Tumgik
#teen marco montanari
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Much Ado About Nothing (Ish)
PROMPT : Non ho idea se sei d’accordo con prompt Metanari?? Se no, scusami e ignorami tranquillamente :3 Mi chiedevo se potessi scrivere una piccola cosina in cui Marco è geloso di qualcuno che ci prova spudoratamente con Ermal e mette il broncio ed Ermal che “ma Macco ma ti pare che sono interessato a quell* dai non fare il bambino geloso per favore” *boccuccia* e Macco non resiste (obv) a quella faccina tenera e non lo so, finale fluff o smut, come vuoi ???
by @la-suonatrice-jones
Ciao mi chiamo Milena e non posso fare a meno della Metanari perché mi rendono soft. Per cui senza indugi: Metanari teen au per voi!
Se volete leggere l’antefatto su come si sono messi insieme, prego:  Metanari Teen!Au - Pt. 1  MetaNari Teen!Au - Pt. 2  MetaNari Teen!Au - Pt. 3
Uscire con Ermal è sempre una grande impresa
Non perché non gli piaccia passare del tempo con lui, anzi, e spesso e volentieri è l’altro che lo trascina fuori casa con un sorriso e una pacca sulla spalla, ma da quando si sono messi insieme Marco non fa altro che farsi venire un embolo per tutte le persone che ci provano con il suo ragazzo ogni santa volta
Eh sì, chi l’avrebbe mai detto. Lui, l’insignificante Marco Montanari, era finito a mettersi con il suo migliore amico, il ragazzo probabilmente più ambito di tutto il liceo, Ermal Meta.
Incredibile ma vero, più che vero anche se ancora pure lui stentava a crederci
Il loro primo bacio ce l’aveva ancora ben stampato in testa, così come la sensazione dello svegliarsi e pensare ho un ragazzo è tutto vero non è un sogno ed è Ermal freaking Meta chiamate il 118
Ora, c’è una legge non scritta per cui non appena ti fidanzi tutti iniziano a provarci con te. Matematico proprio.
Il problema è che c’è un ulteriore legge non scritta per cui il karma e tutte le altre regole dell’universo con lui debbano funzionare esattamente al contrario 
Ciò significa che nessuno se lo fila di pezza come al solito, ma improvvisamente a Marco sembra che le persone che ci provano con Ermal siano esponenzialmente aumentate
Persone che ci provano con lui e nemmeno troppo sottilmente
Davanti ai suoi occhi, per lo più, come se lui non fosse lì
Ecco perché ormai uscire con Ermal significa vivere un’epopea in cui tutta la sua pazienza viene messa alla prova duramente, sopratutto quando si associa la parola uscita a quella di festa 
Festa a cui, a malincuore, si ritrova.
Seduto sullo sgabellino del bancone del bar con in mano un bicchiere di te freddo e il barista che gli lancia sguardi compassionevoli
Ora, quel diciottesimo era seriamente l’evento dell’anno
Non c’era quinta che non fosse stata invitata e il locale più spazioso che erano riusciti a trovare a malapena era sufficiente per il quantitativo di studenti che ci erano venuti, contando oltretutto che la metà erano infiltrati
Di altri licei, per giunta
Ma a nessuno sembrava importare
Nemmeno al festeggiato che, invece, si premurava di girare come una piccola ape operosa - metafora più che mai azzeccata visto che indossa una giacca color giallo accesso - per salutare tutti e, beh, provarci con chiunque 
Incluso il suo dannatissimo ragazzo 
Perché guarda un po’ chi ti arriva verso il bancone del bar? Ermal, naturalmente, con attorno alle spalle il braccio del dannatissimo e sorridentissimo diciottenne, re delle feste e indiscusso padrone del titolo di più casinista di tutta la scuola, detentore del record di chiamata dal preside e schivata della bocciatura e della sospensione, marpione inguaribile e quotatissimo scopamico nella lista di innumerevoli ragazze e ragazze, Francesco Gabbani
Che se lo stringe e spupazza, muovendo una mano mentre gli parla praticamente all’orecchio per sovrastare il volume della musica
Marco pensa che già così potrebbe saltargli una coronaria, figuriamoci l’embolo che sente partire quando dalla spalla il suo braccio va a cingergli il fianco
E non è nemmeno poi così sicuro, ma gli pare proprio che nello spostarsi abbia pure provveduto a dargli una bella palpatina al sedere
Che ok, il culo del suo ragazzo è magnifico, niente da obbiettare su questo, grazie tante, ma tecnicamente dovrebbe essere vagamente lui a palparlo, non quello stupido di Gabbani, con quei due peli che lui chiama baffi sulla faccia e i pantaloni attillattissimi che più che a vita bassa ormai sono direttamente a livello girochiappa 
Ermal, del canto suo, lo individua con lo sguardo e, appositamente, si dirige verso di lui, sempre però trattenuto da Francesco che, qualsiasi cosa gli stia dicendo, lo fa scoppiare a ridere
E lui è bello, quando ride, bello come il sole e dato il modo adorante e soddisfatto in cui l’altro lo guarda che non manca di essere anche marpione - ha praticamente scritto sulla fronte a caratteri cubitali un bel ora andiamo in bagno e vedi come ridi -  Marco sente l’improvviso istinto di alzarsi e immergere il bel faccino sorridente di Francesco nella ciotola del punch
Per tenercelo fino a quando non smette di muoversi, magari.
Lui non è mai stato un tipo particolarmente geloso.
Ma la verità è che è geloso, sì
Forse perché si rende conto di quanto Ermal sia tutto e lui sia... beh, niente e la paura che l’altro se ne renda un giorno conto per quanto irrazionale che sia a volte lo distrugge
Oggettivamente, Ermal potrebbe avere chi vuole eppure ha scelto lui
E non è che non ha fiducia nell’altro, anzi, non pensa che Ermal lo tradirebbe mai, ma lui lo guarda come se avesse appeso le stelle in cielo e Marco onestamente fatica a capire il perché
Nella sua ottica, lui non ha niente di speciale, mentre Ermal sì, eppure lui non manca di uscirsene con cose tipo “Marco, tu sei straordinario” che lo lasciano ad arrossire violentemente e con i neuroni intenti a fare molteplici frontali 
Comunque, vederli così vicini lo urta e ora che si sono avvicinati riesce anche a sentire sprazzi della conversazione, cosa che gli fa ribollire il sangue nelle vene come niente mai
“Dai, lascia che ti offra qualcosa da bere!” sta urlando Francesco “Un ragazzo bello come te non può restare solo per tutta la serata, che dici?” 
Ora glielo da lui il solo, dritto sulla faccia
Coglie da parte di Ermal un “Mi dispiace” e un “mio ragazzo” mentre accenna piano verso di lui, che si ritrova a guardare Francesco che lo squarda
“Beh” lo sente dire “Se cambi idea vienimi a cercare. Ce l’hai il mio numero?” 
Ermal scuote il capo, Marco è a tanto così dal chiedere l’intercessione dell’Inquisizione Spagnola
Sopratutto quando Francesco prende il cellulare dalla tasca del suo ragazzo, per poi scriverci qualcosa e infilarglielo in quella posteriore dei jeans “Ecco fatto! Tutte le persone carine devono avere il mio numero, mi dispiace ma è la legge” ride l’altro, guardando ancora Marco prima di dire qualcosa che lui non riesce a cogliere
Coglie solo la nuova risata di Ermal e il suo scuotere il capo e un vago “...ma non credo proprio...” buttato in mezzo a una frase che non capisce seguita da quello che gli sembra un “peccato!” da parte di Francesco, ma che potrebbe anche benissimo essere pizzocheri per quanto ci ha sentito
“Divertiti!” gli dice Francesco, scoccandogli un bacio a stampo sull’angolo delle labbra  prima di zampettare via, puntando alla ragazzina di terza del classico che Marco conosce di sfuggita, Annarita, Annalisa, una cosa così gli pare. Sa solo che è lei la rossa di cui parlano spesso nei corridoi con occhi sognanti
Ermal si accomoda al suo fianco, ridacchiando “Cazzo” dice, prendendogli il bicchiere di mano “Francesco è davvero appiccicoso quando ci si mette. Attacca bottone e chi lo ferma più” dice, prendendo un sorso di té.
“Marco” lo guarda poi “Tè? Davvero? Con tutto quello che puoi bere?”
“Devo guidare, Ermal”
“Hey!” l’altro richiama il barista “Un Mojito e...non lo so, qualcosa di analcolico e dolce per lui” dice, prima di voltarsi a guardarlo
E solo allora nota la faccia di Marco
“Che c’è?” chiede, prima di roteare gli occhi ali cielo “Non ho bevuto quasi niente, solo un quarto di un Long Island che Andrea non ha più voluto, sono un po’ brillo ma perfettamente in me, Marco. Lo so che ti ho promesso di non vomitare sulla tua macchina e non intendo farlo” gli dice, sporgendosi per dargli un bacino sulla guancia 
Bacino che lui accetta, passandogli il Mojito che il barista gli mette davanti e recuperando il proprio drink, sospirando appena e guardandolo solo di sfuggita
Non farà il geloso, nossignore. Non dirà niente. Si farà passare il broncio e starà zitto e-
“Macco” lo chiama ancora Ermal, dopo aver bevuto un sorso del suo cocktail, sporgendosi per guardarlo “Non sarà mica per Francesco, vero?”
Come cazzo faccia a leggergli nella mente lo sa solo lui
O forse è che ha ragione ed è davvero un libro aperto.
“Certo che no” dice, in finto tono noncurante, alzando le spalle e bevendo un sorso del drink. Dolce ma ben bilanciato. Almeno si può consolare così e mandar via l’amaro che ha in bocca
Peccato che Ermal non se la beva manco per scherzo, la bugia, al contrario del suo Mojito 
“Ma Macco aw” dice, guardandolo “Sei geloso di me? Che carino” 
Cosa a cui Marco risponde con uno sbuffo
“Io? ma quando mai” borbotta
“Io dico di sì. Non è vero, Macco? Sei geloso geloso geloso-”
Marco non lo regge. Si volta verso di lui, con il broncio, incrociando le braccia al petto “Sì, e allora? Ti stava appiccicato e ti ha pure palpato Ermal e- che cazzo hai da ridere?” brontola, guardandolo ridacchiare
“Oh Marco” ride, sporgendosi per posargli una mano sul ginocchio “Ma ti pare che sono interessato a Francesco? Dai, non fare il bambino geloso” lo riprende, divertito, chinandosi appena verso di lui “Certo, Francesco è carino-” e qui deve trattenere Marco prima che si giri, mettendogli l’altra mano sulla spalla “Ma che avrà poi di così bello o speciale da sorpassarti? Te lo dico io: niente” mormora, guardandolo negli occhi
Marco inizia a sentire le guance andare a fuoco, anche se prova a mantenere il broncio
“Dai, non essere geloso. L’ho lasciato fare per levarmelo di torno. E poi” ride “Quello voleva fare una threesome anche con te”
“Cosa?!” 
