Tumgik
#Ma loro non lo sanno e insistono
apropositodime · 1 year
Text
Tumblr media
E poi è Domenica così
Niente mare
Niente colline
Niente montagne
Ma in questo che io chiamo, la mia specie di giardino, nel silenzio con il mio tè ai frutti rossi, gli uccellini che cantano, le tortore che tubano, e le peonie belle come non mai che mi sussurrano di te, che non esisti.
37 notes · View notes
curiositasmundi · 2 months
Text
L’escalation, la violenza e la vittoria palestinese
Continua la striscia di sangue in Medio Oriente e vedremo se dopo mesi di tentativi Netanyahu sarà riuscito a far scoppiare un conflitto regionale. Bombardare Beirut e Teheran per assassinare nemici politici è già guerra, quello che si attende è la guerra aperta. E cioè lo scontro diretto tra l’esercito israeliano ed Hezbollah ed eventualmente il coinvolgimento a distanza dell’Iran e la partecipazione dello Yemen, della Siria e addirittura della Turchia. Erdogan ha promesso di mandare truppe e questo renderebbe la resa dei conti regionale ancora più imprevedibile. Ed è proprio questo che l’ha scongiurata fino ad oggi. Se Netanyahu fosse sicuro di vincere avrebbe già attaccato da tempo, ma è invischiato a Gaza e affrontare i libanesi è tutt’altra storia soprattutto dopo dieci mesi di guerra. Ma la strage di bambini ha trafitto la censura finendo su tutti i giornali del mondo e non poteva certo rimanere impunita. E’ così che Netanyahu ha rispolverato un classico del suo repertorio, la ritorsione uccidendo nemici sul suolo altrui. Della serie, quello degli altri è terrorismo, quello di Israele sacrosanto diritto di una democrazia modello ad esistere e a difendersi. Pratiche che Israele persegue da anni con l’unico risultato di essere sempre più in pericolo e col Medioriente diventato una ciminiera. Eppure insistono imperterriti a scegliere la violenza. È questo che sconvolge. L’incapacità di rendersi conto della realtà dei fatti, di dove li ha portati e li sta portando la sottocultura della guerra. L’incapacità di riflettere e smetterla di ripetere gli stessi tragici errori, il farsi sopraffare dall’odio nell’illusione che prima o poi il nemico si plachi. Illusioni. La violenza genera altra violenza opposta. E il male fatto prima o poi torna sempre indietro. Sempre. Sono leggi della vita insegnate paradossalmente proprio dai profeti a cui dicono di ispirarsi certi fanatici politicanti. È proprio vero che i mali del mondo derivano dalla scarsa consapevolezza degli esseri umani. Più che cattiveria è che non sanno quello che fanno e dall’altra parte non trovano nessuno che li perdoni. Altro che strumentalizzazioni bibliche, questo Medio Oriente è una bestemmia quotidiana. Una terra che poteva essere al centro del mondo ed invece è stata ridotta ad un cumulo di macerie anche spirituali. Movimenti come Hamas sono nati come reazione alla violenta occupazione israeliana in Palestina e continueranno a nascere. Sono decenni che Israele assassina nemici politici e il risultato è sotto gli occhi di tutti, i suoi nemici non sono mai stati così tanti e così forti ed agguerriti. Al punto che mai come oggi risulta imprevedibile l’esito di una guerra aperta regionale. Ma in attesa di sviluppi ci sono già degli sconfitti, gli occidentali. A parte i paesi europei che non contano più nulla e son fermi a faziosità ed ipocrisie da secolo scorso, la ciminiera mediorientale è la conferma di come la disastrosa leadership americana sia al tramonto. Netanyahu ha umiliato Biden e tutto il Congresso, prima comprandoseli e poi costringendoli ad applaudire a genocidio in corso e con una richiesta di arresto per crimini di guerra sulle spalle. Dollari, armi e nient’altro. Anche i vincitori ci sono già e sono i palestinesi. Nonostante oltre settant’anni di persecuzione coloniale non si sono mai arresi e continuano a lottare eroicamente per ottenere libertà e giustizia. Decenni di oppressione, abusi ed apartheid finalmente certificati anche dall’ONU con molti paesi che si son mossi per riconoscere il loro stato. Quanto all’orrendo genocidio a Gaza, ha aperto gli occhi al mondo intero dopo decenni di manipolazioni propagandistiche di massa e s’intravedono spiragli di luce. Ma non è ancora finita, la striscia di sangue continua e si teme l’escalation regionale. Violenza che genera violenza in attesa che i potenti ricomincino ad ascoltare i profeti invece di sfruttarli per i propri deliri egoistici. Già, i mali del mondo derivano dalla scarsa consapevolezza degli esseri umani.
Tommaso Merlo
4 notes · View notes
ofgio · 1 year
Text
Tumblr media
Yagg costringe i piccoli a bruciarsi le guance con l'ortica.
Loro non sanno perché si debba fare, eppure nel dolore trovano nuova forza per sfregare la pianta sul loro tondo volto con maggiore decisione. La strappano violentemente da terra, in maniera imprecisa, tirando su grossi fusti e ciuffi di gramigne taglienti e altri fiori urticanti.
Le loro guance sono uno strazio, eppure insistono nell'azione finché Yagg non dichiarerà che l'atto è compiuto. Uno dei più deboli prende a starnutire talmente forte che dei capillari esplodono e dagli occhi iniziano a scendere grosse lacrime rosse. Yagg si avvicina con tenerezza asciugando il pianto sul viso del piccolo; poi gli dà una carezza sulla fronte che è scorticata e umida e nel mentre gli sussurra di continuare così e che non c'è bisogno di avere paura.
Il piccolo piange forte, urla, vorrebbe disobbedire e smettere di crearsi quel dolore, ma la madre gli ha insegnato che Yagg è diverso da tutti e che perciò deve essere ascoltato.
Yagg costringe i giovani, di cui ormai anche io faccio parte, a giocare con lo studio delle arti e delle scienze matematiche. Noi, al contrario dei piccoli, sembriamo applicarci con grande ingegno e piacere e senso di curiosità all'incarico che Yagg ci ha dato.
Forse è perché da piccoli ci siamo inflitti certe torture?
Dopotutto i grandi son grandi, alti circa tre metri e avvolti nella luminescenza, e come Yagg sanno, ma non rivelano, che è solamente così che si diventa grandi.
8 notes · View notes
ma-pi-ma · 4 years
Text
Tumblr media
Nuovi infetti e nuovi contagiati.
Io mi chiedo, ma perché deve essere così facile prendervi per le chiappe?
Lo sapete cosa sono i Postulati di Koch?
Robert Koch è stato un medico, batteriologo e microbiologo tedesco vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900 il quale ha ricevuto il Nobel, nel 1905, per la medicina. Koch ha formulato i quattro postulati che portano il suo nome i quali stanno alla virologia come il Teorema di Pitagora sta alla geometria.
Se vi interessasse sapere cosa dicono i postulati ve li cercate ma, sappiate, che su quattro il Coronavirus non ne rispetta neppure uno. Tanto per cominciare perché il celebrissimo SARS-CoV2 non è stato ancora isolato e quindi come diamine pretenderanno di farci un vaccino pure questo è un mistero che solo loro sanno.
La storia dei nuovi infetti e nuovi contagiati che sembrano moltiplicarsi come i conigli che escono dal cilindro di un mago e di cui vi parlano i TG – omettendo di dire che sono tutti asintomatici – fa acqua da tutte le parti e su tutti i fronti.
Non vi dicono che sono “asintomatici” A, perché vogliono farvi credere che gli ospedali siano pieni di gente che non respira e, B, sanno bene che gli asintomatici in realtà non esistono, quindi si tengono nel vago.
Una persona che non ha sintomi è sana, caproni!!
Se il soggetto è sano non può trasmettere ciò che non ha.
Questo è quanto affermava Koch.
Ma allora perché risultano positivi al tampone? Facciamo un'altra piccola regressione con la quale rischio di ripetere quanto ho affermato in precedenti post - ma spero ne valga la pena.
Il tampone è una brillante invenzione di Kary Mullis, pure lui premiato col Nobel nel 1993 proprio per questa scoperta.
Mullis inventò per l’esattezza il processo PCR: Polymerase Chain Reaction.
“La PCR viene utilizzata in tutte quelle situazioni in cui bisogna amplificare un quantitativo di DNA fino a livelli utili per analisi successive. I campi di applicazione sono enormi. La tecnica viene sfruttata oggi, per esempio, in campo medico per riconoscere cellule tumorali, quando esse sono troppo poche per essere evidenziate da altre metodiche. Estremamente utile è l’uso della PCR in medicina legale e in vari campi dell’ingegneria genetica. Il suo utilizzo consente inoltre di rivelare eventuali malattie genetiche”.
Avete letto bene? Capite quale era l’uso per il quale Kary Mullis inventò tale processo? Lo scopo era quello della ricerca, visto la possibilità di AMPLIFICARE (ricordate bene questa parola) un campione genetico.
Lui, Mullis - tutt’altro che un topo da laboratorio ma, anzi, surfista appassionato e personalità irreverente - fino a quando era in vita HA IN CONTINUAZIONE RIPETUTO CHE IL TAMPONE NON E’ AFFATTO IDONEO PER NESSUN TIPO DI DIAGNOSI.
Il tampone è uno strumento di ricerca.
Sapete quando è morto? L’anno scorso, il 7 agosto, giusto in tempo verrebbe da dire.
Se fossi un complottista penserei male.
E grazie a Dio lo sono.
Tornando al tampone: il metodo PCR funziona per “amplificazioni”, giusto? Più amplifichi e meglio vedi.
Sotto le 35 amplificazioni il test è sempre negativo (e certo! non è nato per fare diagnosi!!), sopra le 60 è sempre positivo.
Quindi di quanto amplificazioni ha bisogno una menzogna per stare in piedi? Concludete voi.
Ma non solo! Se il coronavirus, il SARS-CoV-2, non è mai stato isolato, il tampone cosa cerca? Cerca tutti i coronavirus e ce ne sono almeno una decina. Quindi, supponendo che si stia cercando un tale GI-anni vengono presi anche tutti i GI-ovanni, i GI-no, i GI-anluca, i GI-ancarlo, i GI-anmarco, i GI-ancristiano, i GI-anmaria e così via.
E la fabbrica di positivi lavora h24. Insieme a quella della vostra ignoranza.
Ma aspetta, se c’è una possibilità che si sviluppi una immunità è proprio quella che tutti diventino, impropriamente, “positivi asintomatici”. Costoro sono coloro che hanno con molta probabilità contratto il letalissimo Covid19, poi liquidato come fastidioso raffreddore, e infine "digerito".
Se esistono degli anticorpi naturali si trovano proprio nel loro organismo.
La gente dovrebbe riunirsi invece che distanziarsi, per immunizzarsi. E’ sempre stato così da quando esiste memoria in campo medico.
E voi? Voi invece li temete. Mascherinati come non ci fosse un domani.
