Tumgik
#domande senza risposte
elenascrive · 4 months
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Ma dimmi un pò, il Nostro rapporto vale la pena di salvarlo, anche se non sappiamo esattamente di che tipo sia e se, cosa più importante, abbia oppure no un senso?! @elenascrive
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falcemartello · 3 months
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Risposte senza domande!
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missrainworld · 11 months
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Per una piccola parte di me <3 0.1
La parte più difficile in ogni cosa è iniziare, come adesso. Non è facile trovare le parole giuste per aprire la strada alle milioni di cose che vorrei dirti. Ogni inizio è spaventoso, difficile. E me lo ricordo che qualche mese fa di paura ne avevo tanta, temevo tutte le cose che avremmo dovuto vivere.
Tu sei la prima volta in cui ho perso il controllo, in cui mi sono buttata nel vuoto e mi son detta 'Ora o mai più'. Perché in fondo te lo senti che alcune cose puoi farle solo in un determinato momento e che non c'è altro tempo per viverle.
Sei il mio momento giusto, su questo non ho dubbi, mi sei piombato addosso per caso e senza alcuna pretesa, nessuna forzatura e nessuna speranza, sei rimasto.
A volte mi chiedo perché, dopo aver visto tutto il casino che sono, tu sia rimasto. Non hai neanche dovuto lottare per entrarci nella mia vita, perché ti avevo lasciato ogni porta aperta, era troppo tempo che non davo così tanta fiducia a qualcuno ma stranamente con te mi sentivo al sicuro. E ci sono tutti gli ingredienti le farfalle, le palpitazioni, l'impazienza di essere tua.
Ci sono tutti gli ingredienti perché tu possa distruggermi e forse, per la prima volta, voglio correrne il rischio.
Probabilmente, anzi, sicuramente mi sono innamorata prima io ma come dovevo fare? Quando mi guardavi e mi parlavi di filosofia, di storia, cose che non mi hanno mai preso, ma che dette da te diventavano la cosa più interessante del mondo.
Non mi sono innamorata di te perché necessitavo di avere qualcuno al mio fianco, sono sempre stata bene da sola.
Non mi sono affezionata a te perché avevo bisogno di qualcuno che mi rendesse felice, ne perché stessi cercando qualcuno con cui stare.
In realtà, non cercavo proprio nessuno.
Mi sono innamorata di te perché mi sono sentita apprezzata, perché sei l'unica persona che mi restituisce tutto l'amore che do. Mi sono innamorata di te perché mi fai stare tranquilla, potremmo anche stare seduti senza dire nulla e guardare tik tok ed io non avrei ansia.
Siamo così simili ma in certi sensi così diversi, eppure sei esattamente quella parte che mi manca per essere come vorrei.
E' bastato un istante, uno sguardo e ti ho riconosciuto, come se in fondo ti avessi sempre aspettato. Delle volte sono istanti piccolissimi a cambiarci la vita, momenti così insignificanti da non rendercene nemmeno conto, ogni tanto mi chiedo cosa starei facendo ora se non ti avessi mai scritto, se tu non mi avessi mai baciata, se fossimo rimasti solo amici.
La maggior parte delle persone si limita al “mi piaci”, Kierkegaard invece scrisse: “Ti muovi costantemente sulle onde dell’intuizione; eppure, ogni singola somiglianza con te basta a rendermi felice. Perché? É a causa della ricca unità del tuo essere o della povera molteplicità del mio? Non é l’amare te, amare un mondo?”
D’altronde hai avuto tutto, prima ancora che te ne rendessi conto. Ti ho parlato di qualsiasi cosa, quando per me parlare di sentimenti o emozioni risulta essere complicato, tendo sempre a sopprimere qualsiasi cosa, penso perché da piccola venivo etichettata come “la bimba matura “e qualsiasi persona contava su di me ed io non avevo tempo di pensare a cosa realmente provassi.
Forse ho perso la testa, tu mi hai fatto perdere la testa, perché adesso non sento neanche di essere io, ho meno paura di tutto e provo cose talmente diverse che mi destabilizzano. Ti ho parlato di cose che non voglio ammettere nemmeno a me stessa, che portavo, e porto, come un peso, con vergogna, ma tu sei stato così paziente e mi hai ascoltato quando probabilmente quello che dicevo non aveva senso nemmeno per me.
