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#Margherita Bagni
sottileincanto · 9 months
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Della mia infanzia ricordo le audio e le videocassette, che ogni tanto si attorcigliavano e se eri fortunato te la cavavi con una penna biro e sistemavi tutto, altrimenti "il mangianastri s'è mangiato tutta la cassetta!!!". Ricordo un piccolo mangiadischi portatile, rosso - che oggi sarebbe un oggetto vintage e di design - dove si mettevano le fiabe sonore che vendevano in edicola, insieme a dei giornaletti dalle pagine grandi con sopra le illustrazioni o il disco della Carrà che mi aveva comprato la mamma. Ricordo il grillo parlante e il Simon che sembravano delle meraviglie tecnologiche, le diapositive con il proiettore e il caricatore dove si mettevano tutte in fila e si usava anche a scuola. Ricordo le cartoline e le lettere scritte a mano, con la grafia ordinata e dalle lettere allungate della nonna. Ricordo le vecchie, bellissime bambole di panno Lenci della zia, ricordo il telefono a disco che ogni tanto ti mangiava le dita. Ricordo che potevi telefonare per sapere l'ora esatta e che tutti avevamo una rubrica in testa e una in tasca, con tutti i numeri degli amici e dei parenti segnati su. Ricordo l'enciclopedia e le fotocopie delle immagini delle varie voci, che poi ritagliavamo e incollavamo sul quaderno di scuola quando per compito ci davano la famosa "ricerca", copiando le didascalie accanto. Ricordo la carta velina per copiare le immagini e la carta carbone da mettere nella macchina da scrivere. Ricordo la macchina da scrivere, dove ogni tanto s'inceppavano i tasti e che arrivava il momento di cambiare la margherita quando le lettere erano diventate ormai solo spettri pallidi ed esangui. Ricordo le macchine fotografiche e i rullini, che dovevi stare attento a non fargli prendere la luce altrimenti bruciavi tutto e i rullini in bianco e nero quando volevi sperimentare. Ricordo le polaroid, che da un certo libro in poi ("Quattro dopo mezzanotte") mi facevano sempre pensare ad un racconto inquietante di Stephen King. Ricordo che in tutti i bagni trovavi praticamente sempre una radio e delle riviste, perché il cellulare non esisteva. Ricordo la cinquecento di mamma, che dovevi fare la famosa "doppia" per cambiare marcia e che dovevi aprire l'aria in inverno. Ricordo tutto questo mondo di cose che si riparavano, si rammendavano, si incollavano, dove esisteva ancora "l'aggiustatutto", quell' omino che non si sapeva esattamente che lavoro facesse, ma sapeva riparare qualunque cosa. Il soprannome del nostro omino era "Ops" e quando la mamma diceva "Chiamo Ops perché sicuramente lui lo sistema subito" io ero contentissima, perché mi mettevo lì a guardare mentre lui lavorava e cercavo di capire cosa stesse facendo. E lui mi sorrideva e mi spiegava a modo suo. Ricordo un mondo che è sparito, che i ragazzi di oggi non saprebbero nemmeno immaginare e credo che, come a volte noi "anziani" sembriamo degli analfabeti nel loro mondo digitale, loro lo sarebbero nel nostro mondo analogico. Ricordo un mondo di scoperte incredibili e soluzioni improvvisate, un mondo più piccolo e lento, ma pieno di meraviglie. Lo so, forse sono io che sono soltanto un'inguaribile romantica, ma ho spesso l'impressione che, per divorare tutto con l'ansia di progredire ogni istante di più, forse abbiamo perso tanti piccoli tesori.
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lamilanomagazine · 1 year
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Passaggi Festival di Fano: la giornata conclusiva in celebrazione del libro e della cultura, con numerosi premi e ospiti.
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Passaggi Festival di Fano: la giornata conclusiva in celebrazione del libro e della cultura, con numerosi premi e ospiti. Saggistica, narrativa, poesia: sarà una giornata che celebra il libro e la cultura quella che domenica 25 giugno a Fano (PU) chiude l’undicesima edizione di Passaggi Festival. In programma il conferimento del Premio Passaggi a Franco Cardini, del Premio Fuori Passaggi a Malika Ayane e del Premio Letterario Internazionale Franco Fortini nell’ambito della rassegna di poesia ‘Passaggi DiVersi’. Proseguono gli appuntamenti per i più piccoli -libri e laboratori- gli aperitivi scientifici, gli incontri con gli autori in riva al mare, le rassegne tematiche e gli appuntamenti informali ‘al di là del libro’ nel salotto del Pincio. In chiusura, la lectio magistralis di Marino Sinibaldi sul tema 2023 ‘Chiedi alla vertigine’ e il brindisi finale dei ‘Calici DiVersi’ con letture di poesie e degustazione di vini del territorio. Tra gli ospiti Sabina Guzzanti, Marino Sinibaldi, Micol Sarfatti, Elena Ghiretti, Mariangela Pira, Francesco Morena, Paolo Pagani. Si comincia il pomeriggio con i laboratori per i più piccoli a cura dell’Università di Camerino (Memo, dalle 16,30) sui principi di una sana alimentazione e sulle caratteristiche di uno degli alimenti più amati: il gelato. Al Pincio l’appuntamento è con il laboratorio ‘In cucina con frolla’ a cura di Francesco Tenaglia e dei ragazzi di Frolla Microbiscottificio (alle ore 17,30). Proseguono i ‘libri alla San Francesco’ (alle 18) con Micol Sarfatti che presenterà il suo “Margherita Sarfatti. La signora del futuro” (Giulio Perrone Editore), in dialogo con la blogger letteraria del Cappuccino delle Cinque Chiara Grottoli. Nell’ambito di ‘Piccoli asSaggi’ la rassegna di saggistica per diventare grandi, in programma alla Memo la presentazione del libro di Elisabetta Mauti “Formulini” (Aboca Kids). Dialoga con l’autrice Elisa Donati (Libreria Stacciaminaccia Fano). La presentazione sarà accompagnata da un laboratorio a cura di Chiara Magi (alle ore 18,30) . Conversazioni scientifiche per tutti con l’aperitivo offerto dall’Università di Camerino nella sala da tè L’Uccellin Bel Verde (ore 18.30): il docente di Scienze del farmaco dell’Università di Camerino Filippo Maggi ci spiegherà come l’utilizzo in agricoltura di insetticidi e biocidi a base di sostanze naturali fungano da alternativa per una migliore sostenibilità ambientale. Quante volte abbiamo provato a soggiornare in casa di sconosciuti in ogni angolo del mondo, ma ci siamo mai chiesti come gli host di Airbnb vivono l’esperienza di affittare le proprie case? Ne parleremo con Elena Ghiretti nel suo “Hostaggio. Guida serissima per ospitare sconosciuti (e alloggiare in casa loro)” edito da Accénto. Sulla spiaggia di Bagni Elsa (Fosso Sejore, ore 18.30) l’autrice converserà con la