Tumgik
#e vai avanti per la tua strada
buscandoelparaiso · 1 year
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i tifosi che insultano e inseguono i giocatori perchè cambiano squadra sono da rinchiudere e nessuo merita questo trattamento per cose del genere, ma per il resto, zaniolo che vuole uscirne come il piccolo angelo senza colpe in una situazione che lui/il suo team ha gestito in maniera piú che pessima mi fa molto ridere. ci vuole coraggio a dirsi solo vittima senza prendersi responsabilitá di comportamenti e atteggiamenti tenuti per stagioni intere (specialmente l'ultima che ha fatto) non mi esprimo nemmeno sul commento sui compagni perchè dopo averlo difeso da OGNI cagata che faceva per anni adesso sono diventati brutti e cattivi anche loro...... la società ha assolutamente le sue colpe ma sono convinta che la verità stia sempre nel mezzo e che ogni tanto magari qualche responsabilitá la si possa prendere specialmente quando sotto gli occhi di tutti
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a-dreamer95 · 3 months
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Ho "attraversato" il dolore cercando di mantenere intatta la bellezza dei miei sentimenti. Nessun amore va mai perduto, anche se chi ne è l'oggetto, legittimamente, non lo corrisponde. L'amore è nato e cresciuto in noi e ci ha resi sicuramente migliori, se glielo abbiamo permesso, accettando la realtà senza cercare di sfuggire alla sofferenza che provoca. Tornerò a provare amore e gioia, è importante comprendere che si tratta solo di un momento della mia vita.
Ho solo voglia di restare con la felpa a guardare la luna dal terrazzo che si diverte a farsi inseguire con gli occhi. Ho sempre provato piacere a guardarmi indietro e a mettere un punto per "Riniziare" con la maiuscola. Stasera, invece, ho bisogno di spazio e di virgole, di lettere minuscole e di pochi imperativi. Sorrido e penso a quanto è bizzarra questa sera: la vita ha fretta che io diventi una donna con un lavoro, con obiettivi chiari e con la voglia di costruire, eppure io mi sento ancora un po' bambina perché non ho tutte le risposte, perché non so come affrontare il distacco dalla mia famiglia, ma nel mio respiro mi sento anche una giovane donna. Tra me e me mi dico" Vai, assapora ogni momento, prendi a morsi ogni dubbio, viaggia, respira (sennò poi sbotti), leggi, balla, canta, scrivi, muoviti, stai ferma, prenditi in giro, fai tante domande senza mai forzare nessun rapporto, ma soprattutto dai un tempo a questi anni che passano come lancette impazzite, dagli il tuo tempo, il tuo senso e la tua verità."
Nel frattempo, farò qualsiasi cosa possibile per far sentire meno sola anche soltanto una persona e per rimanere autentica in un mondo che ha paura di mostrare le fragilità. Paragonarsi agli altri non fa altro che allontanarmi da quello che voglio io e, quindi, da ciò che fa stare bene me. Va bene fermarsi perché ho imparato ad ascoltare e ad osservare, a fare ciò che mi è possibile in quel momento di vita. Va bene anche stare male e accogliere i "momenti no": non durano mai per sempre ma possono essere utili per conoscermi meglio e per crescere. Va bene iniziare un percorso e avere delle ricadute perché ho interiorizzato che non esistono linee rette, ma è proprio questo che rende interessante la mia strada. E quindi va bene guardarsi con occhi più gentili, accogliendo i difetti e capendo cosa si può fare per migliorare. Non si tratta di una gara a tempo e non si può sperare in un cambiamento se non vogliamo accettare di poter inciampare, cadere, fallire. Stiamo già cadendo nel momento in cui cerchiamo di essere persone perfette perché, per quanto rincorriamo questo estenuante obiettivo, sappiamo benissimo che non riusciremo mai a raggiungerlo. Abbiamo solo bisogno di cambiare la visione delle cose, di fare un passo indietro, per andare avanti. Con i nostri desideri, le nostre paure, i nostri tempi, i nostri modi, il nostro bagaglio di vita.
A prescindere da come andrà, non perdere mai la speranza. Ricordati che anche le cose peggiori possono portare conseguenze positive. Domani sarà più semplice e andrà meglio, un giorno alla volta.
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lunamarish · 2 months
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Spiego il bourn-out.
Hai la vita che ti piace, fai ciò che ami, sei realizzata. Hai i tuoi amici, la tua routine, i tuoi hobby. Vivi nella città che ami e che ti emoziona ogni volta che cammini per strada.
Ti innamori. Ti fidanzi. Lui viene trasferito per lavoro in un'altra regione. "Vieni con me?" E che fai? Non vai? Vai. "Tanto sono solo sei mesi." Tu fai sei mesi la pendolare. 2 ore di treno andata e 2 al ritorno. Ti svegli alle 5 e torni a casa alle 9. I mesi diventano 9. Poi un anno e mezzo. Poi 4.
Dopo 4 anni di pendolarità, decidi che se non c'è possibilità di ritorno e devi lasciare il tuo lavoro, i tuoi amici, la tua città. All'inizio è stimolante, poi frustrante. Non trovi nulla che sia nelle tue corde. Accetti il colloquio di una multinazionale molto famosa. Ti prendono subito. Non vorresti ma accetti lo stesso.