Non solo! – perché non vi accontentate di essere ignoranti ma dovete anche rompere i coglioni – adesso dall’alto della vostra indiscutibile rettitudine e profondo senso civico condannate tutti coloro che sono andati in vacanza in Croazia o in Grecia o Malta e premiando al contrario, con le vostre vuote lodi, chi in vacanza è andato a Viserbella con mascherina ben posizionata anche a bordo del pedalò col quale ha raggiunto le boe a 250 metri dalla riva.
Veramente ragazzi, mi fate venire voglia di fare il dittatore da grande; avrei gioco facile con dei pappagalli ripetitori di “ordini superiori” altrui come voi.
Vediamo. A Malta, ad esempio, ci sono meno di quindici ricoverati nell’unico centro Covid dell’isola; nessuno di loro si trova in terapia intensiva. Ma i media vi dicono che a Malta è in corso una crisi epidemica e una ragazza di Palermo si è “infettata” proprio mentre vi si trovava in vacanza; e poi scopri che nel reparto Covid di Palermo non ci sono infettati provenienti da Malta e, pure qui, zero presenze in terapia intensiva. Come faccio a saperlo? Ho cercato.
Prima si cerca e poi si scrive, capito?
Ma i TG insistono con ‘sta storia. Per chi stanno lavorando? Ve lo siete mai chiesti invece di scrivere stronzate?
In Grecia ci sono pochissimi casi, e chiedetelo ad un greco invece di guardare gli articoli degli scribacchini corrotti italiani. Mentre in Croazia, per farsi fare un tampone al fine di rientrare in Italia senza rompimenti ulteriori di coglioni, un amico mio (greco, guarda caso) che l’ha appena attraversata da sud a nord in macchina, ha dovuto aspettare che il dottore dell’unico centro Covid della Nazione si riprendesse dallo stato catatonico nel quale era caduto (per noia) poiché il centro è completamente vuoto.
Ma dai telegiornali sembra che proprio in quei Paesi frequentati dalle inarrestabili macchine della perdizione che sono i vacanzieri italiani, sia scoppiato un massacro epidemico tale da ritenere quello di Wuhan una bazzecola.
Puttanate. Puttanate enormi alle quali voi credete come allocchi.
Voi invece vi sentite di essere, insieme agli altri lobotomizzati certi di aver individuato nelle discoteche il covo dei lanzichenecchi di manzoniana memoria, gl’unici pilastri della morale (di questo cazzo), gli eroi disposti al sacrificio della propria gioventù per il bene comune (siete già vecchi, mi dispiace, il sistema vi ha metabolizzati malgrado i vostri 20 anni), i soli muniti di senno e senso civico.
Mi dispiace.
Se non siete disposti a leggere qualcosa che vi potrebbe fare male, fermatevi qui.
Siete esattamente a 90°, e da questa scomoda posizione vi state preoccupando che il pene di chi vi sta sodomizzando sia ben irrorato di sangue al fine che l’erezione sia mantenuta a dovere. Questo fate.
Difendete i vostri boia. Questo fate. E mi chiedo anche se quella posizione ormai non vi cominci anche a piacere. Dicono sia una questione di abitudine.
Non sapete un cazzo, non leggete un cazzo. E infatti parlate a cazzo. Questo fate.
E non pensate che mi stia "vanagloriando" di chissà quale sapere. Io non so un cazzo. Ho un umilissimo diploma di media superiore, però, se è per la mia libertà che devo farlo, cerco di informarmi e di usare la ragione.
Mi faccio sempre delle domande. La più importante è
perché?
Perché ci stanno raccontando delle cazzate? Perché se sono morte tutte queste persone per il Covid, ad oggi in Italia – ma anche altrove – l’ISTAT registra meno decessi dell’anno scorso? Perché nessuno, ma proprio nessuno tra i rappresentanti del governo né, tanto meno, tra quelli delle strapagatissime Task del cazzo Force ci ha mai detto di assumere vitamina C in quantità, vitamina D, vitamine del gruppo B. Perché ci hanno impedito di stare al sole, indispensabile e salvifico aiuto per la sintesi della vitamina D; perché ci hanno impedito di fare il minimo movimento: passeggiate in campagna e giri in bici, e invece ci hanno fatto stare all’ingrasso all’interno di rinstrimizziti appartamenti senza raccomandare una dieta ipervitaminica povera di zuccheri? Le attività fisiche, le corrette abitudini alimentari, la giusta integrazione con vitamine avrebbero reso chiunque una fortezza inespugnabile.
Invece? Sono aumentati i diabetici e i cardiopatici, lo sapevate?
Macché. Intanto vogliono vaccinare la fascia anziana della popolazione col vaccino anti influenzale. Siete a conoscenza del fatto che a Bergamo e Brescia sono state iniettate qualcosa come 180.000 dosi di vaccino anti influenzale e anti meningococco fino ai primissimi mesi del 2019?
Poi cosa è successo lo ricordate, vero?
Allora ragazzi, voi siete indispensabili. Esattamente così.
Indispensabili.
Ci servite “di qua”, dove stanno quelli che vi stanno difendendo malgrado i vostri sforzi di denigrarci.
Ci serve che vi svegliate e cominciate a vedere il disegno. Non va tutto bene.
Al contrario, se non diventiamo in tanti saranno cazzi. Abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di tutti.
Se vi offendo è perché spero in uno shock che vi faccia rinsavire. E non vi chiederò scusa.
Studiate, leggete, fatevi domande e trovate le risposte.
Chiedete aiuto, siamo qui.
Che ci crediate o no, tra poco il gioco si farà duro.
Io ve l'ho detto.
Alessandro Giuliani
52 notes · View notes
falcemartello · 5 years
Text
...
Tumblr media
Le palle (rosse) di Natale
Il Natale, quando arriva, arriva e noi addobbiamo l’albero con tante belle palle rossofuoco. Esce il videoclip promozionale del nuovo film di Checco Zalone e subito una Alessandra Mammì (se stamo a divertì, mammì, mammì) lo fulmina come sessista e razzista: la parodia celentanesca del Checco che si ritrova cornuto e mazziato dall’immigrato non le va giù, le fa contorcere il sorriso caramellato, puro radicalismo chic. Sarebbe da chiederle se anche l’attrice che si presta nel ruolo di moglie sia sessista, e se perfino l’immigrato del video, africano, africano nero, sia razzista.
Poi ci sono quelli che chiamano alla Festa dell’Unità Bello Figo, farsa in fama di risorsa, che “rappa” le stesse cose di Zalone ma in modo penoso (“Hey hey, non pago affito, dai cazzo siamo negri noi, hey hey, non faccio opraio”) e se fa un video sessista all’Università di Pisa pieno di donne bianche “da trombare” lo difendono come novello Duchamp, siccome l’Università è notoriamente cosa loro.
Poi c’è il critico Tomaso, con una emme, che fa tanto intellettuale engage, Montanari che trova una insormontabile “banalità del razzismo” nella favola dolce del Presepe – e sono in quella, le altre confessioni sono salve. Con sgradevole assonanza con la famosa banalità del male che evoca il male assoluto del nazismo e dell’Olocausto, praticamente il Bambinello sarebbe… che schifo, già solo a scriverlo, lasciamolo a Tomaso.
Poi ci sono i facciamorete restiamoumani antifà che su Twitter postano foto dell’albero di Natale a testa in giù, perché il Natale, come suggerisce l’esperto Tomaso, è fascista come Mussolini (e Salvini): e deve fare la stessa fine.
Poi c’è il profeta delle “classi subalterne”, come le ha definite, Gad Lerner, in lotta continua per i poveracci che non sfoggiano Rolex o vacanze a bordo di panfili di potere, ma a debita distanza; ha da stilare continue liste di proscrizione, è un lavoro di testa, non va disturbato.
Poi c’è Michela Murgia che è ossessionata dai fascisti e ha inventato il fascistometro che sarebbe: fascista è chi dico io. Naturalmente si scaglia contro il sessismo, la società patriarcale, preferisce la “matria” alla patria, ma non rinuncia ad apparire languidamente distesa, il piedino ammiccante, sulla dormeuse come una Paolona Bonaparte.
Poi c’è Saviano che di palle rossofuoco ne spara tante e poi tante che sembra “Jack Bidone coi fratelli Bolivar”.
Poi c’è il professore liceale, che sfiga, Christian Raimo, che tanto democraticamente si era speso per impedire la partecipazione al Salone del Libro di Torino dell’editore Giubilei Rignani (mai Lagioia).
Poi c’è Lilli Gruber che ce l’ha anche lei con la società dei maschi fonte di tutte le nequizie ma nel suo salottino di rosse parole siliconate invita quasi solo maschi (forse perciò si spiegano le nequizie).
Poi ci sono gli ex LC (Lotta Continua) che un tempo sprangavano i CL (Comunione & Liberazione) ma adesso se sentono la deprimenta discorsa d’insediamenta della neopresidenta della Corta Costituzionala, Marta Cartabia, che parla solo di potere alle donne, si rotolano in terra per l’orgasmo.
Poi ci sono i giornalisti compagneros della Rai che vogliono “il nemico” Salvini eliminato e i suoi figli piccoli deportati in manicomio.
Poi ci sono quelli che, a proposito della povera Desirée Mariottini, giovane sbandata annientata atrocemente in un rudere, ostaggio di immigrati spietati, arrivano a dire che la colpa era sua, che era una tossica e comunque il problema sta nel fatto che non si educa al “consumo responsabile” di sostanze; lo stesso per Pamela Mastropietro, fatta letteralmente a pezzi a Macerata da alcuni pusher cannibali nigeriani gratificati dalla mostruosa difesa d’ufficio degli integrazionisti ultrà.
Poi ci sono le groupie di Mimmo Lucano, portato in fama di santo, del tutto indifferenti al suo famoso modello, che, al di là delle pronunce giudiziarie a venire, si è comunque confermato, cifre alla mano e senza possibilità di smentita, in una effervescente dissipazione pubblica, per non aggiungere altro. Del resto, se non avessero una tale idea dell’economia non sarebbero veterocompagni…
Poi ci sono quelli che… Bibbiano è un raffreddore, un modo di dire, una strumentalizzazione, e anche qui i processi, le sentenze, faranno il loro corso, se mai lo faranno ma una cosa è certissima, sono gli orrori patiti da troppe, troppe e ancora troppe famiglie (basti la terribile e bella inchiesta di Francesco Borgonovo e Antonio Rossitto autori del libro Bibbiano, i fabbricanti di mostri). Un vortice abissale, oltre le parole, ma riescono ancora a buttarla in ridicolo, a smorzarla, a negarla.
Poi c’è la regista Francesca Archibugi, ma nella sua cerchia pariolina hard fa fino chiamarla “Franciasca Archibbuggi”, che sta “col sistema di Bibbiano perché i figli non appartengono alle famiglie ma allo stato”.
Poi ci sono quelli che vogliono sostituire la famiglia alla rete formale e informale.
Poi ci sono le erinni alla Monica Cirinnà che vogliono rieducare, in senso gender, tutti perché “Dio patria e famiglia è una vita di merda”.
