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#c'è del buono
zeldoa · 11 months
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sono entrata in questa bolla affascinata dai toni tenui , dai contenuti culturali , letterari , introspettivi .. ho spostato delicatamente con la mano il portone socchiuso , piena di meraviglia , ho sbirciato; curiosa, un po' intimorita , non sono avvezza ai social , non ho profili fb nè altri simili e/o derivativi .
E mi chiedo .. mi serve ? se si , a che pro ? non credo di aver nulla di minimamente interessante da dire o da condividere .Mi interessa condividere ? si , ma con i miei cari più strettamente connessi con me , non in un palco virtuale di libero accesso . E allora che ci sto a fare qui ?
Forse voglio concretizzare il dialogo con me stessa , tratteggiare per iscritto quel che galleggia nella mia testolina . per rileggermi si , per risentirmi si . E contemporaneamente per arricchirmi , perché molti pensieri , sfoghi , stupori , entusiasmi e dolori che leggo tra i posts mi sorprendono magnificamente . Mi piace avere la conferma che oltre all'orrido che da sempre esiste ma che si propaga ora più che mai con l'impeto e la velocità di una mareggiata , oltre a questo nauseante orrore sordo , esiste un sottobosco silenzioso e profumato ; di animi gentili , nobili , lettori e creatori; di parolieri a cappella di creatori di opulente composizioni che si srotolano come spartiti e mi accompagnano in un mondo di favola, melodia e pace.
E mi lascio trasportare, fluttuo , e sorrido . E mi commuovo .
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2022 in books
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I discovered I like Sellerio’s collections of detective stories - that’s it, I’m done. This is my new addiction. I already own Una notte in giallo and I already have Un anno in giallo and Una giornata in giallo in my sights. Help?
For context: Sellerio Editore is very well know in Italy for its excellent selection of mystery and detective story authors, the most famous of whom is Andrea Camilleri. They have this very recognizable editorial collection of books in the format you can see above: small, dark blue, with a picture or painting in the middle square and amazing paper for its pages (it smells amazing). One of the cutest phrases I read about Sellerio is that the format is so iconic and the content so reliable that the Italian word for detective story (”giallo”, meaning yellow, because in the 30′s a well-known publisher, Mondadori, started selling a very popular collection of detective stories all with a yellow cover) should become “blu”.
Sellerio regularly publishes this type of collection, with eight to ten of their authors all providing a story with a common theme: in this case, they need to solve a mystery in exactly one week. The titles of the installments of this series are a play on “in giallo” = in yellow. A week in yellow, a night in yellow (each story takes up only one night), a year in yellow (twelve stories, each one in one month from January to December), the holidays in yellow (either the detectives/protagonists or the victims are on holiday at the time of the crime), New Year’s Eve in yellow and so on.
My favorites of the stories in Una settimana in giallo have been:
Alessandro Robecchi’s story, which made me find out the lovely Monterossi mini series on Amazon Prime and convinced me to go buy at least a couple of his books (during the next Sellerio sale, next August - I swear I’ve resisted up to now!); the protagonist is a TV content writer (despite his wishes) and, with his actual-detective-friends, he is tasked with finding a reluctant heir to a furtune; all of Robecchi’s books with Monterossi as a protagonist are noirs set in Milan and, if the miniseries is even remotely close to the first two novels, they are delightful. The style is ironic and quick, a pleasure to read and I am definitely hooked
Santo Piazzese‘s idea was a nice detour from the usual organized crime storiline - it was the funniest story of the bunch, incredibly enough, considering the theme! Basically an up-and-coming mafia family use their influence to have a girl employed as a cook in a restaurant long-loved by the protagonist, Lorenzo La Marca (a university biology professor in Palermo), and owned by an old friend of his - except, she’s terrible at it but she has this idea of being a misunderstood genius and the owner cannot get rid of her without fearing repercussions on his restaurant; basically, La Marca finds a way to get her own relatives to remove her from the restaurant and the ending is particularly satisfying for a little mention of a certain character
Fabio Stassi’s search of missing characters from novels. His protagonist, Vince Corso (not a detective, but a psichologist who treats people by prescribing specific books depending on what ails them), falls asleep and dreams of meeting a dead author, who got a leave of absence from Heaven to come back for a few days and help Corso find the characters who started disappearing from books in protest, so they find, for the announced closing of a little library nearby, in Rome. They also find the time to go be interviewed by Fabio Fazio at Che tempo che fa, but only after saying hello to a very friendly Robert De Niro and starting a brawl
The other stories featured actual investigators/policemen or the usual curious-journalist/writer-who-finds-death-wherever-they-go or random people solving small-scale mysteries. Some were more entertaining than others, but the the three above are totally the winners, for me.