Dopo sei mesi di gavetta, ti promuovono subito. Odi il lavoro, ma i colleghi ti piacciono. Ti spostano di ruolo perché un collega se ne va. Ti mettono in un ufficio strategico anche se tu non vuoi. "Sono solo tre mesi". I mesi passano, il capo ti abbandona, ti riempie di attività, ti dice di andare a delle riunioni al posto suo con clienti importanti avvisandoti all'ultimo e tu vai senza avere idea di cosa dire ma qualcosa ti inventi, ti mandano all'estero da sola, ti danno altre attività. Tu lo dici, lo ammetti, "io non ce la faccio." Il CEO viene a parlare direttamente con te. "Tu ti sottovaluti, certo che ce la fai."
Inizi a dover essere reperibile 7/7. Ti scrivono dal Giappone, dal Messico, dalla Thailandia. Devi rispondere. Da te dipende il fatturato. Di giorno fai riunioni, la notte lavori. E piangi. Inizi a soffrire di coliti, gastriti, mal di testa. Non hai più voglia di niente, vuoi solo lavorare, fare tabelle. Mentre cucini controlli le mail, mentre sei a fare un aperitivo rispondi alle mail, mentre sei in spiaggia di domenica fai una call. Non vai ai compleanni dei colleghi, non fai ferie, perché sai benissimo che se non lavori mezz'ora della tua vita resti indietro e tu non puoi restare indietro.
Inizi a soffrire di insonnia, dormi tre ore a notte (se va bene) e sei contenta, perché così puoi lavorare. Prendi 10 kg in un anno, perché mangi male e ciò che mangi sono solo patatine o pane con maionese e crudo. Mangi cioccolato e biscotti. Inizi a prendere delle pastiglie per dormire. La pressione aumenta e ogni tanto ti si annebbia la vista, ma continui a rispondere alle mail. Sei stanca, vorresti solo dormire per una settimana di fila, ma non puoi. Continui a fare call, tabelle, tabelle, ancora tabelle e call. Poi le riunioni. Tabelle. Call.
Gli occhi diventano opachi, la pelle si decolora, inizi a vestirti sempre di scuro, perdi il sorriso. Ti devono operare al dente del giudizio e tu la prima cosa a cui pensi è "sì, però facciamo presto, che devo lavorare." Un'ora dopo l'intervento sei già in ufficio. "Vai a casa." dice il tuo capo, ma tu stai lì, a rispondere ai colleghi, mail, telefono, con due antidolorifici presi contemporaneamente, anche se sul foglietto illustrativo dice di non farlo assolutamente. Senti che non ti può succedere più niente. Questa non puoi essere tu, non ti riconosci più.
Vai a casa e mentre guidi hai un mancamento. Sbandi. Ti riprendi subito. La prima cosa che fai non è chiederti se stai bene, ma controllare le mail sul cellulare. Capisci che vuoi cambiare lavoro.
Inizi a cercare un lavoro che sia meno stressante. Non trovi nulla. Troppo qualificata. Troppo laureata. Troppo giovane. Troppo vecchia.
Hai un mutuo da pagare di una casa che non volevi comprare in una zona dove non volevi stare, un marito accanto felice e realizzato, amici lontani che vorresti avere vicino, una famiglia che invecchia senza che tu possa vederli ancora giovani, e inizi a pensare che l'unica soluzione sia la morte. O un miracolo. Questa non è la tua vita, ti dici, è sicuramente quella di un altro. Continui a essere sempre sul pezzo, ad essere un passo avanti a tutti, puntuale, precisa.
Iniziano a preoccuparsi per te. Sai che devi rallentare, ma non puoi, non riesci più. Sei risucchiata in un vortice e non sai come uscirne. Non ti ricordi più com'è la vita "prima", anzi, a volte dubiti che ci sia stata. Ti sei snaturata a tal punto che non sai più cosa ti piace, e quello che ti piaceva non ha più nessun gusto. Non vuoi più fare niente. L'aria aperta, il sole, la musica, non ti bastano più. Quello che ti riusciva bene, non ti riesce più. Hai la memoria più corta. Non riesci a seguire un film per più di sei minuti. Sei distratta, sei seria, sei senza energia. Non hai più paura del vuoto, perchè ci sei dentro.
Vuoi solo chiudere gli occhi. E spegnerti.
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empaticamentesblog · 1 year
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Spezza queste catene della opinione altrui, liberatene! Ogni cosa che fai, devi farla per arricchire te stessa e non per ricevere aprrezzamenti da qualcun altro.
Se un collega, un insegnante, un parente, un conoscente o chiunque altro ti sminuisce, fregatene! Vai avanti per la tua strada!
Guarda Lady Gaga, nessuno credeva in lei, veniva derisa e sminuita, le dicevano che non sarebbe mai diventata una cantante di successo... E mentre lei ora si gode il palcoscenico, a quelli non resta che logorarsi...
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musicaintesta · 1 year
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Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita. No, finita mai, per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti da la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l’esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all’altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai. E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l’aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s’infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c’è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: “Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così”.
E il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo che ami alla follia.
