'new year' by nazik al-mala’ika (1923-2007, born in baghdad), translated from arabic by rebecca c. johnson
4 notes
·
View notes
UN INVITO A SOGNARE - Nazik al-Mala’ika
Suvvia … sogniamo, che la dolce notte si avvicina
e il buio tenero, le guance delle stelle ci chiamano
vieni … andiamo a cercare sogni, a contare fili di luce.
Cammineremo insieme sul petto della nostra isola insonne
e lasceremo sulla sabbia le orme dei nostri passi randagi
e verrà il mattino a gettare le fresche rugiade
e magari spunterà, dove abbiamo sognato, un fiore
Sogneremo di salire verso le montagne della luna
a dilettarci lì dove non c’è fine e non c’è nessuno
lontani … lontani, dove il ricordo
non potrà raggiungerci, poiché saremo al di là della ragione
Sogneremo di tornare fanciulli, noi due , sopra le colline
correremo, innocenti, sulle rocce e pascoleremo i cammelli
vagabondi senza dimora se non la capanna dell’immaginazione
e quando dormiremo ci inzacchereremo di sabbia
Sogneremo di camminare verso l’ieri e non nel domani
e di arrivare a Babilonia in un’alba fresca
porteremo al tempio, come due innamorati, il patto d’amore
e ci benedirà un sacerdote babilonese con mano pura.
10 notes
·
View notes
Sono passati dei giorni senza incontrarci.
Tu sei là, dietro il traguardo dei sogni,
in un orizzonte circondato di ignoto.
E io cammino, e vedo, e dormo,
consumando i miei giorni e trascinando il mio dolce domani,
che fugge verso il passato perduto.
I sospiri consumeranno i miei giorni finché tu torni?
Nazik al-Mala’ika
5 notes
·
View notes
For sadness is the form of my revolt and my resistance.
"Revolt Against the Sun - A gift for the rebels" 7/8/1946 by Nazik Al-Mala’ika
19 notes
·
View notes
Arrabbiati, ti amo arrabbiato e ribelle,
rivoluzione cocente, esplosione.
Ho odiato il fuoco che dorme in te,
sii di brace
diventa una vena appassionata,
che grida e s’infuria.
Arrabbiati, il tuo spirito non vuole morire
non essere silenzio innanzi al quale
scateno la mia tempesta.
La cenere degli altri mi è sufficiente, tu, invece, sii di brace.
Diventa fuoco ispiratore delle mie poesie.
Arrabbiati, abbandona la dolcezza,
non amo ciò che è dolce
il fuoco è il mio patto, non l’inerzia
o la tregua con il tempo
non riesco più ad accettare la serietà
e i suoi toni gravi e tranquilli.
Ribellati al silenzio umiliante
non amo la dolcezza.
Ti amo pulsante e vivo come un bambino
come una tempesta, come il destino
assetato di gloria suprema, nessun profumo
può alterare le tue visioni, nessuna rosa…
La pazienza? È la virtù dei morti.
Nel gelo dei cimiteri, sotto l’egida dei versi
si sono addormentati e abbiamo dato
calore alla vita
un calore esaltato, passione degli occhi
e delle gote.
Non ti amo oratore, ma poeta
il cui inno esprime ansia
tu canti, sebbene alterato,
anche se la tua gola sanguina
e se la tua vena brucia.
Ti amo boato dell’uragano nel vasto orizzonte
bocca tentata dalla fiamma,
disprezzando la grandine
dove giacciono desiderio e nostalgia.
Odio le persone immobili
aggrotta le sopracciglia, mi annoi quando ridi
le colline sono fredde o calde,
la primavera non è eterna
il genio, mio caro amico, è cupo
e i ridenti sono escrescenze della vita.
Amo in te la sete eruttiva del vulcano
l’aspirazione della notte profonda a incontrare il giorno
il desiderio della sorgente generosa di stringere le otri.
Ti voglio fiume di fuoco, la cui onda non conosce fondo.
Arrabbiati contro la morte maledetta
non sopporto più i morti.
