Tumgik
#film per ragazzi
thebutcher-5 · 4 months
Text
Hotel Transylvania
Benvenuti o bentornati sul nostro blog. Nello scorso articolo abbiamo deciso di continuare questo progetto sulla saga di Tremors, alternandolo con alcuni film animati, arrivando così al loro secondo capitolo, dedicato all’home video, Tremors 2: Aftershock. Earl Bassett viene chiamato dall’industriale Carlos Ortega per risolvere un problema: dei Graboid si aggirano nella sua raffineria di petrolio…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
octbiulive · 3 months
Text
Tumblr media
9 notes · View notes
Video
undefined
tumblr
lo sai che hai le labbra come quelle di tua sorella
19 notes · View notes
mchiti · 9 months
Text
mio padre e io a casa da soli mentre tutto il mondo si riunisce e festeggia il natale: e mo se guardamo
2 notes · View notes
Text
Le cotte dovrebbero essere divertenti. Puoi desiderare qualcuno da morire senza mai dover subire l'imbarazzo di uscirci insieme.
[...]
A volte, però, succede che qualcuno prende la cotta un po' troppo seriamente e la trasforma in un'ossessione bella e buona.
I problemi sorgono se inizi a credere di essere sinceramente innamorata dell'altra persona e ti inganni sulla natura della relazione che hai con lui. La frustrazione allora può diventare insopportabile. Passi il tuo tempo pensando di stare con l'oggetto dei tuoi desideri.
[...]
Diventi letteralmente malata d'amore.
Le relazioni immaginate possono essere causa di dolore e sofferenza quanto quelle vere, qualche volta di più. Molti grandi poeti hanno scritto le loro opere migliori dedicandole a donne che erano all'oscuro della loro esistenza.
[...]
Ma ricordati non permettere mai a una cotta di impedirti di uscire con un "vero" ragazzo.
Cit. "Ragazzi istruzioni per l'uso"
4 notes · View notes
will80sbyers · 1 month
Text
Mi hanno chiesto di fare questo post in italiano quindi provo a riassumere quello che ho già scritto, le ragioni per cui penso che la ship tra Mike e Will diventerà canon nella quinta stagione sono tantissime in realtà e non credo di riuscire a inserirle tutte in un post ma proviamoci...
Innanzitutto penso che ci siano alcune scene che vogliono far capire agli spettatori che la ship diventerà canon e che stiamo guardando uno slow burn, credo che gli scrittori abbiano fatto delle precise scelte perché vogliono che il personaggio di Will abbia un "pay off" nel finale dello show, praticamente avrà quello che ha sempre desiderato dall'inizio e da quando ha capito di essere innamorato di Mike, e allo stesso tempo gli scrittori stanno scrivendo la storia di El come una storia che si focalizza su lei come persona al di fuori delle relazioni che può avere con gli uomini nella sua vita, compreso Mike ovviamente!!
Gli scrittori hanno enfatizzato il fatto che Will sia parte di questo triangolo amoroso sia con la scrittura dei dialoghi e delle scene ma anche in modo semplicemente ''visivo'', facendoci vedere Will sempre presente anche in momenti che dovrebbero essere romantici tra El e Mike, si sono focalizzati sulla tristezza che Will sta provando nell'assistere alla relazione tra di loro, in particolare durante la terza e quarta stagione, rendendo chiaro che Will è innamorato di Mike e non sarà mai davvero soddisfatto nel caso in cui lui non ricambi, gli resterà per sempre quella ferita al cuore perché ha dovuto lasciarlo andare, e questo non sarebbe soddisfacente dal punto di vista di star raccontando una storia, in più noi sappiamo di già che nessuno odierebbe Will perché è gay, Mike lo adora anche se fosse in modo platonico gli spettatori sanno già che ''la risoluzione'' sarebbe positiva quindi focalizzarsi così tanto sul suo coming out non ha molto senso come storia perché gli spettatori non hanno nessuna sorpresa, sanno già che Will verrebbe accettato perché è chiaro che sia la sua famiglia che i suoi amici gli vogliono tantissimo bene e sono tutte persone con una mentalità aperta anche per gli anni 80, in più ora hanno vissuto cose decisamente più ''strane'' di un ragazzo che ama i ragazzi... Sarebbe noioso e scontato se Mike semplicemente reagisse con un '' Ti voglio tanto bene... ma no homo'' boh, secondo me non ha nessun senso come storia soprattutto perché la stiamo guardando nel 2025 non nel 2000, bisogna andare avanti non tornare alle banalità del ragazzino gay friendzonato
Tumblr media
Gli scrittori si sono focalizzati sulla tristezza di Will inserendo tantissime scene che portano lo spettatore a sentirsi triste per Will e non a volere che Mike ed El restino assieme, addirittura durante il monologo che Mike fa alla fine della quarta stagione vediamo che nel momento in cui Mike dice ''Ti amo'' a El per la prima volta Will è dietro di lui ed è perfettamente visibile... Non gli hanno nemmeno sfocato il viso, bisogna tenere a mente che ogni singola scena è studiata in un film o telefilm, ogni inquadratura è studiata dal regista perché ci comunichi qualcosa, e il modo in cui hanno filmato questo monologo è veramente osceno dal punto di vista estetico se Mike ed El sono veramente destinati a restare assieme... sarebbe come se gli scrittori avessero intenzionalmente sabotato la connessione dei fans con la ship dei Melvin e fatto tutto ciò per nessun motivo valido... non ha nessun senso che degli scrittori professionisti facciano una cosa del genere a quella che dovrebbe essere la loro ''coppia principale'' secondo i fans di quella coppia almeno. Io penso che questo stia accadendo perché è intenzionale, gli scrittori stavano cercando di non far volere agli spettatori che Mike e El finiscano assieme, vogliono che pensiamo che sarebbero meglio come semplici amici perché non sono compatibili dal punto di vista romantico!
Tumblr media
Gli scrittori ci hanno mostrato nel corso della serie come Mike e Will hanno un legame molto profondo e soprattutto hanno mostrato come questa relazione sia diversa per Mike rispetto a tutte le altre amicizie che lui ha come per esempio la sua amicizia con Lucas e Dustin che non può assolutamente essere fraintesa come qualcosa di romantico... cosa che con Will accade spesso per il tipo di scene che hanno assieme, oltre al fatto che ovviamente Will è innamorato di Mike... gli scrittori hanno praticamente messo Will nella stessa categoria di El come uno dei possibili interessi amorosi di Mike perché Mike si comporta con lui esattamente come si comporta con El alcune volte, e addirittura qualche volta si comporta in modo migliore di come reagisce quando accade qualcosa tra lui ed El, per esempio dopo le due liti nella terza stagione Mike va subito a chiedere scusa a Will e cambia il suo atteggiamento in generale perché ascolta quello che Will gli dice quando litigano, invece con El dopo che succede qualcosa tra di loro lui ci mette più tempo a decidere di scusarsi con lei in modo normale invece di seguire l'idea che gli serva avere qualcosa di speciale che ''dica scusa''... in più aspetta l'input di altre persone prima di farlo e nella scena dove El va a spiarlo lo vediamo anche ridere, non sembrava davvero così affranto da questa rottura secondo me ed è perché la relazione tra di loro non è veramente seria quanto quello che lui prova per Will, anche se secondo me lui non lo ha ancora capito questo... ma si vede dalle sue reazioni!!! Teniamo anche a mente che Mike ha 13/14 anni quindi è normale che ancora i suoi sentimenti non siano la cosa più chiara per lui. Ma comunque dicevo che Mike e Will hanno tantissimi momenti intimi nell show che vengono filmati in modo da farci capire quanto profonda sia la base di amore tra loro due secondo me, anche solo partendo da quella platonica, questi momenti servono per ''costruire'' la coppia e renderla credibile quando finalmente la relazione ha inizio!! Sono momenti dolci e sempre filmati in privato tra di loro o almeno in modo in cui sembra che sia un momento privato per come vengono inquadrati, secondo me tutto questo ci mostra che anche per Mike c'è qualcosa di più della semplice amicizia
Tumblr media Tumblr media
Ci sono tipo 3000000 bigliardi di parallels, cioè quelle scene che sono scritte perché ci riportino alla mente delle altre scene e hanno dei precisi significati, tra Byler come coppia e tutte le altre coppie!!! Anche tra byler e milev*n ci sono tantissimi parallels e anche dei parallels che sono scritti perché lo spettatore noti le differenze tra le due coppie! Potete trovare una raccolta di questi parallels QUA e ho fatto le gif QUA e devo anche continuare perché non le ho ancora fatte per tutti, vi giuro che sono davvero TANTISSIMI e alcuni sono veramente ovvi... tipo questo dove Mike si sta prendendo una piccola cotta per El e inizia a guardarla così nella s1 e poi succede la stessa cosa nella s4 ma Mike sta guardando Will ora...