Ti ho amata fin da subito ed ho avuto paura della velocità con cui un sentimento del genere sia cresciuto, d’altronde sono un overthinker e mi son chiesta, che vuoto lascerà una persona del genere nella mia vita? Come mi faccio domande, mi do anche risposte e Tu lasceresti un vuoto enorme, incolmabile.
Oramai occupi tutto, tutto lo spazio che c'è, sei ovunque e neanche me ne rendo conto.  Se conquisti la mia mente ci sarai sempre dentro.
Hai reso tutto pieno di significato, pieno d'amore e di timori. Per la prima volta ho davvero paura di perdere qualcuno, per la prima volta penso che non esista qualcosa che non farei per te, qualsiasi cosa pur di farti stare bene.
Non lo dico perché ti amo, ma lo dico perché sei una persona speciale. Meriti qualsiasi cosa di bello possa esserci, tutta la felicità che possa provare. Hai così tante cose dentro, che non dici e che non mi mostri. Ed io vorrei sapere tutto, conoscerti meglio di te stesso perché niente che ti riguarda mi è estraneo.
Ho capito che ero fottuta quando non mi sapevo dare una risposta al perché ti amassi, lo faccio e basta.
Ogni volta che dico di amarti significa che ti accetto per la persona che sei, e che non voglio trasformarti in qualcun altro. Significa che ti amerò e starò al tuo fianco anche nei momenti peggiori. Significa amarti anche quando sei giù di morale, non solo quando è divertente starti vicino. "Ti amo" significa che conosco la tua persona e non ti giudico. Significa che ci tengo abbastanza da lottare per quello che abbiamo e che ti amo abbastanza da lasciar perdere, se ciò significa vederti felice. Vuol dire pensarti, sognarti, volerti e aver bisogno costantemente di te, e sperare che tu provi lo stesso per me.
Mi stai donando qualcosa che non potrò che inscrivermi nel cuore, quelle cose che ti porti gelosamente dentro, che sai di poter vivere solo con una determinata persona.
Alla fine, ogni cosa mi riconduce a te. Sei nei libri che sottolineo e nella musica che ascolto, in ogni film che mi segno, in tutte le parole che scrivo, persino in quelle che non scrivo ma che custodisco gelosamente dentro di me, tra l’anima e il cuore, in quello spazio che solo tu riesci a raggiungere e che vorrei non abbandonassi mai. É come se dopo un viaggio molto lungo tu mi avessi finalmente riportato a casa.
Mi hai dato talmente tanto che adesso sono piena di te e non potrei dimenticarti mai, seppur volessi.
Mi hai riempita di un amore che non credevo avrei mai provato, così forte che adesso fatico nello scrivere senza commuovermi, senza sentire quelle stupide farfalle, perché pensarti mi fa questo effetto.
Esattamente come quando ti guardo troppo a lungo, penso a quanto sei stupenda, a quanto sai farmi stare bene e mi escono dagli occhi tutte le parole che mi rimangono bloccate in gola. Non riesco a dirtelo mentre ti ho davanti, ma hai dato alla mia vita un valore aggiunto e che avrei milioni di parole da dedicarti se solo riuscissi a concentrarmi mentre mi guardi con quegli occhioni da cui non riesco a fuggire.
Quando mi guardi dimentico tutti i miei difetti ma allo stesso tempo ho paura che guardandomi troppo o standomi troppo vicina tu mi veda come mi vedo io.
Vorrei rivivere ogni ora passata insieme, per rendermi conto di quanti dettagli mi son persa, ma poterli assaporare tutti, coglierli e conservarli. Sei un regalo grandissimo, per il quale sarò per sempre in debito verso il destino. Non so cosa succederà un domani, non importa se un ti amerò esattamente come adesso, probabilmente di più, ma sarai sempre e comunque tu, niente ti renderà diverso di fronte ai miei occhi, adesso non vedo altro che la tua essenza. Non vedo l'ora di poterti baciare, mi manchi da morire e niente mi rende felice come averti accanto e poter sentire il calore di un tuo abbraccio che tanto ho desiderato. Sei ciò di cui ho più bisogno e che non voglio lasciar andare per nulla al mondo.
Ti amo, come non amo altro.
Tua, A.
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Arriva un momento, raro, prezioso,
in cui le domande che incessantemente ti poni si fermano,
e resti lì,senza risposte, senza nulla da chiedere.
Aldo Penna
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sofysta · 6 days
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Oggi un pò pò polemica.