Poi ci sono i genderisti estasiati dalla prima ministra della Finlandia che è “figlia di due mamme”, che fa curriculum anche in politica.
Poi ci sono quelli convinti che la satira non deve avere colori, tranne il rosso; non è censura, precisano, è solo che la satira o è rossa o non è e quindi, in questo caso, va censurata.
Poi ci sono quelli, da Corrado Augias a Michele Serra, che insistono sulla superiorità genetica e culturale dell’homo sinitratus; che a uno basterebbe guardare loro per avere dei dubbi.
Poi ci sono le brigate Greta, gente che pur di non rinunciare a una curiosa idea di autoannientamento planetario, si mette in mano a questa sedicenne (ma sempre 16 anni ha Greta?) dagli evidenti problemi, di non poche incoerenze, di imbarazzante latitanza culturale, una che “vede l’anidride carbonica” prodotta dai capitalisti.
Poi ci sono le brigate Carola che difendono una che, dopo aver rischiato di colare a picco una motovedetta piena di militari della Guardia di Finanza, dopo avere infranto mezzo codice di navigazione tenendo in sequestro circa centoquaranta migranti, ha fatto un libro dove inneggia alla rivolta con toni che quasi quasi riecheggiano gli anni di piombo, in base alla solita strampalata idea della legalità: la legalità sono me, legalità è quello che io intendo per umanità, del resto menefotto.
Poi ci sono le brigate Asia, in arte Argento, che però non sanno bene come difendere una che s’è arrampicata sui vetri insaponati del metoo fino a che non si è scoperto che, oltre a portare una benevola pazienza col pigmalione porcone Weinstein, avrebbe ceduto lei stessa a qualche disinvoltura sessuale di troppo col giovane cacciatore di dote di turno: shetoo.
Poi ci sono i sapienti che per anni hanno rotto le palle con Aung San Suu Hyi, la martire col nome che sembra una birra, e adesso che è imputata per genocidio dei Rohinga al Tribunale Internazionale de l’Aja, fingono di non averla mai conosciuta, sono già passati ad altre icone del buonismo selvaggio (casomai il Tribunale dovesse assolverla, torneranno, uniti nel fatidico grido: contrordine, compagni!).
Poi ci sono i preti di strada, di frontiera, di trincea, dal Ciotti allo Zanotelli, fino al Bergoglio, uniti a pugno chiuso nella stralunata difesa di Ong, centri sociali, balordi assortiti, con ragioni che più strampalate non si può.
Poi ci sono i sardinari a strascico di una signora novantenne, salvatasi dalla deportazione, che, messa a capo di una preoccupante Commissione del Pensiero, trova modo di dire che l’uomo forte le rievoca antiche ferite, il che tradotto significa che Salvini fa rima come Mussolini (o magari con Hitler; con Stalin, no).
Poi ci sono appunto le madonne novantenni che se la godono un mondo nel farsi portare in processione da 600 sindaci amorevoli e antifascisti, benedicono le sardine come “sentinelle della memoria” ma la prima smemorata è lei, visto che sta sul palco con alcuni sindaci di estrema sinistra che hanno concesso la cittadinanza onoraria a notori terroristi e apologeti dello sterminio degli ebrei.
Poi, salate in fundo, arrivano le sardine, questo branco di fannulloni di cartapesta il cui capintesta, ogni ricciolo un capricciolo di vanità, a domanda sugli orientamenti politici risponde: ah, non lo so, non ho un’idea su niente però vengo bene in televisione e le cinquantenni mi si vogliono fare. Riciclati dell’estremismo di sinistra duro, che in rete diffamano, minacciano, insultano, impediscono accessi a luoghi considerati loro. Le “sentinelle della memoria” assumono un significato assai sinistro, e non solo in senso ideologico, con buona pace della loro benedicente Madonna in tour.
Vi bastano, come addobbi natalizi, queste cascate di palline rossefuoco, di palloncini già gonfiati, di pupazzetti di neve rossa? Poi vengono a dirti: ah, però, non sapevo della tua svolta destrorsa. No. Se è lecita una trascurabilissima parentesi personale, chi scrive non si sente particolarmente di destra, anzi non si sente proprio niente; non gliene può fregare di meno dei sovranisti, non perde le notti a pensare al destino di Salvini e (io sono) Giorgia, si ispira se mai a Frank Zappa, convinto che “l’elemento più diffuso in natura non è l’idrogeno, è la stupidità”.
Ora, non è colpa nostra se in questa disgraziata epoca di politicamente corretto manicomiale, la stupidità più stentorea, più possente fluisce copiosa da una certa casta, spelacchiata, ringhiosa, rifatta, caramellata di tromboni che sparano le loro grandi palle di fuoco e non si accorgono di quanto sono arroganti, patetici, imbarazzanti. E ridicoli. E, soprattutto, sempre meno ascoltati.
Max Del Papa
68 notes · View notes
b0ringasfuck · 5 years
Text
Sc sc sc scienziati delle bufale
Oh sono ancora li a menarsela con Greta.
Insieme a quello del gradiente e l’altro dell’Ollanda demoplutocrazia disumana. Poi qualcuno c’ha anche la faccia tosta di fare lo spavaldo con gli anti-vaxxer.
La colazione del sovranista a bufale.
Chissà se sanno cosa voglia dire 5σ.
È come se volessero rischiare di perdere l’uccello infilandolo nella Bocca della Verità sapendo che la probabilità che non gli venga tagliato sia 1 su 3 milioni.
Solo che non si tratta del loro uccello, ma dei destini del genere umano. Il che li fa molto più simili agli anti-vaxxer di quanto non credano non solo per ignoranza ma anche per egoismo.
Un successo politico fondato su promesse, fregnacce e bugie i cui risultati non potevano che essere una catastrofe sociale ed economica.
E insistono con le cazzate sbugiardate da anni, rivoltano cassonetti per trovare la minchiata più idonea per far propaganda.
E gli italiani aspettano il nuovo miracolo italiano da questi. Poi ci si domanda perchè la gente giochi alle slot.
4 notes · View notes
giotanner · 6 years
Note
Mi è capitato un tweet di Silvia in tl e per curiosità ho cercato su twitter Ermal Silvia e dopo aver lasciato scorrere un po' i tweet sono arrivata al disagio più profondo che deep web levate, tra tipe che insistono sulla relazione, tipe che lo taggano per fargli leggere dei loro istinti più selvaggi, tipe che fanno le lecchine con Silvia innalzandola su un qualche piedistallo inesistente... io non capisco
Anon mi dispiace per l’esperienza sgradevole, purtroppo ci sono un sacco di fan/fanatiche che non sanno cosa sia ‘non mettersi in mezzo in cose che non le riguardano’ oltre appunto a mettersi come giudici di questa storia che è finita. FINITA.
I tag poi sono una cosa irrispettosa oltre ogni limite. Non puoi, ripeto NON PUOI scrivere messaggi nsfw e taggarlo sperando che lo legga. Ma che problema… hai? Ma che confidenza pensi di avere? Lo so, sono un sacco dura su questa tipologia di persona, ma proprio lo mal tollero, cavolo.
Sì, poi c’è una parte che in realtà per me è ??? che innalza Silvia sopra ogni donna e immagino già che se un giorno Ermal dovesse stare con un’altra (perché già quando si vociferava SOLAMENTE che stesse parlando con una donna era accaduto un putiferio proprio creato da questo tipo di persone) inizieranno i confronti cattivi e NON RICHIESTI sul ‘ma Silvia aveva più classe, Silvia era più bella, io sinceramente preferivo lei, Silvia si vedeva che ti capiva di più, Silvia ci teneva a te, bla bla BLA’. Che coglioni…
E no, anon, purtroppo il guaio è che non tu che non capisci, ma che non c’è niente da capire, è solo una prepotenza e libertà (e la libertà è positiva finché non lede la libertà degli altri, ricordo) di alcune persone che si ergono a giudici di una faccenda che non è la loro e sono semplicemente fan, mica amici intimi della coppia, ao.
Tumblr media
12 notes · View notes
corallorosso · 6 years
Photo
Tumblr media
Forti con i deboli: sostanzialmente una vigliaccata di Giulio Cavalli on fatevi fregare dalla propaganda. Le ruspe che hanno contribuito all’animalesca eccitazione del ministro dell’Interno Salvini ieri non hanno abbattuto un campo abusivo di quelli che rendono barzotta la narrazione degli odiatori seriali (che fanno il deserto e lo chiamano decoro urbano): le ruspe ieri hanno abbattuto letti, tovaglie, sacchetti di plastica usati come armadio, coperte, tende e valigie che fungevano da case. Hanno sgusciato un uovo a martellate per la loro sfrenata passione per la violenza. Affrontano un gruppo di disperati con i blindati perché non odiano la povertà: odiano i poveri. Li odiano perché non si rabboniscono con l’odio o con gli slogan: i poveri, come tutti i disperati che sono disperati davvero, hanno bisogno di azioni, di cose, di soluzioni. Si disinteressano dei venditori di pentole, i disperati, perché non hanno niente, non possono restituire niente, non sono utili a niente. Per questo riflettono in modo accecante quello che siamo noi, mica loro. Non fatevi fregare. Salvini non sgombera niente. Non ha ripulito niente. Ha mescolato l’intruglio perché non si notino gli ingredienti. Le 150 persone che da ieri sera non possono dormire lì dormiranno in un posto qualsiasi. Salvini ha annacquato la disperazione ricacciandola negli angoli e rendendola preda perfetta della criminalità da cui ci dovrebbe difendere (mentre è in guerra invece con i deboli e i disperati). Ma per lui è perfetto: un disagio propagato gli porterà più voti, ancora. Non fatevi fregare. Baobab non era un’accolita di stranieri. Era un rifugio di afflitti. Oggi gli avviliti sono in gran parte loro (ma c’erano anche italiani) ma domani questi continueranno a odiarli che siano neri, bianchi, gialli, lombardi o romani. Fanno i forti con i deboli, perché la loro specialità sono le vigliaccate. Odieranno i deboli, chiunque essi siano. E fallire capita a tutti, al di là della provenienza e dell’accento. Ieri nessuno ha opposto resistenza. Scommetto che sarà rimasto deluso, il rissoso ministro dell’Interno. Non fatevi fregare. Questi odiano qualsiasi centro di produzione di solidarietà e di pensiero perché non sanno come fronteggiarlo. Insistono nel chiamare zone franche le coalizioni umanitarie per nascondere sotto il tappeto la zona franca del Lussemburgo dove i magistrati stanno cercando i 49 milioni di euro ottenuti indebitamente dalla Lega, la zona franca dei fascisti del terzo millennio di CasaPound che pascolano abusivi in pieno centro, la zona franca degli evasori condonati che si sfregano le mani, la zona franca delle mafie che ridono di un ministro che pensa di combatterle arrestando i ladri di polli chiamandoli boss, la zona franca di un’interlocuzione con l’Europa che sta relegando l’Italia a barzelletta internazionale. Ha scritto benissimo ieri Baobab: «Piccolo e misero è l’uomo che si esalta davanti ad una ruspa che distrugge il letto di un povero». Buon giovedì. LEFT
10 notes · View notes
Photo
Tumblr media
Il coniglio è il quarto animale dello zodiaco cinese.