Ermal ride di fronte alla sua espressione scioccata, mordendosi il labbro
“Già” conferma “Gli ho detto che non era davvero una cosa a cui eri interessato per cui grazie ma no grazie” dice, procedendo poi a leccarsele quelle stesse labbra “Quindi, perché non la smetti di tenermi il broncio, mh? Dai su. Per favore? Guarda che sono triste se fai così” dice, sporgendo la boccuccia in fuori, rivolgendogli il suo sguardo da Bambi “E poi” aggiunge “Se la smettessi di essere così... immusonito con me, potremmo pensare ad altro... per favore?” dice, rimanendo con il labruccio fintamente sporto in fuori come un bambino “Mh?”
E la verità è che davanti a quel faccino Marco non può non cedere, arrendendosi con un sospiro e sciogliendo la presa delle proprie braccia al suo petto “Sei terribile” dice, guardando il sorriso che si dipinge sul suo viso a quel gesto, fingendo di rimanere ancora imbronciato però
“Altre cose?” aggiunge poi, inclinando appena il capo
Ed Ermal allarga il sorriso in quello che è più un ghigno bucchino che altro 
“Altre cose, sì” dice “per esempio, se tu togliessi quel broncio dalla bella boccuccia che ti ritrovi-” mormora, alzandosi lentamente per avvicinarsi a lui, finendo per infilarsi nello spazio tra le sue gambe per poterci stare e inclinandosi in avanti “potremmo adoperarla per... attività più piacevoli” sorride, leccandosi le proprie labbra e lanciando un’occhiata eloquente alle sue
“Tipo” continua, avvicinandosi ancora, sfregando appena il naso contro il suo “Baciare il bellissimo ragazzo che ti ritrovi di fronte che, guarda caso, è il tuo bellissimo ragazzo e vuole baciarti davvero tanto tanto tanto tanto ta-”
Sorride quando Marco gli mette una mano sul fianco, chiudendo la distanza che c’è tra di loro per coinvolgerlo in un bacio dolce ma sentito, che lui subito approfondisce inclinando il viso e stringendolo a sé, infilandogli una mano tra i corti capelli castani e mettendo l’altra sulla sua schiena
Si baciano così per qualche istante e dal modo in cui Ermal lo bacia Marco sa che ha voglia di fare altro, che non gli basta fermarsi lì, e quella consapevolezza manda un brivido lungo la sua schiena
Sopratutto quando, con il fiato che ormai gli manca, Ermal si stacca da lui, mormorandogli “Vieni con me” all’orecchio mentre lo prende gentilmente per il polso
Si alza, senza nemmeno la voglia di obbiettare, intrecciando le dita con le sue “Macchina?” propone, già cercando le chiavi mentre l’altro annuisce
E mentre attraversano la sala per andare verso l’uscita, Marco si accorge degli sguardi che gli vengono rivolti e anche se arrossisce, per una volta pensa che effettivamente non c’era bisogno di fare tanto rumore per nulla.
Dopotutto, non è lui che deve essere geloso degli altri. 
Semmai, pensa, mentre Ermal si volta ridendo per tirarselo contro e baciarlo di nuovo sull'ingresso, sono gli altri a dover essere gelosi di lui.
E niente, io la chiudo qui (per ora). Un po’ tante metaforiche pippe per Marco e un Ermal altrettanto bucchino che però ama tanto tanto tanto tanto tanto ta-vabbé, ci siamo capiti- il suo ragazzo.
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la-suonatrice-jones · 6 years
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Metanari as that one vine (più o meno)
Bella rega sta cosa l'avevo scritta ieri perchè m'era venuta in mente solo che stavo col 3g e non me l'ha mai pubblicata. Se per caso ne vedete due di questa cosa, scritte pure diversamente perchè sono scema e non ho pensato che sarebbe potuta succedere una cosa del genere e non ho copiato il testo da nessuna parte, ignoratene una(??)
In ogni caso, dato che c'è poca Metanari qui (neanche troppa poca ok) e dato che prima o poi la mia testa esplode se non condivido almeno qualcosa di tutto il disagio Metanari che ho in testa, vi butto qua sta robbbba.
(Se vi danno fastidio le cadenze romane pls lemme know)
Ermal e Marco sono ccccciovani bois sui 18 anni
Che fanno party hard ogni qualvolta possono
Insieme ai loro amiketti Andrea, Dino, Robi ed Emiliano.
E un weekend Vige li avverte che i suoi sono fuori e quindi party hard a casa Vigentini
Con tanto alcool e musica tunz tunz perchè sono ragazzi alternativi e fanno sempre la stessa cosa
Ah non vi ho detto che Marco ha la crush hardissima per Ermal da tipo sempre
Ed Ermal ovviamente ricambia perchè beh skst chi è che non si innamora di Macco
Solo che Ermal è vabbè il nostro basic!Ermal quindi la sua crush non la farà mai vedere perchè è troppo orgoglioso lui e bla bla bla
Marco ogni tanto invece lo beccano a fissare Ermal in awe (same Marco) e ad estranearsi completamente dal discorso
E niente cominciano a bere di qua di là un po' di shottini, na biretta, qualche altro tipo di alcool che non so dirvi perchè non ne so niente io
E sono già tutti mbriachi fradici dopo un'ora e mezza
E Marco sta parlando con Ermal e oh mio dio Ermal ma che belle labbra che hai wow posso toccarle con le mie
Certo che puoi duh
E si ritrovano a limonare duro addosso alla parete di qualche stanza, non sanno neanche quale, forse sono in cucina? Ah no forse è la doccia quella. No sicuramente è un divano quello là sì sicuro
Si ritrovano poi in una stanza con un letto e che fai oh non vuoi usarlo il letto, sta là bello bello
E quindi ci danno dentro
*Parte smut che non so scrivere e in ogni caso mi vergogno*
E poi s'addormentano
Gli altri ignari di tutto ma erano talmente ubriachi che non si sono accorti di nulla
E la mattina dopo Vige fa un po' il giro della casa per svegliare tutti
Deve girare casa perchè ha trovato Dino a dormire in cucina, Robi in balcone per terra ed Emiliano nella doccia. Lui per fortuna era rimasto sul divano
Però mancavano Ermal e Marco
Vabbè staranno uno in camera mia e l'altro che ne so in corridoio o tutti e due in camera dei miei
Eeeeh no Vige non se lo aspettava
Cioè 'n pochino se l'aspettavano tutti che ad un certo punto una cosa del genere potesse succedere
Perchè avevano visto Marco come si imbambolava e come Ermal cercava di non far vedere la gelosia quando Marco parlava con Anna
Però ecco Andrea non si aspettava sarebbe stato così
Perchè apre la camera sua e vede sul letto (uno di quei letti a castello con sotto però una scrivania e non un secondo letto) Marco che dorme
Allora dice dai facciamogli sto scherzetto
E urla "SVEGLIA MARCOLINOOOOOO"
Si aspettava un vaffanculo da Marco
Non si aspettava il busto nudo di Ermal alzarsi da dietro il corpo di Marco e dire "oh ma chi cazzo è che urla"
E Vige OOOOOOOOOOOOOH
E chiude la porta e corre dagli altri perchè RAGAZZI CE L'HANNO FATTA SIAMO LIBERI
E Marco ed Ermal si ritrovano tutti quanti nella camera che li guardano
E li mandano tutti a fanculo
E that's the tea for today grazie se avete letto sta robbba vvb
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Ciao gente mi faccio un po’ di pubblicità qui con questa mia fanficiotn au.
Che dire, è una teen au dove (in brevissimo) una pura casualità porta Ermal e Fabrizio a incontrarsi. Il tutto si basa su una teoria che dice che nella vita ci si innamora seriamente solo tre volte, ognuna unica e diversa. Quindi, ve ne lascio un pezzetto sperando di farvi venir voglia di leggere :3
Dal primo capitolo:  “Grazie” esordisce, la voce bassa e roca, ma la parola viene accolta dal silenzio che rompe solo per un istante perché poi questo si riposa su di loro come polvere su un oggetto dimenticato. Marco si scambia un’occhiata dubbiosa con Ermal, che per la verità non sembra impaurito tanto quanto lui: conosce quello sguardo, ce l’ha sempre quando si trova davanti a qualcosa di nuovo che lo incuriosisce e non è per niente un bene che quella luce stia brillando anche ora nelle sue iridi scure, puntellandole di scintille pronte ad essere alimentate da qualsiasi nuova informazione stia per ricevere. Gliele vede sempre negli occhi, a scuola, mentre legge, mentre suona. In un museo, prima di vedere un film, anche mentre qualcuno racconta qualcosa. Se non ci sono, vuol dire che l’argomento non gli interessa o che è perso in altri mondi. Mondi che Marco sa esistere, molteplici e per lo più a lui sconosciuti, sotto quei riccioli scuri, per lui inaccessibili, per l’altro inesprimibili, per incapacità o volontà propria.
OVVIAMENTE:  Nulla di tutto quello che leggerete qui intende descrivere la realtà, né per quanto riguardo l'orientamento sessuale degli interessati né per gli avvenimenti riportati. Si tratta di una storia di pura invenzione, scritta per diletto e per nient'altro che quello, dato che non vi guadagno nulla se non il piacere di esprimere una mia passione e quello di, possibilmente, allietare le vostre giornate. Se mai il link di questo lavoro o una sola di queste parole dovesse giungere ai diretti interessati, la storia verrà immediatamente lucchettata, se non rimossa dal sito, per cui per favore cercate di fare i bravi.
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generaleferri · 5 years
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Rating: Teen And Up Audiences Archive Warning: Creator Chose Not To Use Archive Warnings Categories: F/M M/M Fandoms: Festival di Sanremo RPF Eurovision Song Contest RPF Pocket Monsters | Pokemon (Main Video Game Series) Relationships: Ermal Meta/Fabrizio Moro Marco/Anna Other Relationship Tags to Be Added Characters: Ermal Meta Fabrizio Moro Andrea Vigentini Marco Montanari Anna Chichi Paolo Pastorino e molti altri Additional Tags: MetaMoro annanari altri pairing a venire Pokemon AU Team Mescal nel cuore l'au di cui tutti avevamo bisogno ma che onestamente non ci aspettavamo proprio nemmeno noi Fluff Angst Hurt/Comfort vabbè raga lo sapete che scriviamo cose dolorose a lieto fine su altri tag a venire Language: Italiano
Andrea ha diciotto anni, e come tutti i diciottenni italiani può finalmente partire per la sua grande avventura: il lungo viaggio che lo porterà a diventare il più grande allenatore di Pokémon che sia mai esistito. Ma per Andrea le cose si complicano fin da subito. Affiancato nei suoi viaggi da un Eevee dispettoso, da Anna, una poliziotta senza distintivo, e da Fabrizio, un allenatore veterano che non vuole più avere nulla a che fare coi pokémon, Andrea e i suoi amici finiscono inspiegabilmente nel mirino del Team Mescal, un'associazione a delinquere dai misteriosi obbiettivi. Cosa vuole da loro Ermal, lo sfuggente capo del Trio Mescal? Per quale motivo i tre malviventi sembrano tanto ossessionati da loro? E soprattutto che fine ha fatto il leggendario Campione della Lega, svanito nel nulla da ormai dieci anni? Il giorno del suo diciottesimo compleanno Andrea lascia casa e parte per la più grande avventura della sua vita. Ciò che non immagina è che è esattamente di quello che si tratta.
