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#chiedere Giustizia
silviaaquilini · 1 year
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Ogni Persona può portare, nel suo quotidiano, un contributo per combattere l'omofobia, scegliendo, per prima cosa, di non far parte di sette religiose, nonché evitando l'indottrinamento cattolico ai figli; e poi, denunciano, continuando a ricordare omicidi avvenuti per omofobia: come il 'caso Cloe Bianco' in Veneto: chiedendo perentoriamente che sia fatta Giustizia.
La religione, la religiosità sono fra le cause primarie di odio sociale: sono deleterie, in campo di Diritti Umani sia il cristianesimo quanto l'islam; per arginarli serve vietare l'indottrinamento religioso imposto fin da bambini. La 'spiritualità' deve essere una Scelta.
Non importa 'chi'; importa che ci si esponga con Forza, con Coraggio contro chi è, di fatto, in Italia, la fonte d'ogni tipo d'intolleranza verso i 'diversi', cioè la chiesa; è quella setta di sciamani o fomentare odio sociale: deve finire questa brutalità fatta passare per 'educazione'.
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chiesovic · 2 years
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“top 5 goal di settembre” fratelli in cristo ne abbiamo fatti letteralmente a malapena 8 metteteli tutti a questo punto😭
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useless-rambling · 3 months
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chiedere il cessate il fuoco è il minimo sindacale, ma in un paese in cui i vertici di governo - a cui si accoda gran parte della casta dei giornalisti - supportano apertamente il genocidio di un altro popolo è comunque indispensabile e ammirevole che una persona avente una piattaforma come quella di dargen si esponga a favore della giustizia sociale
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fridagentileschi · 11 months
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Barbara Bartolotti nel 2003 è stata colpita con martellate al cranio, coltellate all'addome (con perdita del feto che portava in grembo), calci e pugni al fine di sfigurarla, ed è stata data a fuoco da un collega geloso del fatto che lei avesse un marito e lo avesse rifiutato. La forza di questa donna l'ha portata a fingersi morta per poi scappare sulla tangenziale per chiedere aiuto, mentre era mezza carbonizzata.
Dopo 10 giorni di coma, 6 mesi di ospedale, 27 interventi e la paura di morire è rinata più forte di prima.
Il collega di lavoro avrebbe dovuto fare 25 anni di galera per tentato omicidio della donna.
Reo confesso e dopo vari patteggiamenti, gli danno 4 anni di domiciliari.
Con L’ indulto non ne ha scontato nemmeno uno.
Lei non trova più lavoro: le dicono che non la vogliono perché "fa impressione".
Lui lavora in banca, ha fatto carriera e si è sposato.
Lei è stata licenziata da quella banca, perché tra i vari capi c'era lo zio dell'aggressore.
Nel 2016, Barbara ha fondato l'associazione Libera di Vivere.
Amici aiutatemi a condividere.
Vogliamo giustizia. Vogliamo la pena di morte per reati gravi come stupro e omicidio intenzionale
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sciatu · 5 months
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CERAMICA SICILIA
Chi jè l’amuri, s’amuri nun è? Picchi l’amuri è vuliri dari pi du santu beni chi tra dui c’è ma c’addiventa quannu poi scumpari?
Quannu l’amuri nostru sinni mori cu iddu si potta u to passatu tu votiti, sduvaculu du cori a vita nun è sulu u lassatu.
a idda ommai, lassala stari u beni i ieri, no fari raggia nun vuliri cuntu, nun ci spiari non fari du passatu na jaggia.
Spiati si ci dasti u giustu si ci dasti u dovutu rispettu: l’amuri non è piaciri o gustu è impegnu, sacrificiu, affettu
Picchì si sulu pigghi ma non dai si ogni cuppa è sulu a soi si a ragiuni sulu tu l’ hai nun è l’amuri chi d’idda tu voi
Voi na criata, chi mai si lagna chi sempri t’avi diri sulu si muta e mansa tu voi na cagna chi mai spia, mai voli un picchì
Voi sulu na fimmina i pezza fatta i rasta e tutta pittata chi mai ridi mai parra o schezza fossi bedda, cu anima stutata
Nuddu ni zigna ad amari nuddu sapi vuliri beni ma na cosa tu t’ha nzignari nun ama cu dugna peni
nun ama cu si fa patruni cu giusta tuttu nzuttannu cu voli sempre ragiuni cu voli fari sulu dannu
L’amuri è semi da giustizzia in nomi soi nun si po' mazzari non si dugna lacrimi e malizia quannu poi ni veni a mancari
Lassa a sciarra o a to ragiuni non ti luddari i mani du so sangu l’amuri mossi? finiu na stagiuni u mali chi senti ti fa liuni.