Tumblr media Tumblr media
Sono dalla prima stagione che gli scrittori separano El e Mike o fanno sì che loro abbiano qualche problema nella relazione e hanno scritto tantissime volte scene in cui El prende la decisione di lasciare Mike, nella prima stagione lo fa perché vuole salvargli la vita ma poi abbiamo ancora nella seconda stagione El che decide di non farsi vedere da lui a scuola perché pensa che a Mike piaccia Max, poi nella terza stagione El lo molla e ha tutta una storyline sul fatto che lei deve pensare a diventare sè stessa e focalizzarsi a capire cosa le piace e cosa no e anche fare amicizia con altre persone e non stare attaccata a Mike come una cozza perché appunto, El deve essere indipendente ad è quello che gli scrittori ci stanno dicendo che è la cosa migliore per lei... poi nella quarta stagione El gli lascia quella nota passiva aggressiva e anche se lo fa perché vuole proteggerlo questo ci dice che loro non sono dei partner veri e propri nella loro relazione perché per El è veramente facile lasciare Mike indietro e lui se ne lamenta con Will perché si sente come se fosse colpa sua che El non lo vuole appresso, pensa di non essere abbastanza in generale, la relazione con El lo fa sentire così anche se non è la sua intenzione... gli scrittori ci stanno dicendo che la priorità della storia di Eleven non è attorno a Mike e alla loro relazione ma attorno al suo personale ''coming of age'' dove lei capisce chi è come persona, non un mostro ma nemmeno deve essere un supereroe... lei deve capire che anche essere solo ''El'' va benissimo e per essere amata non ha bisogno di cambiare se stessa... in contrasto a questa storyline di El abbiamo Will che invece è già indipendente ed è circontato da amici e una famiglia che lo ama ma desidera trovare l'amore e soprattutto desidera Mike e questo ce lo sbattono in faccia tipo 3283472357 volte dalla terza stagione... in più lui ha bisogno di questo amore perché è convinto che non avrà mai una relazione romantica perché è gay e siamo negli anni 80 dove essere gay veniva considerato disgustoso, venivi considerato malato e rischiavi di venire ammazzato se veniva fuori in certi contesti come i piccoli paesi come Hawkins... la storia di Will è troppo intrecciata con il suo amore per Mike perché questo non abbia importanza nella risoluzione, non può semplicemente ''accettare di essere gay'' perché gli scrittori ci hanno detto che sarà triste se succede quello ma non ha anche la relazione con Mike... se non lo avessero ficcato in mezzo a El and Mike ci sarebbe stata un'altra via per questa storia ma ora è troppo tardi
Tumblr media Tumblr media
Gli scrittori stanno cotruendo la storia di Eleven perché nel suo coming of age il focus sia se stessa e i suoi amici e la sua famiglia e non le sue relazioni romantiche, credo che il focus per lei sarà salvare Max e arrivare ad avere quello che ha sempre voluto che era avere una famiglia... El dovrebbe finire la serie essendo completamente indipendente dalle influenze esterne degli uomini nella sua vita, ha già iniziato lasciando andare Papa nella quarta stagione e penso che questo trend continuerà, ora Hopper è cresciuto lui stesso e sa come lasciare ad El i suoi spazi e vuole che lei diventi la donna che sta diventando crescendo quindi anche la sua relazione con Hopper è risolta invece con Mike c'è ancora qualche problema, Mike secondo me ha troppe paure interne che deve risolvere prima di poter essere in una relazione con lei ma anche con Will in realtà, Mike ha bisogno di intraprendere un suo percorso dove arriva a credere in se stesso esattamente quanto Will crede in lui, perché per ora ci hanno mostrato che lui è veramente molto insicuro soprattutto nella relazione con Eleven, pensa di non essere nessuno di importante e non vede quanto è speciale... solo Will riesce a farglielo vedere con il suo discorso!!! Penso che tra Mike e El ci sia tantissimo amore ma non penso che siano fatti l'uno per l'altra, credo che questo amore sia più platonico che romantico e quando stanno assieme iniziano ad avere mille paranoie e ad agire come se la relazione invece di dargli sicurezza gli porta solo delle paure di non essere accettati dall'altra persona... questo è l'opposto di quello che Will dice a Mike, Will dice che stare con Mike lo fa sentire come se lui non fosse sbagliato e lo fa sentire coraggioso! Invece El e Mike si mandano in paranoia a vicenda...
Tumblr media
Gli scrittori ci hanno mostrato El e Mike non come un team e dei partners e invece continuano a mostrarci come Mike e Will siano un team che funziona, se notate tutte le altre coppie che funzionano hanno lavorato insieme durante le stagioni esattamente come Will e Mike fanno in questa e probabilmente anche nella prossima perché nella conversazione finale che hanno Mike dice a Will che sconfiggeranno Vecna assieme e prima di quello Mike gli dice che vuole che loro siano un team quando sono in camera di Will!!! El viene presentata come un singolo e mandata ad avere storylines per i cavoli suoi in tutte le stagioni, anche nella prima stagione dove erano molto di più assieme alla fine non sembra che El e Mike siano alla pari... tutte le altre coppie sembrano un team, Jancy, Jopper e Lumax hanno più momenti dove sono solo loro
Un'altra cosa che abbiamo notato è che El e Mike vengono comparati continuamente a delle coppie che non funzionano assieme o che comunque non sono endgame o è chiaro che non si amano ( Karen & Ted, Steve e Nancy, Bob e Joyce )
Hanno scritto ed inserito nello show varie scene dove MIKE è quello che si comporta in modo strano con Will e non il contrario, si comporta come se lui avessere dei sentimenti per Will e nel mentre vediamo Will che è abbastanza normale e tranquillo con lui anche quando è geloso... la scena dell'aeroporto mi ha fatto iniziare a shippare questa coppia perché io sono convint* che Mike non è omofobo e dunque quella scena non può avere nessun'altra spiegazione, è chiaramente Mike che si sente in imbarazzo perché ha dei sentimenti repressi per Will! Nessuno scrittore sano di mente deciderebbe di includere quella scena altrimenti, avrebbero fatto sì che WILL fosse quello a comportarsi in modo strano!!
