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sunelrose · 6 months
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— Le 48 leggi del potere, Robert Greene
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ask-garrett · 2 months
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HI THERE AND WELCOME TO MY PLAYHOUSE!!!
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this is EVERYONE in garrett's fun play house that you can ask!!!!!
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scogito · 1 year
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In un Sistema scellerato gli scellerati che lo seguono non si pongono domande sugli ordini e sulle leggi che lo strutturano, anzi se subisci ingiustizie e le esponi, ti dicono anche di farti delle domande.
Cioè la colpa è la tua perché non segui le regole.
Ripeto, la maggioranza non possiede né logica, né discernimento. Preferisce l'assurdo a qualsiasi crescita individuale.
E chiama questo legalità.
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wwweirdworld · 1 year
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Perché non hai ancora la patente?
Sto al mondo da 18 anni e qualche mese, e mi viene posta almeno una volta a settimana la domanda "ma la patente quando?"
Non voglio giustificare il fatto di non averla presa, ma ho una semplice riflessione da fare: ognuno ha i suoi tempi. Non è una frase fatta. D'altronde anche la frutta ce l'ha, e troveremmo strano mangiare le angurie a dicembre, no? Ecco. Non tutti viaggiamo alla stessa velocità e non tutti abbiamo le stesse priorità.
Sono in una fase in cui mi stanno tutti antipatici, ma non lo dico per cinismo. Semplicemente, a volte sento che non sono fatta per stare con certe persone, è come se non mi adattassi bene a loro. Da un lato comprendo che deve essere la mia vita ad adattarsi a me e non viceversa, ma è difficile
Non ho ancora preso la patente perché ho le settimane piene, e ho picchi di energia casuali, non un lavoro metodico. Quando sono senza energia ho bisogno di un pomeriggio passato a far nulla, e non devo sentire nessuno. L'universo però non si ferma ad attendermi.
Non ho preso la patente perché non ne ho la necessità, e per ora non devo fare chissà quali tragitti. Solo perché ho raggiunto "la maggiore età" non significa che debba diventare adulta in un colpo solo. Sarà che ho passato la vita a essere una bambina seria, una ragazzina timida e giudiziosa, però adesso non voglio la pressione addosso.
Non prenderò la patente finché non ne sentirò la necessità, e non significa che non la voglio prendere mai. Semplicemente voglio essere realistica, e non riempirmi di ulteriori cose da fare. Basta, non chiedetemelo più, o appena avrò la macchina la userò per asflatarvi :)
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gregor-samsung · 1 year
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“ Non basta parlare di oligarchie. La scienza politologica di impostazione elitarista ha scavato nel concetto, ha elaborato tipologie, ha studiato nascita, sviluppo, conflitti e morte delle oligarchie. Oggi, questa tematica, almeno nella vulgata, si identifica e si semplifica, anzi si annebbia, parlando di casta. Se ne parla certamente in un senso molto generico. Ma nessuno, credo, immagina che le trasformazioni oligarchiche della democrazia odierna possano spiegarsi ricorrendo alle caste indiane, ai mandarini cinesi o, più vicino a noi, alla società per ceti dell’Antico Regime. Le oligarchie cambiano, si adattano alle condizioni sociali, adottano simboli e metodi conformi alla condizione spirituale del tempo e del luogo, producono cultura legittimante che risponde alle mutevoli aspettative di massa. Di questo occorre occuparsi. Ora, il punto fondamentale da considerare è che ogni sistema castale comporta una stratificazione sociale per piani orizzontali paralleli, sovra- e sotto-ordinati, relativamente più o meno impermeabili. A ciascuno di questi piani corrispondono stili di vita, gusti, culture, letteratura, musica, teatro, talora lingue, abitudini alimentari, leggi particolari. Oggi, nulla di tutto ciò. Le oligarchie odierne, in società di individui sciolti da appartenenze e liberi di fare di sé quel che vogliono e di legarsi a chi vogliono, si costruiscono, si modificano e si distruggono su moti circolari ascendenti e discendenti, dove tutto si confonde. Per comprendere questa differenza, occorre partire da un po’ più lontano, per far luce su una divisione latente che oggi sembra sul punto di diventare conflitto esplicito. È il conflitto tra chi appartiene e chi non appartiene a un qualche ‘giro’ o cerchia di potere. Con questa espressione – il giro – intendo esattamente ciò che si vuole dire quando, di fronte a sconosciuti, dalla storia, dalle competenze e dai meriti incerti, o dai demeriti certi e dalle carriere improbabili, che vengono a occupare posti difficilmente concepibili per loro, ci domandiamo: a che giro appartengono? Una delle grandi divisioni della nostra società è forse proprio questa: tra chi ‘ha giro’, e chi non ce l’ha. Divisione profonda, fatta di carriere, status personali, invidie e risentimenti che avvelenano i rapporti e corrompono i legami sociali, ma che, finché dura, è una vera e propria struttura costituzionale materiale.