A remarkable thing that was actually very touching is the final editor’s note: this is the first “in giallo” collection designed and published after Camilleri’s death and, to honor him, all authors were asked to slip a reference to him or his work in their stories: sometimes it’s the name of a book, sometimes his most famous police commissioner, Montalbano, is mentioned (or disappears from his own novels), other times it’s a quote (book titles slipped in the dialogue or hidden quotes). That was so sweet!
Anyway, I got hooked both by the format (the stories in this are 50 to 70 pages long, more or less, so readable in a quiet lunch break) and by how this lets you have a little taste of authors’ writing style, so that you can see if you would actually like their novels (I am so glad I never picked up Savatteri’s stuff!). So expect to see more pictures like this in the future!
#2022 in books#una settimana in giallo#alicia giménez-bartlett#(la sua storia: non male la trama ma il fatto che la sua protagonista 'abiti' in altri romanzi e quindi sia fatta e finita#e non abbia bisogno di presentazioni non mi ha dato molte info; ho fatto fatica a immaginarmi sia petra che il suo compare#quindi non ero molto interessata alla risoluzione del mistero né ho trovato la narrazione particolarmente brillante - buono a sapersi)#andrej longo#(la sua: la più triste della raccolta; non mi è dispiaciuto il pov e alcune scene sul lungomare e nel baretto ma non mi ha preso granché)#marco malvaldi#(la sua: una storiella con il barista della serie del bar lume; non ho mai letto uno dei romanzi con lui e con i suoi vecchietti#il suo unico romanzo che ho letto è quello con pellegrino artusi come protagonista e quello fa schiantare dal ridere - c'è il sequel#ma sto aspettando che esca anche lui nelle edizioni promemoria come spero che accada per non averli di formati diversi#che mi darebbe fastidio - mentre questo.. sì aveva i suoi momenti simpatici ma non mi ha fatto affezionare al barista#mentre la vicequestore sua compagna è stata simpatica per lo scazzo assoluto dimostrato dalla pagina n. 1.. vedremo)#antonio manzini#(ho iniziato a vedere 'rocco schiavone' dopo aver letto questo racconto perché il tono mi è piaciuto ma diciamo che lo stile non è di quelli#indimenticabili e con i personaggi non ci sono stati momenti di introspezione o riflessione che mi abbiano fatto dire: voglio saperne di più#insomma - battute simpatiche ma vivo anche senza; è stato carino scoprire la sua corrispettiva francese e il finale è figo ma tutto qua)#santo piazzese#(ho adorato il tono di voce di la marca dall'inizio: è così irriverente ma da una visione colta e scanzonata della vita che ho apprezzato#e poi il fatto che [spoiler] abbia fatto leggermente avvelenare il piatto del cugino della ragazza per sputtanarla davanti alla famiglia#e farla licenziare per punizione - una soddisfazione! - e che poi finisca con la menzione di montalbano nell'operazione#che leva di mezzo definitivamene la famiglia dalla vita del suo vecchio amico - ah che bella stoccata!)#francesco recami#(la sua: divertente scoprire le macchinazioni della sorella e il colpo di culo del fratello ma niente di che non mi leggerei una serie così)#alessandro robecchi#(diciamo che quando carofiglio abbandona definitivamente guerrieri come protagonista - e già ha introdotto penelope#quindi manca poco con una serie nuova già avviata così - so a chi rivolgermi; è una delizia leggerlo e il pov è uno spasso)#gaetano savatteri#(la sua: ugh pov e pesonaggi secondari insopportabili - sono contenta che la serie tv sia fedele perché ho visto una sola puntata
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anemotionalblender · 2 months
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io so di aver fatto del bene nella mia vita, però in compenso ho avuto solo lezioni, e ho capito che non bisogna sempre cercare del buono nelle persone.
