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mypickleoperapeanut · 3 months
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"A Venezia l'Arte della Fotografia del Collettivo Veneziano"
di Francesca Tofanari
Otto mondi diversi, otto modi di interpretare la realtà, il quotidiano, l’immaginazione, per raccontare piccole storie attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica.
A fare da cornice, Venezia, che accoglie i protagonisti della mostra “Collettivo Veneziano” nel bello spazio espositivo Kunst Depot/Parrucche ai Biri/ Art Depot Venezia fino al 28 marzo 2024. “Water and Oar” è il progetto di Ann Hutchinson da Hull (Regno Unito) che esprime il suo amore per la città lagunare attraverso i gondolieri e gli artigiani, mentre Albert Sieber è arrivato da Monaco di Baviera con la spontaneità della fotografia di strada del suo “Impromptu-out of the moment”, con l’uso del contrasto tra luci forti e ombre molto scure.
Da Milano, Marco Parenti con “The Lightness of being” esprime la leggerezza e i contenuti ironici della realtà che lo circonda; Chris Kraniotis da Salonicco con “Other Words” usa doppie esposizioni analogiche, per ricercare ciò che unisce l’infanzia all’oggi; i “Particolari che diamo scontati” di Davide Brunello da Vicenza sono una sorta di diario personale, molto intimo, che si sofferma su particolari che distolgono lo sguardo dal banale, con l’uso di un Samsung J5.
Leonardo Mincolelli da Firenze, il più giovane dei fotografi in mostra, ha scelto di ritrarre tre diversi modi di vivere la solitudine: quella di un lavoratore nella sua vita anonima e insoddisfacente, quella di un pensionato che si gode un caldo e tranquillo pomeriggio, quella di un sognatore errante, perso nei suoi pensieri tra luci e ombre.
Sullo sfondo, una Venezia che non si mostra, ma si percepisce, nel suo progetto “Some lonesome”. Kevin Kinner da New York porta il suo “Rhytm of the Street”, per far vivere allo spettatore il ritmo della strada, usando diversi stili, il bianco e nero, i forti contrasti; Alberto Ottomaniello da Udine coglie “Sguardi” nelle persone, nei disegni, negli oggetti, in un equilibrio tra grafica e composizione.
Alla sua prima edizione “Collettivo Veneziano” nasce da un’idea di Fabio Cavessago, che con la sua Associazione Lab77 organizza ogni anno importanti festival fotografici, a Treviso, Belluno, Lago di Santa Croce, oltre al Venice Photo Lab nel mese di ottobre, che quest’anno si svolgerà in tre spazi espositivi, tra cui uno presso la Fondazione Bevilacqua per i giovani fotografi under 30.
«Il Collettivo Veneziano è un’esposizione fotografica di artisti da tutto il mondo che portano progetti differenti – dice Cavessago - è un modo per trovarsi, per creare una sorta di comunità nel mondo della fotografia, ma anche di creare connessioni con le persone che vengono a visitarci. All’inaugurazione sono venuti tutti gli artisti, cosa che raramente succede».
Infatti al Vernissage di sabato 3 marzo, tra un cicchetto, un brindisi e la musica della bravissima Elena “Ellie”, gli otto fotografi hanno raccontato ognuno la propria esperienza in un’atmosfera di gioia, di unione, di scambio, di stima reciproca e di gratitudine.
«Sono otto persone che lavorano in maniera diversa, che hanno livelli differenti anche di maturità, che qui hanno la possibilità di confrontarsi con gli altri e di crescere - continua Cavessago - Cerchiamo sempre di dare spazio anche agli artisti emergenti, e alcuni li abbiamo visti negli anni vincere importanti premi».
«La fotografia è un mezzo di libertà - conclude Cavessago - che dà la possibilità di vedere, fare, viaggiare, ma aiuta molto a crescere anche a livello personale, diventa quasi una medicina, aiuta a togliere le paure, a superarle.
È un po’ amare la vita. La fotografia non è appendere una foto, tu vai a vedere un mondo».
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.30, escluso il martedì e il mercoledì, l’ingresso è gratuito.