Secondo una teoria della filosofia tradizionale cinese, la teoria dei 5 elementi, tutto il mondo si può classificare come appartenente a: Oro (Metallo), Legno, Acqua, Fuoco o Terra. Anche lo zodiaco cinese segue questa teoria, quindi ogni anno cinese del Coniglio è associato a un elemento diverso.
Secondo la tradizione cinese, le caratteristiche di una persona dipendono dal segno dello zodiaco dell'anno di nascita e dall'elemento. Quindi ci sono cinque tipi di conigli, ciascuno con caratteristiche diverse:
LEGNO [ 1915, 1975 ] intelligente, perspicace, egoista, vivace, ma prudente FUOCO [ 1927, 1987 ] aperto, intelligente, flessibile, con punti di vista particolari TERRA [ 1939, 1999 ] franco, semplice, ambizioso, laborioso, leggermente riservato ORO [ 1951, 2011 ] di buon cuore, conservatore, vivace ed entusiasta ACQUA [ 1963, 2023 ] gentile, amichevole, capace ad adattarsi ad ogni situazione, ma abbastanza remissivo
I nati nell'anno del Coniglio tendono a essere persone gentili, calme, eleganti, pazienti e particolarmente responsabili, tutte qualità che li rendono persone molto piacevoli. Tra le altre caratteristiche spiccano anche manualità, rapidità e tendenza ad essere molto vigili. Dall'altro lato però sono spesso superficiali, testardi, malinconici e fin troppo prudenti e riservati. Gli uomini sanno come trattare le persone e mettono tutta la loro gentilezza nei rapporti con amici e sconosciuti. Tendono a sorridere molto e il più delle volte è un sorriso sincero, che li aiuta a relazionarsi con le persone e li rende affidabili. Le donne di questo segno hanno un atteggiamento posato e cordiale e sono pure di cuore.
Le persone nate nel segno del Coniglio sono molto metodiche, soprattutto quando si tratta di risolvere problemi. Hanno lo stesso atteggiamento anche davanti alle difficoltà, non si perdono mai d’animo e insistono fino a quando non trovano una soluzione. Questa caratteristica è la chiave del loro successo. Altra qualità dei Conigli è la fedeltà, soprattutto nelle relazioni di amicizia e d'amore, anche se non si espongono quasi mai. Hanno anche una tendenza a scappare dalla realtà, con il loro atteggiamento cauto e conservatore e questo li porta a perdere occasioni importanti.
affinità con: topo, capra, scimmia in contrasto con: serpente, gallo
I Conigli sono molto popolari tra gli amici, grazie al loro carattere gentile e premuroso. Hanno anche un'ottima rete sociale fatta di contatti e conoscenze. Sono ospitali, generosi e sempre pronti ad aiutare gli altri, in altre parole, ottimi amici e ottimi colleghi di lavoro. Le persone nate nell'anno del Coniglio hanno un senso dell'umorismo molto particolare e hanno l'incredibile capacità di rigirare le discussioni e le dispute in loro favore, solo usando la loro innata gentilezza e calma. Ci mettono poco a fare amicizia anche con chi, in un primo momento, li considera rivali o antipatici. Tutta questa gentilezza e questa tendenza ad andare d'accordo con tutti non è sempre un pregio: spesso, infatti, si trovano in situazioni di conflitto d'interessi. Inoltre, non sono molto decisi e a volte possono essere fin troppo remissivi, cosa che causa loro problemi e instabilità emotiva.
numeri fortunati: 3, 4, 6 e tutti quelli che li contengono come 34 e 46 giorni fortunati: il 26°, il 27°e il 29°di ogni mese lunare cinese colori fortunati: rosso, rosa, porpora e blu fiori fortunati: giglio e gelsomino direzioni fortunate: est, sud e nordovest mesi fortunati: il 1°, il 4°, l’8° e l’11° mese del calendario lunare cinese
numeri sfortunati: 1, 7, 8 e i numeri che li contengono come 17 o 78 colori sfortunati: marrone scuro, giallo ocra, bianco direzioni sfortunate: nord, ovest e sudovest mesi sfortunati: il 2°, il 6°, il 9°e il 12° mese del calendario lunare cinese
1 note · View note
lisa-minelli · 6 years
Photo
Tumblr media
E poi ci sono quelle persone stupende, che non mollano mai. Silenziose. Casinare. Sempre vive. Sempre presenti. Passano gli anni, fanno quello che devono fare, ma loro sono sempre lì, a dimostrarti affetto, a dimostrarti vicinanza. La vita le scalfisce. E loro vanno avanti. La vita le colpisce. E loro insistono. Caparbie. Testarde. Invincibili. E tu sei lì, a guardarle con ammirazione. Ti viene quasi da prendere appunti. Come fanno, ti chiedi. Come lo sanno. Dove hanno imparato. A sorridere così spietatamente in faccia agli ostacoli. E come fanno a cantare, come e più di prima. Piccole donne. Manuali viventi di sopravvivenza. Corsi in miniatura di resistenza. Dispense di reattiva esistenza. Di amore smisurato per questa distesa infinita chiamata quotidianità. Di passione senza limiti, di voglie mai represse, di istinti che ispirano tenerezza. Sarebbero da studiare, queste persone qui. Per apprendere quell'incredibile capacità di dire alla vita: puoi fare quello che ti pare. Io vado avanti, a prescindere. Io vado avanti, nonostante. Io vado avanti, sempre (Luigi Costantino, "Considera l'intenzione")
8 notes · View notes
paoloxl · 3 years
Text
"L’Europa alza ancora di più le sue mura. Pronto un database biometrico universale di tutti gli extracomunitari che transitano nell’Unione. Anche se minorenni. Per il nuovo “Eurodac” manca solo il via libera del parlamento di Strasburgo
Schedare i bambini, come nei romanzi distopici a grande tiratura. I bambini di sei anni. Prender loro addirittura le “impronte” degli occhi. Schedarli. E con loro, tutti quelli di qualsiasi età che provano ad entrare nella fortezza Europa. Per costruire un gigantesco database coi nomi, cognomi e “tratti” dei migranti – di tutti i migranti – che arrivano nel vecchio continente. Per controllarli. Uno per uno. Sempre e in ogni passo.
Un controllo di massa, rinunciando a tutte le leggi che pure l’Europa si è data. Leggi però che sembrano proteggere solo i “suoi” cittadini.
Farlo e fare tutto sotto silenzio. Invece è successo che una delle più serie e combattive associazioni per i diritti digitali – l’Edri – sia riuscita ad entrare in possesso del testo di riforma dell’Eurodac.
Che cos’è? E’ una sigla poco conosciuta e decisamente strana – significa: European Dactyloscopie – e all’inizio doveva essere la banca dati, in comune dei paesi Ue, dove conservare le impronte digitali dei richiedenti asilo. Solo dei richiedenti asilo.
E’ vecchia di quasi vent’anni, fu introdotta nel 2003 con un vincolo preciso: doveva servire esclusivamente a velocizzare le pratiche burocratiche e a stabilire a quale paese europeo destinare le domande di protezione. Ed evitare anche – così era scritto – che un migrante potesse presentare domande verso più paesi. Va detto che qualcuno – pochi in verità – già allora denunciò i possibili usi repressivi di quel database ma non ebbe molto ascolto.
Così, cinque anni fa sono cominciati i primi tentativi di cambiare la funzione originale dell’Eurodac. Tentativi, solo tentativi, perché i paesi non riuscirono a trovare un accordo. Questo, fino a poco tempo fa. Quando in trattative delle quali nessuno ha mai saputo nulla, governi e commissione hanno deciso di accelerare i tempi per cambiare natura all’Eurodac.
Ora manca solo un passaggio, la ratifica parlamentare del nuovo regolamento ma con l’accordo di tutti i governi sembra scontata.
E a quel punto, il vecchio continente si troverebbe con una delle norme peggiori nel mondo. La meno rispettosa, con la sanzione definitiva che i “migranti non possono godere dei diritti dei cittadini europei”. Il timbro ufficiale sul fatto che sono considerati di serie B, insomma.
Sì, perché chi arriva, da qualsiasi parte del mondo provenga, dovrà subire un controllo invasivo e totale. Umiliante. Compresi i bambini, appunto, dai sei anni in su. Che saranno schedati biometricamente, verrà catturata anche l’immagine del loro volto e dell’iride. Come gli altri migranti, tutti, che dovranno essere schedati e le loro schede raccolte in questo gigantesco database. Esattamente come si usa per i criminali ricercati.
Ed è proprio per questo che 31 organizzazioni per i diritti umani hanno scritto in questi giorni una lettera aperta all’’Europa. Lettera diversa dalle tante altre che circolano sui temi più disparati. Perché stavolta i firmatari insistono esplicitamente sulla denuncia “politica” – è proprio la parola che usano – più che sugli aspetti tecnici. Per spiegare che tutto questo è “ingiustificato, inammissibile”, che fa a pugni “con gli standard internazionali sui diritti umani”.
Una norma drammaticamente sbagliata, allora. Non solo perché un po’ tutto il mondo si sta interrogando sui limiti e sugli errori dei cosiddetti riconoscimenti facciali ed è assai strano che la nuova Eurodac sia varata proprio mentre le istituzioni europee hanno cominciato a discutere sui limiti per l’intelligenza artificiale. Ma qui siamo ancora ai dettagli.
Conta di più – e lo scrivono – che così l’Europa contraddice se stessa. Perché in base alle normative, le avanzatissime normative del vecchio continente, i dati personali possono essere raccolti da un’istituzione solo se sono scritti nero su bianco gli obiettivi del progetto.
Per capire: vuoi i miei dati sanitari? Devi scrivere che ti servono solo a contenere la pandemia e a questo limite devi attenerti. E l’Eurodac, all’inizio, prevedeva appunto solo il rilevamento delle impronte digitali al fine di sveltire le pratiche delle domande di asilo.
Cambiando gli obbiettivi dell’Eurodac – il controllo totale sui fenomeni migratori – la norma entra in contrasto col principio di “limitazione delle finalità”, per usare un’espressione burocratica. Se ci sono di mezzo i dati personali, insomma, non puoi solo aggiornare un provvedimento che era stato varato con ben altri scopi.
Di più. In Europa, i dati possono essere usati solo col consenso individuale. E a parte che prima di sedici anni quel consenso non si può dare e comunque non avrebbe valore di legge, va ricordato che nella prima stesura di questa “riforma”, si prevedeva nientemeno che l’obbligo di fornire i dati da parte dei migranti, ipotizzando sanzioni per chi si fosse rifiutato. Ovviamente ciò deve essere sembrato troppo anche agli estensori ed infatti nell’ultimissima versione questa imposizione non c’è più. Se non nei casi nei quali la polizia lo ritenga necessario.