radio speaker Ivana Stjepanovic. Al Bastione Sangallo, ultimo appuntamento con le pratiche laboratoriali a cura dell’Associazione Meditamondo (ore 18.30): con Marika Pedinotti lavoreremo sul nostro equilibrio psico-fisico attraverso semplici esercizi sui meridiani e “do in”. A seguire, la presentazione del libro di Alberto Grandi “Storia delle nostre paure alimentari” (Aboca Edizioni) con il direttore della Scuola del Farmaco e dei Prodotti della Salute dell’Università di Camerino Gianni Sagratini. Al Chiostro delle Benedettine Mariangela Pira presenterà “Effetto domino. Come il mondo globale influenza le nostre tasche” (Chiarelettere) in dialogo con Luigi Benelli, giornalista del Corriere Adriatico; mentre alla San Francesco Alessandra Bocchetti converserà sul suo “Basta lacrime. Storia politica di una femminista 1995-2000” (Vanda Edizioni) con le giornaliste Flavia Fratello e Tiziana Ragni. Entrambi gli appuntamenti iniziano alle 19. In contemporanea, nei giardini del Pincio torna l’appuntamento con il ‘Salotto di Passaggi’ e la influencer e critica letteraria Giulia Ciarapica che accoglierà autori e ospiti tra chiacchiere e aperitivi. Sul palco centrale di piazza XX Settembre (ore 21) atteso il conferimento del Premio Passaggi 2023 allo storico Franco Cardini, ospite al festival per presentare il suo libro “Le vie del sapere” (Il Mulino) in dialogo con il giornalista Antonio di Bella. La cerimonia di premiazione vedrà la presenza sul palco dell’assessore all’Istruzione e alle Biblioteche del Comune di Fano Samuele Mascarin. Come fanno le persone, le interfacce e gli algoritmi ad influenzarci online? Lo scopriremo con Gabriella Taddeo, autrice di “Persuasione digitale” (Guerini) intervistata da Fiamma Goretti, esperta di comunicazione e campagne sociali (Mediateca Montanari, ore 21). ‘Fuori Passaggi’ prosegue con Sabina Guzzanti che conversa sul suo “ANonniMus. Vecchi rivoluzionari contro giovani robot” (Harper & Collins) con il consulente editoriale Antonino Di Gregorio (Pincio, ore 21); mentre all’interno della rassegna dedicata all’arte Francesco Morena presenterà “Gli impressionisti e il Giappone. Arte tra Oriente e Occidente. Storia di un’infatuazione” (Giunti) sul palco del Chiostro delle Benedettine insieme con lo storico dell’arte Rodolfo Battistini (ore 21). Nell’ambito della rassegna di poesia ‘Passaggi DiVersi’ appuntamento molto atteso è il conferimento del Premio Letterario Internazionale Franco Fortini (ex chiesa di San Francesco, ore 21): i finalisti sono Prisca Augustoni (“Verso la ruggine” Interlinea), Francesco Brancati (“L’assedio della gioia” Le Lettere), Marilena Renda (“Fuoco degli occhi” Nino Aragno Editore), Mary Barbara Tolusso (“Apolide” Mondadori) e Gianmario Villalta (“Dove sono gli anni” Garzanti). I poeti presenti converseranno con il presidente del Premio Christian Sinicco e il poeta e redattore della rivista VersoDove Fabrizio Lombardo. Tanta attesa anche per l’appuntamento con il Premio Fuori Passaggi che sarà consegnato alla cantante e scrittrice Malika Ayane dall’Assessore al Turismo e ai Grandi eventi del Comune di Fano Etienn Lucarelli. Sul palco del Pincio (ore 22) l’autrice presenterà “Ansia da felicità” (Rizzoli) insieme con la critica letteraria Carolina Iacucci. Ultimo incontro dedicato alla filosofia con Paolo Pagani, autore di “Citofonare Hegel” (Rizzoli) un libro per scoprire come i filosofi del passato rispondono alle grandi domande del presente. Al Chiostro delle Benedettine (ore 22) ci sarà anche il filosofo, giornalista e curatore della rassegna Armando Massarenti. Anche quest’anno, in piazza XX Settembre il festival chiude con lo spunto dal quale è partito: alle 22 sul palco centrale è in programma il discorso notturno di Marino Sinibaldi sul tema 2023 ‘Chiedi alla vertigine’. La poesia di ‘Passaggi diVersi’ prosegue alla San Francesco (ore 22) con l’appuntamento dedicato agli ‘Editori coraggiosi’: con Franca Mancinelli (AnimaMundi), Cristina Daglio (Puntoacapo), Luca Nicoletti (“Rappresentazione della Luna” Puntoacapo), Roberta Castoldi (“La formula dell’orizzonte” AnimaMundi). Editori e poeti conversano con Fabrizio Lombardo, poeta e redattore della rivista VersoDove. A concludere la serata dedicata alla poesia saranno i ‘Calici DiVersi’, con letture e poesie e degustazioni di vini del territorio. Il brindisi finale di Passaggi Festival sarà con il finalista al Premio Strega Poesia Christian Sinicco (“Ballate di Lagosta” Donzelli), Daniele Ricci (“Lezione di meraviglia” Italic Pequod), Salvatore Ritrovato (“La circonferenza della vita” Marcos y Marcos), Francesca Bavosi (“Ipotesi di misura” FaraEditore), Gianni Iasimone (“Il mondo che credevo. Un poema metà-fisico” Arcipelago Itaca). A presentare l’incontro, Fabrizio Lombardo e Marta Mallucci (Social Media Team di Passaggi Festival). L’evento è in collaborazione con Azienda Agricola Crespaia. Passaggi non è soltanto libri: per chi vuole conoscere meglio Fano, infatti, città che ospita il festival dal 2013, domenica 25 è in programma una visita guidata tematica del quartiere dei Piattelletti con la guida turistica professionista Manuela Palmucci. (Costo: 10 euro. Prenotazione obbligatoria al numero 346.6701612).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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perfettamentechic · 3 years
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2 luglio … ricordiamo …
2 luglio … ricordiamo …
2019: Pat Crawford Brown, attrice statunitense. Insegnante d’inglese alle scuole superiori sino alla pensione, cominciò la sua carriera di attrice all’età di sessant’anni.  (n. 1929) 2014: Chad Brown, è stato un giocatore di poker, attore e personaggio televisivo statunitense.  (n. 1961) 2005: Carla Candiani, attrice italiana, molto fotogenica lavora nel cinema, anche in film di successo sino al…
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fotopadova · 4 years
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Bella e senz’anima una città da salvare – La mia Venezia
di Gianni Berengo Gardin (testo raccolto da Andrea Plebe) dal settimanale Specchio
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                 Traghetto di Punta della Dogana, Venezia 1960 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Si tratta di una scena molto veneziana, un servizio di traghetto da Punta della Dogana a San Marco, che ora non esiste più. Ci sono due vogatori che frenano, che stanno fermando la gondola, e una serie di personaggi dell’epoca, in piedi e seduti, che mi affascinavano molto.)
