Tumgik
#Ops scossa
notsonizz · 20 hours
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OPS USERBOXES!!1!1😱😱
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(I love them so muchh therye soo sillry)
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manuart79 · 3 years
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Ho avuto il piacere e l'onore di collaborare con questo giovane cantautore italiano, un portento, un professionista che dà sempre una scossa di entusiasmo e vitalità. Matteo Leonetti  A lui tutta la mia simpatia, stima e gratitudine.
Per la realizzazione di questo video, ho realizzato una illustrazione, una digital art, di DRAGON QUEST - Dai no Daibouken
Questa sera, alle 21:00, ci sarà la premiere su YT. Se siete dei nostalgici di questo manga/anime dei primi anni novanta, se vi piace la musica, se volete vedere il mio artwork, stasera alle 21:00, sul canale YT dello spumeggiante Matteo Leonetti.
Dragon Quest: Dai no Daibouken Op. - Ikiru wo Suru (Italian Version)
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HOW I MET THE GIRLS
Fandom: How I met your mother + Sex and the city
Cosa succederebbe se a un party dell’Upper East Side Ted e Barney incontrassero il quartetto di amiche più famoso di New York? Situato all’inizio della quinta stagione di ‘Sex and the city’ e due anni prima di ‘HIMYM’... Un crossover leggendario XD!
"Una sola cosa non capisco papà: è stata solo la proposta di matrimonio di zio Marshall a zia Lily a farti venire voglia di trovare l’anima gemella?"
"Bè, in realtà ho sempre sognato di trovare l'anima gemella. Fin da piccolo sono sempre stato molto romantico e pensavo che sarebbe stato bello trovare qualcuno con cui condividere il resto della vita... Ma hai ragione Penny: non fu soltanto il fidanzamento tra zio Marshall e zia Lily a convincermi a dare una scossa alla mia vita sentimentale; fu determinante anche l'incontro con una donna, una donna che come me sognava il grande amore. Il suo nome era Charlotte... Diavolo, non mi ricordo il suo cognome... Comunque, questa è la storia di Charlotte la gallerista!
 Era un normale pomeriggio del marzo 2003. Me ne stavo seduto sul divano a fare zapping alla tele preparandomi ad un sabato sera casalingo, quando la porta di casa si spalancò e comparve lo zio Barney.
"Ted, ti dò cinque minuti per lavarti, vestirti e metterti la giacca... Perché stasera si va all'Upper East Side!"
"Barney, grazie ma oggi no, non ho propria voglia di uscire..."
"... Oh no, no, no, no, Ted: tu stasera uscirai con il tuo migliore amico Barney e dopo una settimana di duro lavoro ti rimetterai in sesto con due belle coppe di champagne... E non sto parlando di bicchieri!"
"E dove vorresti andare di così esaltante nell'Upper East Side?" chiesi allora divertito.
"Oh, niente di che, un galà di beneficenza per la raccolta fondi per le malattie genetiche, ma quello che conta è chi ci sarà a quel galà... Donne, Ted, ci saranno tante donne: mogli annoiate dell'Upper East Side, costrette a passare la giornata tra casa, estetiste e locali all'ultima moda che non aspettano altro che due giovani ragazzi del popolo pronti a farle scendere dai piani alti e farle raggiungere il cielo con un dito... Dammi il cinque!"
Glielo diedi: oramai erano due anni che ci conoscevamo e nonostante s'inventasse un sacco di castronate, tutte le volte che ero uscito con lui mi ero davvero divertito, perciò decisi di accettare... Ma non volevo dargliela immediatamente vinta: "Mi hai quasi convinto, solo che vorrei essere davvero sicuro di trovare una donna interessante..."
"...Ci sono un sacco di appassionate d'arte e di architettura!"
"... Dammi dieci minuti!" 
Uscimmo di casa e chiamammo un taxi, diretti all'Upper East Side. Peccato che ignorassi un dettaglio molto importante di quell'evento, dimostrazione che Lily faceva sempre bene a fare domande ogni volta che Barney proponeva di andare in qualche posto: perché fu proprio all'entrata del galà che realizzai... 
"Bisogna essere sulla lista per entrare? Barney, noi non frequentiamo gli ambienti dell'Upper East Side, come facciamo ad entrare?"
"Ted, Ted, Ted... Rilassati. Sei col vecchio Barney, entreremo in quel galà utilizzando uno di quei vecchi trucchi che funzionano sempre!"
"Cosa vuoi dire?"