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lamilanomagazine · 1 year
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San Michele Salentino: una ciclopasseggiata solidale per ricordare Antonella Ligorio
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San Michele Salentino (BR): una ciclopasseggiata solidale per ricordare Antonella Ligorio. L’Amministrazione Comunale di San Michele Salentino, assessorato allo spettacolo, in collaborazione con Frama arreda, organizza per domenica 7 maggio la prima edizione della ciclopasseggiata solidale in memoria di Antonella Ligorio. “Grazie alla sinergia ed alla collaborazione di più attori - spiega Angela Martucci, assessora allo spettacolo - siamo riusciti a far partire con grande entusiasmo la macchina della solidarietà. Conosco bene il gran cuore dei sammichelani e sono certa che tutti insieme raggiungeremo l’obiettivo che ci siamo prefissati a favore dell’AIL. Un ringraziamento particolare va a Francesco Apruzzi, proprietario della Frama Arreda, per la vicinanza all’evento e la sensibilità dimostrata”. All’evento è legata, infatti, una raccolta fondi per la sezione di Brindisi dell’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie Linfomi e Mieloma): con i proventi della manifestazione, verranno acquistati strumentazione e dispositivi informatici per il reparto di Ematologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi. “Antonella sempre gentile e discreta - dice il sindaco Giovanni Allegrini - era una donna combattente dal rispettoso silenzio ed amichevole sguardo, mamma e lavoratrice instancabile, dedita alla famiglia con una mano sempre tesa agli amici. Combattendo sempre, senza arrendersi mai, Antonella è stata un grande esempio per tanti, dimostrando in modo straordinario quanto sia preziosa la vita e donando amore a tutti coloro che le stavano intorno”. Il raduno è fissato alle ore 9,00 in piazza Marconi e l’arrivo alle 12,30 in villa comunale con l’inizio della giornata solidale. Alle 12,30 grazie all’associazione Donne per le donne verranno serviti i piatti tradizionali (orecchiette, braciole, polpette) il cui ricavato verrà donato a sostegno della raccolta-fondi. Dal pomeriggio inizieranno le varie attività: le letture animate per i più piccoli a cura di “pensiero bambino” dal titolo #giocareconunlibro, “Fioriscono versi” a cura dell’Associazione Attacco Poetico, animazione ed artisti di strada. Alle 17,00 si svolgerà la cerimonia di consegna dei premi della ciclopasseggiata. E’ possibile prenotare il tavolo e chiedere informazioni al numero 349.3727399 (Katia). Partner dell’iniziativa l’AIL Brindisi, l’Associazione Donne per le donne, Ciccio Riccio, Dodèka, l’Associazione Festival San Michele Salentino, Portale magico, Lab creation, Consulta associazioni e Attacco Poetico.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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circusfans-italia · 2 years
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THE GREATEST SHOWMAN DIVENTA UN MUSICAL ITALIANO
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THE GREATEST SHOWMAN DIVENTA UN MUSICAL ITALIANO Il 13 novembre parte dal Teatro Verdi di Brindisi la tournée di "The Greatest Showman il Musical" che poi si dovrebbe spostarsi a Catania passando anche dal Teatro Nazionale di Milano e dal Teatro Sistina di Roma, anche se non sono ancora state comunicate le date e i biglietti in vendita sono solo per la prima data. Una produzione italiana curata da “Art’s Show Management” che ha realizzato questo biopic teatrale dedicato alla storia di Phineas Taylor, riscrivendo “The Greatest Showman – Il Musical”. Su alcune grafiche, infatti, a fianco al titolo, in piccolo compare la scritta “reimagined” (ossia “reinventato”).
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Nel cast, tra gli altri artisti coinvolti, troviamo Britney Bricherasio nella doppia veste di acrobata aerea alla sfera e cantante. SINOSSI Un musical dedicato alla figura dell’impresario P. T. Barnum che celebra la nascita dell’industria dell’intrattenimento. 1820, Bethel, Connecticut. Phineas T. Barnum è un ragazzino, figlio di un sarto che lavora per la ricca famiglia Hallet; Barnum ha un forte rapporto di amicizia con la loro figlia, Charity, nonostante i genitori di lei non vogliano che lo frequenti per la sua povertà; Charity verrà poi portata in una scuola di educazione femminile, ma resterà ugualmente in contatto con Barnum, il quale, intanto, finisce per strada dopo la morte del padre. Diventati adulti, i due fuggono a New York, dove si sposano e hanno due bambine. La famiglia conduce una vita umile in un piccolo appartamento di Manhattan, ma, mentre Charity è comunque felice, Phineas desidera fortemente dare alla moglie e alle figlie una vita migliore.
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DAL COMUNICATO STAMPA Il musical sorprende per le musiche travolgenti e per le coreografie mirabolanti, per un montaggio ellittico e mai banale e, infine, per la capacità di maneggiare una storia dalle tinte avventurose e melodrammatiche in maniera inedita. Lo spettacolo inizia con il protagonista in scena che apre le danze e annuncia la sua storia, una storia spericolata fatta di coraggio e visionarietà, di cadute e di rinascite, di perdite e di riscoperte, ma soprattutto di un genio che voleva realizzare “il più grande show della terra” per stupire e divertire il pubblico popolare. “The Greatest Showman - Il Musical” è un costante movimento colorato e festoso e, caloroso come un racconto di Dickens, tratteggia un uomo privo di preconcetti con una carica di energia, empatia e buonumore che coinvolge gli spettatori. Le musiche e le speciali coreografie fanno il resto. THE GREATEST SHOWMAN DIVENTA UN MUSICAL ITALIANO Visita le nostre sezioni
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giorgiodecesario · 2 years