Nei ‘giri’ ci si scambia protezione e favori con fedeltà e servizi. Questo scambio ha bisogno di ‘materia’. Occorre disporre di risorse da distribuire come favori, per esempio: danaro facile e impieghi (Cimone e Pericle insegnano), carriere e promozioni, immunità e privilegi. Occorre, dall’altra parte, qualcosa da offrire in restituzione: dal piccolo voto (il voto ‘di scambio’), all’organizzazione di centinaia o migliaia di voti che si controllano per ragioni di corporazione, di corruzione, di criminalità; dalla disponibilità a corrispondere al favore ricevuto con controprestazioni, personali o per interposta persona, oggi soprattutto per sesso interposto. L’asettico ‘giro’ in realtà è una cloaca e questo è il materiale infetto che trasporta. Qual è la forza che lo muove? Poiché la protezione e i favori stanno su e la fedeltà e i servizi giù, dietro le apparenze di allegre comunelle e della combutta innocente, si annidano sopraffazione e violenza. A prima vista, distribuendo favori, può sembrare un sistema benefico per coloro che vi appartengono, una forma di democrazia come potere per il popolo. Ma non è così. Ognuno vede nell’altro solo risorse da sfruttare. Ogni giro di potere è sempre un crogiolo di rivalità, anche feroci, e di gradini, cioè di concorrenti, che devono essere pestati per salire più in alto. Sul gradino più alto e su quello più basso troviamo solo arroganza e solo servilismo. Sui gradi intermedi si è arroganti con i sottoposti e servili con i sovrapposti e mano a mano che si sale o si scende cambia il rapporto tra arroganza e servilismo. Padroni e servi, a tutti i livelli del giro, sono legati da patti, ma patti tra complici. La fedeltà ai patti è alimentata e garantita da favori e minacce, blandizie e intimidazioni e ricatti. Quando nello scambio entrano anche organizzazioni criminali, non è esclusa nemmeno la violenza. Non pochi delitti politici nel nostro violento Paese non si spiegano forse con la rottura del patto o con l’impossibilità sopravvenuta di adempierlo? Dove si alimenta la forza che alimenta i giri? Nella disuguaglianza e nell’illegalità. Essi, i giri, tanto più si diffondono quanto maggiori sono le disuguaglianze sociali e quanto meno le stesse leggi valgono ugualmente per tutti. Tanta più insicurezza e ingiustizia sociale, tanto più richiesta di ‘patronato’; tanto più patronato, tante più concrete violazioni della legge che, in astratto, sarebbe uguale per tutti. La democrazia, mancando uguaglianza e legalità, diventa così una dissimulazione di sistemi di potere gerarchici, basati sullo scambio ineguale di favori tra potenti e impotenti, e sulla generalizzata illegalità a favore di chi appartiene a oligarchie. Una violazione che può essere la semplice, e apparentemente innocente, raccomandazione o diventare associazione a delinquere secondo il codice penale. “
Gustavo Zagrebelsky, La difficile democrazia, (Collana Lezioni e Letture della Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze), Firenze University Press, 2010. [Corsivi dell’autore]
Nota: Lectio Magistralis inaugurale dell’anno accademico 2009-2010 dell'Università degli Studi di Firenze .
