Tumgik
#geomorfologia
linyarguilera · 2 years
Photo
Tumblr media
Acabei de ver o primeiro episódio da série Lilo and Stitch, e adivinhem! — O alienígena causador de terremotos se chama Richter. Ele não faz mal porquê quer, nem sabe, apenas se diverte cavando buracos, indo direto no epicentro das placas tectônicas, provocando estragos na Ilha de Lilo, mas com amor e carinho ela e o Stitch acabam se resolvendo com esse provocador de terremotos. Realmente moramos em uma casca de ovo rachada, repleta de placas tectônicas no manto terrestre, e o aquecimento do magma terrestre movimenta elas constantemente, podemos até morar no Brasil, um local onde ainda não tem placas tectônicas fragmentadas, está inteira e grandona, mas nada impede que com constantemente movimentação das placas vizinhas ou aquecimento dela venha se fragmentar um dia, e provocar terremotos de grande intensidade/magnitude, inclusive no Brasil já houveram alguns tremores de baixa intensidade, como 3J. Para quem não sabe, a Unidade de Medida no Sistema Internacional da Escala Richter é Joule (J). 😊 Créditos da imagem: https://m.imdb.com/title/tt0632548/ #richter #escalarichter #liloandstitch #geomorfologia https://www.instagram.com/p/CnUpP5Guq2F/?igshid=NGJjMDIxMWI=
3 notes · View notes
learncafe · 9 months
Text
Curso online com certificado! Geomorfologia
Geomorfologia é um ramo da Geografia que estuda as formas da superfície terrestre. Para isso, tende a identificar, descrever e analisar tais formas, entendidas aqui como relevos, A Natureza da Geomorfologia. Algumas Evidências Quanto à Velocidade da Denudação. Faça sua inscrição:
0 notes
forestduck · 7 months
Text
Tumblr media
Dec 1, 2023 - Babiogórski Park Narodowy - położenie, powierzchnia, historia, geologia i geomorfologia, gleby, wody, rośl...
7 notes · View notes
bergamorisvegliata · 7 months
Text
I LUOGHI DELL'ANIMA
Tumblr media
Il viaggio di oggi ci porta in un luogo mai illustrato e citato a dovere, ma che in realtà conserva molto della sua magia e della sua suggestione di bellezza nonostante il tempo che passa propenda più per uno sviluppo non solo "urbano" ma pure tecnologico ed anche esasperato per una incontrollata gestione del territorio.
Siamo in Umbria, sulle sponde del Lago Trasimeno e precisamente a San Savino che invitiamo a conoscere in questo articolo e al link al termine della lettura.
Tumblr media
In prossimità del'emissario artificiale del lago Trasimeno, su un piccolo colle, sorse, per volontà di Piero degli Atti di Todi, nel 1006 un monastero fortificato dedicato a San Savino, santo martire di Sulmona. In quel periodo di guerre continue però che opponevano Perugia alle confinanti città toscane, il castelletto fu abbattuto e perfino il monastero sparì, tanto che nel censimento del 1282 il luogo è indicato come 'villa', cioè borgo, abitato da sole 14 famiglie. Nel 1310 il Comune di Perugia fece fortificare di nuovo il paese, provvedendolo di mura elicoidali con un alto cassero triangolare, uno dei tre masti a tre lati delle fortezze del Trasimeno (con Passignano e Castiglione del Lago). Per ripopolare il paese Perugia offrì anche un ''casalino", cioè una piccola casa a quanti volessero andare a risiedervi.
Nei periodi di crescita del lago, San Savino restava facilmente isolato, e ciò offriva una maggiore sicurezza per il difficile accesso al colle. La cinta muraria si è conservata in buone condizioni ed il monumentale cassero, se pur danneggiato, mantiene ancora la sua imponenza. In cima al cassero era nato un olivo che crebbe notevolmente, finché un paio di decenni or sono fu dovuto abbattere perché minava la sicurezza della torre.