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Rose rosse e champagne ne La Casa degli Artisti …era il 9 febbraio del 2013 e l’inaugurazione della mia mostra itinerante “Dall’Attualità al Fantasy” (un progetto alienista) era in pieno svolgimento. La mia galleria personale presso La Casa degli Artisti pullulava di gente. Amici, fan, giornalisti, semplici curiosi si accalcavano per ammirare e commentare i miei ultimi lavori e Cristina ed io eravamo impegnatissimi ad accogliere e a sorridere. La sorpresa e la gioia furono immense quando all’ingresso principale si presentarono Vincent, Lisa, Leo, Frida, Salvador e la fanciulla dall’orecchino pendulo, tutti in abito da sera. Erano giunti in una carrozza trainata da cavalli neri scalpitanti e avevano bloccato tutto il traffico di Via Lecce e Via Lepanto. Portavano con loro una corbeille di rose rosse e una cassetta di champagne, quello buono da intenditori. Tutti i presenti fecero “ohohoh” per la sorpresa e loro, sorridenti e benevoli, a tutti davano la mano e rivolgevano parole cordiali. Io personalmente non credevo ai miei occhi. Mai avrei immaginato che la mia mostra potesse avere questi padrini d’eccezione. Eppure era successo. La notizia era arrivata nei loro musei di appartenenza e, d’accordo con i direttori, avevano abbandonato le loro sale di esposizione, avevano assoldato delle controfigure e si erano concesso un weekend di libertà venendoci a trovare e partecipando inaspettati alla mia inaugurazione. La serata giunse alla fine, tra applausi e brindisi di buon augurio. Gli ospiti andarono via, ma loro rimasero con noi ancora per un giorno. Leo si sistemò nella sua stanza, la Leonardo, Vincent e Lisa, rappacificati per l’occasione, alloggiarono nella Van Gogh, Salvador invece volle andare a dormire da solo nella stanza Bach dopo essersi liberato dalle grinfie di Frida, la quale dovette accontentarsi, suo malgrado, di dividere la stanza D’Annunzio con la fanciulla dall’orecchino pendulo. Il giorno dopo se ne andarono in giro per Gallipoli, dove ormai tutti li riconoscevano e li fermavano per strada chiedendo autografi. Cenarono con noi per assaggiare ancora una volta le nostre specialità e brindare con il nostro vino, però poi nel cuore della notte andaron (presso La Casa Degli Artisti) https://www.instagram.com/p/CZrkGjMKWeO/?utm_medium=tumblr
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Nuovo post su https://is.gd/hKukyU
La Terra d'Otranto nel ricordo di un viaggiatore olandese del XVIII secolo, ovvero una grande occasione mancata
di Armando Polito
Jacques Philippe d’Orville nel ritratto di Jan Maurits Quinkhard (1688-1772) custodito nella Bodleian Libraries dell’Università di Oxford
  Sarebbe riduttivo catalogare Jacques Philippe d’Orville (1696-1751), è lui il viaggiatore del titolo, come un protagonista, anche se tra i più importanti, del Gran Tour, un fenomeno che durò dal XV al XVIII secolo e che vide l’incontro tra i resti della cultura classica in Italia e giovani artisti, aristocratici e uomini di stato.
Per il filologo, storico e poeta neolatino1 olandese, infatti, il viaggio in Italia, iniziato verso la fine di aprile del 1727,  fu determinante per la sua carriera universitaria, grazie all’acquisizione accurata di tutta la documentazione possibile sulle fonti letterarie  latine e greche relative ai luoghi visitati.
Fa perciò rabbia a noi salentini che proprio il suo passaggio per la Terra d’Otranto sia stato molto fugace, aleggiando uno strano pericolo, addirittura di morte, come fra poco leggeremo. Chissà quanto e cosa di noi e sul nostro passato sicuramente l’olandese avrebbe scritto, anche se la meta privilegiata del viaggio era la Sicilia, come mostra chiaramente il frontespizio dell’opera, uscita postuma, da cui ho tratto la pagina 273, che ci riguarda, facendola seguire dalla mia traduzione!
Si  dice che dal Promontorio Lacinio fino allo Iapigio o Salentino, oggi Capo di S. Maria, c’è uno spazio di circa settanta miglia, che forma il golfo di Taranto. Al centro del golfo la vista verso l’uno e l’altro lido è gradevole. Nel pomeriggio abbiamo avvistato  Gallipoli ma non potendo fruire di un vento  favorevole  non abbiamo potuto in questo giorno entrare in porto. Infatti l’impeto del mare ci ha sospinti contro un vento  abbastanza forte per alcune miglia. In queste zone per lo più il vento cambia e verso sera suole cadere. Gallipoli pure da lontano appare abbastanza magnifica, perché tutte le pareti degli edifici sono imbiancate col gesso. Essa è sita su una piccola isola unita al continente da un ponte.  Sebbene sia antica, non mi sono imbattuto in nessun rudere, è difesa da una modesta rocca e da altre fortificazioni. Ci eravamo proposto di visitare Otranto, Brindisi, Taranto ed altre celeberrime città dell’Apulia ma ci distolsero dal proposito  gli amici, i quali affermavano che a questi posti pericolosi e in tempo  autunnale e di per sé non ci si poteva avvicinare senza incombente pericolo di morte e qui consigliavano di attendere una stagione più mite. Ma non avendo già tenuto conto abbastanza spesso di tali presagi con esito felice, preferimmo correre qualsiasi rischio piuttosto che morire di noia in questa cittadina.  Decidemmo dunque di dirigerci verso Napoli a cavallo quanto più attentamente possibile. La mattina presto del 17 agosto partiti in carrozza  giungemmo a Lecce dopo mezzogiorno per una strada molto accidentata. Vicino abbiamo lasciato a sinistra Nardò, un tempo Nerito sita in un posto ameno ed aperto. La città di Lecce ha molti abitanti, tanto elegantemente edificata che sotto quest’aspetto non la paragonerei a nessun’altra. Le case e tutti gli edifici  sono in massima parte elegantissimi in candide pietre quadrate estratte nei paraggi. Questa pietra è molto facile da estrarre: infatti comincia dalla stessa superficie della terra e non si spinge oltre i dieci piedi. Quasi tutte le città dell’Apulia fino a Barletta sono state costruite con una pietra quasi uguale, ma non tanto elegantemente. Ma avendo accelerato questo passaggio, infatti indugiare non sembrò sicuro, non abbiamo potuto osservare nulla degno di essere riferito. Partiti da Lecce all’inizio della notte, compimmo quattro tappe di un viaggio non pessimo, lasciata a destra Brindisi fino ad un luogo ridente chiamato S. Vito. Da qui fino a Bari la via è sassosa e da ogni parte ci sono oliveti.