Cos’è l’amore se amore non è? Perché l’amore è volere dare, per quel santo bene che tra due c’è, ma cosa diventa quando scompare? Quando l’amore nostro se ne muore, con lui si porta il nostro passato, tu voltati, svuotalo dal tuo cuore, la vita non è quello che hai lasciato. A lei ormai lasciala stare, non far diventare il bene di ieri rabbia, non volere spiegazioni, non chiedere, non far diventare il tuo passato una gabbia. Chiediti se le hai dato il giusto, se le hai dato il dovuto rispetto, l’amore non è piacere o gusto, è impegno, sacrificio, affetto. Perché se prendi solo senza dare, se ogni colpa è solo sua, se la ragione ce l’hai solo tu, non è l’amore che vuoi da lei Vuoi una serva che non si lamenta mai, che ti deve dire solo di si, muta e mansueta vuoi una cagna, che non chiede mai, che non vuole mai un perché. Vuoi solo una donna di pezza, fatta di coccio e tutta dipinta, che non ride mai, mai parla o scherza, forse bella, ma con l’anima spenta. Nessuno ci insegna ad amare, nessuno sa voler bene, ma una cosa devi imparare, non ama che dona sole pene. non ama chi si fa padrone, chi aggiusta tutto insultando, chi vole sempre ragione, chi vuol fare solo danno. L’amore è il seme della giustizia, in suo nome non si può ammazzare, non si da lacrime e cattiveria, quando poi ci viene a mancare. Lascia la guerra o la tua ragione, non ti sporcare le mani di sangue: l’amore è morto? È finita una stagione, il male che senti, ti renderà un leone.
What is love if it isn't love? Because love is wanting to give, for that holy good that exists between two, but what does it become when it disappears? When our love dies, it takes our past with it, turn around, empty it from your heart, life is not what you left. Leave her alone now, don't let yesterday's love become anger, don't want explanations, don't ask, don't let your past become a cage. Ask yourself if you gave her the right love, if you gave her due respect, love is not pleasure or taste, it is commitment, sacrifice, affection. Because if you only take without giving, if everything is to blame only her, if only you have the reason, it's not the love you want from her. You want a servant who never complains, who only has to say yes, silent and meek, you want a bitch, who never asks, who never wants a why. You just want a rag woman, made of earthenware and all painted, who never laughs, never speaks or jokes, perhaps beautiful, but with a dull soul. Nobody teaches us to love, nobody knows how to love, but you have to learn one thing, it's not love if you gives only pain. you doesn't love if you make yourselves masters, if you fix everything by insulting, if you always want to be right, if you only want to cause damage. Love is the seed of justice, in its name one cannot kill oneself, one cannot give tears and malice when it then fails in us. Leave the war or your reason, don't get your hands dirty with her blood: is love dead? A season is over, the evil you feel will make you a lion.
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mucillo · 7 months
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"Amo tanto l'amore e sono pieno di odio per chi uccide la libertà, per chi l'ha uccisa in Grecia ad esempio. Accidenti, è difficile dire queste cose senza apparire retorici ma… C'è una frase che ricorre spesso nella letteratura greca: «Felice di essere libero e libero di essere felice». Sicché quando un tiranno muore di morte naturale nel suo letto, io… Che vuoi farci? Mi sento travolto dalla rabbia. Travolto dall'odio. Secondo me è un onore per gli italiani che Mussolini abbia fatto la fine che ha fatto ed è una vergogna per i portoghesi che Salazar sia morto nel suo letto. Così come sarà una vergogna, per gli spagnoli, che Franco muoia di vecchiaia. Accidenti! Non si può accettare che un'intera nazione si trasformi in un gregge.
E ascolta: io non sogno l'utopia.
Lo so bene che la giustizia in assoluto non esiste, non esisterà mai. Però so che esistono paesi dove si applica un processo di giustizia.
Quindi ciò che sogno è un paese dove chi è aggredito, insultato, privato dei suoi diritti, può chiedere giustizia a un tribunale.
