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#grand messe des morts
filmnoirsbian · 1 year
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hi can you please tell me the order of which tragedy to read firs to understand house of atreus ?
I can't tell u that u have to follow ur heart. But don't start with Euripides.
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selidren · 3 months
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Automne 1921 - Champs-les-Sims
1/10
Cher Eugénie,
Je vous remercie pour votre recette, nous l'avons donnée à Madame Armadet qui nous a par la suite régalé. Constantin en particulier a énormément apprécie. Je vous adresse aussi mes condoléances pour la soeur de Jules, il ne semble pas que mon mari y ait pensé dans sa lettre. C'est bien triste, et je pense que si la famille avait été au courant de ses difficultés, nous aurions été ravis de l'aider. Je pense également tous les jours à votre Louise et je prie pour elle chaque dimanche à la messe.
Pour en revenir à votre question, je n'ai pas eu une enfance où la bienveillance féminine prédominait. Je suis assez casanière à parler de ma jeunesse, chose pour laquelle je ne juge pas Constantin quand il se refuse à évoquer sa mère. Je me suis retrouvée orpheline très jeune et ait été menée chez ma tante paternelle qui résidait à Savigny-sur-Orge, au sud de Paris. Elle n'avait pas vraiment envie de m'élever, aussi m'a t-elle envoyée en pension chez les religieuses grâce à l'argent laissé par mon père. Contrairement à Constantin, mon éducation chez les soeurs s'est passée sans encombre, et j'appréciais même d'y être, parce que ma tante et mes cousines me traitaient comme une pestiférée. Il me revient certaines mesquineries abominables, comme le jour où mon oncle est passé donner des sucreries aux enfants de la maison (lui-même ne s'est jamais marié et n'a jamais eu d'enfants) qu'il a confiées à ma tante. Au moment de la distribution, quand est venu mon tour, elle m'a regardé d'un regard méchant et m'a dit que je n'en aurait pas, car j'avais déjà pour moi tout l'héritage des grands-parents et que cela devrait me suffire. Elle ne cessait de prendre à parti mes cousines, et étant elles-mêmes de petites filles, elles ont adopté à mon égard la même attitude de rejet et de méchanceté. Voyez-vous, mon père, à la mort de mes grands-parents a capté une grande partie de l'héritage, car ma tante et mon oncle étaient en froid avec leur père. Je ne dis pas que cela est juste, mais cela a nourrit la rancoeur. Etant fille unique, cet argent m'est revenu à la mort de mon père, en attendant ma majorité, et a attisé l'aigreur de ma tante. L'argent est un poison, d'autant plus que la somme qui me revenait n'était pas si élevée que cela. Si je vous avait été apparentée, nulle doute qu'on aurait parlé de moi comme de la cousine pauvre.
J'ai heureusement pu recevoir une éducation correcte, qui m'a permis de devenir gouvernante pour enfants de bonne famille. D'ailleurs, je suis arrivée à Champs-les-Sims car mes précédents employeurs m'avaient recommandé à Jeanne, votre belle-soeur, dont j'ai débuté l'instruction des plus jeunes enfants. C'est en arrivant dans cette famille que j'ai découvert la connivence et l'amour que peuvent se porter les femmes. Je vous joins d'ailleurs une photographie dont je suis très fière : mes trois aînées qui se sont préparées elles-mêmes pour la cérémonie en l'honneur de Madame Eugénie. Je pense que vous n'aurez aucun mal à les reconnaître.
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figlidiroma · 14 days
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Sono passati 15 anni, e io sono sempre là.
La statua parlante di Pasquino e i Settecenteschi leoni di Palazzo Braschi. Oggi è la sede del Museo di Roma, un'esposizione di tele, acquerelli, foto e plastici che narrano la storia della città.
Per 50 anni, dall'Unità al 1921, fu sede del Viminale, prima del trasferimento all'attuale sede dietro via Nazionale.
Dal portone del palazzo entrave e usciva Giovanni Giolitti, forse, dopo Cavour, il più importante, discusso e discutibile ministro della storia italiana pre-repubblicana.
Il palazzo nasce sulle macerie del più antico palazzo Orsini a Pasquino: è il 1792, un brutto momento per il potere teocratico e monarchico in un'Europa che assiste inorridita ed impotente allo scatenarsi della furia giacobina.
Papa Pio VI Braschi se ne frega: vuole un bel palazzo per l'amato nipote, il principe Luigi Braschi-Onesti, e lo avrà alle spese del preesistente edificio.
Questo Luigi, per altro, è, forse suo malgrado visto lo sprezzante giudizio che della sua intelligenza dà il procuratore per il Tevere napoloenico, de Tournon, un personaggio formidabilissimo della Roma a cavallo tra papato e era napoleonica. Dico a cavallo a ragion veduta, perché Luigi sa stare in sella sia prima, che dopo l'avvento di Bonaparte: un talento raro in un epoca così turbolenta.
Il futuro papa è zio suo e del piccolo Romualdo: cesenatesi, nascono da Giulio Onesti e da Francesca Braschi, che di Pio VI è sorella. Quando Luigi è abbastanza grande, Pio lo richiama a Roma con il fratello che diverrà cardinale. Il papa celebra nella Cappella Sistina le nozze tra Luigi e Costanza Falconieri, nobildonna della potente famiglia nobile residente nel bel palazzo borrominiano di via Giulia (segue foto mia di una delle arpie di palazzo Falconieri, aggiunte più tardi ma su progetto di Borromini).
Adotta inoltre i nipoti, che da Onesti diventano Braschi e, come tali, principi.
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Luigi ha il fiuto per gli affari ed è anche ben raccomandato: conduce lucrosi affarucci nella campagna romana, uno dei quali sfocia in un'incresciosa causa di cui si sobbarca sempre lo zio. È la causa Lepri, che finisce davanti a tribunale rotale perché gli eredi Lepri, defraudati della loro eredità alla morte del padre Amanzio, ricusano la legittimità del testamento in favore del papa (che intendeva allegare i ricchi beni del possidente pontino a Luigi).
Alle soglie della Rivoluzione Francese, Luigi viene mandato dallo zio a trattare con i Francesi giacobini a Tolentino. Tuttavia, le trattative vanno maluccio e per giunta Luigi, tornato a Roma, si trova i Francesi in città ed il palazzo ancora in costruzione devastato: il popolo romano lo detesta e ha salutato con soddisfazione lo scempio francese nelle sue proprietà.
Tra l'altro, poiché il principe era di bocca buona e aveva collocato nel suo palazzo la sua collezione di preziose tele (Caravaggio, pittori Cinque-Seicenteschi, sciocchezzuole del genere) i francesi, quel che non rompono lo rubano e lo spediscono in Francia.
Però, Luigi, che forse non è sveglio, sostiene de Tournon, ma evidentemente ha la furbizia degli imbelli, riesce a rimontare anche da questa disgrazia: dopo alterne vicende di prigionia condivisa con lo zio, diventa infatti il primo sindaco della Roma giacobina e repubblicana e, come tale, pure scomunicato.
Intanto si procura come segretario privato Vincenzo Monti, e pare che i rapporti del poeta con la famiglia del suo datore di lavoro siano intimi, mooolto intimi. Così intimi, infatti, che forse la piccola Costanza Braschi è figlia di Monti, più che di suo padre.