– “Invito alla vita” di Nazik al-Mala’ika
1 note
·
View note
The wind asks who am I
I am its confused soul, whom time has disowned
I am, like the wind, in no place
و الريح تسال من انا
انا روحها الحيران انكرني الزمان
انا مثلها في لا مكان
— Nazik al-Mala’ika
24 notes
·
View notes
Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole,
in alto, con l’edera che discende dalle sue lettere.
Nutriremo i suoi germogli con la poesia
e innaffieremo i suoi fiori con le parole.
Costruiremo un terrazzo con la timida rosa
con colonne fatte di parole,
E una stanza fresca inondata di ombra,
protetta da parole.
Abbiamo dedicato la nostra vita come una preghiera
chi pregheremo… se non le parole?
Nazik al-Mala’ika
22 notes
·
View notes
Nazik al-Mala’ika, from “Washing off disgrace,” in Women of the Fertile Crescent: An Anthology of Modern Poetry by Arab Women (edited and translated by Kamal Boullata)
129 notes
·
View notes
#LaPoesiaSalveràIlMondo
Perchè abbiamo paura delle parole
quando sono state mani dal palmo rosa,
delicate quando ci accarezzano gentilmente le gote, e calici di vino rincuorante
sorseggiato, un'estate, da labbra assetate?
Perchè abbiamo paura delle parole
quando tra di loro vi sono parole simili a campane invisibili,
la cui eco preannuncia nelle nostre vite agitate
la venuta di un'epoca di alba incantata,
intrisa d'amore e di vita?
Ci siamo assuefatti al silenzio.
Ci siamo paralizzati, temendo che il segreto possa dividere le nostre labbra.
Abbiamo pensato che nelle parole giaceva un folletto invisibile,
rannicchiato, nascosto dalle lettere dalle orecchie del tempo.
Abbiamo incatenato le lettere assetate,
vietando loro di diffondere la notte per noi
come un cuscino, gocciolante di musica, sogni,
e caldi calici.
Perchè abbiamo paura delle parole?
Tra di loro ne esistono di incredibile dolcezza
le cui lettere hanno estratto il tepore della speranza da due labbra,
e altre che, esultando di gioia
si sono fatte strada tra la felicità momentanea di due occhi
inebriati.
Parole, poesia, teneramente
hanno accarezzato le nostre gote, suoni
che, assopiti nella loro eco, colorano una frusciante,
segreta passione, un desiderio segreto.
Perchè abbiamo paura delle parole?
Se una volta le loro spine ci hanno ferito,
hanno anche avvolto le loro braccia attorno al nostro collo
e diffuso il loro dolce profumo sui nostri desideri.
Se le loro lettere ci hanno trafitto
e il loro viso si è voltato stizzito
ci hanno anche lasciato un liuto in mano
e domani ci inonderanno di vita.
Su, versaci due calici di parole.
Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole,
in alto, con l'edera che discende dalle sue lettere.
Nutriremo i suoi germogli con la poesia
e innaffieremo i suoi fiori con le parole.
Costruiremo un terrazzo per la timida rosa
con colonne fatte di parole,
e una stanza fresca inondata di ombra,
protetta da parole.
Abbiamo dedicato la nostra vita come una preghiera
chi pregheremo... se non le parole?
Canto d’amore per le parole
di Nazik al-Mala’ika
6 notes
·
View notes
Beloved pain,
we deified you in the drowsiness of dawn
bowed our heads at your silvery altar
burned the seeds of sesame and flax
offered sacrifices
sang verses to Babylonian tunes.
We built for you a temple with strange walls
And anointed the ground with oil, pure wine,
And burning tears.
Nazik al-Mala’ika, from “Five Hymns To Pain”
in: “The Literary Heritage of the Arabs. An Anthology”, edited by Suheil Bushrui & James M. Malarkey
24 notes
·
View notes
Suvvia … sogniamo, che la dolce notte si avvicina
e il buio tenero, le guance delle stelle ci chiamano
vieni … andiamo a cercare sogni, a contare fili di luce
e rendiamo il declivio della sabbia testimone del nostro amore
Cammineremo insieme sul petto della nostra isola insonne
e lasceremo sulla sabbia le orme dei nostri passi randagi
e verrà il mattino a gettare le fresche rugiade
e magari spunterà, dove abbiamo sognato, un fiore
Sogneremo di salire verso le montagne della luna
a dilettarci lì dove non c’è fine e non c’è nessuno
lontani … lontani, dove il ricordo
non potrà raggiungerci, poiché saremo al di là della ragione.