E quindi, nella pratica tutti sanno che la rilevazione dei dati diventerà un obbligo di fatto. E già oggi le organizzazioni a difesa dei migranti denunciano che è una pratica diffusa. In Grecia, in Turchia, in Inghilterra.
Ma poi, quei dati che fine faranno? Che uso si farà di quel data base che conterrà tutta la vita di chiunque superi una frontiera? Comprese le persone salvate in mare? Prima i dati dei soli richiedenti asilo venivano conservati per 18 mesi. Ora lo saranno di tutti per cinque anni.
Creando così una gigantesca “black list” delle persone migranti. Utilizzabile per qualsiasi obiettivo. Tanto più che saranno tolti alcuni limiti all’accesso al data base. Qualsiasi polizia europea, quindi, potrà andare a sbirciare fra gli elenchi.
E’ tutto? Ancora no. Perché su qualche nome – magari quello di chi, espulso, provasse a rientrare da un’altra frontiera – verrà aggiunta una “bandierina”, una spunta. Un segnale di pericolo, insomma. Che ovviamente segnerà la sua vita futura, le possibilità di restare, di trovare rifugio.
Il tutto accompagnato, lo si diceva anche questo, da un alone di mistero e segretezza che ha accompagnato la definizione della nuova Eurodac. Mai stato reso pubblico il testo, mai consultato chi davvero tutti i giorni si occupa delle condizioni di chi arriva in Europa.
Ce n’è abbastanza, insomma, perché le associazioni chiedano ai governi dei singoli paesi, alle istituzioni del vecchio continente uno scatto di dignità. Di fermarsi e di bloccare tutto.
Il pdf della lettera aperta qui
Un estremo tentativo. Lo firmano 31 associazioni. Quasi tutte a carattere internazionale, da AccessNow a Border Violence Monitoring Network, che hanno, certo, “sedi”, filiali e militanti nel nostro paese. Ma colpisce che fra i firmatari ci sia una sola organizzazione tutta italiana: la Hermes Center. La sola.
Stefano Bocconetti
da il manifesto"
http://www.osservatoriorepressione.info/leuropa-vuole-prendere-dati-biometrici-tutti-migranti-anche-dei-bambini/#:~:text=L%E2%80%99Europa%20alza%20ancora,da%20il%20manifesto
0 notes
katekesi · 7 years
Text
Il vitello d’oro
Un giorno Mosè se ne esce con “Oh bella raga vado in montagna”. “In montagna dove?” Gli chiedono. E lui fa “Non lo so, tipo Curma, Livigno, dov'è che c'è una bella neve?” Comunque parte e sparisce per un tot. Gli Israeliti lo attendono per un bel po', poi cominciano a nutrire qualche sospetto sul fatto che il vecchio forse se l’era mangiato un leone di montagna, o comunque non sarebbe più tornato. Tenete conto che all'epoca non avevano ancora inventato il calcio o netflix quindi nei weekend c'era davvero poco da fare. La cosa più cool era adorare. Ci si vestiva tutti bene, si andava in centro e si adorava un casino. La gente tornava soddisfatta a casa, ancora tutti belli adoranti, si metteva una vestaglia e ricominciava a picchiare le mogli, giacersi con le serve, insomma una vita felice. Ora vi chiederete, perché quando Mosè è andato via questi benedetti Israeliti non hanno continuato ad adorare il Dio di Israele? Ve lo dico io: perché il vecchio bastardo s'era portato via la password. Allora gli Israeliti iniziano un po' a spazientirsi, provano a dedicarsi ai soliti passatempi, bruciare olocausti, prendere a sassate le adultere, vendere primogeniture, robe così. Ma è tutto così booooring senza un dio da adorare. Allora vanno da Aronne e gli dicono: e se facessimo uno spinoff? Aronne li guarda e gli dice: “Whaaaaaat?” Gli Israeliti insistono, dicono: guarda così non si può andare avanti, fondiamo una corrente nostra, una cosa piccola ma lontana dai palazzi, guarda abbiamo già fatto il business plan. Aronne ci pensa e gli dice: ma scusate siamo Israeliti giusto? sìììì. e allora che dio dovremmo adorare? il dio dei persiani? il dio dei sumeri? nooo. Eh, allora, il Dio di Israele dobbiamo adorare, non c'è niente da fare. Ma quelli insistono e allora Aronne un po' si convince un po' gli viene in mente un business e dice: facciamo così, portatemi tutto l'oro. E gli Israeliti rispondono: “Whaaaaaat?” Aronne è irremovibile: lo volete il dio customizzato? E allora portatemi tutto l'oro, bracciali, monili, sterline, medaglie olimpiche, gettoni del rischiatutto, anelli, tutto. In qualche modo, Aronne riesce a farsi dare tutto l'oro. Da degli ebrei. Diciamo che fino ai roveti ardenti che parlano, le colonne di fuoco, le trombe di Gerico, mi sembrava ancora una storia realistica, ma qui il Vecchio Testamento si rivela proprio un testo totalmente allegorico. Com'è come non è, Aronne prende tutto l'oro e annuncia: “Ok, al netto del compenso degli amministratori, l'accantonamento sociale, il 2% di provvigione e la mia nota spese, cosa ci facciamo di tutto il resto dell'oro?” E gli Israeliti chiedono: “Quanto è rimasto?” E Aronne risponde, guardando di sbieco nella sua tenda: “Beh, abbastanza per farci un vitello. Piccolo.” E gli Israeliti dicono: “Whaaaaaat?” Allora Aronne risponde: “Vabbè dai lo facciamo grande, facciamo un grande vitello d'oro, ma dentro vuoto (quest’ultima parte la disse molto piano)”. Perché il vitello, non s'è mai capito. Nemmeno un toro, una mucca, no: un vitello. Si vede che ad Aronne il dio piaceva tenero. Insomma, fondono tutto l'oro e fanno ‘sto vitello. E cominciano ad adorarlo come dei matti. Ma proprio una adorazione forte forte, perché gli Israeliti era già un bel po' che non adoravano, e sapete come funziona, che se uno non adora per una settimana o due, poi quando gli capita di adorare, adora un po' dappertutto. Aronne da una parte apre un conto corrente a Lugano, dall'altra però si preoccupa e un po' si dispiace. Il vecchio ci teneva a quella roba del dio incorporeo, era una sua idea, e lo sai com'è fatto, e metti che torna, sai come si incazza. Niente che alcune schiave nubiane di 15 anni cosparse di mirra non riescano comunque a fargli dimenticare. Insomma mentre sono lì che se la sciallano col vitello, a Mosè arriva una telefonata: “Pronto Mosè - sì pronto - sono Dio - oh, scusa non avevo salv... - fa niente, senti, ci sono gli Israeliti che adorano un vitello - come? i sodomiti ruotano il pisello? - Mosè, santomestesso, come ti viene in mente che il tuo dio ti possa dire un roba del genere? ADORANO. UN. CAZZO. DI. VITELLO. - ah - eh, non avevamo un accordo? io vi guidavo fuori dal deserto, bla bla bla, e tu mi davi l'esclusiva per 5 anni - sì ma - no guarda, niente ma, lo sai quella roba del mare che si apre quanto mi è costata? - no, beh, immagino - ecco allora adesso scendi giù e sistemi per favore, ok? toh, prendi le tavole non te le dimenticare che c'è su il contratto”. Mosè torna a valle, vede sto popò di casino, si incazza come una iena e che fa? Rompe le tavole della legge. In mille pezzi. Bam! Sta cosa mi manda ai matti, non ho mai capito perché. E’ un po' tipo: NUN VE LE MERITATE STE LEGGI DIVINE A ZOZZI. Tra l’altro non sapremo mai cosa c'era scritto sulle prime tavole: magari i comandamenti erano tipo "scopate tutto il giorno come ricci e non fate un cazzo", "bevete molta birra", "le minorenni sono okkeione", per colpa di quel vecchio demente non lo sapremo mai. Dopo aver spaccato le tavole, Mosè "prende il vitello e lo getta nel fuoco". Cioè, Mosè c'aveva già 3000 anni, il vitello pesava una tonnellata e niente, la forza che ti viene quando sei incazzato, raga. Comunque dopo averlo gettato nel fuoco, resta tipo lì a guardarlo perché è di metallo e non brucia. Gli Israeliti vedono la scena e chiedono: "Non è che per caaaaso, ma proprio proprio ipoteticamente, si poteva riavere indietro il nostro oro?" E Mosè risponde "sabastah bahai" che in aramaico antico, lo sanno tutti, vuol dire "col cazzo". Poi li raduna tutti e gli dice: allora, chi vuole adorare il vero Dio, mi segua, chi invece gli piace quella munnezz’ di vitello, ok, bella per loro. E qui pensi: va’ che tipo elastico che era il Mosè, tutto sommato, oh, massima libertà di pensiero, ognuno per la sua strada, rispetto delle diversità culturali... poi ti ricordi che siamo nel vecchio testamento e quindi non può proprio finire così. Infatti subito dopo gli Israeliti del team di Mosè prendono tutti gli altri e li ammazzano: in your face, libertà di culto. Mosè benedice il massacro e si ritira sul monte per deliberare. Lì la parte più imbarazzante è quando deve dire a Dio che ha rotto le tavole, e infatti la bibbia per pudore la salta, e arriva subito a quando Mosè riceve delle tavole nuove di zecca, scende dal montagnone tutto tronfio e le getta in faccia agli Israeliti pentiti. Mosè è talmente su di giri in questa fase che la bibbia riporta una roba del tipo "la sua faccia divenne così luminosa che per un tot di tempo dovette andare in giro con un velo". Io me lo immagino che i primi tempi va in giro senza e tutti gli urlano contro "Oh, anche meno, Mosè", tanto che alla fine per ordine pubblico gli mettono un foulard in testa come sull'abat-jour quando vuoi scopà. E QUESTA E' PAROLA DI DIO
10 notes · View notes
gregor-samsung · 7 years
Quote
Il saluto d’inaugurazione dell’anno accademico 2008, stampato su carta lucida, dichiara francamente quel che molti in Italia ammantano di pannicelli umanistici: l’università è un’azienda e gli studenti ne sono i clienti – «on my customers who are the students» scrive il Rettore della Dubai University, Omar Hefni. Ammiro la schiettezza ma resto spiazzato dalla postilla di uno dei ragazzi: «certo, l’università è un’azienda perché il lavoro non ha rapporti con la saggezza... la saggezza la insegnano i maestri, qui ci sono i professori». Rimpiango di non averli cercati prima, i giovani intelligenti: sono in tre qui in portineria e mi è più facile con loro che coi docenti al piano di sopra. «Anche lo Stato è un’azienda?», provocazione elementare. Si irrigidiscono, le Leggi richiedono degli interpreti “ispirati”. Hanno letto Stuart Mill, Freud, Céline? Per ora è importante il benessere, la libertà verrà dopo. Qualcuno che ha cercato di organizzare un’opposizione è stato denunciato agli americani come terrorista, è vero? Non sanno quanto aprirsi, si consultano in arabo. Interviene un quarto, noi abbiamo superato sia il capitalismo che il comunismo, il nostro è un sistema che si fonda sull’etica; c’è un libro bellissimo che spiega tutte queste cose, si intitola "All’ombra del Corano"; la vostra civiltà è marcia, non pensate che alla droga e rovinate la gioventù. Mi citano due filosofi: Rashid Ghannouchi, tunisino, e un sudanese, Hasam al-Turabi – ma adesso sono io che non li seguo, questi autori non li conosco. Mi scuso, sono un letterato; da voi, insistono, la bellezza è diventata un idolo autodistruttivo («self-eating idol»). Se disprezzano tanto l’Occidente, perché ne copiano i risultati? Non c’è solo la tecnologia americana, risponde quello che studia ingegneria: nel petrolio, per esempio, i norvegesi sono più avanzati. Mi porgono un giornale, dove una famiglia ha comprato un’intera pagina per congratularsi col figlio appena laureato con lode all’Università di Pechino, in Business Management. Ma voi ci tenete alle vostre radici culturali? Il 2008 è stato dichiarato “anno dell’identità nazionale” – «ma nessuno ci spiega cosa sia» scherza uno. «Molti ragazzi che hanno studiato all’estero» aggiunge un altro, «si vergognano della religione, non è abbastanza moderna per loro.» Ma le vostre radici stanno nella religione? Cominciano a stufarsi, vanno al distributore della coca-cola; gli Emirati possono essere la culla «for the arabic future», ma lo ripetono come una lezione. «La nostra religione è la generosità verso tutto il mondo.» È una boutade, sghignazzano; ho capito, è ora di togliere il disturbo. «Un egiziano ha detto che non abbiamo bisogno della guerra, perché abbiamo due armi più potenti: il nostro conto in banca e il nostro sperma.»