 Mi sono sempre sentito veneziano anche se purtroppo la città di oggi non appartiene più ai veneziani e, quando mi capita di tornarci, cosa che avviene comunque abbastanza spesso, sento una stretta al cuore.
A Venezia ho dedicato otto libri fotografici: il primo, “Venise des saisons” realizzato in poche settimane e pubblicato nel 1965 con testi di Giorgio Bassani e Mario Soldati, è stato molto importante per me, una tappa fondamentale nella mia carriera di fotografo. In quelle fotografie ho raccontato la Venezia di tutti i giorni, e poi Burano, Murano, Torcello: Venezia dei veneziani, con l’acqua alta, la pioggia e la neve, con le sue cerimonie e i bambini che giocano. Oggi sarebbe impensabile fotografarla così, forse soltanto durante la stagione morta, quando i turisti si diradano, oppure durante questa pandemia, quando è apparsa anche troppo deserta.
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                         Neve in Piazza San Marco, Venezia 1960 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Questa fotografia è stata scattata dal Museo Correr, che ero andato a visitare. Era nevicato, e sul bianco della neve i colombi risaltavano di più. Volevo fotografare Piazza San Marco e la visita al Museo era in realtà una scusa per potermi affacciare dalla finestra. Poi ho avuto il colpo di fortuna della ragazza che è passata nella piazza, correndo, e ho scattato.)
Quando ero bambino, ricordo interminabili partite a calcio nella piazzetta dei Leoni, a fianco della Basilica di San Marco, che è chiusa su tre lati e quindi perfetta per il gioco: oggi non si possono più fare, occupata com’è dal turismo di massa. Non sappiamo quando l’emergenza sanitaria finirà, ma credo che dopo, gradualmente, torneremo alle abitudini che siamo stati costretti ad abbandonare nell’ultimo anno.
Dico sempre che sono nato per caso a Santa Margherita Ligure, perché è lì che mio padre Alberto, venezianissimo, incontrò mia madre Carmen, svizzera, che dirigeva l’Hotel Imperiale, un grande albergo di lusso. Lui era un vogatore della Canottieri Bucintoro ed era venuto in Liguria per partecipare a una gara: conobbe mia madre in albergo e scoccò il colpo di fulmine.
A Venezia, alla Giudecca, i miei nonni avevano una tintoria di pellame, poi hanno aperto un negozio di perle e di vetri di Murano, gestito da due delle sorelle di mio padre, Olga e Lina. I nonni abitavano dietro la bottega e la casa aveva un’altana, un terrazzino in legno, affacciato su San Marco, sul quale giocavo.
A Venezia ho passato le estati tra il 1939 e il 1941, andando a fare i bagni al Lido, e poi ci sono tornato a vivere con i miei genitori, nel Dopoguerra: lì ho frequentato il liceo scientifico Benedetti, in Fondamenta Santa Giustina a Castello, e soprattutto il Cinema Pasinetti e il Circolo Fotografico La Gondola, dove ho fatto tante conoscenze importanti.
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                                   Acqua alta a San Marco, 1960 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Questa fotografia della piazza l’ho scattata dall’alto, dalla Basilica di San Marco. Mi ero sistemato in mezzo ai cavalli. Ci ero salito apposta, perché immaginavo che con l’acqua alta si sarebbero potute verificare delle situazioni interessanti. Così quando ho visto quelle due persone, da sole, camminare nella piazza, è nato quello scatto.)
 Abbiamo abitato in Campo della Guerra, dietro la chiesa di San Zulian, fino a quando mi sono sposato e sono andato a vivere con Caterina al Lido, dove ho abitato fino al 1965 prima del trasferimento a Milano.
Per un certo periodo, prima di dedicarmi completamente alla fotografia, ho lavorato anch’io nel negozio di famiglia: il nome era scritto sull’insegna, a mosaico. Il mosaico è rimasto ma il nome non c’è più: al posto della bottega c’è un bar. Allora c’erano tre negozi di quel genere in tutta Venezia, mentre oggi sono migliaia; il nostro aveva goduto una certa notorietà, anche perché lo scrittore inglese Frederick Rolfe, più noto come Baron Corvo, aveva scritto in un suo libro che lì si trovavano le perline più belle di Venezia. La casa dei nonni, invece, con il tempo è diventata un albergo.
A Venezia non ho più parenti, ma per fortuna ho ancora amici e, quando mi è capitato di tornarci per realizzare il libro “La più gioconda veduta del mondo. Venezia dalla finestra” sono stato ospite di Renato Padoan, per vent’anni Sovraintendente ai Monumenti di Venezia, all’ultimo piano di Palazzo Erizzo Bollani sul Canal Grande. Lì aveva abitato nella prima metà del Cinquecento Pietro Aretino, che così aveva raccontato ciò che vedeva, la Pescheria, il Ponte di Rialto che allora era di legno, il Fondego dei Tedeschi.
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Venezia, il Lido,coppia, 1959 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Era una domenica piovosa, molto brutta. Mi è capitato di incontrare questa coppia di sposi, lui in bici, lei con il bambino sul passeggino accanto. Lui e lei sono separati, ciascuno guarda il mare per proprio conto. Mi è sembrato il simbolo di un matrimonio che, con il passare del tempo, non va più bene, anche se magari non era così per quella coppia.)
