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#fiori di sicilia
what-marsha-eats · 2 months
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recurring-polynya · 1 year
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Happy New Year! I spent all day making a Yule Log!
Recipe
I accidentally rolled it short-ways instead of long ways, but I think it was okay.
Some modifications I made: - A lot of the comments said that it didn't have much flavor punch, and the King Arthur people recommended brushing it with simple syrup, so I mixed up this recipe for coffee simple syrup, altho I only used 1T of Kahlua, because this was mostly for my kids. It made the cake very moist, and a little ugly when I unrolled it, but since everything gets covered with icing, it wasn't that big a deal and it was quite moist and tasty (a lot of people in the comments felt it was dry or rubbery) - The filling calls for 2t of vanilla, but I subbed out 1 of them for Fiori di Sicilia, because I thought a hint of orange flavor would be nice with the chocolate. It was probably too much-- 1/2t would have been better, or maybe just some orange zest.
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notebook91286 · 1 year
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disgruntledseagull · 2 years
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I mean what are you guys thinking the woke brigade is for?
Do you think it exists to promote social policies or some bullshit?
It's there to deflect your attention and anger away from the people enslaving you so if you spend a whole bunch of time paying attention to it and getting angry well you're letting it do its job aren't you?
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jeannader · 6 months
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Orange Cake with Semolina and Almonds Semolina, almonds, and oranges are used to make this deliciously moist dairy-free orange cake, which is later flavored with Grand Marnier.
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sciatu · 10 months
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Sicilia - la mia isola. Alcune foto sono di Samueles
La mia terra è un’isola e mi è madre ed amante, culla, talamo, banchetto e bara. Nei suoi tratti tra luce ed ombra io trovo i miei pregi e difetti, perché ogni singola goccia della mia anima mediterranea da lei è nato, in lei vive e se l’amo e l’odio è perché, amandola troppo la vorrei perfetta, motivo del mio perfetto amore. La mia terra invece è anche tutti i suoi figli loro la distruggono e la creano come mantidi egoiste ed api laboriose dandole ora abbracci di sangue ora estasi d’amore. Ma nella mia terra resta il mio unico e solo bene il mio male cannibale sua la lingua con cui il cuore mi parla suo il cibo di cui è fatto il mio corpo sue le favole che dipingono la vita suoi i dolori che l’hanno forgiata, e per quanto abbia viaggiato e parli e intenda altre lingue io resto un suo seme un suo verso affidato al mondo. Viaggiando e conoscendo ora so che ognuno porta in se questo prezioso amore assoluto ognuno è le parole antiche imparate dalla sua terra. Ognuno di voi che mi ascoltate ha querce immense negli occhi o vive di monti, spiagge infinite dove il vento della vita fa danzare l’arida sabbia dell’egoismo o fiori colorati della pietà. Ognuno di voi vive intensamente la propria unica madre terra quella che vi fa dire e capire, e soprattutto amare. Perché la vostra terra è la padrona dei vostri ricordi è la misura di quel tempo che lento vi consuma lei è tutto quello che ha nutrito ha reso unica l’anima vostra finché un giorno capirete che non esiste la mia o la vostra amata terra madre ma solo una madre, che è tutta la terra.
My land is an island, and it is my mother and lover, cradle, bed, banquet and coffin. In her features between light and shadow, I find my strengths and weaknesses, because every single drop of my Mediterranean soul was born from her, lives in her, and if I love her and hate her, it is because, loving her too much I would like it perfect, reason for my perfect love. My land, on the other hand, is also all her children, they destroy it and create it like selfish mantises and hard-working bees, now giving it embraces of blood, now ecstasy of love. But in my land my one and only good remains my cannibal evil, her is the language with which my heart speaks to me, her is the food my body is made of, her are the fairy tales that paint life, her are the pains that forged it, and however much I have traveled and speak and understand other languages, I remain one of her seeds, one of her verses entrusted to the world. Traveling and knowing now I know that everyone carries within himself this precious absolute love, everyone is the ancient words, learned from his land. Each of you who listen to me has immense oaks in his eyes, or he lives on mountains, endless beaches where the wind of life makes you dance the dry sand of selfishness or colorful flowers of pity. Each of you lives intensely, your only mother earth, the one that makes you speak and understand, and above all love. Because your land is the owner of your memories, it is the measure of that time that slowly consumes you, it is all that it has nourished, it has made your soul unique, until one day you will understand, that mine or yours does not exist. your beloved mother earth, but only one mother, which is the whole earth.
