Tumgik
#di tanto in tango
diceriadelluntore · 11 months
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Storia Di Musica #301 - Weather Report, Mysterious Traveller, 1974
I detrattori di Miles Davis hanno sempre puntato in particolare su un aspetto: non è mai stato un virtuoso del suo strumento, la tromba. Effettivamente l'osservazione ha senso, ma nel progetto musicale di Davis è irrilevante il virtuosismo esecutivo, dato che aveva sempre in mente ben più potenti rappresentazioni musicali. Ma perfino i suoi più acerrimi avversari non hanno mai potuto dire nulla sua sul carisma da band leader e sul suo fiuto di talent scout, capaci di mettere insieme gruppi di musicisti sulla carta perfino antitetici, ma che con lui non solo hanno dato il loro meglio, ma hanno persino continuato e ampliato le sue idee. Questo successe al pianista, tastierista e organista Joe Zawinul e al sassofonista Wayne Shorter. Il secondo è stato il pilastro del secondo grande quintetto davisiano (a cui dedicai il mese celebrativo della 250.ma Storia Di Musica), il primo fu uno degli innesti decisivi in quel piccolo arco di tempo che attraverso i già citati capolavori In A Silent Way e Bitches Brew porta al jazz fusion. Zawinul è il più entusiasta della svolta, e anche quello più aperto alla sperimentazione, Shorter forte della sua esperienza è colui che lo asseconda ma lo tiene anche con un piede per terra. Il mix diviene perfetto quando si aggiunge il musicista cecoslovacco Miroslav Vitouš, virtuoso del contrabasso, formando il trio centrale di una nuova formazione che decidono di chiamare come qualcosa che la gente ricordi facilmente: Weather Report, il bollettino meteo.
Il primo album, omonimo Weather Report, è inciso nel marzo del 1971 in soli tre giorni. Con i tre ci sono il batterista Alphonse Mouzon e i percussionisti Barbara Burton e Don Alias entrambi agli inizi della carriera. Airto Moreira, che invece è l’unico a comparire nelle note di copertina, incide solo qualche intervento. Partono da dove era finita la lezione "elettrica" del Maestro Davis, ma spingendosi verso una spiritualità musicale, con atmosfere ancora più eteree e sfuggenti: la critica ne è rapita, tanto che la rivista Downbeat lo colloca al primo posto come album dell’anno. Il momento creativo è magico, e nello stesso anno pubblicano I Sing The Body Electric. L’album riprende il titolo da un racconto del 1969 dello scrittore Ray Bradbury che, a sua volta lo aveva preso da una composizione poetica di Walt Whitman del 1867. Nell’album compare per la prima volta il sintetizzatore di Zawinul che da qui in avanti caratterizzerà il musicista: Zawinul ne diventerà un pioniere, tanto che alcune grandi aziende produttrici se lo contenderanno sia come testimonial sia proprio come sperimentatore, e molte innovazioni tecniche di questi strumenti, e alcune derivazioni come i vocoder, devono molto all'opera del musicista nato in Austria. Le ultime tre tracce vengono registrate in Giappone durante una tournée del gruppo, e sono utilizzate anche per il terzo album Live in Tokyo dello stesso anno. Dom Um Romao alle percussioni e Eric Gravatt alla batteria subentrano nella sezione ritmica ai musicisti originari. Nel 1973 esce Sweetnighter, più orecchiabile dei lavori precedenti, che è apripista per il disco di oggi, che chiude in un certo senso il primo percorso della band.
Vitouš si chiama fuori, e parteciperà solo ad una traccia di Mysterious Traveller, che esce nel marzo del 1974, frutto di registrazioni del Novembre del '73 e di una giornata di perfezionamento poco prima dell'uscita del disco nel marzo 1974. Infatti è presente solo in un brano, la sua American Tango, musica che più si mantiene legata agli standard iniziali, e lascia il posto ad Alphonso Johnson, fenomeno del basso elettrico, che porta con sé tutta la forza della nuova musica nera; entra nel gruppo insieme al batterista Ishmael Wilburn, il quale prende il a sua volta il posto di Greg Errico, batterista nelle sessioni e nel tour di Sweetnighter, ma che declinò l'offerta di entrare in pianta stabile nel gruppo. Mysterious Traveller si apre con uno "scherzetto": gli oltre dieci, magici, minuti di Nubian Sundance, una sorta di rituale musicale magico con un celestiale coro scat singing, furono registrati in una surreale unica take di registrazione, e per valorizzarne l'effetto, fu fatta passare come un brano live, a cui aggiunsero applausi e brusii di pubblico in post produzione. Il disco mostra come ormai sia quasi del tutto naturale la contaminazione nelle strutture del jazz di sonorità funk, R&B, persino di musica etnica, che proprio in quegli anni stava avendo un notevole interesse di riscoperta. Cucumber Slusher è il funk del basso che accompagna gli assoli di Shorter e le terzine ai piatti di Wilburn e le percussioni etniche, in uno dei brani più famosi della compagnia. Mysterious Traveller è un brano sognante e armonioso, che sfuma nel duetto\scontro tra Zawinul e Shorter di Blackthorn Rose, vertiginosa scalata elettrica. Scarlet Woman, compassata e ritmica e l'intro quasi prog di Jungle Book (che sarà il punto di partenza per chiunque si accosterà alla materia per mille future divagazioni world e fusion) segnano un passaggio storico al pieno utilizzo degli strumenti elettronici nel jazz. Il risultato fu accolto con grande successo sia di pubblico, con il disco che va altissimo nelle classifiche di vendite jazz, e non sfuggì all'occhio attento dei lettori della rivista Downbeat, che lo decretarono disco dell'anno.