Ed eccoci qui, dopo secoli di inattività, ancora coi feels per Detective Pikachu e con una Pokémon AU per le mani. C’è Vige con un Eevee, dobbiamo davvero aggiungere altro? ;) In combutta con @ame-r-chaucer​, come sempre. <3
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Yule Ball? a.k.a. l’arte del chiedere - Pt 2
Sì, lo so che il titolo della seconda parte è diverso, però ragazz* dai ci sta... Essere originali è bll
Allora, la parte 1 la trovate qui e scrivo a caratteri cubitali che è una METANARI. Così non ci sono problemi ed il mondo è bll e brv ✨🌸
Il setting e il contesto e il world di questa kosa invece non si trovano da nessuna parte, perché ancora non vedono la luce e chissà se la vedranno mai ✨✨✨ questo per dirvi che se doveste avere domande o voleste chiarimenti o anche solo soddisfare una curiosità, potete tranquillamente chiedere in un commento o direttamente nell’ask 
Detto questo, io sono Asia e sarò il vostro narratore per questa esperienza mistica nei meandri del mio cervello scemo
Manca una settimana al Ballo del Ceppo. E Marco ancora non ha invitato Ermal. 
Ergo, Ermal è nervoso, il che vuol dire che Annalisa è nervosa, il che vuol dire che Fabrizio non ha vita facile
Fabrizio che in tutte queste dinamica da regazzini non ha interesse. Lui ha interesse solo nelle mutande di Annalisa e se il migliore amico della sua ragazza (che si ostina a dire di non essere la sua ragazza) sta sempre lì, a reggere le candele e mangiarsi i gomiti perché è un ragazzino rincoglionito, Fabrizio a malapena vede le proprie di mutande, il che non va affatto bene
Certo Fabrizio non sa che nell’ottica di Ermal e Annalisa il terzo in comodo è lui ma dettagli 
E poi, sinceramente, anche all’infuori di ciò che muove le cose, a Fabrizio dispiace
e lui è Tassorosso doc, quindi se vede un problema, è ansioso di risolverlo
Quindi va da Marco
Lo trova nel solito posto, seduto sotto uno degli archi in cortile, nonostante faccia un freddo cane e il cielo prometta una bella nevicata. “Montanari?” chiede, quasi timoroso di fare una gran figura di merda 
Marco lo guarda, confuso “Sì, sono io. Tu sei Mobrici, vero? Quello che dice di essere il ragazzo di Annalisa” Fabrizio lo guarda gelido “Annalisa è la mia ragazza” “Lo sai che se non lo sa o non vuole esserlo non vale vero? Comunque, ti serve qualcosa?”
“In effetti sì” “Perfetto” fa Marco, battendo le mani “Io in genere chiedo poco ai nuovi ‘clienti’” gli dice, ridacchiando e facendo le virgolette con le dita
Fabrizio batte le palpebre un paio di volte “Come prego?” “Sì, dai, lo sai... Sconto novellino” e se il sorriso sornione sul viso di Marco sta bene, quell’occhiolino complice triggera Fabrizio
Insomma, è sorpreso. Di queste cose se ne intende, ne ha visti tanti di amici prendere questa strada a San Basilio. Fabrizio non aveva mai provato nulla, un po’ perché si conosce e sa che le sostanze eccitanti non fanno per un ipocondriaco come lui, un po’ perché non può perdere la testa, dato che per sicurezza è sempre andato in giro con la bacchetta. Non puoi essere strafatto con il corrispettivo di una testata nucleare nella manica o alla caviglia. O almeno questo è ciò che ritiene Romina. Bizio manco sa cosa sia una testata nucleare
ma qui, ad Hogwarts, è diverso. Magari qualcosa di non troppo forte. Chissà se Annalisa se la farebbe una canna con lui. Al limite, la regala a Gabba
“In realtà, non sono qui per questo” ammette, grattandosi la nuca “ma un po’ de erba non sarebbe male, o sbaglio?” ridacchia piano
E poi smette di ridere davanti all’espressione shockata di Marco
“Eh?” chiede il pykkolo ancyelo
“Eh?” gli fa eco il povero Bizio, aggiungendo “ma tu cosa vendi, scusa?”
“Informazioni. Io so tutto di tutti. E mi pagano in dolci” spiega Marco, pallido da far invidia al Frate Grasso
Fabrizio lo guarda ed è il meme della signora che fa i calcoli
e poi sputa “Sai tutto di tutti, ma non che Meta sta per Schiantarti”
“Ermal non lo farebbe mai” sbotta Marco, offeso
“Ci manca poco. Se aspetti un altro po’ ad invitarlo al ballo”
Marco batte le palpebre “Eh?”
“Hai capito bene” ed è soddisfatto Fabrizio, della serie che, alla Gabbani e sempre se sapesse cosa significa, sarebbe tutto “nailed it”
“Ma ma ma ma...” comincia a balbettare Marco, a cui Fabrizio risponde “cco cco cco cco sveglia sveglia sveglia sveglia” lo guarda meglio “Secondo te perché ha rifiutato tutti quelli che lo hanno invitato?”
“Perché aspetta l’invito di Pace” “Rifiutato tre giorni fa” “Di Dino” “Rifiutato settimana scorsa” “La Michelini?” “Lei e Mirtilla Malcontenta si fanno compagnia da quasi due settimane ormai”
Marco.exe has stopped working. Fabrizio non conosce una parola in inglese, quindi non sa cosa gli sia preso
“Regazzi’, tranquillo” gli dà un buffetto sulla guancia “Ti aiuta Fabrizio, er mejo der Colosseo”
“Annamo bene, annamo popo bene” mormora Marco, pensando che peggio non potrebbe andare 
Potrebbe piovere, ma in realtà nevica
Classica nevicata hogwartsiana (?) e ovviamente tutti si riuniscono fuori a giocare a palle di neve. Gli italiani devono farsi riconoscere e quindi organizzano un mega torneo. Inglesi, francesi e bulgari si perdono le migliori bestemmie del mondo e siamo tutti dispiaciuti per loro
Ermal e Annalisa stanno allungati a terra, a fare gli angeli nella neve, le teste vicine, ma i piedi in due direzioni diverse.
“Se Marco non mi invita nemmeno oggi, lo mando a cagare” esordisce Ermal, dopo diversi minuti di silenzio, in cui non avevano fatto altro che osservare i fiocchi di neve che scendevano lenti su di loro
Annalisa cerca di prenderne uno con la lingua ed Ermal la imita, in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare “Chiediglielo tu”
Ermal sbuffa “La fai facile, a te è praticamente caduto in braccio e nemmeno mi hai ringraziato” “Ne avrei fatto volentieri a meno” sbotta Annalisa “è un figo, ma è tanto appiccicoso” “Non sembri dispiaciuta quando lo trascini da Madama Piedediburro, nonostante lui preferisca la Testa di Porco” “Vedi? Incompatibili” “Però lui almeno te l’ha chiesto” “Dopo averlo chiesto a te. E poi non era lui quello con cui volevo andare. Al contrario di te, ho avuto le palle di chiederglielo e lui ha rifiutato, fine” 
Ermal salta su, sconvolto ed indignato “Chi è sto stronzo?” Annalisa arrossisce “Un coglione, lascia perdere” lo liquida, perché Ermal è davvero un coglione “Non cambiare discorso. Perché non glielo chiedi tu? Metti da parte l’orgoglio e...” “Mettere da parte l’orgoglio? Se non mi rispetto da solo chi dovrebbe farlo?”
“Ermal!” è la voce di Marco quella che lo chiama, il che lo fa saltare in piedi e anche inciampare mentre si avvicina a lui
“Che fa con Fabrizio?” chiede ad Annalisa, che lo sta seguendo silenziosamente e gli risponde con una scrollata di spalle
“Ehi!” saluta i due, saltellando su e giù un po’ per il nervosismo, un po’ per il freddo, un po’ per la famigliare sensazione di vuoto allo stomaco che prova quando c’è Marco nei paraggi “Facciamo una cosa a quattro?” sputa fuori, riferendosi ad una partita a palle di neve
“OH! Ora parliamo seriamente” risponde Fabrizio, entusiasta, riferendosi ad una ‘partita’ in cui c’entrano tutt’altro tipo di palle 
“Sei disgustoso” commenta Annalisa, mentre Marco balbetta “No, no, io... volevo chiederti una cosa”
“Ok” dice Ermal nel panico, mentre Fabrizio si avvicina ad Annalisa, facendole l’occhiolino come a dire ‘guarda che bravo mentore che sono’
Marco volta le spalle ad Ermal, così che non possa vedere la sua faccia concentrata, mentre si morde la lingua e fa volteggiare la bacchetta
“Marco?” chiama Ermal, confuso per poi sussurrare un sorpreso “Oh”
Davanti a lui, i fiocchi di neve si sono raggruppati insieme fino a formare delle parole. Delle parole con tanto di punto di domanda.
“Yule ball?”