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1 Non a caso nel corso del suo viaggio ebbe occasione di intrattenere rapporti con moltissimi soci dell’Arcadia, l’accademia romana fondata nel 1690 che al mondo classico s’ispirava: Francesco Valletta, Francesco Beretta, Francesco Farnese, Ludovico Antonio Muratori, Scipione Maffei, Giovanni Antonio Volpi, Domenico Lazzarini, Apostolo Zeno, Giovanni Battista Recanati, Giusto Fontanini, Domenico Bianchini.
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vitaebella-blog · 5 years
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Banchetto nuziale
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 In un modo o nell'altro, gli ospiti arrivano un po 'prima degli sposi, ed è considerato una buona forma quando un tavolo di benvenuto attende i visitatori - drink di benvenuto (eng - drink di benvenuto). Un tavolino con tartine, succo di frutta, snack e bevande leggere. 
Drink di benvenuto 
Dopo che l'ospite ha incontrato tutti gli ospiti, gli ospiti hanno mangiato qualcosa e bevuto, spiega come incontrerai gli sposi ora. 
E suggerisce di allinearsi sia come corridoio all'ingresso, sia come ai matrimoni americani - questo è chiamato il grande ingresso, cioè quando gli sposi entrano solennemente nella sala e tutti applaudono, fischiano, battono tutti i lati versando petali. Questo può accadere per strada o già dentro, i genitori vi accolgono con pane e sale, seguiti da una benedizione dei genitori. Le mamme a turno dicono che ti auguro la felicità, la salute, così che la vita tu abbia, dopo aver bevuto per una vita dolce e rompere gli occhiali. 
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Poi tutti entrano nella sala, versano l'alcol nei bicchieri, bevono il primo brindisi e un buon capo durante i primi 15 minuti dà a tutti un pasto calmo e non tocca nessuno. Dopo di che, l'intera prima ora del banchetto è un movimento divertente, non necessariamente concorsi, ma una sorta di richiamo del presentatore per creare esattamente l'atmosfera festosa. Il modo in cui il banchetto inizia in molti modi dipenderà da come passerà completamente. Dopo la prima ora c'è una pausa, una pausa fumo, tale fumo si rompe per 5-10 minuti deve verificarsi ogni ora. In questo momento, qualcuno sta ballando, qualcuno sta fumando, qualcuno sta solo parlando. 
Nella seconda ora, si svolgono le congratulazioni di tutti i parenti più prossimi: i genitori in primo luogo, i nonni, i fratelli, le sorelle. Alla fine della seconda ora balli il tuo primo ballo. Di solito così. 
 Alcuni dei presentatori all'inizio del banchetto prima delle congratulazioni dei genitori o immediatamente dopo che il focolare della famiglia è acceso, anche se nella maggior parte dei casi questa è una delle ultime parti finali della festa. 
Cosa succede durante le altre ore? Se hai circa 80 invitati o meno a un matrimonio, molto probabilmente, il programma dell'ospite sarà calcolato per cinque ore. Cosa succede in queste tre ore? I primi due che abbiamo descritto. Ci sono in realtà alcune opzioni - congratulazioni e brindisi di tutti gli amici e di altri ospiti invitati (hanno letto la cartolina, con le loro stesse parole hanno detto, hanno dato la busta). Se hai girato una storia d'amore in formato video o in formato fotografico, a tutti verrà mostrato la foto con una melodia o un video prematrimoniale sul proiettore.  Agenzia matrimoniale vi può aiutare organizzare un matrimonio.
Storia d'amore 
Inoltre, una danza dello sposo appositamente preparata con la suocera, o una versione più classica, come la danza della sposa e del papà. Anche molto è stato scritto su questo argomento, quindi questo è sempre un momento così sentimentale e piace davvero a tutti. 
 Esibizioni immediate di artisti, gruppi di danza, maghi - tutto questo accade nelle restanti tre ore del banchetto. 
A proposito, i matrimoni europei sono diventati un elemento alla moda di un programma di spettacoli di danza: la danza degli amici dello sposo o la danza della sposa con le damigelle.
E qui arriva la più ricca tradizione - l'ultima ora del banchetto (la quinta o se ci sono molti ospiti alla sesta ora). Durante questa ora, tagliando la torta e vendendo il primo pezzo, lanciando il bouquet della sposa e, di rado gettando la giarrettiera della sposa. Si tolgono il velo, danno fuoco al focolare della famiglia, e tutto finisce direttamente con fuochi d'artificio, o spettacolo di fuoco, o semplicemente bruciando cuori di fuoco, o uno spettacolo pirotecnico o lancio di palle. Questa è una specie di punto finale alla fine della celebrazione del matrimonio. Dopo tutto ciò, gli ospiti accompagnano solennemente gli sposi novelli, ammoniscono e danno consigli per la prima notte di nozze. 
 Spettacolo di fuoco 
 A questo, di regola, finisce la parte ufficiale del banchetto. Gli ospiti finiscono, mangiano e si limitano a chiacchierare o ballare, se non balla durante il giorno. Questo, infatti, di queste fasi consisterà nel tuo banchetto, non importa quanto tu sia leader. E su quanta qualità manterrà, quanto è bello e divertente.
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tmnotizie · 5 years
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MONTEPRANDONE – Dopo le oltre 10.000 presenze dello scorso anno tra Rifugio di Babbo Natale, Mercatino delle Botteghe Artigiane, pista di pattinaggio sul ghiaccio a Centobuchi e mostra dei Presepi e Aperitivi al Borgo nel Centro Storico di Monteprandone, torna l’appuntamento con il “Natale al Centopercento”.