Nazik al-Mala’ika
5 notes
·
View notes
hi sora, may i know what's your favorites poems?
"While The Child Sleeps, Sonya Undresses" (Ilya Kaminsky)
“Our Story” (William Stafford)
"Persimmons" & “This Room and Everything in It” (Li-Young Lee)
“I Cannot Be Known” (Paul Eluard)
"Notes from a Nonexistent Himalayan Expedition" (Wislawa Szymborska)
"Song of Solomon"
“The Hand Has Twenty-Seven Bones” (Natalie Diaz)
“Vermeer” (Tomas Transtromer)
“The Afternoon Sun” (C.P. Cavafy)
"A Brief for the Defense" & “What is There to Say?” (Jack Gilbert)
“Who Am I?” (Nazik al Mala’ika)
"Monet Refuses the Operation" (Lisel Mueller)
“The Author Writes the First Draft of His Wedding Vows” (Hanif Willis-Abdurraquib)
“Great Things Have Happened” (Alden Nowlan)
“Love Poem with Apologies for My Appearance” & “The Leash” (Ada Limón)
“Self-Portrait at 28″ (David Berman)
"Cloves" (Saadi Youssef)
"Transformations of the Lover" (Adonis)
“Asking the Way” (Ko Un)
"Postscript" & “St. Kevin and The Blackbird” & “The Rain-Stick” (Seamus Heaney)
“The Country Without a Post Office” (Agha Shahid Ali)
“[Sonnet 102]” (William Shakespeare)
"Stolen Moments" (Kim Addonizio)
“After All This” (Richard Jackson)
"And They Were Both Right" (Kapka Kassabova)
“Rain Song” (Badr Shakir al-Sayyab)
“The Road” (Kim Sowul)
“Touch” & “Before the Beginning” & “As One Listens to the Rain” (Octavio Paz)
"Children Who Love Each Other" (Jacques Prevert)
"Try to Praise the Mutilated World" & "Flame" (Adam Zagajewski)
“Prayer for the Mutilated World” (sam sax)
"Song of Myself" & “The Sleepers” (Walt Whitman)
“Love Poem” (Denise Levertov)
“Inside the Apple” (Yehuda Amichai)
"French Novel" (Richie Hofmann)
“My Gift to You” (Roberto Bolaño)
“The Flea” (John Donne)
"The Cinnamon Peeler" (Michael Ondaatje)
“The Stare” (Sujata Bhatt)
"[again and again even though we know love’s landscape]" (Rilke)
"These Poems" (June Jordan)
“My Friend Yeshi” (Alice Walker)
2K notes
·
View notes
Time asks me who I am / A giant enfolding centuries I am [Nazik al-Mala’ika, I am]
105 notes
·
View notes
c!tubbo | the head (he described me as a pawn... this is checkmate. This is it, this is the end. I suggest you resign) (X) (X) (X)
king of scars, Leigh Bardugo // therapy, all time low // fireworks, Phil Strang // boys will be bugs, cavetown // speak, Laurie Halse Anderson // evelyn, evelyn, sad-ist // heaven, Mieko Kawakami // women of the fertile crescent: an anthology of modern poetry by arab women, Nazik al-Mala’ika // infinite longing, Linda Simmel // silence, Giuseppe Ungaretti
466 notes
·
View notes
La notte mi chiede chi sono
sono il segreto della profonda nera insonnia
sono il suo silenzio ribelle
ho mascherato l’anima di questo silenzio
ho avvolto il cuore di dubbi
immota qui
porgo l’orecchio
e i secoli mi chiedono
chi sono
Nazik al Mala’ika, Io
35 notes
·
View notes