Comunque, passata la fulgida tempesta napoleonica, Luigi, come le lumache dopo la pioggia, rifà capolino e mostra nuovamente il suo talento opportunistico: riesce a rientrare al servizio del pontefice, un altro, Pio VII, e a farsi levare pure la scomunica.
Ma le fortune economiche della famiglia sono state duramente messe alla prova dalle ruberie e dai rovesci bonapartisti. È il 1816: Luigi muore, sepolto a Santa Maria Sopra Minerva, e per cinquant'anni gli eredi campicchiano di rendita senza replicare le fortune paterne e anzi, indebitandosi oltre il tollerabile.
Infine, ridotta con le pezze al culo come si dice a Roma, tenta di alienare il palazzo che tanti grattacapi ha causato all'avo Luigi per ripagarsi i debiti con una riffa nel 1866.
Gli va male, però: non vendono sufficienti biglietti, e l'ingombrante e costoso casermone resta loro sulle croste, sebbene per soli cinque anni. Infatti lo Stato Italiano, sin dalla sua nascita contrassegnato da un brillante fiuto per le cause perse e le sòle più solenni, interviene a salvare la situazione e se lo compra nel 1871.
Il palazzo diventa così residenza e ufficio di Giolitti però il suo ruolo nelle vicende di storia patria e cittadina non è finito. Dopo il trasferimento del Viminale alla sua attuale sede, infatti, iniziato nel 1921 e terminato nel 23, il palazzo Braschi subisce una curiosa sorte, proprio lui, sorto alle spalle di Pasquino, voce del popolo contro le assurdità e gli abusi del potere su Roma la sua gente. Infatti, diviene epicentro dell'attività propagandistica fascista, finché, dopo l'Armistizio e fino alla Costituente, è perfino sede del PNF e dei gruppi di repressione.
Dalla fine della guerra al '49, ecco che si ripete, pur con le debite differenze, la vicenda di spoliazione e devastazione già vista nel 1798: stavolta, a far danni sono i poveri cristi degli sfollati, morti di fame e di rabbia e di disperazione dopo la fine della guerra. Le belle sale, gli eleganti affreschi sono deturpati e danneggiati da gente abbrutita dall'orrore della guerra, dell'occupazione nazista e della guerra civile.
Solo dal 1952, Palazzo Braschi viene infine risistemato alla bell'e meglio e istituito a sede del Museo di Roma.
Ancora adesso ci accoglie con una bella carrozza settecentesca nell'androne, memoria di uno sfarzo e di un'indolenza verso la miseria e le piccole cose che è forse quella della grande Storia, ai cui margini questo luogo ha tanto fortunosamente galleggiato.
Le prime due foto, tutte mie, sono scatatte nel settembre 2024, le ultime due le scattai nel 2009 e infatti sono barochissime, storte e filtrate con i potenti mezzi di Paint su un PC che montava Windows Vista.
Dopo 15 anni sono sempre a spasso per Roma a fotografarla, però!
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wxllflowers · 6 months
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— I'm a mess, but I'm the mess that you wanted
Olivia Marie Priestly foi uma criança um pouco insegura, bastante carinhosa e muito carente de atenção. Não era raro ver a menina correndo atrás do pai, pedindo por colo, tentando imitar os movimentos da mãe ou querendo a atenção do irmão. Apenas sua avó, uma doce velhinha, era quem realmente tentava dar todo o amor e carinho que conseguia para a pequena Ollie. Célia sempre incentivou a neta à ser bondosa, humilde e paciente, prometendo que ela teria todo o amor do mundo se parecesse uma princesa. E era exatamente o que Olivia tentava, educada e bondosa, mesmo quando os garotos eram malvados e as garotas a ignoravam. Por muito tempo, a caçula dos Priestly conseguiu ser bondosa, mas, após o falecimento da avó, a coisa toda desandou.
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Após a morte de Célia, Olivia se fechou totalmente. Não queria mais tentar ser boa, ou compreender as pessoas, não tendo mais o amor da avó, e se apoiando apenas no primo — tão traumatizado quanto ela—, Olivia criou uma enorme casca ao seu redor. Passou a apenas observar as pessoas ao seu redor, mas se mantinha o mais distante possível de todos. No primeiro papel que Olivia desempenhou em sua vida, ela passou a ser invisível: se escondia entre os colegas, não abria a boca para falar nada, e focava apenas nos estudos e na atuação. Lucien e Arabella eram os únicos amigos que conheciam a verdadeira Olivia, enquanto os demais, apenas era apresentada a casca que Priestly se envolveu durante os anos de faculdade.
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Com o grande incidente e conseguindo seu primeiro papel, Olivia mudou novamente sua forma de agir. Conhecendo agora o mundo de Hollywood e maravilhada em experimentar o amor dos fãs, Priestly adotou o nome Ivy como o seu próprio, e passou a agir como uma verdadeira estrela. Ivy passou a ser uma mulher independente, que lutava pelo seu trabalho e conseguia seus papéis apenas com um sorriso e boas maneiras. Aprendeu outros idiomas para conseguir ficar próxima dos fãs, a ponto que, mesmo com seu nome manchado por supostamente ter separado um casal que todos amavam, Ivy tinha o apoio incondicional dos fãs. Ainda era um pouco chorona e carente, como foi durante a infância, mas tinha agora um pouco mais de segurança, sabendo que sempre teria o amor dos fãs, independente se alguém estava ao seu lado ou não.
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claudehenrion · 9 months
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La grande muette : l’Eglise.
La France bruisse de rumeurs de ''ras-le-bol''. Elles sont partout et peuvent faire craindre le pire, toute révolution n'ayant jamais apporté que des pleurs et des grincements de dents. Un lecteur –dont je ne sais rien d'autre que le titre (prestigieux) et le nom-- me fait parvenir un texte qui devrait intéresser beaucoup d'entre vous, amis-lecteurs. Dans notre tradition d'ouverture, je suis heureux de l'accueillir. En ces temps où les crèches et les ''nativités'' sont pourchassées et interdites par les cons, et où les progressistes-au-pouvoir vont recommander le suicide comme solution aux problèmes qu'ils fabriquent, il faut appeler ''chat'' un chat ! Soyez le bienvenu, mon Général .
''Quand j’étais enfant, pendant la messe, mon curé montait en chaire pour son sermon qui comportait toujours un volet ''séculier''. Il évoquait la vie locale, quitte parfois à être un peu intrusif, et la vie nationale sur les grands sujets du moment. De sa position dominante, le prêtre appliquait ses leçons de morale chrétienne à la vie de ses paroissiens. Il n’y avait pas besoin d’avoir un esprit fin et délié pour tenter d’en traduire l’application à ce que le pécheur vivait. Le curé parlait ''cash'', comme on dirait maintenant... et même pendant l’occupation du pays par les Allemands, certains dimanches, il tenait des discours qui faisaient craindre pour sa sécurité. Il n’était pas un cas particulier, et il était courant, admis, attendu, que les prêtres se comportent ainsi. On attendait, parfois on appréhendait, le sermon du prêtre que certains trouvaient même un peu trop bavard et impliqué. Ce n’est plus le cas depuis longtemps et ce n'est pas un bon point ! En ces temps ''bénis par certains côtés'', le christianisme n’avait pas de concurrent sérieux sur le continent européen, sauf d'atroces doctrines en ''-isme'' dont tout le monde souhaitait la mort...