"Lascia fare a me e mostrati sicuro" e detto questo, s'incamminò verso l'entrata del gigantesco locale che ospitava l'evento e saltando a lunga fila senza provare alcun rimorso, si rivolse al buttafuori che spuntava i nomi sulla lista degli invitati: "Salve! Io sono Barney Stinson e lui è il mio amico Ted Mosby: non siamo in lista, ma la nostra amica che ha organizzato l'evento, Samantha Jones, ha detto che bastava fare il suo nome e saremmo potuti entrare…"
"Come no, se vi manda Samantha entrate pure!"  e ci fece spazio per farci passare. Dopo averlo ringraziato, mi rivolsi al mio amico ancora esterefatto,
"Conosci l'organizzatrice dell'evento?"
"So solo che è una PR molto famosa in città e che spesso basta fare il suo nome per entrare agli eventi che organizza... Oh, andiamo Ted, non guardami così, non sono l'unico a sapere tutti i nomi e cognomi dei PR a New York per entrare di sfroso in ogni dove!"
"Ma almeno sai che aspetto ha?"
"No purtroppo... Ma mi hanno detto" disse avvicinandomi per non farsi sentire: "che a letto è una vera pantera e se dovesse scoprirmi stasera, bè... Sono più che disposto a farmi punire da lei!".
Il tempo di aver espresso il suo desiderio e ci ritrovammo abbagliati da un centinaio di migliaio di luci. Ci trovavamo in un salone amplissimo, dal cui soffitto pendeva un lampadario che poteva benissimo competere con quelli di Versailles e che poi scoprii essere stato fatto a Murano... Ma non era solo il lampadario ad emanare luce: le pareti erano di un bianco quasi accecante, per non parlare delle finte colonne in stile ionico decorate in oro che circondavano le finestre gigantesche in stile inglese..."
 "... Papà, fermati: lo sai che ci piace quando ti metti a parlare di architettura, soprattutto a me, ma non stasera: non possiamo fare tardi alla partita!"
 "Hai ragione, hai ragione Penny, perdonami... Dunque, dov'ero rimasto? Ah sì… Io e lo zio Barney eravamo appena entrati in quel salone ed eravamo circondati dalla crème della crème dell'Upper East Side, tutti in tiro per l'ennesimo evento di gala a cui erano tenuti a partecipare... Fortuna che neanche noi sfiguravamo nei completi che ci eravamo messi: dopo aver accettato da un cameriere dei bicchieri di champagne e aver brindato alla buona riuscita della serata, sentimmo una voce femminile alle nostre spalle.
"Barney!"
Ci girammo contemporaneamente. Una splendida ragazza coi capelli ricci fissava il mio amico con uno sguardo che mi suggerì immediatamente il loro legame.
"Heather... Che bello trovarti qui! Ma d'altronde, come aspirante dottoressa..."
"Perché non mi ha richiamata?"
"Ma quella non è Lucy Liu? Vorrei complimentarmi per ‘Kill Bill’..."
"Ted, non mi lasciare qui..." mi disse Barney tra i denti. Qualche goccia di sudore aveva iniziato a formarglisi sulla sua fronte per la tensione. E io che pensavo di aver finito di affrontare l’ennesima conquista di Barney offesa dal suo comportamento.
"Ecco, è che... Il mio amico Ted ha avuto un problema ed essendo stata una lunga faccenda..." 
"Vedi di farti perdonare utilizzando la lingua in un altro modo!" esclamò prendendolo per la cravatta e portandoselo verso i bagni.
Barney rischiò di venir soffocato, anche se la paura di morire venne presto sostituita dall’eccitazione per la prospettiva di poter godere un'ultima volta delle grazie di Heather. Mi fece il segno dell'ok mentre veniva trascinato via e io gli augurai buona fortuna alzando il bicchiere. Ritrovatomi solo, mi guardai intorno cercando di capire quale fra quelle affascinanti signore dell'Upper East Side fosse appassionata di arte e architettura. E nel momento in cui mi avvicinai al tavolo del buffet, mi capitò di ascoltare la conversazione di due donne vicine a me. Una era bassina, con indosso dei tacchi vertiginosi e i capelli corti, ricci e biondi; l'altra era alta, coi capelli rossi e corti e un lungo vestito nero.
"Miranda, stai tranquilla: Magda se la caverà benissimo con Brady..." diceva la bassina alla rossa. 
"Non è che non mi fidi di Magda: insomma, lei è fantastica, mi affido completamente a lei per le faccende di casa, ma accudire un bambino non è la stessa cosa! Come farò quando dovrò tornare a lavorare..."
"Bè, per quando tornerà a lavorare potrà mandare suo figlio al ‘Johnson's kindergarten’, il miglior asilo di New York: migliore perché... Ci lavora la mia amica Lily!" 
Le due donne si voltarono verso di me.
"Fantastico: Brady non ha neanche un anno e già mi hai messo l'ansia sulla scelta della scuola materna in cui mandarlo!" sbottò la rossa e s'allontanò più nervosa che mai col suo bicchiere di champagne in mano.
