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#Morti 5 maggio
perfettamentechic · 5 months
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5 maggio … ricordiamo …
5 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Kenneth Welsh, attore canadese. Welsh aveva recentemente sposato Lynne Mcilvride.  (n.1942) 2020: Mimmo Sepe, all’anagrafe Domenico Sepe, attore e comico italiano. (n.1955) 2018: Adolfo Lastretti, attore e doppiatore italiano. (n. 1937) 2018: Vittorio Virgili, è stato un imprenditore italiano calzaturiero. (n. 1940) 2013: Rossella Falk, pseudonimo di Rosa Antonia Falzacappa, attrice…
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infosannio · 1 year
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Alluvione in Romagna, di chi è la colpa
(Milena Gabanelli – corriere.it) – In Romagna dal 1 al 17 maggio sono caduti 5 miliardi di metri cubi d’acqua, con 32 mila sfollati, 15 morti, 8 miliardi i danni quantificati finora. I modelli climatici stabiliscono che un evento di questa portata si verifica ogni 200 anni. Ce ne sono stati due nel giro di 15 giorni. Vuol dire che la difesa del territorio andrà interamente riprogettata perché non…
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armandoandrea2 · 2 months
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È la fotografia di guerra più celebre nella storia del fotogiornalismo, ancor più degli scatti che testimoniano lo Sbarco in Normandia: è l’immagine de Il miliziano colpito a morte (The Falling Soldier), versione contemporanea della fucilazione del 3 maggio 1808 di Goya; fotografia che ferma nel tempo l’istante esatto in cui un uomo viene raggiunto da un proiettile mortale.
Pubblicata prima sulla rivista VU e poi su Life nello stesso 1936 in cui venne realizzata, la fotografia scattata durante la Guerra Civile Spagnola è – allo stesso modo – sia quella che ha procurato a Robert Capa la fama internazionale, sia l’oggetto delle maggiori critiche a lui indirizzate.
A partire dagli anni Settanta, infatti, studi e ricerche hanno avanzato diversi dubbi sull’autenticità dello scatto. Che, alternativamente, non sarebbe stato scattato a Cerro Muriano – in Andalusia – o riprenderebbe una “finta” battaglia, ovvero un conflitto inscenato a bella posta per l’obiettivo.
Un’intervista radiofonica realizzata da Capa nel 1947 – ma riscoperta solo in anni recenti – ha in effetti chiarito che quel giorno a Cerro Muriano non si tenne un combattimento, ma i miliziani antifascisti con cui viaggiava il fotografo si imbatterono in una mitragliatrice del nemico e uscirono in campo aperto per andare alla sua conquista. Durante questa operazione, Capa sollevò la macchina fotografica al di sopra della sua testa, restando riparato all’interno della trincea, e casualmente riuscì a scattare questa tragica immagine.
Come ha ammesso lo stesso fotografo, Capa inviò al giornale le pellicole senza averle ancora sviluppate, motivo per cui scoprì di essere diventato un reporter famoso solo dopo aver abbandonato il fronte ed essere tornato in territorio di pace.
Può essere allora che i rullini di Capa e quelli di Gerda Taro – sua compagna e anch’ella fotografa, che viaggiava con lui in Andalusia – si siano mischiati tra loro? Possibile che lo scatto attribuito a Robert Capa fosse stato invece scattato dalla fidanzata?
È quanto viene da supporre alla luce dell’ultima dichiarazione che mette in dubbio, ancora una volta, il ruolo svolto dal reporter in quel fatidico 5 settembre 1936. In un’intervista rilasciata a Progetto Mediterranea a fine marzo, il fotografo Ara Güler sostiene che “la famosa foto del miliziano che cade colpito alla testa, ad esempio, non l’ha fatta lui [Robert Capa, ndr], ma una ragazza che era lì con lui”.
A far pesare una simile dichiarazione è il fatto che Güler – il 93enne “occhio di Istanbul”, com’è stato ribattezzato – sia egli stesso un reporter appartenente alla stessa generazione di Robert Capa ed Henri Cartier-Bresson, che anzi lo convinse a entrare a far parte di Magnum Photos. La sua versione sarebbe insomma “di prima mano”, ma purtroppo nè Gerda Taro nè Robert Capa potranno mai fornirci la loro: entrambi sono morti in due differenti scenari di guerra, nel pieno svolgimento della loro missione.
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gregor-samsung · 1 year
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"È sempre magnifico sentirsi vicini ad un piccolo popolo che soffre. In questo modo l'ingerenza «umanitaria» permette al forte di inserirsi nella politica dei deboli, con il migliore degli alibi morali possibili. Gli Stati Uniti hanno lanciato delle operazioni militari contro piccoli Stati dell'America Latina con il pretesto che davano appoggio a dei narcotrafficanti. Una di queste, contro Panama nel 1989, di rara brutalità, provocò almeno duemila morti e fu bellamente chiamata «Giusta Causa». Cosa di più bello, in effetti, che combattere per lo straziante problema della droga, se i nostri nemici possono essere rappresentati come chi, in qualche modo, ne è all'origine?¹ Nella guerra della NATO contro la Jugoslavia si trova lo stesso sfasamento tra gli scopi ufficiali e quelli inconfessati del conflitto. Ufficialmente la NATO interviene per preservare il carattere multietnico del Kosovo, per impedire che le minoranze siano maltrattate, per imporre la democrazia e farla finita col dittatore. Si tratta di difendere la causa sacra dei diritti dell'uomo. Alla fine della guerra, non solo ciascuno può constatare che nessuno di questi obiettivi è stato raggiunto, che la società multietnica è ancor più lontana e che le violenze contro le minoranze - Serbi e Rom, questa volta - sono quotidiane, ma anche che gli obiettivi economici e geopolitici della guerra, di cui non si è mai parlato, sono stati - quelli sì - raggiunti. Così, senza che sia stato mai ufficialmente rivendicato, la sfera d'influenza della NATO s'è notevolmente allargata nell'Europa del Sud-Est. L'organizzazione atlantica s'è installata in Albania, Macedonia e Kosovo, regioni che fino ad allora s'erano mostrate recalcitranti a tale spiegamento.
Dal punto di vista economico, inoltre, la Jugoslavia (ove funzionava ancora, per larga parte, un mercato pubblico), «riluttante» all'istituzione di un'economia di mercato pura e semplice², si vide «proporre» a Rambouillet che l'economia del Kosovo funzionasse «secondo i principi del libero mercato e fosse aperta alla libera circolazione dei [...] capitali, compresi quelli di origine internazionale». Innocentemente ci si potrebbe chiedere che rapporto ci può essere tra la difesa delle minoranze oppresse e la libera circolazione dei capitali, ma il primo tipo di discorso nasconde evidentemente fini economici meno confessabili. Così dodici grandi società americane³, tra cui Ford, General Motors e Honeywell, sponsorizzarono il summit del cinquantesimo anniversario della NATO, tenuto a Washington nella primavera del 1999. In modo totalmente disinteressato, pensano alcuni, mentre altri pensano che sia stato un do ut des e che i bombardamenti contro la Jugoslavia per distruggere l'economia socialista abbiano fatto piazza pulita per le multinazionali che, da molto, sognavano di aprire in quei luoghi un grande cantiere e di fare buoni affari. Lo stesso portavoce della NATO, Jamie Shea, peraltro, aveva annunciato che il costo dell'operazione militare contro la Jugoslavia sarebbe stato largamente compensato dai benefici che, a più lungo termine, i mercati avrebbero potuto apportare⁴.”
¹ Se, invece, i trafficanti d'eroina sono politicamente nostri alleati, come fu nel caso di gruppi dell'UCK albanese, si perdona loro facilmente queste mancanze veniali (leggere l'articolo di Erich Inciyan «Le réseaux albanaise de l'héroine, la propagande de Belgrade contre l'UCK et la réalité», Le Monde, 4 e 5 aprile 1999). ² La sua economia era largamente mista ed aperta ai privati da moltissimo tempo. ³ Washington Post, 13 aprile 1999, citato da Michel Collon, Monopoly. L'Otan à la conquéte du monde, EPO, 1999, p. 92 . ⁴ Dichiarazione al tempo dell'emissione «Argent public», France 2, domenica 2 maggio 1999, citato da Serge Halimi, L'Opinion ça se travaille. Les médias, l'OTAN et la guerre du Kosovo, Agone Editeur, Marseille, 2000, p. 68.