Walter Siti, Il canto del diavolo, B.U.R., 2013 (1ª ed.ne 2009); pp. 185-87
1 note · View note
cheapshoesggdb-blog · 6 years
Text
Golden Goose Super Star Uomo Smettila di distruggere la tua cella d'uovo d'oro che posa l'oca
Ora è importante in modo che abbia il tuo sito unico e professionale, il che significa che i potenziali utenti ricordano il tuo dopo averli confrontati con altri agenti di garanzia. Prendi in considerazione il tuo sito attuale e assicurati che rispecchi anche i tuoi altri sforzi pubblicitari in aggiunta, i messaggi. Indipendentemente dal fatto che non sia all'altezza, parla con una società di creazione di siti web valida. Porta con certezza quali esempi mostrano di avere a che fare con i loro compiti compiuti in base ai tuoi desideri e posizioni. Ora, anche se lo so in particolare, dovresti davvero pensare: che le varietà di idee non hanno bisogno di energia vitale? Bene, direi che il mio stesso articolo è pensato giusto di recente, quando in realtà mi fermo per impostare un flusso di lavoro completamente automatizzato, a mani libere. E anche senza dubbio il processo insieme a farlo, in conclusione mi sono reso conto di come sarebbe stato possibile ottenere questo risultato in modo da costruire questo reddito, usando ripetendo una sorta di processo, fino alla varietà di livello che ho ottenuto lavorando verso parecchi anni passati online. Le alternative sono arrivate così come un secondo di una grande sorpresa nei miei confronti era stata la facilità con cui dovresti esserlo. Gli acquirenti sanno che gli esperti sostengono che il tasso di dipendenti che non pagano le tasse sul reddito negli Stati Uniti deve avvicinarsi al 50%? Se nessuno paga, da dove viene il nostro pasto pomeridiano gratuito? Ci sono solo troppi contribuenti 'ricchi' creati per il bagno. Visto che la polemica 'libro illustrato', mia moglie ed io abbiamo deciso di aiutarti a concentrare la mia ' Golden Goose Super Star Uomo sperienza vook' sui titoli dei giovani. Una ricerca importante nel sito di Vook recita 20 titoli in categoria per bambini, che vanno da 'I tre porcellini', 'Humpty Dumpty' e 'The Frog Prince', ad alcuni degli Sherlock Holmes Experience, che il Phantom deve fare con l'Opera, e That Lincoln Words. Semplicemente non prendi senza dubbio il controllo dei media: Game menzionato in precedenza. Se gli utenti non sono in grado di contemplare il controllo multimediale associato all'essere il governatore di piccola data e l'ex candidato alla vicepresidenza, non sarà assolutamente convincente nessuno dei quali è cresciuto in una televisione i precedenti cinque anni che potrebbero bene capace di governare qualsiasi cosa più grande di una città. Giudicando tutto dalla Vancorosa pubblicazione che è nata questa settimana di metodo, che hai alienato un gran numero di tutti nel regno politico dell'Alaska, così da quando dubito che comprerai anche un distrutto in quel posto. # # # # Un'oca d'oro online è una buona compagnia che in particolare una volta che ne avrai una, rimarranno dozzine dietro le Uova Cruciali per conto di te la maggior parte Golden Goose Sneakers Uomo Saldi elle volte in una occasione. Il nostro compito è quello di non descrivere veramente, insieme a trovare anche i tuoi clienti, la tua clientela perfetta, eppure in qualche modo dobbiamo scoprire le oche del Golden retriever che ne faranno tonnellate sul tuo pannello una volta che avrai cattura tutta l'oca d'oro online. Ogni negozio locale dovrebbe cercare di essere in grado di fare pubblicità sul telecomando locale. Mostra il potere di accessibilità per tutti e aiuta te e la tua famiglia a inviare quel marketing per voi alla maggior parte delle persone per diventare futuri i vostri clienti. Per la maggior parte in genere, non ha problemi per i tuoi abbonati per aiutarti a ottenere il massimo dal tuo dollaro di promozione del prodotto. Betty 'Hair Beauty e hot spa non faranno mai bene a mettere annunci pubblicitari in quelle farm insistono, ma in genere feed company will. Poi hai anche la capacità di agire con prudenza se pensi di scegliere dove non offri le migliori scelte in base alle fasce orarie. Mi piace lavorare con l'aiuto di persone che spesso riconoscono tipicamente la differenza relativa a 'oro pazzo' e 'oro vero' e vengono elaborate per eseguire il tempo, lo sforzo e la carriera in modo che tu possa realizzare ciò che accade. Le probabilità sono che saranno invece di cercare di produrre soldi facili ma stai cercando di iniziare a costruire un business prezioso e piacevole almeno in tempo.
0 notes
pangeanews · 6 years
Text
Da Almodóvar a Pasolini e “Titanic”: la decadenza dell’Occidente (che non sa più pregare) in pillole
[Pubblicato nell’originale inglese da Disinformation con il titolo: “Western Culture, 2000 AD”, e ispirato da una visita che feci con mia moglie a Santiago de Compostela nel 2000. Rileggendo, vi trovo un parallelo (dalle conseguenze, però, opposte) fra il film “Tutto su mia madre” di Almodóvar e “Salò, o le 120 giornate di Sodoma”, di Pasolini. Non sono orgoglioso di rivelare, ma temo di doverlo fare, che nel film di Pasolini il gerarca che obbligava quei malcapitati alla coprofagia era mio zio, Uberto Paolo Quintavalle]
I profeti sono l’incarnazione di un dilemma. Il loro messaggio è, in essenza, esoterico, tuttavia sono spinti a renderlo essoterico. Come tutti i dilemmi, neanche questo può essere risolto, e il risultato di solito è l’immolazione o la caduta del profeta, a meno che circostanze eccezionali non sospendano temporaneamente questa situazione. Inoltre, che ci debba essere l’iniziato (il profeta) e il non iniziato (i discepoli) è diventato un concetto piuttosto indigesto.
Infatti i valori tradizionali, quali il rapporto docente – discente, il tirocinio, la pazienza, la metodicità e la costanza sono andati perduti sia nella sfera sacra che in quella profana. Ad esempio, nelle arti figurative, pensate per un momento a Jackson Pollock, che ha basato tutto il suo lavoro di una vita nel tentativo di riprodurre con la pittura le tracce disegnate da suo padre, perduto da tempo, che urinava sulla roccia. Tali pitture, alle quali ero solito fare riferimento, forse in modo lusinghiero, come “spaghetti poco appetibili”, sono in mostra in molti dei principali musei del mondo. Chiaramente, non è il milieu in cui Cimabue avrebbe detto al suo allievo Giotto: “Hai superato il maestro”.
E tuttavia, un forum “profetico” come questo, che esorta a ripensare le proprie convinzioni di base, sente il dovere di promuovere e divulgare idee esoteriche. Ma qual è lo stato della cultura popolare occidentale nel 2000?
Il film di Pedro Almodóvar, Tutto su mia madre, fu insignito del (marcia trionfale): premio per la regia al Festival di Cannes; miglior film dell’anno all’International Cinematographic Press Federation (Fipresci) al festival di San Sebastiano (Spagna); miglior film europeo e miglior regista europeo agli European Film Awards del 1999; miglior film dell’anno per Time Magazine; Golden Globe per il miglior film straniero; sette Goya Awards; Academy Award per miglior film straniero, e la lista continua.
Manuela, l’eroina della storia, lasciando una rappresentazione di Un tram chiamato desiderio col figlio diciassettenne, Esteban, si ritrova a guardare orripilata mentre questi, che stava rincorrendo la star della commedia per avere un autografo, viene ucciso da una macchina. Lui l’aveva pregata di parlargli del padre che non aveva mai conosciuto, e aveva tenuto un diario, chiamato Tutto su mia madre (l’eco del film Eva contro Eva è voluto). Dopo la morte di Esteban, Manuela va a Barcellona per cercare il padre del ragazzo, che ora si fa chiamare Lola. Transessuali, una suora incinta che lavora in un rifugio per prostitute maltrattate, l’amante saffica e tossicodipendente della star di Un Tram – tutti hanno un ruolo nella vita di Manuela. Alla fine, ci viene chiesto di credere che il padre transessuale del povero Esteban abbia messo incinta la giovane suora, sebbene ci si chieda che attrazione possa esercitare una suora su un omosessuale attempato. Come da copione, quest’ultima è affetta da AIDS. Alla fine, la suora muore di parto e Manuela diventa madre di un altro figlio di… Lola.
Guido Mina di Sospiro è l’autore, tra l’altro, di “Sottovento e sopravvento” (Ponte alle Grazie, 2017)
Ernest Lehman, lo sceneggiatore preferito di Alfred Hitchcok, mio maestro a Los Angeles, mi ha insegnato una regola d’oro nello scrivere storie: “Non dire mai al lettore qualcosa che già sa”. Tuttavia, Almodóvar prima ci mostra la morte sfortunata di Esteban, poi fa in modo che Manuela racconti questa tragedia non una ma due volte ad altri personaggi che non ne sapevano niente. Il pubblico sbadiglia? Sì e no. L’intenzione è spremere le lacrime del pubblico, attirare simpatie non tanto per il figlio e per la madre, ma per tutti i personaggi coinvolti. Almodovar stesso ha affermato: “Non c’è spettacolo più grande del vedere una donna che piange.”