On a ensuite fait descendre les curés de leur chaire, et ils sont ipso facto devenus moins audibles, malgré des progrès techniques que leur offrait une sonorisation qui, croyait-on, ne rendait plus nécessaire de s’élever pour se faire entendre. C’était l’époque où l’église, acharnée de fausse humilité et en recherche de démonstrations de misérabilisme, avait déjà le désir de se fondre dans une masse qui, ayant changé de composition, lui était devenue étrangère. Mais des ''on'' avaient peur que la position dominante du prédicateur puisse faire croire que l’Eglise cherchait à manifester sa domination sur l’auditoire, ce qui semblait insupportable dans ces moments où commençait à être rejetée toute autorité, même morale. Le déni de soi a frappé nos curés, comme les instituteurs qu’on a descendu de leur estrade : devenus ''presque comme tout le monde'', ils n’impressionnaient plus grand monde.
Les curés sont donc descendus à hauteur des fidèles et depuis... ils n’ont plus rien à dire. Même lors de fêtes dites patriotiques, les allusions en rapport direct avec la commémoration de l’événement sont rares, et expédiées en quelques mots bien timides. J’ai entendu, il y a quelques années, lors de la cérémonie commémorative du 8 mai 1945, un prêtre déclarer que la violence ne règle jamais rien... alors qu’il rendait hommage aux victimes du nazisme qui ne put être abattu que par la violence. Seules les cérémonies d’obsèques ont, pendant un certain temps, échappé à la règle, qui veut des ''prestations'' désormais interchangeables : la même messe à Dieppe qu’à Carcassonne, une messe ''prête-à-porter'' , déconnectée du réel. rentrée dans le rang. C'est une mauvaise nouvelle de plus.
Bien sûr, la messe n’est pas une tribune politique, c est d’abord et avant tout un acte religieux dont la liturgie est le cœur. Les évangiles traitent certes de tous les aspects de la vie, mais leur sens restera obscur pour beaucoup s’il n’est pas explicité, traduit en termes clairs, appliqués au monde d’aujourd’hui, pour rendre accessible à tous les choses qui peuvent être dites des choses qui doivent être dites. Ce devrait être le rôle du prêtre, comme l'exerçait le célèbre Père Boulad, ce prêcheur enflammé, jésuite melkite égyptien connu pour ses prêches ''musclés'', bel exemple à imiter de toute urgence...
Pendant une période assez longue, cette déconnexion entre l’acte religieux et la vie terrestre a été sans grande importance. Mais depuis la constante progression de l’Islam en terres chrétiennes, ce mutisme de l’Eglise devient de plus en plus étonnant, à en être assourdissant, incompréhensible. Les imams n’ont pas ces pudeurs et n’hésitent pas à haranguer leur auditoire, exaltant, par exemple, la résistance à l’emprise sociétale du pays dans lequel ils ont pourtant choisi de vivre... quand ils ne font pas carrément appel au djihad, à la guerre contre les insoumis, c’est-à-dire contre tous les non-Musulmans, Juifs et Chrétiens en tête. Ils ont une grande chance, car les textes de l'islam sont essentiellement des appels au combat pour conquérir le monde par la conversion, la soumission ou la mort des infidèles. Et tout imam peut, comme récemment celui de Beaucaire, dire qu’il n’appelle pas personnellement au meurtre en citant des versets du Coran, puisque c’est Allah qui parle.
En face rien, ou presque. Des prêtres ''taiseux'', armés de textes humanistes ne prêchi-prêchent que l’amour de son ennemi. La partie n’est pas égale. Pourtant l’opposition aveuglante entre les textes religieux chrétiens, pétris d’amour de l’autre, et les textes islamiques, chargés de violence à toutes les pages dès qu’il s’agit des autres, autorisent des comparaisons (on dirait de nos jours : de la ''publicité comparée''). Une telle pratique serait utile à tous : à destination des musulmans si possible (même si son efficacité serait marginale, tant cette collectivité est déjà encadrée, soumise)... mais à destination des chrétiens, qui ne sont pas conscients de ce qu’ils vont perdre.
L'alternative est claire, et nous la voyons à l’œuvre, avec les dégâts qu'elle entraîne : faudra t-il se résigner, comme font les témoins de Jéhovah, qui refusent toute violence quelles que soient les circonstances car Dieu s’occupera de tout, à la fin des temps ? Faut-il s’en remettre à l'Etat, dont l’obsession laïcarde s’égare en discours vains, et qui est incapable d’endiguer l’invasion en cours ?
Toutes les civilisations n'ont pu naître que adossées à une religion. La nôtre est issue de 60 générations imprégnées de christianisme. Elle est menacée par une autre qui ne la vaut pas, à nos yeux en tout cas. L’Eglise ne peut pas se contenter de regarder passer le train. Elle doit parler. Elle dispose pour cela de milliers de bouches qui sans doute ne demandent qu’à être autorisées à le faire. Il nous faut une Eglise de combat. Mais est-ce un espoir raisonnable, avec le pape François ?
Signé : Général (2S) Roland Dubois
PCC, H-Cl.
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tenebraetuae · 2 years
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Chiesa del Purgatorio
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La Chiesa Ducale del Purgatorio, Santa Maria del Suffragio, è stata costruita come cappella funeraria della famiglia Orsini tra il 1649 e il 1654, grazie ai duchi di Gravina, Don Ferdinando II Orsini e sua moglie Donna Giovanna Frangipane della Tolfa, genitori del Papa Benedetto XIII.
Il Santuario è a una navata con sette altari. Tra i numerosi quadri, si alza la grande pala d'altare sull'altare maggiore raffigurante la Madonna del Suffragio, opera di Francesco Guarino. La cappella dell’Annunciazione ospita il monumento sepolcrale di Ferdinando III Orsini. Sempre nella Chiesa, è presente un pulpito ligneo del Settecento e un organo realizzato nel 1790 ad opera di Benedetto De Rosa.
La Chiesa del Purgatorio è una perla dell’architettura religiosa posta all’imbocco della Piazza della Cattedrale per chi vi giunge da Porta San Michele. Appartiene ad una specifica categoria di edifici di culto cattolico, quella dei Monti del Suffragio, di cui si riscontra la presenza in numerose altre città in Puglia. Si tratta di Chiese dedicate al culto dei morti: le preghiere e le Sante Messe sono finalizzate alla salvezza delle anime dei defunti, assegnando al Monte del Suffragio una funzione mediatrice tra la devozione dei fedeli viventi e la conquista del regno Celeste da parte dei passati a miglior vita.
All’esterno si impone allo sguardo il portale dall’evidente impatto allegorico sormontato dai due scheletri semisdraiati, in atto, forse, del suono dell’angelica tromba della risurrezione finale. Le colonne ai lati del portone sono sostenute da orsi, il simbolo della famiglia Orsini.