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Anne Morelli, Principi elementari della propaganda di guerra - Utilizzabili in caso di guerra fredda, calda o tiepida..., prefazione di Giulietto Chiesa, traduzione di Silvio Calzavarini, Casa editrice Ediesse (collana Saggi), 2005¹; pp. 59-60. [Note dell’Autrice]
[Edizione originale: Principes élémentaires de propagande de guerre (utilisables en cas de guerre froide, chaude ou tiède ... ), Éditions Labor, Bruxelles, primavera 2001]
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spinebookstore · 1 year
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RAGAZZAcd, il fumetto che si ascolta, a Spine con Alessandro Baronciani. Ultime copie e dediche
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Il prossimo mercoledì 24 Maggio il tour italiano di Alessandro Baronciani con il suo nuovo "RAGAZZAcd" fa tappa a #Bari e si ferma da Spine Bookstore. Saranno le ultimissime copie e dediche di questo nuovo volume a fumetti, che si legge ascoltandone le canzoni, lanciato nel 2022 attraverso una raccolta fondi online. Un progetto multisensoriale di Alessandro Baronciani in collaborazione con musicisti del calibro di Corrado Nuccini dei Giardini di Mirò, Giungla e Rachele Bastreghi dei Baustelle, con la voce narrante di Chiara Leoncini, stampato in edizione limitata da Bao Publishing.
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Con "RAGAZZAcd" si chiude la trilogia dei libri in scatola, ormai diventati culto, iniziata con "COME SVANIRE COMPLETAMENTE" e poi proseguita con "MONOKEROSTINA". Questo libro a fumetti è una vera e propria graphic music, un podcast illustrato, per un nuovo modo di leggere una storia ascoltandola, facendosi coinvolgere interamente dalla musica. 10 tracce e 4 canzoni ti racconteranno una storia a fumetti che viene davvero da un pianeta lontano. RAGAZZAcd lo trovi già da Spine, subito disponibile.
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:: ALESSANDRO BARONCIANI :: Alessandro Baronciani è un illustratore fumettista, tra i più rinomati della scena italiana, ha scritto fumetti spediti per posta, in scatola, tour di concerti disegnati insieme a Colapesce – con cui ha realizzato un libro scritto a quattro mani. Illustratore e grafico lavora con tantissime aziende e brand, il suo stile “indie” iconico e riconoscibile è diventato il manifesto di festival musicali, copertine di dischi e videoclip. Ha collaborato con Colapesce, Baustelle, Tre allegri ragazzi morti, Bugo, Perturbazione, Camillas e tanti altri. Suona e canta negli Altro. tra i suoi libri più famosi stampati in italia da Bao Publishing ci sono Negativa, Le ragazze nello studio di Munari e La Distanza scritta insieme a Colapesce. Con Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) ha portato in tour un concerto disegnato – da cui è stato creato un disco di canzoni – di uno dei suoi graphic novel più famosi “Quando Tutto Diventò Blu” di cui a ottobre uscirà l’edizione americana per la rinomata Dark Horse.
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MERCOLEDì 24 MAGGIO Spine Bookstore, ore 19.30 C/o Officina degli Esordi Via Crispi n.5, Bari Ingresso libero. Volumi disponibili sul posto con Spine. https://ragazzacd.com/
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paoloxl · 2 years
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17 ottobre 1977 la strage di Stammheim
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La notte tra il 17 e il 18 ottobre 1977 i militanti della RAF – Rote Armee Fraktion Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan Carl Raspe furono trovati morti nella loro cella. Il primo ucciso da un colpo di pistola alla nuca, la seconda impiccata ad un filo elettrico, il terzo trovato in fin di vita in cella a causa di una botta in testa, morì il giorno seguente in ospedale.
Inolte Irmagard Moller, altra militante della RAF venne salvata in ospedale nonostante le gravissime ferite (quattro coltellate al petto). Il 5 settembre 1977 la RAF rapì a Colonia il presidente della confidustria tedesca, nazista, era stato gestore dell industrie di Boemia e Moravia ai tempi dell’occupazione nazista, Hans-Martin Schleyer. La RAF comunicò che l’ industriale sarebbe stato tenuto prigioniero fino alla liberazione dei sei detenuti a Stammheim. La reazione dello Stato tedesco fu dura, per legge, venne decretato il totale isolamento di tutti i militanti della RAF detenuti nelle carceri della Germania Federale. Il 9 maggio 1976 dopo anni di duro isolamento e di sciopero della fame collettivo dei mebri della RAF contro le condizioni inumane della loro detenzione Ulrike Meinhof fu trovata impiccata alle sbarre della cella.
Anche in questo caso la polizia e la direzione del carcere parlarono di suicidio collettivo, fu da subito evidente che non poteva trattarsi di un suicidio.
Sia perchè non era credibile che dei detenuti in regime di isolamento, che giornalmente venivano cambiati di cella e che erano sorvegliati a vista dai secondini, fossero riusciti a far entrare armi nel carcere e sia per le modalità con cui si sarebbero ammazzati. Il 19 ottobre con una lettera inviata al giornale francese Liberation, la RAF annunciò di aver posto fine, dopo 43 giorni, alla “miserabile e corrotta esistenza” di Hanns-Martin Schleyer.
Il giorno successivo la legge che imponeva l’isolamento per i militanti della RAF in galera fu revocata dal presidente tedesco.
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e-o-t-w · 1 month
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Eyes on the world #207
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In ferie sì, ma sempre sul pezzo in un modo o nell’altro. 
Torniamo con una veloce carrellata di brevi per un contro-esodo pieno di argomenti di cui parlare. Ce n’è per tutti i gusti, credetemi. 
Cominciamo subito 👇 
🇨🇦 Giovedì, le compagnie ferroviarie canadesi Canadian National Railway e Canadian Pacific Kansas City hanno avviato una serrata, bloccando gran parte delle attività e sospendendo circa 10mila dipendenti dopo il fallimento delle trattative per il rinnovo contrattuale. La serrata riguarda principalmente i treni merci e potrebbe causare gravi disagi in Canada e negli Stati Uniti, con ripercussioni sull'economia di entrambi i paesi. I sindacati chiedono migliori condizioni di lavoro e stipendi più alti, mentre le aziende propongono un accordo di modernizzazione. Il governo canadese potrebbe intervenire, ma è ostacolato dagli alleati politici vicini ai sindacati. 
🧫 Il virus dell’mpox, precedentemente noto come "vaiolo delle scimmie", è stato dichiarato un’emergenza sanitaria internazionale dall'OMS il 14 agosto. Endemico in Africa centrale e occidentale, tra il 2022 e il 2023 si è diffuso in diverse parti del mondo. Attualmente, è particolarmente presente nella Repubblica Democratica del Congo, dove una nuova variante, più contagiosa e pericolosa, ha causato oltre 14.000 casi sospetti e 511 morti quest'anno. In Europa, i casi sono stati pochi e d’importazione, con un solo caso della nuova variante “1b” rilevato in Svezia. Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto prolungato con persone infette o oggetti contaminati e può causare sintomi variabili, tra cui eruzioni cutanee e febbre. La malattia è particolarmente rischiosa per persone con difese immunitarie deboli e bambini in Africa centrale. Attualmente, sono disponibili due vaccini, ma le campagne vaccinali non sono ancora diffuse nei paesi più colpiti. L’OMS spera che la dichiarazione di emergenza favorisca una migliore coordinazione nella lotta contro il virus. In risposta, l'azienda farmaceutica danese Bavarian Nordic ha donato 40.000 dosi del suo vaccino alla Repubblica Democratica del Congo. Il vaccino, denominato Imvanex in Europa, Jynneos negli Stati Uniti e Imvamune in Canada, è considerato il più promettente per prevenire l’mpox. Attualmente, il rischio di diffusione del virus in Europa è basso, mentre in Africa – come detto – la situazione è più critica. La vaccinazione è raccomandata per persone a rischio, ma non è necessaria per la popolazione generale. Bavarian Nordic prevede di aumentare la produzione del vaccino, con una domanda crescente soprattutto dai paesi africani. 