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valentina-lauricella · 7 months
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Scrivesti a un tuo amico, come te amante dell'antichità classica:
"ci rivedremo nel prato degli asfodeli",
ovvero nell'aldilà dei Greci, in una zona precisamente destinata a coloro che non erano stati né buoni né cattivi (modesto anche nell'immaginare la tua destinazione oltremondana); parole che scrivesti per cortesia, avverte il Mestica, poiché il tuo amico era credente, ma tu, come si diceva allora, eri "incredulo" (che certo è meno reciso dell'attuale a-teo, senza-dio, pur avendo lo stesso significato). Penso che tu abbia rivestito quell'espressione classica di una sensibilità moderna; in me, l'espressione "prato degli asfodeli" evoca una tranquillità e una pace profondissima, non un luogo neutro in cui non si sta né bene né male; un'eterna primavera senza turbolenze atmosferiche né del sentimento, una pacificazione tra spirito e natura, un luogo dove la natura sia mite e in sintonia con l'essere umano.
Un prato che si stenda a perdita d'occhio, costellato di fiori bianchi quali sono gli asfodeli, sotto il cielo roseo di un'alba primaverile, mi sembra lo scenario adatto per incontrarsi. Con le tue parole, anche quelle che scrivevi per lettera agli amici, trovi sempre il modo di farmi sognare.
Sai dove mi piacerebbe portarti? Nelle campagne presso Siracusa alle fonti del fiume Ciane. È un luogo denso di suggestioni mitologiche, dove il paesaggio naturale sembra fuori dal tempo. Vi sono narcisi, iris, papiri, un silenzio sospeso e una luce tipica della Sicilia orientale. In quel luogo sono stata spesse volte, triste e disorientata circa la mia vita.
C'è chi è diventato ateo e materialista a causa delle tue idee filosofiche, chi si è crogiolato nel pessimismo leggendoti come "cantore del dolore"; io, che ti considero soltanto un ragazzo con alte doti intellettive e spirituali, al tuo cospetto formulo pensieri di felicità e perfino misticismo. Mi hai fatto intravedere in trasparenza lo schema di leggi naturali insite nell'essere, che troppo severamente chiamiamo "giustizia divina". Mi hai mostrato, senza parole e con segnali, che un filo di senso lega tutto, e che la realtà non è da subire, ma da immaginare e da plasmare.
Nessuno come te mi ha mai fatto sentire l'eternità della vita e la saldezza del suo scopo. Tutto ciò perché c'è un'abbacinante luminosità nel tuo sentire e onestamente dichiarare che qualunque essere soffre e se potesse scegliere di non esistere, non esisterebbe. Perché nel sentimento della morte che si avvicinava trovavi pace e la pazienza di sopportare, ancora per un po' chiuso nel tempo, il dolore. Nel miracolo della tua vita psichica vedo tutto il resto farsi, parimenti, miracolo.
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leblogdeciccio · 1 year
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Eravamo ormai alla fine di marzo e in Sicilia la primavera era nel pieno del suo fulgore. Un sole rosato indorava l'atmosfera, la natura celebrava con tutte le sue voci il meraviglioso connubio con la stagione. Il canto nuziale era intonato dalle brezze leggere, dagli uccelli, dai fiori, dalle gemme degli alberi, dai boccioli sulle piante, dal ronzio degli insetti, dai bagliori dell'acqua, dai vapori della terra e dalle nuvole in cielo. Il mare era come un immenso lenzuolo azzurro e sembrava attendere la nascita di Venere. Ogni soffio d'aria portava con sé un profumo soave, reso ancor più intenso dall'aroma degli aranci e dei limoni in fiore. Perfino gli aloe e i cactus mescolavano il loro odore a quell'aria intrisa di balsami. C'era un'armonia infinita nel silenzio e nella solitudine di quel magnifico giardino.