È troppo pretendere? Boh! A me sembra il minimo che possa chiedere un uomo.
Ecco perché me la piglio tanto coi vigliacchi che non si ribellano quando i loro diritti fondamentali vengono violati. Sui muri della mia cella avevo scritto: «Odio i tiranni e sono nauseato dai vigliacchi.”
Alexandros Panagulis
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garadinervi · 2 months
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Lorenzo (Orso) Orsetti, "Tekoşer Piling" (February 13, 1986 – March 18, 2019)
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«Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo. Be', non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà. Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l'avete già fatto), decidiate di dare la vita per il prossimo perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l'individualismo e l'egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza: mai! Neppure per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l'uomo e la Terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza e di infonderla nei vostri compagni. È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che «ogni tempesta inizia con una singola goccia». Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin!» – Orso, Tekosher, Lorenzo From: Maria Edgarda Marcucci, Rabbia proteggimi. Dalla Val di Susa al Kurdistan. Storia di una condanna inspiegabile, Rizzoli Lizard, Milano, 2022
(images: “Every thunderstorm begins with a single drop”. Last Letter of Lorenzo Orsetti, Ş. Tekoşer Piling/Lorenzo Orsetti, March 18, 2019. Tekoşîna Anarşist. The Anarchist Library. Plus: a handwritten sheet of paper signed by "Orso, Tekosher, Lorenzo", via Internationalist Commune of Rojava)
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klimt7 · 2 months
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Un film d'Evasione
da premio Oscar
ANDIAMO A VEDERE COSA C'È DIETRO :
I "picconatori" dello Stato Italiano siedono tutti quanti sui banchi del Governo, e già edificano il MONDO A ROVESCIO teorizzato dal Generale Vannacci.
Miglior attrice Protagonista:
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Il meraviglioso mondo di Giorgià, degli evasori fiscali e dei loro complici seduti in Parlamento.
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Da ascoltare il Podcast
"Circo Massimo" :
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Chi sta minando il Bilancio del nostro paese pur di favorire le principali categorie di evasori?
Chi ?
Chiedere la Delega Fiscale per partorire una riforma fiscale che aiuta chi, già oggi, non paga le imposte, è un atto terroristico e folle che danneggia le stesse fondamenta della nostra Repubblica e rischia di mandare in pezzi in modo irreparabile la coesione sociale del nostro amato belpaese.
Nella mente della Meloni c'è questa visione folle: lasciare il peso delle imposte sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati, e per tutte le altre categorie trasformare le IMPOSTE in una scelta facoltativa:
Volete Voi, fare beneficienza a favore delle casse dello Stato?
È vostra la scelta. Vostra la benevolenza.
Siete liberi di versare un piccolo obolo per le finanze italiane, oppure andarvi a spendere quelle somme in supercar Lamborghini, Ferrari, in barche da diporto, o in attici superlusso da intestare a società di comodo da costituirsi appositamente.
Oppure potete devolvere quelle somme a società off-shore basate nei paradisi fiscali quali le isole Cayman!
Contattate al più presto il vostro Commercialista di fiducia per i dettagli e le modalità da seguire per mettere in atto la vostre benemerite volontà.
Per voi, "Facoltà e Volontà", a discrezione
Per i lavoratori dipendenti: OBBLIGHI !!!!
Le gouvernement de Giorgia Meloni fait exploser l'équilibre financier de l'État italien en criant :
" Mesdames et Messieurs, jouez à votre jeu, vive la liberté et le plaisir de s'évader !!! "
Povera patria
( FRANCO BATTIATO )
youtube
Altro che "FRATELLI D'ITALIA" !
In realtà, i veri patrioti siamo noi!
Noi, lavoratori dipendenti che paghiamo fino all'ultimo euro di Imposte e finanziamo tutti i servizi statali ( Scuola, Sanità, Infrastrutture, Forze dell'ordine, Università, Pubblica Amministrazione ed Enti Locali e (In) Giustizia, ), che poi utilizzano tutti quanti, senza averne titolo.
Apriamo gli occhi su quale film sta andando in onda oggi in Italia.