“Gliel’ho insegnato io” si vanta Fabrizio, orgoglioso, mentre Marco si volta a guardare Ermal speranzoso 
“Nemmeno sai che Yule Ball è Ballo del Ceppo in inglese” replica Annalisa, mentre si asciuga una lacrima di commozione e osserva Ermal che si avvicina piano a Marco
“Macco” balbetta, guardandolo incredibilmente sorpreso, senza sapere cosa fare o dire 
“Allora?” chiede l’altro, mordendosi le labbra e abbassando lo sguardo imbarazzato. Un secondo dopo sente le mani di Ermal sul petto e, con entusiasmo sfrenato, alza gli occhi sull’amico, per poi ritrovarsi a terra tra la neve
“Ermal, oh!” grida, schermandosi dalle palle di neve che continuano ad arrivargli addosso a ripetizione
“SEI. UN. IDIOTA. MARCO. MONTANARI.” grida il diretto interessato, accompagnando ogni parola con un veemente svolazzo della bacchetta, a cui seguono delle palle di neve addosso al povero Marco
“Fabrizio” chiama Annalisa, aggrappandosi al braccio del ragazzo, mentre Ermal abbandona la bacchetta e raccoglie a mani nude una mangiata di neve, lanciandola addosso a Marco “Fa qualcosa”
Fabrizio osserva la mano di Annalisa sul braccio con tant’occhi “è palesemente un sì” si spiega “Il mio lavoro qui è finito” completa, con un ghigno soddisfatto, mettendole quello stesso braccio attorno alle spalle “Ma...” “E va bene” concede, tirando fuori la bacchetta 
“Flipendo” sussurra, ridacchiando alla vista di Ermal che inciampa nel vuoto, per poi cadere addosso a Marco “Dovrei aprire una posta del cuore” sospira soddisfatto, portando via Annalisa
“Allora?” balbetta ancora Marco, rosso per l’imbarazzo, per il freddo e perché ha Ermal addosso, con il viso ad un centimetro dal suo
Lo stesso Ermal che è il suo migliore amico da più di un anno e per cui ha una cotta da altrettanto e che si sta chinando su di lui e lo sta baciando 
Ermal che nemmeno sa dove ha trovato il coraggio, ma che sorride quando sente la lingua di Marco sulle sue labbra, che schiude approfondendo il bacio
Insomma, stanno limonando davanti a tutta la scuola ed Ermal nemmeno ha dato una risposta
Si tirano indietro per prendere fiato e scoppiano a ridere quando dicono all’unisono “Immagino sia un sì” “Comunque è sì, eh”
“Vestiti di blu” gli chiede Marco, dopo un secondo o un’eternità passati a baciarsi “Mi piaci in blu”
“Ah?” “Ah ah” e ridono ancora, tutti felicetti 
And that’s it, folks! Questa parte è un po’ più breve, ma spero che non vi dispiaccia! Come chiedeva il prompt, vorrei fare anche la parte riguardante il ballo vero e proprio, ma ho deciso di dividerle per poter trashare ancora di più 😂
se la volete, battete un colpo ed arriverà il prima possibile 😘
Sayonara in questa notte amara mi perderooo nei borderooo scrivero il tuo nome in blu poi scappo in tooooour poi scappo in toooour
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Metanari teen!au - parte 3
L’avete chiesta. La stavate aspettando (anche meno Milena), tutti voi
EQQQUINDI
Ciao mi chiamo Milena e passo più tempo sui mezzi di trasporto che con i piedi per terra, per cui senza ulteriore indugio questa è la parte terza della Metanari teen au (+ a bit of Metamoro)
Abbiamo lasciato il povero Macco nel bagno del sushi a piagnere but do you ever wondered cosa è successo prima di tutto ciò per Ermal
Anche se la risposta fosse no mo ve lo dico uguale
Ermal, doveva ammetterlo, era stato molto stupito del fatto che Marco avesse preso la palla al balzo nell’esatto secondo successivo alla sua provocazione/confessione
Ma ne era stato davvero contento perché wow davvero aveva un appuntamento con Macco cioè wow
Non ha alcun problema ad ammettersi e ad ammettergli che gli piace in fondo. È stato proprio lui a spingerlo ad uscire perché lo voleva e sapeva che pure per Marco era lo stesso
Si, aveva una cotta per lui, e quindi? Macco era dolce, intelligente, carino, coccoloso. Tutto quello che voleva.
E anche di più. Tipo imbranato. Adorabilmente imbranato, ma still.
Imbranato al punto che nonostante tutte le provocazioni che gli ha lanciato negli ultimi mesi ci ha dovuto sbattere la testa prima di riuscire a chiedergli un appuntamento
Sì, ok, ha cinque anni e voleva che fosse lui a dirlo perché...si
O forse perché il suo amico Fabrizio, rinomato figo romano incontrato l’anno prima a un concerto in cui aveva condiviso con lui una serata pazzesca (e anche la saliva che sapeva di sigarette e birra), gli aveva detto, nel suo stentato italiano senza punteggiatura tipico dei suoi messaggi telefonici, che farlo ingelosire sarebbe stata una buona tattica per spingerlo a chiedergli di uscire.
Solo che Marco invece di fare qualcosa si era solo infilato di più nella sua pacata timidezza e solo farsi fare un pompino da Francisa aveva portato al risultato che lui voleva
Non che non gli fosse piaciuto eh, sia ben chiaro, e non che non lo volesse.
Francis era bello. Bello con i suoi capelli castani, soffici e ricci, in cui aveva affondato le dita mentre reclinava il capo all’indietro. Bello con le lentiggini che gli ricoprivano il viso e con gli occhi chiari e luminosi. Bello con le sue labbra appena screpolate premute sulle sue, salate come il mare in cui avevano nuotato. Le sue labbra poi posate sul suo collo, spalla, petto e infine strette attorno al suo cazzo.
Ed era bravo e lui era venuto, si, con le dita dei piedi arricciate e una mano premuta sulla bocca per non far sentire a tutta Bari vecchia ciò che stava succedendo in quel vicolo appena nascosto dalle ombre del tramonto
Ma non era Marco
E forse si, il primo pompino che gli hanno mai fatto è stato epico, ma se anche fosse stato un disastro, avrebbe preferito che fosse Marco, quello
Quando gli aveva chiesto di uscire quindi era stato davvero davvero... felice.
L’aveva subito scritto a Fabrizio, che l’aveva chiamato urlando “MA CHE DAVERO?” e ne avevano parlato, poi, di quell’appuntamento per ore e per i giorni successivi, in chiamata e via messaggio.
E più i giorni passavano e più Ermal però iniziava vagamente ad agitarsi
Gli altri erano facili da gestire. Gli altri poteva baciarli e non avere paura di un rifiuto perché, anche se sovvenuto, non sarebbe stato poi così tanto grave. Uno smacco al suo orgoglio, ma niente di irrimediabile, niente di indimenticabile nel giro di poco. Poteva mettere in chiaro che non c’era niente, se non attrazione fisica, la maggior parte delle volte. Poteva divertirsi a infilargli le dita sotto la maglia e accarezzargli i fianchi e poteva lasciarsi toccare a sua volta. Poteva lasciare che le loro mani si infilassero nelle sue mutande e poteva fare la stessa cosa senza troppi problemi e preamboli, chiedendo un permesso che attendeva ma che quasi nessuno gli aveva rifiutato. E poi poteva andarsene, ringraziando, dopo aver applicato il motto di Fabrizio che, quella sera, l’aveva fatto venire con la schiena premuta contro la parete di un bagno sudicio, la musica che attraversava le sottili pareti e gli arrivava comunque alle orecchie, i bassi e la batteria che si mischiavano al ritmo del suo cuore che gli rimbombava nei timpani, e poi gli aveva detto, ridendo “‘Ndo vai regazzi” quando lui aveva fatto per spostarsi, baciandolo ancora, scostandogli i ricci sudati dall fronte umida “Non te l’ha insegnato nessuno che si ricambia? Un orgasmo per un orgasmo e semo tutti contenti”. Non era una costrizione: aveva fatto mezzo passo indietro, Ermal avrebbe potuto scegliere di lasciare perdere, ma aveva riso, cercando ancora le sue labbra. “Ci sta” aveva detto, slacciandogli i jeans.
Marco non era gli altri.
Voleva baciarlo, si, voleva fargli tutto quello che aveva fatto a loro e anche di più, ma c’era in quel desiderio un timore che era tutto nuovo.
Non voleva un rifiuto di Marco. Non voleva andare in fretta con lui. Voleva aspettarlo, aspettarlo anche fino a per sempre, se necessario.
Aveva chiesto quindi consiglio a Fabrizio, di nuovo, quella sera.
Era sceso in anticipo, scrutando la strada con gli occhi scuri strizzati. Aveva fatto scegliere la camicia a Rinald, che l’aveva liquidato con un “Tanto fanno tutte cagare”, indicandone però una con il dito e facendogli l’occhiolino.
Si era fatto la barba (la poca che aveva, quasi inesistente) e si era scompigliato i ricci duecento volte finché non erano stati come li voleva e poi aveva tirato fuori una sigaretta, alla menta, però. Quelle che riservava solo per Marco, perché a lui dava fastidio l’odore del fumo e l’aroma fresco della menta almeno in parte lo nascondeva.
E poi non voleva che la sua bocca sapesse di amara nicotina, in caso.
E così, appoggiato al muro del condominio, aveva tirato fuori il telefono per chiedere consiglio.
“Che faccio se dovesse andare male?” Aveva scritto e da lì aveva riversato tutte le sue paure in messaggi che spediva a velocità rapidissima, non lasciando quasi il tempo a Fabrizio di rispondergli e stargli dietro, data la sua lentezza
Alla fine avevano concordato insieme che la cosa migliore sarebbe stata non farsi troppi problemi e seguire un po’ quel che veniva
E se quel che veniva, bene, altrimenti avrebbe provato a rimediare come poteva
“Nun ci pensa troppo” aveva detto Fabrizio
E all’inizio era andato tutto ok, davvero, e Marco stava benissimo, con quella camicia, e lui diceva di essere brutto, ma come poteva esserlo con quel faccino e i suoi occhi nocciola velati di timore e felicità e le guance arrossate dall’imbarazzo e i suoi desideri nascosti comunque stampati su tutte le sue espressioni e liniamenti
E avevano passeggiato e ordinato il sushi e parlato e tutto era bello, bellissimo, stupendo, fanstastico, perfetto.
Straordinario
Ma Marco era nervoso, teso come una corda di violino, e Ermal aveva sperato che il tragedione che sbirciava da dietro l’angolo non lo svoltasse mai, ma così non era stato
E ora si ritrova con un Marco in lacrime che nemmeno lo guardava, proclamando di aver rovinato tutto come se stesse confessando di aver compiuto il peccato originale tutto da solo e con la disperazione a inondargli il tono quanto il panico le sue mani tremanti
Ermal sbatte le palpebre, una, due, tre volte, lentamente, scuotendo il capo riccioluto
“Marco” dice “Ma che cazzo stai dicendo” gli domanda, incredulo
E Marco si scansa posandosi le mani sul viso, nascondendolo alla sua vista perché come cazzo fa a guardarlo in faccia dopo quella. Non vorrà nemmeno essere più suo amico dopo aver visto che razza di coglione è
Non ermal.
Ermal che è così intelligente e bello e straordinario e che è tutto e molto di più di quello che sono tutti e nessuno sarà mai come lui, nemmeno lontanamente
Ermal che però gli prende le mani, le sue dita che premono contro i suoi palmi per scostarglieli dalla faccia e la resistenza è minima e colma di una disperata testardaggine che cede subito al modo delicato in cui lo sta toccando. Dolcemente, ma con fermezza
“Marco” gli dice, e il suo tono è di colpo più basso e gentile, come lo zucchero che dopo l’amara medicina sembra ancora più dolce “mi ascolti un secondo?” Gli chiede, retorico
Marco scuote il capo
“Per favore?”
Annuisce. Non può dirgli di no.
“Mi guardi, per favore?”