Zawinul continuerà ancora a registrare questo jazz-funk-rock fino al 1976, quando l'incontro con un altro genio, Jaco Pastorius, renderà ancora diverso, rinnovandone l'unicità, il suono meraviglioso e distintivo di una band che volle chiamarsi con un nome che tutti potevano facilmente ricordare.
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ma-pi-ma · 10 months
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Mi son visto una notte in una sala chiusa e l'abbraccio dei corpi che danzavano, sollevati e schiantati dalla musica, sotto la luce livida che filtrava nei muri, di lontano, mi soffocava il cuore come in fondo a un abisso, sotto il buio, tra bagliore e bagliore, giungono spaventose scosse di una tempesta, che impazzisce là in alto, sopra il mare.
Mi giungevano a tratti, pallide e stanche, le ombre dei danzatori, vibrazioni di un mare moribondo.
E vedevo i colori, delle donne abbraccianti illividirsi anch'essi, e tutto rilassarsi di spossatezza oscena, e i corpi ripiegarsi, strisciando sulla musica.
Solo ancora splendeva su quella febbre stanca il corpo di colei che fiorisce in un volto tanto giovane e chiaro da fare male all'anima.
Ma era solo il ricordo. Io la guardavo immobile e la vedevo, dolorosamente, nella luce del sogno.
Ma passava strisciando, senza scatti più, languida, con un respiro lento e mi pareva un gemito d'amore, ma l'uomo a cui s'abbandonava nuda forse non la sentiva. E un'ubbriachezza pallida le pesava sul volto, sul volto tanto giovane e stupendo da fare male all'anima.
Tutti tutti tacevano di ebbrezza, travolti dentro il gorgo di quella luce livida, posseduti di musica, nelle carezze ritmiche di carne, e stanchi tanto stanchi.
Io solo non potevo abbandonarmi: cogli arsi occhi sbarrati, mi fissavo smarrito su quel corpo strisciante.
[23-26 giugno 1928]
Cesare Pavese, Tango,da Poesie giovanili
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Si ,perché ,questo è l'amore di una volta ,uno di quei film in bianco e nero con lunghi silenzi, loro si scontrano si innamorano giorno dopo giorno e poi costretti a dividersi dalla guerra..non hanno modo di sentirsi o vedersi per lunghi periodi ,vanno avanti con ciò che sentono e provano. Si ,perché, sono te, ed è di te che mi fido così tanto e credo così tanto a tutto questo tanto che niente e nessuno mi smuove da dove sono sempre da due anni e tre mesi a questa parte. Si perché nonostante le mille presenze quell'assenza quando si va in guerra è l'unica cosa che nonostante tutto ti fa andare avanti...quell'assenza si rende presenza . Sei con me ovuqnue io sia. Ti vedo mentre lavoro , mentre guardo dal finestrino del bus , con i ricordi negli occhi e quell'amore che rende la mia vita ,una vita che vale la pena di essere vissuta. Si perché ora só l'amore che mio nonno e mia nonna provavano. E per me quello è l'amore.