 Se oggi realizzassi un altro libro su Venezia, dovrei farlo sugli aspetti negativi del turismo di massa, che ha ucciso la città. Negli anni scorsi mi sono già impegnato per documentare l’invasione delle grandi navi e il loro impatto su Venezia. Oggi i negozi sono pieni di oggetti che arrivano dall’altra parte del mondo, di maschere che non sono una tradizione veneziana, di frotte di turisti, scaricati dai pullman, persone che “devono” venire a vedere Venezia, ma che non la amano. Abitavo in una città di 145 mila abitanti, ora sono ridotti a 40 mila e quando si vota difficilmente riescono a ottenere quello che vogliono, perché pesano molto di più i voti degli abitanti della terraferma. I veneziani che hanno una visione diversa non riescono purtroppo ad avere voce in capitolo sulle scelte che li riguardano.
Oggi vivo gran parte del mio tempo a Camogli, in una casa nel verde che guarda il mare e, pur amando ancora molto Venezia, so che non potrei più abitarci.
Però è indubbio il richiamo che la città continua ad esercitare: Venezia è di una bellezza unica e appunto piena di contraddizioni. Nel corso dei secoli ha affascinato scrittori, poeti e pittori, lì ho cominciato a fotografare, tra calli e campielli, spazi brulicanti di vita e angoli nascosti e silenziosi, e non posso sottrarmi al suo potere. Per questo invito chiunque voglia visitarla per prima cosa a rispettarla e a cercare di entrare in sintonia con la sua vera anima, quella che si stenta a vedere dietro la cortina del turismo mordi e fuggi. Venezia va rispettata, curata e amata per poter essere consegnata alle nuove generazioni: non possiamo sottrarre loro una simile bellezza.
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Il maestro del bianco e nero Gianni Berengo Gardin, nato a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930, è cresciuto e ha studiato a Venezia, la sua vera città d’origine. Inizia a dedicarsi alla fotografia negli anni ’50 del ‘900. Con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato la società italiana del dopoguerra.
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Il Vampiro della Bergamasca
«Un'altra vampira! No guardi signorina io ho una qualità di sangue assolutamente insucchiabile! Pieno di colesterolo e di trigliceridi, e poi la cosa più importante: non sono vergine eh! Io sono un mandrillone, mi son fatto donne di ogni tipo sa? Non ha idea! ...eh chi è? E son stato anche con la portinaia, una vecchia con la barba. E mi son fatto di tutto! Sono stato anche... con un marinaio... di colore... un nano... un nano... non mi crede?» Fracchia
Vincenzo Verzeni nasce a Bottanuco nel 1849 in una famiglia di contadini. La sua infanzia è segnata dalle condizioni economiche disagiate della famiglia: il padre è alcolizzato e violento, mentre la madre, remissiva e bigotta, soffre di epilessia.
Verzeni manifesta i primi segni di aggressività all'età di 18 anni. Nel 1867 aggredisce nel sonno la cugina Marianna e tenta di morderle il collo, ma fugge spaventato dalle sue grida. Non risultano denunce in seguito all'aggressione.
Nel 1869 Barbara Bravi, viene aggredita da uno sconosciuto che fugge appena la donna oppone resistenza. La Bravi non è in grado di identificare l'aggressore ma anni dopo, in seguito all'arresto di Verzeni per due omicidi, non escluderà che potesse trattarsi di lui. Nello stesso anno, Verzeni aggredisce un’altra contadina, Margherita Esposito: nella colluttazione l'uomo viene ferito al volto e successivamente identificato dalla polizia. Anche in questo caso non risultano provvedimenti penali in seguito all'aggressione. Sempre nel 1869 un'altra donna, Angela Previtali, denuncia alla polizia di essere stata aggredita, stordita e condotta in una zona disabitata da Verzeni, poi liberata dall'uomo stesso per compassione.
Il primo omicidio risale all'8 dicembre 1870 quando la quattordicenne Giovanna Motta, che si stava recando nel vicino comune di Suisio per visitare alcuni parenti, scompare nel nulla. Quattro giorni dopo la giovane viene rinvenuta: nuda e squartata, le sono stati asportati gli organi genitali e le interiora, quest’ultime rinvenute in un cavo di gelso. Sul suo collo evidenti segni di morsi e una parte del polpaccio strappata. Su una pietra vicino al cadavere, vengono rinvenuti degli spilloni disposti a raggiera. La scoperta degli spilloni, fece pensare che Verzeni potesse essere affetto da piquirismo, (un particolare tipo di parafilia consistente nel ricercare il piacere pugnalando e tagliuzzando un corpo con oggetti affilati.) ma non riusci a concludere l’atto, forse perché interrotto da qualcuno o qualcosa o perché tornato in se.
Il 10 aprile del 1871 Verzeni importuna Maria Galli, un'altra contadina, che lo segnala alla polizia. Il 26 agosto dello stesso anno aggredisce Maria Previtali (non legata ad Angela) spintonandola violentemente e cercando di morderla al collo.
Nel 1872 Verzeni uccide Elisabetta Pagnoncelli, il cui cadavere viene ritrovato in condizioni simili a quello di Giovanna Motta: segni di morsi sul collo, organi asportati e lembi di carne strappati.
Vincenzo Verzeni è arrestato solo nel 1873. Cesare Lombroso è incaricato di stendere la perizia psichiatrica: pur non ritenendo Verzeni infermo mentale, Lombroso lo definisce "un sadico sessuale, vampiro, divoratore di carne umana" e, basandosi anche sulla conformazione del suo e sulle caratteristiche del volto (mandibole e zigomi pronunciati, occhi piccoli), diagnostica gravi forme di cretinismo e necrofilia, oltre che di pellagra in fase avanzata. Nella famiglia dell’omicida vi erano diversi casi di alterazioni mentali: il padre, oltre che alcolizzato e violento, soffriva di ipocondria, mentre uno zio era affetto da iperemia cerebrale.
Durante il processo Verzeni descrive gli omicidi:
«Io ho veramente ucciso quelle donne e ho tentato di strangolare quelle altre, perché provavo in quell'atto un immenso piacere. Le graffiature che si trovarono sulle cosce non erano prodotte colle unghie ma con i denti, perché io, dopo strozzata la morsi e ne succhiai il sangue che era colato, con cui godei moltissimo.»