In quell’uomo ci hai buttato dentro l’anima; ed è passato tanto tempo, ce ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c’è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi. E hai pianto. Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d’acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l’aria buia ti asciugasse le guance? E poi hai scavato, hai parlato. Quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. “Perché faccio così? Com’è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?” Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli.
Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
È da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa.
È un’avventura, ricostruire se stesse. La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo “sono nuova” con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo.
Perché tutti devono capire e vedere: “Attenti: il cantiere è aperto.
Stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse”.
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre. Quando meno te l’aspetti.
Diego Cugia - Jack Folla
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canesenzafissadimora · 6 months
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Nell'inarrestabile frenesia della vita,
capisci che per sopravvivere
devi necessariamente troncare
ciò che non ti dà valore.
Sono scelte dure, difficili,
ma obbligate.
Chi ha poca stima di te,
non ti valorizzerà.
Prendi il tuo bagaglio,
rendilo sempre più ricco,
cammina a testa alta sempre,
e fai di ogni esperienza vissuta,
prezioso insegnamento.
Vivi con il sorriso nel cuore,
senza rancore,
porta nella memoria quello che ti ha creato,
ma vai avanti,
per la tua strada,
senza voltarti più indietro.
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©️ Cinzia Fiore Ricci
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francescaaghiani · 1 year
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Sentirsi persi
Come lo spieghi il senso di inadeguatezza
e il senso di caos nella mente
a chi ha sempre provato la spensieratezza?
A chi le ha sempre vinte
e non ha mai assaggiato la sconfitta
l’amarezza e la tristezza.
A chi la strada non ha mai perso
a chi nel bosco della mente non si è mai disperso
e la luce di un faro come aiuto
nella sua vita ha sempre avuto.
Come lo spieghi il voler mettere tutto in pausa
il senso di nausea
quando metti piede fuori casa
e dai tuoi pensieri rimani comunque invasa,
quando nemmeno le parole che conosci
riescono ad esprimerli
e semplicemente vorresti non averli
perché nemmeno tu ti riconosci.
Come la spieghi la tristezza
a chi ha avuto sempre due mani da stringere
e non ha mai dovuto fingere,
fingere di non avere nemmeno una debolezza
e ha ricevuto una carezza
al posto delle grida
a chi senza paura ogni emozione, sentimento confida.
A chi dell’amore conosce l’effetto,
a chi ha ricevuto sempre quell’affetto
che a me è stato negato
a chi non ha un peso, un vuoto nel petto
e non si è mai sentito abbandonato.
Come lo spieghi agli occhi altrui
che vedono il tuo sole
che dentro in realtà piove assai da giorni interi
ma nessuno veder vuole
perché l’indifferente è il più diffuso dei mestieri.
Come la spieghi la voglia di scomparire
a chi è sempre stato al centro dell’attenzione
e che non cerca o non vuole capire
il dolore tuo interiore?
Come la spieghi la paura
a chi non si è dovuto mai difendere da un genitore?
A chi per ogni ferita ha una cura
e non si è mai chiuso in camera per ore
nella speranza di sentire quelle grida cessare,
a chi non ha paura d’amare
di mettersi a nudo
e chiedere aiuto.
E anche se non ci credi
ti rialzerai in piedi
e tornerai più forte di prima,
dopo infinite tempeste, gelide nevicate
e lunghe passeggiate
arriverai alla cima
e tutte le giornate di sole a te saranno destinate
la pace, la spensieratezza e la libertà da te desiderate
saranno lì ad aspettarti
anche se tante cose non riuscirai a spiegarti,
tu non stancarti
vai avanti e non voltarti
non voltarti mai
qualsiasi direzione sceglierai.
I temporali non sono duraturi
e svariati saranno gli autori delle tue delusioni,
dei pianti e dolori futuri
ma non perder mai di vista il sole
pensa alla bellezza delle stelle in una notte d’estate,
al rumore del mare che tanto adori
e fa sentire la tua voce
per tutte le volte in cui il silenzio è stata la risposta nelle litigate
e tutte quelle lacrime versate
sfogo di un dolore atroce
non saranno mai state vane.
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thecatcherinthemind · 10 months
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Ammettilo, ammettilo a te stessa. Nessuno dei tuoi ex era l'uomo della tua vita, perché l'uomo della tua vita non è un tuo ex. Sai di chi parlo. Lo sai benissimo.