Alexandre Dumas in “Il Conte di Mazara”
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stairwaytoparis · 11 months
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Figgy Pudding Recipe This dense, moist figgy pudding is made with dried figs, almonds, and spices. It's the ideal dish to serve following an authentic English Christmas dinner. 1 package sliced almonds, 1.75 cups buttermilk, 1 teaspoon salt, 1/2 cup butter melted, 1 cup white sugar, 1/2 teaspoon orange-vanilla flavoring such as Fiori di Sicilia, 12 ounces dried Calimyrna figs coarsely chopped, 3 eggs, 1.5 cups dry bread crumbs, 1 teaspoon ground cinnamon, 3 tablespoons orange marmalade, 1.5 cups white whole-wheat flour, 1 tablespoon grated orange zest, 1 teaspoon ground nutmeg, 2.5 teaspoons baking powder
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arcobalengo · 2 years
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Agli inizi degli anni Novanta era il pupillo di Riina. Si chiamava Matteo Messina Denaro. Ed era figlio di don Ciccio, capo mafia di Castelvetrano, in provincia di Trapani. Matteo era giovane, sconosciuto e impunito. Caratteristiche utili per guidare la “missione romana” dei trapanesi, voluta da Riina. Nella Capitale dovevano essere uccisi alcuni giornalisti per allontanare l’attenzione dalla Sicilia. Se necessario, bisognava portare anche l’attenzione sui vecchi brigatisti. Così spiegava Matteo Messina Denaro agli altri del commando omicida. Ma, soprattutto, bisognava raggiungere Roma per far fuori a colpi di kalashnikov il giudice Giovanni Falcone. Così a febbraio 1992, Matteo “U siccu” partì con altri picciotti di Cosa Nostra alla volta di Roma. Francesco Geraci arrivò in aereo con Enzo Sinacori, mentre Messina Denaro era partito con Renzo Tinnirello, e Giuseppe Graviano con Fifo De Cristoforo. Il gruppo di fuoco prese un alloggio ai Parioli e Geraci noleggiò un’auto perché era l’unico che aveva una carta di credito. Per quella trasferta il giovane Matteo diede a ciascuno cinque milioni di lire. Rimasero a Roma in tutto nove giorni. Il gruppo di fuoco cercò inutilmente Falcone nel ristorante “al Matriciano” nel quartiere Prati. Scoprirono in seguito che il giudice frequentava “La Carbonara”, nella centralissima Campo de’ Fiori. Poi fu la volta del Teatro Parioli, dove lavorava Maurizio Costanzo, e lì cercarono di capire dove piazzare il tritolo. Individuarono un cassonetto dell’immondizia. Entrarono anche in teatro per assistere al “Maurizio Costanzo Show”. Quel giorno, in sala, pare ci fosse anche Falcone. Improvvisamente però, il 4 marzo, Riina cambiò i programmi e ordinò ai picciotti di tornare a casa. Otto giorni dopo partì l’offensiva stragista in Sicilia. Il 12 marzo venne freddato a Mondello l’eurodeputato Salvo Lima, prima uomo del potentissimo ministro Giovanni Gioia, poi passato armi e bagagli dai fanfaniani a trasformare in corazzata nazionale il vascello laziale della corrente di Giulio Andreotti, portando in dote al sette volte presidente del Consiglio la cassaforte dei voti della famiglia più inquinata dell’Isola, come l’aveva definita il generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Clientele e favori. Grandi affari e mafia. Fino al Maxiprocesso, che fu la condanna di Lima. Non era tra gli imputati, ma i tempi del giudizio coincisero con la sua parabola discendente. Lima era ormai incapace di garantire gli interessi di una Cosa Nostra alla ricerca di un canale per neutralizzare i guasti del pool antimafia di Giovanni Falcone.