Nella facciata della Chiesa si possono leggere due iscrizioni che riportano chiaramente al memento mori: “Quod tu es ego fui” Ero quello che sei, “Tu eris quod ego sum” Sarai quello che sono. Ai lati del tempio ci sono anche due insegne sormontate da Cherubini e con teschi pendenti che annunciano: “Breves dies hominis” e “Via universae carnis”, cioè I giorni dell'uomo sono brevi e Via di ogni carne. Riferendosi a che tutti percorreremo la strada della morte verso il giudizio.
Donna Giovanna fu la capostipite della costruzione, la Duchessa al suo passo lasciò concrete preziose testimonianze del proprio livello culturale con opere e architetture che costituiscono oggi l’identità di Gravina.
La Piazza Benedetto XIII rappresenta l’impronta della nobildonna del Seicento che riqualificò quel luogo aperto a strapiombo sul burrone con la costruzione della Chiesa del Sacro Monte del Suffragio, Chiesa del Purgatorio. In seguito la nobildonna avrebbe arricchito la piazza, sul lato opposto, con l’erezione della cappella di pertinenza del Monastero delle Domenicane, di cui sarebbe diventata la Badessa.
Voglio riportare peraltro, l’intensa agitazione d’anima che invase Donna Giovanna. Rimasta sola, prematura vedova e madre di sei figli tutti assegnati alla vita religiosa, divenne la donna con più potere della regione. Si dedicò con tutte le sue forze ad azioni caritatevoli e alla preghiera, maturando pian piano il desiderio di dedicarsi totalmente al Signore. La mattina del 21 novembre 1676 si confessò e assistette alla messa nella Chiesa di San Domenico, poi si recò nella Cattedrale dove restò a lungo in contemplazione davanti al Crocifisso. Dopo una lunga riflessione, bussò alla porta del Conservatorio di Santa Maria del Piede (oggi Monastero di Santa Maria delle Domenicane, vicino alla Cattedrale). A 52 anni divenne Suor Maria Battista dello Spirito Santo, lasciandosi per sempre alle spalle il mondo e la società che aveva contribuito a migliorare.
Ora che siamo nel periodo dei defunti, mi riaffiorano i riti a loro dedicati e, per associazione, mi chiedo perché la Chiesa del Purgatorio non sia più dedita al Culto Divino, ma sia diventata luogo museale, per la precisione sede del Museo Capitolare d’Arte Sacra. Oggigiorno la Chiesa viene riportata come “sconsacrata”, la prima impressione per chi, come me, è legato alle tradizioni, è di sgomento per il venir meno di un’antica consuetudine che aveva mutato una cappella di famiglia Orsini, in un luogo sacro per il popolo gravinese. Nei giorni festivi la piazza risuonava del tremore di campane proveniente dalla Chiesa Madre, Santa Maria delle Domenicane, e dal Purgatorio; le persone frequentavano le funzioni, soprattutto quelle delle prime ore del mattino; nel mese di novembre i rintocchi del mortorio contrassegnavano la larga partecipazione dei fedeli alle messe di suffragio.
Come dobbiamo interpretare la chiusura della Chiesa al culto? Nessuna delle altre Chiese del Purgatorio nel territorio risulta sconsacrata. Gli edifici sacri sono un segno visibile della presenza di Dio nella società e svolgono un ruolo di qualificazione dell’ambiente urbano, oltre a possedere evidentemente una funzione spirituale.
Certo, lo spopolamento dei centri storici e delle periferie delle città, unitamente alla crisi delle ordinazioni sacerdotali, sono da tenere in debito conto quando incidono sul regolare funzionamento delle comunità parrocchiali. Tuttavia il fenomeno della crescente assenza dei fedeli nelle Chiese, soprattutto dei giovani, è generale e non limitato agli edifici di culto dei centri storici. A tale atteggiamento è necessario che corrisponda una visione del clero meno rassegnata e più votata ad una paziente comunicazione della bellezza del messaggio cristiano. Non tutti gli ecclesiastici si mostrano rassegnati, ma la riflessione è d’obbligo quando si tratta di decretare o di ritenere in via di fatto una Chiesa non più gestibile come luogo di culto.
Tanto nelle città quanto nelle campagne i beni culturali ecclesiastici costituiscono preminenti elementi di riconoscimento culturale e di aggregazione sociale, indipendentemente dal loro specifico contenuto liturgico. In ogni caso la grave decisione di cambiare la finalità di edifici costruiti come luoghi per il culto cristiano dovrebbe coinvolgere i diversi soggetti implicati: l’intero popolo di Dio, il Vescovo, il parroco, il consiglio pastorale, gli ordini religiosi, le associazioni e i movimenti ecclesiali, le confraternite, i parrocchiani.
E’ stato fatto tutto questo? Com’è possibile che un luogo di culto cattolico così popolare a Gravina e unico sia stato chiuso da un giorno all’altro? Mi sfugge il significato vero di quella che appare una sconsacrazione senza giustificazioni e che diariamente scuote le coscienze civili e religiose gravinesi. Spero che sia una decisione non definitiva, anche se ormai perdura da svariati anni. Il popolo dei fedeli, la Chiesa, la storia e l’arte avrebbero bisogno di una spiegazione per tale decisione. I capolavori dell’arte sacra si sono fin qui salvati dal degrado e dall’oblio solo in quanto inseriti dentro il Museo Capitolare.
Preghiamo finché la casa di Dio ritorni alla sua tradizione originale e non divenga per sempre un luogo di semplice esposizione Sacra. Preghiamo finché ci ridiano ciò che ci è stato sottratto senza nessuna spiegazione di fatto e che in questi giorni si sente di più la sua mancanza.
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landrysg · 2 years
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Have you heard Mass today?