Sinceramente? Io non la sopporto la frase che sento e leggo sempre più spesso : " Ma che ne sanno quelli del 2000" [ovvero la generazione Z ]
Va bene avete avuto la fortuna di vivere un'epoca indimenticabile , un'era fatta di musica che vi invidio, di un periodo storico che vi invidio, fatto di momenti di condivisione con amici e parenti che ormai si stan perdendo e che noi cerchiamo a tutti i costi di trattenere quanto più possibile
Ma voi sapete o meglio immaginate la fatica per molti di noi ragazzi che stanno avendo a che fare con questi anni 2000? La fatica nelle interazioni, il disagio sociale, il bullismo alle stelle, il giudizio sui social per qualsiasi motivo, la mancanza di lavoro e molto altro. Noi o almeno io[ perchè scrivo e parlo per me] sono cosciente della grande bellezza che avete vissuto, dei momenti storici indimenticabili, dei vostri giochi tra amici, delle vostre storie d'amore eterne.. però forse voi non avete presente che la tecnologia che ci ha cambiati l'avete inventata voi, il cambiamento climatico lo avete causato voi, l'eredità che ci portiamo appresso l'avete in un certo senso consegnata voi a noi.... vado avanti? Certo che non ne sappiamo nulla del vostro vissuto, siamo nati dopo[sembra una battuta scontata presa da un talk show questa] . Quelle poche cose che fortunatamente ci sono state tramandate è stato frutto dell'amore di quei genitori che ci hanno spiegato e raccontato cosa è stato prima di noi senza comunque giudicare il presente.
Voi che invece puntate il dito sul ns millennio fatevi anche un pò di domande che sicuro trovate le risposte.
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susieporta · 1 month
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La verità è che nessuno si regge più in piedi da solo, sulle proprie gambe. Nessuno regge più il dolore, la perdita, la frustrazione, l’attesa.
Insomma, le cose della vita.
Abbiamo bisogno di normalizzare i processi della vita: nascere, crescere, ammalarsi, ferirsi, invecchiare, morire.
Un tempo si moriva sazi di vita, appagati, senza rimpianto alcuno, in modo del tutto naturale.
Oggi si muore insoddisfatti, delusi e stanchi.
Il lutto non rientra più nelle categorie del vivente.
Abbiamo inventato questa parola: “elaborazione”, dimenticando che i lutti non si elaborano, ma si accolgono, come parti integranti dell’esistenza, tutt’al più si contemplano come espressioni mutevoli del flusso continuo della vita.
“Sii paziente verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare le domande,
che sono simili a
stanze chiuse a chiave
e a libri scritti
in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte
che possono esserti date
poiché non saresti capace
di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
Vivere le domande ora.”
Aveva ragione Rilke.
Abbiamo disimparato il valore del piangere insieme, di condividere il pasto, dono gentile e premuroso gesto della vicina di casa, la sera, quando si raccontava ai bambini dove sta il nonno adesso, e si passava la carezza della mano piccola sul suo viso freddo e immobile, disteso sul letto.
I sogni facevano il resto, perché si aveva tempo per dormire e per sognare. E al mattino, appena svegli, per raccontare.
Così chi non c’era più continuava ad esserci, a contare, a suggerire, a consolare.
I morti stavano insieme ai vivi.
Complicato allora non è il lutto, ma il modo di viverlo, di trattarlo, come se fosse una malattia in cerca di una cura. Ma la vita non è un problema da risolvere.
Ancora Rilke. Piuttosto un mistero da sperimentare. Una quota di ignoto inevitabile che spinge lo sguardo oltre la siepe.
Chi ha ancora desiderio di quell’infinito che solo l’esperienza del limite può disvelare?
Oggi tutti reclamano il diritto alla cura della psiche, forse perché i medici del corpo non riescono a guarire certe ferite dell’anima.
Ma così si sta perdendo il valore della psicoterapia. Così si confonde la patologia con la fisiologia dell’esistente, che contempla nel suo lessico le voci: malattia, solitudine, sofferenza, perdita, vecchiaia, morte.
Qual è l’immagine del nostro tempo, che rappresenta il senso estetico dominante? Una enorme superficie levigata, perfetta, specchiante.
In questo modo, privata delle increspature, delle imperfezioni, del negativo, della mancanza, l’anima ha smarrito il suo luogo naturale, la sua origine, il respiro profondo della caducità, della provvisorietà, della fragilità del bene e del male.