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Stavo pensando che quella prof di diritto delle superiori mi ha influenzata molto sulle scelte fatte fino ad oggi, dal corso di laurea al come scrivere un testo, dal come prendere velocemente gli appunti, al rispondere in maniera logorroica per iscritto, da alcuni insegnamenti come non essere mai omertosi all'importanza di lavorare in gruppo e alla comprensione di quali sono i valori e le responsabilità di un capogruppo, ma anche non fare distinzioni tra chi aiutare.
Sarà pure stata una delle professoresse più severe e il piccolo rimprovero fattomi durante l'esame del quinto non penso lo scorderò, ma mi ha dato quella spintarella in più nel fare scelte di cui solo ora mi rendo conto non mi pento minimamente, è vero studiare al SEGI è stato davvero complesso e spesso ho detto di odiare tutte quelle sfaccettature del diritto, ma ora mi rendo conto di quanto mi illumino alla semplice vista di una legge a cui poter dare una sbirciata.
Ti ringrazio davvero prof per tutte le volte che mi hai considerata il tuo successore nell'insegnare diritto, un po' mi sono sentita presa sotto le ali protettive di una persona differente dalla famiglia che mi ha dato tutti gli strumenti, anche alcuni in più rispetto a quelli dati ad altri miei compagni, per costruirmi un futuro.
Grazie professoressa 🪷 spero davvero di rincontrarti prima o poi ...
Aggiornamento: è successo, ti ho rincontrata alla cassa di fianco in un supermercato, ti ho salutata e mi hai riconosciuta chiamandomi per nome, abbiamo parlato aggiornandoci reciprocamente, mi hai dato un consiglio ma non penso lo seguirò, so solo io come mi sono sentita questi 3 anni di università e non continuerò per nessun motivo con la magistrale, mi dispiace di averti delusa sotto questo aspetto, ma ho visto come eri interessata a sapere del mio corso, della tesi, di che materia e il perché ho scelto proprio quell'argomento. Mi hai fatto capire indirettamente che non sei ancora andata in pensione, era un dubbio che avevo. Mi hai detto che pochi giorni fa hai visto il mio numero di telefono in rubrica e mi hai pensata e io non ho più il tuo numero, ma non potevo dirtelo che ho voluto cancellare qualunque cosa mi ricordasse gli anni delle superiori, quindi nel momento in cui mi hai chiesto se ho più rivisto i miei compagni ho tenuto a freno i nervi per non dirti come sono andate davvero le cose, come erano tutte persone approfittatrici e se non fosse per lei prof io le superiori vorrei proprio depennarle dalla mente. Mi hai detto scrivimi quando sarà la tua esposizione della tesi magari ti vengo a sentire, come potevo dirti che nella triennale non si effettua più la discussione della tesi ma solo la proclamazione. Ma nonostante tutto è stato bello poterti abbracciare e tenerti le mani come ormai più di 3 anni fa.
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noneun · 2 years
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“Da un sondaggio realizzato all’inizio dell’anno, è risultato che il 90 per cento dei residenti in Arizona è d’accordo nel considerare l’aborto un tema da cui la politica dovrebbe tenersi lontana, mentre l’80 per cento è decisamente contrario a una legge che criminalizza i medici che aiutano le donne ad abortire.”
Se l’opinione della stragrande maggioranza è questa ma i politici fanno esattamente l’opposto forse il problema è che votano troppe poche persone e lo fanno per ragioni meno profonde che i diritti fondamentali.
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silviaaquilini · 1 year
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yourtrashcollector · 2 years
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Nell’universo non esistono dèi, non esistono nazioni né denaro né diritti umani né leggi, e non esiste alcuna giustizia che non sia nell’immaginazione comune degli esseri umani.