Si , lo voglio
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piuomenopoesia · 2 years
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youtube
Alta sui naufragi Dai belvedere delle torri China e distante sugli elementi del disastro Dalle cose che accadono al di sopra delle parole Celebrative del nulla Lungo un facile vento Di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico Di armi in uso e in disuso A guidare la colonna Di dolore e di fumo Che lascia le infinite battaglie al calar della sera La maggioranza sta la maggioranza sta
Recitando un rosario Di ambizioni meschine Di millenarie paure Di inesauribili astuzie Coltivando tranquilla L'orribile varietà Delle proprie superbie La maggioranza sta
Come una malattia Come una sfortuna Come un'anestesia Come un'abitudine
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria Col suo marchio speciale di speciale disperazione E tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi Per consegnare alla morte una goccia di splendore Di umanità di verità
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio E seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli Con improbabili nomi di cantanti di tango In un vasto programma di eternità
Ricorda Signore questi servi disobbedienti Alle leggi del branco Non dimenticare il loro volto Che dopo tanto sbandare È appena giusto che la fortuna li aiuti
Come una svista Come un'anomalia Come una distrazione Come un dovere
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lasonrisademau · 2 years
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Parte 1.
Si hablamos socialmente, tuve la familia perfecta, mamá y papá juntos, hermanos, mis mascotas y una linda casa que se compró y se sigue pagando.
Desde niña siempre fui un poquito más gorda de lo normal, mi abuela me hacía mis vestidos, así que siempre tuve mis medidas presentes, algo que al pasar los años no sabía que me iba afectar tanto. Tengo una tía que cada vez que me veía, solo me mira de arriba abajo y me decía "Mija le voy a recomendar una bebida para que se la tomé en ayunas y baje de peso, pero igual estás muy linda".
Mamá me decía que esa ropa no me quedaba porque estaba empezando a engordar, así que, tenía que dejar de comer tanto mecato y comerme todos los vegetales.
Al crecer, me metieron al patinaje, era buenísima, dure bastante tiempo entrenando y de ahí es de dónde saco mis "Buenas piernas", paso el tiempo, dejé de entrenar y solo se volvieron piernas gordas que ahora en la actualidad me lastima con su rocé al caminar.
Cuando era pequeña, mamá me hacía los desayunos para ir al colegio. Cuando entré a secundaria, debía hacerme mis propios desayunos. No me acuerdo en que momento fue, pero me di cuenta que si dejaba de desayunar, comía poco en mi descanso y seguía de largo hasta el almuerzo, empezaría a bajar de peso.
Dure así por más o menos dos años y medios, nada de desayunos, solo almuerzos y de vez en cuando una que otra cena. Por más que intentara desayunar, ya mi cuerpo no lo recibía.
Mi baja autoestima sale de lo gorda que me hacían sentir al momento en que mi abuela decía que estaba gorda cuando me tomaba las medidas, al momento en que mi mamá me decía "Deja de usar eso, ya estás un poco gorda", sale de los insultos de mi hermano "Eres una vaca";"Das asco"; "Deberías morirte".
Recuerdo la primera vez que mamá llorando me decía que no sabía que había hecho para merecer una hija como yo.
Recuerdo la vez que mi mamá me dijo que prefería una hija con cáncer que hija lesbiana.
Recuerdo la vez que mamá me tiro un cuchillo a la cama y gritando me decía "Si te vas a matar, hazlo bien y de una vez, pero no me hagas pasar pena en tu colegio"
Recuerdo a papá golpeándome porque su hija trataba de cortarse encerrada en su habitación y eso para el era estúpido y algo muy ridículo.
Recuerdo a papá dejando pasar los insultos de mi hermano menor refiriéndose a mi.
Recuerdo a papá gritándome si Debía dejar su llamamiento como líder de la iglesia porque su hija necesitaba atención, no se sabía comportar y se había enamorado de un chico 3 años mayor que ella. (Sólo quería saber lo que era amar).
Recuerdo llorar noche tras noche en mi cama, sola, cansada y sin alguien quien me diera un abrazo porque, bueno, solo era una niña y está niña que iba a saber lo que era la tristeza y desolación.
Cuando era pequeña, deseaba crecer y eso era porque todos mis amigos eran mayores y querían que me tomaran enserio. Quería crecer para poder salir y tener amigos que estuvieran para mi.
Di lo mejor de mi, me obligué a crecer porque quería una amistad y lo único que conseguí fue personas que me dejaron sola, personas que solo buscaban mis favores. Me di cuenta que siempre me iban a ver cómo la niña pequeña de mami y papi que tiene una vida perfecta y no sabe lo que es el dolor.
Deje de buscar a esas personas por un tiempo y no volví a saber de ellas, nunca más, me volví lo que siempre fui para ellos, nada.
Me acuerdo de cuando pase bullying en el colegio, nunca había sentido el ataque de las redes sociales, de las miradas de las estudiantes siguiéndome por el pasillo, era muy complicado para mi leer "Es que eres una estúpida";"Le arruinas la vida a cualquiera";"Ojala nunca hubieras aparecido". Debo aclarar que solo tenía 13 años mas o menos, era muy inocente porque viví en una burbuja de cristal construida por mis padres estrictos.