Ci sono varie inquadrature di loro come ''triangolo amoroso''... DOVE MIKE è AL CENTRO
Tumblr media Tumblr media
e poi qua nel finale El li lascia indietro... cioè più chiaro di così non so cosa potessero fare...
oddio sto post è lunghissimo ma continuiamoooo
Quando durante la quarta stagione gli scrittori hanno raccomandato i film da guardare da cui si erano ispirati c'erano tanti film con un triangolo amoroso uguale alla situazione di El, Mike e Will... per esempio c'è ''Piccole Donne'' come film e la situazione è la stessa secondo me come tra Jo, Laurie ed Amy
Mike e Will hanno delle scene dove litigano come degli innamorati e che vengono anche filmate in modo romantico e tragico, di solito questo tipo di scene vengono date a personaggi che sono destinati a finire assieme o hanno una relazione romantica... i registi degli episodi filmano le loro scene come se fosse roba di Bridgerton, cioè sono veramente tutte molto romantiche visivamente, provate a pensare a quella inquadratura di Mike che guarda Will andare via con la pioggia... boh tutte le loro scene sono veramente belle da vedere da un punto di vista estetico invece per El e Mike è l'opposto
Gli scrittori hanno creato il parallel con la ship di Vickie e Robin, e in particolare hanno fatto dei parallels tra Vickie e Mike che secondo me sono stati scritti così che la gente fosse introdotta al concetto di bisessualità e che possano capire la situazione di Mike comparandola a Vickie che anche lei aveva un partner del genere opposto prima di innamorarsi di Robin
La sola esistenza del dipinto è prova del fatto che la byler diventerà canon, non solo perché è un parallel alla coppia di Ben e Beverly nei film di IT - ma perché è un modo in cui gli scrittori nei film o nelle serie tv fanno il ''set up'' di una coppia in un triangolo amoroso, è la bugia che verrà scoperta e sconvolgerà il protagonista che pensava quelli fossero i sentimenti del suo partner ma in realtà erano i sentimenti del suo altro interesse amoroso che è parte del triangolo e sacrifica i suoi sentimenti per la felicità della persona che ama... e quindi il protagonista poi capisce che in realtà lui ama questa persona e non il suo partner... succede anche nello show gossip girl dove c'è una situazione in cui Dan è innamorato di Blair ma aiuta il suo ragazzo con una confessione amorosa per farle pensare che lui sia quello giusto e poi alla fine Blair capisce che in realtà quelle parole erano di Dan e che lei voleva che fossero di Dan e loro due iniziano una relazione...
...stessa cosa per il dipinto di Will, le parole di Will fanno sentire Mike amato e lui crede che questo amore venga da El ma in realtà è una bugia, così lui ha fatto questo monologo per El ora ma tutto questo è nato da una bugia e non può durare, Will ha sacrificato i suoi sentimenti perché Mike sia felice e allo stesso tempo io credo che Mike voglia essere amato esattamente come Will lo ama e penso che in realtà vorrebbe che quelle parole siano di Will... non penso che Mike sia davvero innamorato di El anche se lui magari ne è convinto, penso che la ami ma in modo più platonico che altro e che in realtà il monologo sia da intendere più in quel senso, credo che Mike non abbia mentito ma penso che il fatto che lui avesse paura di aprire il suo cuore a lei e che non ci riesca senza l'aiuto di Will sia un enorme segno del fatto che Mike non capisce i propri sentimenti e in realtà lui non è innamorato di El in quel senso, penso che una persona che sia veramente innamorata non abbia bisogno di avere delle spinte esterne e lui aveva troppa difficoltà a dirlo e troppe paranoie che in una relazione che funziona vengono risolte senza l'influenza di una terza persona (che è innamorata di Mike!!!) cioè sarebbe assurdo secondo me e renderebbe il monologo veramente penoso
Gli scrittori sono ossessionati dalla saga di IT di Stephen King e hanno preso questa idea del parallel tra byler e benverly, ci sono tantissimi parallels con lo show in generale ma in particolare per le coppie: El = Bill , Will = Ben , Mike = Beverly !! Loro sono tutti amici, Bill e Beverly hanno una relazione e si piacciono quando sono piccoli, Ben è innamorato perso di Bev e le manda una cartolina dove ha scritto una poesia che la fa innamorare di quelle parole, Beverly però crede che la cartolina sia da parte di Bill e non sa che in realtà questa viene da Ben... dopo un time jump però il segreto viene scoperto quando Ben confessa tutto per salvare la vita di Beverly e lei è così colpita da quelle parole che capisce che in realtà ha sempre amato Ben e loro finiscono assieme!
Tumblr media Tumblr media
Mike e Will hanno del queercoding attorno a loro durante tutto lo show e penso anche che se Will fosse una ragazza il set up della ship sarebbe super ovvio per tutti ma dato che è un ragazzo questo viene ignorato perché nessuno pensa che possano far ''vincere'' lui nel finale e far si che ci sia una relazione queer al centro di uno show come stranger things
e questo è tutto, personalmente penso che Mike sia bisessuale ma lascio aperta la possibilità che potrebbe anche essere gay
ed è vero che potrebbe essere tutto solo queerbait ma io non credo che sia queerbait perché il modo in cui la relazione tra di loro viene trattata nello show non mi sembra negativo e anche nelle interviste nessuno degli scrittori ha mai negato la possibilità che loro finiscano assieme anche se gli sarebbe convenuto per evitare accuse di queerbaiting... e tantissimi altri motivi che davvero non posso riassumere qua, il post è già enorme così com'è!!
Se siete arrivati a leggere fino alla fine vi ringrazio tantissimo <3
23 notes · View notes
diceriadelluntore · 4 months
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #326 - Tame Impala, Lonerism, 2012
L’edificio in copertina del disco di oggi (che ricordo è il fil rouge dei dischi di Maggio per questa rubrica) è un particolare di uno degli edifici dei Giardini di Lussemburgo di Parigi. È mostrato sovraesposto alla luce, un po' sfocato in una giornata soleggiata estiva, come potevano farlo le decine di migliaia di turisti in quel luogo quel giorno, ed è opera di Leif Podhajsky, grafico e artista visuale australiano, che decise di editarla proprio come se fosse una foto fatta quasi per caso, mancando il fuoco del soggetto. Con questa copertina, l’artista di oggi voleva esprimere la sottigliezza e spesso l’indifferenza dell’isolarsi contemporaneo, come simboleggia il cancello più a fuoco dell’edificio e del giardino di sfondo. Kevin Parker è stato sin da subito un tipo dalla fervente immaginazione e creatività. Australiano di Perth, sin da giovanissimo inizia a suonare in gruppi rock amatoriali, fin quando non ha un piccolo successo con i Dee Dee Dums, un rock duo dove lui canta e suona la chitarra e Luke Epstein la batteria. È quasi per scherzo che registra in maniera casalinga delle canzoni che pubblica su una pagina di MySpace (ode al leggendario social network), dando a questa idea il nome Tame Impala, in omaggio alla grande antilope africana. Sorprendentemente ottengono un successo per passaparola sulla piattaforma, tanto che una piccola casa editrice australiana, la Modular Recordings, lo scrittura. Parker è “costretto” a ingaggiare altri due musicisti per suonare dal vivo i brani, Dominic Simper (basso) e Jay Watson (batteria). Il 2008 è l’anno del loro lancio: firmano un Ep a nome Tame Impala (sebben la copertina con la scritta la scritta di tre stelle lo fa diventare famoso come Antares, Mira And The Sun) una loro canzone, Half Full Glass Of Wine diviene una piccola hit, suonano come supporter band ai The Black Keys e in numerosi festival, dove il loro suono proto-psichedelico ha un grande successo. Che perdura nel 2009: nuova canzone di successo, Sundown Syndrome, che addirittura è inserita nella colonna sonora del film pluricandidato agli Oscar I ragazzi stanno bene, ancora festival, concerti, critica innamorata di questo suono vintage-moderno peculiare. Nel frattempo Epstein se ne va, e Parker da solo scrive testi e musica del primo (tranne una canzone con Jay Watson), attesissimo, disco dei Tame Impala: nel 2010 viene alla luce Innespeaker, apoteosi di questo gusto del nostro per il rock psichedelico degli anni d’oro (metà anni 60) ma con tocchi pop spiazzanti, ma che funzionano a meraviglia. Disco acclamato dalla critica e dal pubblico, Parker è con il nome di una band una delle nuove sensazioni della musica.