Non sa dove trova il coraggio di alzare la testa, deglutendo rumorosamente, timoroso di cosa vedrà sul suo viso
Non lo vede, cosa c’è
Non lo vede perché Ermal, non appena si ritrova a osservare il suo viso arrossato e rigato di lacrime, e i suoi occhi pieni di timore e imbarazzo ma anche speranza e resi lucidi dal pianto e le ciglia umide che li contornano e le labbra appena socchiuse a far uscire lievi singhiozzi, non ce l’ha fatta a usare il cervello
Non con Marco che credeva che non gli avrebbe più voluto bene dopo che aveva sporcato la camicia con la salsa di soia, quando lui non l’aveva mai amato tanto come in quel momento
Ha fatto quel che ha detto Fabrizio e non ci ha pensato
Non ci ha pensato e gli ha stretto le mani, chinandosi per far scontrare le loro labbra, con delicata decisione, premendo le proprie contro le sue, umide e salate per le lacrime
Marco.exe
È così scioccato che non riesce a muoversi, a reagire
Ermal lo sta baciando
Non con l’accurata passione con cui l’ha visto limonarsi le altre persone a volte, ma riservandogli un bacio casto eppure sentito, le loro labbra che rimangono le une contro le altre per un attimo brevissimo ma infinito
E Marco ha gli occhi aperti, perché non è riuscito nemmeno a fare quello, e le ciglia scure di Ermal sono ancora più belle viste così da vicino, incastrate insieme, che gettano un’ombra leggera sul suo viso
Quando si tira indietro lo fa piano piano, per non scioccarlo troppo, rimanendo così vicino a lui che i loro nasi si sfiorano ancora
“Adesso ci credi al fatto che non hai rovinato nulla?” gli dice, lasciandogli una mano solo per accarezzargli piano il viso e Marco trema mentre annuisce perché non si fida della sua voce e il suo sguardo cade inevitabilmente sulle sue labbra
Perché l’unica cosa che riesce a pensare è che lo vuole baciare ancora e ancora
E le labbra di Ermal si arricciano in un sorriso dolce che sa di malinquenza
E ride di una risata leggera, piccolissima
“Va bene, si” mormora, e inclina appena il viso per avvicinarlo di nuovo al suo e i loro nasi si incastrano perfettamente e questa volta Marco gli chiude, gli occhi, e quando le loro labbra si toccano sospira, schiudendole subito, e Ermal coglie l’invito, baciandolo per bene, con calma, esplorando la sua bocca piano, sorridendo quando lo sente ricambiare
Ed è solo quando si ritrova con i palmi delle mani che gli circondano il viso che si rende davvero conto di quanto lo volesse
Marco lo sapeva. Sapeva di volerlo, sapeva di desideralo. Lo sapeva perché l’aveva immaginato, quel bacio, centinaia di volte, in migliaia di diversi contesti e sfumature, e mai, mai nella vita avrebbe immaginato di baciarlo nel bagno di un ristorante, con la camicia sporca e il viso umido di lacrime, ma andava bene, benissimo
Ma ermal no
Aveva fantasticato di baciare Marco, si, ma più per mera curiosità, domandandosi come sarebbe stato, che avrebbe fatto.
Eppure si rendeva conto in quel momento del fatto che lo voleva, lo voleva davvero, e se baciando gli altri desiderava la cosa nel senso carnale del termine, volendo solo assaporare il gusto delle loro labbra e non sarebbe importato molto su quale viso esse fossero, in quel caso voleva baciare Marco, e lo voleva in senso stretto ma anche astratto. Lo voleva baciare perché era lui e gli importava, gli importava che le sue mani circondassero il suo viso e che le labbra che baciava fossero le sue
“Convinto?” Domanda respirando e Marco non sa dove trova La forza di rispondere “Non ancora” e ridono, tornando a baciarsi
E si baciano, si baciano senza saper sopire la cosa che hanno appena risvegliato, ed è solo la mancanza di fiato che spinge ermal a staccarsi dolcemente da lui, guardandolo
E gli occhi di Marco, quando li apre, sono bellissimi. Lucidi e luminosi, increduli Emma felici, colmi quasi di una sorta di commozione.
“Convinto?” Gli domanda Ermal, di nuovo, sorridendo, ben sapendo che guardandolo la sua convinzione di prima sarebbe vacillato
E infatti Marco arrossisce, chinando la testa, posando la fronte sulla sua spalla, nascondendosi e Ermal ride, stringendolo a se
“Torniamo a mangiare?” Chiede e sorride quando marco annuisce ma mormora “un secondo”
E va bene, aspettare ancora un momento
In quell’abbraccio, potrebbero aspettare anche all’infinito
E mo io sono al mare, quindi per ora vi lascio alla lettura!
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Yule Ball? a.k.a l’arte del rifiuto - part 1
PROMPT:  Ok ma dato che siamo in tema metanari teen!au how abt prom!au con Ermal che riceve mille inviti ma li rifiuta uno ad uno aspettando quello di Marco che però arriva un po' tardi perchè è imbarazzato ed Ermal si spaventa pensando "omg e se non me lo chiede?" Ma poi Macco prende coraggio e timidamente e con un po' di imbarazzo glielo chiede. Obv saranno la coppia più bella e tutti li invidieranno ed Ermal sarà tipo "wow ho il ragazzo migliore di tutti" e mentre ballano ha gli occhi a cuoricino.
Allora ragazzi, sono Asia aka @itsziapalla ed è tipo la ventesima volta che mi presento, perché ho diversi post in cantiere e non so quale vedrà la luce per primo, lol
@la-suonatrice-jones ci ha chiesto una metanari prom!au e la fillo io perché me piacciono le cose “strane”
Ho avuto il colpo di genio, quindi la cosa si è trasformata presto nell’au di una hogwarts!au plottata con Milena (la prima cosa che abbiamo plottato insieme, btw), che forse un giorno approderà su questi schermi, per adesso abbiamo il Ballo del Ceppo ed Ermal alla “ricerca” di un accompagnatore
La prima è Annalisa. Sono sulle scale della torre di Astronomia, come sempre, a studiare seduti vicini, quando lei alza il capo dal proprio libro e dice semplicemente: “Al Ballo del Ceppo andiamo insieme, vero?”
Non sa come dirle che no, non andranno insieme. Perché lui vuole andare con qualcun’altro, quindi boccheggia e si ferma un’istante a guardarla stupito, pensando a cosa dirle
“Oh” dice l’altra, capendo (in qualche modo, lei capisce sempre) “Chi?” si ferma a guardarlo, per poi aggiungere “Chi vuoi che te lo chieda?” 
Arrossisce e la guarda di sottecchi, balbettando un timido “Marco”
“Buona fortuna” dice lei solamente, senza nessuna particolare inflazione della voce, perché sanno entrambi quanto Marco sia timido. Sospira e la ringrazia. Avrà molto bisogno di fortuna.
Il secondo è un tassorosso del settimo anno che Ermal ha sempre guardato da lontano ed ammirato per il suo essere così... bello. 
Gli si avvicina e un po’ gli tremano le ginocchia ad averlo di fronte. Si vergogna e si appoggia alla scopa con disagio, la divisa da Quidditch di serpeverde zuppa di sudore. “Ciao, Fabrizio” lo saluta, mentre i suoi compagni di casa e squadra lo superano e lo prendono in giro.
Fabrizio sorride e davvero, non è giusto essere così belli.
“Mi chiedevo se ti andasse di venire al Ballo del Ceppo con me” chiede semplicemente l’altro, mettendosi le mani in tasca, abbassando un po’ la testa, rivelandosi più timido di quanto Ermal credesse
“Io...” balbetta, leccandosi le labbra nervoso “Mi dispiace”
“No, non fa niente” replica Fabrizio, mettendo una mano avanti e sorridendogli “sai qualcun’altro a cui potrei chiederlo?”
“Oh” è sorpreso e anche un po’ offeso. Sperava che un po’ se la sarebbe presa “La mia migliore amica non ha ancora un... date?” azzarda, chiedendosi se Fabrizio sappia cosa voglia dire, dato che per fama sa che è uno di quelli che Piton prende sempre di mira per l’inglese e che si fa scrivere i temi dai suoi compagni di casa più generosi
Fabrizio fa un espressione pensierosa per un secondo, poi gli dà una pacca sul braccio “Vabbé, ce provo... speramo non me dà picche anche lei, no? Grazie. Ce vedemo, regazzi” dice poi, dandogli un buffetto anche sulla guancia 
Rimane per un po’ a guardarlo andare via, confuso
Il terzo glielo chiede proprio davanti a Marco. E ad Annalisa. E a tutto il corridoio del secondo piano, perché Francesco Gabbani, grifondoro del sesto anno, cosa sia il pudore non lo ha ben capito
“Meta! Vieni al ballo con me?” chiede, correndogli incontro con il suo miglior sorriso da marpione, la cravatta messa in testa come in Karate Kid
Ermal guarda prima Marco che si guarda i piedi e poi Annalisa che rotea gli occhi al cielo
“No, mi spiace, Francesco. Voglio andare con qualcuno che mi interessi davvero” specifica, sperando che Marco capisca che quel qualcuno è lui
spoiler: non lo capisce e continua a guardarsi i piedi, rosso come un peperone
“Ok” dice Gabbani, girandosi verso Annalisa “Scarrone, tu invece...” 
“Scordatelo, Gabbani”
“Montanari?”
Marco alza la testa e lo guarda stupito, diventando ancora più rosso. “Vorrei chiederlo a qualcun’altro. Appena trovo il coraggio”
Ermal panica. Annalisa eyerolla talmente tanto che le vengono le zampe di gallina in anticipo di quarant’anni. Gabbani scrolla le spalle, dicendo “Sbrigati, prima che lo faccia qualcun’altro” e poi si rivolge ad una ragazza di Beuxbatons che sta passando accanto a loro in quel momento. “Mademoiselle, voulez vous coucher avec moi à le Yule Ball?”
“Francesco” cerca di avvisarlo Ermal, ma la ragazza fa un verso sgomento e poi lo schiaffeggia, prima di andare via indignata
“Ma che ho detto?” chiede confuso l’altro, tenendosi la guancia, per poi voltarsi verso un altro ragazzo di Beuxbatons “Garçon, voulez vous coucher avec moi à le Yule Ball?” Il tipo lo guarda, scrolla le spalle...
“Oui, pourquoi pas?” Francesco si volta a guardarli “Oui è sì, vero?” e quando annuiscono torna a sorridere al giovane francese. “Merci very much, ma cher. C’est magnifique” poi li guarda, facendo loro l’occhiolino. “Nailed it” sussurra, andando via con il francese 
Anche al quarto invito indesiderato Marco è presente, anche se un po’ più lontano e probabilmente non sente nulla
Ermal è nella sala comune di grifondoro, a fare un po’ di compagnia a Rinald, quando davanti a loro si siede Andrea Vigentini che lo guarda con una serietà che ad Ermal fa spavento e d’istinto si gira a guardare in direzione di Marco, che distoglie lo sguardo abbassando il capo e arrossendo 
“Ermalvorrestivenirealballoconme?” chiede Andrea, tutto d’un fiato ed è Rinald a rispondere “Eh?”
Andrea fa un respiro profondo “Ermal, mi chiedevo se tu...”