spesso non c'è
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fiorescente · 10 days
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Allora quindi oggi vorrei essere in montagna a fare una lunga camminata ma invece eccoci qua
Studio storia contemporanea, penultimo esame; in realtà ripeto perché l'ho studiato trentamila volte ovviamente ma mi fa un botto paura quindi devo sapere tutto tantissimo altrimenti non mi regolo con l'ansia
Detto questo è tutto super interessante ma a una certa pure che palleeeeeee dai bastaaa ma quante volte cambia sto governo francese oooo
C'è di buono che sono entrata già in magistrale quindi del voto posso fregarmene, ma il mio problema è che se non mi sento sicura piango a dirotto davanti al prof e in commissione c'è una professoressa che sembra davvero una strega cattiva e pure antimeridionalista borghese io ve lo dico
Obbiettivo di oggi comunque: arrivare a poco prima della seconda guerra mondiale, speriamo!!
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vividiste · 2 months
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Suo padre lo abbandonò a 3 anni, sua figlia morì a 8 mesi, sua moglie morì in un incidente d'auto, il suo migliore amico morì di overdose. E nonostante tutto, Keanu Reeves non ha mai perso il suo splendore, il suo mondo non è mai finito.
Mentre girava il film "La casa sul lago", sentì la conversazione tra due assistenti ai costumi, e una donna stava piangendo perché avrebbe perso la sua casa se non avesse pagato una somma di 20 mila dollari. Lui glieli depositò sul conto.
Nel suo compleanno del 2010, entrò da solo in una panetteria e si comprò un cupcake con una sola candela. Mentre lo mangiava fuori, offrì caffè e pane gratis a tutti i clienti. Questo fu il suo compleanno di lusso.
Con ciò che guadagnò dalla trilogia di Matrix, distribuì 50 milioni di dollari al personale degli effetti speciali, perché secondo lui, loro erano i veri eroi dei film.
Non ha quasi mai utilizzato stuntmen, tranne che per cose molto specifiche come le acrobazie, e per questo motivo ha riconosciuto il lavoro dei suoi stuntmen regalando a ciascuno una moto Harley Davidson.
Fino ad oggi, usa regolarmente la metropolitana e altri sistemi di trasporto pubblico come l'autobus quando è necessario perché è la cosa più pratica, e non si vergogna mai.
Un gran numero di ospedali afferma di aver ricevuto decine di milioni di dollari da lui.
Ha donato il 90% del suo stipendio in alcuni film affinché la produzione potesse assumere altre star.
Nel 1997, un paparazzo lo trovò in strada seduto accanto a un senzatetto, ascoltando la vita del senzatetto e facendo colazione con lui.
Tutto il bene che sappiamo di Keanu Reeves non ce l'ha raccontato lui, ma coloro che sono stati beneficiati da lui. Non ha mai dichiarato nulla.
Per tutto ciò che ha vissuto, avrebbe potuto avere una visione della vita più triste e pessimista, ma nonostante ciò ha scelto di essere quel qualcosa di buono tra tutto il male che c'è.❤❤❤
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Fonte fb
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abatelunare · 1 month
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Ci sono io, per certe cose...
La mamma è molto stanca. Non bastava la sofferenza per la perdita del marito. Ci si mette pure la burocrazia con le sue assurde pretese. (Parlano di sostenibilità e ti fan buttare via un sacco di carta). È di questa che non ne può davvero più. Ma io le ho detto che deve stare tranquilla. Ci sono io, per le formalità. So essere di un'efficienza spaventosa. D'altronde mi ha insegnato proprio lei. A fare le cose per bene. Ad andare fino in fondo. Le incazzature me le piglio io. Aumentano la circolazione di adrenalina. E rinforzano la mia determinazione. Non ne ho mai avuta tanta come in questo periodo. Qualcosa di buono, in fondo, c'è. Buonanotte a tutti.
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elasciatemiilmare · 2 months
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devo smetterla di vedere del buono dove non c'è
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kon-igi · 1 year
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IL CANALE DEL DOLORE
È un argomento molto difficile da trattare per me, anzi, lo era fino a oggi pomeriggio, quando sono riuscito a trovare una metafora per definire il mio stato d'animo... stavo guidando, ho tirato fuori una penna dalla borsa e mi sono scribacchiato sul polso il titolo che avete letto là in alto, giusto per non dimenticare l'immagine che mi era apparsa.