Giudicato colpevole di duplice omicidio, Verzeni scampa alla condanna a morte grazie al voto di un giurato e viene condannato all'ergastolo nel manicomio criminale della Pia Casa della Senavra di Milano e ai lavori forzati a vita. Non riuscendo a reggere la fatica, il 13 aprile del 1874, viene trasferito nel manicomio giudiziario di Milano. Verzeni viveva in isolamento, riceveva getti d’acqua fredda, seguiti da bagni bollenti e scosse elettriche. Il 23 Luglio del 1874, gli inservienti del manicomio dichiarano di averlo trovato morto, nudo, solo con le calze e pantofole, impiccato a un’inferriata.
Secondo i produttori televisivi Mirko Cocco e Michele Pinna, che si sono occupati del caso per un servizio televisivo regionale nel 2010, Verzeni sarebbe sopravvissuto al tentativo di suicidio e sarebbe stato trasferito nel carcere di Civitavecchia. Un articolo pubblicato sull'Eco di Bergamo il 3 dicembre 1902 lo conferma: «La popolazione di Bottanuco è terrorizzata al pensiero che Vincenzo Verzeni, lo squartatore di donne, ha quasi ormai finito l'espiazione della pena, che dall'ergastolo, fu convertita in 30 anni di reclusione. Il lugubre ricordo delle gesta sanguinose del Verzeni è ancora vivo in Bottanuco e nei paesi circostanti.»
L'atto di morte n. 87 del comune di Bottanuco certifica che Verzeni è morto nel suo paese natale il 31 dicembre 1918, per cause naturali. La mummia di Vincenzo Verzeni è conservata al Museo di Arte Criminologica di Roberto Paparella.
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alexmalerbaph · 4 years
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La luna vista da PSM è una luna speciale. 🌔 Here far away One could feel the earth vibrate Moon changing shape and shade As we all do under its gaze… #astrofotografia #astrophotography #astronomia #astronomy #moon #milkyway #space #universe #stars #cosmos #photography #universo #nasa #astro #astrophoto #vialactea #sky #nightsky #longexposure #night #nightphotography #ig #canon #a #luna #fotografia #galaxy #sistemasolar #astrofoto  (presso Stabilimento Bagni Arcobaleno Porto Santa Margherita - Caorle) https://www.instagram.com/p/CD8gmbZKDJf/?igshid=1sbh4oxfe13hu
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(troviamoci a metà strada.
Precisamente ai Bagni Margherita. A Pesaro.) 🌼
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Nuovo post su https://is.gd/G4osic
Margarito da Brindisi: tra leggenda e storia (seconda parte)
Le galee della flotta normanna dell’ammiraglio Margarito da Brindisi
  di Gianfranco Perri
Dopo la morte del re Guglielmo II e l’ascesa nel gennaio del 1190 di Tancredi d’Altavilla sul trono di Sicilia, Margarito, che a quella elezione ed al successivo sostegno armato del re normanno contro le pretese dell’imperatore Enrico VI di Svevia aveva contribuito attivamente – con la sua flotta nell’autunno del 1191 aveva addirittura intercettato e fatto prigioniera Costanza d’Altavilla, moglie di Enrico VI e futura madre di Federico II – fu nominato dal novello re conte di Malta ricevendo l’investitura feudale dell’arcipelago maltese.
In quegli anni, l’ammiraglio Margarito spesso soggiornava a Messina, il più importante porto militare normanno in Sicilia, e lì si era costruito un fastoso palazzo dove a fine di settembre del 1190 ospitò il re Riccardo Cuor di Leone in sosta prima dell’imbarco per la terza crociata. E poco tempo dopo a Brindisi – il più importante punto d’appoggio continentale della flotta del regno – dove Margarito risiedeva prevalentemente e dove possedeva una ancor più lussuosa dimora, nel febbraio 1191 fu ospitata la madre dello stesso re Ricardo, Eleonora d’Aquitania, e la sua promessa sposa, Berengaria di Navarra, prima che costei verso i primi di aprile salpasse per la Terrasanta per poi raggiungere Cipro, dove il 12 maggio celebrò il suo matrimonio con il re.
Quella sfarzosa domus brindisina di Margarito fu molto celebre: fornita di bagni, giardini, forni e altri servizi accessori e con diretto accesso alle cale portuali, era nei pressi della rocca normanna. Nel 1215 fu da Federico II concessa all’Ordine Teutonico, eccezion fatta per i locali utilizzati per l’officina della zecca e per l’ufficio del gabelliere. Poi, nel 1229, Federico II riacquistò dai Teutonici la domus Margariti con le sue pertinenze, per ricomporne l’integrità e destinarla tutta ai servizi di Stato. Il pontefice Innocenzo IV, scomunicato lo svevo Federico II, dispose della domus assegnandola nel 1247 al suo partitario otrantino Riccardo di Maramonte. Il papa Alessandro IV nel 1257, invece, regnando il nemico svevo Manfredi la concesse, virtualmente perché di fatto non ne disponeva, a Zaccaria Nicola e Bibulo, i tre figli di Sergio Bibulo che era stato fatto uccidere da Manfredi. Nel 1284 infine, il re Carlo d’Angiò, trasferita in una nuova sede la zecca, donò ai frati Minori sia quella che era stata la casa di Margarito che l’adiacente area su cui era stata la rocca normanna, perché vi edificassero il convento e l’annessa chiesa, tuttora esistente, la chiesa di San Paolo eremita.
Dato che durante gli ultimi anni di regno del re Tancredi non si verificarono conflitti militari di rilievo contro l’imperatore Enrico VI, e visto che quel re di Sicilia aveva anche rinunciato a proseguire l’attiva politica mediterranea antibizantina dei suoi predecessori, la flotta di Margarito da Brindisi non ebbe molto che guerreggiare e così, il potente ammiraglio si dedicò soprattutto all’amministrazione dei suoi feudi e fece ripetute donazioni a chiese e monasteri – forse per far dimenticare, o magari per farsi perdonare, quel suo rocambolesco passato da pirata.
Particolarmente favorito fu il monastero di San Nicola di Paratico, a cui tra il 1192 e il 1194 donò vari terreni nel territorio di Policoro e Colobraro. Un’ulteriore donazione, del settembre 1193, riguardò il famoso Archimandritato di San Salvatore a Messina al quale egli assegnò tutte le entrate del casale Cremastro a Calatabiano. Mentre a Brindisi in quegli stessi anni donò alla Chiesa tre suoi edifici siti nei pressi del porto e finanziò la costruzione del convento con la chiesa di Santa Maria del Ponte Parvo e due altre piccole chiese, di Santa Margherita e San Demetrio, che furono sottoposte allo stesso convento nel quale si insediarono in nutrito gruppo premostratensi seguaci di San Agostino provenienti da San Manuele di Barletta.