Tumblr media
Vicino alla base del piccolo colle c'è la paratoia dell'emissario artificiale del lago Trasimeno, costruito dai Romani e fatto ripristinare ai primi del 1400 da Braccio Fortebracci da Montone, all'epoca Signore di Perugia.
Cenni storici
Nonostante numerosi ritrovamenti archeologici attestino significative presenze di insediamenti altomedievali intorno alle colline che abbracciano la costa orientale del Trasimeno, il primo documento che menziona l’esistenza del piccolo borgo di San Savino data al 1006, quando, per iniziativa del conte Pietro Attone, della nobile famiglia degli Attoni di Todi, sorse sulla cima di questo colle semideserto un monastero, dedicato al santo martire di Sulmona, di cui oggi non rimane traccia alcuna se non nella toponomastica del borgo. A protezione del convento e dei suoi monaci lo stesso conte Attone iniziò la costruzione della fortezza a base quadrata, a una sola porta d’ingresso con arco a sesto acuto e una sola torre dall’insolita forma triangolare, probabilmente suggerita dalla geomorfologia del sito. Completato definitivamente intorno al 1180, il castello di San Savino fu ben presto travolto dai decenni di continue guerre e passaggi di eserciti che insanguinarono il contado perugino fino alla fine del XIII secolo, costringendo la città capoluogo impegnata nello sfibrante braccio di ferro con la vicina Cortona, a ricostruirne all’inizio del secolo successivo, le mura difensive, dotandole di merlature. La posizione elevata, dominante l’intero versante sud orientale del Trasimeno, rappresenta la testimonianza più immediata della funzione difensiva di importanza strategica per Perugia e il suo contado subito affidata al castello di San Savino, che insieme agli altri borghi fortificati della costa, costituiva un organico sistema di controllo per una zona economicamente importante e militarmente pericolosa, data la vicinanza al confine politico col libero feudo di Castiglione del Lago, per tutta l’età medievale e moderna nervo scoperto del contrabbando cerealicolo e ittico fra il comune di Perugia prima e lo Stato Pontificio poi, e il Granducato di Toscana. La cronica emigrazione che aveva colpito il borgo a causa delle guerre, riducendo la popolazione quasi esclusivamente ai monaci del convento, costrinse le autorità municipali perugine a emettere una serie di provvedimenti organici che garantivano il possesso di case e il godimento di particolari benefici agli abitanti delle vicine zone di Pian di Carpine e di Montecolognola che avessero voluto trasferirsi al castello di San Savino.
Tumblr media
Il risultato di questa operazione politica, dettata ancora una volta dalla necessità di mantenere il controllo della costa del lago, fu però piuttosto deludente: i magionesi non si mossero. Furono invece gli abitanti dell’Anguillara e delle vicine località lacustri a riedificare le case interne alle mura del Castello e a iniziare una prima espansione edilizia anche fuori dalle mura. Attività di importanza strategica per l’economia della zona, la pesca nel Trasimeno attirò subito le attenzioni dell’amministrazione pontificia, a tal punto da spingere papa Paolo V nel 1566 ad emanare una Costituzione con cui ordinava la costruzione e il mantenimento di un porto immediatamente a ridosso del colle e ad esclusivo servizio degli abitanti del paese, di cui oggi resta soltanto un pallido ricordo nel porticciolo, sede della lavorazione della canna palustre, nei pressi dell’oasi naturalistica. La centralità della tutela del Trasimeno nell’economia dell’amministrazione del libero comune perugino, della provincia pontificia, dello Stato unitario è testimoniata dalla costruzione dell’emissario proprio ai piedi del castello. Il 21 maggio 1462 l’acqua del lago iniziò il suo nuovo corso, dopo quello datole dai romani, per opera di Braccio Fortebraccio.