François Joseph Gossec (1734 – 1829), Grande Messe des Morts (1760)
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plumedepoete · 1 year
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De poétiques tourbillons - David Frenkel
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Nuit psychédélique Dans le tourbillon assourdissant De la grande messe métallique, Et sous les lasers fluorescents, Je dansotte avec les alcooliques. Pris dans un tourbillon de folie, Dans l’abysse je suis entraîné ; J’aperçois la méduse Aurélie ; Sous ses ailes d’or je vais caner. Le mal de tête me ressuscite,  M’extraie du tourbillon de mes rêves. J’émerge dans une aube anthracite Celle qui m’enténèbre et me crève. Dansez arias Les soucis dansent avec moi Dans un tourbillon de joie. Ils ont vibré d’effroi Aux souffles de Dame Fortune, Et ont trépassé Dans un tourbillon de bonnes nouvelles. Ils ont ressuscité Aux détours des vicissitudes de la vie ; D’autres esprits les avaient invités. Avant de partir, valsez avec moi. Le labeur, ma solitude Dans un tourbillon de labeur, J’enfonce mon impérieuse vanité. Agite-toi, besogne indispensable ; Tes objectifs me font vibrer jusqu’à la moelle. Sous le joug d’un capitalisme fiévreux, Sous la férule de fébriles mépris, Je tourbillonne dans la vaste économie, Dans la solitude endormie. Mouvements amoureux Dans le tourbillon de l’amour, Tes yeux tournent en vrille, Ta voix descend en spirale, Ton parfum monte en volute, Ta grâce tourne comme une hélice, Et mon cœur se tortille d’amour. L’infâme jalousie Dans le tourbillon de la passion, J’aperçois maintes rivalités. Mon amour est en ébullition Dans la tortueuse volupté. Mes mots s’agitent de jalousie Qui dans un tourbillon de violence Enlève à l’amour sa poésie. Le poème se meurt en silence. Un vaste tourbillon de colère Entraîne mon esprit et mon cœur Dans des pensées qui vont vous déplaire ; Mon âme s’abîme de rancœur. Ô vieillesse Par la fenêtre de la vieillesse, J’aperçois mes années printanières Qui dans un tourbillon de joliesse Me saluent de brillante manière. Le tourbillon de la mort m’entraîne. Avec le trépas, je dois descendre. Autour de moi, les années s’égrènent La vieillesse me joue les Cassandre Aux confins du trépas Dans le tourbillon de l’angoisse, La noire inconnue m’engloutit. Je virevolte dans le néant, Damné par l’hydre des ténèbres. Je tournique dans l’ombre infernale, Dans le tourbillon de la mort. Aucune main ne me sauve, Aucune parole ne me délivre Du tourbillon d’un diabolique silence. Dans le tourbillon des souvenirs, Mon âme soudainement surgit ; Leur mémoire va me retenir ; Ils gravent sur mes années : ci-gît. Le tourbillon de la création Un jour Dieu a tourbillonné d’ennui. Il s’est agité dans la profonde nuit Et s’est morcelé en d’infinis tourbillons Qui tournent autour de l’éternel sillon, Celui que Dieu creuse continuellement Dans le labyrinthe de son entendement. David Frenkel Read the full article
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christophe76460 · 19 days
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ROBERT POWELL, ALIAS JESUS DE NAZARETH ET OLIVIA HUSSEY, ALIAS VIERGE MARIE MERE DE JESUS, POURQUOI AVEZ-VOUS TOURNE CE GENRE DE FILM QUI A ENTRAINE LA PLUPART DES GENS DANS UNE GRANDE IDOLATRIE EN COMMENÇANT PAR LES GRANDS PRETRES DIPLOMES DE L’AVEUGLEMENT ET DE LA SURDITE ?
C’est le 376ème message.
Dans ce monde, j’ai un choix à opérer qui est soit d’ouvrir ma bouche et être ennemi des grands hommes de Dieu de ce monde accompagnés de leurs adeptes qui son premièrement les chefs d’Etats, les chanceliers, les ministres, les diplomates, les gouverneurs, les généraux, les préfets, les procureurs, les grands hommes d’affaires, les directeurs, les stars…, soit de la fermer et être ennemi du Père, du Fils, du Saint-Esprit, des anges, des élus….
Mais, mon inquiétude n’est pas de perdre le pain de Moïse (ce qui entre dans mon ventre), mais plutôt de gagner celui de Jésus (ce qui nourrit mon âme). Ma chair, assassinée ou pas, qu’elle mange et vive bien ou pas, retournera tôt ou tard dans la terre où elle avait été tirée ; par contre, mon âme, si elle ne mange et ne partage pas cette vérité, elle héritera le lac de feu éternel.
Si le sang de Jésus Christ avait coulé dans ce monde pour que la vérité qui affranchit et qui sauve soit connue de tous, combien de fois mon pauvre sang qui doit couler à cause des ennemis de Dieu (sa parole), de la démonstration de la vérité et de la puissance qui éclairent les gens, afin qu’ils soient libérés des tenailles du maître de la perdition.
Robert Powell, alias Jésus de Nazareth, Olivia Hussey, alias vierge Marie mère de Jésus, Réalisateur Franco ZEFFIRELLI, pourquoi avez-vous tourné ce genre de film, encore plus dans cette génération foudroyée par l’ignorance de la connaissance de la vérité de Christ ? Cela a causé des dégâts graves, au point où les grands prêtres, diplômés d’aveuglément et de la surdité, ont fait de vos photos leur dieu, en entrainant plusieurs jusqu’aux petits enfants, à considérer et à dire lorsqu’on leur montre vos photos que Robert Powell c’est Jésus, qu’Olivia Hussey c’est la Vierge Marie ; et plusieurs personnes, en voyant vos images, ne savent pas que c’est un film que vous avez tourné en 1977. Pour ces aveugles, c’est Jésus-Christ ou Marie en personne qui figure sur ces images ; ils ne comprennent pas que vos images se sont présentées 19 siècles après la mort de Jésus-Christ et celle de Marie dans la chair. Et en ce jour, votre film n’a que 38 ans d’âge, mais les gens prennent ces images comme étant des photos véritables de Marie et de Jésus. Voilà pourquoi pour plusieurs, avoir ces photos dans leur maison, porter des médaillons avec ces effigies au cou est une bénédiction ou protection. Mais là où les gens sont tombés dans le grand piège de Satan, c’est en voyant comment les grands prêtres adorent, vénèrent et aiment ces images au point qu’ils agrandissent les photos de ces acteurs et les accrochent dans leurs grands bâtiments de prière ou de messe. C’est en voyant aussi comment ils font fabriquer des monuments avec l’effigie de ces acteurs, les placent dans les endroits où les gens viennent se prosterner, et faire même des pèlerinages. Dans chacun de leurs grands bâtiments, ces images taillées sont présentes. Pour l’image d’Olivia Hussey, alias Vierge Marie Mère de Jésus, elle a même une maisonnette. Comment les gens ne resteront-ils pas inséparables deces images ? Si oui, le jour de leur mort ; et pour certains même, on les enterre souvent avec cette croix au cou par recommandation du défunt qui ne s’imagine pas de ce qui l’attend.
Ces gens connaissent que celui qui est à la tête du bien-être de l’idolâtrie selon l’homme ancien est le représentant de l’apôtre Pierre ; ils portent de grandes connaissances des choses de la terre attestées par les papiers appelés diplômes, et sont entrés dans les grandes écoles de formation biblique appelées séminaires, où ils ont passé plusieurs années. Tout ceci, à la lumière du Seigneur, n’est que véritable diplôme pour un enseignant de l’aveuglément.
En vérité, le Seigneur Jésus avant qu’il ne vienne dans ce monde physique, avait déjà vu Robert Powell, à qui il sera comparé par les hommes de cette génération ; voilà pourquoi il dit : « A qui me comparerez-vous, pour que je lui ressemble ? Dit le Saint» (Esaïe 40/25), et le prophète Esaïe de son côté dit : « A qui voulez-vous comparer Dieu ? Et quelle image ferez-vous son égale? » (Esaïe 40/18).
J’ai beaucoup à dire et à démontrer sur les œuvres du mensonge parce que le Seigneur m’a établi messager sur les nations ; beaucoup de gens disent que je m’attaque aux grands, mais tout ce que je peux leur dire, c’est de demander à Dieu ou au diable qui est peut-être leur maître, de le prier qu’il leur montre la grandeur qui est en moi et que je suis, afin qu’ils ferment leurs petites bouches affamées et assoiffées des vanités.