È con curiosità che quando esce nel 2012 Lonerism ci si approccia a questo nuovo lavoro: c’è già chi lo aspetta alla prova del secondo disco modesto dopo un grande inizio. Ma quasi tutti vengono smentiti da un lavoro che prosegue in questo binomio creativo quanto meno singolare tra psichedelia e pop music, ma stavolta lo fa abbandonando le chitarre e il rock per spingersi molto di più sull’elettronica, echi di new wave, accentuando la spinta psichedelica con cascate di tastiere e effetti di sampling. Parker non si nasconde e vuole creare una musica che “sia psichedelica ma che abbia la grazia pop di Britney Spears”. Registrato tra Perth e Parigi, spesso in totale solitudine, solo con il fido ingegnere del suono Dave Fridmann al mixing, il disco si apre con il gioco di campionamenti di Be Above It (quasi un mantra pop), che si ripetono in Endors Toi, in una atmosfera solare, quasi da serie Tv californiana. La stupenda Apocalypse Dreams, primo singolo estratto e una delle canzoni più belle dell’intero repertorio Tame Impala, ha echi lennoniani e un finale che in più punti sembra un omaggio a David Bowie e alle sue esplorazioni spazial-musicali di qualche decennio precedente. La parte centrale del disco è invece quella più marcatamente psichedelica. Nel trittico Mind Mischief, Music To Walk Home By e Why Won't They Talk to Me? si sente il lavoro dietro il mixer di Dave Fridmann, già produttore dell'esordio, ma soprattutto collaboratore fisso di quei pazzerelli dei Flaming Lips. Elephant sfoggia un riff sporco e quasi funk e un determinato assolo di tastiere acide, bellissime sono l'onirica ballata Nothing That Has Happened So Far Has Been Anything We Could Control e la quasi marcetta pianistica di marcetta Sun's Coming Up. Discorso a parte merita l’ultimo singolo, Feels Like We Only Go Backwards, che lo stesso Parker ammetterà di aver scritto pensando a Walk In The Park dei Beach House: una sognante ballata power dream pop, che diventerà una delle canzoni dell’anno, usata in film (Divergent del 2011), serie Tv (The Imperfects su Netflix), e spingerà il disco ai posti più alti delle classifiche redatte dalle riviste specializzate come miglior lavoro dell’anno. Anche le vendite sono sbalorditive: solo Feels Like We Only Go Backwards vende un milione di copie tra fisiche e digitali. Nonostante per alcuni sia un divertissement, il secondo lavoro è portentoso per l’accuratezza di certi particolari, per il lavoro di produzione certosino e per la freschezza generale delle musiche, caratterizzate dall'uso spectoresco degli arrangiamenti, dalla stratificazione degli effetti e da una pomposità e magniloquenza che faranno scuola.
Ancora meglio farà Currents nel 2015: scritto, suonato e registrato tutto da solo, molto più dance, virando ancora di più sul pop psichedelico e sul synth-pop, venderà milioni di copie e vincerà il Grammy come Miglior Disco Rock e miglior Disco dell’anno nel 2016, decine di altri premi e scaraventa canzoni come Let It Happen, ‘Cause I'm A Man, Eventually e The Less I Know The Better a miliardi di visualizzazioni sui siti di streaming facendo di un ragazzo di Perth il nuovo Re Mida del pop internazionale.
20 notes · View notes
gelatinatremolante · 6 months
Text
Ho visto due ragazzi sulla spiaggia giocare con il pallone mentre dietro di loro c'era una suora vestita di bianco che teneva sollevato il vestito per entrare timidamente in acqua e per qualche secondo sembrava a tutti gli effetti di essere in un film di Sorrentino.
43 notes · View notes
Text
Tumblr media
Che fortuna abbiamo avuto noi che abbiamo incrociato e da allora per sempre provato ad essere all’altezza della tua discrezione, della tua sincerità, del rigore che non perde mai l’ironia, la capacità di chiedere come stai e poi ascoltare attento, di esserci sempre quando c’era bisogno, a volte all’improvviso, proprio all’ultimo momento, altre volte prima, così tanto prima che uno ti diceva: Andrea, è presto. C’è tempo. Va bene, ma intanto cominciamo – diceva quella tua voce fonda, autorevole, accogliente. Intanto prepariamoci. La cura delle piccole cose, l’ostinazione nella ricerca e l’esercizio permanente del dubbio- sempre, sempre: il dubbio anche di sé, della propria capacità di aver inteso, la conferma negli occhi degli altri, in altre fonti, in altre prove. La tenacia tante volte solitaria, la risata sempre all’erta, in bilico sul buio. Che fortuna chi ti ha letto per anni, ti ha seguito in tv da casa, ha imparato e compreso, ha saputo. Chi ti ha accompagnato nelle più divertenti avventure, incredibili proprio, quando nessuno capiva dove stavate andando ma voi sì, tu più di tutti sempre. Chi ha fatto notte con te a parlare di cinema, i tuoi film amatissimi, le giornate infinite al Lido, e poi a discutere di politica, ne sapevi sempre scorgere la rotta, la preveggenza nitida, il bandolo dei grandi misteri: c’è sempre un dettaglio che deve essere sfuggito, dicevi alle redazioni di ragazzi adoranti. Cerchiamolo. L’eleganza. Quel modo di parlare, di camminare, di occupare lo spazio nel mondo. Inconfondibile, eppure a volte invisibile. L’amore, dato e ricevuto in quantità fuori misura. Ti portiamo. Poco poco, un pezzo ciascuno. Ce la faremo, fidati. Abbiamo imparato dal migliore.
dalla rubrica di oggi su @larepubblica
94 notes · View notes
missviolet1847 · 13 days
Text
Bambini in guerra che a scuola non tornano | il manifesto
Tumblr media
Una bambina legge nella scuola dell’Unrwa usata come rifugio dai palestinesi - foto Ansa
Il primo giorno. Il primo giorno in classe è il primo giorno del mondo nuovo, il nostro pensiero va a Gaza: buco nero dell’umanità, inizio e fine di ogni principio etico e morale sull’esistere
Pubblicato 21 ore fa
Edizione del 12 settembre 2024
Valeria Parrella
Il primo giorno di scuola è importantissimo, è la notizia, perché la scuola salva la vita, come il servizio sanitario nazionale, né più né meno. E certo tra le istituzioni su cui si incardinano le democrazie ci sono entrambi.