Ogni santa volta che finisce una tua relazione, tu torni a pensare a lui, a rileggere i suoi messaggi. Torni a pensare all'unico uomo con cui non sei riuscita ad avere una relazione vera, perché avevi troppa paura di rovinare un'amicizia che tanto nel tempo si è poi persa per mille vicissitudini. Migliori amici da anni, vite e impegni molto diversi tra loro, ma costante desiderio di mantenervi l'una nella vita dell'altro. Hai avuto relazioni nel frattempo, come le ha avute lui, ma eravate sempre l'uno il porto dell'altra per ritornare a parlare di felicità. Tutti pensavano sareste stati perfetti, "proprio per questo, non funzionerebbe. Faremmo sfigurare gli altri" rispondevate. Paradossalmente era l'unico che tu abbia veramente amato e forse anche lui in cuore suo ti amava. L'hai sempre saputo, ma andando a rileggere i messaggi te ne sei resa conto anche a questo giro. Da quei messaggi traspare una forma di amore che non hai più espresso per nessuno; un amore dolce, romantico, del tutto spontaneo e di pancia. Ogni volta ti viene in mente il vostro primo bacio. Un bacio rubato e regalato allo stesso tempo, che tuttora non sai da chi sia partito. Per la prima volta in vita tua non eri stata baciata, ma nemmeno avevi baciato tu: vi siete baciati in contemporanea. C'era sempre stato un rapporto molto stretto, ma non avevi mai pensato sareste arrivati a quel punto: una sera, sul divano, durante un film noiosissimo, ha iniziato ad abbracciarti come al solito, per poi darti un bacio su una guancia, che si è presto trasformato in una carezza che entrambi vi siete dati in contemporanea, che ha portato ad un bacio. La passione, l'energia, la spinta che ti ha dato quel gesto non l'hai mai più provata in vita tua. Ne sei consapevole ma cerchi di non ammetterlo a te stessa perché sarebbe brutto pensare di aver trovato l'anima gemella (o qualsiasi sia il concetto di persona giusta) e averla fatta fuggire. Preferisci pensare che "è andata come doveva andare". Poi vai a rileggere i messaggi per convincerti che sia stato meglio così e inevitabilmente ritrovi quel pezzo di conversazione in cui, alle tre del mattino, lui era in viaggio per andare al mare e tu eri china sui manuali di neuroscienze, ma nessuno dei due riusciva a dimenticare il sapore dell'altro. Vi siete scritti che vi mancavate a vicenda, che vi stavate pensando con un'intensità maggiore del solito e che nessuno dei due riusciva a togliersi l'altro dalla testa.
"Cicci, posso essere sincero? Non mi era mai successo di provare quell'energia. Pensavo fosse roba da cinematografo"
Ogni volta, ogni santa volta quando arrivi a questo messaggio hai il cuore a mille. Sono anni che ci ripensi e torni su quelle conversazioni. Ogni volta ti viene male al petto per non aver portato avanti niente.
Ora lui vive in Francia e ha una bellissima ragazza. Ha una carriera nel settore che ha sempre sognato, vive con lei e hanno dei gattini dolcissimi. Lei ha un sorriso splendido e non riesci nemmeno a immaginare quanto possa essere bello quello di lui, quando il mattino la vede svegliarsi e pensa di essere l'uomo più fortunato al mondo. Lui si merita questo e altro. Se sei abbastanza fortunata, vedrai i post del loro matrimonio, potendo reagire in privato; se non lo sei, lo incontrerai per strada e lo scoprirai da lui, dovendo reagire in pubblico.
Ma tanto lo sai già come andrà a finire: un rapporto così non lo troverai mai più e passerai la vita a maledire il giorno in cui, dopo l'orgasmo più bello della tua vita, avete deciso in lacrime di non parlarne mai più, per il bene di entrambi, e tutto è andato a farsi benedire.
Amen.
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fridagentileschi · 1 year
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BELLISSIMA LETTERA DI UNA MAMMA A SUA FIGLIA:
Cara bambina mia,
mi rivolgo a te che un domani sarai donna. Non ti voglio raccontare la violenza sulle donne. Non so spiegarmela io, come posso sperare di spiegarla a te? Ti dico solo una cosa, e te la dico tante volte così non la dimentichi: tu sei speciale.
Incontrerai uomini sulla tua strada, uomini a cui farai girare la testa. Uomini che ti faranno girare la testa. Piangerai per loro. Piangerai per dei “per sempre” che durano un’intera nottata. Raccoglierai i pezzi dei tuo cuore diverse volte e ogni volta ti chiederai come è possibile ricomporlo tutto intero.
Alcuni uomini ti faranno ridere, altri ti faranno pensare. Piangi, se devi piangere, ma non lasciare che nessun uomo ti faccia mai del male. Non credere a chi ti dice che vali meno di quello che pensi. Non lasciare che qualcuno ti ferisca con le azioni o con le parole. Non credere a chi ti dice che sei debole. Il vero debole è chi usa la violenza, perché significa che non ha altro modo di difendere le sue idee.
Tu sei buona, ma buona per davvero. E se da una parte questo mi riempie di orgoglio dall’altra mi spaventa. Perché i buoni troppo spesso non vengono capiti. I buoni vengono presi di mira.
Non smettere mai di persare che “non importa se non è bello, è la gentilezza la cosa importante” perché sono anche questi pensieri che ti rendono una piccola persona così speciale.
Un giorno sarai donna e scoprirai che non tutti sono buoni. Scoprirai che esiste la violenza e che ci sono persone che non sono sempre pronte a sorridere. Un giorno scoprirai che esistono le persone cattive.
A volte vorrei poterti chiudere in una scatolina per poterti difendere dal male del mondo, ma anche questa sarebbe una forma di violenza. Vai avanti, a testa alta come fai oggi. Sorridi per prima e aspetta un sorriso. Sii l’amica, la confidente continua ad essere quello che sei e se incontri la violenza impara a riconoscerla e a cercare aiuto.