"Perdonala, questa è la prima volta che lascia di sera suo figlio" si scusò per lei la sua amica.
"Oh, non fa niente... Comunque, sono Ted Mosby!" 
"Carrie Bradahaw, molto piacere!""
 "Aspetta un attimo... Hai incontrato Carrie Bradshaw?"
 "Proprio così, Penny,
"Un momento... Non sarai mica QUELLA Carrie Bradshaw che scrive sul New York Star..."
"... La rubrica ‘Sex and the city’? Sono io!"
"Wow, allora sono ancora più felice di conoscerti! La mia amica Lily, quella che lavora all'asilo, legge spesso la tua rubrica... Ti dispiacerebbe farle un autografo? Mi ucciderebbe se sapesse che ti ho incontrato e non te l'ho chiesto!" 
"Ma certo, non ti preoccupare... Può andare questo?" e prese dal tavolo un tovagliolino bianco: "Bene... Ops: sono una scrittrice e non ho una penna con me!"
"Oh, a quello ci penso io" e tirai fuori dalla tasca interna della giacca una biro nera.
"Grazie mille, Ted" mi rispose abbassando un po' lo sguardo e con un sorriso seducente: "Allora: a Lily, affezionata lettrice, con amore, Carrie Bradshaw... Ecco a te!" disse porgendomi il tovagliolino: "Ora perdonami, ma devo andare a salvare un'amica in piena crisi da neo mamma: è stato un piacere!"
 "Aspetta..."
Se da quel poco che mi ricordavo dai riassunti di Lily dei suoi articoli, ero quasi certo che conoscesse più della metà degli invitati a quel galà.
"Che c'è?" rispose lei voltando la testa.
"Questo è il mio primo galà all'Upper East Side... Sapresti indicarmi qualche ragazza a cui piace l'arte in tutte le sue forme?" 
Gli occhi di Carrie si illuminarono: "Ma certo!" 
E mi indicò col bicchiere una donna mora, sulla trentina, con un vestito rosso che le arrivava fino alle ginocchia che guardava fuori da una di quelle finestre gigantesche: "Lei è una mia cara amica, Charlotte... Ed è una gallerista!" 
Fece per andarsene, quando tornò di un passo indietro e avvicinandosi a me, mi disse: "I primi galà fanno sempre un po' paura... Ma col tempo ti ci abituerai!"
E dopo avermi lanciato un altro dei suoi incantevoli sorrisi, corse via sulle sue Manolo Blahnik. Stavo per dirigermi verso Charlotte la gallerista, quando Barney mi raggiunse lanciandomi una manata pesante sulla spalla.
"Ted, Ted... Non hai idea di cos’è successo in bagno!"
"Una mezza idea ce l'avrei..." 
"Eh, eh, eh, lo so che ce l'hai... Ma non è tutto: ero rinchiuso in un gabinetto con Heather e avevamo appena finito di darci dentro quando...
“Direi che questo è un addio come si dove!”
“Già...”
“Samantha Jones!”
“Ha detto Samantha Jones?”
“Perché la conosci?”
“Shhh... Non facciamoci sentire!”
“Sì, Caitlin? Il galà sta procedendo come avevi desiderato, presumo...”
“Tesoro, non mi sono rivolta a te se non fossi stata sicura che avresti fatto un bel lavoro... Peccato solo che non mi piace quando inviti persone di tua conoscenza ai miei galà!”
“Ma di che cosa stai parlando?”
“Ho appena scoperto che Paul ha fatto entrare due ragazzi perché erano amici tuoi... E tu sai come la penso sugli imbucati, Sammy cara! Fuori di qua puoi scoparti chi ti pare, ma non darti appuntamento con i tuoi amichetti ai miei galà, intesi?”
“Caitlin, sai bene che cerco di non mischiare la sfera privata con quella lavorativa e stasera non ho invitato nessuno che non fosse presente sulla lista: ma ti assicuro che troverò gli imbucati e li caccerò a calci in culo!"
"Ahia...”
"Ma non capisci, Ted? Samantha Jones ci sta cercando e se le cose vanno per il verso giusto, stasera potrei fare una fantastica doppietta!" 
"Prima di farla però assicurati che ci faccia restare ancora un po' qui perché... Penso di aver trovato qualcuno" e gli indicai con la testa Charlotte la gallerista.
"Mmm... Niente male, T-bello, vedi che a uscire con il vecchio Barney ti fa bene? Buona fortuna!"
E sfrecciò via, in cerca di Samantha, mentre finalmente potei raggiungere quella ragazza che guardava con sguardo triste l'edificio simbolo di New York.