E certo un pronto soccorso ti salva la vita sull’urgenza e la scuola pubblica te la salva sulla lunga percorrenza: sul resto dell’esistenza. E certo per noi sono i pilastri, il fondamento, il motivo per cui siamo sicuri che pagare le tasse non è solo un dovere ma anche un diritto, e questa cosa riesce ancora a essere vera, nonostante da anni i governi che si avvicendano non diano importanza né all’uno né all’altra, smantellandoli nel senso e nelle risorse.
Ma, come meritoriamente Cartabellotta ha lanciato l’appello Salviamo il Servizio sanitario nazionale, così ugualmente dobbiamo fare con la scuola pubblica, salvarla dalla fatiscenza delle strutture, dalla privazione delle risorse, dall’ingaggio truffaldino dei docenti, dalle graduatorie umilianti, dall’emigrazione colpevole, dal reclutamento sine ratione dei docenti di sostegno.
Dobbiamo salvare la nostra scuola dall’indebolimento dell’idea stessa di Scuola, costretta a viversi come un’azienda, con i presidi che si devono chiamare dirigenti. Come se fosse una cosa privata, in cui va meglio chi produce, e di cui però non si sanno valutare i meriti.
E nessuna prova invalsi ha mai provato nulla.
E nessuna corsa alle iscrizioni ha mai provato nulla.
E nessuna graduatoria di «quanti cento alla maturità» ha mai provato nulla.
Da sud a nord la prova di una buona scuola è che ci sono ragazzi che vengono dalle situazioni famigliari più disparate, dalle condizioni economiche e psicofisiche più diverse, e si ritrovano negli stessi banchi, ad ascoltare le stesse parole, a studiare dagli stessi testi, a confrontarsi con le stesse paure, a criticare o amare gli stessi professori.
Entrano insieme ed escono insieme e riescono a dividere tutto. È questa la buona scuola.
Un posto dove sappiamo che i nostri figli sono al sicuro, dove si sentono liberi, dove possono fare domande, ricevere risposte, e anche sconfessarci.
Lì si crea il cittadino, in quel momento lì.
E noi questa cosa la sappiamo, la sappiamo da sempre perché è stato lo strumento con cui si sono emancipate le nostre madri, la sappiamo perché, assieme al voto, è il vero lascito di cui parla Cortellesi nel suo bel film. La sappiamo perché c’è un’ondata di populismo che parte da Trump e arriva a palazzo Chigi in cui si dice il contrario, ci si permettono ignoranze, e grammaticali, e istituzionali, e di contenuti. Si avallano le stesse come se questo garantisse una maggiore aderenza alla realtà. Quando l’unica cosa che garantisce è maggior servaggio. Chi è ignorante può essere condotto, chi studia è libero.
Noi lo sappiamo da sempre, è per questo che mentre ci arrivano nelle chat foto di primi giorni di scuola, di ragazzine con i trolley rosa e giovani genitori alle prese con l’inserimento, il nostro pensiero va a quelle ragazzine a cui è negata l’istruzione, a chi un primo giorno di scuola non ce l’ha perché dei governi oscurantisti vogliono le donne come schiave, e sanno che la prima catena nasce dall’analfabetismo.
Mentre ci arrivano le foto delle nostre bambine che incerte sui passetti vanno a conoscere il mondo il nostro pensiero va a quelle bambine costrette in casa, nei campi, come nei racconti di Carlo Levi: non era molto tempo fa, che una bambina o un asino per portar la gerla erano la stessa cosa, picchiate uguale, asservite uguale, ammogliate senza scelta.
E ma appunto, noi lo guardiamo appena girandoci di 50 anni dietro, ma qui e ora, proprio nello stesso smartphone sul quale ci arrivano le speranze e le emozioni e i saluti delle mamme dei liceali, lì dove ci diciamo «buon primo giorno!» in quello stesso smartphone ci arrivano le immagini senza volto delle stesse bambine, nate qualche meridiano più in là.
Proprio perché sappiamo che il primo giorno di scuola è il primo giorno del mondo nuovo, il nostro pensiero va a Gaza, buco nero dell’umanità, inizio e fine di ogni principio etico e morale sull’esistere. Abominio sotto gli occhi di tutti, luogo perduto- vicino, lontano- dove si scavano a mani nude corpi di altri bambini che la scuola l’avrebbero amata come l’amiamo noi.
8 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months
Text
La Liberation School dal punto di vista di una madre.
Mercoledì 25 giugno 1969 iniziò la prima Liberation School delle Pantere Nere ad East Bay, presso la chiesa del Buon Pastore, a Berkeley. Avendo udito í camion con gli altoparlanti che il giorno prima avevano annunciato in tutto il quartiere l'inizio della scuola, decisi di andarci con il mio maschietto di due anni per osservare la scena e vedere come potevo aiutare. Ciò che trovai fu una scuola ben organizzata e progressista, nel vero spirito del socialismo. Il primo giorno comparvero circa 10-15 bambini, di età dai quattro ai dieci anni. Ora, dopo più di una settimana, la frequenza varia da 25 a 30 ragazzi, A tutti viene dato un caloroso benvenuto nella « Grande Famiglia », come è chiamato il gruppo. Di fatto fui molto sorpresa quando parlando con una delle sorelle delle Pantere il primo giorno la sentii dire: « Potrebbe portare suo figlio tutti i giorni? ». Non molto sicura di ciò che un bambino vivace di due anni potesse imparare e/o offrire, decisi di dargli una possibilità e continuo a farlo con pochi rimpianti.
La giornata incomincia alle 9:00 con circa tre o quattro bambini. È servita loro una prima colazione di latte, frutta e cereali dallo staff delle Pantere e da volontari della comunità, molti dei quali sono anche attivi in altre organizzazioni. Appena quei pochi sono serviti, comincia il da fare per gli altri bambini che arrivano. […] L'insegnamento segue il programma delle Pantere e la conoscenza dei leader-chiave delle Pantere — Huey P. Newton, Eldridge Cleaver, Bobby Hutton, Bobby Seale soprattutto — costituisce quotidianamente una parte delle lezioni. Ai bambini si insegna anche a conoscere la società in termini di lotta di classe in modo chiaro, facilmente comprensibile per dei bambini. Ogni giorno della settimana è destinato ad uno studio particolare: un giorno si dovrà studiare la lotta di classe, un altro ci sarà un film su lotte come quella della Convenzione Democratica Nazionale di Chicago e venerdì è il giorno delle esperienze sul campo. I giorni delle esperienze sui campo sono organizzati attorno ad attività delle Pantere e sono programmati per dimostrare visivamente la natura razzista, di classe della società in cui i bambini vivono. Così i bambini un giorno visitarono la scena del massacro di polizia del 6 aprile 1968, che portò all'assassinio di Bobby Hutton. La classe vide anche il posto dove Huey P. Newton fu avvicinato dai maiali di Oakland e incastrato in una accusa di assassinio. Durante la settimana i bambini studiano gli avvenimenti di attualità, cultura rivoluzionaria e teoria della lotta di classe. L'educazione è ricevuta bene. I bambini imparano perché concetti chiave e complicati sono presentati in termini semplici. Definizioni come « liberazione significa libertà », « rivoluzione significa cambiamento », sono capite facilmente dai bambini ed ogni definizione è spiegata in maggior dettaglio durante il corso degli studi. Tutte le personalità chiave del partito delle Pantere Nere e nella politica sono identificate con grandi manifesti o fotografie, ognuno dei quali si contraddistingue per un particolare, cosi che i bambini non possano confondersi facilmente.