Di conseguenza, siamo indotti a commiserare un circo di personaggi dolorosamente grotteschi e non plausibili. Questa è la cultura della glorificazione del degrado e della mancanza di uno scopo. Il film sembrerebbe suggerire, forse involontariamente, che il grado di libertà goduta dai personaggi è un fardello di tale portata che semplicemente non sanno sopportarlo.
Quarantatré anni fa, Salò, o le 120 giornate di Sodoma, di Pier Paolo Pasolini, dipinse personaggi ancor più degradati. Qualcuno ricorderà la famosa scena in cui ad alcuni personaggi vengono fatte mangiare feci umane. Anche qui l’intento era, presumibilmente, scioccare i borghesi, visto che il film fu sequestrato, censurato etc. Al giorno d’oggi, l’intellighenzia applaude, e ricopre di premi film che, non solo ritraggono l’uomo nel suo disorientamento più totale, ma reclamano la nostra simpatia e il nostro plauso.
Questo è il vicolo cieco dell’esistenzialismo esasperato, un pozzo senza fondo. Al suo meglio, l’uomo esistenzialista, giusto e integro, è un triste sacerdote senza Dio, come esemplificato dal Dottor Rieux ne La peste di Camus. Al suo peggio, è un individuo antropocentrico e arrogante che non pretende niente da se stesso e indulge in qualsiasi debolezza o degrado, o per il brivido della cosa, o perché, non conoscendo nulla di meglio, non sa come aiutare se stesso.
Non ci aveva avvertiti, Ortega y Gasset? “La sovranità dell’individuo non qualificato, dell’essere umano generico come tale, non è più un’idea giuridica, ma uno stato psicologico inerente all’uomo medio”. Bene, sono felici l’uomo e la donna medi? A giudicare dal film di Almodovar, per niente.
E c’è dell’altro.
Un film enormemente popolare rivela un altro aspetto della cultura occidentale, se possibile ancora più allarmante. Titanic racconta la storia inventata di un amore contrastato a bordo della nave fatale nel suo viaggio inaugurale. L’eroina è fidanzata per ragioni di convenienza a un uomo ricco ma volgare. Tuttavia s’innamora pazzamente di un passeggero clandestino, un giovane e spiantato pittore. Mentre la nave affonda, il ricco egoisticamente salva se stesso, a spese di una donna e di un bambino, mentre il povero sacrifica la sua vita per salvare quella dell’eroina. Milioni di donne giovani e non-così-giovani hanno pianto tutte le loro lacrime mentre guardavano queste scene. Di che cosa si tratta? Di un chiaro messaggio antimaterialistico? Sì, ma soprattutto di una rielaborazione dell’antico mito di Tristano. La cultura occidentale del 2000 è, in generale, non più cristiana ma neppure laica. È, sebbene inconsapevolmente, Manichea.
Il Manicheismo si basa sulla divisione dualistica dell’universo negli opposti del bene e del male: il regno della Luce (spirito), guidato da Dio, e il regno dell’Oscurità (la materia), guidato da Satana. I due si sono mescolati e ingaggiano una lotta perenne. La razza umana è il risultato e il microcosmo di questa lotta. Il corpo umano è materiale, perciò è il male; l’anima umana è spirituale, un frammento della Luce divina, e deve essere redenta dalla sua prigionia, sia nel corpo sia nel mondo. In questo mondo della materia, l’amore puro (spirituale) non può esistere. Perciò si può avere solo nell’aldilà. Da qui, Tristano e Isotta, Romeo e Giulietta, etc.
Il pubblico occidentale contemporaneo piange guardando Titanic, in una inconscia presa di coscienza delle proprie manchevolezze e dei propri fallimenti. Attingendo alla propria esperienza, si rende conto che l’amore puro non si può ottenere in questo mondo, e si identifica con gli amanti sfortunati. Nonostante la libertà di scelta del coniuge, nonostante la possibilità di rimediare agli errori divorziando e risposandosi ancora e ancora, l’uomo e la donna occidentali bramano un amore di una tale purezza che, si rendono conto a dispetto di se stessi, non si può ottenere in questo mondo materialistico, ma solo nell’aldilà. Tuttavia, poiché la maggior parte di loro non crede nella vita dopo la morte, ciò diventa la moderna degenerazione del manicheismo, con una forte sfumatura nichilistica.
La decadenza è un concetto comparato. Forze possenti insistono nel mostrarci un quadro roseo. Il “Progresso”, questo termine di straordinaria vaghezza, ha arruolato molti potenti alleati nei secoli. L’intera problematica iniziò a Firenze, circa sei secoli fa.
Ad alcuni gioiellieri del Ponte Vecchio fu chiesto di custodire gioielli nei loro forzieri per amici e clienti. Notando che la quantità di gioielli recuperati dai proprietari era solo una frazione del totale depositato, si resero conto che potevano temporaneamente prestare un po’ di questo oro ai cittadini che ne avevano bisogno, ottenendo una cambiale per l’importo e gli interessi. Questo fu l’inizio del moderno sistema bancario. Questo segnò la fine di ciò che io chiamo l’Età dello Spirito, ma il mondo moderno chiama i Secoli Bui.
Tuttavia, la propaganda progressista ci insegna che il Rinascimento fu proprio questo: una rinascita. Intellettualizzando l’uomo, e ritirando la sua anima, Cartesio si ribellò contro i magnifici edifici che Pico della Mirandola, Marsilio Ficino e, in misura minore, il cronicamente confuso Giordano Bruno avevano costruito. (Della Mirandola tentò di fondere la Cristianità col Neo-Platonismo e la Cabala; Ficino “si limitò” alla Cristianità e al Neo-Platonismo; Bruno cercò di rifarsi alla magia Egiziana, (però apocrifa, come è emerso).
Più tardi, L’Illuminismo consolidò ulteriormente l’uomo sul trono dove si era auto installato, insieme a qualsiasi cosa ritenuta utile nella fisica di Newton. (Va sottolineato che Newton era molto coinvolto con l’alchimia, ma questa non sarebbe stata un’alleata del progresso). Poi giunsero gli -ismi, e il progresso trionfò completamente.
Meccanicismo, darwinismo, positivismo, determinismo, modernismo, e i loro inevitabili derivati: esistenzialismo, ateismo, nichilismo.
In altre parole, sei secoli fa l’uomo ha cominciato a cercare Dio nel proprio ombelico. Non trovandolo, ha continuato a esplorare, sebbene nei luoghi sbagliati. Alla fine, ha dimenticato persino cosa stava cercando in origine, e tutto ciò che ha potuto mostrare della sua ricerca è… il niente. Da ciò ha dichiarato che, non avendo trovato niente, non c’era niente da trovare, e Dio, o la deità, erano invenzioni delle culture primitive. La parola “superstizione” divenne di moda; la ragione, un feticcio.
L’uomo antropocentrico, non subordinato, lasciato ai suoi meccanismi, mi ricorda una cellula anaplastica, la cellula cancerosa che invade e distrugge il tessuto o il sistema circostante. La perdita della subordinazione a un’autorità spirituale è andata di pari passo con la perdita di subordinazione a una autorità temporale.
Il problema del Potere è il problema della Sovranità, e il problema della Sovranità è il problema della Legittimità. Il Potere è effettivo, valido e giusto, non abusivo se basato su una Sovranità legittima. Come tale, è naturalmente, spontaneamente e persino intimamente, riconosciuto da tutti coloro che sono legati ad esso. Tuttavia, qualche paragrafo sopra ho scritto, parafrasando Ortega y Gasset: “La sovranità dell’individuo non qualificato, dell’essere umano generico come tale, non è più un’idea giuridica, ma uno stato psicologico inerente l’uomo medio”. E l’uomo medio è colui la cui vita manca di qualsiasi scopo; colui che non chiede nulla a se stesso; colui che non trascende, ma piuttosto scivola lungo il facile declivio o, semplicemente, vivacchia galleggiando.
Le civiltà “tradizionali”, a differenza di quelle “moderne”, erano basate su una diversa visione del mondo. La realtà era sacra e spirituale, in opposizione a ciò che è materiale e materialistico. Di conseguenza, il Potere, l’Autorità e la Sovranità non erano basati sul numero di voti (e, nota bene, l’affluenza alle elezioni statunitensi è bassa; gli elettori votano per candidati che solo grazie a immensi fondi e sostegno economico possono permettersi le campagne elettorali), ma su un’origine superiore e metafisica. Per una società che viveva al tempo del mito, l’origine divina del Potere non era assurda, come qualsiasi persona moderna con la testa a posto (o dovrei piuttosto dire convenzionale?) penserebbe, bensì naturale. Non era un concetto astratto ma realistico. La persona che lo incarnava, il Re o la Regina, il Monarca, aveva una doppia funzione. Non solo governava i suoi sudditi, ma era anche un tramite con l’Autorità che, dall’alto, legittimava il suo potere. Lui o lei erano, in altre parole, un pontifex, un artefice di ponti.
Il papa cattolico è ancora considerato un pontefice, un pontifex, ma dall’inizio della chiesa Cattolica questo concetto fu male applicato. Quando nell’800 nacque il Sacro Romano Impero, il suo primo Imperatore non fu un papa ma Carlo Magno. Questa frattura fra il potere Spirituale e quello Temporale ha causato guerre, bagni di sangue e calamità di origine umana.
Sua Altezza Reale, la regina Elisabetta II, è “per grazia di Dio Difensore della fede”, sebbene non sia il capo della Comunità anglicana, poiché quest’ultima non ha autorità centrale e nessuno da cui possa aspettarsi un’autorità finale. Piuttosto, consiste di chiese nazionali autonome, che sono unite da legami di lealtà tra la sede di Canterbury e le altre. Ciò è dovuto a ragioni storiche, naturalmente. Ma, come Difensore della fede, la regina Elisabetta II è quanto di più vicino all’incarnazione di una forma di autorità tradizionale e metafisica. Come ci si aspetterebbe, molte, moltissime forze hanno lavorato nel ventesimo secolo per minare la sua autorità. Questo è un gran peccato, poiché lei rappresenta un autentico miracolo della Tradizione in un mondo altrimenti degenerato.
I progressisti strombazzino pure, adesso, i loro slogan e frasi fatte. Ma si ricordino di ciò che ha scritto Ortega y Gassett: “Contrariamente a ciò che si pensa di solito, è la persona di eccellenza, e non la persona comune, che vive in una servitù essenziale. La vita non ha sapore per lui/lei a meno che lui/lei non la facciano consistere nel servizio a qualcosa di trascendentale (…) Questa è la vita vissuta come una disciplina – la nobile vita. La nobiltà è definita dalle richieste che ci impone – dagli obblighi, non dai diritti. Noblesse oblige”.