 La quinta edizione della manifestazione punta, quest’anno, ad attrarre turisti sul territorio valorizzando la figura di San Giacomo della Marca e offrendo la possibilità ai potenziali visitatori di conoscere la sua storia, di visitare la Chiesa del Convento, i musei dedicati al Santo e i luoghi in cui è vissuto.
L’ampio programma che va da sabato 16 novembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020, è organizzato dall’associazione “Centopercento”, in collaborazione con tutte le forze vitali del paese, dagli artigiani ai commercianti, dal mondo della scuola alle Istituzioni, dalle realtà associative alle parrocchie, dal tessuto imprenditoriale ai singoli cittadini che credono nelle finalità sociali del progetto.
Facendo rete e creando iniziative rivolte a famiglie, giovani e bambini, il “Natale al Centopercento” è riuscito negli anni a rinvestire risorse nella comunità. Sono, infatti, stati donati giochi alle scuole dell’infanzia, personal computer e quattro lavagne interattive multimediali (LIM) all’Istituto Comprensivo “Monteprandone”, per un valore complessivo di oltre 9000 euro.
Tutte le iniziative beneficiano del patrocinio e del sostegno del Comune di Monteprandone, della Regione Marche e del Bim – Bacino Imbrifero del Tronto, del patrocinio della Provincia di Ascoli Piceno, sono realizzate in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Monteprandone, l’Associazione Proloco Monteprandone, l’Associazione San Giacomo della Marca l’Associazione Segui la Cometa, sono sostenute da aziende più grandi del territorio che condividono il progetto e scelgono di essere partner attraverso erogazioni liberali tramite Art Bonus, tra queste Baden Haus.
Questo il programma completo
Dal 16 novembre al 6 gennaio
Pista di pattinaggio sul ghiaccio, in piazza dell’Unità a Centobuchi
Inaugurazione sabato 16 novembre ore 15:30
La Pista di pattinaggio sul ghiaccio con 300mq di puro divertimento con insegnanti pronti ad aiutare coloro che non sanno pattinare. Per i più piccini che inforcano i pattini per la prima volta ci sono degli amici che li aspettano: i pinguini guida che li sosterranno nelle loro pattinate.
Aperture:
Dal 16 novembre al 21 dicembre
dal lunedì al sabato, dalle 15 alle 19
domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20
Dal 22 dicembre al 6 gennaio
Tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20
Aperture straordinarie:
Martedì 24 e 31 dicembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17
Mercoledì 25 dicembre e 1° gennaio, dalle 15 alle 19
Lunedì 30 dicembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 24.
Dal 16 novembre al 6 gennaio
Mercatino delle Botteghe del Paese e dei Prodotti tipici, in piazza dell’Unità Centobuchi
Inaugurazione sabato 16 novembre ore 15:30
Sono 18 casette, più una casetta per la pesca solidale raccolte tutte nella stessa piazza, pronte ad accogliere i visitatori in un’atmosfera unica, illuminate da luci ed addobbi natalizi per offrire tantissime idee regalo con oggetti d’artigianato locale e prodotti tipici a km zero.
Aperture:
Tutti i sabato, dalle 15:30 alle 20
Tutte le domenica, fino al 22 dicembre dalle 10 alle 20; domenica 29 novembre e domenica 5 gennaio, dalle 15:30 alle 20
Aperture straordinarie:
lunedì 23 dicembre, giovedì 26 dicembre, lunedì 6 gennaio, dalle 15:30 alle 20
martedì 24 dicembre, dalle 15:30 alle 17
lunedì 30 dicembre, dalle 15:30 alle 24
Chiuso il giorno di Natale (25 dicembre) e il giorno di Capodanno (1° gennaio).
 Dal 1° dicembre al 6 gennaio 
Rifugio di Babbo Natale, Centro GiovArti, viale De Gasperi n. 235, Centobuchi
Inaugurazione domenica 1° dicembre ore 15:30
Il GiovArti diventa il Rifugio di Babbo Natale con la sala del trono, la camera da letto, la cameretta degli Elfi, l’Officina e il Giardino di Babbo Natale. Ci saranno proiezioni di film e cartoni natalizi nella sala cinema e laboratori creativi sempre diversi, animazioni, racconta storie, maghi e trucca bimbi e un baby park per i più piccini.
Aperture:
venerdì e sabato dalle 15 alle 20
domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20 tranne domenica 5 gennaio, solo dalle 15 alle 20
Aperture straordinarie:
lunedì 23 dicembre, mercoledì 25 dicembre, mercoledì 1 gennaio e lunedì 6 gennaio, dalle 15 alle 20
martedì 24 e martedì 31 dicembre, dalle 15 alle 18
mercoledì 25 dicembre e giovedì 26 dicembre, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20
Dal 1° dicembre
Accensione dell’Albero di Natale ore 17, piazza dell’Unità
Dall’8 dicembre al 6 gennaio
Presepi al Borgo, Centro Storico Monteprandone
Inaugurazione sabato 8 dicembre ore 15:30
Itinerario presepiale al Borgo: dalle parrocchie Sacro Cuore, Regina Pacis, Santuario San Giacomo della Marca e San Niccolò di Bari, alla vie Limbo, Carlo Allegretti e Corso a cura dell’Associazione Pro Loco di Monteprandone che comprende anche la XXV Mostra Nazionale di Arte Presepiale, a Palazzo Parissi curata dell’Associazione Segui la Cometa e la Mostra dei Presepi da tutto il mondo di Padre Nicola Iachini, presso Palazzo Parissi “Museo dei Codici di San Giacomo”.