"Bello l'Empire State Building... Peccato che quando venne aperto, si era in piena depressione e i suoi uffici erano totalmente vuoti: allora per evitare che la gente lo scoprisse, tenevano accese le luci tutto il giorno, ma il trucco venne scoperto e iniziarono a chiamarlo Empty State Builiding!". 
Avevo scelto bene il mio aneddoto su Empy per attirare l'attenzione: subito quella Charlotte si voltò verso di me e mi ritrovai puntati addosso due occhioni da cerbiatta e un sorriso sorpreso: "Di tutte le cose che sapevo sull'Empire State Building questa proprio mi mancava!"
"Bè, non per vantarmi, ma conosco abbastanza bene tutta la storia dei principali edifici di New York... Sono un architetto: piacere, Ted Mosby!"
"Charlotte MacDougal... No, scusa, Charlotte – nah, il cognome non me lo ricordo -, gallerista: mi sono appena separata e sto cercando di riutilizzare il mio cognome da nubile!" 
Carrie però questo dettaglio l'aveva tralasciato. Perlomeno non avrei rischiato di venire inseguito da qualche marito geloso dell'Upper East Side
"Non ti preoccupare, capita... Dunque, sei una gallerista: dove lavori?"
Non era ancora passata mezz'ora da quando avevo cominciato a parlare con lei, che oltre ai dettagli del suo lavoro sapevo anche tutti i dettagli del suo matrimonio fallito.
"Perdonami, se ho parlato fino adesso, penserai che sono noiosa... "
"No, al contrario: è bello trovare qualcun altro appassionato di arte..."
"...Non mi riferivo a quello, ma al fatto che in un modo o nell'altro ho trovato il modo di parlare di Trey: le mie amiche non mi sopportano più..."
"Ma figurati! Hai tutto il diritto di sfogarti: il tuo ex marito ti ha trattato malissimo dopo che tu hai sudato sette camice per far funzionare il vostro matrimonio: e se ti viene voglia di andare a raccontare a tutta New York che era impotente ti posso aiutare nell'impresa!" 
Charlotte scoppiò a ridere e finalmente quel velo di tristezza che avevo intravisto quando le avevo rivolto per la prima volta la parola scomparve del tutto: stavo facendo colpo, quando qualcuno ci interruppe... Di nuovo.
"Ted, possiamo restare qui per un'altra mezz'ora!" 
"Hai incontrato..."
"Esattamente lei, Samantha Jones!"
"Oh, no, no: perdona la mia intrusione, ma se credi che Samantha sia interessata a una relazione hai proprio sbagliato persona!" disse Charlotte con l'aria più innocente del mondo...
"Ahahahah... Lo sapevo che avrebbe detto questo! E chi parla di relazione? So per cosa è famosa Samantha Jones e volevo verificare se le voci fossero veritiere oppure false!"
Charlotte quindi distolse lo sguardo di Barney e assunse uno sguardo di disapprovazione. Non avrei saputo dire se fosse rivolto al mio amico o a quella Samantha.
"Dunque, Ted, ti stavo dicendo... La stavo cercando basandomi sugli unici indizi che avevo sul suo aspetto fisico, ovvero che era bionda e abbastanza alta, quando...
“Sei tu Barney Stinson?”
"Lei ha trovato te?"
"Già..."
“Samantha Jones?”
“In persona: mi è giunta voce che te e il tuo amichetto vi siete imbucati a questo galà: ti do cinque minuti per recuperarlo e uscire subito di qui!”
“Oh, per favore, miss Jones, è tutta la vita che sogno di partecipare a un galà dell’Upper East Side e non me ne rimane ancora molta...”
“… Risparmiati le bugie: sono a New York dagli anni ’80, non l’ennesima bionda sui vent’anni un po' svampita che cerchi di portarti a letto con l’ennesima storia strampalata!”
“E tu come fai a saperlo?”
“Il mio lavoro mi permette di conoscere quasi tutti qui a Manhattan e ho sentito molto parlare di te, Barney Stinson!”
“Oh, bè, si dà il caso che anch’io abbia sentito molto parlare di te, Samantha Jones...”
“Si dice che tu sia parecchio bravo... Giusto poco fa ho sentito una delle nostre giovani dottoresse dire di aver appena avuto la scopata migliore della sua vita!”
“Se la cosa può interessarti, non vado solo con ragazze più giovani di me...”
“... Facciamo così: concederò a te e al tuo amico una mezz’oretta in più al galà... Ma tu dovrai dimostrarmi di essertela meritata!”
“Oh, griderai di piacere come mai hai fatto finora!”
“Un momento: è il tuo amico il ragazzo che sta parlando con la donna in rosso alla finestra?”
“È il mio migliore amico, Ted Mosby, che a quanto pare si sta dando da fare...”