Tumblr media
Dopo i dibattiti sette-ottocenteschi legate alla ipotesi di prosciugare il lago, alla fine del secolo XIX, il 9 marzo 1896, presero il via i lavori per un’ulteriore e moderna sistemazione dell’emissario: l’inaugurazione di questa importante opera fu festeggiata con una cerimonia ufficiale a San Savino, che ospitò in quell’occasione i ministri del tesoro e delle finanze, il sottosegretario di stato per i lavori pubblici, senatori e deputati in gran numero, il sindaco di Perugia, nonché i giornalisti dei principali quotidiani nazionali. Se del monastero da cui il paese ha preso il nome, oggi non resta nulla, anche le due chiese parrocchiali entrambe interne al castello, la Chiesa di Santa Maria Maddalena e della Madonna del Rosario, non esistono più, soppresse nel 1889 e sostituite dalla nuova chiesa fuori le mura, costruita a metà del XVIII secolo e consacrata al Santo eponimo dal vescovo Franco Riccardo Firmiani. Nei suoi interni si può ammirare un bellissimo crocifisso in legno, oggetto di devozioni popolari, mentre sopra l’altare maggiore spicca una tela raffigurante San Savino che assiste un malato, su cornice di stile barocco.
Al link successivo potrete venire indirizzati ad altro sottolink che vi indirizzano ai luoghi più suggestivi e interessanti di San Savino.
0 notes
astroimages · 1 year
Video
youtube
ERUPÇÃO DO VULCÃO HUNGA TONGA REMODELOU O FUNDO DO MAR
ECLIPSE ANULAR DO SOL!!! https://spacetoday.com.br/eclipse23/ A enorme erupção do vulcão Hunga Tonga-Hunga Haʻapai no ano passado desencadeou um poderoso fluxo vulcânico subaquático que destruiu centenas de quilómetros de cabos de telecomunicações e remodelou o fundo do mar. A explosão em Tonga foi a erupção mais poderosa do século XXI , lançando cinzas a 57 quilómetros de altura e provocando ondas de tsunami com 90 metros de altura. “Foi um evento realmente excepcional”, diz Michael Clare , do Centro Nacional de Oceanografia em Southampton, Reino Unido. Os impactos atmosféricos da erupção foram bem documentados. “Mas algo realmente profundo aconteceu no fundo do mar e não sabíamos o que era”, diz Clare. Logo após a explosão, Clare e seus colegas decidiram investigar o impacto da erupção no fundo do oceano. As erupções vulcânicas liberam uma enorme quantidade de material no ar, como cinzas e lava. Parte desse material cai rapidamente e forma o que é conhecido como corrente de densidade piroclástica. “Já deve ter visto muitos vídeos – imagine grandes nuvens de rochas muito quentes a rolar pelas encostas”, diz Isobel Yeo , membro da equipa , também do Centro Nacional de Oceanografia. No caso da erupção Hunga Tonga-Hunga Haʻapai, o material mergulhou diretamente no oceano, produzindo uma corrente destrutiva de densidade subaquática. Ao mapear a localização dos cabos submarinos de telecomunicações e quando foram destruídos, a equipe calculou quea corrente deve ter viajado a 122 quilômetros por hora. A equipe também comparou o mapa do fundo do mar antes e depois da erupção e descobriu que a corrente de densidade percorreu mais de 100 quilômetros pelo fundo do oceano, cavando sulcos profundos ao longo do caminho. “Esta é a primeira vez que estes fluxos subaquáticos foram observados com tecnologia moderna”, diz Clare. “Os insights do estudo nos ajudaram a determinar um perigo que não era anteriormente reconhecido como sendo potencialmente tão grande e significativo quanto é.” Embora seja difícil prevenir os danos causados ​​pelas erupções vulcânicas, uma melhor compreensão das correntes de densidade subaquáticas resultantes pode ajudar a indústria das telecomunicações a preparar-se para eventos futuros. “A documentação do impacto da erupção de Hunga-Tonga na geomorfologia do fundo do mar nos flancos do vulcão é uma conquista notável”, diz Charles Paull , do Instituto de Pesquisa do Aquário da Baía de Monterey, na Califórnia. “O artigo provavelmente será destacado em livros didáticos de geologia por gerações, tanto porque serve como um lembrete da escala dos riscos geológicos quanto como um membro final [exemplo extremo] dos tipos de fluxos de sedimentos que ocorrem na Terra.” FONTES: https://www.newscientist.com/article/2391215-tonga-volcano-unleashed-underwater-flows-that-reshaped-the-seafloor/ https://www.science.org/doi/epdf/10.1126/science.adi3038 #VOLCANO #HUNGATONGA #EARTH