Perché alla fine, tutto ciò che comincia è destinato a finire e l’unica verità che rimane è questo grumo di gioia che adesso vibra ancora nel cuore, qui e ora, in questo preciso istante, nonostante la paura, il disincanto, la sfiducia.
Non c’è salute dunque che non sia connessa alla possibilità di salvezza.
Alle nostre terapie manca quel giusto slancio evolutivo, che spinga lo sguardo oltre le diagnosi, i funzionamenti, i fantasmi che abitano nelle stanze buie della mente.
Un terapeuta non può confondere la luna con il dito che la indica.
Può solo indicare la direzione e sostenere il desiderio di raggiungerla.
Per questo ogni sera mi piace chiudere gli occhi del giorno con una poesia, ogni sera una poesia diversa, per onorare la notte con il canto dei poeti.
Perché la notte sa come mantenere e custodire tutti i segreti.
Perché le poesie assomigliano alle preghiere.
Dicono sempre cose vere.
Stanotte per esempio ho scelto questa:
“Si è levata una luna trasparente
come un avviso senza minaccia
una macchia di nascita in cielo
altra possibilità di dimora. E poi.
Siamo invecchiati.
Il volume di vecchiaia
è pesato sul tavolino delle spalle,
sugli spiccioli di salute.
Cos’è mai la stanchezza?
Le cellule gridano
chiamano l’origine
vogliono accucciarsi
nel luogo prima del nome
nello spazio che sta tra cosa e cosa
e non invade gli oggetti
li accarezza e li accalora.
Non smettere di guardare il cielo
ti assegna la precisa misura
fidati della vecchiaia
è un burattino redentore.
Dopo tanta aritmetica
la serenità dello zero.”
Chandra Candiani
Testo di Giuseppe Ruggiero
foto dal seminario " In Quiete". Introduzione alle costellazioni Familiari con Anna Polin
Gloria Volpato
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amamiofacciouncasinoo · 3 months
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Negli ultimi mesi sono ingrassata, mi sentivo sempre in colpa perché pensavo fosse dovuto alla mia poco equilibrata alimentazione e agli ormoni della pillola anticoncezionale, così ho cercato di cambiare, di mangiare più sano, di cominciare ad avere una vita più attiva anche a livello di sport, inconsapevole che dentro di me c’era un mostro che metteva radici sempre più profonde man mano che passava il tempo. Giorno dopo giorno mi sentivo cambiare, ero sempre più stanca, nonostante dormissi anche più di 7-8 ore era come se mi fossi riposata soltanto per un paio. Questo si ripercuoteva sulle mie giornate, sul mio carattere sempre meno paziente per la stanchezza, sempre più nervoso. Ho allontanato persone perché iniziavo a non sopportarle, ero troppo stanca. Ho iniziato ad avere dolori muscolari sempre più intensi, ma anche qui ho dato colpa al mio poco sonno in corpo e al fatto del poco esercizio. Ho deciso di fare le analisi del sangue e nei referti c’erano più asterischi* che valori che andavano bene. Ho iniziato a preoccuparmi. In meno di 10 giorni ho effettuato tutti gli esami e le visite del caso. Nelle ricette mediche i dottori hanno cominciato a segnalare sempre più urgenza per le prenotazioni. C’era qualcosa che non andava, ma nessuno mi diceva niente. Nell’ultimo esame, quello che avrebbe stabilito una diagnosi più accurata, mi hanno imbottita di valium e antidolorifici, una sensazione che riproverei (pensiero dato forse dal fatto che era tanto tempo che non mi rilassavo così tanto e che non mi sentivo “così bene” senza un minimo di dolore). Una volta (s)drogata, quando ho ripreso in mano la mia facoltà cerebrale, le notizie che mi hanno dato non sono state buone, un po’ me l’ero intagliata,il classico 1+1=2. “Signorina lei è piena di ulcere nell’intestino, abbiamo inviato 6 campioni per la biopsia. Ma noi crediamo sia Morbo di Crohn”. Morbo di Crohn? Che cazzo è il morbo di Crohn? È grave? Si guarisce? Devo operarmi? Cosa devo fare??? Queste tutte le cose che mi sono balzate in testa. Oltre che stavo cominciando a rivivere un incubo. Ad oggi ancora non mi sono data completamente tutte le risposte alle domande. Sono ancora allo sbaraglio. Devo evitare l’ansia e lo stress perché è come mettere benzina sul fuoco. Ce la farò?