Dopo la morte di Tancredi, l’imperatore Enrico VI, che non aveva mai rinunciato a rivendicare il trono di Sicilia a nome di sua moglie, la normanna Costanza d’Altavilla, entrò a Palermo il 21 novembre del 1194 ricevendo il castello del porto senza incontrare resistenza alcuna da parte di Margarito, ma questi, inevitabilmente, cadde presto in disgrazia. Margarito infatti, perse subito la contea di Malta, assegnata dall’imperatore all’alleato genovese Guglielmo Grasso, e le isole greche di Cefalonia Zacinto e Itaca tornate ai Bizantini; quindi perse anche ogni altra proprietà e privilegio finché, accusato a torto o a ragione di aver partecipato nella primavera del 1197 ad una supposta congiura contro l’imperatore, fu da questi fatto imprigionare, accecare ed evirare. Infine, fu deportato a Treviri dove, in una qualche data anteriore all’anno 1205, avrebbe cessato di vivere.
«Margarito fu personalità non marginale nel tempo in cui ebbe la ventura di vivere e, al tempo stesso, aggiunge aura di leggenda e favola alla città. Il racconto storico si fa mito e intreccio avvincente, sostrato di quella memoria condivisa ancor oggi insussistente. Brindisi si è costruita, decostruita e ricostruita per secoli sullo stesso sito; alla persistenza dei luoghi non si è però accompagnata quella della popolazione che a quei luoghi avrebbe bisogno di dar significanza.» [Giacomo Carito, 2013]
  BIBLIOGRAFIA
Membola G. Margarito audace uomo d’armi e Brindisino illustre in il7Magazine n.48 Brindisi, 2018
Stomati D. Margarito il leggendario arcipirata da Brindisi Lupo Editore, 2013
Carito G. Tra normanni e svevi nel regno di Sicilia: Margarito da Brindisi in Federico II e le nozze di Oriente e Occidente. L’età federiciana in terra di Brindisi, 2013
Kiesewetter A. Megareites di Brindisi, Maio di Monopoli e la signoria sulle isole Ionie in Archivio Storico Pugliese, 2006
Moscardino G. Margarito o Margaritone da Brindisi Bari, 1946
Antonucci G. Margarito da Brindisi in Archivio storico per la Calabria e Lucania, 1934
Garufi C.A. Margarito di Brindisi, conte di Malta e ammiraglio di Sicilia, in Miscellanea di archeologia, storia e filolologia dedicata al prof. A. Salinas, Palermo 1907
Francioso R. Margaritus de Brundisio, in Rassegna pugliese di scienze, lettere ed arti, 1902
Lezzi G.B. Margarito o Margaritone da Brindisi, in Biografie degli uomini illustri del regno di Napoli ornata de’ loro rispettivi ritratti. Napoli, 1819
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karenlojelo · 5 years
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MARGHERITA È PAZZA L’avete più vista Margherita? Dicono sia scomparsa. No, non l’ha portata via il vento, è passato di lì ma le ha solo spostato i capelli. Io l’ho vista tra la folla in un grande magazzino, si era seduta su uno sgabello in mezzo agli scaffali con lo sguardo perso nel vuoto. Non aveva più niente da aspettare. La gente intorno a lei parlava dell’amore ai tempi dei centri commerciali e di WhatsApp, del visualizzato senza risposta che non ti puoi nemmeno più illudere che quella lettera sia andata persa. Che la incontri la gente e lo vedi quello che fa, che vive lo stesso anche senza di te. È stanca Margherita e cammina senza sapere dove va. Io l’ho sentita piangere sotto la doccia, rivoleva le sue illusioni Margherita, che la realtà le fa venire il voltastomaco e adesso pensa che sia meglio credere in qualcosa che non esiste. Qualcuno dice che sta bene, che l’ha vista ridere in un bar e ballare a un concerto, ma se riuscirete a chiederglielo lei risponderà in silenzio che era altrove, come sempre. Non le dirò che arriva febbraio, lei ha buttato via tutti i calendari e non guarda più nemmeno l’orologio, ogni tanto guarda fuori per vedere se cambia il tempo, ma le sembra sempre che ormai sia passato tutto. Compra un sacco di scarpe, forse succede così a chi ha l’impressione di camminare a vuoto, pensa che le consumerà tutte finché non avrà di nuovo un posto in cui voler arrivare. Dorme un sonno senza sogni e raccoglie le stelle cadute sul pavimento della sua stanza ... ‘Amore che vieni amore che vai, che poi non eri nemmeno amore, e quello che saresti stato, non lo sapremo mai.’ Lo scrive col rossetto sugli specchi dei bagni pubblici quando non è ancora abbastanza ubriaca per smettere di ricordarlo. Lei gli aveva detto che se non ci avesse messo troppo lo avrebbe aspettato tutta la vita, lui le aveva promesso che avrebbe fatto presto. Lei è rimasta seduta in una stanza vuota. Lui si è perso tra la folla. Hanno aspettato che fosse troppo tardi. Qualcuno dice che Margherita è pazza perché è convinta che alla fine lui tornerà. #karenlojelo #margheritalamoreuccidelentamente #libro #scrittrice #scrittrici #letteratura #poesia #quote #citazionilibri https://www.instagram.com/p/B49uuf6IENo/?igshid=1b4ohswtjpra0
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giulietti14 · 3 years
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Weekendino a Santa? Taaaac 📍Castello sul mare, Rapallo 📍Marina di Santa, Santa Margherita Ligure 📍D.O.M. Sancta Margherita 📍Bagni Sirena, Santa Margherita Lugure (presso Santa Margherita Ligure) https://www.instagram.com/p/CR1gPBzLXrW/?utm_medium=tumblr
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paoloferrario · 4 years
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Como, Bagni Lido Margherita, antica fotografia, editrice Actac – civiltà futura – Scuola dante Alighieri, 1995
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perfettamentechic · 2 years
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2 luglio … ricordiamo …
2 luglio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2019: Pat Crawford Brown, attrice statunitense. Insegnante d’inglese alle scuole superiori sino alla pensione, cominciò la sua carriera di attrice all’età di sessant’anni.  (n. 1929) 2014: Chad Brown, è stato un giocatore di poker, attore e personaggio televisivo statunitense.  (n. 1961) 2005: Carla Candiani, attrice italiana, molto fotogenica lavora nel cinema, anche in film di successo sino al…