Non credo proprio di soffrire di depressione (non rispetto i criteri maggiori), magari qualcosa di più simile a una pseudo-ciclotimia ma, vedete, potrei anche sbagliarmi però ho come l'impressione che le persone dividano le loro esperienze in positive e negative: da una parte le cose che le hanno fatte stare bene e che, se perseguite, continuano a far stare bene e dall'altra quelle negative, esperite nel passato e da evitare nel futuro.
Sbaglio nel pensare questo? Me lo confermate?
Ecco... per me funziona in modo completamente differente.
Io ho vissuto esperienze e basta, se percepite poi positive o negative dipende dalla mia vicinanza al Canale del Dolore.
Prendete la mia gattina Minou, che ci è stata accanto per tanti anni, fin dalla nascita di Figlia Grande.
Se percorro la mia vita nel verde paesaggio del mondo posso ricordarne con gioia i bei momenti condivisi assieme - quando la allattavo minuscola e miagolante, quando dal tavolo ha rubato un pollo arrosto intero più grande di lei e quando Figlia Grande divideva con lei i biscotti plasmon sul seggiolone. Poi però imbocco il viale di ghiaia che costeggia il canale del dolore e comincio a provare nostalgia - le zampate di fango che ancora resistono sotto al davanzale della finestra da cui entrava, il collarino viola che sbuca fuori da un cassetto - e poi comincio a camminare sugli argini del canale, dove mi prende la tristezza del vuoto che ha lasciato, di come forse avrei dovuto accarezzarla di più, di come a volte la sogno e sono pieno di gioia che sia tornata ma poi mi sveglio con le guance umide.
E infine cado nel canale del dolore, dove riconosco le mie colpe e ciò che avrei potuto fare e non ho fatto.
Intendiamoci, non succede sempre e soprattutto non succede per ogni cosa che ho vissuto ma il cammino è sempre potenzialmente quello.
Per dire, ho vissuto cose estremamente negative e mi basta riuscire a stare lontano da quel canale, nel verde della foresta del mondo, per riuscire comunque a evocare un ricordo di quello che di bello sono riuscito a tirare comunque fuori da esse.
Vi dirò, forse il trucco è camminare sul bordo di quel viale di ghiaia, attingendo alla malinconia per farmi più consapevole del tempo che scorre in una sola direzione e nel contempo non rimpiangere mai troppo ciò che non è più...
Però la vita è faticosa e in quel canale giacciono troppi nomi e troppi istanti perché il mio passo sia sempre fermo e dritto.
E fa male che il dolore nel caderci dentro offuschi i bei ricordi.
Vabbe'... stasera va così ma sono sicuro che domani qualcuno mi confermerà che c'è davvero del buono in questo mondo e che è giusto combattere per questo, quindi tranquilli <3
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elperegrinodedios · 3 months
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C'è chi vede la rosa e chi fa caso alle spine. Io da parte mia, la osservo e vedo un'unica, stupenda composizione, la mia rosa ha anche un nome ed è bellissimo. Io amo la mia rosa spine comprese. Spine che manifestano il suo carattere forte, ma anche la sua voglia di protezione, che rafforza la sua bellezza altrimenti solo vellutata come i suoi petali di seta. Senza una punta di amaro anche il dolce stanca e senza una dose di piccante e sale pure il buono diventa inesorabilmente insapore.
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Non la colgo la mia rosa, la coccolo, la disseto, la guardo, la ammiro e l'accarezzo ogni giorno. E ci parlo e le dedico le mie cure e tutti quei pensieri che me la fanno amare ogni giorno di più. Si, ora sta vivendo il tempo del suo massimo splendore e appare in tutta la sua prorompente bellezza ed emana il suo inebriante profumo. Io continuerò ad amarla e la terrò con me fino alla fine. E oltre.
lan ✍️
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libero-de-mente · 3 months
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Il tempo passa, a volte corre.
Mi accorgo di questo quando mi fermo e mi volto, guardando la strada percorsa e le cose fatte. Incredibile, a volte non ci credo.