Cuando Murió abuela sentí que una parte de mi se fue con ella. Era mi mamá, la que me cuido, la que me consentía, la que me hacía mi ropa y le encantaba cantarme tangos.
Lloré a gritos, lloré hasta desmayar. Lloré como nunca antes había llorado.
Siempre creí que mis problemas de ansiedad eran bobadas, creí que llorar, querer lastimarme, querer cortarme, querer morirme, era una etapa o simplemente, era algo estúpido.
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utente-null · 1 year
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non capisco perché tango di natanai mi faccia così tanto piangere dentro
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poetadellasera · 2 years
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Arrivi a un punto in cui anche voler salvare qualcosa ti sembra inutile.
Che tanto, pensi, se vuoi salvare solo tu, è una condanna al massacro.
E ti rendi conto che davvero solo tu vuoi salvare qualcosa, perché il resto ti sta a guardare, fermo.
E forse salvare qualcosa non sempre è così semplice.
A quelli che rimangono appesi al passato, sentendosi annegare nel presente e, nonostante tutto battendosi per il futuro.
A quelli regalo le mie parole, a quelli delle paure futili, dei giorni inutili, delle serate disperse. A quelli del tango dimenticato, a quelli delle 4 di notte, a quelli dei sogni al capolinea, a quelli a testa china.
A quelli che s'arrendono ma dicono che non si arrenderanno mai. A quelli dedico il futuro.
Quello forte, che spazza via la paura. Che ti da la rivincita ed un sorriso da portare in giro, dicendo "Ce l'ho fatta comunque"
Poeta della sera 🌚✍🏻
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pimpra · 2 months
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LA LATINA RELOADED. MARCHIO DI FABBRICA #ditantointango
Fine settimana lungo in una assolata e caldissima Roma, contavo i giorni come i bambini che aspettano le vacanze estive, non vedevo l’ora di partire. Gita con amici che è la cosa più divertente che si possa fare. La fortuna ha voluto che il viaggio iniziasse il giovedì, per essere presenti sin dalla vigilia, alla pre-marathon, per non perdere nulla, per farla tutta, per godere di ogni istante.…
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sidmjkgc · 2 years
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giudici: Avete fatto un tango incredibilmente passionale nonostante la differenza di età ballerini: Si si, ci vediamo tanto come madre e figlio infatti me: Ah, la Rai ha detto che l'incesto è ok, capito
ballerino: Sono un trentenne ma mi sento ottantenne giudice: Sono la fidanzata del trentenne e ne ho quasi cinquanta me: Ok, la Rai approva anche l'age gap, ok capito
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juliopison · 1 day
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TANGO GALA Tango Porteño Orquesta Típica Di Salvo
Para ver el Show pulsa el Link: https://artecafejcp.wixsite.com/tangoser/post/tango-porteno
Café Mientras Tanto jcp
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indiablackrose · 25 days
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ㅤㅤ ㅤㅤ         ⟡  ────  sᴛᴏʀʏʟɪɴᴇ        aug. 31th, 2024  ⌵   saint tropez, fr ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ     Vento sulla pelle. Sapore di salsedine. Sensazioni delicate s'animavano nel corpo della venere nera che, con lo sguardo volto all'infrangersi delle onde, immergeva la mente in ricordi lontani. Ricordi che avrebbe custodito fino alla fine dei propri giorni, sepolti sotto la cortina di un orgoglio ferito ma che di tanto in tanto balzavano alla ribalta. Ed ogni volta, il cuore mancava il battito. Giorni trascorsi oltreoceano le avevano permesso di prendere il respiro che tango agognava, visitare località lussuose e ricercate che avrebbero lasciato senza fiato chiunque. Il vociare dell'equipaggio era un monito costante della sua solitudine in mezzo alle persone, segno che la mente, per quanto si possa concentrare sul altro, si concentrava unicamente dove il cuore doleva. Ma davvero mente e cuore potevano essere così intrecciati? Un sospiro che divenne un grido di aiuto, una sconfitta nel sapere che in quel duello ancestrale, quello tra cuore e mente, vi era solamente un vincitore. Avrebbe ricordato la testa bionda di un uomo che le aveva fatto battere il cuore da che ne aveva ricordo, i suoi occhi scuri erano gemme preziose in cui immergersi, ma come le aveva donato vita con un semplice bacio, con egual intensità, glielo aveva strappato lasciandola incapace di farlo battere di nuovo. La sensazione di tradimento era così forte da sentirla come un marchio sulla pelle, che affondava il suo tizzone ardente nel cuore lasciandola senza via di scampo. Ma erano quei fotogrammi di pace, come l'infrangersi delle onde, che andava ricercando. Il paesaggio europeo non era altro che un monito della bellezza che la circondava. Saint Tropez evocava tutto ciò a cui era stata abituata fin da quando era in fasce. Un fascino senza tempo, costellato da un lusso che permeava anche nei più piccoli dettagli. Possedeva il fascino del lusso ostentato, con le sue spiagge private, i ristoranti raffinati e un glamour da copertina che era invidiato da più. Un'atmosfera esclusiva che le donava quella sensazione di essere irraggiungibile. Eppure, dietro questa ostentazione, vi erano stradine acciottolate di cui pochi conoscevano l'esistenza. Come se dietro ad ogni maschera di ostentazione vi fosse un cuore pulsante totalmente da scoprire. La venere nera, come l'arte di cui era solita raccontare, nascondeva sensazioni e brividi dietro quei movimenti da pantera. Emozioni che avrebbero lacerato dapprima, per poi donare pace ─ forse ─ successivamente. ㅤㅤ ㅤ
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michaelbhen · 4 months
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01 de junio de 2024 a las 10:04 p.m.
