Può una biblioteca diventare un luogo in cui i libri e le vite si incontrano, senza restare due mondi paralleli?
La risposta è positiva e viene proprio da un libro che ha avuto un notevole successo, tanto da essere ristampato in una seconda edizione italiana nel 2023: si tratta del romanzo La biblioteca dei giusti consigli esordio di Sara Nisha Adams edito nel 2021 in lingua originale e nello stesso anno tradotto anche da Garzanti.
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Domenica in parole aka #Sundayquote con un classico: Finché il caffè è caldo. Un libro da leggere lentamente e assaporare, un libro che fa riflettere molto.
“Da adesso in poi, che ne è del futuro?”
“Be’, visto che il futuro non è ancora successo, credo proprio che dipenda da te…”
Ci sono altre frasi tratte da questo libro che mi sono piaciute, ma iniziamo da questa considerazione: siamo noi gli autori del nostro destino.
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Kanako Nishi "La salita verso casa", presentazione
“Per Kaoru è arrivato il momento di farsi avanti e di aiutare la famiglia a ritrovare la strada verso casa. Lui, che non è mai stato il più forte di tutti, adesso deve essere forte per tutti. Ma ha un’alleata fedele: la cagnolina Sakura. È lei che mostra che solo le salite possono diventare delle discese. Perché i luoghi e i ricordi hanno questo in comune: sembrano sempre diversi quando vi si fa…
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Toshikazu Kawaguchi: un breve resoconto della serie Finché il caffé caldo
Una cosa in cui credo fermamente è che non dobbiamo permettere che la morte di una persona cara porti infelicità. La ragione è semplice: se lasciamo che la morte porti infelicità, significa che le persone nascono per diventare infelici. Ma in realtà è sempre vero l'esatto opposto. La gente nasce per essere felice.
Il primo caffè della giornata
Durante la pandemia, quando l'imperativo categorico era rimanere a casa, in una chiamata insieme, una nostra amica ci ha parlato di uno scrittore giapponese, Toshikazu Kawaguchi, che ha scritto una serie che parlava di un caffè minuscolo, nascosto in un angolo, in cui succede una magia: se ci siede in un particolare tavolino, finché si beve il caffè caldo e seguendo una serie di regole, si può viaggiare nel tempo e incontrare persone che sono passate dal caffé. Protagonisti quindi il rito del caffè e l'idea del viaggio nel tempo: due concetti che mi hanno sempre affascinato e non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di metterci le mani sopra. Detto fatto mi sono messa a scartabellare e ho scoperto che la serie, ormai arrivata al quarto volume, è stata pubblicata in italiano da Garzanti. Nei volumi viene attraversata la storia del locale mettendo insieme le vite dei proprietari e di chi ci lavora, con gli avventori abituali o di passaggio che passano dal caffè mescolando scelte di vita e desideri, in una riscoperta e una consapevolezza che diventano sempre più evidenti mano a mano che si va avanti con la lettura. Il primo volume della serie è "Finché il caffè caldo", seguito da "Basta un caffè per essere felici", poi è stato pubblicato "Il primo caffè della giornata" e il 28 febbraio 2023 è arrivato sugli scaffali delle nostre librerie il quarto volume "Ci vediamo per un caffè".
Un tavolino, un caffè, una scelta. Basta solo questo per essere felici.
ECCO LE 5 REGOLE DA SEGUIRE:
1. Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te.
2. Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.
3. Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita.
4. Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi.
5. Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi.
In Giappone c'è una caffetteria speciale. È aperta da più di cento anni e, su di essa, circolano mille leggende. Si narra che dopo esserci entrati non si sia più gli stessi. Si narra che bevendo il caffè sia possibile rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata, si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare, si è lasciata andare via la persona che non bisognava perdere. Si narra che con un semplice gesto tutto possa cambiare. Ma c’è una regola da rispettare, una regola fondamentale: bisogna assolutamente finire il caffè prima che si sia raffreddato. Non tutti hanno il coraggio di entrare nella caffetteria, ma qualcuno decide di sfidare il destino e scoprire che cosa può accadere. Qualcuno si siede su una sedia con davanti una tazza fumante. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kōtake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre. Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.