Franco Fracassi - The Italy Project
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morelin · 1 year
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Chiese di Castelvetrano
A Castelvetrano (Trapani) ci sono diverse chiese. Ho avuto modo di visitarne 3 che ritengo essere davvero delle chicche imperdibili. La prima è la chiesa di San Domenico, considerata la “Cappella Sistina della Sicilia” quindi dovete assolutamente vederla! E’ una delle più alte espressioni del manierismo siciliano, decorata con marmi e stucchi. La vostra attenzione sarà attratta in particolare dal grandioso Albero di Jesse e dalla cappella del coro.
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La seconda è la Chiesa Madre che nonostante sia meno decorata rispetto alla chiesa di San Domenico, presenta due ricchi archi trionfali composti da frutta, fiori e putti.
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Infine la chiesa della SS. Trinità di Delia, incastonata in un giardino ricco di cicas, dracene, alberi secolari e palme. 
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E’ costruita secondo i canoni dell’architettura normanna-bizantina quindi dimenticate stucchi e ricche decorazioni ma meravigliatevi davanti alla bellezza di arcate, nicchie e finestrelle.
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Particolari le diverse porte d’entrata previste dal rito greco: dalle porte laterali accedevano gli uomini, che prendevano poi posto nelle corrispondenti navate laterali, mentre la porta centrale veniva destinata alle donne, che si posizionavano in una zona riservata delimitata da transenne lignee.
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notebook91286 · 1 year
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disgruntledseagull · 2 years
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that fudge i just made
2 cups of organic cane sugar
2 cups of light brown sugar
1 cup of high fat coconut milk
1 cup heavy cream
1/8 tsp sea salt
2/3 cup unsweetened shredded coconut
1/4 cup butter
1/4 cup coconut oil
2 1/2 tsp fiori di sicilia
preheat oven to 325
line loaf pan or 8x8 pan with parchment paper
mix sugars, cream,coconut milk and salt with a wooden spoon or spatula in a large pot (at least three times the volume of the mixture) over medium heat until it comes to a boil
reduce heat to low and affix a candy thermometer to the pot or jerry rig a holder (foil works well) for your digital meat thermometer, being sure not to let the thermometer touch the bottom of the pan
cook until it reads 238f or 115c
while the candy is cooking line a baking sheet with parchment paper, and sprinkle the coconut evenly on the sheet
bake coconut in oven for 3 minutes, stir and bake again 2-3 more minutes until golden brown (keep an eye on the coconut it burns easy) turn off the oven
when your candy hits 238f or 115c remove it from the heat and let it cool undisturbed until the temperature reads 120f or 49c
add butter, coconut oil, toasted coconut and fiori di sicilia and beat vigorously until combined and just starting to thicken and lose it's gloss
turn into pan and press firmly to remove any air pockets
(scrape pot with a spoon feverishly eating every last crumb of fudge left behind)
cool for about 12 hours at room temperature before lifting out of the pan with the paper and cutting in portions
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daniela--anna · 2 years
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Gangi 🇮🇹
È un comune italiano di 6.183 abitanti della città metropolitana di Palermo in Sicilia. Il comune è associato al circuito de I borghi più belli d'Italia ed è stata proclamata "Borgo dei borghi 2014". Nel 2012 Gangi è stato riconosciuto Comune Gioiello d'Italia, dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per gli affari regionali, turismo e sport e dall'Anci. Un grosso gregge di case addossate le une alle altre, facciate dorate, addobbate di fiori, balconcini di ferro battuto, ricchi portali. Diciotto chiese, palazzi signorili, tesori artistici sono disseminati in queste stradine che s’inerpicano e s’intrecciano in un grandioso scenario naturale.