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conte-olaf · 4 months
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La rievocazione fascista delle scorse ora a Acca Larentia  è un qualcosa che si ripete ormai da anni, lo stesso giorno, con le solite modalità, saluti romani e i soliti appelli ‘presente’, alla lettura dei nomi. E il giorno dopo la solita indignazione e le prese di distanza, come si trattasse di qualcosa di non prevedibile, di inaspettato e nessuno ne riconosce la matrice. Acca Larentia non è l’unico episodio del genere: negli ultimi anni i simboli fascisti sono ovunque, imbrattano le lapidi dei partigiani che ci hanno dato la libertà, sono nelle piazze, nelle discriminazioni, nell’occupazione dei ruoli di potere, sono nelle dichiarazioni strampalate, ma non casuale, delle maggiori cariche dello Stato che riscrivono la storia. 
Siamo in un periodo in cui in una città, come Massa che ha offerto tanti giovani alla Resistenza e pagato con tante vittime civili l’occupazione nazifascita,  si discute se  intitolare una strada al repubblichino Almirante e in una vicina, Lucca, si nega intitolazione di una strada al partigiano e presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ma gli esempi sarebbero tanti. 
Siamo in uno Stato in cui l’Avvocatura fa apposizione nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste che  chiedono di accedere al fondo istituito per i risarcimenti come vittime del nazismo e si oppone alle sentenze di risarcimento. 
Un atteggiamento incomprensibile e inaccettabile, che rischia di annichilire la memoria ed ogni sua forma, espressione, traccia, testimonianza che da 80 anni grida giustizia e verità, trasformando e vanificando ciò che per noi rappresenta il cuore del patrimonio identitario nazionale, un valore imprescindibile sul quale poggiano i fondamenti della Carta costituzionale. La linea oppositiva dell’organo che rappresenta lo Stato nelle controversie legali non solo desta forti preoccupazioni nei rappresentanti istituzionali che alcuni giorni fa hanno deciso di convocare un incontro presso la sede della Regione Toscana, fare il punto sulla questione e concertare i passi successivi, ma soprattutto ci fa chiedere se siamo ancora in un Stato democratico e antifascista, se si può considerare democratico uno Stato che chiede alle vittime delle stragi pacchi di certificazioni e di fare causa ad uno Stato, quello tedesco, per avere un risarcimento e permete ad una  sua istituzione di opporsi alla giustizia aspettando che i superstiti, i pochi che rimangono,  muoiano con la sensazione di uno Stato nemico, ostile, come se non fossero stati sufficienti decenni di oblio di Stato. 
Che Stato vogliamo ? Non questo, di certo 
Il Sindaco di Stazzema 
Maurizio Verona 
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curiositasmundi · 3 months
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Lunedì diversi membri del governo italiano fra cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro della Giustizia Carlo Nordio hanno incontrato a Roma il padre di Ilaria Salis, la 39enne italiana arrestata e detenuta in Ungheria in condizioni degradate da circa un anno con l’accusa di avere picchiato un militante neonazista durante un corteo a Budapest.
Il padre di Salis, Roberto, giudicava decisivi gli incontri per provare a trovare una soluzione al caso della figlia: in serata però ha fatto sapere che sono andati «molto peggio di quanto ci aspettassimo». «Non vediamo nessuna azione che possa alleviare la situazione di mia figlia. Siamo stati lasciati soli», ha aggiunto Salis parlando coi giornalisti. Un comunicato stampa diffuso poco dopo gli incontri da Tajani e Nordio ha confermato di fatto che il governo italiano non intende muoversi per liberare Salis, che per accuse teoricamente di poco conto (che continua a respingere, dichiarandosi innocente) rischia fino a 24 anni di carcere.
[...]
Lunedì gli avvocati di Salis avevano fatto alcune richieste al governo italiano. Avevano chiesto a Tajani e Nordio di fare pressione perché l’Ungheria conceda a Salis gli arresti domiciliari in Italia, oppure in alternativa nell’ambasciata italiana a Budapest, la capitale dell’Ungheria; e avevano chiesto che il governo fornisse all’Ungheria un documento di garanzia, una nota ufficiale, sul fatto che a Salis sarebbero state applicate le misure cautelari in Italia. I due ministri hanno fatto sapere che i domiciliari in ambasciata non sono possibili, per motivi tecnici e giuridici, mentre fare pressione sull’Ungheria sarebbe «irrituale e irricevibile».
[...]