Apertura: tutti i giorni dalle 15:30 alle 19:30
Domenica 8 dicembre
Accensione dell’Albero di Natale ore 17, piazza dell’Aquila
Domenica 8, domenica 15, domenica 23 e giovedì 26 dicembre, dalle ore 17:30
piazza IV Novembre e Museo dei Codici di San Giacomo della Marca, Centro Storico Monteprandone
Aperitivi al Borgo. Degustazioni di tipicità enogastronomiche
a cura delle attività del Centro Storico Monteprandone e della Proloco Monteprandone
Domenica 8 dicembre, dalle ore 17, Centro Storico, Monteprandone
Concerto jazz a cura dell’associazione Marche Jazz
Domenica 15 dicembre, ore 16:30, piazza dell’Unità, Centobuchi
Sfilata sul ghiaccio del Centro di formazione professionale di Daniela Giobbi
Educational tour con agenzie di viaggi
Sabato 21 dicembre, ore 16, piazza dell’Unità, Centobuchi
Concerti di Natale degli allievi dell’Istituto Comprensivo “Monteprandone”
Domenica 22 Dicembre, ore 16, sala Consiliare, Centro Storico Monteprandone
Il Frustingo: il dolce più antico delle Marche. Tavola rotonda sulla storia e le tradizioni locali per la sua preparazione.
Fino al 22 Dicembre
Concorso a premi “Il frustingo più buono 2019” per massaie e operatori.
Premiazione domenica 22 dicembre, ore 17:30, piazza dell’Aquila, Centro Storico Monteprandone  
Domenica 22 Dicembre, ore 16, piazza dell’Unità, Centobuchi
AVIS Comunale Monteprandone presenta il 1^ Harley Biker Claus in collaborazione
con il gruppo V Piceno
Domenica 29 dicembre, dalle ore 16, piazza dell’Unità, Centobuchi
Domenica solidale a cura delle associazioni di Clown terapia dei nostri ospedali
Domenica 29 dicembre, dalle ore 17, piazza dell’Unità, Centobuchi
Concerto Gospel a cura di Seventeen Eventi
Lunedì 30 dicembre, dalle ore 21, piazza dell’Unità, Centobuchi
Anteprima Capodanno
Tombola musicale, spettacolo piro musicale della pirotecnica Santa Chiara e brindisi finale
Domenica 6 gennaio
mattina, Arrivano i Re Magi sulle tappe di “Segui la cometa” nelle parrocchie Sacro Cuore, Regina Pacis, Santuario San Giacomo della Marca e San Niccolò di Bari e per le vie del Centro Storico di Monteprandone
ore 16, Arriva la Befana, piazza dell’Unità, Centobuchi
ore 18, Premio  la scopa D’oro, terza edizione concorso Befana:  più brutta, la più simpatica, la più sexy.
Dicembre – Gennaio
Addobbiamo il nostro paese. Balconi e vetrine di Natale
Concorso a premi per il miglior addobbo di balcone, finestra, vetrina a tema natalizio per tutto il territorio. Premiazione domenica 6 gennaio ore 17, piazza dell’Unità, Centobuchi
Arrediamo il nostro paese: verranno realizzati decori coordinati per abbellire il Centro Storico e piazza dell’Unità curati dai bambini e dai ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Monteprandone e dalla attività associate
Iniziative promozionali in tutte le attività associate della “Centopercento”
Pesca solidale, in piazza dell’Unità: si possono vincere subito premio oppure buoni, sconti o prodotti tipici locali da ritirare nei negozi del territorio.
Ogni domenica animazione con laboratori tematici e trucca bimbi al GiovArti, artisti di strada e musica in piazza.
APPUNTAMENTI
Sabato 16 e domenica 17 novembre
Sabato 16 Novembre, piazza dell’Unità, Centobuchi, ore 15:30
Compagnia Due Piume – Trampolieri 
Compagnia Due Piume nasce nel 2014 dal desiderio di condividere con altri artisti la passione per l’arte e il teatro di strada. Nasce così un piccolo collettivo di artisti che porta in scena spettacoli di trampoleria, magia, clownerie, acrobatica, laboratori creativi, Ludobus e progetti di circo sociale.
Domenica 17 Novembre, piazza dell’Unità, Centobuchi, ore 15:30
Mattia Sannicandro – Illusioniere
Urban Magic  di Mattia Sannicandro è un vero e proprio show che fonde l’antica arte della magia e manipolazione con il teatro moderno. Non crederete ai vostri occhi!