🇪🇺 La commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha annunciato nuove misure per rafforzare i controlli alle frontiere dell'area Schengen. Dal 10 novembre entrerà in vigore il Sistema di ingresso e uscita (EES), che richiederà ai viaggiatori extracomunitari di fornire dati biometrici alla dogana, conservati per 3-5 anni. Entro maggio 2025 sarà introdotto l’Etias, un’autorizzazione elettronica simile all’ESTA statunitense, necessaria per cittadini extracomunitari senza visto, inclusi quelli del Regno Unito. L’Etias avrà un costo di 7 euro e sarà valida per tre anni, con un periodo di transizione di sei mesi. 
🇮🇱 Torniamo a parlare della questione Gaza. Il ministero della Salute locale ha riportato un caso di poliomielite in un bambino di 10 mesi a Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza, colpita dall'invasione israeliana dallo scorso ottobre. La poliomielite, che può causare paralisi permanente e morte nei bambini, era stata eradicata in gran parte del mondo grazie ai vaccini, ma il virus è stato trovato nelle fognature di Gaza a luglio. Le autorità sanitarie di Gaza hanno inviato campioni biologici in Giordania per confermare la presenza del virus. L'OMS ha chiesto un cessate il fuoco per vaccinare 640mila bambini palestinesi contro la malattia. Sul campo, martedì l’esercito israeliano ha bombardato una scuola a Gaza usata come rifugio dai civili, causando almeno 10 morti, tra cui due bambini, e 15 feriti. Israele ha giustificato l’attacco affermando che la scuola ospitava un centro operativo di Hamas, mentre il gruppo nega di utilizzare edifici civili per le proprie attività. Nel frattempo, le negoziazioni per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, iniziate il 15 agosto a Doha, sono fallite e dovrebbero riprendere al Cairo. Israele, mediato da Stati Uniti, Qatar ed Egitto, ha accettato una proposta americana, criticata da Hamas per essere troppo favorevole a Israele. La proposta prevede un cessate il fuoco di sei settimane, il rilascio graduale degli ostaggi israeliani e il controllo israeliano di parte del confine tra Gaza e l’Egitto, a cui Hamas si oppone. Israele, che ha occupato il corridoio durante un'operazione a Rafah, vuole mantenere una presenza militare per motivi di sicurezza, temendo il contrabbando di armi verso Hamas. L'Egitto, invece, chiede il ritiro israeliano, considerando la presenza militare una violazione dell'accordo di Camp David del 1978. Un altro punto critico riguarda il rilascio dei prigionieri palestinesi. Finora sono stati recuperati 13 ostaggi israeliani, ma 105 sono ancora in Gaza. Intanto, da oltre tre settimane, Israele e altri paesi del Medio Oriente attendono un attacco dall'Iran in risposta all'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta il 31 luglio, presumibilmente per mano israeliana. Nonostante le minacce iniziali del leader iraniano Ali Khamenei, l'attacco non è ancora avvenuto, creando un clima di tensione nella regione. L'Iran ha dichiarato che l'attacco ci sarà, ma sta temporeggiando, forse per motivi strategici o per attendere l'esito di negoziati di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. La lunga attesa potrebbe indicare un cambio di strategia o la preparazione di un attacco diverso dal solito. 
🇺🇸 In USA, la convention del Partito Democratico statunitense è iniziata a Chicago con il discorso di Joe Biden, originariamente previsto per la chiusura dell'evento. Nonostante alcuni problemi organizzativi, Biden ha ricevuto un'accoglienza calorosa dalle oltre trentamila persone presenti. Il discorso di Biden, che ha rivendicato i successi della sua amministrazione e ammonito sui rischi di una nuova presidenza Trump, ha lasciato poco spazio al futuro e a Kamala Harris, sua vice e candidata del partito. Durante la giornata, sono intervenute anche Hillary Clinton e Alexandria Ocasio-Cortez, entrambe critiche nei confronti di Trump. Contestualmente, si è tenuta una manifestazione contro i Democratici, con scarsa partecipazione rispetto alle aspettative, concentrata principalmente sulla critica al sostegno degli Stati Uniti a Israele e alla guerra in Ucraina. La convention è proseguita fino a giovedì, con il discorso conclusivo di Harris. La candidata Democratica ha sottolineato la sua storia personale e la sua carriera da procuratrice, presentandosi come una leader forte e determinata a difendere le libertà americane. Ha criticato duramente Donald Trump, accusandolo di mettere i propri interessi sopra quelli del paese, e ha promesso di proteggere la nazione, affrontando temi di politica interna ed estera. Harris ha chiuso il discorso con un richiamo al patriottismo e all'importanza delle elezioni imminenti. 
🇱🇾 In Libia, la fragile stabilità post-guerra civile del 2020 è a rischio a causa di crisi politiche ed economiche interconnesse. Il paese rimane diviso tra due governi rivali: uno a Tripoli, guidato da Abdulhamid Dbeibah e sostenuto dall'ONU, e l'altro a Bengasi, controllato da Khalifa Haftar e i suoi figli. La banca centrale libica, che gestisce i proventi del petrolio, è al centro dello scontro, con il suo presidente Sadik al Kabir che ha rotto i rapporti con Dbeibah, spostando il sostegno finanziario verso Haftar. Questa mossa ha aumentato l'influenza degli Haftar, che ora minacciano di riprendere Tripoli, violando il cessate il fuoco. L'instabilità cresce, anche se una nuova guerra civile appare improbabile grazie alla presenza di truppe turche a protezione di Tripoli. 
🇺🇦 Negli ultimi giorni, le forze ucraine hanno distrutto tre ponti nella regione russa di Kursk, che collegavano un'ampia area di confine con l'Ucraina al resto della Russia. Questa azione fa parte di un'offensiva ucraina iniziata due settimane fa, mirata a creare una «zona cuscinetto» per allontanare il fronte e prevenire attacchi russi sul territorio ucraino. Due dei ponti sono stati distrutti durante il fine settimana e il terzo lunedì, mentre l'esercito russo ha costruito due ponti provvisori di barche, di cui uno è stato già abbattuto. Non è chiaro il numero esatto di soldati russi presenti nell'area, con stime che variano tra 700 e 1.000. La riuscita dell'accerchiamento ucraino rappresenterebbe un successo significativo, ampliando il territorio conquistato lungo il confine. Tuttavia, i recenti avanzamenti ucraini sono stati limitati e la Russia ha inviato grandi quantità di truppe, comprese molte reclute, che potrebbero rallentare l'offensiva ucraina. Intanto, nella notte tra il 20 e il 21 agosto, l’Ucraina ha lanciato 10 droni sulla regione di Mosca, tutti abbattuti senza causare danni. Il sindaco Sergei Sobyanin ha descritto l'attacco come uno dei più estesi mai tentati contro la capitale. Gli aeroporti di Vnukovo, Domodedovo e Zhukovsky hanno limitato temporaneamente le operazioni. Inoltre, sono stati abbattuti altri 34 droni ucraini, di cui sei sulla regione di Belgorod e due su Kursk. Nella stessa notte, la Russia ha lanciato 50 droni contro l’Ucraina, tutti intercettati. Gli attacchi con droni sono ormai una costante nella guerra, con la Russia che colpisce frequentemente le città ucraine e l’Ucraina che mira a obiettivi strategici. Altrove i combattimenti nella regione del Donbass si sono concentrati su Pokrovsk, una città strategica per le linee di difesa ucraine. L'esercito russo è avanzato rapidamente, avvicinandosi a 10 chilometri dalla città, mentre i civili tentano di fuggire e l'esercito ucraino cerca reclute. L'importanza di Pokrovsk deriva dalla sua posizione, che controlla accessi a città cruciali come Zaporizhzhia e Dnipro. L'Ucraina sembra cedere rapidamente a causa della carenza di munizioni e soldati, nonostante un attacco in territorio russo per alleggerire il fronte. La battaglia per Pokrovsk potrebbe durare mesi e essere molto violenta. 
🇩🇪 Venerdì sera a Solingen, in Germania, un uomo ha accoltellato diverse persone durante una festa cittadina, uccidendo tre persone e ferendone altre otto, di cui cinque gravemente. L'aggressione è avvenuta intorno alle 21:30 nella piazza del mercato, durante un evento per i 650 anni della città. La polizia ha avviato una vasta ricerca dell'aggressore, che è riuscito a fuggire tra il panico generale. Non ci sono ancora informazioni sull'identità dell'attaccante o sul suo movente. La festa, che avrebbe dovuto durare tre giorni, è stata annullata. 