Salis ha commentato così la posizione dei due ministri: «Sulla nota che avrebbe fornito garanzie sull’applicazione delle misure per i domiciliari in Italia, ritengono che dallo Stato italiano sarebbe mostrata come una excusatio non petita. Mi dicono che ci sono 2.500 italiani in queste situazioni e che non si può fare un’azione preferenziale nei confronti di nessuno. Ma se lasciamo tutti lì siamo uno Stato che difende i cittadini? [...]
[...] Sia nel comunicato sia nelle dichiarazioni pubbliche Tajani e Nordio hanno parlato del caso di Salis in termini giuridici, ma diversi commentatori sostengono che la questione possa essere risolta con un accordo politico fra Meloni e Orbán. Meloni però al momento non sembra intenzionata a fare molto di più. Salis fra l’altro è un’attivista antifascista, quindi molto lontana dalle posizioni della presidente del Consiglio e della maggioranza. [...]
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tuttalamiavitarb · 4 months
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A quanto pare, grazie a feisbuk non abbiamo più bisogno della Cassazione.
Siiiiii , perché oggi basta chiedere alla Lucarelli se una cosa è vera o falsa.
Per amore della verità una donna, per altro brillante, ormonale ma brillante si può mettere alla guida un Esercito di decelebrati da tastiera al linciaggio acciocché facciano giustizia.
Il post della pizzaiola (riposi in pace povera anima), è falso?
Ma sticazzi.
Il post è vero ?
Ma sticazzi.
Da altra parte questa (cito zero calcare), è l epoca del grazie al cazzo
Ami la verità? Grazie al cazzo.
E quindi chiunque si può elevate a giudice di quelli che scriviamo e pensiamo, controllare l ortografia , e la punteggiatura e se qualcosa non torna , giù una valanga di merda, sparata da gente triste e arrabbiata, perché la loro vita è una merda e in qualche modo si devono sfogare.
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Pareva distopico il giudice dreed, ma invece ci siamo arrivati, solo che invece della motorella, viaggia su internet.
Meditate gente meditate.
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marcoleopa · 10 months
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19 07 23
Corte d’Appello di Caltanissetta, sentenza sul depistaggio del 12 luglio 2022: «il più grande depistaggio della storia d’Italia», «partecipazione morale e materiale di altri soggetti (diversi da Cosa nostra)». E c’erano anche «gruppi di potere interessati all’eliminazione» del magistrato». «Tra amnesia generalizzate di molti soggetti appartenenti alle istituzioni (...) e dichiarazioni testimoniali palesemente smentite da risultanze oggettive e da inspiegabili incongruenze logiche, l’accertamento istruttorio sconta gli inevitabili limiti derivanti dal velo di reticenza cucito da diverse fonti dichiarative»
Salvatore Borsellino: «Non vogliamo che ci siano avvoltoi in via D’Amelio, ipocriti che portino corone e onori fasulli, ho promesso che non avrei più permesso simboli di morte laddove c’è l’Albero della pace voluto da mia madre e dove intendo realizzare un Giardino della pace». «Le sue esternazioni (Min.Nordio), al di là del loro esito, hanno mostrato la volontà di demolire la legislazione pensata da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino per dare gli strumenti necessari a combattere la criminalità organizzata. E se avrò modo di incontrare il premier Meloni - aggiunge - le vorrei chiedere come si concilia il suo entrare in politica dopo la strage di via D’Amelio e la morte di Paolo Borsellino e le esternazioni di un suo ministro che promette di smantellare la legislazione antimafia attaccando proprio l’articolo del concorso esterno in associazione mafiosa eliminando il quale la quasi totalità dei processi per mafia verrebbero ad essere annullati. Io da Giorgia Meloni non mi aspetto parole ma fatti. Lo censuri o lo faccia uscire dal governo come si merita». «Questa volta non ci saranno problemi: sarò io ad accogliere i giovani del corteo delle associazioni e insieme entreremo in via D’Amelio. Forse all’albero Falcone è mancato questo».«L’antimafia non si è spaccata oggi, le varie organizzazioni non hanno lavorato all’unisono anche perché si occupano di cose diverse. Libera di beni confiscati, le Agende rosse di giustizia e verità. Purtroppo quello che mi ha addolorato in questo ultimo anniversario è chi ha trovato la maniera di attaccare i movimento delle Agende rosse, predicando che non ci siano divisioni»
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chiesovic · 2 years
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potete silenziare la società potete silenziare le televisioni potete silenziare il giornalismo potete silenziare chiunque. ma non silenzierete mai le juveblrine
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abr · 10 months
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Che ridere quelli che, la riforma della Giustizia deve essere condivisa dai magistrati. Come chiedere a Bertoldo a che albero vorrebbe farsi impiccare.