Yuval Noah Harari, Sapiens. Da animali a dei
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erik595 · 2 years
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Pensò che si possa dimostrare che la legge fabbrica dieci criminali dove ne ferma uno. Voltairine De Clayre . . . . . #voltairinedecleyre #frase #frasi #frases #frasedelgiorno #frasitumblr #citazioni #aforismi #quote #quotes #quoteoftheday #quotesoftheday #anarchia #anarchismo #anarchica #anarchici #leggi #consapevolezza #potere #dittatura #libertà #libertàindividuale (presso Benevento, Italy) https://www.instagram.com/p/Cf5vwdBMcF8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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mondi-immaginari · 2 years
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Sally Salt: Chi siete voi veramente? Il Barone di Münchausen non è mica vero, esiste solo nelle favole! Barone di Münchausen: Vattene via, sto cercando di morire! Sally Salt: Perché? Barone di Münchausen: Perché sono stanco del mondo... E il mondo, evidentemente, è stanco di me... Sally Salt: Perché? ...Perché?!? Barone di Münchausen: "Perché, perché, perché"! Perché tutto è logica e ragione oggigiorno! Scienza, progresso... Bah, dahhh! "Leggi dell'idraulica", "leggi della dinamica sociale", leggi di questo, leggi di quell'altro! ...Non c'è posto per i ciclopi a tre gambe dei mari del sud, non c'è posto per alberi di cetrioli e oceani di vino... Non c'è posto per me!
Le avventure del barone di Munchausen,Terry Gilliam
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nicolacostanzo · 24 days
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bagnabraghe · 3 months
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La mancata abrogazione della legislazione razziale e soprattutto la mancata distruzione degli elenchi depositati presso gli archivi prefettizi resero più semplice ai nazisti il compito di individuare, catturare e deportare gli ebrei nell’Italia occupata
In seguito alla caduta di Mussolini e all’armistizio italiano con gli anglo-americani, le reazioni della Germania, finalizzate alla ricostituzione di un governo fascista, non erano accompagnate da un piano per l’attuazione di quella soluzione alla questione ebraica che aveva già riguardato tra il ’40 e il ’42 altri Paesi come la Polonia, la Francia, e la Germania stessa. Per arrivare ad…
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bigarella · 3 months
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La mancata abrogazione della legislazione razziale e soprattutto la mancata distruzione degli elenchi depositati presso gli archivi prefettizi resero più semplice ai nazisti il compito di individuare, catturare e deportare gli ebrei nell’Italia occupata
In seguito alla caduta di Mussolini e all’armistizio italiano con gli anglo-americani, le reazioni della Germania, finalizzate alla ricostituzione di un governo fascista, non erano accompagnate da un piano per l’attuazione di quella soluzione alla questione ebraica che aveva già riguardato tra il ’40 e il ’42 altri Paesi come la Polonia, la Francia, e la Germania stessa. Per arrivare ad…
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collasgarba · 3 months
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La crisi del regime di Mussolini
Non è semplice stabilire esattamente in quale periodo sia iniziata la crisi del regime fascista, ossia quando sia cominciata la disgregazione delle basi di massa sulle quali aveva costruito il proprio consenso, oltre che sul terrore poliziesco; quello che si sa con precisione è che questa crisi venne alla luce nel corso del secondo conflitto mondiale, ma che le sue radici sono antecedenti alla…
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adrianomaini · 3 months
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La crisi del regime di Mussolini
Non è semplice stabilire esattamente in quale periodo sia iniziata la crisi del regime fascista, ossia quando sia cominciata la disgregazione delle basi di massa sulle quali aveva costruito il proprio consenso, oltre che sul terrore poliziesco; quello che si sa con precisione è che questa crisi venne alla luce nel corso del secondo conflitto mondiale, ma che le sue radici sono antecedenti alla…
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