Alla prossima 👋 
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Crisi climatica in Etiopia: siccità estrema e malnutrizione
«In Etiopia è in corso una delle peggiori siccità degli ultimi 40 anni. Cinque stagioni consecutive di pioggia saltate stanno portando il Paese in uno stato di emergenza umanitaria drammatico, che sta colpendo l’intero Corno D’Africa. Da un lato un periodo da record in stato di siccità, dall’altro le recenti devastanti alluvioni che hanno colpito almeno 36 milioni di persone in Etiopia, Kenya, Somalia. Un “paradosso climatico”, considerando che l’intero continente africano contribuisce per appena il 4% alle emissioni di gas serra globali, che alimentano l’emergenza». A lanciare l’allarme è Fondazione CESVI, che interviene proprio in Etiopia dal 2021 con progetti per rafforzare la resilienza della popolazione agli shock di tipo naturale e migratorio interno e per contrastare la crisi climatica. Crisi climatica in Etiopia, cos succede nel resto del mondo? La crisi climatica non risparmia nessuno, nemmeno l’Europa, con milioni di persone colpite da eventi estremi. Nel 2023 le temperature sono state sopra la media per 11 mesi, con livelli record a settembre, caratterizzato da un boom di giornate di caldo estremo, aumentando la mortalità legata al calore del 20% rispetto a 20 anni prima. In parallelo, le piogge sono aumentate del 7%, facendo salire il livello dei fiumi in modo allarmante o facendoli esondare, come in Emilia-Romagna, dove CESVI è intervenuta in risposta agli allagamenti del maggio 2023, costati la vita a 16 persone e causando più di 23 mila sfollati. L’Italia sperimenta però anche la siccità, come in Sicilia, dove sono stati dichiarati lo stato d’emergenza e il razionamento dell’acqua. Il Corno d'Africa Nell’area allargata del Corno d'Africa (GHoA) l’aumento dei disastri legati al cambiamento climatico, unito a povertà, instabilità e conflitti, oltre a causare un numero imprecisato di morti e centinaia di migliaia di sfollati, ha fatto sì che nella regione si concentri ormai il 22% dei bisogni umanitari del mondo. Sono quasi 50 milioni le persone in condizioni d’insicurezza alimentare acuta (IPC3+), fra cui almeno 10,8 milioni di bambini sotto i 5 anni d’età, numero destinato ad aumentare ancora. Secondo l’Indice globale della fame (GHI) 2023, diffuso da CESVI, in Somalia la situazione è estremamente allarmante, mentre in Etiopia e Kenya è grave. In questo contesto aumenta il rischio di epidemie, soprattutto nelle zone inondate dove l’acqua potabile non solo scarseggia, ma viene contaminata. Inoltre, la drammatica situazione ha fatto salire a 23milioni i rifugiati e gli sfollati interni nel Corno d’Africa e Regione dei grandi laghi, con i numeri più alti proprio in Etiopia, Uganda, Sudan e Somalia. In Etiopia oltre 21milioni di persone necessitano di aiuti, fra cui quasi 16 milioni per insicurezza alimentare, e l’Onu stima che 2,4 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,3 milioni di donne incinte o in allattamento abbiano bisogno di trattamenti contro la malnutrizione acuta. In un paese dove il 91% della popolazione vive in aree rurali e il mezzo di sostentamento più diffuso è la pastorizia, dal 2021 la siccità più grave della storia recente ha portato cinque stagioni delle piogge consecutive pressoché prive di precipitazioni. Attività della Fondazione CESVI Centinaia di migliaia di persone sono sfollate e la ripresa richiederà tra i 5 e gli 8 anni per chi ha perso tutto, come le comunità agro-pastorali. Nell'area di Borena, nell’Oromia, tra le più colpite dalla mancanza d’acqua, CESVI è attiva dal 2021.Le comunità di pastori dell’area negli ultimi anni hanno visto stravolgere la propria vita: l’80% dei capi di bestiame, che prima davano cibo e sostentamento alla popolazione, oggi è scomparso a causa dell’assenza quasi totale dell’acqua, alla cui ricerca e raccolta è oggi orientata l’esistenza degli abitanti. È possibile sostenere questo intervento attraverso una raccolta fondi aperta su GoFundMe con l’obiettivo di aiutare la comunità di Borena e contrastare la malnutrizione infantile che colpisce le famiglie più vulnerabili. Le conseguenze della crisi climatica in Etiopia e nel resto dell'Africa In Somalia siccità e inondazioni si alternano e hanno portato il Paese sull’orlo della carestia, spingendo dal 2021 lontano dalle proprie case 1,5 milioni di persone, uccidendo migliaia di animali, e il numero di sfollati è salito a oltre 2,6 milioni. Nel 2023, poi, le piogge hanno portato acqua, ma anche devastanti inondazioni, colpendo 2 milioni di abitanti e spingendo oltre 750mila a muoversi. Il livello di malnutrizione in Somalia è gravissimo, mentre le strade sono interrotte e i villaggi isolati, scuole e ospedali chiusi, il rischio di malattie è cresciuto. CESVI interviene nel Paese attraverso progetti sanitari con centri di salute e cliniche mobili dove prevenire e trattare la malnutrizione. In Kenya, segnato di recente da forti piogge e conseguenti inondazioni, almeno 267 persone sono morte, 280mila sono sfollate e 380mila colpite. Gli allagamenti hanno ucciso decine di migliaia di animali e distrutto campi coltivati, aziende, infrastrutture, fonti d’acqua. Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay Read the full article
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out-o-matic · 6 months
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marcel-lo-zingaro · 1 year
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Il 13 settembre 1940 le truppe italiane guidate dal generale Rodolfo Graziani entrarono in Egitto e conquistarono immediatamente el sollum e sidi al barrani, la spedizione italiana numericamente era di gran lunga inferiore alle truppe inglesi, per cui Graziani si rifiutò di proseguire verso Marsa matru'h sino a che Badoglio non gli avesse inviato i giusti rinforzi.
Il Duce promise 30.000 camion blindati e una nutrita schiera di uomini, ma poi li mando' in Grecia e nell'inutile Jugoslavia, nel frattempo gli inglesi si erano rinforzati di nuovi arrivi dal regno di Albione che il 9 dicembre scatenarono la controffensiva polverizzando in tre giorni 5 guarnigioni italiane, a quel punto Graziani mandò un telegramma al comando polemizzando "continuerò le manovre quando la patria mi metterà in condizioni di agire" e ripiegò in quel di Tripoli.
Quello stesso anno, precisamente il 24 maggio a Dunkerque, dopo aver circondato l'esercito alleato Anglo Francese, Hitler ordinò la ritirata invece di dare l'assalto finale e vincere così la seconda guerra mondiale definitivamente, per poi suicidarsi con il successivo attacco alla Russia di Stalin il 22 giugno dell'anno successivo.
Ora mi porrei una domanda; è mai possibile che due statisti che sino allora hanno dimostrato tanta lungimiranza nelle politiche interne, risollevando l'economia di Italia e Germania e azzerando in toto la disoccupazione possano essersi bevuti il cervello con due distinti suicidi militari? I modi trionfalistici con i quali questi si sono fatti conoscere e rispettare dai rispettivi popoli, sembrano escludere il tradimento e far ricondurre il tutto a dei semplici errori di valutazione bellica, ma possibile che dei capi di stato circondati da generali esperti possano commettere simili errori? A volte la verità sta' innanzi agli occhi e ci si rifiuta di guardarla, per cui nel 2016 è passata quasi del tutto inosservata la notizia della desecretazione di parte degli archivi inglesi.