Eppure, in questa epoca compiaciuta di sé in cui l’uomo comune presume di governare se stesso, siamo venuti a conoscenza di un nuovo insieme di afflizioni. Mai prima le masse sono state affette dal degrado del benessere. Insonnia, obesità e la fase 2: anoressia e bulimia; depressione maniacale e cronica, tossicodipendenza, alcolismo, morti autoerotiche e così via. Gente non subordinata, antropocentrica, inquieta, nel mondo dei ricchi si rende conto che ha la nausea di sé, e di ciò di cui si è circondata lavorando così duramente per ottenerlo. Il suddetto degrado sembra loro l’unica opzione. Sembra che queste persone abbiano bisogno di drogarsi per controbilanciare l’impatto di tutti i loro meccanismi salva fatica. E quelle libere da tali afflizioni possono essere facilmente dei robot compiacenti, dei tubi di cibo.
Una delle maggiori vittime di questo clima di autodistruzione e di nichilismo è la preghiera. L’Occidente non prega più. D’altra parte, i musulmani pregano almeno cinque volte al giorno. Un’ipotesi semiseria mi è venuta in mente più e più volte. Non potrebbe essere che, in risposta alle loro ferventi preghiere, alle nazioni arabe siano stati garantiti immensi giacimenti di petrolio, come fossero manna, mentre l’Occidente che non prega ha prodotto le sue varie rivoluzioni industriali, che hanno reso così importante questo idrocarburo liquido? Sarebbe un sottile esempio di preghiera retroattiva. La risposta alle loro suppliche era già sotto i piedi dei fedeli. Ma c’è voluto l’Occidente per attivare questa risposta concessa da tempo.
Ciò significa forse che la preghiera è consigliabile? Assolutamente sì, e non solo per ragioni egoistiche, ovviamente. Pregare, inginocchiarsi di fronte alla deità, sanziona la propria subordinazione all’autorità trascendente. Il fine della vita è al di fuori della vita, al di là di essa. La trascendenza ci fa desiderare Dio e questa meta allo stesso tempo. Possono benissimo essere la stessa cosa. Come la regina Elisabetta è a-scesa al trono, così noi possiamo tra-scendere i nostri ego isolati e i nostri miopi desideri. Questa è la vita del pellegrino o, come la chiamano i Sufi, la Tariga. La trascendenza implica la subordinazione a un principio superiore, e tuttavia l’elevazione, e la santificazione della propria vita.
Ma l’intellighenzia santifica, con premi e promozioni di ogni tipo, la glorificazione del degrado. C’è un significato intrinseco antitrascendente nella parola stessa. Degradare, dal latino de- gradus, gradino. Trascendere, d’altra parte, deriva da trans- scandere, arrampicare.
Quando l’uomo fu creato, non poteva fare ameno di essere geloso degli uccelli. Volando lungo linee invisibili, essi si libravano in alto fin dove poteva vedere e migravano verso terre lontane che poteva solo immaginare. Siccome non sapeva volare, iniziò a sognare. Col tempo, cominciò a costruire templi. Ma una spinta più forte era in lui.
Divenne un pellegrino.
La sua necessità di integrare il corso cosmico gli fece contemplare, considerare il corso tremolante delle stelle. Lo dice la parola stessa: contemplare, da con templum (uno spazio per osservare gli auguri); considerare, da con sidera, con le stelle.
Solare nella sua concezione del sacro, ma anche alla ricerca del principio lunare complementare, tutto ciò di cui aveva bisogno era allineare il suo sentiero con le invisibili forze telluriche lungo le quali tabernacoli di tutti i tipi sono stati eretti lungo i secoli.
Che possiamo tutti iniziare un pellegrinaggio, raggiungere la nostra destinazione, e oltrepassarla.
Guido Mina di Sospiro
(traduzione italiana di Patrizia Poli)
*
Guido Mina di Sospiro è l’autore, tra l’altro, di “L’albero” (Rizzoli, 2002), “La metafisica del ping-pong” (Ponte alle Grazie, 2016) e “Sottovento e sopravvento” (Ponte alle Grazie, 2017).
      L'articolo Da Almodóvar a Pasolini e “Titanic”: la decadenza dell’Occidente (che non sa più pregare) in pillole proviene da Pangea.
from pangea.news https://ift.tt/2NanQWM
0 notes
giancarlonicoli · 6 years
Link
IL CENSIMENTO DEI ROM E’ UN ATTO RAZZISTA? A SINISTRA SI INDIGNANO MA A SCHEDARE I ROM HA INIZIATO LA REGIONE EMILIA ROMAGNA E IL COMUNE DI MILANO BY PISAPIA INTENDEVA CENSIRE LE POPOLAZIONI ROM - DA ANNI LA CROCE ROSSA E ALTRE ONLUS INSISTONO SULLA NECESSITA’ DI AVERE DATI CHIARI SULLE COMUNITA’ NOMADI PER CONTRASTARE IRREGOLARITÀ E ILLEGALITÀ
-
Francesco Borgonovo per “la Verità”
Com'era prevedibile, tutti sono partiti in quarta. C'è chi ha gridato al razzismo, chi ha tirato in ballo le «leggi speciali», chi ha ricordato l'Olocausto e chi si è trincerato dietro una cortina di sdegno. Il commissario europeo Pierre Moscovici ha definito «scioccanti» e «raggelanti» le parole di Matteo Salvini a proposito dei rom.
Due giorni fa, durante un intervento a Telelombardia, Salvini ha dichiarato: «Al ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos». Poi ha aggiunto: «Vedremo di capire come si può intervenire facendo quello che all' epoca fu chiamato "censimento" e apriti cielo Chiamiamola anagrafe, chiamiamola una situazione, una fotografia per capire di che cosa stiamo parlando». Che cosa c' è di scandaloso? Forse l' utilizzo del termine «censimento», che pure Salvini ha preso con le molle?
Secondo qualcuno, censire la popolazione su base etnica sarebbe incostituzionale. Molti hanno fatto riferimento a ciò che avvenne nel 2008, quando l' allora ministro Roberto Maroni decise di procedere a una «schedatura» dei nomadi. Vero, l' Unione europea intervenne per tramite del commissario alla giustizia, Jacques Barrot, e si lamentò della violazione dei diritti umani. Ma l' argomento del contendere, in quel caso, erano le impronte digitali, cosa a cui Salvini nemmeno ha accennato.
Semplicemente, il nuovo inquilino del Viminale ha espresso l'intenzione di raccogliere informazioni dettagliate sulla popolazione nomade presente nel nostro Paese. Pensate che sia una cosa inutile, una trovata propagandistica? Beh, allora dovreste sfogliare il rapporto intitolato Gli insediamenti rom, sinti e camminanti in Italia, scaricabile dal sito dell' Istat e realizzato da Anci (l'associazione dei Comuni italiani) e Unar (l'ente contro il razzismo).
Nella prima pagina si legge: «Uno dei principali problemi con cui ci si scontra nell' affrontare le questioni che riguardano le popolazioni rom è quello dell'assenza di dati certi e questo "vuoto" informativo risulta una difficoltà comune a gran parte dei Paesi europei». Quindi sì, forse c'è bisogno di avere dati chiari su i rom e gli altri gitani presenti nel nostro Paese. Anche perché molti di loro vivono in condizioni allucinanti, completamente al di fuori della legalità e della decenza.
Del resto, a «schedare» i rom, nel corso degli anni, hanno provveduto un bel po' di associazioni di provata fede progressista. Per esempio l' Associazione 21 luglio, che si occupa di difendere i diritti dei gitani e ogni anno realizza un dettagliato rapporto sui «nomadi» presenti nella Penisola.
Perché se la radiografia la fa una Onlus o una cooperativa va bene e se la fa il Viminale no? Magari si risparmiano pure dei soldi Di vero e proprio «censimento» parlò anche la Croce rossa italiana nel 2008, all' epoca di Maroni. Poco prima, nel dicembre 2007, la Fondazione Giovanni Michelucci Onlus realizzò un'iniziativa analoga in Toscana, producendo lo studio intitolato Rom e sinti in Toscana: le presenze, gli insediamenti, le politiche, in cui si spiegava che «chiudere i campi è possibile, e vantaggioso». Un lavoro simile lo ha svolto anche la Caritas ambrosiana, che nel marzo di quest' anno ha pubblicato la ricerca In-visibili. La presenza rom e gli insediamenti spontanei, relativa alla situazione di Milano.
Nel 2015, fu Il Sole 24 Ore a tentare di disegnare una mappa. Sul sito del giornale si trova facilmente l' inchiesta, che contiene alcune interessanti dichiarazioni attribuite a Marcello Zuinisi, «rappresentante legale di Nazione rom, associazione nazionale che si occupa di promuovere l'integrazione e l' inclusione di rom, sinti e camminanti». Diceva Zuinisi: «Lo Stato italiano, l' attuale governo in modo marcato, non si impegna affinché ci sia chiarezza sui rom».
Insomma, era lo stesso rappresentante dei rom a chiedere più dati e dettagli. Proprio l'associazione Nazione rom ha dichiarato nei giorni scorsi che esiste un dossier, «elaborato dall' Istat nel 2017», il cui scopo è proprio quello di catalogare i nomadi italiani. Delle due l' una: o si attacca Salvini perché è un razzista che vuole fare una cosa inaudita, oppure lo si critica perché è poco informato e vuole rifare una cosa già fatta da altri.
L'atteggiamento più ipocrita, tuttavia, è quello esibito dal Partito democratico. Gli esponenti dem fanno a gara a chi la spara più grossa contro Salvini. Forse non sanno che in Emilia Romagna, regione che la sinistra governa da quando esiste, il censimento dei rom si è fatto eccome. Nel rapporto, realizzato nel 2014 con dati relativi al 2012, compare una slogan curioso: «Far rispettare le regole rispettando le diverse culture».
Sul sito della Regione (all'epoca governata da Vasco Errani) è rintracciabile il comunicato che annunciava il suddetto studio: «Sono 2.745 le persone che vivono sul territorio, in 129 campi e aree», si legge nel testo. Nessuno, però, ha mai parlato di razzismo. Nessuno scandalo nemmeno quando a censire i rom fu il Comune di Milano. Era il 2012, sindaco Giuliano Pisapia.
Pierfrancesco Majorino (assessore oggi come allora) e il collega Marco Granelli realizzarono una nota intitolata «Sinti, rom e camminanti. Un progetto per includere le famiglie e i bambini e contrastare irregolarità e illegalità». Tra le loro proposte c'era il «censimento dei nuclei familiari delle popolazioni rom, sinti e camminanti presenti a Milano».
Salvini ha notato l'incongruenza e ha commentato: «Se lo faccio io è razzista, se lo propone la sinistra va bene». L' assessore Majorino si è molto risentito: «Il censimento della popolazione rom a Milano proposto da me e dall' assessore Granelli nel 2012 non c'entra niente con quello proposto dal ministro dell' Interno», ha detto ieri. «Noi abbiamo stilato un elenco delle persone presenti nei cosiddetti campi rom, qua siamo, invece, di fronte ad un censimento su base etnica». Già: loro censivano i campi rom, ma se si imbattevano in un rom era solo per caso, mica per razzismo...
0 notes