Vedo i volti, sento le voci, annuso gli odori, i profumi e ammiro paesaggi, tutti ricordi che sono attraversati dal mio percorso di vita.
C'è un volto tra tutti, me lo ricordo più di chiunque altro, che mi segnò la vita in maniera profonda quando lo vidi.
Il volto di un esserino appena nato, anzi in parte ancora del tutto uscito da sua madre.
Questo volto, lungo il sentiero della mia vita, è cambiato tante volte.
Ha avuto varie espressioni, dimensioni e colori ma le ricordo tutte. Sono passi del mio cammino importanti, quelli percorsi da padre.
Oggi quel volto che appartiene a te Daniele è quello di un ragazzo buono, condizione che da un certo punto di vista mi preoccupa visto il mondo che ti sto lasciando, ma di cui io sono fiero.
Avrai tanta strada da percorrere tu per un sentiero che, ne sono sicuro, ti porterà ad ammirare paesaggi e orizzonti che io neanche posso immaginare.
Esistono durante la nostra vita dei punti di svolta, dei momenti ben precisi dove le cose cambiano o, addirittura, si capovolgono.
Sento ancora la tua stretta negli abbracci, come la presa della tua manina con la mia, dove cercavi protezione.
Il non volere che io ti abbandonassi. Mai.
Ma nei giorni scorsi c'è stato uno di quei punti di svolta che ti dicevo, un tuo abbraccio in cui per la prima volta mi sono sentito protetto io.
Le tue lunghe braccia che hanno abbracciato un padre che oggi si sente fragile.
Con la differenza che non posso permettermi di chiederti di non lasciarmi mai, perché arriverà il giorno in cui tu prenderai la tua strada e la mia si fermerà. In quel punto, ammirandoti.
Nella vita non esistono i punti di non ritorno, no, credo invece che esistano punti dove si debbano prendere delle decisioni.
Continuare o fermarsi, prendere un'altra direzione o proseguire con lo stesso orientamento.
Arriverà la tua consapevolezza, quando ti volterai per guardare le immagini del tuo percorso, prima di riprendere il cammino, dove probabilmente vedrai ancora il mio volto. Le mie mani stringere le tue, le mia braccia stringerti a me.
Credimi, non avere di questi ricordi del proprio padre è una mancanza pesante, io mi ricordo dei miei abbracci a un uomo che oramai stava per lasciare questa vita.
Cammina, cammina più che puoi Daniele. Percorri più strada possibile e assapora, ascolta, annusa, ammira, tocca e ricorda ogni momento che ti ha creato emozioni e, mi auguro tante, gioie.
Oggi sono 21 anni che cammini, che sei inciampato ma ti sei alzato con caparbietà, che hai preso strade a fondo chiuso ma hai saputo trovare altri passaggi per proseguire. Questo non è da tutti.
Sono fiero di te, ma sono di più orgoglioso di essere tuo padre. Perché tu mi stai dando tantissimo.
Ti abbraccio ora. Ti abbraccerò per sempre.
Auguri di buon compleanno Daniele
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crazy-so-na-sega · 7 months
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la logica del gusto
Lui: [entra trafelato in pasticceria; si alliscia i favoriti] Vorrei un cannolo ripieno. Che gusti ha?
Commesso: Crema o caffè.
Lui: Allora crema, grazie.
Commesso: Aspetti, c'è anche il ripieno alla cioccolata.
Lui: Ah, davvero? In tal caso cambio idea.
Commesso: Comandi. Eccole il cannolo alla cioccolata.
Lui: Cioccolata? Che cosa le fa pensare che mi interessi?
Commesso [perplesso]: Ma come, ha appena detto che ha cambiato idea...
Lui: Infatti non voglio più il cannolo alla crema: me ne dia uno al caffè.
Ficcanaso [fingeva di interessarsi al banco delle meringhe; in realtà ascoltava con attenzione] MI scusi, ma il suo comportamento è irrazionale.
Lui: Come si permette?
Ficcanaso: Tra crema e caffè aveva scelto la crema. Le offrono una terza possibilità, la cioccolata, e lei ci vuole far credere che adesso preferisce il caffè? La cioccolata è irrilevante per la sua scelta tra crema e caffè.