Estos dos últimos días he soñado con Mart [creo que mi cerebro tiende a soñar más cuando duermo por las tardes. Tomar nota de eso]. En uno de ellos soñé que él venía por mí a Panamá, y me llevaba a viajar por toda Sudamérica (algo vergonzoso, ¿no lo crees?); sin embargo, al despertar y mirar fijamente al vacío del techo por unos cuantos minutos, no dolió tanto como ayer. Ayer genuinamente sentí que no había avanzado absolutamente nada en mi supuesto proceso de sanación.
—Whatever.
Ahora estoy viendo una serie que me recomendó Gabriel; basada en mi primer libro de amor adolescente: «Looking For Alaska» (2005) —libro que, por cierto, me leí en cuatro días. Realmente adoraba mucho el aroma de sus páginas, aun cuando ya ha sido desaparecido por el tiempo y, supongo, por la cantidad de manos por las qué pasó cuando lo di prestado múltiples veces (si hay un consejo que puedo darle a quien sea que llegue a leer esto, quizá, sea no prestar sus libros. No. Prestar. Sus. Libros. Agh).
Por otra parte, me gustaría resaltar una de las palabras dichas por Dr. Hyde en el cuarto capítulo de la serie —específicamente en una escena que, sí mal no recuerdo, no aparece en el libro. No obstante, y de antemano, no me molesta en lo absoluto. De hecho, siento que le añade profundidad y vida, tango a este personaje, como al microuniverso de Culver Creek boarding school— en el que habla sobre su fallecido amor: Diego.
«—Ideas, Ms. Young. Ideas bonded us. […] and I wouldn’t give up any of my time with him. Not even the suffering».
Y eso es… no lo sé. Realmente lo sentí. Yo realmente lo sentí. Y lo entiendo. Siquiera yo, en mis circunstancias presentes, cambiaría el sufrimiento.
El dolor es lo único que me queda de aquellos que no pueden estar en mi vida.
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antennaweb · 4 months
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Giancarla De Razza & Dite Di
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Giancarla De Razza Una sorta di autobiografia al contrario! Parto da oggi, maggio 2024, dove la mia felicitá é alla massima potenza! Mi chiamo Giancarla De Razza e sono conduttrice radiofonica, insieme a Dite, del programma italiano “LA VALIGIA DI CARTONE”, che esiste per sostenere l'artista indipendente, all'interno dei programmi dell'emittente radiofonica tedesca “Wüste Welle” a Tubinga. La mia gioia in questi 5 anni di radiofonia, è stato spendere il nostro tempo libero, dando l'anima a questo progetto, senza chiedere soldi a nessuno, facendo interviste, trasmettendo tante canzoni e letture, moderando un format televisivo, grazie alla !“Marika Records“ parlarlando di luoghi e aziende, viaggiandoin lungo e in largo durante le nostre vacanze per incontrare artisti e, di avere tante idee di miglioramento e progetti più o meno grandi da realizzare concretamente. Tutto questo ci ha arricchito umanamente ed ha portato al nostro format, a tante visualizzazioni e tanti ma tanti ascolti, sia in FM che in streaming e sui social! Prima di ció eravamo una coppia attiva, tra organizzare feste , feste private, piccoli cortometraggi ,con tanti personaggi come: GIN &; GEN, DANTE e DIVINA, DOTT DIAR e REHA L`INFERMIERA, ANNY BANNY e MC MORGAN, JANGO e TANGO, CLEO PETRA e MARCANDONIO, DON DAN E SUOR MARELLA ,facendo musica con il nome d'arte DR. GEEY , con 3 brani : WORLD LOOPING ZERO- BRAVA LOOPING ONE- 4X4ROSA Feat Dite ,Aystarr, DyLele, creando comunque in ogni contesto, tanto divertimento! Torno alla passione per la musica che mi ha sempre accompagnato! Negli anni 80 la radio libera era la mia casa! Profumava di passione, scambio culturale e voglia di fare! La musica è sempre stata padrona della mia vita, in casa 24 ore su 24, in macchina con le famose stereo 8, nelle discoteche, soprattutto quelle private, i karaoke con i coni gelato a ravvivare le festivitá, dove in una di queste, sono nata io, in un contesto difficile, il Capodanno del '67. Imperterrita e aggrappata sempre alla vita e alla voglia di vestirmi di musica, eccomi qui, umile, naturale