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poesiablog60 · 6 months
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Non cercare ora le risposte che possono esserti date
poiché non saresti capace di convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivere le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno
in cui avrai la risposta. 
R.M .Rilke
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angela-miccioli · 1 year
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Danno tutti un sacco di risposte senza essersi mai fatti le domande.
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Proteggiti gli occhi e quattro dita sotto al cuore. Proteggi il diritto a innervosirti, a fare capricci, a incaponirti. Tieni sempre una parte di te per te e senza farne accenno, senza svenderla o svelarla per un sorriso o per farti compiacere, avanza senza curarti dei musi e dei ricatti. Quando tutto corre veloce tu fermati e quando sei esausta sfinita rimani, osserva i tuoi draghi Interiori e porgi loro abbracci. Riempi lo spazio tra le domande imprudenti e l’imbarazzo con il silenzio e non più forzando risposte. Non dire. Non cercare di accontentare. Arrogati il diritto di dissentire e quando le fiamme si spegneranno e i roghi di indignazione di chi non ha sopportato traboccheranno e si faranno cenere, tu attendi, attraversa quel buio silente. Respira, taci, non cercare nessuno. Fatti fiaba per chi ti ama e dimenticanza per chi ti disconosce. Accetta. Aspetta, osserva, ascolta. Chi c’è ancora lì?chi ti è rimasto a lato sii certa che è sempre stato lì, chi non ritroverai accanto, accanto non lo hai mai avuto.
tizianacerra.com
(Foto Neom, unsplash)
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a-dreamer95 · 4 months
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Ho "attraversato" il dolore cercando di mantenere intatta la bellezza dei miei sentimenti. Nessun amore va mai perduto, anche se chi ne è l'oggetto, legittimamente, non lo corrisponde. L'amore è nato e cresciuto in noi e ci ha resi sicuramente migliori, se glielo abbiamo permesso, accettando la realtà senza cercare di sfuggire alla sofferenza che provoca. Tornerò a provare amore e gioia, è importante comprendere che si tratta solo di un momento della mia vita.
Ho solo voglia di restare con la felpa a guardare la luna dal terrazzo che si diverte a farsi inseguire con gli occhi. Ho sempre provato piacere a guardarmi indietro e a mettere un punto per "Riniziare" con la maiuscola. Stasera, invece, ho bisogno di spazio e di virgole, di lettere minuscole e di pochi imperativi. Sorrido e penso a quanto è bizzarra questa sera: la vita ha fretta che io diventi una donna con un lavoro, con obiettivi chiari e con la voglia di costruire, eppure io mi sento ancora un po' bambina perché non ho tutte le risposte, perché non so come affrontare il distacco dalla mia famiglia, ma nel mio respiro mi sento anche una giovane donna. Tra me e me mi dico" Vai, assapora ogni momento, prendi a morsi ogni dubbio, viaggia, respira (sennò poi sbotti), leggi, balla, canta, scrivi, muoviti, stai ferma, prenditi in giro, fai tante domande senza mai forzare nessun rapporto, ma soprattutto dai un tempo a questi anni che passano come lancette impazzite, dagli il tuo tempo, il tuo senso e la tua verità."
Nel frattempo, farò qualsiasi cosa possibile per far sentire meno sola anche soltanto una persona e per rimanere autentica in un mondo che ha paura di mostrare le fragilità. Paragonarsi agli altri non fa altro che allontanarmi da quello che voglio io e, quindi, da ciò che fa stare bene me. Va bene fermarsi perché ho imparato ad ascoltare e ad osservare, a fare ciò che mi è possibile in quel momento di vita. Va bene anche stare male e accogliere i "momenti no": non durano mai per sempre ma possono essere utili per conoscermi meglio e per crescere. Va bene iniziare un percorso e avere delle ricadute perché ho interiorizzato che non esistono linee rette, ma è proprio questo che rende interessante la mia strada. E quindi va bene guardarsi con occhi più gentili, accogliendo i difetti e capendo cosa si può fare per migliorare. Non si tratta di una gara a tempo e non si può sperare in un cambiamento se non vogliamo accettare di poter inciampare, cadere, fallire. Stiamo già cadendo nel momento in cui cerchiamo di essere persone perfette perché, per quanto rincorriamo questo estenuante obiettivo, sappiamo benissimo che non riusciremo mai a raggiungerlo. Abbiamo solo bisogno di cambiare la visione delle cose, di fare un passo indietro, per andare avanti. Con i nostri desideri, le nostre paure, i nostri tempi, i nostri modi, il nostro bagaglio di vita.