Lo ferma subito. “Mi dispiace, Andrea, ma... vado già con...” ci pensa e non sa cosa dire, venendo salvando soltanto dalla cocente delusione che si forma sul viso di Andrea, mentre pigola un “oh, fa niente dai. Sarà per la prossima volta”
Non sa perché lo fa, davvero, ma “Rinald non ha ancora un accompagnatore, però”
“ERMAL” si lamenta l’altro, imbarazzato, mentre Andrea pigola un alto piccolo “oh” voltandosi verso il più piccolo dei fratelli Meta. “Ti andrebbe di...”
“Ok, sì. Ma solo perché nessuno ancora non me l’ha chiesto e ho paura di perdermelo” spiega, con il broncio, dato che lui è del secondo anno e i ragazzi così piccoli non possono partecipare se non invitati 
“Va bene. Perfetto” risponde Andrea, per poi alzarsi senza aggiungere altro, mentre Rinald gli pesta il piede indignato “Tu sei coglione”
Ma Ermal non lo ascolta. è troppo impegnato a fissare Marco che ancora fa finta di nulla. “Perché non mi inviti ancora, cazzo?” pensa, desiderando di essere un legimante per poter capire cosa diavolo ha in testa Marco
Il quinto invito è probabilmente il più difficile da rifiutare, sia per la poca pazienza nei confronti del ritardo di Marco, sia per il soggetto in questione
Che quando si siede al tavolo al quale Ermal sta studiando con Annalisa, gli fa andare la saliva di traverso per la sorpresa
La saliva di traverso non va a Fabrizio, seduto con loro a fingere di studiare per far contenta il suo date (come si diverte a chiamarla credendo che sia chissà che dolce epiteto in inglese), che subito la saluta
“Ciao, Fabrizio” replica lei, sorridendo (ed Ermal è sicuro che stia sorridendo e dio, quanto ama il suo sorriso, ci ha scritto una canzone che Marco adora e dio, Marco. Marco che ancora non lo invita. Marco che gli piace da impazzire ed è il suo migliore amico ed è timido e codardo e per niente grifondoro e che cavolo ci fa in quella Casa? Marco che porca troia e se non lo ricambiasse? E se si fosse sognato tutti gli sguardi e le toccatine strategiche e la sintonia che avverte tra di loro? Marco che probabilmente non lo vuole e che cazzo però)
“Lei è Annalisa, la mia ragazza” dice Fabrizio, per poi proseguire con “e lui è...” ignorando completamente il “Non sono la tua ragazza, Mobrici” di Annalisa
“So chi è” lo interrompe la ragazza, sorridendo ancora “Sono qui per lui in realtà. Ermal...” lo chiama e lui deve guardarla e dio, Marco glielo chiederà, deve chiederglielo per forza “So che è un po’ strano, visto che sono una ragazza, ma dato che sembrava che tu non me l’avresti mai chiesto” e ridacchia e che risata ha? Troppo bella per essere vera “verresti al ballo con me?”
“Silvia...” balbetta, guardandola triste “Mi dispiace...”
C’è un motivo per cui Ermal ha passato tutto l’anno precedente a sbavare su Silvia Notargiacomo. O, meglio, ce ne sono mille. è bellissima, biondissima, divertentissima e... buonissima. Quindi non se la prende e va via con lo stesso sorriso con cui è arrivata.
Sorriso che non trova sul viso irritato di Annalisa e su quello confuso di Fabrizio.
“Ermal, una domanda... perché diavolo non lo chiedi tu a Marco?” gli domanda Annalisa ed Ermal non riesce nemmeno a guardarla in faccia
Ora. Ermal non chiederà mai a Marco di andare al ballo per motivi che non staremo qui ad elencare e che si riassumono con il fatto che Ermal non ha mai chiesto a nessuno di uscire. Ed ha passato la maggior parte del suo tempo ad Hogwarts in completa solitudine, se non fosse stato per un incontro fortuito in un bagno in disuso alcuni mesi prima. Quindi, le relazioni sociali sono un mistero per lui. E se sa come accettare e come rifiutare, non riesce a chiedere. E poi è orgoglioso, tanto orgoglioso. ed è Marco, santo dio. Marco. E andiamo!
Insomma, basic!Ermal being Ermal
Ma Fabrizio è di tutt’altra pasta. Lui non comprende l’orgoglio di Ermal e non comprende nemmeno la timidezza di Marco. Fabrizio è un essere umano a 360°. Un animale sociale. Lui ha più amici che cellule nervose. Avrà adottato mezza Hogwarts, professori compresi. Ed ha adottato Ermal da quando ha deciso di dividere la custodia dei suoi figli con Annalisa
Inoltre, non è una ragazza. Quindi quando Annalisa gli parla di girls code e di segreti e tutte quelle puttanate alla Sleepover Club, lui non capisce bene di cosa sia parlando. Anche perché la sua non-ragazza, all’in fuori di Ermal e di quel spilugone troppo cresciuto di Michele Bravi, non ha amici. E nessuno dei due è una ragazza. Quindi girls code cosa esattamente?
Quindi, capirete bene che anche il buon Bizio si comporta da basic!Bizio. E al buon Bizio è impossibile non fare del bene. Quindi va da Marco.
E per adesso è tutto! La seconda parte arriverà a breve. So che c’è voluto del tempo e me ne dispiaccio, ma ho preparato un esame da cui sono fuggita senza nemmeno provarlo ed ho dovuto affrontare la consapevolezza di doverlo (ri)dare a breve. Settembre fa schifo. Non date mai esami a settembre, sentite a me. 
Ma parliamo di cose belle e cioè che non si capisce nulla di ciò che ho scritto! è la mia prima cosa a punti e non cosa sia venuto fuori. So che ci sono inoltre cose che non sono molto chiare, ma ho praticamente preso un au sviluppata con Milena e ho sostituito la metamoro & kose con la metanari soft. In pratica, gli antefatti e il world building (perché ho fatto world building per questa cosa) sono gli stessi, solo che anziché combinare disastri vari, Ermal e Marco sono incapaci di invitarsi l’un l’altro al Ballo del Ceppo (che sì, è il Ballo del Ceppo del 1994, nel Torneo Tremaghi che ha visto partecipare Harry Potter. Più che un’au questo è un crossover, ma vbb)
Insomma, spero che questa prima parte vi sia piaciuta! Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la seconda. Nel frattempo se avete domande, curiosità, commenti, insulti, non esitate a farne :)
Alla prossima, kissini :*
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la-suonatrice-jones · 6 years
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The one where Ermal è in pericolo (manco tanto) e Marco rischia la sua vita per salvarlo
Here I go again.
Come ben sapete ormai, i MetaNari mi rendono il cuore softer than the softest soft giuro sto bene no in realtà ho la febbre.
E quindi per passare le ore penso a cose, hope u enjoy xxx
Piccola nota: hanno all'incirca 18 anni :3
Alla fine Marco aveva ceduto
Cioè non che Ermal avesse dovuto costringerlo più di tanto
Lo sapeva benissimo come farsi accontenare oltre che con una bella sega
Faceva un po' gli occhi dolci, si offendeva, gli diceva "non ti interessa mai quello che voglio io" con il broncio anche se sapeva benissimo che era tutto il contrario
E alla fine Marco aveva ceduto e l'aveva accompagnato al mare invece che a fare una semplice passeggiata come avrebbe voluto lui
Ma in realtà amava andare al mare con Ermal
Vedere quella felicità nei suoi occhi che solo quando vedeva le onde del mare aveva
E diventava euforico
Marco amava vederlo così
L'unico suo problema con il mare e con l'acqua in generale era che lui non sapeva nuotare
Quando l'aveva detto ad Ermal per la prima volta, era rimasto scioccato
E voleva assolutamente insegnargli a nuotare perchè "Macco non è possibile che tu non sappia nuotare"
Ma Marco aveva paura dell'acqua e anche se alle volte ci aveva provato a farsi insegnare, finivano sempre con lui tremante in lacrime ed Ermal che lo stringeva stretto stretto al petto dicendogli che andava tutto bene e che non doveva avere paura perchè c'era lui
Riusciva solo a stare in acqua se toccava con i piedi, e solo se c'era Ermal si sentiva veramente sicuro
Quindi quando andavano al mare si divertivano o a schizzarsi a riva o Ermal a nuotare mentre Marco beato lo guardava
E Marco non era l'unico a guardarlo perchè quelle spalle e quel fisico si notavano abbastanza facilmente ecco
E ora se ne stavano beati in spiaggia sdraiati, a prendere il sole
Marco è tranquillo sdraiato a pancia in giù quando sente un morso tra la spalla e il collo
"Ai ma che cazzo?"
Sente Ermal ridere e si alza, in modo da stare seduto e gli da uno schiaffo leggero sul braccio
"Sei un coglione" borbotta Marco
"Mmm sì. Vado a fare un bagno, vieni?"
E intanto si posiziona tra le gambe aperte di Marco. Marco.exe lo sappiamo tutti
"Non mi va, vai da solo"
"Dai che ti va. Lo so che ti va"
E intanto si abbassa sul collo di Marco a lasciare piccoli baci, lasciando qua e là anche qualche traccia di saliva
Marco intanto pensa guarda un po' te questo stronzo che lo sa benissimo che i baci sul collo mi rendono debole
E cerca un po' di farlo smettere
"Ermal che cazzo non mi puoi far venire un'erezione in pubblico smettila"
"Solo se vieni a fare il bagno con me"
"Ho detto che non mi va, vai da solo"
Offesissimo perchè la sua tattica non ha funzionato, Ermal sbuffa e si alza, dirigendosi verso l'acqua mentre Marco sorride, felice del suo trionfo
Ermal era uno di quelli che non aspetta 3 ore prima di tuffarsi per abituarsi meglio; lui andava spedito, magari si bagnava prima le braccia e le spalle per non avere un impatto troppo duro, ma non ci metteva mai più di un minuto prima di essere completamente immerso nell'acqua salata
Marco osserva il suo ragazzo entrare spedito in acqua, camminare fino a che non gli arriva alle cosce e poi buttarsi di testa.
Riemerge qualche secondo dopo, con un sorrisone a trentadue denti stampato in faccia e si gira a salutare Marco, cercando di tentarlo ad entrare
Marco scuote la testa rassegnato
Lo guarda godersi l'acqua beato, immergersi per risalire con qualche sasso particolare, fare il morto a galla ascoltando le onde del mare che si scontrano contro le sue orecchie e restare qualche minuto ad assaporare la sua felicità
Marco prende il telefono e gli fa qualche foto. Lo fa spesso
Gli piace catturarlo in momenti in cui è felice e rilassato, senza pensieri nella mente, noncurante di quello che succede intorno a lui
Principalmente succede quando è al mare e quando suona
E Marco si ritrova la galleria del telefono piena di foto fatte al suo ragazzo che neanche se ne accorge, troppo preso da quello che sta facendo
Posa il telefono e vede che Ermal ha iniziato a nuotare più a largo, probabilmente vuole raggiungere lo scoglio lì di fronte per fare i tuffi
"Dì al tuo ragazzo di non allontanarsi troppo, ci sono i mulinelli a largo, è pericoloso"
Marco si gira di scatto a sinistra a guardare la ragazza che gli aveva appena parlato
"I mulinelli? Ma non c'è scritto niente da nessuna parte, neanche avvisano?"