La notizia però non è sfuggita al bravissimo saggista Giovanni Fasanella, il quale unitamente a Mario José Cereghino si è precipitato a spulciare nei succitati archivi scoprendo come i servizi segreti inglesi abbiano creato, finanziato e guidato il fascismo e il fascista Mussolini, i risultati delle loro ricerche unitamente a copie delle documentazioni consultate hanno dato vita al libro edito da chiarelettere "nero di Londra" tuttora acquistabile. Ma in effetti qualche dubbio doveva sorgere sin dalla ridicola marcia su Roma, fatta in treno, senza sparare un petardo, annunciata in gran fanfara da tutti i giornali dell'epoca e culminata col Re prono ad accogliere al portone di palazzo Venezia, la delegazione di sovversivi e affidargli solo tre giorni dopo il governo dell'Italia. Facciamo un attimo di chiarezza, non molti anni (6/9 maggio 1898) prima un certo Bava Beccaris plurimedagliato dava ordine di sparare sulla folla lasciando a terra 81 morti e 450 feriti, due anni dopo i reali vennero uccisi in quel di Monza alimentando uno stato di allerta per l'incolumità dei sovrani, tale, che a rigor di logica, l'esercito avrebbe dovuto fare tabula rasa dei fascisti sin dalla stazione di Faenza, invece gli si è lasciata spalancata la porta; errore anche in questo caso o ordini superiori? A tal proposito rimando a chi mi segue la questione anglo Savoia, con la creazione del giornale Serbo "pijemont" (Piemonte ) grazie al quale vennero reclutati tutti i personaggi - era il periodo degli anarchici - che dapprima cambiarono la posizione geopolitica della Serbia, poi diedero il là alla prima guerra mondiale con l'uccisione dell'arciduca Ferdinando in quel di Sarajevo, una cosa talmente ben studiata che gli attentatori e gli attentati progettati furono 7 distinti nello stesso giorno; poche ore prima che Gavilo Princip sparasse all'arciduca, una molotov sbaglio mira colpendo l'auto della scorta, l'attentatore fu' linciato dalla folla.
Tornando per un attimo agli archivi inglesi, nel 2017 il Daily mail ha dato notizia della vendita all'asta del primo documento firmato da Chamberlain nel quale la Gran Bretagna dichiara guerra alla Germania: ebbene, è datato 25 agosto 1939, ovverosia una settimana prima che i tedeschi entrassero in Polonia, però attenzione, non dimentichiamo che Hitler posticipò la data di invasione, appunto di una settimana, cioè sembra quasi che tutte le parti in gioco sapessero.
In Germania qualcuno aveva capito il tradimento di Hitler, difatti organizzarono il famoso attentato fallito che costò la vita tra gli altri alla mitica volpe del deserto, il generale Ervin Rommel, e se qualcuno si stia chiedendo per quale oscura ragione Rudolf Hess fece il mitico volo su Londra nel maggio 1941, beh collegate tale data con quella dell'attacco alla Russia di Stalin. A proposito di quest'ultimo, sapete come reagì alla notizia dell'attacco tedesco? Si chiuse per 10 giorni nella sua Dacia a riflettere, ovverosia non se lo aspettava minimamente.
A questo punto la domanda è "cui prodest?"
Chissà perché, chissà percome, da ogni manovra i primi a trarne vantaggio sono sempre gli inglesi.
Facendo notare che se un esperimento funziona lo si replicherà ogni qualvolta lo si ritiene opportuno e vantaggioso, mi sposterei ai giorni nostri. Da circa un ventennio nel vecchio continente, a est, regna incontrastato un grande statista lungimirante che ha risollevato le sorti della sua nazione, quintuplicando stipendi e pensioni, quasi azzerando la disoccupazione, questo statista qualche anno fa' è entrato in guerra contro una piccola nazione e facendo esattamente il contrario di quanto sta' scritto in un manuale di tattica militare, è riuscito sinora nell'improbabile impresa di dilatare all'infinito un conflitto che avrebbe potuto vincere in pochi giorni: si è dimenticato di avere un aviazione, non distrugge le strade di accesso dei rifornimenti del nemico, ha mandato in prima linea gli istruttori distruggendo così il proprio stesso esercito, non salvaguarda le proprie postazioni strategiche, ha lasciato in bella mostra facendola distruggere la nave ammiraglia della sua marina, ha lasciato venissero distrutte le sue strutture logistiche, ha creato divisioni tra le sue stesse truppe creando presupposti per degli ammutinamenti, ma niente, non è bastato per far si che - al pari degli altri due statisti citati- la fiducia del proprio popolo venisse meno e qualcuno cominciasse a pensare che tali "errori" bellici siano in realtà un tradimento.
Veniamo al Mali, quarto produttore di uranio al mondo e unico fornitore per le centrali nucleari francesi; se la Francia dovesse perdere tali forniture dovrebbe ripiegare su altre fonti, amplificando l'attuale crisi energetica europea. La Francia - per chi avesse la memoria corta- è quella nazione che non ci ha pensato due volte a radere al suolo la Libia per impossessarsi del petrolio altrimenti destinato all'italia, ma in questo caso sembra che non abbia intenzione alcuna di muoversi.
Al tempo stesso la Russia ha allargato le sue manovre in Africa disperdendo ulteriormente le proprie forze belliche.
Avete ancora dei dubbi? Temete possa esserci una catastrofe nucleare? Tranquillizzatevi, nessun ordigno nucleare verrà mai utilizzato ( a meno che non si voglia provocare la Corea) e tra parentesi, la Russia amicissima dell'Iran mai si è sognata di fornire loro arsenale nucleare, sarà forse perché non sono allineati al sistema? Stesso discorso per la Siria, eppure Putin e Assad sono amiconi per la pelle.
In tutto questo ho una sola domanda; qual è il vero nome di Putin?
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perfettamentechic · 1 year
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5 maggio … ricordiamo …
5 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Kenneth Welsh, attore canadese. Era meglio conosciuto come il cattivo Windom Earle in Twin Peaks, per i suoi ruoli nei film The Day After Tomorrow, Adoration, Survival of the Dead e, come il padre di Katharine Hepburn (interpretata da Cate Blanchett), in The Aviator. Welsh aveva recentemente sposato Lynne Mcilvride.  Welsh è morto, all’età di 80 anni, di cancro. (n.1942) 2020: Mimmo Sepe,…
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Inail: in 5 mesi 358 denunce di morti sul lavoro (-1,6%)
Nei primi cinque mesi del 2023c alano in modo consistente gli incidenti sul lavoro mentre sono sostanzialmente stabili i casi mortali: tra gennaio e maggio – rileva l’Inail – le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto sono state 245.857 (-24,1% rispetto a maggio 2022), 358 delle quali con esito mortale (-1,6%). Sono in aumento le patologie di origine professionale denunciate che…
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tempi-dispari · 1 year
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Rain
Il contesto storico e culturale del 1980
Il decennio non inizia nel migliore dei modi: prendendo spunto dall’invasione russa in Afghanistan, il presidente americano Jimmy Carter comunica che gli Stati Uniti boicotteranno le prossime Olimpiadi estive di Mosca, invitando le altre Nazioni a seguire il suo esempio. 61 Paesi aderiscono al boicottaggio: l’Italia lo fà a metà, non inviando in Russia gli atleti appartenenti alle forze armate o a corpi militari.
Il 24 aprile, la prima seria crisi internazionale: finisce in tragedia il tentativo di un commando di liberare gli ostaggi americani in mano al regime di Teheran. Otto soldati muoiono nell’operazione, e il disastro sarà la causa principale della mancata rielezione di Carter l’autunno successivo. Il quarantesimo Presidente degli Stati Uniti sarà l’ex attore Ronald Reagan.
Il monte St.Helen distrutto nell’eruzione Il 18 maggio, dopo un sonno di oltre un secolo, il Monte St.Helen erutta in modo disastroso, lanciando cenere nel cielo fino a 5 chilometri di altezza. La montagna viene rasa al suolo dal disastro.
John Lennon Al termine di un anno che ha visto tra l’altro la morte del Maresciallo Tito, che nel bene o nel male aveva retto le sorti della Jugoslavia per 40 anni, muore ucciso da un fan pazzo anche John Lennon, il leader dei Beatles e una delle figure più importanti della vita culturale dell’epoca. Ci lascia i suoi indimenticabili capolavori e un messaggio di pace universale, “Imagine”.
Il premio Nobel per la chimica va a Berg, Gilbert e Sanger, per i loro studi sulla struttura del DNA, “Time” nomina uomo dell’anno il neopresidente americano Ronald Reagan. La popolazione del mondo tocca quota 4.434.682.000, un milione di lire del 1980 varrebbe oggi circa 2.300 euro.
“Canadian caper” è il nome in codice dell’operazione segreta orchestrata dall’agente della CIA Tony Mendez con l’aiuto determinante dell’ambasciatore canadese a Teheran, Ken Taylor, grazie alla quale sei diplomatici statunitensi, sfuggiti ai raid degli studenti di khomeini all’ambasciata dell’anno primo, riuscirono a tornare sani e salvi in patria, spacciandosi per la troupe di un film di fantascienza che non sarebbe mai stato girato.