A prescindere da come andrà, non perdere mai la speranza. Ricordati che anche le cose peggiori possono portare conseguenze positive. Domani sarà più semplice e andrà meglio, un giorno alla volta.
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immensoamore · 9 months
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Io non so perché succedono certe cose,io non so perché il destino decide di far sempre combattere le battaglie più difficili agli stessi guerrieri,non so perché il cielo è azzurro e il mare è salato, l'unica cosa che so è che bisogna crederci fino alla fine,bisogna combattere ma lasciarsi aiutare,farsi prendere per mano e farsi anche abbracciare. Avere paura o sentirsi fragili non significa essere deboli ma essere fortissimi,quasi invincibili perché solo aprendo il cuore e facendo vedere le lacrime si riesce ad andare avanti. Non c'è nulla che mi fa più paura di una vita senza amare,di una vita senza potermi prendere cura degli altri. Non esistono risposte ma possiamo farci le domande giuste e vivere nel qui e ora lasciando andare il passato e non pensando al futuro.
Io esisto e amo e nient'altro conta.
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Arriva un momento, raro, prezioso, in cui le domande che incessantemente ti poni si fermano, e resti lì, senza risposte, senza nulla da chiedere.
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Aldo Penna
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limoniacolazione · 10 months
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Non sono io, sei tu.
Il mio psicologo favorito si trasferisce e mi molla.
Nel suo studio ho incassato la notizia like a champion: nessun capriccio, nessuna lacrima, neppure un sopracciglio alzato, non la fronte corrugata, manco la sudarella nelle mani. Almeno mi è parso.
Fuori dallo studio ho rielaborato la notizia come una furia. Ne sono sicura.
Dice che mi consiglierà un sostituto, un altro come lui, ma diverso da lui. Dice che io vedo già un'altra psicologa e che magari posso continuare solo con lei. Io ho risposto pacatamente che con l'altra psicologa ho la stessa relazione che si ha con un pozzo: ci urlo dentro i miei turbamenti e poi lascio scivolare nell'acqua profonda il contributo finanziario pattuito, in monetine, plop, come in un pozzo dei desideri (senza desideri), appunto. Plop. Non è un percorso, non ne usciamo arricchite - in senso figurato, plop -, ma si tratta di una soluzione immediata con un'efficacia a breve termine.
Insomma, adesso mi sento come dopo un lasciamento amoroso. Mi sento di dover scaricare il tinder della salute mentale, swippare centinaia di psicologi tutti uguali e da tutti, ugualmente, ricevere un DM che dice "come stai?".
Mi piacerebbe, nel mare magnum, trovarne uno con poteri straordinari, a cui non dover raccontare da capo le vicende di una vita passata, ma che sappia leggermi dentro e non faccia domande, soltanto venda risposte per un prezzo onesto.
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susieporta · 3 months
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𝑽𝒂 𝒃𝒆𝒏𝒆… 🩵
Va bene chiudere un capitolo della propria vita,
voltare pagina su una situazione o un legame,
senza avere tutte le risposte,
senza una risoluzione esterna.
𝑽𝒂 𝒃𝒆𝒏𝒆
Lasciare domande senza risposta,
dubbi irrisolti e preoccupazioni sospese nello spazio
e fare comunque un passo coraggioso
verso l'ignoto.
Può essere giusto porre fine a una relazione,
a un'amicizia,
a un certo modo di relazionarsi con qualcuno,
senza che tutto ciò che c'è sia stato risolto,
o sistemato,
o anche solo compreso.
Lasciare che l'imbarazzo, il disagio,
la delusione e il disaccordo
restino lì dove sono,
e fare comunque un passo.
A volte siamo chiamati a lasciarci alle spalle le questioni emotive in sospeso,
i fili di pensiero slegati,
le ferite non rimarginate e persino i conflitti,
e a trascorrere del tempo di qualità con i nostri dubbi, i sensi di colpa, le incertezze e la nostra disperata voglia di sistemare tutto.
Fare un salto di fede e fidarsi invece del "non sapere"
Alcune ferite non possono essere curate dal punto in cui ci troviamo.
A volte non possiamo rimettere tutto a posto,
per quanto ci proviamo.