0 notes
lamilanomagazine · 1 year
Text
World Environment Day: Focus dedica il palinsesto di lunedì 5 giugno all’Ambiente. In prima serata il programma con l’astronauta Luca Parmitano
Tumblr media
World Environment Day: Focus dedica il palinsesto di lunedì 5 giugno all’Ambiente. In prima serata il programma con l’astronauta Luca Parmitano. Focus - in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente - dalle ore 8.15 del mattino a sera inoltrata, dedica il palinsesto di lunedì 5 giugno al Pianeta: natura, biodiversità, bellezza, ma anche le fragilità cui la Terra, e la nostra stessa sopravvivenza, sono esposte. La prima serata è caratterizzata da una produzione originale della rete tematica Mediaset: Come sta il nostro Pianeta? Uno sguardo dall’alto, con Luca Parmitano. Parmitano, astronauta dell’ESA - Agenzia Spaziale Europea, è stato il primo italiano al comando della ISS, durante la missione Expedition 61. Il programma, di e con Luigi Bignami, è stato realizzato con il supporto scientifico e tecnico di ESA, CNR, ENEA, OGS. Molti, inoltre, gli interventi di studiosi ed esperti. In day-time, documentari BBC sui vari habitat del Pianeta, mettono a fuoco la situazione in cui versano montagne, deserti, oceani e grandi pianure. In particolare, dalle ore 18.15 alle 21.15, la programmazione si concentra su Patagonia, Borneo, Zambia. World Environment Day: dettaglio programmazione -  08:15 Adamello: il libro di ghiaccio - 09:15 Planet Earth II - Montagne - 10:15 Eden: pianeta selvaggio - Alaska - 11:15 Eden: pianeta selvaggio - Galapagos - 12:15 Planet Earth II - Jungla - 13:15 Eden: pianeta selvaggio - Namibia - 14:15 Il tesoro delle piante - 15:15 Planet Earth II - Città - 16:15 Planet Earth II - Deserti - 17:15 Planet Earth II - Praterie - 18:15 Eden: pianeta selvaggio - Patagonia - 19:15 Eden: pianeta selvaggio - Borneo - 20:15 Eden: pianeta selvaggio - Zambia - 21:15 Come sta il nostro Pianeta? - Uno sguardo dall’alto, con Luca Parmitano - 22:45 L’aereo che salverà il mare Come sta il nostro Pianeta?: studiosi ed esperti Stefano Caserini docente PoliMi, Ingegneria Civile e Ambientale, per la Mitigazione dei cambiamenti climatici; Florence Colleoni paleoclimatologa OGS, primo ricercatore alla sezione Geofisica; Franco Coren dirigente OGS, sezione Centro Gestione Infrastrutture Navali; Guglielmina Diolaiuti docente ESP dell’Università di Milano, per Geografia fisica, Climatologia e Glaciologia; Alcide Di Sarra ricercatore OEM dell’ENEA, Centro Ricerche Frascati; Massimo Frezzotti docente Università Roma Tre, Dip. di Scienze, Fisica e Geomorfologia, sezione Scienze geologiche; Filippo Giorgi climatologo ICTP, direttore sezione Scienze della Terra; Michele Rebesco dirigente di Ricerca OGS, sezione Geofisica; Gianmaria Sannino responsabile divisione CLIM di ENEA, Centro Ricerche Casaccia; Franco Sedmak comandante rompighiaccio OGS Laura Bassi; Antonella Senese climatologa e ricercatrice DESP dell’Università di Milano, settore Geografia Fisica e Geomorfologia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
giancarlonicoli · 1 year
Text
23 mag 2023 19:30
“LE ALLUVIONI? AUMENTANO I DANNI PERCHE' MANCA LA CURA DEL TERRITORIO” – PARLA IL FISICO FRANCO PRODI CHE VIENE INDICATO COME UN PERICOLOSO NEGAZIONISTA IN QUANTO SOSTIENE CHE NON C’È ALCUNA EMERGENZA CLIMATICA - "C’È UNA FREQUENZA DI EVENTI ALLUVIONALI CON UN AUMENTO DEI DANNI E DELLE VITTIME. DIPENDE DAL FATTO CHE I TERRITORI IN COLLINA SONO STATI UTILIZZATI PER FABBRICHE E ABITAZIONI" - "IL MONITORAGGIO DEI FIUMI TORNI ALLO STATO E SI POTENZI L’UTILIZZO DEI RILIEVI RADAR" -
Estratto dell'articolo di Francesco Borgonovo per “La Verità”
«Siamo la patria della scienza mondiale, il primo servizio meteorologico è stato creato nei conventi della Toscana… Siamo stati il cuore della scienza del mondo e poi arriviamo a questo punto…».