“Argo”, questo il titolo (e che poi sarebbe stato fatto oltre 30 anni dopo proprio per raccontarne la storia). In una drammatica corsa sul filo del rasoio, Mendez e i sei riuscirono a imbarcarsi su un volo Swissair e a prendere letteralmente il volo verso la libertà, proprio quando il cerchio delle ricerche intorno a loro si stava stringendo.
IN ITALIA
È un anno triste anche in Italia: nel giorno della befana viene assassinato Piersanti Mattarella, presidente della regione Sicilia che stava cercando di riformare con criteri di meritocrazia, evidentemente invisi ai mandanti dell’omicidio.
A febbraio le brigate rosse uccidono in un attentato all’università La Sapienza Vittorio Bachelet, vicepresidente del CSM, mentre a giugno un DC9 dell’Itavia esplode sopra i cieli di Ustica, per cause che 40 anni dopo non sono ancora state chiarite.
Muoiono i 77 passeggeri e i 4 membri dell’equipaggio, in una delle pagine più buie della mala politica italiana. Il 2 agosto, l’attentato più vigliacco della storia della Repubblica italiana provoca la morte di 85 persone alla stazione di Bologna, quando una bomba fà crollare un’intera ala della stazione.
Il 23 novembre un fortissimo terremoto investe un’ area di 17.000 Kmq. tra Irpinia e Basilicata: le cifre della tragedia sono pesantissime: 3.000 morti, oltre 10.000 feriti, quasi 300.000 senzatetto.
Arte e spettacolo
“Kramer contro Kramer” sbanca la notte degli Oscar, vincendo 5 statuette: miglior film, regia, attore protagonista (Dustin Hoffmann), attrice non protagonista (Meryl Streep) e sceneggiatura.
L’allucinato “Apocalypse now” si ferma all’Oscar per la fotografia (all’italiano Storaro) e per il suono. “Alien” vince gli effetti speciali, “All that jazz” vince 4 Oscar e la Palma d’oro a Cannes.
Esce nelle sale il secondo episodio della saga di Guerre Stellari: “L’impero colpisce ancora”, che guadagnerà oltre 500 milioni di dollari in tutto il mondo. In campo televisivo, il 1° giugno un’emittente di Atlanta comincia le trasmissioni: nasce la CNN, che rivoluzionerà il modo di fare giornalismo negli anni a seguire.
Le Olimpiadi di Mosca, segnate dal pesante boicottaggio dei Paesi occidentali, portano all’Italia 8 medaglie d’oro: su tutte, quella di Mennea nei 200 metri e di Sara Simeoni nel salto in alto. Intanto, alle Olimpiadi invernali di Lake Placid si era registrata la clamorosa vittoria della squadra americana di hockey, formata da studenti universitari, sul colosso russo: “The miracle on ice”.
La Germania vince gli Europei di calcio, organizzati in Italia: i giornali cominciano a scrivere il “de profundis” di Bearzot. Il Nottingham Forest di Shilton vince la coppa dei campioni. Interrompendo un digiuno di 9 anni, l’Inter di Bersellini e Beccalossi è Campione d’Italia.
I Blondie sbancano le top-ten con “Call me”, mentre “The wall” dei Pink Floyd è l’album dell’anno. Esce nelle sale un filmetto francese senza tante pretese: “Il tempo delle mele”.
Diventerà film generazionale, con la zuccherosa “Reality” ad imperversare in tutte le feste di compleanno. Arriva anche in Italia la geniale invenzione di un matematico ungherese: il cubo di Rubik, che toglierà il sonno a un’intera generazione.
Ma quanto poteva essere difficile, diranno gli scafati figli del 2000? Un cubo di 6 lati, ogni lato 9 quadratini colorati? Beh, figli della playstation, sappiate che le combinazioni possibili in cui il malefico cubo poteva trovarsi sono 43,252,003,274,489,856,000 (!!), una sola quella giusta, con tutti i lati colorati! E c’era chi lo risolveva tutto in meno di 25 secondi!!
In questo contesto nascevano i Rain
I RAIN sono nati nel 1980, quando l’unica descrizione possibile per la loro musica era semplicemente “heavy metal”. La loro carriera artistica ha attraversato diversi cambi di stile, ma la passione per l’hard rock più fisico, lascivo e metallico ha finalmente trovato la strada di casa.
Nonostante il loro ultimo album Spacepirates risale al 2016 e la band abbia affrontato un doppio cambio di formazione l’anno successivo, i RAIN non hanno mai rallentato la loro attività sul fronte live, affermandosi come una delle band più intramontabili e coerenti dell’heavy metal italiano ed europeo scena.
Oggi il gruppo bolognese è tornato in sella, affidandosi all’instancabile determinazione del veterano chitarrista Amos The Snake, a cui nell’ultimo decennio si sono aggiunti il ​​bassista King Gabry, il batterista Gunner, il cantante Evil Mala e il chitarrista solista Freddy V.
Nonostante abbia vissuto diverse fasi creative in una carriera così lunga, lo stile dei RAIN si è evoluto anno dopo anno in un hard’n’heavy energico, irriverente e orientato alla strada, nel senso più genuino e rock’n’roll del termine. Un sound classico, ma mai nostalgico, che ha sempre saputo trarre ispirazione dalle più recenti evoluzioni della musica contemporanea.
La volontà della band di rimanere costantemente aggiornata in termini di produzione e influenze, infatti, ha permesso ai RAIN di spaziare con naturalezza dal power metal all’hard rock, incorporando i rami più pesanti del suono alternativo e focalizzando il processo creativo sull’eredità dei capisaldi della musica pesante.
Nel corso degli anni, punti di riferimento obbligatori come Motörhead, Judas Priest e Accept sono stati aggiornati sulla scia di un suono sempre più personale e versatile. I RAIN sono quindi diventati la band ideale per aprire concerti di artisti iconici (Paul Di’ Anno, Michael Schenker, Udo Dirkschneider e Yngwie Malmsteen), ma anche perfetti animali da festival, come chiaramente affermato dalle straordinarie esibizioni al Metal Camp nel 2005 e al Metalitalia Festival del 2019 (con Slayer, Anthrax, Children of Bodom, Gotthard, Hardcore Superstar e Phil Campbell).
Un percorso artistico spalancato a contaminazioni groove metal e street/glam rock fin dall’album Bigditch 4707 (1998, Eternal Shadows Records), che RAIN sviluppò ancora meglio nel successivo Headshaker (2002, Deadsun Records) e nel modern classic Dad Is Dead (2008, Aural Music). I tour europei e americani, a supporto rispettivamente di Blaze Bayley e dei mitici WASP, diventano l’ovvia conseguenza di questa crescita.
L’album Mexican Way (2013, Aural Music) ha soddisfatto l’esigenza di sperimentare con i suoni acustici, aprendo la strada alla partecipazione dei RAIN al Pistoia Blues 2015 (con The Darkness e Black Label Society). Quello era solo un episodio, comunque, perché il richiamo della musica pesante è troppo selvaggio e rinvigorisce i celebri Spacepirates (2016, Aural Music), come sempre supportati da intensi tour italiani ed europei con la band di Jeff Scott Soto.
Insieme alla produzione dell’attesissimo nuovo album, nel 2017 l’ultima formazione RAIN ha pubblicato il singolo Good Morning Texas (featuring Alessandro Del Vecchio e il produttore americano Beau Hill) e la cover di Disperato Erotico Stomp del concittadino Lucio Dalla, in partenza subito per un nuovo tour europeo sempre con i maestri W.A.S.P.
La recente ristampa per il decimo anniversario di Dad Is Dead, con il disco bonus Live In Russi, ha contribuito a indicare la futura direzione stilistica. Durante il 2019 e il 2020 la band ha lavorato duramente su una serie di nuove canzoni, insieme alla pre-produzione e al mix di Giuseppe “Dualized” Bassi (Fear Factory e altro), che ha dato una nuova e fresca spinta al suono e agli arrangiamenti, insistendo ancora di più su soluzioni moderne e groovy, che però non ne pregiudicheranno il marchio cruento e concreto.
Nell’ottobre 2021 RAIN ha pubblicato Come back A-Live, il primo libro mai realizzato dalla band, pubblicato da Arcana Edizioni e basato sull’esperienza del tour on-the-road del 2010 negli Stati Uniti con i WASP, scritto da Dave Tonioni (che ha preso parte a quel tour come merchandiser, fotografo, tour manager e molto altro) e acclamato dalla stampa italiana.