CHAMPI Apôtre non de la part des hommes, ni par un homme mais par Jésus-Christ et Dieu le Père. La puissance de Dieu c’est la connaissance. Connaître pour éviter de pécher et être affranchi de la mort éternelle. (Jean 8/32)
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thereselyssia · 1 month
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POUR LA SUPPREESION DES #MESSES MESSES ET OFFICE RELIGIEUX TOUS TYPES #RELIGION #MEDIUM #PRIERE #PRIERES #MEDIUMNONFM #fmworld #FM !!!
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. DEMANDONS L ANNULATION DES MESSES . !!!!
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suite a transcription TOUTES POLICES TOUTES GENDARMERIES ET MR DUBUS ....
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Les magies ne sont pas faites pour faire le mal, mais pour faire que nous ne travaillons plus, en construisant objet, maison etc ... rapidement.
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Les problèmes viennent du fait que les magies des personnes oeuvrant pour le bonheur pour tous, se font voler à la messe, ou à d'autres offices religieux, franc maçons, ou même non religieux, souvent par le mari, qui achète sa femme, à la franc-maçonnerie, car elle a les magies et les pouvoirs qu'il veut, et dont il se sert pour faire le mal, il n'informe jamais sa femme qu'il utilise ses magies et ses pouvoirs.
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En priant, à la messe, les dieux, et nos guides, envoient sur Terre, des corps astral ou astraux, ces corps ont une partie de nos magies, pour pouvoir réaliser nos prières ...
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Mais, lors des messes, ces corps astral ou astraux, sont volés par les prêtres et ceci permet aux prêtres de voler nos magies et nos pouvoirs et les prêtres réorientent nos corps astraux vers des fonctions pour le malheur pour tous, car ce sont les prières de la Franc-maçonnerie.
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Suite aux avoeux de père Guy Marie Tavignot courant juin, qui a confirmé que tous les prêtres sont dans la Franc-maçonnerie et qu’ils sont tous payés pour faire des malades et des morts,
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⚠️⚠️⚠️⚠️CE 3 – 08 -2024 - LES MAGIES DES RELIGIONS ONT TRANSCRIT à 00H07 A TOUTES POLICES TOUTES GENDARMERIES TOUS MONDES TOUS TEMPS confirmant que
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Les maladies et accidents de tous les paroissiens sont dûs aux magies des prêtres
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Toutes les allergies de tous les paroissiens sont dues aux sorts mis par les prêtres
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Tous les morts de tous les paroissiens sont dûs aux sorts mis par les prêtres
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Toutes les familles qui se fâchent pour peu de choses sont dû aux sorts mis lors de la messe des cendres
Tous les objets bénis par les prêtres portent des sorts de maladies, d’allergie, d’accident, ou de mort.
Une grande partie des échecs professionnels ou sentimentaux sont dûs aux magies des prêtres
C’est la même chose pour toutes les autres religions, Islam, Judaïsme, Hindouisme, Boudhiste, etc … tous les religieux sont dans la franc-maçonnerie et leurs magies agissent pareil.
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L’astrologie et le Reiki, sont aussi dirigée par des magies de la Franc-maçonnerie, et font les mêmes choses.
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Vous avez tout mon soutien,
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JE NE SALIS PAS LA RELIGION !!! CE SONT LES ACTIONS DES PRETRES ET AUTRES RELIGIEUX QUI LE FONT AINSI QUE CE SYSTEME FRANC MACON ... qui REND LES RELIGIONS INEFFICACES POUR LE MALHEUR POUR TOUS ET POUR L EXPLOITATION DE TOUS ET L ENRICHISSEMENT DE 47 MEDIUMS TOUS DES #HOMMES #FM #MYSOGYNE #TORTUREUR #DE #FEMMES #DE #FILLES #DE #TOUTE L HUMANITE
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#NOTREPOGNON #NOTRESOUFFRANCE #NOTREVIE €TOUCHEPASAMAFOI #TOUCHEPASAMAVIE #KTO #CATHOLIQUE #CHRETIEN #ORTHODOXE #MUSULMAN #ISLAM #ISLAMIQUE #RADICAL #FOI #CROYANCE #ARNAQUE #FMFAUXCUL #FAUXCULCONCON #RELIGIEUX #POLITIQUE #MINISTREDUCULTE #EGLISE @followers@à la une Judith Godrèche - Toutes les filles pleurent Cyril Hanouna @LIVAROL Charlie Hebdo Charlie Hebdo Courrier picard OISE HEBDO @C8 @M6 @TF1 TF1 INFO TF1 Tv info #SCOOP #INFO #MEDIUMINFO #ENQUETE #QUETE #SPIRITUEL #SPIRITUELLE #SPIRITUALITE #PAGAN #PAGANISME #BIBLE #CORAN #TORAH #TALMUD #THEOLOGIE #ETUDERELIGION #MONOTHEISME #POLYTHEISME #MANIPULATION #MEDIUMNITE
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Belle Journée,
Christelle Rimette
22 rue de la Pommeraye
60400 Cuts
07 63 99 24 62
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patricidekid · 2 months
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Sans réponse
Soudainement j’y repense en un simple après-midi d’août.
Il m’a suffit d’un regard lancé à une vieille photo, celle d’un bambin souriant a pleine dent.
Je me souviens de cette journée, du faux sourire que j’arborais, des larmes cachées, de la vaisselle brisée de la veille.
Des hurlements, de l’abandon de ma mère en pleine nuit.
Des coups, des mains.
Dans la nuit je suis allée secrètement à genoux devant ma fenêtre, le clair de lune et le croassement des grenouilles comme seules réponses.
Mains lié, je murmurais toute les prières dont je me souvenais, celle que j’avais entendu rapidement a la messe, lu lors de l’enterrement de ma grande tante.
De me sauver, nous sauver, que tout s’arrête, que pour une fois je puisse dormir de ma volonté.
Que les mains arrêtent de se glisser dans mes draps.
Mais tu n’a pas répondu, jamais, rien fait, aucun signe.
C’était rude pour une enfant, j’ai pensée que tu me haïssais, je le pense toujours un peu. Pourquoi faire subir cela a un être humain ? Je ne me sauverai pas moi-même.
J’ai pleurée et répétée ça chaque nuit, chaque fois qu’une voiture démarrait secrètement dans la nuit, qu’un cris passait, que mon père attrapait une arme, que je pleurais, que mon corps se fracassait contre le sol.
J’ai même finis par penser qu’ils avaient raison ? Que peut-être je n’était qu’une salope, une enfant horrible et que c’était de ma faute.
Les certitudes s’effondrant, je finis par te renier pour prier Spiderman, m’inventer une vid de chevalier.
M’enfermer dans ma coquille, si ton fils est mort pour nos péchés alors il a oublié mon corps.
C’était cruel, je suis en colère je crois et ce texte n’est pas le plus beau.
Personne n’a répondu à l’enfant qui suppliait d’être sauvé, pas même toi.
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6 juillet : Jean Hus, symbole tchèque
La République tchèque commémore la mort de Jean Hus sur un bûcher (Den upálení mistra Jana Husa). La journée du 6 juillet n’ est fériée et chômée que depuis 2000, mais cette célébration est officielle depuis 1925.