e con la voglia di divertirmi, nonostante tutte le avversità che si intercambiano nella mia vita! Sono Giancarla, sono figlia del mondo e guardo ogni piccolo luogo con gli occhi di un bambino, e mi emoziona! Dite Di Cantautore DITE DI artista poliedrico Attualmente dirige con la compagna Giancarla De Razza un programma radiofonico, LA VALIGIA DI CARTONE. Un programma italiano in Germania pensato e creato appositamente per i residenti italiani che vivono in Germania. Questo programma sta attualmente registrando un boom nei social media. Il teatro e la musica sono il pane quotidiano, autore di diversi sketch e volto di molti personaggi, come in DITE e GIANCARLA, GIN &; GEN, DANTE e DIVINA, DOTT DIAR e REHA L`INFERMIERA, ANNY BANNY e MC MORGAN, JANGO e TANGO, CLEO PETRA e MARCANDONIO, DON DAN E SUOR MARELLA in cui crea sempre le colonne sonore per i suoi personaggi. Autore di opere teatrali come: Un diavolo in me, La sindrome di Werner, Un Minuto e Finché morte non ci separi. Autore e compositore di: Catene (new funk) - un singolo con un pizzico di funk e blues. Fu per quattro settimane al top ascolti in Brasile, all'attivo con Vivi e lascia vivere ( con Alessio Tonini ) , Soldato di cartone, Cosa faró da grande (con Alessio Tonini in arte sxx Toys), Voglio Toccarti l'America, Si era detto ( con la collaborazione di Morena Contini ) Autore di Anaconda ( cantata da Nick Simon ) 4x4 Rosa con Dr Geey, Aystarr, Dy Lele. Grazie alla Marika Records, per due anni di fila, conduttore insieme a Giancarla del programma Agri Music Tour, andato in onda in varie TV italiane nazionali, come Canale Italia, Boom Channel, italia free etcc etcc Collaborazioni in varie Band come cantante cantautore e ultimamente come bassista e cantante cantautore. Read the full article
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iotnoitutti · 5 months
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contandocosas · 9 months
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Martes 26 de diciembre 2023
Mi host Christine me dijo que hoy le iban a dar una perrita para sacar a pasearla, uno de sus vecinos. Cuando llegó fue muy tierna y alegre, me saltaba y jugaba mucho, es una perrita toda peluda que parece una bola negra sin forma, pero muy alegre y enérgica. Cuando no le dábamos mucha bola capaz ladraba con insistencia. Bueno resulta que Christine me dijo si quería acompañar a pasearla y acepté. Fuimos a Wotrubakirche porque yo quería ver esa iglesia con forma de bloques muy raros, totalmente entre brutalista e industrial creo, aunque no sé de arquitectura. Me parece que es más bien brutalista, ya que son todos bloques de concreto dispuestos de forma caótica. Llegamos allí con Christine luego de tomar un bus donde el conductor le pidió que le ponga el bozal a la perrita. Cuando bajamos del bus caminamos un rato y ahí estaba la iglesia deforme. Yo entré pero adentro estaban dando misa y no quise interrumpir, además por dentro no era tan atractiva y particular como por fuera, era más bien una iglesia común por dentro. Luego fuimos atrás de la iglesia a caminar con la perrita donde había un parque bastante enorme y
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Dimos unas vueltas por ahí y luego nos adentramos más en el bosque, me dijo Christine que desde ahí se iba directamente para los alpes o sea que uno se puede seguir adentrando casi infinitamente en el bosque o incluso perderse. Luego nos sentamos y tomamos mate, Christine nunca había tomado mate normalmente a pesar de tener yerba mate en su casa. Ella lo hacía más bien como un té y con muy poquita cantidad. Le dije que la yerba no me gustaba tanto porque era demasiado suave y verde, parecía que no la habían secado al horno sino al sol. Poco después seguimos caminando, Christine se tomó el tranvía para volver a casa y yo me fui a visitar Karlskirche, una iglesia realmente impresionante por dentro. Pagué creo 10 euros para entrar, es relativamente pequeña pero extremadamente ornamentada y muy linda por dentro, con muchos detalles.