Accomodati a un tavolino. Gusta il tuo caffè. Lasciati sorprendere dalla vita. L'aroma dolce del caffè aleggia nell'aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove si può essere protagonisti di un'esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l'esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l'unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio.
Nel cuore del Giappone esiste un luogo che ha dello straordinario. È una piccola caffetteria che serve un caffè dal profumo intenso e avvolgente, capace di evocare emozioni andate. Di far rivivere un momento del passato in cui non si è riusciti a dar voce alle emozioni più profonde e sentite o si è arrivati a un passo dal deludere le persone più importanti. Per vivere questa esperienza unica, basta seguire poche e semplici regole: accomodarsi al tavolino che si preferisce e gustare il caffè con calma, un sorso dopo l'altro. L'importante è fare attenzione che non si raffreddi. Per nessuna ragione. Gira voce che cose inimmaginabili accadano a chi lascia anche una sola goccia, gelata, nella tazza. Non è un caso che entrare in questa caffetteria non sia per tutti. Solo chi ha coraggio e sente il bisogno di mettersi in gioco, può farsi avanti e rischiare. Proprio come Yayoi, che, privata dell'affetto dei genitori quando era ancora molto piccola, non sa bene come accogliere e accudire una nuova vita. O Hayashide, la cui carriera sfavillante, costellata di successi, non gli ha dato modo di accorgersi della felicità che ha sempre avuto a portata di mano. O ancora Reiko, che non ha mai saputo chiedere scusa all'amata sorella e ora si sente schiacciata dal senso di colpa, bloccata in un eterno presente dove ogni giorno è identico al successivo. E Reiji, per cui una frase semplice come “ti amo” rappresenta ancora un ostacolo invalicabile. Ciascuno vorrebbe poter cambiare quello che è stato. Riavvolgere il nastro e ricominciare da capo. Ma cancellare il passato non è la scelta migliore. Al contrario, ciò che conta è imparare dai propri errori per guardare al futuro con ottimismo, senza pensare alle occasioni mancate. Perché ci saranno sempre nuove possibilità di inseguire la vita che si desidera.
Il Giappone è un luogo affascinante che ti resta nel cuore una volta che lo hai scoperto, con una cultura molto interessante che diverge da quella occidentale e sicuramente piena di spunti. Immergersi in questo remoto paesino dove la storia di Kawaguchi si svolge è davvero molto semplice soprattutto quando l'immaginario congiura un viaggio nel tempo e nelle emozioni e la leggenda diventa tangibile. La bottega del caffè, che esiste da più di cento anni, diventa la porta per raggiungere le persone che abbiamo amato. Non puoi cambiare niente, non puoi agire sui fatti per modificarli, ma è la propensione e i sentimenti che cambiano visceralmente. Tutto acquista una dimensione intima, speciale, che si rannicchia nei meandri più oscuri del nostro cuore. E' questo forse che fa la differenza quando inizi a leggere questa serie, il chiudere gli occhi e affidarsi all'istinto e soprattutto la certezza che arrivi davvero dove hai più bisogno. Le storie che si intrecciano tra gli avventori del caffè sono come un ricamo che riprende fili apparentemente spezzati e storie che non hanno niente a che fare l'una con l'altra ma che in realtà sono determinanti per il benessere di tutti. Il fine ultimo di Kawaguchi è esplorare le relazioni umane e come queste evolvono allo scorrere del tempo, e come non sia necessariamente un evento modificato che faccia la differenza quanto piuttosto una cosa comunicata al momento giusto. D'altronde spesso è anche il tempismo che può far riflettere davvero sulle situazioni, a volte è l'impressione che lasciamo con parole casuali che fanno la differenza, che popolano il nostro mondo di intersezioni e cambiamenti che mai ci saremmo