C’est un jour de fête nationale commémorant la mort de Jean Hus sur un bûcher, le 6 juillet 1415. À cette occasion, l’Église hussite (protestante) tchèque célèbre une messe dans la chapelle de Bethléem, où Jean Hus avait pour habitude de prêcher, tandis que les autorités politiques déposent une gerbe au pied de l’imposante statue du grand homme, sur la place de la Vieille-Ville de Prague. Le soir du 6 juillet, il est d’usage d’organiser des bûchers en plein air.
Rien ne semblait prédire à Jean Hus une fin aussi tragique. Prêtre, né en 1372 en Bohême, doyen de la faculté de théologie puis recteur de l’université de Prague, il effectue un parcours sans faute mais ne cesse de se poser des questions. Influencé par John Wyclif (précurseur de la réforme protestante), il s’élève publiquement contre la vente des indulgences. En 1415, le concile de Constance le condamne à mourir sur un bûcher pour hérésie. Depuis lors, les Tchèques le considèrent comme un symbole, celui du refus de toutes les oppressions : catholique, impériale, allemande puis soviétique. Ses derniers mots sur le bûcher : « La vérité triomphera ! » seront repris plus tard par Tomas Masaryk puis Vaclav Havel.
Un article de l'Almanach international des éditions BiblioMonde
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maximuswolf · 3 months
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Berlioz Requiem - Glasgow 15/06
Berlioz Requiem - Glasgow 15/06 Hope this is not against the rules.Whoever happens to be in Glasgow and would like to attend Berlioz Requiem let me know. I’d hate for tickets to be wasted. Not selling, only giving. Details:Berlioz Requiem (La Grande Messe des Morts)Glasgow Royal Concert HallJune 15th, 19:30 (doors 18:30)Very good seats! DM me for more details. Submitted June 14, 2024 at 04:04AM by imraqays https://ift.tt/ZRbrlBO via /r/Music
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dopingconsomme · 6 months
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2024年04月01日の記事一覧
2024年04月01日の記事一覧 (全 17 件) 1. XZ Utilsの脆弱性 CVE-2024-3094 についてまとめてみた - piyolog 2. ノーマ・シェフィールド - DO YOU REALLY WANNA LOVE ME - MF GHOST VERSION 3. HOTBLADE - MANIFOLD LOVE - MF GHOST VERSION 4. 椛田 早紀 - Lonely Rolling Star 5. 田中 昌之 - 塊オンザロック~メインテーマ 6. 紗倉ひびき(CV:ファイルーズあい) - お願いマッスル 7. エクトル・ベルリオーズ - Roméo et Juliette, Op. 17, H 79, Pt. 2: No. 2b, Fête 8. エクトル・ベルリオーズ - Berlioz: La Damnation de Faust, Op. 24, H. 111, Pt. 1: "Le vieil hiver a fait place au printemps" (Faust) 9. エクトル・ベルリオーズ - Tristia, Op. 18, H.119: 1. Méditation religieuse, H.56b 10. エクトル・ベルリオーズ - Berlioz: La Damnation de Faust, Part 1, H. 111: "Les bergers quittent leurs troupeaux" (Chorus/Faust) 11. フランソワ=ジョセフ・ゴセック - Symphonie concertante in D Major, "Mirza": I. Allegro 12. フランソワ=ジョセフ・ゴセック - Grande Messe des Morts: V. Graduale: Requiem aeternam - Grave 13. フランソワ=ジョセフ・ゴセック - Sinfonia In B Flat Major: III. Allegro 14. フランソワ=ジョセフ・ゴセック - Grande Messe des Morts: II. Introitus: Requiem aeternam - Grave 15. フランソワ=ジョセフ・ゴセック - Gavotte in D Major, "Rosine" (arr. for violin and piano) 16. 「TikTokは事実上のキーロガー」と専門家、知らないうちにユーザーを侵害する「アプリ内ブラウザ」の脅威とは? 17. https://www.nicovideo.jp/watch/sm43604451 April 02, 2024 at 05:00AM
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claudehenrion · 11 months
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Approximations pontificales (et autres)
Pendant les trois mois qu'a duré mon absence sur les écrans, les performances réalisées par le Saint Siège ont été, à mon sens –qui n'est que ce qu'il est : éminemment faillible et sujet à caution –en tout cas, très loin de toute infaillibilité pontificale-- parmi les plus inattendues dans leur être et dans leurs conséquences. C'est au point que je suis dans l'obligation de demander à tous les pratiquants qui ont transféré sur le Pape François le respect sans limite dû au Trône de Pierre, de ne pas aller plus loin dans la lecture de cet ''édito'' : ils pourraient me prendre en grippe ! Merci d'avance aux uns pour cet abandon de lecture, et, plus encore, aux autres, pour leur persévérance.
Tout à commencé avec un cours de géographie plus -graphique que géo- , d'où il ressortait que Marseille n'était plus en France –ce que beaucoup d'entre nous avaient déjà remarqué depuis un bout de temps : cette ville me fait penser au Tanger de mon enfance : sur des terres marocaines, mais ayant un statut ''hors sol'' qui était dit, in illo tempore, ''international''. Marseille, notre ex-belle ville de la Bonne Mère, est devenue, pour son bien très incertain mais pour notre mal certain, un appendice-réservoir maghrébo-subsaharien posé là, comme une excroissance en croissance qui génère de la décroissance, sous le signe du Croissant ! Marseille, pour le Pape François comme pour beaucoup d'autres, n'est donc plus en France, mais il est le seul à oser dire.
Ce subtile distinguo n'a pas empêché le président Macron (mais dans ce cas, est-il Président de la France ou de la seule Marseille ?) d'aller lui serrer la paluche : on raconte qu'il aurait dit : 'Marseille vaut bien une messe'' (NDLR : je crois cette citation apocryphe), ce qui a mis le ridicule microcosme germanopratin en émoi, en pétard, en ébullition, en crise de foie : ''Quoi ? Un chef d'Etat (NB : le Vatican) serait accueilli avec les honneurs dus à son rang, alors qu'il se dit ostensiblement catholique ? Et puis quoi, encore ? Et le laïcité anti-chrétienne, vous en faites quoi ?''. Et tout ce beau monde tellement laid, petit, étriqué et riquiqui de se donner en spectacle dans un solo à plusieurs : ''Plus con que moi, tu meurs !''.
Oui, mais voilà, le Pape a beau être réputé catho --ce qui est impardonnable et incompréhensible, pour un esprit (dé) formé à gauche-- c'est surtout un progressiste affirmé qui ne cache pas (et de moins en moins) toutes les mauvaises idées dont ce mouvement de pensée mortifère peut être la source. Et comme pour s'excuser de ce défaut, le voilà parti dans une défense effrénée de toute migration pourvu qu'elle soit excessive, incontrôlée, pas du tout justifiée, intrinsèquement létale pour tous les pays-cible et leurs populations, privées de leur ancienne ''souveraineté nationale''... et ayant la mort du catholicisme puis du christianisme comme principales motivations.