“Mi dispiace per lui: Charlotte è l’ultima donna al mondo che si concederebbe dopo la prima sera!”
“Stai scherzando?”
“Lo giuro: ogni uomo che trova vagamente attraente deve aspettare settimane perché chiunque potrebbe essere quello giusto e ‘la prima volta dev’essere importante’...”
“Omioddio, mi sembra di sentire il mio amico Ted: anche lui spera un giorno di trovare l’anima gemella... Meno male che ha incontrato me prima di trovarsi sposato e in trappola!”
“Non capisco perché la gente abbia così tanta voglia di sposarsi: insomma, a essere liberi ci si diverte di più...”
“...Non sei costretto a dover rendere noto tutto quello che fai...”
“...Sei libero di sperimentare tutto quello che vuoi, con chi vuoi...”
“...Ogni serata può essere leggendaria...”
“...Se sei single, il mondo è il tuo buffet personale!”
“Bella questa! Me la presti?”
“Certamente: sai, è confortante sapere che c’è qualcuno che la pensa come te! Un brindisi?”
“All’essere liberi!”
“Tornando a noi, Barney Stinson... La mezz’ora scatta da adesso: avverti il tuo amico quanto avete ancora a disposizione e poi raggiungimi nell’ufficio del receptionist: vorrei tanto dare una scossa a questa serata così noiosa e ho fiducia che tu possa procurarmela...”
Ehhh?”
Guardai Barney con un mezzo sorriso. Una parte di me voleva biasimarlo, però era anche vero che quella sera non aveva raccontato di avere un fratello sordo o di stare lavorando a un progetto top secret del governo: aveva trovato la sua versione femminile e se in cambio delle sue prestazioni fisiche, avrei ottenuto tempo in più per parlare con l’affascinante Charlotte York – York, ecco qual era il suo cognome! – gli auguri non glieli negava a nessuno! 
"Buona fortuna, amico!” gli dissi dandogli una pacca sulla spalla.
Barney mi rispose sollevando entrambi i pollici per poi scappare dritto verso la reception.
“... E lui è Barney!” dissi alla mia dama che stava tornando ad avere un’espressione più rilassata... Nonostante quello che mi aveva appena rivelato Barney.
“Comunque, non c’è nulla di male ad aspettare prima di concedersi a qualcuno, è un modo per dirgli che lo reputi speciale e farlo sentire importante!”
Qualche anno più tardi avrei rimpianto di aver detto queste parole…
Charlotte abbassò lo sguardo imbarazzata e rispose: “Come se fossi l’unica... Ma Samantha e io non la pensiamo allo stesso modo sul fronte 'amore', 'sesso' e tutto ciò che vi è legato...”
“Bè, mica devi sposartela! Ops, scusami, non volevo, non ci ho pensato...”
“Oh, non fa niente, davvero: sto cercando di andar avanti, nonostante tutto...”
“E’ la cosa migliore che puoi fare...”
“... Però potrai pensare che il fatto che sia andata male a me significa che potrebbe andare male a te: insomma, anche tu sei un romantico!”
“Bè, a dire la verità, al momento ho un po’ lasciato stare la ricerca dell’anima gemella...Voglio divertirmi, insomma, sono ancora giovane, ho 25 anni, ho tutta la vita davanti per cercare la donna con cui sposarmi e avere dei bambini!”.
Ma Charlotte aveva letto tra le righe
“La tua ultima relazione non è andata bene come speravi, vero?”
Quegli enormi occhi da cerbiatto mi obbligarono a fare sì con la testa ripensando a Karen - ve ne parlerò più avanti -.
“Trovare la propria metà non è mai stata una cosa facile. Ma se c’è qualcosa di cui sono assolutamente convinta è che NE VALE LA PENA. Tutti quegli appuntamenti andati a vuoto, le storie finite male e il matrimonio non esattamente delle favole... Mi hanno solo resa più forte di quanto non fossi prima. Ogni ostacolo che supererai ti farà diventare una persona migliore... Quella stessa persona di cui un giorno qualcuno si innamorerà follemente!” 
Quanto ha avuto ragione: ma all’epoca non ci badai più di tanto e spostai la conversazione su argomenti più leggeri. Fu tre anni dopo che quelle parole mi tornarono in mente, sulla terrazza, dopo che io e zia Robin decidemmo di rimanere solo amici. E da quel momento, ogni volta che mi sentivo giù, facevo affidamento su di loro.
Quella sera non fu l’ultima volta in cui incontrai Charlotte. Ero appena uscito da una relazione importante quando la vidi da lontano fare jogging - per fortuna si ricordava ancora di me -. La sua fede in un futuro migliore alla fine l’aveva premiata, dal momento che si era risposata e aveva due bambine, una delle quali in viaggio... E quando scoprì quello che mi era successo con Stella, ribadì ancora una volta quello che mi aveva detto quella sera: “Abbi fede, Ted, e non mollare mai!”. 
