#PILADE/PASOLINI
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Sono pronto, maestro: mi racconti del suo teatro...

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«Non sentiva nulla / – nel silenzio immedicabile del mondo – / se non la sua carne / […] / Sono pronto ad amarti; / come se tu non esistessi, / ed esistesse solo la mia pretesa»
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I “Passages” dalla residenza
Alcune immagini, frammenti di parole, ricordi e pensieri nate durante l’esplorazione delle prove per #Panorama
“La verità è una questione di immaginazione”
“Who am I?”
“Non è mostruoso che quest’attore quì solo in una finzione, sognando la sua passione, possa forzare l’anima a un’immagine tanto da averne il viso tutto scolorato, le lacrime agli occhi, la pazzia nell’aspetto, la voce rotta, e ogni funzione tesa a dare forma a un’idea?”
Dove inizia la realtà e dove la finzione? Chi è l’attore? Dov’è la persona, dov’è il personaggio? I confini si esauriscono collassando in una “no man’s land” fatta di corpi per i quali ogni identità è finzione, ognuno si confonde e amalgama in un altro che è già lontano da sè.
“Nella nostra epoca il mondo intorno a noi è tagliuzzato in frammenti scarsamente coordinati, mentre le nostre vite individuali sono frammentate in una successione di episodi mal collegati fra loro. [...] Le ‘identità’ fluttuano nell’aria, alcune per propria scelta, ma altre gonfiate e lanciate da quelli intorno, e si deve stare costantemente in allerta per difendere le prime contro le seconde; c’è maggiore probabilità di malintesi e l’esito delle trattative è sempre incerto […] la ‘identità’ ci si rivela unicamente come qualcosa che va inventato piuttosto che scoperto; [...] La fragilità e lo status di perenne provvisorietà dell’identità non possono più essere celati. Il segreto è di dominio pubblico. [...]”
“La diversità [...] una diversità che fa scandalo”
Il rovesciamento della realtà è giocato attraverso la messa in scena stessa: siamo dentro un set cinematografico dove gli attori sembrano costruirsi attraverso la sovrapposizione stratigrafica delle biografie esplose e ricucite assieme con i brandelli di altri personaggi interpretati nella loro carriera artistica.
“[...] i media non si limitano ad assistere alla definizione, né a renderla semplicemente possibile; essi diventano il terreno dell’autocostruzione, il luogo della lotta egemonica su chi siamo “noi”. [...]”
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citati tra virgolette oltre ad alcune frasi dal testo dello spettacolo
*Shakespeare, Amleto
*Bauman, Intervista sull’identità
*Pasolini, Pilade
*Butler, L’alleanza dei corpi
#residenze creative#resiDance XL#residenze 2018#Motus#panorama#passages#daniela nicolò#zygmunt bauman#pilade#Pier Paolo Pasolini#amleto#William Shakespeare#rehals#Judith Butler
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In nessun altro modo
si ama meglio
che nel sogno.
Pier Paolo Pasolini, Pilade
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Porcile di Arte e Salute, spiegato bene
A cura di Matteo Saveri

Tra il 1965 e il 1966, costretto a letto a causa di un’ulcera, Pier Paolo Pasolini scrisse sei tragedie in versi: Calderón, Pilade, Affabulazione, Porcile, Orgia e Bestia da Stile. Per l’occasione del centenario dalla sua nascita, ERT Teatro Nazionale si propone di portare in scena l’intero corpus teatrale di Pasolini, nell’arco di una sola stagione, attraverso il progetto Come devi immaginarmi, ideato da Valter Malosti insieme al critico d’arte, scrittore e accademico Giovanni Agosti. Dopo il debutto con Calderón di Fabio Condemi , in scena dal 2 al 6 novembre 2022, e Pilade di Giorgina Pi, dal 16 al 19 febbraio, dal 18 aprile al 7 maggio è in scena al teatro Arena del Sole Porcile, con la regia di Nanni Garella – che di Pasolini aveva già rappresentato Edipo Re e Il Vangelo secondo Matteo - e interpretato dagli attori di Arte e Salute. Compagnia teatrale nata nel 2000 e diretta dallo stesso Garella, attraverso la collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna, Arte e Salute si propone di sperimentare nuovi modelli di inclusione, favorendo la comunicazione e migliorando la qualità di vita dei suoi attori, affetti da disturbi mentali, attraverso una formazione continua e una ricca attività teatrale nel corso di tutto l’anno. Grazie anche all’inedita collaborazione con Balletto Civile, collettivo guidato dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti, gli attori hanno lavorato più che mai sul corpo ancor prima che sul testo, in un modus operandi che Garella paragona a quello adottato per suonare il piano: “prima la mano destra, poi la sinistra”. L’opera pasoliniana, composta da undici episodi e adattata nel 1969 nell’omonimo film diretto da Pasolini stesso, è ambientata interamente in una tenuta borghese a Godesberg, in Germania, nell’anno 1967. Protagonista del testo è Julian Kolz, giovane venticinquenne figlio di industriali vicini alla Germania nazista. Julian, descritto dal padre come “né obbediente né disobbediente”, è lontano dalle ambizioni della famiglia e dall’ambiente aristocratico che lo circonda, così come è disinteressato all’attivismo e all’impegno politico di Ida, giovane diciassettenne, anch’essa figlia di industriali, di lui innamorata. Al contrario, il suo amore, che Julian manifesta intrattenendo dei rapporti sessuali di nascosto, è per i maiali del porcile.
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Come sottolinea il regista Nanni Garella, però, non sono i maiali i protagonisti dell’opera, quanto Julian, in bilico tra l’immobilità e la grande voglia di vivere, e il suo rapporto con i genitori, che rendono a suo avviso l’opera estremamente attuale e apprezzabile anche dalle nuove generazioni. E�� proprio il conflitto generazionale e genitoriale uno dei temi principali su cui pone l’accento Garella, che ha infatti dato più spazio al ruolo della madre di Julian.

Importante anche il ruolo corale dei contadini, annunciatori della morte di Julian nell’ultimo atto, che trovano ampio spazio nella versione di Garella, sottolineando la discendenza dell’opera dalle classiche tragedie greche che ispirarono Pasolini nella sua scrittura.
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Giorgina Pi rilegge la figura di Pilade, omaggio a Pasolini
(ANSA) – BOLOGNA, 14 FEB – Da alcuni anni impegnata su un lavoro di ricerca e riscrittura sul mito classico (Tiresias, Guida immaginaria e Lemnos), la regista e attivista Giorgina Pi e il collettivo Bluemotion si confrontano ora con la figura di Pilade, a partire dalla tragedia di Pier Paolo Pasolini, una delle personalità del Novecento che più hanno influenzato la generazione a cui la regista…
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