Chiara Saraceno, Dall'educazione antiautoritaria all'educazione socialista, De Donato editore (collana Temi e problemi), 1972¹, pp. 322-323.
10 notes · View notes
likarotarublogger · 1 month
Text
Tumblr media
Candida Santomauro vince il trofeo Ventofashion con la sua collezione di abiti e accessori moderni, realizzati all’uncinetto sull’Isola
Grande successo di pubblico domenica, 18 agosto 2024, per la sesta edizione dell’evento Fashion Week Ventotene, ideata dalla stilista Elena Rodica Rotaru. L’evento, organizzato in un luogo simbolo per la nostra Europa, l’isola di Ventotene, è stato dedicato alla Pace, alla convivenza in armonia delle persone, in un momento storico difficile che attraversiamo, pieno di violenze e incomprensioni. “Il numero 6 è il numero che simbolizza la pace nel mondo. Il numero 6 è l’amore. Attraverso il tema scelto, vogliamo far emergere un filo simbolico che unisce l’antichità Egizia all'Eleganza e all'Arte Italiana, al Made in Italy, alla gioia del vivere insieme”.
Il Galà, a causa delle condizioni avverse del tempo, si è svolto presso il Centro Polivalente dell’Isola invece che nella location storica di Piazza Castello. La Sala dei Convegni, che in passato ha ospitato eventi d’importanza nazionale ed internazionale, ha accolto un pubblico numeroso ed entusiasta, formato da turisti e abitanti dell’Isola, insieme a ospiti arrivati da tutt’Italia.
Tumblr media
Antonella Brini,Candida Silvestri e Jano Di Gennaro
A vincere il trofeo Ventofashion, sesta Edizione, è stata Candida Santomauro, una vera artista che è nata e si è formata a Ventotene. La Giuria ha particolarmente apprezzato la sua collezione “Crete”, che comprende lavorazioni elaborate, realizzate a mano, accessori creati all’uncinetto e oggetti decorativi in ceramica. La sua sfilata piena di energia ha avuto come protagonisti bambini e ragazzi presenti sull’Isola: l’idea vincente di coinvolgere gli ospiti dell’Isola è ormai un’abitudine consolidata e apprezzata dell’Evento.
Tumblr media
Modella Rugiada Colò (Argentina)
Abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
Tumblr media
Modella Perla Turnu, abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
Seconda, Carla Ruggieri, protagonista del film documentario “Sarte Avventura”, andato in onda su Rai Tre. Con la sua collezione, ha fatto tornare il pubblico negli anni 50’ 70’ 90’ mostrando degli splendidi abiti da sposa e da prima comunione indossati dalle proprietarie per le occasioni più importanti della loro vita, tanti anni fa. Si tratta di donne e ragazze della provincia di Rieti, dei borghetti e paesini laziali: ogni abito ha una storia, raccolta e raccontata nel documentario dalla protagonista insieme a Elena Rodica Rotaru. Così è nato il documentario, a bordo del camper di “Sarte Avventura”. Un’umanità ritrovata, le storie di felicità e spensieratezza attraverso abiti bellissimi, nella storia del nostro territorio!
Tumblr media
Carla Ruggeri la seconda classificata con le sue modelle.
Tumblr media
Elisangela Dos Santos Santano Del Brasile
Modella/ vincitrice del concorso Miss Badante Italia 2023.
Tumblr media
Modelli
Rugiada Colò e Emanuel Vecchioli abiti sposta e sposo di Tiziana Casali e Marco Marchegiani sposati quasi 40 anni fa a San Polo di Tarano Rieti.
Tumblr media
Modella Cristel Mollo -abito da sposa oltre 35 anni fa di Corina Casali , San Polo di Tarano Rieti.
Al terzo posto la giovanissima stilista romana Giorgia Beniamin Salib. 22 ani, con una laurea in Fashion Design allo IUAV di Venezia, che ha presentato la sua ultima collezione “Old Chic”, ispirata all’antico Egitto, un omaggio alle sue radici egiziane. Colore dominante - il bianco della pace, impreziosito da accessori dorati, con accenti sull’eleganza del plissettato, la maestosità delle forme classiche, semplici ma di effetto, e dei materiali ricercati.
Tumblr media
Giorgia Beniamin Salib stilista romana .
La serata è stata completata da momenti artistici che hanno conquistato il pubblico, grazie alle voci e le canzoni evergreen di Antonella Brini e Jano Di Gennaro, in veste anche di conduttori - presentatori dell’evento. Un dei momenti più apprezzati è stato quello della sfilata di abiti ispirati al mondo arabo e all’Africa, firmata da Elena Rodica Rotaru. L’Organizzatrice del Festival ci ha portati in un viaggio pieno di colori, con tuniche impreziosite dai disegni tradizionali, turbanti eleganti e mantelli pregiati - tutti abiti raccolti da lei nei viaggi in paesi come Egitto, Dubai Turchia, Tunisia o Marocco. Grande entusiasmo e calorosa accoglienza per la presenza di Elisangela Dos Santos Santano, originaria del Brasile, la vincitrice in carica del Concorso nazionale “Miss Badante”, giunto quest’anno all’ottava edizione. Applausi calorosi a scena aperta anche per i numerosi bambini protagonisti dei balli pieni di energia presentati e diretti da Candida Silvestri.
Tumblr media
Elena Rodica Rotaru
La sua sfilata di abiti arabi.
https://youtu.be/oYoAa7Xfmng
La Giuria è stata presieduta da Cataldo Matrone – consigliere comunale di Ventotene ed è stata composta da Emanuel Vecchioli – Hairstylist VIP internazionale - vicepresidente della Giuria, Rosamaria Curcio – Proloco di Ventotene, Gianluca Cappabianca– Make-up VIP internazionale, Pietro Fizzotti – Corteggiatore Tv del programma “Uomini e Donne”, Rosy Filosa – professoressa che per diversi anni ha insegnato sull’isola di Ventotene.
Ecco anche alcune testimonianze a caldo:
Elena Rodica Rotaru, patron del Fashion Week Ventotene: “E’ stato un evento riuscito, sono contenta che, alla sesta edizione, il Trofeo è andato a un’artista dell’isola, Candida Santomauro, che trova la sua ispirazione e creatività proprio in questo territorio meraviglioso. Uno dei momenti più emozionanti per me è stato quello della sfilata dei bambini. Io amo la loro spensieratezza, la spontaneità e la gioia di partecipare ogni anno ballando e presentando abiti, accessori e non solo. Ringrazio i concorrenti che hanno fatto prova del loro talento, Candida Silvestri che, come sempre, è stata al mio fianco nell’organizzazione, la Giuria, i presentatori, il Comune di Ventotene, i nostri partner e sponsor Pandataria Film, Hotel Lo Smeraldo, SISA supermercati, C4 Premiazione. E invito già da adesso stilisti e designer per iscriversi all’edizione dell’anno prossimo, che sarà la settima!”.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno sfilato per questa volta bambini, donne e maschi .