E questa è la storia del secondo motivo che mi spinse a cercare vostra madre, ora per tornare alla storia principale...”
 “Aspetta papà... Ma alla fine com'è andata a finire tra lo zio Barney e la PR?”
“Bè Luke, conosci lo zio Barney... A giudicare da come commentò una volta che ci ritrovammo fuori...
 “E’ stato leggen... Non  ti muovere... Dario, leggendario!”
 Deduco che sia andata bene!"
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ruahsdv-blog · 7 years
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Liturgia della Parola 12/05/2017 Sabato anno A
PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE
DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE
“…Non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio…” Mt 4,4
PRIMA LETTURA (At 13,44-52) Noi ci rivolgiamo ai pagani.
Dagli Atti degli Apostoli Il sabato seguente quasi tutta la città [di Antiòchia] si radunò per ascoltare la parola del Signore. Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. Così infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”». Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo. Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 97) Rit: Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni!
Canto al Vangelo (Gv 8,31-32)  Alleluia, alleluia. Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli, dice il Signore, e conoscerete la verità. Alleluia.
     VANGELO (Gv 14,7-14)  Chi ha visto me, ha visto il Padre. 
+ Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Parola del Signore
Commento “Verità” è un termine chiave. Per lo spirito profano evoca una formula, una teoria, una cosa dello spirito, insomma, e, soprattutto, qualche cosa che si possiede. Cristo rovescia questa concezione della “verità”, rifiutandola in quanto superficiale. Egli non dice: “Io ho”, ma “Io sono”: “Io sono la verità”.  La verità è una persona, non una proposizione. Tutto il mondo cerca la verità, ma nei posti sbagliati, accontentandosi di qualche “ismo” o di qualche ideologia. Tutti gli “ismi”, però, passano presto di moda, come un temporale d’estate.  Cercando la verità, noi cerchiamo la persona vera, cerchiamo il Padre e il Cristo che ne è la manifestazione concreta. Non si tratta di verità del Padre che il Figlio deve imparare per poi trasmettere. Cristo è la verità in se stesso.  Ciò andava al di là dell’intelligenza degli apostoli. Filippo esprime la loro inquietudine con una richiesta precisa: “Signore, mostraci il Padre e basta”. Gli apostoli non riescono ad afferrare l’identità del Figlio e del Padre. Hanno appena saputo che stanno per lasciare Cristo e non sanno che andare presso il Padre significa restare con Gesù e rimanere sempre presso di lui nella terra promessa.
 Tratto da: “ La buona novella ai piccoli del gregge di Gesù” dal Cap 600 Vol 15 Ed. non commerciabile
 La via per giungere al Padre.
Il Messia, via, verità e vita
(Gv 14,5-7)
[1]
.
84Io voglio che dove Io sarò voi siate. E voi sapete dove Io vado e ne conoscete la via».
«Ma Signore! Noi non sappiamo nulla. Tu non ci dici dove vai. Come possiamo noi sapere la via da prendere per venire verso Te e abbreviare l'attesa?», chiede Tommaso.
85«Io sono la Via, la Verità, la Vita. Me lo avete sentito dire e spiegare più volte, ed in verità alcuni, che neppure sapevano esservi un Dio, si sono incamminati avanti, per la mia via, e sono già avanti di voi. Oh! dove sei tu, pecora spersa di Dio che Io ho ricondotta all'ovile? E dove tu, risorta d'anima?».
«Chi? Di chi parli? Di Maria di Lazzaro? È di là, con tua Ma­dre. La vuoi? O vuoi Giovanna? Certo è nel suo palazzo. Ma, se vuoi, te l'andiamo a chiamare...».
86«No. Non loro... Penso a quella che sarà disvelata solo in Cielo... e a Fotinai... Esse mi hanno trovato. E non hanno più lasciato la mia via. Ad una ho indicato il Padre come Dio vero e lo spirito come levita in questa individuale adorazione. All'al­tra, che neppur sapeva di avere uno spirito, ho detto: "Il mio nome è Salvatore, salvo chi ha buona volontà di salvarsi. Io so­no Colui che cerca i perduti, che dà la Vita, la Verità e la Purez­za. Chi mi cerca mi trova". E ambedue hanno trovato Iddio... Vi benedico, deboli Ève divenute più forti di Giuditta... Vengo, dove voi siete vengo... Voi mi consolate... Siate benedette!...».
Chi vede il Messia vede Dio Padre
(Gv 14,8-11)
[2]
.
87«Mostraci il Padre, Signore, e saremo pari a queste», dice Filippo.