"Purtroppo il bagnino è un cazzone e non fa il suo lavoro, sta solo al telefono. Ma a me l'ha detto il ragazzo che faceva il turno prima, io starei attenta"
Marco panica
Si alza di scatto e va a riva, cercando di richiamare Ermal, che però non lo sente perchè è ormai troppo lontano
Nel panico, decide di fare l'unica cosa che gli viene in mente: raggiungere Ermal e dirgli di tornare indietro
Comincia a correre in acqua, finchè può non cerca di nuotare
Nell'affanno della corsa continua a chiamare Ermal che però si allontana sempre di più
Non tocca più i sassi sott'acqua, neache con la punta del pollice
Non sa cosa fare, può provare a nuotare cercando di ricordarsi quello che Ermal aveva provato ad insegnargli ma la sua mente non sta pensando lucidamente
Le lacrime cominciano a scendergli sulle guance e sente i piedi che non toccano più il fondo
Prova a ricordarsi com'è che fa Ermal, mette un braccio davanti e lo riporta dietro mentre l'altro va avanti
Continua a gridare cercando di richiamare l'attenzione di Ermal ma non riesce a vederlo più
L'acqua salata del mare si mischia a quella delle sue lacrime e si infiltra dappertutto, la sente negli occhi che a fatica ormai tiene aperti per il bruciore, nelle orecchie, nel naso, nella bocca che a stento ormai chiama con voce strozzata il nome di Ermal
Si ritrova completamente sott'acqua
Riesce a tornare su a stento e i polmoni lo ringraziano silenziosamente al contatto con l'aria fresca
È molto lontano dalla riva ormai non può tornare indietro neanche se sapesse come
Prende una boccata d'aria rapidamente, nei pochi secondi in cui riesce a restare a galla
Non riesce a pensare a niente, ha solo bisogno di ossigeno e terra ferma sotto i suoi piedi ed Ermal lontano dal largo dove rischia di farsi male
Gli ultimi pensieri che ricorda sono questi, mentre la vista gli si appanna e vede soltanto nero; il mare lo avvolge completamente tra le sue onde mentre continua ad andare sempre più giù
Fino a quando un paio di braccia lo raccolgono e lo riportano su
Ermal si era accorto di Marco troppo tardi, quando riusciva a vedere solamente la testa che ogni tanto riemergeva e le braccia che sventolavano in aria in cerca di un appiglio, cercando di nuotare
Aveva nuotato più veloce che poteva ma non vedeva più la testa riemergere neanche ogni tanto e una stretta allo stomaco lo aveva costretto a nuotare più velocemente
Si era dovuto immergere per riportare a galla il corpo di Marco ormai inconscio
Aveva cominciato a nuotare a dorso, con il corpo di Marco sopra il suo, in modo da lasciarlo più fuori dall'acqua possibile
Nuotava solamente con le gambe, le braccia non poteva usarle, erano sotto quelle di Marco per reggere il peso del suo corpo
Non riusciva a respirare bene, il peso dell'altro lo spingeva in basso ma non poteva permettersi di fermarsi
Se avesse potuto avrebbe dato voce ai suoi pensieri, che erano troppi nella sua mente, troppo rumorosi, troppo assordanti
Avrebbe voluto chiedere a Marco perchè avesse fatto una cosa del genere, sapeva benissimo di non saper nuotare, perchè perchè era andato a largo da solo
Voleva dire a Marco che sarebbe andato tutto bene che tra poco sarebbero arrivati a riva e non doveva preoccuparsi
Ma voleva anche gridare
Gridare a Marco perchè non doveva mettersi in pericolo, al bagnino perchè non aveva visto niente e Marco sarebbe potuto annegare e lui non aveva mosso un dito, gridare addosso a tutte le persone che erano a riva tranquilli per dirgli che potevano anche dargliela una mano, perchè lui ce la stava facendo soltanto perchè la sua forza di volontà voleva portare Marco a riva più di quanto voleva portare se stesso
Si guarda un attimo indietro per controllare quanto gli manca per arrivare a riva e vede che non manca tanto, dovrebbe riuscire a toccare
E infatti può e si alza in piedi e trascina Marco sul suo asciugamano
"Marco... Marco ti prego riprenditi. Macco..perchè? Perchè l'hai fatto lo sai che non sai nuotare, cosa stavi cercando di fare. Macco per favore apri gli occhi"
Comincia a piangere, le mani che accarezzano il viso bagnato di Marco
Si china su di lui sussurrando il suo nome, le lacrime che scendono sul suo viso e si infrangono su quello dell'altro
In un attimo di lucidità mentale si costringe a non piagnucolare ma a fare qualcosa; comincia a premere con le mani sul suo petto, come a scuola gli avevano fatto vedere per rianimare una persona
Dopo si china su Marco e gli tappa il naso, mentre posa la bocca sulla sua e comincia a soffiare, trasportando il suo ossigeno a lui
La prima volta non succede niente ed Ermal ha paura, paura che Marco non si svegli e che stia facendo tutto sbagliato
Alla terza volta Marco tossisce e sputa acqua, riprendendo coscienza
"Ermal... dov'è Ermal" riesce a balbettare mentre ancora tossisce e l'acqua salata in bocca gli distorce le parole
"Marco!" Ermal si butta su Marco, rannicchiandosi sul suo petto e piangendo "Ho avuto così tanta paura Macco". Marco non dice niente e avvolge Ermal tra le sue braccia, mentre lui piange e continua a dirgli quanto si era spaventato
"Che cazzo sei venuto a fare a largo Marco me lo vuoi spiegare lo sai benissimo che non sai nuotare, cos'hai in testa? Le scimmie urlatrici?"
"Ci sono i mulinelli Erm e tu stavi andando troppo a largo. Non mi sentivi e il bagnino non sapevo dov'era. Mi sono impanicato e ho pensato che l'unica cosa che potessi fare era venirti incontro."
"Ma Marco ma scusami chiedere a qualcun altro?"
"Ero nel panico totale Ermal. Riuscivo solo a pensare di doverti far tornare a riva. Ho agito stupidamente lo so ma non riuscivo a pensare lucidamente. Avevo paura ti potessi fare del male"
"Sei un idiota potevi farti del male sul serio. Non farlo mai più mi hai fatto prendere un colpo. Vedevo solo la tua testa ogni tanto che riemergeva e le tue braccia che si agitavano e poi non sei più rispuntato e ho avuto paura Macco, tantissima paura di perderti"
Ermal continua a singhiozzare sul petto di Marco, stringendoselo a sè più stretto possibile
E Marco se lo stringe addosso a sua volta, lasciandogli baci leggeri sui ricci bagnati e ripetendogli che sta bene, va tutto bene e che l'ha salvato e ora sono tutti e due fuori pericolo
E quando si sono ripresi restano in spiaggia fino a sera a guardare il tramonto, con Ermal che ogni due minuti chiede a Marco se sta bene e se ha bisogno di qualcosa e Marco che esasperato gli risponde di no, che sta bene ed Ermal continua a scusarsi, tanto che per farlo stare zitto Marco non può fare altro che baciarlo (Ermal un pochino lo fa anche apposta, così Marco lo bacia. Marpione)
Beh che dire, ma quanto mi rendono soft questi due? Non posso proprio spiegarlo. Grazie tanto tanto se avete letto <3
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Chapters: 11/? Fandom: Festival di Sanremo RPF, Eurovision Song Contest RPF Rating: Mature Warnings: Creator Chose Not To Use Archive Warnings Relationships: Ermal Meta/Fabrizio Moro, Ermal Meta/Marco Montanari Characters: Ermal Meta, Fabrizio Moro, Marco Montanari, Other(s) Additional Tags: AU, Alternate Universe - High School, Alternate Universe - Teenagers, Fluff, Angst, Fluff and Angst, un sacco di roba che mi è venuta così, perdonatemi tutti, una au di cui non avevate bisogno (ma io si), Teenagers, Falling In Love, Slow Burn, ma neanche troppo, povero macco, Unrequited Crush, Not Actually Unrequited Love, alessandra - Freeform, Teenage Drama, metamoro au, Tematiche delicate, Drugs, References to Drugs, Domestic Violence, Past Domestic Violence, Implied/Referenced Domestic Violence, Implied/Referenced Drug Addiction, Past Drug Addiction, Past Drug Use, Implied/Referenced Self-Harm, Self-Esteem Issues Series: Part 1 of The Three Loves Theory Summary:
Dicono che nella vita ci si innamora seriamente solo tre volte. La prima volta, ci si ritrova immersi in un amore fiabesco, idealistico. Si vive nella convinzione che quello sarà il nostro unico amore; quello che dura una vita intera, che sembra così giusto perché assomiglia a ciò che crediamo fermamente sia la definizione corretta per questa parola. Ma il primo amore è spesso in realtà anche quello dettato della lussuria: è immediato, irrazionale, puramente istintivo. E se ne va tanto velocemente quanto è arrivato.
Ermal, adolescente la cui vita ruota attorno agli amici e alla musica, si ritrova suo malgrado a dover fronteggiare per la prima volta un qualcosa con cui non si era mai confrontato: un sentimento estraneo che gli gonfia il petto fin dal primo momento in cui Fabrizio, un ragazzo romano mai visto prima, piomba nella sua vita senza alcun preavviso, lasciando però un segno indelebile.
E anche il capitolo 11, nonostante il parto che è stato, è online. Ci avviciniamo sempre di più alla fine e direi che come cresce la tensione tra loro anche per me non si scherza. PER CUI io vi lascio al capitolo e mi rimetto al lavoro. Ho del porn una missione da portare avanti. 
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Sneak Peek ch 9 - The First Love: Lust
Siccome sto passando davvero un tempo spropositatamente lungo sui mezzi (penso di averci passato più di dodici ore totali in questi giorni) mi diletto a comporre il capitolo nove. 
Angst ne abbiamo? 
Odiava che fosse successo. Odiava che nella rabbia e nella paura avesse fatto uscire dalla sua bocca parole che altrimenti non avrebbe mai pronunciato. Parole cattive, parole che ferivano e che aveva rivolto alle persone che più amava al mondo, lanciandogli addosso accuse che avrebbe dovuto rivolgere a se stesso ma che, non avendo la forza di sostenere sulle sue spalle sottili e deboli mentre era già messo in ginocchio dalla vita a nemmeno vent'anni, aveva scaricato addosso a loro, cercando un sollievo che non aveva trovato perché al peso delle stesse si era sostituito quello dei sensi di colpa, macigni ancora più appuntiti e pesanti da portare che l’avevano schiacciato, lasciandolo a testa china e con i palmi affondati nella terra arida del suo futuro, di cui non rimaneva nulla se non la secca e brulla certezza di una sua prematura e meritata dipartita.