Commesso [titubante] Guardi, ho appena sfornato anche dei cannoli alla ricotta.
Lui: davvero? Allora mi dia quello alla cioccolata. La ricotta non mi interessa affatto. Siete contenti adesso? Se proprio ci tenevate, eccovi serviti: prendo la cioccolata.
Ficcanaso: Lei mi sembra un caso disperato.
Lui: Ma che c'è di male? Capita a tutti di cambiare idea, no?
Ficcanaso: Si, però di solito si cambia idea per una ragione. Come la comparsa della cioccolata non è una buona ragione per cambiare da crema e caffè, così la comparsa della ricotta non è una buona ragione per cambiare da caffè a cioccolata.
Lui: Non è una buona ragione? Lo dice lei. Se non avessi saputo che c'era la ricotta, mai e poi mai avrei deciso di passare alla cioccolata!
Commesso: [sottovoce] Lo lasci parlare. Mi sembra molto strano.
Ficcanaso: [neanche tanto sottovoce] Strano, si. Di solito si pensa che la razionalità sia una faccenda di logica. Se uno dice "Piove, ma non piove affatto" abbiamo motivo di preoccuparci: asserire con convinzione una contraddizione è sragionare. Ma la logica non è tutto. Ci sono forme di razionalità che riguardano il modo in cui organizziamo le nostre preferenze. Il signore qui presente ci sembra poco ragionevole proprio perché non riesce a ordinare le sue preferenze usando in modo pertinente le informazioni che riceve. E potrebbe essere irrazionale in molti altri modi che non hanno a che fare direttamente con la logica. Per esempio, le sue preferenze potrebbero non essere transitive.
Lui: [ha finito il cannolo alla cioccolata e sta divorando quello alla crema] Devo dire che questo con la crema è decisamente più buono di quello alla cioccolata. Mi farebbe provare anche quello al caffè, a questo punto? [lo assaggia] Ah, fantastico. Molto meglio di quello alla crema. Però direi anche che è nettamente inferiore al cannolo alla cioccolata.
Ficcanaso: [facendosi schermo con la mano] Che le avevo detto? Le preferenze del signore non sono transitive. Preferisce crema a cioccolata e caffè a crema. E poi ci dice che il caffè è "nettamente inferiore" alla cioccolata.
Lui: Ma quanto la fa difficile! MI creda, questo cannolo alla crema è davvero migliore di quello alla cioccolata. E le dirò di più: è assolutamente chiaro che quello alla cioccolata è ancora meglio. Ecco, li assaggi!
Ficcanaso: Ci manca solo che mi dica che quello alla crema è più buono di se stesso.
Lui: Quello alla crema è molto più buono di se stesso. E' talmente più buono di se stesso che è persino più buono di quello al caffè!
R. Casati A. Varzi ( 100 nuove storie filosofiche semplicemente diaboliche)
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t-annhauser · 10 months
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siamo tutti Gregor Samsa
Se c'è un risvolto buono dell'essere completamente fuori dai giochi, fuori dalle consorterie alle quali è bene aderire per avere una seppur minimo supporto in qualche ramo della moderna divisione del lavoro, è che non devi prendere partito e non devi niente a nessuno. Prendere partito è l'inizio di tutte le relazioni tossiche che si possono intrattenere con la realtà, da lì comincia la lunga discesa verso la deferenza obbligatoria e cointeressata che è la fonte di ogni cronica perdita di amor proprio. Perdere l'amor proprio sembra una cosa da niente, ma quando questa perdita si cronicizza e l'immagine che si ha di sé comincia a distanziarsi troppo dalla propria volontà per aderire alla volontà altrui, si finisce senza accorgersene per diventare cinici e distruttivi, carichi di odio e di risentimento. Gregor Samsa una bella mattina si risveglia scarafaggio, noi ci risvegliamo zerbini: certe colleghe mi raccontavano cose assurde riguardo alle loro precedenti esperienze di lavoro, umiliazioni alla "diavolo veste Prada" che oggi fanno così spettacolo per esempio nelle dinamiche sadomasochiste dei vari Masterchef e derivati, dove godiamo a vedere la gente trattata male e sotto pressione: be', alla fine si erano convinte che per umilianti che fossero state quelle esperienze di lavoro erano pur sempre servite a formargli il carattere, e ne andavano anche fiere, se le appuntavano al petto come spillette degli scout. Sia detto questo comprendendo che tutti noi, per poter vivere di qualcosa, dobbiamo pur trovare dei compromessi, ma la perdita di amor proprio è la madre di ogni sciagura e purtroppo abbonda in questo mondo moderno che in superficie fa grande sfoggio di rispetto e di inclusività, e dietro ai grandi paroloni ci sommerge da mattina a sera di pubblicità idiote e ci persuade con modelli culturali a dir poco fantozziani (il lavoratore di Amazon come paradigma: ho trovato lavoro grazie ad Amazon così posso curare la mia sorellina malata, sia lode a Bezos, sempre sia lodato).