«Da tanto tempo Io sono con voi, e tu, Filippo, non mi hai ancora conosciuto? Chi vede Me vede il Padre mio. Come puoi dunque dire: "Mostraci il Padre"? Non riesci a credere che Io sono nel Padre e il Padre è in Me? Le parole che Io vi dico non le dico da Me. Ma il Padre che dimora in Me compie ogni mia opera. E voi non credete che Io sono nel Padre e Lui è in Me? Che devo dire per farvi credere? Ma se non credete alle parole, credete almeno alle opere.
Potenza del nome del Messia, Gesù
(Gv 14,12-13)
[3]
.
88Io vi dico, e ve lo dico con verità: chi crede in Me farà le ope­re che Io faccio, e ancor di maggiori ne farà, perché Io vado al Padre. E tutto quanto domanderete al Padre in mio nome Io lo farò, perché il Padre sia glorificato nel suo Figlio. E farò quan­to mi domanderete in nome del mio Nome. Il mio Nome è noto, per quello che realmente è, a Me solo, al Padre che mi ha gene­rato e allo Spirito che dal nostro amore procede. E per quel No­me tutto è possibile. Chi pensa al mio Nome con amore mi ama e ottiene.
L’inabitazione delle tre divine persone in noi.
Condizioni per possedere Dio-Amore
(Gv 14,15-17)
[4]
.
89Ma non basta amare Me, occorre osservare i miei comanda­menti per avere il vero amore. Sono le opere quelle che testifi­cano dei sentimenti. E per questo amore Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore che resti per sempre con voi, Uno su cui Satana e il mondo non può infierire, lo Spirito di Verità che il mondo non può ricevere e non può colpire, per­ché non lo vede e non lo conosce. Lo deriderà. Ma Egli è tanto eccelso che lo scherno non lo potrà ferire, mentre, pietosissimo sopra ogni misura, sarà sempre con chi lo ama, anche se pove­ro e debole. Voi lo conoscerete, perché già dimora con voi e presto sarà in voi.
  © 2016 Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione (PCPNE)
[1] IL VANGELO ETERNO: “E del luogo dove Io vado, voi conoscete la via”. Gli disse Tommaso: “Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da ora lo conoscete e lo avete veduto” (Gv 14,5-7).
[2] IL VANGELO ETERNO: Gli disse Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. Gli rispose Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che Io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che Io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è in me compie le sue opere. Credetemi: Io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse” (Gv 14,8-11).
[3] IL VANGELO ETERNO: “In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che Io compio e ne farà di più grandi, perché Io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farà, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiedete qualche cosa nel mio nome, Io la farò” (Gv 14,12-13)
[4] IL VANGELO ETERNO: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di Verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi” (Gv 14,15-17).
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Un gennaio tremendo in Abruzzo
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Un gennaio tremendo in Abruzzo
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  COME SUPERARE UNA SITUAZIONE METEOROLOGICA MOLTO DIFFICILE
Il caso Abruzzo del gennaio 2017
Lo scrivente e’ stato oggetto dell’ultima perturbazione che ha interessato la regione Abruzzo e ne riporta di seguito le proprie impressione ad uso di probabili interessati.
La tempesta di neve e vento inizia la sera della vigilia dell’Epifania (giovedi’ 6 gennaio) e mi colpisce in pieno mentre torno a casa dalla fermata dell’autobus (ca. 2 km) in una localita’ in aperta campagna nella Frazione di Mutignano nel Comune di Pineto (TE).
Quando arrivo a casa sono completamente bianco di neve e le scarpe (di citta’) si sono sfondate lasciando un piede a contatto con l’asfalto. Con la marcia il piede non si danneggia piu’ di tanto e ne’ il dolore, ne’ il freddo sono insopportabili.
Nevica tutta la notte ed il giorno dell’Epifania; l’altezza della neve non e’ tanta (ca. 25 cm), ma il nevischio continua per altri due giorni, isolandoci dal paese.
Appena smette di nevicare entrano in funzione gli spazzaneve che puliscono la strada comunale, ma lasciano chiuso il nostro accesso alla suddetta strada, perche’ di proprieta’ privata (quindi non di competenza dei mezzi pubblici?)
La notte di martedi 11 gennaio arriva una libecciata piuttosto forte che scioglie tutta la neve caduta in precedenza. Ci sono due giorni consecutivi di sole e noi riusciamo a fare la spesa (piuttosto consistente) al supermecarto.
La notte tra il 13 e 14 arriva una seconda bufera, questa volta molto piu’ potente della precedente perche’ composta da vento molto forte e da neve molto soffice che il vento fa turbinare ed accumula. La mattina del 14 ci ritroviamo senza elettricita, dal momento che il vento ha spezzato il cavo elettrico che collega la nostra ed altre abitazioni alla linea ENEL.