Contemporaneamente all’uscita del libro, RAIN pubblicava un nuovo singolo come logica colonna sonora, chiamato Come back A-Live. Per una band già abituata a farsi acclamare dal vivo, il prossimo album A New Tomorrow, la cui uscita è prevista per la fine del 2022, rappresenta una grande sfida soprattutto a livello creativo. Se i RAIN si sono sempre dimostrati capaci di infiammare i palchi di mezzo mondo, questa volta hanno nel mirino il tuo impianto stereo. Quindi, è meglio che tu sia pronto.
Anno per anno:
La storia dei Rain inizia nel 1980 a Bologna. Tre generazioni di musicisti si sono alternate apportando le proprie influenze e contribuendo alla creazione del sound della band, partendo dall’Heavy Metal puro delle origini fino alla sperimentazione di nuove atmosfere nell’album acustico “Mexican Way”, per tornare a elementi hard ‘n’ heavy con l’ultimo lavoro in studio “Spacepirates”.
Tra il 1998 e il 2007 la band ha pubblicato due album: “Bigditch 4704”, distribuito dalla label greca Eternal Shadows, e “Headshaker”, registrato per l’etichetta francese Deadsun Records. I lunghi tour promozionali dei due album hanno portato i Rain sia in Italia che in Europa, grazie anche alle date a supporto di Paul Di Anno, Michael Shenker, Udo, Iron Savior e Helstar, tra i tanti.
Nel 2008 la band pubblica il disco “Dad is Dead”, che contiene 12 tracce inedite e una cover del classico “Rain” dei The Cult, che vede la partecipazione di Steve Sylvester (Death SS) alla voce. Il disco è stato prodotto e distribuito da Aural Music in tutto il mondo, mentre la distribuzione italiana è stata curata da Audioglobe.
Il tour promozionale di “Dad is Dead” ha portato i Rain in Finlandia, Germania, Polonia, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Danimarca a supporto di Blaze Bayley (cantante degli Iron Maiden dal 1994 al 1999), e negli Stati Uniti per un tour di un mese a supporto di W.A.S.P. nel 2010.
La produzione in studio è continuata nel 2011 con l’album “XXX”, un’antologia dei 30 anni di carriera del gruppo, in cui alcune delle canzoni più significative della carriera dei Rain sono state riarrangiate e reinterpretate. La collaborazione con Aural Music è continuata anche per questo album, e il 15 ottobre 2011 è iniziato a Tilburg, in Olanda, il “XXX Tour”, che ha portato la band ancora una volta ad attraversare Italia ed Europa.
Nell’ottobre 2013 il desiderio di sperimentare e realizzare un progetto parzialmente diverso ha portato alla pubblicazione di “Mexican Way”, un album acustico. Il disco ha ricevuto ampi consensi sia dal pubblico che dalla critica. Aural Music ancora una volta è stata partner fedele della band occupandosi della distribuzione del prodotto in tutto il mondo. All’interno delle 12 tracce sono presenti anche due canzoni cantate in lingua spagnola.
La band è partita per il tour di supporto di “Mexican Way” attraversando l’Italia partendo in marzo 2014 da Roma, eseguendo il repertorio classico unito a brani estratti da “Mexican Way”, unendo quindi il sound heavy con una componente acustica.
Il 2014 vede l’ingresso in formazione del nuovo cantante Mantis le Sin, di un nuovo chitarrista solista, Amedeo Mongiorgi, e del un nuovo batterista, Andrew Gunner.
Durante il 2014 e il 2015 la band, al lavoro sul nuovo album in studio, ha comunque tenuto numerosi concerti sia in Italia che in Europa (da menzionare la partecipazione a Pistoia Blues nel 2015 a supporto di The Darkness e Black Label Society).
L’album “Spacepirates” viene pubblicato la luce nel 2016, contiene 9 tracce inedite e vede I Rain ritornare a un sound decisamente Hard ‘n’ Heavy. La band inizia immediatamente il tour a supporto del disco accompagnando la band di Jeff Scott Soto in alcune date europee, e battendo l’Italia da nord a sud.
Nell’estate 2016 Mantis le Sin e Amedeo Mongiorgi salutano la band e vengono rimpiazzati rispettivamente da Maurizio “Evil Mala” Malaguti alla voce e da Freddy “V” Veratti alla chitarra solista.
Nel gennaio 2017 i Rain pubblicano un nuovo singolo “Good Morning Texas”, frutto della collaborazione con produttore americano Beau Hill (Alice Cooper, Winger, Ratt) e con Alessandro Del Vecchio alle voci. Il brano oltre che pubblicato come singolo, viene inserito come bonus track nell’edizione speciale in vinile di “Spacepirates”, uscita nell’aprile 2017.
Nel marzo 2017 la band, come tributo a Lucio Dalla, il cantante e artista bolognese scomparso anni prima, realizza una cover del brano “Disperato Erotico Stomp”, che viene anche pubblicato digitalmente e per il quale viene rilasciato un video ufficiale.
Il 31 ottobre I Rain pubblicano una edizione limitata in vinile a 45 giri della cover di “Disperato Erotico Stomp”, e pochi giorni dopo si imbarcano in un tour europeo di 10 date in Italia, Svizzera, Olanda e Germania a supporto di W.A.S.P. per il loro Re-Idolized “The Crimson Idol” 25th Anniversary World Tour.
Dopo un 2018 caratterizzato da impegni live la band ha pubblicato il 26 ottobre 2018 una edizione speciale del classico del 2008 “Dad is Dead” pensata per il decimo anniversario dell’uscita dell’album, edizione completamente rimasterizzata, con una nuova copertina e un bonus disc di materiale live estratto dal “Live in Russi” del 2018.
Durante il 2019 e il 2020 la band ha lavorato su un gruppo di nuove canzoni, con la pre-produzione ed il mix di Giuseppe “Dualized” Bassi (Fear Factory e altri), che ha conferito al suono una nuova freschezza, insistendo ancora di più su soluzioni moderne e cariche di groove, che tuttavia non andranno a rivoluzionare il marchio di fabbrica della band.
Nell’ottobre 2021 i Rain hanno pubblicato “Come back A-Live”, il loro primo libro, pubblicato da Arcana Edizioni e basato sull’esperienza on the road del tour del 2010 in U.S.A. con W.A.S.P. Il libro è stato scritto da Dave Tonioni (che in quel tour fu fotografo, merchandiser, tour manager e molto altro). Contemporaneamente all’uscita del libro i Rain hanno pubblicato un singolo inedito che ne fa da colonna sonora, intitolato appunto Come back A-Live.
Il 2022 ha visto la pubblicazione dei singoli inediti “A New Tomorrow”, “Peace Sells”, cover del brano dei Megadeth, e “Down in Hell”, che hanno aperto la strada all’uscita di un nuovo album, dopo 6 anni di attesa dal precedente lavoro, dal titolo “A New Tomorrow”, pubblicato il 23 settembre. L’album è stato registrato ai Fear Studios (RA – IT), pre-prodotto e mixato da Giuseppe “Dualized” Bassi, e masterizzato da Dan Korneff al Sonic Debris Studio (NY).
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kritere · 1 year
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Umbria, 4 giovani morti in incidenti: 3 vittime su raccordo A1, a Gubbio auto precipita da cavalcavia
DIRETTA TV 28 Maggio 2023 Notte di sangue sulle strade della provincia di Perugia. Tre giovani sono morti sul raccordo autostradale Perugia-Bettolle, in località Torricella di Magione. Un 26enne morto a Gubbio, la sua auto è precipitata da un cavalcavia. C’è anche un ferito grave. 5 CONDIVISIONI L’auto ribaltata sulla Perugia–Bettolle dove sono morti tre ragazzi Quattro ragazzi sono morti…
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gcorvetti · 1 year
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La positività nonostante tutto.
Oggi mi sono svegliato facendo il salto con l'asta, come quasi tutte le mattine, ma oggi mi sa che ho fatto il record, ma niente, lei era di fretta. Prendo il caffè mentre mia figlia prepara la colazione per lei e il fidanzato e fa delle facce strane alle mie battute, poco umorismo anche se è mia figlia perché è cresciuta qua. Prendo la tazza e mi sto per sedere e noto che c'è del vomito nella tastiera e un pò sul tavolo, la gatta ha colpito ancora. Guardo fuori e la temperatura sfiora i +5° e quando esco a fumare sento quel gelo pungente specifico delle giornate invernali quando sai che nevica, ma ho pensato "5 maggio, non penso che nevichi", mi sbagliavo, certo non una tormenta di neve giusto per dirci che l'inverno non è ancora finito.