Bambini di Ventotene:
Angela Marina Gargiulo
Susanna Gargiulo
Sofia Rega
Alessandra Mihaly
Clara Vollono
Zoe Cocumelli
Arissa Langella
Bianca Masi
Flavia Musella
Meg Pandolfi
Ragazzi : Emanuel Vecchioli
Ragazze: Elena Cindroiu, Cristina di Felice, Cristel Mollo, Rugiada Colò, Carina Elena, Perla Turnu, Elisangela DOS Santos Santanos, Joyce Coutinho .
Cataldo Matrone: “Come presidente della giuria, posso dire che è stato un evento che ha coinvolto come sempre la comunità ventotenese dai più piccoli ai più grandi. L'entusiasmo di Elena contraddistingue il suo modo di lavorare insieme alla sua professionalità. Jano Di Gennaro, presentatore: “Il sesto anno e' stato una piacevole conferma, Elena Rodica Rotaru non si è risparmiata ed ha realizzato un evento impeccabile. Ogni anno tornare a Ventotene e rivedere quella magica cornice, respirare arte e moda a 360 gradi è sempre una grandissima e valida esperienza. Sono felicissimo di poter essere al timone di questo evento perché quando si investe in passione e gioia di fare i risultati solo sempre eccelsi. Infatti anche quest'anno il risultato finale è stata una armonia di tanti elementi, a partire dalla realizzazione dei capi indossati dalle modelle, fino ad arrivare alla musica che ne ha fatto da contorno. Senza parlare poi della professionalità della giuria e di tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'intero evento”. Antonella Brini: “E’ stato l’evento più fashion dell’isola di Ventotene. Per il sesto anno consecutivo la moda è arrivata sull’isola sotto la baghetta della direttrice artistica International style Elena Rodica Rotaru. Live motive dell’evento: il numero sei che rappresenta nella storia egizia un numero positivo, rappresenta la pace e rappresenta l’amore. Elena Rodica Rotaru ha portato in Sfilata abiti che la stilista ha raccolto nei suoi viaggi in Egitto, Dubai, Turchia o da Marrakech, mirabilmente indossati da ragazzi ragazze e donne presenti sull’isola. Il premio a Candida Santomauro ha messo in valore le creazioni in ceramica e fatte con l’uncinetto, molto caratteristiche e legate al territorio, sottolineando la cultura dell’artigianato locale. La stilista emergente Giorgia Benjamin è una ragazza giovane di 22 anni che si è approcciata con degli abiti in omaggio al padre egiziano. Carla Ruggieri ha presentato degli abiti da sposa e da comunione che attraversavano gli anni 30, 50, 60, 90 praticamente rivitalizzandoli dagli armadi in cui erano posti. Bella l’idea di far eun film dove raccontare la storia dei proprietari di questi abiti tra i quali il suo di sessant’anni fa!”.
Partner e sponsor dell’Evento: Comune di Ventotene, LikaEventi di Elena Rodica Rotaru e Candida Silvestri, Pandataria Film, in collaborazione con Proloco di Ventotene, Hotel Lo Smeraldo, Hair Beauty Salon di Marilena Bãcanu - ROMA, il Supermercato SISA, C4 Premiazione di Guidonia.
Musica: Dj Jonatan e Pasquale Curcio. Fotografo Ufficiale: Vittorio Musella Riprese Video: Salvatore Braca e Dario Santomauro.
Partner Media: FashionLuxury.info, Pandataria Film, PaeseRoma Quotidiano, MTM, Media X Te di Miruna Cajvaneanu, Lika Rotaru Blogger.
Articolo di Miruna Cajvaneanu e @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
Qui ⬇️⬇️⬇️ ci sono tutte le foto.
7 notes · View notes
colonna-durruti · 4 months
Text
OBBLIGO CIVILE
Alle riprese del film "Lazzaro felice" partecipò un contadino di nome Remo che aveva un’ossessione: il servizio militare. Parlava solo di quell’unica occasione che aveva avuto nella vita per viaggiare, per visitare un altro mondo. Non c’era giorno che non ci raccontasse le sue avventure di naja. Ma poi alla cena per la fine delle riprese ci disse: fare questo film è stato molto meglio del servizio militare. Mi riempì di speranza: si può essere attraenti anche disarmati! Raccontando una storia, come si fa in un film, si può viaggiare attraverso altri mondi come è successo a Remo, ma soprattutto si può disinnescare l’immagine del nemico che tanto serve alla violenza. Ora si parla di tornare al servizio militare obbligatorio, e mi sembra di sentire l’ennesima vecchia storia che finisce male. Se proprio siamo costretti a fare qualcosa di obbligatorio, perché deve essere militare? Un paese è come una grande casa in cui bisogna fare i turni per pulire il bagno: i lavori considerati meno dignitosi andrebbero divisi tra tutti. Sono pure disposta a immaginare una divisa per questo servizio civile obbligatorio, magari con stelle, nastrini e qualche pennacchio per fare tutti più felici e dire orgogliosi: ecco i nostri ragazzi del servizio civile! Ma che si debba passare per le armi mi sembra una follia. Ci sono tanti altri modi di conoscere il mondo, senza un fucile in mano.
(Alice Rohrwacher, Internazionale)
14 notes · View notes
sayitaliano · 5 months
Text
Se vi interessano serie per ragazz* recitate da persone neurodivergenti sui temi dell'inclusione, dell'autismo, dell'amicizia e della caccia alle streghe, vi consiglio "una specie di scintilla" che potete trovare su Raiplay. Potete guardarla senza bisogno di creare un account: vi basta avere una vpn Italiana. Stessa cosa vale per alcune delle altre serie linkate qui sotto ed anche alcuni film per ragazzi/bambini (qui: per esempio Mister Link e Pinocchio). Per capire quale è disponibile senza log in, vi basta cliccare sulla serie/film che vi interessa e su "riproduci": se parte senza darvi alcuna schermata ulteriore, è tutta vostra.
Unica nota negativa: non ci sono sottotitoli in inglese o altre lingue straniere (o almeno non dappertutto), per cui se la vostra conoscenza dell'italiano è molto basica, vi consiglio di partire dai cartoni per più piccoli.
11 notes · View notes
libero-de-mente · 1 year
Text
𝗪𝗲𝗲𝗸𝗻𝗱 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗿𝘁𝗼
Weeknd avete letto bene, no non è un errore. Niente titolo di un film del 1989. Weeknd è un cantate e il morto sono io.
Ora mi spiego.
Figlio 2 insieme alla sua Rebecca decidono di andare a un concerto, il concerto di Weeknd a Milano per l’appunto, in una serata di luglio rinfrescata dalle tempeste monsoniche dei giorni precedenti.
- Pa’
- Dimmi Gabriele
- Domani c’è il concerto, potresti venirci a prendere?
- Ci mancherebbe certo che sì
Furono le mie ultime parole famose, del resto lasciare due ragazzi diciottenni in piena notte ostaggio dei mezzi pubblici, non proprio vicino casa, non mi andava.
I ragazzi si alzano presto, l’andata al concerto sarà autonoma: treno, metro e poi una camminata di mezz’ora. Partenza la mattina presto, ore 7:00, per un concerto che inizierà alle ore 21:00.
Come sempre i messaggi su WhatsApp durante il giorno piovono a catinelle. In realtà da parte mia, da parte sua sporadici messaggi da decifrare. Manco stesse usando un dispositivo elettromeccanico di scrittura crittografata degna della famosa “Enigma”. Così si succedono risposte del tipo:
“Ben”
“Ok, arrivat”
“A post”
“Fa hot”
“Cojon”
“So seduto”
“Mo eating”
“Mo drinking”
“Mo piscing”
“Mo ‘nizia”
Mi sembra di chattare con Cattivik, il personaggio di un fumetto che si mangiava le lettere finali, eppure studia, ha anche dei bei voti, ambisce alla carriera lavorativa nel campo della medicina.