Franco Prodi, già professore di Fisica dell’atmosfera a Ferrara e direttore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, non sembra amare molto le polemiche. E non intende alimentare quelle che, suo malgrado, lo investono ogni volta che si esprime su quella che - fino a prova contraria - sarebbe la sua materia.
Da decenni studia i fenomeni meteorologici e il clima, ma da qualche anno a questa parte viene indicato come un pericoloso negazionista climatico, viene insultato e svilito. Motivo? Ha firmato una petizione della fondazione Clintel (Climate intelligence) intitolata «Non c’è alcuna emergenza climatica» (la trovate in pagina) ed è estremamente critico della vulgata ecologista contemporanea.
La sua firma appare anche in calce a un nuovo documento di Clintel-Italia, in cui si afferma che «non ci sono sufficienti evidenze che possibili cambiamenti nella probabilità o della magnitudo degli eventi alluvionali possano essere attribuiti all’influenza umana sui cambiamenti climatici».
Secondo gli esperti che hanno sottoscritto il testo «I cambiamenti climatici non vanno confusi - come troppo spesso si ascolta dai mezzi di informazione e dalle dichiarazioni di alcuni responsabili politici - con gli eventi meteorologici, e le alluvioni non dipendono solo da eventi meteo-climatici ma anche dalla geomorfologia e dall’uso del suolo. Le cause dei danni dovuti agli eventi alluvionali e che vengono associati ai cambiamenti climatici sono invece dovuti nella loro quasi totalità a scelte di pianificazione territoriale e costruttive umane non corrette, ad una lettura sbagliata del territorio e del sistema fluviale e marino nella loro continua dinamicità».
(...)
Abbiamo visto i danni che questo ha provocato. C’è chi dice però che eventi simili stiano diventando più frequenti proprio per via del cambiamento climatico.
«Guardi, alla fine degli anni Novanta sono stato coordinatore di un progetto europeo, coordinando studiosi austriaci, tedeschi, inglesi e vari altri specialisti. Il primo package di questo progetto era proprio dedicato all’andamento statistico degli eventi alluvionali. Abbiamo esaminato tutti i casi dai primi del Novecento fino alla data del progetto, e non è emersa alcuna evidenza di frequenza crescente. C’è, questo sì, una frequenza di eventi alluvionali con un aumento dei danni e delle vittime».
E perché aumentano danni e vittime?
«Dipende dal fatto che i territori collinari sono stati utilizzati per fabbriche e abitazioni. È da sfatare il mito secondo cui ci sia un aumento di questi fenomeni, però. E in ogni caso, possiamo parlare di clima solamente quando ragioniamo su scale trentennali: il clima è sostanzialmente una statistica della meteorologia fatta su basi temporali variabili. Quindi questo per me è stato un evento completamente meteorologico e se devo fare un rilievo è che non vedo trattazioni radar-meteorologiche di questo caso dell’Emilia-Romagna».