Et voilà aussitôt toute notre gauche moribonde qui devient ''papophile'' en un clin d’œil : plus catho qu'un gaucho, tu meurs ! On a atteint des sommets... au point que le dit Pape a dû allumer un contre-feu : ''D'accord, tous les migrants sont les bienvenus chez ceux qui n'en veulent à aucun prix, instruits par l'expérience... Mais on refuse la PMA pour tous et l'assassinat des grands malades et des vieillards au dessus d'un certain âge'' (NB : ce plaidoyer Pro domo se comprend, venant du Pape !). Et dans son désir de préciser la diversité ondoyante de son macronisme relatif (cf le ''et en même temps''...) ''François'' a même été jusqu'à ajouter que, pour lui, le mot ''mariage'' ne peut s'appliquer qu'à l'union d'un homme et d'une femme, ce que tous les amateurs de bon sens répètent en boucle depuis des années ''même si on peut imaginer d'autres formes de bénédiction pour des gens de même sexe qui s'aiment''... ce qui est plein de sagesse, une fois n'est pas coutume. Les moins vieux des plus anciens ont en mémoire la célèbre exhortation de Philippe le Hardi à son père, le roi de France Jean Le Bon, lors de la bataille de Poitiers, en 1356 : ''Père, gardez-vous à droite. Père, gardez-vous à gauche !'' Notre Saint père penche nettement des deux côtés, ''en même temps''...
Pour se casser la gueule auprès des progressouillards, ''y a pas mieux'' que de s'opposer à tout et n'importe quel changement-pour-le-changement : le soi-disant mariage pour tous et l'immigration sont deux marqueurs ''sociétaux'' de rêve pour semer la zizanie entre les faux zécolos, les vrais nostalgiques de Staline, ceux de Mitterrand, et les insoumis à toute intelligence. A propos du Pape, la gauche, déjà éclatée en autant de chapelles qu'elle compte de survivants, se re-déchire en deux : les fanas de l'invasion en cours, dite immigration pour faire avaler la pilule, vont se dire pour le '' Pape'', et les amateurs d'une solution finale pour tous ceux qui ne sont pas eux-mêmes et leurs proches vont se ranger derrière le ''pape'', la cohérence et l'unité doctrinales dussent-elles en pâtir : on n'est plus à ça près, depuis un bout de temps !
Heureusement que, dans ce désastre politico-doctrinal, l'écologie a pu amener un peu de baume au cœur des thuriféraires de ''Laudato si'' (= Loué sois-tu) : Laudate Deum ( = Louez Dieu) va replanter le décor : entre les versets de la Genèse'', si poétiques et si beaux qu'on les relit pour le plaisir et les élucucubrations sinistres, partisanes et mensongères du Giec et de Greta Thunberg (''santa subito'' ?), le choix semble être fait, au Vatican : ce n'est plus la Bible qui doit servir de référence : elle est totalement démodée... et les ''climato-sceptques'' adversaires du progressisme (comme toujours non définis) sont condamnables en tant que tels, juste ''parce que...'', quelles que soient leurs vraies raisons d'avoir raison !) : ils doivent aller en enfer vite fait, sans procès... (''damnati subito ?''), c'est le Pape qui le dit !
Car entre la véritable révolution qu'annonce une soi-disant ''démarche synodale'' (en réalité un moyen de faire progresser ce qui n'en avait nul besoin et de mettre du ''changement'' là où on aurait toléré du ''progrès'')... la nomination d'armées de cardinaux-électeurs systématiquement progressistes pour interdire tout retour en arrière... et l'enchaînement d'Encycliques de la même couleur politique... heureux seront ceux qui arriveront à retrouver leurs petits dans l'église qui s'annonce (ou, au contraire, ils seront vraiment très malheureux !).
Je ne serai plus là, je l'espère bien, mais je regrette d'avance un monde qui était largement plus doux et plus amical à l'Homme que toutes les fausses promesses intenables qui camouflent des évolutions qui (on peut le regretter, le déplorer, mais pas s'en étonner), vont tous dans le pire des ''mauvais sens''. Nous aurons l'occasion d'en reparler, hélas...
H-Cl.
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uncountry · 6 months
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En cette période de carême, temps où l'exigence du jeûne et de l'aumône le dispute à la fougue sacrée des conférenciers enseignant depuis l'église Saint-Germain-l'Auxerrois, le prochain, Emmanuel Godo, montera en chair d'ailleurs dimanche 18 mars pour évoquer Léon Bloy.
Alors que s'ouvre aux Archives nationales une exposition sur le sacrilège, sans doute n'est-il pas inutile de se souvenir de l'instructive et fracassante figure de Serge Berna, à qui les éditions du Sandre viennent de consacrer un remarquable album illustré.
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Poète et voyou, il est condamné à six mois de prison en 1949 pour vol de livre, peine qu'il n'effectuera qu'en 1952.
Né à Venise en 1924 et disparu corps et bien à sa sortie de la prison des Baumettes à Marseille en novembre 1960, Berna est resté célèbre pour un certain nombre de hauts faits d'armes qu'il nous faut rappeler.
Fondateur du Club des ratés en 1950, club dont le grand meeting rassembla à la salle des sociétés savantes la fine fleur des incapables et des oisifs. Ami de Guy Debord avec qui il fonde l'Internationale lettriste, crée la revue Ion, un seul numéro, et travaille à son film Hurlements en faveur de Sade. Celui qui se définissait comme un travailleur de force dans le néant, ou encore tel un soldat de fortune du scandale, est resté surtout fameux pour ce que l'on a appelé, et appelle toujours, le "Scandale de Notre-Dame".
À l'origine du "Scandale de Notre-Dame"
Le dimanche 9 avril 1950, alors que la grand-messe de Pâques était en train d'être dite à Notre-Dame de Paris, Serge Berna, flanqué de quelques camarades de lutte, fait monter en chaire l'un d'entre eux, Michel Mourre qui, revêtu de l'habit dominicain, se livre alors à la profération publique d'un discours inouï où le nietzschéisme le plus radical le dispute à l'athéisme le plus intempérant.
Extrait : "Aujourd'hui, jour de Pâques de l'année sainte, ici, dans l'insigne basilique Notre-Dame de Paris, j'accuse l'Église catholique universelle du détournement de nos forces vives en faveur d'un ciel vide. J'accuse l'Église catholique d'infecter le monde de sa morale mortuaire d'être le chancre de l'Occident décomposé. En vérité, je vous le dis, Dieu est mort."
Écrit sur une table de bistrot de Saint-Germain-des-Prés, ce discours déclenche la panique que l'on imagine. Mourre manque d'être lynché par les paroissiens avant d'être exfiltré par la police. Il sera condamné à six jours de prison et 2000 francs d'amende. Le scandale fut de portée internationale.
Serge Berna, sauveur d'un manuscrit d'Artaud
Autre événement important dans la vie et l'œuvre de Serge Berna, le sauvetage — hors la poubelle où il avait été jeté — et l'édition, en 1953, d'un manuscrit important d'Antonin Arthaud : Vie et mort de Satan le feu. Texte important dont la préface de Berna éclaire sans doute au mieux le scandale de Notre-Dame.
Je cite : "Quant à Dieu, nom donné un système de vie et de connaissance de la vie, il s'est éboulé en un simulacre incapable de remplir la fonction à lui dévolue : faire circuler dans les organismes et non seulement dans le concept cet ébranlement à partir d'un centre qui pénètrerait aussi bien la pensée que l'action."
Mort de Dieu ou invention d'une nouvelle forme de sacré au travers du corps et du langage, telle fut sans doute la mission que s'était donnée Serge Berna.
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