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blogitalianissimo · 12 days
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È chiaro che va tutto a rotoli, ma che vuoi che faccia, che mi strappi i capelli? Ti direi che se va su il PD alla prossima elezione l'autonomia regionale la tolgono, ma conoscendo l'Italia non succederà mai. E anche succedesse, il sud andrà comunque in malora, perché tra mafia, evasione e completa incompetenza dei governi non credo che si farà nulla di nuovo. Non è una novità che il paese faccia sempre più schifo, ma io mica posso farci qualcosa, a parte votare per il partito che ha l'effetto lassativo più debole. Io ti suggerisco di prendere il buono che c'è perchè da qui andrà solo che peggio.
Anon che ti devo rispondere? Solo con la frase "il sud andrà comunque in malora, perché tra mafia, evasione e completa incompetenza dei governi non credo che si farà nulla di nuovo" sei uscito allo scoperto. Cioè nel migliore dei casi sei una persona del nord che considera il sud un villaggio vacanze, nel peggiore sei un meridionale che lecca gli stivali ai ricchi del nord.
Sì, ti devi strappare i capelli invece, perché i danni che sta facendo il governo li vedrai a lungo termine, e no, non li risolvi nell'immediato cambiando governo, quando entrerai nel mondo degli adulti te ne accorgerai.
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fioredialabastro · 16 days
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15. Qual è la tua citazione preferita di tutti i tempi?
Ciao Papero! 😊 anche questa volta hai scelto una domanda impegnativa, ma a me fa piacere, perché pure questo è il bello del gioco!🌷
Dunque, dopo una lunga e sofferta riflessione, habemus "la mia citazione preferita di tutti i tempi":
"C'è del buono in questo mondo, padron Frodo; è giusto combattere per questo!"
- J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli - Le due torri
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Ho scelto questa perché secondo me racchiude il senso dell'esistenza umana: il male esiste ed è quello più facile da vedere, nonché quello che sembra avere più ragioni per farti gettare la spugna e vivere senza uno scopo; però esiste anche il bene, più nascosto, meno plateale, ma che è l'unica forza capace di dare valore, significato, dignità, bellezza alla nostra vita, come pure la sola in grado di vincere l'oscurità. Sam dice questa frase a Frodo quando tutto sembra perduto, senza speranza; ci ricorda di mantenere lo sguardo fisso su ciò che conta davvero, soprattutto nei momenti più difficili. Trovo che sia di una potenza incredibile; infatti, me la ripeto spesso e funziona ogni volta. 💙
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davidewblog · 1 month
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I miei genitori hanno una particolarità, sono incredibilmente retrogradi, e questo spiega perché la mia vita da studente in affitto con delle coinquiline sia stato come nascere ad una vita nuova.
Quando dico "retrogradi", lo dico con un filo di affetto per loro, perché so che non è una colpa, anche se questo ha pesato tantissimo sulla mia crescita. Lo dico con affetto anche perché solo ora vedo che il modo molto chiuso in cui mi hanno educato mi fa vivere con ancora più emozione tutte le cose che vivo ora che abito con le mie coinquiline.
Potrei dire che i miei sono "conservatori", ma no, perchè è una parola troppo politica, e loro non sono "di destra". Diciamo che sono religiosissimi, iper-osservanti e che hanno una chiusura mentale che non so neanche io da dove derivi, la vedo quasi come una loro paura di confrontarsi con un mondo che cambia, ma è più facile dire che non so perché loro siano così.