aspettati. Reazioni a fine di relazioni, morte, casualità, incontri mancati, incastri indelebili, l'ultima parola che avremmo voluto dire e che ci è rimasta incastrata in gola, sensazioni che resta ancorate in noi a lungo e ci danno la forza per andare avanti. Effettivamente si tratta di una consolazione, di un modo per rendere più lievi situazioni difficili, ci portiamo dietro le lacrime rese più sopportabili da questi momenti brevi, che durano il tempo di una tazza di caffè, ma che cambiano tutto in un istante. E la cosa più bella è questo senso di comunione fortissima tra tutti gli avventori le cui storie sembrano buttate lì un po' a caso e invece diventano consistenti proprio nella loro unione. I viaggi, le speranze, le nascite, le morti sono solo sfaccettature di una stessa comunità che vive e cresce proprio dall'unione dei diversi personaggi, queste donne e questi uomini pieni di rancore, tenerezza, ferocia, amore, speranza, che diventano i protagonisti di racconti che non hanno molta azione ma sono tutti accomunati dalle emozioni che derivano dal sedersi in una particolare sedia e seguire lo stesso rituale di fiducia e salto, di sollievo e dedizione. Anche il rituale del versamento del caffè e proprio la scelta del caffè mi hanno colpito proprio perché per me il momento di bere un caffè è sempre un atto di fede e un rituale che comporta di staccare la mente dalla quotidianità per immergersi in una pozza di amara rilassatezza, una sospensione di giudizio e di intenti che diventa l'espressione stessa dei passi da compiere, la somma di momenti in cui puoi fermarti a godere di un piacere che resta in quell'aroma che aleggia nella stanza mentre il liquido sale nella moka o scende nella tazza dalla macchina per l'espresso. Quell'odore particolare che sfuma instancabile e richiama situazioni ed eventi. Il caffè che fin dall'inizio è stato sinonimo di condivisione e comunione, di comunità ed esperienza, questi luoghi in cui gli scambi erano veicolati dal liquido nero che brucia la lingua e stimola il cervello allontanando la stanchezza. Il caffè questa bevanda che richiama un mondo antico e costituisce per Toshikazu Kawaguchi il legame tra presente passato e futuro, in una linea temporale gestita solo dall'intensità dei nostri sentimenti. E se inizialmente i proprietari del caffè sembrano quasi immuni al potere del rituale piano piano ci si accorge che nessuno ne resta al riparo, che anzi il vero potere di unione tra gli individui diventa sempre più evidente. La magia diventa palpabile e fa immergere ancora di più il lettore nei racconti di Kawaguchi che riesce a pennellare storie commoventi, intense e così vicine a noi che quando il lettore chiude il volume ha ancora voglia di leggere.
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La sposa della seta di Oswald Wynd: il valore della tradizione in Giappone durante la Seconda guerra mondiale
Tra il terzo e il quarto decennio del secolo XX il Giappone vive una stagione insanguinata dalla guerra contro la Cina, confluita nel 1941 entro l’alveo della Seconda Guerra Mondiale.
La sposa della seta di Oswald Wynd
Le fioriture dei ciliegi si avvicendano; intanto, il conflitto si protrae e sfibra il Paese, logorato da ingenti perdite umane, la popolazione stremata dalla fame. Il Sol Levante…
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Solo molto tempo dopo, leggendo i romanzi Ragazzi di vita e Una vita violenta, ho scoperto uno scrittore intelligente e appassionato che mi ha emozionato, ma è stata una passione che si è bloccata dopo la visione di Salò o le 120 giornate di Sodoma, film controverso che non sono riuscito ad accettare e fare mio. Probabilmente adesso potrei cogliere meglio allusioni e significati, ma è stata un’esperienza negativa che, al momento, non sono interessato a ripetere.
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