzo e rimasi subito incuriosito dalle possibilità che dava il mezzo radiofonico, se sfruttato a dovere.
Come hai coltivato, negli anni, questa passione?
Pochi mesi più avanti, dopo un’attenta mappatura della radiofonia provinciale, decisi di andare a proporre un varietà a Radio Valentina Soverato. Un po’ perché in quella città viveva una ragazza che mi piaceva moltissimo e un po’ perché non mi avevano parlato benissimo del direttore. Arrivai da Frank Teti con un block notes pieno di idee, appunti, rubriche. Accettò tutto e tutte le mie richieste, senza condizioni. E meno male che non me ne avevano parlato bene… Oggi, a distanza di 17 anni, è per me uno di famiglia.
Fu un grandissimo successo, prima con il “Paraponziponzishow” nel 2002 e poi con “Quelli della Radio” nel 2003. Entrambi in coppia con il mio amico attore Giuseppe Abramo. Senza contare gli anni in cui andammo al Festival di Sanremo.
Dopo la laurea ho avuto la fortuna di fare uno stage a Radio 2, proprio in quel palazzo e in quello studio in cui ero entrato nel 2001. Mesi in cui lavorai al fianco di professionisti come Vincenzo Mollica, Massimo Cervelli, Roberto Gentile, Asia Argento, Angelo Pintus e gli stessi Fiorello e Baldini. Pochi anni fa il calabrese Gianmaurizio Foderaro mi chiamò a lavorare con lui ai nuovi canali digitali della radio e il resto, storia recente, lo conoscete già…
Qual è il segreto, a tuo avviso, del successo della radio che è sopravvissuta, direi benissimo, all’evoluzione dei mezzi di comunicazione di questi anni?
La radio non morirà mai. Il web è fatto apposta per aumentarne la forza, l’appeal, il seguito. Gli stessi speaker oggi sono quasi delle piccole celebrità proprio grazie a Instagram e Facebook. Vent’anni fa non era così. Il processo di modernizzazione della televisione è un po’ più lento, più compassato. Aumentano i canali, ma non la quantità e la qualità delle trasmissioni. O, meglio, sono pensate quasi tutte per il televisore e non per il web. La radio è sopravvissuta anche perché – e Fiorello già nel 2001 lo diceva – se viene fatta con passione e determinazione, può e sa dare le stesse soddisfazioni della televisione. Anche maggiori. La tv – se escludiamo le serie tv – ha un target medio alto, per noi “giovani” non è facile (e né paradossalmente) conveniente starci dentro, se non troviamo lo spazio adatto a noi. Avere pochissima libertà è un rischio. Invece la radio ti permette spesso di sperimentare, ti dà maggiore libertà e maggiore possibilità di sbagliare. Ci sono autori e redattori, ma al microfono ci vai sempre tu e se sei bravo a improvvisare, se hai un talento, loro ti lasciano fare. E così migliori giorno dopo giorno.
“Che spettacolo” è la tua trasmissione andata in onda su Radio 2 insieme con Silvia Salemi. Come ti sei trovato con la cantante siciliana e che riscontri hai avuto dal pubblico?
Avevo scritto questo format dopo che me ne avevano bocciato un altro. Avevo proposto una conduzione a tre con altri due nomi celebri – che non vi dirò neppure sotto tortura -, un’attrice e un cantante. Due amici celebri, mettiamola così. Poi la Rai scelse di creare questa coppia con Silvia. Già dalla prima riunione entrammo immediatamente in sintonia. Piano piano siamo riusciti a scioglierci e a portare buoni risultati. Anzi, forse migliori di quelli che potessimo aspettarci e di quelli che potessero aspettarsi i nostri “capi”.
Ricordo la sera dopo la prima puntata, erano passate le 22, quando mi telefonò la capostruttura di Radio 2 per farmi i complimenti. Grande soddisfazione, un premio inaspettato.
I riscontri del pubblico sono stati, anche quelli, inaspettati. E poi, fidatevi, la radio è terapeutica. Ho passato un’estate in Rai con una brutta discopatia, ma ogni volta che facevamo riunione o andavamo in onda tutto magicamente passava! Con Silvia ci siamo visti, sentiti o scritti tutti i giorni, abbiamo riso molto ma abbiamo anche discusso criticamente… Se dovessi fare un bilancio, quindi, direi che il nostro sia stato un rapporto “vero”.
Autore, conduttore, docente: qual è il ruolo che ti piace di più?
Scontato rispondere che la scelta è sempre una tortura. Tempo fa avrei sempre desiderato fare radio o tv con programmi scritti da me, oggi sono maturato e – se necessario – mi metto al servizio di idee altrui. In Rai mi prendono in giro perché dico spesso “Io sono un soldato, faccio quello che mi dite voi. Però secondo me si dovrebbe fare così…”. Ho avuto la fortuna di fare l’autore e il conduttore ma soprattutto di avere una squadra fantastica, tutti pronti a supportarci, a criticarci solo in maniera costruttiva. E a fare un po’ di casino, che non guasta mai. Insegnare all’Università è un miracolo per me. Venti giorni prima di ricevere a sorpresa l’incarico da Giorgio Simonelli, mi ero autoproposto per fare dei corsi in un istituto religioso. E non mi avrebbero neppure pagato. Poi ti chiama la Cattolica e… “quando pensi che sia finita…che fantastica storia è la vita!”. Insegnando s’impara. Ho avuto classi di alta classe, corsisti tra i 23 e i 45 anni, spesso ho imparato io da loro, con loro. Fare una lezione da una grossa scarica di adrenalina, proprio come presentare un programma radiofonico o televisivo.
Catanzaro è la tua città natale alla quale tu sei molto legato. Come hai accolto la notizia della nascita di una radio che raggruppa moltissimi speaker storici del capoluogo – che saranno presenti all’evento del prossimo 23 ottobre – e quale ruolo, a tuo avviso, deve svolgere una radio locale?
Loro non lo sanno ma mesi fa, sempre attraverso Frank Teti, feci arrivare nei loro uffici un vinile di Lucio Dalla, a mo’ di buon augurio. La radio locale può essere  ancora una bellissima palestra per chi vuole fare questo mestiere da grande, per chi vuole fare comunicazione. Che sia radio, tv, cinema, pubblicità o teatro. Bisogna tenere conto di una cosa: la radio ha retto l’onda d’urto del web, è al passo coi tempi, si è innovata. La radio locale non deve far passare il messaggio che fare radio sia “chiacchiera e basta”. Radio di parola vuol dire essere ficcanti in 3 minuti di talk, 4 al massimo quando hai un ospite in studio o al telefono. Un po’ come fece Battiato 40 anni fa quando uscì con l’album “L’era del cinghiale bianco”. Lo speaker deve essere bravo ad adattarsi alla musica che passa la radio e non adattare la musica ai suoi argomenti. Almeno non come regola. Io tutto questo non so ancora farlo alla perfezione, al microfono non sono ancora fresco come Linus, ad esempio. So insegnarlo, quello si. Ma pratica e grammatica sono spesso come il sole e la luna.
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maertyrer · 3 years
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Giuseppe Simonelli The Martyrdom of St. Catherine of Alexandria
oil on canvas, 155 x 127 cm, 17th or 18th century
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