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Saqué muchas fotos y filmé un pequeño walkthrough porque tiene para ir hacia una terraza donde se puede ver un poco de la plaza que lleva el mismo nombre que la iglesia. Luego de salir caminé un poco más por allí, encontré que hay una calle que se llama Argentinienstrase o sea calle argentina que fue hecha en honor a mi país porque ayudamos a Viena luego de la primera guerra mundial. También había una placa en honor al ex presidente argentino Menem, lo cual no sé si me dio más risa o tristeza. Luego seguí caminando por ahí, estuve buscando un banco que me cambiara euros hasta que finalmente dí con uno que me dio 166 euros a cambio de 200 dólares. Me sentí medio estafado pero necesitaba el dinero.
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Seguí dando vueltas por ahí y sacando fotos, luego me tomé un tranvía que me di cuenta que tenía un timbre cuyas 2 notas eran idénticas a las notas de "El hijo de cuca" de Pocho la pantera e hice una story mencionando esa pavada, algunos seguidores me respondieron y les dio gracia. Seguí caminando hasta llegar a Votivkirche, una de las plazas más emblemáticas de Viena. Es realmente imponente, le tomé muchas fotografías con la cámara pero no pude entrar porque estaba cerrada.
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Luego seguí caminando por alrededor de la plaza que rodea la iglesia, y escuché que alguien estaba tocando un tango con el acordeón. Veo al señor que lo estaba tocando y me senté en un banquito de la plaza a mirar la iglesia mientras escucho la música. También veo la gente pasando, un tipo medio en joda hace un pasito de tango con su familia mientras caminaban por alrededor de la iglesia, de esa manera me di cuenta que efectivamente era tango y no estaba flasheando. Al rato me levanto y le doy un par de monedas de euros al tipo del acordeón y creo que me agradeció en alemán mientras tocaba. Seguí caminando mientras busco el museo Sigmund Freud que estaba cerca. Hoy tengo mi sesión de terapia a la tarde así que me pareció apropiado ir a ese lugar. Entro y como veo que la entrada es medio cara y no sé si vale la pena, me quedo dando vueltas por el gift shop. Tiene muchos libros los cuales hojeé y de algunos saqué fotos. Me quedé bastante ahí adentro mirando las cosas que había en venta, como 20 o 30 minutos. Sobre todo me perdí leyendo un poco los libros ya que algunos eran en inglés aunque la mayoría estaban en alemán.
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Después de esto me vuelvo para el departamento de Alterlaa ya que a la noche tengo mi sesión de terapia. La sesión empieza bien aunque con problemas de conexión y a los 5 minutos se corta totalmente. Después intento reconectarme pero no puedo y le pido ayuda a Christine. Me dice que hay un cable lan al que puedo conectar la pc, lo intento pero igual no puedo porque mi videollamada no la puedo hacer desde la pc. Entonces le pido si puedo quedarme en el comedor y medio que se opone. Yo me angustio un poco y me dice que está bien y que puedo quedarme. Le digo que realmente no quiero estar ahí, sólo es que internet no llega a mi cuarto y necesito hacer esta videollamada. Así que finalmente termino teniendo la sesión en el living comedor y Christine se va a su cuarto. Luego cuando termino le explico que realmente era mi sesión de terapia (ya que antes le había dicho que era una llamada de trabajo), y todo queda ahí. Fue un pequeño roce dialéctico pero nada grave. Encima para colmo no pude tener la sesión tan perfecta con Paula como yo había planeado pero al menos le conté un par de cosas que pasaron como lo que pasó en Florencia con Priscila de México. Pero bueno, quizás la próxima sesión tenga que ahondar en eso y en lo que sea que pase esta semana. Poco después me baño y me dispongo a dormir.
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johanisntsleeping · 9 months
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L'ultima lettera
Oggi il cielo è molto chiaro.
Si vedono pure le montagne.
Ho passato un po di tempo a guardarle.
Non perchè è un bel panorama, ma perchè sei lì da qualche parte adesso.
Forse ti ho visto senza saperlo.
Forse i nostri sguardi si sono persino incrociati se hai guardato nella mia direzione.