Modificare anche minimamente il potere le rendite i “diritti acquisiti” del BUROSTATO qui in Terronistan, è come tentare di cambiare la legge sulle pensioni in Francia: devi mettere in preventivo mesi di auto bruciate e giacchetti gialli.  
O meglio, essendo Terronistan, avrai il dilagare di salti della quaglia, di insabbiamenti e sabotaggi, di casi penali eclatanti miratissimi stile colpiscine uno per educarne molti. E lo spiegamento delle Sturmtruppen dei giornalai a libro paga. 
Che noia che barba L’IMMOBILISMO REAZIONARIO statal terronista sinistrese, compreso e condiviso dal popolazzo rassegnato alle briciole lasciate cadere dalla tavola. 
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gregor-samsung · 7 months
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" La prima volta Danilo Dolci annunciò il digiuno con una lettera aperta agli abitanti di Trappeto, il 14 ottobre 1952*: «L'inverno scorso ho visto con i miei occhi anche un neonato morire perché affamato, tra centinaia e centinaia di casi dolorosissimi... Possiamo evitare che la morte spadroneggi... C'è un delitto di omissione verso questi nostri fratelli, di cui dobbiamo pentirci e redimerci. C'è da muoversi subito. A estremi mali estremi rimedi. Voglio fare penitenza perché tutti si diventi più buoni. Prima che muoia un altro bambino di fame, intanto, voglio morire io. Da oggi non mangerò più finché non ci saranno arrivati i trenta milioni necessari a provvedere subito il lavoro ai più bisognosi e l'assistenza più urgente agli inabili.» Allora il Dolci era al primo suo atto del genere, e si spiega il tono ultimativo, che egli ha poi trasformato in una prova e invito dì raccoglimento a tutti prima di una manifestazione, nella quale soprattutto egli raccomanda di evitare ogni violenza. Nell'ultimo digiuno per la diga del Bruca a Roccamena, il Dolci ha avuto compagni, e l'atto è diventato collettivo, e la protesta ultimativa si è fatta appello, cosciente di operare una forma di "lotta nonviolenta" tanto è vero che aderí il Comitato dei Cento della zona**: «Sappiamo che per realizzare il bene di tutti bisogna fare sacrifici: se non si ricorre ad essi nessuno fa attenzione a quello che domandiamo. Per questo abbiamo deciso di digiunare. Vogliamo chiedere e ottenere giustizia nei modi più pacifici e più civili, e condannare la violenza e la lupara.» Al digiuno a Roccamena si associò anche Peter Moule, del Comitato inglese dei Cento, dichiarando di partecipare al digiuno per manifestare il sostegno e la solidarietà del Comitato inglese dei Cento, e annunciando che nello stesso tempo in Inghilterra parecchi membri del Comitato dei Cento avrebbero digiunato per dimostrare la loro solidarietà: «Sono qui, inoltre, per cercare di dimostrare il rapporto tra la questione della pace e della guerra, e i problemi dello sviluppo socio-economico nonviolento. In Inghilterra siamo particolarmente impegnati nell'organizzazione della resistenza nonviolenta alla guerra e ai preparativi di guerra, soprattutto nel campo delle armi nucleari. Qui a Roccamena, l'interesse è soprattutto nello sviluppo socio-economico nonviolento. Noi abbiamo, perciò, uno scopo comune di importanza internazionale: l'eliminazione della violenza dalla società, sia la violenza sociale ed economica, sia la guerra.» ”
* D.Dolci, Fare presto (e bene) perché si muore, ed. De Silva, Torino, 1954, p. 11. ** L. Barbera, La diga di Roccamena, ed. Laterza, 1964, pp. 215-67.
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Aldo Capitini, Le tecniche della nonviolenza, Linea D'Ombra Edizioni (collana Aperture n° 4), Milano, novembre 1989; pp. 55-56.
[1ª Edizione originale: Feltrinelli, 1967]
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