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pangeanews · 5 years
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“La mia esperienza personale con l’alcolismo appartiene al mito, alla leggenda nera dello scrittore, come quelle di Dylan Thomas, Poe, Malcolm Lowry…”: Abelardo Castillo su letteratura & droga
Torno subito, disse Dylan Thomas. Aveva trascorso tutta la notte rinchiuso con Liz, la sua amante americana, in una stanza d’albergo, dopo una sbronza colossale di tre giorni. La notte precedente aveva avuto la fortuna poetica di vedere un topo, forse un ratto. Uscì, entrò in un bar, ordinò diciotto whisky lisci e se li bevve; al suo ritorno disse alla ragazza che, se non si era sbagliato, aveva appena battuto un record. Morì cinque giorni dopo, avvolto dai fulgori e dal caos di un delirium tremens. Poe, sobrio, lasciò Richmond e sbarcò a Baltimora il 2 ottobre 1849; qualcosa accadde in quel tragitto e nei giorni seguenti ma nessuno sa cosa. Il 7 agonizzava quasi come se naufragasse in un letto d’ospedale invocando la sua anima e chiamando a gran voce l’esploratore Reynolds, il navigatore che raggiunse il Polo. Malcom Lowry riunì alcuni amici e disse loro che non avrebbe più bevuto: alzò il bicchiere e fece un brindisi. Morì all’istante, per un infarto alcolico. I primi due aneddoti sono più o meno verosimili, l’ultimo è tremendamente falso. Lowry si suicidò, da solo, dopo un litigio con la moglie. In quanto a Poe, il primario del Washington Medical College disse che era morto di freddo e di fame. Ma si sa, un aneddoto biografico non deve essere per forza fedele, basta che assomigli al suo protagonista. L’orecchio tagliato di Van Gogh, l’oppio di De Quincey, la delinquenza e l’omosessualità di Genet, gli allucinogeni di Artaud sono altre forme di una stessa leggenda: la malattia essenziale del grande artista, la sua fragilità essenziale. Io penso che parlino piuttosto della loro salute. Se, come pensava probabilmente Nietzsche, la salute e il giudizio si misurano in base alla quantità di malattie e pazzie che possiamo sopportare, la vita di certi uomini sorprende per il vigore. Mi ubriacai la prima volta all’età di cinque anni, confessava Jack London. Bisogna avere fegato, cuore, cervello e tanti altri organi molto ben messi per sopravvivere a certe diete.
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Cercare una spiegazione all’alcolismo di alcuni grandi artisti è psicoanalisi o tautologia. È lo stesso che chiedersi perché questi uomini, prima di diventare degli alcolizzati, avessero già scelto il mondo immaginario della letteratura o dell’arte invece di dedicarsi alla politica e agli affari. (Non scarto il fatto che anche questi mondi siano un po’ irreali e che anche in questi si beva molto; mi fermo, faccio una distinzione probabilmente aristocratica tra un alcolizzato e un mero ubriaco con il potere). In qualsiasi modo, esiste un problema più importante che il legame tra la creazione estetica e l’alcolismo. Quello dell’alcolismo e basta; quello dell’alcolismo come problema etico della società.
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L’ho già scritto da qualche parte. In Argentina ci sono due milioni di alcolizzati. E non si tratta di due milioni di festaioli ma di due milioni di malati. L’alcol in un paese sottosviluppato come il nostro, uccide e rende inutile più gente di quanto non faccia la malattia di Chagas, il cancro o l’AIDS. Solo che ci sono malattie e malattie. L’alcolismo è una malattia culturale, acquisita per abitudine, e come la fame e l’analfabetismo è promossa dal potere. Qualche anno fa, ai tempi non così remoti ma sempre più evanescenti della dittatura, un’amica psicoanalista immaginò uno studio sulle assuefazioni in Argentina. Ne parlò con un colonnello, ispettore in una cantina (l’analogia inversa sorge da sola: un oste o un ebbro che comandano una divisione di carri armati e questo può accadere nella nostra realtà). La mia amica sollevò il problema dal punto di vista scientifico. Il colonnello rispose che non avrebbe permesso nessuna ricerca. Le disse inoltre se non si rendesse conto che alla cantina, e forse anche all’economia del paese, conveniva che ci fossero alcolizzati. Non so cosa potrebbe pensare questo patriota della lebbra o della elefantiasi, ma sospetto che potrebbe trovarvi un’utilità nazionale, per lo meno per esercitare il tiro al bersaglio.
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Arrivato a questo punto, devo chiarire una cosa. L’ho già fatto un’altra volta: la mia intenzione non è morale ma etica e per etica intendo la legge che governa la specie, non l’individuo. L’alcolismo o la droga, pensati in modo individuale, non mi commuovono né mi inquietano. Ogni uomo ha la libertà e persino il dovere di scegliere la sua vita e, in qualsiasi caso, ha il diritto di uccidersi come meglio crede. Non mi piace ripetermi, ma se voglio essere breve non vedo un’altra strada. L’alcolismo a cui alludo è quello dei due milioni di argentini il cui numero opprime quanto i numeri di un campo di concentramento. In modo analogo, quando scrivo la parola ‘droga’ non penso all’assenzio di Baudelaire, alle anfetamine di Sartre, alla cocaina di Freud o alle melodiche siringate della Holliday, bensì al bambino che infila la testa in un sacchetto pieno di colla, alle ragazze e ai ragazzi inebetiti e prostituiti dai magnacci della pazzia. È in questa zona che l’alcol acquisisce la sua perfetta dimensione infernale.
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L’altro, la mia esperienza personale con l’alcolismo, appartiene al mito, alla leggenda nera dello scrittore e, da più di un punto di vista, appartiene alla letteratura, bene o male. L’altro è il mondo agonico e splendido che conosco in quanto romanziere che aprì una porta proibita e ne uscì con un libro sotto il braccio. Di questo ne ho già parlato fino al narcisismo in El que tiene sed. Mi è stato detto che quel romanzo giustifica l’inferno privato che lo originò. Quando avevo vent’anni mi sarebbe piaciuto credere a questo tipo di idiozia. Oggi so che niente, tanto meno un’opera estetica, giustifica l’aver vissuto o il vivere come un animale. Non credo alle leggende dell’artista pazzo o sonnambulo. So, e lo so positivamente, che nessuno scrive veramente quando è ubriaco, come nessuno scrive quando sta facendo l’amore o qualsiasi altra cosa. In certi esseri privilegiati, l’alcol, la droga, la pazzia sono il prezzo di un’opera che, come tutte le opere dell’uomo, è effimera e non vale tanta sofferenza; ma anche per scrivere su questi argomenti occorrono lucidità e sobrietà. In definitiva, ciò che voglio dire è che in Argentina ci sono due milioni di malati alcolizzati, non due milioni di poeti maledetti.