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tanglangviaggi · 4 years
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📢Liguria - Rapallo 🏖Casa Vacanza Affitto #Halloween
✅Max per 6 Ospiti 🟢 🏖Spiaggia di sabbia a 200 metri 🏖
👀 DESCRIZIONE👀 Elegante appartamento per vacanze con piscina e parco attrezzato comuni in villa d'epoca a 10 minuti a piedi dalle prime spiagge della splendida località di Rapallo sul Golfo del Tigullio e a pochi minuti d'auto da Santa Margherita Ligure e dalla celebre Portofino. Se vorrete portarvi a casa dalla vostra vacanza ricordi indimenticabili, questa sarà sicuramente la meta perfetta: da qui infatti potrete raggiungere facilmente innumerevoli angoli della Liguria che vi colpiranno per le loro bellezze naturali. Genova la Superba con il suo centro storico e l'acquario più grande di tutta Europa dista solo 30 km. Per gli amanti del trekking tantissimi sono i sentieri che partono nelle immediate vicinanze e per gli amanti di questa disciplina possibilità di praticare golf e tennis presso un rinomato circolo. L'alloggio si compone di ampio soggiorno con vista, sala da pranzo, angolo cottura, due camere di cui una con vista mare, due bagni di cui uno con vasca idromassaggio. Dal soggiorno e dalla sala da pranzo si accede al terrazzo panoramico attrezzato per pranzi all'aperto. Gli incantevoli scenari dei borghi delle Cinque Terre sono facilmente raggiungibili sia in auto, che in treno o in traghetto partendo direttamente dal porticciolo a meno di 700 metri da casa.
✅Animali domestici ammessi✅
🚭Case vacanza non-smoking🚭
🌐Internet🌐
ℹ Informazioni sull´alloggio Appartamento - 2. Piano 40 m2 Vani/camere da letto 2 (1) Persone 4✅ Anno di costruzione 1993 Anno di restauro 2016 Materiale di costruzione Costruito con: Pietra ------------- 🌊Distanza/vista ? Spiaggia di sabbia 200 m Spiaggia a pagamento 200 m Negozi 300 m Ristorante 300 m Vista panoramica mare/lago ------------ 🏙Energia/riscaldamento idonea anche per l'inverno Riscaldamento autonomo Riscaldamento escl. Ener.elettr.e acque incl. -------------- 🏙Città più vicina🌆 Rapallo 100 m --------- ℹDotazioni➡ Cucina Cucinotto; acqua calda/fredda Fornelli a gas Lavastoviglie Frigorifero e cappa aspirante Microonde Moka Soggiorno 2 TV TV satellitare Dintorni Parcheggio vicino/a pagam. Mobili da giardino in comune Varie Piscina esterna in comune 50 m2 Lavatrice 1 Animali ammessi Prop. vive nell�edificio Gruppi giovani non ammessi Internet (senza fili) Piscina metà Giu - metà Set Campo da golf 2,0 km GOA 40,0 km
💶Prezzi da SABATO / A SABATO💶 ✔NOTTI3️⃣🟢 ✅Max per 6 Ospiti🟢
30-10-2020 - 02-11-2020 - € 860✅🟩
DETTAGLI PREZZOℹ
⚠Servizi obbligatori da pagare in loco⚠
Pulizia, obblig. 90,00 EUR da Regolare in loco
📞🟢 Tang Lang Viaggi🟢✔☎
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elisamacellari · 7 years
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Langosteria Paraggi restaurant will open on Sunday 28th May! All'interno dei Bagni Fiore, storico stabilimento balneare che dal 1927 si affaccia sulla baia di Paraggi, tra Santa Margherita e Portofino. ... AD @cbaitaly
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ventungrammi · 8 years
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il 2016
la cena a colle di sogno il pile fuxia bevi giù sto vino nicholas che scala la montagna in tre secondi i tomini la polenta e la mega frittatona andrea interrompe la tradizione e non mette a posto la camera hotel a casa della je le carte di world of warcraft e la paninoteca con la neve l’unica neve dell’anno l’enciclopedia di lost il national geographic maggio 1972 il poster di lost ciao sergio il tè nella tazza di lost race melanie martinez la maratona di star wars con la mamma il libro di the leftovers monte cinque a metà la cuffia della principessa bitorzolo ralphy con le lucine di natale erica a bologna è roger le saponette per quozza cards against humanity la cena al ristorante cinese buono di via del pratello il dopo serata con i piedi congelati le tute con gli orsi le canzoni di lost suonate al piano l’esame di lettura cantata con steve e la giulia ralphy che dorme sul divano con la mia copertina la coperta dei re il concerto di ellie con andrea e il ciuez gli starlight a ottomila euro  il disegno di anna la cena al bounty con il vomito il pickquick con i sardi e hotel il pickquick con andrea e i sardi il punto andrea che canta gli a perfect circle  la sorpresa di san valentino i ricci massimo pallina sisto speedy lisa le terme la piadina dopo le terme il pozzo degli audaci andrea che non vuole andare a decathlon andrea che non ha il costume v per vendetta il papà che guarda v per vendetta due vote e il terzo giorno pensa che sia un film nuovo better call selly le candele gli occhiali inception n a bologna doctor who wilfred he will knock four times la rigenerazione del decimo e dell’undicesimo dottore l’attesa per the leftovers le teorie su kevin la scoperta di simon e garfunkel  le giornate a san luca emma e uno al bar il vanilia  il giro in bici da sola con l’albero bello fiorito le mie scarpe leonard cohen i live here now bussolengo i fenicotteri la lotta delle tartarughe il tapiro di andrea i lemuri gli insetti stecco il brapido che è troppo lento 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colazioni al vanilia con andrea i cappuccini con andrea game of thrones con emma e la mamma jon snow è vivo fortitude le cene a casa dei sardi il monopoly il castello dell’innominato il bruco girolamo don abbondio pezzo di merda davi bowie la maglia greca le due sere al covaticcio luca e helene la piscina con luca e helene la piscina con i sardi la piscina con andrea emma e i sardi le colazioni con emma il concerto estivo dei ministri con le foto strane appese sotto al portico la battaglia per il nord la grigliata all’orto enzo andrea e rob in macchina per vedere la s l’esame di pianoforte la foto con marta con le ciabatte d’argento il concerto del papà con i sardi sirmione con andrea e il ciuez il caldo afoso sirmione con andrea e erica la cena