La neve, questa volta, raggiunge l’altezza di circa mezzo metro. Non fa freddo, per cui la neve caduta comincia a sciogliersi.
Il giorno dopo restiamo anche senza acqua dell’acquedotto del Ruzzo. Abbiamo gas propano liquido in bombole a sufficenza e legna per il camino (unico punto di riscaldamento).
Il 15 ci raggiunge il Servizio di Protezione Civile del Comune di Pineto, che chiama uno spazzaneve per toglierci dall’isolamento.
Facciamo bollire la neve in pentole messe sul gas per avere acqua potabile e per uso cucina. Sciogliamo la neve al camino per utilizzo igienico.
A causa della precedente tempesta le candele sono andate esaurite e rimangono solo lumini liturgici che possiamo usare per illuminazione. Questi lumini, finanche suggestivi, sembrano trasformare la casa in un cimitero, cosa che pero’ non infastidisce, anzi induce a riflettere.
Siamo rimasti senza acqua potabile per cinque giorni ancora e quando e’ stato riattivato il servizio la riscaldavamo sul gas per uso igienico.
Per ovviare alla mancanza di elettricita’ il Servizio di Protezione civile ci ha inviato un generatore elettrico da 360 Watt di potenza, con un serbatoio di 4 litri circa di benzina. Il combustibile e’ durato poco piu’ di 4 ore, poi, punto daccapo. In effetti un generatore di emergenza funziona bene solo per emergenza, non certo per fornitura continua di energia.
Il camino ha dato una certa luminosita’ alla cucina, ma ha consumato anche tanta legna (ca. 30 kg al giorno). Il nostro problema non e’ stato la mancanza di legna, ma il doverla trasportare dal vicino bosco a casa. Sono forse 250 metri, ma camminare sulla neve alta con un carico piuttosto pesante sulle spalle non e’ semplice, perche’ ci si sprofonda facilmente. Inoltre, la legna appena raccolta era bagnata e ci (mi) faceva spolmonare a soffiarci continuamente.
E’ una noia tremenda, per chi non vi e’ abituato, stare accanto al fuoco tutto il santo giorno. Conviene restare in continuo movimento per evitare il raffreddamento, piuttosto che restare accanto al fuoco come il vecchio Bacucco.
Cari amici, la costrizione in spazi ristretti, come in questo caso, favorisce il nervosismo e l’irascibilita’ e finisce col favorire i litigi in famiglia.
Nessuno e’ piu’ abituato a restare cinque giorni senza acqua e sette senza elettricita’. Nessuno ha piu’ la resistenza alle intemperie come la avevano i nostri genitori (forse meglio dire nonni). Neanche lo scrivente e sua moglie, gente abituata a fare circa 6 km al giorno per andare in paese era a sua agio in questa situazione.
Tenete presente che senza elettricita’ il termosifone non funziona, la TV non da’ segni di vita ed il telefonino si scarica. Abbiamo potuto usare Internet solo per pochissimo tempo, per cui non avevamo notizia alcuna di quello che stava succedendo.
Comunque, si puo’ resistere anche di piu’ volendo, ma non e’ certo una situazione adatta a gente di citta’. La notte, dentro il letto, e’ stato il momento piu’ semplice perche’, anche se il camino si spegneva dal momento che non veniva alimentato, si resisteva benissimo infilando la testa sotto le coperte, riscaldandosi col calore del proprio respiro. La mattina bastava uscire dal letto il piu’ tardi possibile e vestirsi in tutta fretta. Poi la solita noia del solito trantran.
Il giorno 17 si sono verificate di nuovo le solite scosse di terremoto e noi siamo rimasti fuori casa in attesa di sviluppi. Sono state le solite scosse leggere, che pero’ potevano essere anche un prologo al peggio.
Domenica 22 e’ stato riparato il cavo elettrico spezzato dal vento ed e’ tornata l’elettricita’ e con essa la vita di tutti i giorni. Il guasto e’ stato riparato da due giovani operatori ENEL che venivano da Pieve di Cadore (600 km da noi). In effetti il caso Abruzzo e’ stato una emergenza nazionale.
Ora, passata la bufera di neve che a Rigopiano ha causato finora piu’ di 36 morti tra albergo ed elicottero caduto, e’ stato lanciato un altro allarme. Nel teramano, inoltre, sono morte assiderate quattro persone. La diga artificiale di Campotosto (la seconda piu’ grande in Europa) e’ in piena zona sismica; crollando a seguito di una nuova scossa, potrebbe ripetere un nuovo Vajont. Ma che ci frega? Se non si preoccupano i Napoletani che abitano sotto il Vesuvio, perche’ dovremmo preoccuparci noi?
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notsonizz · 2 months
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