Non dimenticare mai chi sei e quanto vali e non lasciare che nessuno ti porti via il sorriso.
Con amore,
la tua Mamma
(Tratta da Bbmagazine scritta da Stefania Pin D’elia)
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lunamagicablu · 1 year
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Imparerai, invecchiando, che le regole sono fatte per non essere rispettate. Abbi il coraggio di vivere a modo tuo, e mai, mai scusarti per questo. Non comportarti come non faresti, rifiuta di uniformarti, prendi la strada meno semplice anziché quella più facile. Sorridi di fronte alle avversità, e pensa prima di agire. Balla come se tutti ti stessero guardando. Vai avanti con la tua testa. E testardamente rifiutati di essere come gli altri.
Mandy Hale
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You will learn as you get older that rules are made to be broken. Have the courage to live your own way, and never, ever apologize for it. Don't act like you wouldn't, refuse to conform, take the less easy path instead of the easier one. Smile in the face of adversity, and think before you act. Dance as if everyone is watching you. Go ahead with your head. And stubbornly refuse to be like others.
Mandy Hale
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Emisfero destro o sinistro? La prima immagine che vedrai indicherà l'emisfero più sviluppato.
Guarda rapidamente la foto. Quale animale hai visto per primo?
La testa di una tigre
L ' emisfero sinistro del tuo cervello è più attivo del destro. Sei una persona analitica, molto orientata al successo dei tuoi obiettivi e organizzata. Quando si affronta un problema, si tende ad essere logici, calcolatori e obiettivi.
Tuttavia, a volte pensi troppo alle decisioni che prendi, verificando che siano corrette, il che rende tendenziale. Ricorda che un po' di umiltà ti aiuterà ad aiutare lontano.
I tuoi tratti di personalità sono i seguenti:
Organizzato: fai tutte le tue cose in modo pianificato, come se avessi una lista di cose da fare.
Precisi: hai obiettivi fissi e conosci la strada da percorrere per raggiungerli.
Lucido: emozioni e sentimenti non ti impediscono di raggiungere i tuoi obiettivi.
Logica: hai buone capacità per la matematica, la scienza e l'organizzazione delle idee.
Realista: il tuo mondo è molto reale. Non c'è posto per favole e finzione. E comunque, anche se i tuoi obiettivi possono sembrare alti per gli altri, sai che sono reali e realizzabili.
Una scimmia sospesa
L ' emisfero destro del tuo cervello è molto attivo. Sei una persona creativa che ha un sacco di idee innovative. Quando affronti una situazione difficile, ti fidi piuttosto della tua intuizione (quasi sempre hai ragione) invece di riposare sul pensiero critico.
Sai perfettamente che ogni passo che fai nella tua vita è una lezione per te stesso e che anche se perdi significa che vai avanti verso il successo dei tuoi obiettivi. Per te il viaggio è più importante dell'obiettivo. Poiché sei un sognatore, spesso ti perdi nel tuo paradiso. Per te è essenziale tenere i piedi sulla Terra ogni tanto, renderti conto della realtà e prestare attenzione al mondo che ti circonda.
I tuoi tratti di personalità sono i seguenti:
Impulsivo: fai le cose spontaneamente. Hai la capacità di vedere tutto in modo diverso rispetto alle altre persone.
Sensibile: sei molto preoccupato per tutto. Passi molto tempo pensando e agire basandomi sui tuoi sentimenti.
Creativo e artistico: sei un esperto di musica, arte e altre discipline creative.
Intuitivo: non elenchi i compiti da svolgere e non rispetti le regole. Risolvi i problemi in modo intuitivo.
Sognatore: hai dei sogni invece di avere obiettivi, e dai il meglio di te stesso per raggiungerli, e di solito è un successo.
Ricorda che i due emisferi del cervello non funzionano in modo isolato, lavorano insieme e si completano. Quindi, sebbene sembri avere più caratteristiche di uno degli emisferi, è anche possibile che tu abbia le caratteristiche dell'altro emisfero.
Allora, cosa hai visto per primo? La testa della tigre o la scimmia sospesa? I tuoi tratti di personalità coincidono con le descrizioni date?