Verso di me sono sempre stati iper-protettivi, ma in modo quasi esagerato. Io sono figlio unico, e mentre crescevo ed ero adolescente, praticamente mi nascondevano una parte importante del mondo, mi insegnavano a scandalizzarmi alla prima parolaccia che sentivo e, non occorre dirlo, tutto ciò che è sessualità era un tabù che neanche ci si avvicinava lontanamente ad affrontare.
In questo (mi dispiace davvero per loro doverlo dire) hanno fallito. Mi hanno creato solo dei danni per i primi vent'anni di vita, ma soprattutto durante gli anni delle scuole superiori, durante i quali, fortissimamente condizionato dall'educazione rigida dei miei genitori, avevo difficoltà a socializzare con i miei compagni di classe, molto più liberi di me, e faticavo anche solo a parlare con le mie compagne di classe. Le ragazze mi piacevano, perché avevo ovviamente tutti i miei ormoni a posto e sperimentavo di essere eterosessuale, anche solo nei desideri, ma ero bloccato come un treno fermo con un masso enorme davanti alle rotaie, e questo masso erano i condizionamenti dei miei genitori.
Andare a vivere da studente fuori sede con tre ragazze (libere e carine) è stato "togliere quel masso", all'improvviso, con un effetto dirompente.
Potrebbe sembrare strano il fatto che i miei abbiano avuto loro l'iniziativa di mandarmi in affitto in appartamento, ma non è così. Loro lo hanno fatto comunque pensando che ciò rientrasse nella loro logica "iper-protettiva": mi hanno mandato in un appartamento per evitarmi di viaggiare tutti i giorni e farmi star bene proprio fisicamente, perché attribuivano alla stanchezza il mio insuccesso nella precedente facoltà. E poi lo hanno fatto perché loro erano (e sono tutt'ora) davvero convinti che io sia una sorta di santo che vive in modo stoico la loro morale, indifferente (secondo loro) a qualunque attrazione da parte del mondo femminile. Da questo punto di vista c'è una certa differenza fra come loro immaginano la vita nell'appartamento, e come io la vivo veramente. Loro neanche immaginano quanto ora io abbia iniziato una vita nuova, che non è nulla di speciale secondo come la si vede, è la vita di uno studente che condivide la propria vita con delle studentesse, ma che per me è stato l'aprirsi di un universo fatto di libertà e di abbandono di sensi di colpa inutili.
Poi, a distanza, il rapporto con i miei rimane buono, ci sentiamo al telefono e ogni tre-quattro settimane torno da loro un weekend, e mi fa piacere. Ma di più non riuscirei a vederli.
E non ho ancora trovato un modo per dire loro che ho smesso di andare a messa ogni domenica, senza rischiare di farli svenire.
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babyysallyy · 2 months
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CREDI IN TE
credi in ciò che sei e non fermarti ad odiarti, quando non sei come vorresti cerca di cambia quello che non va e prova a rendere un po' migliore anche la parte peggiore. Se vuoi trasformare ogni difetto in qualcosa di bello, credi in te fino a quando non ti verrà facile riuscire a sorridere spontaneamente per quel che sei, che è la cosa più importante, sai è l'unica cosa che conta veramente. Credi in te, credi nelle tue idee, nelle tue opinioni, credi ai tuoi occhi, credi al cuore, ma sappi che, quando lo farai, ti farai male; credi nella bellezza dei casini che hai in testa ed anche al tuo disordine, ai tuoi ritardi, ai sentimenti discordanti, ai tuoi sbagli, perché è anche questo quello che sei e devi credere che c'è del buono anche dove credi non ci sia. Devi credere che così come sei tu vada bene eccome perché, se non lo farai, ti sentirai sempre ad un passo dal cadere giù, e prima o poi cadrai. Credi in te quando lo specchio ti dirà di non farlo, quando non ti sembrerà possibile riuscirci, e ci vorrà un sacco di impegno, ma credi in te per cambiare le cose, per migliorare il destino, per essere pronta ad amarti quando non vorrà farlo nessuno, per vincere ogni paura, per superare ogni casino, credi in te sempre. Credi in te, soprattutto quando nessuno lo farà. Credere in te è la cosa che ti salva.
Sei forte, puoi farcela.
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