Abelardo Castillo
*Abelardo Castillo (1935-2017; in copertina) è tra i grandi protagonisti della letteratura argentina degli ultimi decenni. Qui si è tradotto il testo, inedito in Italia, “Días con huella”, per la cura di Mercedes Ariza; il romanzo cui si riferisce l’autore, “El que tiene sed”, è pubblico nel 1985. Di Abelardo Castillo è stato tradotto, in italiano, “Il vangelo secondo Van Hutten” (Crocetti, 2003) e “I mondi reali” (Del Vecchio Editore, 2015).
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Giocoleria Luminosa
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visitlakeiseo · 7 years
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Sabato e domenica tutti a #Iseo! Zampognari, artisti di strada, mercatini di Natale, spettacoli per bambini, zucchero filato gratis, giostra e pattinaggio su ghiaccio... e ancora, battesimo della sella, musica per le vie del centro, per chiudere con un brindisi in piazza. Insomma non puoi mancare a questa grande festa di Natale con Gusto il 16 e 17 dicembre a #Iseo! Scopri il programma completo qui: http://ift.tt/2j0xqyt • Foto: @sbardolinistudiofotografico • #visitlakeiseo #theromanticchoice #inlombardia #greenandblue #autumninlombardia #natale2017 #natalecongusto http://ift.tt/2iZlJrM
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salentipico-blog · 7 years
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Venerdì 24 novembre (ore 19 – ingresso libero) La luna in cortile in via Adua a Lecce ospita il vernissage di “Passiamo dalla Luna… c’è Emilia“. L’evento nasce come pretesto per esporre temporaneamente l’ultima produzione artistica diEmilia Ruggiero ma presto diventa un’occasione di incontro fra tre donne che, con lo scambio delle proprie esperienze e competenze, hanno generato questo progetto-spot come luogo-altro dai circuiti ufficiali dell’arte contemporanea. Al centro del breve viaggio di questa tre giorni (che proseguirà anche sabato 25 e domenica 26 novembre dalle 18 alle 21) c’è la strada percorsa dalle pitture dell’artista. Un itinerario di immagini ospitato dalle stanze della “Luna in cortile”, struttura ricettiva di Antonella Della Torre, e raccontato con le parole di Viviana Amati, che si srotolano su fondi grigi dai riflessi argentei, pastosi e rigorosamente stesi su materiali riciclati. Si assiste all’esplosione di un sottovuoto spinto, quello delle donne che rifuggono i cliché imposti per essere libere di volare alte con ali da farfalle o sospinte da palloncini. Un’evasione dalla quotidianità per dar vita alla bellezza esplodendo cromaticamente, con un contrasto netto dal fondo grigio, e affermare la propria identità. “Passiamo dalla Luna…c’è Emilia” rappresenta la possibilità concreta di nuovi luoghi d’incontro. L’arte esce fuori dagli spazi istituzionali ed entra nel substrato cittadino, si mescola con il territorio e con gli attori locali, diventa realmente fruibile e accessibile, con un evento lowcost ma curato e ricercato. Durante i tre giorni l’arte e l’ospitalità incontreranno anche il piacere del palato. Sarà infatti possibile degustare i vini di Masseria Masciullo e gli olii di Tenuta Bianco.
Emilia Ruggiero vive e lavora a Lecce. Classe 1979, originaria di Mesagne, in provincia di Brindisi, dopo la maturità artistica si laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università del Salento e successivamente consegue diverse specializzazione nel settore dei beni culturali. Tra le collettive a cui ha preso parte: “Materiamente” (2009), “Percorsi Artistici Salenti” (2011) a cura di Massimo Guastella e Salvatore Polito, “Autoritratti. Artisti del terzo millennio” (2011) a cura di Massimo Guastella, “Kraino: un augurio ad arte” (2014),a cura di Simona Caramia e Lorenzo Madaro. Tra le sue mostre personali: “Autoritratti” (2014), “A cuor leggero” (2017). Le sue opere sono contenute nel catalogo “Supplementi interiori”, pubblicato da Lupo editore nel novembre 2014.
Passiamo dalla Luna, c’è Emilia! Venerdì 24 novembre (ore 19 - ingresso libero) La luna in cortile in via Adua a Lecce ospita il vernissage di "Passiamo dalla Luna… c’è Emilia".
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Il Matrimonio in Puglia
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Trampolieri per Matrimonio in abito da Sposi
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Trampolieri artisti di strada eventi e matrimonio
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Spettacolo fuoco - Fire Show
Spettacolo fuoco medievale è adatto per rievocazioni storiche, eventi di piazza o privati, matrimoni, feste e cene. Vuoi sorprendere i tuoi ospiti con uno spettacolo indimenticabile?Vuoi lasciare la tua festa o il tuo matrimonio nella memoria degli ospiti per sempre? Vuoi fare ad una persona cara un regalo originale? Scegli uno spettacolo fuoco medievale ed aggiungerai calore alla tua…
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