Web
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donaruz · 2 years
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Guarda "I giudici piangono per la cover "Coraline" dei Måneskin di Linda Riverditi | X Factor 2022 AUDIZIONI" su YouTube
youtube
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Coraline bella come il sole
Guerriera dal cuore zelante
Capelli come rose rosse
Preziosi quei fili di rame, amore, portali da me
Se senti campane cantare
Vedrai Coraline che piange
Che prende il dolore degli altri
E poi lo porta dentro lei
Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Però lei sa la verità
Non è per tutti andare avanti
Con il cuore che è diviso in due metà
È freddo già
È una bambina però sente come un peso
E prima o poi si spezzerà
La gente dirà: "Non vale niente"
Non riesce neanche a uscire da una misera porta
Ma un giorno, una volta, lei ci riuscirà
E ho detto a Coraline che può crescere
Prendere le sue cose e poi partire
Ma sente un mostro che la tiene in gabbia, che
Che le ricopre la strada di mine
E ho detto a Coraline che può crescere
Prendere le sue cose e poi partire
Ma Coraline non vuole mangiare, no
Sì, Coraline vorrebbe sparire
E Coraline piange
Coraline ha l'ansia
Coraline vuole il mare ma ha paura dell'acqua
E forse il mare è dentro di lei
E ogni parola è un'ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga in un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei, di lei
Sarò il fuoco ed il freddo
Riparo d'inverno
Sarò ciò che respiri
Capirò cos'hai dentro
E sarò l'acqua da bere
Il significato del bene
Sarò anche un soldato
O la luce di sera
E in cambio non chiedo niente
Soltanto un sorriso
Ogni tua piccola lacrima è oceano sopra al mio viso
E in cambio non chiedo niente
Solo un po' di tempo
Sarò vessillo, scudo
O la tua spada d'argento e
E Coraline piange
Coraline ha l'ansia
Coraline vuole il mare ma ha paura dell'acqua
E forse il mare è dentro di lei
E ogni parola è un'ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga in un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei, di lei
E dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Dimmi le tue verità, Coraline, Coraline
Coraline, bella come il sole
Ha perso il frutto del suo ventre
Non ha conosciuto l'amore
Ma un padre che di padre ha niente
Le han detto in città c'è un castello
Con mura talmente potenti
Che se ci vai a vivere dentro
Non potrà colpirti più niente
Non potrà colpirti più niente
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vividiste · 2 years
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Quando mi rendo conto che qualcuno non vale il mio tempo, mi fermo semplicemente devoto a loro. La vita è troppo breve per scontri emotivi con persone che non ispirano più sentimenti armonici. Non possiamo incontrare qualcuno che non si è incontrato. Ognuno è nel proprio viaggio unico. Non puoi spingerlo a raggiungerti. Semplicemente non funziona in questo modo.Tuttavia, se ci provi, qualcosa si romperà o si perderà lungo il percorso. E in realtà finirà più lontano da te di quanto non fosse prima. Meglio onorare i passi degli altri. Se non riesci a incontrarlo nello stesso posto, inchinati a quella persona e vai avanti. Non dare la colpa a lui / lei o la vergogna per essere dove si trova. Rispettalo e vai avanti, hai la tua strada da percorrere.
~Jeff Foster🌻
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Ad un certo punto capisci il tuo valore e non corri più dietro a nessuno. Se le persone non vogliono venirti incontro, tu lasciale stare dove sono e vai avanti per la tua strada.
-laragazzadagliocchitristi
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babyflv · 2 years
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Ricordo ogni secondo di quella notte.
Ricordo come sia stato a suo modo straordinario passare dalla felicità estrema al dolore più profondo nello spazio di un'ora.
Vederti sorridermi e guardarmi come sempre (o forse no, forse ero troppo felice per rendermi conto di quello che stava per succedermi) e poi vederti chiudermi la porta per far entrare qualcun altro.
Ricordo il timore, la paura, l'ansia, il respiro che iniziò a mancarmi quando vidi lei uscire dalla stanza e dirigersi verso la tua porta.
Ricordo come uscii dalla camera intimorita, consapevole di quello che stavo per affrontare e al tempo stesso così coraggiosa da volerlo vedere, da voler constatare che quello che più temevo era accaduto.
Ricordo come le parole mi morirono in bocca quando iniziai a urlare il suo nome come se stessi cercando una persona cara che non si trova più, e invece io urlavo perché speravo di vederla da qualsiasi parte pur di scoprire che non fosse nella tua stanza.
Però in fondo al mio cuore sapevo che l'avrei trovata lì, forse l'ho sempre saputo ma ero troppo spaventata per crederci.
E fu quando iniziai a sentire la sua risata e i baci dentro la tua stanza che io morì per la prima volta. Ho sentito un abisso scavarsi dentro il petto mentre decisi di aprire quella porta.
Con tutto il coraggio del mondo mi mostrai forte ad affrontare quella pugnalata alle spalle e a imprimere nella mia mente quell'immagine atroce per il mio cuore.
Un'immagine che non dimenticherò mai, che ha cambiato per sempre la mia visione dell'amore e che è scolpita nella mia anima con tutto il dolore che mi ha causato.
Ti ho trovato con un accappatoio nero, i capelli bagnati tirati indietro e lei in pigiama mentre vi baciavate.
E ricordo benissimo che nonostante l'immagine avessi davanti riuscii a pensare "quanto è bello", come a volermi fare più male.
Quanto avevo pregato per non vivere quel momento, perché mi fosse risparmiato, per essere ancora io fra le tue braccia, per continuare a ridere insieme.
Avevo implorato tutto l'universo per non trovarla lì con te, con lo stesso sorriso mio quando ero al suo posto, perchè questo è l'effetto che provochi a chiunque ti passi accanto e che tu voglia disegnare come tua prossima vittima.
Piansi tutte le lacrime che avevo in corpo, vomitai, non dormii e non mangiai per una settimana. Camminavo e talmente ero debole che mi ritrovavo a terra, soprattutto quando un ricordo mi attraversava la mente e perdevo l'equilibrio e il controllo di me stessa.
Mi chiudevo la bocca mentre piangevo per non farmi sentire o a volte mi lasciavo andare nella disperazione più totale arrivando a tossire e soffocare.