#Sicilia #Italia
📸 ScattiDalMondo
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sciatu · 11 months
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Le api nere sono degli insetti autoctoni della Sicilia. La loro caratteristica è che non vanno mai in letargo perchè in Sicilia vi sono fiori tutto l'anno.
Non c’è un senso, in questo parlarci in differita, oggi io in una stanza vuota, domani tu in un metrò affollato, ieri lei prima di una teleconference. Non c’è un senso, nelle parole digitali che riempiono i nostri vuoti umani. C’è un senso però nella volontà di dire, di raccontare, di sognare e sognando essere nel bisogno di ascoltare osservando, leggendo, immaginando. Come il vento della primavera disperde i semi dei fiori, così ci spinge il vento della solitudine, a donare fiori ad altri cuori arsi di parole, orfani di speranze, ad altri silenzi nascosti dietro volti indifferenti, agli immensi deserti di solitudine rinchiusi nelle nostre piccole anime. Per questo come le operose api nere volo di cuore in cuore, di anima in anima, raccogliendo il polline delle parole, la dolcezza degli uomini che guerre e naufragi mortali non possono cancellare, non osano negare. Non c’è senso nel non cercarci, nel non essere legati da radici sottili che presto, insieme, ci nutriranno con l’acqua pura di quella vita che ci travolge e che ci manca.
There is no sense in this deferred talking to each other, today I in an empty room, tomorrow you in a crowded subway, yesterday her before a teleconference. There is no sense in the digital words that fill our human voids. However, there is a sense in the desire to say, to tell, to dream and to be while dreaming, there is sense in our need of listening, observing, reading, imagining. As the spring wind scatters the seeds of flowers, so the wind of solitude drives us to give flowers to other hearts, parched with words, orphans of hope, to other silences hidden behind indifferent faces, to the immense deserts of solitude enclosed in our little souls. For this, like the industrious black bees, I fly from heart to heart, from soul to soul, gathering the pollen of words, the sweetness of men, which wars and mortal shipwrecks cannot erase, they dare not deny. There is no sense in not looking for you, in not being bound by subtle roots that soon, together, they will feed us with the pure water of that life that overwhelms us, and that we miss.
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mezzopieno-news · 2 years
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LA SICILIA STA RIFORESTANDO IL MARE
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La Sicilia è la prima regione italiana e tra le prime in Europa ad avviare il recupero delle praterie di posidonia sui suoi fondali e a intraprendere la strada per il mitigamento climatico attraverso le piante acquatiche.
La posidonia è una pianta marina con rizomi profondi, fiori, foglie e frutti che vive nelle zone costiere del Mediterraneo. Spesso confusa per un’alga, è un vero polmone per l’oceano: assorbe biossido di carbonio e rilascia ossigeno al doppio della velocità rispetto alle foreste terrestri. Le praterie di posidonia stanno subendo un grave declino negli ultimi decenni a causa dell’inquinamento delle acque e della pesca a strascico. Oggi queste piante fanerogame occupano meno dello 0,02% della superficie oceanica globale ma sequestrano circa il 10% del carbonio oceanico o Blue Carbon.
Il programma avviato nel golfo di Palermo si sta occupando di raccogliere le talee di posidonia spiaggiate sulle coste per metterle a coltivazione in vasche apposite e successivamente piantarle, monitorandone la crescita e moltiplicando le praterie in zone limitrofe per ricolonizzare i fondali e ricostruire le foreste del mare che sono responsabili della produzione di oltre la metà dell’ossigeno presente sulla Terra. Il progetto Save the wave vede il coinvolgimento della comunità locale, pescatori, biologi marini e di molti studenti con percorsi educativi e attività di volontariato. L’obiettivo del programma che fa parte del “Decennio del mare” dell’Unesco, è quello di rispristinare gli ecosistemi marini e contrastare gli effetti del cambiamento climatico, cambiando l’atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita sott’acqua.
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Fonte: Decennio del mare; Save the wave
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