Perché sarebbero importanti tali trattazioni?
«Utilizzando le osservazioni radar si capisce quanta pioggia cadrà in una determinata zona. Con il modello idrologico si può prevedere il livello di un corso d’acqua lungo il suo percorso».
Se non ho capito male in questo modo si possono dare segnali d’allarme con un certo anticipo.
«Sì, si possono guadagnare anche delle ore, ma pure una mezz’ora sarebbe meravigliosa per anticipare l’allerta alle popolazioni. Nel caso emiliano-romagnolo non so dire se la catena di rischio (così si chiama) sia stata corretta in tutti i punti. In alcune zone - ma qui mi baso su quanto ho visto in televisione ed entro in un campo che non è il mio, quello dell’ingegneria - mi pare che gli argini siano crollati. In altri casi è stato superato il livello».
Quindi il disastro romagnolo dipende, come dice qualcuno, da fattori quali il consumo di suolo, la manutenzione di argini e letti dei fiumi eccetera?
«Il consumo del suolo va assolutamente interrotto, ma per motivi di carattere più generale. È un problema che esiste, ma nella fattispecie non è fondamentale. Se dobbiamo tirare in campo un tema importante parlerei piuttosto della cura dei corsi d’acqua, e qui sono abbastanza in là negli anni per avere assistito al passaggio dalla gestione del Servizio idrologico nazionale alla gestione regionale».
Non doveva succedere?
«Assolutamente no. Un temporale se passa il Ticino non chiede il permesso alla regione Lombardia. La meteorologia deve essere nazionale per definizione, addirittura anche europea per certi aspetti. Io questo aspetto l’ho fatto presente ai tempi della riforma Bassanini, e in altre occasioni successive. Ma ogni volta tanti ossequi al professore e poi mi tenevano fuori dalle commissioni grandi rischi e dalle decisioni sui radar meteorologici».
(...)
0 notes
sceneggiaturex · 1 year
Text
IL GENIO DELLA NERCHIA – 17. INFORMAZIONI
il nuovo capitolo di IL GENIO DELLA NERCHIA è ONLINE! #spicy #libri #letture #narrativa #libreria #scrittore #narrativaitaliana #libritaliani #libriconsigliati
Articolo di giornale – Ritrovamento Una scoperta sensazionale: Eccezionale ritrovamento! Giacimenti di pietre preziose dal valore inestimabile. 28 Agosto – È stato ritrovato un giacimento nascosto di gemme preziose in un’isola dell’oceano al largo della Nuova Zelanda. L’isola incontaminata di origine vulcanica, unica nel suo genere e nella sua geomorfologia, celava numerosi tesori nascosti…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
kikigosso · 1 year
Text
Carta para a madrugada
Hoje ao abrir a porta que dá para a varanda, senti um ar fresco invadir a sala... o outono finalmente chegou. Tinha sido a primeira noite em que consegui dar trégua ao ar-condicionado também. Gosto do verão mas quando os dias começam a ficar mais frescos, parece que o ar se renova. Tudo fica mais nítido. Sempre fui de acordar cedo... primeiro com as aulas de natação, mais tarde quando mudei para o turno da manhã na escola. Quando comecei a trabalhar fazia academia às 6 da manhã. Bem mais tarde vieram os treinos de ciclismo às quatro ou cinco da manhã. O corpo se acostuma. Na pandemia, fazia questão de levantar cedo, tomar café e começar a trabalhar para não perder o ritmo. 
Gosto do silêncio das madrugadas. Parece que elas querem te contar algo sobre o dia que começa. Num sussurro. Sento no meu computador e enquanto vejo os emails, mensagens, faço listas de pendências. Me sento para escrever e as palavras somem. A madrugada quer me contar algo. Algo que aconteceu ou que está por acontecer.