Quella stanza era una prigione, un incubo, non riuscivo a respirare.
Mi hai fatto male più di qualsiasi altra persona abbia incontrato in vita mia. Mi hai svuotata del mio amore per la vita, per le persone, di ogni possibilità di essere felice e serena. Hai spazzato via la Federica che esisteva prima di conoscerti e non riesco più a recuperarla.
Mi hai tolto più di quanto tu creda, tu che non pensi mai alle conseguenze e non t'importa di ferire la gente, tu che pensi solo a te stesso e non dai indietro quello che le persone ti danno.
Il mio amore te lo sei preso, il mio volerti bene ti è piaciuto fintanto che ne avevi bisogno. Poi lo hai gettato via alla prima nuova occasione, alla prima nuova scintilla.
Ed io che dopo tutti questi mesi continuo a spendere del tempo per pensare a te, per scrivere di te, per ricordare il bene e il male che mi hai fatto vivere. Tu che non mi pensi neanche per sbaglio, tu che vai avanti con la tua vita ed io che rimango ferma a te, a un anno fa, al tuo profumo, che quando lo sento per strada scappo e mi salgono le lacrime agli occhi. Io ancora ferma alle tue finte attenzioni e al tuo viso e tu che il mio l'hai già dimenticato per farne spazio a mille nuovi.
Dicono che il tempo guarisce, ma io vedo passare giorni, mesi e continuo ad avere te al centro del mio mondo. E quando forse, per miracolo, non lo sarai più, chi sarò io?
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danilacobain · 1 year
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Selvatica - 22. Stufa
Lo sguardo che le rivolse Carmine la rassicuro un poco, anche se aveva la nausea e il cuore che sbatteva contro le costole come un tamburo battente in un corteo di sbandieratori. Antonio quella sera la ricevette in salotto, una stanza sfarzosa con tappeti persiani e grosse statue d marmo agli angoli. La squadrò da capo a piedi, sogghignando, prima di andare a sedersi sul divano di pelle marrone scuro.
Carmine e Rocco erano in corridoio, insieme ad altri tre uomini. Quella sera in casa c'era un discreto via vai e, mentre aspettava Antonio, Corinna aveva già visto arrivare più di una persona, tutti diretti verso l'ufficio di Antonio.
«Sei venuta a dirmi che parti con me?» Antonio si accese una sigaretta e buttò fuori il fumo, piegandosi in avanti e appoggiando i gomiti sulle gambe.
«Sono venuta a portarti i soldi.» Tirò fuori dallo zainetto la busta bianca. «Siamo pari, adesso.»
Antonio alzò le sopracciglia. «Come hai fatto a trovare i soldi così presto?»
«Ho vinto alla lotteria» rispose sarcastica.
Aspirò un'altra boccata di nicotina. «Ti sei messa a fare la puttana alle mie spalle?»
Corinna sentì il sangue ribollire nelle vene. Ne aveva abbastanza di tutti quegli insulti. Ne aveva abbastanza di essere apostrofata in quel modo. Si sentiva male verso se stessa, per essersi invischiata in una situazione così bassa. Sollevò il mento.
«Adesso basta, sono stufa di essere insultata da te!» Aprì la busta e afferrò una manciata di soldi. «Prendi questi cazzo di soldi e va' all'inferno una volta per tutte!»
Li lanciò verso di lui. Le banconote svolazzarono per aria, alcune finirono addosso all'uomo, altre per terra. Antonio lentamente spense la sigaretta in un posacenere di cristallo. Quando si alzò tutto il coraggio le venne meno. Le tremarono le gambe quando vide che in quegli occhi neri ardeva un fuoco oscuro.
«Oh, Corinna. Tu mi piaci. Mi piace questa rabbia che hai dentro e che riversi tutta su di me. Qualsiasi ragazza al tuo posto sarebbe già in ginocchio a pregarmi, invece tu hai anche le palle di gettarmi i soldi in faccia con tutto il disprezzo che provi per me.» Le girava intorno, come un animale con la sua preda. «Perché fare di te una banale puttana quando potrei farti diventare una regina. La mia regina.» Si piazzò davanti a lei e pe prese il mento. «Guardati, sei così regale. So che hai paura di me eppure lo nascondi così bene... tutto questo mi eccita.»
Corinna non si sentiva così forte come la stava descrivendo lui, sentiva che se non fosse uscita al più presto di lì sarebbe svenuta. Essere guardata come un oggetto da usare lo poteva sopportare ma essere guardata da Antonio con lussuria le faceva rabbrividire tutto il corpo dal ribrezzo. Fece un passo indietro e chiuse gli occhi. «Ho rispettato i patti. Non ti devo più niente.»
«No, no, no. Devi dirmi chi ti ha dato i soldi. Dimmelo e ti prometto che non ne parleremo più.»
Raccolse un ultimo brandello di forze. «Sono miei. Non ho più niente, ti sei preso fino all'ultimo centesimo. Sei contento?»
«Hai sempre la tua casa.»
«Cos'è, vuoi anche quella? Prenditela, prenditi tutto, basta che mi lasci in pace. Preferisco vivere in mezzo alla strada piuttosto che avere ancora a che fare con te.»