Mi immagino se fosse medico: “Rott falang, mo gess e ripos così impar. Statt attent la pross volt, cojon”.
La sera parto con anticipo per andare con calma e senza correre a recuperare Gabriele e Rebecca. Autostrada e arrivo alla zona del concerto a Milano abbastanza tranquillo. Mi posiziono fuori dall’auto appoggiandomi a essa, si sente chiaramente il concerto. Sono molte le auto parcheggiate in quella zona, tutte contengono almeno un genitore in attesa.
Li vedi subito quelli abituati ai concerti, hanno l’aria sicura e scommetto che hanno preparato il giusto ristoro e il kit da viaggio di rientro per i ragazzi che attendono (cosa che ho capito dopo e lo leggerete). Poi ci sono quelli social, che condividono l’attesa facendosi selfie e go go, oppure postando storie dove riprendono sullo sfondo le luci e i suoni del concerto. Si sentono giovani.
Poi ci sono quelli come me. I novelli. Quelli che si chiedono se la posizione trovata è strategica, se si fosse potuto fare di meglio. Mille dubbi.
Mentre osservo questo mi si avvicina un padre della mia categoria
- Scusa sai se il concerto è da quella parte? – darsi del tu in queste occasioni è alla base per sopravvivere all’ansia della prima volta.
- Si si, è di là.
- Ho usato questa diavoleria della geo localizzazione su WhatsApp mi troveranno?
- Fidati, quelli vivono di geo localizzazione. La usano anche per trovarsi in casa “Dove sei?”, “In cucina, aspetta che mi geo localizzo”.
- Davvero? – occhi sbarrati.
- Ma no scherzavo, ti troveranno questi sono il loro metodi per ritrovarsi anche in paese.
- Ah certo, noi dovevamo girare per le vie della città col motorino per trovare la compagnia se arrivavi in ritardo, te lo ricordi anche tu?
- Si, solo che io non li trovavo mai.
- Perché?
- Perché si nascondevano da me.
- Ah ah ah, bella questa. Sei un tipo a cui piace scherzare.
- Sono serio – il suo volto si pietrifica come se fosse stato colto da una paresi. Il suo imbarazzo e percepibile.
- Ehm, io ho qua due figlie tu?
- Figlio 2 maschio e la sua compagna.
Ed è in quel momento che dalle mie spalle, zona concerto, si sente un fortissimo “Grazie MiLLanoH!”.
Ok, il concerto è finito, io e l’altro genitore vergine di concerti ci guardiamo. Come a dire sei pronto? Con cenni da Marines, in silenzio indichiamo da dove potrebbero arrivare.
Passano pochi minuti e i primi ragazzi che hanno partecipato al concerto si palesano. Arrivano da lì, ma anche da là e pure da quell’altra parte. Siamo circondati. In breve l’orda di gnu che attraversa il Serengeti è arrivata.
Cominciamo a girare con la testa come se fossimo gufi, lui si alza sulle punte dei piedi.
Lo guardo, mi guarda – Sembri Roberto Bolle sulle punte – gli dico.
- Eh, le mie ragazze non sono molto alte, tuo figlio è alto?
- Non l’ho più misurato ma credo che sia 1,87 cm – dico con orgoglio.
Ma lo sguardo di quel padre che mi squadra come a dire “l’altezza non è il tuo forte, di sicuro avranno preso da tua moglie”, mi mette in ginocchio.
Arriva Gabriele e saluto padre ansioso un po’ stronzo con la mia altezza, augurandogli buona fortuna.
- Pa’ diciotto minuti di cammino, non potevi avvicinarti? – le prime parole di Gabriele
- Gabriele era tutto strapieno, anche il parcheggio di Lampugnano era pieno.
Ripartiamo.
Percorro cento metri. E lì ci rimango per un’ora abbondante, tutto bloccato sia sulla mia carreggiata che sull’altra. I ragazzi dopo avermi raccontato, soprattutto Rebecca, del concerto crollano nel sonno più profondo. Neanche lo strombazzare di genitori impazienti e arrabbiati li sveglia. Cavolo suonano il clacson, la coda non ha fine con chi se la prendono? Con un semaforo o un incrocio che crea colonne di traffico a due chilometri?
La gente continua a sfilare camminando sulla destra, dalla sinistra e pure in centro tra le due corsie di marcia. Alcuni ragazzini molto giovani sono stati accompagnati al concerto dai genitori. Li vedo molto provati sul volto.
Se lo avessi fatto io sarei sembrato Bob Dylan al concerto di Gigi D’Alessio. Un estraneo.
Sono stanco, stanco morto quando finalmente ho raggiunto la tanto agognata tangenziale.
L’ingresso all’Autostrada è chiuso per lavori in corso. Rabbia.
Deviazione su altra autostrada ma per arrivarci devo percorrere una tangenziale trafficatissima dove una corsia è chiusa per lavori in corso.
Sono più morto di prima.
Esco nelle zone di Monza. La circumnavigo e per altre chiusure per lavori notturni viaggio per paesi e comuni diversi attraverso strade provinciali. Vedo strade da 50 Km all’ora, prostitute, gente che barcolla ubriaca e l’orologio che indica le 3:00 del mattino.
Ricordo il tempo delle strade secondarie percorse il mattino presto e di musica condivisa con amici, mentre si tornava dalla discoteca. Avevamo ancora voglia di spaccare il mondo. Oggi vorrei spaccarmi a letto.
Arriviamo a casa che sono le 3:35, penso che alle 6:00 dovrò svegliarmi. Sveglio i ragazzi, e Gabriele nota subito l’orario – Papà perché così tanto tempo? –
- È stato un viaggio un po’ complicato. Domani ti spiegherò. Ora andate a dormire? – più che una domanda era una preghiera.
Sento la sua voce, quella di Rebecca che si rivolge a me sempre come se fossi un padre. La figlia che non ho me la ritrovo in lei – Io ho un po’ di fame – mi dice scusandosi con i suoi dolci occhi.
Hanno fame, si vede. In casa tutti gli altri esseri viventi dormono di un sonno profondo, preparo loro da mangiare e li saluto. Guardo l’orologio. Due ore. Me le farò bastare. Perché per loro mi farei anche la notte in bianco, morto (di sonno) ma felice.
Cerco di fare pensieri felici prima di addormentarmi e penso a loro due. Penso alla battuta di Gabriele che rivolgendosi a Rebecca gli ha detto – Mio padre quando andava ai concerti suonava ancora Beethoven.
Beethoven, me lo immagino a un suo concerto in chiave moderna:
- Siete caldi?
- Siiiiiiì!
- Non vi sento!
- Siiiiiì!
- Non vi sento, sono sordo! Ahahahahah!
Ok meglio dormire. Sono morto di sonno con Weeknd. Può bastare.
32 notes · View notes
sognoazzurro2021 · 2 months
Text
Fate un bellissimo film, documentario, quello che sia, di tutto quello che è successo. Siamo ragazzi come voi, siamo ragazzi normali, abbiamo sognato e gridato come voi per questa grandissima Nazionale.
12 Luglio 2021. È tutto più bello se lo vedi da qui.
5 notes · View notes