Vorrei che si potessero incrociare sempre.
Vorrei tante cose ma quella è la prima.
Mi sento fortunato perchè siamo riusciti ad incrociarli un ultima volta, anche se attraverso il finestrino di un treno.
Sarò sincero, ho passato l'inferno in questi mesi senza di te.
Non sentivo più nulla dopo quello che è successo. Ho provato ad andare avanti in tutti i modi ma non ha funzionato niente.
Ho provato scrivendo, andando al cinema, leggendo, studiando o uscendo con amici, ma non riuscivo a fare nulla veramente.
Non riuscivo a mettere il cuore in niente molto semplicamente perchè me lo avevi rubato.
Come si può vivere senza cuore? Non si può.
Poi ci siamo visti, e non so se lo hai fatto apposta, ma me ne hai ridato un po.
Un piccolo pezzettino, niente di particolare, però almeno qualcosa sta battendo per la prima volta dopo tanto tempo.
Non so cosa hai fatto per ridarmelo.
Forse è perchè ti ho visto e basta, forse perchè mi hai dato un regalo di natale, forse perchè sono riuscito ad accarezzarti il viso per un ultima volta.
Forse perchè mi hai guardato, con un po di lacrime negli occhi, e ho sentito che qualcosa ancora lo provavi per me.
Forse è perchè mi hai dato solo un po di speranza.
Speranza che forse c'è un futuro per noi due.
Speranza che forse un po lo vuoi pure tu questo futuro.
Speranza che forse devo solo aspettare.
Speranza che forse anche te stai aspettando.
Speranza che forse questo tango finirà un giorno.
Questo tango dove cerchiamo di catturare l'attenzione dell'altro in un modo o nell'altro.
Non credo tu mi abbia voluto vedere per chiedermi scusa. Cercavi di capire qualcos'altro.
E penso che tu l'abbia capito.
Pensavi che forse vedendomi un ultima volta avresti potuto smettere di pensare a me.
Lo so perchè è la stessa cosa che pensavo io.
Sembra che invece abbia avuto l'effetto contrario per tutti e due.
E' strano che ieri mi sia svegliato a quell'ora, poco dopo che mi hai scritto quelle cose.
Mi sono svegliato perchè ho avuto il mio primo sogno dopo tantissimo tempo.
Ovviamente ho sognato te.
Avrei voluto fosse qualcosa con più azione, un sogno dove magari ti baciavo e te baciavi me.
Invece è stato qualcosa di molto più semplice.
Eri in un bosco con alberi molto alti.
Io ti guardavo da lontano, e non penso te sapessi che fossi lì.
Avevi la tua fotocamera al collo e stavi scattando foto verso la cima degli alberi.
Era come se cercassi qualcosa di particolare. Non so cosa però.
Provavo a raggiungerti ma ogni volta ti allontanavi per andare a scattare altre foto.
E' andato avanti così per molto tempo, come un incubo che non finisce mai.
A un certo punto sono riuscito ad avvicinarmi abbastanza da toccarti una spalla.
Hai iniziato a girarti ma prima di vedere il tuo viso mi sono svegliato.
Ho controllato il telefono e ho visto che mi avevi cercato te, anche se da ubriaca.
Non so cosa voglia dire. Forse in quella foresta cercavi me alla fine?
Non so cosa ti stia passando nella testa. Mi sembra che neanche tu lo sappia.
Vivere è difficile. Sopratutto quando si ha un cuore bello come il tuo.
Spero che il cuore che mi hai rubato sia bello la metà del tuo. So che non lo pensi avvolte, come quando dici di essere una persona cattiva, ma credimi quando ti dico che non è così.
Sono fortunato che almeno sia stata tu a rubarmelo.
Te che hai avuto tutte le qualità per farmi innamorare.
Anche se non è lo stesso per te.
Forse è perchè siamo più diversi di quanto pensassi alla fine.
Abbiamo idee di amore diverse forse.
Quando guardavamo In The Mood For Love, Coup de Chance, o Ritratto Della Giovane in Fiamme io ci vedevo qualcosa, e tu forse qualcos'altro.
Forse quello che provi per me è leggermente troppo poco per fare quello che facevano in quei film che tanto ti piacciono.
Io non so più bene che cosa fare. Ho detto tutto quello che dovevo dire penso.
Vorrei sapere le parole esatte per convincerti ma non credo esistano.
Magari dovrei dirti che scomparirò.
Magari dovrei dirti che ti odio.
Magari dovrei dirti la verità.
Che ci sei solo te per me.
Che ti amo.
Aspetterò che torni con il resto del mio cuore.
Ora torno a guardare le montagne.
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