Dou uma olhada nas minhas notas para ver se algo me chama a atenção. "Voçorocas ameaçam engolir casas em Buriticupu". A não ser que você seja um entendido no mundo da geomorfologia, deve ter ficado tão intrigado quanto eu com essa a chamada de uma notícia do jornal semana passada. Tendo acabado de ler "100 anos de solidão"de Gabriel Garcia Marquez, no pequeno momento entre ler a manchete e começar a matéria, minha mente já imagina insetos gigantes, desastres,  em uma pequena cidade, se isso não é realismo fantástico, não sei mais o que é.
(Voçoroca. Definição. Escavação no solo ou em rocha decomposta causada por erosão do lençol de escoamento de águas pluviais; boçoroca, buracão, vossoroca.)
A definição não ajudou... imaginem Macondo sendo sugada para o centro da terra, com todos seus habitantes. Buriticupu... o nome da cidade também parece inventado... Uma cidade dividida por uma cratera...
Confesso que passei muitos anos tentando chegar ao fim deste livro mas nunca passava das 10 ou 15 primeiras páginas. Não sei... não me prendia. Mas dessa vez me forcei a chegar até o fim. Achei confuso, me perdia nos personagens, mas desta vez não desisti. Faltando umas 5 páginas para o final não conseguia ainda entender o sentido. E eis que tudo fez sentido no último momento.
Talvez a vida seja assim. Um mistura da nitidez do ar fresco de outono com o surrealismo que encontramos ao folhear os jornais de hoje. Talvez a vida seja um constante encontro deste último momento em que a penumbra dá lugar aos primeiros raios, talvez no silêncio da madrugada esteja a resposta...
0 notes
gaetaniu · 2 years
Text
I geoscienziati creano un modello dinamico del paesaggio terrestre negli ultimi 100 milioni di anni
In che modo il trasferimento e l’accumulo di sedimenti dalle terre agli oceani ha influenzato la geomorfologia della Terra? Salles et al. presentano i risultati di un modello ad alta risoluzione della fisiografia superficiale, convalidato da osservazioni indipendenti tratte dalla documentazione geologica, che simula l’evoluzione del paesaggio causata dall’erosione e dalla deposizione negli ultimi…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
canalalentejo · 2 years
Text
Alegrete, no tecto do Alentejo
Alegrete, no tecto do Alentejo
Bem perto do ponto mais alto alentejano, ergue-se Alegrete, que se funde com a geomorfologia, fauna e flora da serra de São Mamede. Paulo Rolão – National Geographic Portugal Encavalitada no alto dos penedos, Alegrete é facilmente reconhecível pelas suas distintas muralhas. Para atingir a vila, é sempre a subir, mas vale bem o esforço quando se atinge a Torre do Relógio e o Largo da Igreja, a…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
forestieranger · 3 years
Photo
Tumblr media Tumblr media
18.08.2021
I finally found the courage to open a book and start studying for my geomorphology exam, let’s see if I can keep up.
P.S. I created some free wallpapers for august (like the one you can see in the pictures), if you want to try them here is the link to my blog : https://forestieranger.wixsite.com/ariannapcl
56 notes · View notes
encantosdobrasil · 3 years
Photo
Tumblr media Tumblr media
Pedra da Maravilha, município de Belém do Brejo do Cruz, Sertão Paraibano.
56 notes · View notes
fantasygreek · 4 years
Text
Tumblr media
El soldado de las montañas. ⛰
8 notes · View notes
jerovr · 4 years
Photo
Tumblr media
Mi pueblo montañero entre las nubes del páramo... #manizales #colombia #geomorfologia #ciudadenlasnubes #photography #landscape (en Manizales, Caldas) https://www.instagram.com/p/CCW_FcqlAjL/?igshid=157k18pxufc53
1 note · View note
noneun · 5 years
Video
youtube
Questo simpatico sviluppatore ha creato un simpatico programmino che simula l’erosione di una montagna causato dalla pioggia e dal trasporto di materiale che i rivoli causano al loro scorrere sul terreno. E questo programma è disponibile per essere simpaticamente scaricato: https://sebastian.itch.io/hydraulic-erosion
6 notes · View notes