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Metanari teen!au - parte 2
Ciao, mi chiamo Milena, e mentre guardo e valige per Firenze (che di certo non finiranno di farsi da sole) e il pentolino dell’acqua che bolle (non chiedetevi cosa me ne stia facendo di quelli alle tre e mezzo di un pomeriggio di luglio) procedo a dare una gioia a questi due idioti.
Dunque, hanno un appuntamento
Per quando incredibile e pazzesco suoni, Marco ha un appuntamento. Lui. Un appuntamento.
E non un appuntamento qualsiasi nossignore no! Un appuntamento con il suo migliore amico.
Con Ermal, si, proprio lui, quello per cui ha una cotta da quando ancora girava la pubblicità della Calzedonia con te lo dice Vanessa la mutande mi stressa e il San Crispino era il nostro vino nonno guarda (NOTA POST RILETTURA: era Pompea non Calzedonia mi rompo)
O più o meno giù di lì, dai, nemmeno la guarda poi così tanto la televisione
Fatto sta che di comune accordo hanno scelto di fare una cosa semplice semplice, cena e cinema, e che ci vuole.
Peccato che con Ermal niente è mai davvero semplice
Ermal ha proposto di dividersi i compiti: lui sceglierà il film e Marco il ristorante
E qui già il povero Marco inizia a sudare freddo: lo conosce, certo, e hanno dei posti fissi in cui vanno a mangiare, ma non è quello il problema. Non si tratta infatti di sapere cosa gli piace ma di cosa ha voglia.
E si sente uno stronzo ma a volte Ermal cambia idea sul cibo tre volte nel giro di cinque minuti e se questo non è un motivo sufficiente ad avere una crisi isterica non sa cosa lo sia
Sul film è tranquillo, bene o male riescono sempre a trovare qualcosa che piaccia a entrambi
Sempre che Ermal non lo trascini a vedere uno di quei suoi dannatissimi film francesi che non hanno né capo né coda
Alla fine della fiera prenota per un ristorante all you can eat vicino al cinema incrociando le dita
Sua madre non capisce perché riattacchi il telefono dopo aver chiamato il sushi stringendoselo al petto come un prete con il rosario balbettando “anche questa è fatta”
Ma lo ignora per buona grazia divina
L’abbigliamento
Quella è un’altra nota dolente, anzi, dolentissima
Si cambia quattro volte
Quattro
Q u a t t r o
Nemmeno quando è andato a comprarsi un completo per il matrimonio di sua zia si è cambiato così tante volte
Prima si mette I Jeans poi se li toglie poi cambia paio e poi si rimette quelli di prima, poi si mette la polo e se la toglie si mette la camicia e la toglie si infila la t-shirt e la toglie
Si rimette la camicia, si guarda allo specchio, esce dalla stanza e rientra tre secondi dopo e solo l’orologio che gli indica di essere in ritardo lo salva dal quinto cambio
Passa a prenderlo in macchina, ovviamente
Quella di sua madre, che guida lei.
Che lo scarica sotto casa di Ermal e poi li lascia andare a piedi perché il cinema è vicino e Marco l’ha implorata di non caricarselo in macchina come al solito che tanto è una bella serata mamma no lasciaci andare a piedi
(“Marco ma che ti sei messo?” “...niente”)
Bugia, si è messo il dopobarba che era di suo padre
Incredibilmente non deve suonare
Ermal lo aspetta sulla porta, gli skinny jeans scuri che gli fasciano le gambe e la camicia a maniche corte e fantasia incomprensibile slacciata di un bottone di troppo
Mannaggia a lui
Che gli fa pure un sorriso sghembo e si toglie la sigaretta di bocca con un “Ciao Marco. Sei in ritardo” ben piazzato e appena roco
E non dico che Marco si sente improvvisamente i pantaloni appena più stretti, ma Marco di sente improvvisamente i pantaloni appena più stretti
“Si scusa c’era traffico”
Ma cos’è, un video del trono del muori? Sks ciera traffiko?
“Vuoi sapere che ti porto a vedere? E dove andiamo a cena, comunque?” Gli chiede senza domandare ulteriori spiegazioni, anche se se la sta ridendo
Evb Marco è arrossito, l’ha capito che non era in ritardo per le macchine anche perché la strada è deserta
Quindi Marco diventa ancora più viola e maledizione maledizione maledizione a lui
“Si, ok, dimmi. Andiamo al sushi vicino al cinema” risponde, titubante, e poi lo guarda “va bene?”
“Ma certo Macco, certo che va bene”
Lo sta prendendo in giro. Bonariamente, certo, ma si sta appena prendendo gioco della sua esitazione nel chiederglielo, come se fosse la prima volta che escono a mangiare assieme
Ma è diverso no insomma quello è il loro primo appuntamento
Possibilmente, non anche l’ultimo, grazie
“Andiamo a vedere Tuo, Simon. Sei contento?”
Più che contento, è sorpreso. Ed arrossisce pure perché wow originale visto che sono due ragazzi che hanno un appuntamento vanno a vedere un film sulla tematica geniale proprio
“Mi hai detto che volevi vederlo, settimana scorsa, per cui ho pensato andasse bene”
Ah. L’ha scelto per lui. Ah. AH.
Perché la sua risposta era stata “non mi sembra così interessante” quindi ha cambiato idea per lui.
Marco.exe
Fanno il tragitto più silenziosi del solito e Marco si sente un idiota perché lo conosce da anni e non dovrebbe aver vergogna a parlare eppure ora ne ha
E vorrebbe prendergli la mano ma non ha il coraggio di farlo per cui se ne sta al suo fianco occhieggiandola come se potesse sparire da un momento all’altro
E Ermal lo nota, certo che lo nota, ma per ora lo lascia guardargliela come se avesse otto dita da sei falangi ciascuna al posto delle cinque normalissime da essere umano qualsiasi che si ritrova
Eppure anche a lui piacerebbe prendergli la mano
Solo che è un bastardo infame quindi vuole che sia Marco a prendergliela che stronzo Ermal vaffanculo
Bene allora arrivano al ristorante, si accomodano e ordinano
Sushi a non finire ovviamente sul loro menù e via che si parte
Appena la conversazione si scalda un attimo Marco tira un sospiro di sollievo perché ok stanno parlando di nuovo come al solito
Anche se è comunque nervoso e nella fretta di rispondere a una domanda quasi si strangola con gli spaghetti di riso
Ed Ermal deve aiutarlo versandogli dell’acqua e alzandosi per picchiargli sulla schiena
Bene figura di merda fatta
Mentre mangiano trova il coraggio di balbettare un “stai b-bene vestito c-così” che viene ricambiato da un sorriso tale che Marco si sente svenire
“Grazie” gli dice e sta per aggiungere qualcosa quando Marco, cercando di prendere il sushi accanto al suo gomito, dal lato opposto del tavolo quindi, urta contro al bicchiere e rovescia l’acqua su tutto il tavolo
Bene così, figure di merda quota due
Ermal se la ride, nonostante tutto, scuotendo appena la testa
“Macco fa attenzione prima che ci caccino” solo che lo dice ridendo ma Marco è così teso che gli viene quasi da piangere al commento
“Scusa, hai ragione, scusa, ora pulisco lo giuro” e balbetta scuse a non finire mentre cerca di raccattare l’acqua con il tovagliolo già zuppo e insomma che cazzo dai però sempre a lui la sfiga oh
“Guarda che scherzavo Macco eh stai tranquillo” “io...si sì”
Ma lo vede che non è tranquillo un cazzo per cui pensando di fare una cosa buona gli posa le dita sul polso per richiamare la sua attenzione “comunque” dice, mentre quello afferra il sushi con le bacchette, “anche tu stai molto bene stasera”
SCIAFF
Dopo un volo di diversi centimetri il signor rotolino di sushi si schianta nel suo piatto. Nel punto in cui aveva messo la salsa di soia, dato che l’altra l’aveva annacquata prima. Schizzandogliela addosso. Sulla camicia azzurra. Intonsa.
Silenzio di tomba
No eh. E che cazzo.
Marco si vuole s o t t e r r a r e
Si alza da tavola viola in viso, balbettando delle scuse mentre si ritira in bagno per pulirsi
Ovviamente non fa in tempo a chiudersi la porta alle spalle che scoppia a piangere perché no, dai, e che cazzo
Prima si ingozza come un bambino di due anni, poi rovescia l’acqua e ora si sporca pure i vestiti. Ma nemmeno la sua sorellina minore messa a mangiare il gelato con le mani farebbe tanto danno, porca miseria
Si sente un idiota. Un idiota goffo e stupido.
Ermal voleva solo fargli un complimento e lui ci è rimasto così di sasso da far cadere il sushi
Ma si può essere così scemi ma per l’amor del cielo
Apre il rubinetto e cerca di sfregare via la salsa di soia con le dita, ovviamente con scarsi risultati, e più la guarda più piange, sentendosi un completo imbecile
E ermal che è rimasto al tavolo inizia a preoccuparsi perché insomma daje che ti ridaje son passati cinque minuti ma che sta combinando Marco?
Per cui va a vedere cosa stia succedendo e quando apre La porta non voglio dire che pensa proprio come avevo immaginato, ma ecco
Proprio come aveva immaginato Marco sta debolmente fingendo di lavarsi via la salsa, accanendosi su una macchia che è chiaro che resterà e piangendo
Ok la parte del piangendo non se l’era aspettata così brutta. Pensava di trovarlo con gli occhi arrossati, non in singhiozzi
Per cui si avvicina, appena allarmato, prendendogli i polsi con le mani per fermarlo
“Macco ma che fai?” Gli chiede, guardandolo e Marco vorrebbe solo sparire, crepare, morire che qualcuno lo bruci con il fuoco per cortesia ora si butta nel cesso e spera che conduca al ministero della magia così scappa cazzo
“Hey. Hey, Marco. Non fare così dai non è successo niente di grave”
Normalmente gli darebbe fastidio. Gli darebbe fastidio dover rassicurare un ragazzo della sua età e più che in grado di badare a se stesso per un po’ di salsa di soia e di acqua rovesciata come se fosse sua sorella minore, che probabilmente ci avrebbe riso sulla cosa, ma Marco in quel momento gli fa tenerezza
Sopratutto perché lascia perdere il suo compito per borbottare “sono un disastro”
“Beh... un pochino si” dice ma gli sorride “ma solo un pochino. Dai Marco che cazzo non hai ucciso nessuno su con il morale”
Ma marco no perché almeno se avesse ucciso qualcuno lo porterebbero in galera e non dovrebbe guardare in faccia la realtà in cui il suo migliore amico, di cui è innamorato e a cui finalmente aveva strappato un appuntamento, deve stare in un cazzo di bagno di un dannato ristorante giapponese a consolarlo come un bambino dopo che ha fatto una figura di merda dietro l’altra
E un bel vaffanculo no?
Ha rovinato tutto, certo che l’ha fatto. Come fa Ermal a prenderlo sul serio dopo quella cosa? Non può. Ha buttato la sua unica occasione.
“Ho rovinato tutto”
E bella lì, IL POST SI È FATTO TROPPO LUNGO. Ma non temete una parte 3 arriverà presto!
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