A volte abbiamo solo bisogno di un semplice confine e di una decisione chiara,
non di ulteriori elaborazioni e discorsi
e di lavorare su noi stessi.
Alcuni dei nostri problemi possono avere senso solo con il senno di poi.
(𝒆 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒎𝒂𝒊)
Oppure il tempo può risolvere del tutto il nostro bisogno di senso.
E a volte il tempo stesso è l'unica risoluzione possibile e l'unica libertà.
Fiducia nel tempo, dico.
Fiducia nel tempo.
(𝒎𝒂 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒂𝒗𝒆𝒓 𝒇𝒊𝒅𝒖𝒄𝒊𝒂)
Jeff Foster
𝑬’ 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒓𝒊𝒓𝒆, 𝒔𝒂𝒑𝒆𝒓𝒆, 𝒓𝒊𝒔𝒐𝒍𝒗𝒆𝒓𝒆, 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒓𝒆…
𝑪𝒉𝒆 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒐 𝒗𝒆𝒓𝒔𝒐 𝒍𝒂 𝒍𝒊𝒃𝒆𝒓𝒕𝒂̀,
𝒖𝒏 𝒊𝒈𝒏𝒐𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒔𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂
𝑵𝒐𝒏 𝒅𝒐𝒗𝒆𝒓 𝒄𝒆𝒓𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒖𝒏 𝒔𝒆𝒏𝒔𝒐 𝒂𝒅 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒂
𝑬 𝒔𝒆 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒆𝒏𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒆𝒔𝒊𝒔𝒕𝒆𝒏𝒛𝒂?
“𝐴 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑖𝑛𝑒 𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑎,
𝑛𝑜𝑛 𝑑𝑖 𝑢𝑙𝑡𝑒𝑟𝑖𝑜𝑟𝑖 𝑒𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑜𝑟𝑠𝑖 𝑒 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑢 𝑛𝑜𝑖 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑖”
𝙘𝒐𝙣 𝙦𝒖𝙚𝒔𝙩𝒆 𝒊𝙣𝒕𝙚𝒓𝙢𝒊𝙣𝒂𝙗𝒊𝙡𝒊 𝒂𝙣𝒂𝙡𝒊𝙨𝒊… 𝙨𝒑𝙚𝒄𝙘𝒉𝙞𝒐 🩵
Claudia Sapienza
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lunamagicablu · 4 months
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Avete la sensazione profonda di aver trovato la strada giusta? Allora, seguitela senza chiedere l’opinione di nessuno. Se volete assolutamente porre delle domande, ponetele alla vostra anima, al vostro spirito, al vostro Dio interiore. Obietterete che non avete mai ricevuto la minima risposta da loro: ebbene, vi sbagliate. Ogni volta che interrogate il principio divino che è in voi, ricevete una risposta. Se non la sentite, significa che i muri della vostra coscienza sono troppo spessi. Diminuite lo spessore di quei muri, e constaterete che ogni volta vi viene data una risposta. Quando avete bisogno di essere guidati, rivolgete la vostra domanda al Cielo: fatelo sinceramente, intensamente. Una volta espressa la domanda, non pensateci più: la risposta verrà, entro un lasso di tempo più o meno lungo, tramite un animale, un oggetto, una frase letta o ascoltata, l’incontro con una persona, un sogno. Naturalmente, per riconoscerla bisogna saper essere attenti. Se ci riuscirete, sarete stupiti nel vedere il modo in cui il mondo invisibile vi dà le sue risposte. (Omraam Mikhaël Aïvanhov – Ed. Prosveta) *********************** Do you have a deep feeling that you have found the right path? So, follow it without asking anyone's opinion. If you absolutely want to ask questions, ask them to your soul, to your spirit, to your inner God. You will object that you have never received the slightest response from them: well, you are wrong. Whenever you question the divine principle within you, you receive an answer. If you don't feel it, it means the walls of your consciousness are too thick. Reduce the thickness of those walls, and you will find that every time you are given an answer. When you need guidance, ask your question to Heaven: do it sincerely, intensely. Once you ask the question, don't think about it anymore: the answer will come, within a more or less long period of time, through an animal, an object, a phrase read or heard, a meeting with a person, a dream. Of course, to recognize it you need to know how to be attentive. If you succeed, you will be amazed to see the way where the invisible world gives you its answers. (Omraam Mikhaël Aïvanhov – Ed. Prosveta)
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