Antonio digrignò i denti e si avventò su di lei, bloccandole entrambe le braccia. «Ho detto che mi sei simpatica ma il gioco è bello quando dura poco. Rocco!»
L'uomo arrivò nella stanza. «Tira fuori il coltello. Tienila ferma.»
Corinna si dibatté tra le braccia d'acciaio di Rocco. Una era avvolta intorno al suo corpo e le bloccava la mobilità delle braccia, l'altra era dietro la sua testa e gliela teneva ferma.
Antonio fece scattare la lama. «Corinna non ho tempo da perdere stasera, mi stanno aspettando. Dimmi dove hai preso i soldi se non vuoi che ti rovini questo bel faccino.»
Le strinse il viso in una morsa dolorosa, premendo la punta contro la carne tenera della guancia, sotto l'occhio.
«Te lo giuro, sono i miei» disse con voce incrinata.
La punta trapassò la carne. «Corinna...»
«Sono i miei!»
Il cuore di Corinna ebbe un sussulto, Rocco allentò la presa e si voltò verso la porta. Antonio allontanò il coltello dal viso della ragazza. Lei si toccò la guancia, guardando una macchiolina rossa sulle dita che tremavano.
Carmine era in mezzo alla porta del salone, i pugni serrati e gli occhi fissi sul suo capo. «Glieli ho dati io.»
«Bene, bene.» Antonio chiuse il coltellino e lo passò a Rocco. «Hai deciso di sedurre uno dei miei uomini?»
Corinna non aveva più la forza di replicare. Continuò a tenere la testa bassa concentrata a cercare di regolarizzare il respiro. Tutto quello era assurdo, non si poteva arrivare a quel punto per un po' di denaro. Forse anche suo padre si era sentito così, forse anche lui era stato minacciato prima di decidere di togliersi la vita.
Fu Carmine a rispondere per lei. «No, l'ho fatto perché mi faceva pena. Andiamo, capo, lo sai anche tu che non ha niente a che fare con tutto questo. È solo una brava ragazza che si è trovata in un momento di difficoltà.»
«Con te faremo i conti dopo.» Si avvicinò a Corinna e le prese il viso così che potesse guardarlo. Osservò il taglietto sulla guancia. «Considera la questione dei soldi risolta, per il momento. Ho deciso che ti voglio nel mio letto. E presto o tardi accadrà.»
«Accompagnatela a casa» disse ormai già fuori dalla sala.
Rocco le prese un braccio per guidarla fuori ma Corinna si scansò, sforzandosi di mettere un piede davanti all'altro e uscire da quella casa prima ancora che dal torpore nel quale era ricaduta la sua mente quando la lama del coltello le aveva bucato la pelle del viso.
Percorse diversi metri lontano dal palazzo prima di accasciarsi sulle ginocchia e cominciare a piangere. Si portò le mani sul volto, asciugando in fretta le lacrime mentre le mani di Carmine si poggiavano sulle sue spalle.
«Stai bene?»
«Lasciami. Lasciatemi stare tutti e due.»
«Se ti vedesse Antonio in questo momento non penserebbe più che sei una tosta» provò a scherzare Rocco.
Si tirò su, scoccandogli un'occhiata carica di odio.
Lui si fece serio. «Ehi, Corinna. Antonio non ti avrebbe fatto niente, voleva solo spaventarti un po'. In ogni caso non glielo avrei permesso. Torno sopra, voi andate.»
«Ha ragione» fece Carmine. «Antonio ha un debole per te, gli piace giocare con te.»
Si incamminarono. Corinna infilò le mani nelle tasche del cappotto cercando un po' di calore per sciogliere il gelo che aveva dentro.
«Come posso fare per chiudere con lui una volta per tutte?»
«Non lo so. Ma almeno sarai libera per un po'.» Carmine scrutò il suo profilo. «Corinna...»
«Sì, lo so. Sono in debito anche con te» rispose lei sospirando. «Silvia stasera sta facendo il turno di notte in ospedale, altrimenti ti avrei fatto salire a casa.»
Carmine sorrise, rivelando quel poco di dolcezza che ancora gli rimaneva. Forse era Silvia che gliela alimentava e perciò voleva vederla a tutti i costi. Forse lei era la sua ancora di salvezza. «Grazie, ma non volevo dire questo. Volevo dirti che secondo me dovresti sfruttare questa fissazione che Antonio ha per te. Se solo ti dimostrassi più disposta potresti ottenere da lui tutto quello che vuoi.»
«Non potrei mai, io lo odio.»
Pensò a Ante, alla bugia che gli aveva raccontato, che non si sentiva bene e non poteva andare da lui quella sera. Pensò che era arrivato in un momento davvero incasinato della sua vita, ma non avrebbe voluto rinunciare a lui.
Accadeva tutto così veloce, era tutto così folle.
Carmine la lasciò sotto casa. Non riusciva ad infilare la chiave nel portone tanto le tremavano le mani. Le bruciava anche la guancia, anche se sapeva che si trattava solo di un piccolissimo taglio. Respirò lentamente per calmarsi, due, tre volte.
«Corinna.»
Voltò la testa e impallidì. «Ante.»
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