In tutto questo oggi non so perché mi sento felice, forse perché anche se potrebbe andare peggio da ora in poi può solo che migliorare, forse. Ieri mi sono messo a sperimentare con il mixer e la pedaliera, una cosa che ho scoperto da poco nonostante esista dagli anni 90, no input mixer si chiama, per farla breve si collega l'uscita del mixer ad una delle entrare per creare un feedback, caro Larsen, e da li attraverso la manipolazione dell'equalizzatore e degli effetti si ottengono dei suoni, molto figo, ieri ho fatto alcune registrazioni, certo non è roba che tutti possono ascoltare, ma assomiglia molto a musica aliena o la risonanza dei pianeti, moooooooolto interessante. Oggi volevo portare la chitarra dal liutaio, ma con sto inverno la vedo dura, anche perché lei ha portato il mio cappotto a pulire e sfortunatamente non ho niente che mi copra dalla cinta in giù, ci penso.
Le notizie, mi fa piacere per lo scudetto vinto dal Napoli, città dove ho vissuto molto bella, la gente incredibilmente variopinta, ma purtroppo ci sono stati morti e feriti, troppo esaltati. Va bè faccio una cosa veloce, il tentato attacco al cremlino è stato fatto dagli yankee, te pareva, ma nonostante tutto russia e cina cercano la strada diplomatica, questo la dice lunga su chi è che vuole la guerra, si si lo so putin ha invaso e ha sbagliato, questa menata ve l'hanno marchiata a fuoco dentro la caverna. Non ricordo più le altre, le ho lette velocemente, vuol dire che non c'è nulla di rilevante.
Per concludere, ieri mi sono visto l'ultimo ghostbuster, bello, e poi rivedere Dan, Bill, Ernie e Harold anche solo in CGI è stata una bella emozione, beh dietro a tutti i film c'è Dan Aykroyd più di un mito. Caro Napoleone, adesso basta però.
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lamilanomagazine · 2 years
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Lecco, lo Stadio “Rigamonti-Ceppi” compie 100 anni
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Lecco, lo Stadio “Rigamonti-Ceppi” compie 100 anni. L’Amministrazione Comunale di Lecco, in collaborazione con la Calcio Lecco 1912 e il Panathlon Club Lecco, ricorderà l’anniversario dei “Cento anni” dello stadio comunale già “Canterelli” ed oggi “Mario Rigamonti e Mario Ceppi” con una serie di iniziative da ottobre a fine anno. La prima è in programma sabato 15 ottobre, giorno che coincide con quello della inaugurazione, il 15 ottobre 1922, alle ore 17 all’esterno dello stadio di Via Don Pozzi. Non lontano dall’ingresso della segreteria e spogliatoi verrà infatti collocata una targa che ricorderà proprio i primi cento anni dello stadio. Tuttavia, questa non sarà l’unica iniziativa perché è intenzione dell’Amministrazione Comunale di Lecco, ed in particolare dell’assessore all’Educazione e Sport Emanuele Torri, con il coinvolgimento della Calcio Lecco con la proprietà della famiglia Di Nunno, proporre una o più amichevoli di spessore nei prossimi mesi con squadre di categoria superiore rispetto al Lecco. In merito sono già in corso trattative e fare nomi ora è prematuro creando aspettative che poi potrebbero essere vanificate da decisioni dell’ultimo momento. Una cosa è certa: l’impegno comune per offrire uno spettacolo degno della ricorrenza. Inoltre, anche con il contributo del Panathlon Club Lecco e del suo presidente Andrea Mauri, si sta programmando una serata nel mese di novembre dedicata proprio ai colori blu e celeste della Calcio Lecco con alcuni dei giocatori protagonisti sul glorioso rettangolo dello stadio “Rigamonti-Ceppi”. Tornando alla ricorrenza del 15 ottobre di cento anni fa non si può non ricordare (attingendo al prezioso archivio di Aloisio Bonfanti) l’inaugurazione dell’allora nuovo campo sportivo “Cantarelli”, in territorio comunale di Castello, allora ancora autonomo Comune, prima di essere assorbito il 1° marzo 1924 dalla “Grande Lecco”. La cerimonia avvenne alla presenza delle maggiori autorità, con i sindaci di Lecco e di Castello Giovanni Gilardi e Giovanni Battista Sala. Madrina Carla Ceppi, ventenne figlia di Eugenio Ceppi e sorella maggiore di Mario, che nel 1936 si unirà in matrimonio con Giuseppe Rizza. Intervennero anche le maestranze dell’impresa del capomastro Martino Todeschini, che avevano eseguito i lavori sul terreno di proprietà della famiglia Ceppi. La sezione Calcio della Canottieri Lecco (costituita ufficialmente con assemblea straordinaria il 22 dicembre 1913, aderendo ad una proposta del socio Vico Signorelli) aveva come responsabile Eugenio Ceppi, nato a Milano il 28 novembre 1869 e venuto a Lecco definitivamente nella primavera del 1912. Il 15 agosto 1904 nasceva, a Castello di Lecco, Mario Ceppi, figlio di Eugenio e di Ebe Prina, coniugati a Milano il 25 maggio 1889. All’inaugurazione venne disputata l’amichevole di calcio Canottieri Lecco-Ginnastica Gallaratese. Vinsero i blucelesti per 5 reti a 2. Il nuovo impianto sportivo, ampio e moderno, sostituiva l’angusto rettangolo detto della Primavera, dalla trattoria che spalancava i battenti davanti alla caserma Sirtori di via Leonardo da Vinci (attuale sede di uffici della Questura), nell’area retrostante, con ingresso dall’attuale civico 3 di via Leonardo da Vinci (allora via Amilcare Ponchielli), dove c’era un grande portone, vi era un ampio cortile che nei giorni di mercato diveniva deposito di corrieri con carri e cavalli. Nell’area relativa era stato sagomato, con muro confinante il corso del Caldone ancora scoperto in piazza Mazzini, il primo campo di calcio dei blucelesti della Canottieri nel marzo 1914. I terreni messi a disposizione in Comune di Castello da Eugenio Ceppi per il nuovo campo sportivo si allungavano nella vasta proprietà agricola che fronteggiava la villa residenziale dei Ceppi, tuttora esistente. La denominazione “Cantarelli” si deve alla località del tumulo con i morti della peste manzoniana, fra i quali vi sarebbe stato l’avvocato Azzeccagarbugli, legale al quale si rivolge Renzo dopo la vicenda di don Rodrigo. La sepoltura sarebbe oggi da indicare nella zona della rotonda stradale fra via Balicco, via XI Febbraio, via Cantarelli, dove si trova anche l’uscita dell’attraversamento viabilistico di Lecco, dal tunnel in direzione nord. La denominazione “Cantarelli” rimarrà sino al 1950, quando, nel maggio dello stesso anno, un anno dopo la tragedia aerea del grande Torino, a Superga, che porta alla scomparsa dell’intera compagine granata pluriscudettata del Torino, il campo venne dedicato a Mario Rigamonti. Il 20 giugno 1993, dieci anni dopo la morte del grande presidente Mario Ceppi che portò per ben due volte il Lecco in serie A, lo stadio venne poi intitolato anche al “presidentissimo” in aggiunta a Mario Rigamonti. Infine, oltre alla parentesi calcistica lo stadio comunale ospitò molti altri eventi di natura sportiva, mondana e musicale. Ma soprattutto uno in particolare va ricordato e che riempie ancora oggi d’orgoglio l’intera città: la cerimonia di consegna della medaglia d’argento al valor militare per la Liberazione conferita alla città di Lecco. Era il 14 marzo 1976 e a consegnala in uno stadio gremitissimo l’allora presidente della Camera dei Deputati Sandro Pertini che poi sarebbe diventato uno dei presidenti della Repubblica più amati dagli italiani. Prima di lui presero la parola il sindaco di Lecco Rodolfo Tirinzoni, il ministro Tommaso Morlino e il consigliere comunale Piero Losi per l’Anpi.... Read the full article
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