bellissima a casa di erica al lago con andrea ciumanzo e ciuez corfù  vedere le spiagge dall’aereo il caffè greco a vigla paleokastritsa kassiopi l’animale i biscotti della mattina il minimarket con cose a caso sulle mensole il motorino parcheggiato davanti alla macchina i baci sulla spiaggia sotto la luna gli asciugamani sempre bagnati la spiaggia dell’orrore  che sembrava bella con il guanto sott’acqua la barca sott’acqua che ho guardato per un nano secondo i viaggi in macchina il palazzo di sissi il pane all’aglio spyros l’alatopipero  la maglietta nera e rosa la spremuta d’arancia alla rocca di angelokastro corfù town il giorno in cui mi facevano male le gambe l’akron biz bar  il gabbiano sulla cima del faro la signora anastasia gli anastasia apartments il canal d’amour di sidari le patatine al barbecue la seconda volta a kassiopi le palline fritte di vigla l’hamburger di vigla la barca pontikonissi e il pavone i cani di pontikonissi le campanelle di pontikonissi aspettare gli aerei sul molo i motorini sul molo andrea emozionato per gli aerei l’ultima sera a kerkyra e sail degli awolnation l’aereo del ritorno il pisolino in aereo la blsm al parcheggio la blsm è stoica come nicholas mad max in piazza con i sardi l’ultimo giorno in via turati con i sardi they leave via del pratello deserta emma e la caccallet game of thrones con la mamma the north remembers al lago con andrea il ciuez il gamba e la claudia il compleanno con race la maglia di adventure time il cd di the leftovers  lo zaino del tradis la cioccolata il dalek l’adipose e il tardis la felpa con la T si parte pisa con emma le foto col gozzo sotto la torre di pisa il papà che guida la mamma che fa foto la pizza surgelata di pisa al ristorante indiano con i peperoni e le cipolle orvieto la pizza del malandrino la foto storica del papà il freddo il letto a soppalco emma che dorme nel letto di sotto la piastra rotta la casa del tufo la mamma che ama il duomo  il pozzo di san patrizio la schiena bloccata l’orzo vegetariano civita città che muore  tursi nerina enza monopoly rocca imperiale n gli amici le giornate in spiaggia con lo zaino del tardis i bagni con enza e emma le passeggiate della mamma il papà che suona la chitarra mentre dorme rosanna il salento galatina lecce l’appartamento di lecce con christian che è il classico uomo che si fa ingravidare i letti di lecce le maglie del salento otranto torre dei corsari tredici anni dopo la canzone dei ministri la cava di bauxite  tabù e il vento sotto al faro l’ipogeo il papà che non sa usare il navigatore del telefono nuovo la spiaggia che piaceva solo a me con il caffè alla mandorla il bagno da sola il bagno a otranto il bagno a torre dell’orsa dove abbiamo rischiato la vita la treccina nerina ferragosto i calanchi con enza e simon e garfunkel kaory il virus la mamma che sta male la partita a monopoly col virus la minestrina isabella kaory che si ammala l’aperitivo tutti malati  la sera delle foto scabrose a n caste del monte  trani barletta il molo di trani con emma la pizza di trani la spiaggia con la sabbia che piace a emma  eloise stranger things andrea dopo giorni e giorni la maglia di star wars la cena da america graffiti con andre e anna il bowling con andrea  lecco con andrea community pierce firenze con kaory emma e n la sbronza del 7 settembre le candele la tesi i cartoni animati degli anni 20 la candela rosa per la tesi i viaggi a ferrara l’esame di piano  pomeriggi a far la tesi con la mamma il compleanno di andre il vino con noemi la torre nera l’addio a giulia il secondo funerale a cui non sono andata i santini a giulia il volo di albaredo con andrea che non mi ha ancora ricompensata con il fufazzo di morph del pianeta del tesoro i calzini dei coreani marta torna a bologna una settimana con marta babilonia arriva rob caffè al vanilia con i sardi arrivano andrea e enza la mia tesi la mia laurea la tesi da dams il prof che rovina tutto marta che urla e mi mette la corona in testa tutta la mia famiglia insieme ciumanzo ciuez steve sardi enza nonna zia lorenzo mamma papà emma andrea pocissimi mattia fabio sofia madda rosalia l’aperitivo al vanilia i regali in casa il ciumanzo che sta male il geffer andrea col cacciavite sonico il doposerata al pickwick che non ricordo america graffiti il giorno dopo il pisolino con andrea andrea che va a casa due giorni con enza in giro per librerie io enza emma luca e marta da america graffiti il gatto in casa di andrea  doctor who con la mamma la battaglia per la terra di mezzo il concerto di melanie il concerto dei placebo il quadro della mamma erica il fenicottero  ralphy che mi guarda mentre faccio colazione all’ikea con la laura luca e helene sara’sscribbles i giardini margherita emma a scuola il giorno dell’albero di natale con andrea  como e la città dei balocchi  la festa dei ricci santa lucia l’undicesimo dottore carrie fisher il nuovo film di star wars bologna a natale  la cena di natale con veronica e rosalia mantova i regali l’influenza l’anniversario con i pucci la lampada di robert l’amore i baci la retromarcia la nanna a casa di andrea il computer a casa di andre e la festa a casa di noemi andrea che mi aiuta e mi coccola e mi sostiene e mi sgrida e non mi sgrida mi mette il pigiama mi asciuga le lacrime mi abbraccia i pocissimi che non hanno visto niente ma che stanno un po’ tremando andrea che mi ama e che mi fa vibrare il cuore come il primo giorno andrea che mi scrive il biglietto e mi regala l’agenda con il solito bellissimo disegno che mi porta alla festa dei ricci e a vedere gli animali a bussolengo che mi spruzza l’acqua alle terme e mi sopporta mentre urlo corfare anche se mancano ancora cinque mesi che mi regala il national geographic e mi dice che ho le squame sotto gli occhi e i baffetti andrea che mi convince a buttarmi da una montagna
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fcornahayes · 4 years
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Bagni Fiore, Santa Margherita Ligure, Italia, 2016
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